Viaggio nel mondo dei finanziamenti ai tempi della crisi

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Viaggio nel mondo dei finanziamenti ai tempi della crisi
PAGINE 20-21
25
4-
S G. 2
W PA
PAGINE 14-15
In alcuni casi
si possono
dilazionare:
ecco come
E
PAGINE 10-11
L’ultimo saluto
costa troppo,
il prestito è
l’unica soluzione
N
Tasse
Dal lifting al naso
alla liposuzione:
prima si diventa
belli, poi si paga
LM
Funerali
IU
Chirurgia
Novembre 2011
AnnoVIII
Numero IV
labiulm.
campusmultimedia.net
Periodico del master in giornalismo dell’Università Iulm - Campus Multimedia In-formazione - Facoltà di Comunicazione, relazioni pubbliche e pubblicità
L’INTELLIGENZA NON
SI COMPRA A RATE
Giovanni Puglisi
a recente crisi finanziaria
ha aggredito anche il
grande mercato dei consumi, sia quelli all’ingrosso,
che quelli al dettaglio. L’Italia
del boom economico, quella
che tra gli anni sessanta e la
fine del XX secolo ha vissuto
tra illusioni e cambiali, tra ipocrisie e protesti è finita in
modo inglorioso, sol perché si
è dissolta. Essa ha esaurito, insieme alla smania del benessere, il gusto della sua
solipsistica soddisfazione.
L
continua a pag.26
2011
odissea
nella rata
Viaggio nel mondo dei finanziamenti ai tempi della crisi
Pagina 26
IULM NEWS
LAB Iulm
L’intelligenza non si compra a rate
La cultura del consumismo insegna che la “ricerca dell’apparire” non paga
segue dalla prima
La crescita sociale, che per
molti anni ha accompagnato
lascalata di classe, ha spostato
l’asse della sua rappresentazione dall’apparire impressionistico del superfluo, al solo
scopo di ”fare punti” sociali,
alla ricerca minimalistica dell’essenziale.
Alla convinzione
diffusa che tutto si può comprare e anche con facilità, che
ha segnato l’economia e la società italiana del recente tempo
passato, si è sostituito un disagio economico, figlio, più che
della crisi finanziaria, dell’ingorda sazietà di un tempo logorato dalla sua stessa vacuità.
Adesso la vita, che sembrava
bella solo perché riuscivamo
ad avere tutto e subito, anche
se a rate, ha cominciato a mostrarsi per quel che è davvero:
un delta, crescente o decrescente, tra l’oggetto del desiderio e la nostra possibilità di
raggiungerlo.
Per decenni la comunicazione pubblicitaria in
particolare dei grandi network
– ma un po’ a tutto campo – ci
ha spiegato che non era importante come entrare in possesso
di un prodotto o di un bene,
bensì sceglierlo, e qualcuno ti
avrebbe spiegato come. Il possesso sopravanzava sulla “capacità” di entrare in possesso.
È più o meno così che prese
avvio, circa sei o otto lustri fa,
in pieno boom economico, il
mercato e poi la cultura del
“virtuale”.
Proprio
così: il virtuale, quello mercantile, che al bene o al prodotto “materiale”, quello che
vede e tocchi, sostituisce, nello
scambio economico, la volatilità del credito, cambiale, leasing,
in
una
parola
rateizzazione al consumo,
nasce pressappoco così. Nasce
con la cultura del benessere
porta a porta, quella che offriva
al ragioniere della porta accanto la televisione e l’enciclopedia, alla casalinga prima il
frigorifero e la lavatrice e dopo
la lavastoviglie e l’aspirapol-
vere elettrico, alla famigliola
piccolo-borghese la “familiare” per le vacanze al mare
(anche queste rigorosamente a
rate), allo studentello universitario la mitica FIAT500, da pagare a rate mensili con il
presalario, che allora costituiva
una delle forme più avanzate di
diritto allo studio.
Dire che da lì alla
virtualità (o ai virtualismi?) finanziaria il passo fosse breve,
potrebbe essere anche azzardato, ma di certo la filiera è
quella e nessuno può negare
che a monte del fallimento del
consumismo di questi anni, di
questi mesi ci stia una cultura
del consumismo ad ogni costo,
fondato sulla smania smodata
di ricchezza dei più, ovviamente a costi stracciati, e di
spregiudicatezza dei pochi, caduti alla fine nella rete della
tracotanza economico-finanziaria che ha portato fino ai
“fallimenti storici” di questi
anni, mesi direi.
In quegli anni gli
stessi soggetti che bulimicamente facevano il pieno di
tutto, proprio di tutto, erano gli
stessi che consigliavano ai figli
il posto fisso, magari nella
Pubblica Amministrazione: il
motivo era semplicissimo,
“…lo Stato non può fallire!”.
Quelli erano gli stessi che vedevano nella banche il luogo
della solidità economica e
della certezza reddituale dei
propri risparmi: il motivo era
semplicissimo, “…una banca
non può fallire!”. Adesso però
che Leman Brothers, primaria
banca americana di respiro internazionale, è miseramente
fallita, con buona pace delle
“amiche” (forse meglio complici) società di raiting, e che
uno Stato di antica e millenaria solidità come la Grecia è
quasi fallito [non lo è tecnicamente per decisione politica
dell’Europa], costoro guardandosi intorno hanno visto il
vuoto, anzi hanno scoperto che
ciò che era la loro ricchezza s’è
capovolto in rischio-povertà,
ciò che era il loro orgoglio sociale è diventato lo scivolo
verso l’indigenza. In America
questo è stato più grave e
anche più vistoso perché è
stato il primo grande Paese a
confrontarsi
con
questo
dramma, ma in Europa, da noi,
le cose – anche se ipocritamente imbellettate – non sono
migliori.
La crisi è ancora nel
pieno della tempesta, risulta
dunque difficile dare consigli a
chiunque: una sola cosa però
vale la pena ricordare. Gli antichi Stoici predicavano il late
biosas, il vivere nascostamente, che non vuol dire nascondersi in una caverna, ma
soltanto adottare un sistema di
vita discreto e responsabile,
dando alla propria dimensione
privata e sociale la misura
della propria capacità, che in
altri termini vuol dire della
propria intelligenza. Esattamente quanto non si vende e
non si compra a rate. Perché
costa troppo? No, costa anche
pochissimo, ma è davvero
merce rara, che sta solo in natura.
Giovanni Puglisi
Pagina 2
SOMMARIO
l giornale che avete in
mano è un prodotto molto
particolare. E’, insieme, la
palestra degli allievi del Master di Giornalismo Iulm –
Campus Multimedia, e il biglietto da visita di una Università
dove
si
studia
Comunicazione (la prima ad
averlo proposto in Italia) e
che sceglie di comunicare at-
I
Una scommessa e una vetrina
traverso il lavoro formativo
dei suoi studenti. Non era mai
accaduto prima che la testata
di una scuola di giornalismo
prendesse il mare aperto e venisse distribuita insieme a un
giornale “adulto” e prestigioso
come Prima comunicazione.
Diretto da Ivan Berni e
Giovanni Puglisi (responsabile)
In redazione:
Marco Cosenza, Nicola Marcatelli, Sara Mariani, Emilio
Mariotti, Francesca Martelli, Manuela Messina, Carolina
Saporiti, Marco Subert, Tommaso Tafi, Salvatore Todaro, Elisa
Zanetti, Erika Crispo, Chiara Daffini, Valentina Evelli, Stefano
Fiore, Anna Chiara Gaudenzi, Monica Giambersio, Marco
Giorgetti, Linda Irico, Giuseppe Leo, Francesco Maesano,
Marco Mugnaioli, Chiara Pagnoni, Giulia Pezzolesi, Francesco
Piccinelli Casagrande, Francesco Priano, Roberta Rei, Marta
Eleonora Rigoni, Ignazio Stagno, Roberto Tortora
via Carlo Bo, 1
20143 - Milano
02/891412539 - [email protected]
Per i trenta ragazzi del Master
è un impegno forte, che li proietta immediatamente a contatto
di
un
pubblico
specializzato e attento, quale
quello di Prima. Ma questa occasione senza precedenti è
anche la prima vetrina in cui
mettersi in mostra, da giornalisti, misurandosi con l’attualità, l’inchiesta, il costume, la
cultura, i cambiamenti sociali
e le trasformazioni di Milano,
la città dove i ragazzi del master studiano e imparano il
mestiere del giornalista. Per
LAB Iulm
l’Università Iulm è una scommessa che confidiamo sarà
ben riposta. E non è rituale il
ringraziamento a Prima Comunicazione per un’ospitalità
che, a sua volta, è un beneaugurante attestato di fiducia a
chi comincia ad affacciarsi a
una professione complessa e
difficile. Ma anche entusiasmante.
(i.b.)
QUESTO NUMERO
In primo piano
La vita a rate
Sono diventate compagne di vita per migliaia
difamiglie italiane: più che una scelta, un obbligo. Le rate aiutano a far quadrare i conti,
soprattutto in tempo di crisi economica, ma
sono anche un mezzo per concedersi quello
sfizio in più che uno stipendio medio non
può accontentare. Dall’automobile ai viaggi,
sino al matrimonio: si può ricorrere al prestito per quasi tutte le necessità. Ma il mondo
dei finanziamenti è anche una giungla pericolosa dove perdersi può far male al portafogli.
Registrazione: Tribunale di Milano n.477 del 20/09/2002
Stampa: Graficart snc - Biassono (Milano)
Master in Giornalismo Campus Multimedia In-Formazione
Direttore: Giovanni Puglisi
Responsabile didattico: Angelo Agostini
Caporedattore: Ivan Berni
Responsabile laboratorio redazione digitale: Paolo Liguori
Tutor: Silvia Gazzola
Docenti:
Angelo Agostini (Storia del giornalismo)
Camilla Baresani (Scrittura creativa)
Marco Capovilla (Fotogiornalismo)
Toni Capuozzo (Approfondimento televisivo)
Luca De Biase (Giornalismo web)
Andrea Delogu (Gestione dell’impresa editoriale televisiva)
Giuseppe Di Piazza (Giornalismo Periodico)
Guido Formigoni (Storia contemporanea)
Milena Gabanelli (Videogiornalismo d’inchiesta)
Oscar Giannino (Giornalismo economico e finanziario)
Enrico Maria Greco (Gestione dell’impresa editoriale)
Bruno Luverà (Giornalismo e società)
Caterina Malavenda (Diritto penale e Diritto del giornalismo)
Matteo Marani (Giornalismo sportivo)
Marco Marturano (Giornalismo e politica)
Pierluigi Panza (Giornalismo culturale)
Sandro Petrone (Giornalismo televisivo)
Giampaolo Roidi (Giornalismo per la free press)
Alessandra Scaglioni (Giornalismo radiofonico)
Claudio Schirinzi (Giornalismo quotidiano)
Gabriele Tacchini (Giornalismo d’agenzia)
Vito Tartamella (Giornalismo scientifico)
Fabio Ventura (Trattamento grafico dell’informazione)
Vittorio Zambardino (Eretici digitali)
EDITORIALI
La neuropsicofisiologia alla Iulm
C’è chi hashtag e chi no
3
3
Insolvenza: nella rete delle rate
4
SPECIALE VITA A RATE
Legge: viaggio al centro della rata
6
Chirurgia: plastiche bellezze a credito
10
Funerali: l’ultima rata
14
Automobili: pagare subito? No, grazie...
8
Matrimoni: era il giorno più bello
12
Viaggi: hobby e sfizi, basta un “pagherò”
16
Tasse: in pillole tra evasione e libertà
20
Cultura: viaggio nelle vite a credito
18
Finanziarie: piccoli prestiti passione di famiglia
IULM NEWS
22
Educazione alla conoscenza del paesaggio
24
In Iulm 5 è nato il nuovo laboratorio multimediale
25
Padroneggiare le lingue straniere per trovare nuovi posti di lavoro
25
Presidente: Giovanni Puglisi
Vice Presidente: Gina Nieri
Amministratore Delegato: Paolo Liguori
Direttore generale: Marco Fanti
Consiglieri: Gian Battista Canova, Mauro Crippa,
Vincenzo Marzuillo, Vincenzo Prochilo, Paolo Proietti
www.campusmultimedia.net/labiulm/news/
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LabIulm
www.iulm.it
twitter.com/labiulm
www.campusmultimedia.net
LAB Iulm
Vincenzo Russo*
el campo della ricerca
sui consumi e sulla comunicazione si è sempre cercato di studiare le
reazioni emotive dei consumatori. Oggi le nuove tecnologie,
e una più critica consapevolezza nel loro utilizzo, permettono
di
andare
oltre
l’autodichiarazione dei consumatori, permettendo di integrare
le
tradizionali
informazioni con parametri
neuro-psicofisiologici legati all’attivazione emotiva ed alle
reazioni alle stimolazioni. E’
questo uno dei principali obiettivi del nuovo “BRAIN & BEHAVIOR
LAB”
nato,
all’interno delle strategiche relazioni tra università ed impresa, e in particolare da una
recente partnership con la Mind
Room, società leader in Italia in
tecniche di mental training e di
biofeedback. Grazie a questa
N
EDITORIALI
Pagina 3
La neuropsicofisiologia alla Iulm
collaborazione l’Università
IULM è tra le prime università
in Europa ad avere un laboratorio tecnologicamente avanzato
per lo studio delle reazioni psicofisiologiche dei consumatori,
caratterizzato dalla compresenza di cinque postazioni di lavoro
per
l’analisi
del
biofeedback e neurofeedback,
operanti simultaneamente di cui
una in fase di sincronizzazione
con un sistema di tracciamento
dello sguardo (Eye-tracking) e
con un sistema di riconoscimento automatico delle espressioni facciali.
Queste tecniche nate nei laboratori del Massachusetts Institute of Technology (MIT), con
il termine “Affective Computing” si arricchiscono delle conoscenze offerte da diverse
discipline: la psicologia, la psicofisiologia, le scienze matematiche e la bio-ingegneria utili
per elaborare algoritmi sempre
più raffinati in grado di estrapolare e inferire dagli indici
biologici informazioni inerenti
gli stati emotivi, attentivi e cognitivi.
Il laboratorio, coordinato dal
prof. Vincenzo Russo, docente
di psicologia dei consumi, prevede la collaborazione dei professionisti di Mind Room e di
un gruppo di psicologi, sociologi, bioingegneri dell’Università IULM al fine di sviluppare
ed applicare tecniche e protocolli per la valutazione dell’efficacia
di
messaggi
comunicativi a partire da indici
biologici e dalle principali misure che riflettono l’attività del
Sistema Nervoso Autonomo: la
conduttanza della pelle, la variabilità cardiaca, l’elettromiografia, la respirazione; i segnali
legati all’attività del Sistema
Nervoso Centrale, come quelli
multipli di elettroencefalografia; gli indici derivati dal tracciamento dello sguardo: in
specifico, la dilatazione pupil-
lare, il numero di fissazioni e la
rapidità dei movimenti saccadici. La finalità del laboratorio
non è solo di ricerca scientifica
finalizzata a validare sistemi di
analisi dell’efficacia della comunicazione o di studio della
reazione dei consumatori alle
stimolazioni (packaging, pubblicità, ecc.), ma ha anche finalità di didattica poiché offre agli
studenti la possibilità di apprendere nuove competenze di
indagine sui consumatori; finalità di consulenza e supporto
alle imprese ed Istituzioni interessate ad integrare le tradizionali indagini con dati di
rilevamento neuropsicofisiolo-
gico e infine finalità di supporto
agli studenti nello sviluppo di
competenze di gestione dell’ansia da esami o da stress secondo
un percorso di empowermenstpersonale. Questo aspetto è
legato alla specificità del biofeedback inteso come un processo
finalizzato
all’apprendimento dell’autoregolazione attraverso il quale un
soggetto può imparare ad influire in modo significativo
sulle risposte fisiologiche. L’assunto di base nell’uso del biofeedback è che le persone
possano migliorare le proprie
prestazioni imparando ad autoregolare le funzioni corporee.
C’è chi hashtag e chi no
Angelo Agostini*
ercoledì 2 novembre
2011, di buon mattino:
“Non mi piace l'hashtag #itadefault, dobbiamo
avere fiducia nelle nostre possibilità, ce la possiamo fare.
Meglio #italiareagisci.” Non
passa molto e sulla mia pagina
Twitter compare un commento
di Giovanni Cocconi, vicedirettore di “Europa”, già caporedattore del nostro Master in
giornalismo: “Il direttore del
principale giornale italiano
M
@DeBortoliF che discute di hashtag: la vittoria di Twitter.”
Avevano ragione entrambi. Sicuramente non ha torto il direttore del “Corriere della Sera”,
Ferruccio De Bortoli: #italiareagisci suona molto meglio
che non un iettatorio richiamo
al fallimento, anche se deve vedersela con un altro hashtag,
#italiaresisti, lanciato da Gianni
Riotta già direttore del Tg1 e
del “Sole 24 Ore”. Di certo ha
visto giusto Cocconi: che il direttore del “Corriere” discuta di
hashtag (anzi, a ben vedere: che
tenti di dirottare da uno a un
altro) è senz’altro una vittoria di
Twitter. Una vittoria, per altro,
che non sconfigge nessuno.
Non lascia né morti, né feriti sul
campo. Allarga piuttosto quel
campo in misura vasta e sensibile. Il 3 novembre De Bortoli
aveva 15.897 followers. Riotta,
partito mesi prima, arrivava
35.706. Sono numeri di tutto rispetto e non portano via una
copia ai giornali di carta, semmai aggiungono lettori con i
link agli articoli nelle edizioni
digitali. Non contravveniamo
però alle regole delle buone
scuole di giornalismo e spie-
ghiamo, per inciso, che Twitter
è un social network, nato nel
2006, disponibile dal 2009
anche in italiano, basato su una
messaggistica di 140 caratteri.
Più semplice di Facebook, può
essere seguito diventando follower di chiunque risulti interessante personalmente, oppure
ricercando temi o parole chiave,
per
l’appunto
precedute
dall’hashtag, il cancelletto: #.
