Bollettino Aprile 2015 - Rotary Club Reggio Emilia

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Bollettino Aprile 2015 - Rotary Club Reggio Emilia
APRILE 2015 MESE DELLA RIVISTA ROTARIANA
Club Reggio Emilia
Club News
ROTARY:
RESPONSABILITÀ,
PROFESSIONALITÀ,
SERVIZIO.
(RICCARDO FERRETTI)
LETTERA DEL GOVERNATORE
di Ferdinando Del Sante....................................... 3
EDITORIALE
di Franco Mazza..................................................... 4
NOTIZIE DAL CLUB
Programma di Aprile ............................................ 5
Etica e Leadership:................................................ 6
FAI: Le più recenti realizzazioni museali......... 7
La trasformazione delle banche popolari......... 9
PRESIDENTE 2014-15 Riccardo Ferretti
PRESIDENTE ROTARY INTERNATIONAL Gary C.K. Huang
GOVERNATORE DISTRETTO 2072 Ferdinando Del Sante
La musica Country................................................11
Le gite del Rotary: Vicenza................................. 13
Il futuro della manifattura................................. 17
La donna con il melograno.................................20
Giovanni Baldi nuovo direttore della Salus.... 22
NOTIZIE DAL ROTARACT
Lettera del presidente......................................... 23
SEGRETERIA
Via Gabbi 16, Reggio Emilia
Tel/Fax: 0522 453681
Email: [email protected]
TEMA PRESIDENZIALE 2014/2015
Gary C.K. Huang
Presidente Rotary International
Club Reggio Emilia
ROTARY CLUB REGGIO EMILIA
NOTIZIE DALLA SEGRETERIA
ANNO LXII, APRILE 2015
REG. TRIB DI REGGIO EMILIA N. 878/94
DISTRIBUZIONE GRATUITA
DIRETTORE
STEFANO ROSSI
EMAIL: [email protected]
IN REDAZIONE
ANTONIO MARTURANO, RICCARDO FERRETTI,
VALERIA BRAGLIA
DIREZIONE AMMINISTRATIVA
VIA GABBI 16, 42121 REGGIO EMILIA
EMAIL: [email protected],
[email protected]
TEL/FAX: 0522 453681
WWW.ROTARY.IT
FORMAT EDITORIALE
MARCELLO ASCARI
IMPAGINAZIONE CONTENUTI
MAURO DELL’AMICO, DORIANO GUERRIERI,
RICCARDO FERRETTI E SERGIO OCCHIPINTI
Club Reggio Emilia
Club News
LETTERA DEL GOVERNATORE
Carissime Rotariane e Carissimi Rotariani,
Marzo
2015
il Rotary Day tenutosi lo scorso 21 e 22 febbraio
dai Club del nostro Distretto, nelle città dell’Emilia Romagna e Repubblica di San Marino, per ricordare i 110 anni del Rotary, è una testimonianza
concreta del fare Rotariano scevro da retorica e
autoreferenzialità.
L’azione dei moltissimi entusiasti Soci partecipanti conferma, con il notevole successo dei progetti realizzati e con la ricaduta positiva sui mezzi
di comunicazione, il “valore” del Rotary, capace di
DI
FERNANDO DEL SANTE mettersi a disposizione della Comunità.
GOVERNATORE
Desidero ringraziare tutti i Rotary Club, gli AssiDISTRETTO 2072
stenti del Governatore, e Alberto Azzolini, Presidente della Commissione per il Rotary Day, per
l’impegno e il lavoro svolto, veramente di qualità.
E’ così che dobbiamo fare, con il cuore, con la testa, e con le mani, senza aver paura di metterci in
gioco, spendendoci di persona.
In questo mese dedicato all’alfabetizzazione e
all’educazione di base, voglio ricordare, che in linea con i principi e gli obiettivi che ho delineato,
con i Distretti italiani,nell’ambito della iniziativa
del Rotary Day Nazionale “Mediterraneo Unito”,
svoltosi a Marsala, abbiamo realizzato uno strumento utile per la comprensione e il dialogo tra
la nostra popolazione e i migranti che sbarcano in
Sicilia, predisponendo e stampando un opuscolo,
che contiene un frasario elementare, nelle lingue
principali di origine, dal titolo “Parla con Noi”,
teso a facilitare la comunicazione, messo a disposizione della Caritas, che si occupa del primo ricevimento, anche in via telematica.
Il rendere comprensibili con parole semplici le
indicazioni proposte, è un esempio concreto di
vera accoglienza e di facilitazione alla espressione anche linguistica di base, di alfabetizzazione
applicata.
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L’incapacità di leggere, di sapere, di conoscere e
quindi di comprendere è una vera piaga, che rende le persone non indipendenti, nei casi più gravi
né impedisce lo sviluppo sociale, ed economico, e,
quindi, alla fine, le priva della vera libertà.
Nella direzione dell’aiuto all’alfabetizzazione e
alla facilitazione della comprensione, alla divulgazione della cultura, di base e non, il Rotary, da
sempre, sostiene iniziative volte alla diffusione
della conoscenza, a tutti i livelli e in tutti i campi.
Sono moltissimi i progetti dei Club del nostro
Distretto, dai corsi di apprendimento alla pubblicazione di importanti volumi di alto contenuto
scientifico, dalla donazione e diffusione di strumenti tecnologici per l’apprendimento agli importantissimi premi destinati gli studenti meritevoli,
al Rypen che si svolgerà a Bertinoro dal 20 al 22
marzo,una grande opportunità per i più giovani,
che attestano il nostro forte e convinto impegno
anche in questo ambito.
Così, dando continuità alla progettualità iniziata
nel 2013/14, il Presidente della Commissione Alfabetizzazione, PDG Mario Baraldi, ha riproposto
il progetto “Un Piano Armonico”, per valorizzare
la cultura della Musica nelle Scuole della Regione.
La Musica è il linguaggio universale di tutti, che
unisce, che consente di esprimersi e di capirsi al
di là di ogni barriera.
Come chiarisce Mario nella lettera inviata ai Presidenti di Club, l’aiuto concreto e visibile del Rotary, consentirà di sostenere l’insegnamento della
musica, veicolo di importante alfabetizzazione, e
stimolo per i giovani studenti verso la conoscenza.
In linea, quindi, con l’obiettivo del Rotary che è
quello di migliorare l’alfabetizzazione e l’istruzione in tutte le Parti del mondo anche nella nostra
Comunità, dando risposte alle tante necessità reali del nostro, difficile ma stimolante, tempo, poiché non c’è sviluppo vero senza cultura.
