Tabloid Ortopedia

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Tabloid Ortopedia
ISSN 1970-741X
Risk
Management
Profilassi
Antitrombotica
ORTHOviews
la Ricerca nel Mondo
Quesito
Diagnostico
L’Agenda
dell’Ortopedico
med gate
tabloid
Finanziaria
2008
ortopedia
EDITORIALE
L ’
i
informazione cultura attualità
n
t
e
r
v
i
s
t
a
Formare la cultura
del rischio
Il tema dell’errore in medicina è di grande attualità.
Certamente il rischio fa parte del mestiere per chi ha a
che fare con la salute, paziente compreso: è però
necessario trovare un metodo per minimizzarlo, o
quanto meno gestirlo, perchè annullarlo è pressoché
impossibile.
Il risk management diventa così il comune denominatore per le diverse figure che ruotano attorno al mondo
della sanità: medici, operatori, istituzioni, assicurazioni e pazienti. La possibilità di gestire il rischio passa
anche attraverso l’informazione e la comunicazione:
l’informazione per il consenso dev’essere corretta e il
medico deve avere la certezza che il paziente abbia
compreso pienamente i rischi. Inoltre, per creare e
diffondere una cultura del rischio è importante individuare le condizioni rischiose e comunicare l’errore,
quando questo si verifica, sempre nell’ottica di poter
imparare e migliorare e quindi evitare, nel futuro, di
ripetere lo stesso errore: è improduttivo assumere atteggiamenti inutilmente difensivi.
L’errore, dunque, dev’essere considerato fonte di conoscenza, per evitare il ripetersi delle circostanze che
hanno eventualmente condotto all’errore e per mettere
in atto iniziative, a vari livelli istituzionali, che ne riducano l’incidenza.
L’obiettivo per tutti dev’essere quello della diffusione di
una cultura del rischio che, grazie a un lavoro multidisciplinare e coordinato, diffonda comportamenti omogenei nella realtà ospedaliera.
L’abbonamento di quest’anno a Tabloid di Ortopedia
permette, con una spesa minima, di accedere a un
corso on line – con crediti Ecm validi in tutto il Paese –
proprio sul tema del risk management. Probabilmente
in un prossimo futuro ci sarà un risk manager formato
in ogni ospedale e un sistema di certificazione obbligatorio per tutto il territorio: nel frattempo è utile (direi
SIA formazione
senza confini
Riccardo Minola
Continua a pag. 2
La Società Italiana di Artroscopia (Sia), nata
nel 1980 da un gruppo di specialisti con la
passione per tecniche allora emergenti e
innovative, nel 1996 si trasforma in Società
scientifica con la denominazione attuale.
Si prepara nel 2009 a festeggiare i primi
trent’anni e a mettere un punto fermo sulle
tecniche acquisite, ma anche a trattare con
soluzioni in continuo aggiornamento.
Tabloid di Ortopedia ha intervistato il professor
Riccardo Minola, Presidente della Società
scientifica.
Anno III
Numero 1/2008
Poste Italiane Spa - Sped. in abbonamento postale - D.L. 353/2003
(conv. in L. 27/02/2004 n.46) art. I comma I, DCB Milano Taxe Perçue
il servizio a pag. 2
8
FOCUS ON
Terapia di nuova generazione
per la condroprotezione
D
opo anni di ricerca
sperimentale e clinica nasce I-ONE,
un dispositivo medico
portatile per la terapia di
condroprotezione della
cartilagine articolare, che
ne previene la degenerazione e accorcia i tempi di
recupero post trauma o
post intervento chirurgico. Il dispositivo - progettato, sviluppato e commercializzato da Igea,
azienda leader nella produzione di dispositivi
medicali per la stimolazione biofisica - è particolarmente indicato per terapie post-intervento chirurgico come la ricostruzione del LCA, microfrat-
ture, meniscectomie, trapianti di cartilagine ed è
inoltre utilizzato nel trattamento
conservativo
delle fasi iniziali dell’artrosi, versamenti intrarticolari, l'edema dell'osso
sottocondrale e i processi
infiammatori articolari.
