La vostra guida personale del legno.

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La vostra guida personale del legno.
La vostra guida personale del legno.
Per il fair play nelle foreste vergini.
Il legno fa ambiente, e la carta la usiamo tutti i giorni. S arà così anche in futuro. Quel
che conta è di usare il legno e la carta giusti: utilizzate, per quanto possibile, carta
riciclata e legno certificato F SC. Soltanto per il legno qui di seguito contrassegnato in
arancione normalmente sussiste solo un rischio ridotto per le foreste primarie ancora
esistenti anche senza il marchio F SC. Per contro, per le essenze contrassegnate in
rosso chiaro e in rosso scuro v’è una crescente probabilità che il legno privo di certificazione F SC provenga dalla distruzione delle foreste vergini. Il legno tropicale è tuttora utilizzato in grandi quantità, segnatamente per la produzione di porte, parquet e
mobili da giardino. All’acquisto di mobili e altri prodotti di legno
esigete sempre la certificazione F SC. Così sensibilizzate il
personale di vendita e fate pressione sul commercio.
PROVENIEN ZA
Il legno con il label FSC può essere acquistato senza patemi d’animo. Per
ottenere la certificazione del Forest Stewardship Council (FSC), le aziende
forestali in Svizzera e in tutto il mondo devono infatti rispettare scrupolosamente
severe regole: le specie di alberi manipolate geneticamente sono tabù, l’impiego di
pesticidi è vietato o rigorosamente definito, i tronchi devono essere esboscati nel
rispetto delle piante e degli animali, i diritti delle persone che vivono nella foresta
devono essere salvaguardati. Il certificato FSC è riconosciuto dalle grandi organizzazioni ambientaliste e da molte istituzioni sociali; ricerche indipendenti ne attestano
l’affidabilità. Cautela con altri marchi: quasi tutti sono certificati alibi dell’industria
forestale.
Uso
Edilizia
Carta
Mobili
Materiale in legno (compensato, pannelli truciolari, MDF)
Manici per attrezzi
Costruzione di barche
Arredamenti interni (scale, parquet, rivestimenti, porte, finestre)
Strumenti musicali
ACCETTABILE
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1 Faggio (Faggio rosso) Il faggio è la latifoglia più
diffusa in Svizzera. Tuttavia, esso costituisce
soltanto ancora il 1 7% del patrimonio ligneo. La
Svizzera esporta molto più legno di faggio di quanto ne importa. Con l’importazione di legno dall’Europa dell’Est non è del tutto da escludere la distruzione
degli ultimi residui di foreste primarie.
2 Acero (Acero di monte, acero riccio o platanoide) Con la sua venatura chiara e uniforme,
l’acero è una delle essenze indigene più pregiate. Esso è adatto tra l’altro per utensili
da cucina, giocattoli e strumenti. Occhio al legno di latifoglie importato dall’Europa dell’Est: potrebbe trattarsi di legno proveniente da disboscamento predace.
3 Frassino Il frassino è la seconda latifoglia in Svizzera per quanto concerne la diffusione. Il suo legno elastico è oggi utilizzato tra l’altro per la produzione di attrezzi sportivi
e manici di attrezzi. I Paesi d’importazione sono in primo luogo gli USA, la Francia
(legname d’impiallacciatura) e l’Europa sudorientale. Non si può escludere a priori che
si tratti di legno proveniente dalla distruzione di foreste.
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4 Quercia Un tempo l’albero sacro dei germani, greci, slavi e celti, la quercia è ancora
oggi un importante fornitore di legno. L’elastico e resistente rovere viene importato dagli
USA, dalla Francia e anche dall’Europa dell’Est, dove le ultime foreste primarie sono
minacciate.
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5 Ciliegio Il ciliegio selvatico è, alle nostre latitudini, una componente piccola ma naturale dei boschi misti. Il legno rossiccio virante al mordorè proviene in gran parte dall’America settentrionale – specialmente le impiallacciature, assai diffuse. Sono possibili anche importazioni dall’Europa dell’Est che potrebbero danneggiare irreparabilmente le ultime foreste primarie.