Cari saluti e Light Up Rotary.
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EDITORIALE DI FRANCO MAZZA
Mi è stato chiesto di scrivere un breve pensiero
sullo stato della solidarietà e del volontariato,
quale è dato riscontrare oggi nella nostra
comunità reggiana (Città e Provincia).
Franco Mazza
Premetto che interrogarsi su questi due concetti
in un contesto ricco di forti sentimenti e di salde
tradizioni umane come il nostro, si rischia di
essere noiosi e ripetitivi, ma farò il possibile per
essere breve e chiaro.
Dico subito che, nell’esprimere il mio pensiero, mi
sento molto aiutato dalla mia esperienza umana
di rotariano, ormai di lungo corso, e dal fatto che
presiedo una Fondazione che, guarda caso, si
chiama “Solidarietà Reggiana”.
Cosa voleva dire, nel tempo, essere solidali con il
prossimo bisognoso e dolente?
Voleva dire attingere alla nostra esperienza
storica di un popolo (per lo più contadino) che
ha sempre saputo soffrire, con dignità, la fame,
la povertà, l’indigenza in una parola, e da esse ha
saputo trarne sentimenti virtuosi di colleganza,
di apertura verso il proprio simile in una visione
semplice della vita, nella quale avevano valore i
concetti fondamentali della famiglia, del mutuo
aiuto, di una sorta di sopravvivenza organizzata (o
quasi).
In questo contesto, si aveva occasione di assistere
a momenti di solidarietà, espressa sempre in
chiave di assoluto volontariato, che davano
conto di una umana generosità spontanea, tesa a
risolvere, volta a volta, singoli momenti di bisogno
del proprio simile, sempre in assoluta gratuità e
con semplici, ma forti sentimenti umani, dettati
da una radicata e innata religiosità della vita (sia
che fosse di mera impronta religiosa sia che fosse
di impronta laica).
In buona sostanza, la supplenza, tutto sommato,
era spontanea e veniva dal profondo, ma era
occasionale e si esprimeva “al bisogno”; è così è
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stato nel tempo, ma con una continua evoluzione
di qualità fino a poco tempo fa.
Poi, a sommesso parere di chi scrive, vi è stato,
circa 5-10 anni or sono, un salto netto di presa
di coscienza, certamente dovuto alla forte crisi
che ci ha colpito, tutti indistintamente, e ci ha
obbligato ad una doverosa revisione della nostra
vita, soprattutto nei valori fondamentali, ma anche,
e non da ultimo, dovuto ad un processo culturale
che, pur sempre nel culto del materialismo (da un
lato) e del consumismo fine a se stesso (dall’altro)
ci ha fatto intendere che la vita, comunque vista
e valutata, è un bene da rispettare, mettendo
all’angolo gli egoismi e gli individualismi di una
recente – purtroppo vincente – filosofia di vita e
riscoprendo, gradatamente ma inesorabilmente,
la opportunità-necessità del rispetto-amore
per il prossimo nostro, come imperativo
esistenziale, finalizzato alla difesa della nostra
stessa permanenza (sempre più difficile per
l’aumento delle popolazioni e per la cecità di molti
gruppi organizzati che vanno in controtendenza
allo stesso ordine naturale delle cose) su questo
pianeta-terra.
Ed ecco che dal male (crisi) può derivare un
bene, la supplenza, pressoché occasionale
e spontanea, si sta evolvendo in una vera e
propria presa di coscienza di una necessità
esistenziale, dalla quale non si può più
prescindere, pena la nostra stessa sopravvivenza.
La supplenza può-deve così diventare un
aspetto caratterizzante e concreto del nostro
modo di vivere.
La solidarietà e il volontariato possono,
devono diventare, ove non lo siano già, parti
definitive e ineludibili del nostro essere
partecipi al mantenimento alla continuità del
consorzio civile.
Scusate, non sono stato breve, ma sono stato
sincero.
Grazie.
Franco Mazza
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PROGRAMMA ATTIVITÀ
Aprile
Carissime Amiche ed Amici Rotariani,
in aprile, mese della Rivista Rotariana, sarà
soprattutto l’azione interna ad essere al centro
dell’attenzione.
Giovedì 9 ci riuniremo in assemblea per
proseguire il confronto sul piano strategico del
Club al fine di identificare gli obiettivi prioritari da
perseguire nei prossimi anni, le modalità di azione
e l’organizzazione della vita sociale. Affrontare
questi problemi non è un esercizio di stile ma una
necessità per essere un sodalizio attrattivo, coeso,
visibile e accreditato dalla nostra comunità.
Sabato 18, nella bellissima cornice dello
stabilimento Technogym a Cesena, si terrà un
importante appuntamento distrettuale: il “Forum
Etica e Leadership 2014-2015”. Sono attesi oratori
di rilevante caratura che vale certamente la pena di
ascoltare. Per il viaggio, i Soci potranno usufruire
di un pullman prenotato dal Club. Altri dettagli
saranno forniti in seguito.
Giovedì 23 ancora un aperitivo che vede
protagonisti i Rotariani. Alberto Pizzi, Socio del
R.C. Salsomaggiore, e il nostro PDG Franco Mazza
ci faranno conoscere un episodio della seconda
guerra mondiale poco noto ma carico di valori e di
significato per la causa della pace tra i popoli.
Giovedì 30 chiuderemo il mese con la visita ad
uno dei principali eventi culturali dell’anno: la
mostra “Piero della Francesca: il disegno fra arte
e scienza” a Palazzo Magnani. Grazie a guide
d’eccezione potremo gustare al meglio questa
mostra veramente straordinaria.
Nell’attesa di vederVi sempre numerosi Vi saluto
caramente.
