Istituto MEME: Il feto e la vita sonora
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Istituto MEME: Il feto e la vita sonora
Istituto MEME associato a Université Européenne Jean Monnet A.I.S.B.L. Bruxelles IL FETO E LA VITA SONORA Scuola di Specializzazione: Musicoterapia Relatore: Dott.ssa Roberta Frison Contesto di Project Work: Consultorio Famigliare di Carpenedo VE Tesista Specializzando: Giorgia Pugiotto Anno di corso: Primo Modena: 30 - 31 maggio 2009 Anno Accademico: 2008 - 2009 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO UIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES GIORGIA PUGIOTTO - SST IN MUSICOTERAPIA (PRIMO ANNO) A.A. 2008 - 2009 INDICE DEI CONTENUTI INTRODUZIONE………………………………………………… 4 1° Capitolo. Analisi dello sviluppo dei cinque organi di senso durante la vita prenatale…………………………….. 6 1.1. Il tatto ………………………………………………... 7 1.2. l’olfatto ………………………………………………... 9 1.3. Il gusto ………………………………………………… 10 1.4. l’udito ………………………………………………… 10 1.4.1 Lo sviluppo dell’orecchio ………………………... 12 1.5. La vista ………………………………………………… 15 2° Capitolo. I cinque livelli di comunicazione presenti durante la gravidanza……………………………………. 17 2.1. Livello fisiologico …………………………………………... 17 2.2. Livello comportamentale …………………………………... 17 2.3. Livello emotivo ………………………………………… 18 2.4. Livello mentale ………………………………………… 19 2.5. Livello esistenziale …………………………………………. 20 2.6. La comunicazione intrauterina secondo Benenzon ……. 20 2.6.1 Il Principio dell’ISO …………………………………… 22 3° Capitolo. Gli studi …………………………………………………… 25 3.1. Gli effetti dell’ascoltare musica durante la gravidanza e il travaglio di parto: Descrizione di un’esperienza ……….. 30 ___________________________________________________________________ 2 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO UIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES GIORGIA PUGIOTTO - SST IN MUSICOTERAPIA (PRIMO ANNO) A.A. 2008 - 2009 3.2. Il canto nella preparazione alla nascita …………………... 40 4° Capitolo. Il Project Work Premessa …………………………………………………………… 46 4.1. Materiali e metodi …………………………………………… 48 4.2. Il setting ………………………………………………… 49 4.3. Lo strumentario …………………………………………….. 49 4.4. Le tecniche ……………………………………………….. 50 4.5. La struttura ed organizzazione degli incontri …………… 77 4.6. I dati raccolti ………………………………………………… 77 CONCLUSIONI ……………………………………………………. 82 REPERTORIO MUSICALE ......................................................... 83 BIBLIOGRAFIA E RIFERIMENTI SITOGRAFICI ……… 86 ___________________________________________________________________ 3 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO UIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES GIORGIA PUGIOTTO - SST IN MUSICOTERAPIA (PRIMO ANNO) A.A. 2008 - 2009 INTRODUZIONE Il mio project work presenta l’esperienza di tirocinio di musicoterapica realizzata con due gruppi di gestanti durante i corsi di preparazione alla nascita, nel Consultorio Familiare di Carpenedo in Provincia di Venezia dove presto servizio come volontaria ostetrica. Prima di intraprendere questa esperienza ho cercato alcune fonti che potessero essermi utili. “La Musicoterapica in gravidanza” è un tema che suscita grande curiosità ed interesse, come evidenzia la presenza dell’argomento in convegni e congressi, (ad alcuni dei quali ho anche partecipato “Famiglia, genitorialità e prenatalità” - Padova; “Musica e Vita” – Sassuolo) ma di cui si possiede una scarsa letteratura, per altro non strutturata. Due sono i libri che hanno dato inizio al mio percorso: - “L’abbraccio sonoro in gravidanza - Percorso innovativo di musicoterapica in acqua per future mamme” di Paola Ulrica Citterio. - “Musicoterapia e Gravidanza” a cura di Raffaella Coluzzi. Il primo capitolo della mia tesi tratta lo sviluppo, durante la vita prenatale, dei cinque sensi che procedono secondo il seguente ordine: tatto, olfatto, gusto, udito e vista. Volendomi soffermare sull’udito, ho ritenuto importante spiegare lo sviluppo della struttura dell’orecchio dalla fase embrionale alla fase fetale. Nel secondo capitolo si descrivono i livelli di comunicazione presenti durante la gravidanza tra la madre ed il nascituro. Una particolare attenzione è stata data allo schema della comunicazione intrauterina proposta da Benenzon e al concetto di ISO ossia l’insieme delle energie sonore, acustiche e di movimento, che appartengono a un individuo e lo caratterizzano. Il terzo capitolo pone l’accento sugli studi realizzati (Piper, Salk, Fejoo, Gagnon, Milani Comparetti, Franco Fornari) sulle relazioni tra stimoli sonori ed attività del feto ed, essendo veneziana, ho voluto riportare per intero lo studio fatto da Pier Luigi Righetti (Venezia 1995) sugli effetti dell’ascoltare musica durante la gravidanza e il travaglio di parto. Al termine del capitolo riporto le esperienze sull’uso della voce in gravidanza: - il canto carnatico, tipico dell’India; - la concezione del canto per Leboyer: ___________________________________________________________________ 4 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO UIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES GIORGIA PUGIOTTO - SST IN MUSICOTERAPIA (PRIMO ANNO) A.A. 2008 - 2009 - gli studi di psicofonia di M. L Aucher e della sua studentessa Elisa Benassi. Nel quarto ed ultimo capitolo, illustro nel dettaglio il project work realizzato a Carpendo partendo dalla motivazione per cui ho deciso di fare questo progetto. Specifico, in dettaglio, il setting, gli strumenti di lavoro utilizzati, la metodologia, le tecniche di intervento e la struttura organizzativa degli incontri. Infine riporto, di sei gestanti, i dati clinici ed alcune osservazioni sulle attività musicali che sono emerse durante gli incontri. I mutamenti che avvengono a livello fisiologico e psicologico durante i nove mesi, sono talvolta accompagnati da ansia, stress, paura e affaticamento che possono impedire alla donna di vivere questo straordinario momento della vita. Con le tecniche di musicoterapia volevo far scoprire alle gestanti un ulteriore mezzo per vivere la nascita con consapevolezza e serenità: attenta e pronta ad assecondare i segnali provenienti dal suo corpo e dal suo bambino. ___________________________________________________________________ 5 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO UIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES GIORGIA PUGIOTTO - SST IN MUSICOTERAPIA (PRIMO ANNO) A.A. 2008 - 2009 CAPITOLO 1 ANALISI DELLO SVILUPPO DEI CINQUE ORGANI DI SENSO DURANTE LA VITA PRENATALE Fino a poco tempo fa si pensava che il nascituro fosse una “massa psichicamente indifferenziata” sulla quale venivano a fissarsi le esperienze, i pensieri e le azioni solo dopo la nascita. Solo recentemente questa concezione statico/passiva è stata sostituita dalla concezione dinamico/attiva, orientata in senso evolutivo, che vede il neonato, nel suo primo impatto con il mondo, portare con sé una serie di vissuti già organizzati e strutturati sui quali formerà lo sviluppo successivo dell'IO. Per essere più precisi, durante la gestazione, il nascituro sviluppa un Sé differente e differenziato, perfettamente individualizzato, come le impronte digitali, che ha così nitide e definite. La moderna neurologia ha scoperto, ad esempio, che a partire dal settimo/ottavo mese compaiono nel nascituro dei tracciati elettroencefalografici di diversi ritmi che consentono di comprendere se il piccolo è sveglio o dorme, se il suo sonno è profondo o se sta sognando. Questo è un dato di grande valore e significato perché è stato riconosciuto, a partire da Freud che riteneva il sogno la via regia dell'inconscio, che i sogni sono in stretta relazione con la vita interiore e con i contenuti della vita psichica fatta di bisogni, desideri, emozioni ecc. Le ricerche effettuate nel campo della vita prenatale hanno dimostrato l'esistenza di un’attività neurosensoriale presente già fin da prima della nascita. Questo per dire che il feto, attraverso gli organi di senso, ha già a disposizione dei canali di comunicazione aperti verso il mondo esterno che incidono, a partire dalle prime esperienze, sulla propria crescita e quindi sulla propria organizzazione ed attività futura. Un'attenta analisi dello sviluppo neurosensoriale permette di comprendere lo sviluppo e il valore degli organi di senso che procede secondo il seguente ordine: 1) Tatto. 2) Olfatto. ___________________________________________________________________ 6 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO UIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES GIORGIA PUGIOTTO - SST IN MUSICOTERAPIA (PRIMO ANNO) A.A. 2008 - 2009 3) Gusto. 4) Udito. 5) Vista. 1.1. TATTO La pelle è già completa dopo otto settimane di gravidanza. E' stato possibile stabilire che il feto presenta: - dall'8/9 settimana reazioni motorie e stimolazioni facciali centrate nella regione della bocca; - dalla 10/11 settimana si muove per oltre il 12% del tempo, comincia ad eseguire movimenti per la respirazione e talvolta sobbalza d'improvviso; inoltre inizia, o lo farà tra un paio di settimane al massimo, a bere liquido amniotico; - dalla 12/13 settimana in risposta ad uno stimolo chiude la bocca ed inghiotte; manifesta un ritmo di singhiozzo di 26-28 singulti al minuto; - dalla 16 settimana ha ormai sviluppato il senso del gusto; si è rilevato che se il liquido amniotico viene dolcificato artificialmente ne inghiotte una dose doppia; se si illumina violentemente il ventre materno reagisce girando la testa mentre aumenta il battito cardiaco; - dalla 20 settimana muove il braccio su e giù ed è in grado di toccare ed afferrare qualcosa: un dito, un piede; possiede “tutti i moduli di movimento della specie umana e ne ha di più perché con il passar del tempo se ne perde e non se ne acquisisce nemmeno uno”; - dalla 22 settimana comincia a fare precisi movimenti per succhiare; da questo momento in poi si osserverà un aumento del battito cardiaco ogni volta che si muove; - dalla 25 settimana può essere eccitato da forti e improvvisi rumori e calmato dalla madre quando gli parla dolcemente; - dalla 30 settimana sembra ascoltare il proprio cuore quasi per stabilire un proprio ritmo post-natale; - dalla 39 settimana, durante le fasi del sonno profondo (non-REM), muove la bocca ad intervalli che vanno dai 10 ai 20 secondi; nel sonno REM o sonno attivo si muove ogni 0,5-2,5 minuti, e muove la bocca per 0,5-3 minuti. In questo periodo dorme per il 95% del tempo. Grazie alla sua stretta relazione con l'attività mobile del feto “il tatto è il primo e più ___________________________________________________________________ 7 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO UIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES GIORGIA PUGIOTTO - SST IN MUSICOTERAPIA (PRIMO ANNO) A.A. 2008 - 2009 importante organo d’informazione su noi stessi e sull'ambiente. Basta pensare il liquido amniotico che circonda il bambino, alla capacità dell'embrione e del feto di muoversi in questo liquido, ed alle sue mani molto vicine alla bocca per rendersi conto che la pelle è continuamente stimolata ed in contatto con l'ambiente” Il tatto è l'organo della relazione e l'esperienza che ne deriva è destinata a condizionare le esperienze successive; quindi la pelle è l'organo della comunicazione primaria perché permette di comunicare anche quando le altre forme di comunicazione espressiva, gestuale, verbale, non sono presenti. Il processo del toccare è sempre reciproco e quindi la sua attivazione determina inevitabilmente una relazione. In Olanda esiste l'Istituto per la Comunicazione Aptonomica (del toccare) diretto da Veldman F., che insegna ai genitori come toccare il feto durante la gravidanza. Questa tecnica consiste nel prendere, naturalmente con delicatezza, il contenuto del ventre con le mani e fare delle pressioni o massaggi. Già dal quarto mese è possibile notare una reazione del feto che al toccamento risponde attraverso il movimento. Questa pratica sviluppa nei genitori la consapevolezza che il nascituro ha concretamente una sua vita di relazione. Ciò rafforza il legame affettivo genitori/figlio, attenua la preoccupazione rispetto alla gestione della gravidanza e prepara alla relazione affettiva dopo la nascita. Inoltre l'esperienza aiuta a comprendere le preferenze e i rifiuti o meglio le tendenze del bambino. E' di fondamentale importanza trasmettere al bambino dei messaggi di compiacimento per averlo in grembo. La madre, mentre lo tocca, può parlargli con dolcezza e comunicargli il suo amore con il pensiero e con la parola, perché il bambino recepisce i messaggi ed ha una sua memoria inconscia. In questo modo il bambino sviluppa maggiormente la capacità di adattamento, di risposta e di relazione. Inoltre diventa più attivo, aumenta il tono della muscolatura e la capacità di provare emozioni. 1.2. OLFATTO ___________________________________________________________________ 8 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO UIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES GIORGIA PUGIOTTO - SST IN MUSICOTERAPIA (PRIMO ANNO) A.A. 2008 - 2009 L'organo dell'olfatto entra in funzione durante il secondo mese di gravidanza. Le sostanze legate all'ambiente e al cibo possono, con i loro odori, diventare parte del liquido amniotico e produrre delle memorie olfattive importanti per lo sviluppo delle relazioni ed esperienze future. L'olfatto è in stretta relazione con l'intuizione, con l'orientamento spaziale e con la capacità di discriminazione: probabilmente alla nascita il bambino riconosce la madre anche grazie all'odore che emana. Inoltre l'odorato è in rapporto con la vita affettiva e sessuale, con il comportamento aggressivo ed affermativo, con il processo di maturazione, ed esercita in senso generale, un ruolo significativo nella formazione, nello sviluppo dell'identità personale e “in tutta la vita di relazione interpersonale”. Una tecnica di un certo interesse, consigliata alle donne in gravidanza, consiste nel far uso di essenze o profumi particolarmente graditi. Questi permettono, in modo del tutto naturale, di agire sul grado di risposta emotiva, di favorire un maggior senso di benessere e quindi di apertura e di adattamento: condizione importante per poter affrontare adeguatamente i problemi e le difficoltà della vita in armonia con sé e con il proprio figlio. I profumi, per semplicità, sono classificati secondo tre diversi tipi di note: Le prime sono le “note di testa” caratterizzate dagli aspetti volatili, schietti e poco duraturi; in genere rappresentano l'aspetto sensibile del profumo molto vicino alla volatilità del pensiero. Esse sono costituite in prevalenza da agrumi (limone, bergamotto, mandarino) o da labiate (salvia, rosmarino, issopo, menta). Vengono poi le note dominanti o “note di cuore” legate al mondo delle emozioni e queste determinano la personalità del profumo. Ritroviamo tra queste i profumi di rosa, gelsomino, caprifoglio e mughetto. E da ultime ci sono le “note di fondo”, dall'aroma intenso, che stimolano la vitalità come il patchouly, labdano, muschio di quercia, benzoino, incenso. 1.3. IL GUSTO ___________________________________________________________________ 9 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO UIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES GIORGIA PUGIOTTO - SST IN MUSICOTERAPIA (PRIMO ANNO) A.A. 2008 - 2009 Il gusto entra in funzione verso il terzo mese. All'introduzione di sostanze dolci o amare nel liquido amniotico, il feto reagisce, rispettivamente, con momenti di suzione, di deglutizione o di smorfie, accompagnate al tentativo di chiusura della bocca dimostrando la capacità di discriminare le differenze. Nel liquido amniotico passano anche sapori di cibi che fanno parte dell'alimentazione della madre. “A questo proposito un’interessante ricerca è stata condotta in Francia, e più precisamente in Provenza, su alcuni gruppi di bambini. I figli di donne che durante la gravidanza e l'allattamento mangiavano molto aglio dimostravano, fin dai primissimi anni di vita, una spiccata predilezione per gli alimenti ricchi di aglio, sostanza che normalmente viene invece fermamente rifiutata dai lattanti”. La memoria gustativa, ed in parte anche quella olfattiva, hanno un grande valore perché possono determinare le esperienze successive che il bambino farà con il cibo, specialmente durante la fase orale relativa al primo anno di vita, con l'allattamento e lo svezzamento e quindi le sue abitudini alimentari. Il gusto influenza le prime esperienze di accettazione o di rifiuto della realtà e svolge un ruolo importante nello sviluppo della capacità di adattamento e del senso di appartenenza. Alla gestante si consiglia un'alimentazione equilibrata con particolare attenzione alla quantità, ma soprattutto alla qualità nella scelta dei cibi. Ciò è estremamente importante per la salute della gestante, per l'andamento della gravidanza e per lo stato di nutrizione e sviluppo psicofisico del nascituro. 1.4. L'UDITO L'apparato uditivo completa la sua maturazione tra il secondo e il quinto mese di gravidanza, perciò dopo il 6 mese il feto ha la capacità di ascoltare per tutto il tempo. Gli stimoli sonori vengono percepiti, non solo attraverso l'apparato uditivo fetale, ma anche tramite la pressione delle vibrazioni sonore su tutto il feto passando attraverso il liquido amniotico. Tutto il processo di crescita convive in simbiosi con la madre attraverso: - le sue pulsazioni cardiache; - la sua voce; - il suo flusso ematico; ___________________________________________________________________ 10 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO UIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES GIORGIA PUGIOTTO - SST IN MUSICOTERAPIA (PRIMO ANNO) A.A. 2008 - 2009 - il rumore delle pareti uterine; - i continui gorgoglii intestinali; - le sonorità connesse al volume dell'aria inspirata ed espirata; - il movimento ondulatorio del diaframma. I rumori di fondo intrauterini sono pari a 24 dB (decibel), mentre la voce materna è pari a 60 dB. Secondo le più recenti scoperte svolte da Versyp, nel 1985, la somma totale dei rumori interni è di circa 30 dB. Il feto probabilmente tende ad abituarsi convivendo con questi suoni permanenti. La propagazione delle onde sonore nel liquido amniotico dà origine a una stimolazione di tipo energetico. Tutte queste sollecitazioni acustiche, provenienti dall'interno, determinano un coinvolgimento vibrotattile globale prima ancora che uditivo. Le percezioni fetali e neonatali dipendono anche dalle strutture geneticamente determinate, nelle quali la maturazione sembra derivare dalle stimolazioni esterne trasmesse dagli organi di senso. Gli stimoli, di origine esterna, provengono dai suoni, musiche, rumori e vibrazioni dell'ambiente esterno e vengono filtrati attraverso i tessuti della madre. I suoni maggiormente attutiti sono quelli acuti, mentre quelli bassi subiscono una minore attenuazione: sopra i 1000 e 2000 Hz l'attenuazione è di 30 dB. I suoni che passano meglio (senza l'attenuazione di protezione) sono, quindi, intorno ai 1000 Hz anche se, d'altra parte, rischiano di essere più compromessi, meno nitidi a causa del “rumore” di fondo materno. Le sonorità endouterine hanno perciò un'intensità variabile da 6,3 a 80,5 dB. La voce materna (per trasmissione ossee, per vicinanza e per le vibrazioni prodotte dall'apparato fonatorio) emerge fra tutte, filtrata. La voce paterna (per la vicinanza e per il suo tono grave) e la musica contribuiscono nella stimolazione dei suoni gravi. L'attenuazione dei “rumori esterni” proviene principalmente dal fatto che le onde sonore sono, in gran parte, riflesse dall'addome materno soprattutto per quanto riguarda i suoni acuti. Questi sono dunque quelli più debolmente percepiti rispetto a quelli gravi. 