COMUNE DI SAN FELICE SUL PANARO

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COMUNE DI SAN FELICE SUL PANARO
COMUNE DI SAN FELICE SUL PANARO
(Provincia di Modena)
Via Mazzini, 13 – 41038 San Felice sul Panaro
Tel. Centralino 0535 86311 – Fax 0535 84362 – C.F. 00668130362
e-mail: [email protected]
www.comunesanfelice.net
Oggi 31.10.2009, alle ore 08,30, presso il Municipio di San Felice sul Panaro, si sono riuniti:
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Riad Ghelfi Presidente;
Alberto Silvestri Sindaco;
Massimo Bondioli Assessore all’Ambiente;
Umberto Pareschi rappresentante Lapam San Felice sul Panaro;
Angelo Sorrentino Presidente CNA San Felice sul Panaro;
Andrea Ratti rappresentante Confesercenti San Felice sul Panaro;
Massimiliano Modena rappresentante Coldiretti San Felice sul Panaro;
Elettra Carrozzino Consigliere Comunale “Nuova San Felice”;
Mattia Tassi consulente;
Michele Goldoni Presidente Comitato Ambiente e Salute;
Anna de Rossi Presidente Associazione “Italia Nostra”, sezione di San Felice sul Panaro;
Ing. Alberto Pedrazzi dirigente del Servizio Area Ambiente e Sviluppo Sostenibile della
Provincia di Modena
Segretario-verbalizzante: Rita Caleffi.
Presiede Riad Ghelfi: in settimana sono state presentate le osservazioni del gruppo al tavolo provinciale.
Come già in precedenza, sono emerse contrarietà allo stoccaggio, per motivi geologici e non solo. C’è già
stato anche un incontro con la Regione. I documenti sono stati inviati alla Commissione di Via. Ci sarà un
iter in cui sarà possibile intervenire.
Sindaco: ringrazio l’Ing. Pedrazzi, Coordinatore della Commissione Tecnica Provinciale, per la presenza
a questo tavolo e passo a lui la parola.
Ing. Pedrazzi: i giornali hanno descritto bene. Ci sono due ordini di criticità: di tipo tecnico e di tipo
procedurale. Per quanto riguarda il primo aspetto, sono state riconfermate le perplessità evidenziate in
precedenza: mancano gli elementi tecnici per poter definire con ragionevole grado di probabilità che il
progetto sia fattibile. Lo studio ha aggravato il quadro, gli esperti manifestano vere e proprie
preoccupazioni. Di recente l’area è stata classificata come a potenziale rischio sismico. Le costruzioni non
sono adeguate ad una situazione del genere. È necessaria una maggiore cautela. Le infrastrutture devono
essere adattate alla condizione. C’è un altro elemento di peggioramento: il nuovo progetto prevede di
abbassare di ulteriori 200 metri la profondità del limite massimo del gas. Ci si avvicina sempre più al
punto teorico in cui il serbatoio non ha più capacità di contenimento. E ciò richiede di iniettare il gas ad
una pressione maggiore. Aumenta la probabilità che si scatenino effetti sulle faglie. Questa è la parte
tecnica. Ma sono state eccepite anche anomalie procedurali. E’ stata confermata la volontà di richiedere
la concessione sia per la fase di accertamento che per la fase di realizzazione. Il tutto è stato pensato come
per i giacimenti esauriti, dove si dà per scontato che il 90% delle informazioni tecniche esista già. In
questo caso no. Quasi tutte le informazioni sono da acquisire. Perciò, se questa prassi è ammissibile in
fase di concessione, non lo è in fase di valutazione dell’impatto ambientale. Prima si dimostra che l’opera
è fattibile, poi si autorizza.
Segreteria del Sindaco
Tel. 0535 86339 – n. verde 800-210644 - fax 0535 84362
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Riad Ghelfi: la Ditta gioca molto sul fattore sperimentale. Per fortuna molti tecnici ragionano sulla realtà
che non siamo di fronte ad un laboratorio gigante: sopra ci sono 85.000 abitanti. Passerei la parola a
Michele Goldoni, in merito alle osservazioni del Comitato.
