bambole russe - Amici del Cabiria
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bambole russe - Amici del Cabiria
BAMBOLE RUSSE Sito: http://www.russiandollsthemovie.com/ Anno: 2005 Titolo originale: LES POUPEES RUSSES Altri titoli: TH RUSSIAN DOLLS Durata: 123 Data di uscita: 28/10/2005 Origine: FRANCIA - GRAN BRETAGNA Genere: COMMEDIA - SENTIMENTALE Produzione: BRUNO LEVY PER CE QUI ME MEUT MOTION PICTURES, LUNAR FILMS Distribuzione: BIM Regia: CEDRIC KLAPISCH Attori : ROMAIN DURIS XAVIER CECILE DE FRANCE ISABELLE AUDREY TAUTOU MARTINE KELLY REILLY WENDY KEVIN BISHOP WILLIAM AISSA MAIGA KASSIA LUCY GORDON CELIA SHELTON FREDERIQUE BEL BARBARA IRENE MONTALA' NEUS GARY LOVE EDWARD MARTINE DEMARET MADRE DI XAVIER PIERRE CASSIGNARD PLATANE OLIVIER SALADIN GERARD PIERRE GERALD NONNO ZINEDINE SOUALEM SIG. BOUBAKER HELENE MEDIGUE SIG.RA VANPETEGUEM AMANDA BOXER MADRE DI WILLIAM E WENDY NICOLAS BRIANCON REGISTA DELLA SERIE CRISTINA BRONDO SOLEDAD JAKE CANUSO MIGUEL FATIHA CHERIGUENE FEDERICO D'ANNA ALESSANDRO NICHOLAS DAY PADRE DI WILLIAM E WENDY FLORENCE D'AZEMAR JULIEN HANS DI CAPUA JULIE DURAND JULIETTE CAROLE FRANCK PRODUTTRICE TV LANNICK GAUTRY SNOWBOARDER JULIEN GUERIS JEAN-EDOUARD IGOR GUSEV PADRE DI NATACHA BERNARD HALLER CEDRIC KLAPISCH UOMO SUL TGV CATHERINE LEBEGUE BARNABY METSCHURAT TOBIAS CHRISTIAN PAGH LARS ROBERT PLAGNOL AUTORE DELLA SERIE AGATHE ROBILLIARD YELENA SOLOVYOVA MADRE DI NATACHA LAURA WEISSBECKER ODILE Soggetto: CEDRIC KLAPISCH Sceneggiatura: CEDRIC KLAPISCH Fotografia: DOMINIQUE COLIN 1 Musiche: LOIC DURY - LAURENT LEVESQUE Montaggio: FRANCINE SANDBERG Scenografia: MARIE CHEMINAL Effetti : SEB CAUDRON - DEF2SHOOT Costumi: ANNE SCHOTTE Trama: Xavier e il gruppo di coinquilini dell' 'Appartamento spagnolo' si ritrovano dopo cinque anni in occasione del matrimonio di uno di loro. E saranno proprio gli amici ad aiutare l'aspirante scrittore Xavier a mettere ordine nella sua vita lavorativa e sentimentale divisa tra Londra, Parigi e San Pietroburgo... Critica: Dedicato a chi ha visto "L'appartamento spagnolo", il piccolo film dove lo studente Xavier, in Erasmus a Barcellona, coabitava con sette giovani europei di altrettante nazionalità diverse. Se là Klapisch aveva concentrato l'Europa tra quattro mura, nel seguito fa esattamente l'opposto. Sulla soglia della trentina, Xavier viaggia di continuo, dandosi appuntamento con gli amici di un tempo tra Londra, Parigi, San Pietroburgo. Poiché scrive una soap-opera per la televisione, fa il pendolare internazionale da Eurostar: "diagonale" geografica complementare alle varie diagonali telefoniche attraverso le quali comunica con i suoi amori. Perché il tipo è rimasto un grande acchiappasottane; anche se le sue storie d'amore sono tutte simili e le ragazze che passano per il suo letto si equivalgono. Come le "bambole russe" del titolo, le matrioske tutte uguali chiuse l'una dentro l'altra. Il film è movimentato, accelerato; moltiplica i giochetti già in uso nel precedente (schermo suddiviso, accelerazione), si dà un tono spensierato e un po'cinico. Sotto la buccia, però, la polpa è più amara. L'Europa si è dilatata, ma i suoi abitanti hanno perduto qualsiasi carattere nazionale; sono tutti uguali. Come sono uguali, appunto, gli amori, ovunque e a tutte le età. Ci s'incontra, ci si ama, si esita; poi ci si lascia, ci si rimpiange, si ama qualcun altro. Amori che non saranno mai quel che avremmo voluto e che ci depositano dentro una malinconia, una nostalgia indefinita. Mentre la vita fugge via, quasi alla chetichella. Roberto Nepoti (la Repubblica 4/11/2005) Lo strepitoso successo non solo in Francia di L'appartamento spagnolo non poteva non partorire un sequel diretto dallo stesso regista. Cédric Klapisch aveva già dato prova con i suoi primi film, Ognuno cerca il suo gatto e Aria di famiglia, della sua vocazione per la commedia e di saper costruire soprattutto in fase di sceneggiatura, acute indagini delle relazioni tra l'individuo e la collettività. In «Bambole russe» riprende i temi dell'amicizia e dell'innamoramento dell'opera precedente, con maggiore attenzione alle oscillazioni sentimentali e alla ricerca di un equilibrio tra le aspirazioni professionali e la sensibilità psicologica per l'altro sesso, anche perché sono passati cinque anni dalla prima avventura (la vacanza-studio Erasmus a Barcellona) del giovane Xavier e dei suoi amici, che ora devono cominciare ad affrontare gli ostacoli della vita. L'ex scapestrato Xavier è diventato scrittore ma nell'attesa di portare a termine il suo romanzo, sopravvive scrivendo di tutto. Nel suo vagabondaggio professionale incontra la vecchia compagna di corso Wendy che lavora a Londra come sceneggiatrice. Con lei comincia a scrivere una storia che gli fa anche scoprire