30 giugno 6 luglio 2014

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30 giugno 6 luglio 2014
17* GENOVA
30 GIUGNO
FILM 6 LUGLIO 2014
FESTIVAL
17* GENOVA
30 GIUGNO
FILM 6 LUGLIO 2014
FESTIVAL
DIREZIONE ARTISTICA E
ORGANIZZATIVA
Cristiano Palozzi
Antonella Sica
ASSISTENTE ALLA DIREZIONE
Caterina Nascimbene
SEGRETERIA ORGANIZZATIVA
Associazione Culturale Daunbailò
con la collaborazione di
Thierry Bousseau
RESPONSABILE TECNICO
Raffaello Cantatore
ASSISTENTI DI SALA
Marika Cirillo
Valeria Deplano
Alessandra Gatti
Ketlin Maffessoni
Vanessa Sarti laia
UFFICIO STAMPA
Bonsai Film - Genova
con la collaborazione di
Davide Bressanin
COMUNICAZIONE
Bonsai Film – Genova
collaborazione alla redazione
del catalogo
Alessandra Gatti
FOTOGRAFO UFFICIALE
Stefania Bianucci
PROGETTO GRAFICO
Matteo G. Palmieri
SITO INTERNET
Nunzio Gaeta (Cybear)
Si ringrazia per la collaborazione
tecnica:
Luca Mattighello
Fausto Chierchini
Eugenia Oczoli
Edvin Xifaj
2 - GENOVA FILM FESTIVAL 2014
Dedicato a Claudio G. Fava
IL GENOVA FILM FESTIVAL RINGRAZIA
(in ordine alfabetico)
Angelo Berlangieri
Nicola Borrelli
Paolo Odone
Carla Sibilla
Daniele Biello
Egidio Camponizzi
Maurizio Caviglia
Daniele D’Agostino
Marina D’Andrea
Anna Galleano
Elena Manara
Milena Palattella
Carla Turinetto
Claudio Bertieri
Natalino Bruzzone
Jacopo Chessa
Oreste De Fornari
Steve Della Casa
Aldo De Scalzi
Gianluca De Serio
Massimiliano De Serio
Maria Linda Germi
Martina Germi
Mirta Guarnaschelli
Massimo Lechi
Mirko Locatelli
Fabrizio Lo Presti
Massimo Marchelli
Edoardo Nevola
Adel Oberto
Anna Parodi
Pivio
Tatti Sanguineti
Giuditta Tarantelli
Alberto Terrile
Enrico Vanzina
Renato Venturelli
Aldo Viganò
Barbara Zorzoli
Saverio Zumbo
Michele Blonna
Luigi Cuciniello
Andrea De Candido
Alessandro Fracassi
Monica Giannotti
Maurizio Iacoella
Luca Massa
Jacopo Sgroi
Massimo Vigliar
Matteo Zingirian
4 - GENOVA FILM FESTIVAL 2014
E inoltre:
Genovafilmservice
Genova Palazzo Ducale
Fondazione per la Cultura
Sindacato Nazionale Critici
Cinematografici Italiani
Cecchi Gori HV
International Video 80
Media One Entertainment
Mira Films
Strani Film
Surf Film
01 Distribution
IL GENOVA FILM FESTIVAL È UN ASSOCIATO AFIC
(ASSOCIAZIONE FESTIVAL ITALIANI DI CINEMA)
Nel complesso del sistema audiovisivo italiano, i festival
rappresentano un soggetto fondamentale per la promozione,
la conoscenza e la diffusione della cultura cinematografica
e audiovisiva, con un’attenzione particolare alle opere
normalmente poco rappresentate nei circuiti commerciali
come ad esempio il documentario, il film di ricerca, il
cortometraggio. E devono diventare un sistema coordinato
e riconosciuto dalle istituzioni pubbliche, dagli spettatori e
dagli sponsor.
Per questo motivo e per un concreto spirito di servizio è nata
nel novembre 2004 l’Associazione Festival Italiani di Cinema
(Afic). Gli associati fanno riferimento ai principi di mutualità
e solidarietà che già hanno ispirato in Europa l’attività della
Coordination Européenne des Festival. Inoltre, accettando il
regolamento, si impegnano a seguire una serie di indicazioni
deontologiche tese a salvaguardare e rafforzare il loro ruolo.
L’Afic nell’intento di promuovere il sistema festival nel suo
insieme, rappresenta già oggi più di trentasei manifestazioni
cinematografiche e audiovisive italiane ed è concepita come
strumento di coordinamento e reciproca informazione.
Aderiscono all’Afic le manifestazioni culturali nel
campo dell’audiovisivo caratterizzate dalle finalità di
ricerca, originalità, promozione dei talenti e delle opere
cinematografiche nazionali ed internazionali.
L’Afic si impegna a tutelare e promuovere, presso tutte le sedi
istituzionali, l’obiettivo primario dei festival associati.
Il Genova Film Festival fa parte della rete
GENOVA FILM FESTIVAL 2014 - 5
GENOVA E IL
GENOVA FILM FESTIVAL
FESTEGGIANO
PIVIO E ALDO DE SCALZI
Vincitori del David di Donatello 2014 per il miglior musicista
e del Globo d’Oro per la miglior musica di Song’e’Napule
INDICE
11
29
36
40
CONCORSO NAZIONALE
CONCORSO REGIONALE
Obiettivo Liguria
Omaggio a
Pietro Germi
INGRANDIMENTI
Cortometraggi e
Documentari
44
48
GENOVA PER NOI
PROPOSTE
Enrico Vanzina
Omaggio a Claudio G. Fava
Proposte
GENOVA FILM FESTIVAL 2014 - 7
GIURIA UFFICIALE FICTION
Concorso Nazionale
JACOPO CHESSA
Nato a Torino nel 1973, ha dedicato molti anni alla ricerca
nel campo della storia del cinema, in particolare sugli anni
Cinquanta e Sessanta nel cinema francese; ha pubblicato
due libri e diversi articoli, insegnato all’Université de Paris III
– Sorbonne nouvelle e collaborato con l’Archivio Nazionale
Cinematografico della Resistenza. Nel 2010 ha fondato, con
Andrea Spinelli, la casa di produzione Prime Bande, a Torino.
Nel 2011 ha diretto L’accordo, documentario sull’ultima lotta
operaia nello stabilimento di Fiat Mirafiori e
prodotto Torino Hardcore, sulla scena punk italiana degli anni Novanta. Dall’inizio del 2014 è
direttore di Aiace Nazionale e del Centro Nazionale del Cortometraggio, cineteca e agenzia di promozione dei corti italiani.
MIRKO LOCATELLI
Regista e produttore, nel 2002 fonda con la sceneggiatrice Giuditta Tarantelli la casa di produzione
cinematografica Officina Film, con la quale firma la
regia di documentari sul mondo degli adolescenti:
nel 2006 Crisalidi si aggiudica il Premio Miglior
Documentario al Genova Film Festival. Nel 2008 la
sua opera prima, Il primo giorno d’inverno, scritta a quattro mani con Giuditta Tarantelli, viene presentata in
concorso nella sezione Orizzonti della 65ª Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia.
Nel 2009 distribuisce Il primo giorno d’inverno nelle sale italiane, da questa esperienza sceglie di affiancare all’attività di
produttore quella di distributore indipendente. Nel 2013 è cofondatore, con altri giovani imprenditori, della Strani Film, casa
di produzione e distribuzione cinematografica, con la quale
nello stesso anno dirige il suo secondo lungometraggio, I corpi estranei, presentato in concorso all’8° Festival Internazionale del Film di Roma. Attualmente impegnato nello sviluppo del
suo terzo lungometraggio, si dedica alla scoperta e al supporto
di nuovi autori, soprattutto di opere prime e seconde.
GIUDITTA TARANTELLI
Sceneggiatrice e produttrice, nel 2002 fonda con il regista
Mirko Locatelli la casa di produzione cinematografica Officina
Film, con la quale scrive e produce documentari. Nel 2008 Il
primo giorno d’inverno, scritto a quattro mani con Mirko Locatelli, viene presentato in concorso nella sezione Orizzonti della
65ª Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia e
in numerosi Festival internazionali. Nel 2012, dopo l’esperienza distributiva de Il primo giorno d’inverno, produce e distribuisce Effetto Thioro, il documentario dell’esordiente Alessandro Penta, presentato in anteprima mondiale al 53° Festival
8 - GENOVA FILM FESTIVAL 2014
dei Popoli. Nel 2013 è cofondatrice della
Strani Film, con Mirko Locatelli scrive il secondo lungometraggio del regista, I corpi estranei, presentato in concorso all’8°
Festival Internazionale del Film di Roma.
Con I corpi estranei ottiene la candidatura
nella cinquina dei Globi d’oro per la Miglior sceneggiatura. Attualmente impegnata nello
sviluppo della sceneggiatura del terzo lungometraggio.
GIURIA UFFICIALE DOCUMENTARI
Concorso Nazionale
GIANLUCA E MASSIMILIANO DE SERIO
ALBERTO TERRILE
Torino, 1978. Gemelli, lavorano insieme dal 1999. Negli anni
hanno prodotto vari film brevi e documentari che hanno partecipato ai più importanti festival di cinema nazionali e internazionali, aggiudicandosi numerosi premi.
Hanno esordito nel lungometraggio per il cinema
con Sette opere di misericordia nel 2011, presentato in anteprima nel concorso internazionale del
Festival del Film Locarno.
Protagonisti dei lavori dei De Serio sono identità
sradicate, alle prese con una continua ridefinizione di sé, o identità collettive, inedite e interstiziali,
in un percorso ibrido tra messa in scena, memoria e
performance, dove il lavoro filmico diventa luogo di
scambio e strumento per emergere dall’invisibilità. Tra i film e i documentari realizzati: Sette opere di misericordia, Bakroman, L’Esame di Xhodi, Zakaria, Mio fratello
Yang, Maria Jesus, Il giorno del santo. Tra le installazioni: Looking for Luminita, Stanze, Bakroman, No fire
zone, Dialoghi del Lys Love, Leo, Come l’acciaio, Sestetto, Tanatologia, 14 maggio 1958, Shade, Gru, variazione per
coro di sei gru e altoparlante, Neverending Maria Jesus, Lezioni di arabo.
Gianluca e Massimiliano insegnano presso la NABA e la Scuola
Holden. Hanno fondato dal 2012 Il Piccolo Cinema, Società di
mutuo soccorso cinematografico. Genova, 1961. Fotografo creativo. Attivo nel campo editoriale, dello spettacolo (teatro, danza, cinema, musica) e pubblicitario. È specializzato
nella ritrattistica d’autore (primo premio nazionale nel 1989 e due volte standard di eccellenza al Kodak European Gold Award nel 1994 e
nel 1996). È considerato uno degli autori più
interessanti e schivi della scena italiana. Ha esposto a Milano,
Roma, Carrara, Berlino, Parigi, Avignone, Chicago, Montreal e
Toronto. Collaboratore per editoria cartacea e musicale ( Einaudi, Zanichelli, Mondadori, Sugar). Cura l’immagine di coreografi
musicisti e produttori tra cui Larrio Ekson, Corrado Rustici, Dee
Dee Bridgwater. Conosciuto in Italia e all’estero per il suo work
in progress sul tema dell’Angelo nella contemporaneità, promosso nel 1995 a Berlino dal regista Wim Wenders, è poi approdato con una versione ampliata e riveduta di questo progetto
presso Il Museo del Petit Palais di Avignone che ha prodotto e
curato nell’estate 1998 la sua personale Sous le Signe de L’Ange. È stato il primo artista italiano in occasione della mostra
internazionale Disegnare il Marmo (Carrara, 2005) a stampare
su marmo alleggerito una sua opera di grande formato.
Ha firmato la campagna Lasciti Telethon del 2006, vincitrice
della freccia d’argento.
Da anni si occupa anche di didattica legata alla fotografia. Ha
fondato l’associazione Percorsi Magici di cui è direttore artistico. È autore dei libri fotografici: Sous le signe de l’Ange (edizioni Petit Palais, 1998), Poeti Immaginati (La Lontra edizioni,
2008), Nel Segno dell’Angelo (1991/2008 - edizione a tiratura
limitata per l’antologica nell’ambito del Festival Internazionale
della Scienza, Genova 2008), Sous le Signe de L’Ange (J. Flament edizioni, 1993/2002).
GENOVA FILM FESTIVAL 2014 - 9
GIURIA PREMIO DELLA CRITICA (S.N.C.C.I.)
Concorso Nazionale
MASSIMO LECHI
ANNA PARODI
Direttore dell’International
SportFilmFestival di Palermo (1988/2003) e della
Mostra Internazionale
FilmVideo (1990/2002),
nell’attività critico-saggistica ha privilegiato un
cinema di nicchia: corti e documentari,
film sportivi, di animazione, dell’industria. Ha fatto parte di giurie nazionali
e internazionali, pubblicato una ventina di volumi di argomento cinematografico, ideato mostre espositive,
curato rassegne e personali d’autore.
Collaboratore di riviste ed enciclopedie, interessato in particolare al rapporto cinema/comics, collabora tuttora
a Filmcronache e CinemaSessanta.
Vive e lavora a Genova, dove si è laureato presso la Facoltà di Lettere e Filosofia. Nell’ambito dell’audio-visivo è stato
aiuto-regista e autore di cortometraggi,
mentre come critico cinematografico collabora con Film D.O.C., Il Ragazzo Selvaggio e Sushiettibili.it, e svolge regolare attività di conferenziere all’interno
di rassegne e progetti culturali dedicati
alla storia del cinema. Si occupa
inoltre di teatro, e in
particolare di drammaturgia
italiana
contemporanea (un
suo saggio sull’argomento è attualmente in corso di
pubblicazione).
Nata a Genova nel 1967, è
giornalista
professionista
dal 1998. È stata fino al
2007 redattrice del Corriere
Mercantile e della Gazzetta
del lunedì nel settore Spettacoli. È stata tra i fondatori della rivista La Magnifica Ossessione edita dal
Centro Universitario Cinematografico (CUC). Ha organizzato
rassegne cinematografiche e iniziative
culturali con il CUC e il Cineforum Genovese. Laureata in Lettere, con la sua
tesi su Giorgio Scerbanenco e il giallo
italiano ha vinto il premio come miglior
saggio di letteratura contemporanea al
concorso della Fondazione Arcangela
Todaro-Faranda nel 2000 a Bologna. Nel
2006 ha pubblicato il romanzo rosa Un
bacio al Porto Antico.
ALDO VIGANÒ
BARBARA ZORZOLI
Insegnante di Storia e Filosofia in Licei genovesi, sino al
1993. Dal 1974 al 1995, critico cinematografico e teatrale de Il secolo XIX. Dal 1983
al 1996, docente di Cinema
e Comunicazione di Massa,
presso la Scuola di Comunicazione Visiva IPOD di
Genova. Docente di Storia
del Cinema per i corsi di Professione Regia organizzati da Kinoglaz.
Dal 1998, consigliere culturale del Teatro
Stabile di Genova, di cui dirige il giornale Palcoscenico & Foyer, cura la collana
editoriale ed è responsabile delle attività culturali. Tiene conferenze e svolge
seminari sul linguaggio cinematografico
alle Università di Genova e di Bologna.
Collabora con alcune riviste specializzate ed è autore, tra l’altro, di pubblicazioni sul Western, sulla Commedia all’italiana e sul cinema Storico. Ha scritto
libri su Dino Risi, Federico Fellini, Pietro
Germi, Salvo Randone, Claude Chabrol.
Giornalista e critico cinematografico,
vive ‘in aria’ tra Genova (sua città natale)
e Londra, dove intervista attori e registi,
partecipa alle anteprime e visita i set cinematografici. Scrive per Vogue Italia,
Vanity Fair, Film D.O.C., Italian Journal
di New York e colonnesonore.net; per
queste testate è anche corrispondente
dai festival cinematografici internazionali. È ospite fisso del programma radiofonico di Radio Aldebaran Ciak si cinema extralarge e ha collaborato
con Rai Radio 2. Nel 2007 ha
curato i booklet della raccolta
DVD Fred Astaire Collection
(Edizioni Master).
CLAUDIO BERTIERI
10 - GENOVA FILM FESTIVAL 2014
CONCORSO NAZIONALE
CORTOMETRAGGI E
DOCUMENTARI
SEZIONI COMPETITIVE
OMAGGIO A PIETRO GERMI
INGRANDIMENTI
Concorso Nazionale Cortometraggi / Concorso Nazionale Documentari / Obiettivo Liguria
GENOVA PER NOI
PROPOSTE
ANNA
Diego Scano, Luca Zambolin (16’, fiction, 2013)
LA TRAMA
SOGGETTO E SCENEGGIATURA
Diego Scano, Luca Zambolin
FOTOGRAFIA
Daria D’Antonio
SUONO
Alberto Cagol
SCENOGRAFIA
Nadia Pillon
MONTAGGIO
Davide Vizzini
MUSICA
Michele Menini
INTERPRETI
Silvio Comis, Stefania Felicioli, Lucia Mascino,
Margherita Piccin, Marian Stan
PRODUZIONE
Lucia Candelpergher
Anna lavora come inserviente in un albergo di una piccola località termale.
Ha evidenti problemi a relazionarsi con
le persone e da molti anni sembra che la
convinzione della solitudine abbia prevalso nella sua personalità, chiudendosi
sempre più in un mondo impenetrabile
ma equilibrato. Questa stabilità viene
interrotta da un cambio di mansione che
costringe Anna a rapportarsi con persone sconosciute, trovandosi a stretto
contatto con un uomo che la colpisce
emotivamente.
APNEA NOTTURNA
Dennis Cabella, Marcello Ercole (2013, 12’, fiction)
SOGGETTO
Michele Lorefice
SCENEGGIATURA, FOTOGRAFIA,
SUONO, SCENOGRAFIA, MONTAGGIO
E MUSICA
Dennis Cabella, Marcello Ercole
INTERPRETI
Gabriele Lupo, Letizia Perroni, Christian
Lansante
PRODUZIONE
Michele Lorefice
12 - GENOVA FILM FESTIVAL 2014
LA TRAMA
In una Genova vuota e asettica, il protagonista si ritrova a lottare con i propri incubi che si mischiano alla realtà alienante di tutti i giorni. Il viaggio dell’uomo è
il pretesto per descrivere il disagio interiore presente in ogni individuo, dovuto
all’incapacità di trovare un senso reale,
poggiato su solide fondamenta, all’esistenza umana. E così il protagonista si
trova a viaggiare su una metropolitana
apparentemente vuota che, all’improvviso, si scopre essere popolata.
L’AUTORE
Diego Scano (Caracas,
1988) e Luca Zambolin
(Padova, 1988) collaborano da diversi anni nella
realizzazione di cortometraggi e video. Nel settembre 2010 realizzano
il cortometraggio Neve.
Nel maggio 2011 lavorano come aiuto regia nei
cortometraggi L’intruso
di Filippo Meneghetti e Undici dello stesso
Meneghetti e Piero Tommaselli. Nel 2012 hanno collaborato alla pre-produzione del film
Piccola Patria di Alessandro
Rossetto e nella produzione
del nuovo film di Andrea Segre. Anna è il loro secondo
cortometraggio.
SEZIONI COMPETITIVE
OMAGGIO A PIETRO GERMI
INGRANDIMENTI
Concorso Nazionale Cortometraggi / Concorso Nazionale Documentari / Obiettivo Liguria
GENOVA PER NOI
PROPOSTE
LA CARNA TRIST.
Marisa Vallone (2013, 20’, fiction)
LA TRAMA
Puglia, estate 1956. Lucia è riuscita finalmente a convincere suo padre: il signor
Michele, fervente comunista locale sul
letto di morte, ha deciso di confessarsi.
In una campagna arcaica e riarsa dal sole
si consuma così il viaggio che la porterà
sempre più lontano dalle sue certezze e,
soprattutto, dal padre morente.
SOGGETTO E SCENEGGIATURA
Marisa Vallone, Federico Gnesini
FOTOGRAFIA
Fabio Paolucci
SUONO
Vincenzo Santo, Matteo Pagliarosi
MONTAGGIO
Marcello Saurino
SCENOGRAFIA
Bianca Pezzati, Santina Cardile
MUSICA
Mariano Paternoster
INTERPRETI
Stella Cassano, Franco Ferrante, Pinuccio
Sinisi, Tiziana Schiavarelli
PRODUZIONE
Centro Sperimentale di Cinematografia
Production e Rai Cinema con il supporto di
Apulia Film Commission
L’AUTORE
Marisa Vallone, Bari, 1986.