1.4.1 LO SVILUPPO DELL'ORECCHIO ___________________________________________________________________ 11 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO UIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES GIORGIA PUGIOTTO - SST IN MUSICOTERAPIA (PRIMO ANNO) A.A. 2008 - 2009 L'orecchio è formato da tre parti anatomicamente diverse: L'ORECCHIO ESTERNO, formato dal padiglione auricolare, dal meato acustico esterno e dallo strato esterno della membrana timpanica. L'ORECCHIO MEDIO, che è formato da una catena di tre ossicini uditivi, che connettono lo strato interno della membrana timpanica con la finestra ovale dell'orecchio interno. L'ORECCHIO INTERNO, che è formato dall'organo vestibolo-cocleare, che è in rapporto sia con la funzione uditiva che con quella dell'equilibrio. Le parti esterne e medie dell'orecchio sono deputate alla trasmissione delle onde sonore all'orecchio interno, che converte le onde in impulsi nervosi e registra i cambiamenti di equilibrio. SVILUPPO DELL'ORECCHIO INTERNO L'orecchio interno è il primo delle tre parti anatomiche che inizia a svilupparsi. All'inizio della quarta settimana appare su ciascun lato del mielencefalo, la parte caudale del cervello posteriore, un ispessimento dell'ectoderma superficiale, il placode otico. Ciascun placode otico presto s’invagina e affonda profondamente nell'ectoderma superficiale fino a raggiungere il mesenchima sottostante. Così facendo forma la fossetta otica. I bordi della fossetta otica si riuniscono e si fondono dando origine alla vescicola otica, il primordio del labirinto membranoso. Le vescicole otiche perdono i loro contatti con l'ectoderma superficiale e formano un diverticolo che si allunga dando origine al dotto e al sacco endolinfatico. A questo punto si riconoscono due regioni delle vescicole otiche: UNA PARTE UTRICOLARE dorsale, dalla quale hanno origine il dotto endolinfatico e i dotti semicircolari. UNA PARTE SACCULARE ventrale, che dà origine al sacculo e al dotto cocleare; questo dotto contiene l'organo spirale (del Corti). I tre diverticoli discoidali si accrescono al di fuori della parte utricolare del labirinto membranoso che si sta sviluppando. Presto le parti centrali di questi diverticoli si fondono e scompaiono. Le parti periferiche non fuse dei diverticoli diventano i dotti semicircolari. Dilatazioni localizzate, le ampolle, si sviluppano a ciascuna estremità del dotto semicircolare. Le ___________________________________________________________________ 12 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO UIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES GIORGIA PUGIOTTO - SST IN MUSICOTERAPIA (PRIMO ANNO) A.A. 2008 - 2009 terminazioni nervose sensoriali - le creste ampollari - si differenziano in queste ampolle e nell'utricolo e sacculo. Dalla parte ventrale sacculare della vescicola otica si accresce un diverticolo tubulare - il dotto cocleare - che si avvolge su se stesso formando la coclea membranosa. Subito si forma una connessione tra la coclea e il sacculo, il dotto reuniente. L'organo spirale (del Corti) si differenzia dalle cellule della parete del dotto cocleare. Le cellule gangliari dell'ottavo nervo cranico migrano lungo l'avvolgimento della membrana cocleare e formano il ganglio spirale (ganglio cocleare). Processi nervosi si estendono da questo ganglio fino all'organo spirale, dove terminano nelle cellule capellute. Le cellule del ganglio spirale mantengono la condizione embrionale bipolare; cioè, esse non diventano unipolari come le cellule del ganglio spinale. Influenze induttive provenienti dalla vescicola otica stimolano il mesenchima che circonda la vescicola otica a condensarsi e a differenziarsi in una capsula otica cartilaginea. Mentre si ingrandisce il labirinto membranoso, appaiono vacuoli nella capsula otica cartilaginea che presto coalescono e formano lo spazio perilinfatico. Il labirinto membranoso è ora sospeso nella perilinfa (liquido dello spazio perilinfatico). Lo spazio perilinfatico relativo al dotto cocleare si divide in due parti, la scala del timpano e la scala vestibolare. La capsula otica cartilaginea successivamente si ossifica e forma il labirinto osseo dell'orecchio interno. L'orecchio interno raggiunge la sua dimensione e forma definitive alla metà del periodo fetale (da 20-22 settimane). SVILUPPO DELL'ORECCHIO MEDIO La parte prossimale del recesso tubotimpanico forma la tuba faringotimpanica (tuba uditiva). La parte distale del recesso tubotimpanico si espande e diviene la cavità timpanica, che gradualmente avvolge gli ossicini dell'udito (martello, incudine e staffa). Durante l'ultima parte del periodo fetale, un’espansione della cavità timpanica, dà origine all'antro mastoideo. L'antro mastoideo ha, alla nascita, dimensioni quasi definitive; tuttavia non sono presenti nel neonato cellule mastoidee. A due anni di età le cellule mastoidee sono ben sviluppate e producono proiezioni coniche delle ossa temporali, detti processi mastoidei. L'orecchio medio continua a crescere per ___________________________________________________________________ 13 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO UIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES GIORGIA PUGIOTTO - SST IN MUSICOTERAPIA (PRIMO ANNO) A.A. 2008 - 2009 tutta la pubertà. SVILUPPO DELL'ORECCHIO ESTERNO Il meato acustico esterno si sviluppa dall'estremità dorsale del primo solco faringeo. Le cellule ectodermiche al fondo di questo tubo imbutiforme proliferano e formano una lamina epiteliale solida, detta tappo del meato acustico. Successivamente, nel tardo periodo fetale, le cellule centrali di questo tappo degenerano, formando una cavità che diviene la parte interna del meato acustico esterno. Questo meato è relativamente corto alla nascita; per questo, si deve avere cura di non ledere la membrana timpanica. Il meato acustico esterno raggiunge la sua lunghezza definitiva circa al nono anno. Il primordio della membrana timpanica è la prima membrana faringea, che separa il primo solco faringeo dalla prima tasca faringea. Mentre procede lo sviluppo, tra le due parti della membrana faringea, il mesenchima si accresce e si differenzia producendo e organizzando le fibre collagene della membrana timpanica. Il rivestimento esterno della membrana timpanica deriva dall'ectoderma superficiale, mentre il suo rivestimento interno deriva dall'endoderma del recesso tubotimpanico. Per sintetizzare, la membrana timpanica si sviluppa da tre parti: - dall’ectoderma del primo solco faringeo; - dall'endoderma del recesso tubo timpanico; - dal mesoderma del primo e secondo arco faringeo. Il padiglione auricolare si sviluppa da sei aree mesenchimali proliferanti del primo e secondo arco faringeo. Le prominenze, dette tubercoli auricolari, circondano il primo solco faringeo. Mentre si sviluppa il padiglione auricolare, si riduce il contributo del primo arco. Il lobo (o lobulo) è l'ultima parte che si sviluppa. Il padiglione auricolare comincia a svilupparsi alla base del collo. Con lo sviluppo della mandibola, il padiglione auricolare si sposta verso la sua posizione definitiva ai lati della testa. L'orecchio esterno continua a crescere per tutta la pubertà. Le parti del padiglione auricolare derivate dal primo arco faringeo sono innervate dal nervo di questo arco il ramo mandibolare del nervo trigemino; le parti derivanti dal secondo arco, sono innervate dal ramo cutaneo del plesso cervicale; specialmente il piccolo nervo occipitale ed il nervo grande auricolare. ___________________________________________________________________ 14 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO UIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES GIORGIA PUGIOTTO - SST IN MUSICOTERAPIA (PRIMO ANNO) A.A. 2008 - 2009 Il nervo facciale del secondo arco ha pochi rami cutanei; alcune di queste fibre contribuiscono all'innervazione sensoriale della pelle della regione mastoidea e, probabilmente, di piccole aree di entrambe le facce del padiglione. 1.5. LA VISTA L'organo sensoriale della vista funziona tra il quarto e il sesto mese mentre, prima della nascita, tutti i recettori sono completi. Il feto che si trova nell'utero materno non vive nell'oscurità ma all'interno di una variazione di tonalità luminose e cromatiche dipendenti dal clima, dalla stagione e dallo stile di vita della madre, alle quali reagisce. Se si appoggia una luce intensa sull'addome della madre il nascituro sembra notarla al punto che cerca di distogliere gli occhi girando la testa dall'altra parte. Per E. F. Baker, psicanalista reichiano, “la zona oculare è il primo livello evolutivo“ e questa è in stretta relazione con le strutture fondamentali della psiche. Durante la gravidanza è importante vivere l'esperienza del vedere e non del semplice guardare in modo superficiale e distratto, così da partecipare coscientemente all'atto percettivo e dare valore e significato all'esperienza. Andrée Bertin, francese, presidente della A.N.E.P. (Association Nationale pour l'Education Prénatale) propone alle madri in gravidanza di vestire e di tappezzare le pareti della casa con colori chiari, vivi e luminosi, questo perché hanno un effetto stimolante e benefico sulla crescita delle cellule e sugli organi del nascituro. Vediamo ora, sia pur a grandi linee, il significato simbolico e l'effetto fisiologico dei principali colori. 1) ROSSO: è il colore che rappresenta tutto ciò che concerne la vita e la sua affermazione attraverso l'azione, la lotta ecc. E' anche in relazione con l'autorità e la volontà. Inoltre rappresenta l'amore per gli esseri viventi. Interessa la muscolatura striata e volontaria e gli organi della riproduzione. 2) ARANCIONE: è il colore dell'estroversione sentimentale, della nobiltà, della sanità, della purezza e dell'unità della vita. Sviluppa il desiderio di perfezione, di benessere e di salute. E' in relazione al sistema circolatorio. 3) GIALLO: è il colore del sole e dell'oro. Simboleggia la luce, la gioia, l'ottimismo, la chiarezza, il cambiamento e l'energia. ___________________________________________________________________ 15 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO UIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES GIORGIA PUGIOTTO - SST IN MUSICOTERAPIA (PRIMO ANNO) A.A. 2008 - 2009 Stimola l'esigenza di comprensione, di conoscenza e di riflessione. Gli organi del colore giallo sono il sistema nervoso simpatico e parasimpatico 4) VERDE: è il colore della crescita, dello sviluppo e dell'evoluzione. Il verde dona equilibrio e stabilità, però al tempo stesso è il colore della speranza e della ricchezza. Corrisponde all'apparato digerente e alla muscolatura liscia. 5) BLU: il colore blu è il colore della verità, della fede e della religiosità. Dona armonia, pace e serenità. Lo potremmo definire il colore dell'affettività, della tenerezza e della musicalità. Il suo organo è la pelle e influenza il sistema respiratorio. 6) INDACO: è il colore della forza interiore, della dignità, della regalità e della giustizia. Porta verso il mondo delle astrazioni e delle cause. Esso agisce sul sistema osseo. 7) VIOLA: è colore mistico, della creatività, della fantasia e della sensibilità. Rappresenta il coraggio, il sacrificio e la spiritualità. Il viola è in relazione con il sistema endocrino. 8) BIANCO: è espressione del dissolversi, della fuga e della liberazione. Rappresenta la libertà assoluta aperta a tutte le possibilità. E' il riflesso dell'Assoluto. Manifesta anche la purezza e l'inizio di ogni cosa. 9) NERO: è il colore del blocco, della difesa e della negazione. Nero è anche il colore dell’opposizione, del buio e della morte. In certi casi può essere in relazione con certe forme di eleganza. Il bianco stimola l'attività delle cellule dell'organismo mentre il nero le deprime. ___________________________________________________________________ 16 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO UIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES GIORGIA PUGIOTTO - SST IN MUSICOTERAPIA (PRIMO ANNO) A.A. 2008 - 2009 CAPITOLO 2 I CINQUE LIVELLI DI COMUNICAZIONE PRESENTI DURANTE LA GRAVIDANZA La comunicazione madre-nascituro si sviluppa secondo cinque livelli diversi: 1) fisiologico; 2) comportamentale; 3) emotivo; 4) mentale; 5) esistenziale. 2.1. LIVELLO FISIOLOGICO Il livello fisiologico interessa tutti quei processi fisiologici che vanno dallo scambio di sangue, di ossigeno, allo scambio di sostanze nutritive ed ormonali. All'interno di questo livello sono del tutto assenti gli elementi coscienti, mentre è presente una notevole sensibilità nei confronti dei fattori emotivi ed ambientali. La carenza o l'eccesso di emozioni vissute dalla madre possono influire sulla attività metabolica dell'organismo e questo può incidere negativamente sul processo di crescita e sviluppo del nascituro. Fumare, bere, assumere droghe o medicinali in dosi eccessive altera la comunicazione ed il rapporto con il figlio. 2.2. LIVELLO COMPORTAMENTALE La comunicazione attraverso il comportamento riguarda tutte quelle azioni, i modi di fare e gli atteggiamenti che la madre assume durante la gravidanza, che di riflesso possono essere graditi oppure infastidire il piccolo. Dentro questo livello di comunicazione ritroviamo: - il ritmo di vita, nelle sue diverse espressioni di attività e riposo; - la postura, con i suoi diversi significati di adattamento e risposta, principalmente in relazione agli stati di tensione e rilassamento; - la gestualità ed il modo in cui vengono svolte le azioni ci dice molto su ciò che viene comunicato dalla madre al nascituro; ___________________________________________________________________ 17 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO UIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES GIORGIA PUGIOTTO - SST IN MUSICOTERAPIA (PRIMO ANNO) A.A. 2008 - 2009 - il movimento lento o veloce è in relazione con il ritmo interiore e con la tendenza reattiva dell'individuo. Lo stress della vita quotidiana spesso ostacola ed impedisce la possibilità di vivere dei movimenti piacevoli di abbandono e di rilassamento. Invece questi vanno vissuti più spesso, in tutti i momenti consentiti, così da offrire al nascituro questo piacere che poi conserverà per tutta la vita. Potrebbe essere utile ascoltare musiche del repertorio medievale, barocco, classico, romantico, celtico, New Age, di musica leggera e di suoni della natura (onde, ruscelli, pioggia, canti di uccelli, vento ecc.) che evocano benessere e gioia. Il gusto musicale materno, dove possibile, deve essere tenuto in considerazione. Essa dovrebbe selezionare dal suo repertorio quelle musiche, canti e brani che le suscitano emozioni particolari. Dovrà comunque fare attenzione a non insistere nell'ascolto di quei brani nei quali la pulsazione ritmica è veloce, oltre i 60/80 battiti al minuto, perché risulterebbe fastidiosa e creerebbe nervosismo e senso di inadeguatezza anche nel feto. Sono sconsigliate tutte quelle musiche che attivano sentimenti depressivi, di solitudine, di scoraggiamento, di tensione, di ansia e di angoscia. 2.3. LIVELLO EMOTIVO Le emozioni, gli affetti ed i sentimenti sono espressioni del sentire. In ogni rapporto, che l'individuo ha con se stesso o con l'altro, è sempre presente una tonalità d'umore che lo contraddistingue. L'emozione oscilla tra il polo della gioia, del piacere e dell'amore, da una parte, ed il polo della sofferenza, del dolore e dell'odio, dall'altra. Il tono emozionale della madre agisce a cascata sull'attività biochimica nell'ambiente uterino ed influenza la formazione e lo sviluppo fisio-psichico del nascituro che reagisce con la sua proprietà di espansione e contrazione tipica della pulsazione biologica. Durante la gravidanza tutto quello che il nascituro riceve passa attraverso la madre e di conseguenza la relazione diventa, fin dall'inizio, una componente fondamentale per lo sviluppo del nuovo essere. Molti studiosi, fra i quali l'ostetrico americano L. W. Sontag, hanno studiato le possibilità presenti nel nascituro di apprendere le emozioni durante il periodo della gestazione, per spiegare molti comportamenti che si manifestano dopo la nascita. Le emozioni materne ___________________________________________________________________ 18 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO UIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES GIORGIA PUGIOTTO - SST IN MUSICOTERAPIA (PRIMO ANNO) A.A. 2008 - 2009 negative quali l'ansia, lo spavento, la paura, l'angoscia, ecc. hanno delle serie conseguenze sull'equilibrio del bambino. Esse provocano movimenti fetali più frequenti e più forti. Inoltre, dopo la nascita, questi stessi bambini sono più irritabili, più iperattivi e spesso hanno problemi con il cibo, la digestione e anche di concentrazione. Un'accettazione immediata e serena, una relazione piena d'amore ed un atteggiamento corretto della madre durante la gravidanza, non solo aiutano lo sviluppo del bambino, ma favoriscono anche il lavoro educativo dei genitori. Infatti questi potranno, in avvenire, contare su un bambino più centrato ed equilibrato, con capacità di adattamento all'ambiente e dotato di maggior intelligenza ed anche meno nervoso 2.4. LIVELLO MENTALE A livello mentale appartiene tutto ciò che si riferisce al mondo delle idee e dei pensieri al quale viene attribuito il compito e la funzione di organizzare, in schemi logici ed attraverso i processi di analisi e di sintesi, i diversi campi di esperienza che l'essere umano percorre, dal pensiero, al sentimento, all'azione. Durante la gravidanza la madre offre un modello di funzionamento mentale al nascituro. Una carenza o al contrario un eccesso di attività mentale, dovuto ad esempio ad una logica di incomprensione e contrapposizione verso la realtà, attiva le difese, accresce l'autocontrollo e limita ogni tipo di esperienza relazionale. Una situazione di questo tipo non può che avere un effetto mortificante sul nascituro. Quindi è necessario fare uno sforzo per organizzare e mettere ordine alle proprie idee e pensieri, per conoscere la realtà ed i processi della vita e vivere in modo relazionale ed aperto l'esperienza. Una sana lettura non può che essere d'aiuto al nascituro per stimolare lo sviluppo dei processi cognitivi e di apprendimento. Essa va effettuata ad alta voce, con la consapevolezza che ci si rivolge a lui, in modo da favorire l'azione delle energie acustiche di tipo organizzativo formativo presenti all'interno del suono emesso. La lettura stimola lo sviluppo delle strutture mentali del linguaggio ed agisce beneficamente negli altri livelli di comunicazione. Degno di nota è l'originale sistema, basato sull'uso della memoria prenatale, messo a punto da Elen Ray, un'insegnante di origine scozzese. Essa propone alle madri, per rendere più facile l'apprendimento della lingua ai bambini appena nati, di ascoltare con la cuffia durante la gravidanza una cassetta registrata di musiche con paroline dolci nella lingua ___________________________________________________________________ 19 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO UIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES GIORGIA PUGIOTTO - SST IN MUSICOTERAPIA (PRIMO ANNO) A.A. 2008 - 2009 prescelta. 2.5. LIVELLO ESISTENZIALE Il livello di comunicazione esistenziale si diversifica dai precedenti per il suo carattere globale e unitario. I contenuti del livello esistenziale riguardano la vita con i suoi significati e “il problema della coscienza intesa come perenne intenzionalità verso i valori“. La relazione esistenziale riguarda l'intuizione partecipante, l'empatia: cioè la capacità della madre di sentire, di vivere e soprattutto di essere con l'altro e quindi con il nascituro. Le tecniche quali la meditazione, l'ascolto ed il silenzio favoriscono l'apertura verso il mondo interno e danno la possibilità di entrare in contatto con la parte più profonda del proprio essere facilitando in questo modo il rapporto con il nascituro. Durante questo periodo la madre può far uso dell'immaginazione creativa e quindi usare la sua capacità per immaginare il figlio com’è o come potrebbe essere a partire da quello che sente interiormente, in modo distinto dalla fantasticheria o fantasia, per incidere dal piano psichico sul suo processo formativo. In questo senso essa la può immaginare, indipendentemente dal suo sesso di appartenenza, di età più grande, già di uno o due anni o anche di più. Tutto questo è un chiaro messaggio di disponibilità perché la madre apre al figlio il suo mondo interiore, la sua coscienza offrendogli uno spazio carico di energie e di prospettive future. 