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Ricevi Moto.it Magazine » Spedizione su abbonamento gratuito Numero 128 12 Novembre 2013 145 Pagine MotoGP Valencia Lorenzo vince il GP, Marquez controlla, Rossi 4°. Articoli, commenti e pagelle Periodico elettronico di informazione motociclistica Nico Cereghini Tutti all’EICMA per dimenticare i guai Scarica l’APP del Magazine Supercross Justin Barcia vince a Bercy, soltanto quarto Poulin | motogp | Marquez è Campione del Mondo da Pag. 122 a Pag. 143 All’Interno SPECIALE EICMA 2013: tutte le nuove moto e i nuovi scooter presentati a Milano Speciale eicma 2013 Tutte le novità viste a Milano 2 3 Ricevi Moto.it Magazine » Spedizione su abbonamento gratuito APRILIA Fresca vincitrice del titolo di campione marche nel mondiale Superbike, Aprilia ha ulteriormente evoluto la sua punta di diamante RSV4. Entrambe le versioni della mille a quattro cilindri a V, la RSV4 R e la Factory, hanno guadagnato in termini di coppia e di potenza massima erogata (184 cavalli), hanno ricevuto un pacchetto di sistemi elettronici aPRC più evoluto, un nuovo e impianto frenante – sempre Brembo radiale e monoblocco con Abs -, un serbatoio più capiente e nuove grafiche. Dall’iper sportiva di Noale deriva l’apprezzata Tuono V4R, la cui principale novità per il modello 2014, di cui abbiamo già pubblicato la prova, è il sistema racing ABS regolabile su 3 livelli d’intervento. Il motore guadagna potenza e coppia massima (170 CV). Si evolve il pacchetto di controlli elettronici e cresce a 18,5 litri la capacità del serbatoio. Presentata giusto un anno fa a Milano, la Caponord 1200 ha ora una nuova 4 Scarica l’APP del Magazine Periodico elettronico di informazione motociclistica versione: è la Caponord 1200 Travel Pack. Che diventa la più sofisticata della famiglia adottando di serie le sospensioni semiattive ADD (una moderna esclusività), il Cruise Control, le motovaligie rigide laterali e il cavalletto centrale. Ed è disponibile in nuove colorazioni. BENELLI La casa di Pesaro allarga l’offerta stradale con un nuovo allestimento della sua recente quattro cilindri. E’ la BN 600GT, versione Gran Turismo dell’ultima naked nata a Pesaro che abbiamo provato poco tempo fa. Si tratta di una sporttouring dotata di mezza carenatura e guida a manubrio alto, è spinta da un motore a quattro cilindri in linea bialbero con una potenza massima di 82 cv a 11.000 giri e peso di 223 kg. Debutta invece una nuova bicilindrica di media cilindrata, potenzialmente molto interessante. Si chiama BN302 ed è una moto nata con l’intento di soddisfare chi per la prima volta si avvicina alle moto di impostazione sportiveggiante. Spinta da un nuovo a due cilindri parallelo raffreddato a liquido, ha una potenza di 37 cavalli a 11.500 giri. BETA Betamotor sbarca all’EICMA con novità tutte Racing: le Enduro e 250 e 300 2T e i 4T 450 e 498. Factory anche due 50cc: un Enduro e un Motard BIMOTA La nuova Bimota riparte con una super sportiva d’alte prestazioni degna delle prime famose moto riminesi. E’ la BB3, piccola quanto una Moto2 e motorizzata con il 4 cilindri BMW da 193 cavalli BMW Finalmente svelata l’attesa (e annunciata) naked nata sulla base della supersportiva S1000RR. EICMA 160cv a 11.000 giri, tanta coppia ai medi e 207kg in ordine di marcia. La BMW R1200RT, granturismo per eccellenza, eredita il boxer a raffreddamento di precisione dalla GS e adegua le sue linee al nuovo trend delle GT BMW. La R 1200GS arrivata quest’anno ha portato in dote il nuovo motore raffreddato a liquido e ha conquistato la vetta delle vendite nei mercati di mezza Europa. Come da copione è quindi il momento della R 1200GS Adventure, versione top di gamma della tutto terreno di Monaco. Il copione è lo steso visto in precedenza e allora spazio a comodità, accessori per il viaggio senza confini, sospensioni di escursione maggiorata e serbatoio con maggiore autonomia. Presentata poche settimana fa a Monaco, la R nineT debutta a Eicma per il grande pubblico, un’elegantissima naked nata per celebrare la ricorrenza dei novant’anni del marchio. Ha il noto boxer raffreddato ad aria, quello da 110 cavalli a 7.500 giri, e la forcella rovesciata 5 Ricevi Moto.it Magazine » Spedizione su abbonamento gratuito al posto della sospensione Telelever. Nasce già trasformista (può avere la sella corta) e con una grande attenzione per i customizer. Andrà in vendita a circa 15.400 euro. E’ stato presentato ufficialmente al Salone di Francoforte a settembre. Ma per Eicma si tratta dell’anteprima italiana dedicata al grande pubblico. E’ il C evolution, la versione definitiva del maxi scooter elettrico BMW. E’ dotato di un propulsore raffreddato a liquido e ha la batteria ad alta tensione raffreddata ad aria. Nell’utilizzo quotidiano, l’autonomia è dichiarata in quasi 100 chilometri. La potenza nominale è di 11 kW (15 CV), la potenza di picco si eleva a 35 kW (47,5 CV). Il C evolution raggiunge una velocità massima di 120 km/h (limitata elettronicamente) con valori di accelerazione degni dei maxi-scooter equipaggiati con motore a combustione interna dalla cilindrata di 600 cc e più. Scatta infatti da 0 a 100 in 6,2 secondi. Sarà in vendita nel 2014. EICMA è stata l’occasione 6 Scarica l’APP del Magazine Periodico elettronico di informazione motociclistica per BMW di comunicare i prezzi dei modelli 2014: Per la BMW R 1200 GS Adventure il prezzo è di 17.450 Euro. Per la BMW R 1200 RT il prezzo è di 18.200 Euro. Per la BMW R Nine T il prezzo è di 15.530 Euro. Per la BMW S 1000 R il prezzo è di 12.900 Euro. Per il BMW C evolution il prezzo è di 15.750 Euro BYLOT Il costruttore artigianale brianzolo, e grande appassionato di Enduro, presenta a Milano la sua nuova moto di 80 cc, rigorosamente a due tempi con motore Derbi e cambio a 6 marce. Pesa solo 73 kg. La produzione partirà raggiunti i 100 ordini. Dopo il primo prototipo della Daytona SixDays 175, presentata l’anno scorso, la gamma ora si arricchisce di una versione che farà la gioia di tanti appassionati. Peso piuma, e tintinnio metallicoallo scarico sono le prerogative della nuova 80 Regolarità Competizione 6v e della versione Fangone Cross dotata di una carrozzeria monoscocca in alluminio. Brough Superior La storica e inimitabile Brough Superior riparte con una nuova proprietà. Lo storico marchio britannico risorge sotto la spinta di Mark Upham che, a novant’anni dalla nascita delle famosa SS100, ha svelato proprio a Eicma la SS100 del terzo millennio. Un progetto ambizioso, quello di Upham, ma lui ha le idee molto chiare e già ha trovato, e speso, 4 milioni di euro soltanto per la realizzazione del motore. DUCATI Arriva la terza generazione della leggendaria naked di Borgo Panigale, la Monster 1200, spinta dal Testastretta 11° DS. 145cv, 182kg, ride-bywire ed un’estetica moderna che non dimentica le origini. Si chiama 1199 Superleggera e non si EICMA era mai visto niente di simile sino ad oggi. Un sogno che diventa realtà. Un livello tecnologico e ingegneristico mai proposto prima. Un progetto incredibile e senza precedenti. E’ con queste parole che la Casa di Borgo Panigale presenta la Superleggera, ultima nata del marchio Bolognese. La sfida era quella di progettare la moto stradale più estrema e tecnologica di sempre, lasciando carta bianca agli ingegneri. Magnesio, fibra di carbonio, titanio sono i materiali impiegati per arrivare al peso di appena 155 kg a secco. Il bicilindrico Superquadro nella sua versione 1199 cc raggiunge la ragguardevole potenza di 200 cavalli. Dal suo debutto, comunica Ducati, sono già state vendute più del 75% delle 500 moto che verranno prodotte. Il prezzo è di 66.000 euro. La Ducati Multistrada Granturismo si offre al pubblico in una nuova livrea rosso Ducati mentre la 1199 Panigale S è stata presentata nella versione Dark Stealth con in livrea alternativa total black. 7 Ricevi Moto.it Magazine » Spedizione su abbonamento gratuito ENERGICA Il gruppo CRP si presenta all’EICMA con la prima superbike elettrica italiana, la Energica EGO. Monta un motore elettrico da 100 KW di potenza e 195 Nm di coppia. HARLEY-DAVIDSON Riflettori puntati a Milano sulle novità 2014 che Harley-Davidson presenta in occasione di EICMA 2013: due entry-level dalla linea retrò, che promettono però di mantenere lo standard qualitativo di Harley-Davidson, e che puntano a fidelizzare al Marchio i clienti più giovani. Sono la Street 500 e la Street 750: arriveranno nella primavera del 2014 ad un prezzo, promette la Casa, decisamente accessibile: sarà l’Harley più economica, e costerà meno di una Sportster. 8 Periodico elettronico di informazione motociclistica HONDA La Casa dell’Ala aggiunge un nuovo modello alla famiglia delle bicilindriche con motore da 670cc. Si chiama CTX700 ed è una cruiser, declinata in due versioni: nuda e semicarenata. Si tratta di un model year 2014, destinato inizialmente al mercato USA. Per la sua presentazione al pubblico europeo è stata scelta Eicma. La Honda VFR800F è stata completamente aggiornata sia esteticamente che tecnicamente. Per sviluppare il nuovo modello 2014 il team di progetto Honda ha ascoltato con molta attenzione i suggerimenti dei suoi appassionati clienti. L’obiettivo è stato quindi creare una moto che mantenesse intatta la qualità e l’affidabilità, risultato ottenuto aggiornando profondamente il motore V4 Vtec. Honda aggiorna la nuova NC750S e la NC750X. Il motore da 745cc offre coppia e più potenza Scarica l’APP del Magazine lungo tutto l’arco di giri. Lo sviluppo di questo modello ha interessato anche l’elettronica di bordo l’impianto frenante, con un nuovo ABS a due canali e le finiture, con un plexiglas del cupolino più esteso e protettivo. Integra cresce di cilindrata fino a 750cc con la ciclistica si avvale di un nuovo leggero forcellone in alluminio e dell’ABS di serie. Honda CTX1300 si presenta come una Touring in stile maxi cruiser con un equipaggiamento di serie completissimo. Il cuore e l’anima della CTX1300 è il suo motore V4 longitudinale da 1.261 cc. Derivato dall’unità montata sulla tourer ST1300 Pan-European è stato completamente aggiornato con il preciso obiettivo di enfatizzare l’erogazione di coppia e potenza ai regimi bassi e medi. L’adventure Sports Tourer, Honda Crosstourer, combina le caratteristiche delle tourer sportive, con il suo potente motore EICMA V4 di derivazione VFR1200F, con le caratteristiche delle moto off-road. Il motore del Crosstourer, equipaggia anche la versione con cambio sequenziale a doppia frizione DCT. In risposta alla domanda dei clienti più sportivi, che utilizzano la Fireblade principalmente in circuito, viene introdotta la CBR1000RR-SP. Una versione “Sport Production”, specifica per la guida in pista ma perfettamente omologata per l’utilizzo su strada. Anche il suo look è speciale e la rende inconfondibile. Insieme alla Honda CBR1000RRSP è stata presenta una nuova evoluzione della CBR1000RR Fireblade con un motore con testata riprogettata, un sistema di scarico evoluto e un set-up ottimizzato del sistema di iniezione elettronica Honda PGM-DSFI.. Una versione “Sport Production”, specifica per la guida in pista ma perfettamente omologata per l’utilizzo su 9 Ricevi Moto.it Magazine » Spedizione su abbonamento gratuito strada. Non poteva mancare la CBR650F, una nuova sportiva di media cilindrata con carenatura integrale spinta da un motore a 4 cilindri in linea tutto nuovo, con telaio a doppio trave in acciaio a sezione ellittica e forcellone in alluminio. Honda pensa anche ai giovani e i tecnici Honda hanno scelto di evolvere la piccola CBR250R, una divertente sportiva di piccola cilindrata, realizzando la nuova CBR300R. Con un look ispirato alla CBR1000RR e con 37 cc in più. Nell’ambito delle naked di media cilindrata la nuova CB650F volta pagina rispetto alla ormai conosciuta Hornet, della quale non rappresenta l’erede. Completamente nuova è stata progettata da un team di giovani e appassionatissimi ingegneri che hanno sviluppato un concetto di performance totalmente diverso. Spinta da un nuovo motore a 4 cilindri in linea, per il 2014 acquisisce un nuovo telaio a doppio trave in acciaio a sezione ellittica e il forcellone in alluminio. 10 Scarica l’APP del Magazine Periodico elettronico di informazione motociclistica HUSQVARNA La Casa motociclistica presenta a Milano una innovativa concept di 690 cc, la Concept 701, con 75 cv e componenti al top. A stupire è lo stile che prefigura le moto che verranno. INDIAN Indian presenta la Chief Classic, alimentata da un motore completamente riprogettato, con 138.9 NM di coppia. La versione Vintage invece è superequipaggiata e richama lo stile più classico del marchio. LML Un nuovo modello con trasmissione a variazione continua in arrivo per la line-up della Casa indiana presso i rivenditori entro la prima metà del 2014. KAWASAKI Viene svelata a Eicma la nuova versione della famosa Z1000, la naked che fin dalla sua presentazione, nel 2003, ha rappresentato il punto di riferimento di molte supernaked e rappresenta il prossimo balzo in avanti della famiglia Zeta. Comincia così il comunicato Kawasaki diffuso assieme alle prime immagini dell’inedito scooter J300: “Con l’ambizione di incrementare la propria presenza nel già nutrito mercato della mobilità urbana ed extra-urbana, Kawasaki mette in atto un ambizioso progetto per introdurre il suo primo scooter nel mercato europeo. Con un design interamente studiato da un team di progettazione dedicato, il nuovo scooter J300 presenta interessanti spunti visivi. La lettera J sta per Jyounetsu che significa passione in giapponese. Sulla base meccanica, estesa a motore e ciclistica, fornita dal partner strategico Kymco, EICMA lo sviluppo, il design e l’approccio ingegneristico al prodotto finale sono stati sviluppati esclusivamente dal team di progettazione e ingegneria di Akashi con il supporto del reparto europeo di ricerca e sviluppo”. Disponibile presso i concessionari ufficiali già da fine 2013 ,il J300 sarà presentato ufficialmente alla stampa e al pubblico al Salone di Milano martedì 5 novembre. KTM Debuttano a Milano tre super sportive monocilindriche che segnano il debutto della Casa austriaca nelle cilindrate medio piccole. Sono le RC125, 250 e 390, hanno estetica molto aggressiva e dotazione di buon livello. Con tanto di iniezione, sospensioni WP e Abs di serie. Potenze rispettive di 15, 26 e 43 cavalli, pesi a vuoto di benzina da 135 a 147 kg a seconda delle versioni di cilindrata. A Eicma si potrà ammirare anche la 1290 Super Duke R, di cui abbiamo pubblicato qui la prova. 11 Ricevi Moto.it Magazine » Spedizione su abbonamento gratuito Scarica l’APP del Magazine Periodico elettronico di informazione motociclistica EICMA aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa bbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbb bbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbb bbbbbbbbbbbbbbb KYMCO La Casa coreana rinnova completamente il suo cavallo di battaglia, l’Agility che sarà proposto nelle cilindrate 125 e 200. K-XCT 300i e Xciting 400i nel 2014 arriveranno nella versione con ABS. MOTO GUZZI Il modello di Mandello che sta raccogliendo risultati di vendita molto buoni si rinnova. La V7 in versione 2014 prosegue la sua evoluzione alla ricerca di dettagli ancora più originali e in linea con lo stile in cui si declinano adesso le tre versioni della V7, Stone, Special e Racer. La V7 Stone, ora in cromia total-black, esalta il suo look cittadino, la V7 Special è più conformista nella grafica “Essetre” che riedita la prima V750 dotata di freni a disco e la raffinata Racer, si riconferma la più particolare. Per tutte l’unica novità in comune è 12 di matrice tecnica: un nuovo volano in bagno d’olio sostituisce il precedente alternatore a secco, modificando leggermente il frontale del bicilindrico a V di 90°. MV AGUSTA L’anno scorso a Eicma una delle moto più ammirate è stata la MV Rivale (qui la prova), moto che da pochi giorni è nelle concessionarie. Quest’anno la regina dello stand MV Agusta è la Turismo Veloce 800. Come si sa, questa nuova versione adotta la piattaforma comune di motore e telaio della neonata gamma a tre cilindri, con il motore attualmente di 675 e 800 cc ma già progettato per arrivare attorno alla cilindrata 900. Ha un impatto decisamente sportivo pur nel rispetto di una impostazione sport touring, lo conferma il frontale che ricorda molto la F3. Ci sono i paramani con frecce integrate stile Rivale, assieme alle borse laterali rigide e a una sella di maggiori dimensioni per il passeggero. PATON La S1 650 è la prima Paton stradale da quando Giuseppe “Pep” Pattoni e Lino Tonti, dopo la chiusura del reparto corse della Mondial, nel 1957, costruirono la prima Paton da corsa, creando un marchio chiaramente ricavato dai rispettivi cognomi. Si tratta dunque della prima volta in assoluto che un marchio storico del mondo delle competizioni motociclistiche viene trasferito su una moto stradale. La Paton S1 si propone come una miscela artigianale di linee classiche e contenuti tecnologici moderni. Ed essendo evidente che realizzare una versione stradale omologata Euro 3 del motore montato sulle Paton Replica sarebbe equivalso ad alzare il costo dell’operazione a livelli folli, andava quindi identificato un propulsore già esistente vicino il più possibile al vecchio Paton, ma già bell’e pronto e, naturalmente, affidabilissimo. PEUGEOT Il Django è la vera novità di Peugeot per il 2014. Linee anni ‘50, tecnologie moderne e possibilità di personalizzazione e configurazioni da far girare la testa. Lo Streetzone, novità 2014 ha il manubrio naked, forcella a steli rovesciati e marmitta corsaiola. Tutti dettagli che gli conferiscono uno stile da piccolo racer urbano e lo Il classico intramontabile di Peugeot, il Geopolis 300, viene presentato per il 2014 in due nuove colorazini (bianco perlato e titanio) e con una sella dall’ergonomia ridisegnata. Anche il Tweet Evo si rifà il trucco e con cura dei dettagli e nuovi abbinamenti cromatici punta a un’estetica più elegante. Nuovo anche l’ammortizzatore posteriore 13 Ricevi Moto.it Magazine » Spedizione su abbonamento gratuito regolabile su 3 posizioni. La gamma Citystar si arricchisce con l’arrivo di due nuove motorizzazioni raffreddate ad aria: 125 e 150 cm3 PIAGGIO Il tre ruote Piaggio è largamente il numero uno in Europa della categoria che ha il merito di avere inventato. Le versioni LT del tre ruote italiano si rinnovano. Due modelli: MP3 LT Business e MP3 LT Sport. Per entrambe, la possibilità di poter essere guidate con la sola patente auto, la “B”. Ampia la disponibilità di colori e accessori originali dedicati. Piaggio Mp3 LT è disponibile con motorizzazioni sia da 300 sia da 500 cc. Il best seller a ruote alte di Piaggio, nelle cilindrate 125 e 150 cc, si presenta ampiamente rinnovato, in particolar modo nella ciclistica e nel motore: Liberty 3V 125 e 150 offre più sicurezza, più comfort, più prestazioni, più spazio, con consumi di carburante e costi di gestione drasticamente ridotti. E aumenta lo spazio nel sotto sella. 14 Scarica l’APP del Magazine Periodico elettronico di informazione motociclistica Il Fly 50 e 125 è stato rivisto nelle forme ma soprattutto nei contenuti. Il serbatoio sotto alla pedana lascia lo spazio per due caschi nel vano sotto sella. Nuovo il telaio mentre il serbatoio carburante è stato posizionato sotto la pedana, una soluzione estremamente razionale che consente appunto di non sacrificarne la capacità e di aumentare la possibilità di carico del vano sotto sella che così può ospitare 2 caschi demi-jet con visiera. QUADRO L’azienda svizzera presenta la versione definitiva del “Quadro4”, l’innovativo veicolo a quattroruote. Uno scooter che raddoppia la sicurezza delle due ruote anteriori con due ruote anche al posteriore. Il sistema basculante, idraulico e brevettato, è il medesimo già adottato per l’avantreno sul tre ruote. Il motore è lo stesso monocilindrico 350 del Quadro S, capace di erogare 27 cv. SUZUKI Un atteso ritorno quello della V-Strom 1000, che Suzuki ha mostrato a Le Mans ma che ha scelto l’appuntamento di Eicma per svelarla ufficialmente al pubblico. Il risultato è una moto tutta nuova, a partire dal motore. Cresce la cilindrata (da 996 a 1037 cc grazie all’alesaggio portato a 100 mm, invariata la corsa di 66 mm), i cavalli sono ora 100 a 8.000 giri (prima 96 a 7.600), la coppia sale a 103 Nm a soli 4.000 giri (prima 101 a 6.400). Scende il peso, che oggi fa della VStrom 1000 una delle maxi più leggere (a livello di KTM Adventure 1190 e Ducati Multistrada, per fare esempi immediati): pesa 228 kg col pieno di 20 litri e tutti i liquidi (pesava prima 236 kg). Per il 2014 novità anche nel segmento scooter di Suzuki, con i Burgman 125 e 200 Abs. Il piccolo Burgman cresce in qualità e finiture per essere venduto in tutto il mondo. Disponibile con ABS, ha consumi ridotti (35 km/l il 200) e un vano EICMA sotto sella da ben 41 litri. La strumentazione ha ora il contagiri e l’Eco Drive Indicator che aiuta il guidatore a guidare con un occhio più attento ai consumi. Consumi che sono, nel dato dichiarato, eccellenti; al 125 basta 1 litro per coprire in media 34 km, il 200 arriva a 35,1 km/l. L’autonomia è notevole grazie al serbatoio da 10,5 litri. SYM Sym presenta a Eicma 2013, oltre alle altre novità, la versione da 600cc del proprio maxiscooter MAXSYM, che sarà disponibile in due versioni, Classic e Sporty, entrambe dotate di ABS di serie. Il Fiddle III beneficia dimodifiche ai motori 125 e 200 hanno visto aumentare la loro potenza fino a rispettivamente 7,8 e 9,5 kW. Il GTS-Joymax invece sarà dotatao del sistema start&stop. TACITA Il giovane marchio italiano ha presentato al Salone tre modelli da fuoristrada, tutti a propulsione 15 Ricevi Moto.it Magazine » Spedizione su abbonamento gratuito elettrica, con base comune T-Race e definizione cross, enduro e rally. Più un carrello porta moto con pannelli fotovoltaici. La T-Race ha partecipato alMerzouga Rally del 2012, prima moto elettrica a farlo, e in occasione di Eicma 2013 è arrivata la presentazione della versione di serie da essa derivata. Che è stata declinata in tre varianti: T-RC da cross, T-RE da enduro e T-RR da rally. presenta rinnovata più nel look che nel contenuto tantissimi dettagli cromati o verniciati in nero. Aspetto aggressivo e decisamente dark anche per la Triumph Tiger 800 XC che nella versione Volcanic Black sfoggia il contrasto tra il rosso di telaio e cupolino con lo stile dark che si estende anche su manubrio, maniglioni e paracalore. TRIUMPH Vespa, brand del gruppo Piaggio, presenta ad EICMA 2013 la nuova “Primavera”. Dopo 45 anni la Vespa Primavera scopre una seconda giovinezza con un nuovo modello che in comune con la sorella maggiore ha solo il nome e lo spirito. Nella nuova Primavera infatti non vi è traccia di nostalgia nemmeno nelle linee e le soluzioni tecnologiche sono assolutamente moderne. La Casa inglese si presenta al salone con novità principalmente nel settore cruiser. Partendo dall’America nell’allestimento LT, che di serie è accessoriata di tutto punto, progettata per rendere pratici e confortevoli anche i viaggi più lunghi. Le Thunderbird Commander e LT si svelano ad EICMA con una serie di novità, dal telaio alle geometrie, fino alla doppia imbottitura della sella, tutte pensate per garantire piacere di guida, confort e fruibilità; senza rinunciare però all’estetica. La LT esce dalla fabbrica iper accessoriata e pronta per i lunghi viaggi. Nuovi colori per la Speedmaster. La piccola cruiser inglese si 16 Scarica l’APP del Magazine Periodico elettronico di informazione motociclistica VESPA VICTORY La Hammer S è una miscela di moto sportiva e muscolosa, con una colorazione che si ispira direttamente alle drag racing americane. Nel 2014, la Victory Hammer S sarà disponibile anche versione LE in edizione limitata con tiratura di 200 esemplari. YAMAHA Yamaha lancia ad EICMA 2013 una nuova roadster che amplia la gamma Yamaha MT, la Yamaha MT-07. Spinta dal nuovo bicilindrico fronte marcia da 689 cc è capace di erogare una potenza di 74,8 CV per peso a secco 164 kg. La famiglia MT-09 si amplia con l’arrivo della Street Rally. Che ha impostazione motard grazie alla dotazione di accessori originali. Sarà in vendita da primavera. La Yamaha XV1300A Casual Full Dress è la versione iper accessoriata della XVS1300A, monta capienti borse laterali rigide e una carena con un ampio parabrezza. Per il 2014 anche la Yamaha XT1200ZE riceve una lunga lista di aggiornamenti. Il motore guadagna 2CV in più di potenza massima, nuovo il sistema di regolazione elettronica delle sospensioni e controllo di trazione di serie. Yamaha entra nel segmento dei tre ruote con un concept molto vicino a quello che presto vedremo sulle strade, il EICMA Tricity. Meno di 150 chili, motore 125cc e un presso inferiore ai 4.000 €. Per il 2014 i modelli X-Max si presentano con tante novità, soprattutto nel look; numerose innovazioni alla ciclistica e rifiniture stilistiche tutto a un prezzo più basso del modello precedente. Per il T-Max Bronze MAX l’esclusività il suo emblema e la ricercatezza dei dettagli il suo orgoglio. Vernice bronzea e nero-lucida si sposano alle cuciture dorate della sella e alla cornice in legno della strumentazione. Yamaha presenta anche tre special, modelli che danno forma alla creatività dei customizzatori che, partendo da due SR400 e una XJR1300, hanno reinventato lo stile delle tre Yamaha esaltandone le caratteristiche peculiari. ZERO MOTORCYCLES La casa californiana Zero Motorcycles porta all’EICMA la gamma di moto a propulsione elettrica. La gamma principale prevede su di una medesima base di telaio e powertrain lo sviluppo di due modelli, uno stradale ed uno d’ispirazione enduristica. 