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rmazioni CondivisonE delle informazioni Suite a Te dedicate nalizzata AssistenzA personalizzata Crescita per iL tuo business Crescita per iL tuo business Risposta aI tuoi problemi Risposta aI tuoi problemi Risposta aI tuoi problemi Crescita per iL tuo business AssistenzA personalizzata AssistenzA personalizzat Suite a Te dedicate Suite a Te dedicate CondivisonE delle informazioni CondivisonE delle informazioni Ricerca di oppoRtunità Ricerca di oppoRtunità OK RETAIL È: Esperienza, innOvazione FeedbacK tempestivi LA SUITE DI SERVIZI CON LE SOLUZIONI NEL DNA. WWW.OKRETAIL.IT OK RETAIL È: Esperienza, innOvazione FeedbacK tempestivi Ricerca di oppoRtunità FeedbacK tempestivi RETAIL È: Esperienza, innOvazione ETAIL.IT TAIL È: Esperienza, innOvazione CondivisonE delle informazioni CondivisonE delle informazioni Suite a Te dedicate AssistenzA personalizzata 08/04/2013 17:24:32 estratto da dday.it Crescita per iL tuo business Suite a Te dedicate P adv.indd 1 Risposta aI tuoi problemi RAI: è inaudito pagare per le Olimpiadi 07 08/04/2013 17:24:32 AssistenzA personalizzata 08/04/2013 17:24:32 n.67 / 8 aprile 2013 Scuola: tra un anno libri di testo in formato digitale 08 Risposta aI tuoi problemi Crescita per iL tuo business Playstation 4 avrà Blu-ray 6x e un HDD enorme 17 LA SUITE DI SERVIZI CON LE SOLUZIONI NEL DNA. WWW.OKRETAIL.IT P adv.indd 1 Presentato Facebook Home La sfida a Google è lanciata Quante volte al giorno dici Ok? Tutte le volte in cui hai la soluzione. DAI SLANCIO AL TUO BUSINESS Gianfranco GIardina I SLANCIO TUO SINESS Milano, seconda serata di un giorno feriale. Una rassegna di tutti i canali ricevibili con il digitale terrestre dà esiti sconfortanti: solo quattro canali in HD, nessuno nativo, almeno nel momento del “rilevamento”; 33 canali pay TV, ovviamente inutili per i non abbonati; ma soprattutto 102 canali tra televendite, canali “+1” e canali stupidamente ripetuti; per non parlare, poi, del carattere non propriamente “utile” di alcuni canali minori dal palinsesto improbabile. Questo il bollettino di guerra dell’occupazione dell’etere terrestre: una quantità enorme di banda buttata via. Nulla da dire, lo spettatore non è obbligato a guardare un canale non interessante. Ma almeno non ci vengano a raccontare che l’etere digitale terrestre è una risorsa scarsa e che quindi “dobbiamo” passare al DVB-T2 per avere qualche canale in più. Sarebbe un nuovo switch-off, questa volta senza alcun vantaggio per i consumatori: inammissibile. Nel frattempo SKY, sull’altro fronte, continua felicemente a interpretare il ruolo del monopolista italiano dell’alta definizione, soprattutto per la cronica latitanza di contendenti. Intanto le frequenze terrestri stanno “volando via” verso nuove destinazioni ritenute più utili: i canali dal 61 al 69 sono già stati passati alla telefonia 4G ed entro un paio d’anni, inevitabilmente, stessa sorte toccherà ai canali dal 51 al 60. Ma è evidente che, per una TV di servizio di “primo livello”, moltissimi canali tra quelli attualmente diffusi non servono e potrebbero essere chiusi; inoltre, il posto giusto per la Pay TV è il satellite e forse è ora di andare oltre la segmentazione dei diritti per mezzo trasmissivo tornando felicemente a due (o più) gestori di pay TV satellitare. Sarebbe un sollievo anche per Mediaset Premium che inizierebbe finalmente ad avere un numero di canali adeguato alla propria mission. Così, nei salotti “buoni” del mondo televisivo si inizia a ipotizzare che nel futuro la TV italiana possa in qualche modo prendere le distanze dal digitale terrestre tanto sostenuto in questi anni per appoggiarsi via via sempre più al satellite: copertura completa, ideale per il broadcasting; banda economica e disponibile; passaggio di tutti i principali canali in HD; fine dei problemi di cattiva ricezione. Certo, sarebbe anche questo un nuovo switch-off, ma dalla parte giusta, quella che andava imboccata 6 anni fa e che porta chiari vantaggi agli utenti. E non è solo senno di poi, dato che lo dicevamo anche allora. e volte al giorno dici Ok? le volte in cui hai la soluzione. C’è davvero bisogno del digitale terrestre? E DI SERVIZI CON LE SOLUZIONI NEL DNA. WWW.OKRETAIL.IT FeedbacK tempestivi Ricerca di oppoRtunità Integrazione completa del social netwoork in Android Home e lockscreen personalizzate, arriverà la pubblicità 02 TV Sony 2013 tutti i prezzi Presentata la gamma TV il 4K sarà in vendita a giugno, il 55” avrà un prezzo di circa 5000 euro 03 DDay.it prova Blackberry Z10 26 Tutto nuovo e con un sistema operativo innovativo È ben costruito e veloce, sono da migliorare l’autonomia e soprattutto le applicazioni In prova HTC One è lui il migliore? 35 22 Fujifilm X-E1 qualità full-frame emi usiness rmazioni CondivisonE delle informazioni Suite a Te dedicate nalizzata AssistenzA personalizzata Crescita per iL tuo business Crescita per iL tuo business Risposta aI tuoi problemi Risposta aI tuoi problemi Risposta aI tuoi problemi Crescita per iL tuo business AssistenzA personalizzata AssistenzA personalizzat Suite a Te dedicate Suite a Te dedicate CondivisonE delle informazioni CondivisonE delle informazioni Ricerca di oppoRtunità Ricerca di oppoRtunità OK RETAIL È: Esperienza, innOvazione FeedbacK tempestivi LA SUITE DI SERVIZI CON LE SOLUZIONI NEL DNA. WWW.OKRETAIL.IT OK RETAIL È: Esperienza, innOvazione FeedbacK tempestivi Ricerca di oppoRtunità FeedbacK tempestivi RETAIL È: Esperienza, innOvazione ETAIL.IT TAIL È: Esperienza, innOvazione emi usiness FeedbacK tempestivi Ricerca di oppoRtunità CondivisonE delle informazioni CondivisonE delle informazioni Suite a Te dedicate AssistenzA personalizzata 08/04/2013 17:24:32 estratto da dday.it Crescita per iL tuo business Suite a Te dedicate P adv.indd 1 n.67 / 8 aprile 2013 Risposta aI tuoi problemi AssistenzA personalizzata 08/04/2013 17:24:32 Risposta aI tuoi problemi Crescita per iL tuo business MOBILE Presentato Facebook Home, una completa integrazione del social network nel sistema operativo Android Facebook Home, il social Android sfida Google E DI SERVIZI CON LE SOLUZIONI NEL DNA. WWW.OKRETAIL.IT LA SUITE DI SERVIZI CON LE SOLUZIONI NEL DNA. WWW.OKRETAIL.IT Sarà disponibile a partire dal 12 aprile per gli smartphone Android top, insieme al nuovo HTC First 08/04/2013 17:24:32 ne e la visione di notizie senza però stravolgere l’utilizzo quotidiano: quando l’utente utilizza un’applicazione o il browser le notifiche non sono affatto invasive, è l’utente che sceglie se continuare a fare quello che stava facendo o se dare un occhio a quello che accade nella sua cerchia di amicizie. Grazie all‘integrazione di Open Graph e delle altre tecnologie di Facebook, sarà inoltre possibile portare sulla home applicazione e widget di Facebook, ricalcando un po’ quello che veniva fatto da Android con i suoi widget. Home è sicuramente una grossa novità per coloro che spendono molto tempo sul social network, ma dal punto di vista “politico” è un vero colpo di stato da parte di Facebook ai danni di Google. Mark Zuckerberg l’ha detto chiaramente: la pubblicità arriverà su Facebook Home, non subito ma arriverà. Google e Facebook non sono enti di beneficienza e più di altri (Apple) vivono di pubblicità: con Home, Facebook porta via a Google i due elementi più preziosi dello smartphone dal punto di vista pubblicitario, quelli più visti: la lockscreen e la home. Una mossa che potrebbe incrinare i rapporti tra i due colossi che si spartiscono gran parte dei proventi del mercato pubblicitario digitale. Facebook Home risolleva poi molti dubbi legati alla privacy: con una così completa integrazione all’interno del telefono cosa saprà Facebook di noi in più rispetto a quello che già conosce? Probabilmente quello che Google sa già. Facebook Home, che sarà lanciato il 12 apri- Quante volte al giorno dici Ok? Tutte le volte in cui hai la soluzione. DAI SLANCIO AL TUO BUSINESS le, inizialmente sarà disponibile per i più importanti smartphone Android: HTC One, HTC One X, Galaxy S3, Galaxy S4 e Galaxy Note 2, successivamente arriverà la versione anche per tutti gli altri dispositivi. Zuckerberg è stato chiaro, Facebook vuole Home sul maggior numero di dispositivi e per mostrare al meglio l’esperienza del nuovo sistema e di CoverFeed ha lanciato anche un nuovo smartphone in collaborazione con HTC e AT&T, l’HTC First. Uno smartphone di fascia media, disponibile in vari colori (un po’ tristi) e con una dotazione hardware non esaltante, ma all’utente Facebook probabilmente la potenza pura non importa più di Facebook Home, presentazione I SLANCIO TUO SINESS acebook ha una nuova casa su Android, Facebook Home, una perfetta integrazione del social network con Android, il noto sistema operativo di Google. Davanti a pochi eletti, nella sede di Menlo Park, Mark Zuckerberg ha illustrato i motivi che hanno spinto Facebook a questo grande passo. L’analisi delle abitudini delle persone ha portato infatti alla conclusione che sempre più persone spendono tempo su Facebook quando hanno tra le mani uno smartphone o un tablet, la soluzione più ovvia era proprio rendere Facebook l’elemento principale dello smartphone stesso. Su Android ovviamente, perchè il sistema di Google essendo aperto lo permette, al contrario di iOS e di Microsoft che mai avrebbero avvallato una soluzione simile. Facebook Home, come dice il nome stesso, è una nuova “prima pagina” per ogni smartphone Android, una shell che va a sostituire la home classica di Android e la lockscreen, trasformandole in una sorta di timeline Facebook grazie all’applicativo CoverFeed. Il grosso lavoro fatto dagli sviluppatori riguarda proprio la profonda integrazione che trasforma di fatto uno smartphone basato sulle app in uno smartphone basato sulle persone. Facebook ha agevolato l’interazione, la messaggistica, la condivisio- e volte al giorno dici Ok? le volte in cui hai la soluzione. F di Roberto Pezzali P adv.indd 1 torna al sommario tanto. HTC First vede il debutto del nuovo Snapdragon 400 a 1.4 GHz, ha uno schermo da 4.3” 720p, connettività LTE e fotocamera da 5 megapixel con ottica F2. HTC First sarà venduto da AT&T a 99$ (con un abbonamento di due anni, un po’ come molti top di gamma negli States) e arriverà anche in Europa. Zuckerberg al termine della conferenza ha dichiarato raggiante: “Abbiamo un social network di successo, abbiamo miliardi di contatti, abbiamo i messaggi e una rete immensa di persone, abbiamo Android. Quello che mancava era un telefono e ora abbiamo pure quello”. Più di uno, aggiungiamo noi. Come utilizzare Cover Feed rmazioni CondivisonE delle informazioni Suite a Te dedicate nalizzata AssistenzA personalizzata Crescita per iL tuo business Crescita per iL tuo business Risposta aI tuoi problemi Risposta aI tuoi problemi Crescita per iL tuo business AssistenzA personalizzata AssistenzA personalizzat Suite a Te dedicate Suite a Te dedicate CondivisonE delle informazioni CondivisonE delle informazioni Ricerca di oppoRtunità Ricerca di oppoRtunità OK RETAIL È: Esperienza, innOvazione FeedbacK tempestivi OK RETAIL È: Esperienza, innOvazione Ricerca di oppoRtunità CondivisonE delle informazioni Suite a Te dedicate AssistenzA personalizzata 08/04/2013 17:24:32 estratto da dday.it Crescita per iL tuo business Suite a Te dedicate P adv.indd 1 Risposta aI tuoi problemi n.67 / 8 aprile 2013 tv e video Presentata alla stampa la gamma TV 2013, il 4K sarà in vendita a giugno Sony, tutti i prezzi dei TV italiani E DI SERVIZI CON LE SOLUZIONI NEL DNA. WWW.OKRETAIL.IT 08/04/2013 17:24:32 P adv.indd 1 Crescita per iL tuo business A Cannes primo corto in 8K e volte al giorno dici Ok? le volte in cui hai la soluzione. Quante volte al giorno dici Ok? Tutte le volte in cui hai la soluzione. I SLANCIO TUO SINESS DAI SLANCIO AL TUO BUSINESS di Paolo CENTOFANTI MHL e il MotionFlow XR100. Il modello da 46” sarà disponibile per il pubblico a 800 euro, che diventano 550 euro per il modello da 40” e 400 euro per quello da 32”. Insieme alla serie R4, ad aprile arriverà anche la serie W8, TV di fascia alta con pannello IPS e sistema 3D polarizzato. La serie W8 sarà disponibile nei formati da 55” (2.000 euro), 47” (1.500 euro) e 42” (1.100 euro) e oltre al 3D polarizzato avrà anche Motionflow XR 400, processore X Reality Picture Engine Pro e tutta la piattaforma Smart TV con PVR e NFC per il mirroring one touch. A maggio arriverà, invece, il top di gamma serie W9: la differenza ri- spetto alla serie W8 è la presenza del 3D attivo, del Motionflow XR 800 e del pannello Triluminous. In questo caso si parte dai 2.800 euro del 55” per passare ai 2.000 euro del 46” e ai 1.500 euro del 40”. Interessante anche la serie W6 composta da W65 (Full HD) e W60 (HD Ready). Disponibile a maggio, la gamma offre design accurato e un pannello Edge LED più tradizionale. La serie W6 sarà priva di 3D ma avrà a bordo la Smart TV e il sistema di mirroring da tablet e smartphone ma senza NFC. I prezzi vanno dai 750 euro per il 42” Full HD ai 550 euro del 32” sempre Full HD. Il modello 32” HD Ready costerà 500 euro. Sony serie W6 Full HD: prezzi compresi tra 750 e 550 euro Al prossimo Festival di Cannes verrà mostrato al pubblico Beauties A La Carte, corto realizzato da Toshio Lee e l’emittente giapponese NHK in 8K, o meglio con risoluzione di 7.680x4.320 pixel. L’intenzione dei produttori è quella di catalizzare l’attenzione degli addetti ai lavori sul nuovo formato che il governo giapponese vorrebbe vedere diventare realtà entro il 2020. Anche se a livello tecnologico i progressi sono costanti in questo campo, quello dei contenuti è chiaramente un nodo cruciale per il successo dell’iniziativa. La Super Hi-Vision nasceva in Giappone nei primi anni 2000 con l’idea di trasformare un’intera parete in una vera e propria finestra sul mondo, con immagini iper realistiche e audio tridimensionale a 22.2 canali. Una visione che dieci anni fa sembrava irrealizzabile e che, invece, ora sta diventando sempre più concreta. Sharp ha mostrato più volte un suo prototipo di TV LCD con risoluzione video 8K, mentre il 2013 è l’anno della diffusione dei primi modelli di TV commerciali con risoluzione 4K. Sony serie X9 4K: disponibile nelle dimensioni 55” e 65”, in vendita a giugno Sony serie W8: i prezzi partono da 1.100 euro per il 42” 08/04/2013 17:24:32 Risposta aI tuoi problemi Realizzato da NHK, in collaborazione con il regista Toshio Lee, verrà mostrato per dimostrare le potenzialità del formato di Roberto Pezzali torna al sommario AssistenzA personalizzata LA SUITE DI SERVIZI CON LE SOLUZIONI NEL DNA. WWW.OKRETAIL.IT Chi vuole il 4K dovrà spendere 5.000 euro per il 55” e 7.500 euro per il 65” FeedbacK tempestivi Ricerca di oppoRtunità CondivisonE delle informazioni ony ha presentato la gamma di TV destinata al nostro Paese: sei serie che partono dal top di gamma X9 4K nei tagli da 55” e da 65” per arrivare ai TV Direct LED di fascia bassa della serie R4. Partiamo proprio dalla serie X9, composta dal XBR-55X900 e dal 65” XBR-65X900: per il 55” si dovranno spendere 5.000 euro, per acquistare il 65” la spesa sale a 7.500 euro. I prezzi potrebbero subire ancora qualche leggera modifica prima di giugno, quando i TV arriveranno nei negozi. Il 55” 4K costerà quindi la metà del 55” OLED ma offrirà una risoluzione quadrupla e un audio di qualità: ricordiamo, infatti, che sulla serie X9 Sony ha inserito un vero sistema audio all’interno della cornice, con diffusori a due vie bene in vista come nei primi TV a schermo piatto. La serie 4K di Sony avrà un pannello Dynamic Edge LED Triluminous, ovvero la particolare retroilluminazione con Quantum Dots che promette un’emissione cromatica più pura, e sarà 3D polarizzato. Non mancheranno, ovviamente, tutte le funzionalità Smart TV, SideView, PVR e NFC con One Touch Mirroring. La serie entry level R4, la prima ad arrivare nei negozi, già disponibile da aprile nei formati 46” e 40” Full HD e 32” HD Ready. Tra le particolarità il media player USB, la connessione FeedbacK tempestivi LA SUITE DI SERVIZI CON LE SOLUZIONI NEL DNA. WWW.OKRETAIL.IT FeedbacK tempestivi TAIL È: Esperienza, innOvazione RETAIL È: Esperienza, innOvazione ETAIL.IT S Risposta aI tuoi problemi emi usiness rmazioni CondivisonE delle informazioni Suite a Te dedicate nalizzata AssistenzA personalizzata Crescita per iL tuo business Crescita per iL tuo business Risposta aI tuoi problemi Risposta aI tuoi problemi Crescita per iL tuo business AssistenzA personalizzata AssistenzA personalizzat Suite a Te dedicate Suite a Te dedicate CondivisonE delle informazioni CondivisonE delle informazioni Ricerca di oppoRtunità Ricerca di oppoRtunità OK RETAIL È: Esperienza, innOvazione FeedbacK tempestivi OK RETAIL È: Esperienza, innOvazione Ricerca di oppoRtunità CondivisonE delle informazioni Suite a Te dedicate AssistenzA personalizzata 08/04/2013 17:24:32 estratto da dday.it Crescita per iL tuo business Suite a Te dedicate P adv.indd 1 Risposta aI tuoi problemi n.67 / 8 aprile 2013 tv e video L’HEVC (H.265) sui nuovi TV Samsung scatena l’interesse degli appassionati L’insaziabile fame di H.265 sui TV Da Sony due network speaker con apt-X e NFC Quante volte al giorno dici Ok? Tutte le volte in cui hai la soluzione. Nuovi diffusori per Sony con un’inedita linea larga e sottile, con Bluetooth, apt-X, accoppiamento NFC codificare il nuovo formato è il potentissimo Snapdragon 800 e la stessa Qualcomm ha dichiarato che non si potranno aggiornare gli altri SoC quad core in gamma. Difficile dire cosa succederà nei prossimi anni: l’H.265 diventerà uno dei protagonisti in ambito video ma non certo nel segmento della TV e del broadcasting. Considerando le sue proprietà, l’HEVC verrà usato prima di tutto per film e serie tv da scaricare (illegalmente e non): stesso film ma file molto più piccolo. Subito dopo verranno smartphone, tablet e fotocamere: per condividere filmati sul cloud e tra device avere un file più snello ma di qualità sarà una vera benedizione. DAI SLANCIO AL TUO BUSINESS Parasound, ora il CD “gira” su Linux Presentato un lettore CD high-end basato su Linux, lettura a prova d’errore di Paolo CENTOFANTI I da leggere lo stesso blocco più volte fino a quando non ottiene lo stesso risultato in modo da essere sicuro che i dati siano corretti. In caso di rilevazione di un errore dopo un numero limite di letture dello stesso blocco, il lettore passa a un sofisticato algoritmo di interpolazione per minimizzare l’impatto dell’errore sulla qualità audio. I dati corretti vengono inviati a una memoria buffer da ben 30 secondi che viene poi effettivamente utilizzata per la riproduzione audio vera e propria. Naturalmente il Parasound Halo CD 1 impiega tutti i classici accorgimenti di un lettore audio high-end: sovracampionamento a 8x (352.8 kHz), clock di precisione per eliminare ogni forma di jitter, scheda audio a componenti discreti di eccellenza, alimentazione a stadi separati, uscite audio analogiche bilanciate. Tutto ciò ha anche però il costo non indifferente di 4.500 dollari. di Roberto FAGGIANO La linea “Sense of Quartz”, già lanciata su TV e lettori Blu-ray arriva anche per i nuovi diffusori Sony CMT-BT80W e CMTBT60. Ne deriva un’estetica piuttosto insolita, con larghezza di 48 cm e spessore di appena 86 mm, merito dei nuovi altoparlanti Magnetic Fluid a profondità ridotta, qui usati in un sistema a due vie con radiatore passivo. I due nuovi diffusori possono ricevere musica da un qualsiasi dispositivo dotato di Bluetooth, con la possibilità di pairing immediato in presenza di NFC e con la migliore qualità audio se è presente anche l’apt-X. Inoltre, il modello superiore CMT-BT80W è anche dotato di Wi-Fi e AirPlay per i dispositivi che hanno installato iTunes. Sempre sul modello superiore c’è anche il DLNA e una presa USB per ricaricare o ascoltare dispositivi Apple. I diffusori hanno in comune il lettore CD con caricamento motorizzato, radio FM, telecomando, equalizzatore, ingresso analogico minjack e l’amplificatore S Master da 40 watt complessivi. I diffusori sono disponibili con finitura grigio chiara per il BT-80W oppure nera per il BT-60. La disponibilità è annunciata per il mese di maggio, i prezzi di listino italiani sono di 200 euro per il BT-60 e 270 euro per il BT-80W. disponibile. Samsung ha aggiunto questa funzionalità sul TV sfruttando il processore quad core integrato, ma sembra più un argomento di marketing piuttosto che qualcosa di reale utilità e soprattutto Samsung non ha certo pensato al futuro delle trasmissioni TV, la soluzione potrebbe infatti variare da paese a paese, senza alcuna certezza. Serviranno almeno due o tre anni prima di vedere sul mercato prodotti con all’interno un decoder H.265 hardware, così come serviranno anni per avere degli encoder H.265 veloci e di buona qualità. L’ipotesi poi di avere in futuro eventuali trasmissioni con l’H.265 combinato con il DVBT2 sembra essere ancora più lontana: alcuni paesi europei parlano addirittura di 2025, sempre che allora la TV viaggi ancora via etere. È anche inutile pensare ad eventuali upgrade: nessun prodotto oggi sul mercato, fatta eccezione per i processori quad core più evoluto di smartphone e tablet e per i PC, è aggiornabile all’H.265; non a caso uno dei primi SoC capace di de- P adv.indd 1 HIFI & Home Theater Halo CD 1 di Parasound è un CD player high-end particolare Crescita per iL tuo business e volte al giorno dici Ok? le volte in cui hai la soluzione. 08/04/2013 17:24:32 torna al sommario 08/04/2013 17:24:32 Risposta aI tuoi problemi LA SUITE DI SERVIZI CON LE SOLUZIONI NEL DNA. WWW.OKRETAIL.IT Il nuovo formato resterà però un desiderio, almeno nell’immediato futuro l migliore lettore CD? Quello che riesce a leggere un disco senza errori. Il Compact Disc è infatti un formato tutt’altro che a prova d’errore. Parasound per il suo nuovo lettore di CD high-end ha scelto una strada inedita per raggiungere la più accurata lettura possibile: l’Halo CD-1, infatti, non è altro che un vero e proprio computer con sistema operativo Linux, una meccanica CD-ROM di precisione e soprattutto un software di lettura realizzato da Holm Acoustics che lavora in modo non dissimile da quello che fanno i migliori programmi di ripping. Il CD 1, infatti, riproduce il disco ad altissima velocità in modo AssistenzA personalizzata I SLANCIO TUO SINESS E DI SERVIZI CON LE SOLUZIONI NEL DNA. WWW.OKRETAIL.IT Il 25 gennaio 2013 è stata approvata la prima versione dell’H.265, il formato di compressione destinato a sostituire l’H.264 come standard per la distribuzione di video ad alta definizione sul web. Un traguardo che apre le porte a un ricambio generazionale di prodotti: la maggior parte degli standard attuali, sia in ambito consumer che broadcast, si basa sull’H.264, ed è inevitabile pensare a un futuro con nuove soluzioni per offrire la stessa qualità con un consumo di banda inferiore. L’H.265, grazie a una maggiore efficienza, permette di trasmettere video a risoluzioni più elevate utilizzando la stessa banda o di risparmiare banda nel caso di una trasmissione a 1080p. Il nuovo formato nelle fasi iniziali verrà utilizzato proprio per lo streaming video e va letta in quest’ottica la presenza del decoder HEVC a bordo del nuovo F8000: se Samsung lo userà sarà per attivare servizi di streaming video in qualità HD anche con poca banda FeedbacK tempestivi Ricerca di oppoRtunità CondivisonE delle informazioni di Roberto Pezzali FeedbacK tempestivi LA SUITE DI SERVIZI CON LE SOLUZIONI NEL DNA. WWW.OKRETAIL.IT FeedbacK tempestivi TAIL È: Esperienza, innOvazione RETAIL È: Esperienza, innOvazione ETAIL.IT Risposta aI tuoi problemi emi usiness rmazioni CondivisonE delle informazioni Suite a Te dedicate nalizzata AssistenzA personalizzata Crescita per iL tuo business Crescita per iL tuo business Risposta aI tuoi problemi Risposta aI tuoi problemi Crescita per iL tuo business AssistenzA personalizzata AssistenzA personalizzat Suite a Te dedicate Suite a Te dedicate CondivisonE delle informazioni CondivisonE delle informazioni Ricerca di oppoRtunità Ricerca di oppoRtunità OK RETAIL È: Esperienza, innOvazione FeedbacK tempestivi OK RETAIL È: Esperienza, innOvazione Ricerca di oppoRtunità CondivisonE delle informazioni Suite a Te dedicate Suite a Te dedicate AssistenzA personalizzata 08/04/2013 17:24:32 estratto da dday.it Crescita per iL tuo business P adv.indd 1 Risposta aI tuoi problemi Haier porta le app di Google sul TV LA SUITE DI SERVIZI CON LE SOLUZIONI NEL DNA. WWW.OKRETAIL.IT La chiavetta HDMI è fornita di tastiera e permette di accedere al Play Store torna al sommario P adv.indd 1 di Roberto Pezzali H aier ha presentato la gamma di prodotti per il 2013, concentrando l’attenzione sulla nuova Android Dongle, la chiave d’accesso al mondo Smart TV di Google. Il produttore cinese ha scelto di non dotare i suoi TV di una logica Smart integrata e ha preferito affiancare a ogni modello un mini PC Android con telecomando qwerty dotato anche di giroscopio. Una soluzione che permette l’accesso a tutte le applicazioni presenti sul Play Store. Haier ha cercato di personalizzare l’interfaccia precaricando anche una serie di applicazioni e attivando alcune possibilità di interazione con uno smartphone non Android. Haier Android Dongle, che verrà venduta sia in bundle con il TV che singolarmente a 139 euro con il telecomando abbinato, è basata su un processore Cortex A9 dual core da 1.6 GHz con GPU Mali 400 e 1 GB di RAM. All’interno troviamo 4 GB di memoria per le app, anche se è presente uno slot micro SD per ampliare questa memoria a 32 GB. La chiavetta integra Wi-Fi, supporta MHL e preleva l’alimentazione da una porta USB o HDMI (se MHL compatibile) restando, quindi, nascosta dietro il TV. La chiavetta con Android 4.1 a bordo ha mostrato una buona fluidità; l’aspetto più interessante è l’applicazione disponibile per iOS, Android e Windows Phone che non solo permette di inviare foto, video e musica al TV (con Android funziona Miracast) ma che funziona anche come telecomando per le app installate, che compaiono all’interno dell’applicazione sullo smartphone e che possono essere avviate con un semplice click. tv e video Mercato TV in crisi, per la prima volta il settore fa registrare il segno “meno” TV a picco. Samsung sale, i giapponesi no Samsung guadagna terreno, vende più TV di tutti i produttori giapponesi di Roberto Pezzali ultimo report di DisplaySearch conferma le previsioni: per la prima volta negli ultimi anni le vendite di TV sono scese anziché salire. Anche gli LCD, che solitamente tengono il passo, hanno visto una decrescita anno su anno dell’1% con 203 milioni di TV venduti. Considerando tutte le tecnologie la decrescita è più alta: -6%, con 233 milioni di televisori venduti contro i 249 del 2011. Le zone più colpite L’ dalla crisi sono il Giappone e l’Europa, mentre il mercato più florido è la Cina insieme agli altri mercati emergenti. Dal punto di vista tecnologico il plasma soffre ancora, e la sua fine sembra ormai inesorabile, con l’LCD che raggiunge l’87% dei TV venduti. In una situazione non proprio rosea c’è però chi sta bene e chi invece continua a perdere terreno: Samsung passa dal 24.8% di quota di mercato globale al 27.7% salendo del 6%, seguita da LG che passa al 15%. Ne fanno le spese i giapponesi: Sharp, Panasonic e Sony perdono dal 22% al 34%, e il dato più impressionante è che Samsung da sola riesce a distribuire più TV di tutti i produttori giapponesi messi insieme. Una situazione che, secondo gli analisti, non è invertibile e nei prossimi anni arriveranno i cinesi come Haier e Hisense a prendere quello spazio lasciato libero dai giapponesi per servire i paesi in via di sviluppo. 