Tusciamedia_10marzo11 pdf

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10 marzo
2011
Pag. -
UNO, CENTOMILA, NESSUNO... BRACHETTI, CIAK SI
GIRA! INTERVISTA TELEFONICA
Mercoledì 8 e giovedì 10 marzo al Teatro Mancinelli di Orvieto è andato in scena “
Brachetti, ciak si gira!” il one man show del trasformista, attore, regista Arturo Brachetti.
La sensazione dopo i primi dieci minuti di spettacolo, in cui l’artista compie un viaggio
nell’universo del cinema, dai ricordi dei film di bambino a quello odierno, è quella che tra
le sue innumerevoli doti ci sia anche quella dell’ipnosi: i suoi cambi di costume, di trucco,
di ruolo, sono talmente rapidi che ci si chiede se tutto il teatro non sia sotto un
incantesimo da lui evocato appena messo piede sul palcoscenico.
Nello spettacolo i personaggi dei film del pomeriggio TV, quelli che tutti noi abbiamo visto
e amato fin da piccoli: Zorro, Mary Poppins, Maciste, Crudelia De Mon, cowboys, corsari e
avventurieri. Il museo del cinema di Torino, sua città natale; i personaggi delle sua
primissime uscite al cinema, da Baby Jane ai musical; la storia di Lon Chaney, chiamato
anche lui “l'uomo dai 1000 volti”; le ombre cinesi; il mondo di Fellini, i grandi film
hollywoodiani con una parata di personaggi da fare invidia a una cineteca: Charlie
Chaplin, Gene Kelly, King Kong, Shreck, Liza Minneli, Gollum, Harry Potter, Carmen
Miranda, E.T. Judy Garland, Jack Sparrow, Biancaneve, Darth Vader.
Un giro del mondo in 80 trasformazioni, una lettera d’amore al cinema e ai protagonisti
della settima arte. Brachetti ha più volte interagito con il pubblico raccontando,
scherzando e citando Fellini ha racchiuso in un’unica frase tutto lo spettacolo: “Il nostro
unico limite è l’immaginazione”
Abbiamo avuto la fortuna di raggiungere Arturo Brachetti telefonicamente e gli abbiamo
fatto qualche domanda
Attore, regista, illusionista. Cambi ruolo velocemente come cambi costume o senti
difficoltà a passare da un “one man show” alla direzione di più persone?
A me piace fare il teatro in qualsiasi maniera. Quand’ero in collegio passavo i pomeriggi
nel teatro vuoto a curiosare tra le corde, a vedere i fondali e a pensare che mi sarebbe
piaciuto fare questo mestiere. Sognavo di riuscire perché ero molto timido ed ora mi
ritrovo a poter spaziare in tutte queste cose. Ed è salutare per lo spirito! Mi piacciono
tutti i questi ruoli e soprattutto facendo il regista posso proiettare i ruoli che di solito
interpreto io su altre persone oppure fare attraverso di loro cose che non so fare come ad
esempio con Aldo, Giovanni e Giacomo.
Considerato il grosso dispendio di energie che implica il “one man show”, con i cambi
velocissimi che hai, pensi in futuro di dedicarti maggiormente alla regia?
Sicuramente! Ciak si gira! Probabilmente sarà l’ultimo one man show, perché ho 53 anni
ed è molto faticoso, specialmente quando si fanno 7/8 repliche a settimana. Faccio
regolarmente pilates per mantenermi in forma, ma comincia ad essere faticoso. E’
probabile che ci sarà una clonazione del mio show con qualcun altro e un coinvolgimento
maggiore nella regia.
OGGETTO
CIAK, SI GIRA!
10 marzo
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UNO, CENTOMILA, NESSUNO... BRACHETTI, CIAK SI
GIRA! INTERVISTA TELEFONICA
Essendo tu l’unico a fare questo genere di teatro da tempo, credi in una possibile eredità
artistica?
Eh sì, lascerò a qualcuno questo ruolo. C’è già la possibilità di trovare un allievo e quindi è
possibile che in futuro ci sarà un Brachetti Show fatto da qualcun altro, anche se adesso
ancora non so di preciso come fare e mi dispiace il pensiero di lasciare.
Ti sei definito nomade, girovago. Senti differenze di palco tra ad esempio, l’Inghilterra e
l’Italia?
In Europa in effetti il quadro è abbastanza simile, Gli svizzeri ad esempio sono più
calorosi, in America il teatro è più consumistico e in Oriente è come un premio quindi è
diverso. Facendo lo spettacolo di "sorprese visive" però lo show funziona comunque
ovunque, anche dove certi personaggi non sono codificati come Mary Poppins in Oriente.
Mille personaggi, non ci resta che chiedere, com’è Arturo?
Arturo è una persona che usa i personaggi che interpreta come un gioco nel parco
divertimenti, che torna bambino in maniera terapeutica due ore al giorno.
E che, aggiungiamo, fa tornare bambini anche gli spettatori. Grazie Arturo!
OGGETTO
CIAK, SI GIRA!