Booklet tre album per approfondire

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Booklet tre album per approfondire
Editoriale
www.ilperiodico.it
Eur Torrino News Pubblicazione mensile
ANNO VI n° 6 giugno 2008
Editrice: Service & Business 2001
Direttore Editoriale: Sergio Di Mambro
Direttore responsabile: Riccardo Alfonso
Redazione: Via degli Eroi di Rodi, 214
Tel. 06.5083731
Grafica: Fabio Zaccaria
Eva Tarantino
Stampa: Ripoli snc
Hanno collaborato:
Marta Cecchini, Francesca Colaiocco,
Paola D’Angelo, Fabio Zaccaria, Barbara
Frascà, Michele Torella.
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Sex and the city
Musica: Madonna
Booklet: tre album per approfondire…
Bau & Miao, la rubrica degli animali
Consiglio Regionale Informa
Pharma finance 2008
Il Salvagente
Planet Cinema: le anteprime di luglio
La storia dell’EUR: X Puntata
Romalive e IFO informano
La Regione informa
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Per la pubblicità su “Eur Torrino News”
telefonare al numero: 06.5083731
oppure al 380.3965716
La direzione si riserva il diritto di valutare
i testi pervenuti.
Il materiale non verrà restituito.
Finito di stampare nel mese di:
giugno 2008
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Grafica: Romalive
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:sommario
:sommario
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Editoriale:
nucleare sì, nucleare no
Grafica: Romalive
Da pochi giorni in Italia non si parla d’altro che di
nucleare, rifiuti, termovalorizzatori e cliniche dell’orrore. Vorrei soffermarmi sul nucleare e su alcuni
aspetti ad esso connessi: tecnologia, scorie, inquinamento e costi.
L’italia, negli anni ‘70, era all’avanguardia per quanto concerne la ricerca sul nucleare, erano attivi ben
cinque centri di ricerca eccellenti, poi smantellati.
Per riparlare di nucleare l’Italia deve chiedere aiuto,
pagando governi e ricercatori stranieri: francesi,
russi e giapponesi. Quindi ci rimettiamo all’affidabilità estera utilizzando tecnologie già vecchie: si
parla di reattori di terza generazione che non risolvono nessuno dei problemi connessi al nucleare, in
particolar modo quello della sicurezza.
Oggi le strade di Napoli sono piene di rifiuti e intere vallate piene delle cosiddette eco-balle ottenute
da essi. Vi immaginate una centrale nucleare gestita senza una ricerca all’avanguardia cosa potrebbe
comportare nel settore delle scorie? Avremo ecoballe radioattive? Vorrei riportare quello che è successo negli Stati Uniti. Sono stati investiti milioni
di dollari in ricerca per una soluzione al problema
4 eur:torrino:
news
scorie, e sembrava si fosse trovata, mettendole in
contenitori adatti, depositati presso le montagne
Yucca dove sarebbero rimaste al sicuro per 10 mila
anni. Ma non sta andando così, infatti il terreno
circostante e l’aria risultano radioattivi. Si tenga
presente che gli Stati Uniti d’America non costruiscono centrali dal 1976. Come mai? È vero, in Europa ci sono 439 centrali nucleari, ma anche per questi paesi ciò non ha risolto il problema energetico.
La Germania cercherà nel medio-lungo periodo di
sostituire il nucleare con altre tecnologie di produzione dell’energia. Infatti l’eolico e altre forme sono
in espansione. Uno studio tedesco pubblicato il 10
dicembre 2007 segnala che si registrerebbe un aumento del rischio di cancro e leucemia per i bambini da 0 a 5 anni che abitano nei pressi delle centrali nucleari in Germania. Di tale studio fa cenno un
comunicato stampa della ASN (Autorité de Sûreté
Nucléaire - Agenzia francese per la sicurezza nucleare).
Io pongo un altro quesito: siamo sicuri che nel tempo le popolazioni che abitano nei pressi delle centrali non subiscano mutazioni del DNA? Siamo sicuri che non possano nascere bambini deformi?
I costi sono elevatissimi, per costruire 5 centrali
nucleari ci vorrebbero oltre 30 miliardi di euro e il
tempo per avere una centrale a regime è di oltre
10, 15 anni. Vorrei riportare alcune affermazioni di
Rifkin durante un’intervista a Repubblica: “Oggi
sono in funzione nel mondo 439 centrali nucleari e
producono circa il 5% dell’energia totale. Nei prossimi 20 anni molte di queste centrali andranno rimpiazzate. E nessuno dei top manager del settore
energetico crede che lo saranno in una misura mag-
] a cura di Sergio Di Mambro [
giore della metà. Ma anche se lo fossero tutte si
tratterebbe di un risparmio del 5%. Ora, per avere
un qualche impatto nel ridurre il riscaldamento del
pianeta, si dovrebbe ridurre del 20% il Co2, un risultato che certo non può venire da qui”.
“Non c'è abbastanza acqua nel mondo per gestire
impianti nucleari. Temo che non sia noto a tutti
che circa il 40% dell'acqua potabile francese serve a
raffreddare i reattori. L’estate di cinque anni fa,
quando molti anziani morirono per il caldo, uno dei
danni collaterali che passarono sotto silenzio fu
che scarseggiò l’acqua per raffreddare gli impianti.
Come conseguenza fu ridotta l’erogazione di energia elettrica. E morirono ancora più anziani per
mancanza di aria condizionata”.
“Voi siete messi meglio di tutti: avete il sole dappertutto, il vento in molte località, in Toscana c'è
anche il geotermico, in Trentino si possono sfruttare le biomasse. Eppure, con tutto questo ben di dio,
siete indietro rispetto a Germania, Scandinavia e
Spagna per quel che riguarda le rinnovabili”.
“I vecchi politici, cresciuti con la sindrome del
controllo, si sentono più a loro agio in un mondo
in cui anche l’energia è somministrata da un'entità superiore”.
Concludo dicendo che l’Italia deve ripartire dalla ricerca e riportare in patria tutti quegli scienziati
emigrati e che hanno fatto la fortuna dei paesi che
li hanno accolti. Investire sulla ricerca, creare una
cultura della ricerca
e, con progetti mirati, ripartire. Ripartiamo dall’uomo e dalla ricerca al servizio dell’umanità.
Voi cosa ne pensate? Scrivete a:
[email protected]
SEXCITY
AND THE
Cosa significa veramente:
] a cura di Paola D’angelo [
“e vissero felici
e contente”?
Dopo anni di vita in città,
pensavo che, se io e le mie
amiche avessimo avuto dei finali
degni di una fiaba, avrebbero
significato la conclusione della
storia. Ma la vita reale riserva
sempre delle sorprese.
CARRIE BRADSHAW
Glamour, fashion, modaiolo, chic,
seductive, sono i giusti aggettivi per
definire questo film, anche se in realtà
sono gli stessi che hanno reso il serial
così celebre.
Dopo quattro anni ritroviamo Carrie, Samantha, Charlotte e Miranda all’interno di una
storia che possiede tutti i clichè della commedia romantica. Carrie e Big convoleranno a nozze? Samantha può veramente essere felice con
un solo uomo? Charlotte riuscirà a rimanere incinta? Miranda e Steve potranno vivere felicemente insieme per l’eternità? Ma soprattutto:
cosa significa essere una donna quarantenne?
Anno dopo anno, le ventenni -arriva
no a New York in cerca di due cose:
griffe ed amore. Venti anni fa, ero
una di loro. Avendo ottenuto i tito
in tempi rapidi mi sono concentrata sull?amo
re .
Un film di: Michael Patrick King. Con Sarah Jessica Parker, Kim Cattrall, Kristin
Davis, Cynthia Nixon, Jennifer Hudson, Candice Berger e Chris Noth.
Distribuzione: 01 distrbution.
Prodotto da Darren Star.
Colore 145 minuti.
Uscita: 30 maggio
Ma torniamo indietro di dieci anni, all’inizio della serie televisiva che ha reso questi quattro personaggi femminili dei simboli per gran parte delle donne del ventesimo secolo. Quattro personalità totalmente differenti: Miranda è quella sarcastica, cinica e
arrabbiata; Charlotte è dolce e romantica, una giovane tradizionale
di buona famiglia; Samantha è sexy (anche un po’ ninfomane) e desiderosa di potere; e poi c’è Carrie, che è difficile da racchiudere in uno
standard, ma è il personaggio principale, la voce narrante è colei che
“giudica”.
Storie sul sesso, l’amore e le donne single di New York ossessionate dalla
moda, donne che si uniscono per formare una nuova famiglia, amiche che
si stringono nei momenti belli e in quelli brutti.
Per dieci anni sono state le portavoce delle donne single che passano la vita da sole in una società in cui si sostiene che tutti dovrebbero stare insieme.
Nel telefilm il ruolo degli uomini è stato significativo, personaggi che andavano e venivano, eroi nell’ombra la cui assenza non avrebbe creato svolte o
avanzamenti nella narrazione.
Il suo successo è dipeso da vari motivi, principalmente dalle sceneggiature
molto intelligenti, ironiche e a volte toccanti, dimostrazione che si possono
affrontare degli argomenti tabù in maniera ironica.
E adesso giungiamo finalmente al film. Come ho detto precedentemente è la
tipica commedia romantica americana, e a chi non ha seguito tutto il serial
ne sconsiglio la visione.
La cosa che principalmente colpisce del film è il fatto di essere eccessivamente classista. Le protagoniste utilizzano frasi come: “quello è l’unico
bianco in questo quartiere…seguiamolo!”. Un’ostentazione di ricchezza e
di griffe senza precedenti. Carrie, non solo vende e ricompra come se fosse una caramella il suo storico appartamento all’Upper East Side, ma con
Mr. Big ne acquistano un altro in cui fanno costruire un enorme armadio dall’ampiezza paragonabile ad un modesto appartamento di noi
comuni mortali.
La bellezza del telefilm era anche di seguire le vicende di una
scrittrice un po’ squattrinata, con delle difficoltà persino nel
pagare l’affitto. Adesso, dopo tre libri (tre bestseller) l’unica
sua preoccupazione è che le si possa rovinare un cuscino da
trecento dollari.
Ma sarà un successo assicurato, nel mondo sono state
già create delle linee di moda ad hoc, profumi e addirirrura cocktail a tema.
Tralasciando questo aspetto, il film non è male. La
vita parallela di Samantha ad Holliwood è esilarante. Alcune scene del film sono molto divertenti, e le protagoniste conservano quel sarcasmo che ci ha fatto affezionare a loro.
La storia d’amore tra Mr. Big e Carrie si accompagna a forti scene emozionanti che fanno riflettere sul vero rapporto tra uomo e donna, e
le paure che possono caratterizzare un cambiamento in una coppia consolidata.
Continuano a barcamenarsi nel lavoro e nelle
relazioni, affrontano la maternità e i matrimoni, o le convivenze, sono vissuti i quattro
modi differenti. Donne quarantenni ma con
un anima adolescenziale, che ad arrivano al
punto di dove scegliere se e come diventare
adulte…ognuna prenderà la sua decisione.
Cosa ti lascia questo film? Una certezza: noi
donne dobbiamo smettere di cercare l’amore
eterno, scendere con i piedi per terra e focalizzarci su uomini con una solida carriera e un buon
conto in banca, per potere finalmente avere il famoso armadio da riempire di “Louis Vuitton”.
Una curiosità: sembra che il regista, Michael Patrick
King, abbia fatto firmare a tutti protagonisti un contratto per altri due film. L’intenzione è di realizzare una
trilogia di Sex and the City
, per motivazioni puramente
eur:torrino:
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Grafica: Romalive
Le ricette di
] a cura dello Chef Graziano della Monica [
Fettuccine scampi, zucchine,
pecorino romano, pomodoro pachino
Lavare bene le zucchine, asciugarle e tagliarle
a cubetti, spadellarle in tegame con un cucchiaio di olio extra-vergine e cipolla tritata per
2 minuti. Togliere dal fuoco e far raffreddare.
A parte, far rosolare in una padella un cucchiaio di olio extra-vergine, aglio, olio e peperoncino. Quando l’aglio sarà bruno mettere gli
scampi. Cuocere per cinque minuti, mettere il
pomodoro e continuare la cottura ancora per
due minuti. Far bollire l’acqua salata, cuocere
le fettuccine al dente, scolarle e saltare con il
sugo degli scampi le zucchine e, infine, spolverare con il pecorino. Servire caldo.
ingredienti per 4 persone:
• 400 gr. di fettuccine
• 50 gr. zucchine
• 4 scampi medi
• 20 gr. Pomodori pachino
• 30 gr. Pecorino romano
Paccheri vongole & broccoletti pugliesi
Lavare bene i broccoletti, prendere solo le
cime e cuocerle in padella con aglio olio e
peperoncino per circa 20 minuti, finché i broccoletti saranno cremosi.A parte, cuocere con
aglio olio e peperoncino le vongole, finché non
sono aperte.
Mettere il pomodoro e spegnere coprendo poi
con un coperchio.
Cuocere al dente i paccheri, scolarli e spadellarli nelle vongole.
Infine aggiungere i broccoletti.
Ravioli rossi burro & salvia
Mettere tutti gli ingredienti in una padella e
cuocere per 1 minuto.
Far bollire l’acqua, mettere i ravioli, e quando
saranno a galla scolarli e saltarli nel sugo fino
al restringimento.
Servire caldi.
ingredienti per 4 persone:
• 300 gr. di ravioli
• 50 gr. di burro
• 10 gr. di salvia
• 100 gr. di panna fresca
• parmigiano quanto basta
10 eur:torrino:
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ingredienti per 4 persone:
• 400 gr. di paccheri
• 300 gr. vongole
• 400 gr. broccoletti
• 30 gr. Pomodori pachino
Open Space
La rubrica del
Ardour
software libero
Audio professionale Open Source
] di Fabio Zaccaria [
La tecnologia moderna ha cambiato profondamente il modo di produrre musica, e ormai il fenomeno dell’home-recording (letteralmente la
“registrazione fatta in casa”) è una realtà affermata, nonché un mercato in cui le principali case
di software si battono a suon di novità. L’evoluzione dei processori interni ai computer e la loro
sempre maggiore capacità di calcolo, i processi di
miniaturizzazione, l’abbattimento dei costi delle
interfacce audio professionali o semi-professionali, consentono oggi a chiunque sia dotato di
buona volontà e di una sufficiente dose di creatività di organizzare in casa propria un mini-studio
di registrazione, con il quale dare vita a prodotti
che, pur non avendo la qualità di quelli realizzati
in studio tramite materiali e tecnici di alto livello,
raggiugono un livello notevolmente superiore rispetto ai “demo tape” registrati con i vecchi registratori multitraccia a cassette. Al giorno d’oggi,
dunque, per attrezzare la cosiddetta DAW (Digital
Audio Workstation) casalinga sono necessari un
computer, un’interfaccia audio di qualità media o
medio-alta (a seconda della qualità della registrazione che si vorrà ottenere), e, come gia detto, una buona dose di creatività e voglia di fare,
perché per quanto la tecnologia sia oggi non più
esclusivo appannaggio degli addetti ai lavori, alcuni concetti base della registrazione audio digitale devono essere appresi per ottenere risultati
dignitosi, qundi occorrerà mettere in preventivo
un breve periodo di “formazione”, anche gironzolando su Internet nei vari forum dedicati all’argomento e sempre pieni di gente che saprà aiutarci
con la propria esperienza. Un altro elemento è
atrettanto importante per la realizzazione di una
DAW: il software con cui andremo a gestire il materiale audio. Come tutti sanno, e come andiamo
ormai ripetendo tutti i mesi da quando questa rubrica è nata, ai blasonati, completissimi, scintillanti e costosissimi software proprietari (Pro-
Tools, Cubase, Sonar, Ableton, Logic, ecc…) corrispondono sempre delle alternative meravigliosamente libere, funzionali e gratuite. In questo
caso parleremo di Ardour, una piattaforma che,
per la sua completezza e bontà nella scrittura del
codice, si sta ritagliando uno spazio sempre più
significativo nell’ambito della produzione musicale. Si tratta infatti di una workstation multitraccia per la produzione audio, ed è un progetto
supportato dalla SAE, un college internazionale
per la formazione professionale in ambito audio e
multimedia, con sede anche a Milano. La versione
2.4.1 ha subìto diversi miglioramenti ed aggiornamenti dal punto di vista non solo grafico. È ora
possibile, infatti, scegliere il “tema” che più ci
piace per visualizzare al meglio la nostra area di
lavoro, sulla quale la parte del leone è giocata
ovviamente dalla finestra dedicata alla mappa
delle varie tracce che stiamo registrando, e che
potremo di volta in volta sovraincidere, cancellare, spostare, tagliare, mixare, filtrare tramite effetti e via dicendo. Ma Ardour non è solo un programma di registrazione audio, può funzionare
anche come valido sequencer attraverso il quale
comandare i nostri dispositivi MIDI esterni o es-
serne comandato, sfruttando i vari plug-in software attraverso i quali è possible creare o emulare
suoni del tutto originali. Altro punto di forza del
software è l’integrazione con le superfici di controllo esterne, con le quali comandare determinati parametri a nostra scelta, assegnabili a nostro
piacimento, magari durane un’esibizione live che
renderebbe alquanto scomodo l’utilizzo del mouse. Anche l’automazione è stata notevolmente migliorata e, caratteristica davvero interessante, Ardour è ora compatibile con il formato dei plug-in
AU, utilizzato da Logic della Apple. Per poter utilizzare il software sotto Linux sarà necessario installare Jack, un sottosistema che permette di gestire l’ingresso della scheda audio “interfacciandolo” con Ardour. Ma niente paura, non si tratta
di un ostacolo insormontabile, ricordatevi che le
risorse internet a livello di documentazione sono,
per il free software, pressoché sconfinate. Come
molti altri software recensiti in questa nostra rubrica, Ardour è in realtà un sistema multipiattaforma, non può funzionare su sistemi Windows
ma può essere utilizzato su Mac OSX. Volete mettere però il gusto di avere una DAW totalmente
Open Source?
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Grafica: Romalive
Benzina – Italia:
] a cura di Sergio Di Mambro [
KO tecnico
IL 2008 è iniziato con una serie di rincari che hanno messo le famiglie italiane KO, non ultima la notizia dell’aumento del prezzo del greggio, arrivato
ai massimi storici. Per chi lavora con la propria
auto e deve spostarsi più volte nell’arco della stessa giornata, mettere la benzina è diventato un vero e proprio incubo! Gli italiani non riescono più
ad arrivare a fine mese perché un buon 15% del loro stipendio se ne va tra il pieno di benzina o di
gasolio. Romalive ne parla in studio insieme al
Dott. Benito Li Vigni, docente di Geopolitica con,
alle spalle, una lunga esperienza nel settore della
ricerca petrolifera.
Dott. Benito Li Vigni:
Oggi, il greggio ha superato i cento dollari al barile, danneggiando le famiglie e l’economia del paese, parliamo di un aumento che non dipende da
tensioni geopolitiche in corso, ma da un’altissima
componente speculativa.
Quindi dipendiamo da speculatori finanziari
senza coscienza. Commentando la Tabella A,
spieghiamo ora quanto costa la produzione
industriale e quanto si prende lo Stato.
Il prezzo industriale della benzina e del gasolio si
compone di tre elementi: il costo del greggio, la
distribuzione e la raffinazione, la tassa Accisa e
la tassa IVA. Se applichiamo le tasse dell’Accisa e
dell’IVA al prezzo della benzina che è di 0,565
€/L, si aggiunge al prezzo finale un 58,3%. Però,
anche gli altri paesi europei hanno una simile
pressione fiscale che non può, quindi, giustificare l’abisso tra Italia e l’Europa. Quello che ci porta ad avere il costo finale della benzina più alto
d’Europa è, invece, il prezzo industriale, su cui
viene calcolato il carico fiscale.
Quindi l’IVA è calcolata anche sull’Accisa?
Che significa?
Significa che l’Accisa, del 42%, si calcola sul
prezzo industriale per poi aggiungere, a quello
che si ottiene, l’IVA del 16,6 %.
Quindi lo Stato prende i soldi due volte, sia
sul 42% che sul 16%?
Sì. Tornando al prezzo industriale, vorrei spiegare
che, su di esso, incidono anche tutti i costi relativi al compenso del gestore e delle autobotti. Abbiamo il prezzo più alto d’Europa perché in Italia
non si è razionalizzata la rete.
Dott. Benito Li Vigni
18 eur:torrino:
news
Commentiamo assieme la Tabella B.
Confrontiamo il prezzo industriale italiano, al netto delle tasse, che è di 0,563 rispetto alla media
europea che è invece di 0,510 con uno stacco Italia di 0,053. Superiamo la media dell’Unione europea (i 25 paesi) e della zona Euro (i paesi che hanno l’Euro come moneta) anche per il gasolio. Lo
stacco Italia è maggiore se confrontiamo l’Italia
con i paesi che hanno già razionalizzato la rete.
Passiamo ora alla Tabella C che riguarda gli
impianti di distribuzione dei carburanti.
Razionalizzare significa ridurre gli impianti e
creare strutture grandi con servizi aggiuntivi. In
Italia, solo il 20% dei punti vendita presenti,
22.400, sono selfizzati con attività che permettono al cittadino di farsi rifornimento da solo,
consumare al bar e fare acquisti di ogni tipo, perché il restante 80% è costituito da piccoli impianti mal posizionati sulla strada.
Quindi, il numero di impianti incide sul prezzo della benzina? Per abbattere i costi della
benzina dovremmo avere pochi impianti selfizzati?
Sì. Con la metà degli impianti in Italia, si abbatterebbero i costi di trasporto che oggi sono elevati a causa dei troppi punti vendita situati nei
luoghi più disparati. E poi il gestore dell’impianto piccolo basa i suoi introiti solo sul carburante
mentre in Europa no, perché il gestore guadagna
sulle altre attività. Per abbassare il prezzo del
costo industriale, dovremmo tagliare i costi eccessivi dei trasporti e quello del gestore, rimuovendo la rete italiana composta da troppi piccoli
impianti che, oltre ad essere dispersiva, è vecchia
e diseconomica.
Parliamo ora dei punti di distribuzione GPL.
In Italia abbiamo pochi punti vendita GPL perché
ci basiamo ancora su una legge di sicurezza che
risale al 1934, quando le tecnologie di sicurezza
non erano ancora avanzate come oggi. In Germania e in Francia, invece, il GPL si può trovare in
moltissime stazioni di servizio, accanto alla benzina. Investire nel GPL significa offrire al cliente
un carburante che non inquina e costa, tasse incluse, solo 0,691 €/L ed evitare l’inutile strategia
delle targhe alterne. Purtroppo, visto che in Italia
non si può vendere il GPL come in Europa, si perde in raffineria e si brucia.
Il non voler diffondere il GPL, dipende probabilmente da una volontà politica.
È una volontà politica di riflesso ad una chiusura
di lobby e di corporazioni che in Italia hanno segnato la storia di questo paese. Parliamo dei retisti (che possiedono le reti di distribuzione) e
dei gestori che non sono interessati a modificare
lo status quo.
Di queste lobby fanno parte anche i petrolieri?
Le compagnie petrolifere hanno un grande interesse a razionalizzare perché, creando punti vendita più moderni, possono guadagnare anche sulle
attività non petrolifere. I retisti privati, che hanno
la proprietà dell’impianto, sono invece interessati a
guadagnare subito, con le royalty al litro.
Quello che lavora alla pompa di benzina è un
lobbista?
No. L’impianto carburante può essere di proprietà
di una compagnia o di un privato. Ipotizzando che
sia di una compagnia, quello che ci lavora è un
gestore che prende la percentuale sul carburante.
Parliamo, ad esempio, di un personaggio come
Moratti che, oltre ad essere proprietario dell’Inter, guadagna anche nel settore del petrolio.
Nel caso in cui fosse ancora proprietario di impianti di carburante, sarebbe un retista, proprietario di reti (non più di 10/15 punti vendita) che
non avrebbe interesse a razionalizzare perché
perderebbe una rendita immediata. Esistono anche i grandi retisti che, al contrario, puntano a
creare impianti integrati per guadagnare anche
su tutte le attività non petrolifere.
In Italia, il piccolo imprenditore si può scaricare solo l’IVA, mentre il cittadino comune
che paga sia l’IVA che l’Accisa non può scaricarsi nulla. Non Le sembra un’ingiustizia?
Purtroppo è il sistema che è sbagliato!
Se razionalizzare significa anche eliminare i
piccoli impianti, molti gestori perderanno il
lavoro?
No, perché un impianto carburante ha massimo 2
addetti, mentre l’impianto grande può arrivare fino
a 50. Esiste poi un fondo indennizzi a cui i piccoli
gestori possono attingere per consorziarsi tra loro.
