DLNA: il significato strategico ei capisaldi della
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DLNA: il significato strategico ei capisaldi della
DLNA ok 10-07-2008 9:47 Pagina 86 APPROFONDIMENTI DLNA: il significato strategico e i capisaldi della specifica 1. Introduzione L’obiettivo dichiarato del consorzio industriale Digital Living Network Alliance (DLNA) è rendere possibile la circolazione di contenuti multimediali (video, musica, foto) in un’abitazione dotata di rete domestica, consentendone il trasferimento da componenti server (apparecchiature con capacità di media storage, come PC o NAS) a componenti client (terminali di fruizione come PC, telefono mobile, TV, home theater, portable player, game console) e più in generale, permettendo la condivisione di risorse presenti in casa (come una stampante) ad uso di dispositivi fissi e mobili. L’attività del gruppo è strettamente correlata al tema della connected home, intesa come insieme coeso di dispositivi e piattaforme software che cooperano all’interno di un’unità residenziale per offrire al cliente finale un pacchetto esaustivo di servizi basati sul trattamento delle informazioni digitali. Per farsi un’idea delle direzioni in cui stanno evolvendo i prodotti, che aspirano a realizzare questo nuovo concetto e quindi per comprendere il modo in cui DLNA cerca di posizionarsi in questo mercato nascente, si può ricorrere al paragone tra la casa digitale ed il personal computer nelle prime fasi della sua diffusione (figura 1): si tratta in entrambi i casi di sistemi per l’elaborazione di dati caratterizzati da una struttura modulare ed integrata al tempo stesso, all’interno della quale si distinguono componenti per il calcolo, la registrazione di informazioni, la comunicazione attraverso reti di varia natura, oltre a periferiche audiovisive e strumenti per l’interazione uomomacchina; un’architettura complessiva orientata alla gestione centralizzata delle operazioni non impedisce la coesistenza di parti fornite da aziende diverse, tra le quali viene garantito un livello minimo di interlavoro; in entrambi i casi, infine, l’intera infrastruttura può essere ripartita logicamente in “strati” sovrapposti, procedendo dal livello fisico a quello delle interfacce grafiche, alcuni dei quali rivestono un ruolo particolarmente importante nell’assicurare una certa omogeneità all’ambiente nel suo complesso e un’uniformità delle procedure di dialogo tra i diversi “mattoni” che lo costituiscono. 86 NOTIZIARIO TECNICO TELECOM ITALIA › Anno 17 n. 2 - Agosto 2008 STEFANO DAL LAGO, DANIELE MAZZONI In una tale prospettiva la casa digitale può essere a tutti gli effetti concepita come un “superterminale convergente” predisposto all’erogazione di tutti i principali filoni di applicazioni multimediali, dall’intrattenimento alla comunicazione, dall’accesso ai dati all’automazione domestica, la cui unità interna risulta un fattore essenziale di successo, decisivo nella competizione con le soluzioni “verticali” (per l’IPTV, la videocomunicazione, l’accesso a Internet) sulle quali è ancora imperniata l’offerta degli operatori per la clientela residenziale. 2. DLNA: “la” soluzione Come ai tempi della nascita del PC, le industrie dell’Information Technology e della Consumer Electronics guidano la corsa allo sviluppo del nuovo “dispositivo”, secondo modelli commerciali che presentano vari gradi di apertura nei confronti di attori terzi: si va dall’approccio sostanzialmente “chiuso” di Apple, che propone una soluzione proprietaria “chiavi in mano” senza possibilità di “personalizzazione”, a quello basato sulla giustapposizione di standard inter nazionali componibili secondo criteri stabiliti dai fornitori di servizi, il quale richiede però accordi preventivi tra realtà industriali eterogenee, passando attraverso situazioni “ibride” che vedono tipicamente un’azienda dominante mantenere il controllo di alcuni snodi tecnologici, favorendo al contempo la germinazione di un “ecosistema” di partner. Non è probabilmente casuale il fatto che Microsoft punti su quest’ultima strategia, che le ha già consentito di instaurare un monopolio di fatto nel settore dell’informatica personale. Obiettivo a lungo termine di tutte queste realtà appare comunque imporre il proprio prodotto come “la” soluzione di riferimento, in grado di soddisfare tutti i bisogni comunicativi (in senso lato) delle famiglie, acquistando una posizione preminente in un segmento di mercato il cui presidio consentirebbe di influenzare i comportamenti individuali e collettivi attraverso la modulazione dei flussi informativi e la raccolta di feedback relativi ai gusti e alle aspettative personali. 