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GIOVEDÌ 2 APRILE
Sospeso per festvità pasquali
GIOVEDÌ 9 APRILE
CIRCOLO TENNIS REGGIO EMILIA ORE 19:30
Assemblea per soli Soci
Il Piano Strategico e il futuro del Rotary
GIOVEDÌ 16 APRILE
SOSTITUITO DA SABATO 18 APRILE
SABATO 18 APRILE
CESENA
VISITA ALLA TECHNOGYM
Evento distrettuale: “Forum Etica e Leadership 2014-2015
GIOVEDÌ 23 APRILE
HOTEL ASTORIA MERCURE, ORE 13:00
Aperitivo per soci e famigliari
GIOVEDÌ 30 APRILE
PALAZZO MAGNANI, ORE 19:30
Visita alla Mostra “Piero della Francesca: il disegno fra arte e scienza”
Il Presidente,
Riccardo Ferretti
PER INFORMAZIONI E PRENOTAZIONI
SEGRETERIA CLUB REGGIO EMILIA
Via Gabbi 16, Reggio Emilia - Tel/Fax: 0522 453681
Email: [email protected]
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“ETICA E LEADERSHIP”
Distretto 2072
Emilia Romagna – Repubblica di San Marino
CESENA - 18 Aprile 2015
TECHNOGYM
Via Calcinaro, 2861 - 47522 Cesena FC
Ore 08:30 Ore 09:30 Ore 09:50 Ore 10:00 Ore 11:00 Ore 12:15 Ore 12:20 Ore 13:00 Apertura della Segreteria, registrazione dei partecipanti – Welcome Coffee
Apertura dei lavori - Ferdinando Del Sante - DG 2014-2015 Distretto 2072
Saluti:
Paolo Lucchi, Sindaco di Cesena
Autorità
Pierluigi Alessandri (R.C. Valle del Rubicone), Vice Presidente TECHNOGYM
(Collegamento con i Ryliani a Cesenatico)
Ferdinando Del Sante: Etica di vita e consapevolezza della leadership
Tavola Rotonda, coordinata da Davide Nitrosi, Presidente Commissione Distrettuale Comunicazione sul tema: “Etica e Leadership nella vita e nel lavoro”
Interverranno:
• Nerio Alessandri (R.C. Cesena), Presidente e Amministratore Delegato TECHNOGYM
• Gian Paolo Dallara (R.C. Parma Est), Presidente Dallara Automobili s.r.l.
• Ivanhoe Lo Bello, Vicepresidente Nazionale Confindustria
Giuliano Razzoli, l’atleta emiliano medaglia d’oro di slalom speciale a Vancouver 2010, campione
di sci e di etica reduce da un’ottima stagione agonistica appena conclusasi (video)
Question time riservato ai partecipanti al Ryla ed ai presenti in sala
Saluto di Andrea Paolo Rossi, Presidente Rotary Club Cesena
Visita all’Azienda
Colazione di lavoro
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NEWS DAL CLUB
FAI: le più recenti realizzazioni museali
CONFERENZA DELLO STUDIO CANALI DI PARMA
Lorenzo Ferretti Garsi
In una serata interclub organizzata dal Rotary
Reggio Emilia e Rotary Val di Secchia, insieme
alla delegazione FAI di Reggio Emilia, l’architetto Guido Canali e l’ ingegner Francesco Canali
che con lui collabora nel noto studio di Parma ci
hanno illustrato alcune delle loro ultime realizzazioni museali. L’architetto Canali non ha bisogno
di presentazioni perché è sicuramente noto come
uno dei protagonisti dell’architettura italiana del
secondo novecento. Famosissime sono le sue realizzazioni museali e prime fra tutte proprio le tre
che ha illustrato: il Palazzo della Pilotta di Parma,
il complesso di Santa Maria alla Scala di Siena ed
il Museo dell’Opera del Duomo di Milano.
Il riuso del Palazzo della Pilotta, che con la sua
mole e la sua grande estensione caratterizza indiscutibilmente il cuore della città, era considerato
prioritario da tutti. Oggi buona parte del palazzo
ospita la Pinacoteca Nazionale che la sistemazione di Guido Canali ha sicuramente reso un unicum nel pur straordinario panorama dei musei
italiani. La scelta, anzi l’intuizione, di iniziare il
percorso dal Teatro Farnese già stupisce ed affascina il visitatore che non può che rimanere colpito da questa straordinaria struttura pur se così
gravemente danneggiata dagli eventi bellici. Si
continua poi fra le nude pareti di muri spesso mai
finiti o altre volte ricostruiti dove ardite passerel-
le e camminamenti sostenuti da centinaia di tubi
innocenti contrastano con la pittura emiliana del
500\600, il nostro “ secolo d’oro “ che ci ha dato i
Carracci, Guido Reni, Guercino, Tiarini, Bonone,
Luca Ferrari e tanti altri. E’ un percorso allo stesso tempo “ rude “ ed affascinante, comunque come
già detto, unico fra le sistemazioni museali italiane. Bellissimo il recupero delle immense scuderie
che possono essere inserite nel percorso o funzionare da spazio separato per mostre ed eventi temporanei. La lunga camminata del visitatore, che si
snoda a più livelli con percorsi che vanno e ven-
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Lorenzo Ferretti Garsi
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gono senza mai intersecarsi, si chiude con le sale
neoclassiche splendidamente e per così dire più “
delicatamente “ recuperate per mostrare i capolavori assoluti di Correggio e Parmigianino. Passando a Siena il contesto e quindi di conseguenza
anche l’intervento sono completamente diversi.
Molte sono in questo caso le testimonianze dei
secoli passati, dagli affreschi del grande salone
già dormitorio dell’ospedale ai lacerti architettonici degli edifici che via via sono stati incamerati
dal fagocitante complesso ospedaliero. Anche qui
siamo nel cuore della città ed il Duomo incombe
proprio di fronte all’ingresso. Il percorso è qui
più intimo e sicuramente meno caratterizzato dal
nuovo intervento architettonico ma scandito dalle tante scoperte di ambienti così diversi fra loro
e delle opere in questi collocate. Splendido il recupero degli immensi sotterranei dove il progetto
realizzato ha svuotato le parti non scavate per creare un percorso ad anello più funzionale dei tanti
ambienti non collegati fra loro che costituivano gli
antichi depositi della struttura ospedaliera. Ancora diverso è il caso di Milano dove i tanti e straordinari tesori del Duomo trovano sistemazione in
un percorso in ambienti per lo più anonimi del
piano terreno del vicino Palazzo Reale. Fortissima
è qui la connotazione del progetto di allestimento che appunto con colpi di scena, dall’infilata dei
grotteschi e mostruosi doccioni gotici alla sistemazione per così dire “ libraria “ delle centinaia
di prototipi in gesso delle statue da realizzare per
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le facciate che sono state sistemate come esposte in una grande libreria da pavimento a soffitto,
sopperisce alla mancanza di caratterizzazione dei
locali. Importanti, in particolare nella prima parte del percorso dove sono sistemati i capolavori di
oreficeria, risultano le scelte progettuali dell’illuminazione che crea indiscutibili effetti di grande
suggestione.
L’incontro si è poi chiuso con un accenno sulla
nuova sistemazione museale di Pontremoli dove a
breve si potranno ammirare le misteriose ed enigmatiche steli antropomorfe della Lunigiana che i
progettisti ci hanno promesso che ci presenteranno personalmente in anteprima.