08/04/2013 17:24:32 DAI SLANCIO AL TUO BUSINESS Stupisce sempre vedere prodotti di alta tecnologia progettati e realizzati in Italia. HiFace DAC viene dalla toscana M2Tech e si inserisce nel nuovo filone dei convertitori audio per notebook e tablet, destinati a migliorare l’ascolto di musica liquida in cuffia o attraverso un sistema stereo. L’HiFace DAC (220 euro) ha le dimensioni di una chiavetta USB e pesa appena 20 grammi, ideale quindi anche in mobilità. Elementari le connessioni: spina USB standard da un lato e uscita minijack dall’altro. L’uscita analogica è di 2 Volt e quindi non dovrebbe avere problemi con la maggior parte delle cuffie utilizzate in mobilità. La tecnologia esclusiva di M2Tech, già sperimentata sui convertitori del marchio toscano, consente di accettare segnali fino a 384 kHz/32 bit, quindi ben oltre le esigenze più consuete per soddisfare chi ha già una buona raccolta di musica Flac in alta definizione. Il funzionamento è garantito con sistemi operativi Windows, Mac e Linux; per Windows però è necessario installare il firmware in dotazione. Crescita per iL tuo business I SLANCIO TUO SINESS di Roberto FAGGIANO 08/04/2013 17:24:32 Risposta aI tuoi problemi tv e video La soluzione Smart TV di Haier per il 2013 è la piccola Android Dongle TV Quante volte al giorno dici Ok? Tutte le volte in cui hai la soluzione. Viene dalla Toscana il nuovo audio convertitore per notebook e tablet, ideale in mobilità e per portare la musica liquida sullo “stereo” n.67 / 8 aprile 2013 AssistenzA personalizzata e volte al giorno dici Ok? le volte in cui hai la soluzione. HiFace DAC made in Italy per la musica liquida al top FeedbacK tempestivi Ricerca di oppoRtunità CondivisonE delle informazioni E DI SERVIZI CON LE SOLUZIONI NEL DNA. WWW.OKRETAIL.IT FeedbacK tempestivi LA SUITE DI SERVIZI CON LE SOLUZIONI NEL DNA. WWW.OKRETAIL.IT FeedbacK tempestivi TAIL È: Esperienza, innOvazione RETAIL È: Esperienza, innOvazione ETAIL.IT Risposta aI tuoi problemi emi usiness rmazioni CondivisonE delle informazioni Suite a Te dedicate nalizzata AssistenzA personalizzata Crescita per iL tuo business Crescita per iL tuo business Risposta aI tuoi problemi Risposta aI tuoi problemi Crescita per iL tuo business AssistenzA personalizzata AssistenzA personalizzat Suite a Te dedicate Suite a Te dedicate CondivisonE delle informazioni CondivisonE delle informazioni Ricerca di oppoRtunità Ricerca di oppoRtunità OK RETAIL È: Esperienza, innOvazione FeedbacK tempestivi OK RETAIL È: Esperienza, innOvazione Ricerca di oppoRtunità CondivisonE delle informazioni Suite a Te dedicate Suite a Te dedicate AssistenzA personalizzata 08/04/2013 17:24:32 estratto da dday.it Crescita per iL tuo business P adv.indd 1 n.67 / 8 aprile 2013 Risposta aI tuoi problemi people & market Importante piano di ristrutturazione annunciato da Panasonic Panasonic, piano da 2,7 miliardi di $ E DI SERVIZI CON LE SOLUZIONI NEL DNA. WWW.OKRETAIL.IT 08/04/2013 17:24:32 P adv.indd 1 di Emanuele Villa torna al sommario Amazon in arrivo un “Kindle Phone”? tà come la Touch Pen ed espandendo il settore business, in particolare nei display al plasma interattivi. La dichiarazione dell’azienda si conclude con una rassicurazione per i negozianti: “non ci saranno cambiamenti nei servizi di supporto al plasma, e i nostri rivenditori possono continuare a vendere i plasma Panasonic senza alcun dubbio”. Tsuga non ha dichiarato se la spesa di 2,7 miliardi di dollari servirà a coprire anche eventuali tagli di posti di lavoro: non dimentichiamo che l’azienda, nonostante il taglio di 40.000 posti di lavoro negli ultimi 2 anni, impiega ancora più di 300.000 persone. Per quanto riguarda cifre e previsioni, Panasonic prevede di raggiungere i 50 miliardi di Yen di utile netto nel prossimo anno fiscale e ha un obiettivo annuale di 350 milioni di Yen entro il 2016. people & market Con Google nella zona “off limits” Street View visita Fukushima di Vittorio Romano BARASSI A poco più di due anni dal drammatico tsunami che ha colpito le coste del Giappone, con il successivo disastro ai danni della centrale nucleare di Fukushima, moltissimi cittadini di quelle zone non hanno ancora avuto il benestare del governo per rientrare nelle proprie abitazioni. Più che per la devastazione derivante dallo tsunami, la prefettura di Fukushima non permette agli oltre 20mila abitanti di Namie di rincasare a causa della passata fuga radioattiva della vicinissima centrale nucleare. La zona è off-limits per tutti (autorità escluse) ma Google, grazie alla collaborazione di Tamotsu Baba, sindaco di Namie, è riuscita a fotografare le desolate strade della cittadina abbandonata. Con Street View, tutti gli abitanti potranno “passeggiare” nella loro città; non sarà come tornare a casa, ma potrebbe essere il primo passo... Amazon ha assunto Charlie Kindel, General Manager di Windows Phone: che sia in programma il lancio di un telefono dal brand Kindle? di Emanuele VILLA Nella squadra di Amazon è entrato a far parte Charlie Kindel, ex General Manager della divisione Windows Phone in Microsoft, e in rete sono esplosi i rumor: a parte la curiosa assonanza (Kindel / Kindle), che sarà evidentemente un caso, Kindel è stato assunto in Amazon per gestire un progetto top secret e realizzare qualcosa di nuovo e dall’enorme potenziale. Tutto questo emerge dal profilo LinkedIn di Kindel, che si dichiara entusiasta del nuovo ruolo e dell’incarico assegnato. Ovviamente tutti i rumor si concentrano su un possibile smartphone Amazon (Kindle Phone), di cui si parla ormai da anni, basato sulla medesima versione di Android fortemente “customizzata” del Kindle Fire e incentrata, come da tradizione Amazon, sui contenuti più che sulle specifiche tecniche. In alcuni siti si parla anche di una data di lancio prevista per l’inizio del 2014, ma preferiamo andarci con cautela… DAI SLANCIO AL TUO BUSINESS Sky si prende anche il campionato tedesco: grazie a un accordo con DFL Sports Enterprises, la pay TV si aggiudica i diritti della Bundesliga in esclusiva per due edizioni (fino al 2015) a partire dalla prossima stagione. Una novità importante per gli appassionati di calcio in vista anche dell’arrivo sulla panchina del Bayern di Pep Guardiola. Sky trasmetterà 6 partite ogni weekend in HD con i diritti anche per la trasmissione in mobilità tramite Sky Go su tablet e smartphone. Sky si conferma ancora una volta l’unica emittente italiana a poter fornire una copertura globale sugli eventi sportivi più importanti e la Bundesliga va ad arricchire un palinsesto già completissimo che offre Serie A, Serie B, Champions League, Uefa Europa League, Formula 1 e dalla stagione 2014 anche MotoGP. Crescita per iL tuo business I SLANCIO TUO SINESS Quante volte al giorno dici Ok? Tutte le volte in cui hai la soluzione. Sky si aggiudica la Bundesliga 08/04/2013 17:24:32 Risposta aI tuoi problemi e volte al giorno dici Ok? le volte in cui hai la soluzione. people & market AssistenzA personalizzata LA SUITE DI SERVIZI CON LE SOLUZIONI NEL DNA. WWW.OKRETAIL.IT Due anni per raggiungere gli obiettivi di medio periodo: il plasma vive FeedbacK tempestivi Ricerca di oppoRtunità CondivisonE delle informazioni azuhiro Tsuga, presidente di Panasonic, ha annunciato a Tokyo un nuovo piano di ristrutturazione dell’azienda quantificato in una spesa di 2,7 miliardi di dollari (250 miliardi di Yen): il piano prevede un’intensificazione degli sforzi nei segmenti automotive e housing, con una contestuale riduzione del settore consumer (TV, in particolare) in ottica di medio periodo. Ma Panasonic non esce dal mercato dei plasma: nonostante l’azienda al momento stia valutando diverse opzioni, nulla è stato deciso in merito. L’azienda ha comunicato ufficialmente di voler continuare nello sviluppo di prodotti di alta qualità basati sulla tecnologia al plasma, sviluppandone funzionali- FeedbacK tempestivi LA SUITE DI SERVIZI CON LE SOLUZIONI NEL DNA. WWW.OKRETAIL.IT FeedbacK tempestivi TAIL È: Esperienza, innOvazione RETAIL È: Esperienza, innOvazione ETAIL.IT K Risposta aI tuoi problemi emi usiness rmazioni CondivisonE delle informazioni Suite a Te dedicate nalizzata AssistenzA personalizzata Crescita per iL tuo business Crescita per iL tuo business Risposta aI tuoi problemi Risposta aI tuoi problemi Crescita per iL tuo business AssistenzA personalizzata AssistenzA personalizzat Suite a Te dedicate Suite a Te dedicate CondivisonE delle informazioni CondivisonE delle informazioni Ricerca di oppoRtunità Ricerca di oppoRtunità OK RETAIL È: Esperienza, innOvazione FeedbacK tempestivi OK RETAIL È: Esperienza, innOvazione Ricerca di oppoRtunità CondivisonE delle informazioni Suite a Te dedicate AssistenzA personalizzata 08/04/2013 17:24:32 estratto da dday.it Crescita per iL tuo business Suite a Te dedicate P adv.indd 1 Risposta aI tuoi problemi n.67 / 8 aprile 2013 people & market Sky si è aggiudicata i diritti per trasmettere le prossime Olimpiadi Rai: inaudito pagare per le Olimpiadi di carattere internazionale come le Olimpiadi, e che se si continua con questo trend sarà una grande sconfitta per lo sport. Ma è vero che gli utenti italiani dovranno pagare per vedere le Olimpiadi? Non proprio: Sky si è aggiudicata l’esclusiva ma deve comunque garantire la trasmissione in chiaro di un determinato numero di ore, che nel caso di Londra 2012 erano 200. In chiaro però non vuole necessariamente dire sulla Rai: Sky potrebbe infatti decidere di utilizzare Cielo per trasmettere l’evento sportivo dell’anno, un vero P adv.indd 1 Quante volte al giorno dici Ok? Tutte le volte in cui hai la soluzione. I SLANCIO TUO SINESS DAI SLANCIO AL TUO BUSINESS di Emanuele VILLA danno d’immagine per la Rai, al quale seguirebbe anche la perdita di buona parte degli introiti pubblicitari. Chi vuole una copertura completa e in HD dovrà quindi rivolgersi a Sky (e pagare), ma la finale dei 100 metri e gli eventi più importanti saranno visibili anche in chiaro. Batteria super, l’auto elettrica fa 1.600 km L’autonomia è davvero sorprendente ma purtroppo non si può ricaricare I Batteria Phinergy, il video torna al sommario Tim Cook chiede scusa ai cinesi Il CEO di Apple si è scusato con gli utenti cinesi, cambiata la policy di riparazione in garanzia dei prodotti people & market L’azienda israeliana Phinergy ha realizzato una batteria “metal - air” l mercato delle auto elettriche potrebbe essere a una svolta epocale. Phinergy, un’azienda israeliana, ha annunciato di aver sviluppato una batteria con tecnologia “metal-air” capace di raggiungere l’incredibile autonomia di 1000 miglia, 1.609 km. La batteria di Phinergy è composta da 50 piatti di alluminio, ognuno dei quali permette circa 20 miglia di autonomia. Il progetto è già operativo e in stadio prototipale: i creatori sono stati in grado di montarla su una Ci- Crescita per iL tuo business e volte al giorno dici Ok? le volte in cui hai la soluzione. 08/04/2013 17:24:32 di Vittorio Romano BARASSI 08/04/2013 17:24:32 Risposta aI tuoi problemi LA SUITE DI SERVIZI CON LE SOLUZIONI NEL DNA. WWW.OKRETAIL.IT De Paoli (dir. RAI Sport): “Le Olimpiadi in pay sono una sconfitta per lo sport” AssistenzA personalizzata troen C1 riconfigurata con un motore elettrico e una batteria tradizionale al litio che funziona come alimentazione principale. Il punto debole, infatti, della batteria Phinergy è l’impossibilità di essere ricaricata: trattandosi di una batteria con tecnologia metal - air produce energia solo fino alla completa ossidazione delle placche di alluminio, in questo caso 1.600 km. Inoltre, per scatenare la reazione che genera l’energia ogni circa 300 km la batteria va ricaricata con acqua distillata, motivo per il quale il video dimostrativo mostra la Citroen che percorre solo 330 km continui. Dove sta quindi la svolta epocale? Phinergy ha intenzione di proporre la sua batteria come “range extender d’emergenza”: il peso del modello da 1.600 km al momento è infatti pari a circa 25 kg e installandola su ogni auto elettrica sarebbe possibile contare su 1.600 km in più “a consumo” da usare quando termina l’energia della batteria principale e dobbiamo comunque raggiungere una destinazione. Consumati tutti i 1.600 km le placche di alluminio, ossidate, possono essere riciclate. Il peso della batteria, inoltre, permetterebbe la sostituzione rapida con un’altra batteria nuova, ad esempio in autogrill. Siamo ovviamente solo nelle fasi iniziali: gli sviluppi sono ottimi, tuttavia non si è ancora capito bene quale sia l’impatto ambientale nella realizzazione di queste batterie. Il governo israeliano ha comunque stanziato dei fondi per proseguire lo sviluppo e attirare l’attenzione dei produttori di auto, con la speranza che questa soluzione possa essere adottata entro il 2017. Dopo il flop delle mappe, che costrinse il CEO di Apple alle scuse pubbliche, Tim Cook si rivolge questa volta agli utenti cinesi (il secondo mercato per Apple dopo gli Stati Uniti) ammettendo le proprie colpe relativamente alle policy di assistenza. In particolare, Apple era stata accusata pesantemente dalla stampa locale di offrire in Cina policy di assistenza diverse rispetto a quelle applicate nel resto del mondo, di dimostrare arroganza nelle risposte (o non-risposte) fornite e offrire una garanzia di un solo anno a differenza di altri produttori. In pratica, Apple è stata accusata di discriminare i clienti cinesi. Tim Cook si è scusato pubblicamente, intervenendo in prima persona nel sito cinese di Apple, riconoscendo le lacune di comunicazione, che sono state interpretate come arroganza o, peggio ancora, come scarso interesse nei confronti dei consumatori cinesi. Lo stesso CEO ammette che l’azienda ha ancora bisogno di imparare se vuole operare e comunicare ai massimi livelli anche in Cina. Contestualmente, Tim Cook ha annunciato maggiore chiarezza sul sito relativamente alle condizioni di garanzia e ha modificato la policy di riparazione di iPhone 4 e iPhone 4S, che prevedono ora la sostituzione del prodotto in garanzia e non più, come in precedenza, la riparazione delle parti danneggiate (la sostituzione è possibile solo entro i primi 15 giorni). E DI SERVIZI CON LE SOLUZIONI NEL DNA. WWW.OKRETAIL.IT ky mangiatutto, e la Rai rimane a bocca asciutta. Sky, infatti, si è aggiudicata i diritti per le Olimpiadi Invernali del 2014 di Sochi, in Russia, e per quelle del 2016 di Rio e al momento non ha ancora raggiunto con la Rai un accordo per la trasmissione in chiaro. Intervenendo al convegno “Valore e valori dello sport in Italia” Eugenio De Paoli, direttore di Rai Sport, si è dichiarato preoccupato della cosa: “È impensabile che la Rai non abbia ancora i diritti per le Olimpiadi di Sochi e Rio. La colpa è dei prezzi, sono saliti in maniera irrazionale e inimmaginabile.” De Paoli ha anche aggiunto che non ritiene affatto giusto che gli utenti debbano pagare per vedere manifestazioni sportive FeedbacK tempestivi Ricerca di oppoRtunità CondivisonE delle informazioni di Roberto PEZZALI FeedbacK tempestivi LA SUITE DI SERVIZI CON LE SOLUZIONI NEL DNA. WWW.OKRETAIL.IT FeedbacK tempestivi TAIL È: Esperienza, innOvazione RETAIL È: Esperienza, innOvazione ETAIL.IT S Risposta aI tuoi problemi emi usiness rmazioni CondivisonE delle informazioni Suite a Te dedicate nalizzata AssistenzA personalizzata Crescita per iL tuo business Crescita per iL tuo business Risposta aI tuoi problemi Risposta aI tuoi problemi Crescita per iL tuo business AssistenzA personalizzata AssistenzA personalizzat Suite a Te dedicate Suite a Te dedicate CondivisonE delle informazioni CondivisonE delle informazioni Ricerca di oppoRtunità Ricerca di oppoRtunità OK RETAIL È: Esperienza, innOvazione FeedbacK tempestivi OK RETAIL È: Esperienza, innOvazione Ricerca di oppoRtunità CondivisonE delle informazioni Suite a Te dedicate AssistenzA personalizzata 08/04/2013 17:24:32 estratto da dday.it Crescita per iL tuo business Suite a Te dedicate P adv.indd 1 Risposta aI tuoi problemi n.67 / 8 aprile 2013 people & market Firmato il decreto per l’adozione di libri di testo digitali o misti dal 2014 Tra un anno libri digitali per la scuola La fibra ottica va (quasi) alla velocità della luce P adv.indd 1 rischio di vedere classi di persone che giocano e guardano Facebook è altissima. Senza parlare poi della possibilità di avere in classe studenti con un iPad Retina e altri che invece possono permettersi un tablet da 80 euro: tutti devono avere le stesse possibilità, dalla facilità di prendere appunti agli stessi applicativi. E non bisogna dimenticarsi un’ultima cosa: il business dei libri di testo che difficilmente gli editori si faranno scappare. Nel 2012, infatti, il volume d’affari dei libri scolastici è stato di 650 milioni di euro, il 20% dell’intero giro d’affari del mercato libri italiano. Il progetto di scuola digitale al momento sembra avere più ombre che luci: è giusto crederci, ma è anche giusto partire con le idee chiare prendendo in considerazione tutti i fattori. Il Ministero ha indicato nel 2014 l’anno della svolta, ma dietro l’angolo non vediamo proprio una grande rivoluzione. Del decreto firmato dal ministro Profumo si salva solo il tetto massimo di spesa per i libri, che si traduce in un vero risparmio per le famiglie. Per quanto riguarda invece il “full digital” ne passerà di tempo prima che la carta venga eliminata: tutti sceglieranno il libro misto, un libro di carta tradizionale che farà guadagnare gli editori e che avrà solo una piccola sezione online sul sito degli editori per gli studenti più volenterosi. Ricercatori inglesi sono riusciti a eliminare i problemi di rifrazione portando la velocità della fibra vicina a quella della luce di Vittorio Romano BARASSI Alcuni ricercatori dell’Università inglese di Southampton hanno messo a punto una nuova tipologia di fibra ottica in grado di trasferire dati a una velocità pari a circa 298.900.000 metri al secondo, che corrisponde più o meno al 99.7% di quella della luce nel vuoto. Il risultato sbalorditivo è stato ottenuto realizzando una fibra ottica con aria al proprio interno: l’idea non è inedita, ma finora si è sempre scontrata con l’impossibilità di far transitare la luce attraverso curve e ostacoli, cosa invece possibile con gli attuali materiali plastici per rifrazione; la fibra ottica di nuova generazione fa viaggiare la luce praticamente senza nessuna interferenza, garantendo così una velocità di trasferimento dati quantificabile in 73,7 terabit di informazioni al secondo. Al momento non è ipotizzabile un’applicazione di tale tecnologia su larga scala; il primo obiettivo è quello di “convertire” i più importanti data center del mondo mentre solo in un secondo momento si penserà a un’evoluzione consumer di tale tecnologia. dalle scuole per dotare gli studenti dei supporti tecnologici necessari (tablet, PC/portatili) ad utilizzare al meglio i contenuti digitali per la didattica e l’apprendimento” e questo è un controsenso: sono le famiglie che risparmiano e non certo lo Stato, risparmio che poi è tutto da vedere, il dispositivo va sempre comprato. Ci sono poi moltissime questioni da mettere sul tavolo, dagli insegnanti che dovranno essere dotati dal ministero di strumenti adeguati per l’insegnamento digitale alla dotazione stessa delle classi di connettività Wi-Fi e di eventuali punti di ricarica, quindi un adeguamento delle infrastrutture non certo semplice e immediato. Non sembra poi pensabile che ogni studente possa decidere che tablet o device usare: si parla di ebook, di tablet e di portatili e questo dimostra l’assenza totale di chiarezza di idee. Un eBook potrebbe essere anche una soluzione per le lezioni di letteratura, ma non sarebbe adatto per chimica, scienze e altre materie dove l’implementazione di video e animazioni potrebbe risultare fondamentale per migliorare il livello di istruzione. Inoltre, è anche difficile gestire un sistema dove non esiste un vincolo sul dispositivo: o il Ministero realizza un tablet “no brand” con sistema di protezione dei contenuti e senza la possibilità di “distrarsi” oppure il Quante volte al giorno dici Ok? Tutte le volte in cui hai la soluzione. DAI SLANCIO AL TUO BUSINESS Crescita per iL tuo business I SLANCIO TUO SINESS 08/04/2013 17:24:32 torna al sommario 08/04/2013 17:24:32 Risposta aI tuoi problemi LA SUITE DI SERVIZI CON LE SOLUZIONI NEL DNA. WWW.OKRETAIL.IT Obiettivo riduzione della spesa per le famiglie, ma restano molti dubbi AssistenzA personalizzata e volte al giorno dici Ok? le volte in cui hai la soluzione. E DI SERVIZI CON LE SOLUZIONI NEL DNA. WWW.OKRETAIL.IT ra un anno nelle classi italiane entreranno solo libri digitali o nel formato misto. Il decreto ministeriale sull’adozione dei libri di testo firmato dal ministro Francesco Profumo inizialmente riguarderà solo le classi prima e quarta della scuola primaria, la classe prima della scuola secondaria di I grado, la prima e la terza classe della secondaria di II grado. Il decreto punta molto sul risparmio: la riduzione di spesa per le famiglie sarà del 20% per il 2013/2014, ma nel caso di libri tutti in formato digitale si arriverà anche al 30% di risparmio. I professori potranno anche visionare in anteprima i libri di testo scaricando una preview da un sito apposito del Ministero. Gli editori si stanno già muovendo: RCS Education, una divisione di RCS Libri che si occupa di libri di testo scolastici, ha lanciato Ebook+, una trasposizione digitale dei libri tradizionali con l’aggiunta di materiale multimediale. Ma è davvero tutto così semplice? Il testo del Ministero è a dire il vero abbastanza confuso: si parla, infatti, di versione digitale o libri misti, libri cartacei che hanno anche un’appendice digitale online e che esistono già da tempo. Inoltre, nel testo si legge “i risparmi ottenuti potranno essere utilizzati FeedbacK tempestivi Ricerca di oppoRtunità CondivisonE delle informazioni di Roberto PEZZALI FeedbacK tempestivi LA SUITE DI SERVIZI CON LE SOLUZIONI NEL DNA. WWW.OKRETAIL.IT FeedbacK tempestivi TAIL È: Esperienza, innOvazione RETAIL È: Esperienza, innOvazione ETAIL.IT T Risposta aI tuoi problemi emi usiness rmazioni CondivisonE delle informazioni Suite a Te dedicate nalizzata AssistenzA personalizzata Crescita per iL tuo business Crescita per iL tuo business Risposta aI tuoi problemi Risposta aI tuoi problemi Crescita per iL tuo business AssistenzA personalizzata AssistenzA personalizzat Suite a Te dedicate Suite a Te dedicate CondivisonE delle informazioni CondivisonE delle informazioni Ricerca di oppoRtunità Ricerca di oppoRtunità OK RETAIL È: Esperienza, innOvazione FeedbacK tempestivi OK RETAIL È: Esperienza, innOvazione Ricerca di oppoRtunità CondivisonE delle informazioni Suite a Te dedicate Suite a Te dedicate AssistenzA personalizzata 08/04/2013 17:24:32 estratto da dday.it Crescita per iL tuo business P adv.indd 1 Risposta aI tuoi problemi n.67 / 8 aprile 2013 mobile Il top di gamma Galaxy S4 dovrebbe arrivare nei negozi il prossimo 28 aprile Samsung, c’è anche il Galaxy S4 Mini P adv.indd 1 Quante volte al giorno dici Ok? Tutte le volte in cui hai la soluzione. di Roberto pezzali DAI SLANCIO AL TUO BUSINESS torna al sommario Amazon vuole Liquavista? ne di fascia alta, il Galaxy S3 Mini può contare su dimensioni vantaggiose ma non sulla potenza del modello più grande. Motivo che ha costretto Samsung ad abbassare il prezzo di listino, inizialmente pari a 449 euro: nessuno vuole un Galaxy S3 a potenza ridotta. di Roberto Pezzali Un Galaxy S4 Mini con la stessa filosofia difficilmente farà breccia nei cuori degli appassionati che già sognano il modello più grande, e ancora una volta chi aspetta uno smartphone Android di fascia alta ma con uno schermo piccolo resterà senza soluzioni di acquisto. mobile L’annuncio, forse, per la prossima