Rispettate le regole, che Twitter
sia una realtà essenziale della
comunicazione in rete è noto da
tempo. Dal terremoto dell’Aquila alle “Primavere” arabe
il sistema di microblogging ha
avviato un canale fondamentale
di informazione allargata e partecipata. Duecento milioni di
utenti nel mondo, un milione e
mezzo in Italia. Il salto, che qui
si segnala, è l’ingresso del giornalismo italiano di qualità in
questo mondo, neppure nuovissimo. Ferruccio De Bortoli,
Gianni Riotta, Ezio Mauro,
Mario Calabresi, Dario Di
Vico, Luca De Biase, per dire
soltanto di alcuni che seguo.
Avremo modo di vedere gli effetti sul lungo tempo, una volta
passato il vento della novità.
Certo è per ora un fatto: l’impegno personale, quotidiano e sintetico
dei
vertici
del
giornalismo italiano nel commento dell’attualità su una piattaforma molto meno protetta di
quanto sia il giornale di carta.
Bene, era ora e tempo.C’è, tuttavia, che in quegli stessi giorni,
il 3 novembre su “la Repubblica”, Maria Novella De Luca
riprendeva i dati Ocse Pisa e
quelli Istat, mai divulgati a sufficienza. Quasi ottocentomila
italiani non sanno né leggere,
né scrivere. 46% della popolazione tra 25 e 64 anni ha solo la
licenza media inferiore. Esattamente la metà degli italiani non
possiede un computer. Possiamo anche rallegrarci che ci
siano centocinquanta milioni di
sim card o che il 90% dei ragazzi tra 18 e 19 anni accedano
a Internet. Il dato, però, rimane.
Mentre cresce l’analfabetismo
funzionale, l’analfabetismo digitale colpisce un italiano su
due. Forse non è troppo chiedere alla prima linea del giornalismo italiano di fare
dell’agenda digitale tema centrale dei loro interventi. Se non
si fa qualcosa in fretta metà del
Paese è condannato alla cecità
e al silenzio, quelli digitali.
*Coordinatore didattico
Master in Giornalismo Iulm
Nella rete
delle rate
Pagina 4
SPECIALE
LAB Iulm
Con la crisi economica
che morde e il potere
d’acquisto
delle famiglie ridotto,
sempre più persone
ricorrono alle rate
Ma cosa succede
quando i debiti
sono troppi?
Francesco Piccinelli
no tra i temi meno popolari, quando si parla
di rate, è quello che riguarda che fine facciano i debitori insolventi. E' un tema
poco popolare, perché può capitare a tutti di non riuscire a
venire a capo delle rate che si
sono sottoscritte, ad esempio,
per pagare la macchina. Ma il
mercato (e la società) hanno
bisogno di tutelarsi dal rischio
dell'insolvenza. In fondo, la
crisi finanziaria del 20072008 è nata perché milioni di
americani non hanno più potuto pagare il mutuo della
casa. Basta questo a far capire
la delicatezza del problema e,
anche, perché tanto la società
nel suo complesso quanto gli
istituti di credito tengano
degli elenchi da cui possono
capire chi è stato insolvente in
passato e, così, evitare rischi.
Lo strumento più "incisivo"
per individuare gli insolventi
è il Bollettino dei protesti
della Camera di Commercio.
Chi viene iscritto nel Bollettino vede compromessa la sua
capacità creditizia e viene,
spesso, costretto, a cedere il
quinto dello stipendio, se
vuole accedere ad un prestito.
Il protesto è un atto pubblico,
redatto da un pubblico ufficiale che certifica l'insolvenza
di un creditore. Una volta redatto, il protesto viene inse-
U
rito, dal Presidente della Camera di Commercio nell'apposito bollettino. Il Bollettino dei
La Centrale
dei Rischi è
una banca dati
infor mata
sui prestiti
superiori
a 30 mila Euro
e tutti i debiti
in soffer enza
protesti è pubblico e chiunque,
dopo il pagamento di un'imposta, può andare a vedere chi vi
è iscritto.
Il bollettino dei protesti non è
l'unico elenco di diritto pubblico degli insolventi. L'altro
grande elenco di questo tipo, in
Italia, è la Centrale dei Rischi
della Banca d'Italia. In questo
registro non solo vengono
iscritti i prestiti in sofferenza,
ma anche quelli superiori ai 20
mila euro. Ma, mentre il Bollettino dei protesti è pubblico, i
dati della Centrale di Rischi di
Palazzo Koch sono tenuti nel
massimo riserbo. Solo le banche vi possono accedere. Tra
l'altro, la Banca d'Italia non ha
pubblicato nessuna statistica
sul numero di iscritti. In particolare, non si sa quanti siano i
prestiti in sofferenza, rispetto
al valore complessivo dell'industria del credito. Il rapporto
annuale sulla ricchezza delle
famiglie è una statistica importante. Ma potrebbe avere a disposizione delle statistiche
ufficiali sul fenomeno "insolvenza" potrebbe essere utile
capirne le dimensioni relative.
Oltre alle banche dati pubbli-
6,72%
2,45
LA SITUAZIONE NEL MARZO 2009
5,68%
La percentuale
di insolvenza
registrata l’anno
precedente
3,89%
Percentuale
di debito
sulle carte
di credito revolving
La percentule
di insolvenza
relativa
ai prestiti personali
Tasso del credito
al consumo
nel 2009
2,89 %
4%
Percentuale
di insolvenza
alla voce
carte di credito
tasso medio
di insolvenza
che, però, esistono anche delle
centrali dei rischi private. Si
chiamano Sic, Servizi di Infor-
I dati
della Centrale
possono essere
consultati solo
dalle banche,
dagli
intermediari
finanziari e
dagli iscritti
mazione Creditizia.
Il database più importante di
questo tipo in Italia è quello tenuto da Crif, piccola multinazionale bolognese. L'accesso ai
dati di queste banche dati è regolato dalla legge sulla tutela
dei dati personali. In pratica,
nessuno, a parte le banche, e i
diretti interessati, può accedervi. Agli elenchi Crif, viene
iscritto qualsiasi tipo di prestito. Una volta sotoscritto il
contratto, comincia una serie di
comunicazioni tra banca e Crif
per valutare l'affidabilità del
creditore. Se, chi ha contratto
un prestito, manca una rata,
non succede niente. Se manca
due pagamenti di fila, viene
iscritto nell'elenco degli affidabili. Nel momento in cui, però,
manca una rata, due settimane
prima della scadenza della successiva riceve la comunicazione che, se non pagherà la
LAB Iulm
SPECIALE
Pagina 5
L’ ANALISI
La mappa dell’usura in Italia
Calabria e Campania le regioni più colpite, immune il Trentino
Linda Irico
’Indice di rischio usura
(IRU) si fonda sull’analisi di quelle variabili socio-economiche che si
ritiene possano influenzare il
grado di vulnerabilità e/o permeabilità di un territorio rispetto all’usura.
Tra queste troviamo: quadro
economico (Pil, disoccupazione, ecc.); sistema bancario
(protesti, sofferenze, interessi
sui prestiti, valore del credito
al consumo, sportelli bancari,
banche cooperative e popolari, clienti home e corporate
banking, comuni serviti da
banche); tessuto imprenditoriale (imprese individuali, imprese cessate e iscritte);
criminalità: (reati di estorsione, reati per associazioni a
delinquere). I dati ufficiali relativi a ciascuna variabile
vengono rapportati a grandezze che ne consentono il
confronto a livello provinciale.
L’IRU, infine, è la combinazione lineare degli indicatori
di contesto socio-economico,
rapportando il numero di reati
di usura al totale dei reati denunciati. L’Indice così ottenuto assume valori compresi
tra 0 e 100 (in funzione crescente del grado di vulnerabi-
L
rata, verrà iscritto nel registro
Srif dei "cattivi". Ma il codice
deontologico del 2005 prevede
della totalità delle province
della Calabria (ad eccezione di
Catanzaro, IRU 76,8) nella
classe di rischio “molto-alto”,
con valori Indice compresi tra
87,3 e 100 (rispettivamente
Cosenza e Crotone). Sempre in
questa classe troviamo le province di Caserta ( 90,8), Benevento (87,2), Avellino e Matera
(82,9).
Nella classe di rischio usura
“alto” (IRU 60-80) si riscontra
una percentuale significativa di
province della Sicilia (9 su 25,
36% del totale, con valori In-
CLASSE DI RISCHIO USURA
VALORE IRU
MOLTO BASSO
0-20
BASSO
20-40
MEDIO
40-60
MEDIO-ALTO
60-80
ALTO
80-100
La classifica italiana dell’Indice usura (Iru), che assume valori compresi tra 0 e 100 (in funzione crescente del grado di vulnerabilità del
territorio), aggregati in cinque classi di rischio usura
medio provinciale pari al 61,2
in Sardegna e al 69,2 in Sicilia).
La classifica rileva la presenza
dice compresi tra 61,0 di Palermo e 79,9 di Enna) e della
Puglia (5 su 25, 20% del totale,
con valori Indice compresi tra
60,1 di Bari e 73,3 di Foggia).
La maggiore vulnerabilità del
Mezzogiorno rispetto al resto
d’Italia trae origine dal persistere di alcune condizioni: elevato tasso di disoccupazione;
Pil pro capite inferiore rispetto
alla media nazionale; diffusione della criminalità; crescenti difficoltà economiche di
famiglie e imprese; minore
presenza di banche sul territorio; difficoltà di accesso al credito.
Il 36,8% delle province con un
Indice di rischio usura “medio”
(valore IRU 40-60) è localizzato nelle regioni del Mezzogiorno; stessa percentuale di
province nel Centro Italia,
mentre le province del NordOvest rappresentano solo il
26,3% del totale.
Al ridursi della classe di rischio usura aumenta la presenza di regioni del Nord
Italia, in cui i valori medi provinciali fanno rilevare: un rischio “basso” (IRU 20-40) in
Piemonte (37,8), Valle d’Aosta
(27,9), Friuli Venezia Giulia
(24,7) e Veneto (20,5); e un rischio “molto basso” (IRU 020) in Lombardia (19,9),
Emilia Romagna (15,6) e Trentino Alto Adige (0,1).
La minore vulnerabilità in assoluto spetta invece alle province di Trento (0) e Bolzano
(0,2).
IL CONFRONTO
Nel 2010 in calo i tassi di risparmio per le famiglie in Italia e in Europa
Sale la crisi, scende il risparmio
Roberto Tortora
un percorso di uscita dalle
liste, per chi vi è stato iscritto,
stabilito nel codice deontologico del 2005, stilato dalle associazioni dei consumatori e
dai rappresentanti di settore
che verte, proprio, sulla conservazione dei dati. Tra le
norme, ad esempcio, c'è quella
che stabilisce che chi non è
stato in grado grado di ripagare
due rate consecutive del proprio finanziamento, ma è riuscito a ripianare i propri debiti,
viene cancellato entro 12 mesi
dalla chiusura del prestito. Diverso, il caso in cui ci siano
"eventi negativi". In quel caso,
i dati vengono conservati fino
a 3 anni. L'accesso ai dati, per
i consumatori, è semplice:
basta compilare un modulo,
scaricabile via Internet, per
avere un'idea molto precisa di
quella che è la propria posizione nei confronti di banche e
finanziarie.
lità del territorio), successivamente aggregati in cinque
classi di rischio usura.
La Calabria e la Campania
sono le regioni con il più alto
Indice IRU medio provinciale
(rispettivamente 89,5 e 81,3) e
appartengono entrambe alla
classe di rischio “molto alto”
(IRU 80-100). Nella classe di
rischio “alto” (IRU 60-80) si
trovano le altre regioni del sudItalia (con valori IRU medi
provinciali compresi tra il 68,1
della Puglia e il 79,9 della Basilicata) e le Isole (valore IRU
l 2010 non è stato un anno
florido per il tasso di risparmio delle famiglie italiane ed europee.
Secondo i dati rilevati dall’Istat (Istituto nazionale di
Statistica), nel nostro Paese la
propensione all’accumulo
delle famiglie (definita dal
rapporto tra il risparmio lordo
delle famiglie e il loro reddito
disponibile) è stata pari al
12,1%, facendo registrare un
calo dello 0,7% rispetto al trimestre precedente e dello
0,9% rispetto al terzo trimestre del 2009.
Questo tipo di flessione scaturisce da una stasi del reddito
disponibile, alla qualei si accompagna un aumento della
spesa per i consumi dello
0,8%.
È rilevante che, da gennaio a
settembre 2010 le famiglie
hanno subito una riduzione
del loro potere d'acquisto
dell'1,2% rispetto al medesimo periodo dell'anno prece-
La storia recente del rispar mio delle famiglie consumatrici in Italia
I
Elaborazioni Ufficio Studi Confcommercio su dati Istat
dente.
Il volume di investimento delle
famglie (il rapporto, cioè, tra
gli investimenti fissi lordi, tra
cui acquisti di abitazioni e gli
investimenti strumentali delle
piccole imprese classificate nel
settore, e il reddito disponibile
lordo) negli ultimi mesi dello
scorso anno si è stabilizzato
all’8,8%, di poco superiore rispetto ai mesi estivi e dello
0,3% rispetto allo stesso segmento dell’anno precedente.
Oltre i confini italiani, la condizione economica dei nuclei
familiari non migliora, dato
che, nell’ultimo trimestre del
2010, secondo i dati Eurostat
(Ufficio Statistico delle Comunità Europee), si è verificato un
calo, dovuto alla leggera riduzione del reddito disponibile
reale (-0,1%), in leggera crescita è invece la spesa per i
consumi finali (+0,1%).
Una crisi che ha avuto origine
nel primo trimestre del 2009
per quanto riguarda l’Area
euro ( i 16 paesi appartenenti
alla cosiddetta “Zona Euro”) e
nel secondo trimestre del medesimo anno per quanto riguarda i paesi “EU 27” ovvero
tutte le nazioni federate all’Unione Europea.
Non solo i risparmi, ma anche
nel campo degli investimenti,
dopo una leggera ripresa nel
secondo trimestre del 2010,
hanno avuto un nuovo decremento.
Pagina 6
Tra scadenze,
tassi
d’interesse
e computo
delle rate,
si snoda
un labirinto
nel quale
si insinuano
agevolmente
operatori
truffaldini:
poche norme
da conoscere
per
smascherarli
e renderli
inoffensivi
Marco Giorgetti
a disciplina sul credito
al consumo ha molteplici fonti normative,
comunitarie e nazionali, primarie, cioè emanate da organi
legislativi, e secondarie, da
organi amministrativi dotati di
poteri normativi. Nell’ordinamento italiano la disciplina
del credito al consumo è oggi
recepita negli articoli da 121
a 128 del Decreto legislativo
1 settembre 1993, n. 385 – il
cosiddetto Testo unico delle
leggi in materia bancaria e
creditizia.
Il rapporto gergalmente definito di “credito al consumo”
è, per il diritto, quel contratto
in base al quale si concede un
credito, sotto forma di dilazione di pagamento, di finanziamento o di altra analoga
facilitazione finanziaria, ad
una persona fisica che agisca
per scopi estranei all’attività
imprenditoriale o professionale eventualmente svolta – e
cioè in veste di semplice consumatore, e non di professionista.
Tra i diversi strumenti di agevolazione a beneficio del consumatore, la dilazione di
pagamento può essere concessa dai soggetti autorizzati
alla vendita di beni e servizi
nel territorio della Repubblica. Il finanziamento può
invece essere concesso soltanto dalle banche e dagli intermediari finanziari iscritti
negli appositi elenchi di cui
agli articoli 106 e 107 del
Testo Unico.
L
Viaggio
al
SPECIALE
Il prestito è di regola collegato all’acquisto di un bene o
di un servizio da parte del
consumatore, ma può anche
Giulio Tremonti,
ministro del Tesoro
essere utilizzato per soddisfare generiche esigenze di liquidità, svincolate dall’acquisto
di specifici beni o servizi.
Le norme - e le conseguenti
agevolazioni - non si applicano tuttavia ad un tassativo
elenco di rapporti: i finanziamenti destinati all’acquisto o
Il credito
al consumo
ha molteplici
fonti
comunitarie
e nazionali
alla conservazione di un diritto di proprietà su un terreno
o su un immobile edificato o
da edificare, oppure all’esecuzione di opere di restauro o
di miglioramento; i contratti
di locazione; i finanziamenti
senza remunerazione in interessi o altri oneri; i finanzia-
menti
rimborsabili
in
un’unica soluzione alla scadenza entro diciotto mesi, con
il solo eventuale addebito di
oneri, contrattualmente previsti, non calcolabili in forma di
interessi; i crediti di importo
inferiore ad euro 155 e superiore ad euro 30.987.
Il credito al consumo si delinea così come un tipico esempio di contratto di durata, che
impegna cioè le parti contraenti per un certo arco di
tempo, tassativamente e inequivocabilmente predeterminato. La scadenza del contratto è
rimessa alla libera determinazione delle parti e va definita
nel contratto.
Si definisce rata la somma
che il consumatore versa alla
banca o all’intermediario finanziario per la restituzione
del prestito. È composta di
una quota capitale - cioè versata a titolo di restituzione del
prestito - e di una quota interessi – cioè dovuta in ragione
dell’applicazione del tasso di
interesse praticato.
Il rimborso avviene secondo
cadenze temporali determinate dalle parti, di solito mensili. Il pagamento della rata
rappresenta un evento importante nell’andamento dei rapporti tra banca e consumatore.