Inizia il suo percorso come
visual artist, art director e
multimedia designer partecipando con progetti di
videoarte e installazioni a
esposizioni, festival internazionali e collettivi artistici. Dopo l’Accademia
di Belle Arti si avvicina
al mondo del cinema e
frequenta il corso di Regia presso il Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma. La carna
trist. è il suo film di diploma.
CLOSER
Angelo Licata (2013, 19’, fiction)
LA TRAMA
Qualcosa di terribile sta per accadere
alla Terra, ma Luke e Sara ne sono ignari
e sperano solo di godersi un solitario e
passionale weekend campeggiando nel
bosco. Due misteriosi visitatori da altri
mondi sconvolgeranno i loro piani e cambieranno per sempre il loro destino.
SOGGETTO
Angelo Licata
SCENEGGIATURA
Angelo Licata, Roberto Pretti, Andrea
Languasco
FOTOGRAFIA
Diego Casciola
SUONO
Alexander Cimini
MONTAGGIO
Angelo Licata, Fabrizio Rizzolo
SCENOGRAFIA
Samantha Ternelli
MUSICA
Alexander Cimini
INTERPRETI
Vincenzo Alfieri, Elena Cucci, Francesca
Gandolfo, Fabrizio Fenner
PRODUZIONE E DISTRIBUZIONE
Angelo Giampietro
L’AUTORE
Angelo Licata, Torino,
1972. Nel 1999 ha creato
guerrestellari.net, un sito
dedicato a Star Wars che
è diventato il centro italiano dei fan della saga
di Lucas. Nel 2005 ha iniziato a progettare un film
insieme a Davide Bigazzi
che è poi uscito nel 2007
con il titolo Dark Resurrection vol.1. Ha collaborato in qualità di
supervisore effetti visivi e regista di seconda
unità per il film Maschi contro femmine (2010)
e come realizzatore dello storyboard per il film
Ex (2009), entrambi diretti da di Fausto Brizzi.
Dark Resurrection vol. 1 (2007), Dark Resurrection vol. 0 (2011).
GENOVA FILM FESTIVAL 2014 - 13
SEZIONI COMPETITIVE
OMAGGIO A PIETRO GERMI
INGRANDIMENTI
Concorso Nazionale Cortometraggi / Concorso Nazionale Documentari / Obiettivo Liguria
GENOVA PER NOI
PROPOSTE
DEATH FOR A UNICORN
Francesca Reverdito, Riccardo Bernasconi (2013, 15’, fiction)
LA TRAMA
Il piccolo Billy vive tormentato dalla mostruosa zia, che ogni giorno lo trascina
al cimitero obbligandolo a ripulire la lapide del defunto zio. Al cimitero Billy ha
modo di incontrare Myrtle , una bambina
fantasma sospesa tra il mondo dei vivi e
quello dei morti.
SOGGETTO E SCENEGGIATURA
Francesca Reverdito
FOTOGRAFIA
Giacomo Frittelli
SUONO
Marco Monti
MONTAGGIO
Riccardo Bernasconi
SCENOGRAFIA
Francesca Reverdito
MUSICA
Marco Monti, Kerry Muzzey, Sarah Schachner
INTERPRETI
Tilda Swinton (voce narrante), Luis Molteni,
Emma Fossani, Lorenzoluca Gronchi
PRODUZIONE
Riccardo Bernasconi
L’AUTORE
Francesca Reverdito, Ravenna, 1973. Dopo aver
girato il mondo, si stabilisce a Milano e si laurea in
Letteratura e in seguito si
specializza in Marketing.
Nel 1998 si sposta a Parigi, dove comincia la
formazione artistica. Al
suo attivo ha sedici lungometraggi per il cinema
in qualità di makeup artist. Da cinque anni si
occupa di scenografia e art direction.
Riccardo Bernasconi, Sorengo (Svizzera),
1984. Nel 2008 ottiene il Bachelor of Arts in
Media Design presso NABA (Milano) e nel 2010, a Zurigo, il Master
of Arts in Film (Regia e Sceneggiatura) presso ZHdK. Allievo di Paolo Sorrentino e Markus Imboden,
ha lavorato anche con il regista
Luca Guadagnino e l’attrice Tilda Swinton, in qualità di assistente alla regia e regista.
EHI MUSO GIALLO
Pierluca Di Pasquale (2013, 15’, fiction)
LA TRAMA
Un ragazzo si risveglia nella cucina buia
di un ristorante. È ferito, è stato picchiato
e legato ad una sedia. Inoltre ha le braccia affogate in un secchio pieno di ghiaccio e sangue. Le premesse per lui non
sembrano buone ad occhio e croce. Di
fronte a lui una donna di origini asiatiche
gli infligge una lezione non solo morale.
SOGGETTO
Leonardo Giordano
SCENEGGIATURA
Leonardo Giordano, Pierluca Di Pasquale
FOTOGRAFIA
Davide Manca
SUONO
Damiano Cesarini, Paolo Testa
MONTAGGIO
Gianluca Scarpa
SCENOGRAFIA
Noemi Marchica
MUSICA
Fabio Antonelli
INTERPRETI
Jun Ichikawa, Gabriele Mainetti, Michael
Schermi
PRODUZIONE
Alessandro Amato, Pierluca Di Pasquale
DISTRIBUZIONE
I Film Good
14 - GENOVA FILM FESTIVAL 2014
L’AUTORE
Pierluca Di Pasquale, Frascati, 1976. Nel 2004 è
assistente alla regia con
Pupi Avati in Ma quando
arrivano le ragazze? e con
Gabriele Salvatores in Quo
Vadis, baby?. Nel 2009 ha diretto Mr 7
Minutes a cui sono seguiti
Vendetta, Inc. e Stanza 88
l’anno successivo. Successivamente ha visto la luce il cortometraggio Zinì e Amì (2012) mentre nel 2013 è stato
co-sceneggiatore del lungometraggio Romance
in Rome.
SEZIONI COMPETITIVE
OMAGGIO A PIETRO GERMI
INGRANDIMENTI
Concorso Nazionale Cortometraggi / Concorso Nazionale Documentari / Obiettivo Liguria
GENOVA PER NOI
PROPOSTE
GLI IMMACOLATI
Ronny Trocker (2013, 13’, fiction)
LA TRAMA
SOGGETTO E SCENEGGIATURA
Ronny Trocker
FOTOGRAFIA
Sebastien Pincin
SUONO
Anouschka Trocker
MONTAGGIO
Ronny Trocker
MUSICA
The Necks
INTERPRETI
Adriana Tudor
PRODUZIONE
Eric Prigent
DISTRIBUZIONE
Natalia Trebik
Dicembre 2011 in una città nel nord d’Italia. Come ogni sera un giovane torna
dal lavoro. Sta parcheggiando la macchina, quando scopre sua sorella di16
anni disperata davanti casa. In lacrime
la ragazzina gli racconta che due Rom
l’hanno brutalmente violentata. Il giovane va subito alla ricerca degli aggressori,
ma non li trova più. In seguito gli abitanti
del quartiere organizzano una fiaccolata
di solidarietà per la ragazza. La tensione
comincia a montare...
L’AUTORE
Ronny Trocker, Bolzano,
1978. Dopo aver studiato
cinema presso la Universidad del Cine a Buenos
Aires, ha completato gli
studi presso Le Fresnoy
– Studio national des arts
contemporains (Francia)
nel 2012. Ha diretto il
cortometraggio
Amor
Precario (2007), i documentari MTR – Aus der Fabrik, auf die Strasse (2008) e Grenzland (2012) e il cortometraggio di finzione Eiszeit (2012).
IO NON TI CONOSCO
Stefano Accorsi (2013, 15’, fiction)
LA TRAMA
Massimo dopo molti anni di matrimonio
è ancora profondamente innamorato
della moglie Viola, un sentimento che lo
spingerà a un gesto semplice e romantico che svelerà realtà inaspettate.
SOGGETTO
Stefano Accorsi
SCENEGGIATURA
Marianna Cappi, Francesco Bruni, Stefano
Accorsi
FOTOGRAFIA
Michele Paradisi
SUONO
Mirko Perri
MONTAGGIO
Walter Fasano
SCENOGRAFIA
Francesca Di Mottola
MUSICA
Gabriele Roberto
INTERPRETI
Stefano Accorsi, Vittoria Puccini, Gianfelice
Imparato, Sofia Vegliato, Marit Nisse,
Gianmaria Martini
PRODUZIONE
Yoox Group in collaborazione con
09 Produzioni e Stephen Greep
DISTRIBUZIONE
I Film Good
L’AUTORE
Stefano Accorsi, Bologna,
1971. Nel 1991 è co-protagonista del film Fratelli
e Sorelle di Pupi Avati. Dopo il film frequenta la
Scuola di Teatro di Bologna e successivamente
entra a far parte della
Compagnia del Teatro
Stabile dell’Arena del
Sole.
Tra i suoi film: Jack Frusciante è uscito dal
gruppo (1996), Piccoli maestri (1998), Radiofreccia (1998), Ormai è fatta (1999), Un uomo
perbene (1999), L’ultimo bacio (2001), Le fate
ignoranti (2001), La stanza del figlio (2001),
Santa Maradona (2001), Un viaggio chiamato amore (2002), L’amore ritrovato (2004),
Romanzo Criminale (2005), Saturno contro
(2007), Baciami ancora (2010), La vita facile
(2011).
Il cortometraggio Io non ti conosco è il suo debutto da regista.
GENOVA FILM FESTIVAL 2014 - 15
SEZIONI COMPETITIVE
OMAGGIO A PIETRO GERMI
INGRANDIMENTI
Concorso Nazionale Cortometraggi / Concorso Nazionale Documentari / Obiettivo Liguria
GENOVA PER NOI
PROPOSTE
IRA FUNESTA
Gianluca Viti (2014, 13’, fiction)
LA TRAMA
Achille, negoziante in crisi, vive ormai da
qualche tempo nel laboratorio del suo
negozio. Abbandonato a se stesso, la sua
è una routine infinita fatta di giorni uguali
tra loro. Per riscattarsi accetterà l’aiuto di
un ambiguo strozzino argentino.
SCENEGGIATURA
Gianluca Viti
FOTOGRAFIA
Aniello Annunziata
MONTAGGIO
Nadia Rubano
SCENOGRAFIA
Francesco Grossi
MUSICA
Bruno Falanga, Peppe Maiellano
INTERPRETI
Vincenzo Borrino, Stefano Sparapano,
Mirko Bruno
PRODUZIONE
Gianluca Viti e Road To Pictures Film
L’AUTORE
Gianluca Viti, Roma, 1991.
Ha frequentato un corso per telereporter alla
Romeur Academy per la
quale ha curato il documentario La primavera
della speranza (2011). Nel
2013 si è laureato presso
l’Università di Roma Tre
in Arti e Scienze della
Musica e dello Spettacolo (DAMS).
Collabora come assistente fotografo per l’editoriale L’Espresso. Lavora come assistente alla
regia con la casa di produzione Road To Pictures
Film. Ira Funesta è il suo primo cortometraggio.
ISACCO
Federico Tocchella (2013, 16’, animazione)
LA TRAMA
Un bambino gioca nel parco con i pupazzi di plastilina che costruisce ed anima
con le sue mani. Il suo pupazzo preferito
si chiama Isacco, il quale è felice perché
quel giorno andrà con suo padre Abramo
in montagna per aiutarlo. La storia che il
bambino mette in scena è “Il Sacrificio
di Isacco”. Che effetto farà rivedere quella storia dopo aver conosciuto Isacco? SOGGETTO E SCENEGGIATURA
Federico Tocchella
FOTOGRAFIA
Daniele Cipri
SUONO
Davide Favargiotti
MONTAGGIO
Gianni Vezzosi
SCENOGRAFIA
Carmen De Lillo
MUSICA
Giorgio Giampa
INTERPRETI
Anatol Sassi, Leonardo Russo, Mattia Baldelli,
Giovanni Calcagno, Vanessa Scalera
PRODUZIONE
Federico Tocchella
DISTRIBUZIONE
Francesco Incognito
16 - GENOVA FILM FESTIVAL 2014
L’AUTORE
Federico Tocchella, Roma,
1979. Si è diplomato al
Centro Sperimentale di
Cinematografia - Dipartimento di Animazione nel
2005. Ha insegnato dal
2006 al 2011 al Centro
Sperimentale di Cinematografia - Dipartimento
di animazione e nel 2012
è stato coordinatore didattico del corso di vfx alla scuola di cinema
Gian Maria Volonté di Roma. Prima di Isacco
ha realizzato L’amore ci dividerà (2009).
SEZIONI COMPETITIVE
OMAGGIO A PIETRO GERMI
INGRANDIMENTI
Concorso Nazionale Cortometraggi / Concorso Nazionale Documentari / Obiettivo Liguria
GENOVA PER NOI
PROPOSTE
MATHIEU
Massimiliano Camaiti (2014, 20’, fiction)
LA TRAMA
Mathieu, francese sui trent’anni, ha capito che nella vita per essere amato da
tutti, per non avere problemi, bisogna
dare agli altri quello che vogliono. Ma se
forse questo oggi lo abbiamo capito tutti, per Mathieu la questione si è fatta un
po’ più complessa.
SOGGETTO E SCENEGGIATURA
Massimiliano Camaiti
FOTOGRAFIA
Marco Graziaplena
SUONO
Nicolas Ghyselen
MONTAGGIO
Claire Aubinais
SCENOGRAFIA
Irene Marinari
MUSICA
Andrea Farri
INTERPRETI
Michael Smadja, Céline Groussard, Patrick
D’Assumçao
PRODUZIONE
Rosebud Entertainment Pictures
DISTRIBUZIONE
I Film Good
L’AUTORE
Massimiliano
Camaiti,
Roma, 1977. Dopo essersi
diplomato in Economia
decide di dedicarsi al cinema. Il suo primo cortometraggio, Armando, è
realizzato nel 2006. Due
anni più tardi realizza L’amore non esiste. Sempre
nel 2008 ha partecipato
come Regista di II Unità
alla prima serie di Romanzo criminale - La serie. Alla fine del 2009 è scelto da Gabriele Salvatores per realizzare il cortometraggio L’ape e
il vento all’interno del progetto perfiducia.
MESSAGGI DA FUORI
Alessio Pasqua (2014, 14’, fiction)
LA TRAMA
Peppino, conduttore radiofonico, ogni
giorno si ritrova a fare da mediatore tra
i cittadini di Napoli ed i messaggi che
inviano ai loro parenti, detenuti nei vari
carceri del sud Italia. Ma ogni messaggio può essere un vero e proprio codice
da decifrare.
L’AUTORE
Alessio Pasqua, Cosenza, 1986. Dopo aver
frequentato il corso di regia presso l’Accademia del Cinema e della Televisione di Cosenza
si trasferisce a Roma dove inizia a lavorare su
vari set cinematografici e televisivi. Nel 2009
ha fondato la sua piccola casa di produzione
indipendente, la Rigor Mortis Productions che
nel 2013 è accorpata dalla Iris Productions.
Sempre nel 2013 ha tenuto come docente un
corso di regia cinematografica presso il teatro
“Officina delle Arti” e vari laboratori audiovisivi nelle scuole superiori. SOGGETTO E SCENEGGIATURA
Alessio Pasqua
FOTOGRAFIA
Daria D’Antonio
SUONO
Niccolo Lamorgese
MONTAGGIO
Sara Groppi
SCENOGRAFIA
Alessio Pasqua
MUSICA
Luigi Porto
INTERPRETI
Marco Mario De Notaris, Beppe Gaudino,
Tommaso Palladino
PRODUZIONE E DISTRIBUZIONE
Alessio Pasqua
GENOVA FILM FESTIVAL 2014 - 17
SEZIONI COMPETITIVE
OMAGGIO A PIETRO GERMI
INGRANDIMENTI
Concorso Nazionale Cortometraggi / Concorso Nazionale Documentari / Obiettivo Liguria
GENOVA PER NOI
PROPOSTE
NON SONO NESSUNO
Francesco Segré (2013, 14’56’’, fiction)
LA TRAMA
Ispirato a fatti realmente accaduti. In
una Napoli notturna e disperata, il turno
in ambulanza di tre paramedici si consuma senza soprese. Sangue e sofferenza
sono sempre degli altri. Almeno finché
una chiamata imprevista non li espone
al pericolo in prima persona.
L’AUTORE
Francesco Segrè, Milano, 1984. Ha realizzato
vari cortometraggi e ha
lavorato come direttore
di seconda unità per Il
mondo fino in fondo di
Alessandro Lunardelli e
Il terzo tempo di Enrico
Maria Artale. Nel 2013 si
è diplomato in Regia al
Centro Sperimentale di
Cinematografia con Non Sono Nessuno.
SOGGETTO
Federico Gnesini, Francesco Segré
SCENEGGIATURA
Federico Gnesini
FOTOGRAFIA
Carmen Bianca Tofeni
SUONO
Paolo Giuliani, Francesco Lucarelli
MONTAGGIO
Alberto Rigno
SCENOGRAFIA
Gianni Coletti, Valentina Fucci
MUSICA
Lorenzo Tomio
INTERPRETI
Nicola Nocella, Fabio De Caro, Antonio
Buonanno
PRODUZIONE
Centro Sperimentale di Cinematografia
Production e Rai Cinema
A PASSO D’UOMO
Giovanni Aloi (2013, 14’, fiction)
LA TRAMA
SOGGETTO E SCENEGGIATURA
Nicolò Galbiati
FOTOGRAFIA
Andrea Barone
SUONO
Stefano Agnini, Diego Schiavo
MONTAGGIO
Giovanni Aloi
SCENOGRAFIA
Lita De Marco
MUSICA
Futuro
INTERPRETI
Alessandro Castiglioni, Leonardo
Rebaudengo, Avijit Briganti, Giancarlo Olivari,
Davide Delpino
PRODUZIONE
Giovanni Aloi e Nicolo Galbiati con il supporto
di Genova Liguria Film Commission
DISTRIBUZIONE
Giovanni Aloi con il supporto di
Cineteca di Bologna
18 - GENOVA FILM FESTIVAL 2014
A passo d’uomo è liberamente ispirato a
fatti di cronaca della recente storia italiana, in cui i cittadini di uno stato sociale
in disgregazione, perdono il diritto al
lavoro. Fiore, cassa integrato dell’ILVA di Genova, è uno dei tanti padri separati sul
lastrico. Il protagonista si rifugia nella
bugia, costretto a vivere in automobile,
incapace di chiedere aiuto ad un mondo
che l’ha rapidamente abbandonato. Nonostante le difficoltà economiche, Fiore
prova a far vivere al figlio una domenica
di festa…
L’AUTORE
Giovanni Aloi, Milano,
1984. Ha studiato Cinema
e Critica all’Università di
Bologna e Arts plastiques
all’ Università Paris VIII.
Tra il 2008 e il 2009 ha
lavorato come autore al
programma tv Le Iene
Show. Nel 2009 ha realizzato il documentario
La Promessa a cui segue
due anni dopo Lives. Nel 2013 ha realizzato il suo primo lungometraggio documentario
Pan Play Decadence. A passo d’uomo è il suo
primo cortometraggio di finzione.
SEZIONI COMPETITIVE
OMAGGIO A PIETRO GERMI
INGRANDIMENTI
Concorso Nazionale Cortometraggi / Concorso Nazionale Documentari / Obiettivo Liguria
GENOVA PER NOI
PROPOSTE
PIUME
Adriano Giotti (2014, 16’, fiction)
LA TRAMA
SOGGETTO E SCENEGGIATURA
Adriano Giotti
FOTOGRAFIA
Dario Di Mella
SUONO
Corrado Riccomini
MONTAGGIO
Adriano Giotti
SCENOGRAFIA
Matteo Cecconi
MUSICA
Adriano Aponte
INTERPRETI
Matteo Pianezzi, Enrico Patruno,
Abdou Niang, Faye Moussa,
Ilenia Ferrara, Gianni Ciardo
PRODUZIONE
DIERO
DISTRIBUZIONE
Adam Selo
Samuele per lavoro uccide polli. Ha poco
più di trent’anni ed è l’unico italiano che
lavora in quel settore della grande azienda alimentare, tutti i giorni per otto ore.
