Innovazione tecnologica e performance finanziaria nel settore agro
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Innovazione tecnologica e performance finanziaria nel settore agro
Innovazione tecnologica e performance finanziaria nel settore agro-alimentare M. Baussola – SIES Universita’ Cattolica • • • • I fatti macroeconomici stilizzati del settore Perché l’innovazione tecnologica Minacce ed opportunità Performance economiche e performance finanziarie • Lo scoring finanziario • I risultati • Conclusioni • Siamo consapevoli del fatto che il settore Agro-Alimentare coinvolge di fatto tre macro settori: Agricoltura, Industria Manifatturiera, Commercio • L’enfasi oggi sarà sul settore manifatturiero, avendo però ben presente le strette relazioni che intercorrono fra questi tre settori • In Italia la quota dell’industria agro-alimentare rispetto all’occupazione manifatturiera è pari a circa il 10% : le imprese del settore rappresentano circa il 13% delle imprese manifatturiere. • A Cremona gli addetti al settore sono circa 6500 e rappresentano circa il 23% dell’occupazione manifatturiera e il 12% delle imprese. INDICATORI STRUTTURALI DI PERFORMANCE DELL’ AGRO-ALIMENTARE PRODUTTIVITA’ CREMONA ITALIA VA/ADD VA/ADD 57.5 48.0 COSTO DEL LAVORO CREMONA CL/ADD 34.4 CREMONA CL/VA 0.67 ITALIA CL/ADD 37.4 ITALIA CL/VA 0.71 MAGGIORE PRODUTTIVITA’ RISPETTO AL MANIFATTURIERO PRODUTTIVITA’ CREMONA ITALIA VA/ADD VA/ADD 53.2 51.2 COSTO DEL LAVORO CREMONA CL/ADD 36.8 CREMONA CL/VA 0.70 ITALIA CL/ADD 38.1 ITALIA CL/VA 0.74 Cosa ci suggeriscono questi dati ? • Questi indicatori mettono in evidenza la rilevanza della CAPACITA’ INNOVATIVA DELLE IMPRESE • Fondamentale è la relazione fra PRODUTTIVITA’ e INNOVAZIONE • Ricordiamo il caso GERMANIA OSTO ORARIO DEL LAVORO - US $ IN PPA 2011 6,48 11,65 28,44 30,77 35,53 35,71 36,17 42,12 47,38 49,12 60,4 64,15 COSTO DEL LAVORO PER UNITA’ DI PRODOTT FRANCIA GERMANIA ITALIA PRODUTTIVITA' ORARIA NEL MANIFATTURIERO (VAR.% 2010-11) • QUALI MINACCE CADUTA DEL CONSUMO: i consumi delle famiglie si sono ridotti. Anche i consumi alimentari si sono contratti di circa il 3% (2012) A conferma di ciò le vendite al dettaglio si sono ridotte di circa il 3,5% , mentre quelle della GDO di circa il 2,5% (gennaio 2013) CADUTA STRUTTURALE DEL REDDITO DISPONIBILE REALE REDDITO DISPONIBILE REALE PRO-CAPITE (Euro) • LE OPPORTUNITA’ MERCATI INTERNAZIONALI Buone performance dell’export: Italia e Cremona (Export +14/%) • DEBOLEZZE Bassa innovazione tecnologica, sia in termini di propensione che di sforzo innovativo misurato dalla Ricerca e Sviluppo (R&S) Il settore agro-alimentare ha una propensione ad innovare minore rispetto alla media del settore manifatturiero SPESA INNOVATIVA PER OCCUPATO (Euro) ALIMENTARE MANIFATT. SPESA INNOVATIVA Percentuale sul fatturato ALIMENTARE MANIFATT. Bisogna però considerare l’innovazione nella sua visione più ampia • Occorre allora considerare: INNOVAZIONE ORGANIZZATIVA E DI MARKETING • Il settore agro-alimentare presenta una specificità in questo senso • L’INNOVAZIONE DI MARKETING è particolarmente rilevante in quanto interessa circa il 37% delle imprese e oltre il 69% delle imprese che hanno introdotto una innovazione tecnologica • Inoltre l’INNOVAZIONE DI MARKETING è fondamentalmente legata all’INNOVAZIONE DI PRODOTTO • Quali sono gli effetti sulla profittabilità delle imprese? • Se consideriamo l’ innovazione di marketing: profitti più elevati del 37% rispetto alle imprese che non l’hanno introdotta • Anche le imprese che hanno introdotto innovazioni organizzative mostrano profitti più elevati; anche in questo caso la differenza è di circa il 37% • E’ da notare che nel settore agro-alimentare