la verita storica
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la verita storica
La “verità” storica (testo a spiegazione della presentazione in Power Point “Metodologia della ricerca storica - 1”, slide 13-21) Temi trattati Didascalie delle figure presenti nelle slide Bibliografia Temi trattati L’oggetto della ricerca storica – – – Non esiste più àil passato non è raggiungibile in alcun modo Si costruisce à l’unica operazione possibile è quella di “ricostruire” il passato La percesione del passato ha limiti ambigui e mobili • • • per l’individuo per la comunità per la società, nazione, civiltà Ogni ricostruzione storica è, di per sé, soggettiva e ogni storico deve essere consapevole che ciò che fa non è altro che suggerire un possibile percorso della ricostruzione della realtà: quella che a suo parere e sulla base della sua interpretazione delle fonti è stata la vicenda storica. Lo storico elabora, quindi, memorie prodotte da altri e le riorganizza, secondo i suoi schemi e i suoi parametri interpretativi, in una nuova sistematizzazione, in una nuova memoria. Qualunque oggetto storico è un palinsesto di scritture diverse ereditate da tempi lontani fra loro “Scrivere la storia” e “riscrivere la storia”. Si può fare una distinzione tra queste due attività? Secondo Giovanni De Luna (da “TuttoLibriLa Stampa” n°1380): “Scrivere la storia non è un esercizio esclusivo degli storici ma una pratica condivisa da una pluralità di altri soggetti (scrittori, commediografi, registi cinematografici, giornalisti) tutti in grado di raccontare gli eventi storici, nel loro succedersi nel tempo e nella loro collocazione nello spazio; riscrivere la storia appartiene invece esclusivamente al campo disciplinare degli storici, presentandosi come un' operazione inscindibilmente legata alla fase della ricerca.” Tuttavia è il momento letterario della narrazione in quanto forma di discorso nella quale si organizza il contenuto della realtà storica resta un aspetto centrale del lavoro dello storico. Nessun altro modo di parlare di storia fino a oggi ha avuto successo e soprattutto é stato in grado di comunicare e trasmettere all'esterno della comunità scientifica il sapere acquisito. Infatti, come dice Carr, “lo storico deve possedere la capacità di rappresentarsi e comprendere la mentalità degli uomini che studia, e i pensieri che i loro atti sottintendono. Non si può scrivere storia se lo storico non raggiunge una qualche sorta di contatto con la mentalità di coloro di cui sta scrivendo.” Questo sembra aprire la porta a una narrazione storica “staccata” da un contattao con la realtà concreta. NON E’ COSI’. L'ambito in cui si muove lo storico/narratore non é quello del relativismo assoluto e la sua soggettività incontra un limite, un vincolo epistemologico ancorato alla "ricerca della verità" che , per quanto irraggiungibile nella sua perfezione, rimane il compito fondamentale per chiunque faccia ricerca. In conclusione non si può staccare la storia-ricerca dalla storia-narrazione. Il lavoro dello storico resta quello di stabilire, attraverso l'analisi dei documenti, quale sia la storia più verosimile e di raccontarla attraverso un resoconto fedele ristabilendo una forte tensione tra il momento della narrazione e quello della ricerca empirica (ossia della critica delle fonti). Storia narrazione, divulgazione e uso pubblico della storia? Resta aperto l’ampio problema della divulgazione della storia e del suo uso pubblico. Di fatto la produzione scientifica, relativamente più “libera” e comunque di elevata professionalità, non raggiunge il grande pubblico, che invece viene raggiunto da altri messaggi veicolati dai media di massa: cinema, televisione, fumetto, internet, stampa popolare. In questi media la divulgazione storica è sovente appannaggio di non professionisti e è soprattutto soggetta a rigide regole di mercato oltre che a un controllo politico. Nei media di massa la riscrittura della storia tende oggi a inseguire priorità totalmente estrinseche rispetto alla ricerca, segnate da un lato dall'ossequio allo spirito del tempo, dall'altro dalla subalternità al mondo della politica.àrevisionismo, negazionismo, intervento sui libri di testo. L'attività dello storico/narratore deve quindi uscire dai limiti tradizionali della comunità scientifica. Problemi: • divulgazione • mercato editoriale:scuola, letture • mass media • Internet In questa arena si combatte una lotta la cui posta in gioco è l'efficacia nel trasmettere sapere storico. Didascalie delle figure presenti nelle slide Slide 13: esempi visivi di diversa percezione di un momento di inizio del nostro presente, a seconda dei punti di vista, del retroterra culturale, dell’età 1) Porta Pia a Roma e manifesto celebrativo del 20 settembre 1870, data della breccia di Porta Pia La guerra franco-prussiana costringe Napoleone III a ritirare le sue truppe che a Roma difendono il potere temporale del Papa. Il 12 settembre 1870 l’esercito italiano varca i confini dello stato pontificio ed il 20 settembre, superando le difese delle truppe pontificie, entra in Roma dalla breccia aperta dall'artiglieria nella cinta muraria presso Porta Pia. Il Regno d'Italia conquista così la sua capitale “naturale”. Il nostro presente nasce con la costituzione dell’unità nazionale? Visione istituzionale, risorgimentale, nazionale 2) Foto sull’inizio dei lavori dell’assemblea costituente (1946) Il nostro presente nasce con la fine del regime fascista e l’istituzione della Repubblica? Visione istituzionale, politica, nazionale. 3) Invenzione del motore a “quattro tempi” 1872 Il nostro presente nasce con la capacità tecnica di spostarsi velocemente e autonomamente? Visione tenologico-economica, internazionale, “occidentale” 4) Invenzione del Personal Computer (anni ’70) e del web (anni ’80) Il nostro presente nasce con la capacità di contattare le persone dovunque si trovino in tempo reale e di avere una quantità inesauribile di informazioni a portata di mano? Visione che mette al primo posto la tecnologia della comunicazione. 5) Manifesto di lotta per i diritti dei lavoratori Il nostro presente nasce con l’acquisizione da parte degli operai e dei salariati di una serie di diritti politici economici e sociali? Visione socio-politica. Slide 15: esempi di mezzi di divulgazione della storia diversi dalla pubblicazione scientifica. 1) Foto di Gerard Depardieu interprete del Film-TV Cristoforo Colombo 2) Tavola a fumetti della serie Vasco di Chaillet 3) Caricatura di Gad lerner, noto giornalista televisivo autore di diverse pubblicazioni divulgative di argomento storico Bibliografia F. Carr, Sei lezioni sulla storia, Torino, Einaudi, 1966 M.I. Finley, Uso e abuso della storia. Il significato, lo studio e la comprensione del passato, Torino, Einaudi, 1981 N. Gallerano, La verità della storia. Sull’uso pubblico della storia, Roma, manifestolibri, 1999 E.J. Hobsbawn, T. Ranger, L’invenzione della tradizione, Torino, Einaudi, 1987 Pietro Scoppola La verità storica http://www.emsf.rai.it/grillo/trasmissioni.asp?d=49