IFA di Berlino Samsung Galaxy Tab 3 con display OLED Full HD? di Paolo centofanti opo aver dotato di un display OLED Full HD il Galaxy S4, Samsung avrebbe intezione di riservare lo stesso trattamento anche al prossimo tablet di fascia alta, la terza iterazione del Galaxy Tab. Secondo quanto raccolto da SamMobile, Samsung starebbe pianificando di annunciare per l’IFA 2013 due modelli di tablet Android, il Galaxy Tab 3 e il Galaxy Tab 3 Plus. Quest’ultimo in particolare sarebbe basato su un display da 10.1 o 11.6 pollici in tecnologia OLED e per l’appunto con risoluzione Full HD. Samsung aveva provato a seguire questa strada già con il Galaxy Tab 7.7 con display OLED 720p, ma il nuovo display sarebbe ancora in fase di sviluppo. Inoltre, Samsung produce attualmente per il Nexus 10 (non disponibile nel nostro Paese) un display da 2.560x1.600 pixel, possibile che per il suo nuovo tablet preferisca uscire con una risoluzione inferiore pur di offrire un display con tecnologia OLED? Vedremo. D Samsung si vuole sbarazzare dell’azienda acquistata nel 2011 che propone una tecnologia e-ink a colori: Amazon potrebbe essere interessata I SLANCIO TUO SINESS La versione 2.0 di Flipboard introduce molte novità. Ogni utente può creare il proprio canale personalizzato o meglio Magazine effettuando una ricerca per parola chiave, oppure aggiungendo articoli dagli altri canali di Flipboard o dal browser da PC, tablet o smartphone utilizzando un bookmarklet (https://share. flipboard.com). I Magazine possono essere resi pubblici permettendo agli altri lettori di seguirne l’evoluzione e ogni utente può curare la propria rivista selezionando gli articoli che più interessano. Aggiunti anche un sistema di commenti agli articoli, un ritocco grafico e un più accurato algoritmo di raccomandazione nelle storie di copertina. Crescita per iL tuo business Il tempo degli ebook reader sembra finito: solo Amazon con il suo Kindle riesce a reggere il passo, gli altri si affidano alle app di lettura presenti sui tablet. Non è un caso che Samsung, dopo aver realizzato in passato alcuni lettori, abbia deciso di gettare la spugna e di uscire da questo business. Si parla, infatti, di un tentativo da parte di Samsung di vendere Liquavista, azienda olandese che acquisì nel 2011 quando si pensava che la tecnologia e-ink potesse divenire, nella sua declinazione a colori, fonte di guadagni. Secondo un addetto ai lavori, Samsung starebbe trattando con Amazon la cessione dell’azienda valutata circa 100 milioni di dollari: Liquavista, fondata nel 2006, è una delle aziende più avanti nella ricerca di display e-ink a colori e tra i suoi brevetti ha progetti relativi a display circolari a basso consumo. Samsung al momento non commenta, così come Amazon: il business dell’e-ink è un filone che probabilmente non ha più senso cavalcare, ma le applicazioni delle tecnologie Liquavista sarebbero ancora utili a Samsung in altri settori, sempre che non pensi già agli LCD flessibili Youm. 08/04/2013 17:24:32 Flipboard più interattivo 08/04/2013 17:24:32 Risposta aI tuoi problemi LA SUITE DI SERVIZI CON LE SOLUZIONI NEL DNA. WWW.OKRETAIL.IT A giugno arriva Mini, versione più piccola e meno potente del Galaxy S4 Avrà uno schermo OLED da 4.3”e processore dual core, invariato il design mobile AssistenzA personalizzata e volte al giorno dici Ok? le volte in cui hai la soluzione. E DI SERVIZI CON LE SOLUZIONI NEL DNA. WWW.OKRETAIL.IT FeedbacK tempestivi Ricerca di oppoRtunità CondivisonE delle informazioni l Galaxy S4 ancora non è arrivato nei negozi e già si parla di Galaxy S4 Mini. Sul sito di Samsung sono, infatti, apparse le referenze di quella che dovrebbe essere la versione più piccola dello smartphone top di gamma dell’azienda coreana. La base è uno schermo OLED da 4.3 pollici qHD, il processore dual core da 1.6 GHz e la classica interfaccia TouchWiz che gira su Android 4.2.2, con le stesse funzionalità e i medesimi servizi del modello più grande. Samsung, ovviamente, non toccherà il design: stessa linea del Galaxy S4, anche se ovviamente le dimensioni non saranno quelle. Una strategia che ricalca quella dello scorso anno, che però non si è rivelata troppo vincente: se il Galaxy S3, infatti, è uno smartpho- FeedbacK tempestivi LA SUITE DI SERVIZI CON LE SOLUZIONI NEL DNA. WWW.OKRETAIL.IT FeedbacK tempestivi TAIL È: Esperienza, innOvazione RETAIL È: Esperienza, innOvazione ETAIL.IT I Risposta aI tuoi problemi emi usiness rmazioni CondivisonE delle informazioni Suite a Te dedicate nalizzata AssistenzA personalizzata Crescita per iL tuo business Crescita per iL tuo business Risposta aI tuoi problemi Risposta aI tuoi problemi Crescita per iL tuo business AssistenzA personalizzata AssistenzA personalizzat Suite a Te dedicate Suite a Te dedicate CondivisonE delle informazioni CondivisonE delle informazioni Ricerca di oppoRtunità Ricerca di oppoRtunità OK RETAIL È: Esperienza, innOvazione FeedbacK tempestivi OK RETAIL È: Esperienza, innOvazione Ricerca di oppoRtunità CondivisonE delle informazioni Suite a Te dedicate AssistenzA personalizzata 08/04/2013 17:24:32 estratto da dday.it Crescita per iL tuo business Suite a Te dedicate P adv.indd 1 Risposta aI tuoi problemi n.67 / 8 aprile 2013 mobile L’azienda vorrebbe integrare al meglio la tecnologia Cybershot sullo smartphone Sony One farà impallidire il Galaxy 08/04/2013 17:24:32 P adv.indd 1 Quante volte al giorno dici Ok? Tutte le volte in cui hai la soluzione. I SLANCIO TUO SINESS DAI SLANCIO AL TUO BUSINESS ri, non è ancora riuscita a creare un qualcosa di unico ed esclusivo per i suoi smartphone che possa in qualche modo dare un vantaggio tangibile rispetto alla concorrenza. Uno smartphone Cybershot con ottiche Zeiss e stabilizzatore potrebbe davvero differenziare gli Xperia dal resto del mercato, ormai schiacciato da feature e specifiche tutte troppo simili tra loro. E non sarebbe neppure la prima volta. di storage espandibile con moduli SDHC e ha due fotocamere, di cui quella principale è da 5 Megapixel e la frontale è da 1,2 Megapixel. Non mancano le app proprietarie Asus, tra cui SuperNote Lite, per prendere appunti e digitare testi in modo semplice, App Locker per la protezione delle proprie app e WebStorage Office per visualizzare, modificare e creare documenti compatibili con Micro- soft Office. Asus MeMO Pad Smart è disponibile in tre colori, blu, fucsia e bianco, a un prezzo suggerito di 299 euro, IVA inclusa. Qui la scheda tecnica diffusa dal produttore. phone con brand “One” quando c’è già HTC che usa One per il suo smartphone di punta. È anche assai improbabile che Sony lanci un altro smartphone da 5” quest’anno: sarebbe un’evidente bocciatura dell’Xperia Z. Qualcosa di vero, però, in questo rumor c’è, ed è il desiderio di Sony di integrare al meglio la tecnologia Cybershot sullo smartphone. Sony, che realizza sensori per tutti i produtto- Asus affianca al Memo Pad Smart da 7 pollici la versione da 10,1 pollici Tegra 3, 16 GB di storage e display da 1.280x800 pixel, 299 euro di listino torna al sommario JDI sforna l’OLED 5.2” Full HD anti Samsung di Roberto pezzali Asus MeMO Pad: arriva il 10,1’’ a 299 euro P Crescita per iL tuo business JDI, la joint venture giapponese che riunisce Sony, Hitachi e Toshiba, ha realizzato uno schermo OLED Full HD da 5.2”. Sfida il monopolio Samsung mobile Il Pad Smart di Asus sarà disponibile in tre colori differenti: blu, fucsia e bianco ensato per l’intrattenimento in mobilità, il nuovo Asus MeMO Pad Smart da 10.1’’ si affianca al modello da 7’’, del quale riprende il design. L’apparecchio è dotato di SoC Tegra 3 da 1.2 GHz, pesa 580 grammi, è spesso 9,9 mm ed è basato su Android Jelly Bean 4.1. Il display scelto da Asus è un IPS da 1.280x800 pixel, rigorosamente multitouch su 10 punti e con angolo visuale di 170°; l’apparecchio dispone inoltre di 16 GB di memoria 08/04/2013 17:24:32 Risposta aI tuoi problemi LA SUITE DI SERVIZI CON LE SOLUZIONI NEL DNA. WWW.OKRETAIL.IT Secondo rumor, Sony One è la nuova linea di smartphone di fascia alta Honami, il primo della serie, avrebbe una fotocamera da 20 Megapixel di Emanuele VILLA AssistenzA personalizzata e volte al giorno dici Ok? le volte in cui hai la soluzione. E DI SERVIZI CON LE SOLUZIONI NEL DNA. WWW.OKRETAIL.IT FeedbacK tempestivi Ricerca di oppoRtunità CondivisonE delle informazioni di Roberto pezzali ony è pronta a produrre un super smartphone per entrare in diretta competizione con i Samsung Galaxy. E per farlo il produttore giapponese si affiderebbe anche a un nuovo brand per la famiglia di smartphone flagship, One. Secondo i rumor, infatti, Sony si prepara a lanciare la nuova linea One per abbracciare i modelli top di gamma Xperia, e il primo modello dovrebbe arrivare entro metà anno con caratteristiche tecniche di primo livello e una fotocamera da 20 Megapixel. Honami, questo il suo nome, secondo i rumor avrebbe uno schermo da 5” Full HD con processore X-Reality, 2 GB di RAM, Snapdragon 800 con Adreno 330, connettività LTE e un modulo camera con sensore di grosse dimensioni da 20 Megapixel e lenti Zeiss. Trattandosi di un rumor come sempre va preso molto con le pinze, e ci pare alquanto difficile che Sony possa lanciare una linea di smart- FeedbacK tempestivi LA SUITE DI SERVIZI CON LE SOLUZIONI NEL DNA. WWW.OKRETAIL.IT FeedbacK tempestivi TAIL È: Esperienza, innOvazione RETAIL È: Esperienza, innOvazione ETAIL.IT S Risposta aI tuoi problemi emi usiness JDI (Japan Display Industries), l’azienda pubblica per la produzione di schermi sovvenzionata dal governo giapponese e composta per la maggioranza da Sony, Hitachi e Toshiba, si prepara a muover guerra all’AMOLED di Samsung. Il produttore coreano ha praticamente in mano il monopolio del display OLED, ma nei prossimi trimestri JDI potrebbe iniziare a strappare qualche punto di quota di mercato. L’azienda è riuscita a produrre uno schermo da 5.2” Full HD (423 ppi) con tecnologia OLED senza ricorrere a layout di pixel particolari come il PenTile o il Diamond del Galaxy S4. JDI si è ispirata alla tecnologia WhiteMagic di Sony e ha realizzato un OLED partendo da un unico OLED bianco su cui sono applicati i filtri colore RGB. Il risultato è un pannello RGBW con una buona luminosità e una nitidezza percepita maggiore. JDI dovrebbe iniziare a distribuire i primi display entro la fine dell’anno, anche se all’inizio verranno privilegiate le forniture ai produttori giapponesi. DAI SLANCIO AL TUO BUSINESS Quante volte al giorno dici Ok? Tutte le volte in cui hai la soluzione. OK RETAIL È: Esperienza, innOvazione FeedbacK tempestivi Ricerca di oppoRtunità CondivisonE delle informazioni Suite a Te dedicate AssistenzA personalizzata Risposta aI tuoi problemi Crescita per iL tuo business LA SUITE DI SERVIZI CON LE SOLUZIONI NEL DNA. WWW.OKRETAIL.IT estratto da dday.it Si muove su una semisfera e ha due ruote posteriori per mantenere l’equilibrio. Si chiama E4U ed è l’ultima trovata Hyundai per il trasporto personale di Emanuele villa Sono decenni che l’industria dell’automobile, soprattutto asiatica, cerca nuove soluzioni per il trasporto personale, e quella di Hyundai - che è sotto forma di prototipo - sembrerebbe quantomeno curiosa e inedita. Si chiama E4U ed è un uovo, o almeno lo ricorda, può ospitare un solo passeggero, è presumibilmente elettrico e funziona in modo particolare: le uniche ruote presenti sono quelle dei bracci posteriori, che servono per stabilizzare l’apparecchio, poiché il movimento è dato da una semisfera anteriore che ruota sull’asse orizzontale ed è leggermente inclinata proprio per questo motivo. Mostrato al Seul Motor Show, E4U è ancora in fase preliminare e la velocità raggiunta non è superiore a quella di una camminata sostenuta: la data di commercializzazione per il momento non è annunciata (2014?) ed è probabile che Hyundai intervenga in modo importante sulle performance nei prossimi mesi. torna al sommario mobile Entrambi gli smartphone sono stati presentati al Mobile World Congress 2013 Nokia, arrivano il Lumia 520 e il 720 Il Lumia 520 costerà 199 euro, anche il 720 avrà un prezzo competitivo di Paolo centofanti Roberto PEzzali I l Nokia Lumia 520 arriva in Italia a 199 euro. Presentato al Mobile World Congress di Barcellona, il Lumia 520 è il più piccolo della famiglia Nokia Lumia, ma con Windows Phone 8 a bordo e uno schermo da 4” rappresenta una soluzione davvero interessante per chi non vuole spendere eccessivamente e cerca un prodotto giovane, completo e funzionale. nokia lumia 720 Inizialmente Nokia aveva parlato di 139 euro più tasse, ma il prezzo finale di 199 euro non è assolutamente esagerato: lo schermo è un LCD da 4” IPS con una risoluzione di 800x480, il processore è un dual core Snapdragon da 1 GHz con 512 MB di RAM e lo spazio a bordo per le app è di 8 GB, espandibili però con memorie microSD. Le performance non devono preoccupare: Windows Phone 8 gira benissimo anche su processori single core come il Lumia 800 ha già avuto modo di dimostrare. Il Lumia 520 ha una fotocamera da 5 Megapixel che registra video a 720p e sarà disponibile in Italia in cinque colorazioni, rosso, ciano, bianco, nero e il caratteristico giallo. Sempre in questi giorni, sarà disponibile in Italia anche il Lumia 720, il secondo dei nuovi Windows Phone 8 che Nokia ha presentato alla scorsa edizione del Mobile World Congress. Un gradino leggermente sopra al Lumia 620, il nuovo smartphone offre un display da 4.3 pollici con filtro ClearBlack, mobile Apple corre ai ripari per il ritardo del suo S.O. iOS 7, in ritardo ma tutto nuovo i di Paolo centofanti OS 7 è in ritardo, ma per un buon motivo. Lo dice uno dei maggiori esperti del mondo Apple, John Gruber, che in una chat con altri colleghi, rivela che secondo le sue fonti iOS sarebbe oggetto di una profonda revisione sotto la guida di Jonathan Ive. I cambiamenti all’interfaccia del sistema operativo sarebbero significativi e starebbero rallentando il lavoro, motivo per il quale Ive avrebbe spostato gli ingegneri al lavoro sulla nuova versione di OS X momentaneamente su iOS per accelerarne lo sviluppo. Gli sviluppatori al lavoro su iOS starebbero già utilizzando terminali con la nuova versione del sistema operativo, dotati però di filtri di privacy che limitano l’angolo di visione dello schermo per evitare di venir “spiati”. Il condizionale è d’obbligo e c’è molta incertezza su quali siano i piani per i prossimi annunci di Apple. Anche la presentazione di un nuovo iPad Mini con display Retina e di un nuovo iPad con un design più simile a quello dell’iPad Mini starebbe subendo ritardi sulla tabella di marcia. In un primo momento si ipotizzava un possibile lancio ad aprile, ma a Cupertino per il momento tutto tace. nokia lumia 520 design giovane e colorato (sarà disponibile nei colori giallo, rosso, ciano, bianco e nero) con struttura unibody e schermo leggermente curvo ai bordi, conettività NFC, processore dual core da 1 GHz, fotocamera da 6.7 Megapixel. Tramite delle cover opzionali il Lumia 720 diventa anche compatibile con gli accessori di carica a induzione della batteria dei modelli superiori. L’aspetto più interessante è forse il prezzo, che come preannunciato a Barcellona sarà di 349 euro. mobile Gratta e Vinci arriva su iPhone Il Gratta e Vinci sbarca sugli smartphone e sui tablet: sono disponibili le applicazioni per iOS, Android e la versione HTML5 compatibile con tutti gli altri smartphone in commercio della lotteria istantanea più famosa al mondo. Il meccanismo è semplicissimo: basta grattare lo schermo per scoprire se abbiamo guadagnato un caffè o qualcosa in più. L’applicazione non utilizza le in-app purchase e richiede la registrazione sul sito www.grattaevincionline.it con controllo di codice fiscale per verificare la maggiore età. A spasso su un uovo con Hyundai n.67 / 8 aprile 2013 estratto da dday.it Spunta in rete la foto di un possibile Lumia 950: spicca il nuovo design più squadrato e la presenza del tasto fisico “Windows”. Potrebbe essere un prototipo di Roberto pezzali È apparsa in rete quella che dovrebbe essere la foto del nuovo Nokia Lumia 950, evoluzione dell’attuale 920 e atteso per fine anno. Il design è diverso da quello degli attuali top di gamma Lumia: da tempo circolano voci di una possibile nuova linea estetica per gli smartphone Windows Phone Nokia, tuttavia questo 950 sembra un po’ estremo. Il tasto Windows, fino ad oggi a sfioramento, torna un bottone quadrato meccanico integrato in una cornice squadrata e priva dei classici bordi arrotondati del 920. Secondo le indiscrezioni il 950 dovrebbe avere uno schermo AMOLED da 1280x768, 2 GB di RAM, un processore Qualcomm quad core e una fotocamera PureView evoluta con flash allo Xenon. Difficile fare previsioni sull’hardware: fino a quando Microsoft non presenterà la prossima release di Windows Phone ogni supposizione potrebbe essere infondata. La foto del 950 sembra comunque più di un prototipo che di un nuovo smartphone. torna al sommario mobile INVIDIA integrerà nel SoC una GPU multicore basata su architettura Kepler Tegra 5 meglio di PS3 per Ruzzle 4K Per NVIDIA, Tegra 5 avrà potenza di calcolo superiore a Xbox 360 e PS3 Ma a che cosa potrà mai servire tutta questa potenza su uno smartphone? di Roberto PEzzali N on si ferma la corsa alla potenza e ai core: Tony Tamasi, Senior Vice President Content & Technology di NVIDIA ha dichiarato in una intervista che con il loro prossimo processore mobile supereranno come potenza di calcolo Xbox 360 e PS3. Le due console da gioco di Sony e Microsoft raggiungono solo i 200 GFLOPS di potenza di calcolo, briciole se si pensa che Titan, la scheda video top di gamma di NVIDIA tocca i 4500 GFLOPS e le console nextgen arriveranno a 2000 GFLOPS. Tuttavia NVIDIA vede Xbox e PS3 come il traguardo da raggiungere per poter affermare definitivamente il gaming in ambito mobile. Tegra 3, che NVIDIA presentò a fine 2011, raggiunge appena i 12 gigaFLOPS di velocità mentre la generazione successiva, Tegra 4, tocca gli 80 gigaFLOPS: il prossimo anno con Tegra 5, grazie all’integrazione nel SoC di una GPU multicore basata su architettura Kepler, NVIDIA sarà finalmente in grado di raggiungere la soglia fissata dalle console attuali, anzi di superarla. La dichiarazione di NVIDIA è ovviamente superflua: le console sono datate e la tecnologia in ambito mobile ha fatto passi da gigante, e ci sembra normale che un processore dopo tanti anni possa superare come velocità quello di un prodotto che è al termine del suo ciclo di vita. Tuttavia quello che deve far pensare è questa necessità di portare il livello grafico di una console su un dispositivo portatile. Sono passati un po’ di anni dal primo smartphone e si è capito che gli sviluppatori di giochi non hanno interesse a investire su smartphone e tablet quello che possono investire su un gioco per console. Non è una questione di grafica ma di guadagno e di opportunità: console e smartphone resteranno sempre mercati separati. NVIDIA ha annunciato Tegra 4i da qualche mese, ma ha già perso il treno degli smartphone del momento: Samsung Galaxy S4, HTC One e LG Optimus G Pro hanno tutti a bordo un Qualcomm, e quest’anno non arriveranno altri prodotti top. NVIDIA si trova, quindi, con in mano un ottimo processore ma senza produttori di serie A che potranno inserirlo nei loro prodotti di punta, fatta eccezione per Product Shield che al momento è ancora una scommessa. mobile Interessante la politica di prezzo che sarà molto aggressiva: 199 o 149 dollari Nuovo Nexus 7 a luglio: 149 dollari? Potrebbe arrivare a luglio con un SoC Qualcomm al posto del Tegra 3 Secondo Reuters sarà così la seconda versione del Nexus 7 di Google I di Emanuele VILLA nteressanti rivelazioni da parte di Reuters: fonti vicine all’azienda affermano che Google avrebbe intenzione di lanciare la seconda versione di Nexus 7 (che presumibilmente non cambierà nome) a luglio. Oltre al timing, si conoscono alcune presunte caratteristiche tecniche, tra cui il display a risoluzione “maggiorata” rispetto all’attuale, un design più fine e sottile e un SoC Qualcomm Snapdragon al posto del Tegra 3, ma è soprattutto la politica di prezzo ultra-aggressiva a far parlare di sé: parrebbe, infatti, che Google abbia intenzione di posizionare Nexus 7 2.0 a 199$ o addirittura a 149$. Insomma, si tratterebbe di una strategia a zero margine (o forse in perdita) comprensibile in virtù del modello di business di Google, i cui ricavi arrivano per il 97% dalla pubblicità: più Nexus 7 venduti significa più persone su Play Store, più utenti dei servizi Google e via dicendo. Inoltre, una politica di prezzo così aggressiva finirebbe per contrastare in modo deciso il competitor n.1: l’iPad Mini, il cui prezzo parte da 329 dollari. Nokia Lumia 950 Prototipo o nuovo design? n.67 / 8 aprile 2013 estratto da dday.it Android Jelly Bean tocca il 25% dei dispositivi Android. Tanti aggiornamenti? No, cambia solo il modo in cui vengono calcolati di Roberto Pezzali Jelly Bean fa un grosso passo avanti in aprile: secondo le ultime statistiche rilasciate da Google il sistema operativo è presente sul 25% dei device Android, seguito da Ice Cream Sandwich (29%) e da Gingerbread (39.8%). Due i dati in risalto: Android 4.0 e superiori è installato sulla metà dei device Android in circolazione e Jelly Bean ha avuto un incremento del 9% rispetto al mese precedente. Un dato questo dovuto, però, al cambio di metodo con cui Google calcola le statistiche e non certo agli aggiornamenti rilasciati dai produttori. Niente trucchi però, Google è stata abbastanza trasparente nel gestire la cosa: fino a marzo, infatti, controllava la distribuzione Android su ogni device che accedeva ai suoi server, ora la calcola solo su quelli che accedono al Play Store su esecuzione dell’applicazione da parte dell’utente. Una scelta che permette secondo Google di avere una panoramica più accurata del tipo di consumatore che scarica le app, tralasciando quindi quella fetta di utenza che compra uno smartphone Android e non lo collega neppure a una rete. Le statistiche di Google servono agli sviluppatori per capire che distribuzioni supportare nello sviluppo delle app, e non avrebbe molto senso includere anche chi le app non le scarica (o ne ignora l’esistenza). torna al sommario mobile Costa poco, è veloce e telefona. Primo tablet con processore Intel integrato Asus Fonepad 3G in Italia a 229 euro Arriverà 18 aprile, Asus ha deciso di importare solo la versione Wi-Fi + 3G di Roberto pezzali S e inizialmente erano previste due versioni di Fonepad, quella Wi-Fi e quella 3G, in Italia Asus ha deciso di importare quella Wi-Fi + 3G a 229 euro. Fonepad, presentato al recente Mobile World Congress di Barcellona è il primo tablet da 7” con processore Intel integrato, e c’è molto interesse per le prestazioni di questo curioso binomio Intel–Android che fino ad ora pochi hanno utilizzato. Ricordiamo che Fonepad non è solo un tablet, ma anche un telefono completo che permette di fare chiamate e mandare messaggi di testo, un “telefonone” secondo la moda del momento. Con un corpo in alluminio, 8 GB di memoria interna (espandibile con MicoSD) e un’autonomia stimata di 9 ore di riproduzione video a 1080p continui, Fonepad potrebbe essere una soluzione interessante. Fonepad sarà nei negozi il 18 di aprile. smarthome La novità più interessante AquaTrio, che lava, aspira e asciuga i pavimenti Philips, ecco AquaTrio, Minuto & Co. Ferri da stiro, macchine automatiche per il caffè e la preparazione dei cibi Philips amplia la gamma dei prodotti e distribuisce la sua lavapavimenti di Simona zucca P hilips ha presentato le ultime novità in fatto di piccoli elettrodomestici, ampliando alcune gamme di prodotti già esistenti e potenziando la commercializzazione della sua lavapavimenti. L’attenzione è concentrata su AquaTrio, lavapavimenti che in una sola passata aspira, lava e asciuga i pavimenti: già presentato tempo fa dall’azienda (provato dalla redazione di DDay.it), la sua commercializzazione era stata, però, poco capillare. Da oggi AquaTrio è disponibile nella sezione shop del sito di Philips a 479,90 euro, ma anche ad esempio su Amazon e nei negozi “fisici” di elettrodomestici. Philips amplia la gamma dei ferri da stiro Perfect Care con tecnologia OptimalTemp con i modelli Expert, caratterizzati da un getto di vapore fino a 320 g, più potente del precedente modello. I ferri da stiro a caldaia con questa tecnologia non sono dotati di termostato in quanto la combinazione di temperatura e vapore in un’unica impostazione permette di stirare tessuti diversi, evita spiacevoli incidenti se si lascia per alcuni minuti il ferro acceso sull’indumento e libera dal fastidio di regolare la temperatura a seconda dei capi. È disponibile in due versioni, GC9236 a 299,90 euro con pressione 6 bar, colpo vapore da 320 g e sistema carry lock per trasportare il sistema stirante in modo pratico, e GC9222 da 279,90 euro con 5,5 bar e colpo di vapore da 300 g. Alla Viva Collection, linea di piccoli elettrodomestici per la preparazione dei cibi, Philips aggiunge la centrifuga con tecnologia QUICKClean e SaladMaker per preparare le verdure, ma non solo. La centrifuga HR1855 è in commercio con un prezzo di listino di 109,90 euro, SaladMaker HR1387/80 di 64,90 euro. Ultima novità è Minuto, la gamma di macchine automatiche per il caffè espresso dalle dimensioni più contenute, disponibile in tre modelli diversi: Pure (da luglio a 399,90) e Classic Pannarello (in nero totale e nero e metallo) per preparare anche la crema di latte e con macine in ceramica (449,90 euro). Caldaia a riscaldamento rapido, 5 impostazioni di macinatura e sistema di regolazione automatica della macinatura del caffè sono alcune delle caratteristiche di queste