IL TEMPO È DENARO - Il Corriere della Sicurezza
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MAGAZINE CORRIERE ilD E L L A (gruppo Data Stampa) Servizi di analisi dei media e web reputation [email protected] 06-35.40.80.1 S I C U R E Z Z A edizioni MEDIASPEED - 25 GENNAIO 2012. SINTESI SETTIMANALE DA ILCORRIEREDELLASICUREZZA.IT ILTEMPO È DENARO SOPRATTUTTO PER GLI HACKER GUARDIA DI FINANZA: PENSIONI DI INVALIDITà CON CERTIFICATI FALSI CARO BENZINA? AL DISTRIBUTORE DIVIDO LE SPESE PER QUATTRO LATV IMPORTANTE STRUMENTO PER LA SICUREZZA STRADALE SICUREZZA INFORMATICA: SOPHOS SMASCHERA LA KOOBFACE GANG MAGAZINE CORRIERE ilD E L L A S I C U R E Z Z A Il tempo è denaro, soprattutto per gli hacker È la diffusione, non la vulnerabilità, il vero motivo degli attacchi informatici verso Microsoft Windows e Android OS PC Microsoft Windows, e mobile l’Android OS: sono questi i due sistemi operativi più attaccati dai criminali informatici. Eddy Willems, Security Evangelist di G Data, ci spiega come mai siano queste le due piattaforme preferite da chi “di mestiere” scrive i codici informatici maligni. L’abbiamo detto: lo fa di “di mestiere” perché l’obiettivo principale di un criminale informatico è quello di fare soldi. Se si guardano i dati mondiali, circa il 90% degli utenti possiede un computer con sistema operativo Windows. Questo significa W W W . I L C O R R I E R E D E L L A S I C U R E Z Z A . I T Tutela della spesa pubblica. 16 falsi invalidi e 6 medici compiacenti denunciati dalle Fiamme Gialle di Trapani GDF /1: PENSIONI DI INVALIDITÀ CON CERTIFICAZIONI FALSE S i stanno facendo sempre più penetranti le attività investigative che la Guardia di Finanza effettua nel settore della spesa pubblica, e testimonianza di ciò sono le continue operazioni che le Fiamme Gialle stanno portando a termine in tutta Italia con la scoperta di numerosi “falsi invalidi”. L’ultima operazione in ordine di tempo arriva da Marsala (TP), dove i finanzieri del locale Comando Provinciale hanno notificato ben 22 avvisi di garanzia per falso e tentata truffa aggravata ai danni dello Stato. Gli stessi avvisi di garanzia hanno interessato 16 soggetti che avevano presentato istanza per ottenere il riconoscimento dell’invalidità civile, dichiarando di soffrire di gravi cardiopatie certificate da cartelle cardiologiche risultate false. I finanzieri trapanesi, infatti, hanno accertato che gli esami ambulatoriali presentati alla Commissione Medica di Marsala, a sostegno della richiesta di corresponsione delle indennità economiche previste per l’invalidità civile, non erano mai stati eseguiti ed erano stati abilmente falsificati. Gli stessi richiedenti, in realtà, non avevano mai sofferto delle serie cardiopatie dichiarate e certificate nella documentazione sanitaria da loro prodotta. Le attività investigative condotte dai militari della Guardia di Finanza - supportate dalle conclusioni della Commissione Medica di Verifica - hanno portato alla luce svariate condotte fraudolente come l’attestazione di infarto acuto del miocardio (addirittura riferibili ad altre persone), patologie diagnosticate da un normale elettrocardiogramma (mentre avrebbero necessitato di ecocardiogramma), nonché prescrizioni di terapie controindicate e inconciliabili con i referti medici. Gli investigatori delle Fiamme Gialle, esaminando tutta la documentazione posta sotto sequestro, hanno così potuto far emergere le responsabilità di alcuni medici del distretto sanitario di Marsala.Sei professionisti, tutti membri delle commissioni mediche di accertamento dell’invalidità civile e diretti “certificatori” di patologie e incapacità lavorative pressoché inesistenti, sono così stati raggiunti da avviso di garanzia poiché incriminati per concorso in tentata truffa ai danni dello Stato e falso in atto pubblico. GDF /2: FERMATO TENTATIVO DI ESTORSIONE Aveva minacciato di vita un imprenditore di Voghera (PV) e la sua famiglia e per questo gli aveva richiesto, in cambio dell’incolumità, il pagamento di 15.000 euro; ma all’appuntamento fissato per l’incasso ha trovato le Fiamme Gialle che lo hanno ammanettato. Protagonista di questa ennesima storia di estorsione un 53enne incensurato dell’Oltrepò pavese il quale, unitamente al suo complice rumeno, aveva architettato il truce piano estorsivo con il quale avrebbe potuto ricavare un bel po’ di soldi “facili”. L’imprenditore minacciato, però, si è rivolto ai finanzieri del Comando Provinciale di Pavia ai quali ha mostrato la lettera minatoria inviatagli dal malvivente. I militari hanno così stabilito orario e luogo nel quale avrebbe dovuto avvenire la consegna del denaro, e si sono appostati in attesa dell’estorsore. Quest’ultimo, giunto puntuale all’operazione d’incasso, ha però trovato ad attenderlo i finanzieri che lo hanno subito