Le italiane uccise da un amico
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Le italiane uccise da un amico
Con “Piccola enciclopedia del gusto” - Euro 3,90 (offerta valida solo per Bergamo e provincia) ANNO 127 - N. 41 Euro 1,00 DOMENICA 11 FEBBRAIO Fondato nel 1880 www.ecodibergamo.it 2007 7 0 2 1 1 9 771125 Foibe Napolitano Usa Obama, il Kennedy nero «Congiura del silenzio» in campo per la Casa Bianca MOLINARI A PAGINA 11 Francia Ségolène e l’Eliseo Ora la corsa si fa in salita Torre Boldone Casa in fiamme Verona Alla fiera Nauticshow Paura per una pensionata quattro cantieri bergamaschi TEITELBAUM A PAGINA 7 A PAGINA 7 ANTISMOG QUANDO IL NORD LAMBERINI A PAGINA 23 CUNI A PAGINA 29 Prof, la grande fuga verso la pensione Corsa alle pensioni nel mondo della scuola. A Bergamo le domande degli insegnanti pronti a concludere la propria carriera sono molto di più rispetto alle percentuali delle stime nazionali, anche se non si tratta di grandi numeri: si tratta infatti soltanto di alcune centinaia di unità. Sono state inoltrate fino ad ora all’Ufficio scolastico provinciale 652 domande di cessazione del servizio, delle quali 7 di dirigenti scolastici (che hanno però tempo fino al 31 maggio per presentare la domanda), 156 di docenti di scuola superiore, 191 di scuola media, 155 delle elementari, 12 di scuola d’infanzia, 4 insegnanti di religione cattolica e un educatore (il personale dei convitti). FA SQUADRA di Alberto Krali na notizia che fatica a raggiungere la prima pagina, ma che per l’Italia è una rivoluzione. Regioni rosse che si alleano alle bianche, il centrosinistra che fa il tifo per il centrodestra. È successo un miracolo nelle inquinate propaggini del Pirellone milanese. Formigoni emette un decreto che limita drasticamente la circolazione, impone la rottamazione scaglionata nel tempo delle auto a Euro zero e Euro 1 e subito trova l’accordo delle altre Regioni del Norditalia rette da amministrazioni di centrosinistra, dal Piemonte di Mercedes Bresso al Friuli Venezia Giulia di Illy. La politica si avvia sulla strada della legittimazione, cioè della normalità democratica e lo fa perché costretta dall’unica legge che i fan del campanile, i galli eternamente duellanti conoscono: l’emergenza. Il «Genua Tief» (dizione tecnica, che vuol dire bassa pressione di Genova), questo l’ossesso che angoscia gli animi improvvisamente sensibili alle ragioni della salute pubblica. Si studia da sempre nelle scuole tedesche, ma fino a ieri era sconosciuto ai più. È la depressione che parte dal Mar Ligure e si estende su tutta la Pianura Padana facendone una landa dove non spira alito di vento. Qui è il regno delle polveri sottili che per oltre cento giorni all’anno accompagna i 333 abitanti per chilometro quadrato della Lombardia. Le concentrazioni urbanistiche e produttive si articolano in pianura su un territorio che è la metà di quello regionale e le donano una caratteristica unica: il bacino industriale più inquinato d’Europa. I trenta giorni imposti dalla Commissione europea come limite massimo di sforamento sono tranquillamente triplicati ed il motivo è semplice: nella Ruhr soffiano i venti atlantici dell’Ovest e del Mar del Nord, lo stesso dicasi per l’Ile de France intorno a Parigi. Ma qui no: le Alpi fanno da corona e barriera e tutto ristagna. Una nozione elementare di geografia che tuttavia ha impiegato più di vent’anni per farsi strada, finché i presidenti di Regione settentrionali hanno avuto il colpo di genio: un blocco graduale del traffico ha U senso se fatto su scala, cioè in sincronia. Lavoro di squadra, questo l’arcano mistero. Una lotta all’inquinamento non può prescindere dalle condizioni atmosferiche e geografiche, ma finora non se n’erano accorti. Può la Lombardia, e con essa il Norditalia, permettersi il lusso di una motorizzazione sfrenata? Una domanda retorica, anche perché non risulta che in tutti questi anni qualcuno a scuola abbia spiegato com’è fatta la sua regione ed il perché di rapporti così sperequati rispetto ad aree simili nel resto d’Europa. Ed ora che finalmente l’uovo di Colombo era stato