Si creano anche nuovi posti di lavoro per l’attività
del bar e per quelle tecniche, fino ad arrivare a
dare lavoro a circa 20.000 persone, con soli
10.000 punti vendita integrati.
Questo vale sia per le grandi città che per i
piccoli centri?
Sì, certo. Purtroppo, in Italia, ridurre il numero
dei punti vendita non è stato mai possibile a causa del corporativismo dei retisti e dei gestori. Per
non parlare poi degli orari, dei turni e delle licenze, che non sono state mai liberalizzate come
in Europa.
Lei ha proposto anche di incentivare la diffusione del GPL attraverso forme di riduzione
fiscale e di allineamento alle norme di sicurezza europee, come in Germania e in Francia.
Purtroppo, in Italia, la diffusione del GPL si è
bloccata perché le regioni e i comuni non hanno
attuato una serie di piani che prevedevano aree
destinate a stazioni di servizio GPL.
La mia preoccupazione è che la disoccupazione possa crescere in modo spropositato,
come è già accaduto per colpa della costruzione di enormi centri commerciali che hanno scavalcato il lavoro dei commercianti e
dei piccoli artigiani in Italia.
L’obiettivo è quello di inserire il pompista in un
sistema più moderno per dare al paese la possibilità di acquistare il carburante ad un costo minore. E poi non stiamo parlando di artigiani, ma
di persone sfruttate a mettere la benzina anche
sotto la pioggia!
Credo che uno Stato moderno, visti i prezzi
del greggio alle stelle, dovrebbe agevolare i
cittadini impegnandosi a ridurre la pressione
fiscale, e puntare sulla diffusione del GPL
con l’obiettivo di abbattere l’inquinamento e
i costi.
Dobbiamo disattivare una miccia pericolosa che
incide sulla vita delle persone. Purtroppo, in Italia, non si avverte ancora nessun interesse a voler razionalizzare la rete distributiva.
Tabella A
Benito Li Vigni, di origini siciliane (Palermo), ha iniziato giovanissimo il suo percorso di lavoro nel settore della ricerca petrolifera nel
1955, con la grande compagnia americana Gulf Oil Corporation
.
Nel ’59 è passato all’ENI dove ha rivestito cariche di grande responsabilità come Direttore dello Sviluppo internazionale e dove ha iniziato una stretta collaborazione con Enrico Mattei. In veste di giornalista, ha diretto la Stampa aziendale, collaborando anche con diversi giornali nazionali e internazionali. Come scrittore, si è concentrato
sui grandi misteri dell’Italia e della Geopolitica del petrolio, pubblicando una dozzina di libri tra i quali “Omicidi Eccellenti”, “La Grande
Sfida”, “Il Caso Mattei”, “Le guerre del petrolio” e “In nome del petrolio”.
Attualmente è docente universitario di geopolitica, collabora con emit-
Tabella B
Grafica: Romalive
Tabella C
eur:torrino:
news 19
] a cura di Francesca Colaiocco [
Approda a Roma
il “fenomeno Madonna”
derna, sognando di diventare una famosa ballerina: a soli 19 anni si trasferisce a New York, dove
accumula una serie di esperienze in importanti
accademie di ballo. In breve tempo entra a far
Dopo l’uscita dell’ultimo album Hard Candy,
in cima alle classifiche di 27 Paesi, la cantante
che in assoluto ha fatto più parlare di sé nel corso di una lunga carriera sopra le righe, presenta
parte dell’“ensemble disco” Patrick Hernan
-
la regia di Susan Seidelman.
Ma la consacrazione di Madonna al ruolo di superstarnel panorama pop e dance interna-
lo Sticky & Sweet Tour
. I biglietti sono andati a ruba in pochi giorni, nonostante il prezzo
non proprio economico (dai 60 euro per il prato
ai 125 euro per la tribuna Monte Mario), e gli appassionati della staramericana attendono con
trepidazione uno spettacolo che si prospetta come sempre di forte impatto visivo ed emotivo:
unica data italiana, il 6 settembre allo Stadio
Olimpico di Roma.
Icona del pop al femminile del XX secolo, Madonna provoca e stupisce il pubblico fin dagli esordi
negli anni Ottanta con travestimenti, cambi di
immagine e innovazioni nello stile musicale, in-
zionale è segnata dall’uscita del disco Like a
dez Revuee, spinta dal manager del gruppo,
si trasferisce a Parigi per approfondire lo studio
del canto. Insieme a Dan Gilroy fonda il Break
fast Club
, gruppo pop-dance nel quale l’aspirante starè prima batterista e poi cantante solista. L’esperienza musicale non ha molto successo
e nel 1980 Madonna inizia una collaborazione
con l’ex fidanzato Stephen Bray, con il quale produce alcune tracce dance sotto lo pseudonimo
“Emmy”, catturando l’attenzione del produttore
newyorkese Mark Kamins che le fa firmare il primo contratto con una casa discografica. I singo-
Virginnell’‘84, prodotto da Nile Rodgers in collaborazione con alcuni componenti degli Chic. Il
primo singolo omonimo resta in cima alle classifiche per sei settimane ed è accompagnato da un
video di forte impatto, nel quale la cantante indossa i panni di un’ambigua sposa, imponendo
all’attenzione il suo stile caratteristico. Un anno
dopo esce Material Girl
, che conferma lo spirito provocatorio e il successo precedente grazie
anche alla partecipazione al tourdei Beastie
Boys. Madonna è ormai un’icona a tutti gli effetti e i riconoscimenti ottenuti a partire da quel
momento sono innumerevoli.
Torniamo allora ai nostri giorni segnalando alcu-
li Everybody, Physical Attraction
e
fluenzando la mentalità e il lookdelle ragazzine:
calze strappate, bracciali, coreografie particolari,
sesso, meditazione buddista ed eclettismo musicale sono solamente alcuni degli strumenti che
Madonna ha utilizzato per comunicare il proprio
modo di essere, suggerendo un modello di comportamento intramontabile.
Louise Veronica Ciccone nasce a Bay City (Stati
Uniti) nel 1958, da un famiglia di origini italiane.
Fin da ragazzina comincia a studiare danza mo-
20 eur:torrino:
news
ne delle tante date dello
Sticky & Sweet
Holidaysono dei veri e propri tormentoni e
l’album omonimo di debutto (che comprende
Tour , che partirà il 23 agosto dal Millennium
canzoni di successo come
Borderline e
Stadiumdi Cardiff, in Galles: il 9 settembre al-
Lucky Star
) è pubblicato nel settembre 1983.
Nel frattempo la Ciccone debutta al cinema con
la Commerzbank Arena di Francoforte, l’11
settembre al Wembley Stadiumdi Londra, il
Cercasi Susan disperatamente
, film per
DOSSIER Municipio Roma XIII
] a cura di • Edoardo Mastrorilli [
Intervista ad Angelo Paletta, Vivepresidente del Consiglio Municipale, eletto nel PDL
Angelo Paletta, Municipio XIII, VicePresidente
del Consiglio Municipale, eletto nel PDL.
Consigliere Paletta, il Presidente Vizzani ha
da poco presentato la nuova Giunta, come la
giudica?
La Giunta è di grande esperienza, tutti quanti
hanno sulle spalle numerose legislature e nello
specifico il Senatore Pace ha avuto anche esperienze a livello nazionale partecipando come segretario del Senato a tutte quelle che erano le
attività della Camera più alta.
A febbraio è stato approvato il Nuovo Piano
Regolatore, ritiene che per il XIII Municipio
costituisca un’opportunità o un rischio?
Il piano regolatore è sempre una definizione importante, attualmente ci sono degli aspetti su
cui vogliamo aumentare la riflessione che è già
stata fatta dai cittadini, dalle associazioni presenti sul territorio e dai comitati di quartiere. Il
piano regolatore è una cosa importante per questo va approfondito.
Uno dei problemi maggiormente sentiti dai
cittadini è quello della viabilità, in particolare per quel che riguarda la Via del Mare e la
Cristoforo Colombo, cosa si può fare per decongestionare queste due importanti arterie
viarie?
Il presidente Vizzani ha proposto una cura del
ferro: aumentare la presenza del trasporto pubblico in termini di ferrovie, potenziando anzitutto la Roma-Lido prolungandola fino a Tor Vaianica; è stata inoltre proposta la realizzazione di
una linea di superficie che costeggi la Cristoforo
Colombo.
Qual è il suo giudizio sul progetto del Corridoio Tirrenico?
Il Corridoio Tirrenico è un progetto di cui si è
discusso lungamente, però sono materie molto
complesse, anche perché non si parla del microtrasporto, ma del macrotrasporto. Ci vuole la
concordia non solo del municipio o del comune,
ma anche della provincia, della Regione e dei livelli più alti.
Il settore balneare è un settore che si trova da
tempo in crisi, cosa si può fare per risollevarlo?
Per sostenere il settore balneare bisogna fare un
salto culturale e di comunicazione, inserendo il
Municipio all’interno di un circuito turistico più
ampio che non riguardi semplicemente Roma;
questo è possibile se si offrono dei servizi ad alto valore aggiunto con un grande valore culturale. Sul territorio abbiamo gli scavi di Ostia Antica, il castello di Giulio II, numerosi beni archeologici e artistici che non sono valorizzati adeguatamente quando potrebbero creare un flusso
economico in grado di portare investimenti, posti di lavoro, crescita sociale, economica e soprattutto culturale per tutto il XIII Municipio e
non solo.
Quali ritiene debbano essere le priorità della
nuova giunta municipale e della nuova maggioranza di centrodestra?
La sicurezza, la viabilità e l’avvio di un processo
culturale che alzi il livello qualitativo del dibattito.
Come deve intervenire il Municipio per rendere di nuovo Ostia il gioiello del turismo ?
Bisogna rinforzare il senso di appartenenza al
nostro territorio, valorizzando le iniziative dei
singoli e delle associazioni che sono presenti sul
territorio, soprattutto quando queste iniziative
sono tese a ricordare la storia, la memoria e la
tradizione del municipio. Allo stesso tempo il
Municipio deve operare come una cabina di regia
che trovi attraverso la mediazione il consenso
necessario da parte di imprenditori, politici amministratori ed anche cittadini che vogliono partecipare alla crescita del nostro territorio.
L’entroterra del Municipio: i quartieri di Acilia,
di Ostia, dell’Infernetto sembrano essere i parenti poveri di Ostia, cosa ritiene si possa fare
per portare sviluppo anche all’interno del Municipio?
L’entroterra è una realtà che noi del Pdl abbiamo
a cuore, difatti il primo consiglio municipale è
stato fatto al centro anziani di Dragona, questo è
un messaggio ben chiaro che vuole indicare la linea politica che si intende adottare da qui in
avanti: dare grande attenzione all’entroterra. Non
a caso rientra nel piano elettorale del presidente
Vizzani la realizzazione di un ponte che colleghi
Dragona con Fiumicino.
Cosa ne pensa di un decentramento per i municipi senza che siano stati delegati veri poteri ai presidenti?
Questo è stato il passato, io credo che con Alemanno Sindaco e Vizzani Presidente le cose possano cambiare almeno per quanto riguarda il Municipio XIII. Pongo l’attenzione sempre sul XIII
Municipio non a caso, ma perché il nostro sindaco Gianni Alemanno gli ha dato particolare attenzione in quanto essendo un municipio interamente fuori dal Raccordo Anulare può essere un
municipio pilota per l’abolizione delle province e
la costituzione delle aree metropolitane in senso
stretto. Il XIII Municipio ha avuto un’attenzione
pessima da parte delle amministrazioni di centrosinistra al comune di Roma, con Alemanno
Sindaco siamo invece sicuri che l’attenzione sarà
massima. Per quanto riguarda gli altri municipi è
auspicabile che ci sia un pari decentramento rispetto a quello del Municipio XIII, ma questo av-
verrà solamente a conclusione del progetto pilota che il sindaco ha già intenzione di far partire
da qui ai prossimi mesi.
È notizia di due giorni fa che il Presidente della Regione Marrazzo ha ritirato la delega alla
sanità all’Assessore Battaglia, come giudica
questo atto del Presidente?
Marrazzo ha semplicemente ratificato con questo atto politico quello che doveva già fare da
tempo, ovvero intervenire energicamente per risanare il bilancio in deficit della sanità regionale.
Non dimentichiamo che la sanità regionale sconta un buco di oltre 10 miliardi di euro, una cosa
terrificante. È imperdonabile agli occhi dei cittadini questa mala gestione, questa malasanità.
Basta andare in un qualunque ospedale, in un
qualunque presidio medico, ma anche in strutture semplicemente infermieristiche per rendersi
conto che se le cose vanno bene, vanno bene solo grazie al sacrificio dei singoli operatori. Il sistema sanitario regionale è fallito, ha collassato.
Il Presidente Marrazzo ha fatto bene a mandare
via l’assessore Battaglia, ma farebbe bene ad andare via anche lui.
Ritiene che questa decisione possa portare ad
una crisi in Consiglio Regionale?
Questo lo devono dire loro.
Si parla della possibilità che l’Udc entri nella
maggioranza che sostiene Marrazzo, cosa ne
pensa?
Sono dinamiche di cui io non mi occupo, l’Udc
saprà bene cosa fare da qui in avanti. Ragioniamo
sui fatti e non sulle voci.
Il suo giudizio sul piano di rientro del deficit
della giunta Marrazzo è negativo?
Non lo do io il parere negativo sul piano di rientro, sono i dati di bilancio. I bilanci sono documenti redatti apposta per comprendere l’andamento di un certo ente o di una certa struttura
che ha finalità economiche o non economiche. Il
bilancio in grande sintesi è l’espressione di un
modo di operare. Il modo di operare della Regione Lazio sotto la giunta di centrosinistra è stato
negativo. E questo qui non ha bisogno di commenti, è una presa d’atto.
eur:torrino:
news 21
Grafica: Romalive
Booklet
tre album per approfondire...
] di Fabio Zaccaria [
Black Francis - SVN Fingers
L’anno scorso, Frank Black è tornato al suo vecchio nomignolo dell’era-Pixies: Black Francis, per
la prima volta da quando ha intrapreso la carriera solista. Perché perdere tempo a sottolineare certe cose? Per il fatto che ci pare un modo
di marcare un cambio di direzione, una svolta
rispetto alle divagazioni “root” del passato a
favore di un ritorno all’impeto del Punk-Rock. Il
processo in questione era iniziato con il precedente album Bluefinger
, ma è con questo EP,
sette canzoni per circa venti minuti di durata, che
Black, avvalendosi esclusivamente di un bassista e di un batterista per le sessioni di registrazione durate appena una settimana, ricongiunge la trama del suo discorso musicale col suo
passato più glorioso. Sette colpi sparati in rapida successione, in cui riesce mirabilmente a toccare quasi tutti i variegati ambiti musicali coi
quali si è via via cimentato. Il brano d’apertura, la bizzarra e irresistibile The Seus, coniuga essenzialità, crudezza Punk e sperimentazione, col pingue Black impegnato ad alternare
una sorta di nevrotico rap a un ritornello in falsetto che è una sorta di ponte per il brano successivo, quel Garbage Heapche è forse una
delle cose più vicine allo stile Pixies mai prodotte dall’artista nella sua carriera da solista. Si
nota, tra le altre cose, l’aggiunta al proprio
arsenale sonoro dell’armonica a bocca, ed è
incredibile come Francone riesca a far suonare
anche uno strumento del genere così inconfondibilmente Rock. L’ironia beffarda e la tensione
psichica si alternano in una dialettica costante,
trovando nella voce dell’autore un veicolo d’espressione quanto mai adeguato. Un breve
disco che ci ricorda quanto il Nostro sia ancora
in grado di porsi sul gradino più alto di un songwriting che ha ispirato generazioni di musicisti.
Ad orecchie poco esperte, consentiteci la tirata
saccentona, tutto questo potrebbe suonare già
sentito, ma bisogna ricordare che siamo in presenza di uno dei padri assoluti di un certo sound,
uno che queste cose e le ha inventate. Un attestato di sana e robusta (molto robusta, in tutti
i sensi) costituzione che lascia ben sperare per
propria arte di arrangiatore, meticoloso fino al
maniacale e di formazione classica, in tutte le
possibili sfaccettature che la tecnologia del presente e del passato rende possibili. Insomma,
cinquant’anni di musica Pop serviti e cucinati in
siffatta forgia, non sono davvero cosa da individui ordinari. Ma veniamo a questo Distortion
:
come il titolo suggerisce, stavolta Merritt si
abbandona ad elucubrazioni sulla distorsione
musicale. Tutto pare sia nato leggendo un libro
in cui il tema affrontato fosse proprio questo,
ottenere dei suoni perturbanti sfruttando il
sovraccarico degli amplificatori e il feedback,
un classico esempio di come sperimentazione e
innovazione tecnologica abbiano contribuito a
cambiare il corso della storia. E così ecco ancora una volta Merritt, che sembra ossessionato
dall’indagare ogni fenomeno sotto tutti i molteplici aspetti attraverso cui esso si manifesta,
incentrare un album attorno alla distorsione, al
feedback. Si tratta sempre delle solite “istantanee” d’autore cui siamo ormai abituati, suonate però filtrando ogni strumento, dal pianoforte
alla batteria, crendo un unico amalgama distante
nel quale solo apparentemente la materia sonora
è indistinta. Un ascolto attento rivelerà, infatti, ancora una volta il certosino lavoro di produzione operato dall’autore. Quando al canto
non troviamo la baritonale voce dello stesso
Merritt, è la già sentita in 69 Love Songs
Silvia Simms a creare quelle atmosfere così elettricamente retrò, oppure si tratta della storica
amica e co-fondatrice della band, nonché batterista e tastierista, Claudia Gonson, che apre i
canti (non l’album) con California Girls: classico esempio di rilettura di umori Wilsoniani dell’era Surf-Rock. Canzoncine d’amore ironiche e
semiserie (occhio ai testi), con quel senso di
creda o no, di fatto nella musica del trio di
Athens qualcosa è venuto a mancare, non solo
un certo modo di suonare la batteria, indubbiamente. I dischi che vanno da UP (1998) al
penultimo Around the sun(2004) altro non
sono stati se non meri esercizi di stile, soprafatti dalla riproposizione svogliata di una formula nella quale gli stessi autori sembravano
ormai credere ben poco. Accade però che la storia è fatta anche di prese di coscienza, di persone capaci di rinsavire e recuperare lo spirito
di quanto fatto nel glorioso passato. Ecco quindi che questo Accelerate
avrebbe potuto tranquillamente chiamarsi, che so… Reverse, dal
momento che aspira lucidamente a ricatturare
lo spirito (quando non il sound) dei REM delle
origini, quelli più elettrici e spigolosi, capaci
comunque di inanellare ballatone memorabili.
La chitarra di Peter Buck torna prepotentemen-
te alla ribalta, in brani che superano la barriera dei quattro minuti in un solo caso. Volendo
fare a tutti i costi dei paragoni con “un” episodio in particolare della loro vasta discografia,
potremmo senza dubbio citare Monster, del
1994, affine a questo Accelerate
per il fatto
di essere, anche in quel caso, un ritorno al rock
successivo alle atmosfere acustiche dei successi planetari di Out of Time
e Automatic for
the People
. In fondo del Rock’n’Roll si vuole
qui recuperare più che il sound l’attitudine,
proiettandosi verso una maggiore immediatezza, spontaneità e semplicità, tutte caratteristiche che, con invidiabile senso di autocritica,
Michael Stipe e soci hanno riconosciuto essere
l’elemento mancante delle ultime opache prove
discografiche. Acceleratenon è esente da
difetti, alcuni episodi mancano del giusto
respiro mentre altri suonano come inconfon-
The Magnetic Fields - Distortion
Stephen Merritt i suoi Magnetic Fields meriterebbero un posto di riguardo nella storia della
musica Pop solamente grazie a quell’operazione
incredibile che fu 69 Love Songs
. Ben sessantanove canzoni d’amore, come recita maliziosamente il titolo, grazie alle quali sviscerare la
REM - Accelerate
Secondo molti, la storia dei REM finisce con
l’album New adventures in Hi-Fi
, del 1996.
Non è un album qualsiasi: innanzi tutto è bellissimo, in secondo luogo è stato sottovalutato, ed è, infine, l’ultimo a registrare la presenza del batterista originario Bill Berry. Lo si
24 eur:torrino:
news
Grafica: Romalive
Grafica: Romalive
The Brig
] a cura di Barbara Frascà [
Il Teatro Vascello nei giorni 20, 21 e 22 maggio
ha ospitato lo spettacolo The Brig
, scritto da
Kenneth Brown, veterano del Corpo dei Marines,
sopravvissuto al carcere statunitense negli anni
’50. È un testo che descrive, senza tralasciare
nulla, una giornata tipo all’interno della prigione militare di Okinawa, nel Giappone del 1957.
In queste pagine Brown racconta una realtà
quotidiana fatta di violenze, soprusi e di divieti
che mirano alla totale spersonalizzazione dell’individuo. Al debutto, nel 1963, lo spettacolo
riscuote un enorme successo e, al contempo,
provoca grande scandalo, entrando così a far
parte della storia del teatro.
L'attualità del dibattito apertosi nel XXI secolo
con le prigioni militari americane nel mondo, da
quelle in Iraq a quelle di Guantanamo, dà nuova
rilevanza a questo lavoro. La perversa logica che
T h e
TEATRO
Autore: Kenneth H. Brown
Regia: Judith Malina
Luci e scena: Gary Brackett
Produzione: Claire Lebowitz, Hanon Reznikov,
Thomas Walker
Attori: Gary Brackett, Gene Ardor, Kesh Baggan,
Brad Burgess, Andrew Greer, John Kohan, Tommy
McGinn, Jeff Nash, Johanny Paulino, Christopher OŽBrien Spicer, Bradford Rosenbloom, Evan
True, Antwan Ward, David Copley, David Markham, Morteza Tavakoli
sta alla base del trattamento dei prigionieri di questi attori così straordinariamente bravi.
all'interno del sistema militare U.S.A., è resa Uno spettacolo decisamente coinvolgente.
molto chiaramente nel testo di Brown, scelto
per la messa in scena dopo che Judith Malina
lesse la traduzione inglese di M.C. Richards, non
ancora pubblicata, de Il teatro e il suo
- dop
piodi Antonin Artaud, il cui radicale approccio
nell'articolare una relazione teatrale tra crudeltà
e trascendenza ha trasformato The Brigin
un'esperienza fisica di dolore e liberazione in cui
il giorno è scandito dalle sue ferree regole.
La produzione originale ha vinto l'Obie Award
come migliore pièce nel ‘63. L’anno successivo il
film di Jonas Mekas, tratto dallo spettacolo, ha
ottenuto il Leone d'Oro come migliore documentario al Festival del Cinema di Venezia.
TEATRO VASCELLLO
In The Brigsi può vedere come la disciplina e
Via Giacinto Carini, 78
l’allenamento all’obbedienza sopprimano e fac00152 Roma
ciano sì che giovani donne e uomini di buon
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In The Brig si può vedere
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e facciano sì che giovani
donne e uomini di buon
cuore commettano le
atrocità che tutti gli eserciti
commettono ovunque.
L i v i n g
Fondata nel 1947 - da Judith Malina, allieva di
Erwin Piscator, e da Julian Beck, pittore espressionista astratto della Scuola di New York - come
alternativa immaginativa al teatro commerciale,
la compagnia ha messo in scena un centinaio di
produzioni in otto lingue e in 28 paesi, un corpus di opere che ha influenzato il teatro a livello mondiale. Negli anni '50 e nei primi anni '60
a New York la compagnia è stata pioniera di una
messa in scena non convenzionale del dramma
poetico americano ed europeo, da Getrude Stein
a Paul Goodman, da Kenneth Rexroth a John
Ashbery, da Cocteau a Lorca, da Brecht a Pirandello. Tra queste produzioni, che hanno segnato
l'inizio del movimento Off-Broadway, figurano
Doctor Faustus Lights the Lights, Tonight We
Improvise, Many Loves, The Connection e The
Brig. A metà degli anni '60 la compagnia inizia
una nuova fase come ensemble nomade. In
Europa evolve in un collettivo che vive e lavora
insieme alla creazione di una nuova forma di
recitazione non artefatta, basata sull'impegno
fisico e politico dell'attore per rendere il teatro
un mezzo di trasformazione sociale. Gli esiti più
importanti di questo periodo sono Mysteries and
Smaller Pieces, Antigone, Frankenstein e Paradise Now. Negli anni '70, il Living Theatre inizia a
creare The Legacy of Cain, un ciclo di lavori per
spazi non tradizionali. Dalle prigioni del Brasile
ai cancelli delle acciaierie di Pittsburgh, dalle
periferie di Palermo alle scuole di New York,
questi spettacoli vengono offerti gratuitamente
per allargare il più possibile il potenziale pubblico. Gli anni '80 vedono il gruppo tornare nei
teatri, sviluppando nuove tecniche di coinvolgimento degli spettatori che prima partecipano
alle prove della compagnia e poi si cimentano in
scena come 'fellow performers'. Di questo periodo sono Prometheus at the Winter Palace, The
Yellow Methuselah e The Archaeology of Sleep.