2.6. LA COMUNICAZIONE INTRAUTERINA MADRE - FETO SECONDO BENENZON In uno schema preso da Benenzon (Benenzon, 1997), si nota una madre, il feto nel suo grembo e tre fonti vibro – sonoro - musicali da cui il feto riceve lo stimolo della comunicazione. a) Una delle sorgenti è lo stesso corpo materno: il flusso del sangue, il ritmo del battito cardiaco, il rumore delle pareti uterine, i suoni della respirazione con il corrispondente movimento ritmico, il mormorio della voce materna con le sue inflessioni, i rumori intestinali, gli sfregamenti muscolari e articolari. Il ritmo del battito cardiaco materno è il più tipico degli stimoli, perché è l'unico che ___________________________________________________________________ 20 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO UIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES GIORGIA PUGIOTTO - SST IN MUSICOTERAPIA (PRIMO ANNO) A.A. 2008 - 2009 penetra l'organismo del feto, provocandogli la soddisfazione di ricevere l'ossigenazione, il nutrimento e la termoregolazione del proprio corpo. Qualunque variazione del ritmo rivela un aumento o una diminuzione di questi tre segni vitali, ossia dell'istinto di vita e di morte del feto. Da questo si possono evidenziare due ipotesi: 1) nell'epoca fetale, il cordone ombelicale si può paragonare all'orecchio dell'essere umano in cui penetra un ritmo all'interno del corpo; 2) il ritmo binario del cuore provoca nella madre una sensazione ipnotica regressiva come nell'epoca fetale. Il battito cardiaco della madre, così come il suo flusso sanguigno, favoriscono il sorgere di un'impronta che servirà da modello per tutte le sensazioni e manifestazioni ulteriori fra la madre e il neonato: il cullarlo, il cantargli le ninnananne, il ritmo dell'allattamento, del succhiamento. Tutti questi stimoli producono sensazioni che penetrano, attraverso un sistema vibrazionale, nel corpo e all'interno del feto. b) Un'altra sorgente di stimoli è rappresentata dal liquido amniotico che circonda il feto. Questo liquido riceve diverse vibrazioni dall'esterno: la voce del padre, i suoni della vita quotidiana e dell'ambiente materno, i suoni culturali. Però riceve vibrazioni anche dal corpo della madre, come ad esempio la voce, il suo canto o altri suoni, con i corrispondenti movimenti. Qui compare il primo processo di differenziazione fra l'esterno, che in generale fa arrivare i suoi stimoli con intensità attutita, e l'interno, i cui stimoli sono più intensi e accompagnati da sensazioni cinestesiche. A sua volta l'interno dispone di un particolare codice corporale di comunicazione fra madre e feto che si estenderà alla vita postnatale. Tutti i processi descritti non sono unidirezionali, ma esistono anche movimenti e modificazioni ritmiche che il feto trasmette alla madre: la tensione, la pressione, i movimenti e lo stesso battito cardiaco fetale, che ha una frequenza distinta da quello materno. c) Un'altra sorgente di stimoli è rappresentata dalle energie dirette dall'inconscio della madre all'inconscio del feto. Nel momento in cui accettiamo la presenza di un inconscio formato da infinite energie ereditate filogeneticamente e ontogeneticamente, dobbiamo ammettere che queste si trasmettono al feto in un processo di andata e ritorno dinamico. La madre, attraverso i suoi geni, trasmette al ___________________________________________________________________ 21 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO UIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES GIORGIA PUGIOTTO - SST IN MUSICOTERAPIA (PRIMO ANNO) A.A. 2008 - 2009 feto le identità sonore (ISO) di millenni e millenni. Le energie di queste identità sonore permettono al feto di riconoscere le sorgenti precedentemente descritte. Se nei geni del feto non fosse incorporata la scala pentafonica, il feto stesso non potrebbe riconoscere le ninnenanne di sua madre. Se nei geni del feto non fosse incorporata l'inflessione della voce materna (intervalli, altezza, timbro, frequenza) esso non potrebbe distinguere la differenza fra lei e un'altra donna. In questo modo nell'inconscio del feto si trovano l'ISO universale e quello gestaltico ereditati, funzionanti con energia propria, e ad essi si aggiungeranno le energie derivanti da tutte le situazioni vincolari che si produrranno durante la vita uterina. Con ciò intendo dire che la comunicazione intrauterina segna le tracce su cui passerà tutto il futuro percorso della comunicazione di questo individuo (la nuova musicoterapia). Stimolando la madre a riconoscere le proprie identità sonore ed allenandola a percepire il suo nascituro, miglioriamo la comunicazione fra madre e feto. 2.6.1 IL PRINCIPIO DELL'ISO Si definisce principio dell'ISO l'insieme infinito delle energie sonore, acustiche e di movimento che appartengono a un individuo e che lo caratterizzano. Questo flusso interno di energie è formato dall'eredità sonora: dalle esperienze sonore intrauterine del periodo gestazionale e dalle esperienze sonore fatte a partire dalla nascita fino al presente. Nell'inconscio dell'essere umano esiste un moto continuo di energie che tendono a scaricarsi. Queste energie, che fluttuano liberamente, si reggono secondo i principi di quello che Freud ha denominato “Processo Primario”. Quest'ultimo è caratterizzato dall'assenza del tempo: è atemporale, il che vuol dire che non esiste né passato, né futuro, ma che tutto in esso è presente. Non ha un ordine e non è governato da criteri illogici. Nell'inconscio le energie sonore formano l'ISO universale e l'ISO gestaltico. Nell'inconscio l'ISO universale include le energie sonore di base ereditate da millenni e millenni. Queste energie sonore sono caratteristiche di tutto il genere umano, con le varianti dei patrimoni ereditati più recenti: d'occidente e d'oriente, delle zone fredde, delle zone tropicali, etc. Nell'uomo occidentale della zona a clima variabile troviamo, fra le altre, le seguenti energie sonore: il ritmo binario che imita il battito cardiaco, il suono e il movimento ___________________________________________________________________ 22 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO UIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES GIORGIA PUGIOTTO - SST IN MUSICOTERAPIA (PRIMO ANNO) A.A. 2008 - 2009 dell'acqua (liquido amniotico), i suoni dell'inspirazione e dell'espirazione, la scala pentafonica con i suoi intervalli di seconda e di terza, la tonica e la dominante, l'accordo perfetto, l'ostinato, il canone, i silenzi. L'ISO gestaltico include nell'inconscio le energie sonore che si producono a partire dal concepimento di ciascun individuo. Queste energie potranno modificare o influenzare quelle che si trovano nell'ISO universale. Sebbene l'esperienza clinica dimostra che, un ritmo binario, una ninna nanna a intervalli di seconda e terza producono uno stato di tranquillità, di prevedibilità, di equilibrio perché vengono riconosciuti dalla memoria del non verbale, questo dipenderà anche dalla storia del soggetto in questione. Se nella storia di un individuo compare un'esperienza conflittuale grave, come ad esempio quello di una guerra, in cui il ritmo binario primitivo si è combinato con il ritmo delle marce militari, quest'ultimo modificherà il precedente e lo porterà a livelli di turbamento e imprevedibilità. In questo caso diremo che l’ISO gestaltico si è sovrapposto all'ISO universale trasformando la lettura della produzione sonora, a seconda del transfert che il paziente effettui, con il suo musicoterapeuta all'interno del contesto non - verbale. Le energie che riescono a scaricarsi passano al livello del preconscio. Qui Freud ha collocato il “Processo secondario”, con il quale compare un nuovo elemento: la temporalità. Il passato e il futuro sono parte di essa. E’ a questo punto che viene elaborato il concetto di ISO culturale. L’ISO culturale è formato da flussi di energie sonoro - musicali formatesi a partire dalla nascita e dal momento in cui l’individuo riceve gli stimoli sonori dell’ambiente che lo circonda. Pertanto la produzione sonora di un individuo contiene implicitamente la somma di tutti gli ISO menzionati. Si possono individuare nei fenomeni sonoro - musicali i diversi ISO che lo compongono. Un ritmo binario proviene dall’ISO universale. La voce della madre proviene dall’ISO gestaltico. Un frammento melodico proviene dall’ISO culturale. C’è una stretta relazione fra gli ISO, necessaria per il riconoscimento delle varie energie. Un suono che proviene dall’esterno deve avere un’impatto sull’ISO gestaltico e sull’ISO universale per poter essere riconosciuto e in tal modo divenire parte dell’ISO culturale. Questa dinamica presuppone che le energie possano spostarsi da una parte all’altra e che elementi inclusi nel processo secondario possano tornare al processo primario e viceversa. ___________________________________________________________________ 23 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO UIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES GIORGIA PUGIOTTO - SST IN MUSICOTERAPIA (PRIMO ANNO) A.A. 2008 - 2009 Energie sonore che possedevano temporalità possono smettere di averla in determinate circostanze. Il concetto d’imprinting di Lorenz comporta un’ulteriore complicazione, perché sia Lorenz sia altri, come Gottlieb, Salk, Sluckin hanno fatto riferimento ai suoni. Lorenz stabilì che un cucciolo d’uccello ha un corredo istintivo che semplicemente lo predispone a seguire la prima cosa mobile che incontra: il più delle volte un altro membro della propria specie, occasionalmente un membro di altre specie. E dopo aver realizzato qualche esperienza con sua madre o con un altro animale o a volte con un essere umano, il piccolo stabilisce un vincolo duraturo con l’individuo seguito inizialmente. Si dice allora che nell’animaletto è rimasto un imprinting di questo individuo. L’imprinting si produce dopo la nascita. Tuttavia Salk dice che “nel bebè nell’utero c’è un imprinting” uditivo del battito cardiaco della madre. L’ISO è un concetto dinamico che abbraccia l’individuo e la sua storia. Infine c’è l’ISO di gruppo: questa identità compare nel processo terziario. Pertanto dipende da un lavoro continuo nel tempo di un gruppo d’individui in cui gli ISO, gestaltico e culturale di ciascuno, si adattano reciprocamente si intrecciano fra loro per costruire un’identità creativa propria del gruppo in questione. Questo ISO di gruppo ha un tempo biologico particolare, una logica determinata, una struttura di forme, ritmi, sequenze, cadenze, che lo caratterizzano. ___________________________________________________________________ 24 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO UIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES GIORGIA PUGIOTTO - SST IN MUSICOTERAPIA (PRIMO ANNO) A.A. 2008 - 2009 CAPITOLO 3 GLI STUDI I primi studi sulle relazioni tra stimoli sonori e attività del feto risalgono agli anni Venti; già nel 1924 uno studioso tedesco A. Peiper, stimolando con dei suoni un feto di quaranta settimane, riusciva a provocare reazioni motorie. Bisogna però attendere gli sviluppi dell'ecografia fetale in questi ultimi anni, per avere ricerche più circostanziate sulla vita del feto, sulle sue competenze e attività motorie ed anche sulla percezione sonora intrauterina. Nel 1960-1962 le osservazioni di Salk hanno dimostrato che il rumore/battito cardiaco riduceva i pianti e favoriva l'aumento del peso dei neonati. Il 70% dei neonati dopo 4 giorni erano aumentati di 40 grammi in media, mentre solo il 30% dei neonati, non stimolati, aveva recuperato un peso inferiore. I neonati durante l'emissione sonora, piangevano molto meno. Al contrario, un battito cardiaco accelerato, 128 battiti al minuto, provocava un aumento dei pianti e una riduzione dei tempi di sonno. Agli inizi degli anni '70, il Dottor Feijoo fece delle ricerche sui feti di 14-36 settimane per determinare l'età d’inizio dell'ascolto fetale. L'esperimento si articolava attorno a tre condizioni: 1) la scelta dello stimolo sonoro: una frase musicale presa dall'opera “Pierino e il lupo” di Prokofiev eseguita con il fagotto. Questo estratto musicale si situava in una banda di frequenza inferiore ai 2000 Hz; 2) il criterio dell'ascolto fetale, i movimenti attivi fetali: senza stimolo sonoro, il feto, quando la madre si sdraiava, rispondeva con un movimento dopo 6-10 minuti. Se dopo uno stimolo sonoro la risposta motoria era più precoce rispetto ai 6-10 minuti questa era considerata attiva; 3) l’isolamento delle reazioni fetali: si era cercato di isolare il più possibile le reazioni fetali da quelle materne, attraverso uno schermo posto tra la madre e la fonte sonora per ridurre l'eccitazione dei recettori tattili materni. Inoltre, la madre sdraiata prima dell'ascolto sonoro, veniva sottoposta a tecniche di rilassamento attraverso l'ascolto di programmi musicali in cuffia. ___________________________________________________________________ 25 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO UIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES GIORGIA PUGIOTTO - SST IN MUSICOTERAPIA (PRIMO ANNO) A.A. 2008 - 2009 L'esperienza è stata condotta su 23 donne incinte che hanno ascoltato tre brani di seguito (della frase musicale scelta) per otto volte (due volte a settimana a orari irregolari). Per capire se si fosse verificata una forma di condizionamento fetale, Feijoo seguì due tipi di controllo: a) la registrazione delle reazioni alle stimolazioni sonore al di fuori del periodo di rilassamento della madre: b) la registrazione delle reazioni alla stimolazione dopo la nascita. Nel primo controllo, su 16 feti di 22 settimane e più, 13 hanno risposto positivamente con movimenti fetali attivi più veloci rispetto al gruppo di riferimento. Nel secondo i risultati sono stati degni di nota. All'ascolto dell'estratto musicale, i nascituri che piangevano, quando sottoposti all'audizione in utero, si sono immediatamente calmati; oppure, hanno aperto gli occhi se questi erano chiusi e, allo stesso tempo, i movimenti clonici (scosse del capo e degli arti) (10 casi su 14) sono scomparsi dopo la stimolazione acustica. Questi risultati mostrano che esiste una “memorizzazione” della stimolazione sonora durante la vita intrauterina. I lavori di Feijoo sono, dunque, un primo esempio riguardo all' “apprendimento fetale”. Nel 1974, il giapponese Murooka ha inserito un microfono nel collo dell'utero di gestanti vicine al momento del parto, con l'intenzione di registrare i rumori presenti nella cavità uterina per 2-4 ore. Da questa ricerca è emerso che il “suono predominante” è quello del battito cardiaco e, allo stesso tempo, è l'elemento principale attraverso il quale il feto “fa esperienza” durante la gestazione. Infine, tale registrazione è stata fatta ascoltare ai neonati con l'intento di aiutarli nell'assunzione di alcuni farmaci. I risultati sono stati positivi: nell'86% dei casi i pianti sono cessati e nel 30% dei casi i bambini si sono addirittura addormentati. Ciò dimostra che il neonato riconosce come suono familiare il battito cardiaco della madre e che il feto inizia a memorizzarlo durante il periodo prenatale. Il feto sente sia i suoni acuti che quelli gravi. Un'équipe di studiosi italiani, guidata da Tajani, negli anni '80, ha evidenziato che i suoni acuti producono uno stato di iperattività transitoria nel feto interpretabile come manifestazione di disagio o di scarso gradimento. Inoltre, gli studiosi hanno registrato che “dalla ventiseiesima settimana uno stimolo sonoro ___________________________________________________________________ 26 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO UIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES GIORGIA PUGIOTTO - SST IN MUSICOTERAPIA (PRIMO ANNO) A.A. 2008 - 2009 acuto e di breve durata è in grado di far trasalire il feto. Questo pattern motorio è definito “startle” ed è caratterizzato dal battito delle palpebre, dalla rotazione della testa, dall'innalzamento delle braccia, dall'estensione delle gambe. Gagnon, un medico canadese, e i suoi collaboratori hanno verificato che anche stimolazioni sonore di bassa frequenza (100Hz) provocano un cambiamento da uno stato di sonno tranquillo a uno stato di sonno attivo (REM) e che i suoni che superano i 500 cicli al secondo provocano un aumento dell'attività motoria e un' accelerazione del battito cardiaco che fa passare il feto da uno stato di sonno a uno stato di veglia. Le reazioni del feto agli stimoli sonori non sono poi solo immediate. Com’è stato dimostrato dall'équipe canadese di Gagnon, vi sono due tipi di risposte del feto alle stimolazioni acustiche: un’immediata, consistente nell'accelerazione della frequenza cardiaca fetale, e una tardiva (osservabile dalla 33 settimana in poi) comprendente un incremento dei movimenti che può protrarsi anche un'ora e che provoca appunto il passaggio da uno stato di sonno a uno stato di veglia. Le ricerche nel campo della fetologia infine hanno dimostrato non solo la sensibilità acustica del feto, ma anche la sua sensibilità ai ritmi. Il feto infatti ha i suoi ritmi ed è inserito nell'ambiente materno che a sua volta è caratterizzato da ritmi: il battito cardiaco, i movimenti respiratori, l'attività secretiva delle ghiandole surrenali e del pancreas, il ritmo sonno-veglia. Un contributo significativo per lo studio del feto e del suo rapporto con l'ambiente materno in relazione al mondo sonoro è venuto in questi anni dagli studi sul piano neurologico e neuropsichiatrico di Milani Comparetti. Prima di poter disporre dei risultati delle ricerche ecografiche, Milani Comparetti si era interessato ai movimenti fetali a partire dai suoi studi sul comportamento motorio del neonato. Il risultato di questi studi aveva portato alla conclusione che nessun pattern di movimento osservabile nel neonato può essere nato con la nascita: ”Ne deriva la certezza che il feto deve essere già in possesso del pieno repertorio dei movimenti osservabili nel neonato”. L'importanza della vita intrauterina appare così anche da un punto di vista neurologico nella sua pienezza: la nascita non può essere considerato un punto di partenza, ma di arrivo. Dunque è sensato occuparsi del bambino e del suo sviluppo fin dall'epoca prenatale. Queste acquisizioni comportano una precisa conseguenza anche sul piano dei rapporti fetosuono. Il rapporto che si intende proporre tra madre e bambino attraverso il mondo dei suoni non ___________________________________________________________________ 27 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO UIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES GIORGIA PUGIOTTO - SST IN MUSICOTERAPIA (PRIMO ANNO) A.A. 2008 - 2009 può essere infatti un rapporto di semplice stimolazione unidirezionale dalla madre al bambino, ma deve partire dall'ascolto del bambino stesso: occorre spostare l'attenzione dallo studio delle risposte allo studio delle proposte del bambino. L'approccio al bambino nel periodo prenatale (ma anche postnatale) che questa prospettiva propone mette dunque al centro il rispetto dell'autonomia del bambino. Questo rispetto significa ascolto e l'ascolto esige il silenzio. La comunicazione quindi non è la negazione del silenzio, ma si fonda sul silenzio considerato come orizzonte su cui solo possono stagliarsi significativamente suoni e parole. Il silenzio è il luogo in cui viene custodita l'identità personale e viene rispettata la “diversità” dell'altro. Scrive Milani Comparetti: ”Ho suggerito che l'identità personale, nell'interazione interpersonale, include un elemento basilare: il segreto. Questo segreto costituisce la privacy del silenzio e appartiene al dialogo in modo da definire la nicchia soggettiva del sistema individuale nel sistema interattivo. Il segreto non è inadeguato per esprimere l'intera identità personale. Io suggerisco che ciò che non è detto è una riserva intenzionale e metà -intenzionale e quindi una caratteristica nascosta del sé mentale ....la relazione con la madre è perfettamente equilibrata soprattutto nel periodo della reverie neonatale, quando lei regredisce a una comunicazione epigenetica, emozionale, metaforica, non verbale. In questa fase il non detto, il silenzio, il segreto del neonato è rispettato come elemento creativo primario della sua identità personale”. In questi ultimi anni suggestive indicazioni a proposito del rapporto tra suono e vita prenatale sono venute anche dalla riflessione psicanalitica e in particolare dal pensiero di Franco Fornari. Fornari riprende l'affermazione secondo cui il suono appartiene all'esperienza originaria del bambino nel grembo materno, ma sottolinea che il mondo sonoro è connotato fin dall'inizio da ritmo e intonazione. Questi suoni - ritmi - intonazioni possono venir memorizzati dal bambino e se riascoltati dopo la nascita, vengono riconosciuti e provocano nel bambino uno stato di tranquillità. Il suono postnatale, in quanto rispecchia il suono prenatale, acquista così per il bambino un significato magico, “legato all'intenzione inconscia di recuperare il senso del paradiso perduto”. Nelle prime esperienze musicali del neonato, vocalizzazioni, nenie o filastrocche, ciò che prevale è