17 Ricevi Moto.it Magazine » Spedizione su abbonamento gratuito Periodico elettronico di informazione motociclistica Claudio Domenicali, Ducati “Il 2012 è stato un anno record per le vendite. Nel 2014 vogliamo tornare competitivi anche nelle corse” Scarica l’APP del Magazine EICMA aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa bbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbb bbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbb bbbbbbbbbbbbbbb di Andrea Perfetti | L’amministratore delegato di Ducati, Claudio Domenicali, ha presentato le novità 2014 della Casa bolognese presso il Museo della Scienza e della Tecnologia di Milano L’ amministratore delegato di Ducati, Claudio Domenicali (nella foto con Walter de Silva, Responsabile del Design del Gruppo Volkswagen), ha presentato le novità 2014 della Casa bolognese presso il Museo della Scienza e della Tecnologia di Milano. Si tratta della esclusiva Ducati Superleggera, una vera moto da corsa realizzata in soli 500 esemplari (già quasi tutti venduti), e della nuova Ducati Monster 1200 (standard ed S) che non fa nulla per celare la parentela stilistica con la prima leggendaria Monster, la M900 del 1993. Domenicali ha descritto il 2012 come un anno positivo per la Ducati, nonostante la crisi economica. L’azienda italiana ha infatti venduto 44.100 moto e si appresta a chiudere anche il 2013 con lo stesso risultato. L’amministratore delegato ha dichiarato che “Ducati contrasta la crisi mondiale grazie alla distribuzione geografica delle vendite nel mondo. Per fare questo anche nel futuro metterà sempre il prodotto al centro del proprio lavoro. Fondamentale anche l’alta qualità, vogliamo realizzare oggetti di valore, fatti bene. In un mondo in evoluzione vogliamo fare moto emozionanti, abbiamo già in mente come sarà la nostra moto del futuro. Avrà motori godibili anche andando piano, sarà sempre più leggera e anche sicura grazie all’elettronica. Performance redifined, questa è la nostra strada. Per questo la moto sportiva resta per noi essenziale”. Claudio Domenicali ha quindi 18 spiegato cosa rappresenta la Ducati Superleggera, che risponde in pieno a questi criteri: “Questa moto rappresenta lo spirito Ducati. È la migliore sportiva di sempre fatta a Borgo Panigale. Ha una tecnologia finora riservata alle moto da gara. Al Mugello col nostro Alessandro Valia ha girato in 54 e 9. Saranno contenti i nostri clienti. L’abbiamo offerta a nostri 500 selezionati appassionati del mondo Ducati”. La novità più ammirata della Ducati a EICMA 2013 sarà sicuramente la nuova Monster 1200. Di lei Claudio Domenicali ha detto: “Abbiamo lavorato moltissimo per creare un vero Monster. L’abbiamo fatto e rifatto per arrivare al risultato che volevamo. Per ben due volte il progetto del nuovo Monster è stato rifatto totalmente perché volevamo essere tutti più che convinti della nuova moto, che rappresenta tanto nella storia della Ducati. Abbiamo lavorato tanto su ogni singolo componente, il motore ha lo stesso carattere ai bassi del due valvole pur essendo un quattro. Abbiamo anche creato una ricca serie di accessori. Oltre alla versione standard c’è la S, con freni, sospensioni e cerchi speciali. Anche il motore ha 10 cv in più, 145”. Bene le vendite, c’è da lavorare nelle corse Claudio Domenicali è felice del risultato commerciale della Ducati nel mondo, grazie alle vendite in America, Asia ed Europa. Il mondo delle corse è invece stato difficile, è stato infatti un anno pesante sia in MotoGP che in Superbike. Oggi Audi ha rimesso le corse al centro degli obiettivi Ducati. Ancora Domenicali: “Tante cose vanno cambiate, nella parte tecnica, organizzativa e nei piloti. La nostra moto ha un gap pesante, e vogliamo tornare tra i primi. Siamo consapevoli del momento difficile, ma abbiamo chiara l’importanza delle competizioni per la Ducati e stiamo lavorando per tornare competitivi”. 19 Ricevi Moto.it Magazine » Spedizione su abbonamento gratuito Periodico elettronico di informazione motociclistica EICMA 2013 Honda torna grande protagonista di Maurizio Gissi | Con sei modelli nuovi e sette evoluzioni, Honda affronta il 2014 da numero uno. Spaziando in molti segmenti, occupandosi di preservare il portafogli ma anche di dare libero sfogo alla passione C om’era già accaduto l’anno scorso, Honda ha scelto gli spazi della Pelota di via Palermo, a Milano, per il lancio stampa delle novità 2014. Una scelta non casuale, a sottolineare la continuità con cui la Casa numero uno al mondo sta affrontando i cambiamenti globali del mercato della moto. E’ risaputo che Europa, Stati Uniti, e in generale gli - ex - ricchi mercati occidentali, quelli che un tempo trainavano la vendite mondiali, sono in sofferenza quando non in vera difficoltà. Mentre si affacciano i Paesi asiatici e il Sud America come importanti consumatori e non soltanto produttori di modelli molto semplici. I motociclisti stanno cambiando e le moto non possono che adeguarsi a questi cambiamenti globali, tentando di archiviare il periodo buio iniziato nel 2008 – all’affacciarsi della peggiore crisi economica e finanziaria dal dopoguerra – per guardare avanti. Fra i maggiori costruttori, è stata proprio Honda a cambiare ritmo nelle ultime stagioni. Per convincersene basta guardare le moto presentate a fine 2011, alla fine dell’anno scorso e quest’oggi. In totale fanno circa una trentina di modelli, da 125 a 1.800 cc. “Negli ultimi tre anni c’è stato un forte impegno di rinnovamento – ci ha detto Vito Cicchetti, direttore generale di Honda Italia – e dopo un periodo nel quale abbiamo dovuto rispondere alla crisi, stavolta siamo tornati a occuparsi di moto importanti, non soltanto badando di combattere la crisi con moto più economiche”. In queste parole sono chiari i 20 riferimenti alle tante moto a quattro cilindri presentate a Milano. Le due CBR 1000 Fireblade, RR SP, le due inedite 650, la ampiamente rivista VFR 800F, la turistico-cruiser CTX 1300 con motore V4 ex Pan European, la stessa Crosstourer con il suo V4 ulteriormente affinato e arricchita. A fare bingo quest’anno non è arrivata l’ipersportiva 1000 con motore V4. Ma si sa che la moto c’è ed è pronta: si tratta di far quadrare i volumi di vendita e il prezzo in un mercato delle iper sportive, che è sempre più specializzato ma anche piccolo e costoso. Tuttavia la CBR 1000 SP si affaccia al prossimo campionato superbike, oltre che nelle vetrine delle concessionarie, con ben maggiore consistenza. John McGuinness, il campionissimo del TT che ha tenuto a battesimo la nuova Fireblade alla Pelota, ha detto:”Posso assicurarvi che questa CBR è un bel passo in avanti, ve lo posso assicurare dopo averla vista nei dettagli e sono felice di poter correre l’anno prossimo con questa moto, al TT e non solo”. Anche Carlo Fiorani, responsabile di Honda Europa per l’attività sportiva, ne è convinto: “Per il campionato 2014 non ci sarà la V4, ma la nuova SP offre comunque dei vantaggi che prima non avevamo. Si tratta di un deciso passo in avanti”. A guardare tutte assieme le nuove moto si nota ancora di più la volontà di tornare all’identità di marca che recentemente si era assopita. Anche nelle colorazioni, con la maggior parte dei modelli, nuova Integra compresa, che sfoggiano le tinte e le grafiche HRC d’ordinanza: bianco, rosso e blu in Scarica l’APP del Magazine EICMA aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa bbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbb bbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbb bbbbbbbbbbbbbbb geometrica alternanza. Perché l’attività sportiva conta moltissimo per la Casa dell’Ala che in mezzo alla dozzina di novità 2014 più o meno inedite di Milano ha voluto esporre la CRF 450 Rally, fresca vincitrice del Rally del Marocco con il portoghese Paulo Gonçalves. Un’altra splendida moto da gara firmata HRC dalla quale deriverà presto la versione di serie. “Sarà dedicata ai piloti – ci ha detto Martino Bianchi, coordinatore dell’attività agonistica rally raid e Dakar – perché raffinata e costruita con la stessa cura della moto ufficiale”. Dopo il passo falso di Barrea, Gonçalves ha lasciato il ruolo di portatore d’acqua per far parte del terzetto di vertice tra i piloti Honda alla prossima Dakar: “Questa moto ha una facilità di guida pazzesca – ha detto il portoghese – ed è molto maneggevole: speriamo di dare del filo da torcere agli arancioni (alle KTM, nda) questa volta!”. Tornando alle moto di serie, nel 2014 Honda ha veramente colpito a tutto campo in fatto di cilindrate, ma soprattutto di tipologie e fasce di prezzo. Il contenimento del prezzo è diventato un mantra che però bisogna sapere interpretare. La CBR300R è una semplice monocilindrica ma esteticamente non lo diresti, le bicilindriche 700 sono salite a 750 cc, mentre sono arrivate le tre cruiser CTX nate soprattutto per gli Stati Uniti. Saranno invece costruite in Thailandia, dove già Honda produce ad esempio la MSX 125, le quadricilindriche CBR650F e CB650F. Che in questo modo saranno più concorrenziali della Hornet 600, ancora in produzione ma destinata prima o poi a uscire di scena. “La VFR porta con sé molte novità, tecniche e funzionali – aggiunge Cicchetti –, più di quanto l’estetica che ricorda la precedente versione lascia immaginare. Ha un nuovo forcellone, gli attacchi integrati per le borse, finiture molto curate”. Per i prezzi è però presto parlarne “Non credo che li comunicheremo prima di gennaio, perché vogliamo verificare molte cose e soprattutto vogliamo essere molto competitivi. Non soltanto nella qualità che fortunatamente ci viene riconosciuta alta”. 21 Ricevi Moto.it Magazine » Spedizione su abbonamento gratuito Scarica l’APP del Magazine Periodico elettronico di informazione motociclistica N tition. uovi colori per la Caponord 1200. Oltre al grigio Metallo, al rosso Formula e al bianco Glam, si aggiunge ora l’accattivante e atteso nero Compe- La ciclistica Il layout del telaio prevede una struttura mista, formata da un traliccio di tubi in acciaio ad alta resistenza collegato a una coppia di piastre in alluminio pressofuso. Il nuovo telaietto posteriore in acciaio assicura estrema solidità nel caso si viaggi a pieno carico. Caponord 1200 prevede un ammortizzatore regolabile manualmente nel precarico molla e nell’idraulica in estensione e una forcella USD completamente regolabile (estensione, compressione e precarico della molla) con steli di 43 mm, impreziosita da piedini fusi in conchiglia. Le ruote in alluminio, entrambe EICMA di 17 pollici contribuiscono a ridurre al minimo i momenti giroscopici delle masse non sospese. L’impianto frenante Brembo, prevede, all’avantreno, una coppia di dischi flottanti in acciaio di 320 mm e nuove pinze mono blocco a 4 pistoncini e attacco radiale. Al retrotreno è presente un disco di 240 mm e una pinza flottante a singolo pistoncino. Un ABS disinseribile a due canali completa la dotazione di serie. Il motore Il bicilindrico di Aprilia vanta una tecnologia costruttiva molto avanzata e un attento studio della fluodinamica interna, volta a migliorare la combustione, diminuire gli attriti, massimizzando le prestazioni. Il motore è stato oggetto di importanti evoluzioni, sia di software sia di hardware, al fine di ottenere un’erogazione più progressiva fin dai bassi regimi (a vantaggio del comfort) Aprilia Caponord 1200 Travel Pack Black La più sofisticata versione della Caponord 1200, la Travel Pack adotta di serie le sospensioni semiattive ADD, Cruise Control, le motovaligie rigide laterali e il cavalletto centrale. Ora disponibile in nuove colorazioni 22 23 Ricevi Moto.it Magazine » Spedizione su abbonamento gratuito ed esaltare il piacere di guida grazie a valori di coppia ancora più elevati (a vantaggio del divertimento), migliorando al contempo i consumi di carburante. qualsiasi percorso. Livello 3: ideale per affrontare in sicurezza le situazioni difficili, come ad esempio i fondi a bassa aderenza, mantenendo un controllo totale. Elettronica Allestimento Travel Pack Oltre al Ride-by-wire La tripla mappatura (Rain, Touring, Sport) selezionabile anche in corsa dal pilota, consente di avere una moto con tre caratteri molto differenti. ABS e controllo di trazione (aTC) sono entrambi disinseribili e di serie su Caponord 1200. L’aTC (Aprilia Traction Control) è il sistema di controllo della trazione, derivato dall’Aprilia Performance Ride Control (aPRC) della RSV4. I 3 livelli di controllo sono regolabili in dipendenza dei differenti tipi di guida e di condizioni dell’asfalto: Livello 1: per un’esperienza di guida sportiva assolutamente pura, tutta divertimento ed adrenalina. Livello 2: adatto alla città e al turismo e in generale per gestire la grande potenza del motore su 24 Scarica l’APP del Magazine Periodico elettronico di informazione motociclistica Caponord 1200 è disponibile anche con l’allestimento Travel Pack, che comprende aDD (Aprilia Dynamic Damping), aCC (Aprilia Cruise Control), cavalletto centrale e motovaligie laterali. aDD (Aprilia Dynamic Damping) è il nuovissimo sistema dinamico di sospensioni semiattive sviluppato da Aprilia e coperto da quattro brevetti. Il sistema aDD misura l’energia trasmessa al veicolo dalle asperità dell’asfalto e adegua, in tempo reale, la taratura dell’idraulica di forcella e ammortizzatore per minimizzare le accelerazioni sul telaio e quindi massimizzare il comfort. Per raggiungere il massimo delle performance in tutto il range di frequenza di funzionamento di forcella e ammortizzatore, aDD utilizza un EICMA algoritmo “comfort oriented” brevettato, che combina i principi dei noti algoritmi skyhook e acceleration driven damping. Il Travel Packinclude l’ammortizzatore con piggy back incorporato, regolabile elettricamente nel precarico della molla in 4 posizioni predefinite, evidenziate con specifiche icone sulla strumentazione digitale: solo pilota, pilota con passeggero, solo pilota con motovaligie, pilota e passeggero con motovaligie. Esclusiva brevettata del sistema Aprilia è poi la modalità di controllo automatico del precarico della molla. Una volta selezionata questa opzione, il sistema è in grado di rilevare da solo il carico imbarcato sulla moto (peso carburante, pilota e passeggero, bagagli, etc.) e adeguare automaticamente il precarico al valore ottimale per il corretto bilanciamento della moto. L’ApriliaCruise Control consente di impostare la velocità desiderata e mantenerla costante anche in caso di salite o discese, senza necessità di agire sul comando del gas. Il sistema si disattiva automaticamente qualora il pilota agisca su uno qualsiasi dei comandi di freno/frizione/pulsante Cruise Control e risulta molto utile nelle lunghe percorrenze autostradali, poiché aiuta a risparmiare carburante e rende la guida meno affaticante. La strumentazione completamente digitale che equipaggia Caponord 1200 è del tutto nuova: il pannello full LCD integra il tachimetro, il contagiri, l’odometro generale e due parziali, il livello del carburante e la temperatura del liquido di raffreddamento. Inoltre è presente l’indicatore della mappatura selezionata (S,T,R) e quello della regolazione elettrica del precarico molla dell’ammortizzatore (Travel Pack). Viene indicata anche la marcia inserita, il livello di regolazione dell’aTC e il funzionamento delle manopole riscaldabili (previste in optional). Colori disponibili Affianco al grigio Metallo, al rosso Formula e al bianco Glam, si aggiunge ora l’accattivante e atteso nero Competition. 25 Ricevi Moto.it Magazine » Spedizione su abbonamento gratuito Scarica l’APP del Magazine Periodico elettronico di informazione motociclistica kgm) a 9000 giri. La lubrificazione è a carter umido, la frizione a bagno d’olio e il cambio a 6 velocità con trasmissione finale a catena. La carenatura essenziale permette a BN302 di avere linee molto slanciate, caratterizzata da un gruppo ottico dal design moderno. Il telaio è il classico traliccio in tubi d’acciaio, che insieme alle dimensioni contenute del veicolo, garantiscono la massima maneggevolezza. Le sospensioni sono affidate ad una forcella idraulica upside-down con steli da 41 millimetri di diametro all’anteriore e da un forcellone oscillante in acciaio, con ammortizzatore regalabile EICMA nel precarico molla al posteriore. L’impianto frenante è composto da un doppio disco di 260 millimetri di diametro, dietro invece un disco da 240 millimetri di diametro. I cerchi da 17” in lega di alluminio montano pneumatici 120/70 all’anteriore e 160/60 al posteriore. Interessante anche la capacità di serbatoio per una moto di questo genere, con ben 16 litri di capienza. BN302 è proposta nella colorazione arancione e bianca e sarà disponibile a partire dalla seconda metà del 2014. Il prezzo, ancora in via di definizione, si annuncia sicuramente concorrenziale. Media Benelli BN 302 Benelli pensa ai più giovani e presenta ad EICMA 2013 la BN302, una moto nata con l’intento di soddisfare chi per la prima volta si innamora delle due ruote più sportive. Spinta da un propulsore a due cilindri in linea 4 tempi con una potenza di 37cv C hiamarla entry-level sarebbe riduttivo. Questa Benelli BN302 infatti, è molto, molto di più. E’ sicuramente una moto pensata per i neofiti, per i più giovani, nata con l’intento di soddisfare al meglio chi per la prima volta si innamora delle due ruote più sportive e non ne può più fare a meno. Ma una volta salito in sella, anche il pilota 26 più esperto, non può che divertirsi con una moto così. La BN302 è la due ruote con cui prendere immediatamente confidenza. Il propulsore di Benelli BN302 è un due cilindri in linea 4 tempi, alimentato ad iniezione elettronica, con distribuzione a doppio albero a camme in testa e quattro valvole. Potenza e coppia, sono rispettivamente di 37Cv (27kW) a 11500 giri/min e 27Nm (2,75 27 Ricevi Moto.it Magazine » Spedizione su abbonamento gratuito Scarica l’APP del Magazine Periodico elettronico di informazione motociclistica EICMA Media Bimota BB3 di Maurizio Gissi | La nuova Bimota riparte con una super sportiva d’alte prestazioni degna delle prime famose moto riminesi. E’ la BB3, piccola quanto una Moto2 e motorizzata con il 4 cilindri BMW da 193 cavalli S ei novembre 2013, stand Bimota a Eicma. La folla (a proposito: non doveva essere una giornata riservata agli operatori?), assedia la pedana sulla quale un telo rosso copre la moto da svelare. Ai lati ci sono i nuovi proprietari, Marco Chiancianesi e Daniele Longoni. La data coincide con i quarant’anni di vita del marchio e con il compelanno del neo presidente Chiancianesi: una prima da ricordare insomma. Via il velo rosso ed ecco la BB3, che sta per Bimota BMW, terza 28 della serie. La prima BB1 era spinta dal monocilinrico 650, quello realizzato dalla Rotax assieme ai tecnici di monaco; la BB2 era stata presentata l’anno scorso proprio a Eicma ed è gia stata dimenticata. La BB3 ha ambizioni forti: riportare alla ribalta la nuova Bimota dopo le molte traversie patite negli ultimi anni. Le premesse ci sono: l’estetica disegnata da Enrico Borghesan ha ingombri e aerodinamica da Moto2, tanto che il passo è di soli 1.430 mm. La ciclistica progettata da Andrea Bevilacqua rinuncia al bitrave della S1000RR tedesca e raggiunge ingombri trasversali da classe 600. Sembra una moto da gara immatricolata e come tale costerà cara: si parla di 34.900 euro. La moto è anche leggera: sono dichiarati 179 kg a secco e la componentistica è ovviamente di primo livello visto il prezzo da pagare: sospensioni Ohlins di qualità, impianto frenate Brembo con pinze monoblocco, ruote fucinate. Il quattro cilindri BMW non cambia di una vite rispetto alla versione S1000RR, a parte piccole taratute imposte dal differente impianto di scarico. Eroga perciò 193 cavalli a 13.000 giri e una coppia massima di 112 Nm a 9.750 giri Anche l’intera gestione elettronica del propulsore, mapature, controllo di trazione, anti impennata, oltre che l’impianto Abs, sono quelli della iper sportiva BMW. Del tutto simile anche la soluzione del serbatoio carburante, da 17 litri, che si estende verso il sotto sella. 29 Ricevi Moto.it Magazine » Spedizione su abbonamento gratuito Scarica l’APP del Magazine Periodico elettronico di informazione motociclistica scarico, addolcendo la fasatura dell’albero a camme e adattando di conseguenza tutta la gestione elettronica, forte del sistema ride-bywire BMS-X (al posto della nuova BMS-KP adottata sulla superbike) che proprio sulla prima S1000RR aveva debuttato nella gamma della Casa di Monaco. Invariate naturalmente le misure caratteristiche del propulsore e l’impianto di alimentazione con doppio iniettore per cilindro, mentre qualche novità arriva nell’accensione, dove debuttano nuove bobine integrate e nuovi sensori di posizione per gli assi a camme. La personalità del motore cambia quindi in maniera abbastanza radicale, con un abbassamento del regime massimo di 2000 giri (12.000 contro i 14.000 della supersportiva RR) e una coppia massima che arriva a 112Nm a 9250 giri, offrendo però un andamento nettamente più favorevole – il vantaggio arriva a 10Nm – fino ai 7.500 giri e rinvigorendo così la risposta all’acceleratore e la guida nel misto. L’impianto di scarico in BMW S1000R di Edoardo Licciardello | Finalmente svelata l’attesa (e annunciata) naked nata sulla base della supersportiva S1000RR. 160cv a 11.000 giri, tanta coppia ai medi e 207kg in ordine di marcia. Il prezzo è di 12.900 Euro L’ aspettavamo da tempo, ne avevamo carpito le forme da foto e video rubati, ed eccola finalmente fra noi: la BMW S1000R – con una “R” sola – è la naked che a Monaco hanno creato spogliando la propria supersportiva senza però ridurne di una virgola la sostanza se non per quanto potesse servire a renderla ancora più godibile in quell’uso sportivo stradale che costituisce il pane quotidiano di un mezzo di questa estrazione. 30 EICMA acciaio inox, tronco e compattissimo, mostra lo stesso andamento di quello della S1000RR, e per una volta appare più attraente della proposta aftermarket (Akrapovic in titanio) nonostante gli importanti volumi del catalizzatore che sarebbe bello nascondere. Ci sentiamo facili profeti nel pronosticare grandi successi per i puntali sottomotore aftermarket. Elettronica di serie Nessun sacrificio invece in termini di dotazione elettronica, che segue la falsariga delle ultime proposte della Casa di Monaco. La S1000R dispone in configurazione di serie del Race ABS, del controllo di stabilità ASC e di due riding modes, Road e Rain – una dotazione che di fatto risponde a quasi tutte le esigenze del cliente tipo di un mezzo come la S1000R. La modalità pioggia agisce riducendo la potenza a 136cv a 9.500 giri e la coppia a 104Nm, ed addolcendo ovviamente la risposta al comando dell’acceleratore. Media Qualche cavallo in meno, tanta coppia in più Certe prestazioni interessano infatti solo relativamente su una moto come la S1000R, quindi a Monaco hanno pensato bene di smorzare la cattiveria in alto riducendo a “soli” 160 cavalli ad 11.000 giri la potenza massima aggiungendo però tanta coppia ai bassi e medi regimi. L’obiettivo è stato raggiunto lavorando profondamente sull’andamento dei condotti di aspirazione e 31 Ricevi Moto.it Magazine » Spedizione su abbonamento gratuito Optional invece la sostituzione del sistema ASC con il controllo di trazione dinamico (DTC), acquistabile separatamente o integrato nel Pacchetto Sport (che comprende anche il quickshifter e il cruise control) basato su sensori giroscopici in grado di determinare l’inclinazione della moto e quindi modificare l’intervento dell’elettronica. In questo modo si “libera” l’accesso alle modalità Dynamic e Dynamic Pro, espressamente dedicate alla guida in pista. Nella prima si modifica l’intervento del Race ABS, ritardandolo, e si disabilita il controllo di sollevamento della ruota posteriore oltre a rendere ancora più diretta la risposta dell’acceleratore e naturalmente rendere meno intrusivo l’intervento del controllo di trazione. La modalità Dynamic Pro, attivabile solo con l’inserimento di una chiavetta apposita, oltre a quanto sopra citato svincola completamente il 32 Scarica l’APP del Magazine Periodico elettronico di informazione motociclistica Race ABS dall’azione del freno posteriore, libera ulteriormente il controllo di trazione ed elimina il sistema anti-impennata. Molto bella anche la strumentazione combinata con contagiri analogico e quadro digitale con tachimetro, marcia inserita e diverse altre informazioni, che come avviene sulla S1000RR (ma fu la boxer HP2 Sport a proporre per prima questa funzionalità) può cambiare layout di visualizzazione in modalità Race. Diventano quindi disponibili informazioni come tempi sul giro, percentuali di accelerazione e frenata o numeri di cambiate giro per giro – tutti questi valori sono integrati dall’optional HP-laptimer con GPS che lavora analogamente a quanto avviene su S1000 ed HP4. Il cruscotto propone ovviamente anche la spia di cambiata programmabile. La ciclistica Anche la ciclistica è parente strettissima di quella sviluppata per la S1000RR: telaio a doppio trave in alluminio (al cui interno il propulsore resta inclinato di 32°) e forcellone bibraccio sono sostanzialmente gli stessi, sia pure variati nelle misure caratteristiche per renderli più adatti alla destinazione d’uso di una naked. Il cannotto di sterzo riduce la propria inclinazione a 65,4° (-0,8), mentre l’avancorsa cresce di 5mm arrivando al valore di 98,5 e l’interasse cresce di 22mm per un totale di 1439mm. Il comparto sospensioni conta sugli stessi elementi della S1000RR: forcella rovesciata a cartuccia sigillata con steli da 46mm all’avantreno e monoammortizzatore al retrotreno, entrambi completamente regolabili. Per chi disponesse di qualche euro in più c’è ovviamente l’optional delle sospensioni EICMA semiattive DDC introdotte lo scorso anno con la HP4, che reagiscono modificando la propria taratura idraulica in tempo reale sulla base delle condizioni del fondo, della guida del pilota e naturalmente del Riding Mode selezionato. Presente nella dotazione di serie l’ammortizzatore di sterzo. Stato dell’arte anche per l’impianto frenante, ancora invariato rispetto alla S1000RR: doppio disco da 320mm senza flange (solidali ai cerchi in alluminio forgiato già impiegati sulla sorella ipersportiva, con misure degli pneumatici 120/70ZR17 e 190/55ZR17) con pinze radiali a quattro pistoncini. Ergonomia e design La S1000R recupera buona parte delle componenti stilistiche della RR (fra cui quel faro asimmetrico diventato ormai una costante nella 33 Ricevi Moto.it Magazine » Spedizione su abbonamento gratuito Periodico elettronico di informazione motociclistica Scarica l’APP del Magazine EICMA aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa bbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbb bbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbb bbbbbbbbbbbbbbb gamma alta di BMW e gli estrattori d’aria a branchie di squalo sui fianchi), estremizzando però l’impressione di carico sull’avantreno e leggerezza del codone. A dispetto dell’impatto estetico, la sella però è stata abbassata a 814mm rendendola più accessibile. Un manubrio tubolare con andamento tipicamente naked, stretto da piastre fucinate, sostituisce i semimanubri e definisce con la collaborazione di pedane meno rialzate una posizione di guida sempre sportiva ma ovviamente più confortevole rispetto alla RR. Tre le colorazioni disponibili per le sovrastrutture: Racingred pastello, Frozen Darkblue metallizzato e Lightwhite pastello. La lista degli optional è naturalmente sconfinata, con pacchetti che consentono di equipaggiare la S1000R risparmiando sul prezzo dei singoli componenti. Al già citato Pacchetto Sport si aggiunge infatti il Dynamic, che comprende le sospensioni DDC, le manopole riscaldate, gli indicatori di direzione a LED e lo spoiler motore in tinta. 