newsletter n.0 - Skodeg-O

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NEWSLETTER N.16
A CURA DELLA SEZIONE ATLETICA DELL’US PRIMIERO
In questo numero:
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L’editoriale del presidente
A tu per tu con l’esperto
Raccontata dal protagonista…
L’angolo tecnico
31 maggio 2013
AL VIA L’ATTIVITA’ GIOVANILE
E’ iniziata a metà aprile l’attività giovanile della nostra sezione che come di
consueto proseguirà durante tutto il periodo estivo fino a fine settembre con
due allenamenti settimanali presso il campo sportivo di Mezzano. Quest’
anno, abbiamo aperto le iscrizioni a partire dai ragazzi di seconda
elementare, con un aumento notevole nel numero di iscritti. Sono, infatti,
circa 35 i piccoli atleti che prendono parte regolarmente all’attività grazie al
lavoro dei tecnici Antonio Maimone e Alessia Scalet coadiuvati da Cecilia
Simion, Claudio Bettega,
Riccardo Deberolis,
Alberto Segat e Deborah
Pomarè. E’ grazie a loro
che ogni anno riusciamo
ad organizzare l’attività e
portare avanti un gruppo
così numeroso.
Con i più piccoli gli
allenamenti sono
principalmente impostati
cercando di favorire
l’aspetto ludico
dell’attività sportiva
coniugando questo
fattore con la coordinazione, la mobilità e la tecnica di corsa.
Con i più grandi si inseriscono con gradualità allenamenti per la preparazione
alle gare a cui parteciperemo nei prossimi mesi. A giugno due sono gli
appuntamenti in evidenza per i nostri giovani: il 1 giugno andiamo a San
Felice sul Panaro (Mo) per una gara su strada invitati dalla Polisportiva
Unione 90, società con la quale siamo stati solidali nel 2012 a seguito del
terremoto che ha colpito quella zona e alla quale già avevamo fatto visita a
dicembre; il 16 giugno il nostro Trofeo San Vittore a Tonadico giunto alla 42^
edizione valido come prova del Grand Prix Giovani.
Manuel
PROGETTO “ULTRA 2013”: UNO STUDIO SUGLI SPECIALISTI
DELLE LUNGHE DISTANZE
Voglio presentarvi in questo articolo uno studio che sto portando avanti
presso l’Università di Udine, dove sto svolgendo un Dottorato di ricerca sotto
la supervisione del Dott. Stefano Lazzer.
Il progetto, nato a inizio anno grazie alla collaborazione con il Comune
di Gemona del Friuli, prevede tre incontri durante l’anno con la nazionale di
ultraendurance (IUTA), che comprende gli specialisti delle gare sui 100 km,
6h, 12h, 24h e Ultra Trail. Oltre a questi, sono stati inclusi nel progetto altri
atleti amatori di medio-alto livello (tempo maratona tra le 2h30’ e le 3h) che si
son prestati ad esser studiati nel nostro laboratorio di Udine.
L’obiettivo dello studio è
caratterizzare questi atleti, cioè
definire in modo preciso quali sono le
caratteristiche
fisiologiche
e
biomeccaniche di questo tipo di
specialisti. Inoltre si vuole capire se
in questi atleti è possibile diminuire il
costo energetico della corsa, fattore
che determina, insieme al massimo
consumo di ossigeno (V’O2max) e
alla percentuale di esso sostenuto
durante la gara (%V’O2max), la
prestazione finale. Va precisato che il
V’O2max è il fattore che pesa in
modo maggiore sulla performance in
gare di 100 km (63%) seguito dalla
frazione di esso mantenuto durante
la gara (14%) e dal costo energetico
(9%). Dato che si presume che
questi atleti siano già allenati “al
massimo” da un punto di vista “metabolico”, cioè abbiano pochissimi margini
di miglioramento nei primi due fattori, si può intervenire sul costo energetico
per migliorare la prestazione (una diminuzione anche di pochi punti
percentuali, su una gara di 100 km equivale a diversi minuti di
miglioramento). Secondo diversi studi i modi per il miglioramento del costo
energetico della corsa possono essere divisi principalmente in esercizi di
pliometria (balzi, saltelli, ecc.) o esercizi con sovraccarichi (Paavolainen et al,
1999; Spurrs et al, 2002; Storen et al, 2008).
