17* GENOVA FILM FESTIVAL
Transcript
17* GENOVA FILM FESTIVAL
Segreteria e Archivio Genova Film Festival: Palazzo Ducale ‐ P.zza Matteotti 9 16121 ‐ Genova ‐ Italy tel.: +39 010 5573958 e‐mail: [email protected] URL: www.genovafilmfestival.org Organizzazione Associazione Culturale DAUNBAILÒ Via C.A.Tavella 10R ‐ 16136 ‐ Genova ‐ Italy cell.: +39 349 6222857 17* GENOVA FILM FESTIVAL (dedicato a Claudio G. Fava) Ripartirà il prossimo 30 Giugno e terminerà il 6 Luglio la diciassettesima edizione del GENOVA FILM FESTIVAL, l’evento cinematografico più importante della Liguria diventato nel corso degli anni un appuntamento imperdibile per tutti gli amanti del cinema. Anche quest’anno la sede sarà The Space Cinema nella straordinaria cornice del Porto Antico di Genova. Il GENOVA FILM FESTIVAL, organizzato dall’Associazione Culturale Daunbailò e diretto da Cristiano Palozzi e Antonella Sica dal 1998 a oggi è cresciuto e si è arricchito anno dopo anno diventando uno dei Festival più interessanti e apprezzati del nostro Paese. Il Festival è sostenuto da Comune di Genova, Regione Liguria, Ministero per i Beni e Attività Culturali, Camera di Commercio di Genova ed è realizzato con la collaborazione di The Space Cinema e grazie a Augustus Color, Cecchi Gori HV, E-motion, GenovaFilmService, Genova Liguria Film Commission, Genova Palazzo Ducale Fondazione per la Cultura, Gruppo Ligure Critici Cinematografici (S.N.C.C.I.), International Video 80, La Sarraz Pictures, Media One Entertainment, Mira Films, Strani Film, Surf Film, 01 Distribution. OMAGGIO A PIETRO GERMI Il 30 Giugno il Festival inaugurerà con un omaggio a Pietro Germi nel doppio anniversario dei cento anni dalla nascita e quaranta dalla morte del regista genovese. Ad aprire il Festival uno dei più noti film del regista: Il Ferroviere. L’omaggio, realizzato in collaborazione con la famiglia di Germi sarà presentato dal critico Oreste De Fornari che ricorderà la figura del regista insieme alla figlia, Marialinda Germi, a cui il regista dedicò il film, all’attore Edoardo Nevola, che ne Il Ferroviere interpreta Sandrino il figlio del macchinista, interpretato dallo stesso Germi, a Mirta Guarnaschelli, storica casting director del regista. OMAGGIO A CLAUDIO G. FAVA Un sentito omaggio sarà dedicato, insieme al Gruppo Ligure del Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani, al presidente onorario e amico del Festival Claudio G. Fava, scomparso lo scorso 20 Aprile, a cui il Festival di quest’anno è dedicato. Del critico genovese, che tanto ha dato al cinema e alla televisione nazionale, riportiamo, in fondo al comunicato, il ricordo di alcuni amici. Non mancherà il consueto Omaggio a Vittorio Gassman, negli ultimi 9 anni presentato proprio da Claudio G. Fava, nato in collaborazione con la famiglia dell’attore dall’anno successivo alla sua scomparsa e che negli anni ha coinvolto tanti amici e parenti del Mattatore come Mario Monicelli, Dino Risi, Krzysztof Zanussi, Paola Gassman e Ugo Pagliai. INGRANDIMENTI – ENRICO VANZINA Tra gli appuntamenti di questo 2014, Ingrandimenti, sezione curata dal critico e autore televisivo Oreste De Fornari, stringe l’obiettivo su Enrico Vanzina, sceneggiatore e produttore, con il fratello minore Carlo ha formato un'affiatata coppia di cineasti di grande versatilità ed efficienza produttiva che hanno firmato alcuni dei maggiori successi del cinema italiano dagli Anni Ottanta. ENRICO VANZINA (Roma, 1949) è uno sceneggiatore e produttore cinematografico italiano. È il primogenito del regista e sceneggiatore Steno (pseudonimo di Stefano Vanzina) e fratello del regista e produttore Carlo Vanzina. Lavora per alcuni anni come aiuto regista del padre Steno e nel 1976 inizia la carriera di sceneggiatore. Ha scritto 95 film lavorando con molti dei più famosi registi italiani: Dino Risi, Marco Risi, Alberto Lattuada, Steno, Mario Monicelli, Nanni Loy e tanti altri. Insieme al fratello Carlo, regista, ha realizzato alcuni dei più grandi successi degli anni ’80 ’90 e 2000. Tra i film più famosi che hanno inventato un genere e una schiera di attori: Sapore di mare (1983), Eccezziunale