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6 Betulla La betulla si diffonde spesso sulle superfici a taglio raso. L’impiallacciatura di
betulla e il compensato sono adatti specialmente per la costruzione di mobili e l’arredamento interno. Le regioni d’importazione sono l’Europa dell’Est, l’America del Nord
e la Scandinavia. Nell’Europa settentrionale le ultime foreste primarie, di cui la betulla è una componente importante, vengono abbattute per la fornitura di materia prima
all’industria della cellulosa e della carta.
7 Robinia La robinia («falsa acacia») proviene dall’America del Nord (Virginia). Il suo legno
molto robusto ed elastico presenta qualità paragonabili ai legni tropicali. Gli alberi crescono in boschi da reddito del Sudest europeo. La piantagione di una specie atipica,
specialmente in monocoltura, è problematica dal punto di vista ecologico. Le importazioni dall’Europa dell’Est non provengono tuttavia da foreste primarie.
PROBLEMATICO
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8 Pino Il pino è diffuso dall’Europa meridionale
all’Asia orientale. È stato piantato in molte regioni e in monocolture. Le monocolture sottraggono
biotopi alle specie animali e sono soggette a
malattie. Il legno importato proviene dai Paesi confinanti e in parte dall’Est. Se è di importazione russa,
può essere legno di foresta vergine.
9 Abete rosso e abete bianco L’abete rosso costituisce quasi la metà del patrimonio forestale svizzero; l’abete bianco è, da noi, la seconda conifera più diffusa. Le monocolture
dell’Altopiano sono ecologicamente depauperate e soggette a malattie e danni da tempesta. Il legno importato proviene soprattutto dai Paesi confinanti. Nei Paesi dell’Est
e in Scandinavia vengono abbattute le ultime foreste vergini per esportazioni a basso
costo e il nostro mercato della carta e dei rotocalchi. Si tratta quindi di acquistare
legno FSC, risparmiare carta e utilizzare carta riciclata.
10 Larice Questo tipico albero delle Alpi è presente anche in pianura, in parte in monocolture. Il legno duro e rossiccio, assai simile a determinate essenze tropicali, è
importato in prevalenza dall’Austria: Per il «larice siberiano» giallastro vengono generalmente abbattute foreste primarie all’Est.
CATASTRO F ICO
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11 Abachi (ayous, wawa, samba, obeche) Gli enormi
alberi provengono dall’Africa settentrionale e centrale. L’Unione internazionale per la conservazione
della natura IUCN raccomanda la protezione di questa specie fortemente sovrasfruttata. Anche il Camerun
esporta questo legname, nonostante la travolgente distruzione della foresta vergine in corso.
12 Cedro rosso (western red cedar) e hemlock Entrambe le essenze provengono dalle foreste pluviali dell’America Settentrionale. L’industria del legno è una minaccia mortale
per questo unico ecosistema. Greenpeace e altre organizzazioni ambientaliste sono
riuscite ad ottenere nel 2 0 0 1 un blocco del taglio per la maggior parte delle valli. Tuttavia, le importazioni canadesi provengono tuttora per lo più dalla distruzione delle
foreste primarie.
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13 Mogano Il disboscamento dei popolamenti di mogano distrugge le foreste primarie nei
Caraibi, nell’America Centrale e in Amazzonia. Nel novembre del 2 0 0 2, Greenpeace
ha potuto registrare un grande successo: la Conferenza internationale per la protezione delle specie minacciate di estinzione (CITES) ca limitazione del taglio e del commercio di mogano. Purtroppo, nonostante il divieto del commercio, il taglio illegale
continua.
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14 Teak Il teak è oggi diffuso in numerosi Paesi tropicali. Si tratta di una delle essenze
tropicali più pregiate e viene coltivato in piantagioni. Su Giava le conseguenze ecologiche e sociali sono catastrofiche. A Myanmar (Birmania) la foresta vergine viene
distrutta dalla dittatura militare.
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15 Merbau La diffusione di questi possenti alberi delle foreste pluviali dei bassopiani asiatici si estendeva dal Madagascar a Papua Nuova Guinea. Il disboscamento e lo sovrasfruttamento ne hanno ridotto il patrimonio a un minimo. La situazione ecologica è
catastrofica da decenni; il legname di provenienza indonesiana è ottenuto per tre quarti mediante taglio illegale. Ciò nonostante, il merbau è ottenibile anche in Svizzera
come parquet.