34 35 Ricevi Moto.it Magazine » Spedizione su abbonamento gratuito Scarica l’APP del Magazine Periodico elettronico di informazione motociclistica EICMA Media BMW R1200RT di Edoardo Licciardello | La granturismo per eccellenza eredita il boxer a raffreddamento di precisione dalla GS e adegua le sue linee al nuovo trend delle GT BMW. Il prezzo è di 18.200 Euro C ome (anche in questo caso) preannunciato da diverse foto spia, il primo modello ad ereditare il nuovo boxer con raffreddamento di precisione che ha debuttato lo scorso anno sulla famiglia GS è la R1200RT, che per l’occasione viene rinnovata profondamente sotto la pelle con una dotazione ciclistica di primo piano e qualche novità elettronica. 36 Squadra che vince non si cambia Il vecchio detto ha quasi sempre ragione anche se in questo caso facciamo riferimento al solo motore, praticamente identico a quello da 125cv e 125Nm che spinge la R1200GS. Già evidentemente adattissimo all’impiego su una granturismo come la RT, il nuovo boxer bialbero con raffreddamento di precisione (ovvero con passaggio di liquido nei soli componenti a maggiore stress termico) è stato semplicemente ottimizzato attraverso l’adozione di masse volaniche superiori per migliorarne la dolcezza e ridurre le vibrazioni. Un allungamento della rapportatura finale sacrifica qualche decimo in accelerazione e ripresa favorendo comfort e consumi. Nuovamente mutuata dalla R1200GS la dotazione elettronica, con il controllo di stabilità ASC disponibile già nell’allestimento di serie che prevede due Riding Modes: Rain e Road. Anche in questo caso, rispetto alla Road (studiata per sfruttare appieno le caratteristiche del propulsore) la modalità Rain ammorbidisce la risposta dell’acceleratore ride-by-wire, semplificando la vita al pilota e… al controllo di trazione. Anche la R1200RT prevede come optional un pacchetto (Modalità di guida Pro) che valorizza la dotazione elettronica offrendo l’ulteriore Riding Mode Dynamic e la funzione di assistenza alla partenza in salita. Il Dynamic mode valorizza ulteriormente la guida sportiva, allentando i controlli dell’ASC e dell’ABS; spunta inoltre la novità assoluta dell’Hill Start Control, che una volta attivato agisce sul freno posteriore facilitando la partenza da fermi in pendenza. Altra premiere su modelli non sportivi è costituita dal cambio elettroassistito – il quickshifter finora disponibile solo sulle serie K ed S – in declinazione prettamente turistica. Il sistema agisce tanto in innesto quanto in scalata (effettuando automaticamente una doppietta), consentendo di evitare l’uso della frizione in qualunque frangente non sia la partenza da fermo. 37 Ricevi Moto.it Magazine » Spedizione su abbonamento gratuito Scarica l’APP del Magazine Periodico elettronico di informazione motociclistica abbandonata automaticamente dopo il tramonto o negli ingressi in galleria grazie ad un sensore che accende autonomamente l’anabbagliante quando la luce si fa scarsa. Come al solito completissima la dotazione audio optional, anch’essa mutuata dalla K1600GT, in grado di interfacciarsi con lettori MP3 ed iPod, nonché fornire connettività Bluetooth verso pilota e passeggero. Aria di famiglia Viene quasi da chiamarla R1200GT, perché le uniche reali novità nel design della RT è un frontale palesemente ispirato a quello della luxury tourer a sei cilindri della Casa di Monaco. D’altra parte, prima di toccare uno dei grandi classici – forse la RT è il modello che nel recente passato meglio ha rappresentato il DNA BMW – ci si pensa più di due volte, soprattutto considerando una clientela probabilmente piuttosto conservatrice sotto questo aspetto. Le linee della RT continuano a convincere: leggermente più leggere rispetto al modello precedente, soprattutto grazie ad un frontale più dinamico e a prese d’aria fluide Dall’offroad alla strada Anche nel quadro ciclistico si riconosce la sostanza della 1200GS, con l’impiego dello stesso telaio monotrave centrale che garantisce una maggior efficacia nella guida sportiva – la RT risulta, o dovrebbe risultare, più agile ma anche più precisa e composta sul misto. Presente anche in questo caso l’optional delle sospensioni semiattive Dynamic ESA, che adattano automaticamente la taratura della componente idraulica sulla base del riding mode selezionato ma anche delle condizioni della strada basandosi sulle sollecitazioni subite. Resta presente la possibilità di impostare elettronicamente la taratura del precarico in base al carico nonché quella dell’idraulica su tre possibilità di risposta. 38 EICMA e sfuggenti, danno l’impressione di offrire una miglior efficienza aerodinamica e trasmettono bene il messaggio desiderato. Ovvero che con l’arrivo del nuovo propulsore la R1200RT diventa più comoda ma anche più capace nella guida sportiva. Più protettiva, la R1200RT mantiene la regolazione elettrica del parabrezza ed offre specchietti retrovisori più piccoli ma allo stesso tempo più bassi e larghi che possono essere ripiegati per facilitare il parcheggio. Il comfort inoltre sale grazie ad una posizione di guida più comoda ed abbassata nella sua correlazione sella-manubrio-pedane di 20mm tanto per il pilota quanto per il passeggero, ma anche ad una sella di dimensioni maggiorate che può variare nell’altezza (attraverso regolazioni o il montaggio di optional) da 760 a 850mm. La R1200RT sarà disponibile in tre inedite colorazioni: Quarzblau metallizzato e Kallistograu metallizzato pastello, abbinate in contrasto con lo Schieferdunkel metallizzato pastello, ed Ebenholz metallizzato/ Monolith metallizzato pastello. Come al solito di dimensioni bibliche la lista degli optional. Il ponte di comando Tutta nuova la strumentazione, mutuata invece dalla K1600GT. I due quadranti analogici ora incorniciano infatti un display TFT a colori da 5,7” gestito attraverso il ben noto (ai clienti BMW) comando a rotella Multicontroller sul semimanubrio sinistro e capace di fornire qualunque informazione vi possa venire in mente. Il navigatore, ovviamente optional, viene gestito anch’esso attraverso il Multicontroller. Il frontale, dicevamo, riprende appieno i concetti dell’altra grande tourer della Casa di Monaco, ovvero la sei cilindri K1600GT con i suoi tre fari (anabbagliante centrale coadiuvato da due abbaglianti laterali e luci diurne a LED) che qui vengono però spinti ancora oltre. L’uso della luce diurna viene 39 Ricevi Moto.it Magazine » Spedizione su abbonamento gratuito Scarica l’APP del Magazine Periodico elettronico di informazione motociclistica prende come ispirazione la storica SS100 con il suo inconfondibile affusolato serbatoio cromato. Poi è tutto un gioco fra elementi moderni mescolati allo stile dell’epoca. Il giudizio non è unanime, critiche feroci e apprezzamenti si sono divisi i primi pareri attorno allo stand Brough, ma va detto che il tema è di difficile trattazione e che alla fine la nuova moto riesce a essere originale e non sgraziata. Il motore, molto moderno nella parte termica con tanto di raffreddamento a liquido e iniezione, è opera della Akira, esperta in motori da competizioni e che ha collaborato a progetti di MotoGP come di SBK. Si tratta di un V2 di 88°, bialbero e quattro valvole per cilindro, da 997 cc e potenza da 100 a 140 cavalli, a 10.000 giri, a seconda delle versioni. Il telaio a struttura tubolare superiore è in acciaio e titanio e la particolare sospensione Brough Superior SS100 EICMA anteriore altro non è che quella brevettata dal francese Fior e usata in corsa nei primi anni Ottanta. Altra particolarità è l’impianto frenante, dove all’avantreno compare un curioso quadruplo disco. In pratica ci sono due coppie di dischi, da 230 mm, morsi ciascuno da una singolare pinza che agisce contemporaneamente sulle quattro facce frenanti. I dischi in alluminio e ceramica e le pinze sono dello specialista Beringer. Atipica la scelta delle ruote da 18 pollici, condizionata essenzialmente da ragioni estetiche. La moto ha un peso di 180 kg. Mark Upham ha annunciato che la Super Sport 100 sarà pronta per la vendita a primavera, conta di farne una ventina l’anno - personalizzate a seconda delle richieste del cliente - a un prezzo che non dovrebbe superare la soglia di 100.000 euro. Media di Maurizio Gissi | La storica e inimitabile Brough Superior riparte con una nuova proprietà. E lancia l’esclusiva SS100, progetta in collaborazione con Boxer Design e con un inedito V2. Prezzo da amatori, e intenditori D ici Brough Superior e pensi a Lawrence d’Arabia che rese famosa “la Rolls Royce delle moto” e che con la sua velocissima Brough (capace di 160 orari già negli anni Venti) perse la vita in un incidente stradale nel 1935. Ora lo storico marchio britannico risorge sotto la spinta di Mark Upham che, a novant’anni dalla nascita delle famosa SS100, ha svelato proprio a Eicma la SS100 del terzo millennio. Un progetto ambizioso, quello di Upham, ma lui ha le idee molto chiare e già ha 40 trovato, e speso, 4 milioni di euro soltanto per la realizzazione del motore. E ha pure annunciato di essere in trattive con il primo ministro britannico, David Cameron, per un eventuale sostegno di quello che ritiene essere un grande progetto. Upham ha detto che punta a diventare il secondo costruttore del Regno Unito. La nuova SS100 è stata progettata con il sostegno della francese Boxer Design di Thierry Henriette e per la sua costruzione ci si avvarrà dell’indotto industriale che ruota attorno alla Airbus di Tolosa. La linea 41 Ricevi Moto.it Magazine » Spedizione su abbonamento gratuito Scarica l’APP del Magazine Periodico elettronico di informazione motociclistica EICMA Media Ducati Monster 1200 e 1200S di Edoardo Licciardello | Arriva la terza generazione della leggendaria naked di Borgo Panigale spinta dal Testastretta 11° DS. 145cv, 182kg, ride-by-wire ed un’estetica moderna che non dimentica le origini A poco più di vent’anni dalla nascita – la prima Monster 900 si svelò al pubblico al Salone di Colonia del 1992 – arriva la terza generazione della moto che ha dato vita alle naked moderne: ecco la Ducati Monster 1200. Tanto attesa, e sorpresa in qualche scatto rubato che ce ne ha fatto anticipare la sostanza, la nuova Monsterona ridefinisce profondamente la propria sostanza senza dimenticare i concetti stilistici che la ispirano fin dalla nascita né, soprattutto, l’ispirazione sportiva e allo stesso tempo versatile che l’hanno resa un 42 cult fino ad oggi. Snella e muscolosa, con l’ormai tradizionale serbatoio a schiena di toro e un codino che più minimalista non si può, la nuova Monster mantiene le linee che l’hanno resa famosa mutuando alcuni dei tocchi più riusciti dalla cugina Diavel, tanto esteticamente quanto nella sostanza. A spingerla infatti è lo stesso propulsore Testastretta 11°, qui evoluto in versione DS – ovvero a doppia accensione – e con funzione portante: sul frontale, più precisamente sulle teste (come sulla Panigale) si trova imbullonato il traliccio che lo collega al cannotto di sterzo, al posteriore si infulcra il forcellone monobraccio in alluminio con leveraggi progressivi. I suoi 1198cc vengono declinati secondo due diverse configurazioni prestazionali: la versione standard eroga infatti 135 cv a 8.750 giri e 12 kgm di coppia; per la “S” la potenza sale a 145 cv – allo stesso regime – e la coppia a 12,7. Grande attenzione per il posizionamento dei corpi farfallati gestiti dal sistema ride-by-wire (Mikuni da 53 mm) che dirigono il getto direttamente sul dorso della valvola d’aspirazione, ottenendo così una miglior nebulizzazione. Il tutto con un’ulteriore miglioramento negli intervalli di manutenzione importanti: ora la registrazione del gioco valvole, un tempo vera croce dei ducatisti, è prevista ogni 30.000 km. Telaio con motore portante Il telaio, come già detto, sfrutta il propulsore come parte stressata e vede un incremento sostanziale della rigidità torsionale (addirittura raddoppiata). Le quote ciclistiche si adeguano all’incremento prestazionale, con un interasse che si allunga di ben 60 mm mentre, al contrario, la posizione di guida diventa più moderna e raccolta, consentendo inoltre di regolare su un range di 25 mm l’altezza sella – da 810 a 785 mm, con la possibilità di montarne come optional una ribassata capace di scendere fino a 745 mm. Standard il coprisella posteriore. Il nuovo serbatoio, che torna ad essere in acciaio come sulla prima Monster, aumenta la sua capienza fino a 17,5 litri. La ciclistica della Monster 1200 può contare su una forcella Kayaba completamente regolabile con steli da 43mm, mentre al posteriore l’azione ammortizzante è deputata ad un mono Sachs con possibilità di taratura di precarico ed estensione. Più pregiata come da tradizione la dotazione 43 Ricevi Moto.it Magazine » Spedizione su abbonamento gratuito aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa 1200S va oltre proponendo l’accoppiata pinze M50 e dischi da 330 mm utilizzati sulla Panigale. Il tutto naturalmente gestito dall’ABS a tre livelli d’intervento Bosch 9MP integrato con il sistema elettronico previsto nel contesto del Ducati Safety Pack. (con tre possibili visualizzazioni – Core, Full e Track, legate ai tre riding modes che descriviamo a seguire) per proseguire con il gruppo ottico anteriore misto alogeno/LED e la gestione dei Riding Modes che, come sulla cruiser, non prevede l’integrazione con il comparto sospensioni. Gruppo ottico completamente a LED per l’unità posteriore. Il Ducati Safety Pack, come dicevamo, comprende l’ABS integrato (e disinseribile, per chi si sente molto fortunato…) su tre livelli e il controllo di trazione DTC ad otto livelli d’intervento, qui in una versione particolarmente evoluta ed in grado di limitare la coppia trasmessa alla ruota posteriore agendo sul solo anticipo d’accensione e risultando così molto più pronto, progressivo (ed efficace nella guida sportiva) rispetto alle soluzioni che lavorano limitando la portata dei corpi farfallati. Gli otto livelli d’intervento sono preimpostati (ma riprogrammabili) sui tre riding modes messi a disposizione dalla Monster: Sport, Touring e Urban. Tutti e tre modificano l’erogazione del motore, la risposta all’acceleratore nonché l’intervento di ABS e, appunto, controllo di trazione. In modalità Sport e Touring la potenza è libera, ma mentre nel primo caso l’intervento di controllo di trazione ed antibloccaggio è ridotto all’essenziale (non viene previsto il controllo di sollevamento del retrotreno) e la risposta all’acceleratore è la più diretta possibile, nel secondo l’erogazione è più dolce e l’elettronica agisce in maniera più cautelativa. Più tranquilla la Urban, che taglia a 100cv la potenza e massimizza l’intervento di ABS e DTC. Tanta elettronica di serie Le colorazioni bbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbb bbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbb bbbbbbbbbbbbbbb della versione S, che propone la classica accoppiata Ohlins: all’avantreno troviamo una forcella con steli da 48mm e trattamento TiN, mentre dietro lavora un mono completamente regolabile con serbatoietto in configurazione piggyback. Diversa anche la dotazione per i cerchi, con la 1200 equipaggiata con unità in lega leggera a 10 razze analoghi a quelli impiegati sulla Panigale, mentre la 1200S sfoggia inediti cerchi a tre razze a Y con lavorazione supplementare di macchina. Per entrambe pneumatici bimescola Pirelli Diablo Rosso II nelle ormai canoniche misure 120/70 e 190/55. Qualche sorpresa arriva per l’impianto frenante, basato su unità Brembo differenziate per le due versioni. La 1200 può contare su pinze radiali monoblocco M4-32 a quattro pistoncini che lavorano dischi da 320mm; la 44 Scarica l’APP del Magazine Periodico elettronico di informazione motociclistica La frizione è l’unità a bagno d’olio con antisaltellamento già vista su Multistrada e Diavel; l’andamento dello scarico allo stesso modo segue a grandi linee l’impostazione della cruiser Ducati, da cui si nota anche l’ispirazione estetica del portatarga che consente di snellire ulteriormente il codino con un effetto estetico davvero riuscito. C’è tanta Diavel anche nell’elettronica, a partire dalla spettacolare strumentazione TFT a colori EICMA La Monster 1200 sarà disponibile in colorazione Rosso Ducati con telaio in tinta e cerchi neri, mentre la 1200S arriverà nella stessa livrea e in un inedito bianco con telaio bronzo. Per entrambe le colorazioni della versione “S” i cerchi saranno nero lucido. La prima costerà 13.490 euro, la S 15.990 euro. Livrea Rosso Ducati per le 696 e 796 con le varianti Dark Stealth e Stone White per la 696 e Diamond Black Silk per la 796. 45 Ricevi Moto.it Magazine » Spedizione su abbonamento gratuito Periodico elettronico di informazione motociclistica Scarica l’APP del Magazine EICMA in fase di definizione ma questa sarà sicuramente l’Harley più accessibile, costerà meno di una Sportster, senza andare a rubare clienti alle “piccole” già in commercio ma anzi andandone a portare di nuovi, in futuro». Media Harley-Davidson Street Harley-Davidson Street 500 e Street 750 di Cristina Bacchetti | La Casa americana presenta ad EICMA un’importante novità: la Street, declinata in due versioni da 500 e 750 cc. Ce ne parla Maurizio Ruvolo, Marketing Manager di Harley-Davidson Italia R iflettori puntati a Milano sulle novità 2014 che Harley-Davidson presenta in occasione di EICMA 2013: due entrylevel dalla linea retrò, che promettono però di mantenere lo standard qualitativo di Harley-Davidson, e che puntano a fidelizzare al Marchio i clienti più giovani. Sono la Street 500 e la Street 750: arriveranno nella primavera del 2014 ad un prezzo, promette la Casa, decisamente accessibile: sarà l’Harley più economica, e costerà meno di una Sportster. 46 Maurizio Ruvolo, Marketing Manager di Harley-Davidson Italia Maurizio Ruvolo, Marketing Manager di Harley-Davidson Italia, ci parla delle nuove Street 500 e 750: «Come tutti i modelli 2014 del Project Rushmore anche queste Street nascono dal feedback che Harley-Davidson ha ricevuto dai clienti: c’è richiesta di una moto agile e veloce, da usare soprattutto in città ma non solo, una moto piacevole da guidare anche tra le curve; richiesta a cui risponde soprattutto la versione da 750 cc - motore 4 valvole per cilindro, monoalbero raffreddato a liquido, sella bassa, cerchi da 15” - che consente di divertirsi anche nelle gite fuori porta». Qual è il vostro obiettivo, con il lancio di queste due nuove moto? «E’ una moto molto importante per Harley-Davidson perché ci consente di avvicinare nuovi clienti, in una fascia di pubblico indubbiamente più giovane, in modo da allargare la famiglia degli Harleysti e di fidelizzarli al Marchio, ovviamente per far sì che rimangano clienti Harley, anche quando la scelta ricadrà su una moto di cilindrata maggiore». Da quando saranno disponibili, e quanto costereanno? «Le nuove Street 500 e 750 saranno nelle Concessionarie da aprile/maggio del 2014. In Italia arriverà solo la versione da 750 cc. I prezzi sono Harley-Davidson prosegue il viaggio iniziato ad agosto con la presentazione del Project RUSHMORE, presentando due nuove moto Dark Custom, realizzate per una giovane generazione di motociclisti urbani. Le nuove Harley-Davidson Street 750 e Street 500, primi modelli di una nuova famiglia di moto (erano 14 anni che non avveniva), sono state progettate per gli ambienti urbani e si caratterizzano per il nuovo gruppo motore Revolution X raffreddato a liquido. Il motore Revolution X è montato in un nuovo telaio stretto e snello progettato per garantire agilità. Le moto offrono inoltre sella ribassata, nuove sospensioni e un ampio manubrio. “La Street 750 e la Street 500 firmate Harley-Davidson sono la piattaforma di lancio perfetta per una nuova generazione di motociclisti che desiderano una moto che si adatti al loro stile di vita urbano e originale e alle loro esigenze di guida,” ha dichiarato Mark-Hans Richer, Senior Vice President e Chief Marketing Officer Harley-Davidson Motor Company. “Veloce e agile, questa nuova motocicletta è un’autentica Harley-Davidson e ha l’anima Dark Custom.” “Queste sono le nuovissime moto della nostra linea Dark Custom, uno stile che ci ha permesso negli ultimi cinque anni, di diventare il marchio più venduto tra i giovani motociclisti negli Stati Uniti” ha dichiarato Matt Levatich, President e Chief Operating Officer, Harley-Davidson Motor Company. “Lo spirito e le caratteristiche della Street 750 e della Street 500 hanno preso ispirazione dalle idee dei nostri clienti, che sono sempre più al centro del processo di sviluppo prodotti e guida del recente successo Project RUSHMORE.” In Italia arriverà solo la versione da 750 cc. 47 Ricevi Moto.it Magazine » Spedizione su abbonamento gratuito Honda VFR800F 2014 La Honda VFR800F è stata completamente aggiornata sia esteticamente che tecnicamente. Il nuovo design sportivo richiama le linee ispirate dei primi modelli. Controllo di trazione TCS e ABS di serie. -10kg di peso rispetto al modello precedente F in dalla prima versione da 750cc, la VFR è nel cuore dei motociclisti più appassionati. Sviluppata e migliorata nel corso degli anni la VFR è giunta nelle ultime versioni da 800cc alla completa maturità tecnologica. Per sviluppare il nuovo modello 2014 il team di progetto Honda ha ascoltato con molta attenzione i suggerimenti dei suoi appassionati clienti. L’obiettivo è stato quindi creare una moto che mantenesse intatta la qualità e l’affidabilità, risultato ottenuto aggiornando profondamente il motore V4 Vtec. 48 Scarica l’APP del Magazine Periodico elettronico di informazione motociclistica Honda VFR800F 2014 Partendo dal motore V4 con distribuzione Vtec da 782 cc, i motoristi sono intervenuti con una serie di aggiornamenti volti a rafforzare l’erogazione di potenza e coppia ai regimi bassi e medi. Il caratteristico cambio di carattere della transizione da 2 a 4 valvole per cilindro del sistema Vtec è stata addolcita per offrire un’erogazione sempre forte ma lineare. Infine, con lo scopo di massimizzare la sicurezza attiva, è ora presente il Controllo di trazione TCS Honda (Traction Control System), disinseribile tramite un pratico comando sul semimanubrio sinistro. Tra gli obiettivi del nuovo progetto 2014 vi era anche un alleggerimento complessivo della VFR800F, per centralizzare le masse e abbassare il baricentro. Risultato raggiunto, con una riduzione di ben 10 kg rispetto al precedente modello in versione ABS. Tra le novità implementate a questo scopo, il singolo silenziatore sul lato destro, un nuovo telaietto reggisella in alluminio pressofuso, più una serie di affinamenti di dettaglio. Il rinnovamento completo del progetto ha interessato tutto lo chassis: il nuovo monobraccio Honda Pro-Arm è possente e scultoreo, le sospensioni con tecnologia HMAS sono state rinnovate e hanno un setup aggiornato, e l’impianto frenante con ABS a 2 canali di serie prevede pinze anteriori radiali a 4 pistoncini con dischi flottanti da 310 mm. Per consentire ad ogni pilota di trovare la posizione di guida più adatta alla propria statura, la sella è regolabile in altezza in un range di 20 mm (789-809 mm) e, per la prima volta nella gamma di accessori originali Honda, è disponibile il dispositivo Shift Assist System per brucianti accelerazioni a gas spalancato senza usare la leva frizione. Caratteristiche principali Motore Il motore V4 da 782cc con distribuzione Vtec a 16 valvole della nuova VFR800F 2014 è stato EICMA notevolmente sviluppato concentrandosi soprattutto sulla fasatura della distribuzione (in termini di alzata, durata e incrocio dell’apertura valvole di aspirazione e scarico) per erogare valori consistenti di coppia e potenza ai regimi bassi e medi. Il picco di potenza è di 77,9 kW (106 CV) erogato a 10.250 giri/min mentre la coppia massima raggiunge il ragguardevole valore di 75,1 Nm a 8.500 giri/min. Il sistema di fasatura variabile della distribuzione Vtec sfrutta il ben noto azionamento differenziato delle valvole a seconda del regime di giri. Ai bassi e fino ai medi regimi sono azionate solo 4 valvole di aspirazione e 4 valvole di scarico, ma quando il motore sale di giri il sistema aziona anche le rimanenti valvole, determinando un cambio di carattere che genera un entusiasmante sibilo di aspirazione e scarico e una spinta adrenalinica fino all’intervento del limitatore a oltre 12.000 giri/min. Il momento della transizione da 2 a 4 valvole per cilindro è ora ancora più dolce, generando un’erogazione sempre piena e grintosa ma molto lineare, per una guida fluida ed efficace sia sui percorsi tortuosi che sulle più veloci autostrade. Le misure caratteristiche del motore sono di 72 x 48mm per alesaggio e corsa, con un rapporto di compressione che sale a 11,8:1. Il sistema di iniezione elettronica Honda PGM-FI, dotato di corpi farfallati da 36 mm, è stato rimappato per soddisfare le rinnovate caratteristiche di erogazione del motore, portando anche un beneficio in termini di consumi, ora di 17,8 km/l nel ciclo medio WMTC e che grazie al serbatoio da ben 21,5 litri offre un’autonomia abbondantemente superiore ai 350 km. Un consistente risparmio di peso complessivo è stato ottenuto riprogettando il sistema di scarico (-7kg), ora con silenziatore singolo sul lato destro. Nuovo anche il radiatore di raffreddamento, non più sdoppiato sui due lati ma singolo e posto frontalmente al motore. Tra le novità relative all’elettronica di bordo è da rilevare la presenza di serie del TCS Honda (Traction Control System), disattivabile con il pratico switch sopra al semimanubrio sinistro e garante 49 Ricevi Moto.it Magazine » Spedizione su abbonamento gratuito Scarica l’APP del Magazine Periodico elettronico di informazione motociclistica Media di una sicurezza attiva di guida superiore. Telaio Il telaio a doppio trave in alluminio con struttura a diamante del tipo pivot-less non è stato modificato. Tutto nuovo è invece il telaietto reggisella in alluminio pressofuso, più leggero di 3 kg rispetto al modello precedente. Grazie a questo nuovo componente, al rinnovato sistema di scarico con silenziatore singolo, al nuovo monobraccio, al radiatore frontale e ad una serie di altri affinamenti che coinvolgono tutta la moto, la nuova VFR800F 2014 pesa 10 kg meno del precedente modello, fermando la bilancia a 239 kg con il pieno di benzina. Le misure geometriche della ciclistica confermano il fenomenale equilibrio che ha sempre contraddistinto tutte le VFR. L’inclinazione del canotto di sterzo è pari a 25°30’; l’avancorsa è di 95 mm e l’interasse misura 1.460 mm, realizzando un equilibrio 50 ideale tra maneggevolezza e stabilità. Il reparto sospensioni ha ricevuto profondi aggiornamenti. Il monobraccio in alluminio presenta ora una possente capriata di rinforzo che lo irrigidisce sia in