Veramente (1982), Vacanze di Natale (1983), Sotto il vestito niente (1985), I miei primi 40 anni (1987), Sognando la California (1992), A spasso nel tempo (1996), South Kensington (2001), Il pranzo della domenica (2003), La vita è una cosa meravigliosa (2010) e tanti altri. Ha lavorato con quasi tutti gli attori italiani, da Alberto Sordi, Renato Pozzetto, Gigi Proietti, Diego Abatantuono, Enrico Montesano, Paolo Villaggio, Monica Vitti, Virna Lisi, Laura Antonelli, Stefania Sandrelli, Gian Maria Volontè, Raoul Bova, Vincenzo Salemme, Enrico Brignano e alcuni tra i più grandi attori internazionali come Faye Dunaway, Carol Bouquet, Elliot Gould, Michel Serrault, Susannah York, Leslie Nielsen, Rupert Everett., Daryl Hannah, Matthew Modine, Billy Zane, Dean Jones. Da circa 25 anni anni è Produttore dei suoi film. Ha vinto infiniti premi tra i quali una Grolla D’oro, il Premio De Sica , il Premio Flaiano, il Nastro d’Argento, il Premio Charlot, il Premio America, il Telegatto. Ha inoltre prodotto molti programmi televisivi tra cui la fortunata serie I ragazzi della 3C premiata con due Telegatti. Nel 1987 ha vinto il Premio della Critica come Miglior Produttore Televisivo dell’anno con la serie Amori. Nel 1988 ha scritto e prodotto ANNI 50. Nel 1999 ha scritto e prodotto ANNI 60 e la fortunata serie Un ciclone in famiglia. Ha collaborato per 5 anni al “Corriere della Sera”. Da diciassette anni scrive sul “Il Messaggero” dove gli è stata affidata una rubrica settimanale di costume. CONCORSO NAZIONALE CORTOMETRAGGI Cuore della manifestazione è il Concorso Nazionale per Cortometraggi e Documentari, diventato nel corso degli anni un importante osservatorio sulle nuove tendenze del Cinema Italiano. Dopo i recenti successi internazionali del nostro Cinema c’è molto interesse verso il lavoro dei nuovi autori, che spesso muovono i loro primi passi con il cortometraggio. Il Festival genovese è sempre stato una vetrina interessante e un punto d’incontro da cui sono partiti alcuni dei più talentuosi giovani registi italiani. Anche quest’anno oltre 400 registi e autori da tutta Italia hanno partecipato alle selezioni, a conferma dell’importanza crescente che il festival ligure ha assunto nel corso del tempo. Dopo un lungo lavoro di selezione sono 20 i cortometraggi finalisti di questa edizione. A testimonianza della grande vitalità del cinema breve, sono sempre di più i professionisti già affermati che si cimentano con questo formato, da sempre spazio privilegiato per realizzare opere non condizionate dalle regole del mercato. Fra i registi in concorso ci sono volti noti del grande schermo per la prima volta dietro la macchina da presa come Stefano Accorsi (Io non ti conosco), Valentina Carnellutti (ReCuiem) e Lorenza Indovina (Un uccello molto serio) e, fra i protagonisti, attori come Stefano Accorsi, Elena Arvigo, Lydia Biondi, Chiara Caselli, Gianfelice Imparato, Anita Kravos, Agnese Nano, Vittoria Puccini, Rolando Ravello, Teresa Saponangelo, Tilda Swinton, Francesco Tricarico e tanti altri. Di grande impegno molti dei temi trattati: dal difficile incontro fra culture (Piume di Adriano Giotti, Gli Immacolati di Ronny Trocker) alle vite al limite in un’Italia in crisi profonda, economica e morale (Anna di Diego Scano e Luca Zambolin, A passo d’uomo di Giovanni Aloi (girato a Genova), La carna trist di Marisa Vallone, Ira funesta di Gianluca Viti, Messaggi da fuori di Alessio Pasqua, Non sono Nessuno di Francesco Segrè, Pororoca di Martina di Tommaso). Come nella migliore tradizione italiana non mancano le commedie, di grande originalità e umorismo (Death for a Unicorn di Francesca Reverdito e Riccardo Bernasconi, Ehi Muso Giallo di Pierluca Di Pasquale, Mathieu di Massimiliano Camaiti, Isacco di Federico Tocchella, Risorse astratte di Adriano Candiago, Un uccello molto serio di Lorenza Indovina). Tre gli autori liguri selezionati per il Concorso Nazionale. Si tratta di Raimondo Della Calce con l’animazione Vudu Dolls, Angelo Licata con Closer, Michele Lorefice con Apnea Notturna. La giuria ufficiale del Concorso Nazionale Cortometraggi del 17* GENOVA FILM FESTIVAL è composta