Lorenzo Ferrretti Garsi
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NEWS DAL CLUB
La trasformazione delle Banche Popolari
CONVERSAZIONE CON GALAVERNI, FERRETTI E MASINI
Camillo Galaverni
Il decreto legge n. 3 del 24 gennaio 2015 interviene
per regolamentare le banche popolari con un attivo di bilancio superiore a 8 miliardi di euro. In
Italia sono dieci ed entro i prossimi 18 mesi dovranno completare la trasformazione in SpA.
Camillo Galaverni, Riccardo Ferretti e Marco Masini, giovedì 12 marzo scorso, hanno illustrato a una folta platea di Soci, familiari e amici
riuniti all’Hotel Mercure Astoria i contenuti del
decreto recentemente emanato e le conseguenze
di tale azione legislativa.
“Le banche popolari sono società cooperative il cui
capitale sociale è rappresentato da azioni detenute da soci – ha esordito Camillo Galaverni – ogni
socio ha diritto a un voto, indipendentemente dalla quota di partecipazione al capitale della società.
Il capitale di rischio, pertanto, è indubbiamente
ridotto. Risultato positivo quando le banche popolari si muovevano su una dimensione molto
ristretta, ma oggi si tratta di banche di portata nazionale, con interessi molto differenti rispetto alla
loro dimensione originaria. La trasformazione in
società per azioni renderà queste banche contendibili, suscitando maggior interesse da parte degli
investitori, i quali si vedranno rappresentati nella
banca in relazione all’investimento fatto. Rispetto al decreto legge di gennaio, che addirittura non
fissava limiti alla partecipazione societaria, al Senato è in attesa di approvazione una nuova norma
in cui è stato inserito il limita di possesso al 5%.
Questo per limitare l’entrata di gruppi in grado di
Riccardo Ferretti
condizionare l’attività dell’intera banca”.
“Gli esiti delle audizioni parlamentari su questo
decreto sono tutti sostanzialmente positivi, così
come il giudizio di Banca d’Italia che da anni sosteneva la necessità di un’autoriforma delle banche popolari – ha proseguito il presidente Riccardo Ferretti – una banca funziona nella misura
in cui possiede capitali propri, di cui sono stati
fissati limiti minimi che la normativa alza costantemente, quindi le banche nei prossimi anni dovranno lavorare per incrementare il loro capitale
derivante dall’esterno in ottemperanza alla normativa. Banca d’Italia, inoltre, favorisce la concentrazione bancaria: si ritiene, infatti, che una
banca di grandi dimensioni sia in grado di tollerare megliole eventuali sofferenze.
Marco Masini, coordinatore competente ed
esperto rivolgendosi ai relatori ha chiesto loro:
“Ma da un punto di vista accademico, questa ri-
Camillo Galaverni
Marco Masini
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Camillo Galaverni
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forma è giusta o sbagliata?”
“Se le banche popolari sono differenti dalle banche SpA, allora è giustificato il modello di governo
differente. Ma queste banche sono effettivamente diverse? Domanda provocatoria da parte del
presidente Riccardo Ferretti, che ha aggiunto:
“Le banche popolari hanno mantenuto un forte
legame con il territorio, ma non più la mutualità
originaria che afferisce maggiormente alle banche di credito cooperative, le vecchie Casse rurali
con limitazioni territoriali ben definite. Inoltre le
banche di credito cooperativo hanno come oggetto l’esercizio di attività di credito prevalenti verso
i soci, utili reinvestiti e solo in minima parte redistribuiti ai soci, caratteristiche che le popolarità
ad operatività nazionale hanno diluito nel tempo”.
Alla domanda di Marco Masini se lo strumento utilizzato del decreto sia stato determinato
dall’urgenza di voler regolamentare questo sistema o si sia utilizzato piuttosto perché si è avvertita la necessità di mettere in sicurezza alcuni storici istituiti con patrimonializzazioni importanti
in tempi rapidi, il presidente Riccardo Ferretti ha
prontamente replicato: “L’urgenza mi sembra determinata dall’accordo con le fondazioni bancarie
che non potranno avere esposizioni verso un unico soggetto superiori al 33% del loro attivo, quindi si troveranno a dover vendere. Sicuramente da
parte del Governo c’è la volontà di regolamentare
il mondo bancario in tempi rapidi, cosa impossibile se si fosse seguito il normale iter parlamentare”.
“Fare Banca è mestiere sempre più difficile – ha
commentato Camillo Galaverni – le banche popolari sono sempre state più attente alle esigenze
del territorio, sopportano maggiormente le situa-
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zioni di sofferenza dei propri clienti, e il cambio
di governance di queste banche determinerà sicuramente qualche cambiamento. Ancora oggi,
molte fondazioni hanno oltre un terzo del proprio
patrimonio investito in banche: un limite fortissimo, soprattutto quando le banche sono molto vincolate nel decidere le politiche interne. Pertanto
giudico molto positivamente la nuova normativa”.
Dello stesso parere il presidente Riccardo Ferretti che ha infine sottolineato come anche Borsa
Italiana creda fortemente a questa riforma. “Uno
degli effetti di questi due interventi, sulle popolari
e sulle fondazioni, avrà come esito la contendibilità del nostro sistema bancario – ha spiegato – pur
all’interno di un sistema regolatorio stringente.
Infatti, l’acquisto di pacchetti azionari rilevanti
nelle banche italiane è soggetto all’approvazione
di Banca d’Italia: esistono criteri e regole. Questo
tipo di controllo ci rassicura sul futuro assetto proprietario del nostro sistema bancario. Certamente esiste la minaccia di scalate soprattutto quando
una banca è gestita male. Tuttavia anche la Borsa
sta apprezzando queste future aggregazioni e sta
premiando le azioni delle banche popolari.
L’incontro si è concluso con l’intervento di Fabio
Storchi che, nel suo ruolo di socio, imprenditore
e presidente di Federmeccanica ha detto “abbiamo bisogno di gruppi bancari forti che sostengano
la crescita delle imprese e del sistema economico
nel suo complesso. Questi interventi legislativi
vanno nella direzione giusta per rendere moderno
un sistema che ha bisogno di adeguarsi agli standard degli altri paesi”.
Valeria Braglia
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NEWS DAL CLUB
La musica country
LEOPOLDO BARBIERI MANODORI: LA STORIA DEL “COUNTRY”
Leopoldo Barbieri Manodori
Giovedì 19 marzo all'Hotel Astoria, il nostro socio Leopoldo Barbieri Manodori ha tenuto una
conversazione sulla storia della Musica Country,
di cui è notoriamente appassionato.