l'elemento ritmico: si tratta spesso di “nonsensi” linguistici che tuttavia hanno un senso musicale. Questa esperienza di riconoscimento, che Fornari definisce esperienza di specularità ___________________________________________________________________ 28 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO UIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES GIORGIA PUGIOTTO - SST IN MUSICOTERAPIA (PRIMO ANNO) A.A. 2008 - 2009 acustica primaria, avviene soprattutto nel momento della poppata. E' merito della musicoterapia, secondo Fornari, aver osservato che “il neonato modella il ritmo della propria poppata sul ritmo del battito cardiaco della madre”. Quest’osservazione consente di allargare la dimensione osservata del ritmo-suono a quella del movimento, giacché nella suzione sono coinvolti ritmicamente anche i muscoli. Al ritmo-suono si aggiunge così il movimento, alla musica si unisce la danza. Ma c'è ancora un elemento che Fornari sottolinea. Durante la poppata il neonato ha un'attività di tipo REM, cioè di sonno attivo tipico del sogno. Il momento della poppata dunque, connesso all'esperienza di ritmo - suono - movimento, è un momento di “stato sognante, una sorta di danza onirica che rispecchia la situazione intrauterina con l'aggiunta, nella situazione postnatale, della percezione visiva della madre, dell'ispezione del volto della madre”. La tesi di fondo di Fornari dunque è che l'esperienza sonoro è connessa con l'origine stessa della vita ed esprime questo concetto attraverso la parafrasi del prologo del Vangelo di Giovanni: ”All'inizio era il Suono, il Suono era presso la Madre e la Madre era il Suono”. Attraverso il suono-ritmo il bambino (ma l'uomo in generale) tenta di recuperare a livello di significato, ciò che nella realtà non si può recuperare, il paradiso perduto della vita intrauterina. Questo secondo Fornari, è il significato inconscio della musica contenuto e custodito dal mito di Orfeo. Attraverso la musica Orfeo riesce ad entrare nell'Ade (la vita intrauterina) per recuperare Euridice, ossia l'unità perduta, e portarla alla luce. Ma il progetto fallisce e deve fallire perchè portare alla luce significa appunto rompere l'unità originaria:”Come Orfeo, dunque, il neonato non può portare la madre con sé, tuttavia il suono gli permette di recuperare, significandolo, ciò che sta al posto dell'unità originaria perduta, cioè il suono che è la madre. ___________________________________________________________________ 29 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO UIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES GIORGIA PUGIOTTO - SST IN MUSICOTERAPIA (PRIMO ANNO) A.A. 2008 - 2009 3.1 GLI EFFETTI DELL’ASCOLTARE MUSICA DURANTE LA GRAVIDANZA E IL TRAVAGLIO DI PARTO: DESCRIZIONE DI UN’ESPERIENZA ASPETTI INTRODUTTIVI Musica e Prenatalità, un binomio che da alcuni anni desta una certa curiosità in chi si occupa di gravidanza. In particolare questa tematica è presente nel settore della Psicoprofilassi Ostetrica che nell’ultimo decennio è riuscita a trovare degli approcci molto efficaci finalizzati ad una migliore conduzione della gravidanza e del travaglio di parto. Quando si compie uno studio sugli effetti che può avere un “addestramento musicale” in gravidanza si devono tenere a bada due interrogativi principali: che effetto può avere sulla gestante e che effetto può avere sul nascituro. L’addestramento effettuato con le gestanti, prese in considerazione in questo studio, può essere inteso per molti aspetti come una forma particolare di musicoterapica in quanto il punto centrale delle analisi svolte si è focalizzato sul binomio Musica - Essere Umano. Perché quando una mamma fa sentire al suo bimbo una musica che lei ascoltava durante la gravidanza il bambino si tranquillizza? Perché il bambino dimostra di riconoscere questa musica? Questi sono dei semplici interrogativi del “senso comune” ma sicuramente interessanti da studiare con metodologia sperimentale. In questo lavoro si cercherà di valutare che tipo di benefici, da un punto di vista psicofisiologico, può produrre un “addestramento” musico-rilassante su soggetti in gravidanza e durante il periodo del loro travaglio di parto, che effetti si registrano sul nascituro, quali sono le conseguenze psicologiche, ostetriche e ginecologiche che se ne traggono. METODOLOGIA Campione Il gruppo sperimentale utilizzato per lo studio comprende 10 gestanti campionate in 16° settimana di gestazione. Si tratta di donne provenienti dalla provincia di Venezia, di livello sociale medio - alto, primipare, di età compresa tra i 23 e i 32 anni. La prima ecografia finalizzata all’analisi sperimentale è stata fatta a 22 S.G. mentre la seconda a 32 S.G. La batteria di stimolazione neonatale è stata eseguita entro le 12 ore ___________________________________________________________________ 30 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO UIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES GIORGIA PUGIOTTO - SST IN MUSICOTERAPIA (PRIMO ANNO) A.A. 2008 - 2009 dalla nascita esclusivamente da parto spontaneo; i neonati presentavano valori APGAR pari a 9/10/10. METODOLOGIA APPLICATA In ogni fase dello studio lo stimolo musicale è da intendersi come variabile indipendente, difatti uno degli scopi principali è stato quello di controllare che tipo di effetto (rilassante) ha prodotto l’addestramento musicale perdurato per tutta la gravidanza oltre che sulle gestanti anche sul feto (prima) e il neonato (poi). Lo studio comprende due fasi principali: FASE 1 “PRENATALE”: le gestanti sono state “addestrate” ad ascoltare della musica rilassante del tipo New Age. Il loro compito è stato quello di ascoltare questo tipo di musica ogni giorno a casa per almeno 30 minuti sdraiate o comunque in una posizione comoda e rilassante: l’ascolto di questa musica è perdurato per tutta la gestazione fino al ricovero finale. Si sono poi registrati i valori di modificazione in ambulatorio attraverso due sedute sperimentali (una a 22 S.G. e una a circa 32 S.G. ): alle gestanti, sdraiate su un lettino, si è fatto ascoltare lo stesso brano musicale ascoltato a casa per una durata di sette minuti. I valori fisiologici controllati sono stati: a) frequenze respiratorie delle gestanti; b) ecografia dinamica-videoregistrata dei movimenti fetali; c) cardiotocografia fetale. Tra la prima e la seconda seduta sperimentale svolte in ambulatorio i soggetti hanno continuato ad ascoltare la musica a casa. Una volta ricoverate per il parto hanno potuto trovare la sala travaglio dotata di un impianto stereo in modo da poter ascoltare la musica anche in questa fase della loro gravidanza. FASE 2” NEONATALE”: al neonato disteso in culla si sono fatti ascoltare due diversi brani musicali: a) la stessa musica ascoltata dalla madre durante la gestazione; b) un brano di controllo di musica rock con una frequenza e una ritmica molto più accentuata. In questo caso i valori fisiologici controllati sono stati: - FC neonato con ECG; - movimento neonatale con videocamera. ___________________________________________________________________ 31 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO UIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES GIORGIA PUGIOTTO - SST IN MUSICOTERAPIA (PRIMO ANNO) A.A. 2008 - 2009 SCALE Gli indici presi in considerazione sono stati: - frequenza respiratoria materna (FRM); - frequenza cardiaca fetale con cardiotocografo; - movimento neonatale (MN) con videocamera. I valori di rilassamento sono stati valutati sulla base di una risposta che ogni interpellata dava alla seguente scala autovalutativa: - durante la gestazione; - rilassamento a casa prima della 1° seduta sperimentale; - rilassamento durante la 1° seduta sperimentale (prima ECO); - rilassamento a casa tra la 1° e la 2° seduta sperimentale; - rilassamento durante la 2° seduta sperimentale (seconda ECO) 0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 ATT 10 RIL Le gravide dovevano indicare con una crocetta il valore di riferimento in base al livello di rilassamento che riuscivano ad ottenere ascoltando la musica. Durante il travaglio: 0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 MOLTO NIENTE DOLORE DOLORE Le gravide dovevano indicare con una crocetta il valore di riferimento di base al livello di dolore percepito durante il travaglio. RISULTATI Manteniamo anche per l’analisi dei risultati la suddivisione tra la fase prenatale e quella neonatale. Essendo il campione poco numeroso è più significativo proporre un’analisi di ___________________________________________________________________ 32 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO UIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES GIORGIA PUGIOTTO - SST IN MUSICOTERAPIA (PRIMO ANNO) A.A. 2008 - 2009 tipo qualitativo sull’evidenza clinica che la metodologia applicata ha portato; risulterebbe inutile e fuorviante l’applicazione di qualsiasi disegno statistico. FASE PRENATALE In tab.1 si possono notare i valori di FR (frequenza respiratoria) delle gestanti alla prima seduta sperimentale è evidente un valore alto di frequenza respiratoria che anzi aumenta dai valori di base (BL) proprio all’ascolto della musica (STIM). Sog BL Stim 01 20 26 02 14 16 03 22 24 04 16 20 05 15 20 06 16 20 07 20 26 08 19 25 09 20 23 10 18 24 Medie 17,8 22,4 Tab. 1: Frequenze respiratorie gestanti (1° seduta sperimentale). Anche la FC (frequenza cardiaca fetale) e il movimento del feto sono relativamente alti. A differenza però del dato materno, in questo caso la variazione tra i valori di base e quelli ottenuti sotto stimolazione del suono non stanno ad indicare che il “feto non si sa rilassare” ma, anzi, che risponde ad uno stimolo come se fosse in grado di riconoscerlo. Sog BL Stim 01 142 142,8 02 130 140 03 140 157 04 135 141 05 135 149 ___________________________________________________________________ 33 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO UIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES GIORGIA PUGIOTTO - SST IN MUSICOTERAPIA (PRIMO ANNO) A.A. 2008 - 2009 06 135 142,2 07 140 150 08 140 152 09 138 147 10 135 140 137 146,1 Medie Tab. 2: Frequenze cardiache fetali (1° seduta sperimentale). Sog BL Stim 01 0 50 02 0 39 03 0 30 04 0 30 05 0 45 06 0 50 07 0 62 08 0 33 09 0 37 10 0 33 0 40,9 Medie Tab. 3: Numero movimenti fetali (1°seduta sperimentale). Alla 32 settimana dopo quindi un lungo periodo di ascolto casalingo, la situazione cambia: il notevole abbassamento delle FR delle gestanti indica che l’addestramento musicale ha avuto dei risultati rilassanti. Difatti la diminuzione dell’attività respiratoria è un buon indicatore psico-fisiologico di un’avvenuta induzione al rilassamento. Un primo dato ottenuto è che queste gestanti sono in grado di rilassarsi con questo tipo di musica. Sog BL Stim 01 20 20 02 14 14 ___________________________________________________________________ 34 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO UIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES GIORGIA PUGIOTTO - SST IN MUSICOTERAPIA (PRIMO ANNO) A.A. 2008 - 2009 03 22 24 04 16 17 05 15 18 06 16 17 07 18 18 08 18 18 09 20 20 10 18 20 17,7 18,6 Medie Tab. 4: Frequenze respiratorie gestanti (2° seduta sperimentale). Per quanto riguarda invece i dati fetali, si denotano degli abbassamenti nei valori degli indici registrati che rimangono comunque relativamente alti. Difatti, mentre alla prima ecografia i range dei valori di FC e Movimento Fetale equivalevano rispettivamente a 140/157 su 33/50 (vedi tabelle precedenti), ora corrispondono relativamente a 126/153 su 20/46. Come in altri studi precedenti anche questi dati suggeriscono che il feto “partecipa” al rilassamento della madre mentre il mantenimento di buoni indici fisiologici (FC e Movimento) indica, come suggerisce la letteratura, un buon livello di benessere psicofisiologico generale. Sog BL Stim 01 125 132.5 02 130 135 03 140 153 04 135 141 05 135 143 06 125 131.5 07 135 140 08 120 126 09 130 134 ___________________________________________________________________ 35 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO UIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES GIORGIA PUGIOTTO - SST IN MUSICOTERAPIA (PRIMO ANNO) A.A. 2008 - 2009 10 125 132 Medie 130 136,8 Tab. 5: Frequenze cardiache fetali (2° seduta sperimentale). Sog BL Stim 01 0 20 02 0 31 03 0 30 04 0 20 05 0 36 06 0 40 07 0 46 08 0 24 09 0 30 10 0 25 Medie 0 30,2 Tab. 6: Numero movimenti fetali (2° seduta sperimentale). Nelle tabelle precedenti è stato possibile controllare gli effetti dell’addestramento musicale in periodo prenatale, valutando la variazione che la musica ha determinato su precisi indici fisiologici. Si può ritenere che questo tipo di addestramento in gravidanza porti a notevoli benefici sia fisiologici che psicologici. Sicuramente il dato più interessante che si è potuto registrare è il giudizio semantico che la gravida ha fatto durante tutta la gestazione sugli effetti di questo addestramento. Durante la gestazione si è partiti da un valore 5 (poco rilassata) riferito al momento del campionamento (16 S.G.) per portarsi ad un valore medio di 9 (molto rilassata) a termine di gravidanza e durante il travaglio di parto (poco dolore). Si ha una variazione significativa dall’inizio alla fine della gestazione del livello di rilassamento. Attraverso un “addestramento” relativamente semplice ed accessibile a chiunque si è riusciti a diminuire il dolore del travaglio e ad aumentare i livelli di rilassamento in gravidanza. ___________________________________________________________________ 36 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO UIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES GIORGIA PUGIOTTO - SST IN MUSICOTERAPIA (PRIMO ANNO) A.A. 2008 - 2009 Sog Casa 01 4 02 Casa 2° ECO Trav 6 7 8 8 5 6 6 9 9 03 5 6 6 6 7 04 5 5 6 7 8 05 6 6 7 8 8 06 5 7 7 7 8 07 6 7 7 8 8 08 4 5 6 6 7 09 5 6 6 7 7 10 5 6 6 7 7 6 6,4 7,3 7,7 Medie 5 1° ECO Tab. 7: Dati sull’effetto dell’addestramento al rilassamento. I dati riportati permettono una semplice lettura degli effetti della musica: dati favorevoli alla buona conduzione della gestazione e alla buona sopportazione del dolore durante il travaglio e quindi ad un’ulteriore possibilità di utilizzare questa metodica anche con finalità cliniche. In generale si possono riassumere i risultati prenatali nei seguenti punti: 1) E’ possibile ottenere un rilassamento psicofisiologico semplicemente ascoltando musica, dato questo che permette più d’ogni altro metodo di mantenere la gestazione in un completo contesto di naturalezza e con costi molto bassi. 2) Il dolore da travaglio è rimasto a livelli bassi e sopportabili. 3) Il travaglio ha avuto un range di durata da 1-3 ore. 4) Si è notato un miglior contenimento dei valori di stress e stanchezza nelle donne sottoposte allo studio. 5) La risposta fetale è stata buona durante le fasi del parto, questo dato risulta essere molto importante per la partecipazione fetale durante il passaggio nel canale da parto e nella fase espulsiva. 6) Nessun cesareo, alzata delle puerpere in giornata, permanenza ospedaliera di 3 giorni. ___________________________________________________________________ 37 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO UIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES GIORGIA PUGIOTTO - SST IN MUSICOTERAPIA (PRIMO ANNO) A.A. 2008 - 2009 FASE NEONATALE Il neonato è stato sottoposto all’ascolto della musica ascoltata durante la gestazione. Sog BL 01 100 02 BL Stim 112,6 0 20 118 127 0 25 03 112 110 0 8 04 108 121 0 47 05 122 132 0 60 06 117 132 0 59 07 123,6 143 0 49 08 120 131 0 50 09 120 130 0 39 10 110 118 0 26 115,1 125,5 0 38,3 Medie Stim Tab. 8: Frequenze cardiache e movimenti neonatali. Dalle FC (valore massimo 143 battiti/minuto e dal numero dei movimenti valore massimo 60), emessi dal neonato durante l’ascolto della musica, è possibile ipotizzare una sorta di “riconoscimento” della musica. La risposta fetale è “vivace” e gli indici fisiologici indicano un buon livello maturativo. A questo punto risulta necessaria una precisazione. In uno studio precedente i movimenti del neonato registrati con stimolo “rilassante” erano compresi tra i 7 e i 35 (su FC di 103 e 140 battiti al minuto) in questo caso i range dei valori fisiologici sono simili e quindi si può ritenere che oltre ad esserci un riconoscimento dello stimolo musicale questo è anche in grado di indurre rilassamento e tranquillità nel neonato. Il dato è confermato dalla situazione di controllo dove cioè al neonato è stata fatta sentire della musica rock molto diversa dalla New Age utilizzata come stimolo per tutta la gravidanza; ascoltando questa musica la frequenza cardiaca e i movimenti dei neonati non si spostano dai valori di base. ___________________________________________________________________ 38 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO UIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES GIORGIA PUGIOTTO - SST IN MUSICOTERAPIA (PRIMO ANNO) A.A. 2008 - 2009 Sog BL 01 100 02 Stim BL Stim 101,6 0 5 118 120 0 13 03 112 110 0 8 04 108 113 0 22 05 122 122 0 28 06 117 123 0 31 07 123,6 123 0 13 08 120 124 0 27 09 120 121 0 18 10 110 111 0 12 Medie 115,1 116,8 0 17,7 Tab. 9: Frequenze cardiache e movimenti neonatali in situazione di controllo. Questi ultimi risultati permettono di inferire che il neonato è significativamente più attivato ossia “rilassato” ed ha una maggior capacità di riconoscimento quando sente la musica “ascoltata” durante tutto il periodo uterino che non quando sente la musica Rock. Il neonato emette una risposta più intensa quando sente la musica memorizzata durante il periodo prenatale, dato, questo, che riconferma la capacità di riconoscimento. Si possono così riassumere i dati neonatali ottenuti con questa metodica: 1) valori Apgar buoni; 2) buona motricità e risposta fisiologica; 3) primo attaccamento al seno positivo; 4) riconoscimento dello stimolo; 5) capacità di rilassarsi e tranquillizzarsi ascoltando questo tipo di musica. CONCLUSIONI I risultati ottenuti confermano le ipotesi iniziali e permettono di ritenere che una “semplice” metodica, come quella descritta, porti a risultati favorevoli sia per il vissuto psicologico della gestante verso il nascituro, che per implicazioni ostetrico-ginecologiche e ___________________________________________________________________ 39 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO UIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES GIORGIA PUGIOTTO - SST IN MUSICOTERAPIA (PRIMO ANNO) A.A. 2008 - 2009 neonatali. 