10-07-2008 9:47 Pagina 87 DAL LAGO › MAZZONI • DLNA: il significato strategico e i capisaldi della specifica 1990 Monitor 2010 Televisori Impianti Hi-Fi Casse acustiche Scheda grafica Scheda audio Data Bus Interfacce periferiche GUI Applicazioni OS Driver USB RS232 Video renderers Modem CPU Dischi Audio renderers Media Rete Bridges BT NAS Home UWB server Input Reti Sensori Output BT = BlueTooth CPU = Central Processing Unit GUI = Graphical User Interface Home gateways Discovery Home Network Attuatori NAS = Network Attached Storage USB = Universal Serial Bus UWB = Ultra Wide Bandwidth FIGURA 1› La casa digitale: il nuovo PC. In questo quadro, DLNA punta essenzialmente a rendere disponibile un ridotto “strato” di software, concordato tra tutte le parti interessate, che permetta ai dispositivi presenti in una rete domestica di “scoprirsi” reciprocamente, dichiarando le proprie capacità e di scambiarsi contenuti digitali in un formato comune; una piattaforma minimale, dunque, assimilabile in qualche misura ad un sistema operativo, al servizio di altri livelli infrastrutturali della digital home (come quelli che garantiscono la protezione dei media o l’esecuzione di applicazioni), che, nella visione DLNA, rimangono terreno aperto alla competizione tra tecnologie proprietarie. Per realizzarla, il consorzio, le cui politiche di indirizzo sono stabilite da un ristretto gruppo di aziende (in particolare Microsoft, Intel, HP, Sony, Samsung e Nokia), ha selezionato un insieme di standard industriali consolidati che ruotano attorno alla specifica Universal Plug and Play (UPnP), derivata da una tecnologia di Microsoft per l’installazione automatica delle periferiche nel PC, allestendo anche un programma per la certificazione dei dispositivi interoperabili. La matrice di derivazione IT/CE dell’iniziativa traspare dal fatto che l’attenzione si è finora concentrata su casi d’uso collegati ad applicazioni di media sharing, mentre sono stati completamente trascurati i servizi di comunicazione interpersonale. pate in classi astratte di dispositivi e alla selezione delle relative tecnologie abilitanti (figura 2), escludendo cioè volutamente il problema del trasferimento di queste ultime in prodotti ben caratterizzati da un punto di vista dell’offerta al cliente finale. In particolare, il consorzio ha individuato una serie di “tasselli” basilari per garantire l’interlavoro tra apparati della casa connessa, la quale si presenta sostanzialmente come una rete di tipo IP, al cui interno i protocolli UPnP garantiscono il discovery dei dispositivi e l’instaurazione di sessioni puntopunto per il trasferimento dei media; quest’ultimo viene realizzato con la tecnica dell’HTTP progressive download, mentre il fatto che un terminale sia in grado di riprodurre i contenuti audiovisivi che gli vengono inviati è assicurato dall’impiego di formati di compressione comuni basati su standard internazionali di larga diffusione, come quelli definiti dal gruppo ISO MPEG. I “mattoni” funzionali possono essere poi aggregati nei componenti logici tipici di uno scenario di condivisione delle informazioni: un Media Server funge da erogatore, un Media Renderer agisce come consumatore, sono previsti Control Point utilizzabili come “telecomandi” e Media Player che unificano le prestazioni delle 3. Le norme DLNA Le norme prodotte da DLNA (denominate ufficialmente Guidelines) riflettono il tentativo del consorzio di collocarsi in posizione quanto più possibile neutrale rispetto alle implicazioni commerciali delle scelte tecniche riguardanti la digital home: il loro ambito di intervento è stato limitato alla definizione di prestazioni puramente funzionali raggrup- DLNA Modelli commerciali OPERATORE DLNA ok Funzioni Piattaforme tecnologiche Connettività PC, STB, cellulare, ... media server, client, ... dispositivi fissi, mobili, ... topologia, copertura, ... FIGURA 2› Oggetto delle specifiche DLNA. NOTIZIARIO TECNICO TELECOM ITALIA › Anno 17 n. 2 - Agosto 2008 87 DLNA ok 10-07-2008 9:47 Pagina 88 DAL LAGO › MAZZONI • DLNA: il significato strategico e i capisaldi della specifica qualunque fornitore di servizi, assemblando componenti di terze parti, possa dar vita ad una casa digitale confrontabile con le piattaforme proprietarie: le soluzioni adottate da DLNA, rappresentando il frutto di un compromesso, non si possono semDigital Media pre definire allo stato dell’arte Player (DMP) (restano ad esempio “opzionali”, dunque non necessariamente gestite Media Transpor t Client dagli apparati conformi, le tecnologie MSCP