E odia gli extracomunitari. Di quel lavoro
però ha un bisogno disperato per tenersi
stretto Elvis, suo figlio di 6 anni. Quando
un giovane collega senegalese gli salva
la vita, qualcosa si rompe in lui. Perché
essere in debito con qualcuno che odia,
è la cosa peggiore che potesse capitargli.
L’AUTORE
Adriano Giotti, Firenze,
1984. Nel 2008 studia
sceneggiatura e scrittura
presso la Scuola Holden.
In questo periodo dirige
diversi cortometraggi e
scrive la sua sceneggiatura per un lungometraggio,
Playground. Dopo aver
iniziato a collaborare con
DIERO Productions gira
il corto Puddles e il lungometraggio Vedersi le
ossa. Nel 2012 gira il cortometraggio Abbiamo
tutta la notte mentre l’anno successivo firma i
cortometraggi Chewing-Gum e Piume.
POROROCA
Martina Di Tommaso (2013, 16’, fiction)
LA TRAMA
Una giornata scorre come un fiume, dalla
corrente affiorano tre vite che, sfiorandosi soltanto, si condizionano l’un l’altra.
Ognuna raggiunge la propria Pororoca,
un’onda travolgente, un punto di rottura
con la sofferenza e la sopportazione.
L’AUTORE
Martina Di Tommaso, Bari,
1989. Ha frequentato il
Corso di Regia presso il
Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma. Si
è diplomata nel 2013 con
Pororoca.
SOGGETTO E SCENEGGIATURA
Martina Di Tommaso
SUONO
Paolo Giuliani, Francesco Lucarelli
MONTAGGIO
Matteo Vieille
SCENOGRAFIA
Bianca Pezzati, Francesca Apostolico
MUSICA
Francesco Motta
INTERPRETI
Marco De Vivo, Marina Savino, Gianluca
Cesale, Anita Kravos, Agnese Nano
PRODUZIONE
Centro Sperimentale di Cinematografia
Production e Rai Cinema
GENOVA FILM FESTIVAL 2014 - 19
SEZIONI COMPETITIVE
OMAGGIO A PIETRO GERMI
INGRANDIMENTI
Concorso Nazionale Cortometraggi / Concorso Nazionale Documentari / Obiettivo Liguria
GENOVA PER NOI
PROPOSTE
RECUIEM
Valentina Carnelutti (2013, 20’, fiction)
LA TRAMA
Quando il bambino Leo e la sua sorellina
Annetta si svegliano al mattino la loro
mamma Emma dorme nel suo letto. O è
morta?
I due bambini trascorrono da soli l’intera giornata aspettando, provano la loro
vita senza la mamma. Fino all’arrivo
della nonna e di Gabriele, il fidanzato di
Emma…
SOGGETTO E SCENEGGIATURA
Valentina Carnelutti
FOTOGRAFIA
Massimo Schiavon
SUONO
Mirco Mencacci
MONTAGGIO
Sara Zavarise
MUSICA
Francesco Tricarico
INTERPRETI
Teresa Saponangelo, Francesco Tricarico,
Lydia Biondi, Irene Buonomo, Flavio Palazzoli
PRODUZIONE E DISTRIBUZIONE
Valentina Carnelutti
L’AUTORE
Valentina Carnelutti, Milano, 1973. Attrice e sceneggiatrice Italiana e internazionale. Ha lavorato con
registi tra i quali Marco
Tullio Giordana (La meglio
gioventù), Theo Angelopoulos (La polvere del
tempo), Paolo Virzì (Tutta la vita davanti), Citto
Maselli (Le ombre rosse),
Angelo Orlando (Sfiorarsi), Enrico Pau (Jimmy
della collina) e Pippo Mezzapesa (Il paese delle spose infelici). È autrice della sceneggiatura
Sfiorarsi, della sceneggiatura Casa libera tutti
e ha scritto e diretto il documentario Melkam
Zena – Buone Notizie. ReCuiem è il suo primo
film.
RISORSE ASTRATTE
Adriano Candiago (2013, 9’, fiction)
LA TRAMA
Il personaggio di una barzelletta viene
licenziato: non fa più ridere, è datato.
Questo il responso impietoso dell’ufficio
di collocamento per le Risorse Astratte.
Comincia qui l’avventura dell’Uomo-nelcaffè, ricollocato nel mondo del tramandato orale, tra proverbi, frasi fatte e leggende metropolitane, alla ricerca del suo
posto nel mondo.
SCENEGGIATURA
Adriano Candiago, Francesco Gnesini
FOTOGRAFIA
Marcello Bezzi
SUONO
Giacomo Corzani, Francesco Lucarelli
MONTAGGIO
Daria Giovannetti
SCENOGRAFIA
Rocco Ceraolo, Santina Cardile
INTERPRETI
Gianfelice Imparato, Francesco Sala, Renato
Campese
PRODUZIONE
Centro Sperimentale di Cinematografia
Production
20 - GENOVA FILM FESTIVAL 2014
L’AUTORE
Adriano Candiago, Brandsen (Argentina), 1984.
Dopo la maturità si è trasferito a Londra e successivamente a Roma, per
studiare cinema. Nel 2010
entra al corso di regia
del Centro Sperimentale
di Cinematografia dove
gira tre cortometraggi, Il
talento di Egidio, Risorse
astratte e Una Storia. Vera.
SEZIONI COMPETITIVE
OMAGGIO A PIETRO GERMI
INGRANDIMENTI
Concorso Nazionale Cortometraggi / Concorso Nazionale Documentari / Obiettivo Liguria
GENOVA PER NOI
PROPOSTE
UN UCCELLO MOLTO SERIO
Lorenza Indovina (2013, 14’, fiction)
LA TRAMA
Matteo ha tradito per la prima volta
Mara, sua moglie, che è in vacanza al
mare, passando una notte di sesso travolgente con Angela, conosciuta per
caso. Al suo risveglio riceve un messaggio della moglie che gli comunica che sta
tornando a causa di un imprevisto. Preso
dal panico, Matteo entra in una spirale
paranoide cercando di coprire le prove
dell’avvenuto adulterio…
SOGGETTO
Niccolò Ammaniti
SCENEGGIATURA
Lorenza Indovina
FOTOGRAFIA
Gogo Bianchi
SUONO
Atelier Invisible
MONTAGGIO
Claudio Di Mauro
SCENOGRAFIA
Lisa Urbano
MUSICA
Paolo Buonvino
INTERPRETI
Rolando Ravello, Elena Arvigo, Lydia Biondi,
Chiara Caselli
PRODUZIONE
Redibis Film
DISTRIBUZIONE
I Film Good
L’AUTORE
Lorenza Indovina, Roma,
1966. Si è diplomata come
attrice all’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica
“Silvio D’Amico” di Roma
e ha lavorato per il teatro,
il cinema e la televisione. Ha interpretato, tra
gli altri, i film: La tregua
(1997) di Francesco Rosi,
La fame e la sete (1999)
di Antonio Albanese, Un amore (1999) di Gianluca Maria Tavarelli, Almost Blue (2000) di
Alex Infascelli, Il passato è una terra straniera
(2008) di Daniele Vicari, Tutto tutto e niente
niente (2012) di Giulio Manfredonia e e le serie
tv Benvenuti a tavola (2011-2013) di Lucio Pellegrini e Paolo Borsellino – I 57 giorni (2012) di
Alberto Negrin. Nel 2004 ha diretto il cortometraggio Ad occhi aperti.
VUDU DOLLS
Raimondo Della Calce (2014, 14’, animazione)
LA TRAMA
SOGGETTO E SCENEGGIATURA
Riccardo Boccuzzi
FOTOGRAFIA
Raimondo Della Calce
SUONO
Sample SRL
MONTAGGIO
Raimondo Della Calce
SCENOGRAFIA
Enrico Scheri
MUSICA
Corrado Carosio e Pierangelo Fornaro
INTERPRETI
Patrizia Salmoiraghi, Iolanda Granato, Andrea
Oldani, Daniele Demma
PRODUZIONE
Raimondo Della Calce
In una vecchia baracca di New Orleans
vivono due gemelli, Chopi e Sioux, insieme alla loro matrigna, sacerdotessa di
Voodoo. Sioux è disabile dalla nascita e
Chopi scopre qual è il motivo: la sacerdotessa ha fatto un incantesimo quando
la loro madre era incinta, utilizzando
una bambola Voodoo. Ora i due bambini sono determinati a rimettere a posto
le cose ma... come si usa una bambola
Voodoo?
L’AUTORE
Raimondo Della Calce, Salerno, 1973. Ha studiato
Ingegneria presso l’Università di Genova e animazione presso l’Istituto
Europeo di Design a Milano. Lavora come animatore e regista per la
produzione di spot pubblicitari, serie televisive
e cortometraggi. È il titolare dello studio di animazione artFive. Prima di Vudu Dolls ha realizzato altri due lavori di animazione, Heterogenic (2003) e Il re
dell’isola (2009).
GENOVA FILM FESTIVAL 2014 - 21
SEZIONI COMPETITIVE
COMPETITIVE
OMAGGIO
OMAGGIO AA PIETRO
PIETROGERMI
GERMI INGRANDIMENTI
INGRANDIMENTI
Concorso Nazionale Cortometraggi / Concorso Nazionale Documentari / Obiettivo Liguria
GENOVA
GENOVA PER
PER NOI
NOI
PROPOSTE
AMERICA
Alessandro Stevanon (2013, 13’, documentario)
LA TRAMA
SOGGETTO
Alessandro Stevanon
SCENEGGIATURA
Alessandro Stevanon
FOTOGRAFIA
Damiano Andreotti
SUONO
Raffaele D’Anello
MONTAGGIO
Fabio Bianchini Pepegna
MUSICA
Raffaele D’Anello
INTREPRETI
Giuseppe Bertuna, Elena Amato
PRODUZIONE
Alessandro Stevanon
Un titolo che porterebbe lontano se non
presentasse la storia vera di Giuseppe
Bertuna, o meglio, Pino America, come
lo chiamano tutti incontrandolo per le
strade di Aosta. Negli anni ’50 la famiglia
di Giuseppe parte dalla Sicilia: il padre,
maresciallo delle Guardie Carcerarie,
era stato trasferito ad Aosta. Giuseppe
passa la sua infanzia fra le mura di un
penitenziario per poi trasferirsi con la
famiglia nelle case popolari alla periferia della città. Nel ’73 parte per gli Stati
Uniti. Dopo tre anni ritorna e del sogno
americano non gli resta che il soprannome affibbiatogli dagli amici del bar: Pino
America. Da più di trent’anni si prende
cura degli “ex ammalati” in qualità di
“primario del reparto eternità”. Uno
spirito anarchico a cui la vita ha tarpato le ali, ma che, grazie ai suoi sogni di
bambino, continua a volare, mischiando
maschera e volto, ingenuità e saggezza,
arte e follia.
L’AUTORE
Alessandro Stevanon, Aosta, 1982. Terminati gli studi presso l’Istituto di Stato
per Cinematografia “R.
Rossellini” di Roma, dal
2004 lavora come regista
e documentarista in Italia
e all’estero. Nello stesso
anno fonda la casa di produzione Ezechiele 25:17
Film Production, esperienza che gli permette di collaborare con affermati professionisti e all’interno della quale realizza i suoi lavori, molti dei quali presentati in
festival cinematografici nazionali e internazionali. Fra le sue opere, il documentario Cahiers
sulle piccole scuole di montagna e Aquiloni
Controvento, intensa biografia del pittore Francesco Nex.
ARCTIC SPLEEN
Piergiorgio Casotti (2014, 60’, documentario)
LA TRAMA
SOGGETTO
Piergiorgio Casotti
SCENEGGIATURA
Piergiorgio Casotti, Nadia Fugazza
FOTOGRAFIA
Piergiorgio Casotti
SUONO
Diego Schiavo
MONTAGGIO
Nadia Fugazza
MUSICA
Massimo Zamboni - Sundance Capoeira
Luciano Bosi
PRODUZIONE E DISTRIBUZIONE
Mammut Film
22 - GENOVA FILM FESTIVAL 2014
Un viaggio intimo e personale nella vita
giovanile Groenlandese dove natura,
noia, violenza e tradizione stanno da decenni reclamando il più alto dei “tributi”.
Quello di centinaia di giovani vite. Nella
Groenlandia dell’est, ogni anno, il 2%
dei ragazzi tra i 15 e i 25 anni si toglie la
vita e il 25% ci prova. Le esperienze di
Ole, Elvira, Hans e Kaleeraq, sopravvissuti a diversi tentativi, non sono singole
storie isolate ma lo specchio delle paure
di un’enorme parte di giovani groenlandesi inclini al suicidio. Un atto sociale
non percepito come l’ultimo disperato
atto di una singola persona ma considerato una “exit strategy” profondamente
radicata nella cultura locale.
L’AUTORE
Piergiorgio Casotti, Reggio Emilia, 1972. Dopo essersi laureato in Economia
e Commercio ed aver lavorato per una grossa società, decide di dedicarsi
alla fotografia. Dal 2007
realizza diversi lavori
fotografici ed istallazioni (Prisoners of history
#1, #2; Runaway train;
Surviving the peace, Sometimes I cannot
smile). Con Arctic Spleen ha definitivamente
intrapreso una linea di indipendenza e autoproduzione. Nei suoi lavori cerca di affrontare
in maniera multimediale (fotografie, video, testi e musica) realtà, luoghi e persone lontane
e sconosciute utilizzando un linguaggio e una
narrazione non convenzionale, intima, impulsiva ed empatica. Arctic Spleen è il suo primo
documentario.
SEZIONI COMPETITIVE
COMPETITIVE
OMAGGIO
OMAGGIO AA PIETRO
PIETROGERMI
GERMI INGRANDIMENTI
INGRANDIMENTI
Concorso Nazionale Cortometraggi / Concorso Nazionale Documentari / Obiettivo Liguria
GENOVA
GENOVA PER
PER NOI
NOI
PROPOSTE
CIÒ CHE MI NUTRE MI DISTRUGGE – QUOD ME NUTRIT ME DESTRUIT
Ilaria De Laurentiis e Raffaele Brunetti (2013, 60’, documentario)
LA TRAMA
Per la prima volta si aprono le porte di un
centro per la cura dei disturbi del comportamento alimentare e si accede alle
sedute di psicoterapia. Storie di disagio,
sofferenza, senso di inadeguatezza, ma
anche di speranza, che si esprimono attraverso il tragico tentativo di dominare il
proprio corpo.
SOGGETTO E SCENEGGIATURA
Ilaria De Laurentiis e Raffaele Brunetti
FOTOGRAFIA
Gianni Maitan
SUONO
Alessandro Feletti
MONTAGGIO
Ilaria De Laurentiis
MUSICA
Carlo Crivelli
PRODUZIONE
Raffaele Brunetti
DISTRIBUZIONE
Berta Film
L’AUTORE
Ilaria De Laurentiis, Napoli, 1964. Diplomatasi
in montaggio nel 1987
presso il Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma, nel 1989 ha
cominciato a lavorare
come montatrice di film e
documentari, trasmessi
da RAI, TF1, National Geographic, NHK, YLE, SVT,
Planete, Arte. È autrice, insieme a Raffaele
Brunetti, del documentario Mitumba. Ha montato i documentari di Mario Martone Nella Napoli di Luca Giordano, Caravaggio e L’ultimo
tempo. Da tre anni è presidente della Fenice
Lazio, associazione di genitori per la cura e la
riabilitazione dei disturbi del comportamento
alimentare.
Raffaele Brunetti, Capri, 1961. È produttore e
regista di documentari, fondatore della
B&B Film. Dal 1987 lavora alla realizzazione di documentari in Italia e nel
mondo contribuendo alla realizzazione di oltre 100 documentari. Negli ultimi anni ha girato in Africa Mitumba, in
sud America Che Guevara il Corpo e il
Mito, in Italia L’Altra Rivoluzione Gorkij e Lenin a Capri, in India ha diretto
due film Hair India e l’ultimo Mother
India. È membro dell’Associazione
della Stampa Estera in Italia e fa
parte del board di European Documentary Network (EDN).
UN FIN DEL MUNDO
Tiziana Poli (2013, 53’, documentario)
LA TRAMA
SOGGETTO
Tiziana Poli
FOTOGRAFIA
Livia Romano
SUONO
Daniel Mazza
MONTAGGIO
Maria Radicchi
MUSICA
Giorgio Gristina
PRODUZIONE
Emanuele Vernillo
DISTRIBUZIONE
Zelig
21 dicembre 2012. Il Messico è invaso
da “turisti spirituali” provenienti da ogni
parte del pianeta che, assumendo la fine
del Calendario Maya come termine per
un cambiamento epocale, si ritrovano in
massa ai piedi delle piramidi di Palenque. Al di fuori dalle rovine gli impassibili messicani, impegnati nelle rumorose
celebrazioni della Madonna di Guadalupe, rifiutano l’idea di una possibile fine
del mondo predetta dai loro antenati.
Una mescolanza di culture e credenze
che rispecchia il disorientamento attuale: in una data che ha avuto eco globale,
meditazioni, preghiere e profezie diventano spunto per riflettere sui concetti di
sogno, fede e fine.
L’AUTORE
Tiziana Poli, Trento, 1982.
Nel 2005 si è laureata
presso l’Accademia di Belle Arti a Venezia. Dal 2010
al 2013 ha frequentato il
corso di regia presso Zelig
- scuola di documentari,
tv e nuovi media, a Bolzano. Nell’estate 2012 ha
lavorato come segretaria
d’edizione per Piccola
Patria di Alessandro Rossetto. Attualmente
vive a Roma e collabora con Pietro Marcello
e l’Avventurosa film. Oltre a Un fin del mundo
ha realizzato Affondo dentro (2004), Altrove
(2005), Sottovetro (2005), Il pianeta lunatico (2007), L’Assedio (2011) e Non è successo
niente (2012).
GENOVA FILM FESTIVAL 2014 - 23
SEZIONI
COMPETITIVE
OMAGGIO
A
PIETRO
GERMI
INGRANDIMENTI
Concorso Nazionale Cortometraggi / Concorso Nazionale Documentari / Obiettivo Liguria
GENOVA
PER
NOI
PROPOSTE
INSEGUIRE IL VENTO
Filippo Ticozzi (2014, 56’, documentario)
LA TRAMA
Karine è una delle massime esperte europee di tanatoestetica e tanatoprassi
ovvero l’insieme degli interventi rivolti
alla pulizia, eventuale tolettatura, rasatura e vestizione della salma. La sua è
una passione fortissima per una sfida: riuscire a giocare con la morte, rubandole
alcuni momenti prima del nulla. Ma quei
momenti rischiano di divenire l’impossibile ricerca della perfezione.
SOGGETTO, SCENEGGIATURA,
FOTOGRAFIA, SUONO E MONTAGGIO
Filippo Ticozzi
MUSICA
Washington Phillips
INTREPRETI
Karine Pesquera
PRODUZIONE E DISTRIBUZIONE
Filippo Ticozzi
L’AUTORE
Filippo Ticozzi, Pavia, 1973.
È tra i fondatori nel 2004
della casa di produzione La
Città Incantata. Nel 2006
ha realizzato a costo zero
il documentario Lettere
dal Guatemala mentre nel
2008 con un budget ridottissimo scrive, dirige e
monta il mediometraggio
Lilli. Nel dicembre 2009
termina il corto Dall’altra parte della strada e
nel maggio 2010 il documentario Mino Milani
scrittore d’avventura. Per Sky ha realizzato Il Paese Sottile una serie documentaria in 12 episodi
sul Cile.
