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CAMPIONATO GIORNALISMO
MARTEDÌ 7 FEBBRAIO 2012
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Scuola media
Da Vinci III A
Castelfranco di Sotto
Un albero secolare: la musica
Le note attraverso i secoli, sinfonie e aree. Come cambiano i gusti
I GENERI
Le canzoni
più ascoltate
dai ragazzi
OGGI la musica si è molto
diversificata rispetto a qualche decennio fa. Sia i ragazzi
che gli adulti ascoltano generi musicali che vanno dallo
stile classico-melodico ad
uno più pop, rock e hip hop.
Da qualche tempo sono nati
anche sottogeneri musicali
come: reggae, rap, heavy metal, elettro, ecc.. che hanno
avuto subito molto successo
tra i ragazzi. A questi generi,
fanno riferimento soprattutto i “neoadolescenti”, che
tendono a creare gruppi secondo lo stile a cui pensano
di appartenere e così facendo
ascoltano la stessa musica, si
vestono in maniera affine e
in qualche modo si isolano
dai coetanei. Artisti come
Claudio Baglioni, Antonello
Venditti, Andrea Bocelli e
Lucio Dalla hanno perso la
popolarità nel mondo giovanile, mantenendola però
nell’ambito adulto; invece i
cantanti ascoltati dai ragazzi
sono Rihanna, Babaman, Fabri Fibra, Eminem, Pitbull,
Beyoncè, Britney Spears,
Emma Marrone, Micheal
Jackson, Ligabue, Vasco Rossi e Madonna, che riescono
ad attrarre gli adolescenti
con un genere più commerciale.
NEGLI ULTIMI periodi
alcuni cantanti hanno iniziato ad andare contro le regole,
affrontando, nelle loro canzoni, argomenti scabrosi e tabù, come ad esempio la droga e il sesso; forse è anche per
questo che alcuni ragazzi li
ascoltano, ciò che conta, per
loro è “trasgredire” e meno
“sentire”. Secondo un sondaggio fatto nelle classi terze
della nostra scuola, risulta
che su 77 ragazzi, il 29% preferisce il rap, il 21% ascolta il
rock, al 27% piace il pop, il
17% privilegia il reggae e il
6% segue l’heavy metal.
INDAGANDO tra le tradizioni
musicali dei popoli primitivi, è risultato che intendevano la musica
come forza creatrice e sostanza
dell’universo. La musica ha origini
lontanissime, ne troviamo traccia
nelle più antiche civiltà e religioni:
in Mesopotamia, in Egitto, in Palestina, in Grecia. Da questa civiltà e
in particolare da quelle fiorite attorno al bacino del Mediterraneo o
nelle più immediate vicinanze, è
nata appunto la musica. Il suo impiego naturale è sempre stato quello in ambito religioso; ma era presente anche negli aspetti della vita
sociale e laica, come feste, banchetti e spettacoli. Gli arabi, però, che
hanno il merito di avere trasmesso
alla nostra civiltà gli strumenti più
significativi.
NEL ‘500 la musica era basata sui
testi delle poesie di celebri scrittori
del tempo. In Italia, le città in cui si
sviluppò questo tipo di musica furono Roma e Venezia e i principali
strumenti erano l’organo e il liuto.
