la voce del corridoio - Istituto Comprensivo Foligno 4
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la voce del corridoio - Istituto Comprensivo Foligno 4
Anno 1-Numero 2 Marzo 2012 LA VOCE DEL CORRIDOIO Giornalino d’informazione dell’I.C. “Gentile da Foligno” www.gentilefoligno.it GITA A FORCA CANAPINE La gita a Forca Canapine è stata semplicemente fantastica! Abbiamo deciso di partecipare al campo scuola di Norcia Castelluccio per imparare a sciare e per conoscere la flora e la fauna del Parco Nazionale dei Sibillini. Qualche giorno prima della partenza la professoressa Di Sandro ha consigliato a noi alunni abbigliamento, scarpe e accessori adatti allo sci, per esempio la giacca a vento doveva essere impermeabile per non far penetrare la neve, i guanti comodi, caldi e dovevano avere un'impugnatura particolare per tenere bene il manico delle aste. Mentre viaggiavamo, dal pullman, abbiamo visto un bosco di conifere a forma d'Italia e questo ci ha affascinato moltissimo. Arrivati sulla pista da sci, abbiamo trovato qualche difficoltà, ma grazie ai preziosi ed esperti consigli degli insegnanti del C.A.I tutto è stato ben presto superato. Gli istruttori ci hanno fatto praticare sia lo sci di fondo, sia quello alpino. Per entrambi ci hanno insegnato diverse tecniche e quelle che abbiamo utilizzato di più sono state l'alternato che consisteva nel mandare avanti una gamba insieme al braccio opposto, per esempio gamba sinistra e braccio destro; la spina di pesce che prevedeva l'apertura degli sci a quarantacinque gradi utilizzata per la salita ed infine il guscio d'uovo in cui dovevamo appoggiare i gomiti sulle ginocchia, mettere le aste sotto le ascelle, piegare le gambe e la testa in avanti per prendere velocità e mantenere l'equilibrio durante la discesa. L'ultimo giorno è stata organizzata una gara che consisteva nel compiere, nel minor tempo possibile, un percorso di circa due chilometri: benché sfiniti siamo tutti arrivati al traguardo e con risultati soddisfacenti. Quando è stato il momento di partire, eravamo tutti un po' tristi, ci dispiaceva che questa meravigliosa gita si stesse per concludere. Crediamo che lo scopo di questa esperienza sia stato pienamente raggiunto perché, oltre ad apprendere le tecniche base dello sci di fondo, ci siamo anche appassionati a questo sport. Le nostre aspettative sono state ampiamente soddisfatte in quanto, pur essendo faticoso, lo sci di fondo è uno sport veramente interessante che permette di osservare il paesaggio mentre si scia. Vorremmo fare soltanto una proposta: aumentare la permanenza a Forca Canapine di un giorno. La nostra esperienza è stata splendida e ricca di emozioni anche perché abbiamo potuto stringere nuove amicizie. Per questo ci sentiamo in dovere di ringraziare soprattutto le nostre professoresse che ci hanno preparato ed accompagnato in questa bellissima uscita didattica. Le classi 2°B E 2°G REDAZIONE E-mail:[email protected] Direttore responsabile Prof.ssa Giuseppa Zuccarini Caporedattore Prof.ssa Emilia Ricci Istituto C ompr ensivo “Gentile da Foligno” Via Monte Soratte 47 0 6 0 3 4 F o l i g n o ( P G ) Tel & Fax 0742 20819 PERCORSI,PROGETTI,CONCORSI TUTTO SCORRE A PANTA REI Noi alunni della classe 1°G, il 6 marzo, siamo andati a Passignano in una struttura che si chiama Panta Rei per effettuare un’uscita didattica della durata di due giorni. Questa esperienza aveva lo scopo di fornire a noi ragazzi gli strumenti per approfondire la conoscenza di un elemento importantissimo nella vita di tutti i giorni come l’acqua e di aiutarci a comprendere come, attraverso semplici gesti, sia possibile ridurre notevolmente la quantità di acqua che tutti i giorni finisce negli scarichi. Prima di partire, con la nostra professoressa di scienze avevamo già studiato questo elemento e le sue caratteristiche e, insieme al professor Bolli, svolto attività in laboratorio. Siamo partiti da scuola alle ore 8.30, accompagnati dalle nostre professoresse di matematica e di lettere, per giungere a destinazione intorno alle ore 10. Appena arrivati siamo stati accolti da due operatrici del centro, Sara e Lucia, ovvero le nostre guide che ci hanno fatto accomodare su delle panche in un grande salone e illustrato, con un cartellone, le attività che avremmo svolto in questi due giorni. Abbiamo anche stabilito i turni per apparecchiare, sparecchiare, lavare i piatti in quanto, in questo villaggio ecologico, i ragazzi devono partecipare attivamente alla gestione quotidiana del centro. L’attività più difficile è stata quella di rifare i letti: sembravamo TARZAN, arrampicati sui letti a castello, intenti a sistemare, non sempre con successo, lenzuola e coperte. Il resto della mattinata lo abbiamo trascorso visitando questo centro di educazione ambientale chiamato “Panta Rei”. La guida ci ha spiegato che questo nome significa in greco “tutto scorre”, perché qui l’acqua è fondamentale. Nel centro, infatti, circolano diversi sistemi idrici: c’è l’acqua che viene dalla sorgente, che qui si usa solamente per bere; c’è quella piovana dei tetti, che viene raccolta in una cisterna e usata per far funzionare le lavatrici ed infine quella sporca (nera e grigia) che viene però depurata e rimessa in circolo per alimentare gli scarichi dei wc. La struttura del villaggio, che sorge dove prima c’era un ovile andato distrutto durante un incendio, è in legno e in mattoni realizzati con la paglia e il fango. In alcune parti del muro ci sono dei buchi per far vedere ai visitatori i materiali naturali e locali utilizzati. Questo centro è costituito anche da 80 ettari di bosco che forniscono la legna utilizzata per alimentare la caldaia che serve per riscaldare l’intera struttura. I termosifoni non ci sono, perché l’impianto di riscaldamento è a pavimento, in quanto richiede un minor consumo di energia. Le nostre guide ci hanno inoltre spiegato come funzionano i pannelli solari e fotovoltaici che producono acqua calda ed energia. Nel pomeriggio abbiamo partecipato a due laboratori. Nel primo, dopo aver raccolto dei campioni di acqua, prima e dopo la fitodepurazione, cioè la depurazione che avviene grazie ad una pianta che si chiama Phragmites Austalis (comunemente detta cannuccia di palude) e ai batteri, li abbiamo analizzati usando dei reagenti. Abbiamo potuto notare che effettivamente l’acqua fitodepurata contiene una quantità molto più bassa di ammoniaca (urine) e di fosfati (saponi) rispetto a quella contenuta nelle acque non purificate. Durante la seconda attività svolta in laboratorio, abbiamo analizzato al microscopio e allo stereoscopio i campioni d’acqua raccolti per vedere se in essi fossero presenti forme di vita. Abbiamo individuato un insetto, un macroinvertebrato, che appartiene alla famiglia degli eterotteri, chiamato Notonecta. Il giorno seguente le nostre guide ci hanno condotto nel bosco che fa parte del centro. Dopo una breve ma ripida salita, abbiamo raggiunto uno spazio dove non c’erano alberi: questa zona era una prateria secondaria, ovvero un luogo in cui ci sarebbe dovuto essere un bosco ma che, a causa di un incendio e dei pascoli, presentava solo piante erbacee come l’erica, il ginepro e la ginestra. Più tardi siamo arrivati al vero bosco dove abbiamo visto impronte di cinghiali e vitelli. Sui tronchi degli alberi c’erano vari tipi di licheni: il foglioso verde chiaro, il crostoso bianco, ecc… Il lichene nasce dall’unione di un’alga con un fungo, legame che risulta vantaggioso per entrambi; essi sono molto importanti perché danno informazioni sulla purezza dell’aria. Dopo averli riconosciuti, classificati e inseriti in una tabella, abbiamo capito che l’aria di Panta Rei non è inquinata. Tornati al centro, prima della partenza, abbiamo fatto merenda e realizzato un lavoretto con le bottiglie di plastica, per comprendere l’importanza del riciclaggio. Questa esperienza è stata istruttiva e allo stesso tempo divertente, ma avremmo voluto visitare anche il lago Trasimeno con il traghetto. Se potessimo la rifaremmo subito, magari per un periodo più lungo e … senza dover bere le tisane. Gli alunni della classe 1°G PERCORSI,PROGETTI,CONCORSI I RAGAZZI DELLE 3°A, 3°D, E 3°H INCONTRANO I COLLEGHI DELL’ “ITIS” DI FOLIGNO: PARLIAMO DI φ E SEZIONE AUREA Come spesso accade, la realtà supera le aspettative: i preparativi per questo incontro hanno coinvolto a fondo ragazzi e professori, ma tanta fatica ed impegno alla fine sono valsi a trasformare la mattina del 21 Febbraio in un piacevolissimo confronto e scambio di esperienze. L’occasione era offerta da un percorso progettuale affine (“φ e la storia di un numero”) che ha coinvolto le tre classi della nostra scuola e che ha iniziato ad interessare da quest’anno anche i ragazzi del primo superiore dell’Istituto Tecnologico della nostra città. Quale occasione migliore per portare fuori “fisicamente” dalle mura scolastiche alcune delle esperienze riferite al numero, alla numerologia ed alla proporzione, che hanno interessato il lavoro didattico in varie discipline e che si è scoperto aver