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"Intervista" S.Billè: spremuti dal caro benzina MARTED 25 MAGGIO 2004 Pagina 32 - Economia L´INTERVISTA Bill spremuti dal caro benzina in 5 mesi 70 milioni di tasse in pi In caso di crisi lo Stato deve limitare i guadagni ROMA - La corsa della benzina, a un soffio da 1,2 euro al litro, fa suonare l´allarme in casa dei commercianti. Sergio Bill leader di Confcommercio fiuta il pericolo: caro-carburanti sinonimo di inflazione, che vuol dire prezzi nuovamente in salita e negozi vuoti. Per questo gioca d´anticipo. Punta il dito sul governo, cerca di scuotere Tremonti, chiede a gran voce di «fermare al pi presto questa idrovora» che ingoia risorse mettendo in moto i rincari. Billparla di imposte che in quasi cinque mesi di caro-petrolio «hanno spremuto dalle tasche degli italiani qualcosa come 70 milioni di euro, 11 milioni soltanto nel corso dell´ultimo mese». Presidente, stavolta siete voi, i commercianti, a fiutare il pericolo. Teme che s´interrompa il percorso virtuoso che nelle ultime settimane ha raffreddato i prezzi? «Temo che questa evoluzione si rifletta sull´inflazione. C´un proverbio indiano che dice: uno sbadato tallone di scarpa pudistruggere mesi di lavoro di un esercito di formiche. Bene, il nostro paese corre seriamente questo rischio». Parla di una ripresa dei rincari? «Certo. E non voglio certo nascondere per il passato le responsabilitdi una piccola parte della categoria che rappresento. Oggi per quel trend stato invertito, anche per merito nostro. Per questo fondamentale intervenire subito, alleggerendo il peso delle imposte su verde e gasolio, il governo deve restituire il maltolto». Chiede un intervento su Iva e accise? «S da qualche parte l´esecutivo dovrpur intervenire. E nel caso specifico della benzina occorre introdurre un meccanismo automatico che limiti il guadagno dello Stato in momenti di crisi come questo». Il governo, per non sembra intenzionato ad intervenire sulle tasse che gravano sui carburanti. Anche la riforma fiscale si allontana. «Guardi, la riforma fiscale e un intervento sulla benzina, non sono pi rinviabili. Anche perché si rischia di scaricare sui consumi e su altre attiviti costi altissimi dei trasporti. In fatto di prezzi, la benzina pi pericolosa della zucchina...». (l.ci.) ROMA - La corsa della benzina, a un soffio da 1,2 euro al litro, fa suonare l´allarme in casa dei commercianti. Sergio Bill leader di Confcommercio fiuta il pericolo: caro-carburanti sinonimo di inflazione, che vuol dire prezzi nuovamente in salita e negozi vuoti. Per questo gioca d´anticipo. Punta il dito sul governo, cerca di scuotere Tremonti, chiede a gran voce di «fermare al pi presto questa idrovora» che ingoia risorse mettendo in moto i rincari. Billparla di imposte che in quasi cinque mesi di caro-petrolio «hanno spremuto dalle tasche degli italiani qualcosa come 70 milioni di euro, 11 milioni soltanto nel corso dell´ultimo mese». Presidente, stavolta siete voi, i commercianti, a fiutare il pericolo. Teme che s´interrompa il percorso virtuoso che nelle ultime settimane ha raffreddato i prezzi? «Temo che questa evoluzione si rifletta sull´inflazione. C´un proverbio indiano che dice: uno sbadato tallone di scarpa pudistruggere mesi di lavoro di un esercito di formiche. Bene, il nostro paese corre seriamente questo rischio». Parla di una ripresa dei rincari? «Certo. E non voglio certo nascondere per il passato le responsabilitdi una piccola parte della categoria che rappresento. Oggi per quel trend stato invertito, anche per merito nostro. Per questo fondamentale intervenire subito, alleggerendo il peso delle imposte su verde e gasolio, il governo deve restituire il maltolto». Chiede un intervento su Iva e accise? «S da qualche parte l´esecutivo dovrpur intervenire. E nel caso specifico della benzina occorre introdurre un meccanismo automatico che limiti il guadagno dello Stato in momenti di crisi come questo». Il governo, per non sembra intenzionato ad intervenire sulle tasse che gravano sui carburanti. Anche la riforma fiscale si allontana. «Guardi, la riforma fiscale e un intervento sulla benzina, non sono pi rinviabili. Anche perché si rischia di scaricare sui consumi e su altre attiviti costi altissimi dei trasporti. In fatto di prezzi, la benzina pi pericolosa della zucchina...». (l.ci.)