dal direttore del Centro Nazionale del Cortometraggio Jacopo Chessa, dal regista e produttore Mirko Locatelli e dalla sceneggiatrice e produttrice Giuditta Tarantelli. CONCORSO NAZIONALE DOCUMENTARI Nel Concorso Nazionale Documentari i 9 titoli in gara spaziano attraverso temi ed ambientazioni differenti: dagli inquieti paesaggi della Groenlandia dove il suicidio è la prima causa di morte fra i giovani (Arctic spleen di Piergiorgio Casotti) al “turismo spirituale” che invase il Messico il 21 dicembre 2012, data di epocali cambiamenti profetizzata dai Maya (Un fin del mundo di Tiziana Poli), dal racconto della quotidiana sfida con la morte di una delle massime esperte europee di tanatoestetica (Inseguire il vento di Filippo Ticozzi) al disagio, alla sofferenza ma anche alla speranza, di donne affette da disturbi alimentari (Ciò che mi nutre mi distrugge - Quod me nutrit me destruit di Ilaria De Laurentiis, Raffaele Brunetti). Dalle storie fra realtà e occulto di anziane donne della Barbagia, nel cuore della Sardegna (L'uomo sulla luna di Giuliano Ricci) al breve e intenso ritratto di un vecchio anarchico (America di Alessandro Stevanon), dalle storie della Mostar di oggi a vent’anni dal sanguinoso conflitto dei Balcani (Quello che resta di Antonio Martino), al racconto della storia di The Limits to Growth la prima ricerca sulla sostenibilità e la decrescita (Ultima Chiamata di Enrico Cerasuolo) fino al senso di essere musicisti di classica nel nuovo millennio, attraverso il racconto umano e artistico di alcuni dei componenti dell’orchestra Mozart e di Claudio Abbado (L'Orchestra Claudio Abbado e i musicisti della Mozart di Francesco Merini, Helmut Failoni). La giuria ufficiale del Concorso Nazionale Documentari del 17* GENOVA FILM FESTIVAL è composta dai registi Gianluca e Massimiliano De Serio ( che Giovedì 3 Luglio alle ore 21 presenteranno il loro film Bakroman) e dal fotografo Alberto Terrile. Fra gli altri riconoscimenti a cui partecipano i cortometraggi e i documentari finalisti citiamo il Premio della Critica, assegnato dal Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani (in giuria:Claudio Bertieri, Massimo Lechi, Anna Parodi, Aldo Viganò e Barbara Zorzoli) e il Premio del Pubblico, attribuito mediante votazione popolare. E ancora il Premio per la Miglior Colonna Sonora e il Premio Daunbailò assegnato dall’Associazione organizzatrice del Festival. Sabato 5 Luglio alle ore 21 si svolgerà la cerimonia di premiazione dei concorsi. Il premio per il Miglior Cortometraggio e il Miglior Documentario consistono in 1500 Euro in servizi presso Augustus Color di Roma e di 2000 euro in servizi presso l’azienda genovese E-Motion. Il vincitore del Premio Daunbailò avrà la possibilità di usufruire per due giorni della sala di posa e delle strutture del Cineporto della Genova Liguria Film Commission. Il Premio del Pubblico consiste nell’assegnazione di una Vip pass The Space valida per un anno di cinema gratis, sia per l’autore del film vincitore che per uno spettatore estratto a sorte fra tutti coloro che avranno votato. Il Premio è offerto da The Space Cinema Dopo la premiazione verrà proiettato il film I Corpi Estranei di Mirko Locatelli, alla presenza del regista e della sceneggiatrice Giuditta Tarantelli. Il film, in concorso all’ultima edizione del Festival di Roma, ha come ispirato protagonista l’attore Filippo Timi che per questa interpretazione ha vinto Prix Jean Carmet (Premio per il Miglior attore) al Festival Premiers Plans d'Angers in Francia. OBIETTIVO LIGURIA Infine segnaliamo la sezione competitiva Obiettivo Liguria dedicata agli autori liguri, che si è ritagliata uno spazio interessante diventando un vero e proprio vivaio di talenti locali. La giuria di Obiettivo Liguria è composta quest’anno dal regista e attore Fabrizio Lo Presti, dal regista Adel Oberto e dal saggista e docente Saverio Zumbo. Il Premio Obiettivo Liguria per la miglior opera consiste nell'utilizzo gratuito di attrezzature illuminotecniche e di ripresa (luci, carrello, crane, blue screen...) della società GenovaFilmService per la produzione di una nuova opera. Anche i