animato tanta parte della nostra storia. L’accoglienza è stata più che calorosa, a partire dal Preside dell’Istituto, Prof. Paci, dalla Prof.ssa Giacomucci Chiara, oltre che dai ragazzi stessi che, simpaticamente, si sono “messi in gioco” con i nostri alunni anche in una sorta di CACCIA AL TESORO, attraverso quiz a risposta multipla sui vari argomenti di studio. Superato l’iniziale imbarazzo e l’inevitabile emozione, i nostri alunni si sono impegnati in una piacevole ed esauriente presentazione dei propri lavori, mentre una LIM proiettava tutti i prodotti elaborati nel percorso progettuale. La mattinata si è poi conclusa con un’abbondante merenda, gentilmente offerta dalla scuola che ci ospitava e dalla quale ci siamo congedati in allegria, soddisfatti per il positivo confronto che quest’esperienza ci ha offerto. Prof.ssa Paola Grisanti Gli alunni delle 3°A-3°D-3°H all’ ITIS PERCORSI,PROGETTI,CONCORSI PROGETTO CLIL CLIL: EMIGRAZIONE ITALIANA ED EUROPEA TRA OTTO E NOVECENTO. A cavallo tra la fine del XIX secolo e l’inizio del XX, la migrazione di Europei, tra i quali milioni di Italiani, verso vari paesi del mondo come l’America Settentrionale, assunse una dimensione di massa. Una vecchia canzone recitava: “Mamma mia dammi cento lire che in America voglio andar…” e, in effetti, una delle mete più ambite era propria quella New York nel Nuovo Mondo, che appariva come il miraggio di una nuova vita e di nuove possibilità per restituire dignità alla propria esistenza e a quella dei propri cari. Muove da queste motivazioni, l’idea del percorso progettuale CLIL (in Lingua Inglese), che per questo anno scolastico ha visto coinvolte con la Prof.ssa Carloni la classi 3°A e 3°D nell’approfondimento di queste tematiche in L2 e, trasversalmente, attraverso letture, approfondimenti, arricchimenti in riferimento al fenomeno migratorio italiano di quegli anni, anche in Geografia, Storia ed Italiano. Gli alunni hanno conosciuto la durezza dei viaggi, l’umiliante selezione ad Ellis Island,la difficile integrazione nella comunità americana, la dura lotta contro gli stereotipi ed i pregiudizi, attraverso un affascinante percorso della memoria, che si è arricchito di visite e laboratori museali, oltre che della visione di film e documentari dell’epoca. A coronamento dell’esperienza gli alunni hanno provato ad elaborare propri pensieri e sentimenti, decentrando il proprio sguardo per assumere quello contemporaneo agli eventi, scrivendo lettere personali a parenti o familiari rimasti a casa, anche in lingua inglese. Prof.ssa Paola Grisanti Eccone alcuni esempi: 57, Park Avenue New York – USA January 20, 1892 Dear Magdalene, I arrived in New York two weeks ago and now I am with my dad and mum, at last! I am still very tired because the voyage was very long and tiring. The ship was very dirty and untidy: the beds were old and uncomfortable and the blankets were very smelly. There were a lot of people coming from the south of Italy. At first, I was very scared because I knew nobody; but after a few days, I met a girl named Alba. Alba was 15 years old, she was very kind and sometimes we played cards or we chatted with other girls. The crossing was two weeks long and in the end we arrived at Ellis Island, then we entered the immigration station and the doctors asked us questions about our name, surname, age, nationality, address and so on and they visited us, too. Thank God, they gave me the landing card so I could enter New York and join my family. I am here now with them and I am very happy, but I miss you so much, I love you. Write soon, Annie PERCORSI,PROGETTI,CONCORSI PROGETTO CLIL 12, Morehampton Road New York -USA Monday, 2nd March 1892 Dear Emily, how are you? I’m fine , but... I miss you so much! I am writing to tell you about my tiring voyage to America. As you know I was travelling with my two younger brothers Antony and Philip to join our parents who were already in the USA. We left Ireland, on December 20th, 1891 aboard the S.S Nevada. The ship was very crowed! And we were part of the steerage passengers. The crossing was 12 days long, in fact we arrived at Ellis Island, in New York harbour on January 1st,1892. The crossing was very long !! At Ellis Island J was the 1st passenger to be processed in the new Immigration Station. First of all I had a quick medical check . The doctors checked my physical conditions and my eyes very quickly!.. luckily I didn’t have any problems so I went to the second stage… where an immigration official asked me 29 questions about age, nationality, and lots of other details! It was difficult but I made it!! Then I was vaccinated and sprayed with disinfectant! And finally they gave my brothers and me the so longed for landing card, that is the right to stay in America! I was very happy!! The next day, we left the island and entered New York . It was fantastic to see the Statue of Liberty, it is so impressive!!! Why don’t you come and join me? N.Y. is great! I hope to see you some day, Yours, Annie 564, Madison Avenue New York 7-01-1892 Dear Nathalie, How are you? I miss you so much. I miss our laughs, I miss our games in your garden, I miss our tree-house, I miss the woods and the green meadows: I miss Ireland. Now I'm fine, but the voyage was terrible: the steamship was crowded and dirty and sometimes there were some scary storms and Philip was so scared that he could not sleep. When we arrived at Ellis Island, (a small island in front of New York) the doctors of the immigration station checked our medical and mental conditions: we were lucky, because we were healthy, but some other people were sent back home because they were ill or not clever enough. To tell the truth, during the crossing, I was afraid, but, with my brothers' help, I could overcome my fears and I only thought of taking care of them. Now I'm in my new home in the centre of New York, with my brothers and my parents, we're fine: my dad works, while my mum takes care of us. I wish you were here with me, I really miss you! I hope to see you soon. Love from Annie PERCORSI,PROGETTI,CONCORSI PROGETTO CLIL 12, Morehatmpton Avenue New York-USA 2nd February, 1892 Dear Elizabeth, How are you? I'm fine! I arrived in New York a month ago. New York is beautiful and very big, I wish you could see it, some day. The first thing that fascinated me is a statue called the Statue of Liberty. In its big hands it keeps a torch and a book, the statue has a crown on its head. I'm writing to tell you about my voyage to the States. After 12 days, my two brothers and I arrived at Ellis Island. I was a little worried, because I did not know what to do and where to go. An immigration official asked me some questions about age, nationality, family...and many other things. He also tested me using some kinds of puzzles . I think you would like that kind of tests!!! After that the doctors checked my physical conditions, too. Every thing was OK, so I could land. I hope to see you some day. I miss you so much!!!!! Write soon..... Yours Annie 564, Madison Avenue New York 7-01-1892 Dear Nathalie, How are you? I miss you so much. I miss our laughs, I miss our games in your garden, I miss our tree-house, I miss the woods and the green meadows: I miss Ireland. Now I'm fine, but the voyage was terrible: the steamship was crowded and dirty and sometimes there were some scary storms and Philip was so scared that he could not sleep. When we arrived at Ellis Island, (a small island in front of New York) the doctors of the immigration station checked our medical and mental conditions: we were lucky, because we were healthy, but some other people were sent back home because they were ill or not clever enough. To tell the truth, during the crossing, I was afraid, but, with my brothers' help, I could overcome my fears and I only thought of taking care of them. Now I'm in my new home in the centre of New York, with my brothers and my parents, we're fine: my dad works, while my mum takes care of us. I wish you were here with me, I really miss you! I hope to see you soon. Love from Annie PERCORSI,PROGETTI,CONCORSI LETTERA AI FAMILIARI (di Ricci Gloria classe 3D) New York, 23 Settembre 1919 Cari mamma e papà, sono riuscita a trovare l’indirizzo del nostro parente; purtroppo è venuto a mancare qualche anno fa ed ora la casa è abitata da un’altra famiglia. Fortunatamente, sono stata ospitata lo stesso: questa gente è stata gentile con me; per ora quindi ho un letto dove dormire e del cibo da mangiare. Purtroppo questa sistemazione è precaria, perciò fra un po’ di tempo dovrò trovarmi un altro posto in cui alloggiare. In questo momento, sono molto stanca, perché il viaggio per arrivare qui in America è stato faticoso e molto lungo. Siamo stati in mare per circa tre settimane e le condizioni igieniche all’interno della nave erano pessime: le stanze erano buie e sporche, i letti erano vecchi e malridotti e il cibo consisteva solo in un pezzo di pane duro e qualche scatoletta di carne quasi immangiabile. Fortunatamente accanto al mio letto