Il mancato rispetto delle scadenze previste per le rate determina infatti, a carico del
consumatore, maggiori oneri:
egli dovrà infatti versare interessi ulteriori, a titolo di
mora, la cui misura deve essere indicata nella documentazione precontrattuale e nel
LAB Iulm
contratto. Inoltre, la banca e gli
intermediari finanziari potrebbero chiedere - nelle ipotesi di
reiterato pagamento tardivo o
I maggiori oneri
per il mancato
pagamento
delle rate
vanno indicati
nel contratto
addirittura mancato - la risoluzione del contratto, evento che
comporta, tra l’altro, la richiesta immediata del pagamento
delle somme in conto capitale
ancora dovute. Tuttavia, nei
contratti in cui sia stato concesso un diritto reale di garanzia a favore della banca o
Il Ministero del Tesoro
dell’intermediario finanziario
sul bene acquistato dal consumatore con il finanziamento ad esempio nell’ipotesi di ipoteca sull’automobile o di
pegno sul bene mobile trasferito - il mancato pagamento di
una sola rata - purché questa
non superi nel suo ammontare
l’ottava parte del prezzo - non
dà luogo alla risoluzione del
contratto, e il consumatore
conserva il diritto di pagare le
somme ancora dovute alle scadenze prestabilite.
Al fine di valutare la capacità
di ciascun acquirente che desideri ricorrere ad un contratto di
credito al consumo di far
fronte al pagamento delle rate,
le banche e gli intermediari finanziari ricorrono al sistema
del cosiddetto credit scoring.
Questo meccanismo di valutazione combina tra loro una
serie di informazioni utili ad
attribuire al singolo consumatore un punteggio di accettazione, il quale rappresenterà in
definitiva il cosiddetto “rischio
di credito” del richiedente in
un determinato arco di tempo.
L'intermediario avrà a disposizione elementi utili per accettare
o
rifiutare
il
finanziamento, e per determinare l’entità del finanziamento
nonché il tasso di interesse da
praticare.
Le informazioni più rilevanti al
fine dell’attribuzione al consumatore di un corretto credit
scoring sono di quattro tipologie: relative al richiedente,
come il reddito disponibile e il
lavoro svolto; alle caratteristiche del finanziamento, ad
esempio durata e importo; al
bene da finanziare, ad esempio
la sua durevolezza o deteriorabilità; quelle relative al grado
di indebitamento del richiedente, censite attraverso le famose centrali dei rischi.
LAB Iulm
SPECIALE
Pagina 7
centro
della rata
ALLA SCOPERTA DEGLI SCONOSCIUTI “TAEG” E “TEG”
l TAEG (Tasso Annuo Effettivo Globale) è un indice del costo totale del
credito a carico del consumatore e rappresenta, su base
annua, i valori attuali di tutti
gli obblighi finanziari esistenti o futuri assunti dal creditore e dal consumatore:
esprime quindi l’onerosità
globale del prestito, tenendo
conto anche di eventuali rimborsi e oneri accessori a carico dei contraenti.
Il TAEG rivela, quindi - in
termini percentuali rispetto al
capitale erogato - il costo totale effettivo del credito a carico
del
consumatore,
includendo oneri diversi,
quali: le spese di riscossione
dei rimborsi e di incasso delle
rate, se stabilite dal creditore,
o del costo dell’attività di mediazione svolta da un terzo,
se necessaria per l’ottenimento del credito. Alcuni
oneri non sono inclusi nel
TAEG: ad esempio le spese
connesse a un eventuale inadempimento, le spese per il
trasferimento dei fondi, le
spese per assicurazioni o garanzie, ad eccezione di quelle
che, imposte dal creditore, riguardano particolari eventi
della vita del consumatore,
quali la morte, l’invalidità o
la disoccupazione.
L’indicazione del costo complessivo del credito nella
pubblicità, negli uffici commerciali dell’intermediario e
nella documentazione messa
I
a disposizione del consumatore
prima della conclusione del
contratto, consentono di disporre di informazioni omogenee e attendibili sul costo
effettivo del credito, e di operare una scelta tra le diverse offerte presenti sul mercato.
Il calcolo del TAEG presuppone che siano conosciuti in
anticipo gli elementi che ne determinano il risultato, ad esempio l’entità del finanziamento
e i tempi di restituzione del
medesimo. Ove questi elementi non siano noti, è escluso
che debba essere richiesto il
calcolo del TAEG: si pensi all’ipotesi di un’apertura di credito in conto corrente non
connessa all’utilizzo di carta di
credito.
Il TAEG non deve essere confuso con il Tasso Effettivo Globale. Il TEG fornisce elementi
utili ad accertare se le condi-
zioni di costo - spese, interessi
e oneri di varia natura - delle
operazioni creditizie praticate
dalle banche e dagli intermediari finanziari presentino carattere usurario.
Le operazioni creditizie sono a
tal fine ripartite in categorie
omogenee - crediti finalizzati,
crediti a rotazione o revolving,
prestiti personali, cessioni del
quinto dello stipendio e all’interno delle singole categorie
omogenee, suddivise per classi
di importo.
E’ anche importante rilevare
che mentre il TAEG riguarda
le sole operazioni di finanziamento concluse con i consumatori, il TEG si applica anche
ai rapporti creditizi in essere
con le imprese.
I contratti di credito al consumo devono essere conclusi
per iscritto e il consumatore
deve ricevere un esemplare del
contratto, pena la nullità del
negozio.
Questi gli elementi del contratto: l’ammontare e le modalità concrete del finanziamento; il
numero, l’importo e le date di
scadenza delle rate; il TAEG e
le eventuali modalità di sua
modificazione in data successiva alla sottoscrizione del
contratto; l’indicazione degli
oneri non compresi nel TAEG;
le garanzie richieste, quali
pegni o ipoteche; le ulteriori
assicurazioni richieste e non
incluse nel TAEG.
I contratti di credito al consumo che abbiano ad oggetto
l’acquisto di un determinato
bene o servizio devono inoltre
contenere: una descrizione
analitica dei beni e dei servizi
che formano oggetto del negozio; l’indicazione del prezzo di
acquisto in contanti, del prezzo
stabilito dal contratto e l’ammontare dell’eventuale acconto; le condizioni per il
trasferimento del diritto di proprietà, nei casi in cui questo
non sia contestuale alla sottoscrizione del contratto o alla
consegna del bene.
In caso di assenza o nullità
delle clausole concernenti il
TAEG o la scadenza del credito, si applicano, rispettivamente, il tasso minimo
raggiunto dai buoni annuali del
tesoro nei dodici mesi precedenti la conclusione del contratto, ovvero la durata di
trenta mesi.
(m.g.)
Pagare subito?
No, grazie...
Pagina 8
SPECIALE
Stefano Fiore
u dieci auto nuove,
oggi ben sette vengono
acquistate con la formula rateale e la somma totale
di questi prestiti tocca quasi 8
miliardi di euro, pari a un
quinto del credito a consumo
totale. Sono questi i dati rilevati dall’Unrae, l’Unione Nazionale Rappresentanti Veicoli
Esteri che ogni anno fotografa
nei minimi dettagli il mercato
italiano dell’auto analizzando
anche i metodi di pagamento
più frequenti tra i compratori
del nostro Paese. L’ultima rilevazione statistica, relativa ai
primi nove mesi del 2010, riporta che il 71% degli acquisti
effettuati da privati avvengono
attraverso finanziamenti rateali, contro un restante 29% di
acquisti diretti. I dati non si discostano da quelli dell’anno
prima quando il rapporto era di
72 a 28 mentre il picco si era
toccato nel 2007 quando l’85%
delle auto nuove vendute era
stato pagato con soluzioni rateali. Pagare in un’unica soluzione per ottenere un forte
sconto non è più, come negli
anni Novanta, il metodo di pagamento preferito dagli italiani. Sono lontani i tempi in
cui si entrava in concessionaria con il portafoglio gonfio di
banconote o con il blocchetto
degli assegni pronto all’uso.
Il mercato dei finanziamenti
nel mondo dell’auto è profondamente cambiato nel corso
degli anni, per merito di due
fattori: la trasformazione dell’automobile in simbolo sociale e la crisi economica
hanno riscritto le regole del
gioco. Grazie alla formula
delle rate chiunque, o quasi,
può permettersi beni di un
certo livello. Il concessionario,
pur di ricevere i soldi in
un’unica soluzione, prima offriva sconti irrinunciabili al
compratore mentre oggi accade l’esatto contrario e in
caso di finanziamento gli
S
LAB Iulm
Solo pochi anni fa
i concessionari offrivano
grossi sconti a chi saldava
immediatamente.
Oggi succede
l’esatto contrario:
si risparmia solo acquistando
a rate. Un meccanismo
che favorisce la rete
di venditori e le finanziarie.
E il cliente guadagna?
Sì, ma solo
con le dovute precauzioni
sconti sono superiori a quelli
promessi in caso di saldo diretto. Un successo che convince anche i più scettici: su
internet non sono poche le testimonianze di chi si è ritrovato prima spiazzato (ma poi
convinto) davanti alla ferrea
volontà del concessionario di
proporre un pagamento rateale,
ferenze: solitamente i prestiti
finalizzati all’acquisto dell’usato sono riservati a soggetti
considerati a maggiore rischio
di insolvenza o morosità e presentano pertanto tassi d’interesse più svantaggiosi e
importi massimi ridotti.
Ma perché i concessionari
scelgono di correre il rischio di
nonostante la volontà di pagare
tutto subito. Lo stesso discorso
vale anche per le auto usate,
che godono di forti sconti in
quanto veicoli che il concessionario ha già pagato. Rispetto alle procedure riservate
alle auto nuove ci sono due dif-
ritrovarsi con un pugno di mosche in mano se l’acquirente
non riesce più a pagare le rate?
La risposta si trova nell’accordo che il concessionario
trova insieme alla finanziaria a
cui poi indirizza il cliente. La
finanziaria riconosce un bonus
per ogni nuovo cliente portato
dalla concessionaria, che
quindi spingerà i clienti, offrendogli grandi sconti, alla soluzione rateale. Così le
concessionarie diventano semplici intermediari: propongono
il cliente alla finanziaria, riscuotono la cifra da quest’ultima e lascia che le rate
diventino questione tra cliente
e finanziaria. Inoltre, una volta
ultimato il contratto con il
cliente, la concessionaria ottiene dalla società che eroga il
prestito il saldo dell’intera
somma che il cliente ha deciso
di farsi rateizzare: così i rischi
di chi vende scendono a zero.
Il boom passa anche attraverso le minirate, inventate
proprio dal mercato dell’auto.
Nel 2007 Angelo Colaneri, titolare dell’omonima concessionaria, in un’intervista alla
Repubblica ne rivendicava la
creazione sottolineando come
grazie alle minirate le vendite
erano incrementate del 20%
mensile. Il meccanismo è piuttosto semplice: si accende un
prestito auto versando mensilmente rate di importi molto
piccoli e arrivati a scadenza si
procede col pagamento di una
maxirata finale. Così le rate in-
cidono meno sul fabbisogno
economico mensile e il cliente
è più tranquillo. E se ci si accorge che non si riesce a pagare la maxirata si può
procedere a un nuovo finanziamento della stessa. In pratica,
rate sulla rata. In questo modo
anche chi sembrerebbe non
avere i requisiti economici necessari può accedere a beni di
alto livello. L’auto è una tentazione che gli italiani desiderano anche a costo di non
riuscire a pagare fino in fondo,
dovendo riconsegnare il mezzo
prima del tempo. Quando questo accade, si crea un mercato
parallelo: i concessionari vendono le auto riconsegnate da
chi non è riuscito a pagarle interamente a nuovi privati ottenendo importanti plusvalenze.
Una formula simile è il “Buy
Back”: in abbinamento alla
vendita rateale, il concessionario si impegna a riacquistare (a
un prezzo minimo definito e
dopo un certo periodo di utilizzo) la vettura venduta. Così
il cliente e il concessionario, rivendendo quella vettura, riescono a recuperare altri soldi
ottenendo il massimo dal contratto. A ciascuno la propria
formula, purchè sia a rate.
LAB Iulm
SPECIALE
Pagina 9
I DATI DELL’UNRAE*
In giallo le quote di auto nuove comprate con finanziamenti, in azzurro (o verde) gli acquisti diretti. Per le annate 2006 e 2007, in bianco le quote di auto nuove in leasing.
Nei primi tre grafici, realizzati dall’Unrae, si nota come i prestiti finalizzati all’acquisto di un’auto nuova siano una costante nel mercato automobilistico. Dal 2009 i leasing
sono considerati accorpati ai finanziamenti. L’ultimo grafico tratta i numeri del credito
a consumo nei primi mesi del 2010: sui quasi 40 miliardi di euro prestati, ben 7,45 sono
destinati all’acquisto di auto nuove.
*Unione nazionale rappresentanti veicoli esteri
LE CINQUE TRAPPOLE DA EVITARE
ontenta la finanziaria, che accresce la propria clientela, contenta la concessionaria che piazza un’automobile e riceve la
provvigione esterna, e contento il cliente che può permettersi vetture costose con la promessa di dilazionare il pagamento.
Ma serve prestare attenzione ai cosiddetti “trappoloni”. Per approfondire, le leggi del codice civile che regolano il credito
al consumo sono la 154/92 sulla trasparenza, la 142/92 sul credito al consumo, la 385/93 “legge bancaria”, la 52/96
sulle clausole vessatorie, la 108/96 sull’usura e la 675/96 sulla privacy. Se il consiglio, scontato, è quello di leggere attentamente
il contratto e le clausole stando bene attenti al Tan e al Taeg, ci sono altri pericoli da evitare.
Ecco una breve casistica dei cinque maggiori “impicci” che si incontrano scegliendo il finanziamento.
(s.f.)
C
1
2
3
4
5
Invece del bonifico bancario mensile, il concessionario può proporre il pagamento in posta, con scadenze elastiche.
Nel contratto viene inserito il giorno del mese entro il quale ogni bollettino deve essere pagato: superata questa scadenza, cominciano i problemi. La casistica varia da contratto a contratto ma può accadere che già al secondo ritardo
si venga segnalati al Crif.
Non c’è pace neanche per i clienti virtuosi, che decidono di estinguere il finanziamento prima della scadenza naturale: le finanziarie, in alcuni casi, addebitano spese e penali. In tal caso,meglio provvedere all’estinzione nella fase
iniziale (o al massimo verso la metà) del prestito ovvero nel periodo in cui solitamente si pagano più interessi.
Generalmente nei contratti viene indicata come “fortemente raccomandata” l’apertura di un conto corrente presso
la banca a cui è stato richiesto il finanziamento. Ma accade anche che tra le condizioni necessarie per l’approvazione
della pratica ci sia l’obbligo dell’apertura del conto presso la banca del finanziamento: attenzione.
Su internet vengono segnalati anche comportamenti al limite della truffa: il concessionario finanzia un importo maggiore di quello richiesto dal cliente e poi intasca la differenza. Questo succede se il cliente firma un contratto di finanziamento in bianco lasciando al venditore la facoltà di riempire il modulo con le cifre che preferisce, ritoccando
la rata scelta dal cliente.
Il finanziamento proposto dal concessionario può prevedere l’ipoteca dell’auto che di fatto esclude la possibilità di
venderla a un altro concessionario (o a un privato) che paghi tutto subito, consentendo così di estinguere anticipatamente il prestito. Non è perciò sbagliato valutare di scegliere di un finanziamento al di fuori di quello proposto dalla
concessionaria.
Plastiche
bellezze
a credito
Pagina 10
SPECIALE
LAB Iulm
Mastoplastica additiva,
liposcultura, liposuzione,
gluteoplastica, rinoplastica,
mentoplastica, lifting.
Numerosi sono gli inter venti di
chir ur gia estetica “finanziabili”
Su inter net un por tale
per confrontare i prestiti
più vantaggiosi
Roberta Rei
n seno prosperoso o un
sedere più tonico? Ci
sono prestiti anche per
questo. Il luccicante mondo
della chirurgia estetica, si sa,
è costoso. Lo è in termini di
sacrifici economici e anche di
sofferenza fisica. Ci sono casi
in cui, dinanzi ai prezzi, coloro che sognano un “ritocchino” finiscono poi per
autoconvincersi che, “dopotutto, ci si piace come
mamma ci ha fatti”. In molti
altri casi invece, il cambiamento fisico appare un sogno
irrinunciabile.
Entra così in moto l’appetibile meccanismo dei finanziamenti per gli interventi di
chirurgia estetica. Sono sempre di più le persone disposte
ad accendere un mutuo per diventare più belle, giovani o
magre. Si compra un seno più
grande o un naso più dritto, in
comode rate. Dinanzi all’aumento delle richieste di interventi, anche piccoli, banche e
finanziarie si sono attrezzate
con soluzioni adatte a soddisfarle: in generale un intervento
estetico
sui
quattro-cinquemila euro da
dilazionare in due anni.
Quali sono i tempi e le modalità oggi per ottenere un “prestito di bellezza”? Immediati,
nessuna visita o appuntamenti. Secondo Supermoney,
un portale che confronta prestiti e tassi più convenienti,
una persona di 25 anni, con
“fonte di reddito limitata”,
che richiede un prestito per
“salute e bellezza” di seimila
euro da restituire in due anni,
in sole ventiquattrore potrà
U
avere l’erogazione del bonifico
da restituire ad un tasso annuo
effettivo dell’11, 31% (opzione
più vantaggiosa offerta da Unicredit banca). Dovrà pagare
quindi per due anni 275,5 euro
al mese, per un totale da rimborsare di 6,757 euro.
Comodo, veloce e le possibilità sono varie: tra gli interventi
“finanziabili” ci sono anche la
mastoplastica additiva, la liposcultura, la liposuzione, la gluteoplastica, la rinoplastica, la
mentoplastica e il lifting. E la
rateizzazione in un certo senso
può anche garantire migliore
qualità, evitando che, a causa
dell’impossibilità economica,
ci si rivolga a medici e strutture di fortuna.
“
I tempi
e le modalità
per ottenere
un prestito
di bellezza?
Immediati, non
servono visite
nè appuntamenti
”
Imma ha venticinque anni, taglia 42 e un seno terza abbondante. “Guarda che bellemostra sicura- le ho rifatte tre
anni fa. Sono perfette, e non
c’è abito che indossi che non
sia scelto per valorizzarle”. Ha
un fisico minuto, non è tanto
alta. Ci racconta che in passato
aveva un seno impercettibile e
che non si sentiva abbastanza
attraente, “ero addirittura arrivata a guardarmi ogni giorno
allo specchio immaginando
come sarei stata con un seno
più grande. Un’ossessione”.