T h e a t r e
Dopo la morte di Julian Beck, nel 1985, Judith
Malina e il nuovo direttore artistico Hanon Reznikov aprono un nuovo spazio nel Lower East
Side di Manhattan, producendo una serie di
lavori, tra cui The Tablets, I and I, The Body of
God, Humanity, Rules of Civility, Waste, Echoes
of Justice e The Zero Method. Dopo la chiusura
dello spazio di Third Street nel '93, la compagnia lavora a Anarchia, Utopia e Capital Changes
in altri spazi di New York. Nel ‘99, con finanziamenti dell'Unione Europea, il Living restaura il
seicentesco Palazzo Spinola di Rocchetta Ligure
per creare il Centro Living Europa che diventa
spazio di residenza e lavoro per l'attività europea della compagnia. Di questi anni è Resistenza, un lavoro basato sulle vicende degli abitanti del luogo nel periodo dell'occupazione tedesca. Recentemente la compagnia ha messo in
scena Resist Now!, un lavoro per le manifestazioni no global in Europa e negli Stati Uniti.
eur:torrino:
news 27
Bau & Miao:
la Rubrica
degli Animali
Estate in arrivo: animali in pericolo!
(II parte)
] a cura di Marta Cecchini [
L’estate è quasi arrivata e le famiglie italiane inifacile fare il simpatico con quei
- moccio
si che mi vengono a tirare la coda ziano
e lea prenotare le vacanze estive, senza però
includere
orecchie e mi scambiano per un cavallo
e nella ricerca delle strutture alberghiere
un importante criterio che per i nostri cari amici
vogliono farsi i giri in groppa arghh,
fa la differenza: la voce “accoglienza/vacanza
che vita da Cani!!!
”.
con animali”.
Oggi, infatti, per chi possiede un animale, non è
che
- son
più un dramma organizzare la vacanza estiva.
Esistono migliaia di strutture preposte all’acconecchio tranquilla e vengono a rompere
glienza
puntualmente le scatole con grattini
e dei nostri piccoli amici, basta farsi consicarezze e io devo anche sforzarmi gliare
di da un agente di viaggio, oppure per gli
esperti navigatori web, cliccare sulla voce “Vafare le fusa insomma, un po? di
- pri
canza con animali” e selezionare il residence, l’avacy, un po? di pace, non
mica facile
il bed&breakfast, le case vacanza e i
fare questo mestiere: l?animale-da griturismo,
com
campeggi che hanno le strutture idonee.
pagnia, non
prevista neppure la
- pen
sione e tantomeno le ferie anzi per
Collegandovi, ad esempio, ai portali www.bedtutta risposta ti abbandonano in
- auto
Obiettivo 2008: relax con l’amico fido.
and-breakfast.it e www.agriturismo-on-listrada, una mia amica c? rimasta secca
ne.com, potete trovare una sezione specifica in
l?estate
scorsa fff, che vita”. da Gatti!
Micia: “Ciao, lo so che io e te non
- ci
par
Questo dialogo, tratto dalla pièce “Dialogo di alto a sinistra, facilmente identificabile dall’imcane e di un gatto sulle imminenti vacanze magine di un cagnolino. I gestori di queste strutliamo, sia perch tutti dicono che un
cani
ture sono ben consapevoli che gli animali fanno
gatti sono nemici, sia perch , in effetti,
estive…”,anche
se immaginario, ci fa intuire un sempre più parte della famiglia e, per questa ranon
che tu mi ispiri molta fiducia,
ma
problema reale che ogni anno si fa sentire come gione, sono molto attenti alle loro esigenze: sovolevo chiederti una cosa: i tuoi padroni
un puntuale campanello d’allarme. Mi riferisco in no previsti anche degli speciali angoli per la prequest?anno ti portano in vacanza?
”.
particolare, al pericolo in cui incorrono i cani e i parazione del cibo degli animali in appositi congatti che, da amici fedeli, in questa stagione, tenitori, che il gestore farà trovare all’arrivo degli
vengono
Fido: “Veramente sei tu che te la tiri
un considerati solamente un impedimento ospiti con animale al seguito. Queste piccole acper trascorrere le tanto agognate vacanze. Vi ri- cortezze, fanno la differenza nella scelta del luocordo CHE
OGGI L’ABBANDONO È UN REATO, e go dove alloggiare.
po?, che ti metti l al sole con
- piglio
ari
stocratico e ti pulisci i peli come
- come
unatale
reè perseguibile con multe salatissime
fino all’arresto: non lasciate che questi reati ven- Nella vostra ricerca, includete anche la riviera
gina comunque... non saprei. In
- effet
gano insabbiati
ti ho ascoltato poco fa il telegiornale
e le dall’indifferenza, contattate le romagnola, che quest’anno si posiziona in prima
fila, contro gli abbandoni estivi degli animali,
cose che dicevano non mi sono moltoForze dell’Ordine!
mettendo a disposizione box di varie metrature,
piaciute n mi sono sembrate incorag
Come possiamo poi definire un semplice “impe- quando si vuole lasciar riposare il proprio animagianti .
dimento” un altro essere vivente che ci regala le, dopo un’interessante passeggiata tra le camgiorno dopo giorno momenti meravigliosi, gioie, pagne inesplorate e gli incontaminati percorsi
amicizia e amore? Non sarebbe splendido portar- lungo i fiumi, a due passi dal mare.
Micia: “Lo so, lo so, ogni anno la stessa
lo con noi in vacanza, vederlo giocare tra i prati e
storia.
.. guarda
una tragedia insom
- correre spensierato in cerca di farfalle, fare foocon lui sulla riva del mare, coccolarlo sfiniti
ma, non
giusto. Hai sentito? Ogniting
anno
150.000 animali da compagnia vengo
- dopo una lunga giornata di sole, sulla sdraio dalla quale, assopiti, ci godiamo le calde sfumature
no abbandonati e la maggior parte
- du
di un tramonto estivo?
rante il periodo estivo quando i
- proprie
tari vanno in vacanza e hanno seri
pro
Vivere
l’esperienza della vacanza estiva con il noblemi a trovare delle strutture dove
gli
animali sono ammessi
”. stro amico fedele è veramente una gioia impagabile! Lui aspetta solo questo ed è il minimo che
possiamo offrirgli come ringraziamento per una
vita intera
Fido: “S , e lo sai che in media si tratta
didedicata al nostro servizio. Proprio
così, perché un cane o un gatto dedicano ogni
un abbandono ogni due minuti?? Consi
- istante della loro vita a noi: abbandonarli significa ucciderli!
derando anche i pesci rossi e le
- tartaru
ghe?... assurdo e io che per tutto il
tempo fatico e lavoro: insomma mica
Micia: “ Non dirlo a me
28 eur:torrino:
news
sono l
Bacheca Annunci
Cagnolino abbandonato sull'Ardeatina, maschio di taglia piccola, meticcio, dovrebbe avere più
o meno un anno ed è buonissimo. Cerca al più presto famiglia.
Luigi Pieretti
349 5745616
[email protected]
Per adozioni: 349 3686973
Apertura al pubblico,
luned -sabato 10.00/14.00
BELLA:è una cagnolina davvero simpatica!
È allegra e solare, ma
anche stanca di stare in
canile da 8 anni.
Due cuccioli maremmani maschi,
di circa 60 giorni, cercano urgentemente una casa. Sono stati abbandonati da un pastore in Tuscania
ed ora cercano una famiglia che si
prenda cura di loro.
Daniela 335.24.86.87
SORRISO:
Questo
maschietto è estremamente affettuoso con
l'essere
umano
e
mostra gratitudine per
ogni più piccola atten-
CICCIO:È nato in un canile sequestrato per maltrattamenti e sono già sette
anni che aspetta di essere
adottato! È dolcissimo e
molto affettuoso.
JULIUS:Derivato doberman anziano, avrebbe
diritto ad una serena
pensione dopo una vita
intera passata in canile.
CANNELLA: È un huski
dallo splendido mantello
color cannella. È buono,
non tira al guinzaglio e
vorrebbe davvero una
famiglia tutta per lui.
Albicocca:
è una dolcissima cucciola
di 3 mesi di medio-piccola taglia.
Da grande peserà più o meno 10-11 kg.
È vispa, ama stare in braccio e farsi coccolare. È stata vaccinata e sverminata.
340-4036345
oppure 347-7169048
Cucciole femmine
di 50 giorni cercano al
piu' presto una casa.
Futura taglia media.
Per informazioni:
Paola 340
4036345
Piri(la femminuccia) e Valentino(il maschietto) sono 2 cuccioli di 50 giorni di una dolcezza
unica oltre che intelligenti e buonissimi. Di futura taglia media, sono stati salvati da un canile del
centro Italia, ora stiamo provvedendo a rimetterli un po' in forma, vista la loro triste esperienza!
Paola 340/4036345 - 327/2018759
oppure 347/7169048
TERRANOVA MASCHIO, PURO, ADULTO PRIVO DI COLLARI E SEGNI IDENTIFICATIVI
DI PROPRIETÀ. ATTUALAMENTE VIVE IN UNA STRADA POCO TRAFFICATA, A VIA
MEDIANA, ZONA DI ROCCA PRIORA, BUONISSIMO E TRISTISSIMO CERCA URGENTEMENTE ADOZIONE O SISTEMAZIONE PROVVISORIA. PER FAVORE EVITIAMOGLI IL CANILE!
CONTATTO: 3290711308
Segreteria Animalisti Italiani ONLUS
06/23232569 - 0623232598 FAX
INVIACI SEGNALAZIONI, SMARRIMENTI O ANNUNCI PER ADOZIONI A
[email protected]
E NOI PROVVEDEREMO AD INSERIRLI NELLA BACHECA ANNUNCI DEL PROSSIMO
eur:torrino:
news 29
CONSIGLIO REGIONALE INFORMA
] a cura di Barbara Frascà [
Avviata la discussione del T.U. sui migranti
Durante la seduta del Consiglio Regionale del Lazio, presieduta da Guido Milana (Pd), è stata avviata la discussione del Testo Unificato concernente le “Disposizioni per la promozione e la tutela dell’esercizio dei diritti civili e sociali e la
piena uguaglianza dei cittadini stranieri immigrati”, frutto della fusione di due proposte di legge, una licenziata dalla Giunta e l’altra di iniziativa consiliare.
La consigliera Anna Evelina Pizzo (Prc), prima firmataria della proposta consiliare, ha così spiegato: “questo testo normativo è il risultato di un
percorso lungo e laborioso e della partecipazione
attiva di tutti soggetti coinvolti. Come indica la
stessa intestazione il suo obiettivo principale è
quello di attuare la piena partecipazione alle decisioni collettive, al fine di assicurare un processo di piena assunzione di cittadinanza”.
“Questa legge mi sembra inutile – ha ribattuto il
Consigliere Antonio Cicchetti (An) – perché nulla
aggiunge a quanto già scritto e codificato. Sono
altre le decisioni da prendere nei confronti di un
fenomeno difficile da fermare, solo la politica
può attuare operazioni di aiuto nelle terre straniere, per evitare che verso questo piccolo spazio
di terra possa essere rivolta la speranza di tutti
quelli che in questo spazio di terra non potranno
mai essere inseriti”.
“Una nuova disciplina della materia – ha poi
On. Guido Milana
chiarito Anna Salome Coppotelli (Sdi), assessore
regionale alle Politiche sociali – è indispensabile,
innanzitutto, perché la legge precedente (17/90)
è ormai obsoleta e negli ultimi vent’anni si è registrato un sostanziale cambiamento qualitativo
e quantitativo del processo migratorio. Dall’analisi delle stime sul fenomeno e dall’ ampia con-
certazione di Istituzioni e parti sociali è scaturito un testo con cui la Regione intende ribadire il
suo impegno a rimuovere tutti gli ostacoli che
impediscono agli immigrati di integrarsi nel tessuto sociale e a partecipare attivamente alla vita
pubblica locale”.
Anoressia e bulimia, commissione sanità approva proposta di legge
Il Consiglio Regionale del Lazio intenzionato a
salvaguardare la salute dei cittadini più giovani,
attraverso l’attuazione di interventi diretti alla
prevenzione, diagnosi e cura dell’anoressia, della
bulimia e degli altri disturbi del comportamento
alimentare.
La commissione Sanità, presieduta da Luigi Canali (Pd), ha approvato all’unanimità una proposta di legge – a firma dello stesso Canali e dei
consiglieri D’Amato (Pd), Di Carlo (Pd) e Pallone
(Fi) – che impegnerà la Regione Lazio ad attivare
specifici programmi di ricerca per migliorare le
conoscenze cliniche e di base relative ai disturbi
alimentari, nonché per definire test diagnostici e
di controllo per le persone che ne sono affette.
Previsti anche percorsi formativi per il personale
socio-sanitario e l’istituzione di campagne informative incentrate sulla prevenzione e sulla cura
di anoressia e bulimia presso le giovani generazioni. In particolare, sarà istituita una Giornata
scolastica di educazione alimentare.
Le attività previste dalla proposta di legge sa-
ranno svolte da Laziosanità – Asp.
“L’esigenza di una legge regionale su questo argomento - ha relazionato Canali - è nata soprattutto dal fatto che un numero sempre maggiore
di soggetti, anche di età inferiore ai dieci anni,
risulta essere affetta da disturbi del comportamento alimentare. Va riconosciuto a tutti i componenti della commissione l’impegno a convergere su un unico testo, che speriamo approdi presto in aula per l’approvazione definitiva, senza
alcun ritardo”.
PMI: Milana - Legge giusta a sostegno dell’economia
“Così il Lazio potrà reggere le sfide del mercato globale”
Il Presidente del Consiglio Regionale del Lazio
Guido Milana si ritiene soddisfatto per l’approvazione della legge sull’internazionalizzazione
delle piccole e medie imprese.
“Il Consiglio ha varato oggi una legge che era attesa da tempo dagli operatori economici della
nostra regione – ha aggiunto Milana – una legge
che darà i suoi frutti non solo nell’immediato,
ma in prospettiva, perché proietta le PMI su scala internazionale. Un passo avanti in un’epoca in
cui, con la globalizzazione dell’economia, si fa
sempre più agguerrita la concorrenza, specialmente da aree del mondo, in particolare i Paesi
dell’Estremo Oriente, dove si producono a basso
costo prodotti che poi vengono immessi nel mer-
30 eur:torrino:
news
cato globale”.
Milana ha poi sottolineato che “in
questo modo la Regione Lazio svolge un importante ruolo di sostegno
alle attività di export delle piccole
e medie imprese, che costituiscono il tessuto connettivo della nostra economia. Devo al tempo stesso mettere in evidenza – ha concluso Milana – che attorno a questa
legge si è creato un buon clima nell’Aula del Consiglio, nei rapporti tra
maggioranza e opposizione, tanto
è vero che è stata approvata senza
alcun voto contrario”.
Lazio: Commissione lavoro - Via libera a mediazione familiare
selli (Udc),
Milana: una legge che aiuta le coppie
in Vladimiro Rinaldi (Lista Storace) e
sociali Anna Salome
crisi e tutela i diritti dei figli
- l’Assessore
minori. alle
Il Politiche
La
Coppotelli (Sdi).
zio si pone come precursore e apripista
rispetto al legislazione nazionale La .normativa istitutiva della figura del “mediatore familiare” si pone l’obiettivo di offrire un tipo
La commissione Lavoro, pari opportunità, politi- di intervento, alternativo al tradizionale percorso
che giovanili e politiche sociali, presieduta da giudiziale, volto alla riorganizzazione delle relaPeppe Mariani (Verdi) ha espresso parere favore- zioni familiari e alla risoluzione o attenuazione
vole, a maggioranza, sulla proposta di legge con- dei conflitti in caso di separazione e divorzio.
possibile. Il provvedimento, che mira a
costruire un percorso di dialogo
- e con
fronto costruttivo per la coppia
- e sopr
tutto a tutelare i diritti dei minori,
delle istanze delle tante associazioni
volontariato che spesso sono chiamate
a svolgere questa funzione senza un
quadro normativo di riferimento.
- In que
sto senso, la nostra Regione si-pone co
me punta di diamante , come apripista
per sollecitare l?intervento del
- legisl
“La e
proposta di legge che abbiamo
- ap
cernente “Norme per la tutela dei minori
re nazionale
”.
provato oggi in commissione
– ha dichiala diffusione della cultura della
- media
“Con questa legge regolarizziamo,
- rico
zione familiare
”, che vede come primo firmatario il presidente del Consiglio Regionale, Guido rato il presidente Milana – servir ad accom
nosciamo e normiamo, per primi tra
tut
Milana (Pd).
te le regioni, un?attivit sino-ad ora
- sepa
Presenti i consiglieri Wanda Ciaraldi (Popolari per pagnare le coppie nel percorso di
all?iniziativa delle associazion
con
Marrazzo), Luisa Laurelli (Pd), Massimiliano Ma- razione abbassandone il livello-di sciata
la svolgevano in maniera totalmente
vo
flittualit e rendendolo meno traumatico
Lazio: Al forum PA presentato rapporto su criminalità
Presentato al ForumPA di Roma il primo Rapporto
sulla criminalità organizzata nel Lazio, a cura
dell’Osservatorio per la sicurezza e la legalità della Regione. Un documento che mette in luce con
chiarezza la presenza di almeno 60 organizzazioni malavitose sul territorio, in un contesto a rischio anche per le pubbliche amministrazioni locali, con commissioni d’accesso disposte in tre
Comuni (Nettuno, Ardea e Fondi), un Consiglio
comunale sciolto (Nettuno) e altri tre centri (Pomezia, Formia e Minturno) in cui recenti indagini
hanno individuato tentativi di infiltrazione e
condizionamento del tessuto istituzionale da
parte della criminalità organizzata.
Un Rapporto che suona dunque come un campanello d’allarme per l’intera classe politica regionale, ben rappresentata all’incontro appena conclusosi alla Fiera di Roma. A partire dalla presidente della Commissione speciale Sicurezza del
Consiglio regionale del Lazio, Luisa Laurelli (Pd),
secondo la quale i dati presentati “confermano
ed evidenziano quanto la nostra Commissione sta
affermando da tempo con i suoi atti e le sue audizioni. Non abbiamo più a che fare con presenze
sporadiche, ma con attività di rilevante interesse
economico”.
Sulla stessa lunghezza d’onda il consigliere di
maggioranza Enrico Fontana (Verdi). “Questo
rapporto colma il vuoto che finora esisteva nel
processo di comunicazione tra istituzioni, forze
di polizia e magistratura. Spesso ciascuno di noi
viene a conoscenza delle attività altrui solo attraverso i media; ora invece condividiamo uno
strumento descrittivo ed operativo, da mettere
immediatamente a disposizione delle nostre rispettive azioni sul territorio. Nella prima conferenza dei capigruppo, proporrò un consiglio regionale straordinario sulle infiltrazioni malavitose nel Lazio”.
Lazio: “Vie d’uscita” dal fenomeno della tratta
Nel seminario conclusivo del ciclo di incontri promossi dalla Regione Lazio è stato analizzato il
fenomeno dello sfruttamento e sono state individuate le strategie per uscirne: un Tavolo regionale, coordinamenti provinciali e fondi dedicati.
Una via d’uscita dalla tratta e dallo sfruttamento
della prostituzione va attivata con determinazione, per contrastare le nuove strategie della criminalità organizzata e per dare una opportunità
di ascolto, sostegno e reinserimento alle vittime
di questa moderna schiavitù. È questo il messaggio e l’azione concreta dell’Assessorato all’Istruzione della Regione Lazio, che ha aderito al progetto interregionale “Vie d’uscita”, del quale è
in corso a Roma, oggi e domani, il seminario conclusivo del ciclo di incontri nelle cinque Province
del Lazio.
Combattere il traffico di esseri umani, dunque, è
l’obiettivo di questa iniziativa, che ha approfondito la conoscenza del fenomeno ed individuato
le strategie di prevenzione.
Il quadro che emerge dalla ricerca “La prostituzione e la tratta a scopo di grave sfruttamento
nel Lazio” è quello di un fenomeno in continua
evoluzione. Roma rappresenta ancora l’area di
maggiore concentrazione della prostituzione, ma
ultimamente si assiste ad un progressivo spostamento dell’offerta prostituiva verso le province,
soprattutto Latina e Frosinone. Ciò a causa degli
interventi di contrasto da parte degli enti preposti e delle Forze dell’Ordine, che hanno indotto le
organizzazioni criminali ad aumentare l’offerta
nei locali e negli appartamenti ed a creare canali di raccordo con la malavita locale.
Ulteriore cambiamento – stavolta più sottile e
quindi più difficile da combattere – è l’aver fatto
sperimentare alle vittime (donne e minori di entrambi i sessi) una certa libertà nella gestione
del proprio tempo e del denaro guadagnato attraverso l’esercizio della prostituzione, dando
un’impressione di “normalità” e di seppur limitato e fittizio accesso ad un mondo di consumi, ritardando o annullando la presa di coscienza della propria condizione di persona sfruttata e privata della libertà. Ma ci sono nuove modalità di
sfruttamento, reclutamento e costrizione, che
vedono sempre più coinvolte le persone minorenni.
eur:torrino:
news 31
Mese dedicato al benessere
di stomaco e intestino
Le piante medicinali per la stipsi
F a r m a c i CITTÀ
a C D’EUROPA
FARMACIA
Senna
(Cassia angustifolia)
Sono circa 700 le specie che compongono il genere Cassia
che crescono spontanee nelle regioni predesertiche del Sudan,
Africa Orientale, Asia Minore e territori compresi tra Arabia ed
Iran. In fitoterapia si utilizza prevalentemente la Cassia angustifolia, comunemente denominata Senna, un arbusto dell’altezza di circa due metri con infiorescenze costituite da grappoli di fiori gialli.
Della Senna vengono utilizzate le foglie e i frutti (follicoli) che
sono dei baccelli piatti con un evidente impronta dei semi. Nella
droga essiccata i componenti attivi principali sono i derivati
antrachinonici (sennosidi A e B). Sono inoltre presenti nel fìtocomplesso mucillagini (7%) molto utili per la loro azione
lenitiva sulle mucose dell’intestino, flavonoidi ed altri componenti che contribuiscono tutti all’azione della pianta.
I sennosidi sono in grado di stimolare le contrazioni dell’intestino (peristalsi intestinale), determinando un aumento della velocità di transito delle feci e di favorire la secrezioni di liquidi che
le rendono più morbide.
L’effetto della droga si evidenzia in genere dopo 8-12 ore perché i sennosidi per agire devono essere attivati nel colon dalla
flora batterica.
L’uso della Senna è indicato nei casi di stipsi acuta e in tutti i
casi in cui è desiderabile un’evacuazione con feci molli.
Precauzioni d’uso: i lassativi stimolanti sono controindicati nei
casi di dolori addominali, di ostruzione intestinale e di infiammazioni intestinali acute come morbo di Crohn, colite ulcerosa,
appendicite. Non devono essere assunti da bambini di età inferiore a 12 anni e da donne in gravidanza e allattamento.
Aloe
(Aloe ferox)
L’Aloe ferox o Aloe del Capo è originaria dell’Africa, insieme
all’Aloe vera o Aloe delle Barbados rappresentano le due varietà officinali di questa specie.
L’Aloe ferox è una pianta alta fino anche a 2-3 m con tronco
ramificato che forma dei veri e propri arbusti cespugliosi che
hanno foglie carnose con margine spinoso lunghe fino a 50 cm.
La droga è costituita dal succo ottenuto per incisione dagli strati superficiali delle foglie. Il succo viene quindi condensato a
fuoco vivo per circa 4 ore e fatto solidificare. I componenti principali della droga sono derivati idrossiantracenici (soprattutto
aloina A e B) la cui struttura chimica è simile a quella dei componenti attivi della Senna e di altre droghe antrachinoniche.
nei casi di stipsi acuta e ogni volta che sia desiderabile un’evacuazione con feci molli.
Come già riportato per la Senna anche l’azione lassativa dell’Aloe si manifesta nel colon dopo che i principi attivi, le aloine, sono stati attivati dalla flora batterica. Il meccanismo d’azione con cui agisce è simile a quello della Senna, ovvero stimola le contrazioni dell’intestino, determinando anche un
aumento della secrezione di liquidi che rendono la massa
fecale più morbida. L’effetto si manifesta entro 8-12 ore dall’assunzione.
