3. Credo in Dio Padre - Parrocchia Gesu` Crocifisso e Madonna

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3. Credo in Dio Padre - Parrocchia Gesu` Crocifisso e Madonna
Dio creatore
Parrocchia Gesù Crocifisso e Madonna delle Lacrime
Questo attributo significa che Dio è il creatore di tutte le cose, visibili e invisibili.
Sono visibili le cose che fanno parte del mondo che anche noi conosciamo, mentre
sono invisibili le cose che fanno parte del mondo celeste, che ancora noi non conosciamo direttamente. Di questo mondo fanno parte gli angeli.
La Fede cristiana
Percorso di formazione nell’anno della fede
La Sacra Scrittura racconta la creazione del mondo in sei giorni. Si tratta di un racconto simbolico, che ci fa conoscere il valore della creazione, perché Dio l’ha voluta
per amore, e le sue finalità, perché tutto è creato secondo un fine proprio.
Dio, creatore, trasferisce alle cose create la sua bontà e la sua perfezione. Per cui tutto ciò che è creato è in sé buono.
Tra le cose create esiste una relazione perché tutte sono create dall’unico Dio. Nella
creazione esistono delle leggi che dobbiamo rispettare, usando delle cose create secondo quello per cui Dio le ha pensate.
L’uomo è l’ultimo elemento della creazione e ne rappresenta il vertice. Creando l’uomo e la donna Dio perfeziona la sua creazione. L’uomo perfeziona la creazione perché è creato ad immagine e somiglianza di Dio. Ciò significa che a differenza delle
altre creature, l’uomo è il solo che è capace di conoscere Dio e di amarlo, in modo
assolutamente libero. Dio ha creato l’uomo per amarlo e per essere amato da lui.
L’uomo però, proprio perché è totalmente libero di amare Dio, è anche totalmente
libero di non amarlo. In questo caso si apre all’uomo la possibilità del peccato, cioè
la possibilità di comportarsi in modo sbagliato rispetto a quello che Dio ha pensato e
voluto creando il mondo.
3.
Credo in Dio Padre
TERZO INCONTRO
IO CREDO IN DIO PADRE
La fede nella prima persona della Trinità
La professione di fede inizia con la prima affermazione: «Io credo in Dio». È l’affermazione più importante, perché riguarda Dio, fonte di tutto. Tutto quello che segue è
sempre in riferimento a Dio. Tutto ciò che affermiamo nel credo dipende da questa
prima affermazione fondamentale (36).
mai il mio male, ma sempre il mio bene.
4. Riconoscere in tutte le altre persone la dignità di persone create ad immagine e
somiglianza di Dio, esattamente come me, e questo al di là dei ruoli sociali, della
ricchezza, ecc…
Usare rettamente delle cose create, che mi sono state regalate da Dio e pertanto non
le devo sprecare e rovinare.
Dio Padre
Un solo Dio
L’affermazione dice: «Io credo in un solo Dio». Dio, nell’A.T., si rivela come l’unico, afferma che non esistono altri dei. Gesù, nel N.T., conferma questa unicità.
Es. A.T. Dt 6,4 ® N.T. Mc 12, 29
Dio si rivela con il nome di Javhé, che letteralmente significa: Io sono colui che sono.
Si tratta di un nome misterioso, che dice che Dio è l’Essere per eccellenza, l’Essere
supremo. Egli ha un nome, si rivela dicendoci chi è.
Cosa significa questo? Mentre noi, come creature, abbiamo ricevuto da Dio ciò che
siamo e che abbiamo, Dio invece non ha mai ricevuto da nessuno ciò che è. Egli è
senza origine e senza fine.
Anche Gesù attribuisce a se stesso questo nome, tutte le volte che dice: «Io sono» (38
-39).
Chiamando Dio con il nome di «Padre» il linguaggio della fede mette in luce soprattutto due aspetti: che Dio è origine primaria di tutto, origine di tutte le cose create; e,
al tempo stesso, è bontà e sollecitudine d’amore per tutti i suoi figli. Questa è una
tenerezza paterna da parte di Dio, che esprime l’intimità tra Dio e la sua creatura
nello stesso modo in cui si esprime l’intimità e la tenerezza di un padre verso suo
figlio.
Ma Gesù, chiamando Dio «Padre», ci dice anche il suo personale rapporto con Lui.
Gesù è il Figlio generato nel seno del Padre e tra lui e il Padre esiste una relazione
unica. Gesù spesso distingue, dicendo: il Padre mio e il Padre vostro. Così anche:
«nessuno conosce il Figlio se non il Padre e nessuno conosce il Padre se non il Figlio
e colui al quale il Figlio lo voglia rivelare» (Mt 11, 27) (46).
Cosa comporta credere in un solo Dio (43)?
Dio onnipotente
Comporta che il cristiano non crede in altri dei. Questo non semplicemente nel fatto
che non aderisce ad altre religioni, ma soprattutto perché non si crea altri idoli divini:
il denaro, il potere, il sesso, il possesso smodato dei beni, la gloria, la vanità…. Tutto
quello che fa parte della vita del credente è vissuto sotto lo sguardo amorevole di
Dio, che deve essere sempre il fine ultimo di tutto quello che fa parte della nostra
vita. Tutto questo si deve tradurre nelle seguenti conseguenze:
Significa che Dio può tutto e che a lui nulla è impossibile (Lc 1, 37). La sua onnipotenza si manifesta nel creare il mondo e l’uomo, nel guidare il popolo di Israele alla
terra promessa, nell’inviare suo Figlio Gesù, nel permettere che muoia in croce per
poi risorgere.
1. Conoscere Dio, per riconoscere le cose grandi che fa nella mia vita.
2. Vivere ogni giorno in un clima di rendimento di grazie, evitando di pensare che
tutto ciò che sono e che ho è come un diritto che mi è dovuto. In realtà si tratta sempre di un dono.
3. Fidarsi sempre di Lui, soprattutto nelle avversità, perché so che Dio non vuole
Questo attributo può creare delle difficoltà riguardo al tema del male e della
sofferenza, di fronte ai quali Dio sembra apparentemente impotente. Talvolta Dio può sembrare assente ed incapace di impedire il male. In realtà Dio
ha rivelato la sua onnipotenza attraverso il volontario abbassamento di Gesù, che si è fatto uomo, ha accettato di morire sulla croce ed è risorto. La
sapienza di Dio è dunque la croce di Cristo. Nella morte e risurrezione di
Gesù Dio ha manifestato il suo modo di essere forte: un modo che appare
debole e infame davanti agli uomini, ma forte e potente davanti a Dio.
Questo modo di essere forti si può capire solo attraverso il dono della fede, con la
quale possiamo vantarci delle nostre debolezze, perché è attraverso i deboli che Dio
manifesta la sua grandezza.