che mirano a sfruttare i cablaggi esiUPnP CP stenti per la connettività fisica all’inIP Connectivity terno dell’abitazione o alcune tecniche di compressione dei media con una forte presenza sul mercato, come Windows Media e DivX). Inoltre tra le aziende che hanno sposato appieno la causa di DLNA non si possono annoverare in questo momento due attori importanti come Microsoft e Apple, i quali impiegano nei loro prodotti soluzioni per il discovery dei dispositivi non completamente allineate alla normativa UPnP o tout court alternative, offrendo per di più ai clienti un livello di omogeneità e di facilità d’interazione con l’ambiente domestico integrato che contrasta con l’attuale frammentazione e la relativa povertà delle interfacce uomo-macchina prodotta dalla mancanza di una soluzione DLNA per la realizzazione delle GUI (Graphical User Interface). Digital Media Server (DMS) Content Media Transpor t Ser ver (+Upload) 3. Media MSD (+Upload) UPnP Device 2. Request IP Connectivity 1. Browse Internet IGD + AP AP CP DMP DMS IGD MSD MSCP UPnP = = = = = = = = Access Point Control Point Digital Media Player Digital Media Server Internet Gateway Device protocol Media Server Device Media Server Control Point Universal Plug and Play WiFi FIGURA 3› Scenario 2-Box Pull. ultime due classi. DLNA assegna tuttavia ai costruttori la responsabilità di decidere caso per caso quali e quanti di tali moduli astratti sia conveniente inserire nei diversi apparati fisici (STB, TV, photoframe, hi-fi, PC, terminali mobili visti come componenti “temporanei” della home network, ...), tenendo conto di una specifica architettura complessiva e di una strategia di costruzione progressiva dell’ecosistema domestico a partire dagli asset di cui ciascuno dispone. Il risultato è comunque che dispositivi di aziende 5. I rimedi senza nessuna relazione a priori sono in grado di dar vita a casi d’uso come quelli denominati “2-Box Pull” A queste carenze cercano di far fronte sia lo o “3-Box” (figure 3 e 4), in cui l’utente finale attrastesso consorzio DLNA che altre iniziative analoghe, verso un Media Player collegato al televisore scorre alcune nell’ambito di organismi di standardizzazione un catalogo di foto o filmati su un Media Server e ne di lunga tradizione. DLNA ha in programma la pubcomanda la riproduzione, oppure richiede attraverso un Control Point l’invio di un brano musicale da un Media Server ad un Media Renderer Digital Media Digital Media situato in un’altra stanza delRenderer Server (DMS) (DMR) l’abitazione. Numerosi Content Media Transpor t 4. Media costruttori hanno già incorClient Media Transpor t Ser ver (+Upload) MRD porato nei loro dispositivi “di 3. Request MSD (+Upload) punta” la tecnologia DLNA UPnP Device UPnP Device (basti citare la PlayStation 3 IP Connectivity ed i televisori Sony della linea IP Connectivity Bravia, o gli smartphone di 2. Setup Internet Nokia), la quale si avvia perDigital Media IGD ciò a colonizzare il mercato + Controller mainstream con la proliferaAP (DMC) zione di apparati conformi AP = Access Point CP = Control Point prevista già a partire dalDMC = Digital Media Controller 1. Browse MRCP MSCP l’anno in corso. DMS = Digital Media Server 4. I limiti Proprio per i limiti autoimposti all’iniziativa, si rimane tuttavia lontani dalla situazione ideale, in cui un 88 DMR IGD MSD MRCP MSCP MRD UPnP = = = = = = = Digital Media Render Internet Gateway Device protocol Media Server Device Media Renderer Control Point Media Server Control Point Media Renderer Device Universal Plug and Play FIGURA 4› Scenario 3-Box. NOTIZIARIO TECNICO TELECOM ITALIA › Anno 17 n. 2 - Agosto 2008 UPnP CP IP Connectivity DLNA ok 10-07-2008 9:47 Pagina 89 DAL LAGO › MAZZONI • DLNA: il significato strategico e i capisaldi della specifica blicazione tra fine 2008 e inizio 2009 della versione 2.0 delle sue Guidelines, con novità di rilievo riguardanti proprio i formati dei contenuti e le interfacce utente, ma anche argomenti nuovi come la ricezione e distribuzione di flussi broadcast all’interno dell’abitazione (mentre sono allo studio l’estensione dell’ambito delle specifiche al contesto automotive e in generale a scenari che prevedono l’interazione tra più reti DLNA distribuite sul territorio). Il secondo fronte vede invece operare, da qualche tempo sul tema della casa connessa, organizzazioni come DVB, TISPAN, HGI, Open IPTV Forum, nelle quali si registrano interventi più incisivi degli operatori per tentare di bilanciare la presenza nell’ambiente domestico delle tecnologie tipiche dell’Information Technology per mezzo di scelte che conducano ad una maggiore omogeneità infrastrutturale tra le piattaforme domestiche e quelle di rete geografica, con il rischio implicito però di costruire alternative incompatibili ad uno standard di fatto dal quale diventa sempre più difficile prescindere in un contesto reale di mercato. Resta dunque per gli operatori il problema di individuare il miglior compromesso tra l’esigenza di adeguare gli apparati verticali dell’offerta 3-Play, affinché siano in grado di interlavorare con i dispositivi del mondo CE, e quella di fornire ai clienti prestazioni superiori, mantenendo allo stesso tempo un livello di controllo minimo sulle piattaforme installate a bordo dei loro dispositivi. 