3.2 IL CANTO NELLA PREPARAZIONE ALLA NASCITA Nonostante la crescente attenzione nei confronti della vita prenatale e delle sue connessioni con l'esperienza sonora, occorre rilevare che l'attenzione prevalente è concentrata sul feto più che sulla madre. Là dove l'attenzione si sposta al vissuto della donna in gravidanza, i riferimenti teorici all'importanza dell'esperienza sonoro musicale per la madre sono praticamente assenti. L'unica indicazione riguarda il canto. Il canto è un evento essenziale della vita dell'uomo. Presso tutte le popolazioni della terra il canto ha accompagnato ogni situazione della vita, sia gioiosa che dolorosa, allo scopo di viverla nel modo migliore. Nelle varie parti del mondo è usanza di molte civiltà cantare durante la gravidanza e il parto, anche se con modalità diverse. In certe zone è la madre che canta, in altre sono una o più donne che cantano di fronte alla gravidanza, in altre ancora vengono chiamati dei musicisti per suonare e cantare alla madre, soprattutto dal quinto mese di gravidanza in poi. La pratica del canto prenatale si è tramandata di generazione in generazione per molti secoli, significa, pertanto, che in qualche modo erano evidenziati dei benefici sia per la madre che per il nascituro. Il canto prenatale non è una novità del nostro secolo, ma è una tradizione secolare che è stata ripresa al fine di favorire un miglior benessere del nascituro e nei futuri genitori. Esperienze importanti sull'uso della voce in gravidanza sono: 1) IL CANTO CARNATICO, tipico dell'India, ha la finalità di portare alla presa di coscienza del proprio essere tramite il respiro e il suono. Non si tratta di canzoni ma di vocalizzi, che durano tutto il tempo del respiro, il quale diventa più profondo e, senza il minimo sforzo, il suono acquista profondità, dolcezza e una qualità particolare di ogni persona: con il canto carnatico si scoprono le sonorità. Non è una forma di ginnastica o un esercizio, ma una ricerca interiore, una via verso la coscienza. Tale coscienza è favorita anche dal fatto di lavorare con la voce tenendo conto della “tonica” di ogni persona, suono base che ognuno ha dentro di sé e che esprime nel cantare e nel parlare in uno stato di rilassamento. Il respirare profondamente crea benessere a tutto ___________________________________________________________________ 40 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO UIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES GIORGIA PUGIOTTO - SST IN MUSICOTERAPIA (PRIMO ANNO) A.A. 2008 - 2009 il corpo, perché muove dolcemente e totalmente il diaframma, che deve essere mantenuto molto elastico per permettere la comunicazione tra il piano vegetativo e sessuale e quello affettivo e cerebrale del corpo. Grazie al respiro profondo, infine, si dà al corpo la quantità di ossigeno adeguata, cosa rara nella società occidentale dove le persone respirano soprattutto con la parte superiore dei polmoni e quindi solo superficialmente. Dal punto di vista musicale si susseguono: - suoni uguali, eseguiti con vocali diverse, prima fra tutte la “a” perché è la vocale più aperta e quindi facilita il rilassamento della mandibola e sblocca situazioni di chiusura della madre - un suono base ad un intervallo di 5° e 8° eseguiti con la stessa vocale e poi con altre vocali, l'inspirazione avviene dopo ogni suono - brevi frasi melodiche, facenti parte di raga indiani e cantate con sillabe con cui si indica una successioni di sette suoni ascendenti: SA, RI, GA, MA, PA, DA, NI. La tampaura, strumento indiano, accompagna il canto con note alla 5° e alla 8° che, producendo suoni armonici, favorisce uno stato di concentrazione in chi canta. Il feto, quindi è immerso in un'onda sonora che trasmette serenità e pace. Tale canto, ripreso dopo la nascita, lo aiuterà a riconoscere la madre ed a ricordare quelle sensazioni. Durante il travaglio di parto i suoni della tampaura, dolci ma ben scanditi, costituiscono un sostegno per la donna, perché accompagnano il ritmo delle contrazioni. La voce della madre attua un benefico massaggio a livello cellulare, le consente di allontanare la tensione e di riempirsi di energia liberata dalle vibrazioni canore. 2) IN LEBOYER troviamo un'interpretazione del suono analoga a quella di Fornari: ”E' una regressione, un ritorno alla fonte del seno della madre, ma è anche un ritorno alle origini della vita, allora è un cammino personale, ma è anche il cammino della vita... Forse prima della nascita, o piuttosto ancor prima del concepimento, uno era “uno” con la totalità e di questo abbiamo nostalgia, fino a che non viene la morte...”. Le donne in gravidanza, cantando, stimolate dal suono della tambura, recuperano l'unità originaria prima della propria nascita e della nascita di tutte le cose, ed entrano in risonanza con il bambino che è in loro. Il canto appare dunque finalizzato alla riappropriazione da parte della madre dell'evento nascita, attraverso la regressione all'origine, alla natura Uno -Tutto, nella convinzione - di Leboyer - che il parto sia un evento naturale e possa essere vissuto nel modo migliore ___________________________________________________________________ 41 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO UIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES GIORGIA PUGIOTTO - SST IN MUSICOTERAPIA (PRIMO ANNO) A.A. 2008 - 2009 quanto più la madre riesce a farsi “natura”. 3) LA PSICOFONIA, scienza nata in Francia, in seguito agli studi condotti da M. L. Aucher, cantante e musicista francese, presso l'ospedale di Pithiviers diretto da Michael Odent. Settimanalmente la Aucher incontra le gestanti e i loro partner e li invita a cantare accompagnandoli con il pianoforte. La funzione del canto è molteplice: - tiene in esercizio i muscoli del diaframma ed aiuta a concentrarsi sull'espirazione, cosa molto utile durante il parto; - tranquillizza e rilassa le donne, stimolando in loro un vasta gamma di emozioni. Il gruppo corale termina la serata con la danza (tradizionale, popolare, valzer e simili). “Il movimento” della danza è benefico al senso cinestesico del feto, origine di un buon equilibrio più tardi. Ma soprattutto c'è il piacere di cantare e di ballare. Il piacere non deve essere sottovalutato: può solo migliorare la gravidanza. Anche qui ritroviamo l'indicazione del canto, questa volta finalizzata alla stimolazione del bambino e al contenimento e liberazione delle ansie della madre (canto di gruppo) e alla sua gratificazione. M. L. Aucher, fondatrice della psicofonia assieme ad eminenti neurofisiologi della Sorbona, ha saputo comprendere quali siano con precisione i distretti corporei del bambino sollecitati dalla voce. Ciò che nei suoi studi e nelle sue osservazioni emerge come aspetto di rilievo è il riconoscimento della funzione strutturante di entrambe le voci dei genitori per cui anche l'espressione vocale del padre vibra il bambino in modo significativo. Essa ha elaborato una cartografia delle corrispondenze sonore del sistema neurovegetativo in cui vengono posti in relazione i gangli paravertebrali con le frequenze della scala. Si tratta della rappresentazione del sistema ortosimpatico come di una sorta di strumento recettivo alle onde pressorie in grado di risuonare selettivamente alle note secondo un'estensione che va da do3 a do4 per il bacino, da do4 a do5 per il torace, da do5 a do6 per le testa. Per quanto attiene il nascituro, la voce paterna, più grave, è potenzialmente in grado di stimolarlo dalle ginocchia alle spalle, quella più acuta della madre invece dalla vita all'estremità cefalica. L'osservazione di neonati figli di cantanti professionisti ha offerto a questa studiosa ___________________________________________________________________ 42 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO UIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES GIORGIA PUGIOTTO - SST IN MUSICOTERAPIA (PRIMO ANNO) A.A. 2008 - 2009 l'opportunità di verificare la validità delle sue supposizioni: laddove era la madre ad aver cantato per tutta la gravidanza, il bambino mostrava alla nascita solidità della nuca, vigore degli arti superiori, prensione pollice-indice, estensione della mano ed esposizione del palmo alla ricezione della sonorità; quando invece si trattava del padre, gli effetti della stimolazione continua in epoca prenatale riscontrati più frequentemente erano il vigore degli arti inferiori alla nascita e la precoce deambulazione. Già agli albori della psicofonia si è posto l'accento sulla necessità che entrambi i genitori parlino al bambino in gravidanza, ma non solo: il canto realizzato per lui, è parsa la modalità comunicativa più efficace, perché per il numero maggiore di frequenze che vi rappresentano, è in grado di favorire l'equilibrio energetico del nascituro. Nel quadro della psicofonia il bambino è visto come “l'incarnazione” della stessa voce dei genitori, l'elemento sonoro capace di plasmarlo in tutte le tappe psicoaffettive del suo sviluppo. Per M. L. Aucher già dall'epoca prenatale “Un essere umano messo in completa vacuità sensoriale subisce un deterioramento del suo equilibrio psicosomatico. Un bambino il cui entourage non solleciti il risveglio sensoriale non potrà sviluppare il suo capitale vitale”. Negli innumerevoli convegni cui partecipa, questa cantante spiega come si configuri la prima forma “corporizzata” di empatia: il bambino viene sollecitato dalla voce dei genitori anche a livello di quei plessi nervosi che in loro si attivano nell'emissione vocale. E' la componente parasimpatica del sistema neurovegetativo ed in modo particolare il decimo paio di nervi cranici, la struttura che viene ritenuta responsabile di questa forma di comunicazione. Si tratta del nervo vago che attraversa tutto il corpo interessando la laringe, l'orecchio, i polmoni, lo stomaco, l'intestino, la vescica, gli organi genitali, e che nell'emissione sonora si carica di tutte le emozioni riposte nel profondo segreto delle viscere. Il bambino raccoglie allora l'impatto delle vibrazioni nei plessi periferici corrispondenti a quelli che hanno dato una tonalità affettiva alla voce dei genitori ed attiva una risposta fortemente connotata in senso emotivo. Alla serie dei contributi citati che attengono alla dimensione neurofisiologica e che ci danno una visione delle competenze recettive del nascituro racchiuso nel bozzolo uterino, si associano quelli prodotti in ambito psicoanalitico. Gli studi di Mancia ineriscono l'interpretazione della vita psichica del feto: la voce materna viene elencata quale elemento di spicco tra i ritmi e i movimenti del mondo prenatale. ___________________________________________________________________ 43 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO UIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES GIORGIA PUGIOTTO - SST IN MUSICOTERAPIA (PRIMO ANNO) A.A. 2008 - 2009 Si tratta del materiale sensoriale che contribuisce a determinare nel bambino dapprima la costruzione del sé neurofisiologico (vale a dire la rappresentazione che egli ha di se stesso come organismo funzionante capace di recepire e di emettere risposte adeguate) e successivamente la definizione del sé mentale (cioè la rappresentazione di se stesso come essere pensante attraverso la relazione con la madre). In uno dei suoi scritti più conosciuti, “Psicoanalisi della musica”, Fornari evidenzia l'influenza della voce materna sul vissuto originario e indica in questa uno degli elementi di continuità esperienziale tra la vita prenatale e quella che segue la cesura della nascita. In particolare essa rappresenta input di embrionali processi d’incantamento, di fantasia, d’imageriè che si esprime in modo creativo attraverso la danza motoria del bambino. La ricerca ad indirizzo psicanalitico avviata nel contesto musicoterapico ha avuto, rispetto al nascituro, contributi di grande rilievo nei testi di E. Lècourt. Questa studiosa definisce il “gruppo vocale familiare” come l'insieme delle voci dell'ambiente familiare che accompagnano tutto il processo di crescita del nascituro in un concerto vocale ben caratterizzato dal punto di vista dei toni, degli attacchi, delle intensità, dei silenzi. Caos od ordine emotivo e relazionale tra i componenti del nucleo di appartenenza gli si presentano molto precocemente in tutta la loro autenticità. Se è vero che la famiglia appare come il “crogiolo delle prime impressione acustiche e vocali, dove sono presi i primi punti di sapere e realizzate le discriminazioni, gli aggiustamenti”, è altrettanto vero che questa socializzazione precocissima non è affatto neutra poiché fa si che lo stesso pianto del bambino alla nascita sia ben integrato per la sua modulazione, la sua intensità, la sua durata nella composizione sonora del nucleo familiare di appartenenza. Dal punto di vista metodologico la Aucher utilizza sia i vocalizzi che le canzoni. Il suo metodo propone quindi un corretto utilizzo delle vocali e della consonante “m”, insieme a esercitazioni ideate per rilassare il viso e il corpo, al fine di ottenere una miglior risonanza interna. Eseguire i vocalizzi significa imparare a direzionare il fiato, a sciogliere le tensioni muscolari, ad amplificare la testa, il torace e l'addome. Alcune canzoni provengono dal repertorio folkloristico francese mentre altre sono di sua invenzione. Lo strumento di accompagnamento è il pianoforte. Prima di iniziare a cantare, il gruppo legge il testo della canzone e ne immagina qualche sensazione. ___________________________________________________________________ 44 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO UIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES GIORGIA PUGIOTTO - SST IN MUSICOTERAPIA (PRIMO ANNO) A.A. 2008 - 2009 Successivamente attraverso il canto e l'aggiunta di passi di danza e di marcia si cercherà di esprimerla. In Italia la dottoressa Benassi ha applicato i principi e gli studi svolti da M. L. Aucher. L'uso della voce, per la Benassi, non deve essere accompagnato da alcuno strumento, per non infastidire o influenzare l'autenticità del proprio suono. Durante il parto, essa propone alle gestanti di utilizzare la voce per accompagnare le contrazioni. Questi particolari suoni puntano sul diaframma, aumentando la pressione uterina e favorendo un parto più veloce. Anche la risposta di apertura perineale, fondamentale durante il travaglio e il parto risulta efficace. Il bambino viene identificato come l'eredità delle voci e dei suoni emessi dai genitori. Già durante l'epoca prenatale bisogna sollecitare il suo risveglio sensoriale, affinché questi possa sviluppare le sue potenzialità innate. Il canto prenatale offre l’opportunità di lavorare sulle facoltà attive e ricettive della gestante, in modo che in essa vi sia un’armonia tra la percezione del corpo agito e sentito, soprattutto per quanto riguarda la dinamica sensorialità – gestualità (Benassi, 1998). Il lavoro sulla voce viene confermato durante il travaglio e il parto con l’uso di brevi melodie che attivano il torchio addominale. ___________________________________________________________________ 45 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO UIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES GIORGIA PUGIOTTO - SST IN MUSICOTERAPIA (PRIMO ANNO) A.A. 2008 - 2009 CAPITOLO 4 IL PROJECT WORK PREMESSA Da agosto 2008 svolgo l'attività di frequenza volontaria in qualità di ostetrica presso il consultorio familiare di Carpenedo in provincia di Venezia. Fra le attività a cui prendo parte ci sono anche i corsi pre-parto condotti dall'ostetrica del consultorio. Da qui è nato il mio desiderio di effettuare il progetto di musicoterapia all'interno di tali corsi, ovviamente con il benestare dell'ostetrica. Compito principale dei corsi pre-parto é diffondere la conoscenza sulla vita prima della nascita per favorire la sintonia precoce e affettiva di tutti e tre i protagonisti dell'evento madre-padre-bambino: l'utero materno è il primo e fondamentale contesto di apprendimento, in cui il bambino fa le prime esperienze e incamera quei principi invarianti che applicherà nelle relazioni successive. L'impronta che il bambino riceve a livello prenatale è ben diversa se si è sentito rifiutato, ignorato, svalutato piuttosto che al centro dei pensieri e dei desideri dei suoi genitori. Se la madre vive uno stato ansiogeno durante la gravidanza il feto riceve delle scariche ormonali che possono danneggiare sia l'orientamento di fondo della struttura psichica del nascituro che lo schema di base del suo sviluppo corporeo lasciandone traccia nella memoria cellulare a vari livelli di funzionamento dell'organismo: sul piano Emotivo (gamma delle emozioni), su quello Fisiologico (respirazione, tono muscolare, soglie percettive), sul piano Posturale (movimenti, morfologia). Al contrario, il fiume libero dell'energia stimola nel figlio le funzioni vitali e risveglia nella donna l'intima capacità di contenere, di comprendere il bambino, di rispondere ai suoi segnali. Il nucleo primario del concepimento cerca la sua personale forma di essere nel contatto con la realtà, e, per il nascituro, l'unica e totalizzante realtà è il mondo mamma. L'incontro per eccellenza avviene tra il suo slancio vitale e la risposta materna, un messaggio di andata e ___________________________________________________________________ 46 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO UIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES GIORGIA PUGIOTTO - SST IN MUSICOTERAPIA (PRIMO ANNO) A.A. 2008 - 2009 ritorno percepito a livello preconscio e preverbale. Alla luce di tutto ciò ho ritenuto importante utilizzare la musica come terapia in questo contesto in quanto concorre alla prevenzione dei disagi comunicativo - relazionali che possono verificarsi. Il primo aspetto preso in considerazione è che la madre si procura nella musicoterapia uno spazio espressivo in cui manifestare liberamente i propri stati d'animo e, soprattutto, dove attivare un processo creativo in cui riconoscersi e percepirsi. Il suono, la musica, l'oggetto sonoro, presenti nella musicoterapia sono strettamente connessi con i vissuti della gestante, con il suo sentire e pensare, con la sua storia e la sua attuale situazione. Ciò attiva la sua capacità di ascolto e di autoascolto e, attraverso l'espressività corporea-sonoro-musicale, la madre compie un cammino di propriocezione e di accoglienza delle sue manifestazioni e di parte dei loro significati. E' il primo passo perché, nella maggiore consapevolezza di sé, la gestante cominci a costruire spazi mentali di accoglienza del bimbo. L'interazione futura del bimbo sarà di tipo corporeo e sonoro e in questo modo egli manifesterà i suoi bisogni e il contatto con l'ambiente. Nel mio percorso di musicoterapia la madre imparerà a cantare e a suonare per il bambino, a riconoscere le risposte motorie al suono e ad attribuire ad esso competenze nella comunicazione. Si sperimenterà su un piano che è simbolico e concreto allo stesso tempo, poiché potrà utilizzare il suo corpo e il suo sentire nel far musica, osservandone ricchezze e limiti e imparando ad accogliere il suo stato d'animo, le sue fluttuazioni emozionali. In questo cammino la presenza di altre donne facilita lo scambio ed evidenzia che molti vissuti sono simili, rassicurando la gestante su alcune manifestazioni e sulle nuove sensazioni che prova. L'agito musicoterapico avvicina le esperienze attraverso la comunicazione non verbale e favorisce la scoperta di modi e di saperi che oggi non si è portati a sottolineare e porre in evidenza, ma che motivano la gestante alla riflessione e all'apprendimento di metodi per la gestione del parto, di per sé ritmico nell'alternanza di dolore e pausa, in un modo che non delega alla tecnica, ma che riscopre un corpo che si è capaci di ascoltare. ”Se le donne della nostra civiltà hanno bisogno di informazione, questo è perché hanno perso le radici e il corpo carnale, intuitivo e profondo con loro stesse e il proprio corpo, un rapporto che, invece, la cultura e l'educazione tradizionale sapevano sviluppare”. ___________________________________________________________________ 47 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO UIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES GIORGIA PUGIOTTO - SST IN MUSICOTERAPIA (PRIMO ANNO) A.A. 2008 - 2009 4.1. Materiali e metodi Come detto in precedenza ho svolto il mio progetto di musicoterapia durante i corsi di preparazione al parto nel Consultorio Familiare di Carpenedo in provincia di Venezia. Ciascun corso di preparazione al parto si articolava in 8 incontri con cadenza una volta alla settimana e ogni incontro durava 3 ore circa. Le 3 ore erano ripartite in questo modo: a) 1 ora e 30 minuti l'ostetrica dava le informazioni su gravidanza - parto - dopo parto. b) 30 minuti l'ostetrica proponeva alcuni esercizi di ginnastica dolce o le varie posizioni da utilizzare in travaglio. c) 1ora io proponevo tecniche di musicoterapia alle gestanti. Nella mia tesi verrà trattato solo il punto C. Il mio progetto è stato proposto a due gruppi di gestanti: 1 gruppo (gennaio 2009 - marzo 2009) era composto da 13 gestanti tra le 28-32 settimane di gestazione. 2 gruppo (marzo 2009 - maggio 2009) era composto da 10 gestanti tra le 28-34 settimane di gestazione. Per ogni partecipante sono stati raccolti i dati clinici sul decorso della gravidanza e l'anamnesi familiare. La scelta delle attività era in funzione agli obbiettivi da me prefissati che ritenevo fondamentali nel proporre per questo corso pre-parto con l'uso della musicoterapia: - stimolare nelle partecipanti la capacità di rilassamento; - migliorare con esercizi ginnici di espressione corporea il tono muscolare (danza); - socializzare, condividendo le dinamiche di gruppo ed esternando le proprie emozioni; - sostenere la gestante aiutandola nella percezione di sé attraverso la percezione del corpo che cambia; - percepire il bambino come una parte di sè, favorendo la relazione fetale; - aprire canali di comunicazione, espressivi, e affettivi al fine di arricchire il rapporto madre-bambino; - identificare il feto come un essere reale al quale ci si può rivolgere in modo indiretto, parlandogli, chiamandolo per nome, coccolandolo, cantandogli dei suoni, delle melodie e della canzoni; ___________________________________________________________________ 48 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO UIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES GIORGIA PUGIOTTO - SST IN MUSICOTERAPIA (PRIMO ANNO) A.A. 2008 - 2009 - migliorare il rapporto con la propria voce, giocarci per potenziarne l'aspetto comunicativo; - scoprire i suoni che ci appartengono per liberare stati d'ansia; - risvegliare e favorire la creatività attraverso stimoli sonoro-ritmici, allo scopo di offrire nuovi strumenti alla comunicazione madre-bimbo: - fornire la possibilità di canalizzare le ansie, i momenti di solitudine e di angoscia per il futuro; - imparare a convivere con la nuova realtà, ricca di avvenimenti non sempre felici e spesso difficili. 