selezionati di Obiettivo Liguria concorreranno al Premio del Pubblico assegnato mediante votazione popolare GENOVA PER NOI E come sempre uno spazio importante sarà riservato alle eccellenze del territorio. Genova e il Genova Film Festival festeggeranno Pivio e Aldo De Scalzi che recentemente hanno ricevuto il David di Donatello 2014 come migliori musicisti e il Globo d’Oro assegnato dai giornalisti della stampa estera accreditata in Italia. Mercoledì 2 Luglio alle ore 21.00 il pubblico potrà incontrare i due compositori genovesi e ascoltare insieme a loro la colonna sonora di Song’e Napule che sta ottenendo tanti riconoscimenti. Fra le iniziative dedicate ai giovani talenti, Sabato 5 Luglio alle ore 17.30 la presentazione della puntata pilota di Giustizia privata di una suora per bene, una nuova web serie tutta genovese scritta, prodotta e diretta da O’Family in collaborazione con il gruppo livornese i Licaoni. In occasione della presentazione, I Licaoni, Youtuber dell’anno 2012, metteranno online la puntata raccontando al pubblico il rapporto fra la rete e i nuovi contenuti di intrattenimento. WORKSHOP Domenica 6 Luglio alle ore 17 si svolgerà il workshop “Riprese in luoghi complessi e remoti - riprendere vivendo l’azione e l’ambente. Tranche de vie di un documentarista” Un pomeriggio con il d.o.p. Luca Massa, operatore e direttore della fotografia dal 1990, specializzato in riprese e reportage in ambienti complessi e remoti, operatore subacqueo e di teste remotate, con una vasta esperienza e conoscenza delle apparecchiature illuminotecniche e da ripresa di ultimissima generazione. Luca ci racconterà e proietterà alcune sequenze di suoi lavori in grotte del centro e sud America, in ghiacciai della Patagonia, lungo il Rio delle Amazzoni e corsi d’acqua nostrani. Trasferimenti, riprese e trasporti con i mezzi più disparati ed improbabili. Eterne camminate e settimane di vita in tenda e ricoveri di fortuna. Caldo e freddo, acqua e neve. Ci spiegherà come si è preparato ed ha affrontato i problemi logistici, tecnici e di stress psicofisico tipici di questa tipologia di lavori. L’importanza di essere autonomi in un ambiente complesso per non perdere la concentrazione dal difficile ruolo di narrare e documentare al meglio. E non mancheranno incontri, presentazioni, ospiti e molte altre sorprese come nella migliore tradizione del Festival ligure. Per una settimana da vivere intensamente davanti al grande schermo. Segreteria e Archivio Genova Film Festival: Palazzo Ducale - P.zza Matteotti 9 16121 - Genova - Italy tel.: +39 010 5573958 e-mail: [email protected] URL: www.genovafilmfestival.org Informazioni per il pubblico: Segreteria Genova Film Festival: tel. 010 5573958 (dal lunedì al venerdì, 10.00-12.00 / 14.00-18.00) oppure scrivere a: [email protected] IN RICORDO DI CLAUDIO G. FAVA ”E’ difficile accettare di non sentire più la sua voce, di non essere più divertito dalla sua ironia, di lasciarsi incantare ancora dalla sua intelligenza, di essere fortunato per il privilegio della sua sincera amicizia. Claudio G. era un maestro, un curioso irredento della vita alimentata dal cinema e dai libri. Cultura e gentilezza, ma soprattutto l’unicità di essere Claudio G.” Natalino Buzzone ” Abbiamo da ricordare quest’anno due persone speciali, Claudio G. Fava e Pietro Germi : uno se ne è andato da pochi mesi, l’altro da quarant’anni (era nato un secolo fa). Una cosa avevano in comune, oltre alla città di nascita e al fatto di occuparsi di cinema, che erano due uomini all’antica e sembravano rimpiangere un’Italia più seria, legata a codici morali ottocenteschi, a immagine dei film militari di John Ford che entrambi amavano tanto.” Oreste De Fornari ”Claudio G. ha presentato, quando il direttore ero io, tutte le serate finali di TorinoFilmFestival. Sono state le serate più belle, più ricche, più eleganti. Ogni volta che vedo dei disgraziati presentare premi cinematografici coprendosi di ridicolo per arroganza o per insipienza, penso sempre a Claudio e a quanto era bravo. Lui parlava con naturalezza e calibrava il suo umorismo con eleganza e intelligenza. Non aveva bisogno di