Michele Goldoni: le osservazioni da noi presentate sono state redatte dal direttivo del Comitato, in
quanto, il pool di esperti da noi interpellato, non ha ancora trasmesso il proprio studio. Quando le
osservazioni perverranno, saranno presentate come integrazioni. Ciò che emerge è la necessità di non
permettere la realizzazione di un progetto che, per stessa ammissione dell’azienda proponente,
necessiterebbe di ulteriori accertamenti. Regione e Commissione di Via diventano, a questo punto, l’ago
della bilancia e per questo motivo il problema diventa in qualche modo anche politico. Nel complesso
sono state rilevate diverse criticità ed approfonditi taluni aspetti, che evidenziano chiaramente che il
progetto non deve essere realizzato, perché è meglio stare dalla parte della sicurezza. Per quanto riguarda
l’aspetto divulgativo, la nostra prima necessità è condensare gli studi effettuati e trasformarli in un
documento per i cittadini, ad esempio un volantino, da diffondere anche prima di qualsiasi serata di
incontro. I cittadini devono essere bene informati, il nostro primo dovere è dare informazione. Infine, non
dimentichiamoci l’aspetto ambientale: il progetto prevede l’utilizzo di candele a freddo, che bruceranno
anche le impurità che provengono dal sottosuolo.
Sindaco: sul sito del Comune verranno pubblicate le osservazioni di tutti. In merito alla serata di incontro
che si vuole organizzare, vi rendo noto che il Presidente della Provincia ha fornito un elenco di date nelle
quali è disponibile. La Segreteria del Presidente della Regione, invece, ci comunica che il Presidente non
è in grado di partecipare, in questo periodo, ma che si impegna ad interessare un altro rappresentante della
Regione.
Elettra Carrozzino, Michele Goldoni, Riad Ghelfi: non è la stessa cosa, la sua partecipazione diretta
era molto importante.
Sindaco: proveremo a rinnovare la richiesta.
Anna De Rossi: le osservazioni della commissione intercomunale non si sovrappongono ma si
coordinano con quelle prodotte dalla Provincia, anche per gli aspetti procedurali. Siamo di fronte ad una
iniziativa privata, al di fuori della programmazione nazionale. Dobbiamo chiederci se ciò sia ammissibile,
con il rischio di desautorare di fatto lo Stato del diritto di individuazione del sito idoneo e necessario che
non può essere rimesso alla volontà di un privato. L’idoneità del sito, sul piano geologico e sotto l’aspetto
sismico (proprio dell’area, ed indotto dallo stoccaggio stesso) è un dato che si ritiene debba essere
acquisito prima dell’inizio del procedimento concessorio. Inoltre tutti devono essere in grado di
partecipare, di concorrere ad un progetto. Ma prima devono essere messi a disposizione i dati tecnici.
Presupposto per cominciare a considerare un progetto come idoneo è che ci sia assoluta garanzia della
tenuta del serbatoio. Seguono gli aspetti economici. La normativa è carente; alle unità geologiche
profonde si applica, per analogia, la normativa dei giacimenti in esaurimento. Il nostro è un giudizio sul
progetto, non sulla fattibilità dell’opera. Lo Stato doveva programmare ma ciò non è stato. Non esistono
gli elementi per dire che c’è sicurezza, in senso geologico e sismico. Gli studi mettono in evidenza il
rischio di sismicità indotta.
Michele Goldoni: il ventotto ottobre il Ministero dello Sviluppo Economico, con il Consiglio dei
Ministri, ha fornito il nome dei Commissari straordinari. Agli stoccaggi è stato assegnato Francesco Salò.
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Anna De Rossi: l’Autorità per l’energia elettrica ed il gas ha pubblicato e messo in rete la relazione
conseguente una analisi che ha avuto la durata di un anno, dalla quale emergono l’esistenza di progetti di
stoccaggio nei quali c’è stata programmazione dello Stato e la realtà che potrebbe crearsi è di una
eccedenza di siti.
Mattia Tassi: nel corso di un convegno tenutosi ieri a Bologna, uno dei tecnici ha dato la notizia che il
sito sarebbe stato dichiarato di interesse nazionale. Nel progetto, a più riprese si afferma che l’UNMIG
(ente ministeriale) a suo tempo diede l’OK – requisito necessario per procedere. E’ vero che l’OK fu dato,
ma con molti “però”. Precisamente, l’UNMIG lasciava cinque anni per raccogliere i dati, posto che non si
doveva superare un certo grado di pressione.
Anna de Rossi: il Comitato tecnico per gli idrocarburi diede un parere strano. Dove salta fuori la
“concessione condizionata?”.
Andrea Ratti, Umberto Pareschi, Angelo Sorrentino chiedono chiarimenti.