L’ORCHESTRA – CLAUDIO ABBADO E I MUSICISTI DELLA MOZART
Francesco Merini, Helmut Failoni (2014, 60’, documentario)
LA TRAMA
SOGGETTO E SCENEGGIATURA
Francesco Merini, Helmut Failoni
FOTOGRAFIA
Michele Mellara
SUONO
Alessandro Rossi
MONTAGGIO
Paolo Cottignola
MUSICA
Orchestra Mozart
INTREPRETI
Claudio Abbado, Maria Francesca Latella,
Federica Vignoni, Lucas Navarro, Alois Posh,
Reinhold Friedrich, Alessio Allegrini, Johani
Gonzales
PRODUZIONE E DISTRIBUZIONE
Mammut Film
24 - GENOVA FILM FESTIVAL 2014
L’orchestra Mozart è stata fondata a
Bologna da Claudio Abbado 10 anni fa,
riunendo tra i migliori musicisti di musica classica di tutto il mondo in un mix
inedito di giovani promesse ed affermati
solisti: da Johani Gonzales, giovane contrabbassista venezuelano proveniente
da uno dei peggiori barrios di Caracas,
al famoso trombettista tedesco Reinhold
Friedrich. Seguendo l’orchestra nel tour
italiano ed europeo 2012-2013, il documentario offre uno sguardo unico e privilegiato sul lavoro del maestro Abbado e
sull’essere musicisti di classica nel nuovo millennio, raccontando umanamente
e musicalmente alcuni dei componenti
dell’orchestra, dai concerti alla vita
privata.
L’AUTORE
Helmut Failoni, Merano.
Laureato in musicologia, è
il responsabile delle pagine
culturali della redazione
bolognese del Corriere
della Sera. In passato ha
lavorato per Repubblica,
Il Manifesto, L’Unità, Il
Diario. Per una decina di
anni è stato conduttore
e autore per Rai Radio 3.
Si occupa anche di cibo e vino: insegna “Informazione alimentare e critica enogastronomica”
all’Università di Bologna, è stato a lungo ispettore della Guida de L’Espresso e scrive per La
Cucina Italiana. Con Francesco Merini nel 2006
ha prodotto, scritto e diretto il documentario
L’altra voce della musica. In viaggio con Claudio Abbado tra Caracas e l’Avana.
Francesco
Merini
Bologna,
1971.È laureato in Storia dell’arte
al DAMS. Con il gruppo Studio
Aspide ha prodotto e diretto i
lungometraggi Paglione (1999)
e Cavedagne (2003). Ha diretto svariati documentari tra cui
L’altra voce della musica. In
viaggio con Claudio Abbado
tra Caracas e l’Avana (2006)
e Palestina per principianti. Educazione sentimentale di un bassista rockabilly
(2012). In campo musicale ha curato la regia di
numerosi live di Lucio Dalla, Eugenio Finardi,
Stefano Bollani, Mariposa e videoclip come Ho
fatto un sogno di Vasco Rossi (2010). SEZIONI COMPETITIVE
COMPETITIVE
OMAGGIO
OMAGGIO AA PIETRO
PIETROGERMI
GERMI INGRANDIMENTI
INGRANDIMENTI
Concorso Nazionale Cortometraggi / Concorso Nazionale Documentari / Obiettivo Liguria
GENOVA
GENOVA PER
PER NOI
NOI
PROPOSTE
QUELLO CHE RESTA
Antonio Martino (2014, 60’, documentario)
LA TRAMA
SOGGETTO E FOTOGRAFIA
Antonio Martino
SUONO
Maura Costantini
MONTAGGIO
Antonio Martino
MUSICA
Jan Maio
INTREPRETI
Amela Maračić, Alma Sirko, Divna Sirko, Zejna
Sirko, Selma Memić, Jubo, Amela Bećirović,
Maida Rahimić, Tomislav Masić, Memnuna Dizdarević, Jusuf Dizdarević, Nedzad
Imamović, Igor Kazić
PRODUZIONE E DISTRIBUZIONE
Bo Film
A vent’anni da uno dei giorni drammaticamente più simbolici dei conflitti nei
Balcani, la distruzione del Ponte Vecchio
della città e a quasi dieci anni dalla ricostruzione, da parte della comunità internazionale, di quello stesso ponte, sette
personaggi diversi tra loro, conducono la
loro vita nella Mostar di oggi senza mai
incontrarsi. Ciò che hanno in comune,
però, sono le schegge del passato che
riemergono prepotentemente e con le
quali devono fare i conti.
L’AUTORE
Antonio Martino, Crotone,
1977. Cineasta indipendente, è laureato al DAMS di
Bologna. Dal 2005 gira documentari d’investigazione
su tematiche ambientali,
politiche e sociali, tra cui
Noi siamo l’aria, non siamo la terra (2004) sulle
condizioni di vita a Chernobyl, Gara de Nord_copii
pe strada (2005) sui bambini che vivono nelle
fogne di Bucarest, Romania e Isqat al Nizamai confini del regime (2012) sulle scintille che
hanno portato alla rivoluzione siriana nel Marzo
2011. Nel Settembre 2012 gira il suo primo cortometraggio di fiction: Water Core_il comportamento anomalo dell’acqua per la Regione Emilia
Romagna, all’interno del progetto di comunicazione europeo WATER CORE sui problemi legati
alla siccità. Dall’autunno 2012 si occupa della
gestione e della produzione di contenuti video
per Lepida TV: televisione regionale emiliana.
Nell’aprile 2013 ha diretto un workshop rivolto
a quindici giovani giornalisti libici, a Tripoli, per
trovare i futuri corrispondenti RAI in quella zona.
L’UOMO SULLA LUNA
Giuliano Ricci (2013, 59’, documentario)
LA TRAMA
SOGGETTO E SCENEGGIATURA
Giuliano Ricci, Max Luvero
FOTOGRAFIA
Davide Artusi
SUONO
Paolo Benvenuti
MONTAGGIO
Giuliano Ricci
PRODUZIONE
Alex Scorza
DISTRIBUZIONE
Giuliano Ricci
Nel cuore della Sardegna, in un villaggio
tra le montagne della Barbagia, un gruppo di vedove racconta il proprio legame
con il mondo dei morti. Per secoli le donne sono state la voce del paese, hanno
custodito storie e segreti di guerre tra
famiglie e vendette sanguinarie. Le faide
e gli omicidi s’intrecciano alle visioni dei
defunti, ai contatti con l’aldilà e ai sogni,
soglie di una realtà invisibile e anticipatori di sventure. Il documentario raccoglie i frammenti di un mondo perduto
in cui morte e violenza sono elementi
ricorrenti e quotidiani. Un immaginario
disperso dall’arrivo della modernità, dal
momento in cui l’uomo ha messo piede
sulla luna.
L’AUTORE
Giuliano Ricci, Milano,
1980. Dopo essersi laureato presso il DAMS Cinema
di Bologna ha conseguito
il diploma presso la Scuola Civica di Cinema a Milano con il lungometraggio
La Piccola A. Nel 2010 ha
realizzato il documentario Non c’è più una Majorette a Villalba, un film
corale sulle dinamiche sociali di un piccolo
paese siciliano.
GENOVA FILM FESTIVAL 2014 - 25
SEZIONI COMPETITIVE
COMPETITIVE
OMAGGIO
OMAGGIO AA PIETRO
PIETROGERMI
GERMI INGRANDIMENTI
INGRANDIMENTI
Concorso Nazionale Cortometraggi / Concorso Nazionale Documentari / Obiettivo Liguria
GENOVA
GENOVA PER
PER NOI
NOI
PROPOSTE
ULTIMA CHIAMATA
Enrico Cerasuolo (2013, 54’, documentario)
LA TRAMA
SOGGETTO E SCENEGGIATURA
Enrico Cerasuolo
FOTOGRAFIA
Torstein Nodland
SUONO
Krister Johnson
MONTAGGIO
Marco Duretti
MUSICA
Antonio Raspanti, Gregorio Caporale, Tommaso Cerasuolo
INTREPRETI
Dennis Meadows, Jorgen Randers, Bill
Behrens, Jay Forrester, Donella Meadows,
Aurelio Peccei, Anna Pignocchi, Hugo
Thiemann, Peter Milling, Eric Zahn, John
Sterman, Diana Wright, Elizabeth Sawin
PRODUZIONE E DISTRIBUZIONE
Francesca Portalupi
26 - GENOVA FILM FESTIVAL 2014
40 anni fa, la pubblicazione di The Limits
to Growth sconvolse il mondo. Il libro, basato sul report di un team di scienziati
del MIT, era portatore di un messaggio
che oggi è più attuale che mai: il pianeta
Terra è un sistema finito e la crescita economica a pieno ritmo porterà la nostra
società e l’ambiente sull’orlo del collasso. Il documentario racconta la storia
dell’ascesa, caduta e rinascita di uno dei
libri ambientalisti più controversi e stimolanti di tutti i tempi ripercorrendo gli
eventi attraverso le storie dei suoi ideatori e autori.
L’AUTORE
Enrico Cerasuolo, Venezia,
1968. Laureato in Scienze
Politiche e Storia Contemporanea, dal 1992 è presidente della casa di produzione
Zenit
Arti
Audiovisive di Torino. Dal
1988 al 1991 ha seguito
diversi workshop di Sceneggiatura e Regia.
Come regista ha diretto
molti documentari, video musicali, didattici,
istituzionali e industriali. Ha scritto e diretto: L’enigma del sonno (2004), Checosamanca
(2006), Il sogno di Peter (2007), I pirati dello
spazio (2007) e Il volto nascosto della paura
(2008).
SEZIONI
COMPETITIVE
OMAGGIO
A
PIETRO
GERMI
INGRANDIMENTI
GENOVA
PER
NOI
PROPOSTE
I PREMI
Concorso Nazionale
DOCUMENTARI
Premi assegnati dalla giuria ufficiale
FICTION
Premi assegnati dalla giuria ufficiale
PREMIO PER IL MIGLIOR DOCUMENTARIO
Consistente in:
Servizi per il valore di 1000 Euro
offerti da E-Motion (Genova)
PREMIO PER IL MIGLIOR CORTOMETRAGGIO
Consistente in
Servizi per il valore di 1500 Euro
offerti da Augustus Color (Roma)
Servizi per il valore di 1000 Euro
offerti da E-Motion (Genova)
PREMIO MIGLIOR COLONNA SONORA
I finalisti del Concorso Nazionale partecipano anche all’assegnazione dei seguenti Premi:
PREMIO DAUNBAILÒ
Assegnato dall’organizzazione del
Festival
PREMIO DELLA CRITICA
Assegnato dal Gruppo Ligure
del Sindacato Nazionale Critici
Cinematografici Italiani (S.N.C.C.I.)
PREMIO DEL PUBBLICO
Il premio del pubblico è offerto
da The Space Cinema e consiste
nell’assegnazione di una Vip Pass
The Space, valida per un anno di
cinema gratis
GENOVA FILM FESTIVAL 2014 - 27
CONCORSO REGIONALE
OBIETTIVO
LIGURIA
SEZIONI COMPETITIVE
OMAGGIO A PIETRO GERMI
INGRANDIMENTI
Concorso Nazionale Cortometraggi / Concorso Nazionale Documentari / Obiettivo Liguria
GENOVA PER NOI
PROPOSTE
GIURIA OBIETTIVO LIGURIA
FABRIZIO LO PRESTI
ADEL OBERTO
SAVERIO ZUMBO
Fabrizio Lo Presti, regista, autore e attore, nasce a Genova. Dopo aver frequentato il Centro di Ricerca e Sperimentazione
Teatrale di Pontedera, inizia la carriera di
attore con il Teatro della Tosse, il Teatro
Stabile di Genova e con la Compagnia
dei Giovani del Teatro Eliseo di Roma.
Ha fondato, insieme ad altri, il gruppo
comico Quellilì. Con Marcello Cesena
e la fiction Sensualità a corte, dove interpreta tutti i personaggi super eroi
amanti del baronetto Jean Claude
(Batman, Renato,
Daiana, Wonder
Woman) approda
in televisione nei
programmi della
Gialappa’s band
sulle reti Mediaset e, nelle ultime due stagioni, a Quelli
che il calcio condotto da Victoria Cabello. Dopo Sensualità a Corte partecipa
alle altre serie ideate da Marcello Cesena: Doc. House-Medical Division, Don
Babbeo e Il pianeta dei famosi per Mai
dire martedì. Inizia a lavorare a Mediaset
come realizzatore e autore del programma Scherzi a parte. In seguito passa al
programma Pianeta Mare e Ti racconto
un libro su Iris e copre il ruolo di coprotagonista nella fiction tv Non smettere
di sognare in onda sempre su Canale 5.
Sempre per Iris È regista e autore dei documentari Sul luogo del delitto, in onda
anche su Crime, canale di Mediaset Premium. Nelle ultime due stagioni dirige,
alternandosi ad altri registi, il programma di natura, agricoltura, ambiente e
cucina Melaverde in onda su Canale 5 la
domenica mattina, condotto da Hellen
Hidding e Edoardo Raspelli.
Genova, ombelico del mondo, 1984.
Nato e cresciuto in una famiglia creativa
fra New York e Genova, Adel si è laureato
cum Laude in Cinema, Teatro e Sistemi
Multimediali presso l’Università di Pisa.
Durante i suoi studi, ha diretto e prodotto cortometraggi, videoclip, promo ed
installazioni artistiche.
I suoi film sono stati proiettati e premiati in festival di tutto il mondo, dal
Brasile alla Cina passando per l’Italia
e la Russia. Ha inoltre partecipato alla
realizzazione del film Sorelle di Marco
Bellocchio, collaborato con importanti
istituzioni culturali come L’Università
Sorbonne di Parigi, la Scuola Normale
Superiore di Pisa, la Stazione Leopolda
di Pisa e ha recentemente rappresentato
la città di Genova presso la Biennale per
i giovani artisti europei e del Mediterraneo tenutasi ad Ancona nel 2013. Nel 2012 si è diplomato in Regia Cinematografica presso l’NFTS (National Film
and Television School, Gran Bretagna).
Sta lavorando al suo primo progetto di
lungometraggio.
Vive e lavora a Londra. Ha diretto i cortometraggi: Canone in re (2006), Maledetto Stanley Milgram (2007), White story
(2009), A Woman (2011), Cogito Ergo
Shoot! (2010), Chasing Bobby (2012), Il Conte (2012), Il
Pescatore (2014).
Saverio Zumbo si occupa di cinema come docente e saggista. Per
anni insegnante di storia e teoria
del cinema presso l’Università di
Genova, ha ottenuto l’abilitazione come professore associato.
Tra le sue pubblicazioni, saggi
dedicati all’opera di Kubrick,
Wenders, Hitchcock, Bellocchio,
Bene, Rouch. Per le Edizioni
Falsopiano ha pubblicato Al di
là delle immagini. Michelangelo Antonioni (2002); Cinquecento al cinema.
Genere e autorialità nei film tratti da
commedie del Rinascimento (2005); La
trappola del testo. Sul primo Kubrick
(2012). È attualmente impegnato in una
rilettura della “modernità cinematografica” in un’ottica junghiana.
I PREMI
Obiettivo Liguria
PREMIO OBIETTIVO LIGURIA
PREMIO DEL PUBBLICO
Consistente in:
40 ore di montaggio con operatore
Utilizzo gratuito per una giornata di attrezzature illuminotecniche e da ripresa (luci ed accessori, carrello etc)
di GenovaFilmService.
Il premio del pubblico è offerto da The Space Cinema e
consiste nell’assegnazione di una Vip Pass The Space,
valida per un anno di cinema gratis.
30 - GENOVA FILM FESTIVAL 2014
SEZIONI COMPETITIVE
OMAGGIO A PIETRO GERMI
INGRANDIMENTI
Concorso Nazionale Cortometraggi / Concorso Nazionale Documentari / Obiettivo Liguria
GENOVA PER NOI
PROPOSTE
BANSIGU BERE, GIOCARE, PARLARE D’AMORE
SOGGETTO, SCENEGGIATURA, FOTOGRAFIA, SUONO, SCENOGRAFIA, MONTAGGIO, MUSICA Giancarlo Mariottini, INTERPRETI gli attori del Gruppo Stranità: Luca Agricola, Marco Anzalone, Alessandra Basso, Gianluca Boscaro, Caterina Campagna, Francesca Casazza,
Claudia De Cecco, Danny Di Tursi, Katja Ferrobraio, Valeria Galota, Milena
Gazzale, Gabriella Iasiello, Danilo Leonardini, Armando Misuri, Mauro Paolucci, Pino Papalia, Fabio Piazzetta, Luca Puglisi, Stefano Rota Graziosi, Paola Sciutto, Riccardo Selvaggi, Katia Simonetta, Anna Solaro, Raoul Tomei,
Chiara Valdambrini PRODUZIONE Teatro dell’Ortica / Insieme per Sport
SOGGETTO E MONTAGGIO Diana Giromini, Elisa Zambelli, SUONO Giovanni Corona, INTERPRETI Maria e Guido, Davide e Cristina,
Rocco e Giuditta, Luigina e Gianni
Giancarlo Mariottini (2013, 18’, fiction)
LA TRAMA
Bansigu in dialetto genovese significa altalena. Su e giù, come
gli umori, come la vita, come lo sport. C’è chi gioca e c’è chi
attende a bordo campo, con le sue aspettative e a volte con
le sue delusioni: un’attesa che può essere reinventata e resa
vitale. Bansigu è un cortometraggio “unscripted”, nato a partire dalla grande disponibilità all’improvvisazione che contraddistingue il lavoro della compagnia Stranità, il laboratorio di
teatro sociale che il Teatro dell’Ortica conduce ormai da anni
in collaborazione con la ASL3 genovese, coinvolgendo attori,
operatori socio-sanitari, volontari e persone seguite dalla salute mentale.
L’AUTORE
Giancarlo Mariottini, Genova, 1987. Laureato in Scienze dello Spettacolo presso l’Università di Genova, dal 2009 si occupa di teatro, collaborando principalmente con il Teatro dell’Ortica di Genova in veste di
attore, regista e operatore di teatro sociale. Nel 2012 frequenta il corso
di regia presso la SDAC e realizza la sua prima regia video, il cortometraggio Etoile. Ha collaborato come videomaker con la compagnia teatrale Dinamici Teatri nell’ambito del progetto Elogio della Follia 2012|2015
- Progetto e Spettacolo per spettatore parlante di Luigi Marangoni.
Diana Giromini, Elisa Zambelli (2013, 15’, documentario)
LA TRAMA
L’osservatore è accompagnato in un viaggio nell’intimo dei
quartieri della cintura nord di Torino, dove un’umanità viva
e pulsante racconta storie di relazioni e di sentimenti, restituendo così anche uno spaccato del territorio, toccando i temi
dell’inclusione sociale e dell’immigrazione. I racconti personali
hanno il sapore della confessione, e ricordano quanto sia emozionante partecipare a quel gioco fragile e coraggioso che si
chiama amore.
L’AUTORE
Diana Giromini, Genova, 1983. Lavora da anni nell’ambito dell’audiovisivo, collaborando con associazioni con progetti spesso legati all’adolescenza, al sociale e al territorio.
Elisa Zambelli, Verona, 1985. È illustratrice, designer, ama fare cose con
le mani e parlare con la gente.
Diana ed Elisa hanno esplorato a inizio 2013 l’estrema periferia nord di
Torino, raccogliendo moltissime storie e materiale e realizzando numerosi contributi per il web doc lapartita.org. Insieme si imbarcano spesso
e volentieri in avventure narrative, umane e artistiche.
UN BRUTTO MALE CAMOGLI SOTTO IL VESTITO SCENEGGIATURA Giovanni Borrello MONTAGGIO Lorenzo Martellacci
SOGGETTO, SCENEGGIATURA E FOTOGRAFIA Emanuele Klemp,
Gianluca Longhi SUONO E MONTAGGIO Emanuele Klemp INTERPRETI gli abitanti di Camogli DISTRIBUZIONE E PRODUZIONE Gianluca
Longhi
Davide Rossi (2014, 11’, documentario)
LA TRAMA
La questione “Tirreno Power”: l’inquinamento e le risposte della collettività sono raccontate dalle voci dei protagonisti delle
associazioni attive sul territorio, alternate al punto di vista di
chi vicino alla centrale a carbone è nato e cresciuto.
L’AUTORE
Davide Rossi, Genova, 1985. È stato assistente montatore per Hometown | Mutonia e per La beauté c’est ta tête. Ha già realizzato insieme
a Lorenzo Martellacci e Alessandra Serrentino il documentario Mercato
rosso (2012).