senso trasversale che longitudinale. La forcella è sempre una unità telescopica a cartuccia con tecnologia HMAS (Honda Multi-Action System) e steli da 43 mm ma è stata riprogettata ed è regolabile nel precarico molle e su dieci posizioni in estensione. Il monoammortizzatore lavora per interposizione di leveraggi progressivi secondo lo schema Pro-Link ed è regolabile nel precarico molla (tramite pomello posto dietro la pedana sinistra del passeggero) e nel freno idraulico in estensione. L’impianto frenante con ABS a due canali di serie è completamente nuovo e decisamente sportivo. Le pinze freno anteriori sono del tipo ad attacco radiale, a 4 pistoncini, e mordono grandi dischi flottanti da 310mm. Il disco posteriore è da 256 mm con pinza a 2 pistoncini. I nuovi cerchi ruota a 10 razze sono realizzati con il processo di pressofusione fine, che permette di realizzare elementi più leggeri e dalle forme elaborate. L’anteriore è un 17M/C x MT 3,50 con pneumatico 120/70 ZR17M/C (58W), il posteriore un 17M/C x MT 5,50 con pneumatico 180/55 ZR17M/C (73W). Stile ed equipaggiamento Fondamentale nella definizione del design della nuova VFR800F è stato il richiamo alla storia stilistica della VFR. Le carene attillate con gli sfoghi per l’aria calda, il cupolino aerodinamico, il codino slanciato, lo scarico singolo e i cerchi a dieci razze, esprimono slancio e dinamicità, eleganza e sportività, in un mix affascinante di linee tese e morbide al tempo stesso. L’aerodinamica si avvantaggia del montaggio centrale di un singolo radiatore di raffreddamento per ridurre di 40 mm la larghezza della carenatura senza EICMA perdere in proiettività. Con un chiaro richiamo al look di ultima generazione espresso dal VFR1200F, debutta anche sulla nuova VFR800F un gruppo ottico anteriore con la caratteristica forma a “X” e le luci di posizione sugli specchi retrovisori. La grande novità - una prima assoluta per una moto Honda di grande produzione - è l’adozione di un gruppo ottico anteriore con illuminazione a Led. Stessa tecnologia adottata per il gruppo ottico posteriore, posto all’estremità dello slanciato codone e caratterizzato dall’integrazione degli indicatori di direzione e degli attacchi per le valigie laterali. Ampia e comoda, affiancata da ampi maniglioni, la sella per il passeggero. Di serie anche la sella del pilota regolabile in altezza su due posizioni (789 / 809 mm) usando l’apposito attrezzo in dotazione. Tra gli accessori ufficiali è poi previsto un set di distanziali per alzare di 15 mm i semimanubri. Tra le novità dell’equipaggiamento di serie Honda introduce gli indicatori di direzione a disattivazione automatica. Invece di usare un semplice temporizzatore, l’impulso di spegnimento viene inviato dalla centralina in base alle situazioni di guida. Al di sotto di una certa velocità calcolando quando la svolta è terminata in base alla differenza di velocità delle ruote, nel caso di sorpassi o immissioni su strade rettilinee dopo un opportuno lasso di tempo basato anche sulla distanza percorsa. Nuovo anche il cruscotto. Mantenendo il layout con contagiri analogico centrale e doppio display digitale, ora la strumentazione è decisamente all’avanguardia. Prevede indicazioni digitali per tachimetro numerico, livello carburante, marcia inserita, temperatura esterna e orologio. Tra i nuovi equipaggiamenti di serie troviamo il trip computer, che fornisce informazioni sui consumi (istantaneo, medio e autonomia residua) e le manopole riscaldabili su 5 livelli con indicazione del livello impostato. Il cavalletto centrale è di serie ed è tutta nuova la chiave di contatto, ora con profilo ondulato in stile automobilistico e dotata come sempre di sistema antifurto con antiavviamento HISS. 51 Ricevi Moto.it Magazine » Spedizione su abbonamento gratuito Scarica l’APP del Magazine Periodico elettronico di informazione motociclistica Caratteristiche principali Stile e ciclistica Per il design della CTX1300, il team di progetto si è ispirato al look ‘Horizontal Dynamic’ della Gold Wing F6B. Il serbatoio della benzina da 19,5 litri si trova sotto la sella e grazie a consumi contenuti – 17,2 km/l nel ciclo medio WMTC – permette un’autonomia di oltre 330 km. La scelta del parabrezza corto è ispirata al look ‘bagger’ della sorella a 6 cilindri boxer F6B e garantisce comunque una proiettività più che buona anche a velocità di crociera. L’impianto stereo a due altoparlanti si comanda dalla plancia posta appena sotto agli occhi del pilota. Dotata di radio, permette di collegare iPod, lettori Mp3 in generale e smartphones, mostrando le informazioni di riproduzione sul display Lcd centrale. Dotato di connettività Bluetooth consente di collegare un set di auricolari per il casco. La strumentazione è completissima e perfettamente visibile anche con un rapido colpo d’occhio. Tachimetro e EICMA contagiri sono analogici, posti sui due lati e contornati dalle spie di servizio, mentre al centro un ampio display offre le informazioni del contakm totale e dei parziali, dell’orologio, del trip computer per i consumi (istantaneo, medio e autonomia residua), della temperatura di raffreddamento, della temperatura esterna e del livello del carburante. I gruppi ottici anteriori e posteriori sono del tipo full-Led, e forniscono una luce bianca e intensa che garantisce eccellente visibilità notturna. Tra le novità dell’equipaggiamento di serie Honda introduce gli indicatori di direzione a disattivazione automatica. Invece di usare un semplice temporizzatore, l’impulso di spegnimento viene inviato dalla centralina in base alle situazioni di guida. Al di sotto di una certa andatura, calcolando quando la svolta è terminata in base alla differenza di velocità delle ruote, nel caso di sorpassi o immissioni su strade rettilinee, dopo un opportuno lasso di tempo basato anche sulla distanza percorsa. Il telaio è una nuova Honda CTX1300 Una Touring in stile maxi cruiser con un equipaggiamento di serie completissimo, con impianto frenante C-ABS, controllo di trazione TCS, impianto stereo Bluetooth, gruppi ottici full-Led, trip computer e indicatori di direzione a rientro automatico H onda ha presentato a EICMA 2013 la CTX1300, una granturismo spinta dal poderoso motore V4 associa il look e il fascino delle maxi-cruiser. Honda CTX1300 Il cuore e l’anima della CTX1300 è il suo motore V4 longitudinale da 1.261 cc. Derivato dall’unità montata sulla tourer ST1300 Pan-European è stato completamente aggiornato con il preciso obiettivo di enfatizzare l’erogazione di coppia e potenza ai regimi bassi e medi. Il telaio è una 52 Media nuova struttura in acciaio a doppia culla aperta, con il motore elemento stressato della ciclistica. Il reparto sospensioni si affida a una forcella rovesciata con steli da 43 mm e a due ammortizzatori con forcellone in alluminio. Il frontale imponente con plexiglas basso prende spunto dalla statuaria sorella a 6 cilindri da 1800cc Gold Wing F6B, a cui si rifà anche per la posizione di guida con sella bassa, pedane avanzate e manubrio ampio, oltre che per la presenza delle pratiche valigie laterali. 53 Ricevi Moto.it Magazine » Spedizione su abbonamento gratuito Periodico elettronico di informazione motociclistica Scarica l’APP del Magazine EICMA aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa bbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbb bbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbb bbbbbbbbbbbbbbb struttura in acciaio del tipo a doppia culla aperta, all’interno del quale il motore è elemento stressato. L’inclinazione del cannotto di sterzo è fissata a 28°30’ e proietta un’avancorsa di 118 mm per un interasse di 1.645 mm, realizzando una distribuzione dei pesi di 48/52 particolarmente neutra ed equilibrata. Il lungo forcellone in alluminio da 690 mm lavora con due ammortizzatori regolabili nel precarico delle molle, mentre all’avantreno c’è una forcella rovesciata con steli da 43mm. Il peso con il pieno di benzina comprese le valigie laterali di serie della CTX1300 è di 338 kg. Cerchi in alluminio a 5 razze sdoppiate su cui sono installati pneumatici extra larghi che contribuiscono al look muscoloso della moto. Sull’anteriore da 18” di diametro con canale da 3.50 è montato un pneumatico 130/70-R18, mentre al 54 posteriore, sul cerchio da 17” con canale da 6.25 troviamo addirittura un pneumatico 200/50R17. L’impianto frenante è dotato di C-ABS (Combined ABS) che oltre alla funzione di sicurezza antibloccaggio prevede l’azione combinata dal posteriore verso uno dei pistoncini di una delle pinze anteriori. Sia sui doppi dischi anteriori flottanti da 310 mm che sul disco posteriore da 316 mm agiscono pinze a 3 pistoncini. Sulla CTX1300 è installato di serie l’efficiente sistema antifurto HISS (Honda Ignition Security System). Se il chip identificativo incorporato nella chiave della moto e l’identificativo della centralina ECU (Engine Control Unit) non corrispondono, il motore non si avvia. La CTX1300 è disponibile nei seguenti colori: Darkness Black Metallic e Pearl Sunbeam White Motore La CTX1300 è spinta dl motore con architettura V4 di 90° longitudinale da 1.261cc (alesaggio x corsa 78x66 mm). La distribuzione è bialbero a 16 valvole e il raffreddamento a liquido. Nel totale aggiornamento di questa unità i motoristi Honda si sono concentrati nella ricerca della massima erogazione di coppia e potenza ai regimi bassi e medi, realizzando anche un nuovo impianto di scarico 4 2 2 dal piacevolissimo sound tipicamente V4. Il distintivo carattere del motore è stato ottenuto con la completa revisione della distribuzione, modificando sostanzialmente la fasatura degli alberi a camme, e con l’aggiornamento completo delle mappature del sistema di alimentazione a iniezione elettronica Honda PGM-FI e dei corpi farfallati ad essa associati. Il motore V4 della CTX1300 ha una potenza massima di 62 kW (84,3 CV) erogata a soli 6.000 giri/min e al picco di coppia di 106 Nm a soli 4.500 giri/min. E’ installato di serie il controllo di trazione Honda TCS (Traction Control System), disattivabile tramite pratico tasto sulla medesima console da cui si comanda l’impianto stereo. Per garantire un livello di sicurezza attiva superiore, il sistema monitora costantemente la velocità delle ruote più una serie di altri parametri motore, compresa l’apertura delle farfalle. Quando rileva uno slittamento della ruota posteriore, la centralina riduce in maniera omogenea la potenza erogata impedendo pericolose perdite di aderenza. 55 Ricevi Moto.it Magazine » Spedizione su abbonamento gratuito Scarica l’APP del Magazine Periodico elettronico di informazione motociclistica EICMA Media Honda CBR1000RR Fireblade SP Una CBR1000RR Fireblade specifica per l’utilizzo in pista, con sospensioni Öhlins, pinze freno anteriori monoblocco Brembo, sella monoposto e verniciatura speciale tricolore I n risposta alla domanda dei clienti più sportivi, che utilizzano la Fireblade principalmente in circuito, viene introdotta la CBR1000RR-SP. Una versione “Sport Production”, specifica per la guida in pista ma perfettamente omologata per l’utilizzo su strada. Anche il suo look è speciale e la rende inconfondibile. Honda CBR1000RR Fireblade SP Le sospensioni, sulla nuova, Honda CBR1000RR Fireblade SP, sono Öhlins, pluriregolabili (forcella NIX30 con steli da 43 mm e 56 monoammortizzatore TTX36) e l’impianto frenante anteriore è dotato di pinze Brembo monoblocco a 4 pistoncini. È stato di conseguenza modificato in alcuni dettagli il telaio e sono presenti piastre forcella dedicate. Il tocco finale, oltre alla livrea tricolour con cerchi color oro, sono gli pneumatici di primo equipaggiamento Pirelli Supercorsa SP. Sul motore a quattro cilindri in linea da 999,8 cc i motoristi Honda sono intervenuti con lo stesso tipo di sviluppo applicato alla versione standard, quindi testata modificata e ‘flussata’ per massimizzare potenza ed erogazione di coppia. Sono dichiarati quindi 2kW (circa 3 CV) in più rispetto al modello 2012/2013 ma, per questa speciale versione SP della Fireblade, bielle e pistoni sono accuratamente selezionati e raggruppati in fabbrica per un bilanciamento interno ottimale che permette al propulsore di esprimere tutto il suo potenziale. Essendo una versione dedicata all’uso specifico in circuito, il codone è di tipo monoposto con supporto posteriore antiscivolo, soluzione che fornisce anche un piccolo vantaggio in termini di peso. Caratteristiche principali Telaio e ciclistica Il telaio a doppia trave in alluminio pressofuso della CBR1000RR Fireblade SP si basa su quello utilizzato per il modello standard, modificato in alcuni dettagli per sfruttare al massimo le performance delle sospensioni Öhlins. In particolare la zona di attacco della sospensione posteriore è stata ottimizzata in termini di bilanciamento tra rigidità e flessibilità, per rispondere in maniera adeguata alle performance del monoammortizzatore e offrire un’eccezionale sensibilità sulla trazione. La forcella Öhlins ha foderi dal diametro esterno di 55 mm (1 mm in più rispetto alle unità Showa) e le nuove piastre di sterzo sfruttano un cannotto in acciaio anziché in alluminio. La piastra superiore, inoltre, è ottenuta per lavorazione CNC ad alta precisione e garantisce una superficie di contatto più ampia con i foderi forcella, migliorando la rigidità dell’insieme. Come sulla CBR1000RR Fireblade standard, il forcellone oscillante in alluminio ad ala di gabbiano sfrutta l’architettura Unit Pro-Link derivata dall’esperienza MotoGP. L’inclinazione del cannotto di sterzo è pari a 23°30’ e prevede un’avancorsa di 96 mm per un interasse di 1.410 mm. Il peso in ordine di marcia con il pieno di benzina è di 199 kg con una distribuzione dei pesi anteriore/posteriore di 52,7% / 47,3%. Per rispondere con efficacia alle reazioni della sterzo nella guida sportiva, è presente il noto ammortizzatore di sterzo 57 Ricevi Moto.it Magazine » Spedizione su abbonamento gratuito elettronico HESD (Honda Electronic Steering Damper) di seconda generazione, che monitora la velocità e regola la forza di smorzamento di conseguenza. Rispetto al modello 2013 le pedane sono arretrate di 10 mm e i semimanubri sono più larghi: 1° verso il basso e 5° in avanti. Dovendo sostenere il solo peso del pilota, il nuovo telaietto reggisella è stato alleggerito ed è privo delle pedane passeggero. Anche la sella è foderata con un materiale più resistente. Rivisto infine anche il plexiglas del cupolino, per una maggiore aerodinamicità alle alte velocità e una superiore protezione dal vento. Gli ingegneri Öhlins hanno collaborato con i team di progettazione e di collaudo Honda durante tutte le fasi dello sviluppo. Completamente regolabili, la forcella rovesciata da 43 mm e l’ammortizzatore sono quindi stati sviluppati specificatamente per la CBR1000RR Fireblade SP, per offrire prestazioni complessive perfettamente bilanciate e un potenziale maggiore su qualsiasi circuito. Le ruote in alluminio pressofuso a 12 razze mantengono le misure standard di 17 x 3,50 pollici all’anteriore e 17 x 6,00 pollici al posteriore, con pneumatici Pirelli Diablo Supercorsa SP nelle misure 120/70ZR17 e 190/50ZR17, ideali per l’utilizzo in pista grazie all’eccezionale rendimento nella guida estrema ma al contempo omologati per l’utilizzo su strada dove garantiscono un rapido riscaldamento e ottima aderenza. Le pinze monoblocco a quattro pistoncini Brembo sono state scelte in 58 Periodico elettronico di informazione motociclistica funzione del rendimento della forcella Öhlins per realizzare la migliore combinazione tra le rispettive prestazioni. Il compatto corpo monoblocco in alluminio ospita pistoncini specificatamente realizzati per la CBR1000RR Fireblade SP, e spingono pastiglie di un materiale progettato per fornire una risposta consistente e sicura durante le staccate più brusche a velocità elevata. Per il mercato italiano la CBR1000RR Fireblade SP è disponibile nella sola versione con impianto frenante tradizionale, mentre il modello standard è offerto anche in versione eC-ABS. Le immagini mostrano in ogni caso entrambi gli impianti dotati di sistema antibloccaggio elettronico. Motore La CBR1000RR Fireblade SP condivide con la versione standard 2014 gli stessi interventi per lo sviluppo del motore. Sull’unità da 999,8 cc a quattro cilindri in linea, con distribuzione bialbero a 16 valvole, i progettisti Honda si sono concentrati sulla testata, modificando i condotti di aspirazione e scarico in modo da massimizzare riempimento ed efficienza delle camere di combustione. Il “flussaggio” della testata, realizzato tramite sofisticate procedure computerizzate su apposito banco flussi, ha migliorato nettamente la qualità e la quantità del flusso d’aria ai regimi elevati, quando la resistenza dell’aria aumenta in modo esponenziale: il risultato è una maggiore efficienza di combustione e un miglioramento Scarica l’APP del Magazine assoluto della potenza. Anche le sedi delle valvole sono state riviste per adattarle alle modifiche apportate alla testata e i cornetti di aspirazione sono ora tagliati in obliquo, un design utilizzato dal World Superbike Team Honda. Per quanto riguarda la CBR1000RR Fireblade SP, viene effettuata una speciale procedura volta alla massimizzazione dell’equilibratura del motore. Durante il suo assemblaggio vengono accuratamente scelte le bielle e i pistoni per fare in modo che il loro peso reciproco si mantenga in un range prestabilito intorno a un valore intermedio. In pratica per ciascun gruppo di pistoni e bielle vengono pesati i singoli elementi per far sì che il loro peso sia più possibile corrispondente alla tolleranza media e reciproca. Le misure di alesaggio e corsa sono invariate a 76 x 55,1 mm, così come il rapporto di compressione di 12,3:1. Il trattamento delle pareti dei cilindri con nichel-carburo di silicio (Ni-SiC) riduce gli attriti e garantisce la mas- EICMA sima affidabilità. Il diametro dei collettori scende da 38 a 35 mm e un nuovo tubo di compensazione verticale bilancia la pressione tra i cilindri due e tre. Il motore è ora più potente, con un picco di 133 kW (181 CV) a 12.250 giri/min (+250 giri/ min) e un picco di coppia che si mantiene a 114 Nm a 10.500 giri/min, ma con un’erogazione più vigorosa tra i 4.000 e i 6.000 giri/min. Il catalizzatore integrato ad alta efficienza ha un volume maggiore e grazie anche al sensore ossigeno, la centralina ottimizza a ogni regime la miscela in ingresso per la massima efficienza della combustione. Come sempre, la fruibilità di un motore tanto potente è importante quanto le massime prestazioni, e per ottenerla occorre ottimizzare la risposta del motore alle aperture parziali delle valvole a farfalla. Per questo motivo i tecnici Honda sono intervenuti anche sul set-up del sistema di doppia iniezione elettronica sequenziale PGM-DSFI (Programmed Dual Sequential Fuel 59 Ricevi Moto.it Magazine » Spedizione su abbonamento gratuito Periodico elettronico di informazione motociclistica Scarica l’APP del Magazine EICMA aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa bbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbb bbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbb bbbbbbbbbbbbbbb bbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbb bbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbb bbbbbbbbbbbbbbb Injection system). La centralina è stata completamente rimappata, non solo per assecondare il motore potenziato, ma anche per offrire un’erogazione più corposa e precisa, perfino ai bassi regimi e alle velocità ridotte. Con aperture delle valvola a farfalla fino al 25%, il sistema PGM-DSFI risponde con variazioni proporzionali nell’erogazione di potenza e coppia, perfette per ottenere il controllo ottimale in curva alle massime inclinazioni. Quando l’apertura delle valvole a farfalla aumenta, le variazioni nel rendimento crescono progressivamente per offrire una risposta incisiva agli input del pilota, che può così beneficiare di una migliore sensibilità sullo pneumatico posteriore godendo di furibonde accelerazioni che restano tuttavia pienamente controllabili. Prerogativa del motore da 999,8 cc è la frizione antisaltellamento, via via migliorata grazie all’esperienza maturata in MotoGP e nel WorldSBK. Garantisce cambi marcia fluidi e un azionamento della leva leggero, offrendo un 60 fondamentale contributo alla stabilità grazie alla riduzione della coppia motrice sulla ruota posteriore durante le repentine scalate che precedono l’impostazione delle curve, evitando che lo pneumatico perda il contatto con il suolo e così mantenendo efficacissima e sicura anche la guida più aggressiva in circuito. Equipaggiamento Una chiave di accensione compatta dal nuovo design ‘wave’, simile a quella in uso per le auto, offre una maggiore sicurezza e riduce notevolmente il rischio di rottura. Nuovo è anche il tappo del serbatoio carburante che si avvale di uno sfiato ridisegnato per una migliore ventilazione. La CBR1000RR è dotata di una strumentazione multifunzione con pannello LCD che illustra tutti i parametri di marcia più una serie di informazioni aggiuntive. Il display vede in primo piano il contagiri lineare a barre. Al di sotto di esso vi sono le principali letture numeriche: indicatore del rapporto inserito, temperatura refrigerante, tachimetro, orologio/cronometro, contakm/ consumi/efficienza consumi, contakm/contagiri numerico. Nella parte bassa del display sono ubicate le spie di funzioni quali luci abbaglianti, folle, indicatori di direzione, pressione olio, ABS e riserva carburante. Chiaro e facile da leggere in tutte le condizioni di luminosità, il contagiri ha quattro modalità di visualizzazione: convenzionale, con numero crescente di segmenti che indicano il regime motore; invertito, con numero decrescente di segmenti che indicano il range di giri rimanente; picco massimo, che indica il regime in modo convenzionale ma lascia segnalato il picco raggiunto; singolo segmento, che indica il regime di giri usando un solo segmento, simulando così la lancetta di un contagiri analogico. Inoltre, l’indicazione numerica del contachilometri può essere cambiata in quella, sempre numerica, del regime motore. Il cronometro ha quattro modalità di funzionamento. Oltre alla funzione di cronometro, il display può mostrare il consumo di carburante della sessione (istantaneo e medio), la distanza percorsa e il tempo totale trascorso. Inoltre per consentire di valutare la sessione di prova, è possibile visualizzare il tempo del giro più veloce e il giro durante il quale è stato realizzato. Oltre all’indicatore del rapporto inserito, sulla sinistra del display LCD, la strumentazione prevede nella parte alta l’indicatore di cambio marcia a 5 LED, per aiutare il pilota a cambiare rapporto nel momento più adatto e trarre il massimo dalle prestazioni del motore. I 5 LED bianchi ad elevata visibilità, con luminosità regolabile, si illuminano in modo sequenziale con il salire di giri del motore, lampeggiando quando si raggiunge il regime prestabilito (preimpostato all’inizio della zona rossa a 13.000 giri/ min, ma regolabile fin da 4.000 giri/min). Si può inoltre impostare l’intervallo dell’illuminazione prima del regime stabilito per il picco, ogni zero, 200 o 400 giri/min. 61 Ricevi Moto.it Magazine » Spedizione su abbonamento gratuito Scarica l’APP del Magazine Periodico elettronico di informazione motociclistica EICMA Media Honda CB650F introdurli alla nuova famiglia delle CB Honda». Honda ha presentato una nuova naked di media cilindrata con un nuovo motore a 4 cilindri in linea. Nuovo il telaio a doppio trave in acciaio a sezione ellittica e il forcellone in alluminio. Di serie l’ABS e tutta nuova la strumentazione digitale L a nuova CB650F volta pagina rispetto alla ormai conosciuta Hornet, della quale non rappresenta l’erede, essendo un progetto pensato per aprire un nuovo capitolo nella storia delle medie a 4 cilindri Honda. Completamente nuova, la CB650F è stata progettata da un team di giovani e appassionatissimi ingegneri che hanno sviluppato un concetto di performance totalmente diverso. 62 Teishiro Goto, Large Project Leader CB650F «La CB650F offre il massimo del divertimento sulle strade più tortuose ma anche eccellenti prestazioni nelle strade trafficate della città. La linea sportiva non trascura l’eleganza e offre un look assolutamente piacevole. Un numero sempre maggiore di motociclisti, dai neofiti agli esperti, è attratto da questo feeling estetico e di guida esclusivo, ed è per me un vero piacere La nuova Honda CB650F Il motore bialbero 16 valvole a quattro cilindri in linea da 649 cc della CB650F è completamente nuovo e studiato per offrire la massima spinta ai regimi medio-bassi, proprio nel range dove solitamente i motori di questa architettura e cilindrata sono meno vigorosi. L’obiettivo di offrire una moto dinamica e frizzante ai motociclisti più giovani è stato perseguito fin dalla formazione del team di sviluppo. Mai prima d’ora infatti erano stati riuniti tanti designer e ingegneri ventenni per il progetto di una nuova moto. La CB650F doveva risultare molto grintosa, senza dimenticare che i consumi erano un fattore da tenere in grande considerazione. Il motore poi doveva avere un ruolo fondamentale anche dal punto di vista estetico. Ecco perché il nuovo 4 cilindri in linea da 650cc è stato letteralmente disegnato per offrire un effetto estetico d’impatto. Niente tubazioni a vista, nessun adattamento o compromesso. Ha contribuito a questo scopo anche il nuovo telaio bitrave in acciaio, bilanciato in termini di rigidità grazie all’ideale accoppiamento tra le piastre pressofuse nella zona pivot con il forcellone in alluminio. L’ammortizzatore posteriore agisce direttamente sul forcellone ed è combinato alla forcella telescopica con steli da 41 mm. Le ruote hanno un nuovo design a 6 razze sdoppiate, con un impianto frenante composto da dischi a margherita di grande diametro e ABS a due canali di serie. I piloti più esigenti possono scegliere anche la livrea tricolour con cerchi color oro, una combinazione ispirata alle livree HRC delle più sportive moto Honda. 