la sola innovazione tecnologica non produce un differenziale significativo rispetto alle imprese che non hanno innovato • IMPLICAZIONI: incrementare l’attitudine verso l’innovazione tecnologica ma anche verso INNOVAZIONE DI MARKETING E ORGANIZZATIVA • VEDIAMO ORA LA QUESTIONE DELLA SITUAZIONE ECONOMICO-FINANZIARIA • L’innovazione, tecnologica e non tecnologica, è influenzata dalle risorse interne ed esterne dell’impresa • La fonte creditizia può rappresentare un canale significativo • E’ importante capire qual è la posizione delle imprese agro-alimentari • In particolare siamo interessati a capire se vi sono aree di rischiosità Percentuale di imprese che non hanno ottenuto credito per classi di addetti  Razionamento del credito: % di imprese che non hanno ottenuto il credito perché non concesso dalla banca • Utilizziamo due metodologie: una parametrica (DA) e una non parametrica (Data Envelopment Analysis, DEA) • Abbiamo applicato queste metodologie a oltre 600 società di capitale del settore manifatturiero della provincia di Cremona • Possiamo quindi individuare i livelli di rischiosità anche per le imprese del settore agro-alimentare • Le variabili considerate sono: • Rapporto fra risorse immediatamente disponibili e debiti a breve • Rapporto fra debiti totali e capitale netto • Rapporto fra debiti a breve e attivo • Il rapporto fra oneri finanziari e fatturato • IL rapporto fra capitale netto e totale attività • La profittabilità operativa (ROS) • Abbiamo adottato un criterio di scelta delle variabili “parsimonioso” • Queste variabili sono utilizzate nell’ambito della versione non-parametrica del modello di scoring (Data Envelopment Analysis) • Nell’ambito dell’analisi discriminante abbiamo anche inserito l’età dell’impresa e il rapporto fra debiti a breve e fatturato, nonché variabili dummy che tenessero conto della rischiosità legata all’area geografica I risultati: • Complessivamente abbiamo un totale di 163 imprese manifatturiere classificate come rischiose o critiche da un punto di vista economico-finanziario, rispetto ad un totale di imprese considerate pari a 663 • L’occupazione rappresentata da queste imprese (rischiose o critiche) è pari a 2 812 addetti, rispetto al complesso di addetti pari a 16 216 (circa il 15%) • Il numero d’imprese rischiose o critiche è pari a 17 , rispetto ad un totale di 82 • Gli addetti occupati in queste imprese sono 440 pari a circa il 5% del totale degli addetti del settore agroalimentare (3804) occupati nelle imprese del nostro campione di bilanci. • Malgrado questi risultati evidenzino una minore presenza di imprese del settore agroalimentare rispetto ad altri settori rilevanti del manifatturiero, non è trascurabile il fatto sopra richiamato: 17 imprese con una occupazione pari a 440 addetti presentano una elevata rischiosità finanziaria Queste aziende presentano valori anomali di bilancio: • Ad esempio il valore mediano del rapporto fra debiti e capitale netto è superiore a 46 • Oppure il capitale netto rappresenta meno del 5% del totale delle attività (valore mediano) CONCLUSIONI • Abbiamo evidenziato come il settore agroalimentare abbia di fronte opportunità e minacce • La crisi amplifica i problemi: riduzione dei consumi e del reddito disponibile • La capacità innovativa risulta allora fondamentale • Occorre considerare come fondamentali anche la capacità di innovare nel MARKETING e nell’ ORGANIZZAZIONE • Sono necessarie azioni sul versante della formazione di risorse umane • Le imprese hanno però significativi problemi di accesso al credito • Le situazioni di rischiosità sono state individuate (credit scoring delle imprese cremonesi) • E’ necessario ridurre il razionamento del credito