che l'affetto per lei può diventare amore. Bella la squadra di giovani attori (c'è anche Audrey «Amelie» Tautou) guidata da Romain Duris, il protagonista di Tutti i battiti del mio cuore, che da solo riesce a dare compattezza e incisività a un film che oscilla tra romanticismo e ansia di affermazione. (Alberto Castellano, Il Mattino - 05/12/2005) Tornano dopo tre anni i protagonisti dell’Appartamento spagnolo; nel frat-tempo, da studenti Erasmus sono giovani di belle speranze alle soglie dei trent’anni. Xavier (Duris) ha segui-to la sua vocazione di scrittore e si arrangia come ghost writer e sceneggiatore di fiction, accanto-nando il proprio romanzo. Per ra-gioni di globalizzazione, finisce a scrivere a Londra, con la sua vec-chia conoscenza Wendy (Reilly), e tra i due nasce una forte affinità. Il tutto si concluderà a San Pietroburgo, dove William (Bishop), fra-tello di Wendy e amico di Xavier, sta per sposare una ballerina del Bolshoi. Meno corale del film pre-cedente, Bambole russe è l’enne-simo film sulla crisi dei trentenni, un film su personaggi fighetti gi-rato in modo superfighetto, astu-to ed efficace anche se con mezz’ora di troppo. C’è una certa aria del tempo nelle vite agrodolci di questi precari creativi di lusso, pendolari dell’era del Tgv e dell’Europa allargata, e poi i fran-cesi con le cose d’amore, si sa, ci sanno fare. Dei protagonisti si ri-corda soprattutto Kelly Reilly, gli altri non sono granché simpatici. Audrey Tautou, che nel frattempo ha sfondato, fa solo una piccola apparizione all’inizio. (Emiliano Morreale, Film TV - 04/11/2005) Cinque anni fa erano degli universitari scatenati che il progetto Erasmus aveva fatto incontrare e coabitare in L’albergo spagnolo a Barcellona. Ora gli stessi giovani hanno il problema di cosa fare da grandi. Xavier (Romain Duris) in particolare si arrabatta coltivando sempre l’idea di fare lo scrittore. Tra Londra e San Pietroburgo riuscirà a metter qualche punto (fermo?) sulla propria ancor giovane vita. Certo la travolgente simpatia del primo episodio si è affievolita, ma lo spettacolo scorre leggero e sicuro. (Massimo Lastrucci, Ciak - 15/11/2005) Bambole russe è il seguito di L'appartamento spagnolo, commedia gradevole basata su liberi scambi sessuali e simpatiche farneticazioni giovanilistiche. Cinque anni dopo il protagonista, ancora l'inguardabile Romain Duris, sulla soglia dei trent'anni deve decidere cosa fare da grande. È un «ghostwriter», cioè scrive per altri senza poter firmare. Questo lo porta a Londra e 2 Pietroburgo dove si spupazza giovani fanciulle in fiore, compresa una top model, seguitando a lamentarsi del suo stato, cosa di per sé intollerabile dal momento che, piccolo e bruttino, vive un'esistenza invidiabile per qualunque giovane sano di mente. Il regista e autore Cédric Klapisch vuol seguire le orme di Truffaut, con l'intento di trasformare il suo Xavier in un novello Antoine Doinel. C'è voluta una generazione per digerire quello, figurarsi questo epigono privo di fascino intellettuale. Tutto ciò che accade in Bambole russe appartiene alla stucchevole tradizione delle commedie francesi bourgeois e la regia complica le cose con soluzioni prive di significato. (Redazione, Il Giornale - 28/10/2005) "Al regista Cédric Klapisch importa più la globalizzazione dei sentimenti che quella economica. Avverte il suo eroe dell'usa e getta, lo sfacciato Xavier dell''Appartamento spagnolo' che non si può continuare incastrando ragazze da bamboline russe. (...) Meno vero e ispirato del primo film sull'Erasmus, il sequel è borghese e banale, va andata e ritorno tra Parigi, Londra, Pietroburgo, facendo il verso a Truffaut che amava le donne: gag prevedibili, ripicche e sconforti dal tinello alla camera alle scale. Scompare la paura del futuro, l'angoscia del lavoro, tutto finisce a letto, non si piange e non si ride. Déja vu, già dato." (Maurizio Porro, 'Corriere della Sera', 29 ottobre 2005) "Il personaggio di Xavier fa un po' da filo conduttore assumendosi spesso il ruolo, anche buffo, di voce narrante, mentre attorno gli si avvicendano gli altri personaggi non più nel chiuso di un appartamento di vacanza ma, addirittura, su e giù per l'Europa, fino, appunto, a San Pietroburgo e, dato che ci sono, anche a Mosca. Con una indubbia vitalità di situazioni e di caratteri, in cifre che tendono spesso a sfiorare l'umorismo anche quando, ora sospiroso ora invece aggressivo, si fa avanti l'amore come tema da non dimenticare. Tra gli interpreti si impone di nuovo Romain Duris come Xavier, ora comico ora triste; con misura. Lo affiancano, ancora una volta, quelli dell?Appartamento spagnolo." (Gian Luigi Rondi, 'Il Tempo', 4 novembre 2005) Note: - PREMIO CESAR 2006 PER LA MIGLIOR ATTRICE NON PROTAGONISTA A CECILE DE FRANCE. 3