Tanti anni di insicurezza, “e
problemi economici.
L’intervento costava davvero
troppo, era un regalo che i miei
genitori non potevano permettersi”. Poi iniziano le ricerche
e tre anni fa scopre che c’è una
struttura privata che permette il
finanziamento. È fatta. “Ho finito l’anno scorso di pagarle,
rate mensili da 240 euro. Certo
il tasso è un pò altino, il 12%,
ma ne è valsa la pena. Non per
questo adesso penso di andare
avanti. Il mio non era un capriccio, avevo proprio bisogno
di questo cambiamento per
sentirmi meglio”.
Claudia ad esempio, ha fatto
una scelta diversa da quella di
Imma, segno che l’estetica dell’eccesso a volte non è ben accetta. “Per tanto tempo ho
dovuto convivere con il ‘peso’
(e qui indica il suo petto ndr)
del mio seno. Era enorme,
grosso al punto che chiunque
mi parlasse, uomini o donne
che fossero, non riuscivano a
non fissarlo ancor prima di rivolgersi al mio viso” confessa
con fastidio. “Immaginate vivere così. Cercavo di fasciarlo,
ma nulla. E mi facevano sorridere le ragazze in tv che invece
ostentavano decolleté oltre misura. Così ho deciso di sottopormi ad una mastoplastica
riduttiva per la modica cifra di
settemila euro. Un capitale al
di là delle mie possibilità, ma
con il finanziamento è stato facile”. C’è da considerare che la
soluzione del finanziamento
applicato alla chirurgia estetica
sembra essere stata scelta proprio per incentivare potenziali
clienti che altrimenti non sarebbero neppure sfiorati dall’idea. Tuttavia le rate allo
stesso tempo permettono di accedere ad interventi di qualità
senza il bisogno di ricorrere ad
occasioni di risparmio che,
spesso, nascondono situazioni
di rischio. E forse, il pensiero
prolungato di dover pagare il
ritocco estetico può distogliere
da quello di ricorrere ad altri
interventi aggiuntivi.
Dilazionando la bellezza, forse
il risultato è migliore. Anche
perchè troppo bello è poco
vero.
LAB Iulm
SPECIALE
RITOCCHI ESTREMI
1)Vaginoplastica
Il rimodellamento dei genitali
femminili esterni è sempre
più diffuso e prevede vari tipi
di intervento. La labiaplastica, per rendere simmetriche
le piccole labbra, la perineoplastica, per ringiovanire la
zona perineale, l'augmentation labioplasty per aumentare il volume delle grandi
labbra, la liposcultura del
pube, per snellire la zona pubica e l'imenoplastica, per ripristinare la verginità.
Pagina 11
Il semplice ritocco
L’INTERVISTA
Marta Eleonora Rigoni
4)Falloplastica
Anche gli uomini, come le
donne, possono rimodellare i
propri genitali sia per quanto
concerne la lunghezza sia per
il volume, mediante delle infiltrazioni di grasso proveniente
dall'addome
o
dall'interno delle cosce. Per
chi volesse invece aumentare
il piacere sessuale c'è la possibilità di iniettare direttamente dell'acido ialuronico.
Questa tecnica, detta Mushroom, è assolutamente indolore e può essere ripetuta
ogni 4 mesi.
mar Fogliadini, managing director de LaClinique, azienda che da
anni si occupa di chirurgia
estetica, illustra il fenomeno
del finanziamento degli interventi chirurgici. Dal punto di
vista di chi offre il servizio.
Come e quando nasce l'idea
di finanziare gli interventi?
«L'idea, fin dal 2006 in cui è
nata Laclinique, è sempre
stata quella di fornire al
cliente un servizio all inclusive che comprendesse l'operazione, il post-operatorio e il
pagamento. Nell'ottica di una
chirurgia estetica per tutti».
Quali sono gli interventi più
richiesti?
«C'è una netta polarizzazione sugli interventi di mastoplastica, rinoplastica e
liposuzione. La tendenza è di
percepire questi interventi,
che sono i più comuni, come
veri e propri beni di consumo».
Che profilo ha la persona
che sceglie di eseguire
un'operazione pagandola a
rate? Lo fa per esigenze economiche o per abitudine al
finanziamento?
«Si rivolgono a noi richiedendo questo tipo di servizio
le donne di età compresa tra i
31 e i 45 anni, impiegate, con
un reddito medio lordo annuo
dai 25.000 euro in su e con un
mutuo o un finanziamento già
alle spalle. Quindi non si
tratta di persone che senza
questa possibilità non sarebbero in grado di sostenere il
costo dell'operazione, lo
fanno seguendo la logica
della comodità. Io stesso se
devo comprare un'auto la
pianti) può essere pagato a
rate anche se il dottore dice
che preferisce «farlo direttamente perché, per un basso
importo, non sarebbe conveniente ne per il paziente ne
per lo studio; i rischi di non
incassare si riducono a pochi
decine di euro».
La crisi economica ha influito
nel fare aumentare il numero di
chi vuole pagare a rate dal momento che molti “lavori” raggiungono cosi altissimi: per chi
paga tutto in anticipo, Bavosi
fa uno sconto del 5%. Per age-
2)Trapianto sopracciglia
Per chi, dopo una vita di spinzettamenti si trovasse senza
sopracciglia c'è la possibilità
di effettuare un trapianto utilizzando direttamente i propri
capelli. Unico neo, i capelli
trapiantati continueranno a
crescere alla loro abituale velocità e dovranno quindi essere spuntati per evitare
l'effetto “cespuglio”.
3)Correzione della ginecomastia maschile
La pseudo-ginecomastia maschile, ovvero l'accumulo di
grasso nell'area del petto, può
essere facilmente risolta con
una liposuzione dell'area.
O
OMAR FOGLIADINI
pago a rate».
Ma si tratta di un trend in
crescita?
«Fino al 2009 la richiesta era
molto più forte, probabilmente
per via di un fattore culturale e
di una migliore gestione delle
spese. Dal 2010, invece, la richiesta è sensibilmente calata
ma ritengo che questo sia imputabile ai cambiamenti del
mercato. La gente guadagna
meno e quindi ottenere un finanziamento è più difficile.
Tuttavia sono convinto che
molte persone che ci pagano
direttamente in contanti usufruiscano di prestiti personali».
Secondo lei questa possibilità
non rappresenta un incentivo
a ricorrere alla chirurgia
estetica?
«Vede, alla base c'è sempre
l'aspetto psicologico,che resta
trainante. La possibilità di dilazionare il pagamento non
rappresenta un mezzo per arrivare al fine in maniera forzata.
Non ha allargato la platea, ha
solo semplificato le cose. Si
parte con una necessità psicologica, poi c'è la scelta e, solo
alla fine, ci si preoccupa di
concordare le condizioni del
pagamento. E’ così per tutti gli
interventi che eseguiamo nelle
nostre strutture».
Non crede che finanziare tali
interventi possa indurre una
persona a sottoporsi a più di
un’operazione?
«Questo è un discorso che
non concerne le rate. Noi facciamo sempre degli sconti per
chi sceglie di fare più interventi insieme perché risparmiamo sui costi della sala
operatoria. Si arriva a pagare il
secondo intervento quasi la
metà del primo. In questo
senso sì che c'è un incentivo».
Dal dentista, senza portafoglio: ponti d’oro
“
rie. Queste sono subentrate
nelle nostre zone da dieci anni,
nelle grandi città esistevano da
el 2010 oltre il 90% prima. Nei piccoli centri sono
delle persone ha prefe- accettate con difficoltà, si prerito pagare il dentista a ferisce il dilazionamento senza
rate.
Costi
di esse», afferma
proibitivi, inI pagamenti Bavosi. Il dotteressi troppo
tore, infatti, non
alti o semdilazionati sempre utilizza la
plice consefinanziaria visto
sono comodi che, una volta
guenza della
crisi econoun legame
ma a volte creato
mica? Il denche va oltre il
tista Gabriele
col
qualcuno professionale
Bavosi
si
cliente, si può aroffre di far
ad un acsi comporta rivare
luce sull’argocordo che vada
mento.
incontro alle sue
da furbetto
Studio accoesigenze. Il megliente e nuostiere del dentista
vissimo
in
si presta bene ad
una via del centro di Pesaro, il una suddivisione della somma
dottor Bavosi, 44 anni, con 18 da pagare poiché si tratta
anni d’esperienza alle spalle ha spesso di lavori che necessitanto da raccontare in materia tano di più sedute ed è meglio
di pagamento rateale. «Questo decidere volta per volta il
sistema esiste da sempre tra i prezzo. Qualsiasi tipo di “indentisti, con o senza finanzia- tervento” ( dalle carie agli imGiulia Pezzolesi
N
”
volare i clienti anche con gli
interessi lo studio si fa carico
di questi per il primo anno.
Tutto organizzato nei minimi
particolari nello studio Bavosi
ma in così tanti anni d’esperienza è capitato anche qualche
“incidente” di percorso. Le rate
sono sì un comodo modo di
pagare ma a volte, qualcuno, si
è comportato da “furbetto”.
«Certo, è successo che delle
persone non finisse di pagare.
In questi casi cerchiamo di trovare un accordo con un piano
di rientro ma non sempre si riesce a riottenere tutto l’importo.
È comunque preferibile perdere soldi che andare per vie
legali. La soluzione migliore
per evitare ciò è fare un piano
di pagamento concordato fatto
di acconti che vanno in progressione con l’avanzamento
dei lavori». Via il dente, via il
dolore ma la rata resta e la
maggior parte degli italiani la
sceglie anche sul lettino del
dentista.
Pagina 12
Era
il giorno
più bello
SPECIALE
LAB Iulm
Finanziamenti, pagamenti
online e soluzioni low-cost
per le nozze del terzo
millennio. Richiesti prestiti
fino a 16.000 euro dagli sposi
per sostenere le spese
per la cerimonia, per l’abito
e per il ricevimento
gna sostenere per il grande
giorno. Il 27% delle coppie
spende meno di 10mila euro
per il matrimonio, al contrario
vissero per sempre a
di un 16,7% di sposi in grado
rate e contenti. Sarà
di permettersi un matrimonio
questa la nuova tenda favola, che supera i 30mila
denza dei matrimoni del terzo
euro.
millennio?
A rivelarlo una ricerca conIn Italia ci si sposa sempre
dotta dal sito Prestiti.it che ha
più tardi e sempre meno. Sefatto il conto in tasca agli itacondo l’ultima rilevazione
liani. Il banIstat del 2011 gli
chetto nuziale
uomini si deciCi
si
affida
(dai cinque ai
dono a compiere
il grande passo in
alle banche dieci mila euro)
e l’abito della
media a 33 anni,
mentre le donne che negli anni sposa ( dai mille
si sposano un po'
seguendo ai sette mila
euro) sono le
più giovani a 30
il mercato voci che graanni. Un dato che
maggiorsi unisce ai
hanno ideato vano
mente
sulle
230.613 matrimoni celebrati
finanziamenti spalle dei neo
nel 2009 ( 3,6
ad hoc sposini.
Un impegno
ogni mille abitanti).
Trenta
per le coppie economico non
indifferente che
mila unioni in
si aggrava ultemeno solo negli
riormente se non si può contare
ultimi due anni.
sul supporto di parenti e amici.
Una fotografia della società
Ecco il motivo per cui in
italiana poco confortante agmolti casi il finanziamento digravata dalle spese che bisoValentina Evelli
E
245
L’età in cui le coppie in Italia
decidono di convolare
a nozze. In media, la sposa
è più giovane dello sposo
venta una necessità. Ci si affida, così, sempre di più alle
banche che negli anni, per
adattarsi alle richieste del mercato, hanno ideato finanziamenti ad hoc per le spese
matrimoniali. Secondo il portale Prestiti.it tra le 300.000 richieste di prestiti personali del
2010 più del 2% sono quelli
destinati alle spese matrimoniali.
I tassi applicati ai prestiti
pensati per i matrimoni non
sempre aiutano le giovani coppie: gli interessi possono superare anche il 10% risultando in
genere più elevati degli altri
prestiti al consumo che si aggirano sul 7/8%.
Sedici mila euro è la cifra
33
mila sono
i matrimoni, civili
e religiosi, celebrati
in Italia nel 2008
mediamente richiesta alle società finanziarie. Nelle regioni
meridionali, dove le tradizioni
e la simbologia del matrimonio
classico sono ancora molto
sentite, si richiedono cifre superiori alla media (in Campania si arriva anche a 29 mila
euro), mentre al nord si chiedono finanziamenti più bassi (
in Veneto “solo” 13 mila euro).
Nella maggior parte dei casi (
più del 73% ) è lo sposo che si
rivolge alla banca, ma il dato
cambia da regione a regione; si
passa dal 60% della Sardegna
fino a superare l’80% in Puglia.
In casi estremi, quando gli
sposi non sono economicamente indipendenti sono i ge-
nitori degli stessi a dare le garanzie per il matrimonio dei
propri figli.
Il pagamento, per quello che
dovrebbe essere il giorno più
bello della vita, rischia così di
protrarsi per i primi cinque
anni del matrimonio. Considerando che il “vissero per sempre felici e contenti” dura
sempre meno (quindici anni in
media) si rischia di trascorrere
un terzo del tempo con la preoccupazione del finanziamento.
Una tendenza, quella dei matrimoni a rate, che riflette un
malessere della società. Ad affermarlo è Lillo Vizzin, responsabile Federconsumatori
di Palermo “Le giovani coppie
LAB Iulm
SPECIALE
Pagina 13
FABRIZIA BRUNETTI, MARIA C. RUOTOLO
L’INTERVISTA
Organizziamo nozze da sogno
Francesco Maesano
i chiamano Fabrizia
Brunetti e Maria Consilia Ruotolo le due giovani wedding planners che
abbiamo incontrato per parlare di una professione che
negli ultimi anni sta lasciando
i paesi anglosassoni e sta
prendendo piede un po’ in
tutta Europa. Un mestiere che
richiede grande flessibilità,
gusto e attitudine alla mediazione e all’organizzazione.
S
“
Da quanto avete iniziato e
da dove proviene l’idea di
intraprendere un lavoro del
genere?
Fabrizia Brunetti: «E’una
bella avventura. Abbiamo iniziato da pochissimo, nei primi
mesi di quest’anno, ma abbiamo già realizzato qualche
evento qui a Capri, dove viviamo da sempre. L’idea di
organizzare eventi l’abbiamo
sempre coltivata. Dopo un
corso professionale svolto a
Milano abbiamo deciso di
buttarci nei matrimoni perché
rappresentano forse l’evento a
cui le persone tengono di
più».
Maria Consilia Ruotolo
senso di serenità che molti so- da raccontare.
gnano per il ricevimento di Spesso si instaura un rapporto
nozze.
di stretta complicità nei giorni
Basta assecondare un gusto che precedono la cerimonia e
molto clasanche la quesicheggiante
Ogni coppia stione delle
e unirvi la
finanze viene
è una storia a f f r o n t a t a
spontaneità
che in quele copda raccontare. con
ste zone abpie.
bonda e il
Spesso si instaura Alcuni ci
gioco
è
conun rapporto hanno
fatto».
fermato di
di complicità aver chiesto
Quanti dei
un finanzianei giorni mento per la
v o s t r i
clienti rimonia,
che precedono cmae r isono
corrono a
coforme di fimunque una
la cerimonia
nanziamin o r an za.
mento per
Si tratta di
la cerimonia?
una decisone che i più faticano
Maria Consilia Ruotolo: «É ad ammettere di aver preso,
difficile dirlo. Ogni cliente, quindi è impossibile avere dati
ogni coppia, sarebbe una storia certi in merito».
In che modo “cucite” un
matrimonio intorno a una
coppia che si rivolge a voi
per l’organizzazione della
cerimonia?
F.B.: «La natura qui sull’isola di Capri si presta particolarmente ad infondere il
partono già indebitate , pregiudicando la progettualità della
famiglia nel suo nascere. Comprare casa o avere dei figli, con
le rate da pagare, diventa una
vera e propria impresa ”.
Una situazione da non sottovalutare, sottolinea Vizzin: «E’
facile finire nella lista dei cattivi pagatori. Un tunnel drammatico che porta le giovani
coppie disperate a rivolgersi
agli usura». Dello stesso parere
Carlo Pileri, il presidente
dell’Adoc (Associazione per la
difesa e l’osservazione dei
consumatori): «Non ci sorprende che, nella condizione
economica in cui ci troviamo,
circa il 15% delle coppie
scelga di fare un matrimonio
16
low cost o fai-da-te. Una percentuale destinata ad aumentare mediamente del 3-5%
l’anno. I giovani non possono
più permettersi un matrimonio
vecchio stile, così puntano su
scelte alternative e fantasiose».
Non mancano le soluzioni
low cost che permettono agli
sposi di risparmiare. Il web
offre interessanti soluzioni alternative alle nozze tradizionali: agenzie matrimoniali
on-line offrono pacchetti a
prezzi contenuti «puntando sul
fai-da-te e su soluzione economiche alternative - conclude
Pileri - ma non meno originali
si può spendere il 55% in
meno rispetto al matrimonio
classico».
E’ la percentuale delle
coppie che spendono
oltre 30.000 euro
per sposarsi
LA CURIOSITÀ
Fabrizia Brunetti
”
I DIVORZI NEGLI STATI UNITI
L’economia risale, le coppie scoppiano
assata la paura della
grande crisi, gli americani tornano finalmente
ad unirsi in matrimonio, ma
anche a divorziare. “Solo nell’ultimo anno i divorzi sono
aumentati del 25%”, a rivelarlo è Linda Lea Viken, predell’associazione
sidente
degli avvocati matrimonialisti
degli Stati Uniti (American
Academy of Matrimonial Lawyers) “La percentuale sale
ulteriormente in quegli stati
come il Nevada (lo stato di
P
17%
mila euro, è il prestito medio
richiesto agli istituti di credito
dalle coppie italiane
per finanziare la cerimonia
Las Vegas, dove per sposarsi
possono volerci pochi minuti)
in cui è possibile divorziare
con procedure express”. Un
dato che segue di pari passo la
situazione economica americana. Nel 2009, anno in cui la
crisi economica ha raggiunto il
suo punto più alto, l’impatto
sui divorzi è stato immediato:
almeno la metà dei 1.600 avvocati iscritti all’associazione
ha avuto un pesante calo di entrate. Il crescente tasso di disoccupazione unito alla crisi
immobiliare sono stati tra le
cause principali che hanno determinato l’arresto, momentaneo, dei divorzi; pochi gli
americani che potevano permettersi un assegno di mantenimento per moglie e figli. “
Oggi la situazione si è ribaltata. E’ esplosa una domanda
arretrata, accumulata in due
anni di rinvii forzati. È una
corsa a divorziare per profittare della congiuntura più
rosea” conclude Linda Lea
(v.e.)
