Navigazione aerea

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Navigazione aerea
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Il sogno di volare
• Nell'isola di Creta il re Minosse aveva chiesto a Dedalo di costruire il labirinto per il Minotauro (mostro nato dall’unione fra un toro e una donna). Poiché lo avevano costruito e ne conoscevano la struttura, a Dedalo e suo figlio Icaro fu preclusa ogni via di fuga da Creta da parte di Minosse, poiché temeva che svelassero i segreti del labirinto. Furono dunque rinchiusi nel labirinto stesso.
• Per scappare, Dedalo costruì delle ali con le penne e le attaccò ai loro corpi con la cera. Nonostante gli avvertimenti del padre che gli diceva di non volare troppo alto, Icaro si fece prendere dalla gioia del volo e si avvicinò troppo al sole, il cui calore fuse la cera, facendolo cadere nel mare dove morì.
Il decollo
• Dopo tanti esperimenti, il vero e proprio decollo venne realizzato in America nel dicembre 1903 dai fratelli Wilbur e Orville Wright, fabbricanti di biciclette, che beneficiando delle esperienze messe in atto dai loro predecessori, riguardo alle fusoliere, ai timoni di quota e alle ali (fu adottato lo schema a biplano), riuscirono a produrre un aereo funzionante costruito in legno e tela. • I fratelli Wright compresero subito che il volo compiuto era soltanto l’inizio di uno sviluppo decisivo per la storia. In realtà il loro «apparecchio» – così è stato a lungo definito l’aeroplano – non aveva quasi niente dei successivi modelli, ma il semplice fatto che fosse in grado di volare rendeva possibili le ulteriori evoluzioni: rimanevano diversi problemi ingegneristici da risolvere, ma ormai era necessario soltanto un po’ di tempo perché le migliaia di inventori, pervasi ancora dal clima di fiducia del positivismo, ottenessero i perfezionamenti decisivi. Il primo volo
• Il primo aeroplano – detto Flyer – vide la luce nel 1903, quando i fratelli Wright riuscirono a far spiccare il volo ad una sorta di aliante dotato di un motore da 16 cavalli a Kill Devil Hill presso Kitty Hawk in Carolina del Nord, USA. • Questo primo volo durò 12 secondi, arrivando ad un'altezza di circa 120 piedi (40 metri), fu poco più che un balzo che probabilmente non superò l'effetto suolo.
Navigazione aerea: i dirigibili
• Furono i dirigibili ad avviare l’epoca delle linee aeree per passeggeri: nell’ottobre 1909 venne costituita la prima impresa commerciale del mondo per il trasporto aereo, la tedesca Delag, promossa dallo stesso Zeppelin, che tra il 1910 e il 1914 utilizzò 6 dirigibili di linea, trasportando circa 35.000 passeggeri. • Nel 1919 un aerostato inglese realizzò la prima traversata dell’Atlantico di andata e ritorno.
Problemi dei dirigibili
• I numerosi incidenti che accompagnarono lo sviluppo dei dirigibili causarono tuttavia negli anni ‘30 il loro abbandono . • Il più grave disastro fu l’incendio del dirigibile Hindemburg, in volo tra Francoforte e Lakehurst (vicino a New York), avvenuto il 6 maggio 1937, che causò la morte di 35 persone. • L’Hindemburg aveva iniziato il servizio di linea nell’estate 1936, coprendo il percorso in 65 ore all’andata e 52 al ritorno.
La fine dei dirigibili
• L’Hindemburg aveva una capacità di 72 passeggeri, oltre a quella della posta e delle merci, e se ne progettava l’estensione a 150 posti quando la sciagura, avvenuta probabilmente per una scintilla elettrica che diede fuoco all’idrogeno mentre stava attraccando al pilone di Lakehurst, fece cessare d’improvviso tutti gli entusiasmi. • Del resto i dirigibili si giustificavano ormai male anche dal punto di vista economico, visto che il costo di esercizio era quasi doppio rispetto a quello di un aeroplano.
Malpensa
• Nel 1908 si realizzava a Torino il primo aereo italiano, e due anni dopo Gianni Caproni avviava le costruzioni aeronautiche nazionali, installando con tre meccanici una piccola officina nella campagna di Gallarate alla Cascina di Malpensa.
• Nel maggio 1910 uscì il suo primo aereo, un biplano monomotore, e in seguito la produzione Caproni si impose all’attenzione internazionale, dopo il trasferimento degli impianti a Vizzola Ticino, dove fu costruito un grande opificio; il campo della Malpensa passò invece ai militari.
Aereo e guerra
• L’utilizzo bellico dell’aereo fu intrapreso durante la guerra di Libia nel 1911‐12, quando l’esercito italiano impiegò alcuni apparecchi per ricognizione e diffusione di manifestini fra le truppe nemiche, nonché per qualche bombardamento.
• Gli aerei furono perfezionati dai vari Stati durante la prima guerra mondiale.