Per capire se un certo tipo di allenamento (in particolare allenamenti di
forza e potenza) possa far diminuire il costo energetico i soggetti sono stati
sottoposti a una batteria di test a marzo, successivamente, una parte di essi
eseguiranno degli esercizi specifici e a giugno verranno ripetuti i test per
valutare eventuali miglioramenti.
In particolare gli esercizi proposti riguardano esercizi di forza e di
potenza per gli arti inferiori (aumentare queste significherebbe diminuire il
costo energetico della corsa). Gli atleti eseguiranno gli esercizi per 11
settimane, come si vede nella seguente tabella.
Le sensazione degli atleti, che sono giunti alla settima o ottava
settimana, sono ottime: tutti si sentono più “forti” e si affaticano meno durante
gli allenamenti più lunghi. Nei prossimi mesi sapremo se la fisiologia ci da
ragione...
Se qualcuno volesse ulteriori informazioni o volesse provare gli esercizi
mi può contattare.
Nicola Giovanelli
[email protected]
Bibliografia
Paavolainen L, Hakkinen K, Hamalainen I, Nummela A and Rusko H; Explosive strength training improves 5 km
running time by improving running economy and muscle power; J Appl Physiol, 1999
Spurrs RW, Murphy AJ and Watsford ML; The effect of plyometric training on distance running performance,
Eur J Appl Physiol, 2003
Storen O, Helgerud J, Stoa EM and Hoff J; Maximal strength training improvesrunning economy in distance
runners; Medicine and science in sports e and exercise, 2008
VIENNA CITY MARATHON
Si è da poco conclusa la trasferta U.S. Primiero a Vienna dove alcuni dei
nostri hanno partecipato alla 30^ edizione della Vienna City Marathon!
La sfida lanciata da Nicola l’autunno scorso è stata raccolta da molti sulle ali
dell’entusiasmo dopo la Vernice Marathon, ma solo in pochi sono arrivati fino
in fondo.
Quei pochi hanno dovuto far fronte ad un inverno rigido che ha limitato le
possibilità di allenamento oltre che minare la loro motivazione.
La trasferta parte venerdì da Trento, otto ore di viaggio per arrivare a Vienna
passando per Innsbruck e Salisburgo.
Accomodation agli ottimi low budget appartments poco fuori dal centro della
capitale austriaca.
Il sabato è dedicato al recupero dei pettorali, una veloce visita al castello di
Schönbrunn e resto della giornata spesa per il “carbo-loading”.
La delicata responsabilità della gestione alimentare pregara ricade sulle
spalle di Manuel che deve continuamente rimproverare Toni e soprattutto
Dalen per la loro condotta culinaria scorretta. Ogni occasione sembra quella
buona per ingozzarsi di wienerschnizel con mayonese, birra e sacher. A
difficoltà Manuel riesce a tenere a bada la fame dei due, a volte anche
prendendo decisioni impopolari!
Arriva il giorno della gara, la giornata è perfetta e il sole splende sopra
Vienna.
Lo spettacolo di 41.000 persone che si apprestano alla partenza è
indescrivibile, a rendere la situazione ancora
più epica ci pensano le svariate casse
disseminate lungo la partenza che “sparano
musica classica”.
Pronti? Via! Primi chilometri confusionari visto
l’ingente numero di runners al via.
Manuel punta a tornare sotto le 3 ore (dopo
due fallimenti consecutivi) e parte deciso, la
giornata sembra adatta, la gamba anche ma
Manuel cade in un banale errore culinario. Al
38° mangia una banana che non si sentiva
pronta ad essere inghiottita, infatti 2km la
banana torna a vedere la luce lasciando
Manuel in una situazione che ha destato la
compassione del folto pubblico presente.
Chiude per la terza volta consecutiva sopra le
3 ore in 3h03′.
Dalen percorre i primi 25km assieme a Lino, poi lascia la compagnia e
continua relativamente tranquillo fino al 38° da questo punto fino ai 3 giorni
successivi si fa sentire forte e deciso nelle gambe il poco allenamento che ha
preceduto la maratona. Dalen chiude in 3h19′.
Lino non riesce ad approfittare della crisi di Dalen e chiude in 3h22′.
Per un disguido durante l’iscrizione Claudia (che ha corso la mezza) é partita
nel primo gruppo, il livello dei partenti l’ha indota ad una partenza veloce che
ha presentato il conto a due terzi di gara.
Chiude in 1h43′ senza riuscire a migliorare
il personal best che comunque non è
molto lontano.