Precauzioni d’uso: vedere quanto riportato per la Senna
Psillio
(Plantago ovata; Plantago psyllium)
Il termine Psillio viene utilizzato per indicare le droghe derivanti dalla Plantago ovata e della Plantago psyllium.
Lo Psillio è un “lassativo di massa” che agisce grazie al suo contenuto di mucillagini. Assunte con molti liquidi, le mucillagini contenute in queste piante formano un gel voluminoso che fa aumentare la
massa fecale. La distensione dovuta all’aumento di — - volume del
contenuto intestinale stimola la peristalsi e facilita la defecazione.
Precauzioni d’uso: generalmente ben tollerato, possono
provocare nei primi giorni di assunzione leggero gonfiore e
meteorismo. Non utilizzare in caso di ostruzione intestinale.
Le Fibre non devono essere assunte contemporaneamente
ad altri farmaci perché potrebbero limitarne l’assorbimento.
Malva
(Malva sylvestris)
Pianta perenne appartenente alla famiglia delle Malvaceae è
originaria delle zone temperate dell’Europa e dell’Asia settentrionale: rappresenta una delle piante più utilizzate nella
medicina popolare per le sue proprietà emollienti, lenitive e
protettive delle mucose.
In fitoterapia si utilizzano le foglie ed i fiori che, grazie al loro
contenuto in mucillagini, favoriscono il transito intestinale e
svolgono un’azione emolliente e lenitiva sulla mucosa.
La Malva viene inoltre utilizzata per le infiammazioni delle
prime vie aeree, nelle tossi, gastriti ed enteriti.
Precauzioni d’uso: non sono noti dalla letteratura effetti collaterali o altre precauzioni d’uso alle dosi usualmente raccomandate.
Il succo antrachinonico di Aloe viene utilizzato come lassativo
IN A LC U N I C AS I L E E S IG E NZ E D I S A L UT E D I S T OM AC O E I NT E S T I N O
P OS S O N O A V E R B I S O G N O D I U N A P P R OC CI O A D A M P I O R A G GI O
Il nostro apparato digerente, come ogni altro apparato del nostro corpo, in determinati periodi dell'anno può aver bisogno di un
supporto salutistico che gli permetta di mantenere con maggior facilità il suo fisiologico stato di benessere.
Questa situazione di necessità può verificarsi sia in periodi di alimentazione meno corretta (pensiamo ai menù delle feste di Natale o
ai break di lavoro a base di snack e bibite gassate), sia in situazioni di maggiore stress, durante le quali è facile mettere sottosopra
l'intestino a causa di preoccupazioni dovute agli eccessivi impegni di lavoro o di studio. In questi casi, oltre a seguire
un'alimentazione corretta ed equilibrata, può essere utile ricorrere all'utilizzo complementare di prodotti naturali, senza dimenticarsi
di chiedere consiglio a un professionista della salute come il medico o il farmacista.
L'utilizzo di diversi prodotti in grado di agire sinergicamente deve avvenire durante tutto l'arco della giornata, a partire dal mattino
fino a prima di coricarsi. Considerando che lo stress può provocare situazioni di non equilibrio, oltre ad utilizzare formulazioni
specifiche per questo apparato è consigliabile assumere anche prodotti le cui formulazioni siano in grado di conciliare un fisiologico
sonno e aiutare il rilassamento.
Una buona strategia, che permetta di affrontare quest'esigenza su più fronti, dovrebbe comprendere sia prodotti a base di piante e
sostanze naturali dalle proprietà carminative, e prebiotiche come Cumino, Finocchio, Cicoria e Fermenti Lattici sia prodotti a base di
piante medicinali rilassanti come Camomilla, Passiflora e Valeriana.
Obiettivo di tale intervento è coadiuvare, in maniera efficace ma non aggressiva, il benessere del tratto digerente, ma allo stesso
tempo contribuire a ritrovare quella tranquillità messa un po' in subbuglio dai ritmi frenetici della vita quotidiana.
Nel caso in cui il medico o il farmacista di fiducia consigli il ricorso a più prodotti è bene ricordarsi che è possibile scegliere tra
diverse forme di assunzione andando a prediligere ad esempio i pratici opercoli di mattina e le tisane dopo i pasti o prima di
coricarsi, quando il tempo a disposizione è maggiore e siamo più predisposti a concederci qualche minuto di meritato relax.
I nostri Dottori sono a disposizione per consigli e soluzioni personalizzate:
transito intestinale, microflora e gas intestinale, digestione e acidità, controllo del peso.
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QUELLA FASTIDIOSA SENSAZIONE ALLO STOMACO
Spesso ti capita di avvertire delle sgradevoli sensazioni allo stomaco? Il tuo caso non è così infrequente, dato che sono circa 15 milioni gli
italiani che soffrono, più o meno spesso, di problematiche relative al tratto gastrointestinale.
E’ un fenomeno tipico di chi vive nel mondo occidentale, dove riguarda circa un terzo della popolazione.
Le persone a rischio sono in genere più le donne che gli uomini e la frequenza aumenta con l’avanzare dell’età: infatti già dopo i 40 anni si
riscontra questo problema, ma è certamente ancora più frequente tra i 55 e i 64 anni.
Ma di che cosa si tratta e quali possono essere le cause?
Nello stomaco sono presenti di norma degli acidi digestivi; quando la concentrazione di questi varia, si possono verificare sensazioni di
disagio dovute all’alterazione del fisiologico PH dello stomaco, che solitamente si presentano con la tendenza del contenuto acido dello
stomaco a risalire lungo l’esofago, con la tipica sensazione che il pasto “torni su”.
Le cause non si conoscono con precisione. È certo, però, che i ritmi frenetici, emozioni e ansie, stress e stili alimentari sregolati e frettolosi
possono favorire l’insorgere di tali situazioni. Inoltre, anche diete fai da te, fumo, assunzione eccessiva di alcool ed eccitanti come caffè e
the e persino un abbigliamento troppo stretto, soprattutto in vita, contribuiscono ad acuire il problema.
I possibili rimedi consistono in uno stile di vita più sano ed equilibrato, soprattutto nel mangiare e, nei casi in cui i sintomi si presentano più
frequentemente, assumere anche prodotti naturali, dietro consiglio di un esperto.
In natura tra le sostanze alcaline più comuni, cioè in grado di facilitare il ristabilimento dei fisiologici livelli di PH e ridurre quindi il
caratteristico fastidio, si possono annoverare il bicarbonato di sodio, il limestone (calcio carbonato) e la nahcolite (sodio bicarbonato)
oppure piante medicinali come aloe, camomilla e liquirizi,a che hanno un effetto calmante e lenitivo.
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Ortensia
"freddezza” nella lingua dei fiori
Grafica: Romalive
Delle 40 specie di “Hydrangea”, sono comprese
quelle arbustive e rampicanti legnose originarie,
dai fusti robusti con foglie grandi ed ovali e dai
fiori riuniti in infiorescenze, più o meno sferiche
che, in base al tipo di terreno, possono essere
bianche, rosa, rosse, azzurre o blu. L’ortensia si
coltiva generalmente come pianta ornamentale in
giardini e aiuole, anche perché in appartamento
tende a deperire con il tempo. Infatti, anche se
apprezzata per essere una pianta “arbusto perenne”, dalla semplice coltivazione, senza le ottimali condizioni di crescita, tende a sfiorire in poche
settimane: vi consigliamo quindi di trapiantarla
in giardino o tenerla in apposite fioriere sul terrazzo.
Il periodo di fioritura delle ortensie varia da specie
a specie ed avviene sempre tra la primavera e l'estate. L’Ortensia deve essere collocata in una posizione luminosa, senza essere esposta direttamente ai raggi del sole, ad una temperatura che si
aggira intorno ai 18°C e piantata in vasi di circa
25 cm. La temperatura gioca un ruolo fondamentale per la sua crescita: se si espone ad una temperatura superiore ai 20°C, si arresta bruscamente
la fioritura. L’Ortensia è famosa perché resiste anche a temperature rigide: basta proteggerla rico-
34 eur:torrino:
news
prendo la porzione di terreno, vicina alle radici,
con delle foglie secche. Per quanto riguarda l’annaffiatura, deve essere abbondante e frequente
nel periodo primavera-estate, prestando attenzione a non inzuppare il substrato, per evitare lo sviluppo di muffe e parassiti. Nebulizzate spesso anche la chioma, con acqua non calcarea, per evitare che le foglie diventino gialle. Tra un'annaffiatura e l'altra, bisogna aspettare che il terreno sia
abbastanza asciutto, e aggiungere un concime liquido all’acqua per l’irrigazione.
Tornando, invece, al substrato, che deve avere un
ph inferiore a 5, si consiglia di scegliere un terreno fresco e umido, possibilmente ricco di sostanze organiche, di foglie, di sabbia e di terra di brugo. Dalla scelta del substrato, dipende la gradazione e la tonalità dei fiori dell’ortensia: con terreni basici, si otterrà una colorazione rosa intenso; mentre l’aggiunta della torba bionda acida,
dello zolfo o del ferro, creano tonalità tendenti
all’azzurro.
A primavera, per via dello sbalzo caratteristico di
temperatura e delle piogge frequenti, le ortensie
sono generalmente attaccate dalle muffe e dai
funghi, che provocano il marciume alla radice.
Trattatele con un fungicida sistemico, prima che le
gemme diventino troppo grandi e per prevenire
l’attacco di afidi e cocciniglie, utilizzate, a fine
inverno, un trattamento insetticida, sempre quando non sono ancora presenti fioriture.
] a cura di Marta Cecchini [
Pharma Finance 2008
Congresso
internazionale
per
le
scienze
della
vita
presentata rivoluzionaria terapia antidolore
] a cura di Cristiana Cittadini [
23/05/08 - Si è aperta a Roma (al Radisson
SAS Hotel, in via Filippo Turati 171) la seconda
edizione del ‘Pharma Finance’, l’appuntamento
dedicato all’incontro tra ricerca, finanza privata e
imprese, promosso da Regione Lazio e Sviluppo
Lazio, in collaborazione con Filas, Ministero dello Sviluppo Economico, Ice e Zangani Investor
Community. Presenti oltre 300 ricercatori, 20
Fondi di investimento extra Ue e sei europei.
Obiettivo del ‘Pharma Finance’ è far conoscere a
finanziatori internazionali idee e brevetti dei
tanti ricercatori della regione rimasti finora nel
cassetto.
Dopo il grande successo della passata edizione,
quest’anno il ‘Pharma Finance’ oltre agli Stati
Uniti si è aperto anche a investitori provenienti
da Canada, Israele ed Europa. Aziende e ricercatori laziali hanno la possibilità di avviare partnership con importanti operatori esteri del settore farmaceutico e delle biotecnologie. Inoltre,
è stato allestito un forum espositivo permanente
che ospita aziende, istituti di ricerca e gruppi finanziari per incontri tra le diverse realtà internazionali.
Tra gli altri, sono intervenuti Francesco De Angelis, Assessore regionale alle Pmi, commercio e artigianato; Claudio Mancini, Assessore regionale
allo Sviluppo economico, ricerca, innovazione e
turismo; Giancarlo Elia Valori, presidente di Sviluppo Lazio; Gianluca Lo Presti, direttore generale Sviluppo Lazio; Flaminia Saccà, presidente di
Filas; Giuseppe Marineo, ricercatore nel campo
delle biotecnologie; John Nano, presidente della
CTT, Competitive Tecnologies Inc; Gianfranco Caprioli, direttore generale Divisione per la promozione degli scambi del ministero del Commercio
internazionale.
”Il Pharma Finance 2008 - ha detto il presidente
di Sviluppo Lazio, Giancarlo Elia Valori - è un progetto vincente. L’obiettivo è far interagire le nostre aziende con quelle affini europee, statuni-
tensi, canadesi, australiane e israeliane, tenuto
conto che il ‘sistema Lazio’ è leader in Italia nel
campo delle tecnologie avanzate, biotech e nanotech; inoltre, vanta il comparto chimico-farmaceutico più sviluppato del Paese e la più alta
concentrazione di centri di ricerca pubblici e privati, oltre al più alto livello nazionale di investimenti in ricerca e sviluppo”
L’Assessore De Angelis ha sottolineato l’attenzione della Regione Lazio nei confronti di progetti
di ricerca e innovazione per la salute umana.
“Con la recente approvazione della legge sull’internazionalizzazione - ha detto - abbiamo creato
le condizioni per dare impulso alla proiezione internazionale delle nostre imprese. Si tratta ora
di favorire progetti di sistema che associno ricerca e impresa, perché la sfida della competitività si vince con la capacità di lavorare in rete e
valorizzare le nostre eccellenze”. Nel suo intervento, l’Assessore Mancini ha annunciato la prossima approvazione della legge regionale sulla ricerca e l’innovazione, un ulteriore strumento per
supportare i tre distretti tecnologici del Lazio:
aerospazio, beni culturali e bioscienze.
Durante il convegno, il professor Giuseppe Marineo ha presentato la ‘Scrambler Therapy’, la macchina che permette di applicare la rivoluzionaria
terapia antidolore da lui ideata. La tecnologia è
stata brevettata, finanziata e commercializzata
proprio grazie all’incontro avvenuto l’anno scorso
al ‘Pharma Finance’ tra Marineo e la CTT, Competitive Tecnologies Inc di John Nano, una società
internazionale specializzata nel trasferimento e
riconoscimento di brevetti tecnologici. La
‘Scrambler Therapy’ era rimasta per anni chiusa
nel laboratorio di ricerca di Marineo. Il professore aveva presentato la sua scoperta a ospedali e
case farmaceutiche, ma senza grandi risultati.
Poi al ‘Pharma Finance 2007’ l’incontro con Leonardo Zangani della Zangani Investor Community
e quindi con John Nano. Marineo pochi mesi fa
ha firmato un accordo di commercializzazione
della sua ricerca con la CTT, valutato con un potenziale commerciale di 3,5 miliardi di dollari.
La ‘Scrambler Therapy’ è stata messa in produzione dalla Deyang, società della Corea del sud
specializzata nella produzione di macchinari per
il settore sanitario. Adesso avverrà la distribuzione a livello internazionale e così la terapia sarà finalmente a disposizione di tanti pazienti che
soffrono di dolore cronico.
L’esperienza di Marineo, ha detto il direttore generale di Sviluppo Lazio, Gianluca Lo Presti, “è
l’esempio di una triangolazione virtuosa tra ricerca, struttura pubblica e investimento privato:
un caso emblematico di come pubblico e privato
possono agire insieme per il bene del territorio e
della comunità tutta”. Per John Nano, è un esempio importante di cooperazione tra Europa, Stati
Uniti e Asia nel nome della ricerca. Durante l’evento, si sono svolti anche incontri tra imprese e
ricercatori del Lazio con gli investitori internazionali.
Prof. Giancarlo Elia Valori,
Presidente Sviluppo Lazio S.p.a.
eur:torrino:
news 35
I
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arti marziali tra cui la Capoeira, l'arte marziale brasiliana, la kick boxing,
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Giornalino a cura dei ragazzi
di ogni ordine e grado scolastico
riceviamo e pubblichiamo:
La tecnica del mosaico
] di Gabriele Focardi [
Il mosaico è una tecnica artistica che consiste
nell’accostamento di tasselli di vari materiali
(marmo, sostanze vetrose, pietre preziose ecc.)
secondo un progetto decorativo. È un’arte antichissima che risale a 2500 anni prima di Cristo,
ma, durante l’età paleocristiana e bizantina, nel
IV e V sec. d.C., si ha la massima espressione di
questa tecnica, con splendida fioritura del mosaico parietale cristiano, di cui detengono il primato le città di Ravenna, Roma, Venezia e la Sicilia.
Le più antiche decorazioni a mosaico furono realizzate giustapponendo piccoli ciottoli di fiume o
elementi cuneiformi di terracotta policroma
(usati, per esempio, dai Sumeri), a creare motivi
geometrici. Nel V secolo a.C. la tecnica musiva a
ciottoli raggiunge l’apice del suo sviluppo, ma,
dal III secolo a.C., con l’introduzione delle tessere tagliate di pietra, i ciottoli progressivamente scompaiono. Successivamente, quando la tec-
nica si affermò nel mondo greco e romano, si impose l’uso di cubetti di marmo, di pietra o di terracotta, di proporzioni fisse. Per la fabbricazione
di questi tasselli squadrati, detti tessere, normalmente si tagliavano sottili lastre di marmo o
pietra colorata in strisce di pochi millimetri, che
a loro volta venivano poi spezzate lungo linee
nette a distanze regolari. Famosi in tutto il mondo sono i mosaici realizzati con tessere di vetro,
diffusi dal periodo ellenistico in diverse regioni
dell’area mediterranea. Su una superficie piatta
viene versata la pasta di vetro fuso, alla quale sono stati opportunamente aggiunti ossidi metallici per conferire la colorazione desiderata: la lastra così ottenuta viene quindi tagliata incidendo
con uno strumento appuntito un reticolo di linee
perpendicolari. Le tessere d’oro e d’argento si ricavano infine applicando fogli del prezioso metallo a lastre di vetro di tinta tenue. Il blocco
viene poi ricoperto con una “fritta”, un sottile
Il Pop e i suoi artisti
] di Elena Sassi e Federica Spoto [
Il pop è uno stile musicale che si rivolge al pubblico di massa: il suo nome deriva proprio dall’abbreviazione del termine “popolare”. Se esiste
una corrente che, insieme al rock, ha dominato la
scena della musica moderna durante tutta la seconda metà del Novecento, questa è stata sicuramente la musica pop.
Negli anni Sessanta si affermò un gruppo che
cambiò la storia della musica. Si chiamavano
Beatles, venivano da Liverpool, in Inghilterra, e
38 eur:torrino:
news
nei loro brani seppero unire, con una buona dose
di genio e originalità, la musica pop e il rock. I
“Favolosi Quattro” (cioè i Fab Fuor) divennero
celebri in tutto il mondo. Scrissero canzoni che,
dopo 40 anni, sono ancora ascoltate da moltissime persone.
Negli anni Ottanta ebbe inizio l’epoca d’oro del
pop: le case discografiche “crearono” decine e
decine di fenomeni pop, che si imposero come
nuove star della musica tra gli adolescenti e gli
strato di vetro in polvere, e cotto in forno: ad
alte temperature la polvere di vetro si scioglie
formando un rivestimento trasparente. Infine la
lastra viene tagliata in tasselli.
Si distinguono diversi tipi di mosaico: l’opus tessellatum, a motivi geometrici semplici ottenuti
con pietre o marmi prevalentemente bianchi e
neri (trecce, scacchi, losanghe, meandri ecc.);
l’opus vermiculatum, realizzato con minuscoli
frammenti di pietre o marmo di dimensioni diverse, disposti seguendo il profilo dei soggetti
rappresentati: consente complesse composizioni
figurative policrome; l’opus musivum, decorazione parietale con tessere di smalto e pasta vitrea,
e l’opus sectile, pavimento composto di pietre e
marmi di diverse dimensioni.
Le superfici destinate ad accogliere un mosaico
sono preliminarmente ricoperte con tre strati di
intonaco. Sul primo strato, composto da una miscela di calce, sabbia e mattoni sbriciolati, viene
steso un rivestimento fatto di stucco, sabbia, paglia, di spessore variabile da 1,25 cm a 5 cm, a
sua volta destinato a essere ricoperto da una miscela di calce e polvere di marmo. Quest’ultimo
impasto viene posato poco per volta, a seconda
della parte di decorazione che l’artista vuole realizzare nell’arco della giornata: sulla sua superficie ancora umida è riportato il disegno del motivo da mosaicare (spesso colorato), sul quale vengono applicate, con una sorta di cemento o con
mastice, le tessere.
I tasselli vitrei del mosaico non devono formare
una superficie perfettamente regolare: le angolazioni leggermente differenti di ciascun pezzo
contribuiscono infatti a riflettere e rifrangere la
luce in molteplici direzioni, conferendo splendore alla decorazione.
appassionati frequentatori di discoteche. Alcuni
di questi “fenomeni” incisero un unico disco, ma
le loro canzoni, molto ritmate e facili da ricordare, diventarono grandi successi.
Tra i gruppi, celebri furono i Duran Duran, i Depeche Mode, gli Spandau Ballet, i Pet Shop Boys,
i Tears for Fears, i Culture Club, i Simply Red, gli
Eurythmics; tra i cantanti, Rick Astley, Jason Donovan e Terence Trent D’Arby. Sempre negli anni
Ottanta iniziarono ad affermarsi artisti che il
tempo ha poi definitivamente consacrato: è il
caso di Prince, di Michael Jackson e di Madonna.
Numerosi sono gli autori e gli interpreti italiani
che, tra gli anni Settanta e gli anni Novanta,
hanno scalato le classifiche discografiche, contribuendo anche a diffondere la canzone italiana
nel mondo. Ad artisti come Mina e Lucio Battisti,
si sono affiancati nomi come Adriano Celentano,
Patti Pravo, Claudio Baglioni, Renato Zero, Eros
Ramazzotti, Laura Pausini, Zucchero e Jovanotti.
Da ricordare è anche l’importante presenza dei
cantautori, che si contraddistinguono per unire,
ad una base musicale semplice, testi “impegnati”
e non “frivoli” come sono in genere i testi della
musica pop. Ricordiamo solo qualche nome: Fabrizio De Andrè, Luigi Tenco, Paolo Conte, Ivano
Fossati, Francesco Guccini, Lucio Dalla, Francesco
De Gregori, Antonello Venditti.
L’informale materico di Alberto Burri
] di Roberta Pola [
Alberto Burri nasce a Città di Castello (Perugia) il
12 marzo 1915. Nel 1940 si laurea in medicina.
Come ufficiale medico è fatto prigioniero dagli
alleati in Tunisia nel 1943 e viene inviato nel
campo di Hereford, Texas. Qui comincia a dipingere. Rientrato in Italia nel 1946, decide di abbandonare la medicina per la pittura. In quello
stesso anno si stabilisce a Roma. Fra il 1947 e il
1948 espone in alcune gallerie della capitale. Nel
1951 fonda insieme con Capogrossi, Colla e Ballocco il gruppo Origine e si propone il superamento dell’accademismo astratto. Dal 1950 i soggetti preferiti dell’artista diventano i Sacchi,
esposti nelle mostre personali che, dopo Roma, si
tengono anche in varie città europee e americane. Dopo il 1957 Burri presenta i Legni, le Combustioni, i Ferri nelle mostre che si tengono in alcune città statunitensi. Fra gli anni Sessanta e i
primi Settanta vengono organizzate alcune importanti mostre retrospettive a L’Aquila (1962),
Darmstadt, Rotterdam (entrambi nel 1967), Torino (1971) e Parigi (1972). Nel 1962 l’artista
espone le prime Plastiche alla Galleria Malbourough di Roma. Agli inizi degli anni Settanta si
registra una progressiva rarefazione dei mezzi
tecnici e formali verso soluzioni monumentali,
dai Cretti (terre e vinavil) ai Cellotex (compressi
per uso industriale); si impegna inoltre nell’attività grafica: Poems di Minsa Craig (1970), Saffo
di Emilio Villa (1973). Per il teatro, una delle sue
grandi passioni, realizza le scenografie per Spiritualis (La Scala di Milano, 1963), per November
Steps (Opera di Roma, 1972) e Tristano e Isotta
(Regio di Torino, 1975). Nuove retrospettive vengono organizzate ad Assisi (1975), Roma (1976),
Lisbona, Madrid, Los Angeles, Millwaukee, New
York (1977) e Napoli (1978). In anni recenti Burri esegue organismi ciclici, a struttura polifonica.
Il primo è Il viaggio, presentato a Città di Castello nel 1979 e passato poi a Monaco di Baviera; Orti a Firenze nel 1980, Sestante a Venezia
(1983) e Annottarsi (1985 e 1988). Nel 1981 a
Città di Castello s’inaugura una raccolta permanente delle sue opere a palazzo Albizzini. Nel
1984, a palazzo Citterio a Milano viene organizzata una grande retrospettiva con oltre 160 pezzi. Negli anni Ottanta Burri continua a esporre le
sue opere a New York, Parigi, Nizza e Roma. Dopo
l’acquisizione da parte delle Fondazione palazzo
Albizzini degli ex seccatoi del tabacco a Città di
Castello, nel 1990 si apre il complesso museale
interamente dedicato all’artista. L’anno seguente
vengono organizzate due altre importanti retrospettive, a palazzo Pepoli a Bologna e al Castello
di Rivoli. Nel 1993, presso gli ex seccatoi del tabacco, viene aperto al pubblico un nuovo ciclo,
dal titolo Il Nero e l’Oro. Nello stesso anno viene
realizzata per Faenza un’opera in ceramica che
porta lo stesso titolo, dono dell’artista alla città.