• Con la Grande guerra arrivò in tutti i paesi europei il denaro per le ricerche: era infatti evidente l’utilità bellica dell’aereo, non più utilizzato soltanto per spiare lo schieramento nemico nei campi di battaglia, ma principalmente per colpire le truppe avversarie e persino le popolazioni civili. L’aereo dopo la Grande guerra
• Dal «triciclo volante» in legno e tela del 1910, con scarsa capacità di trasporto e limitata autonomia, al termine del conflitto l’aeroplano si era trasformato in un’efficace macchina da guerra e da viaggio, era dotato di potenti motori, aveva fusoliere metalliche e aerodinamiche, e soprattutto era in grado di volare a lunga distanza, dando vita alle prime linee commerciali, inaugurate nel 1919 dalla Parigi‐Londra.
La riconversione
• Nei primi anni ‘20 l’assetto del trasporto aereo era caratterizzato da un notevole disordine: si andava dai grandi costruttori che cercavano uno sbocco alla loro produzione sviluppata durante la guerra, fino a industriali e finanzieri che videro nell’aeronautica un promettente settore d’investimento. Non mancavano neppure piloti isolati, i quali avevano riadattato qualche residuato bellico e svolgevano servizi su richiesta. • Il progresso tecnico dell’aviazione e la grande notorietà
acquisita nell’opinione pubblica europea fecero ritenere realizzabile una rapida conversione all’uso civile. Non era tuttavia possibile riutilizzare la produzione militare a scopo di navigazione commerciale e il traffico non era ancora tale da consentire il successo delle aviolinee.
Le fabbriche per gli aerei
• Per la produzione di aerei furono impegnate molte delle fabbriche automobilistiche, a partire appunto dalla Fiat, che costituì la Società aeronautica d’Italia. Sono inoltre da ricordare le già citate Savoia Marchetti e Caproni, nonché la Piaggio, la Macchi, la Breda e i Cantieri riuniti dell’Adriatico, e per i soli motori l’Isotta Fraschini, l’Alfa Romeo, le Officine Colombo.
• Alla fine degli anni ‘20 la fabbricazione di aerei cominciò infatti a perdere le caratteristiche di artigianalità che l’avevano contrassegnata fino allora e si avviò a divenire una grande industria. Le prime compagnie
• Le prime compagnie per i trasporti regolari di passeggeri, la Aero espresso italiana (Aei) e la Società italiana servizi aerei (Sisa) furono fondate nel 1923, ma iniziarono il servizio tre anni più
tardi, insieme alla Società anonima navigazione aerea (Sana). A queste si aggiunsero inoltre la Società aerea transadriatica, la Società aerea mediterranea e la Società aviolinee italiane. • I voli di tali compagnie vennero tutti finanziati, essenzialmente con il sistema delle sovvenzioni chilometriche, ereditato dalle ferrovie.
Le prime aerolinee: idrovolanti
• I primi collegamenti interni furono il Torino‐
Pavia‐Venezia‐Trieste e il Genova‐Roma‐Napoli‐
Palermo, realizzati con idrovolanti, che ebbero inizialmente una maggiore diffusione, poiché
consentivano la navigazione aerea facendo affidamento sulle infrastrutture già esistenti per la navigazione marittima e fluviale. • L’idrovolante poteva utilizzare le più vaste piste naturali disponibili, mari, fiumi, laghi e inoltre sembrava più sicuro in caso di guasti meccanici quando si sorvolavano vie d’acqua. Gli idrovolanti e l’idroscalo
• Per far atterrare questo tipo di velivoli, che si fermavano sul Ticino a Pavia, nel 1927 venne iniziata la costruzione dell’idroscalo di Milano, i cui lavori andarono avanti a lungo, fin quando a metà degli anni ‘30 gli apparecchi terrestri avevano ormai sostituito gli idrovolanti, rendendo necessarie le aerostazioni.
• Dal 1930 al 1940 i velivoli subirono infatti una considerevole evoluzione: i motori passarono da una a due unità, talvolta a 4 in quelli destinati ai lunghi voli. Oltre a ciò, gli aerei divennero in grande maggioranza terrestri, sebbene si continuasse ad apportare migliorie agli idrovolanti. Ala Littoria
• Nel 1934, seguendo l’esempio già attuato da altri paesi come Olanda, Belgio, Gran Bretagna, Germania e Francia, nacque la compagnia nazionale Ala Littoria dalla fusione di 5 società esistenti. • Ad essa rimase affiancata la Società aviolinee italiane, fondata nel 1926 dalla Fiat.