Toni, che partiva per fare la maratona, non
ha avuto la stessa fortuna con il gruppo di
partenza, ha impiegato 12 minuti per
passare sotto lo striscione del via dopo
che la gara era partita. Si è fermato a
metà gara (in 1h48′) a causa un dolore
alla gamba destra che lo infastidisce ormai
da un mese.
Come si può vedere dalla foto Toni ha
trovato il percorso molto affollato per tutti i
21 km.
Dopo aver bevuto la birra analcolica
fornita all arrivo i nostri eroi si dirigono
verso gli stand agroalimentari, finalmente
Dalen e Toni possono dare libero sfogo al
bisogno di alimenti non propriamente sani!
La trasferta continua tranquillamente con la Visita alla città il giorno
successivo alla maratona e il rientro in Valle il martedì.
Eseprienza sicuramente positiva e da ripetere (con un altra maratona) il
prossimo anno!
Dalen
CORRERE A SENSAZIONE
Durante la preparazione ti sarà capitato di non voler sostenere una seduta di
quelle impegnative, come per esempio le ripetute, perché la ritenevi troppo
pesante: ci sono allenamenti che risultano spesso difficili da sostenere a
livello mentale e, per la tensione che determinano, si preferisce dare forfait.
E’ vero che in certe giornate, caratterizzate da tanti imprevisti, non si ha la
predisposizione a soffrire con allenamenti pesanti, specie a fine giornata. In
qualche occasione si può glissare e spostare ad un'altra giornata la seduta in
questione, ma questo procrastinare non deve diventare un atteggiamento
abituale. Chi ha ambizioni di miglioramento deve entrare nell’ordine d’idee
che l’incremento dell’efficienza fisica passa attraverso allenamenti sostenuti
ad intensità medio – alta, e che non può esimersi dall’affrontare sedute
pesanti che determinano disagio (fisico e mentale). Non per questo correre
deve essere solo affanno e tribolazione; il motto “no pain no gain” (senza
sofferenza non si migliora) che gli americani sono soliti usare per stimolarsi
ad affrontare gli allenamenti pesanti non è la formula ideale. Una seduta
faticosa non deve assolutamente diventare una “passione da calvario”
altrimenti il piacere di correre scade, e l’interesse per la corsa cala
notevolmente. Anche per questo motivo, quando la stagione agonistica volge
al termine, è molto utile fare un periodo di rigenerazione, durante il quale si
riduce considerevolmente il carico di allenamento e ci si astiene anche dal
gareggiare.
Per ritornare ai momenti in cui non si trovano le energie nervose per
affrontare le sedute, il timore che il podista manifesta riguarda soprattutto la
preoccupazione di non riuscire a correre all’andatura stabilita per quella
specifica seduta. E’ questo confronto tra le aspettative e il dato oggettivo a
creare timore, contrasto ed insicurezza: è sufficiente evitare il problema, per
ridurre fortemente i timori. Partendo dal fatto che secondo me non si deve
saltare la seduta, ma che questa va comunque affrontata, si tratta di correre
evitando i confronti e quindi senza controllare il cronometro. Con questo
atteggiamento si vive la seduta in maniera attiva, vale a dire gestendo lo
sforzo in relazione alle proprie sensazioni ed evitando i condizionamenti che
derivano dal responso cronometrico. Per molti podisti il tempo conseguito
nell’allenamento è il parametro principale sul quale basare il giudizio della
seduta sostenuta, senza invece considerare che l’efficacia di un allenamento
è valida anche se i tempi ottenuti non sono quelli preventivati. In una seduta
si può rendere più o meno bene in relazione a varie circostanze: l’organismo
è influenzato sia da fattori ambientali (clima in primo luogo), sia da situazioni
che avvengono nel corso della giornata e che inconsapevolmente
condizionano la propria efficienza fisica.
In pratica, si sostiene l’allenamento programmato correndo a sensazione,
rilevando comunque i tempi, che verranno poi controllatii solo una volta
terminato l’allenamento. Così facendo si consegue l’obiettivo primario della
preparazione, cioè svolgere la seduta al di là di ogni responso cronometrico,
e se anche quest’ultimo non fosse all’altezza delle aspettative, in ogni caso
uno stimolo allenante ha condizionato l’organismo e determinato degli
adattamenti, e sono certo che a livello mentale si sarà compiaciuti per avere
affrontato, gestito e superato un momento di difficoltà.
Jack