63 Ricevi Moto.it Magazine » Spedizione su abbonamento gratuito Periodico elettronico di informazione motociclistica aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa bbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbb bbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbb bbbbbbbbbbbbbbb Caratteristiche principali Motore Il motore a 4 cilindri in linea, bialbero 16 valvole con raffreddamento a liquido della nuova CB650F, sfrutta una struttura interna compatta, con cambio verticale a sei marce e disposizione del motorino di avviamento alle spalle della bancata cilindri, inclinata in avanti di 30°. I valori di alesaggio e corsa sono di 67 x 46 mm. Considerando le misure caratteristiche del motore Honda Super Sport da 599cc, risulta maggiorato il valore della corsa, che ha quindi determinato l’incremento di cilindrata a 649cc. Questa soluzione presenta diversi vantaggi in termini di efficienza del rendimento, come ad esempio minori attriti dei pistoni sulle pareti dei cilindri. Ci sono poi fori di ventilazione nel carter tra le pareti dei perni di banco per ridurre le cosiddette perdite 64 da “pompaggio”, ovvero quelle dovute alla resistenza dell’aria presente all’interno del carter, crescente all’aumentare dei giri. I pistoni sono stati progettati con metodologia CAE (Computer Aided Engineering) e presentano il mantello asimmetrico per ridurre gli attriti. Infine la canne dei cilindri sono del tipo con superficie ad aculei, che disperde meglio il calore migliorando il raffreddamento e riducendo il consumo d’olio. La progettazione dell’impianto di raffreddamento con metodologia CAE ha consentito di rendere ancora più efficienti i flussi all’interno del sistema che può così funzionare con una pompa dell’acqua più compatta e leggera. La potenza massima è di 64 kW (87 CV) a 11.000 giri/min con una coppia massima di 63 Nm erogata a 8.000 giri/min. Il circuito del liquido di raffreddamento sfrutta un’estesa rete di passaggi interni tra Scarica l’APP del Magazine testata e cilindri che ha permesso di eliminare gran parte delle antiestetiche tubazioni esterne. A questo scopo è stato spostato dietro al motore il filtro dell’olio e davanti sul lato sinistro il sistema di raffreddamento dell’olio, anche in questo caso con condotti occultati alla vista. La combinazione di tutte queste soluzioni ha permesso l’adozione di un innovativo sistema di scarico molto aderente al motore e dall’affascinante look con andamento 4-2-1. I collettori di scarico scendono dal motore verso il lato destro del motore, sono un chiaro richiamo all’originale soluzione adottata nel 1974 per la CB400 Four. Un impianto caratterizzato da collettori ottimizzati nella lunghezza e nel diametro per massimizzare l’erogazione di coppia. Il grande silenziatore posto sotto al pivot del forcellone termina con un prezioso terminale basso, e ospita al suo interno il catalizzatore a 400 celle che assicura emissioni inquinanti minime e lo spostamento del peso intorno al baricentro della moto, realizzando un’efficace centralizzazione delle masse. Il sistema di iniezione elettronica Honda PGM-FI si avvantaggia di un capiente airbox posto sopra cornetti di aspirazione da 30mm ad “alta velocità”, in modo che l’aria in aspirazione segua un percorso il più rettilineo possibile. I corpi farfallati da 32mm garantiscono una risposta pronta e brillante ai comandi dell’acceleratore. Infine, l’attento posizionamento ed angolazione del sistema di alimentazione ha permesso di realizzare un telaio dalla larghezza ridotta. Grazie ad una fasatura della distribuzione con ridotto “incrocio” dell’apertura valvole e a mappe dell’iniezione particolarmente accurate, la CB650F percorre 21 km/l nel ciclo medio WMTC, che con i 17,5 litri di capienza del serbatoio offre un’autonomia superiore ai 350 km. Telaio e ciclistica Il telaio in acciaio con struttura a diamante prevede travi discendenti di forma ellittica da 64 x 30 mm. Il bilanciamento deriva da una zona rigida intorno al cannotto di sterzo e più flessibile sulle EICMA travi laterali. L’inclinazione del cannotto di sterzo è pari a 25,5°, con avancorsa di 101mm che determina un interasse di 1.450mm. Il peso con il pieno di benzina è di 208 kg. La piastra della zona pivot è in acciaio forgiato mentre il forcellone in alluminio pressofuso presenta un braccio destro ad arco, per fare spazio al silenziatore di scarico. Il monoammortizzatore regolabile nel precarico molla su 7 posizioni collega direttamente il telaio al forcellone, mentre all’avantreno c’è una forcella telescopica con steli da 41 mm. Sui cerchi a 6 razze sdoppiate in alluminio pressofuso sono montati pneumatici sportivi nelle misure 120/70ZR17 e 180/55-ZR17. L’impianto frenante con ABS a due canali di serie può contare su grandi dischi wave anteriori da 320 mm, morsi da pinze a 2 pistoncini, e sul disco wave posteriore da 240 mm con pinza a singolo pistoncino. La linea della CB650F è caratterizzata da un dinamico slancio in avanti ma con masse visive concentrate intorno al motore che la rendono compatta. Il serbatoio corto, i convogliatori avvolgenti con profilo “doppio strato”, il codone minimalista e corto, e infine il gruppo ottico dalla caratteristica forma a V, regalano a questa nuova naked Honda una nuova personalità. La posizione di guida è eretta e leggermente avanzata, con un manubrio, alto e largo. Il passeggero trova posto su una porzione di sella ampia e dal ridotto dislivello rispetto al pilota e può contare su appigli ricavati inferiormente al codone. La sella è posta a 810mm di altezza e il profilo è stato studiato per assicurare un facile appoggio dei piedi a terra. Tutto nuovo anche il cruscotto. Riparato dalla sovrastruttura del gruppo ottico, è perfettamente leggibile con un rapido colpo d’occhio. Completamente digitale, offre sulla sinistra le informazioni del contagiri e del tachimetro, sulla destra l’indicatore del livello carburante, l’orologio, il contakm e le spie di servizio. Entrambi i display sono retroilluminati con luce bianca. Come tutta la nuova gamma Honda 2014, anche la CB650F è dotata di chiave di contatto di nuova generazione di tipo automobilistico. 65 Ricevi Moto.it Magazine » Spedizione su abbonamento gratuito Scarica l’APP del Magazine Periodico elettronico di informazione motociclistica EICMA aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa bbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbb Media bbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbb bbbbbbbbbbbbbbb Husqvarna Concept 701 di Andrea Perfetti | La Casa motociclistica presenta a Milano una innovativa concept di 690 cc con 75 cv e componenti al top. A stupire è lo stile che prefigura le moto che verranno. Ce ne parla Paolo Carrubba D ella gamma enduro e cross sapete già tutto, l’ha anche provata il nostro tester del tassello Aimone Dal Pozzo (leggi l’articolo). A EICMA pensavamo quindi di non trovare grosse sorprese, ma siamo stati smentiti dal management della Casa bianco-blu. A Milano è infatti stata 66 presentata la Concept 701. Si tratta di un prototipo che vedrà la luce forse tra due anni. E’ spinta da un motore monocilindrico di origine KTM di 690 cc, ma per conoscere altri dettagli sentiamo direttamente Paolo Carrubba, responsabile marketing e comunicazione di Husqvarna. Paolo, la 701 è stata una sorpresa. Cosa rappresenta per la vostra Casa? “La 701 è un prototipo che probabilmente vedrà la luce tra due anni. Vuole essere un esercizio di stile, quasi una provocazione, vuole infatti anticipare quello che sarà lo stile di Husqvarna in futuro. Ha una linea pulita e semplice che richiama lo stile svedese delle Husqvarna. Guarda al futuro con un grande studio di design”. Chi ha curato il design? “Inutile dirlo, la linea è stata curata dallo studio Kiska”. Cosa puoi dirci del motore? “E’ un monocilindrico di 690 cc, ha ben 75 cavalli e una coppia davvero corposa. E’ una moto fatta per divertire, ha il massimo della componentistica a livello di freni, di sospensioni e di impianto di scarico. E’ un chiaro messaggio del nuovo corso Husqvarna che vuole proporre moto premium”. Che riscontri sta avendo la nuova gamma enduro-cross 2014? “Ancora è presto per parlare di riscontri commerciali. Sicuramente la nuova gamma cross e enduro ha incontrato un ottimo riscontro sia da parte dei giornalisti che da parte di importatori e dealer che sono la prima linea nella catena commerciale. Siamo molto soddisfatti di questo perché il fuoristrada resta la nostra area di interesse principale, siamo e restiamo focalizzati sull’enduro e sul motocross”. 67 Ricevi Moto.it Magazine » Spedizione su abbonamento gratuito Scarica l’APP del Magazine Periodico elettronico di informazione motociclistica da un gruppo strumentazione/unghietta aerodinamica minimalista che fa tanto Alien. Piacerà sicuramente ai più giovani; noi, da parte nostra, ci rallegriamo dell’abbandono delle sovrastrutture sugli steli forcella che onestamente, oltre ad essere del tutto prive di senso, non donavano certo all’estetica del precedente modello. Gli aggiornamenti seguono praticamente quanto visto sulla Z1000SX recentemente svelata e provata. Partendo dall’avantreno si notano le pinze Tokico monoblocco con montaggio radiale a pistoncini differenziati che lavorano gli ormai tradizionali – per Kawasaki – dischi a margherita qui in versione da 310mm. La forcella ora è una Showa Big Piston completamente regolabile, con l’idraulica che offre tarature separate per compressione ed estensione sui due steli, mentre al posteriore lavora un nuovo monoammortizzatore regolabile in precarico ed estensione collocato sopra il forcellone e più distante dagli scarichi. Nuova anche la posizione di guida definita dal manubrio tubolare in alluminio che porta EICMA il pilota ad osservare un’inedita strumentazione LCD. Naturalmente invariata, restando in tema, la dotazione elettronica che prevede ABS di ultima generazione e controllo di trazione su tre livelli. Anche il motore è oggetto di profondi aggiornamenti che ne aumentano i valori di potenza e coppia (ipotizziamo con gli identici risultati della SX) oltre a rendere più pronta la risposta all’acceleratore. Obiettivi raggiunti grazie a nuovi assi a camme (modificati nei valori di durata ed alzata) armonizzati ad inedite tarature dell’elettronica, a raccordi di compensazione a sezione ovale fra i collettori di scarico nonché a cilindri interconnessi per ridurre le perdite per pompaggio e infine ad un airbox rivisto, con prese d’aria avanzate e un nuovo risuonatore a sedici fori. La Z1000 risulta quindi più pronta ai bassi regimi senza sacrificare la tradizionale cattiveria in alto sottolineata dalla colonna sonora di un ruggito all’aspirazione appositamente studiato - il già citato risuonatore riduce la rumorosità ai bassi regimi magnificando la grinta sopra i 6000. Kawasaki Z1000 di Edoardo Licciardello | La naked di Akashi si rinnova nella linea con diverse migliorie tecniche ereditate dalla versione SX per proporre una sostanza allo stato dell’arte K awasaki la chiama filosofia Sugomi, e come sempre quando c’è di mezzo la lingua giapponese, una sola parola racchiude diversi concetti dei linguaggi occidentali. In questo caso i lemmi in oggetto sono “senza compromessi”, imponente, minacciosa e – passateci l’uso di un termine gergale per assenza di qualcosa di più appropriato – mitica, del tutto in linea con un modello che ripropone in chiave moderna gli stessi concetti espressi dalla prima Z1000. La filosofia Sugomi, di cui ad Akashi sono evidentemente molto orgogliosi, viene applicata alla nuova Z1000 sia in termini visivi che in quelli di feeling del 68 Media motore e della ciclistica. Che la Z1000 sia cambiata è evidente: basta uno sguardo alla linea per notare che i classici stilemi della naked sportiva Kawasaki – lo scarico (dotato di inediti fondelli) che fa il verso al quattro-in-quattro della già citata Z1000 del 1972, la linea sfuggente del codino, i volumi tutti carichi in zona motore/serbatoio per conferire più grinta e i tratti spigolosi in stile manga futuristico – sono rimasti. Il blocco fari anteriore però è completamente nuovo, con una foggia a testa d’insetto ultimamente di gran moda che racchiude inediti proiettori a LED (due abbaglianti e due anabbaglianti, che fanno il paio con il gruppo ottico posteriore) ed è sovrastato 69 Ricevi Moto.it Magazine » Spedizione su abbonamento gratuito Scarica l’APP del Magazine Periodico elettronico di informazione motociclistica Media EICMA steli da 37mm in alto e foderi in basso, per capirci) e su un doppio ammortizzatore regolabile nel precarico – per adattarsi al carico – al posteriore. Naturalmente a margherita i dischi dell’impianto frenante, lavorati da pinze a due pistoncini con raccordi in treccia aeronautica. Presente, sia pure solo come optional, l’ABS. Di buon livello le finiture, caratterizzate da dettagli come leve regolabili, blocchetto accensione protetto, presa di corrente 12v integrata nello scomparto interno allo scudo. Un pochino posticcia la finitura fintometallica sulla copertura del manubrio; completa la strumentazione con tachimetro e contagiri. Lo scomparto sottosella, illuminato, è in grado di ospitare un casco integrale o una valigetta 24 ore. Kawasaki J300 di Edoardo Licciardello | Kawasaki entra nel settore dei maxiscooter con una nuova proposta. Linee da Ninja, sostanza e finiture da scooter maturo S e uno scooter Kawasaki non è una novità assoluta, un maxi (o meglio, midi) dalla casa di Akashi invece lo è: ecco il J300, proposta “in verde” che punta dritta alla concorrenza delle sorelle nipponiche, forte di una linea fortemente caratterizzata e di una sostanza tecnica di rilievo. Obiettivo: conquistare chi è già scooterista, ma possibilmente andare a pescare anche un pubblico – giovane, e magari rilevante nella percentuale femminile – attratto dal dinamismo di un mezzo di questo tipo. L’estetica prende evidentemente le mosse 70 dalle proposte più sportive della Casa di Ahashi: le linee spigolose e il gruppo ottico anteriore fanno il verso alle Ninja supersportive, pur con volumi naturalmente adattati all’uso scooteristico. Il piglio è comunque sportivo ma senza esagerazioni, come si nota dal cupolino tagliato basso ma non troppo, o dal codone relativamente leggero senza che però la linea comprometta capacità di carico e comfort. L’anima del J300 è un monocilindrico raffreddato a liquido da 299cc, mentre la ciclistica può contare su una forcella telescopica ad orientamento convenzionale (con 71 Ricevi Moto.it Magazine » Spedizione su abbonamento gratuito Scarica l’APP del Magazine Periodico elettronico di informazione motociclistica Media EICMA sportiva non esclude un uso un poco più trasversale, per cui sono stati approntati degli accessori come una borsa modulare da montare sul codone monoposto. Non si conoscono ancora i dati di potenza, dovrebbe superare i 25 cavalli, e peso dichiarati. Della RC390 sono invece trapelate anche le informazioni tecniche. Il suo monocilindrico bialbero e quattro valvole, derivato dalla Duke 390, eroga 32 kW (43 cavalli), ha iniezione elettronica, cambio a sei marce e frizione multidisco in bagno d’olio. Il prezzo indicativo 5.700 euro. Il telaio a traliccio ricorre al classico forcellone il lega di alluminio con nervature di rinforzo a vista, sospensioni WP da 125 e 150 mm di escursione ruota, impianto frenante con dischi da 300 e 230 mm, pinza anteriore radiale a 4 pistoncini e Abs. Ha interasse di appena 1.340 mm, sella a 820 mm dal suolo, serbatoio da 10 litri e peso dichiarato in 147 kg senza benzina. Per la 390 c’è anche un allestimento Racing, con grafiche dedicate, scarico Akrapovic, pedane arretrate, eccetera. KTM RC125, RC200 e RC390 Le nuove super sportive Ecco le prime foto, e i primi dati, delle novità KTM stradali che segnano il debutto nelle cilindrate medio piccole. Estetica molto aggressiva e dotazione di buon livello. Con iniezione, sospensioni WP e Abs D ell’interessamento di KTM nella categoria 125-390 abbiamo già scritto qui. Il progetto era chiaro dopo l’arrivo della Duke 390 e dopo l’interessamento espresso dalla Casa austriaca per le cilindrate di ingresso. La RC125 sfodera un monocilindrico a 4 tempi e quattro valvole raffreddato a liquido con alimentazione a iniezione e potenza contenuta nei canonici 11 kW (15 cv). Lo scarico corto è alloggiato nella pancia della 72 carenatura. Ha sospensioni WP, impianto frenate con pinza anteriore radiale e dotato di impianto Abs. Il telaio a traliccio in tubi tondi di acciaio è integrato dal forcellone in fusione di lega leggera che riprende la foggia di quello già visto inizialmente sulla Duke 690, mentre le ruote sono da 17 pollici. Peso 135 kg a vuoto di benzina. Del tutto analoga alla 125 è la versione RC200, che dovrebbe appunto condividere il grosso dell’ossatura con la ottavo di litro. L’impostazione super 73 Ricevi Moto.it Magazine » Spedizione su abbonamento gratuito Scarica l’APP del Magazine Periodico elettronico di informazione motociclistica EICMA Media Kymco Agility 125-200i R16 Plus di Mario Tonazzi | La Casa di Taiwan rinnova completamente il suo cavallo di battaglia, l’Agility che sarà proposto nelle cilindrate 125 e 200. K-XCT 300i e Xciting 400i nel 2014 arriveranno nella versione con ABS A ll’edizione 2013 di EICMA, Kymco si presenta con un’importante novità e tre significativi aggiornamenti. Il Kymco Agility R16+ riprende tutte le caratteristiche del modello che ha fatto la fortuna del marchio ma, come espresso nel nome, migliorate ed incrementate. Alla maggiore agilità fornita dalla ruota posteriore da 14 pollici si aggiunge un maggior comfort per pilota e 74 passeggero, dato dalla nuova sella e dalla pedana piatta, ora più ampia, oltre che dalle nuove pedane per il passeggero. Parimenti accresciute le caratteristiche di fruibilità del mezzo, grazie ad un vano sottosella maggiorato, al bauletto da 30 litri di serie, dalla presa 12V e dall’orologio. Realizzato in tre cilindrate, 50, 125 e 200, sarà disponibile a inizio 2014 al prezzo di € 1.900 per Agility 125 R16 Plus e € 2.200 per Agility 200i R16 Plus ed affiancherà il modello già a listino. A seguire verrà introdotta la versione 50 2T Plus e 50 4T Plus. Tre le colorazioni disponibili, argento, bianco e nero. Le altre due novità riguardano l’introduzione dell’ABS su Downtown 300i, K-XCT 300i e Xciting 400i. Tutte le rinnovate versioni saranno disponibili da gennaio 2014 al prezzo di € 4.500 per Downtown, 4.850 per K-XCT e di 5.950 per Xciting. 75 Ricevi Moto.it Magazine » Spedizione su abbonamento gratuito Periodico elettronico di informazione motociclistica Scarica l’APP del Magazine però stati i contenuti e in particolare la dotazione elettronica di questa moto. Sospensioni semiattive, e mappature differenziate per il motore sono cose già viste, ma la possibilità di dialogo tra la moto è gli apparati elettronici che permette la Turismo Veloce sono una novità mondiale. In coda consistono? Nella possibilità di connettere bluetooth il proprio smartphone o tablet direttamente alla moto, e di vedere visualizzati i dati direttamente sul display TFT del cruscotto. Il sistema montato sulla Turismo Veloce prevede un vero e proprio router, al quale si possono connettere più apparati, per cui non ci saranno problemi a connettere anche i bluetooth dei caschi, quindi sarà possibile fare e ricevere telefonate, anche attraverso i comandi della moto. Le possibilità di questo sistema non terminano qui, si va oltre grazie alla possibilità di decidere i parametri di regolazione motor e sospensioni (solo sulla versione Lusso dotata di serie delle sospensioni semiattive Sachs al posto delle tradizionali Marzocchi della Base), anche stando comodamente EICMA seduti in poltrona, avendo a disposizione il proprio smartphone, che una volta memorizzati i dati li trasmetterà in tempo reale alle centraline della moto una volta connesso. Un modulo GPS, di serie sulla Lusso, permette inoltre, di fornire tutti i dati di viaggio e di immagazzinarli su smartphone o tablet. Come su tutte le granturismo, non mancano connettori per il collegamento e la ricarica di apparati elettronici, o manopole riscaldate (che sono di serie sulla Lusso), così come non mancano due portaoggetti per telecomandi o telepass vari e l’immobilizer per evitare spiacevoli sparizioni. Tanti e tali contenuti sarebbero nulla senza un abito altrettanto interessante. In questo i designer MV ci hanno abituati davvero bene, e anche questa Turismo Veloce non delude le aspettative, con linee ricercate che sottolineano la compattezza generale. Stupiscono nella vista anteriore il gruppo ottico Full LED, che richiama nelle forme quello delle sorelle sportive sia a tre sia a quattro cilindri, mentre il laterale mette in mostra due borse che pur potendo MV Agusta Turismo Veloce 800 di Francesco Paolillo | Sospensioni semiattive e mappature differenziate per il motore sono cose già viste, ma la possibilità di dialogo tra la moto è gli apparati elettronici che permette oggi la Turismo Veloce sono una novità mondiale I l concetto di moto tourer alla MV Agusta si chiama Turismo Veloce ed è un concetto di quelli che lasciano il segno. Una moto che vuole ricavarsi il suo spazio in un segmento di mercato dove imperano moto da oltre 1000 cc, pesanti e ingombranti. A Schiranna hanno invece percorso la strada al contrario, partendo da una piattaforma compatta e agile, quella che abbiamo già conosciuto con le tricilindiche B3, F3 e Rivale, per arrivare alla definizione di una 76 granturismo che rappresenti il connubio ideale tra turismo e divertimento di guida. Turismo Veloce e Turismo Veloce Lusso, sono le due versioni presentate oggi, una più accessoriata, la Lusso e una che potremmo definire “base”. Per quanto ci era stato mostrato fino ad oggi, la Turismo Veloce rappresentava la “prima” di MV Agusta nel segmento delle turistiche sportive, meccanica già vista vestita con un nuovo abito. Quello che invece ha lasciato la platea a bocca aperta, sono 77 Ricevi Moto.it Magazine » Spedizione su abbonamento gratuito Scarica l’APP del Magazine Periodico elettronico di informazione motociclistica EICMA aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa Media contenere due caschi integrali, non disturbano per niente il profilo laterale. Togliendole è visibile il “vuoto” che viene a formarsi tra la sella passeggera, e il telaietto posteriore, caratteristica che alleggerisce ulteriormente il codino. Guardandola da dietro la Turismo Veloce mostra di essere compatta anche in larghezza, grazie al fatto che le borse laterali sono in parte incastrate sotto il codino, tale caratteristica permette di avere un ingombro trasversale inferiore rispetto al manubrio, risultato più unico che raro. Il fatto di essere partiti da una piattaforma leggera, ha limitato il peso della Turismo Veloce e Turismo Veloce Lusso, che staccano rispettivamente in 194 e 207 kg a secco, per cui considerando i 20 litri di carburante che può contenere il serbatoio, e i liquidi, dovremmo essere intorno ai 214-227 kg in ordine di marcia. Il telaio misto traliccio di acciaio con piastre e forcellone in alluminio, assomiglia a quello delle sorelle sportive, ma in realtà è completamente nuovo, anche perché le esigenze che 78 bbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbb bbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbb bbbbbbbbbbbbbbb deve soddisfare sono diametralmente opposte, prediligendo soprattutto le capacità di carico e lo spazio a bordo, anche per un eventuale passeggero. Cambiano le esigenze e di conseguenza il motore deve seguire le medesime linee guida, mettendo le prestazioni pure in secondo ed esaltando le doti di ripresa e mantenendo la possibilità di scelta tra diverse mappature. Comunque ci sono sempre 125 cv e 8,6 kgm di coppia, numeri che garantiscono un rapporto peso/potenza di tutto rispetto, tenuti a bada da un controllo di trazione regolabile su otto livelli e dall’impianto frenante dotato di ABS, ma allo stesso tempo esaltati da un cambio a sei rapporti, estraibile, dotato di EAS 2.0 (Elettronically Assited Shift), sistema che permette l’innesto dei rapporti, anche in scalata, senza l’ausilio della frizione. Tanti contenuti innovativi che purtroppo potremo testare solo a fine 2014, per adesso con la Turismo Veloce sarà solo “amore platonico. 79 Ricevi Moto.it Magazine » Spedizione su abbonamento gratuito Scarica l’APP del Magazine Periodico elettronico di informazione motociclistica EICMA Media Peugeot Django Linee anni ‘50, tecnologie moderne e possibilità di personalizzazione e configurazioni da far girare la testa T rae ispirazione dagli anni ’50, dall’S55 il nuovo scooter francese. Django ha linee rétro le cui forme intendono, 60 anni più tardi, riscrivere una vera e propria storia dello stile del marchio. Su ruote da 12’’, con i parafanghi posteriori di forma rotondeggiante dotati di 3 prese d’aria e la carrozzeria allungata ricorda le berline degli anni ‘50. I designer hanno progettato Django prestando particolare attenzione agli elementi estetici curati nei minimi dettagli: - La sella monoposto o biposto, a seconda del modello scelto, è stata studiata facendo uso di 80 un know-how mutuato dal settore della pelletteria. L’ampliamento della gamma dei colori delle pelli, dei fili e delle rifiniture, nonché la struttura interna o l’imbottitura della selleria, fanno sì che Django possa offrire una scelta davvero inedita in termini di stile e comfort. - In omaggio alla mitica Peugeot 203, il contachilometri possiede una serigrafia rétro, una superficie sagomata e una lancetta corta. - I comandi riprendono la forma bombata della calandra, tradizionalmente destinata ad accogliere il Leone, simbolo emblematico della marca Peugeot. - La chiave ricorda la forma delle radio degli anni ’50 dotate di un’elegante profilo cromato. Le 3 scanalature nel prolungamento del Leone, ricordano la forma delle 3 prese d’aria montate sui parafanghi posteriori. - Dettagli cromati, alluminio, gloss, vernice brillante o metallizzata contribuiscono a valorizzare ulteriormente le linee di Django conferendogli stile e personalità. Tecnologia moderna Nonostante l’aspetto d’altri tempi, Django adotta contenuti tecnologici assolutamente al passo con i tempi. Django offre infatti una ricca gamma di motori di ultima generazione (50 cm3 2 tempi e 4 tempi, 150 cm3 4 tempi, 125 cm3 4 tempi). Per quel che riguarda la sicurezza, il sistema di frenata integrale Syncro Braking Control (SBC), che ripartisce la frenata contemporaneamente sulle ruote ANT e POST, è disponibile di serie sulle cilindrate 125 cm3 e 150 cm3. Al centro della strumentazione, caratterizzata da uno stile molto «fifties» , si trova un imponente schermo LCD che visualizza i chilometri percorsi, totali e parziali, la temperatura esterna e la velocità reale del veicolo in complemento alla lancetta analogica. Passando a un po’ di numeri: l’altezza della sella è di 770 mm, l’interasse è di 1363 mm e ha una lunghezza totale di 1944 mm. Molta attenzione anche ai dettagli che rendono uno scooter funzionale, come una presa 12V inserita nel vano portaoggetti situato dietro lo scudo, 2 ganci porta-borse sotto la sella e un di vano sottosella che permette di alloggiare un casco jet. Tante versioni Con Allure, Sport, Evasion & Heritage, Peugeot propone 4 universi predefiniti con uno stile e un equipaggiamento radicalmente diversi. Con questo approccio, il cliente deve scegliere 81 Ricevi Moto.it Magazine » Spedizione su abbonamento gratuito Periodico elettronico di informazione motociclistica Scarica l’APP del Magazine EICMA aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa bbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbb bbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbb bbbbbbbbbbbbbbb soltanto la motorizzazione, il colore della carrozzeria nonché eventuali accessori: Universo 1 | Heritage: grazie alla sua carrozzeria monocromatica con tinte pastello caratteristiche degli anni ’50, Django Heritage si presenta come uno scooter sobrio e discreto che ricorda la Parigi festosa degli anni ‘50. Universo 2 | Sport: Facilmente riconoscibile grazie alla sua sella monoposto e ai numeri visibili sulla carrozzeria, il modello Sport è disponibile 82 in 2 colori: Argento Satin e Blu France “rubato” all’indimenticabile Peugeot 402. Universo 3 | Evasion: Caratterizzato da una carrozzeria bicolore con base crema (Milky White) che contrasta con una gamma di 4 colori aciduli, pneumatici con spalla bianca, portabagagli anteriore cromato e un piccolo cupolino. Universo 4 | Allure: Si distingue per i suoi colori satinati o metallizzati. Dotato di un bauletto,particolarmente utile durante le serate a due o per lo shopping. 