Il violino, il flauto, l’organo e il clavicembalo furono gli strumenti
che dominarono la scena musicale
del Seicento italiano ed europeo, i
maggiori musicisti di quel tempo
furono Antonio Vivaldi e Wolfgang Amadeus Mozart. Vivaldi
CHIAVE DI VIOLINO
Ecco come i ragazzi vedono la musica, come un albero con tanti
rami. Ognuno sceglie quello che più gli piace
nacque a Venezia nel 1678 e fin da
giovane, grazie al padre, si cimentò
nello studio del violino. Mozart fu
un importante musicista, tutt’ora è
ricordato come uno dei più bravi
suonatori di pianoforte di tutti i
tempi. Il Settecento, invece, fu un
periodo in cui si svilupparono diversi tipi di musica, come: la musica descrittiva, la quale attraverso
strumenti o voci, riusciva a descrivere un evento; l’opera buffa, che
aveva come protagonisti la borghesia e il popolo e l’opera seria, che
metteva in scena eroi mitologici e
della storia antica. Nell’Ottocento,
la musica divenne patrimonio di
tutti coloro che per cultura e condizioni economiche erano in grado
di accoglierne il messaggio artisti-
co. Il più importante musicista del
tempo fu Beethoven, compositore
di molte Sinfonie e Quartetti per organo. Le sue innovazioni concludono e completano un’evoluzione
che vede la musica diventare
l’espressione più elevata del rapporto tra musicista e uomo. Con Beethoven termina l’età classica e si
apre un nuovo periodo dell’arte
musicale: il Romanticismo. Verso
la seconda metà dell’800 la corrente romantica trovò applicazione
nell’opera di Verdi e Wagner. Alla
luce del nuovo secolo la musica si
rinnova: compare nelle colonie il
jazz. Le sue origini vanno ricercate
in Africa e nei villaggi delle foreste
equatoriali. Le tribù si ritrovavano
intorno al fuoco dando libero sfogo
alle loro sensazioni con danze e canti al ritmo dei tamburi. Nel Novecento la musica jazz andò progressivamente affermandosi in America,
soprattutto, e negli anni Trenta, a
Chicago, nacquero le grandi orchestre, composte da più elementi: pianoforte, banjo, chitarra, contrabbasso e batteria per la sezione ritmica,
mentre per quella melodica sassofoni, trombe, tromboni e clarinetti.
Nel tempo, la musica si è evoluta
mantenendo però la sua caratteristica di colonna sonora nella vita degli uomini.
I GIOVANI ASCOLTARE LE MELODIE E’ COME RITROVARSI IN UN RIFUGIO
«Infili le cuffie e tutto svanisce»
STRUMENTI
Se una chitarra e un organo
parlano di musica
LA MUSICA è ovunque: la troviamo come sottofondo negli ambienti che frequentiamo, in televisione,
alla radio, la suonano i musicisti per strada, i ragazzi
mentre vanno a scuola o quando sono con gli amici e
la tengono come sottofondo anche quando fanno i
compiti. La musica accompagna sempre più la vita
dei giovani. E’ facile vedere per strada, alla fermata
dell’autobus o nei luoghi di ritrovo, ragazzi e ragazze
con le cuffie nelle orecchie: qualcuno canta sottovoce, altri muovono lievemente la testa, seguendo il ritmo della loro musica preferita. Il tipo di musica che
ascoltano è importante per identificarsi e per sentirsi
parte di un gruppo. La musica serve quindi per unire, per fare nuove amicizie; ma allo stesso tempo può
isolare, ghettizzare. Infili le cuffie e tutto svanisce!
Parte la musica che hai scelto secondo il tuo stato
d’animo e rimani solo! Ascoltare musica è come ritrovarsi in un rifugio, lontano da tutto e tutti, lonta-
no dalle altre voci, lontano dal caos, dal traffico o magari lontano dal silenzio. Spesso la musica è sottovalutata, in realtà ha un potere fortissimo: è più persuasiva della parola, più colorata di un paesaggio. La
musica è una continua scoperta: capita spesso, ascoltando una canzone più volte, di trovarla sempre più
bella, di sentire note nuove e nuovi strumenti: una
sfumatura nella voce del cantante che non avevamo
colto, di comprendere più a fondo un testo. La musica è come un mondo personale, privato, che ognuno
ricerca per sé ogni volta che ne ha bisogno; attira i
ricordi e fa maturare i progetti. Non c’è nulla di più
utile ed efficace quando si vuole riflettere se si hanno
dei dubbi, se ci si vuole rallegrare un po’ quando si è
tristi, se si vuole aumentare la positività quando si è
felici. La musica è terapeutica: ci “cura” allontanandoci dal mondo. E’ un’ amica per molte persone che
non si sentono accettate dalle società; un’amica che
sa distrarre, sa mettere allegria, sa far riflettere.
LA REDAZIONE
Questa pagina del campionato di giornalismo è stata realizzata dalla III A della
scuola Da Vinci: Bocancea Daniela Borghesi Mattia Calò Aurora Cavallini Benedetta
Corti Sara De Felice Alessia Eyce Muham-
med Fastella Alessia Flammia Luca Gjoka
Albi Golopyat Anton Guerrieri Luca Kerri
Roberto Lo Russo Giada Manzi Melissa
Martone Michelangelo Medei Yuri Novelli
Alice Pepe Federico Pizza Paolo Rasera
Celeste Rubino Simone Scagnoli Erika
Trozzo Greta. Docente-tutor Alessandra
Castrigano. Dirigente scolastico Pietro Vicino.