Collegamenti internazionali
• Dopo l’inaugurazione del primo collegamento internazionale fra Venezia e Vienna, nel novembre 1928 erano iniziati i voli di linea per le colonie italiane, con il trisettimanale Roma‐
Napoli‐Siracusa‐Malta‐Tripoli, che dal giugno 1932 divenne quotidiano. • Nel dicembre 1931 cominciò il servizio l’aerolinea libica Bengasi‐Tripoli, con tre corse alla settimana nei due sensi, mentre due corse settimanali collegarono Bengasi con Tobruk dal luglio 1932, attraverso Cirene e Derna. Aviolinee per l’Africa Italiana
• Nel dicembre 1935 fu istituita l’aviolinea Roma‐
Mogadiscio, con scalo a Tripoli, Bengasi, Cairo, Khartoum, Asmara, gestita dall’Ala Littoria, che avviò un forte incremento dell’aviazione italiana, realizzato a fini propagandistici in occasione della guerra d’Etiopia.
• Con l’occupazione di tale paese, furono costruiti diversi aeroporti che consentirono di organizzare una vera e propria rete di linee aeree nell’Africa italiana, portando un rapido incremento nel numero dei viaggiatori.
Il traffico aereo
Arrivi
numero passeggeri
Partenze
tonnellate posta
tonnellate merci e bagagli
numero passeggeri
tonnellate posta
tonnellate merci e bagagli
1926‐30
15.477
40
342
15.495
43
347
1931‐39
56.413
374
918
56.205
380
946
1947‐50
217.444
1.177
4.876
222.970
1.105
5.252
1951‐60
663.889
2.565
10.671
665.649
2.603
12.640
1961‐70
4.329.500
16.571
47.497
4.347.642
17.356
65.688
1971‐80
11.294.179
33.450
118.277
11.336.249
35.742
158.709
Aviazione italiana
• Nel 1938 l’aviazione civile italiana, percorrendo linee per una lunghezza complessiva di 46.000 km, era al terzo posto mondiale per l’estensione e per il traffico merci e passeggeri; e l’industria aeronautica arrivava al 23% del valore della produzione nazionale dei mezzi di trasporto. • Dal 1937 al 1940 vennero esportati all’estero ben 1.260 velivoli, numerosi motori e altro materiale, dimostrando come l’Italia avesse raggiunto nel settore una posizione internazionale di assoluto rilievo, che non fu però recuperata nel dopoguerra.
La seconda guerra mondiale
• L’aviazione ebbe un forte sviluppo durante la seconda guerra mondiale, sia per quanto concerne le infrastrutture aeroportuali, sia per i propulsori e per la progettazione di velivoli specializzati: furono realizzati caccia, bombardieri, aerei per il trasporto di truppe e di materiali. • La fine delle operazioni belliche segnò un periodo di crisi per l’industria aeronautica, vista la necessità
urgente di riconvertire la produzione, ma ben presto si svilupparono di nuovo le aviolinee civili, monopolizzate inizialmente dagli Stati Uniti.
Alitalia
• Dopo un periodo di fusioni e rilievi di compagnie, che già
nel 1948 aveva portato alla presenza di tre sole società: Ali ‐ Flotte riunite, Lai ‐ Linee aeree internazionali e Alitalia ‐
Aerolinee italiane internazionali, le due ultime compagnie si fusero nel 1957 costituendo la compagnia di bandiera Alitalia, dalla cui proprietà uscirono gradualmente gli stranieri.
• Dal 1955‐56, intanto, i servizi aerei, in precedenza utilizzati soltanto da commercianti e uomini d’affari, si stavano estendendo all’utenza turistica e al collegamento sistematico fra isole e terraferma.
• Il traffico nel secondo dopoguerra si accrebbe infatti rapidamente e già nel 1959 viaggiavano in aereo il 60% dei passeggeri su percorsi internazionali.
Gli aeroporti
• Nel settembre 1961 fu inaugurato a Fiumicino l’aeroporto più grande della penisola, avviando anche in Italia una nuova epoca, quella degli scali aerei giganteschi e collocati lontani dalle città, laddove erano disponibili spazi tanto ampi da ospitare queste infrastrutture che superavano per dimensioni tutte le altre mai realizzate nella storia. L’elicottero
• Gli elicotteri rappresentavano aeromobili assai più complessi degli aeroplani e di conseguenza avevano avuto uno sviluppo molto più lento. • Nonostante numerose sperimentazioni realizzate fin dalla seconda metà dell’Ottocento, l’era dell’elicottero iniziò soltanto nel 1941, quando il costruttore Igor Sikorsky, trasferitosi dalla Russia negli Stati Uniti, aveva prodotto un agile e affidabile apparecchio.
I vantaggi dell’elicottero
• In pochi anni si ebbe una piena diffusione dei nuovi velivoli, le cui caratteristiche più importanti erano lo stazionamento in aria senza traslazione, nonché la possibilità di sollevarsi e scendere verticalmente. • L’elicottero aveva il grande vantaggio di non richiedere lunghe piste per decolli e atterraggi, permettendo di arrivare nei luoghi più impervi del pianeta, dalle foreste equatoriali alle alte montagne, con grande beneficio per le esplorazioni e soprattutto per il soccorso d’urgenza: un elicottero era ed è in grado di recarsi velocemente nel luogo di un incidente.