83 Ricevi Moto.it Magazine » Spedizione su abbonamento gratuito Periodico elettronico di informazione motociclistica Scarica l’APP del Magazine EICMA aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa bbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbb bbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbb bbbbbbbbbbbbbbb Peugeot Streetzone Uno scooter destinato ai giovani, dal look accattivante. Manubrio naked, forcella a steli rovesciati e marmitta gli conferiscono uno stile da piccolo racer urbano P eugeot Scooters si rivolge ai giovani e propone uno scooter di per la città. Il manubrio “naked” e la forcella a steli rovesciati saltano subito agli occhi. Il contachilometri digitale mostra la velocità su uno schermo a cristalli liquidi. Retrovisori sport completano la postazione di guida mentre il frontale è caratterizzato da un profilo affilato dotato di gruppo ottico centrale racchiuso in una “cattivissima” griglia nero opaco. Equipaggiato con un motore monocilindrico 2 tempi 50 o 100 cm3, è anche dotato di marmitta rovesciata e freno a disco anteriore Shuricane 190 mm. Streetzone pesa 87 kg e ha un interasse di soli 1.256. 84 85 Ricevi Moto.it Magazine » Spedizione su abbonamento gratuito Scarica l’APP del Magazine Periodico elettronico di informazione motociclistica Media Quattro, equipaggiato all’anteriore e al posteriore del sistema di sospensione idraulica brevettato denominato HTS (Hidraulic Tylting System), promette di offrire nuove dinamiche di guida e un livello di sicurezza superiore a quello degli ormai classici tre ruote. La trasmissione è affidata ad una doppia cinghia, che – assicura il costruttore – non ha bisogno di essere mai sostituita. Altre particolarità di questo mezzo includono un freno a mano meccanico brevettato che non necessita di una pinza supplementare, ma anche non manca un vano sottosella capace di ospitare un casco integrale e un parabrezza regolabile manualmente con facilità. Il prezzo di vedita non è EICMA stato ancora comunicato, mentre la commercializzazione inizierà entro la fine del 2014. EICMA è stata anche l’occasione per annunciare un importante passo dell’azienda svizzera. Quadro ha infatti acquisito il marchio Oxygen, azienda da sempre specializzata nella realizzazione di scooter elettrici soprattutto nel settore business to business. Ecco spiegato il motivo per cui all’interno dello stand svetta il concept green Oxygen Concept, prototipo (destinato per il momento a rimanere tale) di un tre ruote elettrico che simboleggia l’apertura di Quadro verso il mercato a emissioni zero. Quadro presenta la versione definitiva del “Quattro” di Matteo Valenti | L’azienda svizzera Quadro si presenta ad EICMA 2013 con uno stand ricco di importanti novità. Il più atteso ovviamente è il quadriciclo Quadro4 nella vestione definitiva I nnanzitutto viene messo in mostra il nuovo Quadro S (leggi qui la nostra prova), che rispetto alla versione precedente (350D) guadagna una serie di aggiornamenti tecnici, tra cui spicca il nuovo motore monocilindrico a quattro valvole da 27 CV. La vera novità è però senza alcun dubbio il Quadro4, interessante scooter a quattro ruote che viene presentato 86 ad EICMA nella sua veste definitiva, pronta per arrivare sul mercato. Sotto al vestito si nasconde lo stesso monocilindrico a quattro valvole 350 del Quadro S, capace di erogare 27 cv. Secondo il costruttore, il motore garantisce al nuovo Quadro4 una velocità massima di 130 km/h, garantendo al tempo stesso un consumo medio dichiarando di 26 km/litro. L’innovativo Quadro 87 Ricevi Moto.it Magazine » Spedizione su abbonamento gratuito Scarica l’APP del Magazine Periodico elettronico di informazione motociclistica EICMA Media Suzuki ha presentato in Italia la V-Strom 1000 e i Burgman 125 e 200. E ha illustrato il programma MotoGP Il 5 novembre all’Eicma 2013 Suzuki ha svelato i programmi del team MotoGP, oltre a presentare tutte le novità per il prossimo anno T ra le novità c’è stata grande attesa sia per la nuova Sport Enduro Tourer V-Strom 1000 ABS, sia per le nuove versioni degli scooter Burgman 125 e 200 ABS, presentati per la prima volta lo scorso ottobre in Francia alla 24Ore di Le Mans. Le nuove versioni di Burgman 125 e 200 ABS saranno offerte con una dotazione ancor più completa e numerosi aggiornamenti tecnici. Al fianco di queste importanti novità, EICMA 2013 ha tenuto a battesimo le grafiche rinnovate di alcuni 88 modelli: la nuova GSR 750 con i colori bianco-blu, la superbike GSX-R 1000 in versione Special Edition e l’inedita V-Strom 650 “Gold Mat”. Davide Brivio ha svelato i programma Suzuki MotoGP. Non solo prodotto nell’ambito della conferenza stampa del 05 novembre. Il Team Manager Davide Brivio ha infatti parlato dei programmi futuri in merito al rientro ufficiale di Suzuki nel Campionato MotoGP nel 2015. Modelli Suzuki in prova L’area esterna “Moto Live” è stata a disposizione degli appassionati dove hano potuto testare, in un circuito dedicato, alcuni dei modelli della gamma Suzuki 2014 come la “tout terrain” Van Van, due Inazuma 250, la Gladius 650 e l’aggressiva GSR 750. Suzuki ha messo a disposizione del pubblico anche un Burgman 400 e un Burgman 650. Grazie alla collaborazione dello staff di Donneinsella, si sono presentati ai test anche neofite e principianti. 89 Ricevi Moto.it Magazine » Spedizione su abbonamento gratuito Scarica l’APP del Magazine Periodico elettronico di informazione motociclistica EICMA Media SYM, le novità 2014 Sym ha presentato a Eicma 2013 la versione da 600cc del proprio maxiscooter MAXSYM, che sarà disponibile in due versioni, Classic e Sporty, entrambe dotate di ABS di serie S ym ha presentato a Eicma 2013 la versione da 600cc del proprio maxiscooter MAXSYM, che sarà disponibile in due versioni, Classic e Sporty, entrambe dotate di ABS di serie. Il motore da 565 cc a quattro valvole per cilindro eroga una potenza di 45 cavalli e 4,7 Kgm. Generosa la gommatura da 160mm al posteriore su cerchio da 14 pollici e da 120 mm su cerchio da 15 all’anteriore, ove opera la coppia di dischi freno da 275 mm. Il passo lungo, 1555 mm, e le abbondanti dimensioni generali portano il peso vicino 90 alla soglia dei 240 kg. Il resto della gamma si presenta rinnovato nelle colorazioni e nelle finiture. Il Fiddle III ha beneficiato di un aumento del volume del serbatoio fino a 6,5 litri e i motori 125 e 200 hanno visto aumentare la loro potenza fino a rispettivamente 7,8 e 9,5 kW. La versione da 200 cc dispone anche di un sistema di frenata combinata. La serie GTS-Joymax viene dotata di un sistema di start&stop, che consente di raggiungere consumi dichiarati nell’ordine dei 38 km/l. Il modello HD2 riceve il sistema di frenata combinato ed il Symphony nuove grafiche. 91 Ricevi Moto.it Magazine » Spedizione su abbonamento gratuito Scarica l’APP del Magazine Periodico elettronico di informazione motociclistica EICMA aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa Media Triumph Thunderbird Commander e LT Tutte le novità, dal telaio alle geometrie, fino alla doppia imbottitura della sella, sono state pensate per garantire piacere di guida, confort e fruibilità; senza rinunciare però all’estetica T hunderbird Commander La nuova Triumph Thunderbird Commander riproposta per il 2014 con una serie di novità che puntano a rendere ancora più confortevole e fruibile la cruiser inglese. Un chiaro esempio è la decisione di modificare la forma e raddoppiare lo spessore dell’imbottitura della sella della Commander, per offrire un livello di comfort superiore. Per raggiungere un simile traguardo era necessario un nuovo design per il telaio della Commander: abbinato alla geometria di sterzo di nuova 92 concezione per montare pneumatici più ampi. Motore Con un l’intervallo di accensione variabile di 270° e il design a corsa lunga il motore a doppio albero a camme in testa e otto valvole da 1.699 cc erogara ben 94 CV a 5.400 giri/min e 151 Nm di coppia a 3.550 giri/min. Altrettanto importante delle prestazioni e del suono della Thunderbird Commander è l’estetica del motore. Due ampi collettori escono dai cilindri prima di ripiegarsi all’indietro in una coppia di larghi silenziatori dal profilo dritto. bbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbb bbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbb bbbbbbbbbbbbbbb Ciclistica Il nuovo telaio tubolare in acciaio presenta una geometria ottimizzata per mantenere una sterzata gestibile e coerente, mentre il look originale è ulteriormente esaltato dagli pneumatici a sezione larga da 140/75 e 17” all’anteriore e 200/50 e 17” al posteriore, montati su cerchi in lega torniti al diamante. Monta forcelle Showa da 47 mm con protezioni e doppi ammortizzatori posteriori Showa con precarico regolabile in cinque posizioni, oltre a molle a doppio effetto ottimizzate, pinze Nissin a quattro pistoncini con dischi flottanti da 310 mm all’anteriore e pinza singola Brembo con disco da 310 mm al posteriore, con il sistema ABS di Triumph fornito di serie. Confort L’ergonomia della Thunderbird Commander è stata meticolosamente studiata per sfruttare ogni aspetto delle prestazioni di motore e telaio. Le selle per pilota e passeggero hanno un’imbottitura a doppio strato e a doppia densità, che risulta inizialmente morbida e duttile per poi comprimersi e offrire un supporto più saldo. La sella del pilota ha una forma appositamente studiata, con un profilo laterale ampio e svasato e un supporto lombare. Il manubrio poi si sporge all’indietro per garantire alle braccia del pilota una posizione allargata ma del tutto naturale, mentre il cablaggio elettrico è integrato nel manubrio, per un look più pulito e ordinato. La Thunderbird Commander sarà disponibile dalla primavera del 2014 presso i concessionari autorizzati. Thunderbird LT La sigla LT trasforma la Commander in una viaggiatrice e la arricchisce di accessori e optional forniti di serie. Fra gli accessori di serie sulla LT spiccano le due borse in pelle rimovibili, i fari riflettori ausiliari e i pneumatici radiali con spalla 93 Ricevi Moto.it Magazine » Spedizione su abbonamento gratuito Periodico elettronico di informazione motociclistica Scarica l’APP del Magazine EICMA aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa bbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbb bbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbb bbbbbbbbbbbbbbb bbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbb bbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbb bbbbbbbbbbbbbbb bianca, montati su ampi cerchi a raggi. Il fascino della LT è merito dei tanti dettagli che rimandano alla tradizione delle classiche cruiser touring, come le grandi decorazioni cromate sui larghi parafanghi scomponibili all’anteriore e al posteriore, i numerosi particolari cromati attorno al parabrezza e alla piastre, il faro singolo anteriore e i fari riflettori ausiliari, i grandi cerchi a raggi, gli esclusivi fregi Triumph sul serbatoio, i profili bianchi attorno alla sella, i supporti degli indicatori di direzione posteriori e del fanalino posteriore a LED in stile Art Deco anni ’30 e le doppie filettature verniciate a mano che abbelliscono la verniciatura bicolore di serbatoio e parafanghi. Pneumatici “su misura” Il particolare più degno d’attenzione riguarda gli pneumatici con spalla bianca della LT. Insoddisfatti delle scarse prestazioni degli pneumatici convenzionali con spalla bianca, gli ingegneri Triumph si sono rivolti al produttore britannico Avon, con cui hanno collaborato per sviluppare i primi e unici pneumatici radiali con spalla 94 bianca al mondo. La LT include inoltre un parabrezza basso realizzato in policarbonato spesso 4,5 mm con rivestimento Quantum, sviluppato appositamente per ridurre il buffeting (o scuotimento laterale). Il parabrezza è fissato tramite attacchi a molla: una volta sbloccato, può essere sganciato manualmente in pochi secondi, per cambiare facilmente look alla moto. Borse e accessori Una cruiser touring che si rispetti merita soluzioni altrettanto di classe anche per i bagagli. La LT include di serie due borse rinforzate in vera pelle. Perfette per affrontare anche i viaggi più lunghi, presentano fibbie in metallo che nascondono le chiusure a sgancio rapido, fodere interne impermeabili con maniglie, predisposizione per una presa ausiliaria da 12 V e una tasca interna impermeabile per riporre documenti e portafogli. Se necessario, possono essere rimosse velocemente. Disponibile dalla primavera del 2014 presso i concessionari Triumph autorizzati. 95 Ricevi Moto.it Magazine » Spedizione su abbonamento gratuito Periodico elettronico di informazione motociclistica Scarica l’APP del Magazine EICMA aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa bbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbb Media bbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbb bbbbbbbbbbbbbbb Vespa Primavera Rinasce la Vespa primavera. A 45 anni dal debutto ecco il nuovo modello che ne ricalca lo spirito, ma ricca di novità: nuova scocca in acciaio e motorizzazioni 50 2T, 50 4T, 125 3V e 150 3V E ra il 1968, 45 anni fa, quando nacque la prima Vespa Primavera. Divenne un allestimento di grandissimo successo in breve tempo e uno dei modelli più longevi e più amati nella storia di Vespa. Rinnovata e aggiornata agli standard di prestazioni e sicurezza di oggi, la Vespa Primavera ritorna sulle strade. L’intento è di rispolverare lo spirito di un simbolo prima ancora che le linee estetiche. Il design infatti è radicalmente nuovo: nuova scocca in acciaio, nuove dimensioni e spinta dalle moderne motorizzazioni 50 2T, 50 4T, 125 3V e 150 3V. 96 97 Ricevi Moto.it Magazine » Spedizione su abbonamento gratuito Scarica l’APP del Magazine Periodico elettronico di informazione motociclistica EICMA aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa Media Yamaha MT-07 Yamaha lancia ad EICMA 2013 una nuova roadster che amplia la gamma Yamaha MT, la Yamaha MT-07. Spinta dal nuovo bicilindrico fronte marcia da 689 cc è capace di erogare una potenza di 74,8 CV per peso a secco 164 kg N el 2014 si apre un nuovo capitolo della storia MT, con il lancio della nuova Yamaha MT-07, una roadster che amplia la gamma Yamaha MT. Il nuovo bicilindrico fronte marcia da 689 cc insieme al leggero e compatto telaio tubolare monotrave fa di MT-07 una moto che ha l’obiettivo di risvegliare la voglia di moto in molti piloti di tutta Europa. I dati che riguardano questo nuovo modello sono: 74,8 CV, 68 Nm a 6.500 giri/min e 179 kg di peso in assetto di marcia (peso a secco 164 kg). 98 Motore Nuovo bicilindrico fronte marcia da 689cc Quando hanno disegnato l’architettura di base del nuovo motore, i tecnici Yamaha volevano realizzare un propulsore reattivo. L’ingrediente che separa nettamente il nuovo bicilindrico fronte marcia di MT-07 dagli altri è il fatto che è stato sviluppato secondo la filosofia “crossplane”. Un concetto ingegneristico che mira a esaltare le caratteristiche dell’erogazione di potenza, offrendo in questo modo una risposta più prevedibile ed istantanea. bbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbb bbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbb bbbbbbbbbbbbbbb Potente e compatto bicilindrico in linea con una banda di erogazione ampia e sfruttabile Il nuovo bicilindrico fronte marcia da 689 cc a 4 tempi DOHC e raffreddato a liquido ha un albero a 270°, e al suo interno ha un bilanciere straordinariamente compatto. Il motore è stato progettato per ottenere una potenza di 75 CV (55 kW), pur con dimensioni compatte e peso ridotto. Con le sue doti di coppia ai bassi e medi regimi, offre un’erogazione sfruttabile in una varietà di situazioni, dalla guida sportiva al viaggio di piacere, fino al percorso quotidiano per recarsi al lavoro. Filosofia “crossplane” È una tecnologia che tende ad armonizzare le diverse forze all’interno del motore, la coppia di combustione (creata dall’accensione del carburante) e la coppia inerziale (creata dalla rotazione dell’albero motore e dal movimento alto/ basso dei pistoni). Quando queste forze sono ben allineate (si parla in questa caso di coppia “pulita”) il pilota ha un feedback più preciso sull’erogazione di potenza e può così controllare meglio sia la potenza stessa che la trazione della ruota posteriore, in modo semplice e intuitivo. Per un bicilindrico in linea il layout più efficace per ottenere una coppia “pulita” è l’adozione di un albero a 270° con scoppi irregolari. Mentre la fasatura a 270° ha dimostrato la propria validità sui bicilindrici di moto come TDM900 ed XT1200Z, il motore di Yamaha MT-07 è ancora più divertente perché combina la facilità nel controllo della potenza con una dinamica di guida eccezionale, anche grazie all’erogazione di potenza ed al peso contenuto che sono entrambi record della categoria. Albero di bilanciamento compatto e leggero Il team di sviluppo Yamaha si è impegnato in modo particolare per contenere al minimo il peso complessivo di MT-07, riducendo in modo significativo quello di ogni componente. Il compatto 99 Ricevi Moto.it Magazine » Spedizione su abbonamento gratuito Periodico elettronico di informazione motociclistica Scarica l’APP del Magazine EICMA aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa bbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbb bbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbb bbbbbbbbbbbbbbb bbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbb bbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbb bbbbbbbbbbbbbbb albero di bilanciamento è uno dei più leggeri nel panorama delle due ruote. Riducendo la distanza tra l’albero motore e l’albero di bilanciamento, il nuovo design permette di contenere le dimensioni del motore. Insieme con i supporti del motore in gomma, l’albero di bilanciamento riduce le vibrazioni, per una guida più confortevole. Offset dei cilindri per ridurre i consumi Aumentare l’efficienza della combustione è importante per diverse ragioni ambientali, economiche e pratiche. Uno dei fattori chiave per riuscire a contenere i consumi è la riduzione delle perdite di potenza dovute all’attrito. Rispetto al design convenzionale l’offset dei cilindri riduce le perdite dovute alla frizione tra pistone e cilindro, e trasmette potenza in modo più efficace. Design di motore e trasmissione armonizzato La coppia è un “marchio di fabbrica” di tutte le 100 MT, ed MT-07 è stata progettata in modo tale che il pilota possa accelerare e decelerare quasi senza cambiare marcia, specialmente tra i rapporti medi e quelli alti (dalla 4a alla 6a). Eliminare la necessità di cambi frequenti rende la guida più gratificante, più rilassante e più divertente. Per ottimizzare il potenziale della coppia lineare erogata da MT-07, caratteristiche come la trasmissione a 6 marce, il setting dell’iniezione elettronica e la massa dell’albero motore sono stati sviluppati in modo armonico, per creare un motore entusiasmante nelle prestazioni ma facile da gestire. Iniezione elettronica La nuova iniezione elettronica con una pompa carburante compatta contribuisce notevolmente a dare forma alle caratteristiche di guida di MT-07. Questa soluzione è molto efficiente e riduce i consumi e quindi i costi d’esercizio. Altre specifiche che contribuiscono a ridurre i consumi sono i pistoni forgiati e le camere di combustione “dal design a lente”, oltre naturalmente all’offset dei cilindri. Yamaha renderà infatti disponibile presso le Concessionarie Ufficiali un kit di depotenziamento che farà rientrare MT-07 nel limite dei 35 kW previsti appunto dalla guida con patente A2. Leggero e compatto scarico 2 in 1 Lo scarico monolitico di MT-07 s’ispira al design adottato su MT-09, e presenta una marmitta corta e compatta in cui i tubi, dalle linee sinuose, si innestano proprio sotto il motore. Nella marmitta c’è un compatto catalizzatore a 3 vie. Il sistema è dotato anche di un sensore dell’ossigeno che supera le richieste della normativa EU3. Lo scarico compatto è in linea con il tema della centralizzazione delle masse, tipico delle MT, che esalta il carattere neutro della guida. Ciclistica Anche per chi ha la patente A2 MT-07 è la moto adatta per tutti i piloti, anche per quelli con patente A2: dalla primavera 2014 Leggero e compatto telaio monotrave Yamaha MT-07 ha un telaio monotrave compatto e leggero, con il motore come elemento stressato. Il nuovo telaio è realizzato con tubi in acciaio ad alta resistenza e, per ottenere un bilanciamento della rigidità ottimale, le pareti dei tubi hanno uno spessore variabile e resistenze alla trazione diversificate in alcune posizioni strategiche. Il design relativamente minimalista del telaio e l’uso di tubi a sezione variabile contribuiscono a contenere il peso. Grande attenzione è stata dedicata a tutti gli aspetti della ciclistica, come l’interasse, la distribuzione dei pesi, l’avancorsa e le sospensioni. 101 Ricevi Moto.it Magazine » Spedizione su abbonamento gratuito Periodico elettronico di informazione motociclistica aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa bbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbb bbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbb bbbbbbbbbbbbbbb Scarica l’APP del Magazine EICMA Il faro multifocale e le luci posteriori a LED completano il look ultramoderno. Freni flottanti a margherita La nuova MT-07 è equipaggiata con freni anteriori flottanti da 282 mm con pinza monoblocco a 4 pistoncini. I freni anteriore e posteriore sono a margherita, per un impianto frenante evoluto che assicura potenza e controllo. Strumentazione digitale Oltre al tachimetro ed al contagiri, sul display LCD appare l’indicatore della marcia inserita e quello del livello carburante. La strumentazione è montata direttamente sul manubrio, in una posizione che permette al pilota di non distrarsi dalla strada. Forcellone asimmetrico con sospensione Monocross Uno dei componenti chiave di MT-07 è il monolitico forcellone asimmetrico in acciaio scatolato, dal design che esalta il look senza compromessi di questa versatile sportiva stradale, e sottolinea le sue specifiche di riferimento. Il forcellone agisce insieme alla sospensione posteriore Monocross che presenta un mono ammortizzatore regolabile collocato in posizione orizzontale e montato direttamente sul carter motore. Forcella con steli da 41 mm Gli steli hanno un diametro di 41 mm e un’escursione di 130 mm, per un’azione che assicura una guida confortevole ed un comportamento naturale e neutro dello sterzo. La distanza tra gli steli è relativamente ridotta (190 mm) per bilanciare perfettamente lo sterzo. 102 Cerchi in alluminio da 17 pollici a 10 razze Le ruote sono le stesse adottate da MT-09. Cerchi in alluminio a 10 razze che riducono i pesi non sospesi per rendere le sospensioni più reattive. Lo pneumatico radiale posteriore extra large 180/55-ZR17 è una novità. Davanti c’è uno pneumatico 120/70-ZR17, che garantisce grip e rassicura in percorrenza di curva. Faro anteriore multifocale e luci di coda a LED Le sue linee scolpite regalano a questa new enrty un’immagine asciutta ed atletica, la sella permette di assumere una posizione di guida raccolta. Una caratteristica significativa di MT-07 è la sua sella snella e bassa, che è alta solo 795 mm e permette di mettere rapidamente i piedi a terra. Il serbatoio dal design Slim fit consente al pilota di fare presa con le ginocchia, ed il paraserbatoio accentua il look compatto e sportivo della moto. 103 Ricevi Moto.it Magazine » Spedizione su abbonamento gratuito Scarica l’APP del Magazine Periodico elettronico di informazione motociclistica EICMA aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa bbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbb bbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbb bbbbbbbbbbbbbbb Yamaha MT-09 Street Rally La famiglia MT-09 si amplia con l’arrivo della Street Rally. Che ha impostazione motard grazie alla dotazione di accessori originali. Sarà in vendita da primavera P er le foto di lancio è stato scelto un testimonial d’eccezione: Valentino Rossi. Anche se non si tratta della solita super sportiva ma di una moto votata al divertimento di guida con tanto di manubrio alto e largo. La MT-09 Street Rally è la seconda esponente della famiglia MT-09 basata sul nuovo propulsore a tre cilindri. In realtà è a tutti gli effetti una MT-09 standard (leggi qui la prova) che viene allestita nelle concessionarie ufficiali Yamaha con un apposito kit di accessori originali. Una variante pensata per enfatizzare lo spirito 104 Media motard di MT-09 grazie appunto a una serie di parti speciali firmate Yamaha. Le parti estetiche comprendono la tabella porta numero frontale integrata con i paramani, il piccolo becco sotto il faro, le cover maggiorata per le prese d’aria laterali, i porta numero laterali e le piccole carenature ai lati del carter motore. Ad estremizzare il carattere di questa versione Street Rally sono la sella piatta e rialzata e le pedane d’ispirazione off-road, due componenti che cambiano la posizione di guida rispetto a MT-09, esaltandone l’anima motard. 