6. Conclusioni In tutti i casi, si può affermare che per un’azienda che intenda oggi proporsi nel mercato dei servizi a valore aggiunto per la clientela residenziale risulta essenziale presidiare le evoluzioni delle specifiche DLNA, perché, se non sono più le uniche ad affrontare in maniera sistematica e focalizzata il problema dell’home networking “dal livello IP in su”, mettono tuttavia a disposizione soluzioni operative affidabili e commercialmente realizzabili, risolvendo questioni pratiche fondamentali, di cui sarebbe estremamente difficile venire a capo, non disponendo di una “massa critica” adeguata. In un futuro prossimo sarà quasi inevitabile avere a che fare con prodotti certificati DLNA, i quali appaiono sufficientemente neutrali sotto molti aspetti e possono pertanto essere assunti da diversi attori come base per realizzare una vasta pluralità di ecosistemi. Le linee guida DLNA, in particolare, lasciano a chi costruisce e vende la digital home margini di manovra adeguati per attuare una trasformazione non più dilazionabile dei paradigmi tradizionali di accesso alla mole crescente di contenuti posseduti da ciascun individuo (personali e non, locali o in rete), allo scopo di renderli compatibili con quel modello di fruizione “televisiva” (cioè semplice e non eccessivamente proattiva) che rimane la chiave per la diffusione delle nuove tecnologie legate alla casa connessa presso un pubblico di massa. [email protected] [email protected] — • • BIBLIOGRAFIA Bergaglio, A., Dal Lago, S., Frola, E., Giacomello, L., Gnazzo, A., Laganà, A., Mazzoni, D., Moreo, D., Zammarano, G.: “Raccomandazioni per una realizzazione dell'Home Environment TI basata sulle specifiche DLNA”, doc. di progetto, tecnico, confidenziale, (2006). http://sequoia.cselt.it/DOCTEC/DOCLB.NSF/Home?O penFrameset&frame=centro&src=IM/2006.01762 Digital Living Network Alliance: “DLNA Networked Device Interoperability Guidelines, expanded: October 2006”, http://www.dlna.org/industry/home, (2006). — ACRONIMI AP CP DLNA DMR GUI IGD MRCP MRD MSCP MSD NAS UPnP Access Point Control Point Digital Living Network Alliance Digital Media Renderer Graphical User Interface Intenet Gateway Device protocol Media Renderer Control Point Media Renderer Device Media Server Control Point Media Server Device Network Attached Storage Universal Plug and Play Stefano Dal Lago laureato in Ingegneria Elettronica opera in TILab dal 1991. Dopo un’esperienza come progettista di componenti e sistemi per la compressione video in attività di supporto alla standardizzazione in ambito MPEG, ha coordinato progetti di sviluppo di prototipi di terminali multimediali e di piattaforme per servizi di distribuzione delle informazioni digitali, focalizzandosi in particolare sugli aspetti di protezione dei contenuti. Dal 2004 è in forza all’area Home Network and Handset Innovation, dove è impegnato nello studio e nella sperimentazione di tecnologie integrate per l’ambiente domestico con l’obiettivo di individuare soluzioni innovative per la Connected Home. Daniele Mazzoni dal 1977 opera in Telecom Italia dove ha svolto inizialmente attività di progettista hardware conducendo campagne di misura e test su apparati RF. Dal 1996 si è occupato di tematiche inerenti alla rete di accesso contribuendo al progetto SOCRATE con la realizzazione di un test-plant e la progettazione e il collaudo di soluzioni finalizzate all’introduzione di reti dati Cable Modem. Dal 2002 ha lavorato nel campo dell’Home Networking partecipando alla realizzazione di un laboratorio di test e alla progettazione di apparati innovativi per l’utente finale. Attualmente nell’ambito della funzione Home Network and Handset Innovation si occupa di analisi progettuale delle reti domestiche e di scouting di dispositivi per la condivisione e distribuzione dei contenuti multimediali all’interno dell’abitazione. NOTIZIARIO TECNICO TELECOM ITALIA › Anno 17 n. 2 - Agosto 2008 89