c’era una ragazza, di nome Rosa, proveniente dal sud d’Italia, che aveva su per giù la mia stessa età. All’inizio non è stato facile per me comprendere la sua lingua visto che parlava dialetto siciliano molto stretto, però con il tempo ci siamo conosciute meglio e durante il lungo viaggio abbiamo fatto amicizia. Di giorno, giocavamo insieme a carte e, a dir la verità, Rosa era molto brava: infatti, la maggior parte delle volte vinceva lei! Un giorno, sono uscita a prendere una boccata d’aria fresca, mi sono avvicinata al bordo della nave e mi sono affacciata piano piano per vedere il mare; è stata un’esperienza meravigliosa. Ho provato un senso di libertà, ma anche di paura allo stesso tempo, visto che non sapevo cosa mi sarebbe aspettato in quella terra così lontana. All’improvviso, uno schizzo di acqua salata sulla guancia mi ha riportato alla realtà; ho sentito dei tuoni, il cielo si stava rannuvolando e ogni tanto compariva qualche fulmine. Sono corsa immediatamente dentro la nave e mi sono avvolta dentro le coperte del mio letto; le altre persone erano terrorizzate, i bambini piangevano e gli anziani avevano molta paura. Il mare stava diventando sempre più mosso e la barca si muoveva a destra e a sinistra. Pensavo che non ce l’avremmo mai fatta ad arrivare in America tutti sani e salvi, ma fortunatamente il giorno dopo il mare era tornato ad essere più calmo e ormai mancavano poche ore all’arrivo. Arrivati ad Ellis Island e scesi dalla nave, ci hanno fatto entrare all’interno di un edificio dove gli Americani dovevano visitarci per essere certi che saremmo stati in grado di poter entrare in America. Se risultavi malato o avevi problemi nel parlare o addirittura non avevi nessun parente nel Nuovo Mondo, allora non potevi entrare in America ed eri costretto a rimpatriare, cioè a ritornare nel paese da cui provenivi. Ti veniva sbattuta la porta in faccia e tutti i tuoi sogni si frantumavano in un solo istante, come un bicchiere di cristallo. Quando gli Americani mi hanno visitato, mi hanno chiesto da dove venivo, il mio nome e cognome, se avevo qualche parente in America. Ho faticato molto a comprendere le loro domande, ma dai cenni e dagli sguardi ho capito che potevo rimanere. Dopo tre settimane ad Ellis Island, sono partita con un traghetto diretto finalmente a New York. Ed ora sono qui, nella vecchia casa di mio zio, e sto scrivendo questa lettera per voi, che siete la cosa più importante della mia vita e mi mancate molto. Mi raccomando, rispondetemi! Ho bisogno di un conforto. Vi voglio bene, con affetto, Gloria PERCORSI,PROGETTI,CONCORSI LETTERA DI UN EMIGRANTE (di Agostinelli Dimitri classe 3D) New York, 31/10/1900 Caro zio, ti scrivo per dirti come è andato il viaggio e per dirti le cose che mi sono successe, in parte meravigliose e in parte tristi. Prima di arrivare negli Stati Uniti abbiamo dovuto subire molte sofferenze: innanzitutto l'imbarcazione era pessima perché anche se la nave era grande noi eravamo tanti, per cui i posti per dormire non bastavano, addirittura c'erano delle risse per conquistarsi uno spazio! Da mangiare era sempre scarso e a volte mancava del tutto: ricordo una madre che non mangiava il suo pasto per darlo ai suoi figli. Siamo stati in mare oltre un mese e poteva capitare che qualcuno moriva durante il viaggio; però di bello ricordo che la sera ci si divertiva, si organizzavano piccole feste, si stava tra amici, si facevano quattro chiacchiere. Finalmente siamo arrivati in America, però purtroppo per molti questo viaggio si è concluso lì, perché arrivati su un'isola chiamata Ellis Island c'erano da fare delle visite mediche e, se non venivano superate, si veniva rimpatriati. Queste visite mediche consistevano nel rispondere a ventinove domande, oppure comporre dei giochi da tavolo “Tangram” per vedere il livello intellettivo del “paziente”. Se le superavi c'erano altre domande e prove e, se anche queste venivano superate, allora si entrava in America! Io ero del gruppo che ero riuscito a rimanere in America: da una parte ero contento, perché avevo un futuro, ma in parte ero anche frastornato e impaurito. Ci hanno portato in un altro locale a fare le docce e ci hanno fornito nuovi vestiti, dopodiché per alcuni giorni abbiamo subito altri controlli più approfonditi e, a secondo dei diversi problemi, ci hanno messo delle lettere addosso: E a cui corrispondevano problemi agli occhi, B alla schiena, H alla testa. A secondo della gravità noi venivamo mandati in ospedale e poi se le problematiche erano guaribili si veniva mandati in America. Anche io, appena arrivato, ho visto la grande Statua della Libertà, ma sono rimasto deluso perché pensavo che ci fossero fiumi di latte invece purtroppo non era così! Però tutto sommato in America c'è lavoro: io infatti sono stato assunto come muratore e lavoro sui grattacieli, case alte cinquanta piani! Il lavoro non è molto sicuro però intanto si guadagnano soldi tutti nostri per comprare pane e acqua. Per ora è tutto, ti saluto e spero che tu stia bene. Ti riscriverò a breve, Dimitri PERCORSI,PROGETTI,CONCORSI LETTERA A UN PARENTE (di Ambrogioni Kevin classe 3D) Cara nonna, come stai?L’altro ieri sono entrato nel “Nuovo Mondo”. Il viaggio è stato molto faticoso, infatti c’è stato anche qualcuno che non è riuscito a arrivare. Inoltre non appena siamo giunti ci hanno sottoposto a molti controlli. Proprio per questo ti scrivo, ti voglio raccontare quello che mi è successo. Il viaggio è stata la parte più dura . Come prima cosa è stato lunghissimo, addirittura è durato più di trenta giorni! Poi l’ambiente non era per niente pulito, basti pensare che per terra c’era più di un dito di polvere e più di quaranta persone dormivano su una stessa piccola stanza per lo più senza neanche una finestra! È proprio per questo che ho preso la febbre. Fortunatamente sono guarito dopo cinque giorni mentre qualcuno si è guarito dopo due settimane e per altri ancora, questa febbre è stata fatale! I letti erano così scomodi che ogni volta che mi alzavo avevo un fortissimo dolore alla schiena. Una notte che il mare era agitato a causa di una tempesta, mi sono svegliato di colpo dopo aver sentito alcuni scricchiolii di metallo. Sono corso da capitano, con il cuore che mi batteva a mille dalla paura, e lui ha detto che era normale e che potevo tornare a dormire e così ho fatto! Il giorno in cui siamo scesi, siamo sbarcati su un’isola, Ellis Island e siamo entrati in un edificio grandissimo. Ci hanno fatto sedere e a turno ci hanno fatto una visita medica in cui alcune persone in camice bianco controllavano che non avessimo nessun problema. Poi ci hanno fatto fare la “doccia” e ci hanno fatto mangiare. Nel caso non sapessi cosa è la doccia te lo spiego: è una specie di piatto sospeso da cui esce acqua e con il quale ci si può lavare. Il giorno seguente, ci hanno sottoposto un questionario di ventinove domande : “Come ti chiami? Quanti anni hai?”. Durante l’attesa, altri italiani mi avevano detto che loro avevano già provato ad entrare, ma non erano riusciti nel loro intento perché non avevano superato il test che si sarebbe svolto poi, quello di intelligenza. Ho iniziato ad avere un po’ di ansia, ma mi sono calmato e sono riuscito a passare il test! Oggi ci hanno consegnato una carta che serve ad entrare in America e che dà delle regole. Ora però ti devo proprio salutare perché mi hanno chiamato per dirmi che la nave è arrivata da un pezzo e che mi devo sbrigare. Ti voglio tanto bene nonna. Tuo nipote Kevin. L’INTERVISTA LA SCUOLA MEDIA “GENTILE” PARTECIPA ALLE OLIMPIADI DELLA MATEMATICA E AI GIOCHI DELLE SCIENZE SPERIMENTALI Interviste alle due referenti A cura di Emilia Ricci Intervista alla Prof.ssa Paci Elisabetta,referente dei giochi logicomatematici nella Scuola media “Gentile da Foligno” Chi organizza le Olimpiadi della Matematica? Da oltre vent’anni l’Università “Bocconi” di Milano organizza i Campionati Internazionali di Matematica. Chi può accedere a tali campionati? Possono partecipare i ragazzi che frequentano la 1°classe della scuola secondaria di primo grado sino ai novantanovenni. I partecipanti sono divisi per categorie:la Categoria C1 comprende gli studenti di 1° e 2° media; la Categoria C2 gli alunni di 3° media e 1° Superiore; la Categoria L1-L2 i ragazzi delle Superiori; la Categoria GP gli adulti. La Scuola Media “Gentile” partecipa da anni con ottimi risultati. Quali alunni hanno superato la prima fase,quella provinciale? Quest’anno hanno superato la selezione provinciale,svoltasi a Spoleto il 17 marzo2012 presso la Scuola Secondaria di primo grado “Dante Alighieri” i seguenti alunni: Gerdeci Greisa (1H),Proietti Lorenzo(2G),Tozzi Daniele (3G),Berno Edoardo(3H),Bigini Davide(2D). Essi accedono alla fase nazionale che si terrà a Milano presso l’Università “Bocconi2 il 19 maggio2012. Intervista alla Prof.ssa Angelella Paola,referente dei Giochi delle scienze sperimentali nella Scuola media “Gentile da Foligno” Chi organizza i Giochi delle Scienze sperimentali? L’ANISN,Associazione Nazionale degli