4.2. IL SETTING Gli incontri di musicoterapia si sono svolti nella sala di attesa del consultorio; una stanza di grandi dimensioni, illuminata, accogliente e ben riscaldata le cui finestre danno sul giardino di Via Garibaldi. Per lo svolgimento dei corsi venivano tolte le sedie e il tavolino presenti in modo da creare un ampio spazio per poter disporre i materassini dove le gestanti potevano muoversi liberamente e anche rilassarsi. Erano presenti anche sei gymnic plus (palloni grandi utilizzati per gli esercizi di percezione del perineo e durante il travaglio di parto), due scatoloni con all'interno delle palline colorate, palline da tennis, palline - massage ball - e legnetti per il massaggio dei piedi. Gli strumenti musicali erano disposti in un altro scatolone e tirati fuori al momento opportuno al di fuori della tastiera che è riposta dentro l'armadio dell'ostetrica. 4.3. LO STRUMENTARIO Gli strumenti musicali che sono stati utilizzati durante le attività sono: - tamburelli, sonagli, cembali, djembe, triangolo, maracas (alcune da me costruite), legnetti una ranetta giocattolo che riproduce il suono dei legnetti, due flauti dolci; - una tastiera che veniva appoggiata a un tavolino; - un lettore cd con a disposizione brani di musica classica, new age, suoni della natura, ninna nanna ecc.; Altri possibili strumenti non musicali sono teli, palloni gymnic plus, palline, fogli. ___________________________________________________________________ 49 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO UIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES GIORGIA PUGIOTTO - SST IN MUSICOTERAPIA (PRIMO ANNO) A.A. 2008 - 2009 4.4. LE TECNICHE Dal primo incontro ad oggi non è stata mantenuta una struttura rigida nelle tecniche di intervento, ma un binario guida che permettesse però delle fluttuazioni interne a seconda delle esigenze espresse dal gruppo di volta in volta. All'interno di queste fluttuazioni si possono individuare quattro aree d’intervento fondamentali: - Danza. - Voce. - Suono – ritmo. - Rilassamento. LA DANZA Movimento del bacino Il gruppo si dispone in cerchio e balla ruotando il bacino poi si mette in ginocchio tenendo la schiena eretta e le ginocchia leggermente divaricate. Le gestanti appoggiano le mani ai fianchi e fanno dei movimenti circolari come nella danza del ventre alternando il senso di rotazione (supporto audio). Il bacino è la parte del corpo più direttamente impegnata nell'evento del parto. E' infatti questa parte che il bambino deve attraversare per nascere. Il bacino femminile è strutturato in modo tale da permettere questo passaggio. Infatti, se si confrontano le dimensioni del cranio fetale con quelle dell'apertura del bacino, si vedono come possono coincidere perfettamente. Nella sua discesa nel canale da parto il bambino deve compiere una rotazione a spirale in modo che il diametro più lungo del suo cranio coincida sempre col diametro più lungo del bacino materno. Il viaggio all'interno del bacino è reso così lungo e difficile rispetto a quel che avviene nelle altre specie animali per due motivi. Anzitutto perché il canale da parto è ricurvo e poi perché il feto umano ha una testa voluminosa le cui ossa, benché morbide e sovrapponibili, trovano facilmente ostacolo nell'ossatura della madre. Questa, tuttavia, non è così rigida come si può pensare. Alcuni ormoni secreti dal corpo materno in gravidanza hanno ammorbidito le articolazioni che, al momento del parto, sapranno cedere e aprirsi senza per questo subire danni. ___________________________________________________________________ 50 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO UIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES GIORGIA PUGIOTTO - SST IN MUSICOTERAPIA (PRIMO ANNO) A.A. 2008 - 2009 In particolare l'articolazione del pube, posta sul davanti, si apre di più di un centimentro in travaglio. Le due articolazioni sacro-iliache che si trovano nella schiena si espandono di lato e si spostano anche a cardine in modo da ampliare l'area del canale pelvico e favorire il passaggio del bambino. Infine l'articolazione sacro-coccigea si allenta in gravidanza, così che il coccige si sposterà in fuori per far passare il bambino. Lo stesso avviene quando ci si accovaccia o si sta in ginocchio. Forma, mobilità ed elasticità del bacino sono fattori importantissimi nell'espletamento del parto. Acquisire una maggior conoscenza del proprio corpo e, in particolare, del bacino aiuta meglio a guidare il bimbo durante il parto, non solo mentalmente ma anche fisicamente. Io sono il mio bambino In gruppo, danzando, si imitano i movimenti del bambino dentro la pancia della mamma. Si utilizzano dei teli gialli e delle palline che muovendoli a ritmo simulano rispettivamente il liquido amniotico e le bollicine che crea il bimbo con la bocca. LA VOCE Legata al secondo ambito (la Voce) è la respirazione. A) Respirazione Uno dei principi fondamentali è imparare a respirare in modo corretto e funzionale permettendo loro di gestire, grazie al soffio indirizzato e cosciente, eventuali tensioni muscolari, dolori, ansie e di vivere in simbiosi con il feto. Anche “la presa di coscienza” del pavimento pelvico è collegata a uno specifico modo di respirare. Ad una respirazione scorretta si possono collegare diverse rigidità e tensioni muscolari. Anche l'aspetto emotivo può alterare la funzione respiratoria. Infatti, nei momenti di stress, il respiro si fa sempre più veloce e irregolare. La donna in gravidanza deve imparare a respirare lentamente. Attraverso l'ascolto del respiro la donna si pone in contatto con il proprio sé raggiungendo uno stato meditativo. La respirazione si sviluppa, dal basso verso l'alto, in tre livelli: addominale toracica e ___________________________________________________________________ 51 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO UIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES GIORGIA PUGIOTTO - SST IN MUSICOTERAPIA (PRIMO ANNO) A.A. 2008 - 2009 clavicolare. La loro unione prende il nome di onda e si utilizza durante la gravidanza e durante il travaglio quando non vi sono contrazioni. L'unione della seconda e della terza si chiama “alta” e si utilizza sia durante il travaglio quando vi è la contrazione e durante le spinte. La respirazione addominale - Ci si mette in posizione supina, con le gambe flesse, una mano appoggiata sul ventre (dx) e l'altra sul petto (sn). - S’inspira l'aria e la si visualizza mentre scende, immaginando un flauto verso il quale indirizzarla (dal naso, attraverso la trachea, giunge ai bronchi fino agli alveoli polmonari ed entra nel sangue; l'effetto di tale pratica è che il ventre si gonfia come un palloncino per almeno 4 - 5 sec. ). - Si tiene una piccola apnea di 2 secondi, per percepire meglio l'espirazione. Le mani, inoltre, hanno una funzione di controllo: - quella sull'addome si deve sollevare tramite la visualizzazione del riempimento del palloncino dell'aria; - quella sul petto deve rimanere ferma, altrimenti vorrebbe dire che si sta utilizzando, scorrettamente, la sezione “clavicolare”. Terminata la prima parte dell'esercizio, nella seconda parte ci si deve concentrare nell'applicare l'apertura del perineo. Durante l'espirazione, l'aria che scende verso il basso (ultimo foro del flauto) esce dal perineo alto (la vagina) distendendo la zona interessata. Eseguendo correttamente tali pratiche la madre si rilassa tanto che il feto comincia a rispondere con dei movimenti. La respirazione toracica Si compone delle seguenti fasi: - da sdraiate, bisogna appoggiare le mani lateralmente sul torace (dove vi sono i muscoli intercostali inspiratori ed espiratori); - durante l'inspirazione che dura 2-3 secondi, bisogna indirizzare l’aria verso l'esterno del busto, riempiendo la cassa toracica senza sollevarla, ma espandendola lateralmente; ___________________________________________________________________ 52 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO UIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES GIORGIA PUGIOTTO - SST IN MUSICOTERAPIA (PRIMO ANNO) A.A. 2008 - 2009 - espirando, i muscoli intercostali rientrano, svuotando il torace. Questa respirazione assume valore qualora venga aggiunta a quella clavicolare. Entrambe, unite in un'unica respirazione, formano quella alta, da utilizzare durante le contrazioni. La respirazione clavicolare La terza respirazione è quella “clavicolare” e si applica durante il dolore per le contrazioni: - inizialmente la posizione assunta è quella sdraiata, con le mani in appoggio come per la respirazione “addominale”. Solo la mano sul petto si dovrà sollevare (come risposta dell'avvenuta inspirazione) mentre l'altra, quella sull'addome, dovrà restare ferma; - durante l'atto inspiratorio di 4 - 5 secondi, l'aria (che scende dall'alto verso il basso) si espande subito nella parte più alta del petto; - l'espirazione che dura almeno 5 - 7 secondi, deve essere lenta e quasi non percettibile come l'inspirazione. La respirazione completa: “l'onda” Questa è la respirazione più completa. Attraverso la sua pratica la gestante: - recupera energia; - ”sente” il nascituro, almeno tre volte al giorno; - comunica e relaziona con il feto, anche cantando; - ”vive” il travaglio tra una contrazione e l'altra. La respirazione completa si ottiene unendo le tre sezioni, dal basso verso l'alto durante un'unica inspirazione, per circa 10 secondi. Dopo una piccola apnea di 2 secondi circa, si inizia ad espirare lentamente e profondamente, sempre dall'alto verso il basso, concludendo con l'apertura del perineo. La respirazione “alta” Non si può pensare di utilizzare la respirazione completa anche durante le contrazioni. Tutto ciò non è possibile a causa del dolore concentrato sull'addome o nella parte sacrolombare della schiena. ___________________________________________________________________ 53 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO UIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES GIORGIA PUGIOTTO - SST IN MUSICOTERAPIA (PRIMO ANNO) A.A. 2008 - 2009 Togliendo semplicemente la prima sezione (che coinvolge l'addome), si ottiene la respirazione cosiddetta “alta”, frutto dell'unione della seconda e terza sezione: - la posizione da assumere è supina seduta o in piedi; - si inizia a inspirare con la “respirazione toracica”, per concludere con quella “clavicolare” per circa 5 - 6 secondi; - le spalle devono restare sempre rilassate e non bisogna alzarle; - la espirazione, lunga e delicata, deve partire dall'alto per almeno 10 - 13 secondi (si conclude con l'espirazione toracica). Il rilassamento del perineo: “la respirazione perineale” Il perineo è quella regione muscolare, costituita da tessuti molli fibro - muscolari, che si trova nella parte inferiore del bacino, delimitata davanti dalla sinfisi pubica, dietro dal coccige e lateralmente dai due ischi. Si divide in due sezioni: quella anteriore vaginale e quella posteriore anale. E' essenziale che la gestante prenda coscienza del corretto funzionamento di questo muscolo: deve riconoscere quando “chiude”, cioè quando contrae il muscolo (sensazione simile a quando si trattiene la minzione) e quando “apre” quando al contrario c'è la minzione) ossia quando lo rilassa. La distensione perineale corrisponde alla fase dell'espirazione: il fiato, scendendo, rilassa prima l'addome poi il pavimento pelvico (dall'alto verso il basso, cioè dalla vagina all'ano). Durante la gestazione è molto importante “allenare” questa muscolatura: ad esempio, in posizione supina, sollevando il bacino a gambe aperte, aggiungo l'uso dei suoni S, F, SH, durante l'espirazione, aumentando l'intensità della voce. Si può eventualmente aggiungere anche la chiusura del perineo (durante l'inspirazione), per percepire meglio la fase della distensione muscolare successiva (durante l'espirazione). Così facendo, i tempi di distensione si allungano permettendo una migliore concentrazione in vista anche del travaglio e parto. Distinguere l'apertura delle due sezioni, vaginale e anale, è più difficile ma altrettanto utile. A tal proposito si può applicare ”il gioco dell'ascensore“: le posizioni sono sempre le stesse, si deve spostare l’attenzione dalla parte bassa anale a quella alta vaginale chiudendo o aprendo in successione il muscolo interessato. Successivamente lo si applica con la respirazione: quando s’inspira si contrae una parte mentre quando espira si distende l'altra. ___________________________________________________________________ 54 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO UIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES GIORGIA PUGIOTTO - SST IN MUSICOTERAPIA (PRIMO ANNO) A.A. 2008 - 2009 In tal modo, si percepiscono due differenti sensazioni: una di tensione e l'altra di rilassamento. Durante il travaglio, quando c'è la contrazione, il dolore porta la donna a irrigidirsi. Se al contrario, la gestante si concentra sull'aprire il perineo in contemporanea alla sensazione di tensione che c'è a livello addominale (dovuta alla contrazione) riuscirà, grazie al respiro ed al rilassamento, a gestirsi diversamente. Anche durante la fase espulsiva, la gestante deve utilizzare il torchio addominale e l'abbassamento del diaframma (durante l'apnea e nella fase dell'espirazione) per spingere, contraendo ovviamente la muscolatura stessa. Se tutto ciò dovesse avvenire non avendo la percezione simultanea del “perineo disteso, in apertura”, i tempi si allungherebbero e la simbiosi con il feto legata alla discesa andrebbe perduta. Un altro esercizio utile per rilassare il perineo, consiste nell'applicare alcuni suoni liberatori del momento, come OOH durante l'espirazione. S’inizia supine, schiena a terra, con le braccia lungo i fianchi oppure intrecciate dietro la nuca: - si inspira e si solleva il bacino da terra (spingendo nel frattempo le mani e i piedi al suolo) senza usare la schiena, ma la forza delle gambe; - si emette, durante l'espirazione, il suono prescelto restando sollevata da terra; - si ripete l'esercizio almeno 20 volte, visualizzando l'apertura perineale durante l'espirazione; - si cerca di restare sempre in retroversione con la schiena; - si prova ad associare, durante l'emissione dei suoni, delle ondulazioni (verso destra e sinistra) del bacino (come una culla). B) Esercizio di ascolto aderente al corpo Per consapevolizzare il respiro e per sciogliere almeno in parte le tensioni della muscolatura di molte parti del corpo, è stato talvolta effettuato un esercizio di ascolto elementare, primario, aderente al corpo. Come nel canto si usano le immagini mentali, nel travaglio non si usano le immagini ma l'ascolto di se. Come si procede: Le donne, preferibilmente, devono stare sdraiate, supine a contatto con il materassino, luci non forti. ___________________________________________________________________ 55 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO UIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES GIORGIA PUGIOTTO - SST IN MUSICOTERAPIA (PRIMO ANNO) A.A. 2008 - 2009 Il tono della voce non deve essere induttiva, ma avere un tono neutro e normale. E' importante partire da dove le donne sono cioè dal mentale. Distenditi sostenuta dai cuscini e mettiti in ascolto di te stessa, le gambe sono distese, le mani sulla pancia o lungo i fianchi. Senti la nuca: è tesa o distesa? Il cuoio capelluto: è teso o disteso? La fronte: è tesa o distesa? Le sopracciglia: sono tese o distese? Gli occhi: sono tesi o distesi? Le guance: sono tese o distese? Le orecchie: sono tese o distese? Le labbra: sono tese o distese? Le arcate dentali: sono aperte o chiuse ? La lingua: tocca da qualche parte o è libera e guizza come un pesciolino nella boccia? Le spalle: sono tese o distese? Le braccia: sono tese o distese? Gli avambracci: sono tesi o distesi? Le mani: sono tese o distese ? Di nuovo Gli avambracci: sono tesi o distesi? Le braccia: sono tese o distese? Le spalle: sono tese o distese? Il torace: quanto è ampio? La vita quanto spazio prende, come appoggia? Il bacino come appoggia, quanto è ampio? Le cosce: sono tese o distese? Le gambe: sono tese o distese? I piedi: sono tesi o distesi? Di nuovo Le gambe: sono tese o distese? Le cosce: sono tese o distese? I genitali: come li sentite? ___________________________________________________________________ 56 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO UIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES GIORGIA PUGIOTTO - SST IN MUSICOTERAPIA (PRIMO ANNO) A.A. 2008 - 2009 Il perineo: che tono ha il perineo? La pancia: come si muove? Il soffio ha lo stesso ritmo delle onde del mare; sentite il suono delle onde del mare? (Si fanno sintonizzare sul respiro): Il mare si gonfia sulla pancia e le onde si infrangono sulla nuca. Fatevi cullare da questo ondeggiamento. RIPRESA Ci vuole una lenta ripresa Si suggerisce di muovere le dita, i polsi, le braccia, s’invita a stirarsi Bisogna stare attenti al tono della voce utilizzato; la voce lenta o grave può indurre sensazioni che ostacolino l'ascolto, l'obiettivo è che l'immagine del mare sia nella pancia e il suono nelle orecchie. Il training psicofonetico per il parto fa appello all’unità psicofisica della persona e mette in gioco l'espressività. A questo punto dopo essersi liberati dalle tensioni anche psichiche portate dall'esterno ed essersi avvicinati un po' di più alla fonte di energia che alimenta la voce, s’iniziano i Vocalizzi. C) Vocalizzi I vocalizzi si dividono in: Vocalizzi di base: consentono di far risuonare lo strumento, metterlo in risonanza e contemporaneamente di richiamare in fonazione le varie parti del corpo. Si lavora nella vibrazione. In gravidanza i vocalizzi di base si usano per percepire il proprio corpo in completezza e per sentire un senso di unità. Quando si incomincia con un gruppo bisogna iniziare con i vocalizzi di base e solo dopo alcuni incontri con quelli di espressione. Se gli incontri sono pochi ci si limita ai vocalizzi di base. Vocalizzi di espressione: consentono di mettere in moto: - il sistema emozionale; - il sistema neurovegetativo, che si occupa di creare un equilibrio interno in relazione all'ambiente. ___________________________________________________________________ 57 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO UIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES GIORGIA PUGIOTTO - SST IN MUSICOTERAPIA (PRIMO ANNO) A.A. 2008 - 2009 Sono i vocalizzi che toccano il nostro emozionale. Servono per mobilizzare il diaframma e tutta la catena dei diaframmi per tonificarlo e distenderlo. Si lavoro sul ritmo e la colorazione affettiva che la vibrazione può assumere. In gravidanza fanno si che la mamma bonifichi il suo pianto, la fanno sorridere e ridere per il bambino, riscoprire la tenerezza che lei ha ricevuto perché possa darla al suo piccolo. C'è anche tutta una gioia interiore per mezzo di cui il bambino viene integrato e riconosciuto nella sua individualità. Fuori gravidanza i vocalizzi si fanno rimanere e vibrare interiormente. In gravidanza hanno una valenza personale soggettiva e una valenza interpretativa e intersoggettiva, quindi relazionale. Come si accompagnano i vocalizzi: - mettendo le mani sui punti dove risuonano 1 Risonanza di testa il bambino viene pensato. 2 Risonanza di petto il bambino viene amato. 3 Risonanza di bacino il bambino viene accolto. 