Viken.
Pagina 14
In Italia
l’estremo
saluto
è un
business
che spesso
costringe
le famiglie
a chiedere
un prestito.
Intanto
in Inghilterra
il mercato
delle esequie
diventa
materia
di studio
all’università
Ignazio Stagno
Q
L’ultima
rata
SPECIALE
uando la morte mi
chiamerà forse qualcuno protesterà. Non
maleditemi non serve a niente,
tanto all’inferno ci sarò già.
Così scriveva Fabrizio De
Andrè ne Il Testamento. Di sicuro le ingiurie e le maledizioni ve le porterete nell’altra
vita se il vostro funerale lo
avevate pagato a rate e non
avete saldato il conto prima
dell’ultimo viaggio.
Da qualche anno ormai,
dopo gli elettrodomestici, i telefonini o le auto, anche le
proprie esequie possono essere acquistate in comode rate.
Diverse le agenzie funebri in
tutta Italia che hanno aperto
questo nuovo canale di vendita. I pacchetti hanno i nomi
più disparati da “Ricordati di
te” a “Progetto domani” o
“Assistenza Domani”.
La formula commerciale è
sempre la stessa. Scegliete
pure mentre siete ancora in
vita gli addobbi floreali, la
chiesa dove farvi dare l’ultimo
saluto, e ovviamente la vostra
bara, in mogano, in ciliegio o
con rivestimenti in pelle.
Dopo aver fatto le vostre
scelte, potete dilazionare il pagamento in 12 rate mensili in
modo da assicuravi un “domani protetto e sicuro”, sottoterra.
Oppure
potete
sottoscrivere con un gruppo
assicurativo una polizza-vita il
cui beneficiario sarà l’impresa
funebre che avrete scelto per il
servizio.
Con versamenti regolari
mensili sarà possibile coprire
l’importo del vostro funerale,
che verrà girato dalla società
assicurativa all’impresa funebre dopo che questa avrà dimostrato di aver effettuato la
sepoltura secondo le indicazioni contenute nel contratto.
Ma attenzione, perché questa
rateizzazione, nonostante tranquillizzi il cliente, che pian
piano può affrontare i costi per
la sua dipartita, in realtà è soggetta anche alle variazioni di
CITTÀ
LECCE
prezzo nel tempo di loculi e
bare, con un adeguamento in
corso d’opera del valore delle
singole rate. Si racconta che
nel passato in campagna c’era
chi per non disturbare nessuno
nel momento della propria
morte comprava la bara in anticipo e la teneva sotto il letto.
Oggi invece si rischia di non
avere i soldi per l’estremo
viaggio sino all’ultimo istante.
Perché? Secondo Stefano
Beconcini dell’agenzia Misericordia di Empoli, «la colpa è
della crisi economica. Rateizzare un funerale è il segnale
che la crisi sta arrivando anche
COSTO MEDIO FUNERALE
€1.900
ROMA
€2.150
GENOVA
€2.450
BARI
€2.200
NAPOLI
€2.700
TORINO
€3.460
PALERMO
MILANO
€3.000
€4.000
LAB Iulm
in questo settore , un settore
che fino ad ora non aveva
avuto nessun tipo di problema».
Pagare a rate il proprio funerale comunque non sembra
sino ad ora aver interessato
molti italiani. Soprattutto in
provincia si tende a pagare
sempre in contanti. «All’estero
la rateizzazione è una cosa
molto comune. Qui ci vorrà
del tempo. Noi abbiamo il
“Progetto domani” rateizzato
in un anno per quelle persone,
magari pensionati rimasti soli,
che non vogliono lasciare incombenze a nessuno o che magari hanno paura delle scelte
sui propri funerali fatte dagli
eredi»,fanno sapere dall’Agenzia Funebre Fontanili e Merli
di Milano. Questo programma
di pagamento comunque consente di programmare con assoluta serenità e in tempo utile
il proprio funerale.
Morire è davvero così costoso da richiedere un pagamento rateizzato? Dipende
dove, in Italia, si ha la sfortuna
di esalare l’ultimo respiro. Secondo “Help Consumatori”, è
meglio chiudere per sempre gli
occhi a Lecce che non a
Milano, per evitare che gli
eredi debbano sostenere
enormi spese per il funerale.
Morire all’ombra del Duomo
ha un costo medio di 4000
euro, di poco inferiore il costo
di una morte a Torino, sotto la
Mole, dove è necessario avere
in tasca 3460 euro per farsi
seppellire in santa pace. A
Roma il costo delle esequie
scende a 2150 euro mentre risale in Sicilia dove, a Palermo,
il funerale costa 3000 euro.
Nel Salento invece il funerale
costa solo 1900 euro.
In alcune città per ovviare al
problema dei prezzi proibitivi,
i Comuni offrono un servizio
funerario con un prezzo fortemente ridotto. In questo caso il
funerale comunale più caro è a
Genova con i suoi 2700 euro,
il meno caro è invece a Torino
con 865 euro. In altre città
come Palermo, Napoli, Bari e
Lecce il funerale del comune
non è previsto e bisogna appoggiarsi comunque ad un privato. Dando uno sguardo a
cifre e numeri, morire oggi è
davvero un salasso e il Codacons stima nel 10 per cento la
quota di italiani che richiede
un pagamento a rate. Del 20
per cento nelle grandi città, del
40 a Genova.
Ma se infine non avete liquidità sufficiente o le garanzie
per accedere al vostro ultimo
finanziamento, non vi resta
che tornare cenere.
Secondo il Codacons una
cremazione, in media, costa
300 euro e alcuni comuni la
propongono anche gratuitamente per i residenti. Pensate
dunque nell’estremo momento
solo alla vostra anima, dimenticatevi del corpo, e ricordatevi
del portafoglio.
LAB Iulm
SPECIALE
Pagina15
Loculi: il caro è estinto, il debito no
Da Cremona a Gela, tanti gli esempi di pagamento rateale
Roberto Tortora
’eco della crisi, oltre al
rito funebre, varca
anche i cancelli del cimitero. Già, perché oltre alla
rateizzazione del pagamento
per la cerimonia del trapassato, anche il loculo oggi si
può acquistare dilazionando la
L
spesa. Vari gli esempi in tutta
Italia, qui ne segnaliamo due:
il comune di Cremona permette di versare subito il 30%
del costo totale e, in un anno,
con soluzione unica o trimestrale, di saldare la quota rimanente; a Catania, invece, di
recente sono stati messi in vendita 1.800 loculi, con valore
complessivo fino a 15.000
euro, con una riduzione del
50% per i soggetti aventi diritto e con possibilità di dilazionare il pagamento del
loculo in quattro rate trimestrali di uguale importo.
Questo, per venire incontro
alla crisi economica e alle ingenti spese che incombono
sulle famiglie dal momento in
cui il congiunto passa a miglior vita.
La prima tassa, infatti, è per
il certificato di constatazione
del decesso rilasciato dall’ufficiale sanitario dell’Ulss, 35
euro + 1 euro di bollettino postale. Quindi, il trasporto,
in questo caso la spesa sale a
58 euro + 2 o 3 marche da
bollo da 14,62 euro, che chiedono i comuni dove avviene
il decesso.
Di solito, l’incombenza materiale del pagamento viene affidata alle ditte funebri, ma ci
sono anche casi in cui tocca al
singolo cittadino fare la coda
alla posta per assicurare alla
salma il viaggio che gli spetta.
E c’è un business anche sul-
Dopo 30 anni,
se si vuole
mantener e
il loculo
si devono
sborsare cifr e
che si aggirano
intor no
ai 2000 eur o
Funerale? Qui lo fanno strano
CURIOSITÀ
Marco Mugnaioli
unerale. Uno spettacolo con cui attestiamo
il nostro rispetto per il
morto arricchendo l'impresario delle pompe funebri, e corroboriamo il nostro dolore con
una spesa che rende più profondi i nostri gemiti e raddoppia le nostre lacrime”,
Ambrose Bierce, Dizionario
del diavolo. Lo scrittore e
giornalista statunitense, nel
1911, sembrava aver già intuito le grandi potenzialità
economiche dell’ ‘industria
del caro estinto’ e oggi, a un
secolo di distanza, l’allargamento e la fioritura di questo
mercato confermano la sua intuizione. Il settore funebre dà
lavoro a moltissime persone.
Ed ecco allora l’ Università di
Bath, una delle più prestigiose
del Regno Unito, lanciare nel
2007 un corso di laurea in
pompe funebri, che ha l’obiettivo di formare veri e propri
professionisti del settore, fornendo loro una preparazione
di prim’ordine per “una carriera dirigenziale nella fiorente, variegata, lucrosa
F
‘industria del caro estinto’". Il
programma di studi approfondisce le tante sfaccettature del
mestiere: come si prepara al
meglio per l'ultimo viaggio il
corpo di una persona appena
deceduta, come si pilota il
lutto dei familiari, quali cerimonie possono essere organizzate in memoria del
defunto, quali opzioni esistono per la bara e la sepoltura, e così via. Sono dunque
finiti i tempi delle esequie tradizionali. Il mercato richiede
impresari di pompe funebri
molto più sofisticati e, inoltre,
aperti alle nuove frontiere del
web. Già, perché negli Stati
Uniti è boom dei funerali in
streaming, da seguire sul proprio computer come fossero
film o partite di calcio. Il rischio è quello di trasformare
un momento così familiare e
intimo in una sorta di tv-show,
ma d’altro canto, tanti anziani,
magari con problemi di mobilità, potranno in questo modo
essere ‘vicini’ ai loro cari, per
non parlare dei funerali difficili da raggiungere per motivi
climatici, in zone colpite dal
maltempo. L’argomento fa di-
scutere, ma l’America ha già
risposto, sancendo il successo
di questo tipo di funerali.
Moltissime aziende di software infatti hanno messo sul
mercato (il costo varia tra i
100 e i 300 dollari) programmi
facili da usare per tutte le
pompe funebri che vogliano
offrire questo servizio. E le
vendite vanno a gonfie vele.
Così come va a gonfie vele il
numero di ‘click’ registrati
ogni giorno dai siti web dedicati. In particolare per gli italiani esiste www.funerali.org,
un blog ideato per fornire aiuto
e risposte a chiunque debba organizzare un funerale, voglia
saperne di più in materia o desideri lavorare nel settore funebre. Il sito organizza infatti
alcuni corsi di formazione e
offre inoltre agli utenti la possibilità di vendere o comprare
qualsiasi cosa di cui abbiano
bisogno
nella
sezione
‘ c e r c o / o f f r o ’ .
"Le uniche certezze della
vita - diceva Benjamin Franklin - sono la morte e le tasse".
In tempi difficili per tutti, l’industria del caro estinto’ è un
settore che continua a tirare e
che non conosce crisi.
l’illuminazione votiva, con società private che la gestiscono
con appalti ventennali e incassano mediamente 15 euro all’anno.
Nell’era del pagamento a
rate, però, il mantenimento del
loculo non prevede ancora
questa formula. Ogni anno
"scadono" oltre 7mila sepolcri
ma solo il 30% chiede
il mantenimento.
Dopo 30 anni se si vuole
mantenere il loculo si devono
sborsare cifre che si aggirano
intorno ai duemila euro.
A Gela, dove il costo è leggermente inferiore (1.500
euro), di recente il comune è
andato incontro ai cittadini,
rinnovando le concessioni a
prezzo dimezzato e con la possibilità di pagare in due rate,
anziché in unica soluzione.
Non c’è da meravigliarsi,
quindi, se da qualche anno i
cittadini, addirittura, rinunciano ad un posto al cimitero e
pensano di tenersi in casa le
ceneri del caro estinto.
Grazie alla legge n.130 del
2001, infatti, non commettono
più reato le persone che, su
espressa volontà del defunto,
ne conservano le spoglie o le
disperdono.
Insomma, l’eterno riposo, in
qualche maniera, verrà assicurato. Chi muore giace e chi
vive si dà pace. Anche a rate.
L’unico a soffrirne è
il conto in banca.
E pensare che il ben più economico Caronte pretendeva
solo una moneta per traghettare i morti nel regno dell’Ade.
Pagina 16
SPECIALE
Rateizzare i costi “superflui”
è uno dei modi di combattere
l’austerity senza rinunciare
alle proprie passioni.
Dai viaggi agli animali,
non mancanio le opportunità
di acquisto dilazionato.
LAB Iulm
Hobby
e sfizi:
basta un
“pagherò”
del credito rateale, i residence
e gli alberghi a gestione familiare spesso praticano tariffe
a vacanza non è più solo così scontate che la richiesta
roba da “formiche”. Il di rateizzare il soggiorno è
vacanziero degli anni praticamente nulla. Inoltre, le
Duemila ha scoperto che può fonti di finanziamento cui acpagarsi le ferie a rate proprio cedere sono molteplici: ci si
come fossero un televisore, co- può affidare alle finanziarie
sciente sì della possibilità di suggerite dalle agenzie di
prenotare a cuore (e portafo- viaggio o decidere di far da
soli, proponendo
glio)
leggero,
un istituto di crema, costretto a
In
Italia
dito di fiducia.
fare i conti con
il boom Occhio, poi: chi
quell’amaro reconcede il pretrogusto di dover
scontare per un delle partenze stito non risponde
periodo medio –
a rate in alcun modo
della qualità del
lungo il piacere
di
qualche si è regstrato servizio erogato,
accanto
giorno.
a cavallo ealallora
saper fare il
Sfortunatamente
della crisi vacanziero dovrà
non è tutto oro
in un pizquello che fa
del 2008 sperare
zico di fortuna
rima con “rata” e
per non subire
il confine che separa la possibilità di pagare un danno e beffa. La formula
po’ alla volta, in un tempo pro- contrattuale che consente di
lungato e a tassi agevolati, e la “spalmare” un soggiorno a
poco piacevole sensazione di rate è definita di “credito finatuffarsi in un mare di debiti è lizzato”. La finanziaria eroga
saldo e versando per intero
duti 1-2 al massimo”.
una delle agenzie prese a
davvero sottile. Sembrano es- il prestito al fine di pagare il
l’importo da corrispondere alIl range di offerte si riduce es- campione) e il caso della rasersene accorti i vacanzieri ita- servizio vacanze a quella data
l’agenzia. Conti
senzialmente a
teizzazione
lici, che dopo l’entusiasmo agenzia di viaggi o
tasca,
iniziale verso l’idea, da un paio Tour Operator.
Chi concede 2 opzioni: una realizzata con La convenienza in
l’allergia
al pago
dilazione amil’aiuto di interdi anni appaiono più scettici. Varcando le porte
dell’offerta subito potrebbe
il prestito chevolmente
mediari finanNon è una coincidenza che il di una qualsiasi
si gioca essere più saluziari. In questo
boom delle partenze a rate si agenzia e chienon risponde concessa da
della solumolte agenzie a caso, la finansia registrato a cavallo tra dendo di ricevere
sul tasso tare
della qualità particolari cate- ziaria, acquizione rateizzata.
2008 e 2009, proprio in conco- delucidazioni sulla
di utenti
site la garanzie
mitanza con l’acutizzarsi della possibilità di allegdi interesse Motivo? Le rate
del servizio gorie
sono piccole ed
(“gli studenti
economiche riprecaria congiuntura econo- gerire i costi dilaallettanti, ma i
universitari ci
chieste (legmica. Nel giugno 2008, l’Adoc zionando, quasi
tassi di interesse spesso sono
corrispondono i gasi busta paga) chiede un
(Associacione per la difesa e tutti tengono a precisare che
alti e aggravano il pagamento
loro risparmi appena posacconto del 30%, stabilendo
l’orientamento dei consuma- “negli ultimi anni di questi
complessivo.
in quante rate dilazionare il
tori) parlava di “boom dei pacchetti ne saranno stati ven- sono” racconta l’addetto di
Per non parlare poi del TAN e
viaggi a rate”, la cui percenDai voli allo ski pass: le occasioni del “godi ora paghi poi” soprattutto del tasso annuale
tuale d’aumento si aggirava ateffettivo globale (TAEG), che
torno al 2%. Il dato rivestì una
l verbo dilazionare può de- aumentato del 432% rispetto al anche la montagna risponde ad esempio Msc Crociera
certa importanza perché si inclinarsi nei modi più sva- 2010 il fatturato per le vendite presente. Con una normale piazza senza complimenti al
seriva in un quadro poco felice
dal punto di vista turistico, se
riati. Quando si affronta il di biglietti a rate (con piani di carta di credito, infatti, su 7,83%. Gli esperti, poi, consiè vero che, sempre secondo lo tema viaggi, quello di rata è finanziamento di 3,6 o 12 molte piste è possibile pagare gliano di non esporsi con un
stime dell’Adoc, in quell’estate concetto valido per tutte le sta- mesi) e nei primi mesi del lo skipass in piccole rate. Sul monte debiti superiore al
25/30% del reddito familiare.