Insegnanti Scienze Naturali,ha organizzato la seconda edizione ufficiale dei Giochi delle Scienze Sperimentali per gli studenti della Scuola Secondaria di Primo Grado. Come mai la nostra scuola ha iniziato a parteciparvi da quest’anno? Perché abbiamo ricevuto l’invito solo quest’anno scolastico. La referente regionale dell’ANISN,Prof.ssa Fioroni Gabriela, ha invitato la sottoscritta che ha esteso l’invito a tutte le classi terze. Noi siamo una della quattro scuole medie dell’Umbria che hanno preso parte ai Giochi . La partecipazione ai Giochi delle Scienze Sperimentali assume un particolare significato soprattutto in considerazione del ruolo fondamentale assolto dalla scuola SECONDARIA DI PRIMO GRADO per la cultura scientifica di base e per la formazione della PERSONA. I Giochi sono rivolti a tutti gli studenti della scuola secondaria di primo grado? I Giochi sono rivolti prioritariamente agli alunni delle classi terze. Su che cosa è basata la prova? I Giochi delle Scienze Sperimentali, sia nella Fase d’Istituto, sia nella Fase Regionale, consistono in una prova scritta da svolgere nel tempo prestabilito di 70 minuti. La prova è formata da domande a scelta multipla o aperte riguardanti diversi argomenti delle Scienze Sperimentali. I quesiti,indipendenti l’uno dall’altro, sono volti ad accertare la capacità di analizzare,interpretare e selezionare informazioni su vari aspetti delle conoscenze scientifiche e la capacità di utilizzare procedure trasversali e strumenti logici e matematici per individuare o proporre corrette soluzioni. In quante fasi si articolano i giochi? I giochi si articolano in tre fasi:la fase d’Istituto,la fase regionale e la fase nazionale. Quali alunni delle classi terze sono stati ammessi alla fase regionale? Gli alunni ammessi alla fase regionale sono : Dionigi Lorenzo ,Berno Edoardo,Capocci Luca, Pergolesi Andrea,Alessi Giacomo. REPORTAGE Noi ragazzi della 2°G, insieme agli alunni della 2°B, accompagnati dai professori Massaccesi e Antonini e dalle professoresse Vecchi e Finauro, il 14 Marzo ci siamo recati a Bertinoro, in provincia di Forlì-Cesena per visitare il Museo Interreligioso, luogo d’incontro e di dialogo tra le tre religioni monoteistiche. Siamo partiti alle ore sette dal piazzale della nostra scuola e, dopo tre ore di viaggio trascorse tra risate e giochi, siamo arrivati a destinazione. Appena scesi da pullman siamo stati accolti da due signori: le nostre guide all’interno del museo. Inizialmente siamo entrati nella stanza delle conferenze, dove le guide ci hanno illustrato cosa conteneva il museo e hanno consegnato ad ognuno di noi un block-notes dove potevamo annotare ciò che avremmo visto e ascoltato successivamente. Dopo esserci divisi in gruppi, è iniziato il nostro viaggio alla conoscenza delle tre religioni monoteistiche. Il Museo Interreligioso, inaugurato nel 2005, è nato grazie al lavoro di importanti studiosi (teologi, architetti, artisti delle tre fedi) che, operando insieme, hanno tracciato dei percorsi espositivi che si sviluppano in diverse sale. In alcune di esse sono stati messi in evidenza gli aspetti comuni e condivisi tra Ebraismo, Cristianesimo ed Islam e in altre, invece, le caratteristiche peculiari di queste fedi. Nella prima stanza del museo c’erano oggetti riguardanti la religione cristiana, come ad esempio i resti di un sarcofago su cui erano rappresentate alcune scene dell’Antico Testamento. La seconda stanza conteneva gli oggetti più importanti della religione ebraica: la Torah, gli oggetti che si usano per leggerla e il candelabro a sette braccia. Nella terza stanza vi era la rappresentazione di una moschea, ovvero del luogo di culto della religione musulmana. La stanza che ci ha maggiormente affascinato è stata l’ultima, quella del Male. Al suo interno c’erano varie statue: Adamo ed Eva, tristi per essere stati cacciati da Dio dal Paradiso Terrestre, quadri con scheletri che rappresentavano il male visto come frattura tra l’uomo e Dio. Infine abbiamo visto un piccolo cunicolo, simile a una grotta, che simboleggiava il passaggio dalla morte alla vita ultraterrena attraverso il momento del Giudizio. Durante il percorso le guide ci hanno spiegato che le tre religioni monoteistiche hanno molte cose in comune come, ad esempio , Gerusalemme che è la città Santa condivisa e che, in ogni religione, l’uomo dialoga con Dio attraverso la preghiera. All’uscita dal museo, dopo il pranzo, abbiamo ripreso l’autobus per recarci a Ravenna e visitare la tomba di Dante Alighieri. Noi alunni siamo rimasti un po’ delusi perché immaginavamo la tomba del Sommo Poeta più imponente e solenne. Essa, invece, è un tempietto in stile neoclassico, a pianta quadrata, sormontato da una piccola cupola e situato nel centro di Ravenna, città nella quale Dante visse gli ultimi anni della sua vita e dove morì nel 1321. Sull’architrave del monumento funebre è semplicemente scritto in latino: “DANTIS POETAE SEPULCRUM”. Questa uscita didattica è stata molto istruttiva perché, grazie alle informazioni ricevute e ai documenti iconografici e materiali osservati, abbiamo potuto comprendere e approfondire i rapporti tra scienza e fede e tra l’uomo e il Creato, temi già precedentemente affrontati a scuola ed inerenti al progetto “Cittadini del Mondo” al quale noi alunni abbiamo aderito. Antonelli Giorgia, Turnaturi Silvia 2°G LE RIFLESSIONI EDUCATIVE [ DEI PROFF ] Professione: sandwich! Tra i bisogni degli alunni e le Indicazioni Nazionali, tra le riforme dei vari ministri e le aspettative dei genitori,tra le prove Invalsi e le indagini OSCE PISA tra gli stipendi sempre meno competitivi e le richieste sempre più pressanti STA. Sta il professore, che a forza di essere stretto tra tutte queste morse, si sente più sandwich che insegnante, panino che più professore. Da oltre un ventennio si burnout ovvero di una sindrome,parla di che colpisce pesantemente gli insegnanti, caratterizzata da affaticamento fisico ed emotivo,atteggiamento distaccato e apatico nei rapporti interpersonali,sentimento di frustrazione per mancata realizzazione delle proprie aspettative. Al di là delle ricerche che evidenziano una sindrome conclamata, non si possono nascondere le difficoltà in cui versa la categoria. Difficoltà, queste, che sono state ancor più aggravate dal Decreto Brunetta che annovera i docenti nel girone dei FANULLONI e la cui legge del contrappasso prevede multe, sospensioni, licenziamenti e anatemi generalizzati. Questo fa male. Fa male a chi svolge il proprio lavoro con competenza, entusiasmo e oserei dire, in alcuni casi, abnegazione. Fa male doversi difendere sempre e dover sopportare critiche aspre , magari meritate da qualcuno e attribuite a tutti. La generalizzazione, a mio avviso, è il peccato dei nostri tempi. Si applica ai lavoratori, ma anche a categorie intere. Basti pensare ai giovani, alle donne, agli extracomunitari ( in questo caso già il termine, benché innocuo, esprime un giudizio di valore). E il professore che cosa pensa ? Come reagisce? Gli esperti in psicologia consigliano di: x x x diminuire la componente onirico-idealista rispetto al proprio lavoro, ridimensionando le proprie aspettative e riconducendole a un piano più attinente alla realtà, evidenziare gli aspetti positivi del lavoro e non concentrarsi solo su quelli negativi, coltivare interessi al di fuori dal lavoro per distrarsi e non focalizzare l’attenzione esclusivamente sui problemi professionali, x lavorare in compagnia di altre persone per non sentirsi soli e condividere lo stress. Condivido alcuni atteggiamenti proposti. Non sono d’accordo con il primo: ridurre le aspettative. E’ vero che i ragazzi spesso deludono, sembra che volutamente rendano vano il lavoro del professore. E’ vero, però, che un successo ripaga di tante attese, che un saluto affettuoso, senza sospetto a distanza di anni, fa capire che anche il proprio contributo è stato utile per far crescere in libertà e autonomia di giudizio Mario, Giovanni, Carla, … Credo anche che dietro ogni cattedra ci sia un sogno che va coltivato con la formazione continua, con la consapevolezza, anche se non riconosciuta del proprio lavoro, con la poesia, ma anche con le rivendicazioni sindacali, con le proteste di categoria, con il non lasciarsi andare facendosi trasportare dal quel “cosi fan tutti” tanto comodo e tanto rassegnato. Ai “miei “ alunni dico spesso che si può vivere in modo appassito o appassionato e che questo cambia la prospettive. Ai miei colleghi, di questa scuola, ma anche d’Italia vorrei dire di “accendere la professione”, perché è vero che forse rimarremo sempre sandwich, ma il sapore non è dato solo dal pane, anzi soprattutto dal ripieno. Prof.ssa Maria Grazia Giampè CULTURA E SOCIETA’ Brillante a Palazzo Trinci RAGAZZI, SALVIAMO IL PIANETA! “È vero che la terra è malata? Avremo petrolio per sempre? Come sarà il mondo del futuro?” Questa e molte altre domande sono state argomento di riflessione e dibattito nella mattinata del 5 marzo 2012, in occasione dell'incontro dei ragazzi della scuola media “Gentile da Foligno” con Giuseppe Brillante, giornalista e scrittore che si occupa di scienze e pubblica regolarmente su “Airone” e altre riviste specializzate, come “National Geographic”, “Bell'Italia” e “BBC Wildlife”. L'incontro, tenutosi a Palazzo Trinci e organizzato dalla Prof.ssa Ivana Donati, era una tappa fondamentale del progetto “Cittadini del mondo”, cui la scuola ha aderito. I ragazzi hanno raggiunto la sala conferenze di Palazzo Trinci a piedi, proprio per dimostrare che tutti, nel proprio piccolo, possono contribuire a salvaguardare l'ambiente, per esempio utilizzando meno possibile i mezzi di trasporto, che con i loro gas di scarico sono una delle cause dell'inquinamento dell'aria. Brillante ha esordito affermando “Per me la natura è una vera passione e sono convinto che l'unico modo per farne innamorare anche gli altri sia far conoscere i vari ecosistemi”. Proprio con l'intento di sensibilizzare le nuove generazioni a queste tematiche, Brillante ha deciso di scrivere un libro dal titolo “L'ecologia spiegata ai ragazzi”, una raccolta di domande e risposte su tutti i temi più importanti che riguardano il nostro pianeta: la grande ricchezza della biodiversità, la necessità di salvaguardare una risorsa preziosa come l'acqua, l'utilizzo di fonti energetiche pulite e rinnovabili, le specie a rischio di estinzione.. Mediante la proiezione di slides illustrative, sono stati commentati e approfonditi i temi contenuti nel libro, già oggetto di lettura e discussione in classe, con la guida dell'insegnante. Lo scrittore ha cominciato spiegando il concetto di biodiversità e il rischio di estinzione per molte specie animali e vegetali, a causa del comportamento sconsiderato dell'uomo e degli effetti negativi di attività quali la caccia e la deforestazione. Ha parlato poi di risorse energetiche, compresa quella nucleare: lo scrittore ha esposto la sua opinione in merito, sostenendo che sarà questa l'energia del futuro, ma che dall'attuale reazione nucleare a fissione si dovrà passare a quella a fusione, perché di minore impatto sull'ambiente. Parlando dei tanti mali della terra, inoltre, Brillante ha spiegato che per guarire il pianeta basterebbe seguire poche e semplici regole pratiche, quali la raccolta differenziata che permette di arginare il problema dell'eccessiva produzione di rifiuti. Molti dei ragazzi presenti sono intervenuti facendo commenti o domande alle quali lo scrittore rispondeva prendendo spunto anche da oggetti di uso comune, come una scatola di uova, per mostrare come sia facile risalire al luogo di produzione degli alimenti che mangiamo, o un pacchetto di fazzoletti di carta, per far capire che sarebbe più opportuno usare quelli di stoffa, di sicuro meno inquinanti. Infine lo scrittore si è concesso al suo giovane pubblico, firmando autografi su tutte le copie del suo libro e scrivendo “salviamo il pianeta”, un appello e un augurio ai giovani, perché diano il loro contributo a questa importante causa. A conclusione dell'incontro, così ha commentato la responsabile del progetto, Prof.ssa Ivana Donati:“I ragazzi sono stati entusiasti e hanno avuto l'opportunità di conoscere più approfonditamente questi temi. Ho apprezzato molto il loro impegno e la loro voglia di partecipare alla discussione. Credo sia stata un'esperienza veramente formativa per gli alunni e spero che imparino ad amare e rispettare sempre più il nostro pianeta”. Del resto “nessuno salverà mai ciò che non ama”, come afferma Brillante: solo conoscendo e amando la nostra terra si può imparare a “pensare in verde” e a desiderare di fare qualcosa di concreto per salvaguardare la bellezza della natura. Giorgia Antonelli,Massimo Billi,Marta Della Manna,Silvia Turnaturi 2°G CULTURA E SOCIETA’ “ NON C’E’ ACQUA DA PERDERE ” Ogni giorno nel mondo 4000 bambini muoiono per mancanza d’acqua . In alcuni paesi per prendere l’acqua devono compiere chilometri e chilometri. Il nostro paese ,pur essendo ricco d’acqua, non sarà risparmiato dalla crisi idrica,infatti ogni italiano spreca 250 litri al giorno,l’equivalente di due vasche da bagno piene. L’acqua viene consumata anche per irrigare i campi:si sprecano almeno 7 litri al giorno. Per colpa del riscaldamento del pianeta,causato dall’uomo con l’inquinamento atmosferico,la crisi idrica sarà l’emergenza del XXI secolo. Negli ultimi 50 anni nel nostro paese è piovuto circa il 13% in meno e le precipitazioni sono diventate brevi ma intense. In questo inverno le piogge sono calate del 40% e addirittura Po,Tevere e Arno sono sotto il livello di guardia. L’inquinamento atmosferico ha alterato un processo naturale come il “ciclo dell’acqua ” che cambia d’aspetto ma è sempre l imitata . La nostra preziosa acqua sta ormai scarseggiando e quindi sarebbe meglio averne cura e cercare di non sprecarla altrimenti le future generazioni rimarranno senza . L’acqua inoltre è molto importante per il nostro organismo perché elimina attraverso il sudore e l’urina le sostanze dannose per il nostro corpo e regola la nostra temperatura corporea. Qualche consiglio per risparmiare quotidianamente l’acqua : x “Se vedi un rubinetto perdere goccia d’acqua cadente riem- riparalo subito perché una pie 400 bottiglie al mese”; x “quando ti insaponi le mani o ti lavi i denti chiudi il rubinetto e riaprilo quando ti devi risciacquare,in questo modo risparmi 5000litri all’anno di acqua”; x “è meglio fare la doccia piuttosto che il bagno,si sprecano 159 litri d’acqua in meno”; x cerca di usare la lavatrice o la lavastoviglie solo quando sono piene,eviterai 10.000 d’acqua ogni anno”; x “non mangiare troppa carne,perché è stato calcolato che per produrre 1 kg di manzo si devono utilizzare 16.000 litri d’acqua per lavarlo”; x “quando lavi la frutta o la verdura lavala in una bacinella,perché l’acqua può essere riutilizzata per innaffiare le piante” Considerazioni personali: Secondo me tutte queste percentuali di spreco dell’acqua si possono evitare utilizzando in modo responsabile l’oro blu. Azzurra Gallù 1F CRONACA SCOLASTICA Che cosa avviene e che cosa si fa a scuola? Le nostre favole: “CHI TROPPO VUOLE,NULLA STRINGE” Classe 4°A –Scuola Primaria di Fiamenga LA VOLPE AFFAMATA C’era una volta una volpe che non mangiava da più di un mese. Ad un tratto vide un gregge che pascolava senza cane e senza pastore. Allora decise di prendere tre pecore, ma, appena prese le tre pecore,ne vide altre tre che sembravano succulente. Indeciso su quali prendere,le prese tutte e sei. Mentre si avviava verso casa per mangiarsele,arrivò il cane che si accorse della mancanza delle pecore. Guardandosi intorno,vide la volpe che correva verso il bosco,allora la azzannò e liberoò le pecore. Se la volpe si fosse accontentata di tre pecore, il cane da pastore non si sarebbe accorto della mancanza e la volpe avrebbe comunque mangiato. La favola sfrutta il proverbio: “Chi troppo vuole, nulla stringe!” JACOPO GASPERINI LA VOLPE E IL TOPO Una volpe passeggiava per il bosco. Ad un certo punto vide un topo e pensò:”Ecco il pranzo!” E catturò il topo. Più avanti incontrò un pettirosso, così posò’ il topo per terra e cominciò a cacciare il pettirosso. Nel frattempo il topo scappò e a sua volta scappò anche il pettirosso. Quando ritornò, non vide più il topo e cominciò a cercarlo ovunque. Allora, finalmente, si arrese e iniziò ad avviarsi verso casa senza cibo. Bambini avete capito la morale della storia? Beh, ve la dico io: “Chi troppo vuole, nulla stringe!” IL LUPO E IL CANE C’era una volta un cane che credeva di essere un lupo e voleva stare con i suoi simili. Una notte, sentendo gli ululati dei lupi, si avviò verso il bosco. Chiese ad un lupo:“Ciao! Anch’io sono un lupo e questa notte starò con voi!”Ma i lupi non lo volevano perché si vedeva ad un chilometro che era un cane! Allora i lupi, arrabbiati, lo gettarono giù per la collina. Il cane, rotolando giù,si impolverò tutto, diventando grigio e disse:”Ora che sono grigio,gli farò vedere io chi e’ il vero lupo!” e tutto felice aggiunse:”Ora,mi mangerò una succulenta bistecca”.Quando però la padrona lo vide, lo caccio’via perché sembrava un lupo. Così il cane capì che doveva accontentarsi di ciò che aveva, infatti “chi troppo vuole, nulla stringe!” BIANCA LUPPARELLI IL CONIGLIETTO AFFAMATO C’era una volta un coniglietto molto affamato. Un giorno vide un lupo e gli disse:“Ciao, hai una carota?” Il lupo, contento, fece:”Ah, ah, ah, grazioso animaletto, certo,certo ! Tieni, ecco!”Il coniglietto felice stava dando un morso alla carota quando una tigre lo fermò dicendo:”Noooo, non mangiarla!” Il coniglietto terrorizzato posò la carota e il lupo disse:”Cosa c’è signora a strisce?”- “C’è una bomba dentro quella carota di plastica!”. Ad un certo punto la tigre spense la bomba e si accorse che il lupo stava scappando, così la tigre si arrampicò su un albero e buttò una pietra sulla testa del lupo, poi disse:“Chi troppo vuole, nulla stringe!” BEATRICE MASCIOTTI ELISABETTA RICCI IL GATTO E IL CANE C’erano una volta un gatto e un cane che litigavano tutto il giorno, ma a una certa ora arrivò un lupo che li mise dentro un sacco. Arrivò poi un cacciatore,gli tagliò il sacco e prese il gatto e il cane. Il lupo, convinto che li aveva dentro il sacco,lo aprì per mangiarseli, ma non trovò nulla.