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16 Sapeli e sipo (mogano africano) Queste specie di legno sono simili al classico mogano
di provenienza americana. I Paesi d’origine sono soprattutto il Camerun, la Liberia, la
Repubblica Centrafricana e la Repubblica del Congo. Lo sfruttamento degli alberi minaccia il patrimonio, distrugge le basi vitali della popolazione indigena, porta a conflitti
sociali e alimenta guerre (Liberia, Congo). Quasi tutti i «mobili in stile di mogano» vengono oggi prodotti con questi legnami. Finora non esistono aziende FSC.
17 Ramin 1 5 specie di ramin sono già state iscritte nelle Liste Rosse dell’IUCN. Nonostante le norme commerciali internazionali, si continua a tagliare illegalmente molti
boschi in Indonesia e Malaysia. Soltanto lentamente il ramin scompare dai mercati
svizzeri del fai da te. Chi acquista battiscopa o cornici in ramin non certificato contribuisce alla distruzione del habitat dell’orang-utan.
Greenpeace Svizzera, casella postale, 8 0 3 1 Zurigo, Tel. 0 1 4 4 7 4 1 4 1,
Fax 0 1 4 4 7 4 1 9 9, E-Mail [email protected], www.greenpeace.ch
N essun altro ambiente al mondo offre una dimora a così tante specie di animali
come la foresta vergine. N ella sola foresta amazzonica, al levar del sole si mettono a cantare oltre 1500 specie di uccelli – un’esperienza acustica difficile da
soverchiare. Questo, finché assieme ad altre milioni di specie di animali non saranno zittiti dal fragore delle motoseghe e dei bulldozer.
Dei 6 3 milioni di chilometri quadrati di foresta vergine incontaminata d’un tempo oggi esistono solo ancora sette aree d’una certa
importanza. Ma l’industria del legname non si ferma nemmeno
davanti a questi residui di foresta. Con ogni superficie disboscata
innumerevoli specie animali perdono il loro habitat, tra cui anche i
possenti animali leader delle rimanenti foreste primarie.
La popolazione degli elefanti di foresta africani si è dimezzata negli
ultimi 2 0 anni. Degli orsi bruni, un tempo diffusi sull’intero emisfero boreale, sono rimasti in tutt’Europa soltanto 5 5 0 0 animali. Il
numero delle tigri siberiane allo stato selvatico non supera i 4 0 0. Gli
ultimi ippocameli busulchi lottano per la sopravvivenza nella giungla temperata sempre più esigua del Cile. Entro i prossimi vent’anni, l’orang-utan scomparirà probabilmente del tutto dalle foreste
pluviali del Sudest asiatico. I territori del giaguaro nell’Amazzonia e
del lupo in Canada si assottigliano di minuto in minuto.
Come Greenpeace ridà voce agli animali.
Solo conservando le ultime foreste primarie possiamo proteggere la
vita degli animali. Grazie al sostegno dei nostri membri e sostenitori, nel primo semestre del 2 0 0 3 Greenpeace è già riuscita a salvare oltre 3 milioni di ettari di foresta vergine. Un grande successo
di cui andiamo fieri e che conferma l’efficacia della nostra strategia globale.
Greenpeace si impegna sul posto.
L’abbattimento sconsiderato e spesso illegale delle foreste vergini
richiede una presenza e l’impegno diretto sul posto. Grazie a tenaci negoziati con i rispettivi governi, siamo riusciti a ottenere un
blocco del taglio per esempio in parti del Brasile, della Papua Nuova Guinea e del Canada. Inoltre, negli scorsi anni abbiamo potuto
delimitare grandi regioni protette per la popolazione primitiva indigena. Un esempio recente: nel maggio del 2 0 0 3, in seguito a una
lunga e difficile campagna sostenuta da Greenpeace, agli indios
deni in Amazzonia è stata finalmente restituita la terra.
Nel mese di ottobre parte una nuova spedizione di Greenpeace alla
volta della regione amazzonica, il cui obiettivo è, tra l’altro, di rendere pubbliche le persistenti attività illegali dell’industria del legno
e di promuovere nelle diverse regioni un’economia forestale sostenibile dal punto di vista ecologico e sociale, corrispondente almeno
ai criteri del FSC.
Greenpeace interviene sul commercio.