2008 a partire per le vacanze
(in media per una settimana) gioni. I vacanzieri più “consu- 2011 il trend, secondo i dati Monte Cimone, munendosi Tutto si gioca quindi sul plus
della carta di credito revolving rappresentato dalla quota intesarebbe stato un solo italiano mati” hanno imparato ad
del banco San Geminiano e ressi, ma sotto quest’ottica la
su 4. Nel 2009 la richiesta di applicare il teorema del “godi
credito è diminuita dell’11%, ora e paghi poi”. Dall’ombrelSan Prospero, nel 2010 è stato pletora di tour operator che popoiché vi è stata una forte fles- lone allo skipass, le proposte
possibile godersi una vacanza polano l’universo turistico dimostra di aver imparato a
sione degli acquisti rateali; in
sulla neve pagando a sog- calibrare offerte a portata di
pratica, tutte le famiglie che si del mercato possono proiettare
giorno terminato. I prezzi, in- tutte le tasche. Ad esempio,
sono trovate con un potere nella migliore delle vacanze
variati rispetto al 2009, e un spesso non si parla di interessi
d’acquisto notevolmente ri- possibili.
dotto, sono state costrette ad Non solo in Italia. Prendiamo
piano di dilazione modellabile variabili a seconda dell’imabbassare il proprio standard di il caso dei carnet da viaggio forniti dalla stessa compagnia, in base alle proprie esigenze porto dovuto, ma più semplicemente di costi d’istruttoria,
vita, con conseguente propendell’Aerolineas Argentinas ed si starebbe ulteriormente con- hanno infatti incoraggiato ap- ovvero cifre standard quantifisione al risparmio.
Austral. Nel 2010 la compa- solidando. Se il mare sa offrire passionati e neofiti a sottoscri- cabili in circa 50 euro, che si
E’ bene quindi fare alcuni distinguo. Primo fra tutti: se i
gnia di volo che effettua rotte momenti di puro relax a rate vere gli speciali pacchetti scelgano mete low cost o paragrandi tour operator hanno
(g.l.) disi da mozzare il fiato. E il
in Sud America e Oceania, ha (dall’ombrellone al bungalow), vacanze.
portafoglio.
delle finanziarie a garanzia
Giuseppe Leo
L
I
LAB Iulm
SPECIALE
L’INTERVISTA
Pagina 17
IL CUCCIOLINO.IT
Il sito che propone l’acquisto di cagnolini a rate
Dodici rate per un bassotto
Q
uali sono le razze più vendute grazie
a questi finanziamenti?
«Sono tutte razze di piccola taglia. Quelle più
richieste oggi sono sicuramente Chiwawa, Carlini, Maltesi. Tutti cani da compagnia».
Trattate anche altri animali?
«No, siamo specializzati soltanto in cuccioli
di cane».
Una curiosità: sono
più richiesti cuccioli di sesso maschile o femminile?
«Va a periodi o a
zone. Ad esempio
nel Sud Italia prediligono il sesso maschile, mentre nel
Nord quello femminile».
Vi è un periodo
dell'anno in cui
vendete più cuccioli a rate?
«Sicuramente durante il periodo natalizio».
Vi è mai capitato che alcuni cani venissero
restituiti a causa di malformazioni?
«Sì, è capitato. Tutto dipende però dal contratto che è stato firmato. Se si tratta di una malattia congenita di facile rilievo, è possibile
restituire immediatamente il cucciolo».
Si spieghi meglio: che cosa prevede il contratto?
«Si tratta di un banalissimo contratto di compravendita. Questo prevede la restituzione del
cucciolo in caso di malattia virale congenita».
Mettiamo il caso in cui volessi acquistare un
Bassotto. In quante rate posso suddividere il
pagamento?
«Il pagamento può essere effettuato in 6, 12 o
48 rate. Attenzione, non siamo noi venditori a
VIAGGIARE A RATE CONVIENE?
ECCO TUTTI I PRO E I CONTRO
ate, non rate. Il viaggiatore che vuole partire dilazionando
e non riesce a inquadrare virtù e difetti dell’opzione del
viaggio a rate, spesso si trova a sfogliare la margherita.
Ecco i motivi che possono spingere ad affidarsi alla soluzione rateizzata e quelli che invece non depongono a favore di tale
scelta.
Perché farlo? La prima ragione, quella più intuitiva, riguarda la
possibilità di spalmare l’importo che si desidera pagare (a patto
che non si parli di cifre eccessivamente
basse).
E ancora: spesso (ma non
sempre) il tasso di interesse, al
netto dei costi d’istruttoria che
si aggirano mediamente sui
50 euro, è pari a zero. Puoi
scegliere di pagare la tua vacanza con un comodo finanziamento a tasso zero in
6/7/8/9/10 mesi senza spese
di istruttoria pratica. Il pagamento potrà essere effettuato
tramite Rid bancario oppure
con
bollettini
postali.
Partendo ad esempio da un prezzo vacanza di 2000 euro, questa
formula prevede un anticipo del 25% (500 euro), e 6 rate mensili
da
250
euro,
senza
ulteriori
esborsi.
Altra piccola agevolazione: allo stato attuale non esistono controlli adeguati, e quindi vincoli particolarmente rigidi, per quel
che riguarda il numero di finanziarie stipulate dall’utente, ed
eventualmente la sua solvibilità. I motivi che portano a essere
scettici vero soluzioni di questo tipo, tuttavia, non mancano. Fra
tutti, il peso di avere rate a carico anche nel medio lungo periodo, un Taeg spesso proibitivo, con punte vicine al 9%. Ma
l’ultimo baluardo, nel caso non si tratti di piccoli importi, è
spesso costituito dall’obbligo di garanzia che può essere fornito
soltanto attraverso la presentazione di regolare busta paga. (g. l.)
R
deciderlo, perché non siamo noi a finanziare il
futuro acquirente del cucciolo».
A quale società vi appoggiate per concedere
questi pagamenti?
«Noi siamo associati alla Concel di Torino.
Tramite questa società è possibile ottenere un
finanziamento per l'acquisto dei nostri cani.
Se lei si reca sul nostro sito www.cucciolino.it
può vederlo direttamente.
Cliccando sulla foto
del cucciolo scelto,
lei viene subito trasferito alla pagina
della società torinese,
che fornisce tutte le
spiegazioni per ottenere il finanziamento.
E' possibile inoltre
contattarli grazie ad
un numero verde».
Se ho acquistato un
cucciolo e poi non
sono più in grado di sostenere il pagamento?
«Quando lei fa domanda per ottenere il finanziamento e la Concel, dopo avere visionato i documenti, lo accetta, noi massimo tre giorni
dopo veniamo liquidati con bonifico dalla
stessa società. Nel caso in cui lei non riuscisse
più a pagare le rate non è un nostro problema,
ma della Concel».
Dopo qunato avviene il primo pagamento?
«Il pagamento della prima rata avviene dopo
un mese, nel caso in cui ciò non avvenisse, è la
stessa società che provvederà a denunciarla per
il mancato pagamento».
C’è la possibilità che mi portino via il cucciolo?
«E' ovvio che non le verranno mai a portare
via il cucciolo se non riuscisse più a pagare».
(c.p.)
La crisi morde anche i cani
Chiara Pagnoni
l cucciolo venduto a rate
diventa una mania dell'acquisto on line. E' l'ultima
trovata dei venditori di cani e
altri animali da compagnia
per combattere la crisi. Cuccioli acquistabili a rate e grazie a piccoli finanziamenti,
sul web spopolano siti dedicati a questo bizzarro acquisto . L'epilogo della corsa
all'acquisto e della sfida di
molti internauti ad accaparrarsi l'ultimo cucciolo alla
moda. L'Aidaa, Associazione
Italiana Difesa Animali ed
Ambiente, denuncia: “Quello
della vendita a rate degli animali e' un fenomeno ancora
poco conosciuto e che merita
attenzione da parte del governo e delle autorità competenti. In questi ultimi mesi
nascono siti internet che offrono cani a partire da 15 euro
al mese come si trattasse di
acquistare una pentola o un
microonde, e' una cosa che ci
deve far riflettere”. Secondo
la stessa associazione sono
sempre più i 'finti' allevatori
che vendono i cuccioli di
razza on line.
Il prezzo medio di un cuc-
I
ciolo si aggira attorno ai
15 euro al mese: in alcuni casi addirittura con
diritto di recesso e garanzia di un anno. C'è
però un grosso pericolo:
che il cucciolo venga
considerato come un
bene di consumo e possa
così finire sotto sequestro. “Secondo la legge
italiana -spiega Lorenzo
Croce, presidente dellìAidaa - dopo i tre solleciti
inviati
dalla
finanziaria, il cane può
essere pignorato. Nei casi migliori può finire in un canile o
può essere affidato ad un privato. Il cucciolo è così assimilato a un’automobile o a una
lavastoviglie. Il controsenso
naturale è uno solo. Da una
parte la legislazione considera
cani e gatti animali da affezione: se un cane viene maltrattato, il cittadino è punibile
penalmente; dall'altra l'animale
non ha alcun diritto e finisce
per essere considerato come un
oggetto. Cani e gatti diventano
merce di scambio. Per questo
ci dovrebbe essere una legge
che li tuteli”.
“Andando un poco più a fondo
nella ricerca – afferma il presidente dell' Aidaa - scopriamo
che questo tipo di acquisti di
cuccioli sono 'finanziabili', infatti le maggiori associazioni
di credito da alcuni mesi hanno
attivato il servizio dedicato
agli animali. Si accede ad un
finanziamento, con interessi
piuttosto alti, che da una parte
garantisce all'allevatore l'incasso immediato dei suoi soldi
mentre l'acquirente paga, in alcuni casi con rate che raggiungono gli 84 mesi, il proprio
cane.
I funzionari di una nota società
nazionale affermano che i numeri sono interessanti e in crescita da quando, circa un anno
e mezzo fa, hanno iniziato a
garantire questo tipo di finanziamento”.
Viaggio
Pagina 18
SPECIALE
Gianluigi
Ricuperati
ne “La tua vita
in 30
comode rate”
offre
un affresco
spassionato
degli italiani
che hanno fatto
delle rate
la loro filosofia
di vita
embra un romanzo, ma è
vero. I nomi delle persone e gli indirizzi sono
stati cambiati, ma Gianluigi
Ricuperati racconta vite reali:
racconta il loro rapporto con il
dio denaro. Vite vere, vissute.
Sono veri i tormenti, vere le
sofferenze, vere le preoccupazioni di questi personaggi che
si muovono all’interno del
quartiere Crocetta di Torino.
Un ambiente al contempo reale
e ideale perché, come dice
l’autore, «è un luogo intercambiabile, asportabile e impiantabile
dovunque,
Milano,
Genova, Roma, come il “tassello di un puzzle» . La tua vita
in 30 comode rate (Laterza,
collana Contromano, 2009)
ruota attorno al denaro, o meglio, al credito, in particolare
quello al consumo. E’ un viaggio nelle vite e, se vogliamo,
nella privacy di coloro che
hanno a che fare con i soldi, i
prestiti, i crediti, i debiti. Un
racconto corale, a più voci, testimonianze dirette non solo di
debitori, ma anche di recuperatori di credito come Tancredi
che ce l’ha con i media che
«trattano l’argomento facendo
vedere il povero cittadino consumatore come vittima di quei
bastardi delle banche […], se
vai a scavare c’è gente che non
si sente a posto se non ha la
macchina nuova ogni due
anni». Proprio per questo motivo Ricuperati ha voluto dar
voce ad entrambe le parti, perché è giunto alla conclusione
che «debitori e creditori sono
due metà dello stesso viso bruciato. Due metà che si equivalgono, non una migliore
S
nelle
vite
a credito
“
dell’altra, non una buona e l’altra cattiva. Al massimo, una
che si adatta e una che subisce.
Il tossico e lo spacciatore».
Tancredi, che lavora per una
società di recupero crediti, racconta di non avere molta simpatia per quelli che non pagano
ché è il datore di lavoro che ti
paga la rata quando fa la busta
paga. Se prendi 1000€, il
quinto è 200€, te ne danno direttamente 800. Il quinto non
esiste agli occhi del cliente debitore» o come il tasso zero
che «non esiste come non esi-
“
Erika Crispo
LAB Iulm
fimere, come per esempio farsi
prestare i soldi per la vacanza,
che effettivamente è un settore
in ampia crescita. Ma chi sono
Debitori e creditori sono due
metà dello stesso viso bruciato.
Due metà che si equivalgono,
non una migliore dell’altra, non
una buona e l’altra cattiva
«perché non c’è alcun bisogno
di fare debiti. Queste persone
sono vittime, più che dei loro
problemi, del sistema in cui vivono per cui ad un certo punto
si sentono in bisogno di spendere del denaro che in realtà
non c’è alcun bisogno di spendere. Sono la loro pochezza intellettuale, il loro spirito
misero, che fanno sì che abbiano bisogno di comprare il
macchinone o l’orologio costoso». Ma Tancredi svela
anche alcuni meccanismi del
sistema creditizio come la cessione del quinto dello stipendio, formula sempre più
diffusa in questi ultimi anni
perché «è super garantita per-
ste Babbo Natale, in realtà è
una forma di pubblicità ingannevole, uno sconto che applica
il venditore che paga gli interessi al posto del l’acquirente.
Se acquisti un’auto a 10.000€
in 12 mesi a tasso zero, che
succede in realtà? Che io società finanziaria erogo al concessionario 9.200, quindi ne
rimangono fuori 800 che sono
gli interessi dei 12 mesi che il
concessionario ha deciso di pagare ritenendo vantaggioso
vendere l’auto grazie a questa
riduzione
a
9.200€».
C’è un credito buono, come
quello per lo sviluppo e l’imprenditoria, e uno cattivo che
riguarda tutte le cose troppo ef-
i debitori? Sono famiglie e cittadini singoli, donne e uomini,
anziani che chiedono prestiti
mentre l’elettricità è staccata e
le crepe sui muri sono coperte
dalle tasse condominiali ancora da pagare; si fanno finanziare i funerali, le feste di 18
anni, l’auto che lasciano parcheggiata perché portarla in
giro costa troppo. Sono uomini
come il padre di Giulietta, suicidatosi per i troppi debiti,
«che viveva seguendo la filosofia pratica secondo cui vivere funziona bene se si gode
del meglio di tutto, del meglio
dei vestiti, del meglio tecnologico, del meglio dei concerti,
del meglio delle auto. Ma che
faceva anche spese isteriche,
puntellate dalla depressione
improvvisa o dalla noia». Ma
ciò che pensano i debitori è
espresso al meglio dalle parole
del benzinaio intervistato da
Ricuperati: «Io lavoro tutti i
giorni e devo poter comprare
tutti i giorni, poter cambiare
auto quando voglio. Devo potere. Io mi sento libero quando
spendo e nessuno mi dice un
bel niente. Nessuno mi deve
dire niente. Adesso è diverso, è
tutto coi computer e i bancomat e tutti ti chiedono se vuoi
pagare adesso, domani, da gennaio, da quando ti pare. E io
faccio così. Non mi importa
dei conti alla fine, l’ha detto
anche il mio avvocato che
male che vada mi tolgono lo
moto, ma io adesso la intesto a
mia moglie, la moto».
Persone che chiedono denaro
e persone che lo spendono
senza averlo ancora guadagnato, l’Italia che ci viene raccontata da Ricuperati è la
patria del microcredito dello
spreco e i debitori sono persone comuni, ma anche insospettabili
delle
classi
medio-alte. E’ come se tutti
fossimo debitori, o per lo
meno, abbiamo buone possibilità di diventarlo.
LAB Iulm
SPECIALE
Pagina 19
IL FILM
L’amico di famiglia
e L’amico di
famiglia
di
Paolo Sorrentino del 2006 Giacomo Rizzo interpreta
un usuraio di provincia, Geremia de Geremeis, alle prese con
piccoli prestiti e piccoli amori quasi a pagamento.
Purtroppo per lui incontrerà un grande
amore che cercherà di
comprare con un pre-
N
stito enorme. Perdendo
tutto. L’amico di famiglia è anche la storia di
un matrimonio, di una
giovane sposa poco
convinta (una sensibile
Laura Chiatti), della
sua famiglia disposta a
chiedere del denaro a
Geremia Cuore d’Oro
per finanziare un ricevimento modesto.
Il piccolo usuraio finirà
beffato e deriso dal
grande amore, dal
grande usuraio (suo
padre), dalla grande
città.
La provincia italiana
(che a tratti trasfigura
in un traballante wild
west) fa da sfondo ad
una galleria delle miserie: su tutti una donna
che deve del denaro a
Geremia, non può restituirlo e passa le giornate in una sala bingo.
Vincerà, restituendo il
suo prestito.
A caccia di sentimenti, a rate
Nel lavoro del commediografo Paolo Triestino una critica feroce all’edonismo
basta apporre una semplice
firma per smettere di provare
gelosia, odio, tristezza. Ma
cosa accadrebbe a chi non riuome sarebbe la nostra scisse più a far fronte a tutti i
vita se potessimo acqui- debiti contratti? É qui che inistare qualsiasi cosa, zia la vicenda dell'ingegnere
protagonicompresi i
sta della
sentimenti,
storia che,
con
codovendo rimode rate
nunciare al
mensili? Se
suo pacl'è chiesto
chetto di
Paolo Trieemozioni a
stino attore
pagamento,
e doppiasi ritrova,
tore
roin un cremano, che
scendo di
ha scritto,
situazioni
diretto e ingrottesche,
terpretato lo
a
dover
spettacolo
“familiariz“Vita
a
zare”
di
rate”.
nuovo con
La storia
le
emosurreale di
La locandina dello spettacolo
zioni dei comuni
questa commedia musicale è ambientata in esseri umani. L'esito sarà tutun mondo fantastico dove, per t'altro che inconcludente:
essere felici, è sufficiente ac- l'uomo riuscirà a prendere coquistare il pacchetto “full posi- scienza del fatto che, sebbene
tive emotions” che impedisce la vita abbia i suoi alti e bassi,
di provare ogni tipo di senti- è molto meglio viverla in piena
mento negativo. In altre parole libertà, piuttosto che ridursi a
Monica Giambersio
C
mere marionette in nome di
un'adesione a modelli di perfezione incapaci di dare la vera
felicità.