macchine. Jelly Bean cresce con il doping Google n.67 / 8 aprile 2013 n.67 / 8 aprile 2013 game & movie Confermato il prezzo di lancio di 99 dollari/99 sterline. Quando da noi? Ouya sarà disponibile dal 4 giugno La console domestica basata su Android arriverà in USA, UK e Canada di Emanuele VILLA apita spesso, negli ultimi mesi, di parlare di Ouya, la console domestica basata su Android (Jelly Bean) e dalle dimensioni “tascabili”: reduce dall’immenso successo su Kickstarter (dove ha raccolto 8 milioni di dollari, 10 volte l’obiettivo iniziale), Ouya è finalmente pronta a entrare nelle case degli appassionati. Alla Global Developer Conference di San Francisco, l’azienda ha annunciato che, mentre i primi esemplari sono già stati spediti ai supporter del progetto sotto forma di preview preliminare, il pubblico potrà acquistare un esemplare della console a partire dal 4 giugno. Tutto in linea con quanto previsto, in pratica, data di lancio compresa: i primi mercati saranno C Il logo di Star Trek su Londra Lo scorso 23 marzo, durante l’iniziativa del WWF che ha dedicato un’ora alla Terra spegnendo quante più luci possibile, gli abitanti di Londra hanno assistito a un evento insolito: l’emblema luminoso dell’equipaggio dell’Enterprise di Star Trek librarsi sopra il Tamigi e il Tower Bridge. Un’iniziativa legata alla promozione dell’imminente nuovo film di J. J. Abrams Into Darkness, e realizzata con l’impiego di una formazione di 30 quadricotteri della Ascending Technologies in volo sincronizzato. I piccoli droni sono stati dotati di LED e modulo GPS e si sono sollevati fino a oltre 100 metri di altezza, formando il logo e facendolo ruotare durante l’Ora della Terra. Per l’occasione le batterie dei quadricotteri sono state caricate utilizzando elettricità prodotta da fonti rinnovabili. Earth Hour Promo Video torna al sommario quello statunitense, inglese e canadese, con prezzi di 99 dollari (USA) e 99 sterline. I rivenditori coinvolti nel lancio sono tanti e importanti, figurando tra questi Amazon, Best Buy e GameStop: per quanto riguarda i giochi, per i quali esisterà un apposito store, Ouya ha annunciato che il loro numero crescerà di giorno in giorno fino a giugno, ricordando che più di 8.000 sviluppatori sono coinvolti nella realizzazione di titoli per la console (tra cui figurano progetti firmati Square Enix, Polytron e Airtight Games). C’è anche una sezione di streaming audio e video, nella quale l’azienda conta di portare, in tempo per il lancio in USA, i “soliti noti” quali Netflix, YouTube, iHeartRadio, XBMC, Flixster e altri analoghi. Che dire dell’Italia? Il nostro Paese non è tra i primi tre, ma a giudicare dalla pagina di Amazon.it, già presente e localizzata nella nostra lingua, le speranze di vederla presto anche da noi sono fondate. game & movie Modellazione volti: sfida ardua per i game Activision, volti ed emozioni di Emanuele Villa I nsieme ai capelli, la naturalezza delle espressioni facciali è una sfida non da poco quando si parla di videogame. C’è un discorso di texture, di dettaglio, di movimento e, soprattutto, di imperfezioni della pelle, spesso legate all’età e assolutamente indispensabili se si vuole rendere credibile il risultato. Activision sembra avercela fatta: la software house ha, infatti, mostrato a GDC 2013 una nuova tecnologia di modellazione dei volti che non solo riesce a mostrare un livello di dettaglio eccellente, ma anche una naturalezza invidiabile in termini di rughe, imperfezioni della pelle e resa dei micromovimenti del volto. Giudicate voi in questo video. Da notare che l’annuncio di Activision giunge a distanza di pochi giorni dalla prima dimostrazione della tecnologia Face Works di NVIDIA, che però, pur garantendo anch’essa risultati brillanti, parrebbe più onerosa in termini di potenza di calcolo. Curiosamente, entrambe le aziende hanno utilizzato il medesimo modello, ma Activision ha prontamente commentato che si tratta di due tecnologie completamente diverse. Resta da capire quando vedremo la nuova tecnologia in azione. Qui il video della presentazione (ing) della tecnologia Face Works di NVIDIA. Battlefield 4 primo video di gioco DICE pubblica un video che mostra la campagna singolo giocatore del prossimo capitolo di Battlefield di Paolo centofanti DICE ha presentato il nuovo Battlefield 4 con un video che illustra 17 minuti di gioco della campagna singolo giocatore. Battlefield è sinonimo di elaborati scontri multiplayer, ma con il quarto capitolo DICE punta a rivitalizzare la modalità single player con il fattore umano: l’obiettivo è far vivere al giocatore esperienze umane, drammatiche e credibili, grazie a personaggi a cui ci si possa affezionare intorno a noi e situazioni immersive e realistiche. L’altro aspetto è quello dell’integrazione nella campagna single player di alcuni aspetti del multiplayer come la possibilità di guidare mezzi e di comandare altre truppe sul campo di battaglia. Battlefield 4 sarà disponibile per PC, Xbox 360, PS3 e PS4 presumibilmente entro fine anno. Estratto dal quotidiano online www.dday.it Registrazione Tribunale di Milano n. 416 del 28 settembre 2009 direttore responsabile Gianfranco Giardina editing Claudio Stellari, Simona Zucca Editore Scripta Manent Servizi Editoriali srl via Gallarate, 76 - 20151 Milano P.I. 11967100154 Per informazioni [email protected] Per la pubblicità [email protected] estratto da dday.it estratto da dday.it n.67 / 8 aprile 2013 game & movie La causa sarebbe l’enorme quantità di giochi disponibili sugli store Giochi per smartphone al capolinea Secondo il fondatore di Atari i giochi per smartphone e tablet sono morti I game & movie Trono di Spade è già il più piratato Nel 2012 Il Trono di Spade aveva vinto la palma della serie TV più scaricata della rete. Quest’anno, il primo episodio della terza stagione, Valar Dohaeris, dopo poche ore la sua trasmissione negli Stati Uniti, è stato scaricato da più di un milione di utenti via P2P. Altro record battuto dal primo episodio quello del file più condiviso contemporaneamente della storia del protocollo torrent: secondo i dati di TorrentFreak lo stesso torrent è stato condiviso contemporaneamente da più di 160.000 persone creando lo “swarm” più grande di sempre. Gli Stati Uniti è il Paese che più ha scaricato l’episodio seguito da Regno Unito e Australia. business del casual gaming e del mobile gaming sono ormai sul viale del tramonto. A dipingere gli scenari futuri del mondo del gaming ci ha pensato Nolan Bushnell, il fondatore dell’Atari e una delle figure più importanti del gaming a livello mondiale. Bushnell si è soffermato su quello che è un dato ormai sotto gli occhi di tutti: a primeggiare nel mercato mobile sono sempre i soliti noti. In una intervista pubblicata da AllThingsD, infatti, si fa notare come ormai il numero delle applicazioni e dei giochi negli app store sia enorme e come sia praticamente impossibile anche per un piccolo gioco di qualità emergere senza un adeguato marketing. A chi conviene fare un gioco investendo tanti soldi e molte risorse sapendo che il suo gioco sarà solo 1 su 300.000? Emergere all’interno di un app store mobile effettivamente è sempre più difficile, e non è un caso che siano sempre i soliti noti a raccogliere il successo: Zynga, Rovio, EA e Gameloft in primis, forti ormai dei successi avuti quando erano tra i pionieri del settore. Secondo Bushnell è molto meglio focalizzarsi e farsi un nome su nuove piattaforme: riuscire ad essere tra i primi cento ad avere app e giochi per Google Glass è sicuramente più importante che avere un buon titolo in mezzo a 300.000 giochi presenti su uno dei tanti store mobile. A supportare la tesi anche le analisi dei giochi più utilizzati su tablet e smartphone: giochi come Angry Birds sono ancora oggi più giocati di molti altri giochi recenti, segno che torna al sommario Alla GDC mostrata una nuova demo del nuovo motore grafico di Epic Games, che promette di portare l’esperienza di gioco su livelli mai visti prima il pubblico è diverso dal classico gamer che insegue la novità. La longevità di un buon gioco su smartphone è praticamente infinita, proprio perché il casual gamer non ha il senso della grafica e dell’ultimo bestseller ma si lascia trascinare dalla moda e dagli amici, e il caso di Ruzzle è un esempio. Un discorso che effettivamente può avere un senso, anche se è completamente controtendenza rispetto a quanto stanno facendo le principali software house. game & movie Tecnologia Real Time Dynamic Fracture NVIDIA, demolire con realismo di Roberto PEZZALI I l danneggiamento di edifici e dell’ambiente è da sempre uno dei punti deboli di molti giochi a sfondo bellico: NVIDIA ha mostrato alla Game Developers Conference 2013 un video che mostra i progressi fatti in questo ambito sfruttando la tecnologia denominata Real Time Dynamic Fracture with Volumetric Approximate Convex Decompositions, e il risultato che potete vedere qui è abbastanza impressionante. La demo gira su un computer con una sola scheda Geforce GTX 680 a 30 fps, e con questo hardware dettaglio e resa sono già più che apprezzabili. La tecnologia è nei primi stadi di sviluppo, e i margini di miglioramento sono tantissimi: l’illuminazione e il fondale, ad esempio, sono statici, e i blocchi che si staccano non interagiscono con gli altri danneggiando le superfici nel caso di blocchi pesanti e sgretolandosi in pezzi più piccoli all’impatto. Considerando, però, che tutto questo viene fatto in real time il risultato è già notevole: applicata a un gioco come Battlefield questa tecnologia rappresenterebbe un deciso passo per impatto grafico e realismo. di Paolo centofanti I programmatori che hanno partecipato alla GDC 2013 hanno potuto assistere a una nuova dimostrazione di Unreal Engine 4, il nuovo motore grafico di Epic Games dalle potenzialità fotorealistiche. Quello che vedete in basso, al termine di questa news, infatti non è un filmato in CGI ma una simulazione renderizzata in tempo reale tramite il nuovo motore grafico. Su che hardware gira? Una singola GPU NVIDIA GTX 680, certo una delle migliori (e costose) schede grafiche del momento, ma qualcosa di già disponibile e attuale. Questo per dire che questa qualità è già oggi possibile e con le ottimizzazioni future del motore grafico e l’hardware che verrà, l’esperienza di gioco del futuro si preannuncia davvero entusiasmante. L’unico rammarico è che questa demo, a quanto pare, non sia il preludio di un vero e proprio gioco con questa ambientazione, ma per l’appunto solo un esercizio di stile per dimostrare le potenzialità del nuovo Unreal Engine. Unreal Engine 4 Demo di Roberto pezzali Stupefacente Unreal Engine 4 in azione estratto da dday.it Alla Game Developer Conference il mitico Hideo Kojima ha presentato il primo trailer del nuovo capitolo della saga di Metal Gear, The Phantom Pain di Paolo centofanti Hideo Kojima, storico game designer giapponese, è salito nei giorni scorsi sul palco della Game Developer Conference per annunciare il nuovo capitolo della saga di Metal Gear, Metal Gear Solid 5: The Phantom Pain. La nuova avventura non si chiamerà più, dunque, Metal Gear Solid: Ground Zeroes, come era stato precendentemente annunciato, ma prende il nome dal misterioso teaser rilasciato lo scorso dicembre e che rivelava le prime immagini. Ora arriva il primo trailer del nuovo videogioco che uscirà per PlayStation3 ma anche Xbox 360 e si spera per le console next gen. Il nuovo capitolo utilizza il motore grafico foto realistico FOX Engine e offrirà un’architettura open world liberamente esplorabile. I giocatori torneranno ancora una volta a impersonare Snake, che dopo 9 anni di coma si risveglia prigioniero in un ospedale. Al momento non sono noti altri dettagli né una data di uscita, ma il trailer è comunque tutto da guardare Metal Gear Solid 5 Clip torna al sommario game & movie Al prossimo E3 sicuramente le notizie più interessanti sulla console PS4 avrà Blu-ray 6x e HDD enorme Sony ha rivelato qualche altro dettaglio (secondario) della PlayStation 4 Blu-ray più veloce, HDD di ampia capacità e un’ottima sinergia con Vita di Emanuele VILLA onostante la PlayStation 4 sia ufficialmente un work in progress, di tanto in tanto emergono dettagli su hardware o funzionalità non ancora annunciate o, quanto meno, non ancora approfondite. Per gli annunci più interessanti e corposi dovremo senz’altro attendere l’E3, ma la Game Developers Conference ha già portato qualche novità interessante: intanto il DualShock 4 può essere ricaricato anche a console spenta, il lettore Blu-ray è tre volte più veloce di quello della PlayStation 3 e la Eye Motion Camera di PS4 ha un sensore in grado di rilevare in che direzione si rivolge lo sguardo del giocatore (e agire di conseguenza). La funzionalità Remote Play (basata N su Gaikai) tra PS4 e PS Vita è stata migliorata al punto di poter riprodurre giochi PS4 su Vita alla sua risoluzione nativa (960x544); inoltre, il gioco viene anche riprodotto in mirroring sul TV. Inoltre, sempre alla GDC, Sony ha rilasciato qualche indizio sull’HDD della PS4: pur non dichiarando l’esatta capacità, gli ingegneri hanno fatto intendere che si tratterà di una capienza very large, considerando anche la funzionalità play-as-you-download annunciata precedentemente e che permetterà ai player di giocare subito all’avvio del download, senza cioè attendere il suo completamento. game & movie Cambio di strategia, si passa ora alla gestione delle licenze dei giochi Disney chiude LucasArts, Guybrush in lutto Annunciata chiusura di LucasArts, lo studio di sviluppo giochi della Lucas D di Roberto pezzali isney chiude un pezzo di storia del videogame: LucasArts, la software house della LucasFilm, è stata chiusa dall’azienda americana che cinque mesi fa acquistò per 4,05 miliardi di dollari la compagnia di Lucas. Dopo l’acquisizione LucasFilm e Disney avevano annunciato che avrebbero puntato sui giochi per smartphone e tablet, ma nessuno si aspettava la chiusura del ramo di azienda che ha sviluppato alcune delle avventure grafiche più giocate di sempre. Nel comunicato, Disney annuncia il cambio di strategia che passa dallo sviluppo dei videogiochi alla gestione delle licenze dei giochi concesse da adesso in poi a sviluppatori terzi. In tipico stile americano Disney aggiunge che ci saranno licenziamenti in tutta la compagnia, circa 150 persone, che vengono comunque ringraziate per il lavoro svolto. Una doccia fredda non solo per chi lavorava ma anche per i fan dell’universo di Star Wars che attendevano i due grandi titoloni in lavorazione, Star Wars 1313 e Star Wars Assault: Disney dice che lo sviluppo dei titoli verrà gestito da studi esterni ma è più probabile che vengano “congelati” e messi in un cassetto. La scelta di Disney comunque potrebbe risultare vincente: tra le mani si ritrova un patrimonio che veramente altri studi potranno sfruttare per realizzare capolavori, soprattutto in vista delle console next gen. Con la speranza che possano tornare un giorno anche i personaggi che hanno scritto la storia di LucasArts, da Guybrush Treepwood a Manny Calavera passando da Indiana Jones e da Sam & Max. Come dimenticare poi Stan, l’unico che sarebbe in grado di trasformare la Wii U in un successo di vendita. Kojima svela Metal Gear Solid 5 n.67 / 8 aprile 2013 estratto da dday.it n.67 / 8 aprile 2013 digital imaging Nuove indiscrezioni, ecco le possibili specifiche dell’attesa EOS 7D MKII La Canon EOS 7D Mark II è pronta? Avrà sensore APS-C da 21 Mpixel, AF a 19 punti a croce e raffiche a 10 fps PC & multimedia Amazon Cloud Drive ha il sync Amazon Cloud Drive, il servizio Cloud di Amazon è già disponibile da un paio d’anni, ma a prescindere dai contenuti Amazon, non aveva mai offerto un servizio di sincronizzazione dei file su dispositivi diversi, sul modello di quanto offrono Dropbox, SkyDrive e Google Drive, per esempio. La nuova applicazione per Windows e Mac (non ancora quella per Android) ora comprende File Sync, che sul modello dei servizi citati, permette non solo la registrazione dei file nel Cloud, ma anche la sincronizzazione automatica su diversi dispositivi, per accedere ai contenuti ovunque. Il principio di funzionamento è il solito: una cartella ad hoc sul PC locale che si sincronizza automaticamente con il Cloud, in modo del tutto trasparente per l’utilizzatore. Confermati i 5 GB di spazio gratuito: l’applicazione è scaricabile qui. he la EOS 7D, datata fine 2009, sia in attesa di sostituto è un dato di fatto, ma recentemente i rumor si sprecano, al punto da coprire quasi tutte le specifiche tecniche. Le ultime notizie provengono da Northlight Images: secondo questo sito, Canon avrebbe ormai finalizzato il progetto e sarebbero già disponibili esemplari su cui l’azienda sta effettuando gli ultimi test. Il che significa che, revisioni e problemi a parte, non dovrebbe mancare molto all’annuncio ufficiale. Interessanti le caratteristiche tecniche, ma che confermano solo in parte i leak meno recenti: il sensore sarebbe un APS-C da 21 Megapixel con sensori a rilevazione di fase per torna al sommario la messa a fuoco ibrida in LiveView, la sensibilità ISO va da 100 a 25.600 (ma ci si può spingere fino a 102.400 in modalità H2), mentre per la rapidità di scatto è confermato il valore di 10 fps, in linea con le previsioni. Il sistema di messa a fuoco sarebbe da 19 punti a croce mentre per il display LCD la scelta cadrebbe sul 3.2’’ già usato sulla 6D. Non mancano il GPS e il WiFi, è inoltre prevista la possibilità di riprendere video (ovviamente Full HD) fino a 60 fps e, al momento, si pensa che la macchina sarà dotata di un solo slot CF. La 7D MKII sarebbe quindi una versione per uso sportivo della 6D, corpo macchina molto si- L’app, finora esclusiva di Lumia e Windows Phone 8, disponibile anche sui tablet e PC con Windows 8 e Windows RT di Paolo CENTOFANTI mile ma sensore APS-C e scatto molto più rapido. Dopo aver fatto la sua comparsa sulle compatte, potrebbe debuttare anche il nuovo processore Digic 6, anche se è più probabile l’adozione di un Digic 5+ come sulla 5D MK3. PC & MULTIMEDIA Tre nuove schede grafiche da AMD AMD Radeon Sky Series Perfette per il cloud gaming di Giuseppe LANDOLFI A MD ha svelato la Radeon Sky Series, una classe che raccoglierà al suo interno schede grafiche per data center dedicate esclusivamente al Cloud Gaming. Questi prodotti saranno l’espressione massima della tecnologia AMD, costruiti con l’architettura proprietaria Graphics Core Next e progettati per mantenere bassa la latenza grazie alla tecnologia RapidFire. Le Radeon Sky elaboreranno i videogame su server e permetteranno a smartphone, tablet e PC poco potenti di giocare in streaming, in alta definizione e con un frame rate costante di almeno 30 fps anche in titoli importanti come Crysis 3 e Tomb Raider. Le tre schede presentate sono raffreddate passivamente. Che Nokia potesse contribuire ad arricchire l’esperienza di Windows, fino a qualche anno fa poteva sembrare quanto mai insolito. Ma ora, complice l’avvicinamento di Windows 8 al sistema operativo mobile di Microsoft (e viceversa), non dovrebbe stu-pire più di tanto che una delle app realizzate da Nokia, inizialmente in esclusiva per la gamma di smartphone Lumia, approdi sul Window Store. Nokia Music è il servizio di streaming che consente di ascoltare gratuitamente playlist a tema con centinaia di brani e, nella versione Plus a pagamento, di poterle scaricare sul telefono per l’ascolto offline. La nuova app, disponibile per Windows 8 e Windows RT, presenta un’interfaccia ottimizzata per gli schermi più grandi e offre la possibilità di ascoltare i brani anche tramite periferiche DLNA compatibili. Al momento l’app è utilizzabile appieno unicamente per gli abbonati al servizio Nokia Music+ in Australia, Gran Bretagna, Irlanda e Stati Uniti, ma nelle prossime settimane verra via via resa disponibile in tutti i mercati in cui è disponibile la versione plus. C di Emanuele VILLA Nokia Music sbarca su Windows 8 estratto da dday.it n.67 / 8 aprile 2013 PC & MULTIMEDIA Microsoft rivede le specifiche di risoluzione dei tablet Windows 8 Windows 8 su tablet da 7’’, ora si può Abbassata la risoluzione minima, a breve vedremo tablet Win8 da 7’’ e 8“ PC & multimedia Microsoft display 3D con feedback tattile Microsoft sta studiando un complesso sistema di feedback 3D tattile che permette all’utente di “sentire” gli oggetti riprodotti su un monitor, oggetti che l’utente vede in 3D. Il sistema si basa su un monitor 3D con trasduttori resistivi, collegato a una sorta di robot che lo muove a seconda della pressione, dell’oggetto raffigurato e del tipo di tocco dell’utente. Questa tecnologia potrebbe permettere di percepire la superficie degli oggetti e i contorni, ma anche di “spostarli” sfruttando appunto i movimenti del monitor. Applicazioni possibili? Ambito medico, per esempio, ma anche gaming (ennesima evoluzione di Kinect?) Purtroppo, per vederlo occorrerà pazientare ancora per un bel po’ di tempo… torna al sommario di Emanuele VILLA derla inutilizzabile: da oggi si può, ma chi volesse realizzare tablet (da 7’’ o 8’’, evidentemente) basati su questa risoluzione dovrà specificare che la funzione Snap View di Win- dows 8, ovvero quella che permette di far scorrere diverse app affiancate nella medesima schermata, non è supportata. Ma molto probabilmente lo sarà con Blue… PC & MULTIMEDIA Serie 9 top di gamma, prezzo 1.900$ Samsung Serie 9 Premium È Full HD ma a caro prezzo N di Claudio STELLARI ovità per i portatili ultrasottili Serie 9. Samsung ha infatti annunciato un nuovo modello che si caratterizza per l’adozione di uno schermo con risoluzione 1.920 x 1.080p (l’attuale serie offre uno schermo da 1.600 × 900 pixel), un aggiornamento reso necessario per competere “ad armi pari” con la concorrenza, anche se il retina display del MacBook Pro, con i suoi 2.560 x 1.600 pixel, rimane lontano. Il nuovo Samsung Serie 9 Premium, questo il nome scelto, utilizza uno schermo da 13,3” con retroilluminazione LED e tecnologia Samsung SuperBright, processori Intel Core i7-3517U, 4 GB di RAM e un disco a stato solido da 256 GB; il sistema operativo è Windows 8 Pro. Nessuna modifica di rilievo per quanto riguarda il design: il peso rimane pari a 1,16 kg, lo spessore è compreso tra 1-1,2 centimetri, invariata anche la dotazione di connessioni. Salto in avanti, invece, per quanto riguarda il prezzo: si parla infatti di circa 1.900 dollari contro i 1.400 dollari della serie “normale”. Al momento non si hanno notizie riguardo alla disponibilità e i prezzi nel nostro Paese. Logitech estende la sua linea di accessori per tablet Apple (sia iPad che iPad Mini) con Logitech Keyboard Folio e Logitech Keyboard Folio Mini. Il concetto è sempre lo stesso: trasformare il tablet Apple in un notebook, cosa sicuramente fattibile per la versione “regolare”, un po’ più complessa per l’iPad Mini. La nuova soluzione ha la caratteristica di avvolgere completamente il tablet, proteggendolo da urti accidentali su entrambi i lati: la tastiera fisica è rigorosamente Bluetooth e, una volta riposta su se stessa, pone in stand by l’apparecchio. Tra le altre caratteristiche meritevoli di menzione, l’autonomia dichiarata di 3 mesi (stima basata su una media di digitazione di 2 ore al giorno), con ricarica via USB, la tastiera EasyType con tasti di dimensioni analoghe a quelli delle tastiere tradizionali (e aggiunta di shortcut specifici per iPad) e l’aggancio magnetico che unisce solidità a semplicità d’uso e installazione. Logitech propone Keyboard Folio a 99 euro di listino. U Logitech ha presentato Keyboard Folio per iPad e iPad Mini, una cover magnetica con tastiera Bluetooth che offre 3 mesi di autonomia e costa 99 euro di Emanuele Villa ltimamente si parla molto di Microsoft, tra i leak su Blue, che dovrebbe vedere la luce subito dopo l’estate, e le performance commerciali dei propri prodotti di punta, Windows 8 sul lato software e Surface in ambito hardware. La novità più recente potrebbe avere importanti ripercussioni in futuro ed essere proprio una mossa preparatrice per l’avvento di Blue: nonostante le specifiche di base dei tablet Microsoft prevedessero in origine una risoluzione minima di schermo di 1.366 x 768 pixel, Microsoft ha oggi rivisto al ribasso questa soglia dando supporto anche a 1.024 x 768. In realtà, Windows 8 ha da sempre gestito questa risoluzione, ma erano proprio le specifiche dei tablet a ren- Logitech protezione a 360° per l’iPad estratto da dday.it n.67 / 8 aprile 2013 tEST In prova la versione “free” del Media Center Vodafone TV Station: ha tuner con PVR, client DLNA e si controlla con il tablet Vodafone TV Solution: un affare da 29 euro È meglio di molti decoder a basso prezzo e offre funzioni evolute che gli altri prodotti non hanno S ervono solo 29 euro per portarsi a casa un Media Center con tuner DVB-T HD, slot Common Interface, accesso alla rete per lo streaming e possibilità di interazione con tablet e smartphone. È la Vodafone TV Solution Xone Edition, una versione particolare sganciata da ogni obbligo di contratto con Vodafone e funzionante con ogni ADSL. Il prodotto non è nuovo: Vodafone lo vende da tempo e l’hardware non è certo aggiornatissimo (lo slot per la CAM è CI e non CI+), ma la Xone Edition può essere considerata una soluzione davvero nuova proprio perché libera da vincoli contrattuali. TV Solution funziona come ogni altro Media Center con tuner integrato, anche se il prezzo di soli 29 euro con spedizione stupisce: serve solo la carta di credito e un numero Vodafone (ma potete inserire qualsiasi numero) per vedersi recapitare a casa il pacco dopo qualche giorno. Compreso nel prezzo ci sono anche una chiavetta Kingstone veloce da 16 GB, un cavo