Gli amici rotariani ricorderanno infatti senz'altro
la gradevole serata musicale a casa di Enrico ed
Angela Peri di quest'autunno, ma qualcuno avrà
anche avuto modo di partecipare alle serate musicali di qualche anno fa presso il Club di Val di
Secchia e per diversi anni di seguito al Trotter di
Montechiarugolo a cura del Club Terra di Matilde.
Questa volta la musica è stata soltanto "parlata"
e non eseguita, perché il Club ha evidentemente
sentito il desiderio di inquadrare questo genere
musicale nel suo contesto storico.
Difficile infatti è accedere a strumenti di conoscenza della Country Music in Italia, dove nessuna radio la programma con continuità e pochi
sono i concerti dal vivo delle star americane che
preferiscono andare in tournée in Francia o in
Germania dove l'apprezzamento del pubblico è
invece palpabile.
La conversazione ha avuto così lo scopo non tanto
di esaurire l'argomento o soddisfare tutte le curiosità in materia, ma invece di stimolare una mag-
giore curiosità suggerendo qualche veicolo di conoscenza diretta come le stazioni radio americane
raggiungibili on line.
In ogni caso si è partiti storicamente da una situazione ben precisa e cioè dal mondo degli immigrati provenienti dalle Isole Britanniche che già nel
Settecento si stanziano in quella zona selvaggia e
rurale rappresentata dall'area Appalachiana, ovviamente portandosi dietro la propria cultura di
musica popolare di tradizione orale costituita da
ballate, canzoni, musica da ballo. E nel corso del
tempo questa musica finisce per mescolarsi con
contributi musicali di altri gruppi etnici, quali ad
esempio i Tedeschi e i Polacchi, e per assimilare
una gamma impressionante di tradizioni; qualche
critico autorevole ha commentato: non mi viene
in mente nulla di più intrinsecamente americano.
Sinteticamente allora la definizione del brodo di
coltura da cui origina la musica country potrebbe essere: musiche popolari della tradizione orale
bianca nordamericana di lingua inglese, con radici scoto-irlandesi.
Ma non da subito si parla di Musica Country: originariamente la si definisce Hillbilly, un termine
usato fin dall'inizio del '900 in senso dispregiativo
dagli abitanti delle città
per definire tutto quello
che riguardava gli abitanti delle aree rurali e che
etimologicamente deriva
da hill e billy-goat, una capra diffusa nella regione.
Ovviamente non è possibile in questa sede ripercorrere passo per passo i
contenuti della conversazione; basterà pertanto,
per sommi capi ricordare come la diffusione di
questa musica, all'inizio
esclusivamente regionale, inizi negli anni Venti
con l'avvento dell'era discografica e delle radio
locali,
concentrandosi
a Nashville, sede della
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Leopoldo Barbieri Manodori
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Country Music Hall Of Fame e del programma radiofonico dal vivo Grand Ole Opry, per esplodere
definitivamente nel secondo dopoguerra.
Le vicende della Country Music, sempre molto
dinamiche, hanno visto così via via sorgere nuovi generi quali il Western Swing e lo Honky Tonk
texani, il Bluegrass impostato intorno al mandolino portato in America dagli immigrati italiani,
fino a giungere alla stagione del Rock'n'Roll.
Inizialmente chiamato Rockabilly (sempre con
riferimento agli hillbillies), esso viene elaborato
a partire dal Country attraverso ibridazione con il
Blues; Country e R'n'R hanno così in comune una
serie di star, compresi tutti e quattro i membri del
Million Dollar Quartet, ossia Johnny Cash, Elvis Presley, Jerry Lee Lewis e Carl Perkins.
In risposta all'avvento del R'n'R, i musicisti di Nashville prendono in prestito dal Rock'n'Roll quel
tanto che basta per rendere più commerciali le
canzoni country, facendo nascere così il Nashville
Sound ad opera di Chet Atkins.
Dagli anni Sessanta in poi la Country Music continua la sua espansione grazie anche alle emittenti
radiofoniche che la trasmettono a tempo pieno il
cui numero sale da 80 a 600, ma diventa anche una
musica standardizzata e strappalacrime a cui si
oppongono gli Outlaws (Waylon Jennings, Willie
Nelson, Kris Kristofferson) resuscitando canzoni
tradizionali per riportare il country alle sue radici,
puntando su un look fatto da barba e capelli lunghi, cappelli da cowboy e bandane.
Dopo gli Outlaws, molti artisti estranei al country
cominciano ad appropriarsi di pezzi della storia
country, aggiungendo sonorità country a pezzi
rock, come Bob Dylan, i Byrds, i C.C.R., gli Ea-
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gles, CSN&Y, dando origine al Country-Rock, in
realtà un vero e proprio ritorno a casa.
E negli anni Ottanta George Strait, imitando lo
stile dei progenitori del Country, con un cappello
da cowboy in testa, influenza l'attitudine e il look
di una serie di cantanti neo-tradizionalisti come
Clint Black, Dwight Yoakham e Garth Brooks (i
"cantanti col cappello") che adottano i simboli
pionieristici del cowboy americano: stivali, cappello, camicie con i bottoni di madreperla, jeans.
Garth Brooks, in particolare, si rivela artista capace di ottenere un autentico trionfo critico e commerciale e nel 1991 fa debuttare il suo terzo album
Ropin' the Wind al numero uno della classifica
pop, la prima volta per un cantante country, diventando uno degli artisti di maggior successo di
tutti i tempi, avendo venduto oltre mille milioni di
dischi un tutto il mondo nonostante si sia ritirato
nel 2001.
Oggi tutti questi generi sono ancora presenti nel
Country contemporaneo e molto significativa è
la presenza femminile, a riprova che il fenomeno country music è talmente connesso al tessuto
culturale della nazione americana che ne si può
immaginare più una ulteriore espansione che un
improbabile declino.
La conversazione si è conclusa con una citazione
dal romanzo di Thomas Cobb, Crazy Heart, del
1987, da cui recentemente è stato tratto un bel
film con Jeff Bridges: "Finché parli di quello che
prova la gente va bene, nella musica country. I libri
e il cinema parlano di persone speciali. La musica
country invece parla di persone che non sono speciali e mai lo saranno".
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APRILE 2015 | NR. 4
NEWS DAL CLUB
Le gite del Rotary
VICENZA: MOSTRA DA TUTANKHAMON A VAN GOGH
Una domenica di riposo e di scoperte culturali in
una delle più belle Città italiane: questo il programma che il nostro Club ha confezionato, quasi
su misura, per i nostri soci.