105 Ricevi Moto.it Magazine » Spedizione su abbonamento gratuito Scarica l’APP del Magazine Periodico elettronico di informazione motociclistica EICMA aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa Media bbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbb bbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbb bbbbbbbbbbbbbbb Yamaha Tricity concept Yamaha entra nel segmento dei tre ruote con un concept molto vicino a quello che presto vedremo sulle strade. Meno di 150 chili, motore 125cc e un prezzo inferiore ai 4.000 € I l nuovo Tricity è disegnato specificamente per attrarre un’ampia fascia di utenti: scooteristi, ex motociclisti, automobilisti, ma soprattutto chi non è mai salito in sella ad un mezzo a due ruote in vita sua. Quello che rende Tricity unico è l’essere straordinariamente più leggero e più compatto rispetto ai modelli a 3 ruote esistenti. Yamaha punta su agilità e la maneggevolezza e proprio per questo a contenuto il peso in soli 150 kg a secco. Il Tricity sarò spinto da un motore 125cc a 4 tempi. Il nuovo modello a 3 ruote Yamaha avrà un prezzo inferiore ai 4.000 euro; arriverà sul mercato entro l’estate del 2014. 106 107 Ricevi Moto.it Magazine » Spedizione su abbonamento gratuito Scarica l’APP del Magazine Periodico elettronico di informazione motociclistica EICMA Media Wrenchmonkees Yard Built SR400 GibbonSlap Le Special di Yamaha Tre modelli che danno forma alla creatività dei customizzatori che, partendo da due SR400 e una XJR1300, hanno reinventato lo stile delle tre Yamaha esaltandone le caratteristiche peculiari D eus Ex Machina « Eau Rouge » XJR1300 Deus Ex-Machina è un marchio famoso in tutto il tutto il mondo per la bellezza delle sue moto fatte con cura artigianale. Deus Ex Machina Italia nasce a Milano nel 2013 come primo negozio d’Europa, e trova nel nostro Paese terreno fertile per la creatività e il divertimento, tipici del marchio. La fonte d’ispirazione di “Eau Rouge” sono le leggendarie moto endurance degli anni ‘70 e ‘80, e il modello 108 è un’interpretazione moderna di quelle carismatiche moto da gara. All’avantreno, una Öhlins in stile retro abbraccia una ruota Marvic verniciata in oro, con un look da favola completato da solidi dischi e da pinze Discacciati ricavate dal pieno. Spostandoci al retrotreno, un massiccio scarico 4 in 1 in titanio abbaia le sue intenzioni, mentre il doppio ammortizzatore Öhlins ed il cambio a bilanciere lavorato a macchina sono omaggio alle mitiche racer. Realizzata dai celebri preparatori danesi Wrenchmonkees, Yard Built SR400 Gibbon Slap è una special che celebra il 35° anniversario di questo modello leggendario ma non solo, perché la sua presentazione coincide anche con il rilancio del modello di serie SR400 in occasione dell’EICMA 2013 di Milano. Seguendo un’etica di un design essenziale ma ricco di personalità, Wrenchmonkees ha lavorato su SR400 e in collaborazione con KEDO, azienda tedesca che produce componenti speciali, e l’ha fatta diventare un’animale da città, con le gomme oversize da scrambler, lo scarico a megafono in titanio ed i massicci parafanghi in alluminio lucidato. Non dimenticando la praticità d’uso, Wrenchmonkees e KEDO hanno adottato una sella singola, ed hanno usato lo spazio rimanente per montare un portapacchi disegnato su misura con borse laterali morbide fatte a mano, montate in modo asimmetrico. Avendo come parola d’ordine la semplicità, SR400 è verniciata in nero opaco. Forcella, telaio, serbatoio e persino la piastra di sterzo non sono cromati, evitando ogni sospetto di banalità. Questa filosofia si estende al nuovo ammortizzatore, con molle nere, e anche il carter motore non sfugge alla regola. SR400 B.S.R. Vista da vicino, rivela una sorprendente attenzione per ogni dettaglio. Il serbatoio della benzina realizzato a mano ha richiesto ore e ore di lavoro per assumere la sua bellissima forma partendo da una lastra di metallo. Le linee ricalcano quelle del modello originale ma il volume è ridotto, per creare un’impressione generale di equilibrio e accentuare l’importanza del monocilindrico raffreddato ad aria. Sigle incise a mano sui cerchi, sul serbatoio e sul tappo del serbatoio dell’olio identificano B.S.R. come un modello davvero unico. Tocchi classici come la forcella Ceriani ed i cerchi dal design vintage la rendono un’opera d’arte in movimento. Con le sue gomme extralarge, il tubo dello scarico slanciato e il manubrio modificato, questa special ispirata alle competizioni su sabbia è progettata per passare le giornate di traverso. 109 Ricevi Moto.it Magazine » Spedizione su abbonamento gratuito Periodico elettronico di informazione motociclistica Valentino Rossi e Jorge Lorenzo presentano le nuove Yamaha di Andrea Perfetti | I due fenomeni della MotoGP hanno presentato presso lo spazio antologico di Milano le nuove MT-07 e MT-09 Street Rally. Rossi ha parlato del suo ranch e del suo futuro, Lorenzo della sfida finale con Marquez I due fenomeni della MotoGP hanno presentato presso lo spazio antologico di Milano le nuove MT-07 e MT-09 Street Rally. Rossi ha parlato del suo ranch, del suo futuro in Yamaha, Lorenzo della sfida finale con Marquez. Valentino Rossi si è infatti presentato a sorpresa in sella alla MT-09 Street Rally, nessuno tra i giornalisti in rappresentanza della stampa internazionale si sarebbe mai atteso la presenza del campione di Tavullia, impegnato domenica prossima nell’ultimo round del mondiale MotoGP sulla pista di Valencia. Valentino ha invece indossato i vestiti dark che tanto si addicono alla MT-09 e ha intrattenuto i giornalisti per alcuni minuti e per le foto di rito. «Sono felice di essere qui con Yamaha - ha dichiarato Rossi - perché a questa azienda ho legato alcuni dei ricordi più belli della mia carriera. Carriera che non finisce qui, ho infatti firmato con loro per altri due anni in MotoGP». Una parte del video di lancio della MT-09 Street Rally è stata girata presso il ranch di Valentino Rossi, che coglie l’occasione per parlarci del posto dove ama allenarsi e divertirsi con gli amici: «C’è un bellissimo tracciato, dove mi alleno con tanti altri piloti. E’ molto veloce e scivoloso, ti insegna a controllare la derapata ed è molto utile anche per la guida della potenti MotoGP». Rossi scherza sulla sua età Sul rapporto con Yamaha: «Sono orgoglioso di essere tornato con i ragazzi della Yamaha, ora cercheremo di dare il massimo per chiudere al 110 Scarica l’APP del Magazine EICMA aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa bbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbb bbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbb bbbbbbbbbbbbbbb meglio la stagione. Sono anche molto contento della mia M1 che è una grande moto. Per il futuro ho firmato il contratto con Yamaha per altri due anni. Non sono così vecchio...». Jorge Lorenzo è arrivato in sella alla nuovissima Yamaha MT-07, la vera grande sorpresa della Casa di Iwata a EICMA 2013: «La Mt-07 è una bella moto moderna, ha un cruscotto sicuramente più moderno di quello della mia M1! E’ una moto leggera, facile per chi inizia, ma comunque molto potente, 75 cavalli non sono sicuramente pochi». Lorenzo è tranquillo in vista dell’ultima gara. Non ha nulla da perdere Lorenzo ha anche commentato il finale di stagione, che lo vede ancora matematicamente in lizza per la vittoria con il rivale della Honda, Marc Marquez: «Sappiamo che non sarà facile vincere ancora il titolo, ma faremo tutto il possibile per restare in gioco fino alla fine. Sono molto tranquillo in vista della gara di Valencia, non sento affatto la pressione perché so di non avere nulla da perdere. Cercherò di essere il migliore in pista e vedremo». «Cercherò di lottare fino alla fine, ma sono consapevole che quest’anno ho trovato un rivale con un grande talento e un’immensa ambizione. Marc è un pilota incredibile, ha un buon team e una moto performante. Noi non molliamo, ma sarà dura. E se non ce la faremo, saremo sicuramente di nuovo in campo l’anno prossimo per lottare per il titolo». 111 Ricevi Moto.it Magazine » Spedizione su abbonamento gratuito Periodico elettronico di informazione motociclistica Scarica l’APP del Magazine EICMA I prezzi delle principali novità di Andrea Perfetti | A Milano abbiamo guardato le moto che ci faranno sognare nei prossimi mesi. Una più bella dell’altra, ma sappiamo quanto costano? Andiamo a scoprire i prezzi già comunicati A ndiamo a scoprire i prezzi già comunicati di alcune tra le due ruote più belle della stagione 2014. Di molte novità il listino non è ancora stato comunicato, ma di altre sappiamo già quasi tutto. APRILIA RSV4 R Factory 22.840 euro. Tuono V4R 16.230 euro (con ABS). Caponord 1200 Travel Pack 16.030 euro. BMW R 1200GS Adventure 17.450 euro. BMW R1200RT 18.200 euro. R nineT 15.530 euro. S1000R 12.900 euro. C evolution 15.750 euro BYLOT 80 Regolarità Competizione 6v da 7.000 euro. DUCATI Monster 1200 13.490 euro. 1199 Superleggera 66.000 euro. Ducati Multistrada Granturismo 21.464 euro. MOTO GUZZI V7, Stone, Special e Racer da 8.210 euro. PEUGEOT Geopolis 300 da 3.928 euro. Citystar da 3.352 euro. PIAGGIO MP3 LT Business e MP3 LT Sport 6.745 euro e 6.645 euro. Liberty 3V 125 e 150 2.240 euro e 2.370 euro. Fly 50 e 125 2.070 euro e 2.470 euro. SUZUKI V-Strom 1000 circa 12.500 euro. Burgman 125 e 200 4.400 euro e 4.600 euro (con ABS). TRIUMPH America LT 10.200 euro. Speedmaster 9.200 euro. Triumph Tiger 800 XC da 11.140 euro. VESPA KAWASAKI Z1000 12.450 con ABS di serie. J300 4.700 euro. Vespa Primavera 50 2t: 2.720 euro. 50 4t: 2.820 euro. 125 3V: 3.700 euro. 150 3V: 3.900 euro. KTM YAMAHA 1290 Super Duke R 15.650 euro. KYMCO Agility 125: 1.900 euro; 200: 2.200 euro. 112 MT-09 Street Rally. 8.490 euro (8.990 con ABS). Yamaha XT1200ZE 15.390 euro. Tricity 4.000 euro. X-Max 125 da 4.190 euro (250 da 4.590 euro). 113 Ricevi Moto.it Magazine » Spedizione su abbonamento gratuito Honda, video intervista in esclusiva a Hancock e Hasegawa di Maurizio Tanca | Il capo della pianificazione globale e il project leader dei motori Honda V4 ci parlano delle nuove Honda 2014 e ci svelano alcune indiscrezioni sull’Africa Twin e sui modelli che ci aspettavamo, ma ancora non ci sono G razie alla disponibilità di Honda Italia, abbiamo potuto intervistare in esclusiva Dave Hancock (responsabile del Product Planning and Business Development) e l’ingegner Yosuke Hasegawa, Large Project Leader di tutte le Honda con motori V4. 114 Dave Hancock Scarica l’APP del Magazine Periodico elettronico di informazione motociclistica Iniziamo con Mr Hancock, in Honda da ben oltre 30 anni: una figura di riferimento assoluto non solo dal punto di vista della definizione e pianificazione del prodotto, ma anche un validissimo “Genteki Rider”, ovvero uno dei tester che ha contribuito alla gestione di un impressionante numero di modelli nel corso degli anni. Mr Hancock, Honda presenta parecchi nuovi modelli per il 2014, compreso il gradito ritorno della VFR800. Riguardo alla nuovissima CB650F, ho letto che non la considerate comparabile con la Hornet, anche se personalmente non mi sembra così tanto differente. Dunque, la Hornet vivrà fianco a fianco della nuova CB, oppure scomparirà? «La Hornet è una moto concettualmente differente dalla nuova 650, che è stata progettata da un team totalmente nuovo di ingegneri molti giovani del nostro reparto R&D, che l’hanno pensata come moto estremamente facile da usare, grazie anche al nuovo motore più dotato in termini di coppia, e molto divertente, grazie ad una ciclistica anch’essa completamente nuova. Inoltre le hanno dato uno stile più adatto ai giovani, ancora più grintoso di quello della CB1000R, grazie allo scarico molto, molto aggressivo. La Hornet è differente perché il suo motore gira molto più in alto ed è più potente, mentre il nuovo 650 ha più coppia ed un carattere più malleabile. Insomma, le CB650 le abbiamo pensate per gli utenti più giovani, anche alle prime armi, che vogliano comunque iniziare con una moto esteticamente più coinvolgente. Una direzione totalmente diversa, insomma». Quando venne lanciata la Crossrunner avevate già previsto di rinnovare la VFR, oppure avete deciso di farlo in seguito alle richieste dei clienti? «Per parecchi anni la VFR800 praticamente ha cambiato solo colorazioni. Quando abbiamo iniziato a pensare di rinnovarla orientando lo stile in questa direzione, abbiamo pensato che molti possessori delle vecchie VFR se le tengono a lungo, non sono motivati a venderle o sostituirle, perché amano il look della VFR originale. Il nostro principale focus, nel creare questo nuovo modello, è stato dunque quello di disegnarla in modo da non far loro rimpiangere la vecchia. Insomma, vorremmo “rigenerare” gli attuali utenti della VFR dando loro la nuova, che potranno tenersi ancora per parecchi altri anni. Naturalmente l’assetto di guida ed altre particolarità peculiari sono rimasti immutati, così chi cambierà la sua vecchia moto con la nuova si ritroverà esattamente come a casa sua». L’interessante CTX1300 andrà prima o poi a sostituire la Pan European, oppure è stata pensata principalmente per il mercato USA? «No, la CTX1300 non sostituirà la Pan European. E sì, questa moto è nata principalmente per il mercato americano, come del resto si capisce dallo stile. Ora abbiamo cambiato strategie per il mercato europeo, introducendo appunto quello che abbiamo denominato “sviluppo globale”: il che ci consente di offrire parecchie scelte differenti in più in tutto il mondo, e questa non è che una delle ragioni per la quale negli ultimi tre anni abbiamo presentato, credo, oltre una quarantina di nuovi modelli. La CTX1300, insomma, è nata per l’America, EICMA ma è tranquillamente proponibile anche in Europa». La Pan European continuerà ad esistere? «Sì, non ci siamo scordati di lei, e abbiamo certamente intenzione di svilupparla. Chiaramente il mercato e l’economia globali sono cambiati parecchio negli ultimi tre anni: Germania, Francia e l’Inghilterra rimangono i mercati più forti per questo modello, mentre altrove l’entusiasmo per questa moto è calato molto. Tuttavia stiamo pensando ad una Pan European completamente nuova, e questo dovrebbe accadere nell’arco di uno o due anni. Ovviamente dovremo anche considerare il capitolo “Euro 4”». Come mai dopo soli tre anni avete aumentato la cilindrata delle recenti bicilindriche da 700 a 750? E perché la CTX700 non ha cambiato cilindrata? «L’arrivo delle 750 era già previsto dall’inizio. Il piano originale prevedeva di lanciare solamente le 700 per un anno, come grande opportunità, grazie ai 35 kW, di attirare i giovani patentati A2. Idem per le CB500. Dopo tre anni sono arrivate le 750, che con i loro 40 kW (circa 55 cv, ndr) avrebbero potuto rappresentare una scelta per gli stessi utenti che, appunto dopo tre anni, erano abilitati a usare moto più potenti. Il motore 750, che ha 4 mm di 115 Ricevi Moto.it Magazine » Spedizione su abbonamento gratuito Scarica l’APP del Magazine Periodico elettronico di informazione motociclistica Quello su cui ci stiamo concentrando, nel realizzare questa moto, è l’effetto che deve farti quando la guardi, che deve farti dire “la voglio!”. È successo anche con la RC30, che esordì esattamente con il mio arrivo in Honda, e con la RC45: costavano tantissimo, tutti dissero “accidenti, non avrei mai creduto che si potesse spendere tanto per una moto!”, ma poi molti se le comprarono ugualmente». alesaggio in più, ha un carattere completamente diverso, molto più brillante. La CTX700 invece rimarrà volutamente immutata, perché oltre ai patentati A2 si rivolge anche a utenti di bassa statura, piuttosto che al pubblico femminile». Tutti noi appassionati ci aspettavamo di vedere a Milano una nuova, stupefacente superbike stradale, ma Honda ha detto “non ancora”: perché? «Abbiamo già tante moto nuove, fondamentalmente, e vogliamo aspettare ancora un po’, ma la moto a cui ti riferisci alla fine arriverà. Una delle cose di cui siamo ben consci, noi della Honda, è che, probabilmente, abbiamo il dovere di rilanciare un po’ la passione per la moto. 116 Negli ultimi anni siamo stati parecchio occupati a lanciare tanti nuovi modelli e a trovare nuovi clienti, specialmente nella gamma media. Ora stiamo tornando a concentrarci sulla anche sulla nuova superbike: bisognerà attendere ancora una o due stagioni». Honda però vorrà anche vincere il mondiale Superbike… «Certo, penso che tutti vogliano vincere, e noi vorremmo vincere tutto, ma non è possibile rimanere sempre concentrati su ogni cosa. La nostra strategia, nell’ultimo biennio, è stata quella di concentrarci sulla MotoGP, sull’off-road, anche in Superbike, sul racing in generale. Lo saremo ancora di più nei prossimi due, tre anni. E la Superbike farà certamente parte del programma. Sperando di tornare a vincere». Una curiosità: quanto potrebbe costare la fantastica superbike che ci aspettiamo? Immagino che il prezzo sarà certamente molto alto… «Quanto saresti disposto a pagare?...Scherzi a parte, probabilmente sarà il prezzo più alto che chiunque avrà mai speso per una moto stradale. Ma ne varrà la pena. Il problema è che se metti il prezzo al primo posto, non comprerai mai ciò che davvero vuoi, e questo vale per ogni cosa. Se invece desideri visceralmente un oggetto che ti appare fantastico, appassionante, tremendamente desiderabile più di qualunque cosa tu abbia mai desiderato, l’ultima cosa alla quale pensi è il prezzo. Ultima domanda: molti appassionati, perlomeno in Italia, reclamano a gran voce la nuova Africa Twin… «Nooo, l’Africa Twin? Sì, sappiamo bene che tutti vorrebbero la nuova Africa Twin. La risposta ufficiale sarebbe che non possiamo dire nulla in merito ai nuovi modelli che vedrete in futuro. Ma probabilmente potrai capire dall’espressione del mio viso che si, credo che qualcosa del genere stia per arrivare, forse….non posso dirti quando, ma posso dirti che devi aspettare e, alla fine, molto probabilmente avrete tutti ragione di essere contenti». Yosuke Hegawa L’ingegner Yosuke Hegawa è il guru dei modelli Honda con motori V4, e ci parla dunque a pieno titolo delle nuove VFR800 e CTX1300. Hasegawa San, la nuova VFR800 è stata completamente ristilizzata, e il risultato estetico ci pare notevole. Quanto avete lavorato, invece, sulla pare meccanica (motore, telaio etc)? «Basilarmente telaio e motore sono gli stessi dell’ultima VFR800. Tuttavia abbiamo modificato aspirazione e impianto di scarico per dare più carattere al motore, più coppia ai bassi e medi regimi. Inoltre abbiamo aggiunto il controllo di trazione (qui denominato “Torque Control”, ndr), il cambio “quick shifter”, gli indicatori direzionali dotati di auto-spegnimento ed altro». Quindi il telaio ed il resto della ciclistica sono invariati? «Sì sono gli stessi. Escluso il forcellone, dimensionalmente uguale, ma strutturalmente più rigido». Quando venne lanciata la Crossrunner avevate già previsto di rinnovare la VFR, oppure lo avete fatto in seguito alle richieste dei clienti? «Abbiamo iniziato il progetto della nuova VFR subito dopo aver lanciato la Crossrunner». Ma era già stato pianificato o no? «Non direi. Io l’idea l’avevo, ma non era ancora stato pianificato ufficialmente». Vedremo altri modelli con questo motore, in futuro? «Può essere…» Passando alla CTX1300, cru- EICMA iser molto interessante che monta il motore V4 “rubato” alla Pan European. Quanto modificato? «Il motore è quello, anche qui abbiamo modificato gli impianti di aspirazione e scarico, sempre per avere più coppia ai bassi e ai medi, e poi il “sound” è molto differente, molto più adatto ad una custom cruiser». Honda sta usando questo motore da molti anni, ma solo sulla Pan European, ora per la prima volta lo monta su un altro modello. Quindi, possiamo aspettarci di vederlo anche su altre moto? «No, per ora non abbiamo previsto nient’altro». Quanto all’attesissima RCV stradale che tutti stiamo aspettando, vorrei chiederle se potrebbe montare un motore V5? «Il V5 è un motore leggendario, quello della RC211V, ma non abbiamo in programma di usarlo nella produzione di serie». È un peccato, perché la Honda è stata la prima (e l’unica) a inventare un motore a 5 cilindri tanti anni fa, e per quanto ne so un motore V5 stradale in effetti è esistito… «Era un progetto meraviglioso, ma…» Troppo costoso? «Lo era, non so dirle altro…» 117 Ricevi Moto.it Magazine » Spedizione su abbonamento gratuito Periodico elettronico di informazione motociclistica Scarica l’APP del Magazine EICMA Romano Albesiano “Aprilia sarà protagonista in MotoGP” Nico Cereghini intervista Romano Albesiano, responsabile dell’attività sportiva Aprilia. Che racconta come a Noale si sta lavorando per l’entrata ufficiale nella MotoGP nel 2016. Un programma di sviluppo che inizierà nel 2014 concentrandosi prima sul motore V4 N ico Cereghini intervista Romano Albesiano, responsabile dell’attività sportiva Aprilia. Che racconta come a Noale si sta lavorando per l’entrata ufficiale nella MotoGP nel 2016. E come si vuole riprendere il titolo Superbike. 118 119 Ricevi Moto.it Magazine » Spedizione su abbonamento gratuito Periodico elettronico di informazione motociclistica Scarica l’APP del Magazine dazioni sinistri, è saltato fuori un buco di diverse centinaia di milioni di euro. E allora arrivano le banche a salvare la società, le stesse banche che sono in estrema sofferenza e non fanno credito ai privati, quelle banche che salviamo noi con le tasse perché se saltano è ancora peggio. E dietro a queste grandi compagnie come Fonsai ci sono evidenti collusioni con la politica, con finanzieri banchieri e politici che se ne vanno allegramente insieme verso la (loro) prosperità. A scapito nostro. Ci sarebbe da sbroccare, invece c’è l’Eicma, che è meglio. Sì, perché abbiamo anche letto che, per far uscire dal carcere una signora che era al vertice di quel gruppo, si è utilizzata la tesi che la suddetta non poteva restare in cella, perché era abituata a un tenore di vita altissimo e per questo soffriva molto più degli altri carcerati. Che sfiga: era troppo ricca. E noi andiamo al C salone, ci andiamo in tanti, ogni anno il numero dei visitatori cresce anche se calano di brutto le vendite delle moto. Per forza, i nostri soldi sono finiti nelle tasche di quella gente lì: banchieri, finanzieri e naturalmente i politici, che sapevano tutto ma hanno avuto una bella convenienza a tacere. Andiamo in fiera a Rho a riempirci gli occhi, a svagarci un po’, perché i sogni –almeno quelli- ce li hanno lasciati. Senza avere la minima idea di come usciremo da questa crisi. Perché le soluzioni sono soltanto due: o salta fuori una nuova classe politica diversissima da quella vecchia, oppure consegniamo il nostro Paese chiavi in mano a una gestione straniera. Si tratta soltanto di decidere se sarà la Germania, che già si è comprata mezza industria italiana, o magari la piccola ma efficientissima Svizzera che non dissangua i suoi cittadini. Media Nico Cereghini Tutti all’EICMA per dimenticare i guai iao a tutti! Volevo scrivere l’editoriale sulle assicurazioni, ma soprassiedo, perché Per esempio l’assicurazione: paghiamo più di c’è da farsi venire il sangue amaro e invece voglio corre- tutti in Europa e adesso capiamo perché. Il caso re in allegria verso l’Eicma. Fonsai: con i nostri soldi se la spassano i finanzieri Il fatto è che sabato scorso e i politici. E’ puro qualunquismo, meglio correre un amico che sta a Lugano mi raccontava dei suoi co- al salone… sti per l’auto e la moto; mi diceva che la targa è appunto, di queste abnormità ma preferisco unica per le sue due moto, la tassa di circolazio- rimandare e dedicarmi al salone, come si chiane è bassissima, e l’assicurazione costa circa la mava una volta. Perché il rischio è di diventare metà di quanto paghiamo noi. Quando eravamo qualunquisti, si dovrebbe indagare negli intrecdue ventenni, e lui stava già nel Canton Ticino, ci tutti italiani tra finanza e politica. Lo abbiamo la polizza per la sua Aermacchi era cinque volte letto sui giornali anche in questi ultimi giorni: in più costosa della mia per una Morini. Come ca- sintesi, una compagnia affermata e solida come volo siamo diventati così esosi? Volevo parlare, Fonsai non aveva nemmeno i fondi per le liqui120 MotoGP Andiamo in fiera a Rho a riempirci gli occhi, a svagarci un po’, perché i sogni –almeno quelli- ce li hanno lasciati 121 SPECIALE Motogp Gran Premio di Valencia 122 123 Ricevi Moto.it Magazine » Spedizione su abbonamento gratuito Scarica l’APP del Magazine Periodico elettronico di informazione motociclistica Il miglior Lorenzo di sempre Il titolo di Marquez ha ancora più valore, perché sul suo cammino ha trovato il miglior Lorenzo di sempre, un pilota straordinario, capace di sopperire con la sua classe alla minore competitiva della sua Yamaha. Lorenzo chiude la stagione con otto GP, più di ogni altro: una gratificazione che non lo ripagherà della perdita del numero uno, ma che gli dà la consapevolezza di non essere inferiore al rivale. Jorge ha pagato carissimo tre cadute (contro le 15 di Marquez): “Ho perso il mondiale al venerdì” aveva ironizzato su se stesso alla vigilia. MotoGP Gli altri lontani Come è successo (quasi) sempre in tutta la stagione, gli altri non sono praticamente esistiti, con Valentino Rossi quarto, ma a 3”2 da Marquez e mai vicino ai primi tre («Quest’anno abbiamo finito tante volte quarti, ma più vicini al quinto che al terzo» aveva detto venerdì Jeremy Burgess: purtroppo ha ragione). Alvaro Bautista ancora più indietro, Cal Crutchlow ancora una volta a terra. Nicky Hayden chiude la sua avventura in Ducati con un ottavo posto davanti ad Andrea Dovizioso. Marquez è campione del mondo di Giovanni Zamagni | Un terzo posto dietro a Lorenzo e Pedrosa, basta a Marc Marquez per vincere il titolo MotoGP nell’anno del debutto O ttava vittoria stagionale per Jorge Lorenzo, davanti a Dani Pedrosa e Marc Marquez, nuovo campione del mondo della MotoGP. Quarto Valentino Rossi, nono Andrea Dovizioso. Le ha provate tutte Lorenzo per indurre all’errore Marquez, unica vera possibilità per fargli perdere il titolo, ma Marc non è caduto nella trappola: ha controllato, ha amministrato, non ha preso nessun rischio, accontentandosi di un terzo posto che gli consegna a 20 anni e 260 giorni il titolo iridato della MotoGP: è il più giovane iridato della classe regina della storia del motociclismo. 124 Marquez: Mondiale meritata Nel giorno più importante della sua carriera, Marquez mette in mostra anche una qualità fino a oggi sconosciuta: correre in difesa e non in attacco. Più che giustificata per questo giovane fenomeno, che eguaglia così il primato di Kenny Roberts del 1978, l’ultimo capace di trionfare al debutto. Per Marc il suggello finale su una stagione straordinaria, con un solo piccolo neo, quando al 26esimo giro ha fatto passare il compagno di squadra con un plateale gesto della mano. Sinceramente, una caduta di stile che poteva evitare. 