immobilizzato e perquisito trovandogli indosso due pistole pronte all’uso. La successiva perquisizione domiciliare effettuata nell’abitazione dell’arrestato, ha consentito di rinvenire una terza arma da fuoco con relativo munizionamento. Anche il complice rumeno dell’uomo è stato rintracciato dai militari della Guardia di Finanza pavese che lo hanno denunciato e, su disposizione dell’Autorità Giudiziaria, posto agli arresti domiciliari. LA TV IMPORTANTE STRUMENTO PER LA SICUREZZA STRADALE Rai e Bastaunattimo insieme per sensibilizzare i giovani «Il canale televisivo è senz’altro uno degli strumenti più importanti per comunicare al maggior numero di giovani ed è per questo che riteniamo importante la scelta fatta dalla Rai di trasmettere la nuova fiction “La vita che corre“, una miniserie televisiva sulla sicurezza stradale che dovrebbe andare in onda lunedì 30 e martedì 31 Gennaio». Ad affermarlo è Carmelo Lentino, portavoce di BastaUnAttimo, la campagna nazionale per la sicurezza stradale e contro le stragi del sabato sera. «Serve – ha spiegato Lentino – sensibilizzare i giovani ad una guida più conPAG I N A 2 sapevole e civile partendo dall’utilizzo di uno dei linguaggi immediati a loro più vicini come quello del mezzo televisivo e della fiction. Come BastaUnAttimo siamo impegnati da anni a sensibilizzare i ragazzi , con ogni mezzo possibile, da Twitter, Facebook e rendendoli protagonisti attraverso immagini o cortometraggi». «Tramite la fiction le persone avranno l’occasione di riflettere su alcune situazioni, che nella vita reale si tramutano in vere e proprie tragedie. Ci auguriamo che occasioni del genere si possano ripetere anche in futuro». che, nel mondo, in totale, ci sono circa 1.5 miliardi di utenti attivi (fonte IDC). Trovare falle nella sicurezza e contaminare il sistema operativo con codice maligno permette, dunque, ai criminali informatici, di raggiungere un numero smisurato di persone e guadagnare, così, moltissimo. “L’intento è quello di rubare dati i personali e finanziari degli utenti per rivenderli nel mercato underground, oppure usare le ‘identità rubate’ per ogni tipo di attività criminale” spiega Eddy Willems. “Non è detto che altri sistemi operativi come Linux ed Apple siano necessariamente più sicuri di Microsoft Windows. La vera ragione per cui Windows è più attaccato risiede nella sua diffusione, di gran lunga superiore a quella degli altri due. Il guadagno che ne deriva, in termini di dati rubati e quindi di denaro, fa sì che i criminali informatici trascorrano più tempo a cercare le falle di sicurezza di Windows rispetto a quelle degli altri sistemi operativi”. Lo stesso vale per il sistema operativo Android. Gli smartphone esistono già da qualche anno ma finora nessun sistema operativo aveva preso il sopravvento sugli altri. Nel 2011, invece, quando il sistema operativo di Google ha raggiunto il 52.5% del mercato mondiale degli smartphone (fonte Gartner), gli hacker di tutto il mondo hanno iniziato a dimostrare interesse per questa piattaforma. Prima di Android, stava per aggiudicarsi le attenzioni degli scrittori di codice maligno Symbian attraverso l’utilizzo del Bluethoot. Successivamente, causa requisiti scomodi (bluethooth attivo e necessità di vicinanza fisica tra le persone), i cyber criminali hanno cambiato rotta dirigendosi verso Android, complice anche la facilità di diffusione dei malware attraverso le Apps. W W W . I L C W O RWRWI E. IRL ECDOE RL RL IA ES RI EC DU ER LE LZ AZ S AI .CI UT R E Z Z A . I T CARO BENZINA? AL DISTRIBUTORE DIVIDO LE SPESE PER QUATTRO Mentre scioperi, agitazioni e proteste rischiano di bloccare il Paese, con postoinauto.it torna di moda la condivisione dell’auto G li italiani, per usare un luogo comune, sono da sempre bravi ad arrangiarsi. Ecco dunque che, mentre i prezzi dei carburanti salgono a livelli record, gli autotrasportatori scioperano e molti si lamentano per la benzina alle stelle, un gruppo ancora piccolo ma sempre più nutrito di automobilisti si affida a internet e a una vecchia idea, oggi tornata di moda, per dare un taglio netto alle spese di viaggio. È così che postoinauto.it, il portale italiano per la mediazione di passaggi auto, è riuscito a raddoppiare in pochi mesi il numero di posti condivisi. E, soprattutto sulle lunghe distanze, comincia ad affermarsi la cultura del viaggiare insieme. Auto di gruppo, ridesharing, carpooling, covetturaggio o semplicemente “posto in auto” – sono molto diversi i termini che vengono utilizzati per la condivisione di passaggi in auto. La sostanza è la stessa: chi ha dei posti liberi in auto, invece di rassegnarsi e pagare da solo quasi 1,80 euro per ogni litro di benzina, inserisce un annuncio su siti come postoinauto.it per “affittare” i propri posti ad altre persone che percorrono la stessa tratta e