Ma partiamo dall’inizio: obiettivo della nostra gita
è stata Vicenza, città natale e lavorativa di Andrea Palladio, una stupenda città con molti edifici di grandissimo interesse.
Antonio Marturano
Siamo partiti da un gioiello di straordinaria fattura: il Teatro Olimpico considerato uno tra i suoi
più grandi capolavori, assieme a Villa Capra detta la Rotonda, alla Basilica Palladiana e al vicino Palazzo Chiericati.
“Il celebre architetto veneto, rientrato da Venezia
nel 1579, riportò in quest'opera gli esiti dei suoi
lunghi studi sul tema del teatro classico, basati
sull'interpretazione del trattato De architectura
di Vitruvio e sull'indagine diretta dei ruderi dei
teatri romani, ancora visibili all'epoca” .
Il teatro venne commissionato a Palladio dall'Accademia Olimpica di Vicenza. Tra i membri fondatori dell'Accademia vi era lo stesso architetto,
che per essa progettò numerosi allestimenti scenici provvisori in vari luoghi della città, com'era
d'uso all'epoca, fino a che nel 1579 l'Accademia
ottenne dalla municipalità la concessione di un
luogo adatto ove poter realizzare stabilmente un
proprio spazio scenico, all'interno delle prigioni
vecchie del Castello del Territorio. Il contesto era
una vecchia fortezza di impianto medioevale, più
volte rimaneggiata.
“Il progetto palladiano ricostruisce il teatro dei
romani con una precisione archeologica fondata
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sullo studio accurato del testo di Vitruvio e delle
rovine dei complessi teatrali antichi. In ciò costituisce una sorta di testamento spirituale del grande architetto vicentino. Con l'Olimpico rinasce il
teatro degli Antichi, e nel progettarlo Palladio raggiunge una consonanza assoluta con il linguaggio
della grande architettura classica”.
Antonio Marturano
La nostra passeggiata è continuata lungo il Corso intitolato al famoso Architetto, che attraversa
la città in una bella passeggiata da ovest ad est, e
che passa davanti ai monumenti più importanti e
celebri di Vicenza.
APRILE 2015 | NR. 4
Ed in un giorno a Vicenza, quindi, cercare di scoprire in un lasso di tempo così breve le bellezze
della città, non può fare a meno di seguire le orme
di Andrea Palladio.
Anche il luogo di culto più importante di Vicenza,
la Cattedrale di Santa Maria Annunciata, porta
infatti la firma di questo grande artista che ne progettò la cupola...
..ed infine La Basilica Palladiana !
E che dire di un edificio che porta inciso già nel
nome il segno inconfondibile dell’architetto che lo
ha progettato?
La Basilica Palladiana, che si trova in Piazza dei
Signori, è stato un altro edificio che abbiamo voluto non perdere.
E con esso la straordinaria Mostra “Tutankhamon Caravaggio Van Gogh: La sera e i notturni dagli Egizi al Novecento”
Questo ampio progetto espositivo, firmato da
Marco Goldin per la città di Vicenza, si compone
di un numero imponente di opere: 115 suddivise in
sei sezioni di carattere tematico.
La prima sezione, con la presenza di 22 tra reperti e statue egiziane rinvenute all'interno delle
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piramidi, si sofferma sul senso della notte eterna
e spirituale, ma fortemente collegata alla vita. Al
centro la testa del re bambino, Tutankhamon.
Antonio Marturano
La seconda sezione, con molti capolavori da Giorgione a Caravaggio, da Tiziano a El Greco, da
Tintoretto a Poussin, indugia sulla suggestiva
atmosfera delle figure collocate in ambienti notturni, soprattutto seguendo la vita di Cristo dal
momento della nascita fino alla crocifissione e
alla deposizione nel sepolcro. Opere straordinarie
APRILE 2015 | NR. 4
soprattutto del Cinquecento e del Seicento sono al
centro di questa parte.
La terza sezione tocca alcuni dei vertici dell'incisione di tutti i tempi, in una sala nella quale, con
16 fogli in totale, si confrontano Rembrandt e Piranesi, il primo con i suoi celeberrimi soggetti religiosi, a cominciare dalla visione delle Tre Croci,
il secondo con le altrettanto celebri immagini delle Carceri.
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Antonio Marturano
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La quarta sezione si sofferma invece sul paesaggio, dal momento del tramonto fino a quello in
cui nel cielo si levano la luna e le stelle; siamo nel
secolo XIX che va dal periodo romantico all'impressionismo: questo è stato il tempo della natura
serale e notturna. Sfilano alcuni dipinti indimenticabili di Turner e Friedrich, di Corot e Millet, dei grandi americani da Church a Homer,
fino a Monet, Pissarro, Van Gogh, Mondrian,
Klee e Hopper.
La penultima sezione entra nel pieno Novecento,
dove in una ampia sala sono stati disposti alcuni
dei grandi della seconda parte del secolo, specialmente per quanto riguarda il versante astrat-
APRILE 2015 | NR. 4
to americano, da Morris Louis a Noland e a
Rothko. Ma anche pittori che si sono tenuti a cavallo tra figurazione e astrazione, come De Staël,
fino a un altro grande americano come Andrew
Wyeth, oppure lo spagnolo Antonio López García, per entrare nelle profondità della notte intesa
come fatto soprattutto psicologico.
Infine, la sesta e ultima sezione è un riassunto di
tutti i temi affrontati e le opere indimenticabili si
succedono da Luca Giordano a Bacon, da Gauguin a Cézanne, da Van Gogh a Caravaggio.
Antonio Marturano
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APRILE 2015 | NR. 4
NEWS DAL CLUB
Il futuro della manifattura con le stampanti 3D
INCONTRO CON REGGIO EMILIA INNOVAZIONE AL TECNOPOLO
Aimone Storchi
“In Italia si stima che la stampa in 3D possa far aumentare il fatturato del comparto manifatturiero
di circa 16 miliardi di euro”. E’ con questo dato
che il presidente del Rotary Club Reggio Emilia e
pro rettore dell’Università degli studi di Modena
e Reggio Emilia, professor Riccardo Ferretti, ha
aperto l’incontro con FabLab e la tecnologia delle
stampanti 3D presso il Tecnopolo, luogo di eccellenza deputato allo sviluppo di progetti di ricerca,
innovazione e trasferimento tecnologico.
“Un’attività complessa su cui si gioca la competitività del territorio – ha spiegato il presidente di
REI, Aimone Storchi – che deve essere in grado
di attrarre risorse, competenze e finanziamenti e
che, proprio per le sue caratteristiche è stata affidata a Reggio Emilia Innovazione, protagonista e
artefice di attività di coordinamento e promozione di reti di competenze e professionalità in grado
di dare nuovo impulso alle imprese e alla Comunità”.