“Chi troppo vuole, nulla stringe!” LORENZO AMBROGIONI LA VOLPE E L’ANATRA Una volpe affamata stava inseguendo un’anatra:aveva fame e voleva mangiarla per pranzo. L’anatra corse verso il torrente e si tuffò per raggiungere l’altra riva, sapendo che la volpe non era capace di nuotare. L’ingordo animale la seguì ed entrò in acqua,sperando di poter catturare anche qualche pesce. Ma la corrente era troppo forte e la portò lontano,l’anatra, invece, nuotò tranquillamente e si mise in salvo.“Chi troppo vuole, nulla stringe!” SERENA FUCINESE CRONACA SCOLASTICA Che cosa avviene e che cosa si fa a scuola? Le nostre favole: “CHI TROPPO VUOLE,NULLA STRINGE” Classe 4°A –Scuola Primaria di Fiamenga UN GATTO SFORTUNATO C’era una volta un gatto di nome Billo che odiava un topaccio di nome Gerry.Un giorno il topolino Gerry si voleva vendicare della scomparsa del suo cugino Tom, così prese un sacco e mise dentro il gatto. Ma il gatto si liberò e allora nel sacco mise dentro il topo e se lo portò a casa. Per strada, però, incontrò un topo bello grasso e così lo prese e lo mise dentro il sacco. Ma Gerry ,astutamente, con i baffi ruppe il sacco e ci mise due sassi abbastanza grandi. Il gatto, ad un certo punto, fece un sospiro e lanciò il sacco in aria, ma quando lo lanciò gli sembrava molto più pesante e capì, allora, che dentro il sacco c’erano due massi. Il sacco, infatti, gli cadde sopra e così il topo disse:”Chi troppo vuole, nulla stringe!” SARA MENICONI LA LEPRE E LA TARTARUGA Un giorno la lepre e la tartaruga decisero di fare una gara, ma in realtà l’idea era stata della lepre perché era convinta di vincere. Fecero una mappa del percorso, contarono fino a tre e partirono. Dopo un po’ la lepre si addormentò sotto un ciglio; la tartaruga, che aveva molto paura di perdere,le passò vicina zitta zitta e si avviò verso il traguardo piano piano. Dopo un po’ la lepre si svegliò e si rese conto che aveva dormito un po’ troppo, così si mise a correre molto veloce verso il traguardo. Si accorse, però, che la tartaruga era arrivata prima di lui. Con un gran sorriso lei gridò:”Chi troppo vuole, nulla stringe!” ALEX SANTILLI LA RANA E IL PIPISTRELLO Un giorno tutti gli insetti andarono via dallo stagno, così la rana, non potendo più mangiare, chiese al pipistrello se gli poteva dare un po’ di insetti e quella volta glieli diede volentieri. E fu così per un po’ di giorni. Dopo quei giorni gli insetti tornarono, ma la rana svogliata non aveva voglia di sforzare la sua lingua e li chiese un’altra volta al pipistrello. Ma lui non glieli diede e si riprese anche quei pochi che csi era conservato. “Chi troppo vuole, nulla stringe!” ANDREA BENEDETTI PASQUALONI LA SCOMMESSA C’erano una volta un cigno e una paperella. La paperella ogni giorno si svegliava all’alba e cercava di pescare, ma non pescava niente perché, nel frattempo, il cigno aveva già pescato tutti i pesci e se li era già messi da parte. Però, ad un certo punto, la papera si rivoltò al cigno dicendogli:”Chi arriva prima al fiore di loto laggiù, vince quei pesci che hai messo da parte!” E il cigno le disse:”Ok, ma ti avverto, vincerò io!”Allora i due animali si misero al via, quando passò di lì una rana. La papera le disse:”Puoi farci da giudice?” La rana rispose:”Ok, pronti, partenza, viaaa!!”La paperella e il cigno partirono, ma nel frattempo un cane passò di lì e mangiò tutti i pesci! Alla meta arrivò prima la paperella ed era convinta di prendere i pesci, ma quando la rana andò a prenderli per darglieli, si accorse che non c’erano più. Chi troppo vuole, nulla stringe! SARA RICCI UN GATTO MOLTO SFORTUNATO C’era una volta un gatto che viveva in una bellissima casa e la sua padroncina lo curava e gli dava da mangiare tante cose buonissime. Un giorno al gatto venne un’idea:dare la caccia ai topolini e così mise delle trappole per topi. I topolini si immaginarono quello che voleva fare il gatto e uno di loro lo affrontò e disse: ”Devi farla finita di darci la caccia,la tua padroncina ti da’ tante cose buone”; il gatto allora catturò dei topolini ma riuscirono a fuggire. La padroncina vide tutta la scena, si arrabbiò e lo cacciò di casa. Un proverbio dice infatti:”Chi troppo vuole, nulla stringe!” ANDREA PROPERZI LA VOLPE AFFAMATA C’era una volta una volpe che non mangiava da più di un mese. Ad un tratto vide un gregge che pascolava senza cane e senza pastore. Allora decise di prendere tre pecore, ma, appena prese le tre pecore,ne vide altre tre che sembravano succulente. Indeciso su quali prendere,le prese tutte e sei. Mentre si avviava verso casa per mangiarsele,arrivò il cane che si accorse della mancanza delle pecore. Guardandosi intorno,vide la volpe che correva verso il bosco,allora la azzannò e liberò le pecore. Se la volpe si fosse accontentata di tre pecore, il cane da pastore non si sarebbe accorto della mancanza e la volpe avrebbe comunque mangiato. La favola sfrutta il proverbio:”Chi troppo vuole, nulla stringe!” JACOPO GASPERINI CRONACA SCOLASTICA Che cosa avviene e che cosa si fa a scuola? Le nostre favole: “CHI TROPPO VUOLE,NULLA STRINGE” Classe 4°A –Scuola Primaria di Fiamenga LA GIORNATA DI TOM AND JERRY In una bella giornata di sole un topo di nome Jerry era sdraiato su una sdraia bevendo un cocktail al formaggio, quando venne svegliato da un gatto di nome Tom che viveva lì vicino. Il topo non fece in tempo a scappare che lui l’aveva già “insaccocciato”. La padrona di Tom vide che non c’era più , quindi andò dalla vicina chiedendole se l’aveva visto e lei rispose di no. Il topolino, però, riuscì a scappare, mettendo dentro il sacco un gran alveare. Quando il gatto aprì il sacco, si ritrovò pieno di bolle e il topolino ancora vivo fu felice e contento.“Chi troppo vuole, nulla stringe!” CRISTIAN ORAZI VOLPE FURBETTA E IL SUO INGANNO Una volpe rossa tanto affamata, detta “Furbetta”, sentì un buon profumo di galline starnazzanti; si avvicinò quatta quatta al pollaio e vide tante galline e tante uova, ma udì anche il ringhiare di un cane e quindi scappò via. Il giorno dopo incontro’la sua compagna”Credulona”, anche lei affamata,e decisero di rubare le galline insieme. Volpe Furbetta non disse nulla del cane che era a guardia del pollaio, si avvicinarono di soppiatto ma Furbetta finse di azzopparsi e mandò avanti Credulona ad aprire il pollaio. Il cane fiutò l’odore delle volpi;nel frattempo Credulona, preoccupata per Furbetta, tornò indietro a vedere come stava e la trovò accovacciata dietro un cespuglio di more. All’improvviso saltò fuori il cane che sorprese le due volpi. Credulona riuscì a darsela a gambe, mentre Furbetta, impigliata con la coda tra i rovi, fu catturata e uccisa. Furbetta aveva ingannato Credulona, ma il suo inganno le si era ritorto contro. Non bisogna mai ingannare gli altri per il proprio interesse perché alla fine “chi troppo vuole, nulla stringe!” MANILA MANCINI Le nostre filastrocche Il clarinetto Prendendo la legna per accendere un fuochetto, ritrovo il mio vecchio clarinetto. Con il clarinetto a tracolla salgo le scale come una molla. Con la molla salto in alto per cadere sull’asfalto. Ma l’asfalto e’ molto duro che rimbalzo come un canguro. Il canguro scappa via inseguito dalla polizia. Alberto Falchetti 1D Filastrocca delle pozioni Cuori di rane, zampe di blatte, puzze di piedi, cispe di sonno, denti rubati ai topini di latte, ciuffi di peli di naso di nonno… Luci di lucciole, foglie di menta, zucchero in briciole, fresca rugiada, riso di bimba che ride contenta, pioggia bevuta prima che cada… Ali di vespa che punge i bambini, puzza che puzza che non ti avvicini… Raggi croccanti di sole d'agosto, stelle candite e nuvole arrosto... Spine che pungono, spine di rovo, schifo di schifo, e schifo di nuovo! Quadra e Tonda... Mio nonno ciccione si chiama Felice: è vero anche se la TV non lo dice. In piazza da ieri è arrivata la giostra: è vero anche se la TV non la mostra. A me piace Chicco ma a lui piace Carla: è vero anche se la TV non ne parla . A quello che dico mio padre ci crede: è vero anche se in TV non lo vede. Le cose del mondo son molte di più di quelle che entrano nella TV. E se lo disegni, è presto spiegato: il mondo è rotondo, il video è quadrato. Succo di fragole, more e lamponi, storie di favole, libri e cartoni! Alessandro Rughi 1D CRONACA SCOLASTICA Che cosa avviene e che cosa si fa a scuola? Le nostre fiabe L' ORFANO E LE TRE PROVE C' era una volta un re che aveva una bellissima figlia dai biondi capelli e dalle lunghe ciglia. La principessa raggiunse i diciotto anni e il padre aveva quindi il compito di trovare un marito per la ragazza. Dunque chiamò tutti i fanciulli del villaggio e li invitò al castello e la principessa doveva sceglierne qualcuno. Ma la principessa non volle sapere di scegliere un fanciullo. Infine si presentò un bambino orfano che porse una margherita alla principessa e le disse:-Porto i miei omaggi alla più grande meraviglia del mondo.