testi, il testo era la sua cultura. Begli anni, e anche un bell'insegnamento, del quale bisognerebbe che gli amici del David tenessero conto, in futuro.” Steve Della Casa “Alla macchina da scrivere prima e al microfono poi, la sua parola si è trasformata in una sorta di “verbo” grazie a quell’impareggiabile tono – tra l’ironico e l’erudito – che si impreziosiva ulteriormente nei rapporti personali: quelli che non si possono riferire perché se ne è un po’ gelosamente depositari e più ancora perché sarebbe impossibile dirne con parole e tono al suo livello. “ Massimo Marchelli “Consiglierei agli organizzatori di aprire la commemorazione di Claudio G. proiettando il suo cameo in Ladri di saponette (1989) di Maurizio Nichetti. Questa sua autoparodia di venticinque anni fa, esilarante e slapstick - manca solo una tarte à la crème - è un funerale a trent’anni di cinema in tivù, l’attività che aveva reso Fava unico, popolarissimo, amatissimo. I film del lunedì di RaiUno di CGF furono l’orgoglio del cinema «ciclato»: prime visioni, inediti assoluti (la RKO), vecchi divi ancora padroni del cuore della gente (Gabin, Cooper, Mitchum...), addirittura sceneggiatori come Age & Scarpelli... Prima c’erano state rassegne monumentali e ciambellane, anche 14 Sordi a cura di GLR. Ma persino su Albertone nessuno non romano seppe spargere il sorriso e l’arguzia del Nostro, che ci fece un magnifico Gremese in cui censurò le finte confidenze esclusive che Sordi gli aveva fatto in un orecchio: «Ma se Wojtyla dice “Viva la Matonna”, non è una bestemmia?». Dopo Fava i cicli saranno solo ri-cicli impaginati dal computer aziendale. Godimenti di ultimi e penultimi passaggi in scadenze sempre più rapide. L’eleganza sua non stava solo nella raffinatezza del lessico, nell’eleganza del papillon, nella postura simenoniana garbo o look - ma cominciava nella dizione e nella pronuncia. Dato che l’imitazione di Gianni Agnelli o di Diego Maradona, i suoi cavalli di battaglia, era fuori luogo sulla rete ammiraglia. La Rai avrebbe dovuto far tenere a Claudio dei corsi di scansione, come fece il partito comunista all’epoca delle prime Tribune Elettorali. Non ci sarà più nessuno come lui a farci udire la H di John Frankenheimer. Fava dovette a tal punto sentirsi di essere/essere stato la Rai, che non se la sentì di andare a lavorare per Berlusconi, il quale gli fece un’offerta molto pingue in un incontro ad Arcore che Claudio ha raccontato a pochissimi. Era stato lui a fronteggiare la contro-programmazione delle tivù private negli anni ’80. Lui, sulla tolda (o a cassetta della diligenza, o in galleria) della prima rete della tivù di Stato che cominciava allora ad andare in pezzi: la RaiDue di Pio De Berti Gambini, un uomo insicuro che lo costringeva a programmare sprogrammare riprogrammare, fino alla chiusura del Radiocorriere. CGF sentiva a tal punto il peso e la gloria del suo palinsesto che anche dopo gli toccò di provar pietà per l’abbandono e la derelizione di alcuni ex cani sciolti di viale Mazzini, quorum ego. Gli dispiaceva che nessuno mi aiutasse a finire la mia storia del cinema italiano raccontata da Andreotti. Dal suo blog lanciava degli appelli. Al telefono mi tirava sempre le orecchie: «Tatti, dovevi dire “Oscar per il miglior film in lingua straniera...”». La penultima telefonata fu a proposito del comune amico Luciano Vincenzoni, che certo aveva rosicato all’epoca del ciclo su Age&Scarpelli. L’ultima telefonata, la signora Elena temporeggiò per un minuto: «Ora glielo passo: Claudio sta finendo di farsi la barba...». Qualche frequentatore mattutino di casa sua lo ricorda anche con la retina dei capelli, quella con cui Peppino inscenò certi cognati. Lo voglio ricordare così, impeccabile e fresco di rasatura, come se davvero andasse a presentare un film di Melville anche senza Nichetti. Melville, la Francia, l’America. Claudio aveva amato così tanto la Francia che mi confessò che il 10 giugno 1940, quando il Duce annunziò di aver inviato la dichiarazione di guerra all’ambasciatore di Parigi, si chiuse nella sua cameretta di bimbo di 11 anni e pianse.” Tatti Sanguineti, Milano, 22.06.2014