“La manifattura cosiddetta “additiva” andrà a modificare non solo le linee di produzione dell’azienda, ma si ripercuoterà su tutta la catena logistica
e di generazione del valore – ha spiegato il professor Ferretti – una tecnologia flessibile, quella in
3D, che permetterà di risparmiare e accorciare i
tempi di produzione, rendendo il mercato più veloce e aggressivo”.
Con 30 persone addette e oltre 4 milioni di euro
di fatturato nel 2014 generato dall’insieme delle
attività di REI scarl e Fondazione, Reggio Emilia
Innovazione svolge la propria attività al servizio
delle imprese tramite REI scarl per il conseguimento della certificazione dei prodotti e la sperimentazione nei laboratori di prova. L’attività di ricerca industriale e trasferimento tecnologico per
l’innovazione è invece affidata alla Fondazione
REI, incubatore certificato di start up, che lavora
in collaborazione con spin off e professionisti per
la specializzazione delle competenze e la ricerca
La visita ai laboratori FabLab e del Dipartimento
di Scienze e Metodi dell’Ingegneria, la dimostrazione pratica di alcuni prodotti realizzati grazie
alle stampanti di ultima generazione a cura di
alcuni giovani maker hanno dato il senso delle infinite aree di applicazione di queste straordinarie
tecnologie che spaziano in tutti i settori di produzione, arrivando in molti casi a fornire prodotti
finiti pronti da immettere sul mercato con un notevole risparmio di materiali e di costi.
Andrea Spaggiari illustra i laboratori universitari
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APRILE 2015 | NR. 4
su prodotti e processi innovativi.
Da qui la collaborazione con il mondo dei professionisti e degli
imprenditori, ampiamente rappresentati dai tanti Soci rotariani intervenuti all’incontro, che il dottor Arturo Tornaboni,
direttore di REI, ha invitato a impegnarsi, “mettendo a disposizione competenze e conoscenze per aiutare i giovani a crescere
e favorire così la nascita di nuove imprese. Un’attività di business angel favorita anche dalla possibilità offerta dagli spazi del
Tecnopolo che incentiva il co-working e in cui le sfide più difficili possono trovare soluzioni nuove, se affrontate da un gruppo
di lavoro competente”.
Ed è questa la straordinaria proposta di REI ai Rotariani reggiani: creare una banca dati di competenze da coinvolgere in attività di business angel, di co-working, di challenge per guidare
e lavorare insieme ai percorsi di crescita del territorio.
Una proposta accolta con grande favore dal presidente Ferretti
che ha subito invitato99 i Soci del Club a rispondere a questa
sfida con passione ed entusiasmo, perchè “Il nostro territorio
ha bisogno di fare un ulteriore scatto in avanti, preparando percorsi di alta formazione in collaborazione con l’Università e i
principali protagonisti economici e culturali del territorio per
costruire le competenze e le conoscenze necessarie”.
Valeria Braglia
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APRILE 2015 | NR. 4
Nel corso dell’incontro sono intervenuti:
Fernando Arias di Fablab Reggio Emilia che ha spiegato “Il supporto di REI all’innovazione tecnologica tramite il FabLab”.
Si occupa di laboratori didattici con istituti superiori e università e supporta il dialogo continuo tra l’artigianato e la fabbricazione digitale, attraverso workshop di progettazione partecipata e challenge per aziende. Da gennaio di quest’anno è membro
del Consiglio direttivo della Fondazione “Make in Italy” in qualità di rappresentante eletto dai Fablab e dai Makerspace Italiani.
Mirco Siciliano di Officina 3dLab il quale ha illustrato la “Manifattura additiva, possibilità e scenari per l’industria”.
E’ consulente aziendale nel campo della manifattura additiva. Officina 3dlab è una giovane start up nata dal FabLab/REI che
offre, oltre a servizi di stampa e scansione 3D, anche consulenza e formazione, al fine di accompagnare le aziende nell’adozione
della manifattura additiva nei propri processi produttivi.
Antonello Delfino di Energy group Srl Platinum Reseller Stratasys che ha approfondito il campo delle “Applicazioni di fabbricazione additiva per manufacturing con materiali plastici”.
Stratasys, fondata nel 1989, è market leader nella produzione di sistemi di stampa 3D con oltre 60.000 sistemi installati nel
mondo. Nel 2012 si è fusa con Objet ltd e nel 2013 ha acquisito Makerbot.
Simone Casella di ProtoService con una avvincente relazione su “Let there be Additive! La manifattura additiva di metalli”.
Dal 1999 lavora nel settore del “rapid prototyping”. Nel 2005, con alcuni colleghi, introduce l’Additive Manufacturing in Italia.
Oggi è Direttore Commerciale di ProtoService, l’azienda Italiana con più impianti metalli e l’unica in Europa a “fondere” 8 diversi tipi di metallo.
Mirco Siciliano
Antonello Delfino
Simone Casella
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NEWS DAL CLUB
La Donna con il Melograno
RESTAURATO IL DIPINTO DI UGOLINI CON IL CONTRIBUTO DEL ROTARY
Daniela Spallanzani
E’ stata una sala affollata di gente quella che a
Bianello, domenica 29 marzo alla presenza del
Sindaco di Quattro Castella Andrea Tagliavini
e del Governatore del Rotary International
Distretto 2072 Emilia Romagna e Repubblica
di San Marino Ferdinando Del Sante, ha visto
svelare dopo diversi mesi la tela restaurata
raffigurante Matilde di Canossa custodita nel
castello. Grazie al sostegno economico di tutti
i club Rotary della provincia di Reggio Emilia,
questo prezioso dipinto, eseguito a metà del
XIX secolo dal pittore reggiano Giuseppe
Ugolini, ha riacquistato finalmente la sua luce
originaria, creando un’irripetibile opportunità
di indagine archivistica che ha dato vita ad un
interessantissimo studio portato avanti negli
ultimi mesi dal Dipartimento di Architettura
dell’Università di Ferrara.
Ferdinando Del Sante
economica e dei tagli alla spesa pubblica”.