Emanuele Klemp, Gianluca Longhi (2013, 30’, documentario)
LA TRAMA
Gli abitanti di Camogli, un tranquillo borgo della riviera ligure
che si trova ad affrontare il problema del calo demografico e
dello spopolamento stagionale, scoprono di essere diventati,
nella realtà parallela del web, una località rinomata per il turismo sessuale. Da una parte una critica alla pubblica amministrazione, rea di aver contribuito al suicidio assistito di una
delle località più suggestive del Levante ligure, dall’altra una
satira irriverente sulla società dello spettacolo alla perenne ricerca di carne da gettare in pasto ad un pubblico affamato di
notizie pruriginose e completamente incapace di riconoscere
il falso dal vero.
L’AUTORE
Emanuele Klemp, Como (1980). Ha esperienza nel campo della regia e
del montaggio.
Gianluca Longhi, Milano (1987), residente a Camogli. Scrittore e provocatore culturale.
GENOVA FILM FESTIVAL 2014 - 31
SEZIONI COMPETITIVE
OMAGGIO A PIETRO GERMI
INGRANDIMENTI
Concorso Nazionale Cortometraggi / Concorso Nazionale Documentari / Obiettivo Liguria
GENOVA PER NOI
PROPOSTE
FESTA PER LA CULTURA 2013
VENTESIMO ANNO FUORI CASA
SOGGETTO Associazione Culturale Controchiave SCENEGGIATURA, FOTOGRAFIA E MONTAGGIO Matteo Zingirian SUONO Enrico
Bonino, Matteo Zingirian MUSICA autori vari INTERPRETI BandAdriatica, MedFree Orkestra, Stacchi a Spillo, Tamburi del Vesuvio PRODUZIONE Matteo Zingirian DISTRIBUZIONE Associazione Culturale
Controchiave
SOGGETTO E SCENEGGIATURA Simone D’Ambrosio, Nicola Giordanella FOTOGRAFIA, SUONO E MONTAGGIO Simone D’Ambrosio, Nicola Giordanella, Davide Gentile MUSICA Nicola Giordanella
PRODUZIONE Simone D’Ambrosio
Matteo Zingirian (2013, 44’, documentario)
LA TRAMA
Il Ventennale della Festa per la Cultura di Roma Garbatella diventa l’occasione per ricostruire l’ascesa di un festival di quartiere, dai primi timidi tentativi di fare cultura di strada fino ad
arrivare a una vera e propria festa che “paralizza” un intero
quartiere della Capitale per una domenica.
L’AUTORE
Matteo Zingirian, Genova, 1968. Dopo essersi diplomato presso il liceo
D’Oria di Genova, si avvicina al cinema attraverso i Corsi di Sceneggiatura di Giovanni Robbiano e Leo Benvenuti. All’inizio degli Anni ‘90 realizza opere in 16mm indipendenti come De Profundis (1993,) Purché TU
capisca (1994-95) e Una notte in Italia (coregia di Giovanni Robbiano,
1995). A partire dal 1998 ha realizzato circa 80 videoclip (tra cui quelli
per i Baustelle, Delta V e Marlene Kuntz) e ha collaborato alla realizzazione di alcuni lungometraggi tra cui Compromesso Mortale di Giovanni
Robbiano (1998) e 500! (coregia Giovanni Robbiano, Lorenzo Vignolo,
Matteo Zingirian, 2001). Attualmente si dedica alla produzione di documentari, (Sankheum significa speranza) cortometraggi (Noi non siamo
uguali, 2011), spot e virali.
Simone D’Ambrosio, Davide Gentile, Nicola Giordanella
(2013, 27’, documentario)
LA TRAMA
«Troppe case senza gente, troppa gente senza case». Basterebbe questo slogan coniato dai giovani attivisti del Movimento
per la casa di Genova per racchiudere in poche parole il senso
di Fuori Casa, una video inchiesta che punta al cuore di uno dei
più attuali temi del malessere sociale che sta attanagliando il
nostro paese: l’emergenza abitativa. Attraverso le testimonianze raccolte in giro per l’Italia, in particolare a Genova, Torino e
Livorno, Fuori Casa inquadra il problema a livello nazionale, andando alla scoperta di alcune creative proposte locali per garantire un tetto a chi non se lo può più permettere.
L’AUTORE
Simone D’Ambrosio, Genova, 1985. Giornalista genovese freelance, laureato in Editoria, comunicazione multimediale e giornalismo, collabora
e ha collaborato con numerose testate e gruppi editoriali a vocazione
nazionale e locale, principalmente per le redazioni web.
Nicola Giordanella, Genova, 1982. Foto-video reporter e videomaker di
formazione giornalistica, attivo da anni in ambito socioculturale. Ha
collaborato con le testate on line del Comune di Genova e nel 2012 ha
pubblicato per Il Saggiatore Primavere arabe e social network.
Davide Gentile, Genova, 1987. Vive e svolge l’attività di fotoreporter e
videomaker freelance a Genova collaborando con varie agenzie fotogiornalistiche nazionali. È laureato in Scienze Politiche e durante il percorso
universitario ha collaborato con le testate online del Comune di Genova.
INVITO A CENA CON MISTERO
ALL’OMBRA DEL PORTO
SOGGETTO E SCENEGGIATURA Eleonora Potente FOTOGRAFIA
Marco di Gerlando SUONO E PRODUZIONE Ludovica Gibelli
SOGGETTO Serena Gargani, Carlos Lalvay Estrada, Lorenzo Martellacci, Pablo Olivo Mera, Luciana Taddei FOTOGRAFIA Serena Gargani
MONTAGGIO Lorenzo Martellacci MUSICA Facundo Moreno, Santiago Moreno, Tommaso Rolando INTERPRETI Associazione Antirazzista
3 Febbraio PRODUZIONE Luciana Taddei
Ludovica Gibelli (2013, 24’, fiction)
LA TRAMA
In un tetro e nebbioso pomeriggio, cinque vetture si dirigono
al castello di Lionel Twain, milionario eccentrico e misterioso.
Sono i cinque più grandi investigatori viventi, invitati per il fine
settimana con i rispettivi accompagnatori. Riadattamento cinematografico del film Invito a cena con delitto di Robert Moore.
L’AUTORE
Ludovica Gibelli, 1977. È insegnate di teatro e cinema presso la scuola di
cinema per ragazzi ZuccherArte di Genova.
Serena Gargani (2014, 23’, documentario)
LA TRAMA
Immagini, parole, musica e suoni si mescolano al fine di raccontare la storia che accomuna un gruppo di giovani in bilico
tra Genova e Dakar, tra un’Italia che non li accoglie e una terra
d’origine che si affida quotidianamente ai loro sforzi e al loro
coraggio. All’ombra del porto è stato realizzato grazie alla collaborazione dei membri dell’Associazione Antirazzista ed interetnica 3 Febbraio, che da anni lotta contro la discriminazione
e per la tutela dei diritti umani in Italia.
L’AUTORE
Serena Gargani, Genova, 1984. Laureata in Nuove Tecnologie per l’Arte
all’Accademia di Belle Arti di Brera, ha frequentato la Scuola Civica di
Cinema di Milano, corso Documentario. Dal 2008 è videomaker professionista e documenta i principali eventi culturali di Genova per la Fondazione Palazzo Ducale, il canale video Genova Città Digitale e il Teatro
Carlo Felice. Ha realizzato numerosi documentari tra cui C’ero anch’io
sull’alluvione in Liguria.
32 - GENOVA FILM FESTIVAL 2014
SEZIONI COMPETITIVE
OMAGGIO A PIETRO GERMI
INGRANDIMENTI
Concorso Nazionale Cortometraggi / Concorso Nazionale Documentari / Obiettivo Liguria
GENOVA PER NOI
PROPOSTE
PERÙ STORIE E PERSONE
QUARTIERE PROPAGANDA
SOGGETTO E SCENEGGIATURA Sergio Schenone e Massimo Bisso FOTOGRAFIA SUONO MONTAGGIO Sergio Schenone MUSICA
Angelo Simonini PRODUZIONE Associazione onlus “Terra e Libertà”
SOGGETTO Eleonora Chiesa SCENEGGIATURA Eleonora Chiesa,
Grazia Grasso FOTOGRAFIA Grazia Grasso, Marzio Mirabella, Luca
Massa SUONO Grazia Grasso MONTAGGIO Eleonora Chiesa, Grazia
Grasso SCENOGRAFIA Eleonora Chiesa MUSICA Port-royal Nanaue
Mass Prod Modus Concrete Jungle Dieb INTERPRETI Abitanti del quartiere di Genova Cornigliano PRODUZIONE Condominium Production
Sergio Schenone (2013, 38’, documentario)
LA TRAMA
Il documentario racconta la parte non turistica e nascosta del
Perù. Le conseguenze del terrorismo di “Sendero Luminoso”,
lo sfruttamento del lavoro, la diffusa povertà e la denutrizione
infantile sono solo alcune delle realtà affrontate nel documentario, il cui scopo è valorizzare l’operato di chi non si arrende
anche nelle condizioni più estreme.
L’AUTORE
Sergio Schenone, Genova, 1964. Si è diplomato presso l’Accademia di
Belle Arti di Genova con una Tesi su Barry Lyndon di S.Kubrick e successivamente si è specializzato in Arteterapia. Ha frequentato un corso
di regia presso la SDAC di Genova. Attualmente conduce laboratori di
Arteterapia/Video. Oltre a Peru storie e persone ha diretto i documentari
Ragazze di fabbrica (2005), Donne Lavoro (2008), L’incontro possibile
(2011), Identità (2013) e i cortometraggi L’uomo volante (1998), Mondopongo (2001), L’esaminatore (2003), La bella novità (2006), L’oro di
Saltaginestre (2008), Max (2010), Van Terribile e Le creature bianche
(2011).
Eleonora Chiesa, Grazia Grasso (2013, 20’, documentario)
LA TRAMA
Il film è un viaggio all’interno del quartiere di Cornigliano, storico distretto operaio di Genova dove una volta sorgevano gli altiforni del’ ILVA, chiusi nel 2002 in seguito alle lotte sociali dei
cittadini per il loro impatto sulla salute pubblica. A raccontare
il quartiere sono proprio gli abitanti di Cornigliano attraverso la
lettura di brani tratti da romanzi, libri di poesie, canzoni, cronache e comunicati o qualsiasi altro testo scritto significativo e
identitario rispetto alla loro storia personale.
L’AUTORE
Eleonora Chiesa, Genova, 1979. È un’artista multimediale attiva nell’ambito performativo e video. La sua ricerca consiste in un lavoro progettuale in
progress incentrato sull’interazione corpo-ambiente con indagini tematiche sulla società contemporanea e i suoi derivati.
Grazia Grasso. Nel 2004 inizia a lavorare come assistente di produzione
per il regista Paolo Caredda. Attualmente dirige uno studio di registrazione Audio ed Editing video a Genova. Tra i suoi lavori video ricordiamo Mediterraneo Video Festival (Edizioni 2002-2010), La Strada Della
Seta (Teatro Stabile - Genova, 2005), Pasolini (Teatro Modena - Genova,
2008), l’esibizione permanente al Museo dei Mondi Castello D’Albertis
e la collaborazione La Fura del Baus Video Toolbox per Genova Capitale
della Cultura 2004.
QUASI PADRE I SEGNI DEL CASO
SOGGETTO E SCENEGGIATURA Federico Mottica FOTOGRAFIA Marzio Mirabella SUONO Stefano Agnini MONTAGGIO Marzio
Mirabella SCENOGRAFIA Luana Lauro MUSICA Edoardo Siccardi
INTERPRETI Guido Saltamerenda, Marco Venturini, Stefano Amoretti, Giulia Sezzi, Francesca Chiocci, Giuseppe Vibracci, Giulio Venturini,
Gabriella Mottica, Rino Giannini, Renato Delle Piane PRODUZIONE
Federico Mottica
SOGGETTO Federico Agnello, Alberto Girardi SCENEGGIATURA
Federico Agnello, Stefano Careddu, Samuel Antichi, Alberto Girardi FOTOGRAFIA Benedicte Maniere SUONO Samuel Antichi MONTAGGIO Federico Agnello SCENOGRAFIA Alberto Girardi INTERPRETI
Federico Bava, Moritz Ceste, Davide Massolini PRODUZIONE Davide
Drochi
LA TRAMA
In seguito al ritrovamento di abiti insanguinati nella sua proprietà, un contadino decide di chiamare la polizia. Seguono le
indagini sul caso...
Federico Mottica (2013, 25’, fiction)
Un uomo si ritrova a vivere con difficoltà la quotidianità della
sua famiglia. Ma cosa si nasconde dietro il suo cinismo? Cosa
si nasconde dietro ad un padre al quale non sembra interessare più nulla degli altri né di se stesso?
L’AUTORE
Federico Mottica, Genova, 1995. Studente di pianoforte presso il Conservatorio Niccolò Paganini di Genova. Ha esordito con il cortometraggio
Io e mia madre nel 2012.
Federico Agnello, Alberto Girardi, Stefano Careddu (2013, 18’, fiction)
LA TRAMA
L’AUTORE
Laborafilm (Federico Agnello, Stefano Careddu, Samuel Antichi, Davide
Drochi, Alberto Girardi), è un gruppo di studenti dal DAMS di Torino che
si pone l’obiettivo di realizzare progetti audiovisivi autoprodotti. I cortometraggi realizzati sono per il momento cinque, il sesto è in fase di
pre-produzione; l’intento del gruppo è quello di produrre lavori autoriali
lontani dal circuito commerciale, promuovendo temi sempre diversi che
riguardano il mondo dei giovani e della realtà italiana.
GENOVA FILM FESTIVAL 2014 - 33
SEZIONI COMPETITIVE
OMAGGIO A PIETRO GERMI
INGRANDIMENTI
Concorso Nazionale Cortometraggi / Concorso Nazionale Documentari / Obiettivo Liguria
GENOVA PER NOI
PROPOSTE
SOTTO IL MARE DI ACCIAIO SPERANZE IN PIENA SOGGETTO SCENEGGIATURA FOTOGRAFIA SUONO MONTAGGIO SCENOGRAFIA Giampiero Orselli MUSICA A.V. INTERPRETI Giampiero Orselli PRODUZIONE Pseudo TV
SOGGETTO Silvia Melloni SCENEGGIATURA Silvia Melloni, Alexandru Teodorescu SUONO Alexandru Nicolae Teodorescu, Gabriele Sorrentino MONTAGGIO Matilde Giuliani, Gabriele Sorrentino, Alexandru
Nicolae Teodorescu, Alessio Chiossone, Martina Finessi INTERPRETI
Enrico Pignone, Gianpalolo Malatesta, Stefano De Pietro, Stefano Balleari, Antonio Bruno, Agnese Bardi, Alessandro Bruzzone, Bledar Buzi,
Gianmarco Castagneto, Alessio Chiossone, Martina Fabris, Ilaria Fedele,
Mattia Ferrea, Valentina Gallo, Giorgia Ghione, Matilde Giuliano, Vincenzo Leoni, Cora Limuti, Duilio Malosso, Ibrahim Nagwa, Mirko Narice,
Matteo Olivieri, Davide Riva, Laura Salvemini, Daniele Scutellà, Gabriele
Sorrentino, Gabrio Taccani, Maria Tortorella PRODUZIONE Gianfranco
Pangrazio per GhettupTV DISTRIBUZIONE ARCI Genova
Giampiero Orselli (2014, 12’, documentario)
LA TRAMA
La tormentata storia del quartiere di Cornigliano e delle sue
acciaierie.
L’AUTORE
Giampiero Orselli, Genova, 1959. Ha lavorato per la RAI e per innumerevoli periodici e case editrici. Ha pubblicato i romanzi Helter Skelter
(1999), Beatler 1967 (2002), la biografia “immaginaria” Pete Best. Quando ero un Beatles (1999), l’art-book Le parole di Giampiero Orselli per
le fotografie di Gianni Ansaldi (2001) e le commedie per ragazzi Le avventure del paese di Pressappoco e L’albero con le scarpe slacciate. Nel
2004 ha messo in scena il concerto-spettacolo I girovaghi sedentari col
cantautore Max Manfredi. Con i suoi cortometraggi ha partecipato a
quattro edizioni di Genova Film Festival. Ha collaborato come paroliere
ai dischi di Max Manfredi, Chicco Sirianni e del gruppo Rock Atlantica.
Nel 2007 ha pubblicato la Guida Insolita della Liguria, scritta con Stefano Roffo e Marco Scuderi e il giallo All’albergo del libro scambio. Nel
2008, ha scritto con Stefano Roffo, il volume Genova nascosta e sconosciuta.
Matilde Giuliani, Gabriele Sorrentino, Alexandru Nicolae Teodorescu,
Alessio Chiossone, Martina Finessi (2013, 34’, documentario)
LA TRAMA
Speranze in piena nasce dall’idea che sia necessario che le
comunità che operano nella città prendano nelle proprie mani
i mezzi della comunicazione video, dando vita a processi di
auto-gestione dal basso. Ragazzi con un’età compresa tra i 18
e 30 anni (molti dei quali senza esperienza filmografica) hanno
preso in mano le telecamere messe a disposizione da GhettupTV per documentare quello che ha significato l’alluvione del
4 novembre 2011 per i cittadini genovesi. L’AUTORE
Alexandru Teodorescu, architetto e disegnatore, ha realizzato una serie
di documentari con GhettupTV, una web tv autogestita che racconta Genova e il mondo.
Gabriele Sorrentino, cameriere e videomaker, ha realizzato video per
concorsi e attività sociali, ha inoltre curato il montaggio di webseries
autoprodotte.
Matilde Giuliani, pittrice e illustratrice, è invece alla prima esperienza in
ambito filmico, alla pari di Martina Finessi e Alessio Chiossone. NELLA TASCA DEL CAPPOTTO UNO DI NOI
Marco Di Gerlando (2014, 12’, fiction)
Gino Versetti (2014, 10’, fiction)
SOGGETTO E SCENEGGIATURA Marco Di Gerlando FOTOGRAFIA Simone Caridi SUONO Fabio Bavastro MONTAGGIO Marco Di
Gerlando MUSICA Simone Cilio INTERPRETI Edward Dring, Simeone
Latini, Ludovica Gibelli
SOGGETTO E SCENEGGIATURA Gino Versetti FOTOGRAFIA Daniele Trani SUONO Riccardo Vojvoda MONTAGGIO Edoardo Vojvoda
SCENOGRAFIA Francesca Marchese MUSICA Giuseppe Laboccetta
INTERPRETI Ludmila Androva, Marco Tizianel, Gino Versetti, Emanuela Petroni, Stefania Visconti, Guglielmo Versetti, Enrico Cerruti, Fabio
Fiori, Claudia Roncallo, Massimo Giardina, Valentina Roncallo PRODUZIONE E DISTRIBUZIONE Ass. Culturale Altea
LA TRAMA
Luca è un bambino molto introverso. I suoi unici amici sono Re
Beniamino e lo scudiero Spartaco, due marionette con le quali
deve difendere il suo piccolo regno dall’arrivo del crudele Mangia Principesse.
L’AUTORE
Marco Di Gerlando, San Remo, 1980. Regista cinematografico, diplomato in regia presso la SDAC di Genova, ha vinto numerosi premi per i suoi
cortometraggi tra cui il Reelshow International Film Festival di Londra. È
laureando presso la facoltà di Lettere e Filosofia ad indirizzo spettacolo.
34 - GENOVA FILM FESTIVAL 2014
LA TRAMA
Un uomo, una donna e una festa. Musica, gioia, allegria e felicità. O forse no? Forse non è quello che sembra. Forse niente è
davvero così. Forse è solo un sogno. O forse un incubo…
L’AUTORE
Gino Versetti, Genova, 1967. Nella sua filmografia il cortometraggio Presto cambieremo titolo (1997), la puntata zero della sit com Bianco e Nero
(1999), il cortometraggio L’inganno (2007), vincitore della 10° Genova
Film Festival, i videoclip dei Marti September in the rain e They’re so
small (2008), il mediometraggio Vigasio Sexploitation Vol. 2 (2010), il
film K smette di fumare (2011) e il corto Uno di Noi.