HDMI e altri cavi di collegamento, il telecomando e una chiavetta Wi-Fi. Il primo accorgimento è l’installazione del firmware Xone che libera il set top box da alcuni vincoli: non serve più l’ADSL Vodafone, ma se qualcuno ha la Vodafone Station potrà accedere a una serie di servizi in più come, ad esempio, YouTube. Dopo l’aggiornamento, alla prima accensione, il sistema effettua la scansione dei canali e li ordina secondo la numerazione LCN. Il set top box non è velocissimo, ma neppure troppo lento: come decoder si lascia usare benissimo e anche la guida TV è ben fatta. Con la chiavetta integrata si può attivare la registrazione in PVR e Timeshift (ma solo dalla porta USB frontale) e i file registrati possono essere scaricati anche su PC. Il sistema genera però tantissimi file di piccole dimensioni che vanno uniti con un comando o con un programma apposito. La registrazione funziona ovviamente per i programmi in chiaro e non per quelli criptati. Con una CAM di tipo CI si vedono anche le trasmissioni criptate, ma non i canali in torna al sommario HD (Calcio HD e Mediaset Premium HD) perché per questi serve una CAM CI+: lo slot, come sappiamo, non è aggiornabile. Tra le possibilità del sistema c’è la riproduzione di ogni tipo di file da chiavetta USB (anche 1080p con i sottotitoli) e di file tramite client DLNA. Vodafone fornisce un Media Server da caricare su un computer, ma va benissimo anche un media server opensource oppure un qualsiasi NAS: TV Station riproduce la maggior parte dei file, MKV inclusi, ma tramite rete non supporta alcune funzionalità come, ad esempio, i sottotitoli su file esterno. TV Station dispone anche di server DLNA integrato e condivide le registrazioni a dispositivi esterni come altri TV o altre TV Station: la funzione però non è utilizzabile, le registrazioni sono spezzate in tantissimi file. Integrati nel sistema ci sono anche una serie di widget web: ANSA, Corriere, Gazzetta, Meteo e Astri, piccole finestrelle che appaiono in sovraimpressione con un feed di notizie e altre informazioni. Una cosa carina, ma di dubbia utilità. Più interessante, invece, il client Twitter che si può richiamare con il tasto blu del telecomando e che mostra nella parte bassa dello schermo, in sovraimpressione, gli ultimi tweet basandosi su hashtag definiti dall’utente. TV Station funziona anche come DLNA Media Renderer e Second Screen, e nel primo caso è possibile inviare da smartphone o tablet filmati, foto e musica. Per farlo consigliamo l’ottima applicazione iMediaShare per Android e iOS, che permette di inviare non solo video e foto personali presenti sul dispositivo ma anche di girare alla TV Solution video da molti servizi di streaming online come di Roberto Pezzali YouTube e Vimeo. La modalità Second Screen viene invece sfruttata dall’applicazione TV Solution sviluppata da Vodafone per diverse piattaforme (iOS, Android, PC e Mac): l’utente che la installa su un tablet può guardare la TV in streaming (usando il tuner del decoder) oppure una registrazione presente sulla chiavetta. L’applicazione, davvero ben fatta, dispone anche di guida TV per gestire le registrazioni da tablet. TV Station Xone Edition non sarà l’ultimo ritrovato nel campo dei Media Center, ci sono prodotti più completi e veloci, ma a soli 29 euro fa da tuner e permette, ad esempio, di vedere la TV e le registrazioni in remoto su un tablet. Trattandosi di un progetto Xone, quindi legata ai progetti startup di Vodafone, è ben seguito a livello di supporto tecnico e c’è un responsabile di progetto che cerca di gestire sia le segnalazioni di bug sia gli ulteriori sviluppi, ovviamente nei limiti delle possibilità hardware. Il prezzo è davvero basso se consideriamo solo quello che c’è nel pacchetto e la spedizione inclusa. TV Solution è molto meglio di decoder cinesi da pochi euro e permette di fare molto di più. Android Sm@rt Tv Kit www.haier.it I nomi e i marchi degli altri prodotti o società menzionati possono essere marchi registrati e/o marchi di servizi di proprietà dei rispettivi proprietari . Android è un marchio registrato di Google inc. Vivi l’esperienza smartphone sul tuo Tv. Connetti il Dongle al tuo Tv e sei subito On-Line. La presa HDMI del tuo Tv diventa la porta d’accesso a un mondo di contenuti multimediali. Cosa aspetti a connetterti! Telecomando QWERTY motion control: mouse integrato nel telecomando Android 4.1 Disponibile su App Store Disponibile su Wireless Display MHL Navigo Internet Controlla il tuo Dongle e condividi tutti i contenuti Android Market direttamente dal tuo Smartphone Scopri Android Dongle Tv Il tuo Tv diventa Android Sm@rtTv! estratto da dday.it n.67 / 8 aprile 2013 tEST Dispositivo veloce e ben costruito, sistema operativo buono con un’anima business. Carenti le applicazioni BlackBerry Z10 con BlackBerry 10: la prova Uno smartphone tutto nuovo con un sistema operativo innovativo e diverso: lo abbiamo provato BlackBerry Z10 con BlackBerry 10 non ci è affatto dispiaciuto, ma alcuni punti sono migliorabili di Roberto pezzali ivere o morire: BlackBerry dà un colpo di spugna al passato per resistere all’assedio di Apple, Android e Windows Phone, che con soluzioni più o meno convincenti hanno portato via all’azienda canadese parte dell’utenza business che ha fatto la fortuna di RIM. La chiave per il successo è il nuovo Z10 con sistema operativo BlackBerry 10: promette potenza, autonomia, sicurezza e qualità in un prodotto destinato non solo a chi usa lo smartphone per lavoro ma anche a chi vuole un personal device affidabile. Z10, che abbiamo in prova da qualche settimana, vuole essere una soluzione a 360°, uno smartphone di alta gamma che compete direttamente con iPhone 5, Galaxy S3, Lumia 820 e tutti gli altri principali smartphone sul mercato. Il prezzo è da top di gamma: 699 euro per uno smartphone che, però, sulla carta non ha feature da primo della classe. BlackBerry, un po’ come Apple, vuole però dimostrare che non serve un processore quad core per avere potenza e che il vero vantaggio si ottiene quando hardware e software sono realizzati dalla stessa azienda e perfettamente integrati. BlackBerry 10 è un sistema operativo cucito sul nuovo Z10 che ne può sfruttare al meglio le potenzialità, e BlackBerry fa leva proprio su questo oltre ovviamente a spingere il concetto della sicurezza totale, soprattutto quando navighiamo. V Uno smartphone ben costruito BlackBerry ci ha messo qualche anno a ingegnerizzare lo Z10, uno smartphone full touch senza tastiera fisica. Esteticamente molto sobrio, lo Z10 dà subito una buona impressione di solidità e robustezza. Il vetro anteriore non è Gorilla Glass ma un particolare vetro denominato Touch on Lens, prodotto da una azienda di Taiwan e che permette di avere un solo strato frontale, riducendo così lo spessore dello smartphone. Touch on Lens è comunque un polimero di nuo- va generazione antigraffio che dovrebbe resistere anche a cadute accidentali. BlackBerry ha dotato lo Z10 di batteria removibile: il coperchio posteriore è stato serigrafato e “gommato” per raggiungere un livello di grip davvero eccellente. Lo smartphone non è leggerissimo, ma i pesi sono ben bilanciati e le dimensioni non eccessive: con uno schermo da 4.2” sta comodamente nella tasca dei pantaloni. BlackBerry ha fatto un lavoro davvero eccellente come finiture e dettagli: dai tasti all’altoparlante tutto è curato davvero nei minimi dettagli. Il tasto di blocco e sblocco è posizionato nella parte alta, in una posizione che viene abbastanza naturale da premere con l’indice. Nella parte alta troviamo anche l’ingresso jack per le cuffie e il microfono per la cancellazione acustica dei rumori ambientali durante le chiamate, mentre le prese micro USB e mini HDMI sono posizionate sul lato. Sotto il coperchio per la batteria, che funziona anche come antenna NFC, trova spazio lo slot per la card di espansione microSD. Dual core e schermo HD BlackBerry ha dovuto costruire tutto da zero e per fare le cose per bene servono tempo e certezze. Le prime immagini dello Z10 (nome in codice London) risalgono a fine 2011 e ci è voluto quasi un anno per arrivare alla sua forma definitiva. Non deve stupire la presenza di un processore dual core Snapdragon da 1.5 GHz al posto di un quad core o uno schermo da 1280x768 al posto di uno schermo Full HD: BlackBerry ha cercato di assemblare il miglior dispositivo possibile utilizzando i componenti disponibili nel periodo di sviluppo. Con 2 GB di RAM, 16 GB di memoria, Bluetooth 4.0, Wi-Fi b/g/n e LTE integrato, lo Z10 ha sicuramente un hardware da top di gamma. Schermo brillante e reattivo Lo schermo da 4.2” del BlackBerry Z10 è uno dei componenti di pregio del nuovo smartphone. Ottima reattività, feedback quasi immediato e una buonissima resa cromatica. Ben leggibile anche all’aperto, questo LCD da 1280x768 può contare su un buon angolo di visione e una discreta resistenza alle impronte. Nella parte alta BlackBerry ha integrato, sapientemente nascosti nella cornisegue a pagina 23 torna al sommario estratto da dday.it n.67 / 8 aprile 2013 tEST segue Da pagina 22 ce nera, sia i sensori sia l’utilissimo LED di stato. Lo schermo di BlackBerry 10 è sempre attivo, o meglio, è sempre attiva la sensibilità al tocco: per sbloccarlo infatti basta trascinare il dito sullo schermo in ogni momento. Non sappiamo che impatto abbia sull’autonomia, ma temiamo sia uno degli elementi che contribuisce a una durata della batteria non certo esaltante per uno smartphone business, ma questo lo vedremo dopo. Foto a 8 MP e video a 1080p BlackBerry 10, un nuovo sistema operativo BlackBerry 10 è un sistema operativo totalmente nuovo costruito su basi solide e robuste. È un sistema operativo veloce, ben fatto, che unisce concetti già visti come le schermate di icone per le app in stile Android a funzionalità nuove come le gesture e il BlackBerry Hub come centro di notifiche. BlackBerry 10 è ben fatto, semplice da usare e abbastanza intuitivo: uno swipe dal basso verso l’alto sblocca lo smartphone e chiude le app, una “L” sullo schermo permette BlackBerry ha curato in modo particolare l’aspetto video: il modulo fotocamera è da 8 Megapixel con autofocus e obiettivo a 5 elementi F2.2. Il sensore ha un processore dedicato che gestisce la stabilizzazione digitale dell’immagine e la funzione Timeshift, che salva gli scatti in un buffer veloce da 64 MB permettendoci di scegliere il momento giusto. Sul fronte video, la fotocamera posteriore riprende a 1080p, mentre quella frontale a fuoco fisso da 2 Megapixel riprende solo a 720p. L’applicativo Fotocamera è molto semplice da usare: si può scegliere il formato, l’attivazione del flash, il tipo di scena o la modalità di scatto tra normale, stabilizzata e raffica. Perfetta anche la gestione del fuoco e dell’esposizione: con il dito si trascina il “mirino” sul punto in cui si vuole mettere a fuoco e lo smartphone cerca di aggiustare anche l’esposizione utilizzando quel riferimento. La qualità delle foto è molto buona, con un rumore decisamente ridotto e una compressione appena visibile. Abbiamo scattato alcune fotografie con lo Z10 dopo aver aggiornato il firmware all’ultima versione disponibile, che a detta di BlackBerry migliora la resa in situazioni di scarsa luminosità. Per ingrandirle cliccate su ciascuna immagine. torna al sommario di “sbirciare” tra le notifiche e il classico spostamento da destra a sinistra permette di scorrere tra le app aperte, la parte notifiche e la zona applicazioni. Non manca la classica “toolbar” che si attiva invece con uno swipe dall’alto verso il basso, operazione che permette di gestire anche le impostazioni presenti in alcune applicazioni. BlackBerry ha installato di default una serie di applicazioni utili: non manca un veloce browser HTML5, Docs To Go per la gestione di file Word, Excel e PowerPoint, Story Maker per realizzare piccoli album fotografici con musica, un file manager, Facebook, Twitter e LinkedIn. Il browser è veloce, integra flash (dev’essere l’utente ad attivarlo) e permette anche di visualizzare siti in modalità Desktop, funzione utile per visualizzare i siti di alcuni quotidiani italiani che in modalità Mobile chiedono un pagamento con qualche operatore. Ben fatta la parte Hub di notifiche, completamente personalizzabile e facile da gestire: questa sezione fa parte del DNA BlackBerry ed è forse quella che è stata meglio curata come possibilità di personalizzazione e gestione. L’altra killer app è la tastiera integrata: mancano i tasti fisici, ma questo non è un limite. Anzi, grazie al suggerimento intelligente delle parole, si riesce a digitare un’intera frase in metà tempo. BlackBerry ha curato anche altri aspetti per l’utilizzo dello smartphone in ambito business: ci riferiamo, ad esempio, alla possibilità di trasformare una chat BBM in una videochiamata con possibilità di screen share. All’interno del sistema operativo sono state nascoste tante altre piccole migliorie, dalla gestione del calendario e degli appuntamenti alla possibilità per esempio da una mail di creare un appuntamento o di invitare un contatto a un meeting. Personale e lavoro separati Tra le funzionalità più interessanti c’è BlackBerry Balance, un sistema che permette di mantenere i dati lavorativi separati da quelli personali. Un ambiente nell’ambiente, gestito per non commettere errori e che permette a chi possiede lo smartphone di tenere un unico device per tutta la giornata. Purtroppo però per attivare Balance è necessario utilizzare BlackBerry Enterprise Server, quindi la funzionalità sarà attiva solo per coloro che, in azienda, dispongono della soluzione business BlackBerry. È stata una scelta ragionata, ma non nascondiamo che l’apertura di Balance a tutti, magari appoggiandosi a un server BlackBerry, avrebbe aumentato di molto l’interesse verso questo dispositivo: quale modo migliore per nascondere e-mail, chiamate e messaggi dell’amante alla moglie o alla fidanzata? Non avendo a disposizione un server BlackBerry Enterprise non abbiamo potuto riprovare la funzionalità Balance che avevamo però visto e provato il giorno del lancio italiano. Vi proponiamo il video ufficiale che ne mostra le funzionalità. Si sente bene, ma l’autonomia è da migliorare Chi cerca uno smartphone serio e non un giocattolo esige una buona sensibilità di ricezione, una valida qualità delle chiamate e tanta autonomia, soprattutto se la maggior parte della giornata la passiamo al telefono. BlackBerry Z10 fa centro in due casi su tre: la ricezione ci è sembrata davsegue a pagina 24 BlackBerry Z10 estratto da dday.it n.67 / 8 aprile 2013 tEST BlackBerry Z10 segue Da pagina 23 Lo store è una tragedia Lo smartphone più bello del mondo vale davvero poco se non ci sono applicazioni e in questo caso BlackBerry deve fare ancora tantissima strada. BlackBerry World, l’app store dal quale si scaricano le applicazioni, non solo è privo di molte app di prima fascia ma è anche pieno di applicazioni realizzate male, graficamente inappaganti e cinesi. Sì, cinesi: su 100.000 applicazioni, non ci sbagliamo dicendo che almeno 20.000 sono piene di ideogrammi totalmente incomprensibili. A queste si aggiungono poi altre 20.000 app che non sono altro che il porting di applicazioni per Android ridimensionate male e altre 20.000 applicazioni di dubbia utilità. BlackBerry ha bisogno di numeri, ma forse sarebbe stato meglio avere 5000 applicazioni ben fatte che 100.000 di cui poche si salvano. torna al sommario Senza tenere, poi, conto del fatto che quasi tutte hanno solo una recensione, ottima, fatta sempre dai soliti utenti: sarà lo sviluppatore che si autopromuove? Basta scorrere le pagine dello store da un qualsiasi browser web per capire che, alla fine, le app che meritano sono poche e nella maggior parte dei casi non costano neppure poco. Il prezzo delle app, infatti, è superiore a quello di iOS e Android e in molti casi si rischia di pagare anche 2 euro per una applicazione che, alla fine, non li vale. L’impressione è che molti sviluppatori (o presunti tali) abbiano alzato il prezzo delle app per guadagnare il bonus di 10.000 dollari promesso da BB al raggiungimento dei 1000 dollari di guadagno con le app. Mancano, infine, molte applicazioni di prima fascia: non solo Skype, Spotify, Flipboard, Instagram e altri nomi noti, ma anche applicazioni di moltissimi servizi di produttività, come ad esempio il collaboration tool Trello. In questi casi si trovano applicazioni sviluppate da terzi (Trellino) o WebApp camuffate da app native. Non è facile testare uno store di applicazioni: nel caso di BlackBerry World abbiamo provato a scaricare le app che usiamo solitamente su altri smartphone, ma ci è capitato davvero di tutto. Ci sono applicazioni fatte benissimo come quella della Rai, ce ne sono alcune invece che non funzionano affatto. Ci riferiamo ad esempio a CameraX, un’app che dovrebbe offrire un’interfaccia professionale alla fotocamera... peccato manchi persino il tasto di scatto per fare le foto. Altri esempi sono le applicazioni per i viaggi: non c’è un’applicazione seria per i treni, ad esempio, e l’unica che abbiamo trovato, Treni Italiani, è imbarazzante. Manca l’applicazione delle metropolitane, mancano app per i trasporti e le poche presenti, come quella di Alitalia, sono malfunzionanti e incomplete. I più pratici possono risolvere facilmente Dove non arriva lo store può arrivarci l’utente. Esiste infatti un modo molto semplice per caricare applicazioni Android sul BlackBerry Z10. Non richiede particolare esperienza, ma per facilitare le cose abbiamo preparato una veloce guida che insegna come scaricare le app dal Play Store, convertirle e caricarle poi su Z10. Abbiamo provato prendendo una applicazione gratuita, Trovatreno, ed effettivamente il metodo funziona. In circa 20 minuti si possono caricare tutte le app Android che mancano nel BlackBerry World. Non tutte le applicazioni ovviamente funzionano, ma Flipboard, SkyDrive, Google Maps, Instagram e molte altre partono senza problemi. Sul web si trovano applicazioni già convertite, ma sono le app più famose e internazionali: per quelle italiane bisogna fare da sé. Un passo avanti, ma le applicazioni sono il problema BlackBerry Z10 è un valido smartphone, ben costruito e veloce. BlackBerry 10 è un buon sistema operativo, con un DNA business ma con funzioni che piacciono anche all’utenza consumer. Non è ancora perfetto: BlackBerry può migliorare l’autonomia e lavorare molto sull’ottimizzazione dell’interfaccia, ma le basi sono buone. BlackBerry World è, invece, l’anello debole: non solo mancano molte applicazioni che possono facilitare la vita lavorativa degli utenti, ma ci sono anche tantissime applicazioni malfunzionanti e realizzate male. vero buona sia nelle zone centrali di Milano sia in zone periferiche e di campagna, e la qualità della chiamata è anch’essa di buon livello, con un eccellente filtro per i rumori di fondo. Non possiamo, però, dire lo stesso per la batteria: ci vogliono molti cicli di carica per stabilizzare la situazione, tuttavia si fa davvero fatica, con l’uso intensivo, ad arrivare a sera. L’ultimo aggiornamento ha migliorato la situazione, ma chi vuole andare sul sicuro deve tenersi un battery pack nella borsa o prevedere una piccola carica a metà giornata. La durata della batteria ovviamente cambia a seconda delle abitudini, ma con un po’ di caselle e-mail che si sincronizzano ogni 15 minuti, il LED di notifica attivo e gli account dei Social Network attivati, si fa presto a finire in rosso. estratto da dday.it n.67 / 8 aprile 2013 mobile Lo store è il punto debole dello smartphone BlackBerry Z10: le applicazioni non sono molte e sono carenti App Android per BlackBerry Z10, la guida In tre passaggi è possibile convertire una app per Android in app per BlackBerry e caricarla sullo Z10 di Roberto pezzali l BlackBerry World, l’app store ufficiale di BlackBerry, conta oltre 100.000 applicazioni ma ne mancano moltissime importanti soprattutto italiane. Nella nostra prova dello Z10 abbiamo evidenziato come proprio lo store sia il vero punto debole di questo smartphone, ma fortunatamente c’è una soluzione, ovvero effettuare il sideload di applicazioni Android su BlackBerry Z10. L’operazione non è difficile e non bisogna neppure essere troppo smanettoni, ecco quindi che abbiamo deciso di realizzare una breve guida. Attenzione, però: non tutte le app funzionano, anzi, quelle più complesse che richiedono una gestione delle notifiche e della parte di comunicazione dello smartphone non funzionano proprio, ma nella maggior parte dei casi l’operazione riesce con successo. Ecco come fare per trasformare un’applicazione per Android in versione BlackBerry e caricarla sullo Z10. I Passo 1: procurarsi l’applicazione Per prima cosa bisogna procurarsi l’applicazione per Android, ovvero il file APK. La soluzione più comoda è installare un’estensione di Chrome, l’APK Downloader, che aggiunge la possibilità di scaricare il file APK corrispondente dalle pagine delle app di Play Store. L’estensione si scarica qui (http://apps.evozi. com/apk-downloader/) e per funzionare richiede un account Google e l’identificatore di uno smartphone Android che potete farvi prestare anche da un vostro amico. Terminata l’installazione dell’estensione basterà cercare l’applicazione da convertire e selezionare questa “icona” per scaricare il file APK. A quel punto basta lanciare l’applicazione DDPB, scegliere l’indirizzo IP del BlackBerry (l’applicazione lo trova da solo altrimenti è scritto sullo schermo dello smartphone) e selezionare Add e successivamente Install per caricare il file BAR generato nella fase 2 e poi trasferirlo sullo Z10. cato e attendere che venga convertito: dopo pochi secondi si può scaricare il file BAR da caricare sullo Z10. Passo 3: caricare il file sul BlackBerry Passo 2: convertire il file da APK a BAR Questo è il passo più semplice di tutti: basta andare sul sito APK2BAR, caricare il file APK scari- torna al sommario Per caricare il file sul BlackBerry, servono prima di tutto l’utility BlackBerry Link installata sul PC (ma la installa il sistema quando si collega lo smartphone tramite USB), l’ambiente Java Runtime Enviromnent che si scarica dal sito di Oracle (scegliete la versione giusta) e il software DDPB che scaricate da questo sito. Dopo aver installato tutti i programmi basta collegare il BlackBerry, andare nella sezione “sicurezza, opzioni sviluppatore” e attivare questa modalità. Lo smartphone chiederà di impostare una password, sceglietela e memorizzatela. estratto da dday.it n.67 / 8 aprile 2013 tEST HTC non si arrende e rilancia, sfidando Samsung e tutti gli altri con uno smartphone con caratteristiche di alto livello HTC One, è il miglior Android del momento? Offre design impeccabile e prestazioni da urlo, display Full HD da 4.7’’ e processore Snapdragon 600 D ire che con HTC One si gioca il tutto per tutto è forse esagerato, ma certamente è un prodotto importantissimo per l’azienda che, diciamocelo, dopo aver di fatto creato il mercato degli smartphone ha visto nell’ultimo anno un deciso e immeritato calo di popolarità. Nel 2012 HTC aveva lanciato una solida gamma di smartphone Android con i modelli One X, One S e One V. Problemi di disponibilità, qualche imperfezione software iniziale e soprattutto una campagna di comunicazione troppo blanda, hanno fatto sì che Samsung si mangiasse tutta la fetta di mercato di HTC in un sol boccone, nonostante la validità dei prodotti. Quest’anno HTC ci riprova con HTC One, smartphone che spinge al massimo le caratteristiche tecniche, un design tra i più curati del panorama Android e una nuova e completamente rinnovata versione di HTC Sense, l’interfaccia personalizzata. Ma tutto questo sarà sufficiente perché la storia non si ripeta? Alluminio e cura per i dettagli Fuori l’HTC One non è uno smartphone come gli altri. Il tipico top di gamma basato su Android, non importa il prezzo di listino, è per lo più un grosso display con un po’ di plastica intorno a sostenerlo e a racchiudere i componenti interni. HTC ha scelto, invece, di non risparmiare sul design, puntando su materiali di qualità e grande cura per i dettagli. One è realizzato principalmente in alluminio, sul retro e sulla cornice del display, con spigolo smerigliato e un’anima centrale in policarbonato bianco che ricorda il guscio di One X. Nonostante il display abbia una diagonale di ben 4.7 pollici, lo smartphone è sottilissimo: al centro lo spessore arriva a 9.3 mm, ma il profilo a “saponetta” fa sì che il telefono appaia assai più sottile e leggero (il peso è di 143 grammi). La qualità HTC One La prova dello smartphone in video torna al sommario di Paolo CENTOFANTI della costruzione è a nostro avviso pari solo a quella dell’iPhone 5 di Apple, per cura dei dettagli e precisione. HTC ha mantenuto due tasti frontali sotto il display, home e back, entrambi a sfioramento. Il tasto Home in particolare, essendo spostato sulla destra può essere magari poco comodo nei primi giorni di utilizzo, ma ci si fa presto l’abitudine. Complici, invece, le dimensioni dello smartphone, il tasto di sblocco dello schermo spesso è davvero scomodo da raggiungere. A livello di caratteristiche tecniche HTC One offre quanto c’è di meglio sul mercato. Il display LCD da 4.7 pollici ha una risoluzione di 1.920x1.080 pixel per una densità record di 468 punti per pollice. Per muovere tutti questi pixel, HTC ha optato per uno dei più potenti processori oggi disponibili, il Qualcomm Snapdragon 600, con CPU quad core da 1.7 GHz, affiancato da 2 GB di RAM e con tutta la connettività che oggi si può chiedere a uno smartphone: LTE a 100 Mbit/s, HSPA+, Wi-Fi 802.11n, Bluetooth 4.0, MHL, NFC. HTC One utilizza micro SIM e, come si può immaginare vista