4 Risonanza delle gambe il bambino ha un posto e viene portato nel mondo; - suggerendo dei gesti; - suggerendo immagini mentali. IMMAGINE MENTALE Principio attivatore del tono. L'immagine mentale è un elemento organizzativo che organizza tutto l'essere. Le immagini devono essere - corporizzate, ossia nascono dalla nostra stessa percezione corporea; - positive, in grado di dare energia; - devono seguire la logica della verticalità; - pregnante; - nitida/chiara; - carica di contenuto affettivo. Le immagini mentali non devono appartenere alla pura fantasia, ma devono incarnarsi nel corpo. Se l'immagine mentale modifica il corpo si usa solo quella altrimenti si usa anche il gesto ___________________________________________________________________ 58 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO UIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES GIORGIA PUGIOTTO - SST IN MUSICOTERAPIA (PRIMO ANNO) A.A. 2008 - 2009 L'immagine dell'aquilone fuori da me può essere pericolosa ma se vedo me come un aquilone mi posso immaginare: le spalle come i lati, la cordicella che lo tiene è la corda che mi da contrappeso. OBIETTIVO DELL'IMMAGINE MENTALE *Che le mamme respirino bene. *Siano in buona condizione tonica. *Che nella voce ci sia un equilibrio espressivo. *Che la persona si accetti così com'è e riconosca le sue potenzialità. Con l'uso di un buona immagine mentale la voce diventa indirizzata. VOCALIZZI MOOOOOOOOOOOO Si vocalizza sulla quinta e poi sull'ottava. Risuona sul ventre e sul bacino. Consente la mobilizzazione del bacino. Conserva l'asse verticale presente, per tutta la durata del vocalizzo, con i due piedi ben in contatto con il suolo. Il salto di un'ottava richiede una maggiore mobilizzazione dell'energia. LA BELL' EAU ___________________________________________________________________ 59 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO UIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES GIORGIA PUGIOTTO - SST IN MUSICOTERAPIA (PRIMO ANNO) A.A. 2008 - 2009 Si posizionano le mani sulla pancia per creare una relazione con il bambino. Risuona di testa e di petto Circolazione energetica cuore-testa .Risveglia la ricettività profonda. Favorisce l'ascolto interno, rassicura e armonizza. OMNE' A IM Risuona di testa, di petto e sul ventre. Circolazione energetica cuore-testa. Favorisce l’ascolto interiore. MIAM vedi YOM YOM YOM Risuona sulla testa, sul petto sul palato e sulle sensazioni gustative e olfattive. Massaggio della maschera. Questo vocalizzo risveglia le postazioni sensoriali e durante l’esecuzione bisogna cercare di degustare e assaporare il suono. Questo è la parte fissa per tutti i gruppi di psicofonia. Esso permette di mettere in asse il suono, prende gli spazi giusti. Eseguirlo anche con atteggiamento di sorpresa, apertura degli occhi, sollevamento del palato, salita del suono più in alto. ___________________________________________________________________ 60 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO UIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES GIORGIA PUGIOTTO - SST IN MUSICOTERAPIA (PRIMO ANNO) A.A. 2008 - 2009 ___________________________________________________________________ 61 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO UIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES GIORGIA PUGIOTTO - SST IN MUSICOTERAPIA (PRIMO ANNO) A.A. 2008 - 2009 L'AS-TU VU ? Risuona di testa e nel sorriso interiore. Dinamizza l'energia dall'interno verso l'esterno. Libera la nuca e massaggia l'area visiva. Allunga e rafforza l'asse verticale. Bisogna sorvegliare la direzione dello sguardo. JE L'AI VU Risuona di testa nel ventre e bacino. Dinamizza l'energia dall'esterno verso l'interno. Determina presenza e affermazione di sé. OH LA LA Risuona nel petto e addome. Favorisce la distensione psichica. Agisce dall'interno verso l'esterno. Consente la distensione della mascella, la mobilizzazione delle guance e della lingua. Distende l'atmosfera del gruppo. ___________________________________________________________________ 62 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO UIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES GIORGIA PUGIOTTO - SST IN MUSICOTERAPIA (PRIMO ANNO) A.A. 2008 - 2009 LA LA OH Risonanza di petto e addome. Favorisce la distensione psichica. Agisce dall'esterno verso l'interno. Consente la mobilizzazione della lingua e delle guance. Favorisce l'ascolto interno. Ricentra e calma. YAMPATAM Risuona di testa e di petto. Dinamizza le consonanti. Sollecita la costruzione della verticalità a partire dai piedi. YOMPOTOM Risuona di testa, di petto e sui piedi. Permette l‘ancoraggio al suolo. Consente di dinamizzare la m. YANKANKAN Risuona di petto, sul palato e sul sorriso interiore. Risveglia la risonanza profonda. Consente il sollevamento della volta del palato. la distensione della mascella e dalla zona laringea. Arricchimento armonico della voce. JE HUME LE PARFUM = ANNUSO IL PROFUMO je hu - me le par fum je hu - me le par fum Risuona di ventre, sul palato, sulle sensazioni gustative e olfattive e sul sorriso interiore. Consente una dinamizzazione verticale. Stabilisce il legame tra il bacino e la testa. Favorisce la concentrazione, la presenza a sé e agli altri. Crea uno stato di pacificazione interiore. ___________________________________________________________________ 63 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO UIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES GIORGIA PUGIOTTO - SST IN MUSICOTERAPIA (PRIMO ANNO) A.A. 2008 - 2009 VOCALI/CONSONANTI Risuona sull'addome e su vari punti del viso. Stimola l'energia. Permette la sperimentazione di tutte le consonanti e del loro punto di articolazione. Bisogna vigilare sull'intonazione delle note più acute. L'utero può stare in asse. Se l'utero è molto trattenuto bisogna lavorare con vocalizzi che incrementano la vibrazione del bacino. Se l'utero è portato molto fuori bisogna lavorare sulle immagini che tonificano. ___________________________________________________________________ 64 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO UIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES GIORGIA PUGIOTTO - SST IN MUSICOTERAPIA (PRIMO ANNO) A.A. 2008 - 2009 YOM YOM YOM Un’accovacciata e una in piedi si tengono agganciando bene le braccia. L'accovacciata esegue il vocalizzo flettendo in avanti il capo, guardando i genitali; i piedi sono ben appoggiati con tutta la pianta a terra. L'energia deve essere tratta da terra, abitare in basso ma salire verso l'alto. Immagini mentali che accompagnano il vocalizzo: - anfora con un bel fondo colorato; - clessidra all'incontrario; ___________________________________________________________________ 65 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO UIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES GIORGIA PUGIOTTO - SST IN MUSICOTERAPIA (PRIMO ANNO) A.A. 2008 - 2009 Con le mamme è meglio che tutte e due siano accovacciate e agganciate con le braccia, o da sole, appoggiate con la schiena al muro. Nella gestione del gruppo si può osservare che una presenta una particolarità per esempio potrebbe non eseguire correttamente il gesto. Non si riprende la singola persona con il suo errore ma si fa per tutte l'offerta di un gesto o di un suono che corregga l'errore. JE VEUX DU FEU Risuona sul petto e sul ventre in fase ascendente; mentre in fase discendente risuona sull’apertura toracica e sul prolungamento dell’apertura costale. Orienta l’energia dall’esterno verso l’interno in fase discendente. Permette la giunzione tra verticalità e orizzontalità e tra interiorizzazione ed esteriorizzazione. Immagini mentali: - il fuoco che cresce; - il vulcano. LA-I-EAU vedi LA BELL'EAU Risuona sulla testa, sul petto sul ventre. Prima si pone la mano sui punti di risonanza a uno a uno. Poi si pone la mano sui punti a due a due. Immagini mentali: - zampillo; - assertività; - il sole. Servono vocalizzi continui per favorire la fluidità, per ottenere più morbide e mobili le articolazioni dell'anca e quella temporo mandibolare. La bocca come contenitore corrisponde al bacino. La mandibola corrisponde alla parte ossea del bacino. Lo sgancio della bocca corrisponde al basculamento del bacino. Si deve giocare con bacino e mandibola. - sbadigli; ___________________________________________________________________ 66 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO UIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES GIORGIA PUGIOTTO - SST IN MUSICOTERAPIA (PRIMO ANNO) A.A. 2008 - 2009 - stiramenti; - il gesto di lanciare. Le fosse nasali corrispondono al torace. I seni nasali corrispondono alla testa. D) Presa di coscienza del perineo attraverso il soffio Si pongono alle gestanti le seguenti domande: 1) Metti l’indice a 20 cm dalla bocca e immagina di spegnere una candelina o raffreddarsi una scottatura sul dito: che tipo di soffio è freddo o caldo? Freddo. 2) Metti le mani a coppa a 20 cm dalla bocca e immagina di alitare sulle mani aperte davanti alla bocca: che tipo di soffio è freddo o caldo? Caldo. La presa di coscienza nasce dalle domande successive: Si rifà il soffio freddo chiedendo: Cosa senti alla bocca, alla lingua, alla nuca, alle orecchie, ai timpani, alla colonna, al bacino, al perineo, il perineo scende o sale? Si rifà il soffio caldo chiedendo: Cosa senti alla bocca, alla lingua, alla nuca, alle orecchie, ai timpani, alla colonna, al bacino, al perineo, il perineo scende o sale? L'esperienza porta a percepire l'apertura del perineo con il soffio caldo. Il soffio caldo deve dirigersi verso il basso in questo modo c'è basculamento del bacino. Allora se il perineo si apre col soffio caldo cosa serve per partorire? IL SOFFIO CALDO. Durante il soffio caldo il perineo molla in basso, il bacino va in avanti, le ginocchia spontaneamente si flettono un po’. Se una donna espira freddo si tende tutta la bocca; è strategico far inspirare freddo e soffiare caldo. Se i timpani non mollano e assieme si osserva rigidità degli zigomi, si lavora sull'uditivo. ___________________________________________________________________ 67 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO UIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES GIORGIA PUGIOTTO - SST IN MUSICOTERAPIA (PRIMO ANNO) A.A. 2008 - 2009 Si mette una mano a conca davanti all'orecchio e l'altra a scivolo; si espira caldo: in questo modo l'espiro e il soffio caldo vanno verso l'orecchio. Alla fine per chiudere le porte si prende una ciocca di capelli e la si porta verso l'alto e si offre l'immagine di una scossa che passa dall'elevatore dell'ano alla testa, accompagnando con l'emissione del suono BZ D) Presa di coscienza della pressione del diaframma verso il basso traverso l’uso del palloncino. Si fa gonfiare il palloncino, che rappresenta l'utero, per 2/3 volte. Si pongono le domande: Che cosa fa il diaframma ai lati e verso il basso? Se qualcuno non sente niente si fa chiudere il naso e soffiare verso le orecchie. Successivamente senza palloncino si eseguono 3 soffi caldi con la schiena indietro e in basso e 3 suoni caldi – BOOA - con la schiena indietro e in basso. Si mette il palloncino sull'orecchio sinistro e si canta indirizzando con la mano destra il suono al palloncino. La stessa vibrazione che viene percepita dal soggetto la sente il bambino amplificata per 3. L’uso del palloncino è utile per far capire come accompagnare con la voce il bambino nel parto. Si fa eseguire il soffio e suoni caldi – BOOA - in successione mantenendo il palloncino gonfio all'orecchio sinistro. In questo modo si ottiene la percezione del suono e della vibrazione così come viene ricevuta dal bambino. IL BAMBINO SI SENTE ACCOMPAGNATO al momento del parto se viene utilizzato il soffio caldo e il suono caldo inoltre, durante l’emissione del suono, bisogna guardare il bambino che esce, il bambino viene verso il nostro sguardo, il nostro sguardo va verso il bambino. E) Voce indirizzata Si ottiene attraverso gesti - immagini mentali - contatto con il corpo – ascolto. Esempio -1 tocca la pancia, 2 tocca la pancia + immagine mentale -3 palloncino. ___________________________________________________________________ 68 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO UIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES GIORGIA PUGIOTTO - SST IN MUSICOTERAPIA (PRIMO ANNO) A.A. 2008 - 2009 Toccare Sentire il bambino Vedere La madre ha un grande occasione per stare bene. Se la donna s’indirizza al bambino incontra la possibilità di esprimersi al massimo delle sue potenzialità sonore. La voce indirizzata sa portare le emozioni. Esempio: Ci si divide a coppie, una gestante pone il palloncino sull'orecchio dell'altra gestante e, appoggiando la bocca sul palloncino, canta una canzoncina (mama papi): la prima volta pensando a una cosa qualunque, la seconda volta pensando che la canzone è rivolta al bambino. Si chiede alle mamme, che hanno ascoltato la canzoncina, cosa hanno percepito di diverso tra la prima e la seconda volta nel tono della voce, nell'intensità e a livello delle emozioni trasmesse. RELAZIONE MADRE - BAMBINO PER MEZZO DEL CANTO - toccare la pancia - il bambino è percepito; - mano sul torace - il bambino oltre che percepito è anche investito; - canto ad occhi chiusi; - canto con orecchie tappate; - contatto con le esperienze infantili con il gioco; - vocalizzi con i gesti e con le immagini mentali; - liquidazioni restituisco il senso dei confini del corpo; - canzoni portate dalle donne antiche ed attuali; - canzoni con contenuto affettivo. ___________________________________________________________________ 69 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO UIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES GIORGIA PUGIOTTO - SST IN MUSICOTERAPIA (PRIMO ANNO) A.A. 2008 - 2009 LE CARATTERISTICHE DELLA VOCE LE CARATTERISTICHE DELLA VOCE INDIRIZZATA DISTRATTA Intento comunicativo - costruisce relazioni Non ha intento comunicativo non costruisce relazioni Avvolgimento Dispersione Contenimento Abbandono Calore Freddezza Accoglienza Rifiuto Attenzione Distrazione Affidamento Diffidenza Apertura Chiusura Sintonia Divergenza Carezza Sgarbata Benessere Disagio Fiducia Sfiducia Presenza Assenza Energia Debolezza Contatto profondo con sé Contatto superficiale con sè Responsabilità Estraneità Leggerezza Pesantezza Coinvolgimento Lontananza Concentrazione del corpo - canto per l'altro e per questo Dispersione - disattenzione sento di più me stesso Rotonda Piatta Morbida Dura Grave Debole Ricca di armonici Povera di armonici Più timbro Meno timbro ___________________________________________________________________ 70 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO UIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES GIORGIA PUGIOTTO - SST IN MUSICOTERAPIA (PRIMO ANNO) A.A. 2008 - 2009 Direzionata Dispersa Espressiva Inespressiva Andamento lento Andamento teso F) Utero Dopo aver disposto le gestanti in cerchio si cerca di ricreare l'utero (bimbo al centro). Le gestanti tenendosi per mano, distendono le braccia verso il centro e, avvicinandosi, cercano tramite il suono e il contatto di trasmettere un pensiero empatico al feto. L'atto inspiratorio, sinonimo di ricarica energetica, viene eseguito dall'esterno verso il centro. La forza creata dal gruppo aiuta la singola donna a proporsi con la propria creatività fino a creare un'unione di suoni e di ritmi tali da produrre sinergia, forza, sicurezza, gioia e amore. Durante l'espirazione, le gestanti riportano le braccia verso l'esterno scaricando l'energia negativa accumulata e liberando con il suono e la musica le proprie tensioni. SUONO - RITMO Sono state proposte alcune attività ritmiche e di composizione attraverso l'utilizzo dello strumentario ORFF. A) Dialogo nascosto Ciascuna partecipante prova a esprimere delle sensazioni che poi dovranno essere comunicate a una persona prescelta attraverso l'utilizzo di strumenti musicali. Lo scadenzare del ritmo strumentale aiuta a esprimere meglio la propria frase sonora. Ci si “parla” con il ritmo e con i suoni degli strumenti. Alla fine dell'esercizio, si svela, attraverso il linguaggio verbale, ciò che si è cercato di trasmettere attraverso il “codice musicale”. B) Orchestra sinfonica Bisogna ricreare la sinfonia fetale con degli strumenti musicali. Si possono utilizzare: - tamburi per riprodurre il basso continuo; - flauti e piano per indicare le voci interne, quelle materne e dell'ambiente circostante; ___________________________________________________________________ 71 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO UIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES GIORGIA PUGIOTTO - SST IN MUSICOTERAPIA (PRIMO ANNO) A.A. 2008 - 2009 - sonagli, triangoli e maracas, cembali per rappresentare i suoni viscerali interni. C) Sinfonia fetale A scelta le gestanti prendono lo strumento che preferiscono per riprodurre un particolare suono che loro immaginano che il feto senta. D) Il gioco del battito cardiaco La base musicale è quella del battito cardiaco. Ci si mette a coppie, seduti, una mamma batte il tempo a ritmo sulla pancia riproducendo il battito cardiaco dell'adulto (60-80 b/m) e l'altra mantiene la pulsazione del feto utilizzando degli strumenti musicali a piacimento (120-160 b/m). Utilizzo anche del sonicaid. Non si deve parlare. L'essenziale è restare in contatto empatico con il feto: - pensando a lui e a cosa sta facendo in quel momento; - indirizzandogli una particolare emozione; - creando una parola che lo raffiguri attraverso la visualizzazione; - ripetendo il suo nome, mentalmente e con i suoni. E) Si cantano alcune ninnenanne e filastrocche Stella stellina, ci vuole un fiore, dolce sognar, lettera a pinocchio, ninnananna del chicco di caffè, mamma tutto. RILASSAMENTO A termine della seduta veniva quasi sempre utilizzata la tecnica della visualizzazione o alcuni esercizi di eutonia con un sottofondo musicale adeguato: brani di musica classica, new age, suoni della natura. La visualizzazione è un a tecnica efficace, semplice ed estremamente flessibile, che ci mette in contatto con il nostro “panorama interno”, con il nostro immaginario. E' uno strumento che facilita l'interazione continua tra mente e corpo, facendo affiorare l'incredibile deposito d’immagini interne acquisite e di reazioni e risposte. La visualizzazione ci mette in relazione con noi stessi, scopre e fa affiorare immagini, vissuti, sensazioni che continuamente immagazziniamo. ___________________________________________________________________ 72 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO UIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES GIORGIA PUGIOTTO - SST IN MUSICOTERAPIA (PRIMO ANNO) A.A. 2008 - 2009 Offre alcuni benefici particolari: - facilita il rilassamento; - favorisce l'interazione con il bambino; - aiuta a chiarire e a rafforzare le proprie reali aspettative e a modellare le proprie scelte per il parto; - facilita la dilatazione e il processo del travaglio e la fase espulsiva, aumentando la fiducia in se stesse e nelle proprie capacità; - chiarisce i ruoli e le scelte. ESEMPI DI VISUALIZZAZIONI LA GRAVIDANZA Questa visualizzazione aiuta a sentirsi maggiormente a proprio agio con il corpo che cambia durante la gravidanza. Porta la tua attenzione al tuo utero. L'utero è la fonte di tutti i cambiamenti: del tuo corpo, delle tue emozioni e persino del tuo mondo esterno. Immaginati capace di vedere dentro il tuo utero. Puoi guardare dentro il tuo bambino in questo bellissimo e trasparente sacco avvolto da questo chiaro e caldo fluido amniotico. Guarda questo bellissimo cordone ombelicale. Segui il cordone fino alla placenta, bene attaccata alla parete del tuo utero. Immaginati l'ossigeno e tutte le sostanze nutritive che dal tuo corpo attraversano la placenta e scendono attraverso il cordone fino al tuo bambino. Puoi ripetere: ”Sono in grado di soddisfare i bisogni che il bambino ha per crescere e mantenersi sano”. Considera tutto quello che sa fare il tuo corpo. Ringrazia il tuo corpo per il miracolo che sta compiendo e per tutto quello che farà. E ora, quando ti senti pronta, conta lentamente fino a 5, stiracchiati lentamente e apri gli occhi. ___________________________________________________________________ 73 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO UIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES GIORGIA PUGIOTTO - SST IN MUSICOTERAPIA (PRIMO ANNO) A.A. 2008 - 2009 I PALLONCINI Immaginati sulla riva di un fiume calmo e tranquillo. La calma corrente spinge una barca vicino a te. Sali sulla barca. La barca ti porta tranquillamente sul fiume. Ti sta portando dove vorresti arrivare. Senti il rumore dell'acqua che, gentilmente e armoniosamente, accarezza i fianchi della barca. Senti addosso il calore del sole. Assapora la freschezza dell'aria. Goditi questo viaggio, per un poco. Ora, la barca approda dolcemente sull'altra sponda. Scendi dalla barca ed esplora. Ti trovi in un bellissimo posto. Guardati attorno. Scorgi da lontano un insieme di colori, una macchia coloratissima. Mentre ti avvicini cominci a riconoscere la forma