L'idea della commedia è venuta a Triestino mentre guardava al telegiornale due
Con
“full positive”
si può
pagare a rate
per la felicità,
per non
provare gelosia
o per
emozionarsi
davanti
a un tramonto
servizi: nel primo si diceva che
gli italiani ricorrono sempre di
più alle rate per l'acquisto di
beni di cui in realtà potrebbero
benissimo fare a meno; nell'altro, invece, si parlava della dipendenza da cioccolato.
«Ho pensato che chi compra
spasmodicamente a rate qualcosa che magari è indotto a desiderare dalla televisione fosse,
in un certo senso, simile a chi
non riesce a resistere a un cioccolatino» racconta l'attore, sottolineando come il suo
spettacolo sia un modo un po'
iperbolico di denunciare il consumismo imperante nella nostra società che spesso ci fa
illudere di poter cambiare le
nostre vite circondandoci degli
oggetti più inutili.
Ma questa commedia parla
anche della capacità che
ognuno di noi dovrebbe avere
di cambiare il proprio punto di
vista sul mondo. «Il mio protagonista- spiega Triestino- nella
prima parte dello spettacolo,
vede con terrore la possibilità
di tornare a provare gelosia e
tristezza, ma alla fine comprende che questi sentimenti
assumono un'accezione positiva nella misura in cui sono il
simbolo di una vita che si oppone all'omologazione di
un'esistenza perfetta». In quest'ottica grande rilievo simbolico,
all'interno
dello
spettacolo, viene assunto dagli
uccelli che volano sulle teste di
tutti i personaggi.
Questi animali diventano l'emblema di una vita autentica
verso cui il protagonista prova
sempre meno timore fino a
che, giunto a compimento del
Molte persone
si circondano
degli oggetti
più inutili
pur di aderire
ai modelli
omologanti
di finto
benessere
proposti
dai mass-media
suo percorso di maturazione,
arriva a trasformarsi in uno di
loro volando verso i cieli di
un'esistenza libera da costrizioni che accetta la vita nel suo
dissidio sempre aperto di felicità e sofferenza.
Tasse in pillole
tra
evasione
e povertà
Pagina 20
SPECIALE
LAB Iulm
Cresce il numero
di italiani che ricorre
al pagamento rateizzato
dei conti in sospeso
con il fisco,
ma per ottenere
le agevolazioni occorre
dimostrare di trovarsi
in una condizione
di “temporanea obiettiva
difficoltà”. E chi sgarra
sulle scadenze
decade dalla concessione
del beneficio
Chiara Daffini
situazione di obiettiva difficoltà. Per le persone fisiche e i
agare sì, ma poco per titolari di ditte individuali in
volta. Il ricorso alle rate regimi fiscali semplificati si
tocca anche il fisco: applica l’indice ISEE, l’Indicasempre più italiani pagano in tore della Situazione Economaniera dilazionata
m i c a
le tasse e i contriEquivalente
buti dovuti, multe
del nucleo faD
i
l
a
z
i
o
n
i
comprese. Il dato
miliare del
emerge dalle rilefino a 36 mesi debitore. Per
vazioni di Equitale società di
lia, società che si
per impor ti capitali, sooccupa della ricietà coopeinferiori rative, mutue
scossione nazionale dei tributi e
ai 5000 euro assicuratrici,
che
evidenzia
società
di
come dal 2008 ad
persone e tie
d
i
7
2
m
e
s
i
oggi siano state actolari di ditte
cordate
circa
per somme individuali in
882mila dilazioni
contabilità
maggiori o r d i n a r i a
di pagamento, per
un totale di 12,4
viene invece
miliardi di euro.
utilizzato
Ma le rate non sono concesse a l’Indice di Liquidità, che è l’intutti: per ottenere questa mo- dice comunemente impiegato
dalità di versamento è necessa- dagli analisti di bilancio per
rio dimostrare di trovarsi in stabilire la maggiore o minore
una situazione di “temporanea capacità dell’impresa di far
obiettiva difficoltà”. Il sistema fronte agli impegni finanziari a
si differenzia in base al tipo di breve termine, con le proprie
contribuenti e all’importo del disponibilità liquide, immedebito. Se questo è inferiore ai diate o differite. La dilazione
5000 euro, è sufficiente la sola può arrivare ad un massimo di
domanda, mentre per importi 36 rate per importi inferiori a
superiori è necessario esibire la 5000 euro e di 72 rate per dedocumentazione che attesti la biti superiori. Sui versamenti
P
dilazionati si applicano gli interessi con un piano di ammortamento a scalare: rate costanti,
in cui la quota di capitale cresce e la quota di interessi decresce in relazione alla durata
della rateazione. Il debitore
decade dal beneficio, alternativamente, quando abbia omesso
il versamento della prima rata
o di due rate successive alla
prima. Tuttavia, il decreto
“Mille proroghe”, convertito
con la legge 10/2011, è intervenuto proprio su quest’ultimo
aspetto. La nuova norma prevede che – nei casi sopraccitati
e per dilazioni concesse fino al
27 febbraio 2011 – la rateazione possa essere prorogata
per un ulteriore periodo, e fino
a 72 mesi, a condizione però
che il debitore comprovi un
temporaneo peggioramento
della situazione di difficoltà
posta alla base della concessione originaria. Per valutare la
propria idoneità al sistema di
dilazione fiscale e l’eventuale
numero di rate, è disponibile
un servizio on line di calcolo
automatico presso il sito
www.equitalia.it.
Queste le regole del gioco,
ma che cosa ne pensano gli italiani? A giudicare dai dati, la
rateazione delle tasse è pro-
mossa a pieni voti e il livello (calzaturiero, tessile, gioielledelle richieste, già alto e in co- ria, abbigliamento). Le cause?
stante aumento, è il termome- La concorrenza dei Paesi
tro sociale del nostro Paese. A emergenti, che offrono sempre
sorpresa, lievitano le domande più manodopera a basso costo,
in Lombardia: al primo posto a scapito della qualità. Le
aziende preMilano, seguita da
feriscono deBergamo, Varese e
localizzare,
Brescia. La provinI
l
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ma il rischio
cia più virtuosa?
è la perdita di
Sondrio.
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specializzaSenza dubbio la
crisi economica e il
sempre più zione della
manodopera,
caro vita stanno
frequente oltre che una
dando man forte al
crisi occupafenomeno, ma il
da par te zionale infatto che le tre rePer
gioni in testa siano
delle imprese terna.
questo,
in
Lazio, Lombardia
e Campania mette
impegnate molti casi,
proprio grain evidenzia come
a soffrire siano
nell’expor t zie al debito
da
saldare
oggi anche le zone
spalmato su
più ricche. Complessivamente, infatti, solo il più anni, molte imprese evi30% delle agevolazioni nazio- tano il fallimento.
La dilazione delle tasse si rinali riguarda il Mezzogiorno,
contro il 34% del Nord e il vela anche – come spiega
36% del Centro. E’ invece la Equitalia - «uno strumento atto
Liguria la regione con importi a migliorare il servizio pubpiù limitati.Le più sfavorite blico della riscossione». In
sono state le famiglie monoge- quattro anni Equitalia ha innitoriali e le coppie con figli. fatti dato un forte contributo
Ma a soffrire nel biennio pas- nella lotta all’evasione, riporsato sono state anche le im- tando nelle casse dello Stato
prese, specialmente i settori di circa 30 miliardi di tasse, impunta dell’export made in Italy poste e contributi non pagati.
LAB Iulm
SPECIALE
Pagina 21
LA SOCIETÀ
Le vie della riscossione
ora passano da internet
quitalia è la società per
azioni, a totale capitale
pubblico (51% in mano
all’Agenzia delle Entrate, 49%
all’Inps), che si occupa della
riscossione nazionale dei tributi e dei contributi. Mentre in
passato questo esercizio era
svolto da istituti bancari e privati, dal 2006 è rientrato nel
pubblico. Fra le novità l’equiparazione, nella riscossione, di
tasse e contributi previdenziali.
L’omesso pagamento di questi
ultimi è sanzionato come il
mancato versamento delle imposte dirette. Il Gruppo è presente sulla penisola, Sicilia
esclusa, con 16 Agenti della riscossione, che svolgono la loro
attività su uno o più ambiti
provinciali.
L’attività di riscossione ri-
E
I NUMERI
16,9 mld di euro
ammontare totale delle
dilazioni
concesse da Equitalia
3,04 mld di euro
totale delle rateizzazioni
concesse nella regione Lazio
2,9 mld di euro
totale delle rateizzazioni
concesse nella regione Lombardia
7,8%
quota dei contribuenti ammessi
alla rateizzazione che non riesce
a rispettare le scadenze
guarda sia i tributi non di
ruolo, ovvero quelli diretti (per
esempio l’Ici e i versamenti
unitari) sia i tributi di ruolo,
quelli cioè iscritti in una cartella di pagamento che viene
spedita al cittadino: tale riscossione può essere spontanea o
coattiva.
In realtà il Gruppo non svolge
solo un servizio al cittadino,
che può concordare le modalità
di pagamento e di assolvimento degli obblighi, ma
anche e soprattutto agli Enti
che vi si rivolgono per il rientro dei loro crediti: comuni,
provincie, regioni, consorzi,
ordini ecc.
La gamma di servizi è indirizzata insomma a tutti i soggetti
che hanno l a necessità di recuperare le risorse finanziarie per
Semaforo verde
per le multe a rate
guidatori imprudenti o distratti per una volta possono tirare un sospiro di
sollievo. Il nuovo Codice
della Strada, entrato in vigore
ad agosto dello scorso anno,
sanziona sì in maniera più severa chi non rispetta le regole
della viabilità, ma permette
anche di pagare le multe a
rate. L’articolo 202-bis introduce infatti la possibilità di
dilazionare i versamenti per le
contravvenzioni superiori a
I
i propri compiti istituzionali.
Al fine di rendere più agevole
il contatto con i contribuenti, la
società si è dotata di un’efficiente sistema informatico, attraverso il quale i cittadini
possono visualizzare il loro
estratto conto on line, per verificare la propria situazione debitoria aggiornata, senza
recarsi agli sportelli, e protetti
da specifiche password, consultare schede e opuscoli informativi, disporre di un
simulatore di rate on-line, che
determina automaticamente il
numero di versamenti da dilazionare in relazione all’importo dovuto, inviare reclami e
ottenere assistenza via internet.
(c.d.)
200€. Il discorso, però, è va- Giudice di Pace.
La Circolare n.
lido solo per chi ha
un reddito basso: Si possono 6535 del Dait (Dinon superiore ai
pagare in partimento Affari
Interni e Territo10.628,16€, elevato
di 1.032,91€ per più tr anche riali), emanata il
22 aprile 2011 dal
ognuno dei familiari
sanzioni Ministero degli
conviventi, i cui redchiarisce
diti dovranno essere
superiori Interni,
alcuni aspetti apsommati. La richiesta va presentata ai 200 euro plicativi della Riforma del Codice
entro 30 giorni dalla
notifica della viola- dimostrando della Strada (legge
120/10) di compezione al prefetto, al
di avere tenza prefettizia.
sindaco, al presiIl pagamento della
dente della giunta
un reddito multa potrà essere
regionale o provinfino a un
ciale, a seconda delbasso ripartito
massimo di 60
l’organo di Polizia
che ha rilevato l’infrazione. rate mensili di non meno di
Entro 90 giorni l’autorità com- 100 euro l’una. Verranno però
petente dovrà decidere se con- addebitati gli interessi di
cedere la rateazione e, in caso legge e il mancato pagamento
di mancato accoglimento, il della prima rata o di due rate
sanzionato potrà far ricorso al successive alla prima. (c.d.)
Piccoli prestiti
Pagina 22
SPECIALE
LAB Iulm
Moltissime le modalità
di finanziamento
per dipendenti e imprese
ma per giovani, precari
e disoccupati è difficile
ottenere dalle banche una somma
per iniziare una nuova attività
Anna Gaudenzi prestito hanno i precari, i diFrancesco Priano soccupati e gli studenti?
’Italia non è un paese di La maggioranza dei prestiti gli
debitori, almeno non erogano le banche attraverso il
tanto quanto gli altri prestito bancario. Per prestito
Stati Europei. I dati del sistema bancario si intende un prestito
d’informazioni creditizie del di una banca a un privato, che
Crif (Centrale Rischi Finan- si impegna a restituirlo, nei
ziari) evidenziano che il debito modi e nei tempi concordati. I
delle famiglie italiane in rap- prestiti bancari non sono finaporto al reddito disponibile è lizzati, vale a dire che il debipari al 65%, contro il 97% tore non deve dare spiegazioni
della media europea. A con- riguardo all’utilizzo della
ferma della prudenza degli ita- somma di denaro ricevuta. Ovliani, nel 2010, la richiesta di viamente, la banca presta deprestiti è scesa del 3% rispetto naro al privato applicando un
al 2009 che già aveva fatto ri- interesse, che diventa il lucro
scontrare un meno 8% rispetto della sua attività di credito. La
banca eroga prestiti a soggetti
all’anno precedente.
In netto calo sono i prestiti per- diversi, che di conseguenza
sonali rispetto a quelli finaliz- dovranno esibire garanzie dizati, erogati da banche con uno verse, a seconda della tipologia
specifico obiettivo di spesa: del prestito accordato, nonché
automobile, cerimonie, elettro- delle caratteristiche del debidomestici. Il 21% degli italiani tore stesso. Un lavoratore ausceglie prestiti a lunga sca- tonomo può avere maggiori
denza, superiore ai 60 mesi; gli difficoltà rispetto a un dipenitaliani preferiscono poi inde- dente essendo il suo reddito
bitarsi per pochi soldi: il 46% non fisso, e quindi, meno sicuro per la
dei prestiti risulta infatti inGli italiani banca.
Il lavoratore
feriore ai 5.000
si indebitano dipendente può
euro. I piccoli
al fiprestiti, non a
meno della ricorrere
nanziamento
caso,
sono
media detto “cessione
quelli più facili
del quinto”: In
da
ottenere:
europea.
questo caso la
vengono erogati
da quasi tutte le
Trentino, restituzione avviene tramite
principali finanLazio, Umbria rate mensili
ziarie tramite
importo
prestito persoe Abruzzo con
massimo pari a
nale, cessione
le regioni un quinto dello
del quinto stidel
pendio o carta
con
più
richieste stipendio
lavoratore che
di credito revolving. I requisiti
di credito viene trattenuto direttageneralmente
mente
dal
richiesti sono
un reddito mensile derivante datore di lavoro dalla busta
da lavoro o pensione e un ca- paga. Si tratta di un prestito per
rico finanziario non eccessivo. cui si possono ottenere tra i
Ma chi ricorre ai prestiti? Ana- 2.500 e i 60.000 euro grazie al
lizzando la richiesta di finan- prestito delega che spesso
ziamenti in base all’età si viene affiancato al quinto dello
scopre che ricorrono al prestito stipendio. Altre forme di finanuomini e donne tra i 35 e i 44 ziamento sono i Prestiti a
anni (27% del totale), e le re- Fondo Perduto. Si tratta di sogioni dove maggiormente ci si luzioni strutturate per agevole
nuove
attività
affida a istituti creditori o ban- lare
che sono Trentino Alto Adige, imprenditoriali o tese a favorire progetti di sviluppo econoLazio, Umbria, Abruzzo.
Quali sono le modalità di pre- mico proposti a seguito di
stito più diffuse? E soprattutto: bandi o iniziative produttive. I
che possibilità di accesso al prestiti richiesti riguardano
L
passione
di famiglia
l’acquisto di beni materiali e
immateriali, che servano per
consolidare l’azienda e renderla competitiva.
Una soluzione spesso utilizzata dai lavoratori dipendenti
è il prestito Garantito, ossia un
finanziamento a tasso fisso che
la banca o la società finanziaria concede al cliente, dietro la
presentazione di una garanzia.
La garanzia per eccellenza è
rappresentata dal TFR del lavoratore, ossia dalla liquidazione che egli riceverà alla
fine del rapporto di lavoro. Nel
caso di un lavoratore autonomo, invece, la garanzia sarebbe determinata dal valore
del capitale del riscatto della
polizza vita. Il prestito Fiduciario Garantito, invece, è una
forma di finanziamento a cui
possono accedere anche i lavoratori precari in quanto
viene garantito dal rilascio di
una garanzia, rappresentata in
genere da un soggetto terzo,
che funge da garante, oppure
da un’ipoteca su un immobile.
Solitamente, i prestiti garantiti
prevedono l’offerta di maggiori somme da parte degli
istituti di credito, in favore del
cliente, nonché tassi vantaggiosi. Ma la nota negativa sta
nel fatto che è indispensabile
coinvolgere terze persone,
quali datore di lavoro o pa-
renti.
prestito, deve registrarsi al sito,
Ultimamente è arrivato in Ita- esibire la documentazione nelia il prestito parti private senza cessaria e indicare tutte le conl’intermediad i z i o n i
zione di ban- Per i dipendenti desiderate, in
che o istituti
termini di imla soluzione porti, durata e
finanziari.
Questa forma
A questo
più utilizzata tasso.
di credito che
punto sarà poi
ha come piattaè il prestito un altro privato,
forma fondadecidere se
Garantito, aerogare
m e n t a l e
all’altro
internet ed è un finanziamento privato il crestata riconodito desiderato,
a tasso fisso alle condizioni
sciuta
dalla
Banca d’Italia.
questo voconcesso a ga- da
In Italia sono
lute. Prestiatre i siti princiranzia. moci funziona
pali di prestiti
una sorta
Solitamente come
tra privati Boodi
finanziaber.it, Prestia- si tratta del TFR mento di “molti
moci.it
e
a molti”, in
Zopa.it. Zopa
modo tale da tuprevede il prestito di importi telare il risparmio investito. In
da 1.500 euro ai 15.000 euro, a sostanza, gli investitori metottimi tassi di interesse, senza tono a disposizione una
alcuna spesa di intermedia- somma che poi verrà suddivisa
zione; prevista solo una spesa in 30 quote che finanzieranno
di commissione per Zopa. Le altrettanti soggetti. Ci sono cagaranzie richieste sono un tegorie per le quali è difficile
conto corrente e una storia cre- se non impossibile ottenere un
ditizia positiva. Zopa, dopo un prestito. Questo perché gli istiperiodo di sospensione del ser- tuti di credito richiedono gavizio, è stata nuovamente resa ranzie specifiche derivanti dal
operativa come Istituto di pa- reddito per concedere qualsiasi
gamento. Boober, che però at- somma di denaro. I disoccutualmente non è operativa, pati, per esempio, possono soutilizza una tipologia un po’ di- lamente chiedere mutui di
versa. Chi ha bisogno di un liquidità, in questo caso il ri-
LAB Iulm
SPECIALE
Pagina 23
IL CASO
La Banca d’Italia fa pulizia
Cancellate 72 finanziarie
Anna Gaudenzi
Francesco Priano
ichiedevano tassi vicini
all’usura, non avevano i
bilanci in regola e rilasciavano fideiussioni con il
solo scopo di arricchire se
stesse in maniera fraudolenta:
è questo il profilo delle 72 finanziarie cancellate dal 2008 a
oggi dall’Albo degli intermediari finanziari.