-. La principessa, commossa da quelle parole, decise di prendere in marito quell' orfano, ma il padre non fu d' accordo e non volle dare in sposa al ragazzino sua figlia. La principessa protestò, allora il re prese una decisione:-Se vuoi mia figlia, devi uccidere il drago della foresta-. Il fanciullo, allora, prese una spada e partì per la foresta. Giunse al covo del drago, una caverna in cima ad una rupe. Il ragazzo infilzò la spada nel piede del drago, e quello si alzò e rincorse il ragazzo. Ma l'orfano,più furbo del drago, si buttò dalla rupe e si aggrappò ad un ramo sporgente, ma il drago, che ormai aveva messo il piede al di fuori della rupe, barcollò e cadde nel profondo precipizio. L' orfano tornò al castello e raccontò l' accaduto al re. Ma lui disse ostinato:-No, se vorrai mia figlia dovrai uccidere la perfida strega che abita nella grotta. Un indizio: se la guardi, ti pietrificherai.-. Il ragazzo allora, partì e arrivò alla grotta, dove la strega dormiva. Il ragazzo, ad occhi chiusi, inciampò sulla strega, che si svegliò di soprassalto, vide il bambino e disse con voce rauca e maligna:-Bene, avremmo carne fresca a cena!-, quindi lo rincorse, ma lui, tenendo ancora gli occhi chiusi, si buttò nel laghetto davanti alla grotta. La strega si affacciò nell' acqua, ma vedendo il suo riflesso, rimase pietrificata. Il ragazzino tornò al castello e raccontò al re l' accaduto, ma lui disse ostinato:-Se vorrai mia figlia, vai al fiume e uccidi il gigante cattivo-. Allora il bambino arrivò alla riva del fiume, dove incontrò il gigante. Il bambino prese una sasso e lo lanciò in faccia al gigante, che si arrabbiò e rincorse l' orfanello. Ma subito, una bellissima fata apparve al bambino e gli disse con un soave canto:-Sono la fata del fiume, e tu, ragazzo dal cuore puro, esprimi un desiderio.- -Vorrei che il gigante diventi buono.-, e di colpo il gigante si fermò e disse al ragazzino:-Per scusarmi, ti porterò ovunque tu voglia-. Il bambino allora chiese al gigante di portarlo al castello, dove raccontò al re l' accaduto. Il re protestò:-No, tu dovevi uccidere il gigante, quindi non avrai mia figlia.- Ma il gigante prese il re con sole due dita, lo sollevò e lo intrappolò nella torre più alta del castello. Allora, l'orfano prese la delicata mano della principessa e le chiese:Vuoi sposarmi?-. La fanciulla accettò e i due vissero per sempre felici e contenti. Mattia Calderini 1^D CRONACA SCOLASTICA Che cosa avviene e che cosa si fa a scuola? Le nostre fiabe IL RISCATTO C’era una volta un bambino orfano che era stato abbandonato dai genitori e portato all’orfanotrofio, dove non aveva amici e tutti lo maltrattavano. Durante una notte d’estate insonne per il caldo aprì la finestra e tornò a letto. Dopo un po’ dalla finestra entrò un uccellino bianco che lo svegliò. Il bambino lo fece uscire,ma poco dopo sentì battere alla finestra,aprì ed era di nuovo lui: l’uccellino bianco. Il bambino si accorse poi che l’uccellino portava un messaggio legato alla zampetta. Lo lesse e indovinate un po’ chi erano i mittenti…:avete indovinato,proprio i suoi genitori! C’era scritto che erano stati rapiti da un nano malvagio collezionista di mostri di razze diverse dalla sua. Erano stati catturati e messi in una specie di prigione dove teneva tutti i “pezzi” della sua collezione. L’unico modo che Adam (si chiamava così) aveva per riscattarli era catturare un drago (l’unico elemento della collezione che mancava al nano) e portarlo al nano che viveva in una grotta nella foresta. Adam così scappò dall’orfanotrofio, guidato dall’uccellino bianco. La notte stessa si mise in viaggio per trovare il drago,ma non sapendo dove trovarlo si rivolse all’uccellino che intagliò una scritta su un albero:se un drago vuoi trovare, sull’isola di “ossa rotte” devi cercare. Adam controllò la mappa e scoprì che quell’isola si trovava abbastanza vicino a lui e che,doveva trovare dei soldi per il traghetto. Scoprì che il messaggio che gli avevano mandato i genitori era legato all’uccellino con una catenina d’oro bianco e zaffiri. Il giorno seguente andò da un gioielliere e la rivendè per due monete d’oro con cui pagò il traghetto. Arrivato sull’isola cercò il drago,ma solo quando lo trovò si accorse che era impossibile trasportarlo. Perciò decise che il nano si sarebbe dovuto accontentare di un cucciolo di drago,invece che di un drago adulto. Adam lo catturò e lo mise con cura in una gabbietta per cani comprata prima di partire in un negozio di animali. In seguito tornò in città con il traghetto di ritorno e, il giorno seguente, si incamminò per la grotta che raggiunse solo due giorni dopo. Consegnò il cucciolo al nano il quale rilasciò i genitori al povero Adam che,non più orfano, li salutò con un abbraccio dopo tanto tempo e vissero tutti felici e contenti. Rachele Donati 1D CRONACA SCOLASTICA Che cosa avviene e che cosa si fa a scuola? Le nostre fiabe IL CONTADINO E LA STREGA C'era una volta un povero contadino che aveva un bellissimo uccello bianco,tutti e due abitavano in una capanna nella foresta. Un giorno la strega malvagia volle deviare tutta l'acqua della città nella sua caverna per fare le sue pozioni. Quando lo scoprì il vecchio contadino si diresse verso la sua caverna , la vide mentre stava sistemando la deviazione e le ordinò: "Tu ci devi ridare la nostra acqua immediatamente !!!" . E lei gli rispose: "E perché? Se no tu che mi fai?" ma non gli diede il tempo di rispondere che lei aggiunse: "E va bene ti darò l'acqua ma dovrai rispondere all' indovinello che cita così: E' liquida e trasparente e serve molto alla gente, scende giù dal monte e ci si lava il conte, altri indizi non ti posso dare tocca a te indovinare." Il contadino ci pensò e ripensò sebbene proprio non gli venisse, ad un certo punto l'uccello bianco gli sussurrò all'orecchio: "E' l'acqua, la soluzione è l'acqua!" e allora il contadino "Ma... ma... ma tu sai parlare!" e l'uccello rispose: "Sì, ma rispondi!" e il contadino disse: "La risposta è l'ACQUA" e d'un tratto la strega si trasformò in una bellissima dama e gli disse: "Oh, grazie quella strega mi aveva imprigionato e, risolvendo l'enigma mi hai liberato. Ora, io cosa posso fare per te?" E lui rispose: "Tre cose: la prima è distruggere la deviazione dell'acqua, la seconda e la terza è prendere il tesoro della strega e vivere insieme." Lei rispose: "E sia!". Così vissero insieme felici e contenti, naturalmente con l'acqua. Carlo Maria Casini 1D CRONACA SCOLASTICA LA STORIA IN RIMA: IL NAZISMO Dopo la disfatta della Germania nella Prima Guerra Mondiale, la monarchia non si vedeva che con il cannocchiale, il re aveva abdicato, e la Repubblica avevan proclamato, ma c’era un problema: dei due partiti socialdemocratici quale doveva avere la potenza estrema ??? Alla fine quello riformista ne uscì vincitore e la borghesia fece la parte del traditore ! I consigli di operai e di soldati si vennero a formare e i componenti spartachisti si fecero chiamare ! I pochi cenni di rivoluzione vennero bloccati, e i Repubblicani al comando vennero confermati. All’inizio la Repubblica di Weimar fu appoggiata dall’esercito e dalla borghesia, che non erano affatto chicchessia ! Ma questa alleanza fu una fregatura, e non fu per niente duratura. La repubblica era inoltre fragile e poco democratica, e ai Tedeschi non stava affatto simpatica. Poi c’era la questione territoriale, che non era di certo una cosa banale ! I Lager furono istituiti e tutti i “diversi” vennero perseguiti. e tutti i diritti vennero proibiti. La Gestapo venne creata e tutta la gente fu sorvegliata. I Lager furono istituiti e tutti i “diversi” vennero perseguiti. La crisi economica portò il crollo della moneta e la disoccupazione, che in quei tempi non fecero altro che peggiorare la situazione ! Si creò il Partito nazista, che esaltava la tradizione nazionalista. Adolf Hitler ne era il fondatore, e della violenza era un educatore. Il programma nazista aveva come appendice l’odio verso gli ebrei, che consideravano dei veri e propri rei. Con il putsch di Monaco si fece conoscere, ma la sua iniziativa venne stroncata sul nascere. Andò con i suoi fedeli in prigione, e quando ne uscì era pronto a comandare la nazione. Dopo varie elezioni al potere c’era il nazismo, e Hitler voleva governare “modello assolutismo” ! Fece incendiare il Parlamento tedesco, e accusò i comunisti di questo reato pazzesco ! Cacciò via le SA e le SS mise, e tutto il popolo tedesco sottomise. Non esistevano né libertà né partiti, e tutti i diritti vennero proibiti. La Gestapo venne creata e tutta la gente fu sorvegliata. Giacomo Alessi classe 3E LO SPORT La “ Gentile” sulla neve Grande successo per la chiusura delle attività invernali alla Scuola Media “Gentile da Foligno”. Complici le forti nevicate dei mesi scorsi. Gli altopiani di Castelluccio,sempre bellissimi,sono stati teatro ideale per le esperienze sciistiche degli allievi delle classi seconde. Sotto l’esperta