Nel dicembre 1994 viene celebrata la donazione
Burri agli Uffizi, che comprende oltre al quadro
Bianco e Nero tre serie di opere grafiche. Alberto
Burri muore a Nizza il 13 febbraio 1995.
eur:torrino:
news 39
Videogiochi violenti
] di Matteo Marconi [
Videogiochi con effetti collaterali. Cresce la
preoccupazione nei confronti dei videogiochi. I
contenuti, infatti, sono sempre più violenti e si
teme che questo possa influenzare negativamente i comportamenti di bambini e adolescenti,
rendendoli più aggressivi dopo il gioco. In America un gruppo di senatori ha proposto lo stanziamento di 90 milioni di dollari per studiare come i giochi elettronici influenzino gli atteggiamenti dei più giovani e l‘American Psychological
Association promuove la riduzione della violenza
nei videogiochi. Questo sulla base di uno studio
effettuato da alcuni ricercatori della St.Leo University, i quali hanno preso in esame tutti le ricerche condotte sull’argomento negli ultimi ven-
ti anni. La conclusione è stata che i videogame
violenti incrementano il comportamento aggressivo in bambini e adolescenti. Gli studi presi in
esame dimostrano come i videogiochi abbiano
influenze negative sia a breve sia a lungo termine, infatti pare ci sia un incremento dei comportamenti aggressivi subito dopo aver giocato a un
videogame violento anche per meno di 10 minuti. Inoltre tra 600 ragazzi di 13-14 anni, quelli
tra loro che più degli altri giocavano a videogiochi violenti, risultavano essere quelli con atteggiamento più ostile nei confronti di insegnanti e
autorità in genere. I patiti dei giochi elettronici
erano anche quelli maggiormente coinvolti in litigi e risse con i compagni e che avevano un rendimento scolastico più scarso. A quanto emerge
dalla ricerca i giocatori, in prevalenza maschi,
tendono a imitare nella vita reale le azioni del loro alter ego virtuale, per esempio giocando con
gli amici riproducono le mosse di karatè che
“compiono” all’interno di un videogioco. Molti
giovani preferiscono giocare a videogiochi violenti piuttosto che giocare all’aperto e perché
certe personalità sono tanto attirate da questa
forma di svago, infatti coloro che sono più attirati dalla violenza nei giochi elettronici sono
quelli che sono più vulnerabili agli effetti dell’esposizione. Accanto a questo studio, che conferma tutte le preoccupazioni degli adulti nei confronti dei passatempi elettronici, ce n’è un altro
che smentisce l’influenza dei videogiochi sul
comportamento di bambini e adolescenti. Lo studio, condotto all’Università dell’Illinois, è il primo che si è occupato di valutare le conseguenze
a lungo termine dell’esposizione alla violenza e
ha seguito, per un mese, due gruppi di persone
dai 14 ai 68 anni. Il primo gruppo nel corso del
mese ha giocato per circa 56 ore a un violento
gioco di ruolo online, mentre il gruppo di con-
trollo era costituito da non giocatori. I ricercatori non hanno riscontrato differenze rilevanti tra i
due gruppi per quanto riguarda i comportamenti
aggressivi prima e dopo il mese di gioco. Il dato
più sorprendente è che, mentre la preoccupazione è rivolta soprattutto ai giovani, in questo studio è emerso che i giocatori adulti erano quelli
che venivano maggiormente influenzati dalla
violenza nei videogiochi. Tuttavia è necessario
che vengano condotti altri studi a lungo termine
per poter stabilire se e in che modo la violenza
virtuale influenzi effettivamente il comportamento e se succeda a tutte le età.
Videogiochi violenti, dal Pentagono alla cameretta. Ma hanno un senso?
All’inizio erano ‘war game’, giochi di guerra inventati dal Pentagono per far superare ai soldati
la soglia di inibizione naturale ad uccidere un altro essere umano. Solamente dopo il 2000 queste
simulazioni trovarono uno sbocco commerciale
come videogiochi diventando un gigantesco business. Prendiamo “Counterstrike” o “Halo 3”, il
loro immediato successo portò nelle tasche dei
produttori circa 170 milioni di dollari solo negli
Stati Uniti. Nulla di male se non fosse poi stata
dimostrata una stretta correlazione tra l’utilizzo
di alcuni videogiochi ‘killer’ e una serie di omicidi, stragi e suicidi messi in atto da ragazzini e
adolescenti. Due diciottenni di Detroit hanno ucciso un giovane che neanche conoscevano, bruciandone i resti, per imitare “Manhunt2” (caccia
all’uomo), un videogioco che poi è stato vietato
in Gran Bretagna e in Italia. Il massacro dell’Istituto Tecnico della Virginia (32 ragazzi uccisi) è
stato compiuto dallo studente Cho, ossessionato
dal videogioco militare CounterStrike. Il 14enne
Michael Carneal, Kentucky, videodipendente, appassionato di un gioco esplicitamente satanico,
ha ucciso tre ragazzine. Saranno anche ‘casi limite’ ma, se c’è la possibilità di conseguenze tanto
gravi, non sarebbe meglio vietare questi videogiochi? E secondo voi, con le già tante violenze e
guerre di questo mondo, giochi del genere hanno
ancora un senso?
Le superstizioni che condizionano la nostra vita
] di Mirko Papagna [
Rompere uno specchio può portare 7 anni di
guai, avere un ferro di cavallo in casa porta fortuna… queste sono solo due delle numerose superstizioni conosciute da molti di noi.
Ma cosa sono in realtà le superstizioni? Personalmente le considero come parte di un bagaglio
tradizionale, tramandato da padre a figlio, nel
corso degli anni, perché sono legate a fatti particolari, positivi o negativi, che hanno inciso
profondamente nella memoria collettiva.
Del resto, se la tradizione ci dice che porta male
brindare alzando il bicchiere con la mano sinistra, se non siamo mancini che ci costa alzarlo
con la destra? Appendere il ferro di cavallo con i
bracci verso il basso fa scappare la fortuna? E
noi, se proprio vogliamo appendere un ferro di
cavallo, lo appenderemo con i bracci in alto. Se,
poi, il compiere un’azione in linea con la “tradizione” può farci sentire meglio, perché non farlo!
Ma non sempre ci si chiede perché porta male fare una cosa in un certo modo piuttosto che in un
altro, ecco svelate alcune superstizioni molto conosciute:
• Porta male sedere a tavola in 13 perché si ricollega all’ultima cena di Gesù con gli Apostoli
ed il primo che si alza da una tavolata di 13 persone sarà il primo a morire;
• Il 17 porta sfortuna perché nel Medioevo fu il
simbolo dei morti per impiccagione e ai tempi
dei romani, anagrammando il numero XVII, si otteneva il verbo VIXI che in latino, vuol dire “vissi” (sono morto!);
• Né di venere (venerdì) né di marte (martedì) ci
si sposa e si parte perché martedì era il giorno di
Marte, dio della guerra, e venerdì, secondo la credenza popolare, era il giorno propizio ai diavoli e
alle streghe;
• Pestare la cacca porta bene perché durante la
Grande Guerra il sistema più efficace per aggirare le mine era quello di camminare saltellando
sulle cacche di mucca, in effetti dove era passata
la mucca poteva passare anche un uomo;
• Se si incontra un carro funebre vuoto si fanno
gli scongiuri perché si dice è in cerca di un morto;
• Si tocca ferro per scacciare via la sfortuna perché il “ferro” nell’antichità era la spada, simbolo
di difesa;
• Rovesciare il sale porta male perché molto tempo fa il lavoro si pagava con una quantità di sale(salario) che era quindi la moneta di scambio;
• Rovesciare l’olio porta sfortuna perché in passato i contadini lavoravano molti giorni per ottenere un goccio d’olio d’oliva e parte di questo
veniva sottratto loro dai “padroni”;
Due superstizioni in particolare mi hanno incuriosito:
quando gli altri dormono, come la dea notturna.
Con la nascita del cristianesimo qualcosa cambia. I culti pagani vengono cancellati o, se non è
possibile, assimilati. Molte divinità antiche diventano dei demoni, creature maligne da allontanare e sconfiggere, Iside per prima.
Il gatto nero, suo alleato, segue lo stesso destino, non più sacro ma maligno, pericoloso e menagramo! Alcuni ritenevano che facendo del bene
ad un gatto nero potevano allontanare da loro
stessi le malvagità del demone racchiuso nel felino.
Nel medioevo i gatti neri (tutti i gatti in realtà,
ma quello nero ancor di più, viste le sue pericolose “alleanze”) venivano bruciati assieme alle
streghe.
Anche al giorno d’oggi molte persone si lasciano
coinvolgere troppo da questo pensiero di negatività, pensate che l’AIDAA, l‘Associazione Italiana
per la Difesa degli Animali e dell’Ambiente, ha
stimato in 60mila il numero di gatti neri uccisi
solo nel 2006, per tenere lontana la malasorte e,
per cercare di fermare l’uccisione di migliaia di
felini da parte di persone superstiziose, il 17 Novembre, notate il numero non scelto a caso, è
stato intitolato “Gatto Nero Day”, una giornata
tutta dedicata alla salvaguardia dell’identità dei
nostri amici felini color della notte.
Ma noi che sappiamo che si tratta solo di un mito
difendiamo i nostri amici gatti e sicuramente
continueremo a vedere le nostre panterine come
creature splendide e cariche di amore. Per noi
non porteranno mai sfortuna, ma solo pensieri di
cieli stellati sotto i quali sognare!
2. Rompere uno specchio porta sfortuna per 7
anni.
Per questa superstizione ci sono due spiegazioni.
Per gli orientali ogni luogo che riflette anche solo una parte del corpo umano è sacro, misterioso
e perciò pericoloso poiché cattura, assieme all’immagine, anche l’anima di colui che vi si specchia. Rompere uno specchio quindi significa rompere l’anima e parte dell’esistenza, facilmente as-
sociabile ad un brutto presagio.
Nell’antica Roma, la rottura di uno specchio aveva il significato di “portasfortuna” per motivi
molto più pratici e materiali. Gli specchi all’ epoca erano molto costosi perché la base veniva ricoperta da uno strato di oro, argento o rame puro (in seguito di piombo, stagno, mercurio, alluminio ecc.) per dare l’effetto riflettente alla lastra di vetro applicata sopra. Perciò rompere uno
specchio era una perdita economica molto grande, poiché per comprarne un altro servivano circa
7 anni di lavoro.
1. Il gatto nero porta sfortuna.
Questa tradizione è legata all’’antico Egitto, dove
il gatto era considerato sacro poiché associato
al culto di Iside, la dea che aveva il proprio regno
nella notte. Durante la notte l’uomo dorme e si riposa, mentre la vita animale si sveglia e agisce
nell’oscurità, è il mondo di Iside. Il gatto nero è
l’animale più adatto ad affiancare la dea della
notte. Nero, silenzioso e furtivo si muove nell’oscurità, ha occhi che brillano come stelle e veglia
eur:torrino:
news 41
Il telaio di Elena:
LE DONNE CHE PARLAVANO CON GLI ALBERI NEL
] a cura di Alessia Niccolucci [
ROMANZO DI ALESSIA NICCOLUCCI
di donne forti e semplici che hanno fatto
Dante, che allora aveva sette anni,
- parlato
il se
scelte di umiltà, eroine nel loro mondo, modelli
greto per intendere le semplici parole
di comportamento e di vita.
che dicono gli alberi, la mattina quando
Che tipo di libro ti senti di aver scritto?
sorge il sole o la sera, quando-il tramon
to invita al riposo.
Filomenanon vuole essere un libro rifugio ma
INTERVISTA ALL’AUTRICE ALESSIA NICCOLUCCI: simile ad un pensiero del passato vivo e positivo
che, come un esempio, possa continuare e far
Per chi hai scritto questo libro?
Ho scritto questo libro per le mie due nonne e per pensare.
le bisnonne, modelli di donne dell’Ottocento e
del Novecento ma potrebbero essere le donne di INTERVISTA ALL’EDITORE ANTONIO BAGNOLI:
Qual è la vostra proposta editoriale?
oggi, donne che ci aiutano a scoprire chi siamo e
La nostra casa editrice ha da sempre puntato a
da dove veniamo. Filomenaè un libro per dire costruire un catalogo di qualità, dove alla saggi“Io sono questa”, e prima di dirlo ad “un principe stica, anche in traduzione (si veda la collana di
azzurro” lo dobbiamo dire a noi stesse. Questa architettura Tecnica & tradizione o quella di sagstoria è un bagaglio da raccontare per arricchire gistica le Sfere dove spiccano titoli come “Verso
gli altri perché prima di avvicinarci a noi dobbia- l’estremo”, che raccoglie lettere di R. M. Rilke a
Cézanne, o “Strade a Berlino e altrove” di S. Kramo capire da dove veniamo.
I personaggi di questo libro sono spesso fi- kauer), si affiancano autori di narrativa già afgure forti, da dove hai attinto per caratte- fermati ma anche esordienti.
Perché Pendragon ha deciso di scommettere
rizzarli?
su “Filomena”?
I personaggi sono persone, hanno una propria
personalità autonoma che viene riportata sul fo- E quest’ultimo è proprio il caso di “Filomena”,
volume che ci ha catturato per la forza espressa
glio.
Di loro mi è stato raccontato ed ho pensato alle dai suoi personaggi nonché per il forte e sanguipersone che mi regalano racconti ed emozioni gno legame con la natura e la terra. Fra l’altro
“Filomena” dovrebbe essere il primo di una serie
come bagagli da trasmettere.
In questo libro di donne l’uomo è colui di di romanzi dedicati alle “Donne che parlavano
cui prendersi cura, è questo il ruolo della con gli alberi” come recita il sottotitolo. Un motivo in più quindi per prestare attenzione ad
donna ancora oggi?
Quello del libro è un mondo matriarcale, invece un’opera il cui piano la cui ispirazione sono “amoggi la donna si traveste da maschio per prende- pi” e quindi avranno una continuità.
Filomena. Donne che parlavano con gli
Quanto è importante puntare sugli autori
alberi
è un libro autentico che risale alla sem- re il potere “alla maschio”, dimenticando il vero
emergenti?
plicità delle cose, sottolineando piaceri e valori potere femminile, un potere naturale nel quale la
che si sono persi nel tempo, dai colori della Ma- donna è il tramite tra uomo e natura, assecon- Come nel caso di Alessia Niccolucci è per noi imremma ai legami contrastanti delle famiglie ita- dando il ciclo della natura nel nascere, crescere portante puntare sui nuovi autori, quelli che si
affacciano per la prima volta al mondo editoriale
liane. La Niccolucci ricama, attraverso una narra- ed accudire.
Perché questo libro, nato dall’esigenza o per perché, come per questo romanzo, possono riserzione lineare ed intensa, il quadro ormai sbiadito
vare ottime sorprese: ci piace citare un altro rofare letteratura?
di un passato da rispolverare e custodire.
Non ho scritto per fare letteratura, ho solo rac- manzo uscito negli ultimi tempi per la nostra caper non dimenticare perché nel ricordo sa editrice, “Sputasangue” di Gabriele Cremonini
Una notte senza mattina si assop , contato
ma
c’è un filo
non prima di aver insegnato alla figlia
diconduttore tra passato e presente. Ho che in meno di un anno ha già esaurito la prima
Pubblicato dalla Pendragon di Bologna, Filomena. Donne che parlavano con gli alberi è il
primo di una serie di quattro romanzi della
scrittrice Alessia Niccolucci, insegnante romana di origine toscana.
Dalle proprie origini prende il via questo racconto “scritto al ritorno da un viaggio per ritrovare
le radici, dovendolo fare per le altre, per quello
che ci ha preceduto e perché ci si sta perdendo”,
come ha spiegato l’autrice alla presentazione del
libro durante la rassegna fieristica “PiùLibriPiùLiberi”, alla presenza di Guglielmo Bilancioni e
dell’editore Antonio Bagnoli.
Un libro che narra la vita e gli aneddoti delle
donne che hanno lasciato un segno nella storia
della famiglia della Niccolucci, donne forti con
la terra e la passione nel cuore, figure matriarcali e portatrici di vita, un ruolo essenziale
che sta svanendo offuscato da continui nuovi bisogni della donna. Filomena, bisnonna della
scrittrice, è la protagonista del libro, una donna
che è tutt’uno con la natura, descritta nelle faccende quotidiane e nelle lotte familiari sullo
sfondo di una Maremma antica e magica, tra rimedi ancestrali e il naturale susseguirsi delle stagioni. Un racconto che si dispiega negli anni,
tra i contrasti, i confronti e i silenzi, tutto per
“ascoltarsi non parlando, così da arrivare al cuore delle cose”, al cuore di quegli uomini le cui
personalità vengono raccontate e accudite dalle
forti figure di donne che “sentono per natura”.
Filomena
Donne che parlavano con gli alberi
Libreria Nuova Europa - Via Tazio Nuvolari 1 (I Granai)
Feltrinelli Viale Marconi - Viale G. Marconi 190
su Internet: ibs - www.internetbookshop.it
Olistica
Odontoiatria
Cefalee ricorrenti, mal di schiena,
stanchezza, ronzio alle orecchie,
insonnia... potrebbero essere causate da un problema occlusale.
La filosofia di fondo dello Studio di Odontoiatria
Olistica è la ricerca della diagnosi. Si tratta di un
approccio diagnostico terapeutico innovativo,
basato sull’interpretazione dei segnali del nostro
corpo per individuare la causa dei disturbi più
frequenti. Dalle patologie della bocca ai dolori
posturali, la medicina olistica propone una terapia eziologica risolutiva che non si limita alla cura sintomatica, tipica di quella tradizionale, ma
prende in considerazione l’individuo nella sua interezza, eliminandone la causa e di conseguenza
la sintomatologia. Spesso i disturbi più banali
quali mal di testa, mal di schiena, dolori muscolari, insonnia, vengono sottovalutati: ci si limita
ad eliminare il sintomo con dei semplici analgesici e non si vanno a rimuovere le cause di tali
disturbi, che nella maggior parte dei casi determinano un’alterazione della corretta postura e
l’insorgenza di dolori ricorrenti. È frequente ad
esempio che le cefalee o dolori cervicali possano
essere una conseguenza di contratture dei muscoli masticatori, a loro volta causate da malocclusioni o parafunzioni dentali quali serramento
o arrotamento dentale.
Il nostro approccio olistico diagnostico consiste
in un approfondimento clinico posturale ed occlusale, supportato da esami radiografici digitali,
e soprattutto da una serie di esami computerizzati, quali la valutazione elettronica dell’occlusione, la stabilometria, la posturometria, e soprattutto l’esame Formetric 4D. Quest’ultimo
consiste in una speciale apparecchiatura adibita
alla misurazione statica e dinamica della colonna, ed elabora tridimensionalmente tutti quei
parametri che ci permettono di rapportare una
alterazione posturale con una problematica occlusale. In questi casi uno strumento terapeutico
molto efficace è il bite: un “apparecchio” sottilissimo che viene realizzato per l’arcata dentale
inferiore che “azzera” l’occlusione errata e ne ricrea un’altra corretta, permettendo così di eliminare tutti i disturbi posturali creati dall’occlusione precedente non corretta, o di compensare frequenti problematiche legate allo stress, come il
bruxismo. Il bite viene realizzato spesso dal Dottor Daniele Puzzilli anche per atleti professionisti, non solo per correggere malocclusioni, ma
anche per ottimizzare performance sportive e per
recuperi di infortuni importanti e ricorrenti.
Per eliminare la causa del problema posturale oltre al bite, può essere consigliato un plantare
propriocettivo, un trattamento osteopatico, un
ciclo di sedute di riprogrammazione posturale,
trattamenti craniosacrali, o molto spesso l’integrazione e la collaborazione di diversi specialisti
può offrire la risoluzione a frequenti disturbi. Solo con questo tipo di approccio olistico si possono fornire terapie mirate ad eliminare i disturbi.
• Esame posturometrico
• Formetric 4D
Studio di Odontoiatria Olistica
Dott. Daniele Puzzilli
Info line 06.5925129
www.olisticsmile.com
eur:torrino:
news 43
Morti bianche
] a cura di Barbara Frascà [
I
n Italia muoiono sul lavoro quattro persone
al giorno. Tra le cause degli incidenti si annoverano la scarsa padronanza della macchina, l'assuefazione ai rischi (abitudine e ripetitività dei gesti), la banalizzazione dei comportamenti di fronte al pericolo, la sottostima dei rischi, la diminuzione dell'attenzione nel lavoro di
sorveglianza, il mancato rispetto delle procedure
e quindi la violazione delle norme sulla sicurezza,
l'aumento dello stress, la precarietà del lavoro legata a una formazione insufficiente e la manutenzione eseguita poco o male, i ritmi insostenibili, i troppi straordinari. Di notevole gravità è il
dato segnalato dal presidente dell'Eurispes Gian
Maria Fara, il quale fa notare come in 25 anni
non siano ancora stati fatti significativi passi
avanti. Sul lavoro muoiono più uomini che donne, più al nord che al sud. Poi ci sono gli stranie-
Si parla della necessità di
tutelare e di difendere la vita,
salvo poi scordarsene quando
il problema riguarda il profitto,
la produzione.
ri (rumeni in testa) e anche i precari. La fascia di
età più colpita dagli infortuni mortali è quella
compresa tra i 35 e i 49 anni sia per gli uomini
che per le donne, seguita dalla classe 18-34. Per
i morti sul lavoro il record spetta alla Lombardia,
seguita dall’Emilia Romagna, dal Veneto e dal
Piemonte. Le vittime sono cresciute nel settore
delle costruzioni, dove è sempre più importante
il contributo degli extracomunitari che ormai
rappresentano il 15% di chi muore lavorando nelle costruzioni. I dieci lavori con il maggior numero di infortuni mortali riguardano: i lavori di
costruzione e cantieristica, l’impiantistica civile
e industriale, opere di completamento e finitura
di costruzioni, taglio, piegatura e saldatura di
laminati e trafilati, impiantistica industriale, trasporti con autotreni, autoarticolati, trattori, edilizia industrializzata, strutture prefabbricate, trasporto di merci con veicoli a motore, movimenti
terra, scavi archeologici, riporti neve ed infine il
trattamento e affinazione ghisa, lavorazione acciaio. Le imprese negli ultimi quindici anni
hanno aumentato del 90% le
loro entrate mentre i salari non
sono aumentati più del 10%.
Eppure, sentiamo costantemente parlare della centralità della
famiglia anche se i lavoratori,
soprattutto i più giovani sono
vittime della precarietà e dei
bassi salari. Si parla della necessità di tutelare e di difendere la vita, salvo poi scordarsene
quando il problema riguarda il
profitto, la produzione. Si denuncia ovunque l'emergenza sicurezza, a cui si deve rispondere con controlli, verifiche e politiche di tutela soprattutto verso gli occupati più deboli, cioè i
precari. Ecco perché occorre
iniziare a monitorare i luoghi
dell'insicurezza come i cantieri
e le fabbriche. La rinnovata
consapevolezza della gravità
del fenomeno sembra non essere riuscita a produrre ancora
una significativa inversione di
tendenza. Tra i rimedi necessari
indicati dall'Anmil (Associazione Nazionale Mutilati ed Invalidi del lavoro) ci sono un maggiore investimento sulle attività di prevenzione e controllo,
l'introduzione di sanzioni adeguate alla gravità ed alle conseguenze dei comportamenti, l'organizzazione di un apparato amministrativo e giudiziario che
assicuri l'applicazione certa e
rapida delle sanzioni e la promozione di iniziative informative, formative e culturali che sviluppino nel medio-lungo periodo una maggiore attenzione alla prevenzione.
Grafica: Romalive
Grafica: Romalive
EMANUS ESTETICA
provate il piacere del benessere profondo
…Un anno e mezzo fa è stato aperto il centro unghie Emanus, un mondo dove il fascino del bello, il gusto per l’eleganza e la
fantastica professionalità delle tre sorelle:
Emanuela, Stefania ed Eleonora creano
un’atmosfera magica.
Ora Emanus è anche armonia del corpo e
della mente, infatti è operativo il nuovo
centro estetico che aggiunge, oltre alla bellezza, un tocco di charme e benessere.
Il centro è in via Leonardo Umile 58 e troverete ad attendervi uno staff assolutamente professionale. Professionisti specializzati per il trucco, estetica occidentale,
estetica ayurvedica, terapisti specializzati,
medico nutrizionista che si avvale di nuove
tecnologie. Una realtà innovativa al servizio del cliente e delle sue esigenze. Il tempo corre veloce, e spesso la vita diventa frenesia: il ritmo del fare è distonico rispetto
al tempo biologico. L’esterno e l’interno non
si ritrovano e spesso nevrosi, impazienza,
tensione e stress accompagnano le giornate. Emanus è una stella che vi guida alla
ricerca del sé, riaccendendo la comunicazione tra l’essere e la sua plasticità esteriore. Armonie che riequilibrano e richiamano
serenità, piacere di vivere, attimi di ascolto di se stessi, fascino, voglia di piacere e
piacersi. Scoprire i veli della vita e volare di
nuovo leggeri come farfalle. Questo richiamo al bello, al piacere, all’amore del proprio
sé è Emanus.