la costruzione, non è possibile cambiare al volo la batteria né accedere all’interno del telefono. Non c’è uno slot di schede microSD ed è disponibile in due tagli di memoria interna, 32 e 64 GB. E, come ormai consuetudine, anche HTC One integra un DSP appositamente studiato per le cuffie Beats. Sempre a proposito di audio, HTC ha integrato anche un microfono con registrazione HDR. In più c’è persino un emettitore IR, integrato nel pulsante di accensione/blocco schermo, che consente, unito all’app TV, di comandare un impianto audio/video. Sulla cornice si possono poi notare i due altoparlanti, sopra e sotto lo schermo, che offrono un ampio suono stereo diretto per una volta dalla parte giusta, cioè verso di noi. Altra caratteristica unica dell’HTC One è la fotocamera. HTC ha preso, infatti, una decisione coraggiosa non inseguendo la corsa dei Megapixel, ma puntando su un sensore che non spicca per la risoluzione ma per la grandezza dei recettori per migliorare le prestazioni in condizioni di scarsa luminosità. Per questo motivo HTC ha coniato il termine di UltraPixel per indicare che il sensore da 4 Megapixel in realtà è in grado di raccogliere fino a tre volte più luce di un chip tradizionale. Il tutto è accoppiato a uno stabilizzatore ottico di immagine il che dovrebbe garantire immasegue a pagina 27 estratto da dday.it n.67 / 8 aprile 2013 tEST segue Da pagina 26 gini più dettagliate e più luminose là dove uno smartphone con sensore anche più risoluto non riuscirebbe a cavar fuori molto. Questa volta HTC Sense è davvero tutta nuova HTC non ha puntato solo a dotare HTC One delle migliori caratteristiche tecniche possibili, ha anche completamente rinnovato la sua interfaccia HTC Sense. Le parole d’ordine sembrano semplificare tutto al massimo, togliere tutti gli orpelli grafici, ma allo stesso tempo aggiungere nuove significative funzionalità, la prima delle quali è HTC BlinkFeed. HTC ha, infatti, sostituito la homescreen classica di Android con un aggregatore di news e social network che è stato non a caso paragonato a Flipboard: l’interfaccia può sembrare simile con i suoi quadrotti sfogliabili con un colpo di pollice e cliccando su una “notizia” si viene direttamente portati all’applicazione relativa (Facebook, Twitter) oppure a una visione re-impaginata dell’articolo. Il servizio è configurabile ed è possibile scegliere tra le diverse “fonti” disponibili quelle che si preferiscono. Nel caso di Facebook e Twitter è anche possibile aggiornare il proprio stato direttamente da BlinkFeed, mentre in alto nella schermata principale vengono visualizzate anche l’ora e il meteo. BlinkFeed è una buona idea, ma rischia di annoiare alla lunga e l’insieme di fonti disponibili per l’Italia per quanto riguarda il feed di notizie è al momento molto limitato e poco personalizzabile. Di default BlinkFeed è torna al sommario la nuova homescreen principale e basta un flip verso destra per trovarsi nella classica homescreen di Android, è però possibile selezionare una schermata tradizionale come principale e potremo viceversa accedere a BlinkFeed con un filp a sinistra. Nel complesso la nuova HTC Sense è più leggera rispetto a prima, meno invasiva, ma comunque diversa dall’interfaccia Holo di Jelly Bean a cui a suo modo si ispira come impostazione. Oltre a BlinkFeed, HTC ha infatti completamente ridisegnato l’interfaccia, ora più minimale e ottimizzata per trarre vantaggio dall’ampio e risoluto display. Sia l’homescreen sia il menù delle applicazioni e tutte le sotto sezioni sono molto ariose. Rispetto ad Android “puro” scompare il tasto dedicato alle applicazioni recenti (abbiamo solo i tasti home e indietro), funzionalità qui sostituita da un doppio tap sul tasto Home che ci porta a un menù che mostra a griglia tutte le app aperte o recenti. La galleria fotografica è stata invece ridisegnata con la stessa interfaccia di BlinkFeed e integra oltre alle foto presenti sul telefono anche le immagini dei nostri account social (Facebook, Flickr) o di Dropbox. Come sui modelli dello scorso anno, anche su HTC One Dropbox è integrato nel sistema operativo e HTC offre 25 GB di spazio gratuito a chi si iscrive al servizio di cloud storage. Chi preferisce il tema “pulito” di Android continuerà a storcere un po’ il naso di fronte al design di HTC, ma l’ultima Sense ci è parsa comunque elegante e con una buona coerenza nelle varie sezioni. Poche differenze tra foto e video Le funzioni fotografiche meritano un capitolo a parte perché qui HTC ha completamente ridisegnato l’app fotocamera di Android e introdotto parecchie novità. La più interessante è sicuramente HTC Zoe, una particolare modalità di scatto in cui in realtà lo smartphone non cattura una sola immagine ma un vero e proprio filmato a cominciare da qualche frazione di secondo prima che scattiamo l’immagine fino a circa 3 secondi dopo. In seguito possiamo scegliere il fotogramma che ci piace di più e trasformarlo in una fotografia. In modalità fotocamera vera e propria possiamo scegliere tra diversi programmi di esposizione, HDR, ci sono l’autoscatto, impostazioni per ISO e bilanciamento del bianco, riconoscimento dei volti, mentre sulla destra dell’interfaccia possiamo selezionare dei filtri alla Instagram. La modalità Raffica consente di scattare in rapida successione tanti scatti e poi di selezionare quello che ci pare uscito meglio. Il vantaggio è che poi in galleria vedremo solo l’immagine scelta mantenendo così più ordine nel “rullino”. In modalità video HTC One permette non solo di riprendere a 1080p fino a 60 fotogrammi al secondo, ma anche di attivare l’HDR in tempo reale per i filmati. C’è la possibilità di bloccare l’autofocus automaticamente quando si inizia a riprendere un filmato e di applicare anche per il video dei (più semplici) filtri. Veloce, velocissimo ma con la fotocamera non ci siamo La prima cosa che si apprezza dell’HTC One è la velocità. Complici le ottimizzazioni di Jelly Bean e la ritrovata leggerezza di Sense, l’interfaccia dell’HTC One è fluidissima in ogni circostanza con una risposta al nostro tocco sempre puntuale. Le applicazioni si aprono istantaneasegue a pagina 28 HTC One estratto da dday.it n.67 / 8 aprile 2013 tEST segue Da pagina 27 alcune situazioni appiattisce oltre modo il livello di dettaglio, anche in condizioni di luminosità ottimale. È come se a prescindere venisse applicato un filtro di riduzione del rumore che smussa il dettaglio più fine, mentre in altre situazioni si notano artefatti quasi di edge enhancing (sopra e sotto dei crop 100% delle immagini). E sempre al software della fotocamera possono essere ricondotti un HDR tutt’altro che ben funzionante in modalità sia foto sia video e un controllo dell’esposizione non sempre ottimale. Un vero peccato perché le potenzialità del sensore ci sono tutte e lo scatto è davvero velocissimo. Abbiamo letto di report di un futuro aggiornamento che dovrebbe risolvere gran parte di queste criticità, ma al momento, rispetto ad esempio alla fotocamera del Lumia 920, siamo al di sotto. Poi, certo, finché si tratta di postare immagini su Instagram o Facebook la fotocamera è eccellente, ma da PC i difetti delle fotografie saltano subito all’occhio. Il modello in prova, inoltre, presenta un’evidente sfocatura nell’angolo in basso a destra, ma si tratta di un campione pre-vendita. Conclusioni Alcune foto scattate con HTC One. Pe vedere l’ingrandimento e i dettagli, cliccate su ciascuna immagine mente, le pagine web si caricano in un attimo grazie alla connettività LTE e alla velocità del rendering del browser e l’unica cosa che possiamo lamentare è ancora quel lievissimo ritardo che si avverte durante lo zoom o lo scrolling di una pagina web rispetto al nostro tocco, lag che avvertiamo solo nell’interfaccia del browser e da nessun’altra parte. Il display è poi meraviglioso sia per risoluzione sia per resa cromatica. Difficile dire quanto sia davvero apprezzabile la risoluzione Full HD rispetto a uno schermo 720p su queste dimensioni, di certo i font appaiono bellissimi e il quadro piacevolmente compatto e senza la minima percezione dei pixel che a occhio nudo in pratica non sono visibili. I colori sono forse un po’ freddi, ma luminosità e rapporto di contrasto non fanno rimpiangere troppo l’OLED: la compattezza che riesce a offrire questo display LCD è esemplare e i colori brillanti al punto giusto, senza strafare ma in grado di colpire. Il telefono ci è parso sempre reattivo e velocissimo anche dopo diverse ore di utilizzo e con molte applicazioni aperte, segno anche della potenza del nuovo processore Qualcomm. Giochi dalla grafica 3D come Dead Trigger, anche sullo schermo Full HD dell’HTC One e con il dettaglio grafico al massimo, mostrano un ele- vatissimo frame rate senza il minimo segno di cedimento. Con i giochi e con i video possiamo, poi, apprezzare l’indovinata idea di dotare la cornice frontale di altoparlanti stereo: la potenza, come si può immaginare, non è sbalorditiva, ma il fatto di avere i diffusori rivolti verso di noi fa una differenza non da poco e grazie anche alla buona rigidità del telaio la qualità audio è sorprendentemente buona per uno smartphone. Buona anche la durata della batteria. Intendiamoci, anche con HTC One arriviamo a fine giornata e a seconda dell’utilizzo magari anche alla mattina dopo, il tutto con LTE attivato, ma nulla più. Rispetto però ai problemi di autonomia che avevamo avuto con l’HTC One X, ad esempio, qui siamo su un altro pianeta. L’aspetto più critico è, invece, paradossalmente quello della fotocamera su cui punta molto HTC. La fotocamera dell’HTC One convince dal punto di vista cromatico e, come da aspettative, riesce a scattare in condizioni di luminosità dove gli altri smartphone riescono a riprendere solo rumore. Il problema è che l’elaborazione che viene effettuata sull’immagine in torna al sommario Sbavature della fotocamera a parte, che però potrebbero essere risolte con un aggiornamento software, l’HTC One è senza dubbio uno dei migliori smartphone che HTC abbia mai prodotto, ma anche uno dei migliori smartphone Android del momento se non il migliore in assoluto. Il display è spettacolare, il design è curatissimo e, anche se il “bello” è una questione di gusti personali, i materiali e la costruzione non hanno pari nella concorrenza. L’interfaccia è in grado di offrire qualcosa di diverso ma senza appesantire e segna un deciso passo in avanti rispetto a quanto fatto negli anni passati da HTC e il processore offre prestazioni di assoluto rilievo. Aggiungiamoci, poi, anche la velocità dell’LTE e tutto quello che possiamo chiedere oggi a uno smartphone e abbiamo una delle migliori proposte Android dell’anno. HTC One estratto da dday.it n.67 / 8 aprile 2013 tEST Display da 8 pollici, scocca posteriore in alluminio, meno di 1 centimetro di spessore, 440 grammi di peso Archos 80 Titanium, buon punto di partenza Caratteristiche pensate per chi vuole un prodotto curato e affidabile, ma non un top di gamma Tutto al prezzo di soli 169 euro, e funziona bene: Archos 80 Titanium è un buon “primo tablet” di Emanuele villa olte persone temporeggiano sull’acquisto del primo tablet poiché non sono sicure di poterlo/volerlo poi sfruttare con continuità: d’altronde, dovendo mettere in conto una spesa di 300/400 o più euro, si tratta di una preoccupazione più che legittima. Da qui il successo delle soluzioni low cost, che non offrono le medesime prestazioni, attenzione al design e disponibilità di accessori dei modelli di alta gamma, ma rappresentano un punto d’accesso quanto mai conveniente nella categoria: il modello che proviamo in questa sede fa parte della serie Titanium di Archos, ed è in particolare la versione con schermo da 8’’, che si somma a quelli da 7’’, 9,7’’ e 10.1’’ per formare una linea completa. Gli aspetti su cui Archos punta sono caratteristiche tecniche discrete e un design curato, che ricorda soluzioni più costose: in particolare, la scocca posteriore del Titanium è completamente in alluminio, per una sensazione al tatto che ricorda quella dell’iPad, lo spessore è contenuto (appena 9,9 mm) e il peso, pur contenuto (440 grammi) fa sì che l’apparecchio trasmetta una piacevole sensazione di solidità. Tutto questo per 169 euro, IVA compresa. M Dotazione, rispetta le aspettative Nonostante il look di alta gamma, non dobbiamo dimenticare che Titanium 80 vuole essere un tablet orientato alla convenienza: il processore è il tipico Cortex A9 dual core da 1.6 GHz, supportato da una GPU quad core Mali 400, il torna al sommario tutto con 1 GB di RAM e 8 GB di storage integrati (comunque espandibili con microSD fino a 64 GB), il display è un 8’’ in formato 4:3 da 1024x768, la stessa risoluzione dell’iPad Mini, ma soprattutto (cosa tutt’altro che scontata) è un IPS, con una buona qualità visiva e un angolo visuale decisamente esteso. Buona la presenza delle due fotocamere, ma su quella principale si sarebbe potuto fare di meglio, essendo vincolata a 2 Megapixel, e non male la dotazione di connessioni: oltre all’immancabile micro USB, troviamo anche il micro SD per l’espansione di memoria e il mini HDMI, ma il cavo di conversione micro HDMI/HDMI è venduto come accessorio separato. Non è prevista una versione 3G di questo modello, che di conseguenza è vincolato alla connettività Wi-Fi: non vengono fornite specifiche sulla batteria integrata. Il sistema operativo è l’immancabile Android Jelly Bean: le personalizzazioni Archos sono molto limitate, ma è comunque piacevole constatare la presenza di app ad hoc per la riproduzione dei file multi- mediali, in particolare Archos Musica e Archos Video, oltre ad Archos Remote per il controllo di dispositivi domestici Archos presenti nella medesima rete Wi-Fi del tablet Android. Buon rapporto qualità/prezzo La prima sensazione di fronte a questo tablet è piacevole: il design è curato, la scocca in alluminio identifica un prodotto di buon livello e il peso di 440 grammi suggerisce un senso di solidità. Il display è migliore di altri (vedi quello dell’Acer Iconia B1), ma è nella norma: la risoluzione non particolarmente elevata rende i pixel ben visibili sul testo nella navigazione di siti non ottimizzati e nei menù di impostazione di Android e delle app, ma la leggibilità non è a rischio. Nessun problema, ovviamente, per tutte le altre attività: giochi, immagini, video tutto il resto. Il display è luminoso, offre un buon angolo visuale e i colori sono brillanti: ne è un esempio lo sfondo scelto da Archos di default, una girandola di colori riprodotti in modo fedele dal display del Titanium 80. Il tutto viene confermato dalla riproduzione di un video HD: i colori sono sempre molto accesi, brillanti, l’immagine è solida e i neri convincono; inoltre, in queste circostanze non si notano neppure i limiti di risoluzione, per cui il responso è positivo. segue a pagina 30 estratto da dday.it n.67 / 8 aprile 2013 tEST Archos 80 Titanium segue Da pagina 29 torna al sommario preinstallati in memoria, la cui riproduzione è decisamente fluida e appagante: si nota in particolare una buona profondità dei neri e una buona resa cromatica, unite a una definizione apprezzabile nonostante il downscaling. Infine, qualche considerazione sull’autonomia, un dato che, come anticipato, non figura tra le indicazioni del produttore: il processore non è tra i più onerosi e il display non è ultra-definito, il che depone a favore della durata della batteria. La resa è sostanzialmente nella norma, nel senso che con un utilizzo moderato, usandolo per lavoro e facendo qualche partita o guardando qualche video di YouTube nelle pause si supera abbondantemente la giornata di utilizzo, mentre in riproduzione video HD siamo sulle 4 ore e mezzo, dati in linea con la media degli apparecchi della medesima fascia. Probabilmente con un impiego costante e massiccio delle potenzialità grafiche con giochi 3D si scenderebbe intorno alle 3 ore, ma è anche vero che i gamer più esigenti optano per una soluzione più potente, come per esempio la stessa linea Platinum di Archos con SoC quad core. Pensato come primo tablet Giungiamo alle conclusioni: Archos Titanium 8 è un apparecchio ottimale per entrare nel mondo dei tablet, che costa poco e fa tutto quello che deve, senza problemi o particolari esitazio- Passiamo alle operazioni più comuni: come anticipato, l’Android Jelly Bean impiegato da Archos è, di fatto, la versione “liscia” del sistema operativo, sulla quale vengono precaricate alcune app proprietarie Archos. La fluidità è buona: da una semplice transizione tra le pagine dei menù al richiamo della Home durante una partita a un gioco 3D, oppure a un passaggio “intensivo” tra diverse applicazioni aperte, la macchina è sempre reattiva, senza limiti evidenti. Anche quando si gioca, poi si richiama rapidamente la Home e si naviga nelle varie pagine, la fluidità è sempre accettabile, pur notandosi in questo caso qualche microscatto. Lo scrolling delle pagine Web è fluido in ogni circostanza, anche nei siti Web non ottimizzati: in alcuni casi, soprattutto nei siti più “pesanti” o con lunghissimi scroll di pagina verticali, la reattività non è istantanea e si avverte qualche piccola incertezza (niente di particolare, comunque). Installando Chrome la reattività sugli scroll veloci migliora leggermente, permane qualche microscatto ma le differenze sono impercettibili. Passiamo ai giochi: abbiamo scaricato Dead Trigger, Drag Racing, SWAT, The Croods e Angry Birds: Star Wars ottenendo in ogni caso (ma soprattutto nel primo, più oneroso degli altri in termini grafici) una fluidità e una reattività appagante; qualche microscatto è avvertibile ma la giocabilità non ne risente, risultando sempre molto piacevole. Piuttosto, giocando si nota quanto il display 4:3 sia un’eccezione rispetto ai 16:10 della norma dei tablet Android: non essendo tutti i giochi ottimizzati per quel rapporto di forma, in taluni casi l’immagine risulta leggermente deformata, soprattutto sui cursori per lo spostamento (che anziché essere cerchi, sono ovali). In particolare, l’abbiamo notato su Dead Trigger e Drag Racing, nessun problema, invece, per The Croods e Angry Birds: Star Wars. Passare rapidamente tra le applicazioni aperte, anche durante le partite più concitate, è sempre molto rapido e non tradisce indecisioni. Come anticipato, Archos offre il suo Media Center composto da Archos Video e Archos Musica, due app basate sulla medesima impostazione grafica: si nota soprattutto la semplicità di accesso ai contenuti residenti in memoria, così come quelli presenti in Media Server/NAS esterni. L’app si usa con semplicità e non ha bisogno di configurazioni complesse: si trova il video in rete o sul dispositivo e lo si riproduce. Fine. Il tablet contiene 4 videoclip 1080p ni. Anche se all’apparenza potrebbe sembrarlo (visto il design curato e l’uso dell’alluminio), non è un top di gamma e non va valutato come tale: costa 169 euro contro i 329 dell’iPad Mini, che è più piccolo ma ha il doppio di memoria di storage. Il display non ha una risoluzione eccezionale ma è comunque IPS, il processore non è il più potente disponibile ma se la cava anche in condizioni impegnative (non aspettatevi miracoli, ma ce la fa), il video Full HD è riprodotto in modo fluido e la qualità del display è apprezzabile. Autonomia nella norma, memoria di storage un po’ strettina ma ampliabile con microSD, e c’è anche la presa HDMI, oltre alla versatilità di Android 4.1. Insomma, un apparecchio pensato per chi vuole un tablet e, pur non sentendosela di spendere cifre importanti, pretende un prodotto affidabile, ricco di contenuti e curato nel design, per lavorare e trascorrere momenti piacevoli. Se l’obiettivo è questo, Titanium 80 è una scelta davvero interessante. PREPARATI A QUALCOSA DI STRAORDINARIO Tieniti pronto! Gestire contemporaneamente più applicazioni in un’unica schermata sarà possibile grazie alla nuova funzione QSlide. Potrai prendere appunti e tenerli sempre in vista con QuickMemo 2.0. Rimarrai colpito da immagini così brillanti e definite tutte da toccare. LG Optimus G: l’unico modo per scoprirlo veramente sarà provarlo. Live without boundaries. www.lgoptimus.it Zeppelin Air Stream your music with AirPlay® Zeppelin Air estratto da dday.it Stream your music with AirPlay® n.67 / 8 aprile 2013 tEST Acer alla conquista del mercato dei tablet con un prodotto di massa. Un tablet così economico può funzionare bene? Acer Iconia B1, il tablet a poco più di 100 euro Il tablet Acer ha schermo da 7 pollici, processore dual core e 8 GB di memoria per le applicazioni Torna Zeppelin™ e questa volta con prestazioni ancora migliori. Radicali innovazioni rendono il nuovo ZeppelinAir™ più che mai il miglior diffusore per iPod®. La tecnologia AirPlay® di Apple vi permette di trasferire la musica direttamente dal vostro computer, oppure da un iPhone®, iPod Touch® o iPad®. Senza fili. Torna Zeppelin™ e questa volta con prestazioni ancora migliori. Radicali innovazioni rendono il nuovo ZeppelinAir™ più che mai il miglior diffusore per iPod®. Zeppelin e Zeppelin Air sono marchi registrati di B&W Group Ltd. AirPlay, iPod, iPhone e iPad sono marchi di Apple Inc. registrati negli Stati Uniti e in altri paesi. Zeppelin e Zeppelin Air sono marchi registrati di B&W Group Ltd. AirPlay, iPod, iPhone e iPad sono marchi di Apple Inc. registrati negli Stati Uniti e in altri paesi. www.audiogamma.it di Roberto Pezzali tablet costano troppo? Acer propone Iconia B1, un tablet che costa poco più di 100 euro e promette di fare tutto quello che fanno gli altri tablet da 7”, un segmento davvero interessante in Italia: prodotti di questo tipo nei punti vendita della grande distribuzione si vendono tantissimo, ma se parliamo in particolare di prodotti low cost, spesso si tratta di tablet con performance davvero basse. Acer ci mette la faccia e il brand: se proprio si vuole un tablet da spendere poco, meglio prenderne uno di un marchio conosciuto e affidabile. Iconia B1 è semplice: schermo da 7”, processore dual core, 512 MB di RAM e 8 GB di memoria espandibile a 32 GB con lo slot SD integrato. A fare da contorno troviamo Android Jelly Bean in una versione praticamente “liscia”, dove le personalizzazioni di Acer sono davvero minime. Dal B1 ovviamente non ci aspettiamo le prestazioni di un Nexus 7, che può ancora essere considerato la prima scelta nella categoria dei 7”, ma speriamo comunque in una buona autonomia e in un discreto livello di potenza, almeno quanto basta per utilizzare le app più comuni e qualche gioco in 3D. Costruzione low cost ma robusta La parola d’ordine ovviamente è risparmio, anche se il nuovo B1 non è costruito affatto male: anzi, sembra anche abbastanza resistente. Sotto il profilo del design non sono stati fatti miracoli: l’unico segno distintivo è l’angolino blu con il brand Iconia e il profilo attorno alla cornice, anch’esso blu. La cornice è stondata e facilita la presa con una mano sola, ma il lato posteriore è completamente liscio e privo di grip. Acer non ha ovviamente inserito una fotocamera sul retro, ma ha tenuto solo una piccola camera frontale nell’angolo da 0.3 Megapixel e si è limitata a aggiungere nella parte bassa la porta micro USB per la ricarica e il caricamento di eventuali contenuti. Oltre a ciò, troviamo lo slot microSD protetto da un piccolo sportello plastico. La parte frontale è ovviamente occupata dal display, elemento che rappresenta probabilmente l’anello debole della catena. Acer ha, infatti, scelto di utilizzare uno schermo da 7” in formato 17:10 da soli 1.024x600 pixel, e se la risoluzione già non appare elevata, quello che ci piace ancora meno è l’angolo di visione molto forzato. Il display dell’Iconia B1, infatti, è un display di tipo TN che per il particolare orientamento dei pixel funziona www.audiogamma.it torna al sommario I La tecnologia AirPlay® di Apple vi permette di trasferire la musica direttamente dal vostro computer, oppure da un iPhone®, iPod Touch® o iPad®. Senza fili. solo se guardato dal centro. Una situazione poco fastidiosa in modalità Portrait, ma che in modalità Landscape quando guardiamo un video o quando giochiamo ci obbliga a controllare molto l’inclinazione, e bastano pochi gradi per rendere l’immagine “invisibile” nel vero senso della parola. Le prestazioni non deludono lo schermo sì Potenza, qualità di visione e autonomia: sono questi i tre punti fondamentali che abbiamo toccato con la nostra prova. Siamo ovviamente consapevoli del prezzo di listino di questo tablet e sappiamo che non possiamo nemmeno pretendere troppo da un prodotto che online si trova anche a meno di 100 euro per la versione da 8 GB e che costa 139 euro di listino per la versione da 16 GB, tuttavia da Acer ci si aspetta (giustamente) qualcosa in più dei vari prodotti no-brand. Partiamo dalla batteria: rispetto al Nexus 7, Acer ha usato una batteria molto meno potente, 2720 mAh, ma anche il processore usato consuma meno. In modalità Video playback siamo riusciti ad arrivare a circa 4 ore e 30 minuti, mentre navigando in Wi-Fi abbiamo sfiorato le 5 ore. Se si utilizza il tablet a pieno carico, con un gioco in 3D ad esempio, si raggiungono le due ore e mezza. Le performance sono comunque buone: con un processore dual core Cortex A9 e 512 MB di RAM, l’Iconia B1 riesce a gestire senza problemi sia le normali operazioni sia il gaming, anche quello un po’ più impegnativo: abbiamo provato Real Racing, Angry Birds e altri giochi noti per Android e in tutti i casi il B1 non ha deluso. Non è un tablet da gioco, non ha le prestazioni di un Nexus 7, ma la navigazione e le operazioni principali sono sufficientemente fluide. Acer ha inserito nel B1 anche il GPS, un po’ lento nel fix ma utile per una navigazione di base. Passando