Affinché il legno tagliato illegalmente non giunga nei Paesi di destinazione è importante fermare per tempo siffatti trasporti di legname. Le nostre indagini sotto copertura ci consentono sempre più
spesso di intercettare grandi quantitativi di legname tagliato illegalmente. Inoltre, Greenpeace si impegna a livello internazionale
per rendere più difficoltoso il commercio di legno a rischio per le
foreste primarie.
Greenpeace pone la politica e l’industria di fronte alle proprie
responsabilità.
Ad esempio, nel novembre del 2 0 0 2 siamo riusciti a ottenere che
la Conferenza sulla protezione delle specie inserisse il mogano in
una classe superiore che riduce la quantità di taglio ammessa. D’altra parte, Greenpeace lotta per la foresta primaria anche in Svizzera, dove conduciamo trattative con ditte e associazioni affinché
venga lavorato e venduto solo legno certificato FSC. Grandi imprese come Migros, Jumbo, Coop, Ikea, Mobili Pfister, Mobitare, Interio, Holzpunkt (parquet) o Kronospan SA (materiale in legno) sono
sulla buona strada. Anche il numero di falegnamerie che lavorano
con legno FSC è in continuo aumento. I più recenti sviluppi possono essere seguiti sul nostro sito www.greenpeaceticino.ch .
I «rappresentanti»
delle ultime sette foreste
vergini sono minacciati
d’estinzione.
Elefante della foresta africano
Orso bruno europeo
Tigre siberiana
Ippocamelo bisulco del Cile
Orang-utan del Sudest asiatico
Giaguaro dell’Amazzonia
Lupo canadese
Greenpeace sensibilizza l’opinione pubblica.
Informando maggiormente l’opinione pubblica sulla situazione delle foreste primarie e dei loro abitanti, reiterando gli appelli
all’uso di legno FSC e di carta riciclata e persistendo nella denuncia di ditte che impiegano o vendono legno a rischio per le foreste
vergini, cerchiamo di indurre un cambiamento positivo nella domanda dei consumatori e con ciò nel comportamento dell’industria.
L’obiettivo in Svizzera è un atteggiamento rispettoso delle foreste
vergini dell’intero Paese. Il progetto «Comune amico della foresta
vergine» promosso da Greenpeace congiuntamente al Fondo Bruno
Manser costituisce un importante contributo in tal senso: tutti i
Comuni svizzeri sono stati invitati a rinunciare in futuro all’utilizzazione di legno e prodotti di legno provenienti dal disboscamento
incontrollato. Finora hanno già aderito all’appello 3 4 5 Comuni.
7 marzo 2002, St. Margrethen SG: attiviste e attivisti di Greenpeace protestano presso lo stabilimento del maggiore
produttore di parquet della Svizzera contro il crescente impiego di essenze tropicali in parte fortemente minacciate.
Il vostro contributo alla salvaguardia delle foreste.
Il vostro comportamento d’acquisto cambia il mercato e lancia un segnale forte e
chiaro ai produttori: basta con la distruzione delle foreste primarie!
• Verificate che il legno e i prodotti di legno siano sempre muniti del marchio FSC con
un numero di certificazione, come per esempio SGS-COC-0 0 0 7.
www.fsc-info.org
• Se anche insistendo non è ottenibile legno certificato FSC, chiedete legno svizzero
o proveniente dai Paesi confinanti. Così contribuite anche a risolvere il problema dei
trasporti.
• Utilizzate per quanto possibile carta riciclata. Se non fosse possibile, esigete carta
certificata FSC. Attenzione: la carta «senza legno» non contiene lignina (pasta di
legno); la sua produzione divora però più legno di altri tipi di carta.
• Impegnatevi per Comuni, scuole e uffici amici della foresta vergine. Date l’esempio
a casa vostra. www.greenpeaceticino.ch/comuneamicodellaforesta/index.html
Greenpeace Svizzera, casella postale, 8 0 3 1 Zurigo, Tel. 0 1 4 4 7 4 1 4 1,
Fax 0 1 4 4 7 4 1 9 9, E-Mail [email protected], www.greenpeace.ch
Questo mailing è stato stampato su carta riciclata al 1 0 0%.
I friniti, bramiti,
ruggiti, barriti e
fischi non devono
ammutolire.