SEZIONI COMPETITIVE
OMAGGIO A PIETRO GERMI
INGRANDIMENTI
Concorso Nazionale Cortometraggi / Concorso Nazionale Documentari / Obiettivo Liguria
GENOVA PER NOI
PROPOSTE
WAR
WC WESTERN CLOSET
SCENEGGIATURA E FOTOGRAFIA Andrea Languasco SUONO
Matteo Bonino MONTAGGIO Fabio Zenoardo SCENOGRAFIA Sara
Ferraris MUSICA Manu 95 INTERPRETI Victor Mella, Jacopo Montaldo, Enrico Luly, Omar Peruzzi, Matteo Bonino, Silvia Chiesa PRODUZIONE Andrea Languasco DISTRIBUZIONE Fabio Zenoardo
SOGGETTO Luca Franco SCENEGGIATURA Luca Franco, Saba Salvemini FOTOGRAFIA Marzio Mirabella SUONO Mattia Cominotto MONTAGGIO Luca Franco, Saba Salvemini SCENOGRAFIA Marta Marrone
MUSICA Adriano Fontana INTERPRETI Massimiliano Caretta, Michele
Cipriani, Francesca Montanaro, Davide Paganini, Saba Salvemini, Annika
Strøhm, Alfredo Utech, Enzo Paci PRODUZIONE E DISTRIBUZIONE
Saba Salvemini
Andrea Languasco (2013, 10’, fiction)
LA TRAMA
Nella cieca follia della guerra, un soldato che un tempo fu
uomo, lotta disperatamente per tornare alla vita e ritrovare le
sue passioni. La sua personale gara con la sopravvivenza è
espressione della spinta vitale racchiusa in ogni uomo. Una
spinta in grado di sfidare anche la morte.
L’AUTORE
Andrea Languasco, Imperia, 1985. Ha frequentato il DAMS di Imperia
dove con altri compagni di corso ha fondato una piccola associazione
di produzioni audiovideo. Prima di War ha diretto gli spot Soffia e sai
(2010) e Senza la plastica la Liguria è più bella (2010), i videoclip La luce
scalza (2009) e Blen be yarm (2011), i cortometraggi Ex Cinere (2008) e
Dualism (2011) e il documentario Gli occhi che parlano (2009).
Luca Franco, Saba Salvemini (2013, 22’, fiction)
LA TRAMA
C’erano una volta, in una giornata torrida, in un deserto arido,
sei disperati personaggi legati in una grottesca danza di morte.
Uno spaghetti western condito con cacca, sangue, sesso, soldi,
denti, orsachiotti, mosche, fagioli andati a male e qualche pallottola. “Li chiamavano cowboy e invece erano stronzi”.
L’AUTORE
Luca Franco è nato a Genova. Regista e fotografo, ha lavorato per diversi
anni per la tv, il cinema e per la realizzazione di grandi eventi internazionali. Ha realizzato spettacoli teatrali, cortometraggi e documentari.
Saba Salvemini, Biella, 1973. Si è diplomato presso la Scuola dello Stabile
di Genova. Ha studiato e lavorato con J. Alschitz, A. Milenin, J.P. Deninzon, G. Borgia, C. Bos-Kroese, S. Gonnella, L. Sicignano, Lida Shigemi. Nel
2007 ha fondato l’associazione Areté Ensemble con Annika Strøhm.
WHAT WOMEN WANT LA ZONA GRIGIA
SOGGETTO Sandra Morano SCENEGGIATURA Sandra Morano,
Valentina Bronzo, Cecilia Scambelluri FOTOGRAFIA Alice Corsi SUONO Edoardo Bellanti MONTAGGIO Edoardo Bellanti MUSICA Claude-Achille Debussy e Johann Sebastian Bach INTERPRETI Valentina
Bronzo, Cecilia Scambelluri PRODUZIONE E DISTRIBUZIONE Edoardo Bellanti
SOGGETTO E SCENEGGIATURA Alberto Strano e Giacomo Pallaver FOTOGRAFIA Alberto Strano SUONO Giacomo Pallaver MONTAGGIO E MUSICA Alberto Strano e Giacomo Pallaver INTERPRETI
Daniel Berta, Renato Ballardini, Luca Pedron PRODUZIONE Alberto
Strano
LA TRAMA
La zona grigia non è un luogo fisico, è uno stato mentale. È una
scelta, un atteggiamento, un paradosso. È l’apologia dell’ignavia. In questo caso, è anche la meta di un viaggio a ritroso per
i suoi protagonisti. Dall’Italia, alla Polonia, in treno, destinazione Cracovia. Dal cuore della città, dove arte e cultura si mescolano, fino ad Auschwitz, teatro di una delle più grandi tragedie dell’ epoca moderna. La presa di posizione di un gruppo
giovane, guidato da giovani, nei confronti dell’Olocausto. Per
un domani diverso, forse migliore, senza più zone grigie nella
coscienza civile, né tolleranza per la banalità del male.
Alice Corsi, Edoardo Bellanti (2014, 12’, documentario)
L’Italia è la nazione con il più alto tasso di parti cesarei in Europa. La giusta comunicazione potrebbe sensibilizzare la popolazione su questo argomento e ridurne il numero, in favore del
parto naturale. Cosa vogliono le donne? Un nuovo rinascimento
è possibile.
L’AUTORE
Edoardo Bellanti, Genova, 1985. Si occupa di audiovisivi dal 2001 e dal
2004 collabora con il Dj Producer Danijay (Daniele Zaffiri), realizzando
video live, videoclip, speciali e contenuti multimediali. Parallelamente
realizza spot, videoclip, cortometraggi e documentari. Nel 2010 fonda,
insieme a Nadia Denurchis, Campuswave, web radio del Campus di Savona, a cui l’anno successivo si affianca una web tv.
Alice Corsi, Genova, 1988. Nel 2011 per la tesi di laurea in Scienze della
Comunicazione crea, gestisce e organizza la redazione di Campuswave del Campus di Savona, occupandosi anche del palinsesto. Nel 2011
realizza, spesso in coproduzione con Edoardo Bellanti, videoclip, cortometraggi, spot, video di concerti e spettacoli teatrali. Insieme a quest’ultimo nel 2012, dopo aver conseguito la qualifica di Network Software
Specialist ed il Diploma di Master in Nuovi Media e Tecnologie ICT Immersive, ha realizzato il videoclip in 3D stereoscopico Henry B -The Way.
Alberto Strano, Giacomo Pallaver (2013, 37’, documentario)
LA TRAMA
L’AUTORE
Alberto Strano, Genova, 1992. Tutta colpa di Matthew La Scimmia (lungometraggio, 2009), Guglie Experience (corto, 2011), I buoni propositi
di un incondizionabile (corto, 2011), Cranchept (corto, 2013), Parole nel
vuoto (corto, 2013), Sulla Fabbrica del Vapore (videomapping, 2014), XY-Intra (video-installazione teatrale, 2014).
Giacomo Pallaver, Trento, 1991. Vino Dentro (lungometraggio, 2012),
Colpi di Fortuna (lungometraggio, 2013).
GENOVA FILM FESTIVAL 2014 - 35
OMAGGIO A
PIETRO GERMI
SEZIONI COMPETITIVE
OMAGGIO A PIETRO GERMI
INGRANDIMENTI
GENOVA PER NOI
PROPOSTE
Gian Luca Farinelli, Enciclopedia del Cinema (2004)
IL FERROVIERE
(Italia 1955, 1956, bianco e nero, 120m)
REGIA Pietro Germi PRODUZIONE Carlo Ponti per Enic SOGGETTO Alfredo Giannetti SCENEGGIATURA Pietro Germi, Luciano Vincenzoni, Alfredo Giannetti FOTOGRAFIA Leonida Barboni MONTAGGIO Dolores Tamburini
SCENOGRAFIA Carlo Egidi COSTUMI Mirella Morelli MUSICA Carlo Rustichelli INTERPRETI E PERSONAGGI Pietro Germi (Andrea Marcocci), Luisa della Noce (Sara Marcocci), Sylva Koscina (Giulia), Saro Urzì (Gigi Liverani),
Carlo Giuffrè (Renato Borghi), Renato Speziali (Marcello Marcocci), Edoardo Nevola (Sandrino Marcocci), Antonio
Acqua, Mirella Fedeli, Franco Fantasia.
Sandrino, terzogenito del ferroviere Andrea Marcocci,
corre alla stazione Termini dove il papà sta scendendo
dalla motrice del rapido di cui è conducente. È Natale,
e l’uomo, benché a casa lo aspettino i familiari, tra cui
la figlia Giulia costretta dal padre a sposarsi perché incinta, si ferma per qualche bicchiere all’osteria, luogo
d’incontro dei ferrovieri romani. Quando rientra a casa
ubriaco, la casa è vuota perché Giulia si è sentita male
ed è stata portata all’ospedale, dove il suo bambino nascerà morto. Il già fragile matrimonio della ragazza entra in crisi. Andrea, che si sente in colpa per non essere
stato accanto alla figlia nel drammatico momento, ha
due incidenti sul lavoro: non riesce a evitare il suicidio
di un uomo che si butta sotto il suo treno, poi non vede
uno stop ed evita di poco lo scontro con un altro treno.
Sospettato di ubriachezza, viene rimosso dall’incarico di
conduttore del rapido e declassato ‒ a paga ridotta ‒ a
macchinista di una vecchia locomotiva a carbone; quando chiede solidarietà al sindacato, non ottiene alcun appoggio. Giulia, che ha una relazione con un altro uomo,
viene scoperta involontariamente da Sandrino. Andrea è
sempre più spesso in osteria. Isolato da tutti rifiuta, per
soldi, di partecipare allo sciopero generale e viene bollato come crumiro. Il figlio maggiore, Marcello, per salvarsi da loschi traffici ruba i gioielli della madre e fugge
di casa. Alla scoperta che la figlia ha un amante, Andrea
la picchia selvaggiamente. La ragazza se ne va; da quel
momento il ferroviere smette di lavorare e inizia a passare le sue giornate, ubriaco, in osteria. È Sandrino che
lo aiuta, lo sostiene, lo riporta dai vecchi amici che gli
si stringono intorno. Colto da un infarto, Andrea affronta
una lunga convalescenza, seguito amorevolmente dalla
moglie Sara. La sera di Natale la famiglia si ricompone,
tornano anche Giulia e Marcello, gli amici fanno visita ad
Andrea. Dopo la festa, rimasto solo con la moglie, l’uomo improvvisamente muore. Sandrino racconta come
il fratello prenderà il posto del padre e come ogni cosa
continuerà.
“Settembre 1961, a Roma. Da Rosati a via Veneto. Germi
lo trovavi sempre lì, al bancone del bar, seduto davanti
a un bicchiere di vino. Non era una posa d’artista: era
davvero nella sua natura starsene silenzioso a pensare
sorseggiando del buon vino. Se non avessi saputo ch’era
un celebre regista e anche attore avrei detto, per istintiva
sensazione, che poteva essere un ferroviere. Perché mi
ricordava mio padre come lo avevo in mente da bambino:
anche lui ferroviere. Gente solida, buoni bevitori ma rigorosamente sobri in servizio. Quel giorno di settembre, fu
proprio Germi a rivolgermi un saluto. Fino ad allora, io lo
incontravo spesso lì (lo ammiravo moltissimo), ma non
avevo mai osato importunarlo. Mi disse che aveva visto
Il posto, il mio film che era stato alla Mostra di Venezia e
che gli era piaciuto. Io gli confidai la grande emozione (e
le lacrime!) per il suo Ferroviere. Ma al di là della grazia
sublime dell’opera ‒ di una rara potenza poetica! ‒ c’era
per me una ragione particolare, che mi faceva amare in
modo speciale quel suo film: riguardava la mia stessa
vita e quella di mio padre. Per quelle strane, imperscrutabili coincidenze dei destini, le vicende del suo ferroviere
ricordavano quelle capitate a mio padre, anche lui macchinista di locomotiva. Convinto socialista, mai iscritto
al fascio, venne esonerato dalle Ferrovie e dopo solo due
anni da disoccupato trovò un posto nell’Azienda del Gas.
Ancora su una locomotiva: ma una piccola locomotiva, di
GENOVA FILM FESTIVAL 2014 - 37
SEZIONI COMPETITIVE
OMAGGIO A PIETRO GERMI
quelle per lo smistamento dei carri col carbon-coke, che
pareva un giocattolo in confronto alla potente 691 dei
treni a grande velocità! Riconobbi nelle umiliazioni del
Ferroviere di Germi le stesse subite da mio padre; e capii
il suo dolore, anche se aveva sempre cercato di nasconderlo. Dopo quell’incontro, ci siamo rivisti altre volte al
Rosati di via Veneto. Non parlammo più del Ferroviere.
Tuttavia quella storia in comune ci faceva sentire in tacita intesa: una sorta di parentela sentimentale” (Ermanno
Olmi).
Tra i registi italiani di prima grandezza, Pietro Germi è
stato considerato dalla nostra critica come il meno ‘procreativo’, quello che ha lasciato minore eredità. Queste
note inedite di Ermanno Olmi sembrano dimostrare il
contrario. Certo è che tutta l’opera di Germi, regista scomodo, antifascista, anticomunista, spesso arrogante
e sanguigno, è stata travisata dalla critica dell’epoca,
molto spiazzata anche da Il ferroviere. Germi veniva
da una serie di insuccessi commerciali e alla ricerca di
nuovi soggetti fu conquistato dal racconto inedito di un
giovane sceneggiatore comunista, Alfredo Giannetti, che
aveva come protagonista un operaio e la sua famiglia. Il
produttore, Carlo Ponti, non credeva nel progetto e anche per rallentarne la realizzazione propose, per la parte
del protagonista, nomi impossibili come quelli di Spencer Tracy e Broderick Crawford. Fu Giannetti a intuire che
Germi avrebbe voluto e potuto interpretare il ruolo principale e fu lui a dirigerlo nei provini che convinsero Ponti.
Con i suoi Nastri d’argento al regista e al produttore, Il
ferroviere fu un grande successo, nei piccoli centri ancor più che nelle grandi città. Il pubblico fu colpito dalla
sincerità dell’opera, specchio dell’Italia dell’epoca: una
Roma in costruzione dove i palazzi rubano spazio al gioco dei bambini, paghe che non bastano, scioperi, crumiri, dirigenti sindacali che non ascoltano, una società
dove l’unica salvezza è nel senso di appartenenza a un
mondo antico, popolare, capace, con il proprio affetto e
le proprie radici, di dare la forza per affrontare i drammi
della vita. Come osserva Mario Sesti, Il ferroviere può essere confrontato all’altro grande monumento cinematografico di melodramma e realismo, Rocco e i suoi fratelli,
“due film che affrontano un vero corpo a corpo con quello che si può considerare il mito più profondo dell’inconscio, della Storia e della struttura sociale di questo
paese: l’unità della famiglia”. Una famiglia dove padre
e figli non comunicano e la moglie è l’unica a capire, a
tentare una mediazione tra le persone amate cercando
una strada, con fatica e ragionevolezza. Opera corale sul
tempo che passa, il film doveva intitolarsi Un giorno e
38 - GENOVA FILM FESTIVAL 2014
INGRANDIMENTI
GENOVA PER NOI
PROPOSTE
tutti i giorni perché racconta “lo scorrere lento della vita,
il senso amaro, tenero, drammatico e dolce della vita”. È
probabilmente il film più musicale del cinema italiano,
con una colonna sonora di Carlo Rustichelli che sorregge l’onda emotiva degli avvenimenti. Germi fa un uso
sistematico delle ellissi e sfrutta ritmicamente due punti
di vista narrativi, quello di Sandrino, che addolcisce la
durezza degli avvenimenti, e quello del narratore che invece li drammatizza. La grandezza del film sta nel fatto
che Germi raccontando i cambiamenti italiani, facendo
i conti con la tradizione neorealista, mette in scena una
storia universale: il sentimento di gioia infine brevemente raggiunto dai due coniugi non può non ricordare la
conclusione di Tōkyō monogatari, dove i due anziani genitori osservano la durezza della vita trascorsa con uno
sguardo caldo, disincantato e carico di civile e dignitosa
felicità.
Bibliografia
G. Bezzola, Il ferroviere, in “Ferrania”, n. 2, febbraio 1956.
F. Di Giammatteo, Il ferroviere, in “Bianco e nero”, n. 1112, novembre-dicembre 1956.
G. Aristarco, Il ferroviere, in “Cinema nuovo”, n. 96, 15
dicembre 1956.
G. Dell’Acqua, Il cammino della speranza e quello delle
ambizioni, in “Schermi”, n. 1, aprile 1958.
R. Durgnat, Man of Iron, in “Films and Filming”, n. 6,
March 1963.
S. Borelli, ‘Il ferroviere, ‘L’uomo di paglia’, in V. Attolini et
al., Il cinema secondo Germi, Roma 1990.
SEZIONI COMPETITIVE
PIETRO GERMI
OMAGGIO A PIETRO GERMI
INGRANDIMENTI
GENOVA PER NOI
PROPOSTE
Pietro Germi nasce il 14 settembre 1914 a Genova. Inizia
la sua carriera come attore e, dopo aver studiato regia
con Alessandro Blasetti presso il Centro Sperimentale
di Cinematografia di Roma, nel 1945 esordisce alla regia
con Il testimone un giallo psicologico del tutto insolito negli anni del neorealismo. Seguono il poliziesco d’ispirazione americana Gioventù perduta (1947) e In nome della
legge (1949), vincitore di tre nastri d’argento e campione
d’incassi. Uno dei primi film italiani sulla mafia, per il quale Germi riceve un Nastro d’Argento speciale, che lo consacra come autore. Con il dramma neorealista Il cammino
della speranza (1950) Germi raggiunge per la prima volta
un livello internazionale. Il film è presentato in concorso
al Festival di Cannes e vince l’Orso d’argento al Festival
di Berlino. Il noir realistico La città si difende (1951) viene
premiato come miglior film italiano al Festival di Venezia.
Nel 1952 dirige La presidentessa, adattamento per il cinema dell’omonima commedia teatrale di Maurice Hennequin e Pierre Veber, un titolo eccentrico nella sua filmografia, e Il brigante di Tacca del Lupo, con Amedeo Nazzari,
tratto dal romanzo omonimo di Riccardo Bacchelli. Nel
1953 con Gelosia porta sul grande schermo il romanzo di
Luigi Capuana Il marchese di Roccaverdina e partecipa
al film a episodi Amori di mezzo secolo con il segmento
Guerra 1915-1918. Resta inattivo per quasi due anni, ma
nel 1955, con Il ferroviere, gira una delle sue opere più
riuscite ed intense. Il ferroviere ottiene un notevole successo di pubblico ed è considerato uno dei capolavori del
regista genovese e una fra le ultime grandi espressioni del
neorealismo cinematografico italiano. Ad esso succedono
film come L’uomo di paglia (1958), e il capolavoro Un maledetto imbroglio (1959) tratto dal romanzo Quer pasticciaccio brutto de via Merulana di Carlo Emilio Gadda: uno
dei primi esempi di poliziesco italiano. Nel 1961 spiazza
pubblico e critica dando alla sua carriera una svolta imprevedibile: comincia infatti a girare commedie pungenti, satiriche e grottesche. Divorzio all’italiana (1961) apre
questa nuova fortunata stagione della sua carriera; il film
è nominato all’Oscar nelle categorie miglior regia e miglior attore (Marcello Mastroianni) ed ottiene quello per
il miglior soggetto e sceneggiatura originale oltre ad altri
prestigiosi riconoscimenti. Dal titolo del film ha preso il
nome un certo tipo di commedia prodotta in Italia in quel
periodo nota come commedia all’italiana. Nel 1964 Germi
gira Sedotta e abbandonata, ultimo dei suoi film ambientato in Sicilia, a cui seguirà nel 1965 Signore & signori con
Virna Lisi e Gastone Moschin, satira sull’ipocrisia borghese di una cittadina del Veneto. Il film vince la Palma d’oro
al Festival di Cannes ex aequo con Un uomo, una donna di
Claude Lelouch. Nel 1967 gira L’immorale con Ugo Tognazzi e Stefania Sandrelli. Nel 1968 Germi gira l’elogio della
vita agreste Serafino, con Adriano Celentano, che ottiene
uno strepitoso successo di pubblico. Nel 1970 è la volta di
Le castagne sono buone con Gianni Morandi, che per molti, forse a ragione, è considerato il film meno riuscito del
regista. Dopo Alfredo Alfredo (1972) con Dustin Hoffman e
Stefania Sandrelli, fece ritorno alla commedia grottesca e
inizia a lavorare al progetto del film Amici miei che deve
cedere all’amico Mario Monicelli perché sofferente di cirrosi epatica. Germi muore a Roma il 5 dicembre 1974. Amici miei, uscito nelle sale nel 1975, è a lui dedicato: nei titoli
di testa è riportato significativamente «un film di Pietro
Germi» e solo «regia di Mario Monicelli».