alla personalizzazione del sistema operativo: dopo l’ultimo aggiornamento di Jelly Bean 4.1.2, Acer ha inserito nel B1 la sua piattaforma Acer Cloud, ma oltre a questo non ci sono altre persegue a pagina 33 18-07-2012 15:32 Pagina 1 133_bw_zeppelin_air_eisa_pgp_ddy.qxp:- Air your tunes mobile Amazon pensa al tablet senza CPU e batteria HTC One è “impossibile” daZeppelin riparare Air Una nuova tecnologia permetterà di realizzare tablet “tutto schermo” Un trasmettitore “invierà” hardware e carica mediante segnale wireless Zeppelin Air sono integrati processore e batteria, il quale è in grado di trasferire Wireonostante gli immensi sforzi less sia il segnale dati sia l’energia tecnologici, difficilmente nel- necessaria al display. Jeff Bezos ha l’immediato futuro si riuscirà immaginato questa tecnologia in di Apple vi permette La tecnologia AirPlay orna Zeppelin e questa volta con prestazioni ancora a produrre dispositivi portatili in di trasfe-casa, dove tanti dispositivi possono rire la musica direttamente dal vostro computer, opmigliori. Radicali innovazioni rendono il nuovo Zeppure da un iPhone , iPod Touch o iPad . Senza fili. pelinAir più che mai il miglior diffusore per iPod . grado di dipendere in maniera tra- essere connessi a un’unica “sorgenscurabile dalle potenzialità della te”, oppure in un campus universibatteria. Queste ultime saranno più complesse e più efficienti, ma ci sawww.audiogamma.it ranno sempre e molto difficilmente ne potremo fare a meno. Amazon tuttavia non sembra essere dello stesso avviso. Il CEO dell’azienda, Jeff Bezos, ha infatti registrato - insieme a un suo collaboratore - un brevetto che potrebbe rivoluzionare il modo di con cepire i dispositivi portatili. Si parla di tablet in grado di funzionare senza CPU e batteria, praticamente dei display stand alone capaci di fare tutto quello che fanno le attuali tavolette. Tutto questo sarà possibile grazie a un “trasmettitore” nel quale ® Stream your music with AirPlay di Vittorio Romano barassi ™ ® ® ® ® Pagina 1 n.67 / 8 aprile 2013 mobile Jeff Bezos, CEO di Amazon, ha pensato a un uso domestico o universitario N 15:32 Air your tunes estratto da dday.it ™ 18-07-2012 ® Anche HTC One è finito sotto ® tario, in cui tutti gli studenti potranStream your music with AirPlay la lente d’ingrandimento di no portarsi dietro sottili tavolette iFixit. L’esito è netto: 1 su 10, (al posto dei libri) senza il bisogno il che significa che HTC One di preoccuparsi della carica o della è praticamente impossibile potenza di calcolo. Gli sviluppi cui da aprire per una riparazioLa tecnologia AirPlay di Apple vi permette di trasfe Torna Zeppelin e questa volta con prestazioni ancora questa tecnologia potrebbe andaremigliori. ne fai da te. I tecnici di iFixit rire la musica direttamente dal vostro computer, op Radicali innovazioni rendono il nuovo Zeppure da un iPhone , iPod Touch o iPad . Senza fil mai il miglior diffusore per iPod . incontro sono davvero molteplici;pelinAir più cheritengono sia “molto, molto pronti per un Kindle solo schermo? difficile” (forse impossi- Zeppelin e Zeppelin Air sono marchi registrati di B&W Group Ltd. AirPlay, iPod, iPhone e iPad sono marchi di Apple Inc. registrati negli Stati Uniti e in altri paesi. ® ™ ™ ® ® ® bile?) aprire il dispositivo senza danneggiare la scocca www.audiogamma.it posteriore. Questo rende ogni componente estremamente difficile da sostituire/riparare”. Sempre citando iFixit, la batteria è “sepolta” sotto la motherboard e incollata al frame, e il display non può essere sostituito senza dover rimuovere il case posteriore, il che rende un vero e proprio incubo la riparazione più comune in assoluto, il display rotto/scheggiato. iFixit ce l’ha fatta, ma come si può notare dalla guida, è stata davvero dura. Don’t Try this at Home! Zeppelin e Zeppelin Air sono marchi registrati di B&W Group Ltd. AirPlay, iPod, iPhone e iPad sono marchi di Apple Inc. registrati negli Stati Uniti e in altri pae tEST Acer Iconia B1 segue Da pagina 32 sonalizzazioni da segnalare se non l’assenza del classico pannello notifiche dei tablet Android nell’angolo in basso a destra, sostituito dalle classiche notifiche dell’ambiente Android per smartphone. L’Iconia B1 sembra più uno smartphone grande come impostazione che un tablet, anche se alla fine, all’atto pratico, cambia davvero poco. L’unico aspetto che meritava più attenzione è lo schermo: uno schermo di tipo IPS rispetto a un più tradizionale TN avrebbe spostato il prezzo del prodotto, ma non sono tanto i 170 dpi o il formato 17:10 a prestare il fianco alle critiche quanto l’angolo di visione. Le foto a destra parlano chiaro: se su un asse la gestione dell’angolo di visione è stabile, sull’altro c’è un angolo che rende l’immagine inguardabile, invertita. Gli schermi di questo tipo sono molto frequenti (si usa anche sul MacBook Air), ma su un tablet il cambiamento di luminosità a seconda dell’angolo di visione è più evidente. torna al sommario Tablet a 100 euro, è un affare? Un tablet venduto a poco più di 100 euro, deve costare molto meno in fase di produzione e progettazione, e Acer è stata attentissima a ogni aspetto cercando di risparmiare il più possibile sui componenti senza però rinunciare a un livello di performance ed esperienza d’uso accettabile. Chi è abituato a un tablet di livello superiore non può di certo apprezzare questo B1, ma chi è stato “scottato” da tablet a bassissimo prezzo pieni di problemi sarà felice di un prodotto che costa poco e funziona bene, con un’autonomia sufficiente e possibilità di usare giochi che non siano i classici rompicapo in 2D. La presenza dello ® slot SD, inoltre, permette di installare una card microSD da 16 GB a pochi euro, anche se forse l’investimento per il modello da 16 GB toglie ogni preoccupazione. n_air_eisa_pgp_ddy.qxp:- Zeppelin Air Stream your music with AirPlay® Zeppelin Air estratto da dday.it Stream your music with AirPlay® n.67 / 8 aprile 2013 tEST In prova Archos GamePad, un tablet Android da 7” con controlli tradizionali per giocare come su una vera console Archos GamePad, il gioco vale la candela? Torna Zeppelin™ e questa volta con prestazioni ancora migliori. Radicali innovazioni rendono il nuovo ZeppelinAir™ più che mai il miglior diffusore per iPod®. La tecnologia AirPlay® di Apple vi permette di trasferire la musica direttamente dal vostro computer, oppure da un iPhone®, iPod Touch® o iPad®. Senza fili. Torna Zeppelin™ e questa volta con prestazioni ancora migliori. Radicali innovazioni rendono il nuovo ZeppelinAir™ più che mai il miglior diffusore per iPod®. La tecnologia AirPlay® di Apple vi permette di trasferire la musica direttamente dal vostro computer, oppure da un iPhone®, iPod Touch® o iPad®. Senza fili. Il prezzo è allettante, Gamepad è in vendita a 149 euro, ma bisogna mettere in conto alcune rinunce Zeppelin e Zeppelin Air sono marchi registrati di B&W Group Ltd. AirPlay, iPod, iPhone e iPad sono marchi di Apple Inc. registrati negli Stati Uniti e in altri paesi. Zeppelin e Zeppelin Air sono marchi registrati di B&W Group Ltd. AirPlay, iPod, iPhone e iPad sono marchi di Apple Inc. registrati negli Stati Uniti e in altri paesi. www.audiogamma.it www.audiogamma.it S di Roberto Pezzali econdo una indagine effettuata da Flurry gli utenti spendono quasi la metà del loro tempo, con in mano un tablet o uno smartphone, a giocare. La voglia di sfruttare al massimo i giochi low cost per dispositivi mobile ha creato fenomeni come Ouya, Project Shield e proprio GamePad, il tablet console Archos che ci apprestiamo a provare. GamePad è un tablet da 7” trasformato in console da gioco con i comandi analogici posizionati ai lati, è arrivato nei negozi in questi giorni a 149 euro, un prezzo molto allettante. Ma si riesce davvero a giocare con il GamePad? Scopriamolo insieme. Un normale tablet da 7”… torna al sommario Archos per il GamePad non ha certo utilizzato hardware d’eccezione, anche se le prestazioni sono allineate a quelle di molti tablet di fascia medio bassa. Partiamo dallo schermo, un LCD da 7” con tecnologia TN dotato di un angolo di visione ridotto. Forse Archos ha voluto risparmiare, noi invece preferiamo credere che la scelta è caduta su un TN per il suo tempo di risposta ridotto rispetto ad un display IPS. Non è però l’angolo di visione a preoccupare, ma piuttosto le performance del display: la risoluzione di 1024 x 600 è abbastanza bassa e il filtro frontale riflette la luce in modo particolare, a tratti fastidioso. Con Android 4.1 a bordo GamePad è comunque decisamente reattivo, merito anche del processore dual core da 1.5 Ghz, supportato da 1 GB di RAM e da una GPU Mali 400. La GPU, trattandosi di una console da gioco portatile, non è certo il massimo in termini di innovazione ma non si comporta male su questa risoluzione di schermo. Purtroppo l’hardware non è compatibile con molti top games per Android, ci riferiamo ad esempio a Max Payne o a GTA. La memoria interna poi è di soli 8 GB, circa 6 dei quali sono disponibili: bastano 8 giochi da 400 MB per riempirla, ma fortunatamente Archos ha dotato il GamePad di uno slot microSD per l’espansione. Lato connessioni: ci sono un’uscita cuffie, il micro USB e un’uscita HDMI configurabile da menu per gestire diverse risoluzioni. All’interno non manca la connessione Wi-Fi, GamePad invece è privo di Bluetooth e di GPS. Lo chassis è realizzato in materiale plastico, abbastanza economico ma non certo delicato: dal punto di vista costruttivo gli unici elementi criticabili sono i due speaker messi esattamente nella posizione che viene occupata dal palmo delle mani quando impugniamo il GamePad per giocare, e ovviamente le prestazioni ne risentono. Sul frontale trova spazio anche una piccola fotocamera: la qualità però è pessima. Per quanto riguarda Android, sul GamePad troviamo una distribuzione Jelly Bean liscia, senza troppe personalizzazioni: le uniche aggiunte sono Archos Music, Archos Video, Archos Remote e il Mapping Tool che serve per gestire i comandi fisici emulando quelli a schermo. Archos promette una autonomia di circa 8 ore, ma la piccola batteria dura molto meno: se si gioca tanto non si arriva alle tre ore. L’ergonomia è davvero scarsa A lato dello schermo da 7” Archos ha posizionato i comandi di gioco, cercando di ricostruire quelli di una console: due controller analogici, i classici D-Pad per i movimenti, due trigger nella parte alta e altri tasti secondari. Una dotazione completa, ma l’ergonomia è davvero pessima: la distanza tra i due pad e i trigger superiori è talmente elevata che nemmeno chi ha mani molto grosse riuscirebbe a gestire entrambi senza scomporsi. La posizione è sicuramente sbagliata e forse sarebbe stato meglio sistemarli sul retro. A questo si aggiungono anche i tasti direzionali separati: andare in diagonale è praticamente impossibile. Bene gli emulatori Gestire i comandi fisici su giochi che sono stati studiati per il touchscreen non è affatto semplice. Sony ci ha provato con Xperia Play ed è stato un buco nell’acqua, anche se con le sue modifiche i giochi certificati funzionavano decisamente bene. Archos non è Sony e quindi si è dovuta arrangiare: ha creato un software di emulazione che permette di assegnare i tasti fisici a zone dello schermo. Per rendere la cosa più semplice all’interno del software sono caricati i profili per circa 250 giochi tra i più noti, ma è possibile costruire profili personalizzati. L’operazione è semplicissima se i comandi del gioco non sono altro che “bottoni” da premere, un po’ meno se sono zone sensibili da toccare: l’emulazione dei controller analogici, infatti, è quella più difficile da gestire. Abbiamo provato alcuni dei giochi più noti, da Dead Trigger a Mass Effect Infiltrator e in tutti i casi il sistema ha caricato il profilo preimpostato che offre una resa quasi discreta. Le performance non sono però impeccabili, anzi: in molti casi all’impossibilità di ottenere un controllo preciso del mirino si sommano rallentamenti del gioco e crash vari. Se lo scopo di GamePad era trasformare il tablet in una piccola PS Vita Archos ha fallito: molti giochi non vanno, e quelli che vanno fanno perdere la pazienza a chi gioca, tanto da far preferire di nuovo lo scomodo schermo touch. Non tutto però è da buttare: GamePad funziona incredibilmente bene con gli emulatori di Nintendo 64 e di altre vecchie console, ma è una magra consolazione. Dopo il fallimento di Sony con Xperia Play anche Archos si scontra contro il muro del gaming Android e si fa solo male. Ora mancano Ouya e Project Shield: incidente a catena? n_air_eisa_pgp_ddy.qxp:- 18-07-2012 15:32 Pagina 1 133_bw_zeppelin_air_eisa_pgp_ddy.qxp:- Air your tunes 18-07-2012 15:32 Pagina 1 Air your tunes estratto da dday.it n.67 / 8 aprile 2013 tEST Bella dentro e fuori, la mirrorless Fujifilm grazie al sensore e all’obiettivo in dotazione promette una qualità da urlo Fujifilm X-E1, qualità (quasi) da Full Frame La X-E1 si rivela un’ottima scelta per gli utenti evoluti e per chi vuole azzardare qualcosa in più Zeppelin Air Zeppelin Air ® di Roberto Pezzali Stream your music with AirPlay F Stream your music with AirPlay® ujifilm ha iniziato da qualche anno un lungo processo di rinnovamento che ha riportato all’azienda, famosa per le sue bridge, una certa vi permette di trasfe- di fascia La tecnologiadelle AirPlay di Apple orna Zeppelin e questa volta con prestazioni ancora fama anche nel campo fotocamere rire la musica direttamente dal vostro computer, opmigliori. Radicali innovazioni rendono il nuovo Zepda un iPhone , iPod Touch o iPad . Senza fili. pelinAir più che mai il miglior diffusore per iPod . alta. Il progetto è pure l’ambiziosa serie X, nata con la X100 sviluppata su diversi modelli per soddisfare fasce di utenza e di prezzo differenti. I modelli più significativi della serie X sono due: la X100 (ora www.audiogamma.it X100s) e la X-Pro1. La prima è una compatta con sensore APS-C e ottica fissa per veri appassionati, la seconda è la prima mirrorless con sensore X-Trans CMOS e mirino ibrido. Dalla fusione delle due fotocamere nasce la nuova X-E1, la prima mirrorless versatile che si rivolge a tutti, dai fotografi alle prime armi a chi invece vuole osare di più. Per la X-E1 Fujifilm ha, infatti, preparato un’ottica zoom 18-55 da affiancare alle altre ottiche già presenti tutte fisse; uno strappo alla regola necessario per aprire la X-E1 al grande pubblico che si può trovare a disagio con una sola ottica e focale fissa. La X-E1 è molto simile alla X-Pro1, con la quale condivide il sensore X-Trans CMOS da 16 Megapixel in formato APS-C e la struttura del corpo macchina, anche se in questo caso al posto del costoso mirino ottico si è scelto di utilizzare un mirino elettronico OLED ad alta risoluzione. Le funzioni sono quelle di una fotocamera di fascia alta: moltissime soluzioni di scatto, flash integrato, controlli manuali e ovviamente ripresa video HD, anche se come vedremo è la fotografia il punto forte della nuova Fujifilm. ™ Torna Zeppelin™ e questa volta con prestazioni ancora migliori. Radicali innovazioni rendono il nuovo ZeppelinAir™ più che mai il miglior diffusore per iPod®. ® ® ® ® ® Zeppelin e Zeppelin Air sono marchi registrati di B&W Group Ltd. AirPlay, iPod, iPhone e iPad sono marchi di Apple Inc. registrati negli Stati Uniti e in altri paesi. Il fascino del vintage Fujifilm ha scelto, fin dalla X100, di utilizzare un look tutt’altro che moderno, una scelta che si è rivelata vincente. Come le sue “sorelle”, anche la X-E1 è una fotocamera di cui ci si innamora a prima vista: il corpo macchina è massiccio, realizzato in lega di magnesio e alluminio con un buon grip torna al sommario La tecnologia AirPlay® di Apple vi permette di trasfe rire la musica direttamente dal vostro computer, op pure da un iPhone®, iPod Touch® o iPad®. Senza fil Zeppelin e Zeppelin Air sono marchi registrati di B&W Group Ltd. AirPlay, iPod, iPhone e iPad sono marchi di Apple Inc. registrati negli Stati Uniti e in altri pae www.audiogamma.it ™ e un buon bilanciamento dei pesi. Il retro mostra una realizzazione è un po’ più economica, con una placca di plastica finita a finta pelle per migliorare il grip. Fujifilm ha deciso di utilizzare il maggior numero possibile di ghiere per gestire le funzioni di scatto, una scelta più comoda rispetto a molte altre fotocamere dove per cambiare un parametro si deve per forza passare da menù. Nella parte alta troviamo, quindi, una grandissima ghiera dei tempi con possibilità di impostare l’automatico, la compensazione dell’esposizione e un tasto di scatto vecchio stile con la leva di accensione in metallo integrata. La fattura delle ghiere è pregevole: la resistenza alla rotazione è calibrata al punto giusto ed è davvero difficile ruotarle inavvertitamente. Ottima e intuitiva la disposizione delle ghiere sul retro: a portata di pollice troviamo quella piccola per regolare i diaframmi, così come anche il tasto per l’accesso ai quick setting, ovvero alle impostazioni veloci. Fujifilm ha fatto uso di ghiere e interruttori anche per altre regolazioni principali: quella per la messa a fuoco, ad esempio, è un selettore a tre vie posizionato nella zona frontale. La X-E1 è un prodotto completo: il flash è infatti integrato, anche se è disponibile il socket per un flash esterno e per altri accessori. La zona posteriore è simile alla X-Pro1 anche se è proprio qui che si vedono i maggiori cambiamenti: lo schermo LCD, fisso, è da 2.8” e 460.000 punti contro i 3” e 1.3 milioni di punti del- la X-Pro 1, mentre l’oculare utilizza uno schermo OLED da 2.4 milioni di punti rispetto all’LCD usato dalla X-Pro 1. Sul modello di punta il mirino era ibrido, ottico e elettronico, sulla X-E1 Fujifilm ha usato un mirino elettronico migliore. La copertura è del 100%, la resa è davvero molto buona anche se non può ancora rivaleggiare con un mirino ottico tradizionale: la risoluzione c’è, la tenuta ai movimenti veloci meno. Sul lato connettività Fujifilm ha finalmente integrato un ingresso per microfono esterno ma su jack da 2.5”, e questo richiede un adattatore opzionale. Manca la presa per le cuffie, utile per chi vuole usare la fotocamera per registrare i video. L’obiettivo fa la differenza Rispetto ad altre mirroless, la X-E1 può contare su un obiettivo in kit di altissimo livello che è parte integrante del corpo macchina; ad esempio, la gestione dei diaframmi, tra automatico o manuale, non è posizionata sul retro della fotocamera con la ghiera ma direttamente sull’ottica. L’utente alle prime armi abituato alle reflex entry level potrebbe trovarsi un po’ disorientato, ma la logica della X-E1 è semplice: non c’è una ghiera con i modi manuale, priorità diaframmi o priorità tempi, ma agendo sulla ghiera dei tempi si può scegliere se avere manuale o automatico e la stessa cosa si fa con i diaframmi sull’ottica. Sempre sull’ottica troviamo anche la possibilità di attivare lo stabilizzatore. Tornando all’obiettivo l’XF 18-55mm F2.8-4 R OIS LM è un piccolo capolavoro, un’ottica che pesa segue a pagina 36 Zeppelin Air Stream your music with AirPlay® Zeppelin Air estratto da dday.it Stream your music with AirPlay® n.67 / 8 aprile 2013 tEST Fujifilm X-E1 Torna Zeppelin™ e questa volta con prestazioni ancora migliori. Radicali segue innovazioni il nuovo Zep- Darendono pagina 35 pelinAir™ più che mai il miglior diffusore per iPod®. La tecnologia AirPlay® di Apple vi permette di trasferire la musica direttamente dal vostro computer, oppure da un iPhone®, iPod Touch® o iPad®. Senza fili. Torna Zeppelin™ e questa volta con prestazioni ancora migliori. Radicali innovazioni rendono il nuovo ZeppelinAir™ più che mai il miglior diffusore per iPod®. praticamente quanto la fotocamera e offre una definizione e una qualità al centro e ai bordi da prima www.audiogamma.it della classe. Sulla X-E1 possono essere ovviamente montate anche tutte le ottiche fisse della serie XF e anche ottiche Leica con l’apposito adattatore. La roadmap di obiettivi XF prevede altre ottiche zoom, tra le quali un 10-24 F4 e un 55-200. Zeppelin e Zeppelin Air sono marchi registrati di B&W Group Ltd. AirPlay, iPod, iPhone e iPad sono marchi di Apple Inc. registrati negli Stati Uniti e in altri paesi. La tecnologia AirPlay® di Apple vi permette di trasferire la musica direttamente dal vostro computer, oppure da un iPhone®, iPod Touch® o iPad®. Senza fili. Zeppelin e Zeppelin Air sono marchi registrati di B&W Group Ltd. AirPlay, iPod, iPhone e iPad sono marchi di Apple Inc. registrati negli Stati Uniti e in altri paesi. www.audiogamma.it Il sensore è incredibile Uno scatto ottenuto con la Fujifilm X-E1, altre immagni sono disponibili qui . torna al sommario sensore X-Trans arriva anche Adobe: l’ultima beta di Camera Raw infatti integra una migliore gestione del sistema di demosaicizzazione dei RAW prodotti dalle fotocamere Fujifilm, un punto che fino ad oggi era stato un po’ trascurato. Fujifilm ha realizzato una macchina davvero molto interessante; la X-E1 ha tuttavia ancora ampi margini di miglioramento. Sul fronte dell’ergonomia la disposizione delle ghiere, il grip e la gestione delle varie funzionalità è stata studiata molto bene e soprattutto viene costantemente migliorata con aggiornamenti firmware che ascoltano i suggerimenti della community. Rispetto a una reflex, però, la X-E1 paga non tanto l’assenza di mirino ottico (quello elettronico in molti casi genera troppe scie, soprattutto sugli spostamenti veloci) ma un sistema autofocus che ancora non è impeccabile. Con l’ultimo aggiornamento firmware la velocità di messa a fuoco in situazione standard, quindi scena ben illuminata, è stata migliorata molto e la X-E1 raggiunge le performance delle migliori mirrorless, ma non vale la stessa considerazione in situazioni più difficili, con poca luce o scarso contrasto: in questi casi la correzione manuale è d’obbligo. A Las Vegas Fujifilm ha presentato la X100S che utilizza un sensore X-Trans CMOS II, e la vera novità di questo sensore, sempre in formato APS-C, è la presenza a bordo dei sensori di messa a fuoco a rilevamento di fase. Grazie all’abbinamento con il nuovo processore EXR Processing Pro Image II, Fujifilm promette l’autofocus più veloce al mondo (ma lo abbiamo sentito dire da tutti i produttori di fotocamere mirrorless) con 0.08 secondi di tempo di messa a fuoco. Una X-E2 con questo sistema potrebbe essere una vera killer camera. Quello che però stupisce di più della X-E1 è la tenuta sugli alti ISO, la X-E1 anche spinta al massimo non genera praticamente rumore e passando dal RAW si riesce a contenere ancora di più la grana. Si tratta comunque di una grana piacevole, più naturale di quella di altre fotocamere digitali con sensore APS-C. Fujifilm snobba il video La X-E1 riprende video, ma sembra davvero che questa feature sia stata aggiunta da Fuji solo perché ormai tutte le fotocamere lo fanno. La modalità video, infatti, va richiamata da menù e Fuijifilm non si è sforzata troppo per renderla completa e fruibile come l’eccellente sezione fotografica. La X-E1 riprende video a 1080p e 720p ma solo a 24 fps, comprime tutto in H.264 e non è possibile neppure variare il rapporto di compressione per scegliere la qualità. All’interno dei menù si possono gestire alcune personalizzazioni come il bilanciamento del bianco, ma è davvero poca cosa. Una mirrorless per grandi foto Le mirrorless stanno facendo passi da gigante: Sony, Panasonic, Fujifilm e gli altri produttori hanno messo in campo prodotti che possono competere con le reflex sul piano della qualità. Fujifilm con la X-E1 e la sua ottica dedicata (1.349 euro di listino, attualmente in vendita a circa 1.150 euro) ha realizzato un piccolo capolavoro, una fotocamera capace di foto eccezionali praticamente in ogni situazione e capace di tener testa a una reflex Full Frame sul contenimento del rumore quando si spinge sugli ISO. Non è però una macchina per tutti: è una fotocamera destinata a un particolare tipo di utente che predilige la fotografia di “strada”, il ritratto, la foto naturalistica e di paesaggio, priva di funzioni particolari e con un reparto video un po’ sotto tono. L’assenza di molte funzioni automatizzate la rende una fotocamera particolarmente adatta a chi scatta in manuale o in assistito, un utente quindi già più evoluto o che vuole azzardare qualcosa in più. La concorrente più vicina alla X-E1 è la NEX-6 di Sony, fotocamera eccellente con mirino elettronico che grazie a numerose funzioni automatiche si rivolge a un consumatore un po’ meno pratico. In ogni caso la X-E1 è un acquisto sicuro, grazie anche a una roadmap di ottiche davvero interessante e a un attento servizio di supporto. Già lo scorso anno Fujifilm lanciò una provocazione dichiarando che il sensore CMOS X-Trans garantisce una qualità d’immagine superiore a quella di una Full Frame, ed effettivamente dopo qualche scatto con la X-E1 e la Canon EOS 6D dobbiamo dire che la X-E1 può giocare la partita senza problemi. Il Full Frame ha ancora i suoi vantaggi, ma se guardiamo alla pulizia dell’immagine ad alte sensibilità e alla possibilità di recupero dei dettagli e delle luci con i file RAW, la X-E1 permette di raggiungere prestazioni incredibili per una mirrorless. Rispetto alle altre fotocamere compatte, Fujifilm ha il vantaggio delle ottiche XF, obiettivi con una qualità elevatissima che possono competere con ottiche “Prime” dal costo anche doppio. E, come abbiamo già detto, con il 18-55 ha fatto un lavoro superbo: a poco più di 1000 euro il kit composto da X-E1 e 1855 offre performance raggiungibili in ambito reflex spendendo il doppio. A supportare la qualità fotografica ottenibile con il n_air_eisa_pgp_ddy.qxp:- 18-07-2012 15:32 Pagina 1 133_bw_zeppelin_air_eisa_pgp_ddy.qxp:- Air