Ing. Pedrazzi: la Ditta ha una “concessione di ricerca”. La fase di accertamento è di cinque anni e, nello
specifico, ha un costo indicato di venti milioni di Euro. La concessione di stoccaggio viene data per venti
anni, con possibilità di proroga. Ecco perché la Ditta chiede di fare accertamento in fase di
“coltivazione”: con rinuncia alla concessione in caso di esito negativo delle prove.
Anna De Rossi: se c’è un interesse dello Stato sulle risorse offerte dal territorio per soddisfare bisogni
quale quello dello sviluppo delle risorse energetiche del nostro Paese, c’è tuttavia in primis il problema
della sicurezza della popolazione, che prevale su tutto.
Ing. Pedrazzi: per quanto riguarda la notizia in merito alla dichiarazione del sito di Rivara di interesse
nazionale, credo che ci sia confusione. Dagli anni ottanta, si sono sviluppati due ordini di legislazione:
una finalizzata alla maggiore trasparenza dei processi amministrativi, l’altra che tenta di snellire le
procedure. Lo sfruttamento delle forme di energia rinnovabili è dichiarato di interesse pubblico, così
avviene per le grandi opere ed anche per gli stoccaggi. Il Consiglio dei Ministri deve definire un elenco
delle opere ritenute di interesse nazionale: tale elenco non c’è ancora.
Mattia Tassi: il progetto prevede delle condizioni di sollecitazioni alle quali i giacimenti esauriti non
sono sottoposti. I giacimenti esauriti sono molto conosciuti, hanno un grado di sicurezza enorme. Qui,
invece, l’acquifero verrebbe sottoposto a incrementi di pressione ai quali non sono sottoposti nemmeno i
giacimenti esauriti. Chiedo all’Ing. Pedrazzi se ha notizie sulla riunione della Commissione di Via.
Ing. Pedrazzi: la procedura parte con la nomina del responsabile del procedimento. C’è incertezza sul
tempo di presentazione delle osservazioni. Si spera di poter sostenere l’applicabilità del regime giuridico
precedente, perché la Regione avrebbe più peso; con la nuova normativa, la Regione è posta alla stregua
dei cittadini. Siamo nella fase di valutazione di impatto ambientale. Dopo questa inizia la fase
autorizzativa al Ministero dello Sviluppo Economico, con una nuova conferenza di servizi, con la
partecipazione di Regione ed Enti locali.
Anna De Rossi: ribadisco l’importanza della presenza del Presidente della Regione alla serata
informativa.
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Sindaco: il dodici ottobre il Ministero ha trasmesso alla Commissione di Via i dati del progetto.
Elettra Carrozzino: chiedo se il prossimo tavolo possa essere in parte dedicato all’analisi delle
osservazioni.
Michele Goldoni: sarebbe opportuno, al fine di dare una informazione migliore alla popolazione. Sono
tanti gli stoccaggi in via di autorizzazione, si parla di quattordici progetti e per tale motivo Rivara non è
indispensabile. Sembra esserci la volontà di trasformare l’Italia, ed in particolare l’Emilia Romagna, in un
serbatoio di gas metano.
Ing. Pedrazzi: va bene una politica di prudenza. Bisogna scegliere le soluzioni migliori, vedere se
esistono alternative economicamente e tecnicamente più vantaggiose di Rivara.
Massimiliano Modena: i giornali, negli ultimi due mesi, hanno riportato articoli sulla necessità dello
stoccaggio.
Sindaco: c’è una spiegazione dovuta alla modalità contrattuale con la quale il gas viene acquistato. Il gas
si acquista a stock, che si usi o no. Perciò vale la pena metterlo da parte.
Angelo Sorrentino: il tavolo è impostato per fare un riassunto della situazione, per elaborare qualcosa di
leggibile per chiunque, per divulgare.
Sindaco: alla luce del primo risultato, che è ineccepibile, chiedo se le Associazioni di categoria si sentano
di prendere già una prima posizione. Dall’altra parte c’è Confindustria ceramica, che dice che lo
stoccaggio va fatto. Ma se le altre Associazioni dicono no, non è più una posizione contraria soltanto
politica. E’ chiaro che ci sono in gioco forti interessi economici. Bisogna che il movimento di
opposizione sia motivato e generale.
Andrea Ratti: proprio oggi siamo usciti con un articolo sul giornale, per prendere posizione da parte
degli associati, con osservazioni che considerano il valore economico, degli immobili e dell’agricoltura.
Alle ore 10.00 il tavolo si chiude, con l’accordo di attendere di conoscere l’eventuale disponibilità del
Presidente della Regione prima di stabilire la data della serata di incontro. La data del successivo tavolo è
da definire.
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