trovato, ecco che la politica non si smentisce. Da Roma mandano a dire che il decreto regionale è illegittimo. A quel punto Ferrante, il perdente nella sfida con la Moratti al Comune di Milano, approdato alla Commissione ambiente al Senato, si dichiara solidale con Formigoni e così fanno i suoi colleghi di centrosinistra in Regione. Insomma, il Nord finalmente si è schierato e lo ha fatto su un punto vitale: la qualità della vita. Certo, ha scoperto quello che nel resto d’Europa è già in atto da decenni: la programmazione del territorio. A Monaco di Baviera costruivano la metropolitana negli anni sessanta. Ad essa sono seguiti la S Bahn, cioè la ferrovia leggera che collega tutta l’area metropolitana, e poi le circonvallazioni e i parcheggi sotterranei e in periferia. E qui cosa si faceva? A Milano arrivano 25 chilometri di metropolitana negli anni ottanta e poi ci si ferma. Il passante è progettato all’inizio degli anni settanta ed è terminato nel 2006. Le metropolitane si sono fermate a tre. Il depuratore parte dal 1975 e solo dopo la spada di Damocle di una multa miliardaria da parte della Commissione europea riesce a partire nel 2005. Trent’anni esatti. Sono tempi in cui gli appalti pubblici costano all’erario il 40-50% in più e il sindaco di Milano Albertini, che governa la città dopo la grande «ubriacatura», constata che «prima delle inchieste (si intende di Mani pulite) un chilometro di metropolitiana costava 30-40 volte più di quanto costa oggi». Vent’anni dopo eccoci al dunque. 425153 Pesenti a pagina 15 Le italiane uccise da un amico Capo Verde, tre arresti per le due giovani di Verona e Ravenna trovate morte vicino al mare In cella l’ex ragazzo della surfista, migliora la superstite. Le famiglie oggi partono da Orio di Stefano Serpellini L a loro tomba era una fossa scavata male a pochi metri dalla spiaggia, dove finora venivano a morire solo le onde dell’oceano. Dune ventose, orizzonte carico di salmastro e questo orrore antico di millenni che viaggia insieme al nuovo turismo low-cost. Delitto passionale, amore e morte, come in una tragedia greca, la solita molla che fa scattare i sentimenti impazziti e arma la mano. Questa volta pietre, niente coltelli né pistole: loro sono state lapidate perché una delle due si rifiutava di tornare insieme al giovane capoverdia- no col quale aveva avuto una relazione. Giorgia Busato, 28 anni, titolare di un’agenzia di viaggi nel Veronese, e Dalia Saiani, 33 anni, campionessa di windsurf di Ravenna, le hanno trovate sepolte in questo posto di gabbiani e solitudine, fuori dalle rotte turistiche, sull’isola di Sal, nell’arcipelago dell’ex colonia portoghese di Capo Verde. Una tomba scavata in fretta e furia, ricoperta di pietre, con la mano di una delle due vittime che spuntava dalla terra e con gli assassini che forse erano ancora intenti a sbadilare mentre qualche centinaio di metri IN CITTÀ DUE RAPINE IN UN’ORA E MEZZA Due rapine nel giro di un’ora e mezza. È successo ieri sera in città, dove prima è finito nel mirino dei banditi il supermercato Pellicano di via Puccini, a Longuelo, e poi è stato assalito un operatore della pizzeria d’asporto «Pronto Pizza» di via Garibaldi che si trovava in Città Alta per una consegna. Il primo colpo è stato messo a segno alle 19,30, poco prima che il supermercato chiudesse: i rapinatori hanno fatto irruzione armati di taglierino e hanno razziato dalle casse circa 2.000 euro. Alle 21,10, invece, è stato rapinato il «pony pizza», in via Sudorno 11 per consegnare delle pizze. Il giovane è stato avvicinato per strada da un individuo che, armato di coltello, lo ha costretto a consegnargli 200 euro, l’incasso della serata. Biava a pagina 18 Continua a pagina 2 Napoli, tornano gli agguati: tre morti Il cardinale: via le armi, lasciatele in chiesa Colognola, villaggio rom nell’ex Franchi Una colonia rom nell’area abbandonata dell’ex Franchi: si sono stabilite negli edifici dismessi dell’exvivaio quaranta persone arrivate dalla Romania, con 15 bambini. Un generatore a benzina per avere la luce, stanze con pareti di cartone e servizi igienici a cielo