your tunes 18-07-2012 15:32 Pagina 1 Air your tunes estratto da dday.it n.67 / 8 aprile 2013 tEST Qualità sonora apprezzabile: offrono buon microdettaglio, gamma bassa notevole e giusto livello di isolamento Sony NWZ-W273, musica per gente in forma Un lettore MP3/WMA integrato negli auricolari, pensato per gli sportivi e subacqueo fino a 2 metri L’abbiamo messo facile e solido Zeppelin Airalla prova, ovviamente anche in piscina. Un prodotto interessante, Zeppelin Air Stream your music with AirPlay® di Emanuele villa n lettore MP3 integrato negli auricolari, dedicato agli sportivi e che non teme l’acqua: può essere usato sotto la pioggia, sotto la permette di trasfe-Fino a 2 La tecnologia AirPlay di Apple orna Zeppelin e questa volta con prestazioni ancora dai doccia e anche nuotatori in vipiscina. rire la musica direttamente dal vostro computer, opmigliori. Radicali innovazioni rendono il nuovo Zeppure da un iPhone , iPod Touch o iPad . Senza fili. pelinAir più che mai il miglior diffusore per iPod . metri di profondità, e a patto che non sia acqua di mare, non teme nulla. Questa la finalità di NWZW273, un prodotto tanto semplice quanto utile al pubblico cui si rivolge. Semplice perché non ci www.audiogamma.it sono app, non c’è rete da configurare, più o meno complicati programmi da sincronizzare, Cloud e via dicendo: c’è semplicemente una coppia di auricolari con all’interno il lettore MP3 e un supporto da collegare al PC per la ricarica e la sincronizzazione. Fine. Rivolgendosi agli sportivi, gli auricolari sono decisamente leggeri, ma al tempo stesso devono assicurare la massima stabilità possibile: la configurazione dell’auricolare è in-ear, con una guaina protettiva in gomma per la massima aderenza e una particolare forma dell’auricolare, anch’essa rivolta alla massima stabilità possibile. I due auricolari, che compongono il lettore MP3, sono legati da un archetto in gomma che, oltre a collegarli, evita sganciamenti e cadute accidentali, mentre i controlli di riproduzione dei brani sono suddivisi sui due lati: nella fattispecie, accensione/spegnimento, play/pausa, salto traccia avanti/indietro sono sull’auricolare destro, il controllo del volume e il controllo playlist/shuffle su quello sinistro. Prima della prova vera e propria, ancora due parole sulle caratteristiche dell’apparecchio: gli auricolari garantiscono una risposta in frequenza dichiarata di 20 - 20.000 Hz, l’apparecchio è dotato di 4 GB di memoria di storage e dichiara un’autonomia di 8 ore a fronte di 1 ora e mezza per una ricarica completa. È anche disponibile, però, la ricarica rapida che assicura 1 ora di autonomia a fronte di 3 minuti di ricarica, utile per chi decide “all’ultimo” di fare un po’ di sport e si ritrova con il Walkman scarico dalla volta precedente. Sony NWZ-W273 costa 89 euro IVA inclusa. U ™ Torna Zeppelin™ e questa volta con prestazioni ancora migliori. Radicali innovazioni rendono il nuovo ZeppelinAir™ più che mai il miglior diffusore per iPod®. ® ® ® ® ® Zeppelin e Zeppelin Air sono marchi registrati di B&W Group Ltd. AirPlay, iPod, iPhone e iPad sono marchi di Apple Inc. registrati negli Stati Uniti e in altri paesi. Carica e trasferisci le canzoni in un attimo Passiamo alla prova pratica, distinguendo le fasi della preparazione e dell’utilizzo vero e proprio. Come anticipato, NWZ-W273 ha una sua dock USB dalla forma particolare per permettere il collegamento degli auricolari senza forzature che, inevitabilmente, causerebbero distorsioni nell’archetto. Collegato l’apparecchio al suo dock e questo alla presa USB del PC, l’apparecchio viene torna al sommario La tecnologia AirPlay® di Apple vi permette di trasfe rire la musica direttamente dal vostro computer, op pure da un iPhone®, iPod Touch® o iPad®. Senza fil Zeppelin e Zeppelin Air sono marchi registrati di B&W Group Ltd. AirPlay, iPod, iPhone e iPad sono marchi di Apple Inc. registrati negli Stati Uniti e in altri pae www.audiogamma.it riconosciuto come un qualsiasi strumento di archiviazione USB da 4 GB, al cui interno è inserito il software per il trasferimento e la gestione dei file musicali. Installato nel PC quest’ultimo, che è disponibile anche per Mac, è possibile operare al 100% con l’apparecchio, fermo restando che la musica può anche essere copiata nella cartella Music senza passare tramite software di gestione (che si chiama, appunto Content Transfer). Utilizzare quest’ultimo è di una semplicità disarmante: nella sua versione base, è semplicemente un’interfaccia su cui trascinare i file musicali da trasferire al dispositivo, file ma anche cartelle per mantenere un certo ordine anche nella riproduzione; ricordiamo, infatti, che il pulsante corrispondente al salto traccia, se viene premuto per più di due secondi, passa alla cartella successiva. È anche possibile realizzare vere e proprie playlist, per le quali ci si affida a Windows Media Player. Addentrandosi di più nei menù e nelle impostazioni di Content Transfer, è possibile anche impostare una cartella del PC da sincronizzare automatica- ™ Stream your music with AirPlay® mente ogni qual volta il dispositivo viene collegato al computer, e abilitare la tecnologia 12 Tone Analysis, che esamina i brani e, tramite l’inserimento automatico di metadati, permette poi alla funzione Zappin (del dispositivo) di riprodurre solo le parti più rilevanti dei brani (i ritornelli, in pratica). Ovviamente, la connessione USB determina anche la messa in carica dell’apparecchio: come anticipato, ci vogliono circa 90 minuti per ricaricarlo completamente, ma appena 3 minuti di carica offrono circa 60 minuti di autonomia musicale. Si parte: in giro, e in piscina, a suon di musica Completate le operazioni di carica e di trasferimento dei brani, il dispositivo è pronto all’uso. Considerando quanto è importante la stabilità in apparecchi come questo, indossarlo non è semplicissimo e richiede un po’ di pratica: all’inizio può venire istintivo indossarlo al contrario, ma l’instabilità che ne deriva suggerisce di consultare il libretto d’istruzioni. La prima sensazione è di buon isolamento: gli auricolari in-ear aderiscono bene e segue a pagina 38 Zeppelin Air Stream your music with AirPlay® Zeppelin Air estratto da dday.it Stream your music with AirPlay® n.67 / 8 aprile 2013 mobile Funziona anche se Facebook non è aperto. La qualità della chiamata è discreta Facebook, chiamate Voip gratis in Italia Torna Zeppelin™ e questa volta con prestazioni ancora migliori. Radicali innovazioni rendono il nuovo ZeppelinAir™ più che mai il miglior diffusore per iPod®. La tecnologia AirPlay® di Apple vi permette di trasferire la musica direttamente dal vostro computer, oppure da un iPhone®, iPod Touch® o iPad®. Senza fili. mobile Scovare la funzione in Facebook non è facile, funziona su rete 3G o Wi-Fi Zeppelin e Zeppelin Air sono marchi registrati di B&W Group Ltd. AirPlay, iPod, iPhone e iPad sono marchi di Apple Inc. registrati negli Stati Uniti e in altri paesi. www.audiogamma.it A di Roberto pezzali rrivano anche in Italia le chiamate Voip tra utenti Facebook, sia su rete 3G sia Wi-Fi: basta aver installato su tablet o smartphone l’applicazione Facebook Messenger o Facebook per iOS o Android. Annunciata a gennaio negli States, questa feature arriva finalmente anche nel nostro Paese. Non è effettivamente semplice scovare la feature della “chiamata gratis”: per effettuarla si deve andare nella chat, selezionare un utente BlackBerry 10 Phablet e tablet entro il 2014 Torna Zeppelin™ e questa volta con prestazioni ancora migliori. Radicali innovazioni rendono il nuovo ZeppelinAir™ più che mai il miglior diffusore per iPod®. La tecnologia AirPlay® di Apple vi permette di trasferire la musica direttamente dal vostro computer, oppure da un iPhone®, iPod Touch® o iPad®. Senza fili. Zeppelin e Zeppelin Air sono marchi registrati di B&W Group Ltd. AirPlay, iPod, iPhone e iPad sono marchi di Apple Inc. registrati negli Stati Uniti e in altri paesi. attivo, premere sulla “i” in alto a destra e selezionare l’opzione “Chiama Gratis”. L’applicazione funziona anche se Facebook non è aperto, in tal caso basta aver attive le push notification per ricevere l’avviso di chiamata in arrivo. La qualità della chiamata è discreta e abbiamo avvertito solo un po’ di lag, ma niente di preoccupante. Facebook si inserisce, quindi, in un settore molto delicato, quello delle chiamate Voip, forte dei suoi miliardi di utenti e della diffusione delle sue app. Una mossa questa che potrebbe costrin-www.audiogamma.it BlackBerry nei prossimi gere gli operatori telefonici a chiumesi lancerà sui mercati dere i rubinetti del Voip, iniziando a un nuovo smartphone con far pagare (e c’è chi già lo blocca) le tastiera fisica (Q10) e pare, chiamate sfruttando la rete. secondo una roadmap “rubata” pubblicata da BB10Leaks, anche un tablet (B10, display tra i 9 e gli 11’’) tra il terzo e il quarto trimestre dell’anno, un primo phablet (codename U10) tra il Q4 del 2013 e il Q1 del 2014 e un secondo phablet con tastiera fisica (R10) entro la metà del prossimo anno. tEST segue Da pagina 37 l’archetto posteriore aiuta a mantenere gli auricolari in posizione, a prescindere dal tipo e dall’intensità del movimento. Si possono fare esercizi, correre, saltellare, andare in bici, senza che il dispositivo si muova dalla propria sede: sotto questo profilo, il risultato è ottimo e l’isolamento dall’esterno quasi totale (attenzione quando si corre all’aria aperta, dunque). L’utilizzo richiede un po’ di pratica, quanto meno per memorizzare quali comandi sono presenti sull’auricolare destro e quali sul sinistro: come anticipato, la musica può essere messa in pausa (il che, però, presuppone che il dispositivo continui a consumare energia), si può saltare a brani successivi e precedenti, riprodurre in modo casuale, avanzare/retrocedere nelle cartelle e anche riprodurre, tramite funzione Zappin, solo la porzione centrale (il ritornello) dei vari brani. Non si può scorrere rapidamente all’interno di un brano: una funzione che può essere considerata accessoria in prodotti di questo tipo (difficilmente si va avanti in un brano mentre si corre o si nuota), ma in alcune circostanze sarebbe risultata sicuramente comoda. Ma in tutto questo, l’apparecchio resta sempre e saldamente al suo posto: dopo l’allenamento, la prova-doccia viene superata brillantemente. La qualità sonora è apprezzabile: una buona dose di microdettaglio e una presenza notevole della gamma bassa (tallone d’Achille di molti auricolari, soprattutti i low cost) rendono l’ascolto sempre piacevole, merito anche del buon livello di isolamento offerto. Sotto questo profilo, ricordiamo che torna al sommario in dotazione vengono forniti diversi tipi di gommini per gli auricolari: la scelta di quelli giusti è determinante ai fini della qualità sonora (soprattutto della presenza in gamma bassa), della stabilità e, soprattutto in acqua, dell’isolamento. Andiamo quindi in piscina: l’apparecchio è pensato per funzionare anche durante il nuoto, oltre a poter andare sott’acqua fino a 2 metri di profondità. Attenzione, però: parliamo di nuoto in piscina, poiché l’apparecchio non è fatto per l’acqua del mare, con la quale potrebbe danneggiarsi. Per i migliori risultati, qui bisogna davvero usare i gommini più adatti alle proprie orecchie, oltre al fatto che occorre inserire gli auricolari prima di iniziare: un minimo d’acqua entra lo stesso nelle orecchie, ma con i gommini giusti, la cosa è tollerabile. L’apparecchio rimane saldamente al suo posto, la qualità sonora percepita subisce un degrado rispetto a prima ma l’intelligibilità resta buona, il che, durante il movimento in acqua, può essere considerato più che sufficiente. Nessun problema quando immergiamo completamente la testa sott’acqua: una sensazione strana per chi non l’ha mai provata, ma la musica continua esattamente come prima, con la medesima qualità. Fino a 2 metri di profondità: oltre, meglio non provare. Proposto a un prezzo competitivo (89 euro), NWZ-W273 è una buona scelta per chi fa sport con frequenza e non vuole abbandonare la propria musica preferita: ma mentre per andare in palestra, per correre e divertirsi all’aria aperta ci sono centinaia di soluzioni (basta comprare un paio di auricolari ad hoc da abbinare al proprio smartphone), chi vuole ascoltare musica anche in condizioni meteo avverse, sotto la doccia o in acqua ha meno opzioni, e NWZ-W273 è una di queste. È facile da usare, solido, non si sgancia durante l’uso e garantisce autonomia e musicalità: avremmo preferito un’indicazione visiva del livello della carica e la possibilità di avanzare/tornare indietro rapidamente nei singoli brani, ma al di là di ciò, il prodotto è interessante, una buona soluzione per chi ama la musica e vuole averla sempre con sé. Anche sott’acqua. Sony NWZ-W273 Air your tunes Zeppelin Air Stream your music with AirPlay® Torna Zeppelin™ e questa volta con prestazioni ancora migliori. Radicali innovazioni rendono il nuovo ZeppelinAir™ più che mai il miglior diffusore per iPod®. La tecnologia AirPlay® di Apple vi permette di trasferire la musica direttamente dal vostro computer, oppure da un iPhone®, iPod Touch® o iPad®. Senza fili. Zeppelin e Zeppelin Air sono marchi registrati di B&W Group Ltd. AirPlay, iPod, iPhone e iPad sono marchi di Apple Inc. registrati negli Stati Uniti e in altri paesi. www.audiogamma.it n_air_eisa_pgp_ddy.qxp:- 18-07-2012 15:32 Pagina 1 133_bw_zeppelin_air_eisa_pgp_ddy.qxp:- Air your tunes 18-07-2012 15:32 Pagina 1 Air your tunes estratto da dday.it n.67 / 8 aprile 2013 tEST Il prezzo base del robot è di circa 1000 euro, ma sale se lo si vuole equipaggiare con i numerosi accessori extra Kenwood Cooking Chef: semplice e completo Abbiamo provato il Cooking Chef, il robot da cucina che fa tutto, dal gelato alla cottura a induzione È davvero utile se si cucina molto e se si ha poco tempo, a patto di avere sufficiente spazio in cucina Zeppelin Air Zeppelin Air Stream your music with AirPlay® di Fiammetta regis bbiamo provato il Cooking Chef, il robot da cucina di Kenwood la cui caratteristica peculiare è che, oltre ad adempiere a tutte di trasfe- cuoce a La tecnologia AirPlay di Apple vi permette orna Zeppelin e questa volta con prestazioniclassiche ancora le funzioni dell’aiutante cuoco, rire la musica direttamente dal vostro computer, opmigliori. Radicali innovazioni rendono il nuovo Zeppure da un iPhone , iPod Touch o iPad . Senza fili. pelinAir più che mai il miglior diffusore per iPod . induzione. Il design dell’apparecchio è semplice e squadrato, ha un braccio per il movimento planetario in corrispondenza della ciotola in acciaio da 6,7 litri e l’area ad induzione si trova sotto la www.audiogamma.it ciotola. Nella parte laterale dell’elettrodomestico abbiamo il display per visualizzare tempo e temperatura, i tasti per impostare il timer, il selettore della temperatura, i tasti delle funzioni per montare ad alta velocità e per amalgamare e infine il selettore della velocità. All’interno, pulsa un motore da 1.500 watt. Tutto qui, un approccio semplice e funzionale. Per quanto concerne gli ingombri, Cooking Chef ha bisogno del suo spazio; con i suoi 41 centimetri di lunghezza occupa due terzi del modulo standard della cucina, è profondo circa 33 centimetri e alto 38, e può arrivare a misurare 65 cm in altezza se si aggiunge il frullatore opzionale o 57 cm in lunghezza se si aggiunge la sfogliatrice. Oltre alla stazza, il Cooking Chef si distingue anche per il peso di ben 13 kg (esclusi gli accessori). Il robot della Kenwood, quindi, è perfetto in una cucina spaziosa dove può trovare una propria sistemazione definitiva, ma senza dubbio è scomodo se si deve spostare ogni volta dopo l’uso. A ™ Torna Zeppelin™ e questa volta con prestazioni ancora migliori. Radicali innovazioni rendono il nuovo ZeppelinAir™ più che mai il miglior diffusore per iPod®. ® ® ® ® ® Zeppelin e Zeppelin Air sono marchi registrati di B&W Group Ltd. AirPlay, iPod, iPhone e iPad sono marchi di Apple Inc. registrati negli Stati Uniti e in altri paesi. Cosa fa e i suoi accessori: per un menu ricco in poco tempo Se teniamo conto del modello base e degli accessori in dotazione, il Cooking Chef KM 068, ha due compiti fondamentali in cucina: impastare e cuocere a induzione. Gli utensili in dotazione sono: la frusta in acciaio inox, adatta per impasti semiduri come la pasta frolla o i polpettoni; il gancio mezzaluna, dotato anche di alette flessibili per l’alta temperatura, perfetto per lavorare a freddo o a caldo salse creme o risotti; la frusta a filo grosso per montare; il gancio a spirale per impastare dal pane alla pasta; il gancio con spatola a spirale, specifico per mescolare durante la cottura; il cestello per la cottura a vapore. Infine, come accessori di base abbiamo anche il paraschizzi di plastica e la protezione termica per cucinare. Oltre a impastare la pizza o montare le uova, il Cooking Chef si distingue per la capacità di cucinare tutti i piatti che richiedono un movimento planetario continuo, come il risotto, la polenta o il torna al sommario La tecnologia AirPlay® di Apple vi permette di trasfe rire la musica direttamente dal vostro computer, op pure da un iPhone®, iPod Touch® o iPad®. Senza fil Zeppelin e Zeppelin Air sono marchi registrati di B&W Group Ltd. AirPlay, iPod, iPhone e iPad sono marchi di Apple Inc. registrati negli Stati Uniti e in altri pae www.audiogamma.it ™ Stream your music with AirPlay® brasato. Per impastare si hanno a disposizione otto velocità uniformi, e tre modalità specifiche. Per cuocere la temperatura può essere impostata da un minimo di 20 a un massimo di 140 gradi. Grazie ai moltissimi accessori opzionali, venduti separatamente, poi, il Cooking Chef diventa uno strumento per la cucina completo e versatile, che può, a seconda dell’accessorio aggiunto, anche frullare, centrifugare, tritare, sminuzzare, tagliare, affettare, pelare, spremere, pesare e preparare dai gelati alla pasta. Sotto questo punto di vista il Cooking Chef è un robot da cucina tuttofare performante che non sfigurerebbe in una piccola cucina professionale. D’altra parte occorre tenere conto che gli accessori non sono solo ingombranti ma anche costosi (procedendo all’acquisto di tutti i pezzi si potrebbe arrivare a spendere oltre 2000 euro),vale la pena valutare l’acquisto dell’accessorio in relazione all’uso reale. impegno. La prima impressione che si ricava è che il Cooking Chef sia un elettrodomestico scomodo da spostare e da posizionare. Occupa molto spazio e già per estrarlo dalla scatola occorre essere quanto meno in forma, sia per il peso che per l’ingombro. La soluzione migliore sembrerebbe quella di trovargli una sistemazione definitiva in cucina, tenendo appunto conto che occorre sacrificare almeno un modulo 60x60 o poco meno. Usandolo un po’, possiamo considerarlo un apparecchio estremamente semplice da usare grazie ai comandi di immediata comprensione, le regolazioni intuitive e alle istruzioni semplici e chiare. Chiunque sappia già cucinare può orientarsi immediatamente tra i parametri e impostare corretsegue a pagina 41 Cooking Chef in azione: funziona davvero? Abbiamo provato il Cooking Chef con la sua dotazione base e abbiamo testato la cottura a induzione che è la funzione che lo differenzia da molti altri robot multiuso per la cucina. Per il test abbiamo scelto un piatto abbastanza diffuso nella dieta italiana, il risotto. Per la realizzazione abbiamo seguito approssimativamente il ricettario in dotazione, per valutare il risultato ottenuto con il minimo Kenwood Cooking Chef Come si prepara un risotto Zeppelin Air Stream your music with AirPlay® Zeppelin Air estratto da dday.it Stream your music with AirPlay® n.67 / 8 aprile 2013 tEST Torna Zeppelin™ e questa volta con prestazioni ancora migliori. Radicali segue innovazioni il nuovo Zep- Darendono pagina 40 pelinAir™ più che mai il miglior diffusore per iPod®. La tecnologia AirPlay® di Apple vi permette di trasferire la musica direttamente dal vostro computer, oppure da un iPhone®, iPod Touch® o iPad®. Senza fili. tamente tempo, temperatura e velocità. Chi è alle prime armi potrà orientarsi altrettanto bene dopo www.audiogamma.it poca pratica. Il manuale risulta tuttavia importante all’inizio per capire bene i vari strumenti e saper impostare alcune funzioni avanzate: la sua lettura è, in ogni caso, più che consigliata. Oltre alla comodità di un robot che impasta o amalgama al posto nostro, possiamo godere di una certa autonomia nel corso della cottura di alcuni piatti, come polenta o risotto, che necessitano di essere frequentemente mescolati. Inoltre, la macchina è abbastanza silenziosa e la pulizia piuttosto veloce, grazie al fatto che tutti gli attrezzi possono essere lavati in lavastoviglie. Ma mettiamolo alla prova: per quanto riguarda la prova risotto, ci ha stupito la semplicità nella realizzazione del tutto. Come si può vedere nel video, una volta preparati gli ingredienti, è bastato impostare di volta in volta, per i vari passaggi, tempo di cottura, velocità di mescolamento e temperatura. Si può tranquillamente cucinare facendo altro senza paura che una minima distrazione possa carbonizzare il cibo. Naturalmente occorrerà solo, se non si segue il ricettario, un po’ di pratica per coZeppelin e Zeppelin Air sono marchi registrati di B&W Group Ltd. AirPlay, iPod, iPhone e iPad sono marchi di Apple Inc. registrati negli Stati Uniti e in altri paesi. noscere i tempi e impostare correttamente il timer. È pratico il coprischizzi, grazie al quale si possono aggiungere gli ingredienti senza sporcare. Abbiamo ottenuto alla fine un risotto un filo troppo denso, dall’aspetto non invitante, ma dalla cottura omogenea e dal gusto piacevole. Col senno di poi, sarebbe bastato impostare un tempo di poco più breve o dare più gusto alla ricetta con qualche ingrediente aggiuntivo che avremmo ottenuto un risotto eccellente con pochissimo sforzo, e in breve tempo. Il set base, KM068, del Cooking Chef si può trovare a circa 1000 euro con una variazione di 100 se si opta per il set KM070 che comprende anche il frullatore in acciaio inox e il food processor. Come anticipato, il prezzo per avere tutti gli accessori è elevato ed è consigliabile personalizzare il robot aggiungendo solo gli accessori indispensabili per la propria cucina. tempo? ATornanostro parere la rispostaLa tecnologia è affermativa, AirPlay di Apple vi permette di trasfeZeppelin e questa volta con prestazioni ancora rire la musica direttamente dal vostro computer, opmigliori. Radicali innovazioni rendono il nuovo Zepma con alcune si .cucina molto, pure da un iPhone , iPod si Touchha o iPad . Senza fili. pelinAir piùcondizioni: che mai il miglior diffusorese per iPod poco tempo per farlo e si ha una cucina spaziosa, Cooking Chef è una scelta azzeccata, a prescindere dal prezzo abbastanza elevato. In assenza di questi requisiti, www.audiogamma.it però, Cooking Chef diventa meno essenziale e la spesa potrebbe essere effettivamente eccessiva. Come spesso accade, tutto sta alle proprie esigenze, ma quello che è certo è che Cooking Chef può dare una mano. ® ™ ™ ® ® ® Zeppelin e Zeppelin Air sono marchi registrati di B&W Group Ltd. AirPlay, iPod, iPhone e iPad sono marchi di Apple Inc. registrati negli Stati Uniti e in altri paesi. In sostanza: cucina “easy”? Fermo restando che il prodotto mantiene le promesse di semplicità di utilizzo e versatilità, la domanda che molti si pongono è: Cooking Chef semplifica davvero il lavoro in cucina? Permette di risparmiare La notizia prosegue su DDAY.it... PEOPLE & MARKET iMessage, investigatori in crisi Un documento della Drug Enforcement Administration (DEA) degli Stati Uniti, scoperto da Cnet.com, rivela che iMessage sarebbe impossibile da decifrare e da intercettare. Questo si scontra con l’esigenza delle autorità di indagare su atti criminali in cui le intercettazioni sono uno strumento insostituibile. TV & video Cinema negli spot TV Samsung Samsung ha pubblicato i nuovi spot dedicati alla gamma 2013 di Smart TV: basta parlare di specifiche tecniche, basta incentrare la comunicazione sulla qualità d’immagine o del sonoro, passiamo ai contenuti e all’interazione. Questi spot sono al 100% di qualità cinematografica. PC & multimedia NUC, Intel punta sulla potenza All’Intel Solutions Summit l’azienda ha fatto intendere che entro il 2013 estenderà l’offerta di PC ultrasmall con nuove versioni dedicate a diversi tipi di clienti; in particolare, una sarà basata su processore Celeron dell’attuale generazione e due, più potenti, monteranno CPU Core i5 Ivy Bridge e Haswell. torna al sommario ® Kenwood Cooking Chef mobile In arrivo la pubblicità parlante Nuance inserisce la sua tecnologia di riconoscimento e sintesi vocale nella piattaforma pubblicitaria che si prepara a proporre in ambito mobile. I banner interattivi sapranno anche ascoltare e rispondere alle domande. La soluzione è stata proposta alle principali agenzie pubblicitarie che potrebbero presto integrarla. GAME & MOVIE Look zebrato per la nuova Xbox? Secondo il sito Kotaku, gli sviluppatori avrebbero ricevuto kit di sviluppo della nuova Xbox con un’insolita texture zebrata, che però sarebbe provvisoria: secondo l’ipotesi più probabile, le console hanno ognuna una texture diversa, e questo servirebbe a Microsoft per verificare da dove provengano eventuali leaks. PEOPLE & MARKET Il cellulare compie 40 anni Il 3 aprile del 1973 è una data storica per la tecnologia: 40 anni fa Martin Cooper di Motorola fece la prima telefonata con un cellulare, il Motorola Dynatac 8000x: 1 kg senza schermo, la batteria durava poco più di mezz’ora e chi voleva comprarlo doveva sborsare oltre 4000 dollari.