GENOVA FILM FESTIVAL 2014 - 39
INGRANDIMENTI
ENRICO VANZINA
40 - GENOVA FILM FESTIVAL 2014
SEZIONI COMPETITIVE
OMAGGIO A PIETRO GERMI
INGRANDIMENTI
GENOVA PER NOI
PROPOSTE
Ingrandimenti
DEVO TUTTO A CERTE PERSONE
di Enrico Vanzina
Nella vita c’è chi ti fa innamorare, chi ti
dà fregature, chi ti fa ridere,
chi si fa dimenticare subito. Esistono,
però, anche persone indimenticabili che
segnano in maniera speciale il corso
della tua esistenza.
Io, per esempio, nel mio piccolo devo molto al grande
produttore scomparso Goffredo Lombardo, il patron della mitica Titanus. Fu lui a far debuttare nel cinema mio
fratello Carlo e me, nel lontano 1975. Grazie Goffredo
per aver creduto in quei due ragazzini di allora. Che oggi
hanno i capelli imbiancati ma continuano a fare quello
che avevi immaginato tu. Devo molto anche ad un’altra
persona del mondo cinematografico, il grande regista
Alberto Lattuada. Avevo ventisei anni e lui, generoso
come pochi, mi chiamò a collaborare al copione di Oh
Serafina, insieme allo scrittore del romanzo, il compianto Giuseppe Berto. Così mi ritrovai, ad inizio carriera,
accanto a due giganti. Grazie Alberto. E un grazie a Giuseppe Patroni Griffi che mi fece debuttare all’Eliseo con
una commedia teatrale. Fu un gesto coraggioso, che non
dimenticherò mai. D’altronde Patroni Griffi era un uomo
elegante, in tutti i sensi. Soprattutto nel concedere delle
opportunità a quelli più giovani di lui. Grazie Peppino.
Un grazie a Carol Levi, la signora del cinema italiano,
agente dei più grandi talenti dello spettacolo nostrano,
che da più di trentacinque anni mi segue, con passione, professionalità, diventando nel corso degli anni più
un’amica di famiglia che una semplice agente cinematografica. Grazie a Paolo Mieli che (quasi vent’anni fa)
mi ha fatto diventare giornalista al Corriere della Sera,
facendomi scoprire un secondo e meraviglioso lavoro.
E infine un grazie di cuore a due fuoriclasse scomparsi:
Ugo Pirro e Dino Risi, i quali mi hanno insegnato gran
parte di quello che so sul cinema, su come si fa e su
come non andrebbe fatto. Grazie Ugo, grazie Dino, persone decisive che hanno illuminato la mia vita di una
luce allegra e importante.
Ma non c’è solo il lavoro. C’è la vita, quella di tutti i giorni. E nella mia vita io devo quasi tutto a Federica, mia
moglie. Compagna fedele, silenziosa, comprensiva. Una
donna forte, ma anche romantica, che ha avuto l’intelligenza di consigliarmi sempre nel migliore dei modi.
Quando l’ho ascoltata non ho mai sbagliato niente,
quando non l’ho fatto mi sono ritrovato spesso nei guai.
Grazie a mia madre, donna impossibile ma formidabile. Con la quale ho combattuto su quasi tutto. Ma che
adesso mi manca in tutto. E grazie al signor Steno, mio
padre, che mi ha insegnato la civiltà, la buona educazione. Che ha puntato sulla cultura, facendomi capire che
nella vita servono i libri, i quadri, la musica. Ma soprattutto che fare il cinema è un mestiere. Nel quale ci vuole
fatica, etica e rispetto delle regole.
Infine un grazie infinito a mio fratello Carlo. Silenzioso
e riservato. Intelligente e generoso. Semplice, anche se
complicatissimo. Buono. Soprattutto profondamente
buono. Una fortuna averlo avuto accanto. Per me e soprattutto per la sua famiglia. Sempre positivo. Mai fiaccato dalle difficoltà. Grazie Carlino.
Tutte queste mie parole, a tutte queste persone, sono
un atto dovuto. La cosa più presuntuosa del mondo è
quella di non ammettere che la nostra forza dipende da
tanti altri. La nostra forza e soprattutto la nostra felicità.
GENOVA FILM FESTIVAL 2014 - 41
SEZIONI COMPETITIVE
OMAGGIO A PIETRO GERMI
INGRANDIMENTI
GENOVA PER NOI
PROPOSTE
ENRICO VANZINA
Roma, 1949. È uno sceneggiatore e produttore cinematografico italiano. È il primogenito del regista e sceneggiatore Steno (pseudonimo di Stefano Vanzina) e di Maria Teresa Nati, e fratello del regista e produttore Carlo
Vanzina.
Ottiene il Baccalaureat Francese al Lycèe Chateaubriand
di Roma nel 1966 e si laurea in Scienze Politiche a Roma
nel 1970.
Lavora per alcuni anni come aiuto regista del padre
Steno e nel 1976 inizia la carriera di sceneggiatore. Ha
scritto 95 film lavorando con molti dei più famosi registi
italiani: Dino Risi, Marco Risi, Alberto Lattuada, Steno,
Mario Monicelli, Nanni Loy e tanti altri.
Insieme al fratello Carlo, regista, ha realizzato alcuni dei
più grandi successi degli anni ’80 ’90 e 2000. Tra i film
più famosi che hanno inventato un genere e una schiera
di attori: Sapore di mare (1983), Eccezziunale Veramente
(1982), Vacanze di Natale (1983), Sotto il vestito niente
(1985), I miei primi 40 anni (1987), Sognando la California (1992), A spasso nel tempo (1996), South Kensington (2001), Il pranzo della domenica (2003), La vita è
una cosa meravigliosa (2010) e tanti altri.
Ha lavorato con quasi tutti gli attori italiani, da Alberto Sordi, Renato Pozzetto, Gigi Proietti, Diego Abatantuono, Enrico Montesano, Paolo Villaggio, Monica Vitti, Virna Lisi, Laura Antonelli, Stefania Sandrelli, Gian
Maria Volontè, Raoul Bova, Vincenzo Salemme, Enrico
Brignano e alcuni tra i più grandi attori internazionali
come Faye Dunaway, Carol Bouquet, Elliot Gould, Michel
Serrault, Susannah York, Leslie Nielsen, Rupert Everett.,
Daryl Hannah, Matthew Modine, Billy Zane, Dean Jones.
Da circa 25 anni è Produttore dei suoi film.
Ha vinto infiniti premi tra i quali una Grolla D’oro, il Premio De Sica, il Premio Flaiano, il Nastro d’Argento, il Premio Charlot, il Premio America, il Telegatto.
Ha inoltre prodotto molti programmi televisivi tra cui la
fortunata serie I ragazzi della 3C premiata con due Telegatti. Nel 1987 ha vinto il Premio della Critica come Miglior Produttore Televisivo dell’anno con la serie Amori. Nel 1988 ha scritto e prodotto ANNI 50. Nel 1999 ha
scritto e prodotto ANNI 60 e la fortunata serie Un ciclone
in famiglia.
È stato Consulente Generale e capo della Produzione Penta
Film di Mario e Vittorio Cecchi Gori negli anni ‘90 e ‘91.
Ha scritto una commedia teatrale Bambini cattivi messa
in scena da Giuseppe Patroni Griffi.
Ha pubblicato vari libri: Le finte bionde (Mondadori),
Colazione da Bulgari (Salerno Editrice), La vita è buffa
(Gremese), Commedia all’Italiana (Newton Compton),
Una famiglia italiana (Mondadori) e Il Gigante Sfregiato
42 - GENOVA FILM FESTIVAL 2014
(Newton Compton).
Ha collaborato per 5 anni al “Corriere della Sera”.
Da diciassette anni scrive sul “Il Messaggero” dove gli è
stata affidata una rubrica settimanale di costume.
Febbre da cavallo, Oh Serafina, Luna di miele in tre
(1976), Von Buttiglione Sturmtruppenfuhrer, Tre tigri
contro tre tigri (1977), Per vivere meglio (1978), Figli
delle stelle (1979), La patata bollente, Arrivano i gatti,
Fico d’india, Una vacanza bestiale, Il lupo e l’agnello (1980), I fichissimi, Miracoloni (1981), Vado a vivere da solo, Eccezzziunale veramente, Viulentemente
mia, Dio li fa e poi li accoppia, Il tango della gelosia,
Sballato,gasato,completamente fuso, Sesso e volentieri
(1982), Sapore di mare, Mani di fata, Al bar dello sport,
Sapore di mare 2, Un ragazzo, una ragazza, Il ras del
quartiere, Mystere, Vacanze di Natale (1983), Vacanze
in America, Amarsi un po’, Domani mi sposo, Mi faccia
causa (1984), Sotto il vestito niente (1985), Yuppies, Italian Fast Food (1986), Ti presento un’amica, Yuppies 2,
Animali metropolitani, I ragazzi della terza C (TV), Via
montenapoleone, I miei primi 40 anni, Montecarlo gran
casinò, La partita, Fratelli d’Italia (1987), Il commissario
Lo Gatto, Big Man: Polizza Inferno (TV), Big Man: La Diva
(TV) (1988), Le finte bionde, Tre colonne in cronaca, La
più bella del reame, Cronaca nera (TV) (1989), Miliardi,
Piedipiatti (1991), Sognando la California (1992), Piccolo
grande amore (1993), S.P.Q.R., I Mitici (1994), Vacanze
di Natale ’95 (1995), Io No Spik Inglish, Selvaggi Squillo, Uomini Uomini, A spasso nel tempo (1996), Banzai,
A spasso nel tempo, l’avventura continua, Fratelli coltelli (1997), Paparazzi, Cucciolo, Anni ‘50 (TV), Anni ‘60
(TV) (1998) Il cielo in una stanza, Simpatici e antipatici, Tifosi (1999), Vacanze di Natale 2000, Quello che le
ragazze non dicono, Adesso sesso (2000), South Kensington (2001), Arturo Colombo maresciallo in gondola
(TV) (2002), Febbre da cavallo – la mandrakata (2002),
Il pranzo della domenica (2003), Barzellette, In questo
mondo di ladri, un ciclone in famiglia (TV), Il ritorno del
Monnezza (2004) Eccezziunale veramente capitolo secondo…me, Un ciclone in famiglia 2 (TV), OlÈ (2006),
Un ciclone in famiglia 3 (TV), Italia 2061, Un ciclone in
famiglia 4 (TV),
Un’estate al mare, Matrimonio alle Bahamas, Piper (TV)
(2007), VIP (TV), Un’estate ai Caraibi, la vita è una cosa
meravigliosa (2008), Ti presento un amico, Sotto il vestito niente – l’ultima sfilata (2010), Ex – amici come prima, Vacanze di Natale a Cortina (2011), Mai Stati Uniti,
Buona giornata (2012), Sapore di te (2013), Un matrimonio da favola (2014).
SEZIONI COMPETITIVE
OMAGGIO A PIETRO GERMI
INGRANDIMENTI
GENOVA PER NOI
PROPOSTE
ECCEZZZIUNALE... IL PRANZO DELLA
VERAMENTE
DOMENICA
Carlo Vanzina (1982, Italia, 103’)
Carlo Vanzina (2003, Italia, 100’)
UN MATRIMONIO
DA FAVOLA
SOGGETTO E SCENEGGIATURA Enrico
Vanzina, Carlo Vanzina, Diego Abatantuono
FOTOGRAFIA Alberto Spagnoli MONTAGGIO Raimondo Crociani MUSICA Mariano
Detto SCENOGRAFIA Giovanni Natalucci
COSTUMI Marina Straziota INTERPRETI
Massimo Boldi, Stefania Sandrelli, Diego Abatantuono, Clara Colosimo, Yorgo Voyagis, Ugo
Conti, Gianfranco Barra, Mauro Vestri, Anna
Melato, Teo Teocoli, Guido Nicheli, Franco Caracciolo, Renzo Ozzano, Mike Bongiorno PRODUZIONE Alessandro Fracassi, Cinemedia
S.R.L. DISTRIBUZIONE Titanus
SCENEGGIATURA Carlo Vanzina, Enrico
Vanzina FOTOGRAFIA Claudio Zamarion
MONTAGGIO Luca Montanari SCENOGRAFIA Tonino Zera COSTUMI Daniela Ciancio
INTERPRETI Giovanna Ralli, Massimo Ghini,
Elena Sofia Ricci, Barbara De Rossi, Galatea
Ranzi, Rocco Papaleo, Maurizio Mattioli PRODUZIONE International Video 80 S.R.L., Rai
Cinema DISTRIBUZIONE 01 Distribution
SOGGETTO Enrico Vanzina, Carlo Vanzina
SCENEGGIATURA Enrico Vanzina, Carlo
Vanzina, Edoardo Falcone FOTOGRAFIA
Enrico Lucidi MONTAGGIO Luca Montanari MUSICA Giuliano Taviani, Carmelo Travia
SCENOGRAFIA Serena Alberi COSTUMI
Daniela Ciancio INTERPRETI Ricky Memphis, Adriano Giannini, Emilio Solfrizzi, Giorgio
Pasotti, Stefania Rocca, Riccardo Rossi, Paola
Minaccioni, Ilaria Spada, Andrea Osvárt, Max
Tortora, Luca Angeletti, Roberta Fiorentini, Teco
Celio PRODUZIONE Fulvio e Federica Lucisano per Italian International Film con Rai Cinema; DISTRIBUZIONE 01 Distribution
LA TRAMA
Eccezzziunale... Veramente segue le
vicende parallele di tre personaggi: il
camionista pugliese Felice Tirzan, tifoso
della Juventus; il capo ultrà milanista Donato Cavallo e l’interista Franco Alfano,
venditore d’auto, tutti interpretati da Diego Abatantuono.
Lo juventino Tirzan scambia il suo TIR con
un collega rumeno diretto a Parigi, per
poter andare in Belgio a vedere la partita
di Coppa dei Campioni della Juventus, ma
si fa rubare l’automezzo; Donato, dopo la
sconfitta del Milan al derby, si scontra con
un gruppo di tifosi interisti e, credendo di
aver causato l’incidente che ha procurato
la perdita della memoria e della parola
al capo ultrà interista Sandrino , rinnega
la sua fede calcistica per conquistarne
la fidanzata; Franco viene raggirato dagli
amici del bar che lo inducono a credere
di avere in mano una schedina vincente
(che invece è falsa) e dopo aver affrontato
moglie e suocera (che detesta), inizia a
spendere soldi che non possiede.
LA TRAMA
Rimasta da poco vedova, Franca Malorni, esponente della buona borghesia romana, riversa le sue morbose attenzioni
sulle tre figlie: Barbara, Sofia e Susanna,
tutte sposate, obbligate ogni domenica a
recarsi a pranzo da lei con le rispettive famiglie. A causa di un incidente domestico che le procura la frattura di un femore,
Franca deve interrompere la tradizione
del pranzo domenicale, appuntamento
fisso che per lei rappresenta qualcosa di
più di un semplice rituale.
La lunga degenza in ospedale, durante
la quale le tre figlie assistono la madre,
farà emergere i piccoli dissidi ed i problemi che si celano dietro la facciata di una
famiglia all’apparenza perfetta.
Carlo Vanzina (2014, Italia, 91’)
LA TRAMA
Dopo vent’anni dalla maturità, cinque
compagni di liceo si ritrovano al matrimonio dell’unico tra loro ad aver fatto carriera:
Daniele ha invitato tutti a Zurigo dove sta
per sposare Barbara, figlia del noto banchiere svizzero per cui lavora. È l’occasione per una rimpatriata, dove i cinque amici
oltre a ritrovare il calore e la complicità di
un tempo, rimettono in gioco le loro vite
e le loro aspirazioni frustrate. Durante il
lungo week end in Svizzera, non ci sarà un
matrimonio “da favola”, ma i cinque protagonisti, tra equivoci, situazioni comiche e
colpi di scena faranno saltare i loro precari
equilibri ed ognuno finalmente troverà il
coraggio di esprimere la sua vera natura e
di cominciare una nuova vita.
CARLO VANZINA
Figlio del regista e sceneggiatore Steno (pseudonimo di Stefano Vanzina) e di Maria Teresa Nati, è fratello minore dello sceneggiatore e produttore Enrico Vanzina.
Dopo un apprendistato con Monicelli, con il padre Steno e con
Sordi, ha formato con il fratello Enrico un’affiatatissima coppia di cineasti di grande versatilità ed efficienza produttiva,
firmando alcuni dei maggiori successi del cinema italiano anni
’80 e ‘90. Dopo il suo debutto dietro la macchina da presa nel
1976 con Luna di miele in tre, ha realizzato in 40 anni circa 60
film. I suoi primi successi, I fichissimi del 1981 e Eccezzziunale... veramente e Viuuulentemente mia entrambi del 1982,
coincidono con la scoperta di Diego Abatantuono, seguiti subito dopo dal lancio di uno spensierato sottogenere vacanzieronostalgico con Sapore di mare (1983).
Nel 1983 dirige Vacanze di Natale, capostipite dei cinepanettoni, e rispolvero dei film ad episodi, che sarà la formula di tanti
successi futuri, tra cui Yuppies - I giovani di successo (1986),
Sognando la California (1992), S.P.Q.R. 2000 e 1/2 anni fa
(1994), A spasso nel tempo (1996).
Spesso comunque Vanzina si è cimentato in altri generi come
il thriller (Mystère del 1983, Sotto il vestito niente del 1985,
Squillo del 1996 e Sotto il vestito niente - L’ultima sfilata del
2011), il sentimentale (Amarsi un po’ del 1984 e Piccolo grande
amore del 1993), l’avventura in costume (La partita del 1988),
il poliziesco (Tre colonne in cronaca del 1990) e la commedia
meno farsesca (Io no spik inglish del 1995).
Nel 2001 sono usciti E adesso sesso e South Kensington, l’anno successivo è stata la volta di Febbre da cavallo - La mandrakata, atteso seguito di Febbre da cavallo diretto nel 1976
dal padre.
Nel 2003 ha diretto Il pranzo della domenica ed ha recitato, con
un cameo, nel ruolo di sé stesso nel film Natale in India di Neri
Parenti. Successivamente ha realizzato In questo mondo di ladri (2004); Il ritorno del Monnezza (2005), omaggio ai film polizieschi interpretati da Tomas Milian; Eccezzziunale veramente
- Capitolo secondo... me (2006), Olè (2006) e tanti altri. È anche
regista di film per la Tv e serie televisive di successo come Un
ciclone in famiglia (dal 2005 al 2008), con Massimo Boldi.
GENOVA FILM FESTIVAL 2014 - 43
SEZIONI COMPETITIVE
OMAGGIO A PIETRO GERMI
INGRANDIMENTI
GENOVA PER NOI
PROPOSTE
Omaggio a Claudio G. Fava / Proposte
GENOVA PER NOI
OMAGGIO A
CLAUDIO G. FAVA
E’ difficile accettare di non sentire più la sua voce, di non essere
più divertito dalla sua ironia, di lasciarsi incantare ancora dalla
sua intelligenza, di essere fortunato per il privilegio della sua
sincera amicizia. Claudio G. era un maestro, un curioso irredento della vita alimentata dal cinema e dai libri. Cultura e gentilezza, ma soprattutto l’unicità di essere Claudio G. Non posso
andare avanti per non scadere nella retorica o nella banalità di
quei ricordi in memoria che dicono poco o troppo. E Claudio G.
merita ben altro. Io non posso che ribadire il mio rimpianto per
una straordinaria persona perbene. E non mi sembra poco.