aperto. Il segno della loro presenza è una lampadina accesa di notte dagli scantinati, dove i nomadi, presenti nell’area da circa un mese, hanno organizzato il loro «villaggio». Di giorno escono alla spicciolata, dal cancello di via Corti. Per procurarsi soldi e cibo chiedono la carità ai semafori. I servizi sociali spesso non li intercettano: sono diffidenti e non chiedono aiuto. Conti e Donadoni a pagina 13 (foto Yuri Colleoni) Nel giorno in cui il cardinale di Napoli lancia una sfida-provocazione alle baby gang chiedendo loro di portare le armi in chiesa, la camorra torna ad uccidere. Ieri in due diversi agguati nell’hinterland del capoluogo partenopeo, ad Ercolano e Terzigno, sono morte tre persone. Le esecuzioni in mezzo alla gente, che spaventata urlava e cercava riparo dai colpi. In un bar affollato a Terzigno il primo agguato. Sono stati uccisi i fratelli Manzo, Maurizio di 32 anni e Marco di 39, entrambi noti alle forze dell’ordine. Avevano frequentazioni con il clan degli Annunziata. In un altro agguato, ad Ercolano, Antonio Papale, 40 anni, considerato dai carabinieri affiliato al clan Ascione, è stato ferito a morte da un killer in corso Resina. Così, suonano ancora più forti le parole con cui il Nerazzurri in campo alle 15 contro la squadra di Delio Rossi davanti a un Comunale deserto: tifosi fuori dalla curva. San Siro ce l’ha fatta: cancelli aperti agli abbonati Atalanta con la Lazio a porte chiuse. Strepitoso AlbinoLeffe a Modena: 3-0 Dopo un turno di stop per gli incidenti di Catania l’Atalanta torna in campo oggi al Comunale contro la Lazio (ore 15). Ma i nerazzurri - che recuperano Doni ma devono scontare problemi in difesa viste le probabili assenze di Adriano e Carrozzieri - non saranno circondati dalla consueta cornice di pubblico: davanti si troveranno difatti un Comunale deserto. La partita si giocherà a porte chiuse, con i tifosi assiepati all’esterno della curva Pisani ad ascoltare la radiocronaca diretta. Diversamente è andata a Milano, dove i lavori a tempo di record per la posa in opera dei tornelli hanno consentito l’apertura dello stadio almeno agli abbonati rossoneri. In serie B, straordinaria impresa dell’AlbinoLeffe, vittorioso per 3-0 a Modena grazie a una doppietta di Ruopolo e al gol di Duccio Innocenti. da pagina 38 a pagina 42 STAR BENE FIN DA PICCOLI TUTTO NEMBRO SI MOBILITA Nembro è il primo paese orobico che aderisce con un progetto organico, polivalente e continuato nel tempo, a un’iniziativa che, partita dall’Unione europea, passa attraverso lo Stato, la Regione e l’Asl. Il progetto è quello dell’«ospedale di qualità» che concentra la propria attenzione su quattro linee direttive: il fumo, il dolore, la multietnicità e la prevenzione. Nembro ha scelto la «prevenzione», anche partendo dall’elevata presenza di tumori e infarti nella zona della Valseriana. Così il paese dichiara guerra alle cattive abitudini, soprattutto alla cattiva alimentazione e alla sedentarietà. E lo fa con ogni mezzo: concorsi, premi, offerte, coinvolgendo i bimbi e gli anziani, i medici di base, le associazioni sportive, i commercianti... chi più ne ha più ne metta. L’iniziativa, triennale e forse più, di «Nembro in salute» punta però soprattutto sui bambini, sull’educazione a una buona alimentazione, a partire dalle cinque porzioni al giorno di frutta e verdura, facendoli giocare e divertire. Del Castello a pagina 21 cardinale Crescenzio Sepe invita i giovani a deporre i coltelli in chiesa davanti alla Croce. «Sfoderate il vostro coraggio e in questi giorni che ci separano dalla Pasqua portate nelle chiese le armi, tutte le armi che rinnegano la vita. Deponete davanti all’altare di Cristo i coltelli, le lame che infangano la vostra giovinezza e la vostra dignità di uomini», scrive il porporato in una missiva che sarà letta e commentata a scuola e arriverà nelle case. I coltelli saranno trasformati in utensili utili a coltivare la terra e a chi li consegnerà sarà garantito l’anonimato. Il cardinale ritiene che se «fossero anche quattro o cinque in tutta la città, sarebbe un gesto molto importante». a pagina 4