di questa macchia colorata. Sono tanti palloncini leggerissimi e coloratissimi. Ti trovi in mezzo, li tocchi. Sono leggeri, rotondi, lisci, profumati. Li puoi sollevare con un soffio, con un dito. Li vedi sollevarsi e lentissimamente ridiscendere, ondeggiare. Ti ritrovi a seguirli, a seguire la loro direzione. Ti ritrovi a raggiungerli e a cambiare il loro movimento. Ti sorprendi leggera, agile, flessibile, armoniosa, in sintonia con questi leggeri e colorati palloncini. Rimani con questa sensazione per 1 minuto di orologio. E ora, quando ti senti pronta, conta fino a 5, fai un lungo sospiro, allungati e riapri gli occhi. Ascolto triplo di pance (con sottofondo musicale) In cerchio ogni gestante tocca la pancia delle sue vicine. Il sentire è totalizzante, in quanto ___________________________________________________________________ 74 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO UIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES GIORGIA PUGIOTTO - SST IN MUSICOTERAPIA (PRIMO ANNO) A.A. 2008 - 2009 ognuna riesce a percepire sia il proprio nascituro (dal di dentro) che quello delle altre due amiche. Durante quest’attività le gestanti hanno percepito che l'utero si contraeva per la posizione scomoda di conseguenza ho riproposto l'attività a coppie. Stella a cinque punte Ci si stende per terra (sui materassini) supine. Si allargano le gambe, le braccia e le mani così da ritrovarsi come una stella a cinque punte. Si prende un palloncino e lo si sposta dal cuore verso tutte le cinque punte. Inspirando, si sposta il palloncino dal cuore verso il braccio sinistro e, espirando, lo si riporta verso il centro. Si continua così: dal cuore verso la testa e ritorno al cuore, dal cuore verso il braccio destro e poi espirando ritorno, dal cuore verso la gamba destra e poi ritorno, dal cuore verso la gamba sinistra e poi ritorno. In seguito s’immagina di spostare con il pensiero il palloncino energetico, verso tutte le cinque punte. Successivamente lo si fa rivolto al feto. Si possono anche aggiungere dei suoni emessi per ciascuna parte del corpo. Questo è un esercizio di tensione/rilassamento in cui si osserva l'equilibrio corporeo, l'espressività e il rapporto con gli altri. Il corpo di ognuno di noi, attraverso l'estensione degli arti, è avvolto nell'energia della sfera vissuta come il nostro spazio intimo che viene condiviso o invaso dagli altri. L'abbraccio delle lenzuola (con sottofondo musicale) Una gestante viene avvolta in un lenzuolo e le altre la sostengono, coccolandola e ninnandola. La richiesta è quella di far rivivere le emozioni dell'infanzia. L'essere avvolte nelle lenzuola ci fa sentire amate. Si creano, così, momenti legati alla regressione e momenti d’intensa relazione con il feto. Eutonia (con sottofondo musicale) Un gestante si sdraia al centro supina ad occhi chiusi. Il gruppo le gira attorno e una alla volta, a turno, si accovaccia e sposta leggermente il lenzuolo su cui è sdraiata la gestante. ___________________________________________________________________ 75 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO UIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES GIORGIA PUGIOTTO - SST IN MUSICOTERAPIA (PRIMO ANNO) A.A. 2008 - 2009 ELABORAZIONE DEL DIARIO SONORO Nel mio progetto iniziale la gestante avrebbe dovuto compilare a casa assieme al partner un diario sonoro affinché entrambi potessero ripercorrere alcuni momenti della loro storia personale sonora e ritrovare in essa vissuti corporei, emozionali e affettivi. Ogni gestante lo avrebbe portato nel setting musicoterapico insieme al materiale sonoro contenuto. Il diario era suddiviso in quattro tappe: - il periodo prescolare da zero a tre anni; - dai tre ai dieci - dodici anni; - l’adolescenza; - il momento attuale dell'età adulta. La stesura della prima tappa aveva lo scopo di cominciare a riappropriarsi dei contenuti dell'esperienza corporeo-sonoro-musicale, di cui spesso si perde la memoria, che metteva in contatto il bimbo ora adulto, con il mondo degli adulti. Hanno importanza non soltanto le parole ma i modi in cui la tal filastrocca veniva cantata ed eseguita con l'adulto, la qualità della sensazione che accompagna il ricordo, per poterla cantare di nuovo ripetendo la gestualità, l'andamento ritmico. Il ricordo sonoro porta con sé una rievocazione sensoriale, esperienziale e culturale attraverso cui affondare le radici e rivalutare un musicale in cui ci si riconosca e che identifichi affetti e relazioni. La seconda tappa si riferiva al periodo dell'età prescolare e scolare, nella quale si evidenzia il gioco cantato: importante momento di scambio e confronto con i coetanei di allora; inoltre sono occasione per la gestante di riscoprire che giocava con la musica, che questa scandiva momenti del suo quotidiano. La terza tappa prevedeva un recupero del patrimonio sonoro dell'adolescenza. Amori, timori e un nuovo modo di contattare il mondo passando attraverso le musiche di questo periodo, colonna sonora di vissuti. La quarta tappa si riferiva all'età adulta, quella in cui, generalmente, si trova la gestante che partecipa ai corsi di preparazione alla nascita. In questa fase le scelte sonore e musicali della gestante raccontano le sue necessità e la sua attuale situazione, già arricchita delle riflessioni scaturite durante il percorso. Tuttavia le gestanti per mancanza di tempo si sono rifiutate di compilare questo diario così ___________________________________________________________________ 76 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO UIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES GIORGIA PUGIOTTO - SST IN MUSICOTERAPIA (PRIMO ANNO) A.A. 2008 - 2009 ad ogni seduta si costruiva un pezzo della loro storia musicale personale. 4.5. LA STRUTTURA ED ORGANIZZAZIONE DEGLI INCONTRI Ogni incontro era così strutturato: 1) Danza. 2) Esercizi di respirazione e di percezione del proprio corpo. 3) Vocalizzi o percezione del perineo e diaframma attraverso il soffio caldo e il suono caldo o intonazione di alcuni canti (voce indirizzata). 4) Esercizi ritmici o di composizione con strumenti Orff. 5) Visualizzazione o Eutonia. 6) Elaborazione del diario sonoro. 4.6. DATI RACCOLTI Per ogni gestante, come detto in precedenza, è stata compilata una cartella clinica che entra nell’archivio del consultorio. Dai due gruppi ho estratto sei gestanti e per ciascuna di esse riporto qui di seguito: Età. Numero di gravidanze precedenti. Anamnesi ginecologica. Andamento della gravidanza. L’elaborazione del diario sonoro e alcune osservazioni sulle attività svolte durante gli incontri di musicoterapia. S.C. Data di nascita 16-01-1975. Primipara. Anamnesi ginecologica: ovaio micropollicistico, operata d'urgenza per scoppio emorragico del corpo luteo, portatrice di fibromi. Andamento della gravidanza: fisiologica, perdite ematiche di tanto in tanto per fragilità vasale. ___________________________________________________________________ 77 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO UIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES GIORGIA PUGIOTTO - SST IN MUSICOTERAPIA (PRIMO ANNO) A.A. 2008 - 2009 Durante gli incontri è emerso: E' cresciuta in un ambiente in cui i genitori non sono appassionati di musica né in famiglia si sono mai suonati strumenti musicali a livello professionale o per passione. Da piccola ascoltava la mamma cantare mentre faceva le faccende domestiche, ricorda le canzoni e le filastrocche che ascoltava con in mano il giradischi per bambini che le aveva comprato la zia per Natale. In adolescenza ascoltava prevalentemente musica leggera di cantautori italiani che poteva cantare e ballare. Ritiene utile ascoltare la musica per rilassarsi o al contrario per raccogliere energia e per entrare in contatto con il proprio intimo. Spesso fa ascoltare la musica al suo bambino per trasmettergli le sensazioni che lei prova e per tenerlo in contatto con ciò che succede all'esterno. Il cantare e il suonare in gruppo gli ha creato un po' di imbarazzo soprattutto all'inizio non essendo abituata a condividere questo aspetto, tuttavia, ha ritenuto le attività svolte molto utili per stabilire un contatto più diretto con il proprio bambino: sa che il suono della sua voce mentre canta lui lo può riconoscere e una volta venuto alla luce può ritrovare quel suono. Lo strumento che ha utilizzato più spesso è stato il tamburo in quanto il suono riproduce più fedelmente il battito cardiaco e lo sente più vicino alla realtà che va a rappresentare. M.F.B Data di nascita 18-05-1972. Primipara. Anamnesi ginecologica: miomectomia nel 2006. Andamento della gravidanza: fisiologica. Durante gli incontri è emerso: Ha cominciato a studiare musica dall'età di undici anni suonando prima il pianoforte poi la chitarra e infine il flauto traverso. Ricorda con nostalgia e tenerezza quando da piccola cantava le canzoni dello zecchino d'oro in particolare “Jhonny Bassotto”, “Furia “ e “La Tartaruga”. In adolescenza spaziava tutti i generi musicali: pop, rock ecc... Ascolta spesso musica a casa perché la rilassa e sente che il bambino risponde attraverso i ___________________________________________________________________ 78 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO UIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES GIORGIA PUGIOTTO - SST IN MUSICOTERAPIA (PRIMO ANNO) A.A. 2008 - 2009 movimenti. Le attività più gradite durante il corso sono state i vocalizzi e le ninne nanne, i primi perché la facevano sorridere e divertire le seconde perché le potrà insegnare al suo bambino alla nascita. Tra gli strumenti i più utilizzati sono stati i sonaglini perché il tintinnio la riporta al suono del carillon che la mamma le faceva ascoltare quand'era piccola prima di addormentarsi. A.S Data di nascita 20-03-1973. Primipara. Anamnesi ginecologica: neg. Andamento della gravidanza: ipertensione gestazionale. Durante gli incontri è emerso: A 12 anni assieme al fratello si iscrisse a scuola di musica, lei suonò per un anno la tromba ma prestò si ritirò mentre il fratello continuò a suonare il clarinetto per molti anni e assieme alla zia, insegnante di pianoforte, si esibiva a casa. Dell'infanzia ricorda le ninnenanne che le cantava la mamma prima di addormentarsi, le canzoni con i compagni dell'asilo “Gli indiani”, “La bella lavanderina “, quelle dei cartoni animati “mazinga”,” gig robot d'acciaio” e la spensieratezza che accompagnava quei momenti. Ascolta molto spesso musica durante il giorno mentre sbriga le faccende di casa, in autobus, o in macchina con il suo compagno e talvolta appoggia gli auricolari sulla pancia e chiede al suo bimbo se gli piace il genere. Una volta era in macchina e stava ascoltando la salsa all'improvviso ha sentito dei calci come se il bambino stesse ballando e il suo cuore si è riempito di gioia. L'utilizzo della musica durante il corso l'ha trovato molto stimolante sia per lei sia per il suo bambino e inoltre, anche se si considera stonata, il cantare istintivamente per divertirsi l'ha portata a superare la timidezza e i limiti che spesso si impone. Inoltre, venendo meno la paura di esprimersi con la voce, in sala parto si sentirà libera di urlare. M.E. Data di nascita: 14-06-1973. ___________________________________________________________________ 79 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO UIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES GIORGIA PUGIOTTO - SST IN MUSICOTERAPIA (PRIMO ANNO) A.A. 2008 - 2009 Primipara. Anamnesi ginecologica: cicli irregolari e dismenorrea – setto fundico. Andamento della gravidanza: fisiologico. Durante gli incontri è emerso: In passato ha suonato la chitarra ed è anche andata a scuola di danza. Non ha ricordi particolari di canzoni o musiche legate all’infanzia, ricorda solo “il ballo del quà quà” che ogni giorno, per un certo periodo nel giardino della scuola materna, le insegnanti proponevano. Dall’adolescenza in poi ha ascoltato solo musica italiana; a 15 anni riteneva inutile ascoltare musica di cantanti stranieri: riusciva a capire solo metà delle parole. Quando ascolta musica ne trae beneficio a livello fisico e mentale: canta spesso con la sua voce melodie molto dolci, ed il bambino nella pancia si tranquillizza. Tra tutti i vocalizzi svolti il suo preferito è stato miam miam in quanto essendo molto golosa sentiva in bocca il gusto della cioccolata. Le sue musiche preferite durante il corso sono state quelle che evocavano i rumori della natura (le onde del mare, il bosco). Durante il gioco del battito cardiaco ha riferito: “e’ nato una sorta di dialogo tra me e la mia bambina”. Lei ha sentito il mio battito; mi ha risposto con il suo battito (che io ho sentito con il sonicaid) ed io le ho risposto riproducendo il suo battito con lo strumento. C.N. Data di nascita:16-06-1979. Primipara. Anamnesi ginecologica: negativa. Andamento della gravidanza: fisiologica. E’ nata in Perù; sua mamma ha avuto sei gravidanze; non ricorda ninnenanne legate al suo paese ma solo il rumore dell’oceano che si espandeva davanti alla casa (la mamma doveva accudire tutta la famiglia e lavorare: non aveva il tempo per cantare). Ama tutte le musiche e nessuna in particolare. Durante il corso aveva paura di cantare perché si definisce molto timida; le piaceva più ascoltare, rilassarsi e anche muovere il bacino. ___________________________________________________________________ 80 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO UIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES GIORGIA PUGIOTTO - SST IN MUSICOTERAPIA (PRIMO ANNO) A.A. 2008 - 2009 V.C. Data di nascita: 18-05-1972. Parità 1021 (un figlio vivo, due aborti spontanei precedenti). Anamnesi ginecologica: negativa. Andamento della gravidanza: problemi di minaccia d’aborto nel primo trimestre. Da piccola ascoltava le cassette con incise le favole e le filastrocche. Le sue preferite erano “Cenerentola, Nella vecchia fattoria, La casetta in Canadà”. Oggi ascolta canzoni romantiche e malinconiche di cantanti italiani e stranieri. Da quando è in gravidanza ascolta anche le canzoni dei cartoni animati: così le potrà cantare alla sua piccola quando nasce. Ad ogni attività sorride sempre: durante i canti, la danza, l’utilizzo degli strumenti. Si è divertita molto nel gioco del dialogo nascosto perché attraverso il movimento che faceva col cembalo prima con le maracas poi, voleva esprimere alla sua vicina il desiderio di tenere in braccio e di cullare il suo bambino, ma dall’espressione del viso della compagna non vedeva risultato. ___________________________________________________________________ 81 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO UIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES GIORGIA PUGIOTTO - SST IN MUSICOTERAPIA (PRIMO ANNO) A.A. 2008 - 2009 CONCLUSIONI Nel contesto operativo dell’esperienza citata, sono state utilizzate tecniche attive e di ascolto. Il lavoro svolto a partire dal corpo nella sua essenza motoria, relazionale, cognitiva e psichica, è stato orientato all’accettazione della totalità psicofisica di sé rispetto allo specifico dello stato gravidico. L’utilizzo degli strumenti musicali aveva lo scopo di esprimere lo spirito interiore dell’esecutore, in quel dato momento, carico di particolari emozioni e sentimenti. All’interno del gruppo ogni gestante, durante l’esecuzione strumentale, provava a esprimere una particolare emozione, a esternare uno sfogo, a rivelare una paura, a conquistare sicurezza a trasmetterla alle altre componenti del “gioco sonoro”. L’uso della voce, l’ascolto e il canto di alcune ninnenanne, hanno aperto canali comunicativi certamente efficaci dato che, per il piccolo, la scoperta del mondo avviene sensibilmente tramite la percezione uditiva ed è mediata dalla madre, la cui voce assume un significato rassicurante. Per l’ascolto, i brani musicali sono stati scelti dal repertorio classico e dal filone della “New Age”: obiettivo era quello di comunicare contenuti di pace ed appagamento per consentire la rassicurazione, il rilassamento e una rappresentazione serena della gestazione. Le verbalizzazioni successive ad ogni ascolto hanno confermato che ci si trova di fronte ad un’incidenza molto complessa della musica, nel vissuto corporeo e mentale della gestante, poiché essa nel fruire vi riversa non solo i pensieri, le fantasie, le emozioni proprie, ma anche le aspettative e le tensioni legate al figlio che sta per nascere; inoltre si è rivelata una diretta e ricchissima testimonianza dei sentimenti vissuti; che ha dimostrato, come brani privi di spessore ansiogeno o depressogeno e tali da rappresentare quasi con immediatezza realtà piacevolmente naturali, facciano vibrare corde di altissima e creativa emotività. Concludo la mia tesi con una frase della Dottoressa Benassi che, a mio parere, è molto significativa: “La colorazione timbrica e melodica della voce materna è veicolo di emozioni e affetti, è una carezza ed una “coccola sonora”, ma anche un vero strumento per comunicare al piccolo stati di “trepidante accoglienza o al contrario di gelido rifiuto” (Benassi 1998). ___________________________________________________________________ 82 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO UIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES GIORGIA PUGIOTTO - SST IN MUSICOTERAPIA (PRIMO ANNO) A.A. 2008 - 2009 REPERTORIO MUSICALE BRANI DI MUSICA CLASSICA: Beethoven: Sinfonia n 5, in do minore, op.67 Ciaikovsky: Valzer dei fiori da “Lo Schiaccianoci”op.71 Dvorak: Danza slava op 46 n.1 Massenet: Meditation da Thais Addinsel: Concerto di Varsavia Prokofiev: Danza dei cavalieri da Romeo e Giulietta, op. 64 Prokofiev: Sinfonia classica n.1, op 25-AllegroJ. Strauss: Marcia di Radetzky Rodrigo: Concerto de Aranjuez per chitarra e orchestra-Adagio Faurè: Pavane, op.50 Bramhs: Ninna nanna, op.49 n.4 Offenbach: Barcarola Handel: Sarabande da suiten.4 in re minore Moussorgsky: Una notte sul Monte Calvo Albinoni: Adagio in sol m Chopin: Valzer in La m (op. postuma) Chopin: Nocturne op.9.n.2 Litz: Adagio, dal concerto in La M, n 2 per pianoforte e orchestra Beethoven: Moonlight sonata Mozart: K 314 Mozart: Adagio, concerto in La M Kv 622 Mozart: Concerto per arpa e flauto k 299-Andantino CD The Mozart Effect Pachebel: Canone in Re M Schuman: Scene infantili op.15 Vivaldi: La primavera ___________________________________________________________________ 83 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO UIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES GIORGIA PUGIOTTO - SST IN MUSICOTERAPIA (PRIMO ANNO) A.A. 2008 - 2009 BRANI DI MUSICA NEW AGE , SUONI DELLA NATURA Il temporale Il bosco Le onde L’oceano Il ruscello Il battito cardiaco Asian dreamer Forest of India BRANI PER LA DANZA Leaving walbrook Soun of silente Hatan Runas Pan Flute Lonely shepherd Hymne Mohicano Savary Vientos del sur African drums Samba Lambada Musica latino - americana NINNENANNE E FILASTROCCHE Fai la ninna Dormi, dormi Stella stellina Bella notte Ci vuole un fiore Mamma tutto ___________________________________________________________________ 84 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO UIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES GIORGIA PUGIOTTO - SST IN MUSICOTERAPIA (PRIMO ANNO) A.A. 2008 - 2009 Ninna nanna del chicco di caffè Lettera a pinocchio ___________________________________________________________________ 85 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO UIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES GIORGIA PUGIOTTO - SST IN MUSICOTERAPIA (PRIMO ANNO) A.A. 2008 - 2009 BIBLIOGRAFIA E RIFRIMENTI SITOGRAFICI 1) Gino Soldera “La conoscenza del carattere del bambino prima della nascita”, Ed. Accademia Nazionale di Scienze Igienistiche Naturali “G. Galilei”, 1992. 2) Kitzinger S. ”Gravidanza e parto“, Ed. Bompiani, Milano, 1988. 3) Milani Comparetti A., Seminario: “Motricità o Psicomotricità?”, Treviso, 19/02/1986. 4) Quattrocchi Montanaro S. ”Un essere umano”, Coop. Ed. Il Ventaglio, Roma, 1987. 5) Ragora A. ”L’Organo principe della nostra parte rettile “, Riza Psicosomatica n.110, 1990. 6) Barzanò C. “Il sapore del liquido amniotico è sempre buono”, Riza Psicosomatica n.95, 1989. 7) Paola Ulrica Citterio “L’abbraccio sonoro in gravidanza – Percorso innovativo di musicoterapica in acqua per future mamme”, Ed. Bonomi, 2007. 8) Moore Persaud, “ Lo sviluppo prenatale dell’uomo - Embriologia ad orientamento medico”, EdiSES s.r.l. – Napoli, 1999. 9) Baker E. 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