guida degli istruttori del CAI: Astorre Cosenza,Enrico Cittadoni, Oriano Gallinella, Daniele Testa,Pino Scattaro e Anita Francioni, oltre 100 ragazzi si sono alternati in tre turni da tre giorni ciascuno. Negli spazi bianchi del Pian Perduto tutti gli allievi hanno appreso le prime tecniche dello sci nordico. I ragazzi hanno mostrato grande entusiasmo ed interesse; si sono lasciati coinvolgere dal magico ambiente del Parco Nazionale dei Monti Sibillini ed è possibile affermare che abbiano colto pienamente gli obiettivi del campo scuola: - avviare con gli alunni un dialogo sulla necessità di raggiungere un equilibrio tra lo sfruttamento delle risorse naturali e la conservazione di habitat naturali; -promuovere una relazione continuativa e produttiva tra scuola e territorio; - riscoprire attraverso la natura le nostre capacità sensoriali; - sensibilizzare i ragazzi sull’importanza delle aree protette; -far conoscere le tappe che hanno portato all’attuale paesaggio; -recupero rapporto uomo- natura. Le classi terze, invece, si sono rese protagoniste di una serie di uscite sulla neve calzando le “ciaspole”. Delle vere e proprie “ciaspolate”,questa volta con la decisiva collaborazione degli istruttori della FIE: Biagio Nalli, Maurizio Piccioni e Franco Cavadenti, si sono snodate lungo la suggestiva Val di Canatra, uno dei luoghi più incantevoli dei Monti Sibillini. A questo punto non resta che ringraziare tutti i ragazzi che hanno preso parte alle attività regalandoci il loro entusiasmo e la loro voglia di stare insieme. Un ringraziamento speciale a tutti gli istruttori che, con la loro grande disponibilità e simpatia, hanno saputo trasmetterci il loro amore per la montagna. Proff.sse Di Sandro Giulia,Tacchi Graziella ARTE MUSICA SPETTACOLO Dal “Laboratori creativo” una panoramica delle decorazioni pasquali realizzate a mano con tecnica mista da Ambra Bocci e Carla Tamburo con la collaborazione di Leonardo, Francesco e Gabriele. ARTE MUSICA SPETTACOLO Dal “Laboratori creativo” una panoramica delle decorazioni pasquali realizzate a mano con tecnica mista da Ambra Bocci e Carla Tamburo con la collaborazione di Leonardo, Francesco e Gabriele. Le nostre ricette Dal percorso di stimolazione sensoriale I PANCAKES I pancakes sono delle frittelle tradizionali dell’America del Nord, una sorta di piccole crêpes, ma un po’ più spesse e soffici che sono preparate per la prima colazione o per il brunch. Generalmente sono dolci, accompagnati da sciroppo d’acero, confettura o miele, ma possono anche essere salati con del burro fuso caldo, uova o bacon. Io, quando i miei compagni hanno studiato l’America Settentrionale, ho preparato i pancakes dolci con lo sciroppo d’acero, ma sono ottimi anche con lo yogurt e qualche frutto di bosco, con la nutella … e con tutto quello che più vi piace. INGREDIENTI 125 g di farina 2 uova 25 g di burro 200ml di latte 15 g di zucchero 6 g di lievito La punta di un cucchiaino di sale PREPARAZIONE Prima di tutto dividere gli albumi dai tuorli. Versare i tuorli in una ciotola e, miscelando con una forchetta, aggiungere il latte ed il burro fuso. Mescolare il lievito con la farina e, setacciandoli, aggiungerli alla preparazione. Mescolare accuratamente. Poi montare gli albumi e lo zucchero a neve piuttosto morbida ed unirli al composto molto delicatamente, mescolando dall’alto verso il basso. Scaldare su fuoco medio una padellina antiaderente spennellata con un filo di burro . Versare un mestolino di preparato al centro della padellina e lasciare che si espanda da solo. Quando il pancake sarà dorato, girarlo sull’altro lato con una spatolina e farlo dorare. Togliere il pancake dalla padella, poggiarlo su un piatto, mettere zucchero a velo e sciroppo d’acero. Servire caldo. BUON APPETITO! Francesco Tironi 3C con la collaborazione di Leonardo Tironi 3F Le nostre ricette LA CRESCIONDA INGREDIENTI 5 uova 125 grammi di amaretti Mezzo litro di latte 5 cucchiai di zucchero Mezzo etto di cioccolato fondente Mezzo etto di cacao dolce 10 grammi di cannella Mezzo limone grattugiato 2 cucchiai di farina 25 grammi di burro Mi chiamo Leonardo Tagliaventi, frequento la classe I B e mi piace tanto cucinare. Ogni tanto, con Alida, preparo qualche ricettina e siamo tutti contenti: lei, perché dice che imparo tante cose, io, perché mi diverto un mondo e i miei compagni perché “magnano a quattro ganasse” !!! Pochi giorni fa ho fatto la Crescionda, un dolce che si prepara a Spoleto per carnevale. La ricetta me l’ha data la Tacchi, la mia prof. d’italiano, che ha la suocera proprio di Spoleto. È un dolce antichissimo: dice che si faceva già nel Medioevo e che significa “crescia unta”. Una volta la crescionda era un piatto agro-dolce, che si faceva con il brodo di gallina e il formaggio pecorino, (CHE SCHIFOOO!!!), ma io ho fatto la crescionda moderna, che è un dolce buonissi- Difficoltà Alta Solo con l’ aiuto di un adulto Tempo di preparazione 30 minuti Tempo di cottura 1 ora PREPARAZIONE Prima di tutto ho separato i rossi dai bianchi, poi ho messo lo zucchero nei rossi e con lo sbattitore ho fatto uno zabaione. Poi ho aggiunto la farina setacciata, il cacao ed ho mescolato bene. Dopo ho aggiunto gli amaretti sbriciolati, il mistrà ed ho grattugiato nell’impasto il limone e il cioccolato fondente. Ho mescolato ancora ed ho messo la cannella e il latte. Infine ho montato a neve le chiare e le ho incorporate delicatamente mescolando dall’alto verso il basso. Ho versato l’impasto nella teglia foderata con carta forno ed ho messo a cuocere la crescionda nel forno già caldo a 180 ° per circa un’ora. Le nostre ricette I Colori e i Sapori della Pasqua La ciaramicola è il dolce pasquale di Perugia. Secondo la tradizione le ragazze “in età da marito” lo regalavano ai propri innamorati il giorno di Pasqua. È anche un dolce simbolico: il rigonfiamento centrale rappresenta la splendida Fontana Maggiore, i cinque angoli i rioni della Città Vecchia; il rosso dell’alchermes e il bianco della meringa i colori della città; i confettini mignon gialli, verdi e azzurri rappresentano, rispettivamente, il frumento maturo, i pascoli delle montagne e delle acque del lago Trasimeno. C’è anche chi vi legge simboli religiosi della passione e resurrezione di Gesù. Ricetta 500 g di farina 250 g di zucchero 3 hg di burro 5 uova (3 tuorli e 2 intere) buccia di 2 arance 1 tazzina di mistrà 2 tazzine di alchermes 1 bustina di lievito da ½ kg GLASSA: montare gli albumi rimasti con lo zucchero a velo Cottura: 180° per circa 30 minuti. Cospargere la torta con la glassa e decorare con le codette arcobaleno; rimettere in forno a 100 ° per alcuni minuti. Lo chef del giorno: Gabriele Gnozza II G Le nostre ricette Penne alla rucola Ingredienti 400 g di penne 150 g di rucola 20 g di burro 120 g di prosciutto crudo a dadini 100ml di panna da cucina Sale, pepe 160 g di scamorza affumicata Preparazione Cuocete le penne in abbondante acqua salata , lavate la rucola , asciugatela e tritatela piuttosto finemente. Sciogliete il burro in un tegame e fatevi rosolare i dadini di prosciutto, poi unitevi la rucola e la panna. Fate sobbollire, salate pepate e unite la scamorza tagliata a fettine molto sottili.. Scolate la pasta al dente , versatela nel tegame con il condimento e fate insaporire per qualche minuto,mescolare bene , prima di togliere dal fuoco . Risotto mari e monti Ingredienti 6 cucchiai di olio extravergine d’ oliva 320 g di riso arborio 1 dl di vino bianco secco 800 ml di brodo vegetale 300g di funghi misti 20 code di gambero 1 scalogno 1 mazzetto di prezzemolo Preparazione Scaldate 4 cucchiai d’ olio in una casseruola e fatevi tostare il riso per un paio di minuti. Sfumate il riso con il vino, quindi continuate la cottura bagnandolo con poco brodo caldo Alla volta. Pulire i funghi e tagliateli a fettine. Sgusciate le code dei gambero, tritate lo scalogno e soffriggetelo nell’ olio rimasto. Aggiungete i funghi , rosolateli per 5 minuti , quindi unite le code di gambero . Intere alcuni a pezzetti , cuocete per altri due minuti. A due minuti dal termine della cottura , unite al riso i funghi e i gamberi. Fuori dal fuoco, guarnite con il prezzemolo tritato finemente, Servite subito. Marco Rambotti 1D IL BUON UMORE Le BARZELLETTE A cura di Elena Corti 1^D TRA PAPERE -Dove saranno i miei occhiali? -Qua! Qua! FELICITA' Qual è il colmo per un uccello? Essere al settimo cielo TOPI Cosa fanno due topi con un benda sull'occhio? I pi-ratti! MILLEPIEDI Al parco il signor millepiedi incontra una sua amica e le chiede:- Verresti con me a fare 2.000 passi? PULCI Che cosa chiede una piccola pulce alla sua mamma? -Mi racconti la storia di Pidocchio? DIFFERENZA Che differenza c'è tra il pesce e il Nord America? IL pesce ha la lisca e il Nord America ha l'Alaska! MORBILLO Tra amici:-Ho preso il morbillo e per un po' non potrò andare a scuola! -Che fortuna!Quanto l'hai pagato? ATTENTO! -Attento! -A che cosa? -Al cemento. -Perché? -E' armato! ORARI Un turista chiede informazioni ad un passante: -A che ora parte il treno delle undici?!