Il cliente è al centro del fare e del pensare di
Emanus. Ascoltato, coccolato, con un unico
obiettivo: personalizzare completamente qualsiasi tipo di trattamento estetico. Un
esempio? Nel fare la ceretta utilizziamo il
giusto materiale che si adatta alla pelle del
cliente, inoltre vengono adottate essenze
con il marchio di qualità Emanus! La ricerca
del bello estetico associato all’armonia interiore è il nostro obiettivo. Conoscere il cliente, distrarlo, portarlo fuori dalla routine
quotidiana e coinvolgerlo nel benessere profondo. Emanus omaggia la propria clientela
per i mesi di giugno e luglio uno straordinario check up e scrub. Bentrovata armonia!
Grafica: Romalive
Grafica: Romalive
l’Oroscopo
Buon Compleanno Cancro!
Possiamo trovarci in questo caso di fronte a due
personaggi un po’ diversi.
Il primo è mutevole, lunatico, irrequieto, capriccioso, instabile, nervoso, con la mentalità dello
zingaro nomade; il secondo è invece inibito, portato alla vita sedentaria, insicuro nel carattere,
introverso, ipersensibile, sentimentale quasi all’eccesso, pigro, amante delle pantofole. Questi
due personaggi hanno in comune un curioso atteggiamento di superiorità nei confronti del loro
prossimo. Tale “complesso” motiva una serie di
tipici comportamenti: estrema soddisfazione nel
ricevere elogi, insofferenza aperta verso le critiche, sicurezza posticcia e durezza ostentata a
volte con il solo intento di mascherare la timidezza. Da tutto questo si comprende che il nativo
con il Sole in Cancro è molto difficile da conoscere, perché è in una posizione di autodifesa. La
convivenza con lui non è facile, richiede tanta
diplomazia e continui accorgimenti per non ferire la sua suscettibilità. È permaloso, capriccioso
e bisogna imparare a non dar peso alle sue giornate di mutismo, ai momenti in cui manifesta
immotivate malinconie.
In ogni sua manifestazione tende ad essere morboso, la spiccata emotività lo spinge a drammatizzare ogni suo sentimento ed azione. I Canterini non sembrano vivere nel presente: essendo dei
sognatori trascorrono una parte del loro tempo a
rimuginare sulle pagine del passato. Dedicando
tanta attenzione ai ricordi, trasurano a volte le
buoni occasioni del presente e si adattano male
alla realtà. Piu’ che la gloria, i quattrini, il successo, inseguono la tranquillità e desiderano avere una vita serena a fianco delle persone che
amano. Per tale motivo se si sanno accettare con
i loro piccoli difetti, se si impara ad apprezzarli,
possono essere anche dei meravigliosi compagni
di vita. Amano la casa, si affezionano con facilità alle persone al loro fianco e sono fedeli anche
verso le amicizie. Cosignificante del Cancro è la
quarta casa che rappresenta la famiglia natale, le
] a cura di Shanty [
pareti domestiche, il bisogno di sicurezza, quello
di protezione. Per estensione indica il rapporto
con il paese in cui siamo nati, con l’ambiente in
cui siamo cresciuti. Rappresenta la figura paterna, la sua importanza e la sua dimensione.
Nella quarta casa troviamo le indicazioni riguardanti le proprità terriere, i beni immobiliari. I
pianeti che si trovano nella quarta casa descrivono il nostro atteggiamento rispetto all’habitat
naturale.
Previsioni astrologiche per il mese di luglio
ARIETE
Venere dal giorno 13 colora l’atmosfera di rosa in quanto stazionerà
in erigono dal Leone. Tuttavia, non
tutto va come voi vorreste visto che Marte, il
vostro dominatore, si sposta in Vergine.
Evitate di fare progetti immediati di futuro
stabile.
LEONE
Avete dalla vostra il Sole e Venere: negli affetti ci sono ottime
possibilità di nuovi incontri o se
volete di ritorni di fiamma: non è però il caso
di sollecitarli, meglio averli riguardo ad un’indicazione di destino. Concedetevi un acquisto di lusso e dedicatevi all’amore.
SAGITTARIO
Il vostro ottimismo e la vostra capacità di mantenere solidi rapporti d’amicizia sono l’asso nella manica per vivere con successo un momento difficile che mira comunque a dimostrare quel che
sapete fare quando davvero vi impegnate.
L’amore riprende quota.
TORO
Il Sole in buon aspetto fino al 22
vi fa realizzare un progetto ambizioso nel lavoro e con gli amici.
Marte dal segno della Vergine accende le
passioni che vi sono più care. Ritroverete
l’entusiasmo di cui siete capaci quando qualcosa vi interessa a fondo.
VERGINE
Saturno ancora nel vostro segno e
Marte appena entrato vi incitano a
realizzare pienamente i cambiamenti
che attendete. Eliminate ogni ostacolo riuscendo a ripartire da zero. Soprattutto nel lavoro è
tempo di sbloccare una situazione di stallo che
con il tempo rischia solo di peggiorare.
CAPRICORNO
Contate su Giove nel vostro segno
e concedetevi una pausa dagli impegni più stressanti: è il momento
di dedicarsi all’amore, al sesso, allo sport e ai
passatempi che più vi piacciono. Per una volta potete sacrificare il dovere al piacere.
GEMELLI
Mercurio nel vostro segno nella
prima parte del mese valorizza fantasia e intelligenza, che vi converrà
indirizzare oculatamente verso un obiettivo
pratico o un progetto ambizioso che, dicono le
stelle, andrà a buon fine. Avete diversi motivi
di soddisfazione.
BILANCIA
Sensibili, portati all’armonia, non
vi saranno sfuggiti i segnali che
annunciano l’avvento di un nuovo
equilibrio, Attenzione a non rimanere invischiati in una relazione che avete iniziato per
pura disattenzione.
ACQUARIO
Nettuno nel segno e Venere opposta vi fanno sognare e risvegliano
appetiti mai sopiti. Se l’amore è il
vostro obiettivo non avete che da segnalare
la vostra disponibibilità al patner. Unite amicizia e lavoro come occasione di riflessione.
CANCRO
Buon compleanno! Festeggiate
pure con una Venere benevola nella prima parte del mese che stimola
il sex-appel, rendendovi più affascinanti del
solito. Potete quindi puntare in alto a patto
che ne valga davvero la pena.
SCORPIONE
Il potente stimolo di Urano dai
Pesci, che avete sicuramente percepito, vi rende capaci di prendere
una nuova iniziativa che vi aiuterà a libararvi
da ciò che ormei sentite superato. Punate anche nel settore degli investimenti a voi congeniale.
PESCI
Grazie alla presenza di Urano nel
vostro segno potete permettervi
di fare progetti a lungo termine.
Marte e Saturno vi sono però ostili dal segno
della Vergine e vi invitano alla prudenza, specialmente nella guida.
Grafica: Romalive
Le anteprime di luglio
PLANET CINEMA
] di Francesca Colaiocco [
Funny games
(dall’11 luglio al cinema)
È tempo di vacanze e come ogni anno Georg ed Anna decidono di raggiungere la loro tranquilla casa sul lago, insieme al
figlioletto Schorschi. Ad aspettarli sono i vicini, con i quali si divertono ogni estate a giocare partite di golf. Ma questa
volta qualcosa finisce per turbare la quiete della famiglia: due ragazzi molto giovani si introducono in casa con un banale pretesto, creando scompiglio al suo interno e trasformando una tranquilla vacanza in un vero e proprio incubo. Un
thriller per la regia di Michael Haneke. Tra i principali componenti del cast Naomi Watts, Tim Roth e Michael Pitt.
Joshua
(dall’11 luglio al cinema)
New York. A casa Cain è appena nata la secondogenita Lily e i genitori Brad (Sam Rockwell) ed Abby sono al settimo cielo.
Non si può dire lo stesso del fratello Joshua, ragazzino di nove anni appassionato di pianoforte piuttosto che di calcio, e
solo in apparenza educato e perbene. Il pianto insistente della piccola farà crescere in Joshua il desiderio di liberarsi di lei,
destando numerosi sospetti nei genitori, in particolare nel padre, combattuto tra un sentimento di amore e di indifferenza nei confronti del primogenito. George Ratliff, regista al suo secondo lavoro, affronta un tema ricorrente della cinematografia con l’intento di approfondire le dinamiche psicologiche della famiglia, senza dimenticare i colpi di scena.
Hellboy 2: The Golden Army
(dal 16 luglio al cinema)
Film d’azione che vede protagonista Hellboy, supereroe in lotta contro uno spietato leader intento a distruggere i due
mondi, quello reale e quello invisibile, sfidando la loro stirpe e scatenando contro di essi uno sfrenato esercito di creature. Causa della furia dell’Inferno sulla Terra, la rottura di un antico patto fra la razza umana e l’invisibile regno fantastico. La squadra del Dipartimento per la Ricerca Paranormale e la Difesa, formata dalla pirocinetica fidanzata Liz, dal
mutante acquatico Abe e dal mistico protoplasmatico Johann, impegnerà le proprie forze per sconfiggere il male mentre Hellboy, rifiutato da entrambi i mondi, si troverà a scegliere fra un’esistenza che conosce e un oscuro destino.
Il mio sogno più grande
(dal 18 luglio al cinema)
Gracie ha quindici anni ed è l’unica figlia femmina di una famiglia dallo stampo “maschilista”. Un giorno Johnny, fratello
maggiore di Gracie e suo unico complice, perde la vita in un incidente automobilistico. Da quel momento la ragazza decide di impegnare tutta se stessa per realizzare il sogno che il fratello rincorreva da sempre: segnare il gol decisivo nella sua squadra di calcio. La determinazione di Grace, nonostante l’allontanamento dallo studio e dagli affetti, le permetterà di conquistare la stima dei genitori e di tenere unita la famiglia in un periodo molto difficile. Film drammatico
per la regia di Davis Guggenheim.
Rogue: Il solitario
(dal 18 luglio al cinema)
Uscito lo scorso anno nelle sale cinematografiche americane con il titolo “War”, il film d’azione diretto da Philip G. Atwell racconta le vicende di un coraggioso e temerario agente dell’Fbi: Jack Crawford. Al centro della storia l’assassinio
di un suo amico e collega, che lo spinge ad intraprendere una caccia personale alla ricerca dei responsabili dell’omicidio, appartenenti al clan della mafia giapponese. L’indagine è complicata dalle tensioni e dai tradimenti che si scatenano
all’interno della stessa organizzazione criminale e, man mano che la ricerca procede, la situazione finisce per precipitare.
Con Jet Li, John Lone e Jason Statham.
Il cavaliere oscuro
(dal 23 luglio al cinema)
Dopo il successo di “Batman begins”, nel quale si narrano le origini di Bruce Wayne e il suo desiderio di giustizia, Christopher Nolan (regista di importanti film come “The prestige”) fa ritorno sul grande schermo con le avventure dell’uomo pipistrello. Anche questa volta il cast è composto da interpreti “storici” come Gary Oldman, Michael Caine, Morgan
Freeman e Heath Ledger, impegnati a difendere Gotham City dalla minaccia del “cavaliere oscuro”. Prodotto dalla Warner Bros e uscito nelle sale americane, il film ha già fatto parlare di sé per un incendio divampato nel corso delle riprese. Tra i protagonisti anche Christian Bale, Maggie Gyllenhaal, Aaron Eckhart ed Eric Roberts.
52 eur:torrino:
news
Grafica: Romalive
Johnny B. Goode
(Chuck Berry, 1958)
] a cura di Michele Torella [
naggi, a tal punto che nel 1958 decise di scriveDeep down in Louisiana, close to New
Orleans
, un pezzo decisamente auWay back up in the woods among the re Johnny B.Goode
tobiografico. La canzone narra infatti di un raevergreens
gazzo di umili origini che aveva un gran talento
There stood a log cabin made of earth
per la chitarra e voleva andare in città per cercaand wood
re di diventare una star della musica. Nella verWhere lived a country boy named Johnny
sione originale il giovane ragazzo era di colore,
B. Goode
ma Berry dovette intervenire sul testo originale
Il fenomeno tutto americano del rock ‘n roll anni per evitare che le radio rifiutassero di far passare
’50 vide in scena ben due generazioni di rockers. la canzone nelle playlist. Il nome scelto per il
Ciascuna di queste due generazioni portava al protagonista della canzone è un omaggio al piasuo interno forti distinzioni tra quella che era la nista che collaborò alle sessioni di registrazione
musica performata da artisti bianchi e quella rea- del brano e che era diventato stretto collaboralizzata da artisti di colore. I due verbi non sono
stati scelti a caso, visto che i primi quasi sempre tore di Berry già dall’epoca di Maybellene
erano affiancati per scelta delle case discografi- (1955). Parliamo dell’indimenticato Johnnie
che da autori e parolieri, mentre i secondi erano Johnson, pianista di incredibile talento che fino
gli unici autori dei propri lavori. Ma non era que- ad allora aveva suonato nell’orchestra jazz che
sta l’unica distinzione sostanziale fra i due filoni. accompagnò il corpo dei marines durante la seMusicalmente le canzoni risentivano del back- conda guerra mondiale e con artisti di elevato
ground culturale degli artisti, il country per quel- talento come Muddy Waters, e nel corso degli anli bianchi, il blues per quelli neri. I testi invece ni accumulò importanti collaborazioni persino
rispecchiavano la classe sociale d’appartenenza. con Keith Richards, Eric Clapton e John Lee HooI bianchi di solito scrivevano canzoni che descri- ker. Il nome Goode è invece un omaggio alla stravevano gli stessi sentimenti cantati nelle canzo- da nella quale Berry era cresciuto e aveva trani pop dell’epoca (e infatti il tema dell’amore, ti- scorso gli anni in famiglia. Il testo della canzone
pico del gradimento dell’establishment america- la rendeva particolarmente vicina alla nuova geno, la faceva da padrone). Gli artisti di colore nerazione che portava in sé i germi di quella che
raccontavano storie di tutti i giorni i cui prota- sarebbe stata la rivoluzione culturale degli anni
gonisti erano operai, scaricatori di porto o tee- ’60.
nagers, personaggi alla James Dean.
Lo stesso Chuck Berry erano uno di questi perso- Sotto il profilo strettamente musicale, Johnny
B. Goodepresenta la struttura tipica del 12bar-blues, il blues a dodici battute suonato negli
States già da molti anni e diventato nel corso del
tempo una sorta di standard tuttora performato
praticamente in tutto il mondo.
La canzone (che raggiunse il secondo posto delle
charts R&B) ha portato con sé una notevole eco
che nel corso degli anni ha contribuito a trasformarla in un’icona del genere rock ‘n roll. Nel 1977
la NASA decise di includere una copia della registrazione del brano nell’equipaggiamento della
sonda Voyager inviata nello spazio, in quanto
rappresentava uno dei simboli della cultura americana. Qualche anno più tardi, nel 1985, la canzone fu ripresa diventando così protagonista di
una delle scene memorabili del film Ritorno al
Futuro, diretto da Robert Zemeckis.
Nel 1960 Berry realizza un sequel del brano intitolato Bye bye Johnny
, seguito da un b-side
del ’61 intitolato Go go go.
Nell’anno in cui Johnny B. Goodefu scritta
negli USA era già in atto la restaurazione pop e di
fatto il declino del fenomeno del rock ‘n roll che
aveva segnato l’America degli anni ’50. La re-
54 eur:torrino:
news
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SOSTITUZIONI EQUIVALENTI (AD ES.: VISO, PIEGA, ECC...)
La storia dell’EUR
dalle origini ad oggi
] a cura di Elisa D’Alto [
X Puntata:
Prospettive per il futuro
1
2
60 eur:torrino:
news
“L’idea mi è venuta in un momento particolarissimo: ero al mare, c’erano le nuvole che passavano
velocemente, spinte da un vento rapidissimo. Osservando le nuvole, mi è tornato in mente un mio
vecchio sogno: quello, cioè, di costruire un edificio, un'architettura che non fosse però cristallizzata in nessuna forma”. Una costruzione leggera,
aerea, dalla consistenza di una nuvola: è l’idea
dell'architetto Massimiliano Fuksas per il Centro
congressi Italia, il progetto che nel giro di pochi
anni diventerà realtà. È un momento di forte innovazione per il quartiere Eur e il Centro congressi è solo uno dei tanti progetti che riqualificheranno il quartiere. Nuove strutture futuristiche che
però rispetteranno le caratteristiche architettoniche del luogo, nuovi progetti a servizio dei cittadini che proietteranno l’Eur in una dimensione
sempre più internazionale. Tre i progetti più importanti: il Centro congressi di Fuksas, la riqualificazione del Palazzo della civiltà italiana, che diventerà la sede del MAV, museo dell'audiovisivo, e
la ristrutturazione del Velodromo olimpico che, finalmente, dopo anni di abbandono, ospiterà una
struttura polisportiva all’avanguardia. Non c’è
dubbio che il Centro congressi avrà un forte impatto d’immagine grazie alla forza espressiva dell’opera progettata: l'edificio si presenterà come un
grosso contenitore traslucido, alto 30 metri, al cui
interno verrà costruita una nuvola d'acciaio e teflon di 3500 metri quadrati che apparirà sospesa
su una superficie di 10000 mq e accoglierà un auditorium di 2000 mq, oltre a varie sale riunioni. Un
progetto ambizioso, arricchito anche dalla presenza di altre sale, caffè e ristoranti. Tutta la struttura sarà illuminata, creando un'immagine di forte
impatto, visibile anche da lontano. Il complesso
occuperà uno spazio rimasto inedificato nell'angolo tra viale Europa e la via Colombo, esattamente a metà di un immaginario asse che lega il Palaeur e il Palazzo dei Congressi. Secondo l’intenzione dei progettisti l'Eur diventerà sempre di più
una ‘città dei congressi’, assecondando così la sua
vocazione espositiva originaria. Da un progetto
nuovo a uno di ristrutturazione: da poco ha infatti preso il via la ristrutturazione dell'edificio simbolo dell'Eur, il Palazzo della civiltà italiana. Il ‘colosseo quadrato’, per intenderci. Grazie alla sua
immagine all’avanguardia e moderna, nonostante
abbia più di sessant’anni, l’edificio è stato scelto
per ospitare il MAV, museo dell'audiovisivo, adibito alla raccolta, alla conservazione e alla messa a
disposizione di documenti audiovisivi su diversi
supporti. Inoltre accoglierà eventi, spettacoli e
percorsi formativi sulla cultura e sulla storia dell'audiovisivo e della multimedialità. Il ‘colosseo
quadrato’ diventerà quindi un luogo simbolico che
testimonierà che Roma non è solo un ‘contenitore’
di glorie del passato, ma è una città all'avanguardia, proiettata nel futuro. Il concorso di progettazione è stato vinto da due architetti, Jean Marc
Ibos e Myrto Vitart, che, come si può vedere dalle
immagini del progetto, avranno cura di non stravolgere l’immagine esteriore del palazzo. Realizzato per le Olimpiadi del 1960 e abbandonato al
più totale degrado per gli anni successivi, il Velo-
4
3
dromo olimpico sembra proprio che trarrà beneficio da questa stagione di innovazioni che sta investendo il nostro quartiere. Eur S.p.A., proprietaria dell’immobile, grazie al nuovo piano regolatore,
ha già portato avanti un progetto di ristrutturazione dell’impianto che dovrebbe avere inizio nei
prossimi mesi. La nuova struttura ospiterà una serie di spazi dedicati agli sport acquatici, palestre,
oltre a un centro medico dedicato alla riabilitazione sportiva e per le persone con ridotta capacità motoria. Ma non finisce qui, perché la struttura
sarà arricchita anche da un centro commerciale,
spazi per uffici, parcheggi e aree verdi, oltre a
5500 mq di servizi pubblici, tra cui una biblioteca,
un asilo nido, una scuola materna, una ludoteca e
spazi per il municipio. Sarà prevista inoltre una
pista ciclabile di circa 4200 metri che collegherà
l'impianto con lo svincolo del Tintoretto, la stazione Magliana e la pista ciclabile sull'argine sinistro del Tevere, collegandosi in questo modo alla
rete delle piste ciclabili già esistenti. Questo progetto, per il quale sono stati stanziati 150 milioni
di euro, è stato approvato alla fine del 2003 e,
stando alle previsioni, i lavori dovrebbero iniziare
nel 2005. È inoltre prevista la realizzazione di una
stazione della metropolitana che connetterà l’impianto sportivo con la linea B e, a sud, con i quartieri residenziali che si sviluppano verso il mare.
Tanti lavori attesi da tempo, come la riqualificazione del Velodromo, e tante iniziative nuove.
Sembra proprio che sia iniziata una nuova stagione per l’Eur, dopo essere stato considerato per anni solo una testimonianza di un passato scomodo.
Valutato per la qualità architettonica dei suoi edifici, oggi l’Eur si prende la sua rivincita, e si accinge a diventare una delle realtà più interessanti
e innovative della capitale.
1 – Il progetto degli architetti Jean Marc Ibos e
Myrto Vitart vincitori del concorso
2 – Progetto dell’architetto Massimiliano Fuksas
per il Centro Congressi Italia
3 – Il Velodromo Olimpico in Via della Tecnica
4 – Uno scorcio del Palazzo della Civiltà Italiana
eur:torrino:
news 61
Romalive e IFO informano:
La ricerca al servizio dei pazienti
] a cura di Marta Cecchini [
questo caso, al momento della diagnosi si effettuerà un trattamento topico con una pomata a
base di vitamina D, per due o quattro settimane
per poi osservare, trascorsi diversi anni, l’eventuale riduzione del rischio di insorgenza di un tumore controlaterale. Nel secondo studio, poi, raccoglieremo prelievi sieroematici e il campione
bioptico, mentre nel primo conserveremo e testeremo il campione sieroematico, effettuando
anche una fotografia molecolare dei pazienti.
Dott.ssa Sabrina Strano
Proseguono gli appuntamenti di Romalive in collaborazione con l’IFO, dedicati all’informazione
sulla ricerca oncologica: un cammino che apre le
porte della speranza nella lotta contro il male del
secolo. Ospite di questa puntata è la dottoressa
Sabrina Strano, oncologa molecolare e responsabile dell’Unità di chemio-prevenzione, presso l’Istituto Tumori Regina Elena (IRE) di Roma.
Dottoressa Strano, che cos’è la chemio-prevenzione?
Per chemio-prevenzione si intende un intervento
condotto da sostanze naturali o di tipo farmacologico in grado di interrompere quella catena di
eventi che determina l’insorgenza del tumore,
inibendo o rallentando tale processo. Si tratta
quindi di un tipo di intervento che avviene non
nella fase del tumore conclamato, ma nel momento in cui il tumore si trova in uno stato di
quiescenza che, per alcuni tipi di tumore come
quello al colon, alla prostata e in parte anche
quello alla mammella, può durare dai 15 ai 30
anni: da ciò si evince quale possa essere l’importanza di un trattamento di chemio-prevenzione. I
farmaci utilizzati per questo trattamento, vista la
durata di parecchi mesi o addirittura anni, devono possedere alcune caratteristiche come quella
di costare poco, di avere pochi effetti collaterali
e di essere facilmente somministrabili (in genere
per via orale), in modo tale che il paziente possa
effettuare queste cure, non solo nei centri specializzati, ma anche nel proprio domicilio.
A che punto sono gli studi sulla chemio-prevenzione?
64 eur:torrino:
news
Gli studi in atto sono stati condotti con delle sostanze naturali utilizzate per i tumori che hanno
una lunga fase di latenza, come quello alla prostata che interessa un’ampia fascia di popolazione maschile. Attraverso gli studi condotti con sostanze naturali quali il the verde, l’icopene (sostanza contenuta nel pomodoro), la soia, il trattamento con le vitamine B, E e l’acido folico, si è
osservato che tali sostanze, somministrate per
lungo tempo, possono rallentare la manifestazione clinica di questo tipo di tumori.
Presso l’IRE, cosa state facendo per la chemioprevenzione?