Natalino Bruzzone
Abbiamo da ricordare quest’anno due persone speciali, Claudio
G. Fava e Pietro Germi: uno se ne è andato da pochi mesi, l’altro da quarant’anni ( era nato un secolo fa). Una cosa avevano
in comune, oltre alla città di nascita e al fatto di occuparsi di
cinema, che erano due uomini all’antica e sembravano rimpiangere un’Italia più seria, legata a codici morali ottocenteschi, a
immagine dei film militari di John Ford che entrambi amavano
tanto. Non a caso Germi ha girato Il brigante di Tacca del Lupo,
quasi un remake risorgimentale del Massacro di Fort Apache,
e Fava, come noto, era un esperto di storia militare oltre che di
uniformi, e non era infrequente sentirlo fischiettare l’inno della
Legione francese per i corridoi della Rai. Ma non credo che queste nostalgie vadano prese alla lettera. In politica erano entrambi socialdemocratrici: insieme antifascisti e anticomunisti. In
compenso Il ferroviere è il film preferito da Bertinotti e non penso che a Germi questo sarebbe dispiaciuto. Non sembravano
del tutto favorevoli all’unità d’Italia: Germi lo ha dimostrato con
le commedie sulla Sicilia, Fava tra l’altro con un elzeviro “Bambino capitolino” (nella raccolta Tagliati al vivo). Fava ha studiato
al Vittorino da Feltre, Germi al Nautico, poi hanno mollato gli
ormeggi in anni diversi per approdare a Roma. Nessuno dei due
è sepolto a Genova. Ora sono entrambi in Paradiso, probabilmente si danno ancora del lei, come usava una volta.
Oreste De Fornari
Claudio G. Fava al telefono con Dino Risi
e durante il Genova Film Festival
44 - GENOVA FILM FESTIVAL 2014
SEZIONI COMPETITIVE
OMAGGIO A PIETRO GERMI
INGRANDIMENTI
GENOVA PER NOI
PROPOSTE
Omaggio a Claudio G. Fava / Proposte
A fianco
Con Oreste Lionello e Carlo Delle Pian
In basso
Claudio G. Fava durante
l’inaugurazione dell’ottava edizione
del Genova Film Festival con Cristiano
Palozzi, Paola Gassman, Ugo Pagliai,
Gloria De Antoni e Oreste De Fornari
Claudio G. ha presentato, quando il direttore ero io, tutte le serate finali di TorinoFilmFestival. Sono state le serate più belle,
più ricche, più eleganti. Ogni volta che vedo dei disgraziati presentare premi cinematografici coprendosi di ridicolo per arroganza o per insipienza, penso sempre a Claudio e a quanto era
bravo. Lui parlava con naturalezza e calibrava il suo umorismo
con eleganza e intelligenza. Non aveva bisogno di testi, il testo
era la sua cultura. Begli anni, e anche un bell’insegnamento, del
quale bisognerebbe che gli amici del David tenessero conto, in
futuro.
Steve Della Casa
Tante e tali sono le cose da lui fatte e tanta e tale è l’antica conoscenza, nel tempo da lui promossa generosamente in amicizia (per chi aveva una generazione in meno), che lasciano
imbarazzati a cogliere l’immagine significativa di un’esistenza
e, appunto, di un amicizia. Allora è forse giusto citare l’ultima
cosa da lui inventata e fatta crescere: la Stanza del cinema,
quel luogo d’incontro tra critici e pubblico che Claudio G. Fava
ha condotto fino alla fine, forte della lungimirante intuizione (si
era partiti nel 2001) di parlare di cinema in un’epoca in cui sui
giornali se ne scrive sempre meno, criticamente beninteso. Gli
appuntamenti mensili a Palazzo Ducale sono stati davvero la
sintesi, suprema e spiccia ad un tempo, di un’esperienza di vita
scandita sull’impiego, ancora una volta supremo e spiccio, della parola. Alla macchina da scrivere prima e al microfono poi,
la sua parola si è trasformata in una sorta di “verbo” grazie a
quell’impareggiabile tono – tra l’ironico e l’erudito – che si impreziosiva ulteriormente nei rapporti personali: quelli che non
si possono riferire perché se ne è un po’ gelosamente depositari e più ancora perché sarebbe impossibile dirne con parole e
tono al suo livello.
Massimo Marchelli
Consiglierei agli organizzatori di aprire la commemorazione di
Claudio G. proiettando il suo cameo in Ladri di saponette (1989)
di Maurizio Nichetti. Questa sua autoparodia di venticinque
anni fa, esilarante e slapstick - manca solo una tarte à la crème
- è un funerale a trent’anni di cinema in tivù, l’attività che aveva
reso Fava unico, popolarissimo, amatissimo. I film del lunedì
di RaiUno di CGF furono l’orgoglio del cinema «ciclato»: prime
visioni, inediti assoluti (la RKO), vecchi divi ancora padroni del
cuore della gente (Gabin, Cooper, Mitchum...), addirittura sceneggiatori come Age & Scarpelli...
Prima c’erano state rassegne monumentali e ciambellane, anche 14 Sordi a cura di GLR. Ma persino su Albertone nessuno
non romano seppe spargere il sorriso e l’arguzia del Nostro, che
ci fece un magnifico Gremese in cui censurò le finte confidenze
esclusive che Sordi gli aveva fatto in un orecchio: «Ma se Wojtyla dice “Viva la Matonna”, non è una bestemmia?».
Dopo Fava i cicli saran solo ri-cicli impaginati dal computer
aziendale. Godimenti di ultimi e penultimi passaggi in scadenze sempre più rapide. L’eleganza sua non stava solo nella raffinatezza del lessico, nell’eleganza del papillon, nella postura
simenoniana - garbo o look - ma cominciava nella dizione e nella pronuncia. Dato che l’imitazione di Gianni Agnelli o di Diego
Maradona, i suoi cavalli di battaglia, era fuori luogo sulla rete
ammiraglia. La Rai avrebbe dovuto far tenere a Claudio dei corsi
di scansione, come fece il partito comunista all’epoca delle prime Tribune Elettorali. Non ci sarà più nessuno come lui a farci
udire la H di John Frankenheimer.
Fava dovette a tal punto sentirsi di essere/essere stato la Rai,
che non se la sentì di andare a lavorare per Berlusconi, il quale gli fece un’offerta molto pingue in un incontro ad Arcore che
Claudio ha raccontato a pochissimi. Era stato lui a fronteggiare
la contro-programmazione delle tivù private negli anni ’80. Lui,
sulla tolda (o a cassetta della diligenza, o in galleria) della prima rete della tivù di Stato che cominciava allora ad andare in
pezzi: la RaiDue di Pio De Berti Gambini, un uomo insicuro che
lo costringeva a programmare sprogrammare riprogrammare,
fino alla chiusura del Radiocorriere.
CGF sentiva a tal punto il peso e la gloria del suo palinsesto che
anche dopo gli toccò di provar pietà per l’abbandono e la derelizione di alcuni ex cani sciolti di viale Mazzini, quorum ego.
Gli dispiaceva che nessuno mi aiutasse a finire la mia storia del
cinema italiano raccontata da Andreotti. Dal suo blog lanciava
degli appelli. Al telefono mi tirava sempre le orecchie: «Tatti,
dovevi dire “Oscar per il miglior film in lingua straniera...”».
La penultima telefonata fu a proposito del comune amico Luciano Vincenzoni, che certo aveva rosicato all’epoca del ciclo
su Age&Scarpelli.
L’ultima telefonata, la signora Elena temporeggiò per un minuto: «Ora glielo passo: Claudio sta finendo di farsi la barba...».
Qualche frequentatore mattutino di casa sua lo ricorda anche
con la retina dei capelli, quella con cui Peppino inscenò certi cognati. Lo voglio ricordare così, impeccabile e fresco di rasatura,
come se davvero andasse a presentare un film di Melville anche
senza Nichetti. Melville, la Francia, l’America. Claudio aveva
amato così tanto la Francia che mi confessò che il 10 giugno
1940, quando il Duce annunziò di aver inviato la dichiarazione
di guerra all’ambasciatore di Parigi, si chiuse nella sua cameretta di bimbo di 11 anni e pianse.
Tatti Sanguineti
GENOVA FILM FESTIVAL 2014 - 45
SEZIONI COMPETITIVE
OMAGGIO A PIETRO GERMI
INGRANDIMENTI
GENOVA PER NOI
PROPOSTE
Omaggio a Claudio G. Fava / Proposte
GIUSTIZIA PRIVATA DI UNA SUORA PER BENE
I filmmaker genovesi O’Family e i livornesi Licaoni si sono uniti per
scrivere, dirigere e produrre un Pilota per una web serie ricca di azione,
humor, sangue e cattiva politica, Giustizia Privata di una Suora Per Bene.
Il video prodotto per presentare la serie è stato girato interamente a
Genova tra gli studi del Cineporto e la settecentesca villa Bombrini,
mentre gli attori – tra cui spiccano Fiorenza Pieri, Alessandra Gessa e
Vanni Valenza – e il cast tecnico sono tutti professionisti del panorama
genovese. Un progetto impegnativo che il gruppo O’Family del regista
Marzio Mirabella, ha coordinato insieme ai Licaoni, famosi non solo in rete
per la loro web serie Corso di Cazzotti, ma anche per il film Kiss Me Lorena e
numerosi cortometraggi.
46 - GENOVA FILM FESTIVAL 2014
SEZIONI COMPETITIVE
OMAGGIO A PIETRO GERMI
INGRANDIMENTI
GENOVA PER NOI
PROPOSTE
Omaggio a Claudio G. Fava / Proposte
SOGGETTO
DICHIARAZIONE D’INTENTI
LA PROTAGONISTA
LA SUORA
Lucia, una giovane suora, abbandona gli abiti talari per andare alla
ricerca di un amico rapito. Viaggia a bordo di un vecchio pulmino
Volkswagen armata di balestra sparacrocifissi e di una bibbia contenente messaggi criptati.
La sua missione la porterà a scontrarsi con politici corrotti, criminali,
esponenti dell’alta finanza e cardinali pedofili, tutti coinvolti nel misterioso rapimento. Tra una sanguinosa battaglia e l’altra si uniranno
alla nostra eroina alcuni reietti che
andranno a formare una Squadra solida e compatta: un trans, una ex velina, uno sfregiatore di vigili urbani
e un adolescente seviziato dal clero.
Questo rivoluzionario manipolo di
eroi si ritroverà non solo a cercare
l’amico scomparso, ma anche ripulire il mondo dal marcio che c’è.
Con la Puntata Pilota di Giustizia Privata di una Suora Per Bene si vuole
dare un’idea dei vari aspetti che si
troveranno nella serie: azione, mistero, violenza pulp, critica politica,
ironia e eccentrici protagonisti.
Un concentrato di situazioni che
verranno ampliate durante le puntate, fino ad arrivare al ritrovamento
dell’amico scomparso e alla scoperta del perché del suo rapimento,
scoperchiando una cloaca di corruzione che unisce i mondi della politica, dell’economia e della chiesa.
Parla quasi esclusivamente con frasi
eclatanti alla Clint Eastwood preferendo l’azione alle inutili chiacchiere, dando così sfogo alle sue arti da
guerriera perfezionate negli anni di
allenamento in convento. È determinata nella sua missione e talmente
sicura di avere Dio dalla sua parte
che non si pone il problema di usare
oggetti religiosi come armi improprie. Si difende e uccide con una
balestra sparacrocifissi, rosari e acqua santa. La sua totale convinzione
nell’essere dalla parte del giusto creerà intorno a lei una forza “mistica”
che attirerà una serie di personaggi
pronti a seguirla nella pericolosa ricerca.
IL MONDO DELLA SUORA
GLI ALTRI PERSONAGGI
LA SQUADRA
L’ITALIA
Come nel Pilota la protagonista è infiltrata in un Bunga Bunga – dove alte
cariche dello stato e della religione
fanno tutto il contrario di quello che
rappresentano – così anche in ogni
puntata della serie lei si ritroverà in
luoghi diversi ad affrontare situazione di pericolo estremo. Tra sparatorie, sfoggio di arti marziali e momenti
di tensione e suspense, Suor Lucia
avanzerà nella sua missione seguendo indizi e mistici segnali, fino a raggiungere l’amico scomparso rivelandone, così, la vera identità.
Nonostante un tono ironico e spesso
grottesco, il mondo con cui si scontra
la Suora è quello che ogni giorno vediamo al telegiornale: corruzione ad
alto livello e crimini impuniti.
La missione della nostra Suora diventa anche la nostra voglia di giustizia
nei confronti di quei personaggi che
dovrebbero portare un miglioramento al nostro paese ma che in realtà
non lo fanno. Con il susseguirsi delle puntate si arriverà a delineare la
presenza di una grande “eminenza
grigia” al comando di ogni cosa,
mandante principale del rapimento
e conoscitore degli equilibri politicoeconomici non solo del nostro paese
ma del mondo intero.
Primo elemento della Squadra di
reietti che affiancheranno la Suora
è una ex “velina” ormai sul viale del
tramonto costretta a “vendersi” per
continuare la sua carriera, ma che
grazie alla Suora trova una nuova
strada e la sua redenzione. Il fatto
che sia un personaggio famoso permetterà agli altri di entrare in luoghi
altrimenti inaccessibili.
Altro componente in grado di farsi
strada a suo modo è lo “sfregiatore di vigili urbani”, un quarantenne
sociopatico che aiuterà la protagonista nelle lotte corpo a corpo, grazie
alla sua forza fisica e alla sua abilità
nel maneggiare coltelli. L’arte della
seduzione e della comunicazione
sono invece le caratteristiche di un
trans che si aggrega al gruppo perché vede nella Suora la possibilità
di allontanarsi dalla prostituzione e
dagli ipocriti “salotti bene”. La sua
ironia e le sue chiacchiere emergono
nei momenti più impensati, l’esatto
contrario del carattere della Suora
e anche dell’ultimo elemento della
squadra, un adolescente silenzioso
e riflessivo salvato dall’alcova di un
Cardinale pedofilo in grado, nonostante la giovane età, di ideare piani
d’attacco estremamente elaborati
e di muoversi agilmente nel mondo
dell’informatica.
Altro elemento fondamentale della
serie è l’Italia, un paese invaso da
problemi che sembrano irrisolvibili, causati da un’amoralità e da una
corruzione dilagante e senza speranza. Un paese in cui anche lo sport e
le televisioni vengono usati per nascondere le debolezze di un sistema
democratico che arricchisce sempre
più un manipolo di uomini di potere.
Uomini che non hanno però idea di
dove possa arrivare la Giustizia Privata di una Suora Per Bene.
GENOVA FILM FESTIVAL 2014 - 47
PROPOSTE
48 - GENOVA FILM FESTIVAL 2014
SEZIONI
COMPETITIVE
OMAGGIO
A
PIETRO
GERMI
INGRANDIMENTI
GENOVA
PER
NOI
PROPOSTE
BAKROMAN
di Gianluca e Massimiliano De Serio (2010, documentario, 90’)
MONTAGGIO Stefano Cravero SUONO E MONTAGGIO DEL SUONO Andrea Viali PRODUZIONE Alessandro Borrelli per La Sarraz Pictures In collaborazione con Kiwanis International Con
il sostegno di Film Commission Torino Piemonte - Piemonte Doc Film Fund DISTRIBUZIONE La
Sarraz Distribuzione
LA TRAMA
Nelle strade di Ouagadougou più di seicento ragazzi vivono senza niente da mangiare,
né un tetto sotto cui dormire. Eppure, si sono uniti in un “sindacato”, per difendere i
propri diritti e coltivare le proprie speranze. Per poter uscire, un giorno, dalla strada.
L’AUTORE
Gianluca e Massimiliano De Serio, Torino, 1978. Gemelli, lavorano insieme dal 1999. Negli anni
hanno prodotto vari film brevi e documentari che hanno partecipato ai più importanti festival di cinema nazionali e internazionali, aggiudicandosi numerosi premi. Hanno esordito nel lungometraggio per il cinema con Sette opere di misericordia nel 2011, presentato in anteprima nel concorso
internazionale del Festival del Film Locarno.
Protagonisti dei lavori dei De Serio sono identità sradicate, alle prese con una continua ridefinizione di sé, o identità collettive, inedite e interstiziali, in un percorso ibrido tra messa in scena,
memoria e performance, dove il lavoro filmico diventa luogo di scambio e strumento per emergere
dall’invisibilità. Tra i film e i documentari realizzati: Sette opere di misericordia, Bakroman, L’Esame di Xhodi, Zakaria, Mio fratello Yang, Maria Jesus, Il giorno del santo. Tra le installazioni: Looking for Luminita, Stanze, Bakroman, No fire zone, Dialoghi del Lys Love, Leo, Come l’acciaio, Sestetto, Tanatologia, 14 maggio 1958, Shade, Gru, variazione per coro di sei gru e altoparlante, Neverending Maria
Jesus, Lezioni di arabo.
Gianluca e Massimiliano insegnano presso la NABA e la Scuola Holden. Hanno fondato dal 2012 Il
Piccolo Cinema, Società di mutuo soccorso cinematografico. I CORPI ESTRANEI
Mirko Locatelli (2013, Italia, 96’)
SOGGETTO E SCENEGGIATURA Mirko Locatelli, Giuditta Taranteli FOTOGRAFIA Ugo Carlevaro MONTAGGIO Fabio Bobbio, Mirko Locatelli SUONO Paolo Benvenuti, Simone Olivero,
Daniele Sosio MUSICA Baustelle INTERPRETI Filippo Timi, Jaouher Brahim PRODUZIONE
Strani Film, Officina Film DISTRIBUZIONE Strani Film in collaborazione con Mariposa Cinematografica
LA TRAMA
Antonio è solo a Milano con il suo bambino, Pietro, affetto da una grave malattia: sono
arrivati al nord per cercare uno spiraglio di salvezza. Jaber, quindici anni, vive a Milano
con un gruppo di connazionali: è migrato in Europa da poco, in fuga dal Nord Africa e
dagli scontri della primavera araba. L’ospedale è una città nella città dove entrambi
sono costretti a sostare: Antonio per guarire Pietro, Jaber per assistere il suo amico
Youssef. La malattia è l’occasione per un incontro tra due anime sole e impaurite, due
“corpi estranei” alle prese con il dolore e la fragilità.
L’AUTORE
Mirko Locatelli (regista/produttore). Nel 2002 fonda con la sceneggiatrice Giuditta Tarantelli la
casa di produzione cinematografica Officina Film, con la quale firma la regia di documentari sul
mondo degli adolescenti: nel 2006 Crisalidi si aggiudica il premio Miglior documentario al Genova
Film Festival.
Nel 2008 la sua opera prima, Il primo giorno d’inverno, scritta a quattro mani con Tarantelli, viene
presentata in concorso nella sezione Orizzonti della 65ª Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia.
Nel 2009 distribuisce Il primo giorno d’inverno nelle sale italiane, da questa esperienza sceglie di
affiancare all’attività di produttore quella di distributore indipendente.
Nel 2013 è cofondatore, con altri giovani imprenditori, della Strani Film, casa di produzione e distribuzione cinematografica, con la quale nello stesso anno dirige il suo secondo lungometraggio, I
corpi estranei, presentato in concorso all’8° Festival Internazionale del Film di Roma.
Attualmente impegnato nello sviluppo del suo terzo lungometraggio, si dedica alla scoperta e al
supporto di nuovi autori, soprattutto di opere prime e seconde.
GENOVA FILM FESTIVAL 2014 - 49
ANNOTAZIONI
Photo © Cristiano Palozzi/Bonsai Film
Comune di Genova
Regione Liguria
Con la collaborazione di
Cecchi Gori HV - Centro Sperimentale di Cinematografia / Cineteca Nazionale
Fondazione Genova Liguria Film Commission - Genovafilmservice - Genova Palazzo Ducale Fondazione per la Cultura
Gruppo Ligure Critici Cinematografici (S.N.C.C.I.) - International Video 80 - Media One Entertainment - Mira Films
Strani Film - Surf Film - 01 Distribution
17* GENOVA
GIUGNO
FILM 30
6 LUGLIO 2014
FESTIVAL
DIREZIONE ARTISTICA
Cristiano Palozzi
Antonella Sica
ORGANIZZAZIONE
Associazione Culturale Cinematografica DAUNBAILÒ
Via Tavella 10 R - 16136 - Genova
SEGRETERIA
GENOVA FILM FESTIVAL
Palazzo Ducale
P.zza Matteotti 9 - 16121 - Genova
Tel. 010 5573958
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www.genovafilmfestival.org