La Banca d’Italia, che dal 1°
gennaio 2008 ha sostituito
l’Ufficio Italiano Cambi nella
gestione e verifica degli Albi
ed Elenchi relativi agli Intermediari finanziari, ha avviato
infatti uno scrupoloso lavoro
di vigilanza, decretando la cancellazione di quelle società che
non rispettavano le norme previste dal TUB, il Testo Unico
Bancario.
I casi che hanno destato più
clamore sono quelli che hanno
coinvolto società di grandi dimensioni come la Intercontinental SPA di Firenze, la
Financial Trade SPA, Esperian
SPA e Consulteam SRL di
Roma e la Mediacredit SPA di
Napoli: nel complesso avevano emesso oltre 5.000 polizze fideiussorie per un
rischio garantito di circa 750
milioni di euro, non possedendo però il capitale necessario per coprire le eventuali
insolvenze.
R
chiedente, deve essere in possesso di un immobile di proprietà non impegnato da
ipoteche e deve esibire un garante con reddito che garantisca la restituzione dell'importo.
Per quanto riguarda invece lo
sviluppo di attività imprenditoriali vi sono alcune agevolazioni regionali che offrono
prestiti a disoccupati anche a
fondo perduto a fronte di un
valido progetto di sviluppo
d'impresa. Microcredito Sociale ad esempio, nel 2004, ha
lanciato, in collaborazione con
il banco San Paolo di Napoli
l'offerta di alcuni prestiti per
disoccupati, immigrati e giovani che intendevano fondare
e sviluppare una impresa senza
disporre dei mezzi. I prestiti
per studenti sono concessi
dalle finanziarie per coprire
tutte le spese relative alla formazione. Per poter accedere al
prestito per studenti, nel caso
appunto ci si rivolga ad una società finanziaria, è necessario
avere un reddito che possa far
fronte al rimborso delle rate
che avranno cadenza mensile.
Anche in questo caso l'unico
modo che uno studente ha per
ottenere un prestito è quello di
trovare un garante che possa
sostituirsi al richiedente nel
caso le rate non siano correttamente restituite.
IL LESSICO
CRIF
La Centrale Rischi Finanziari è una
banca dati privata, cui aderiscono
tutti i principali istituti di credito.
Al Crif si rivolgono le banche e le società finanziarie che debbono valutare
la situazione economica e la solvibilità della persona che fa richiesta di
un finanziamento.
CARTA REVOLVING
È una carta di credito che permette
la rateizzazione dei pagamenti. Il suo
utilizzo comporta per l'acquirente un
costo aggiuntivo, per la corresponsione degli interessi sul finanziamento, con un tasso che va di norma
dal 16 al 21% annuo. Dopo il boom del
2008 negli ultimi due anni il loro numero è diminuito del 26%.
I proventi ottenuti da queste
società venivano poi trasferiti
sui conti correnti d’istituti
bancari sammarinesi, dopo essere stati schermati da fittizi
rapporti commerciali con società operanti nella Repubblica di San Marino, attraverso
false fatture.
Fra le numerose società cancellate spicca il caso dell’Ardeo SPA di Lecce, depennata
dall’ Albo nel febbraio 2010.
Richiedevano
tassi vicini
all’usura,
non avevano
i bilanci in regola
e rilasciavano
fideiussoni per
arricchirsi
La Guardia di finanzia era
stata insospettita dal grosso
patrimonio che i proprietari
della finanziaria erano riusciti
a accumulare, pari a circa 8
milioni di euro tra immobili e
terreni: le indagini hanno rivelato che la società concedeva
prestiti a piccoli imprenditori
disperati, con un tasso di interesse annuo fuori legge, pari
quasi al 60 per cento.
Alla cancellazione dall’Albo
in alcuni casi è seguita la liquidazione, come nel caso di
Eurofidelitalia, messa in liquidazione nel 2009, e Idea Fi-
nanziaria, società specializzata
nei prestiti con cessione
del quinto dello stipendio.
L’operato della Banca d’Italia
tuttavia non è stato esente da
critiche e perplessità, come
successo nel caso di Zopa Italia, la prima società di prestito
sociale: grazie a Zopa, pioniere
del social lending in molti
paesi, era possibile ottenere
credito evitando l’intermediazione delle banche, ricevendo
il denaro da privati cittadini.
La società, che guadagnava
una commissione sul prestito
ottenuto e una quota annuale,
era stata cancellata il 10 luglio
2009 con l’accusa di aver fatto
‘raccolta del risparmio’, operando quindi come una banca:
i fondi, prima di essere destinati al richiedente del prestito,
venivano infatti lasciati in giacenza sul ‘Conto Prestatori
Zopa’.
La sospensione del servizio
aveva suscitato aspre polemiche, rimbalzate sulle pagine
dei principali quotidiani a
causa del grosso successo che
la formula finanziaria aveva riscosso fin dall’apertura in Italia nel 2007 e, più in generale,
in altri Paesi: dopo aver presentato nuova documentazioni
Zopa Italia il 29 marzo 2011 è
riuscita ad ottenere dalla Banca
d’Italia l’autorizzazione a operare come Istituto di Pagamento e la riammissione
all’Albo.
CESSIONE DEL QUINTO
Consiste nel rimborso del prestito ottenuto tramite la cessione di una
quota dello stipendio netto continuativo che non può superare il valore di
1/5 (il 20%). La durata massima consentita è di 120 mesi, mentre la minima abitualmente non è inferiore ai
24 mesi.
SOCIAL LENDING
È un prestito da parte di privati ad altri
privati a titolo personale, erogato attraverso internet. È vantaggioso perché chi presta o riceve denaro
percepisce una quota d’interessi più
favorevole rispetto al mercato bancario. Questo in virtù dei costi d’intermediazione ridotti, per il contatto diretto
fra prestatore e contraente.
Pagina 24
IULM NEWS
LAB Iulm
Educazione
alla conoscenza
del paesaggio
Il Fondo Ambientale Italiano
e Università Iulm assieme
per la seconda edizione del
“Torneo del Paesaggio”, gara
per sensibilizzare i giovani
al patrimonio immateriale
Marco Giorgetti
l FAI, Fondo Ambiente
Italiano e l’Università
IULM rilanciano, per il
nuovo anno scolastico appena
iniziato, la seconda edizione
del “Torneo del paesaggio”. La
prima edizione ha visto coinvolti, lo scorso anno, oltre
6.300 studenti. L’iniziativa, patrocinata dalla Commissione
Nazionale Italiana per l’Unesco, si propone di sensibilizzare i giovani allo straordinario
patrimonio artistico, paesaggistico e culturale italiano. Il
“Torneo del paesaggio” è una
gara di cultura a squadre, formate al massimo da 3 studenti
delle scuole secondarie di se-
I
condo grado. Si svolge in tre
fasi: prima a livello locale,
quindi su scala regionale, per
poi arrivare, con le finali, alla
fase nazionale. La gara prevede test di conoscenza del
paesaggio italiano, prove progettuali e interventi pratici sul
tema dei beni immateriali riconosciuti Patrimonio dell’Umanità
dall’Unesco.
Per
“patrimonio culturale immateriale” s’intende – secondo la
definizione data proprio dall’Unesco - rappresentazioni,
espressioni,
conoscenze,
know-how - ma anche strumenti, manufatti e spazi culturali associati a quest’ultimi che le comunità locali riconoscono come parte del proprio
CASCINA MONCUCCO
patrimonio culturale. Questo
tesoro immateriale, infatti, tramandato di generazione in generazione, trasmette ai cittadini
il senso d’identità e di continuità. La sua valorizzazione è
pertanto in grado di promuove
valori essenziali, quali il rispetto per la diversità culturale
e per le varie forme di creatività umana. Il “Torneo del paesaggio”, nato come “classico”
appuntamento annuale nel panorama dei tornei studenteschi,
si nutre dunque della forte convinzione, di Fai e Iulm, che
l’educazione dei giovani alla
conoscenza e alla tutela del
paesaggio, la cui difesa è una
priorità assoluta per entrambe
le Istituzioni, sia di fondamen-
tale importanza per il futuro
del Paese.
Nella prima fase del Torneo,
che si svolgerà direttamente
nelle scuole coinvolte, gli studenti dovranno rispondere a
una serie di quesiti su tematiche legate al paesaggio e ai
beni immateriali riconosciuti
Patrimonio dell’Umanità. Ogni
scuola partecipante selezionerà
così una squadra vincitrice, che
accederà alla fase successiva.
Nella seconda fase dunque,
che si svolgerà a livello regionale con la collaborazione
delle Delegazioni Fai, le squadre semifinaliste si confronteranno
sulla
selezione,
promozione e gestione dei
“beni immateriali Unesco”,
L’Università IULM e il Comune di Milano hanno siglato un protocollo d’intesa che prevede l’attuazione di
un programma di incremento della disponibilità di edilizia residenziale universitaria. E’ su queste premesse
che l’Università IULM avrà in concessione d’uso gratuito per 30 anni l’immobile noto come Cascina Moncucco, a due passi dall’Ateneo (via Moncucco 31).
La ristrutturazione del complesso edilizio, di cui saranno disponibili 2.500 mq, permetterà all’Ateneo di
ottenere una struttura con 90 posti letto singoli.
nonché sui principali luoghi di
interesse paesaggistico della
propria regione. Ciascuna regione italiana porterà così in finale una sola squadra. Nella
terza e ultima fase, a livello nazionale, le squadre dovranno
infatti presentare un originale
progetto di promozione di un
bene immateriale scelto nel
proprio territorio, una sorta di
"candidatura ideale Unesco",
che segua gli stessi criteri che
la Commissione utilizza solitamente per la valutazione delle
candidature di beni immateriali
italiani. I ragazzi quindi si confronteranno sugli elementi che
rendono un bene tanto speciale
da meritare di essere considerato Patrimonio dell'Umanità,
LAB Iulm
IULM NEWS
Pagina 25
NOVITÀ
In Iulm 5 è nato il laboratorio multimediale
Il Laboratorio multimediale, ha la finalità di fornire spazi e attrezzature utili alla produzione audio-video
per gli insegnamenti del corso di laurea magistrale in Televisione, Cinema e New Media, alla comunicazione audiovisiva istituzionale e non della IULM (convegni, eventi, cerimonie ecc.) e alle attività di produzione foto-videografica collegate alla didattica di docenti e studenti. Attraverso le attività di
laboratorio (regia, montaggio, sonoro, web design ecc.) e le esercitazioni, gli studenti laurea magistrale
in Televisione, Cinema e New Media possono ideare e realizzare direttamente progetti multimediali
(cortometraggi, spot pubblicitari, numeri zero di format televisivi), mettendo così alla prova le loro capacità. Ubicato allo IULM5, il Laboratorio è dotato dei seguenti SPAZI: un Magazzino attrezzature (I
piano) per il servizio prestito e restituzione di fotocamere, videocamere, cavalletti, microfoni, luci ecc.;
un’Aula di montaggio (I piano), con 15 postazioni di montaggio Avid e 7 postazioni per esercitazioni
con gli applicativi del pacchetto CS3 (Photoshop, After Effects, Premiere); un Teatro di posa (IV piano),
ovvero un’aula destrutturata per laboratori ed esercitazioni di performance teatrale e cinetelevisiva, collegata con l’adiacente
Regia audio-video; una Regia audio-video (IV piano), con 1 postazione di regia audio-video collegata all’adiacente Teatro di
Posa, 5 postazioni di postproduzione audio-video con sistema di montaggio AVID, applicativi del pacchetto CS5 (Photoshop,
After Effects, Premiere) e mixer audio, 1 cabina di registrazione audio e 1 cabina di emissione radiofonica.
Fabio Vittorini
IULM E SUBWAY-LETTERATURA
MERCHANDISING
E’ stato inaugurato a novembre in
Iulm 1 il nuovo store dell’Università
al cui interno è possibile trovare la
linea di merchandising dell’Ateneo:
tra gli oggetti disponibili magliette,
cappellini, borse e felpe firmati
Iulm. Il modo migliore di vivere la
nostra Università tutti i giorni a 360
gradi.
A novembre sarà pubblicata l’Antologia dei racconti dei 10 finalisti del
Premio Speciale Università IULM
Under19 e Subway-Letteratura, manifestazione letteraria impegnata a
scoprire giovani autori esordienti.
L’Antologia verrà distribuita nelle
scuole superiori italiane e sarà disponibile anche su www.iulm.it.
MASTER IN INTERPRETARIATO DI CONFERENZA
e così avranno anche l’occasione di cimentarsi in un progetto che farà scoprire loro il
particolarissimo lavoro svolto
dall’Unesco.
Per concludere, ecco quali
saranno i premi in palio: le tre
squadre vincitrici della fase nazionale si aggiudicheranno un
viaggio culturale in una città
d’arte italiana, mentre i loro
docenti riceveranno un invito,
per due persone, ad uno dei
prestigiosi concerti Fai.
Le iscrizioni al Torneo sono
già aperte, il bando scade il 27
gennaio 2012. Per ulteriori informazioni basta cliccare
www.faiscuola.it - sezione
“Torneo del paesaggio” – oppure www.iulm.it. In bocca al
lupo!
La locandina del torneo
Padroneggiare le lingue straniere
per trovare nuove occasioni di lavoro
sionali dalle elevate competenze culturali nell’inglese e in
genitori lo ripetono in un’altra lingua straniera (francontinuazione e i figli, cese, tedesco e spagnolo). Alla
con malcelato fastidio, già ricca offerta formativa
ascoltano. Comunque consa- della Iulm, si aggiunge quindi
pevoli che quello che stanno una nuova occasione per gli
dicendo mamma e papà è una studenti di conseguire un
sacrosanta verità: «Impara nuovo titolo nell’ambito linuna lingua straniera, ti servirà guistico.
«La lingua è una materia noper il futuro». Conoscere una
lingua straniera è importante bile, in continuo divenire. I noper la propria cultura perso- stri futuri interpreti devono
avere questa conale ma, in un
scienza, della condimercato sempre Il corso
zione cioè che il
più globale e comproprio processo di
petitivo, diventa per futuri
formazione non è
anche uno sbocco
mai da considerarsi
professionale deci- interpreti
concluso e che,
sivo per quei gio- verrà
anzi,richiede la covani
oggi
impegnati a pro- diretto dal stanza dell’aggiorn a m e n t o
gettare il proprio professor
permanente e la perfuturo lavorativo.
severanza del traPer questo la Li- Proietti
ning
continuo»
bera Università di
Lingue e Comunicazione sottolinea Paolo Proietti. TraiIULM e la Scuola Superiore ning che è il punto di forza del
per Mediatori Linguistici Master in Interpretariato di
Carlo Bo hanno istituito il Conferenza, che si propone di
Master universitario di primo fornire specifiche abilità nei
livello in Interpretariato di linguaggi settoriali e tecnici
Conferenza, diretto dal pro- delle realtà linguistiche stufessor Paolo Proietti. Un diate attraverso 600 ore di pracorso che si pone come obiet- tica in un laboratorio dotato di
tivo il formare profili profes- impianti di ultimissima geneStefano Fiore
I
l’indicazione degli esami sorazione. In questo modo i parstenuti e da sostenere. Con ritecipanti al Master riusciserva,
invece,
saranno
ranno a sviluppare spiccate
accettate le domande degli stucapacità nell’interpretazione
denti che dichiarano di acquisimultanea e consecutiva da
sire il diploma di laurea in
utilizzare nell’ambito di imMediazione Linguistica entro
prese, organizzazioni e istitula sessione di febbraio-marzo
zioni internazionali e in ogni
2012. Il master ha una durata
altro contesto dove è richiesta
di 6 mesi (gennaio-giugno
una mediazione linguistica di
2012) ,si svolge a Roma, conelevato livello formale e culsente l’acquisizione di 60 creturale.
diti formativi ed offre la
«Il mutato scenario compossibilità di iscrimerciale contemversi on line entro la
poraneo nel quale Oltre 600
mezzanotte di gioogni forma di covedì 22 dicembre
municazione
si ore di
fonda su principi laboratori. 2011 compilando
l’apposito modulo
della velocità e
all’indirizzo
dell’incontro con Iscrizioni
http://servizionl’alterità – continua
line.iulm.it.
Proietti – fa emer- aperte
Il costo complesgere un nuovo pro- sino a fine
sivo è di €4500 sudfilo professionale:
diviso in tre rate, la
quello dell’inter- dicembre
preiscrizione comprete di comuporta un versamento di 100€
nità,che si affianca a quelli
che verrà detratto dalla prima
più
familiari».
retta in caso di iscrizione. Per
Il Master in Interpretariato
ulteriori informazioni contatdi Conferenza si rivolge a lautare la Segretria del Master: a
reati e diplomati in MediaRoma 06-44292970, a Milan
zione Linguistica ma anche
02-891412371; via mail scriagli studenti che non hanno
vere a [email protected] opancora conseguito il titolo di
pure consultare il sito
studio purchè presentino il
ww.iulm.it.
certificato di iscrizione con