Attualmente stiamo avviando due grossi studi,
dei quali il nostro Istituto è capofila insieme all’Istituto Oncologico Europeo, all’Istituto Nazionale Tumori e ad altri centri sparsi in varie regioni italiane come la Toscana, la Sicilia e il Molise. Il primo interessa le donne di età compresa
fra i 50 e i 74 anni, caratterizzate da elevati livelli di testosterone che determina un alto rischio per l’insorgenza del tumore al seno, da trattare per un lungo periodo con la metformina, un
farmaco antidiabetico privo di effetti collaterali
che, oltre ad abbassare i livelli di glicemia, è in
grado di ridurre i livelli di testosterone, e di conseguenza anche la proliferazione di alcuni tumori come quello alla mammella o al colon. Il secondo, invece, riguarda il trattamento sul carcinoma al seno con un farmaco alla portata di tutti, ovvero la vitamina D della quale si conoscono
gli effetti antitumorali. Questo studio sarà condotto su una popolazione di donne in età postmenopausale che hanno un tumore al seno. In
Per quanto riguarda, invece, la sperimentazione sul tumore alla prostata, quali sostanze potrebbero essere utilizzate?
Anche in questo caso, sostanze come la soia o il
trattamento con la vitamina D. Esistono vari studi su queste sostanze naturali che, ingerite per
uno o due anni, riducono l’insorgenza dei tumori.
Allo stesso tempo però, considerato il grosso
quantitativo che deve essere ingerito, possono
produrre anche effetti collaterali fastidiosi (ad
esempio i problemi gastrointestinali causati dal
the verde). In questi casi, l’ideale della chemioprevenzione sarebbe ridurre i dosaggi di queste
sostanze e associarle con farmaci chemio-preventivi, già in utilizzo nelle sperimentazioni,
quali l’aspirina, gli antinfiammatori o gli inibitori delle ciclossigenasi, per ottenere un cocktail
ideale che non arreca fastidi al paziente durante
il trattamento e conduce solo buoni risultati.
Quali sono i criteri di scelta dei pazienti per le
sperimentazioni?
Dipende dal tipo di studio: ognuno è basato su
diversi criteri di inclusione o esclusione. Ad
esempio, nel caso del trattamento con la metformina o la vitamina D, si sceglie un campione di
donne tra i 50 e i 74 anni, che non sono state
sottoposte ad un trattamento ormonale e che
non hanno avuto una neoplasia pregressa, che
non hanno il diabete. Insomma, parliamo di donne con una buona clearance urinaria e che hanno
un alto livello di testosterone.
Nell’utilizzo di questi farmaci, c’è un buon
rapporto tra costi e benefici?
Una rivista americana ha pubblicato un editoriale che ha paragonato la guerra di prevenzione del
cancro alla guerra condotta in Iraq visto che, in
una prima fase i costi della chemio-prevenzione
potrebbero sembrare elevati rispetto al beneficio che non è immediato. Se, invece, i benefici si
valutano nell’arco di alcuni anni, si capisce che
questa è l’unica strada da intraprendere per la
lotta al tumore. Negli ultimi 30 anni, l’approccio
alla malattia neoplastica è stato in parte errato,
perché veniva considerata un’alterazione della
proliferazione, senza valutare i legami con la genetica e trattata, quindi, sempre con farmaci
chemioterapici che anche se aggredivano il tumore, venivano utilizzati senza avere una profonda conoscenza dei meccanismi. Adesso, invece, ci stiamo spostando verso una visione del
cancro quale malattia cronica dovuta anche al-
l’invecchiamento della popolazione, considerato
anche che alcuni tumori insorgono nella terza decade di vita. In questa visione, l’approccio chemio-preventivo che aggredisce il tumore, prima
della manifestazione clinica, costituisce forse l’unica via per la soluzione del problema.
Come ha potuto l’IRE effettuare queste sperimentazioni, diventando un centro all’avanguardia nella Capitale?
Nel nostro Istituto verranno analizzati soprattutto quei campioni di pazienti che hanno una malattia conclamata. L’IRE si è attrezzato con l’apertura di nuovi laboratori di oncogenomica traslazionale nei quali sarà possibile effettuare il profilo trascrizionale che permette di evidenziare, a
parità di profilo istopatologico, la diversa risposta alla terapia anti-neoplastica in quanto hanno
una diversa fotografia molecolare (sono attivati
alcuni geni piuttosto che altri). Occorre, quindi,
conoscere maggiormente l’aspetto molecolare del
paziente ed effettuare, di conseguenza, una terapia personalizzata.
Quindi, possiamo dire che questi nuovi laboratori, insieme ad un nuovo approccio alla malattia, possono rappresentare un passo avanti
nella lotta contro il cancro?
Sì, grazie anche alla collaborazione entusiasta da
parte dei reparti di chirurgia e delle oncologie
mediche.
Quarantaquattresimo Meeting annuale
dell’American Society of Clinical Oncology
Dal 30 Maggio al 3 Giugno, si è tenuto a Chicago il quarantaquattresimo Meeting annuale
dell’American Society of Clinical Oncology
(ASCO). Tale evento riunisce migliaia di oncologi clinici, tra cui anche molti specialisti dell’Istituto Nazionale Tumori Regina Elena: è l’evento tra i più prestigiosi e rilevanti in campo
oncologico. Tra i lavori di rilievo segnaliamo
l’importante trial clinico illustrato dal Prof.
Francesco Cognetti, Direttore dell’Oncologia
Medica A, nella presentazione orale di sabato
31 Maggio alle 15,30, durante la quale ha parlato dei risultati di uno Studio multicentrico su
circa 200 pazienti sottoposti a cistectomia
radicale per un carcinoma muscolo invasivo
della vescica e successivamente randomizzati a
ricevere o non ricevere chemioterapia adiuvante. I dati finora disponibili in letteratura sull’indicazione ad eseguire chemioterapia adiuvante
dopo cistectomia radicale sono attualmente
scarsi e poco attendibili; inoltre la probabilità
di ricaduta, soprattutto in pazienti con linfonodi positivi, è relativamente alta. Questi presupposti hanno fornito il razionale per il disegno di
questo studio multicentrico di fase III che ha
visto coinvolti oltre 40 centri in Italia.
l’utilizzo della chemioterapia adiuvante quando
confrontato con il gruppo di pazienti sottoposti a chemioterapia al momento della ricaduta.
Lo Studio multicentrico ha coinvolto 46 istituzioni italiane.
tribuito con i dati relativi ad oltre 1
pazienti trattati in Istituto negli ult
anni.
”
Il Dr Emilio Bria dell’Oncologia medica C ha
presentato uno studio come poster discussion
Al congresso, tra gli altri, anche il Dr Michele
nella sessione dei tumori del polmone. “Si
Milella dell’Oncologia Medica A, “Il nostro
tratta di un?analisi retrospettiva di t
contributo al Meeting ASCO di que
- i casi di carcinoma del polmone non a
st?anno– spiega - si concentra essenzial
- piccole cellule operate presso il nostr
Istituto dal 2001 al 2006, volta alla
ricerca di nuove classi prognostiche.
–
mente sul trattamento dei tumori del
pancreas in fase avanzata con uno
- stu
chiarisce
il Dr.Bria - L?aspettativa di vita
dio interamente condotto in Istituto
e
con la partecipazione ad uno studio
dei pazienti affetti da questa neoplasi
multicentrico coordinato dall?Istituto
a questo stadio
molto variabile,
e l?
San Raffaele di Milano. Nel primo caso,
abbiamo condotto una revisione siste
- dentificazione di quei fattori clinici
molecolari che meglio aiutano a-discri
matica degli studi randomizzati che
minare i pazienti a pi alto rischio
hanno confrontato l?aggiunta di nuovi
farmaci a bersaglio molecolare allouno degli obiettivi pi attuali in ques
campo; inoltre, dato il beneficio
- signi
standard terapeutico attuale. Pur
- giun
gendo ad una conclusione negativa, cativo ma minimo offerto dai tratta
questo studio indica una serie di menti adiuvanti dopo chirurgia, tale
processo pu essere in grado di-riser
approcci metodologici che potrebbero
vare il trattamento, che rimane-comun
condurre ad una migliore utilizzazione
que gravato da una tossiciti significa
di questi farmaci nei tumori del
- pan
“Si tratta — sottolinea con soddisfazione
tiva, a quei soggetti a prognosi
- peggio
creas avanzati. Nel secondo caso, si
. altri
di uno studio osservazionalere,
chee risparmiarlo agli
il Porf. Cognetti - della casisticatratta
pi
numerosa mai prodotta su tale patolo
- ha valutato i risultati del trattamento
gia a livello mondiale.
Lo studio non ha dei tumori del pancreas avanzati in
Il dato presentato riguarda la prima
- con
dimostrato un vantaggio in sopravvivenza nel- circa 1000 pazienti, cui abbiamo
eur:torrino:
news 65
Grafica: Romalive
Grafica: Romalive
Municipio XII informa
] a cura di Augusto Culasso [
Un omaggio ai cittadini del castellaccio
Il Municipio è un sistema urbano caratterizzato da
forti identità locali.
Ogni quartiere o toponimo racchiude dei segreti
che, se svelati attraverso la riscoperta dei luoghi
della storia e della memoria, e dei personaggi
che li vissero, darebbero un contributo importante per far crescere quel senso di appartenenza che è la “materia prima” del vivere civile di
ogni comunità.
Spesso si vive in un quartiere per tutta una vita
incrociando segni e simboli della storia del passato senza rendersene conto. Spesso ci si dimentica
dei bisogni delle persone che ci sono accanto ed
a volte anche di noi stessi.
Molti nomi di strade o di piazze prendono il nome
da eventi o personaggi che non conosciamo. Anche se li utilizziamo spesso per indicare la via o il
nome del quartiere che abitiamo, non li conosciamo. Succede come quando diciamo “grazie” o
“prego”, automaticamente senza mai soffermarci
a pensare che queste parole sono sostanzialmente la trasformazione nel tempo delle locuzioni
“potessi ricevere tante grazie” e “prego per riceverle”. Quanti miscredenti o atei avranno pregato
senza saperlo.
Iniziamo dal Castellaccio, il cammino della storia
e della memoria di un quartiere che dietro i palazzi delle cooperative della 167, nasconde i segreti
di un passato che ci porta agli albori della storia.
L’insediamento protostorico individuato sulla
collina tufacea nacque probabilmente per la presenza di una sorgente di acqua minerale e la posizione strategica dominante la valle del fosso dell’Acqua Acetosa e di Vallerano, a poca distanza dal
Tevere (circa 800 metri).
Prima degli sbancamenti necessari alla realizzazione della attuale via Cristoforo Colombo, l’altura del Castellaccio proseguiva fino alla Laurentina
costituendo un’unico fondo agricolo messo in
comunicazione da un sottopasso ricavato sotto
alla nuova strada.
Dai dati raccolti, si può ipotizzare una decadenza
del sito verso la fine del VII secolo a.C. e forse il
centro a sud di Roma non lontano dagli insediamenti di Ficana (l’odierna Acilia) e di Politorium
(l’odierna Castel di Decima), è l’antica città di Tellene ricordataci da Tito Livio, distrutta da Anco
Marzio nel VII Secolo A.C. per realizzare l’espansione di Roma verso il mare.
La posizione della valle, vicina alle strade che
conducevano da Roma ad Ostia (Ostiense), Lau-
rentum (Laurentina) e Ardea (Ardeatina) nonché
al Tevere, arteria di traffici commerciali con l’area
Etrusca di Veio e di Faleri, ove dal Porto di Claudio e poi dal Porto di Traiano si assicuravano gli
approvvigionamenti di beni e mercanzie provenienti dalle provincie più lontane dell’Impero,
deve aver avuto la sua influenza.
Molte furono le ville rustiche di età repubblicana
le cui tracce si sono riscontrate insieme a resti di
fattorie ed alcune trincee e fosse, riferibili a piantagioni di epoca tardo repubblicana con cisterne
e cunicoli per la raccolta di acque meteoriche.
Scomparse anche le Domuscultae ideate dai Papi
Zaccaria e Adriano I (ne abbiamo due nel XII
Municipio), il territorio dell’Agro Romano fuori
Porta san Paolo, subì il grave decadimento dovuto all’invasione di eserciti, ma soprattutto alla
malaria che portò a poco a poco all’abbandono dei
villaggi e dei centri abitati ed al consolidarsi del
latifondo e con esso di quel triste sistema di
sfruttamento agricolo che si è protratto fin quasi
al periodo tra le due guerre.
Il Toponimo Castellaccio deriva dall’uso comune di
chiamare con un “dispregiativo“ un castello ormai
in rovina del IX - X secolo d.C. (periodo dell’incastellamento) che venne edificato a scopo difensivo, incorporando una torre di avvistamento di
epoca romana che subì vari riadattamenti fino al
suo decadimento ed abbandono.
Attualmente dell’antico castello non vi è più traccia se non nel sottosuolo, mentre esistono una
serie di edifici rurali e casali fino a poco tempo fa
utilizzati da famiglie dedite all’agricoltura. Oggi vi
vive soltanto la famiglia di Sergio Silvi, mio amico.
Situato tra la tenuta di Mostacciano il cui nome
deriva dalla produzione di mosto che già verso il
XII secolo si ricavava dalle vigne di proprietà
ecclesiastica, L’EUR ed il Torrino, toponimo riferito ad una Torraccia posta lungo la via Ostiense al
Decimo Miglio da Roma che doveva essere un antico sepolcreto, il Castellaccio di Casa Ferrata facente parte della Tenuta dell’Acqua Acetosa lo troviamo menzionato per la prima volta, grazie alle
liste riferite alle “taxae viarum“ datate 1546-1568,
pagate dai proprietari delle tenute alla Chiesa, per
la necessaria manutenzione della strade.
Questo il nome della tenuta fino al 1500. Fin da
due secoli prima il fondo era appartenuto alle
monache di San Sisto che la affittavano. Tra gli
affittuari dalla metà del ’600 a tutto il secolo successivo vi furono i Colonna che la impiegavano
per il “pascipascolo“ e il mantenimento dell’eccellente razza delle cavalle di loro proprietà (Nicolai). Nel 1903 era del Francesco Cerbilli per ha
503,86 per poi ritrovarcela di proprietà della IMEF
e RIMINI IMMOBILIARE andate in fallimento liquidato dalla SICILCASSA alla EUROPARCO di cui fa
parte la società PARSITALIA.
Oggi quest’area è interessata alla realizzazione di
un importante Centro Direzionale inserito nella
Centralità Congressuale dell’EUR denominato
EUROPARCO. Tale intervento vedrà la realizzazione
di due Torri alte trenta piani (120 metri), poste in
un’area di 60 ettari progettate dal famoso architetto Purini in un contesto moderno ed innovativo, dove troveranno la sede il Ministero della
Salute e probabilmente la Provincia di Roma nonché residenze di lusso ed un grande Centro Commerciale.
La storia del Castellaccio è stata caratterizzata
anche da tante sofferenze, fatiche e malattie.
Dallo sfruttamento dei latifondisti che imponevano ritmi di lavoro disumano ai loro dipendenti,
alla malaria che in questi terreni acquitrinosi
seminava febbri e morte. Molte furono le lotte per
le conquiste sociali dei braccianti: dalla distribuzione statale del chinino, alla conquista delle
condotte mediche, dalle scuole rurali per i contadini a tutte quelle Istituzioni Pubbliche che sin
dalla unificazione d’Italia si adoperarono per l’emancipazione di quei poveri che vissero di miseria in queste terre.
Tor de’ Cenci
Proseguiamo con Tor de’ Cenci il cammino della
storia e della memoria di un quartiere che dietro
ai palazzoni dell’edilizia economica e popolare
edificati sin dagli anni ‘70, nasconde oltre ad una
borgata che nel dopoguerra venne lottizzata con
case abusive fatte da immigrati abbruzzesi, marchigiani e ciociari, i segreti di un passato che ci
porta ai Cenci: una delle più potenti famiglie Romane del XVI secolo.
Infatti la Torre dei Cenci ancora visibile ed incorporata in un Casale, era utilizzata come le tante
disseminate nell’ Agro Romano per l’avvistamento e la difesa delle immense tenute agricole da
cui si ricavavano i generi alimentari, necessari al
sostentamento delle nobili famiglie Romane.
La storia di questa famiglia è la storia tragica di
una giovane e bella fanciulla, Beatrice Cenci, che
dopo aver confessato sotto tortura la propria par-
eur:torrino:news 71
Un’idea: il Municipio ciclabile
Per un terzo un sistema consolidato di buona qualità urbana, con strade parcheggi e palazzi di varie
tipologie e di vari colori, dove spicca il rosso brunato della cortina stile Decima, il grigio del
cemento a faccia vista stile “167 modello Laurentino” ed il bianco marmoreo dei distinti, metafisici edifici dell’Eur, per il resto una grande distesa
di verde: l’Agro Romano. Un ampio polmone di
ossigeno compreso tra il Tevere, il Mare, il Parco
dell’Appia Antica e i Castelli Romani con il suo
patrimonio storico-archeologico di inestimabile
bellezza. Castelli, borghi, domuscultae, torri,
casali, ville romane, città latine ma anche osterie,
antiche poste, fonti minerali, santuari, fraschette
ed agriturismi immersi nel verde, con acqua,
ombra e sole a volontà dove è possibile passeggiare, mangiare, dormire, tra la natura ancora non
aggredita dal cemento. Qui, un tempo, vivevano
uomini leggendari come Enea, Latino, divinità
come il Fauno e Pico ma anche Briganti e Malandrini, e tanti, tanti poveri “ascari“ che quando
non morivano di malaria, spezzandosi la schiena,
facevano la fortuna dei signorotti di campagna
che si trasformarono durante l’inurbamento in
spregiudicati palazzinari.
È da questa consapevole visione e dall’amore per
la bicicletta, che mi è nata l’idea di fare qualcosa
di utile per i cittadini: contribuire a mettere in
rete il Municipio, con i suoi Quartieri, facendo
conoscere i cittadini dell’Eur con quelli di Vitinia,
quelli del Torrino con quelli delle Cecchignole,
quelli del Laurentino con quelli del Divino Amore,
ecc… Potremmo così uscire dall’isolamento fisico
e dall’autoreferenzialità culturale, dalle paure e
dalle fobie che alimentano le barriere, le insicurezze i confini e “le privatizzazioni “, ricorrendo al
linguaggio semplice e sano della bicicletta, delle
piste ciclabili e dei sentieri naturali che oltre a
Grafica: Romalive
72 eur:torrino:news
consentirci di circolare più liberamente evitando
traffico e smog, contribuirebbero a farci conoscere e così accrescere quel senso di appartenenza
che è la materia prima della qualità urbana.
Mi viene in mente una frase di Jaques Goddet,
giornalista sportivo francese, patron del Tour de
France, scomparso recentemente a quasi 100 anni
che disse “se i pedoni si ignorano, se gli automobilisti si insultano, i ciclisti si sorridono, si salutano e si uniscono“. Allora che aspettiamo ad
unirci pure Noi! La
bicicletta è un veicolo che possiamo utilizzare per esplorare il
Municipio. Un modo
rilassante e divertente per migliorare il
nostro benessere, per
attraversare i nostri
quartieri, ma soprattutto per aderire ad
uno stile di comportamento socialmente
corretto e rispettoso
del prossimo e della
natura.
Ho sostenuto con
entusiasmo, sia nel
dibattito sul futuro
del Velodromo dell’EUR, sia sul progetto
per la Casa del Ciclista al Laurentino, che
nel progetto di interconnessione dei Parchi e delle Riserve
Naturali del Municipio, questo program-
ma. Abbiamo cercato così di fare del nostro
meglio, utilizzando, potenziando ed integrando
come una vera e propria cabina di regia il lavoro,
in un mix prezioso, avviato dal Comune di Roma,
dal Municipio, dall’Ente Roma Natura e dal EUR
Spa nonché le singole proposte presentate negli
anni dalle numerose Associazioni e Comitati di
Quartiere, alle quali abbiamo cercato di dare un
senso più complessivo attraverso un’idea. Così è
nato il progetto Municipio ciclabile.
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La Regione informa
] a cura di Barbara Frascà [
De Angelis: Testo unico per l’artigianato amico delle imprese e dei giovani
grazie alle botteghe scuola
Dopo anni di chiacchiere finalmente arriva il testo unico per l'Artigianato grazie all'Assessorato
alle PMI e alla ferma volontà e determinazione
dell'Assessore on. Francesco De Angelis.
Il Testo unico sull’artigianato ed i giovani,
quali opportunità?
Il testo Unico è una legge amica delle imprese,
legge studiata e promossa insieme alle associazioni di categoria. Il Testo Unico semplifica le
procedure, elimina pastoie e razionalizza l’intero
apparato normativo in una sola legge.
La legge ha come priorità:
– migliorare il sistema degli incentivi alle imprese;
– tutelare la creatività e le tradizioni produttive;
– favorire l’inserimento lavorativo dei giovani.
Per i giovani in particolare, verrà favorita l’assunzione di apprendisti, di personale con contratto a tempo indeterminato e di portatori di
handicap. Inoltre, attraverso le botteghe-scuola,
le imprese avranno incentivi per assumere giovani e formarli ai mestieri artigianali. La Regione
vuole cioè favorire il processo di trasferimento
ai giovani delle capacità produttive dei maestri
artigiani. Abbiamo migliaia di botteghe che producono secondo antichissime tradizioni manuali.
Nostro obiettivo è salvaguardarne l’esistenza. Per
salvare i saperi dobbiamo tramandarli. Per questo, le scuole di formazione sono fondamentali
per preparare gli artigiani di domani.
Cosa prevede il Testo Unico per aiutare l’artigianato artistico e tradizionale?
La legge istituisce un apposito marchio di qualità per l’artigianato tipico e tradizionale. Si tratta
di un contrassegno con la dicitura “Regione Lazio”. Il contrassegno verrà assegnato – dopo la
verifica dei requisiti da parte di una apposita
commissione – alle imprese ed alle lavorazioni
che rispondono ad appositi disciplinari di produzione, che definiscono per ogni settore di attività i materiali da impiegare, le tecniche e quanto
caratterizza le lavorazioni artistiche.
I settori tradizionali tutelati dalla Regione sono
tra l’altro: legno, ferro, vetro, pietra, oreficeria,
tappezzeria, restauro, decorazioni, fotografia,
pittura, strumenti musicali, tessitura, ricamo, ceramica.
Il ruolo dei Comuni nell’ambito della legge.
Si tratta di una importante novità introdotta dal
testo Unico. I Comuni infatti potranno realizzare
aree artigianali attrezzate e potranno accedere
agli incentivi regionali (1 milione per il 2008)
per destinare ad uso artigianale immobili ed aree
dismesse. Vogliamo cioè favorire la nascita di
nuovi consorzi artigianali, perché valorizzano le
singole attività in un quadro di sinergie, rafforzano l’economia del territorio, ed al tempo stesso alleggeriscono la viabilità cittadina.
Il Testo unico e gli incentivi alle imprese.
A livello di contributi, abbiamo istituito un fondo unico in cui confluiranno tutte le agevolazioni per le imprese. Ciò ci consentirà, anno per anno, di dirigere le risorse a seconda delle esigenze
che emergeranno. Ad esempio nel piano di attuazione di quest’anno, approvato nel mese di
marzo, la Regione ha stanziato in totale 12 milioni e 600mila euro. In particolare oltre 6 milioni di euro verranno destinati alle imprese come
incentivi e contributi (gestiti da Sviluppo Lazio).
Circa tre milioni di euro per rafforzare l’accesso al
credito delle imprese. Ma sono previste anche risorse importanti per sostenere l’artigianato artistico e tradizionale, per la creazione di centri servizi dell’artigianato, e per aiutare i progetti delle
Amministrazioni Comunali a favore dell’artigianato.
Nella foto: On. Francesco De Angelis,
Assessore alle PMI della Regione Lazio
FOTOGRAFIA DELL’ARTIGIANATO
LAZIALE
Province
Botteghe
artistiche
Industria
Costruzioni
Servizi
Sono 98.737 le imprese artigiane registrate nel
Lazio alla fine del terzo trimestre 2006. L’aumento rispetto all’anno 2002 è pari a 2634 imprese in
più (erano 96.103).
Frosinone
584
4.079
5.127
3.289
1.317
82
14.478
Latina
332
2.787
4.237
3.412
1.262
90
12.120
Rieti
281
886
2.598
893
456
108
5.222
Roma
1.018
15.477
18.847
10.536
8.532
1.128
55.538
Viterbo
792
3.169
4.096
2.285
869
168
11.379
LAZIO
3.007
26.398
34.905
20.415
12.436
1.576
98.737
Il Lazio dunque conferma la sua vocazione artigianale. Il tasso di sviluppo (saldo tra imprese
nate e cessate) nel 2006 è stato pari all’1,3%. La
densità imprenditoriale è pari a 18 imprese artigiane per 1.000 abitanti (con 16,6 a Roma, 18,6
a Latina, 19,6 a Frosinone, 25 a Rieti e 26,6 a Viterbo).
Massiccia è la presenza sul territorio delle piccole imprese, con meno di 10 addetti, che registra il
95,7%, occupando quindi il 48,5% degli addetti
complessivi nel Lazio.