La tela raffigura Matilde di Canossa con in mano
un melograno posta sotto una cortina sorretta da
due angeli. La storia di questo dipinto è davvero
singolare. La sua esecuzione risale alla metà
dell’800 quando il duca Francesco V d’Este, in
visita a Bianello, fa copiare un affresco che si
trovava in qual luogo almeno dal 1498 ed ordina
di far portare la tela al palazzo ducale di Modena;
dopo la caduta del governo estense si perdono le
tracce del quadro fino a quando venne acquistato
dal Dottore Andrea Caggiati divenuto nel 1867
proprietario del castello il quale, secondo le
fonti consultate, fa incollare la tela sui lacerti
dell’affresco nascondendolo per sempre alla
vista. Al momento del distacco del dipinto si è
svelato però un muro privo di qualsiasi traccia
Andrea Tagliavini
“Questa iniziativa dimostra l’attenzione che il
Rotary riserva alla cultura e al bisogno di cultura
che si sente nel nostro Paese” ha affermato il
Governatore Del Sante, aggiungendo poi: “Un
impegno non solo per la cultura, ma anche per
l’occupazione: si sostiene il prezioso lavoro
degli addetti e delle professionalità del restauro,
che oggi risentono pesantemente della crisi
Danilo Morini
pittorica, il ché ha aperto la strada ad un piccolo
giallo sulla sparizione dell’affresco, che potrebbe
essere andato perduto negli anni in cui Bianello
- prima di essere messo in vendita dal demanio
regio dopo l’unità d’Italia - è stato sede di caserma,
oppure addirittura essere stato intenzionalmente
staccato in epoca imprecisata prima che la sua
copia su tela venisse incollata al muro.
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La strada è dunque ancora aperta per continuare
a studiare una delle più antiche raffigurazioni di
Matilde di Canossa, che si mostra abbigliata con
abiti risalenti ai primi decenni del XV secolo, epoca
cui risalirebbe dunque la stesura dell’affresco
originario copiato da Giuseppe Ugolini.
Daniela Spallanzani
Se questo restauro ha aperto molti dubbi sulla
sorte della pittura originaria, ci ha però restituito
a pieno la rilevanza artistica del pittore reggiano
Giuseppe Ugolini, che fu uno dei più noti ritrattisti
italiani della seconda metà del XIX secolo, autore
di alcuni ritratti dei Re d’Italia, della famiglia
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imperiale giapponese e di Papa leone XIII, nonché
di alcune lunette del foyer del teatro Municipale
Romolo Valli. L’Ugolini meriterebbe certo
qualche attenzione in più dalla sua città natale e
dunque possiamo tranquillamente affermare che,
se questa interessante operazione culturale ha
svelato la perdita di un prezioso affresco, ha però
posto nella giusta luce una delle personalità di
spicco della pittura reggiana.
Daniela Spallanzani
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NEWS DAL CLUB
Giovanni Baldi direttore di Salus Hospital
IL NOSTRO SOCIO ALLA GUIDA DELL’IMPORTANTE STRUTTURA REGGIANA
Giovanni Baldi
Giovanni Baldi, nostro Socio e Amico, è stato
nominato nuovo direttore sanitario di Salus
Hospital, ospedale privato di Alta Specialità
di Reggio Emilia appartenente a GVM Care &
Research. Baldi succede al dottor Rodolfo Rocchi
e la sua nomina rappresenta un potenziamento
dell’attività organizzativo-gestionale sanitaria
della nostra struttura. Giovanni Baldi per oltre
8 anni ha ricoperto il ruolo di direttore generale
presso l’Istituto Ortopedico Rizzoli, il rinomato
IRCCS ortopedico di Bologna. Dal 2004 al 2006
è stato vice direttore sanitario della riunificata
Ausl di Bologna, con delega all’area ospedaliera
per la gestione di 1900 posti letto dislocati in 9
ospedali. Dal 2001 al 2004 ha diretto il Dipartimento di Emergenza-Urgenza dell’Azienda Ospedaliera-Universitaria di San Martino di Genova.
A Reggio aveva già svolto attività professionale e
di ricerca in ambito sanitario come collaboratore del professor Gobbi nella I Divisione Medica
dell’Arcispedale Santa Maria Nuova, successivamente come primario del Pronto Soccorso e
Medicina d’urgenza e Direttore del Dipartimento
interaziendale di Emergenza-Urgenza (19932001) e come Presidente dell’Ordine dei Medici
di Reggio e membro del Comitato Direttivo della
Federazione Italiana degli Ordini dei Medici
(1997-2001).
Al nostro Amico e Socio Giovanni rivolgiamo le
congratulazioni da parte di tutto il Club per l'importante incarico e formuliamo i migliori auguri
di buon lavoro!
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Club News
APRILE 2015 | NR. 4
NEWS DAL CLUB
Il mese di Marzo è stato per noi del Rotaract Reggio Emilia, un
mese davvero importante e pieno di soddisfazioni. Non solo per
l’arrivo della primavera (era anche ora!), ma soprattutto perché
è stato un mese votato alle nuove generazioni, ed al futuro del
club.
Chiamati infatti dal distretto, a formare il nuovo direttivo per
l’anno 2015/2016, ci siamo trovati in assemblea domenica 15
per eleggere il nostro nuovo presidente. All’unanimità dei votanti, è stato eletto il nostro socio e amico Alessandro Peri, al
quale volgo i miei più sentiti auguri!!
Sono convinto che con Alessandro al comando il nostro club
possa crescere ancora, e apportare un contributo sempre maggiore verso la comunità locale ed internazionale, che siamo
chiamati ad assistere.
Ma non finisce qui! A testimonianza di questo nuovo slancio
del nostro club, e dell’interesse che stiamo suscitando in tanti
giovani Reggiani, domenica 21 abbiamo organizzato un incontro di formazione ai valori ed alle istituzioni della famiglia Rotariana, che ha visto la partecipazione di tanti nuovi aspiranti e
giovani soci del club.
La nostra ospite Margherita Forlani ci ha così introdotto (o
per alcuni rinfrescato) alla struttura ed ai principi fondanti del
Rotaract e del Rotary.
La serata, conclusasi poi con cena e festa nella bellissima cornice del Joia di Rubiera, ci ha permesso così di legare ancor di
più con i nostri nuovi compagni, e ovviamente di brindare assieme e festeggiare l’elezione del nuovo presidente.
Mi raccomando continuate a seguirci sul giornalino e sul nostro sito!
A presto nuovi aggiornamenti,
Riccardo Lasagni Manghi
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Auguri
IL COMPLEANNO DEI SOCI
Variazioni
ALL’EFFETTIVO
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ANNO LXII, APRILE 2015
REG. TRIB DI REGGIO EMILIA N. 878/94
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5 aprile
9 aprile 14 aprile
16 aprile 28 aprile
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Leopoldo Barbieri Manodori
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Nessuna variazione
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