125 Ricevi Moto.it Magazine » Spedizione su abbonamento gratuito Scarica l’APP del Magazine Periodico elettronico di informazione motociclistica MotoGP aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa bbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbb bbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbb bbbbbbbbbbbbbbb Le pagelle del GP di Valencia di Giovanni Zamagni | Dieci tondo per Marquez e Lorenzo, 4 invece per i rispettivi compagni di squadra. Hayden e Pirro sono tra i pochi promossi di questo GP, male o malissimo tutti gli altri Dani Pedrosa Marc Marquez D’accordo, ha preso due sportellate da Lo4 La particolare conformazione del cir10 renzo che avrebbero anche potuto essere sancuito ha reso la gara complicata, ma il bambino zionate (secondo il metro di Jorge), ma da Valencia ne esce a pezzi, quasi umiliato dal pilota della Yamaha, che appena veniva superato da Pedrosa lo ripassava immediatamente alla curva successiva, come si fa con l’amico infinitamente più lento di te quando si va a girare in pista per divertimento. E’ un pilota di altissimo livello, ma Lorenzo e Marquez sono un’altra cosa. 126 prodigio non ha perso la testa, è stato calmo di fronte alle (giuste) “provocazioni” del rivale. In prova ha confermato di essere il più veloce, domenica si è limitato a fare il “compitino” per conquistare il massimo obiettivo: un fenomeno da pelle d’oca. Valentino Rossi Stefan Bradl 4Nonostante Lorenzo andasse a “spasso”, 4Un’altra prestazione mediocre di un pilota non è riuscito a tenere il “passo”, a inserirsi nella che in tutta la stagione ha avuto un solo acuto. lotta per il podio, a mettere, anche solo per una curva, le sue ruote davanti a quelle di Marquez. Il problema dei maggiori consumi dovuti a peso e altezza è reale – confermato dai tecnici – ma la gara di Rossi è stata comunque da dimenticare. Speriamo che oggi inizi veramente un 2014 più convincente. Alvaro Bautista 5Un punto in più perché nelle fasi iniziali ne aveva per passare Marquez, ma ha preferito tenersi lontano dai casini. Nel finale ha rallentato tanto, penalizzato dalla gomma morbida posteriore: lui la dura non riesce proprio a usarla. La sua moto non è quella di Marquez, ma il confronto con il rivale che sconfisse in Moto2 è deprimente. 10 Jorge Lorenzo Ancora una volta, ha fatto il massimo, forse ancora di più, perché oltre a vincere ha provato in tutti i modi a tenere unito il gruppo, cercando di innervosire il più possibile il suo rivale. Non c’è riuscito, ma il suo GP rimane strepitoso: un campione straordinario, capace di migliorarsi continuamente. Bradley Smith 5Un passo in avanti in prova (sesto), una gara senza infamia, ma anche senza lode. 127 Ricevi Moto.it Magazine » Spedizione su abbonamento gratuito MotoGP Scarica l’APP del Magazine Periodico elettronico di informazione motociclistica MotoGP Valencia Classifica Nicky Hayden Classifica Generale Pos. Pilota Punti Pos. Pilota Punti 1 Jorge LORENZO 25 1 Marc MARQUEZ 334 2 Dani PEDROSA 20 2 Jorge LORENZO 330 3 Marc MARQUEZ 16 3 Dani PEDROSA 300 4 Valentino ROSSI 13 4 Valentino ROSSI 237 5 Alvaro BAUTISTA 11 5 Cal CRUTCHLOW 188 6 Stefan BRADL 10 6 Alvaro BAUTISTA 171 7 Bradley SMITH 9 7 Stefan BRADL 156 8 Nicky HAYDEN 8 8 Andrea DOVIZIOSO 140 9 Andrea DOVIZIOSO 7 9 Nicky HAYDEN 126 10 Michele PIRRO 6 10 Bradley SMITH 116 11 Aleix ESPARGARO 5 11 Aleix ESPARGARO 93 12 Hector BARBERA 4 12 Andrea IANNONE 57 13 Claudio CORTI 3 13 Michele PIRRO 56 Andrea Iannone 7Sotto l’aspetto professionale e della voglia di 4 Un’altra caduta: fino a quel momento non fare sempre il massimo è assolutamente enco- stava facendo malissimo. Fare bene, però, è miabile. Non sarà un fenomeno, ma fa molto di più di tanti colleghi. Andrea Dovizioso 4 Una brutta gara, una gran paga dal compagno di squadra: non è il Dovi di inizio stagione. Michele Pirro un’altra cosa. Cal Crutchlow 4Lento in prova, male in gara prima di cadere al decimo giro: è veramente il pilota giusto per la Ducati? Yonny Hernandez E’ tornato a correre dopo aver fatto di tutto 4E’ stato costretto al ritiro per i postumi della 6 negli ultimi mesi (collaudatore MotoGP, pilota frattura del mignolo della mano destra. SBK): fa sempre quello che deve fare. 128 129 Ricevi Moto.it Magazine » Spedizione su abbonamento gratuito Periodico elettronico di informazione motociclistica Scarica l’APP del Magazine MotoGP Spunti, considerazioni e domande dopo il GP di Valencia di Giovanni Zamagni | Lorenzo doveva essere punito per il contatto con Pedrosa? Dovizioso ha chiuso a quasi 14 secondi da Hayden: come mai? Lorenzo avrebbe dovuto provare a rallentare il ritmo fino alla fine? S punti, considerazioni, domande dopo il GP della Comunità Valenciana. Qualche primato della straordinaria stagione di Marc Marquez. - A 20 anni e 266 giorni, Marc Marquez è il più giovane campione del mondo della massima cilindrata del motomondiale. Il precedente primato apparteneva a Freddi Spencer, iridato 500 nel 1983 a 21 anni e 258 giorni; - In 65 anni di storia del motomondiale, solo quattro piloti hanno vinto il titolo in tre differenti categoria: Mike Hailwood, Phil Read, Valentino Rossi e Marc Marquez; - Marquez ha conquistato 16 podi: impresa mai riuscita prima a nessun debuttante nella classe regina; - Marquez ha conquistato nove pole position: impresa mai riuscita prima a nessun debuttante nella classe regina; - conquistando il secondo GP della stagione (Austin), Marquez è diventato a 20 anni e 63 giorni il più giovane vincitore della classe regina, battendo, anche in questo caso, il precedente primato di Spencer del 1982, che a 20 anni e 196 giorni si impose a Spa-Francorchamps; - 334 punti è il punteggio più alto mai totalizzato da un debuttante della MotoGP; - nessun debuttante aveva mai vinto a Laguna Seca in 500/MotoGP. 130 Jorge Lorenzo doveva essere punito per il contatto con Dani Pedrosa? No secondo me, sì secondo il metro di Lorenzo. “Un’aggressività determinata dalle circostanze” si è scusato il campione della Yamaha, al quale la direzione gara ha comunicato che, se non fosse stato l’ultimo GP, sarebbe probabilmente stato penalizzato con 1 o 2 punti sulla patente. Lorenzo avrebbe dovuto continuare a provare a rallentare il ritmo fino alla fine? Stando da fuori, è facile dire sì, perché era l’unica possibilità che aveva per provare a conquistare il titolo. E’ vero, però, che nonostante girasse 1”5 più lento delle sue possibilità, Rossi, Bautista e Crutchlow non ne avevano per stare davanti a Marquez. A quel punto, Jorge ha provato a forzare il ritmo, con la speranza di indurre Marc a spingere per andargli dietro, ma il rivale non ha abboccato. Dovizioso ha chiuso a quasi 14 secondi da Hayden: come mai? Andrea ha perso tanto nella fase centrale, quando è stato superato anche da Iannone (poi caduto a quattro giri dal termine) e non è più riuscito a ricucire lo strappo. Io l’avevo detto. Marc Marquez, pronostico dopo le prove: “1. Lorenzo 2. Pedrosa 3. Marquez”. 131 Ricevi Moto.it Magazine » Spedizione su abbonamento gratuito Periodico elettronico di informazione motociclistica Scarica l’APP del Magazine MotoGP Marc Marquez “Prima del previsto” di Giovanni Zamagni | A 20 anni e 266 giorni, Marc è il più giovane campione del mondo della classe regina. “Velocità e mentalità i miei punti forti, ma devo essere più costante Il bambino prodigio, “Il Valentino 2.0”, come l’ha definito una volta Rossi, è già campione del mondo, a 20 anni e 266 giorni, impresa mai riuscita a nessun altro pilota così giovane. Sono tantissimi i primati battuti da Marc Marquez in questa straordinaria stagione, uno più significativo dell’altro: numero di successi, di podi, di pole position. Un elenco che potrebbe andare avanti all’infinito, con l’aggiunta che solo un certo Kenny Roberts aveva trionfato al debutto nella classe regina. «Sono molto, molto, molto contento: è stata la gara più lunga della mia vita, ma alla fine è arrivato questo titolo, addirittura troppo presto rispetto al previsto” sono le prime parole che riesce a dire appena arriva al parco chiuso, dopo un giro d’onore che non si può dimenticare, davanti a 104.441 appassionati tutti in piedi sulle tribune ad applaudirlo». Marc, quando hai capito di poter conquistare il titolo? «A metà stagione, quando ero davanti, dopo la vittoria di Brno: lì ho capito che me la potevo 132 giocare. Adesso sono un po’ frastornato, sono come su una nuvola, è veramente un sogno. In gara ho ragionato, ma non è stato facile davanti a tutti quei tifosi che mi spingevano: una parte di me mi diceva di andare più forte per stare con Lorenzo, l’altra mi consigliava di essere prudente, di non esagerare». Adesso lo puoi dire: già all’inizio dell’anno pensavi al titolo… «Sinceramente pensavo di poter combattere per la vittoria in qualche gara, non pensavo di essere cosi competitivo su tutte le piste. Devo dare atto a Valentino, che dopo i primi test in Malesia aveva detto: “questo ragazzo lotterà per il titolo”. La verità è che tutto è arrivato troppo presto… Nei primi giri ero un po’ nervoso, non potevo guidare come al solito, ero combattuto tra forzare e accontentarmi: credo di aver fatto la strategia più intelligente per il campionato. Gli ultimi giri non finivano più, ho guidato con mille attenzioni: sicuramente, in circostanze differenti avrei potuto essere più veloce». Lorenzo e Pedrosa ti hanno fatto grandi complimenti. «Li ringrazio! Dopo le loro parole posso essere orgoglioso per quello che ho fatto: un anno fa, quando qui a Valencia feci la mia prima conferenza da pilota della MotoGP, non potevo certo immaginare di conquistare il titolo al debutto. E’ stata sicuramente una grande stagione, difficile perché quasi tutti i circuiti erano per me nuovi con la MotoGP; all’inizio sono caduto spesso, ma da quegli errori ho imparato tanto. Nella seconda parte del 2013 sono stato più intelligente, anche se ho fatto ancora qualche caduta di troppo. Ma il team mi ha sempre aiutato nei momenti difficili e un grazie particolare va ad Emilio (Alzamora, NDA), al mio allenatore, a mio fratello, con il quale mi alleno sempre». Cosa ti ha sorpreso di più quest’anno? «Sicuramente il titolo è una grande sorpresa per me, ma anche aver portato a casa la BMW (una M6 da 560 cv, NDA) per quanto fatto in prova è stupefacente. Lorenzo, però, 133 Ricevi Moto.it Magazine » Spedizione su abbonamento gratuito Scarica l’APP del Magazine Periodico elettronico di informazione motociclistica mio capotecnico che siamo tutti umani, che è normale sbagliare, che dovevamo imparare da quanto accaduto, ma anche dimenticarlo al più presto: in questo senso è stato un bene che dopo l’Australia ci fosse subito il Giappone, perché tutti erano concentrati sul GP. La bandiera nera mi è sembrata una penalizzazione eccessiva, ma l’errore più grande è stato nostro». Cambierai il 93 con l’1? «Vediamo, ma io vorrei tenere il 93, perché ormai mi identifica». ha conquistato più vittorie di me (8 contro 6, NDA): non è l’aspetto più importante, ma conta anche quello. Purtroppo sono al vertice anche nella classifica delle cadute (15, NDA): insomma, c’è ancora da lavorare». Qual è stato il peggior momento della stagione? «Sicuramente le due gare del Mugello e di Barcellona: lì ho pensato che la MotoGP fosse veramente difficile. In particolare, il GP d’Italia è stato veramente duro e la caduta del venerdì in rettilineo a oltre 300 km/h il momento più difficile di tutta la stagione: da quegli episodi ho imparato tanto». 134 Che effetto ti fa aver battuto un primato di Spencer e averne eguagliato uno di Roberts? «Ho parlato con entrambi e loro tifano per me, due leggende di questo sport: anche questo mi ha motivato». Qual è il tuo punto forte e quale il tuo punto debole? «Sono forte in frenata e, come ha detto Lorenzo, la mia mentalità è certamente un aspetto positivo. Sono invece debole in partenza e devo imparare a essere più costante». Pedrosa dice che sei sempre al limite: è vero? «Sì! Lo sono stato soprattutto nella prima parte della stagione: ogni volta che entravo in pista non sapevo bene come andava a finire, perché ero alla ricerca del limite mio e della moto. Da metà campionato in poi sono diventato più costante e preciso, ma in prova è vero che sono spesso al limite. In gara, però, sono più attento». Qual è il prossimo primato che ti piacerebbe battere? «Non ho mai pianificato i record, sarò contento se ne batterò altri, ma per il momento mi accontento di quelli di oggi…». Come hai reagito dopo quanto accaduto a Phillip Island? «Ho detto al team, a Sante, al Che effetto ti ha fatto utilizzare, per la prima volta, tanta elettronica? «Non è tanto difficile usarla, piuttosto capire tutto quello che c’è. Certi aspetti non riuscivo a comprenderli bene, così ho detto alla squadra: “Quello è un vostro lavoro…”. Dopo qualche GP, però, è diventato un po’ più facile». Qual è la vittoria più bella della stagione? «Indianapolis è stata bellissima, ma quella di Brno è stata particolarmente significativa, perché Lorenzo e Pedrosa erano tornati in forma al 100%. Vincere è stato come dirgli: “ragazzi, io sono qui”». Cosa pensi della stagione di Rossi: ti aspettavi di più dal tuo idolo? «Io credo che sia stato veloce, deve essere più costante. Ma quando l’ho seguito in prova, ho sempre imparato un sacco di cose da lui. Valentino sta provando in tutti i modi a stare davanti, ma è vero che io, Lorenzo e Pedrosa stiamo andando fortissimo». Tante cadute: è solo un caso che non ti sei mai fatto male? «Boh, è difficile da dire. Sicuramente mi preparo molto bene e anch’io sono stato vicino per ben due volte a rompermi la spalla destra. Direi che sono stato fortunato, soprattutto al Mugello». MotoGP Cosa hai pensato quando hai tagliato il traguardo? «In quel momento ti passo per la testa mille pensieri, pensi a tutta la gente che ti ha aiutato. Ma è soprattutto quando torni al box, dai meccanici, che ti rendi conto quanto sia importante un titolo: c’è qualcuno che si emoziona ed è facile che scappi la lacrima… Sicuramente questo titolo ha più valore di quello della 125 (del 2010, NDA), perché in MotoGP è tutto più difficile e ho lottato contro i più forti piloti del mondo, contro Lorenzo, Pedrosa, Rossi, campioni che fino a poco tempo fa vedevo in televisione». Hai una fidanzata? «No!». Stasera grande festa? «Teoricamente domani dobbiamo provare: speriamo di poter tornare in pista solo martedì… Questo è un momento speciale, bisogna goderselo al massimo». In quel momento ti passano per la testa mille pensieri, pensi a tutta la gente che ti ha aiutato. Ma è soprattutto quando torni al box, dai meccanici, che ti rendi conto quanto sia importante un titolo 135 Ricevi Moto.it Magazine » Spedizione su abbonamento gratuito Periodico elettronico di informazione motociclistica Scarica l’APP del Magazine MotoGP Jorge Lorenzo “Marquez, il più forte di sempre” di Giovanni Zamagni | Jorge rende onore al rivale, ma già pensa al 2014: “Se miglioriamo la M1, possiamo vincere” Quattro punti: come quelli persi a Jerez, dopo il contatto con Marquez all’ultima curva. O come quelli lasciati per strada – per la verità molti di più – in Olanda o in Germania dopo due cadute, forse evitabili, nelle prove. Come sempre, quando si perde un campionato in volata, sono tanti gli episodi sui quali recriminare, ma Jorge Lorenzo, al di là degli errori di Assen e del Sachsenring, può essere più che soddisfatto di quello che ha fatto: otto vittorie, più di ogni altro pilota, una costanza di rendimento da paura, la capacità di fare una differenza mostruosa rispetto a tutti i compagni di Marca, a cominciare da Valentino Rossi. «E’ stata una gara emozionante, al termine della quale è arrivato un altro bel successo: ho vinto più di tutti, ma, purtroppo, non è bastato per battere Marquez, che al debutto in MotoGP ha fatto davvero una stagione impeccabile. Alla vigilia di questa gara, avevo detto che non avrei cambiato tattica, che avrei comunque provato a vincere. Ma dopo il warm up 136 abbiamo avuto un meeting nel mio motorhome e abbiamo deciso che dovevo cercare di rallentare il ritmo, provare a tenere lì un po’ di piloti. Per un po’ a funzionato, ho girato anche 1”5 più piano delle mie possibilità, ma Pedrosa provava a passare da tutte le parti e quando a metà gara mi sono accorto che lì vicino era rimasto solo Rossi, ho capito che non aveva più senso andare piano. Ho forzato sperando che Marquez facesse un errore per venirmi dietro, ma non è successo. Adesso bisogna pensare al 2014, ad andare ancora più forte, a rendere più competitiva la Yamaha: se ci riusciremo, potremo giocarci nuovamente il titolo. Quando siamo arrivati a Valencia la logica diceva che il titolo l’avrebbe vinto Marc: così è stato». Cosa è successo con Pedrosa? «Io andavo piano e la mia tattica era chiara: ogni volta che mi avrebbe passato io avrei fatto di tutto per tornargli davanti. Purtroppo, così facendo, un paio di volte ci siamo toccati: la prima, al cambio di direzione, perché non mi aspettavo che lui frenasse così presto, la seconda perché io ero leggermente avanti e le nostre traiettorie si sono inevitabilmente incrociate. Non mi piace questo modo di guidare, ma è stato determinato dalla circostanza: la direzione gara mi ha detto che avrebbero potuto punirmi con uno o due punti di penalizzazione sulla patente, ma non l’hanno fatto». Qual è il tuo giudizio sulla stagione? «Nel finale abbiamo migliorato tanto la moto: se avessimo avuto questa M1 all’inizio avremmo potuto essere più efficaci. Nel complesso sono soddisfatto, anche se i due errori in prova hanno pesato parecchio, sono stati la chiave del mondiale. Ma anche Marquez ha fatto degli errori, caduto al Mugello ed è stato squalificato a Phillip Island: direi che alla fine tutto si compensa, Marc si è meritato il titolo». 137 Ricevi Moto.it Magazine » Spedizione su abbonamento gratuito Quali sono i punti forti di Marquez? «Talento e l’ambizione a stare davanti. Lui ha uno stile molto diverso dal mio, sicuramente più impreciso, ma efficace». E’ il pilota più forte con il quale hai combattuto? «Direi di sì: Marquez non si accontenta mai, bisogna spingere sempre al massimo per stare al suo livello. Lui ha sorpreso tutti, non per la sua velocità, ma 138 Periodico elettronico di informazione motociclistica per essere sempre salito sul podio in tutti i GP». L’anno scorso avresti potuto andare in Honda; sei pentito di essere rimasto in Yamaha? «No. Il mio sogno è finire la mia carriera qui, diventare una leggenda della Yamaha, con la quale i rapporti sono ottimi. Mi hanno sempre messo a disposizione una buona moto, anche se negli ultimi anni abbiamo avuto qualche difficoltà. Scarica l’APP del Magazine MotoGP Io sono un pilota competitivo e vincente, spero che la M1 faccia un passo in avanti nel 2014 per stare qui a lungo». Sei stato sempre solo contro le Honda: vorresti avere un compagno di squadra più competitivo? «Difficile trovarne uno più veloce di Rossi. La verità è che noi tre stiamo andando fortissimo, ma Valentino non è lontano e sta guidando benissimo». 139 Ricevi Moto.it Magazine » Spedizione su abbonamento gratuito Periodico elettronico di informazione motociclistica Scarica l’APP del Magazine MotoGP Valentino Rossi “Marquez può aprire un’era” di Giovanni Zamagni | Valentino elogia Marc: “Ha fatto qualcosa che rimarrà per sempre nei libri di moto”. Poi promette: “Soffro, ma c’è margine di miglioramento” Un altro quarto posto – l’ottavo della stagione – un’altra volta “più vicino al quinto che al terzo” per dirla con le parole di Jeremy Burgess: come dire, un altro GP tutt’altro che entusiasmante. Infatti, Valentino Rossi è piuttosto deluso. «La gara di oggi ha rispecchiato il mio e il nostro potenziale del 2013. Alla fine, non è andata malissimo, ma come mi è successo tante volte in questa stagione, mi sono mancati 2-3 decimi rispetto ai primi tre. Da domani si inizia a lavorare per il 2014, l’obiettivo è chiaro: stare più vicino a quei tre là». Valentino, non è preoccupante che tu non sia riuscito a tenere il passo in un GP dove Lorenzo ha fatto di tutto per andare piano? «Jorge è stato bravissimo, per metà gara ha cercato di rallentare il ritmo, poi ha forzato, anche perché già non è facile vincere un GP, figurarsi se devi anche pensare a far arrivare quinto il tuo avversario. Purtroppo, però, io non ero forte in 140 staccata e, soprattutto, perdevo sempre tre decimi in uscita dall’ultima curva». altri aspetti. Soffro, ma penso ci sia margine di miglioramento». Perché? «Come sempre, la mia moto deve essere più “magra” delle altre, perché essendo più alto e pesante consumo di più. E’ una grossa penalizzazione e l’anno prossimo con un litro in meno di benzina (20 invece di 21, NDA) sarà ancora peggio». Adesso puoi finalmente dire cosa succederà domani, se Silvano Galbusera sarà al tuo fianco? «Non ancora, vediamo». (L’annuncio dovrebbe essere fatto domani, dopo l’ultimo incontro tra Galbusera, già a Valencia, Rossi e gli uomini Yamaha, NDA) Una delle prerogative di Lorenzo è quella di essersi migliorato ulteriormente, nonostante fosse il campione del mondo in carica. Quanto è difficile riuscirci, soprattutto per te che hai 34 anni? «E’ difficilissimo. Bisogna lavorare, avere l’umiltà di fare la differenza in certe aree. Rispetto a qualche tempo fa, le moto si guidano in modo molto differente, soprattutto per le gomme: bisogna raddrizzarle il prima possibile. Io, in particolare, sono in difficoltà con l’anteriore: bisogna sopperire a questa mancanza intervenendo su E’ iniziata l’era Marquez? «Marc ha fatto qualcosa di straordinario, che rimarrà per sempre nei libri del motociclismo. Sicuramente ha tutte le possibilità per aprire un’era: è stato messo nelle migliori condizioni, ma lui è stato bravissimo e costante. Bisognerà vedere quanto potrà migliorare in futuro, anche perché Lorenzo è fortissimo e se la M1 l’anno prossimo sarà più competitiva, non sarà facile batterlo. Ma Marc può sicuramente vincere molti mondiali». 141 Ricevi Moto.it Magazine » Spedizione su abbonamento gratuito Periodico elettronico di informazione motociclistica Scarica l’APP del Magazine a quelle ufficiali di Cecotto e Katayama. E in più lui aveva pneumatici Good Year in esclusiva, e le gomme americane erano avanti rispetto alle europee: là si usavano le slick fin dal ’74, qui Barry Sheene vinceva il titolo ’76 con la Michelin PZ2 scolpita all’avantreno. La squadra poi era diretta dall’ex-iridato Kel Carruthers, e c’era Nobby Clark, che era il miglior motorista del momento. E Kenny era certamente un fuoriclasse. Maestro dei traversi, capace di guidare su terra anche una Yamaha TZ 700 da 130 cavalli, fu il primo pilota del mondiale ad usare il terzo appoggio, il ginocchio interno alla curva. Si può dire che gli slide li ha inventati lui. Sull’asfalto, grandi pieghe e controllo della derapata. Se faccio il confronto Roberts/Marquez io vedo una parità a livello di guida: due veri fenomeni; e vedo lo stesso livello di competitività delle moto, le migliori del MotoGP momento. Roberts non conosceva le piste, vero, ma in compenso aveva supergomme; Marquez ha le gomme uguali a quelle degli altri, benchè “molto” adatte alla sua Honda, e la conoscenza delle piste è stata per lui relativa perché tra Moto2 e MotoGP cambiano tutti i riferimenti. Non si può dire chi dei due ha realizzato l’impresa più difficile: anche ai tempi di Kenny nessuno pensava che un debuttante potesse vincere subito il titolo. Io mi sento di dire solo una cosa. Roberts ha bissato subito il suo titolo anche nel 1979 (nonostante un brutto incidente nei test invernali in Giappone) e poi nell’80. Soltanto la sfortuna gli ha impedito di vincerne almeno altri due, di mondiali 500. Credo che Marc potrà fare più o meno la stessa cosa. Oltretutto ha sei anni in meno, quindi teoricamente sei stagioni in più per collezionare i titoli mondiali. Nico Cereghini Marquez e Roberts, il confronto Marc Marquez campione del mondo al debutto nella MotoGP: fantastico. C’è un solo precedente: Kenny Roberts in 500 trentacinque anni fa. Io c’ero, e l’ho visto da vicino. Si possono comparare, le due imprese? E ra il 1978, quando il californiano diede il primo attacco al mondiale velocità; ed era già una stella negli States: pilota ufficiale Yamaha da cinque anni, protagonista prima delle gare su terra e poi su asfalto, pluricampione AMA, notissimo anche in Europa per le sue 200 Miglia di Imola e i trionfi al Transatlantic Trophy, il match anglo-americano che lui aveva dominato fin dal 1974. Debuttante sì, ma speciale: ventisei anni, molto esperto, abituato alle superpotenze. Non conosceva le piste - questo sì poteva essere un limite - ma per rimediare decise di partecipare anche alla classe 250 142 (allora il calendario mondiale prevedeva solo 13 gare) e ne vinse due, prima di decidere che non ne valeva la pena. E allora si limitò a 500 e 750. Già, perché in quegli anni c’era anche un campionato mondiale di Formula 750: dieci gare separate da quelle classiche, e in quel 1978 Roberts ne vinse quattro e fu in lizza con Johnny Cecotto fino all’ultima prova. Fu secondo per soli 5 punti. Moto, gomme e squadra di Kenny erano al top. La Yamaha era la migliore 500, anche superiore alla Suzuki campione del mondo in carica, e nella classe 750 era l’unica vera GP. La sua YZR 500, schierata dalla Yamaha USA, era identica 143 Ricevi Moto.it Magazine » Spedizione su abbonamento gratuito Periodico elettronico di informazione motociclistica Sport Scarica l’APP del Magazine Editore: CRM S.r.l., Via Melzo 9 - 20129 Milano P. Iva 11921100159 Responsabile editoriale Ippolito Fassati Capo Redattore Andrea Perfetti Redazione Maurizio Gissi Maurizio Tanca Cristina Bacchetti Marco Berti Francesco Paolillo Aimone dal Pozzo Edoardo Licciardello Grafica Thomas Bressani Supercross Justin Barcia Re di Bercy di Massimo Zanzani | Lo statunitense domina il classico appuntamento parigino davanti ai connazionali Canard e Short; quarto il pilota di casa Paulin L a trasferta europea di Justin Barcia pianificata quale utile allenamento in previsione dell’inizio della stagione Usa 2014 si è conclusa con il suo successo assoluto nella 31ª edizione del Supercross di Bercy che lo ha visto aggiudicarsi due vittorie ed un secondo posto. Il pilota della Honda ha preceduto gli altri 144 statunitensi Trey Canard, impostosi nella terza ed ultima giornata, e Andrew Short. Paladino del pubblico è però stato Gautier Paulin, che in sella alla Kawasaki ufficiale si è aggiudicato la quarta posizione davanti a Webb e al transalpino Soubeyras. Nella classe 250 dominio dei piloti KTM con Houzet che ha preceduto Lebeau. Collaboratori Nico Cereghini Massimo Clarke Giovanni Zamagni Carlo Baldi Massimo Zanzani Lorenzo Boldrini Enrico De Vita Ottorino Piccinato Antonio Privitera Antonio Gola Alfonso Rago COPYRIGHT Tutto il materiale contenuto in Moto. it Magazine è oggetto di diritti esclusivi di CRM S.r.l. con sede in Milano, Via Melzo 9. Ne è vietata quindi ogni riproduzione, anche parziale, senza l’autorizzazione scritta di CRM S.r.l. Moto.it Via Melzo 9- 20129 Milano Reg. trib. Mi Num. 680 del 26/11/2003 Capitale Sociale Euro 10.000 i.v. Email: [email protected] 145