disposte a condividere le spese. Un’idea semplice quanto intelligente: riempire le auto vuol dire ridurre drasticamente le spese, ma anche il traffico e l’inquinamento. E significa viaggiare in compagnia, per meno stress e meno rischi di provocare incidenti. E oggi, con la diffusione di internet e degli smartphone, non è più l’autostoppista ad attendere con il pollice alzato all’imbocco dell’autostrada, ma è l’automobilista a pubblicare un annuncio su postoinauto.it: offro 3 posti in auto da Roma a Milano, 35 euro di contributo a testa. Contattatemi! Inutile dire che condividendo l’auto il risparmio economico è evidente e nettamente superiore a quanto ci si possa aspettare da uno sciopero o dalle istituzioni. Caricando una persona si spende subito la metà, caricandone quattro addirittura solo un quarto, per un risparmio che può arrivare a 20 centesimi a chilometro, pari a 20 euro ogni 100 chilometri. Per chi percorre 10mila chilometri all’anno, sono fino a duemila euro risparmiati ogni anno. Il tutto nella massima sicurezza: grazie al controllo del numero di targa, ai commenti di feedback, alle pagelle per gli autisti e al “viaggio rosa” – per citare alcuni dei meccanismi di sicurezza disponibili su postoinauto.it – si può condividere l’auto nella massima tranquillità. “Il nostro sito mette in contatto le offerte e le richieste di passaggi in auto sulle strade italiane – spiega Olivier Bremer, cofondatore di postoinauto.it e appassionato dell’auto condivisa fin da quando trascorse alcuni anni di studio in Germania –. I continui aumenti dei prezzi dei carburanti e dei pedaggi e la crisi economica spingono sempre più persone a viaggiare insieme in auto, una modalità di trasporto diffusissima in Francia e Germania e in crescita anche in Italia. Del resto, visto il quadro economico-ecologico globale, è estremamente improbabile che la benzina torni ai prezzi di uno o due anni fa. Invece di attendere interventi dall’alto, sempre più persone reagiscono adottando una soluzione concreta come quella della condivisione dell’auto”. A oggi sono quasi 90mila i posti condivisi su postoinauto.it. E voi, quando offrirete il vostro primo passaggio? PAG I N A 3 SOPHOS SMASCHERA LA KOOBFACE GANG Svelata l’identità dei responsabili dell’attacco a Facebook Mentre Facebook annuncia di aver scoperto le cinque persone responsabili del worm Koobface, Sophos, società leader a livello mondiale nel settore della sicurezza informatica, rende nota la sua ricerca indipendente individuando gli stessi criminali identificati dal social network: Anton Korotchenko, Alexander Koltyshev, Roman Koturbach, Syvatoslav Polinchuk e Stanislav Avdeiko. L’esperto malware dei SophosLabs Dirk Kollberg e il ricercatore indipendente Jan Droemer hanno lavorato a tale scopo con un team di esperti. Droemer e Kollberg hanno rivelato molte informazioni strategiche inclusi i nickname degli hacker, le loro attività online, la loro posizione e le loro transazioni. Koobface (anagramma di “Facebook”), si diffonde attraverso i siti dei social network, infettando i PC e costruendo una botnet di computer compromessi. Il worm è così sofisticato da essere in grado di creare propri account, e postare in maniera aggressiva link che contribuiscano a diffonderlo ulteriormente. I crea- tori di Koobface, i cui nomi non erano ancora stati resi noti, guadagnano milioni di dollari ogni anno compromettendo computer in tutto il mondo. La ricerca di Droemer e Kollberg si è svolta tra ottobre 2009 e febbraio 2010, ma le autorità hanno chiesto che le informazioni rimanessero confidenziali per dare loro il tempo necessario ad aprire un caso. “È un’incredibile storia di investigazione senza sosta, che ha implicato l’esplorazione di Internet alla ricerca di dati aziendali, sfruttando i passi falsi commessi sui social network da presunti criminali, dai loro amici e dalle loro famiglie. Conosciamo i nomi di chi faceva parte della gang, i loro numeri di telefono, l’indirizzo del loro posto di lavoro, il loro aspetto, le loro auto, addirittura i loro numeri di cellulare”, afferma Graham Cluley, Senior Technology Consultant di Sophos. “Ora non ci resta che aspettare e vedere se e quali azioni intraprenderanno le autorità contro la Koobface gang”. Per maggiori informazioni è possibile consultare il sito http://nakedsecurity.sophos.com/koobface Con l’analisi dei media la tua rassegna stampa può dirti di più... Quanto si è parlato di te. E chi ne ha parlato Com’è percepita l’immagine della tua azienda Quanti lettori e ascoltatori sono stati raggiunti L’efficacia dei tuoi Key Message Qual è il valore economico della tua comunicazione Quanto lo spazio dedicato ai vertici aziendali ... e tante altre cose che puoi chiederci allo: 06-35.40.80.1 [email protected] www.datastampa.it data lab (gruppo Data Stampa)