Un dato importante riguarda la crescita anche
delle botteghe di artigianato artistico e tradizionale (orafe, ferro battuto, legno, restauro, ecc.).
Nel 2002 ne erano state censite 2912.
74 eur:torrino:news
Servizi alla
Non definiti
persona
Totale
Valentini: PTPR – Istituzione tavolo Tecnico
per norme interesse agricolo
“Istituzione di un Tavolo tecnico per analizzare le
norme di interesse agricolo del Piano Territoriale
Paesistico Regionale e la loro eventuale modifica
e semplificazione tenendo conto delle esigenze
del settore. Le modifiche individuate verranno
fatte nel più breve tempo possibile”. A dichiararlo è Daniela Valentini, assessore all’agricoltura
del Lazio, che ieri sera, assieme all’assessore all’urbanistica della Regione, Esterino Montino, ha
incontrato i rappresentanti del mondo agricolo.
Il Tavolo, al quale parteciperanno i due assessorati assieme alle organizzazioni professionali e di
caterigoria, il mondo della cooperazione e gli ordini professionali, si terrà la prossima settimana.
“Sono molto soddisfatta dell’incontro con Montino – ha poi aggiunto la Valentini – e sono convinta che sia necessario fornire nuovi strumenti
per garantire maggiore sviluppo e produttività
delle aziende agricole attraverso la realizzazione
del nuovo Programma di Sviluppo Rurale. E per
farlo la strada migliore è quella seguita per tutti
gli interventi finora adottati: concertazione e
partecipazione tra istituzioni e mondo agricolo”.
Nella foto: On. Daniela Valentini, Assessore
allʼArgricoltura della Regione Lazio
Valentini: Non abbiamo abbandonato gli allevatori
“Non abbiamo abbandonato gli allevatori, ma abbiamo concordato insieme a loro precisi impegni
come quello del prossimo 19 giugno per stabilire
una carta di intenti e il 26 giugno per la firma
che darà il via ufficiale al Consorzio dei produttori”. – Lo ha dichiarato Daniela Valentini, assesso-
re all’agricoltura della Regione Lazio in risposta
alla richiesta di un’interrogazione sulla crisi del
settore bufalino avanzata oggi dal consigliere regionale Pigliacelli. “Per costituire un marchio di
qualità – ha aggiunto l’assessore - è necessario
seguire procedure che vanno dalla tracciabilità
alla garanzia di qualità e salubrità. Procedure che
se fatte con serietà necessitano di tempo. Noi in
soli due mesi abbiamo provveduto alla stesura di
un regolamento, alla costituzione di un Consorzio
e del suo statuto e a tutto ciò che è necessario a
mettere in pratica il nostro progetto”.
Valentini: Al via la lotta per distruggere il Cinipide
“Al via la lotta per distruggere il Cinipide nel viterbese. Sono state infatti lanciate all’interno
dell’azienda agraria dell’Università della Tuscia di
Viterbo 120 coppie di Torymus sinensis, un insetto capace di eliminare il parassita del Castagno. La sperimentazione fa parte di un Progetto
della Regione Lazio con il quale sono stati stanziati circa 150 mila euro in tre anni”, lo ha dichiarato Daniela Valentini, assessore regionale
all’agricoltura.
Il Torymus, sperimentato in ambiente controllato, depone le uova all’interno delle galle prodotte dal cinipide, distruggendolo. Si tratta di un
insetto di origine orientale già sperimentato con
successo in Piemonte, mentre in Cina e in Giappone ha addirittura annullato i danni provocati
dal parassita.
“Una volta che la nostra azione avrà dato risultati positivi – ha proseguito l’assessore – la zona
dove attualmente si svolge la sperimentazione
diventerà un vero e proprio luogo di riproduzione
e in questo modo il Torymus potrà essere lanciato anche negli altri territori colpiti dal Cinipide”.
La Valentini ha infine reso noto che verrà convocata al più presto una riunione con i sindaci del
viterbese per informarli sugli obiettivi raggiunti.
Valentini: Rapporto Legambiente risultato positivo
per agricoltura Lazio
“Un risultato positivo che dimostra la crescita in
termini di qualità e metodi di coltivazione del nostro settore agricolo. Un percorso su cui abbiamo
puntato fin dall’inizio e che vogliamo proseguire
con il nuovo Programma di Sviluppo Rurale”. Lo ha
dichiarato Daniela Valentini, assessore regionale
all’agricoltura, commentando i dati del rapporto
di Legambiente Pesticidi nel piatto 2008.
Per quanto riguarda l’uso di pesticidi nelle coltivazioni, il Lazio è infatti al di sotto della media
nazionale per i campioni “fuorilegge”, mentre i
prodotti al di sotto della soglia stabilita dalla legge sono addirittura il 99,4%.
“Non solo abbiamo approvato una Legge contro
gli OGM e investito con forza sul biologico, ma –
ha proseguito la Valentini – con il nuovo PSR andiamo a finanziare con 20 milioni di euro le aziende che lavorano in direzione della qualità, perché
maggiore qualità dei prodotti vuol dire migliore
qualità della vita”.
La Valentini ha concluso infine ricordando che la
Regione proseguirà il monitoraggio puntuale e
costante della qualità dei prodotti.
eur:torrino:news 75
Combattere
la mafia
è veramente possibile
oppure è solo un’utopia?
] a cura di Sergio Di Mambro [
Tratto da Eur Torrino News, A. VI n. 1, Gennaio 2007
A Romalive si parla di un argomento scottante: le
associazioni criminali presenti nel nostro paese e
le loro implicazioni con la politica e la nostra società. Una puntata in memoria di Falcone e Borsellino e del generale Dalla Chiesa per ricordare
con commozione chi ha lottato con coraggio e
onore, fino alla morte, contro la mafia, la ’ndrangheta e la camorra. Piaghe profonde che devastano il tessuto della nostra amata Italia, e che toccano settori specifici, lo Stato e la Pubblica amministrazione. Ma è veramente possibile sconfiggere la mafia? In studio ne parlano giornalisti e
politici che con il lavoro di ogni giorno, attraverso
l’informazione e le proposte di legge, cercano di
spezzare la catena della criminalità organizzata.
OSPITI IN STUDIO:
Orfeo Notaristefano, giornalista e scrittore, autore del libro «Cocaina Connection».
On. Luisa Laurelli, presidente della Commissione
Sicurezza Integrazione Sociale e Lotta alla criminalità della Regione Lazio.
On. Giuseppe Lumia, vicepresidente Commissione Antimafia alla Camera.
On. Donato Robilotta, ex Assessore Affari Istituzionali Enti locali e Sicurezza alla Regione Lazio.
Dott. Benito Li Vigni, scrittore e docente geopolitica e membro nazionale della Commissione
Energia.
On. Giuseppe Lumia
76 eur:torrino:news
On. Lumia, lo Stato sta vincendo la guerra contro la mafia e la ’ndrangheta, oppure la sta
perdendo?
Nella lotta alla mafia ci troviamo davanti a un
bivio. Abbiamo ottenuto risultati senza precedenti: lo scorso anno la cattura di Provenzano e
quella recente dei capi di Cosa Nostra, il padre e
il figlio Lo Piccolo e la cattura, con epilogo mortale, del boss Manuello, che fanno capire, assieme alla denuncia di molti imprenditori, qual è la
scelta di Confindustria in Sicilia, ovvero smettere
con il silenzio, perché chi paga il pizzo deve essere escluso dall’associazione e chi non denuncia
deve uscire dal mercato!
Un’occasione storica, che abbiamo già avuto negli anni ’60, quando eravamo ad un passo dalla
sconfitta di Cosa Nostra. Dal ‘92 al ‘96, lo Stato
segnava risultati straordinari che possono essere
ripresi oggi, per quanto riguarda la sconfitta di
Cosa Nostra, più complicato invece per la ’ndrangheta. Questo risultato lo possiamo ottenere solo se lo Stato si libera dalle collusioni al proprio
interno, le classi dirigenti dentro le istituzioni
devono essere libere dalle collusioni mafiose per
poter sconfiggere le mafie definitivamente.
Notaristefano, a Roma come in altre città, circola la cocaina, anche l’aria ne è satura.
È vero che si può sconfiggere questa organizzazione?
In un mio precedente libro del 2005, «Senza mafia e verso sud», avevo presentato la situazione
delle cinque mafie italiche, ovvero Cosa Nostra,
‘ndrangheta in Calabria, la camorra nel napoletano e in Campania e la Sacra Corona Unita in Puglia, ma oggi la situazione è diversa: esiste una
diramazione criminale della ‘ndrangheta in Basilicata, radicata all’interno della Regione. Un PM di
Catanzaro, Luigi De Magistris, con tre inchieste
«Toghe lucane», «Poseidone» e «Why not?» ha
portato a galla una connessione pericolosa tra la
’ndrangheta, la politica e la massoneria con diramazione di una massoneria deviata a San Marino.
Io sto dalla parte di De Magistris.
Quando parlavamo di ‘ndrangheta, venivamo presi quasi per visionari, invece la notizia è attuale!
Sono scattate infatti le prime denunce ad Anzio e
a Nettuno dove si è scoperta una cosca radicata
Dott. Benito Li Vigni
nel territorio, per cui nel Lazio non si può più
parlare di infiltrazioni, ma di radicamenti!
Dott. Li Vigni, De Magistris ha qualcosa in comune con Falcone e Borsellino?
Ha avuto una vicissitudine similare. Cosa Nostra è
un’organizzazione diversa dalla ’ndrangheta perché ha un sistema criminale complesso. Noi solitamente conosciamo la mafia «militare», quella
che dà il supporto strategico, ma si inserisce anche nel sistema finanziario e di potere.
Notaristefano: Le immagini suggestive del film
«I cento passi», si riferiscono ai funerali di Peppino Impastato ucciso nel ’78 su ordine di Tano
Badalamenti, il boss di Cinisi.
Dott. Li Vigni: Conoscevo Peppino, la sua indagine agli inizi evidenziò collusioni ambigue infinite da parte delle istituzioni, e per avere giustizia attese 20 anni grazie anche all’organizzazione
antimafia e alla partecipazione popolare.
On. Lumia: per la prima volta in Italia la Commissione parlamentare antimafia, dopo l’indagine
sul caso Impastato, ha indicato i nomi e i cognomi delle persone coinvolte, valorizzando il
contributo di Peppino. Ricordo quando consegnammo nelle mani della madre di Impastato una
relazione, al tempo in cui ero presidente della
Commissione nel 2000, sul lavoro prezioso del figlio e sulla potenza di Badalamenti e sull’organizzazione di Cosa Nostra. Quel giorno ci disse
«oggi mi avete fatto rinascere mio figlio», perché
capì che Peppino non era come gli altri parenti
Orfeo Notaristefano
mafiosi, ma apparteneva ai manifestanti e a
quella parte dello Stato pulito che voleva liberarsi dalla mafia.
Dott. Li Vigni, quando la mafia ha fatto il salto di qualità?
Alla fine della seconda Guerra Mondiale. È stata
legittimata varie volte anche grazie alla collaborazione della mafia americana e siciliana e diventò strategica dopo Portella della Ginestra.
tare che il Lazio diventi come la Calabria, la Campania o la Sicilia, bisogna intervenire subito!
On. Lumia: bisogna evitare due pericoli: il primo
è quello di generalizzare; l’altro è quello di minimizzare. Perché se si minimizza, le mafie poi crescono, si radicano e iniziano a controllare i settori dell’economia, mettendo mani sulle Istituzioni: nel Lazio siamo in questa fase. Nella Lombardia e nel Lazio sono presenti tutte le mafie; la
’ndrangheta sta crescendo a dismisura, la camorra sta conquistando diversi territori del Lazio. Io
sono stato tra i sostenitori dello scioglimento del
comune di Nettuno, ma il punto debole, che stiamo correggendo, è che non è prevista la stessa
azione che la legge attuale prevede contro i politici collusi dalla mafia per l’amministrazione e la
società. Anche la burocrazia deve essere sottoposta a un rigoroso controllo di legalità. Quando
infatti si scioglie un Comune, deve essere fatta
una bonifica sia sul versante politico che burocratico-amministrativo!
On. Laurelli: quello che ci preoccupa è quello che
succederà nei partiti quando si sceglieranno i candidati per le prossime elezioni amministrative.
Chi ha causato la strage di Portella della Ginestra?
Dagli atti segreti sembra che abbiano partecipato elementi della CIA e della Decima Mas; un delitto in cui la mafia è diventata strategica nella
lotta criminale anticomunista.
On. Laurelli, lei che si sta battendo contro le
infiltrazioni mafiose, cosa sta accadendo nella zona di Latina e dintorni?
È da diversi anni che in questi territori sono presenti capi-clan mafiosi che hanno messo radici e
allargato famiglie ed interessi economici personali, da Pomezia in giù, in diversi settori, come
quello immobiliare, dell’edilizia e del traffico di
stupefacenti. In questo momento, il prefetto di
Roma punta su tutte le città medio-grandi del litorale laziale e sul porto di Civitavecchia, dove ci
saranno a breve ingenti investimenti strutturali,
che attireranno presto l’attenzione dei sistemi
criminali, visto che circoleranno grossi capitali.
On. Robilotta, cosa si sta facendo per evitare
le infiltrazioni mafiose nel sud della Regione
Lazio?
Vengo dalla Basilicata, quindi conosco la mia terra e sono dalla parte di De Magistris. Credo che
sia stato allontanato dall’inchiesta perché aveva
toccato qualche personaggio potente di Roma e
non solo per le infiltrazioni mafiose presenti a
causa dei grandi investimenti che hanno interessato lo Ionio. La Regione può far funzionare la
pubblica amministrazione dando un forte segnale di legalità e trasparenza, attraverso i provvedimenti legislativi già in atto. Poi questa infiltrazione mafiosa presente nella Regione Lazio,
non è paragonabile a quella presente in Calabria
o in Campania, non mi sembra proprio che abbia
le stesse condizioni. Quando vengono sciolti i
comuni, come quello di Nettuno, a causa delle
infiltrazioni mafiose presenti, mi chiedo se bastino due anni per andare alle elezioni! I Commissari come riescono ad eliminarle in così poco
tempo?
On. Laurelli: veramente i dati del prefetto di Roma dimostrano che in due anni i commissari
straordinari sono riusciti a «fare pulizia». Per evi-
On. Donato Robilotta
Con Notaristefano e Li Vigni vorrei sapere se
l’ndrangheta è arrivata nel cuore dello Stato e
come è riuscita a fare il salto di qualità dal
‘92. Partiamo dal suo fatturato per poi capire
se è presente anche a Roma.
Notaristefano: quando parliamo di infiltrazioni
mafiose, sono d’accordo con l’On. Lumia che non
bisogna sottovalutare o sopravvalutare il fenomeno. Sono calabrese e mi rendo conto che la situazione del Lazio non è paragonabile alla mia
regione anche perché, in questo momento, la mia
regione è una «polveriera». Faccio un esempio: il
ministro Turco è intervenuto per la situazione
dell’ospedale di Vibo Valentia per alcuni casi che
venivano liquidati semplicemente come casi di
malasanità. In quell’ospedale non comanda il direttore generale della Asl, ma comandano tre
‘ndrine che fanno capo a Mancuso, a Lo Bianco e
ai Fiaré che controllavano l’assunzione dei dipendenti all’ospedale e i ruoli gerarchici. In Calabria il controllo del traffico della cocaina consente alla ’ndrangheta di avere denaro fresco da
reinvestire in altre attività, anche a livello internazionale; questo è un dato di fatto emerso dalla strage ad agosto di Duisburg, quando si è scoperto che l’ndrangheta era radicata fortemente
in Germania.
On. Lumia: in questi anni la ’ndrangheta ha accumulato talmente tanto denaro da far crescere
la voglia di istituzioni, come l’ha avuta Cosa Nostra con l’eroina, anche se poi si è scontrata con
lo Stato. Questo è quello che dobbiamo evitare.
Dott. Li Vigni, cosa è successo dal ’92 in Sicilia
e con Cosa Nostra?
Facendo un passo indietro, vorrei accennare ai
rapporti di Cosa Nostra con il potere, rapporti talmente forti che hanno costretto Falcone ad andare via: lo hanno silurato! Cosa Nostra ha iniziato la sua legittimazione con la strage di Portella, è stata presente in tante operazioni di stabilizzazione, è stata strategica nella caduta del
muro di Berlino e nella lotta del comunismo. Le
stragi del ’92 vanno inquadrate nella volontà di
fare una svolta, ma ho difficoltà ad accettare che
la svolta politica l’abbia fatta la mafia militare o
alcuni poteri occulti, non vogliono più intermediari, ma vogliamo fare politica. A distanza di
quindici anni noi non sappiamo ancora chi sono
questi poteri.
On. Lumia: riguardo alle stragi le mafie, a differenza del terrorismo, non sono un nemico esterno
alla società e alle istituzioni, ma sono all’interno.
Quando il nostro paese attraversa una particolare
fase storica, puntualmente le mafie si presentano
nella scena per avere un ruolo preciso, con le
buone o con le cattive, che generalmente gli viene concesso. Se il nostro sistema politico va in
confusione e i due poli non riescono a modernizzare il paese, si abbassa il tasso di energia della
politica democratica e si rischia di far crescere il
ruolo delle organizzazioni mafiose.
Notaristefano: la Commissione Parlamentare antimafia di cui l’On. Lumia è vicepresidente, ad
aprile ha adottato un codice etico di autoregolamentazione per le candidature dei partiti alle elezioni, e visto che si voterà a breve, vedremo se i
partiti lo adotteranno. Questo codice impedisce
ai partiti di candidare persone che possono essere colluse con organizzazioni criminali.
On. Lumia: nella nuova legge per i comuni sciolti per mafia, prevediamo l’incandidabilità per un
mandato dei consiglieri comunali uscenti. Questo
perché abbiamo notato che, spesso, alcuni consiglieri si ripresentano puntualmente. Cerchiamo
in questo modo di incoraggiare il rinnovamento
della politica che è necessario per il paese.
On. Laurelli, cosa può fare il suo partito per
evitare che ci siano gli stessi volti che convivono con il sistema mafioso?
Proporremo ai partiti che candideranno le persone al comune di Nettuno di sottoscrivere il codice etico, l’ho proposto a Pomezia e anche ad Ardea, ma non tutti lo hanno sottoscritto. È un impegno morale che viene chiesto ai partiti. Il mio
partito non ha candidato il sindaco di Montalto
di Castro che aveva promosso un’azione per proteggere dei ragazzi che in branco avevano violentato una ragazza, questo perché era un caso di
dubbia interpretazione del rispetto della legge.
On. Robilotta: purtroppo, a Nettuno, nelle liste
On. Luisa Laurelli
eur:torrino:news 77
Gli ospiti in studio
si possono trovare ancora alcuni candidati consiglieri comunali uscenti. Dobbiamo combattere
questi fenomeni con grande fermezza perché
quando si parla di amministrazione, ci riferiamo a
un sistema complesso, che va oltre la politica ed
è per questo che a volte due anni non bastano. A
Roma lo spaccio della cocaina è aumentato in
modo incredibile, e anche se sono presenti delle
infiltrazioni, non mi permetterei mai di dire che
c’è la ’ndrangheta!
On. Lumia: la ’ndrangheta non la dobbiamo cercare come facciamo a Napoli o in Calabria, ma la
troviamo certamente nel riciclaggio e nel traffico
di cocaina!
On. Robilotta: per esempio la possiamo trovare
nelle zone dove nascono attività commerciali all’improvviso, come per alcuni centri commerciali.
Quindi c’è riciclaggio?
Sì, parlo di quelle attività che nascono e muoiono
come funghi, perché molti sono convinti che
queste potrebbero essere una delle tante chiavi
del riciclaggio.
On. Lumia: quali sono i settori che bisogna mettere maggiormente sotto controllo? I settori a rischio sono quello della portualità, dell’agroalimentare, dell’edilizia, della grande distribuzione,
dei grandi centri commerciali.
Notaristefano: nonché pizzerie, bar e affini.
On. Lumia: questi sono i settori su cui bisogna
sviluppare un’azione mirata di controllo, ad
esempio quando si apre un nuovo centro commerciale e si sposta una licenza: i segretari comunali e i notai devono comunicare alle questure tutti questi spostamenti. Purtroppo queste informazioni non vengono analizzate per scoprire
da dove provengono i soldi e chi ci sta dietro.
Con quest’attività di controllo che stiamo finalmente mettendo in piedi, potremo evitare di sottovalutare o generalizzare il fenomeno.
re che quando parliamo del libro «Cocaina connection», non parliamo di un trattato, ma di un
libro di lotta alle droghe e alle mafie, perché voglio recuperare il concetto della militanza e della
partecipazione cittadina per sensibilizzare al fenomeno. Il 21 Marzo scorso eravamo con l’On.
Lumia a Polistena per ricordare le 700 vittime
delle mafie, e lo facciamo ogni anno per affermare il valore della memoria.
On. Lumia: dove vanno questi soldi? Una parte
resta nel territorio in questi settori a rischio; nella recente audizione con i reparti speciali della
Guardia di Finanza, abbiamo scoperto che nel
settore del sostegno all’impresa si è calcolato che
un miliardo di euro in tre anni sono stati dirottati verso truffe e collusioni mafiose: incentivi che
dovevano essere impiegati per creare sostegno e
sviluppo nelle imprese! C’è una parte che viene
succhiata nel territorio, con il racket e l’usura, la
sanità e il controllo degli appalti, mentre l’altra
va all’estero e questi soldi raramente rientrano
tutti, perché le organizzazioni mafiose si sono
globalizzate. In Commissione antimafia abbiamo
approvato la mia relazione che prevede nel pacchetto sicurezza la presenza di quelle norme, tanto care a Falcone e a Borsellino, in grado di colpire il patrimonio dei boss mafiosi e destinarli
per finalità sociali, quali l’apertura di un centro
sociale, migliorando le scuole e sostenendo le attività produttive e le aziende agricole.
On. Laurelli, Lei è presidente della Commissione Sicurezza e si deve occupare anche di
usura. La vera grande evasione fiscale è il sistema mafioso, non il piccolo commercio: come vi state muovendo?
La Regione Lazio già da anni gestisce dei fondi
per contrastare l’usura e aiutare i cittadini e le
imprese vittime dell’usura. Noi vorremmo che le
denunce aumentassero molto di più. Mi rivolgo
ora ai cittadini: dovete affidarvi alle Forze dell’Ordine e alle istituzioni per liberarvi dall’usuraio che vi soffoca!
On. Robilotta: bisogna stanziare maggiori fondi
per l’usura, aprire nuovi sportelli, finanziare maggiormente l’associazione e fare una campagna
sull’usura.
Cosa Nostra oggi non spara. È al governo?
Oggi è invisibile, tutto gli va bene e va bene soprattutto ad alcuni uomini politici!
Notaristefano: l’ultimo rapporto annuale del
Censis conferma quello che supponevamo noi del
fronte antimafia: rivela infatti che il sud arranca
sotto il peso delle mafie, che controllano l’economia di questo territorio. Noi tutti siamo convinti che l’Italia, senza il sud, non possa crescere,
e che debba liberarsi dalle mafie per poter entrare in Europa. È vero che le mafie sono forti, ma
si possono battere!
Se si vuole combattere la mafia bisogna liberare anche le famiglie e i giovani dalla droga,
come si possono sensibilizzare per farli uscire
dall’uso di cocaina?
È come la storia del pizzo, che finalmente oggi
viene denunciato, mentre una volta veniva solo
compatita la vittima; così deve essere per la droga che va denunciata, dando una mano a chi è
malato a tirarlo fuori e colpire le organizzazioni
mafiose che gestiscono il traffico di cocaina.
On. Laurelli: abbiamo chiesto a Marrazzo che la
Regione si costituisca parte civile in un processo
contro il clan Mendico a testimonianza della vicinanza di questa istituzione ai cittadini, a tutela
di tutti gli interessi diretti e indiretti che si vedono negati.
La libertà del paese è in pericolo?
La libertà del paese corre dei seri rischi.
Tutto lo Stato si sta impegnando oppure solo
alcuni comparti?
Magari fosse tutto lo Stato, allora non ci sarebbe
più la mafia!
Notaristefano, il fatturato della mafia supera i
cento miliardi di euro, questi soldi dove vanno
a finire? Vogliamo approfondire il discorso?
I dati di SOS Impresa hanno dimostrato che il
fatturato complessivo delle cinque mafie italiche
supera i cento miliardi e in questo vasto panorama prevale la ’ndrangheta, con il traffico internazionale di stupefacenti. A me interessa spiega-
78 eur:torrino:news
Unʼimmagine tratta dal film I cento passi, dedicato a Peppino Impastato
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