L'azione
antinfiammatoria
I-ONE agisce come un
farmaco condroprotettore, con un'azione anabolica che contribuisce a rallentare la degenerazione
della cartilagine, evitando
fenomeni di lacerazione,
mantenendo lo spessore
A sinista il generatore di CEMP (I-ONE, Igea, Italy). A destra, forma d’onda del campo magnetico
(sopra) e del campo elettrico indotto (sotto).
della cartilagine e un'azione trofica che previene
la sclerosi dell’osso sottocondrale.
Approfonditi studi clinici
hanno dimostrato come la
terapia con I-ONE consenta di ridurre quasi
completamente l’utilizzo
di FANS e di tornare in
tempi significativamente
ridotti alla piena attività
sportiva. Non a caso IONE è stato anche impiegato dalla Nazionale
Italiana di Pallavolo
durante la preparazione
atletica per gli ultimi
mondiali in Giappone.
Efficacia certificata
da studi clinici
Tra il 1999 e il 2006 è
stato condotto un progetto di ricerca tutto italiano, il "Progetto C.R.E.S.",
finanziato anche con
fondi del Ministero della
Ricerca e della Regione
Emilia Romagna, che ha
evidenziato
come
la
nuova terapia di condroprotezione biofisica IONE sia un efficace trattamento non invasivo
della cartilagine articolare.
Gli studi in vitro, ex vivo
e in vivo hanno costituito
il solido razionale scientifico per la realizzazione di
due studi clinici che prevedono l’uso della terapia
dopo un intervento chirurgico in artroscopia al
ginocchio.
I due studi clinici, prospettici, randomizzati e in
doppio cieco sono stati
condotti in Italia. Il
primo è stato effettuato
dall’Ospedale di Negrar su
34 pazienti sottoposti a
trattamento di lesioni cartilaginee con microfratture. I pazienti per 90 giorni, per 6 ore al giorno,
hanno utilizzato la terapia
I-ONE ottenendo una
riduzione nell’utilizzo di
FANS e un più veloce
recupero funzionale senza
mostrare effetti collaterali.
Il secondo studio multicentrico condotto da
quattro centri universitari
(Bologna,
Ferrara,
Modena-Reggio Emilia e
Pavia) e tre ospedali
(Negrar,
Roma
e
Sassuolo), prospettico,
randomizzato e in doppio
cieco ha valutato un gruppo di 60 pazienti sottoposti al trattamento con IONE dopo la ricostruzione del legamento crociato
anteriore. I pazienti sono
stati valutati uno, due e
sei mesi dopo l'intervento. Dopo i primi 30 giorni
di utilizzo di I-ONE i
pazienti avevano ridotto
gli
antinfiammatori
rispetto al gruppo controllo; dopo due e sei mesi il
ricorso agli antinfiammatori era ulteriormente
diminuito, in parallelo
alla veloce risoluzione
della patologia.
"I risultati - concludono
gli Autori - confermando
le osservazioni delle ricerche sperimentali, hanno
evidenziato che la terapia
consente, in pazienti sottoposti a trattamento in
artroscopia per lesioni
cartilaginee, di ridurre
significativamente l’impiego di farmaci antinfiammatori non steroidei
e un recupero funzionale
completo, in tempi dimezzati rispetto ai controlli.
L’evoluzione clinica, particolarmente favorevole,
può essere attribuita
all’effetto di condroprotezione dello stimolo biofisico, che investe tutta la
cartilagine articolare, nel
suo spessore e nella sua
estensione".
Anche i risultati a lungo
termine, disponibili per
ora solo per lo studio condotto a Negrar, dimostrano che i pazienti trattati,
a distanza di tre anni, presentano migliori risultati
clinici rispetto ai gruppi
controllo.
Un importante
riconoscimento
per I-ONE
I risultati dello studio
condotto dal gruppo di
studio CRES (Cartilage
repair and electromagnetic
stimulation), presentati
negli Usa e pubblicati
sulla rivista internazionale The Journal of Bone and
Joint Surgery (JBJS),
hanno ricevuto l'Award of
Excellence
da
parte
dell’AAOS
(American
Academy of Orthopaedic
Surgeons) durante il meeting annuale.
A.P.
Bibliografia
L Massari, F Benazzo, M De
Mattei, S Setti, M Fini (CRES
Study Group). Effects of electrical physical stimuli on articular cartilage. J Bone Joint
Surg Am 2007;89:152-161.