Cronologia - Fondazione Pirelli

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Cronologia - Fondazione Pirelli
Cronologia
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Cronologia
1872
(7-8 luglio) Il giornale “ L’Industriale” descrive lo stabilimento della neo costituita impresa: “ Esso capannone (è) diviso
in due corpi di fabbrica, distribuiti secondo due assi paralleli in un’area rettangolare di m 40 per 70 entrambi con la
fronte verso il canale scaricatore del nostro Naviglio detto il Sevesetto. Il minore dei due è più avanzato sulla sponda del
canale e verrà messo in comunicazione con la strada comunale per Greco mediante un ponte di ferro di 9 metri” (MP
1872-1883/Faldone 1/Doc. 8)
1873
(18 maggio) L’assemblea ordinaria dell’accomandita delibera un aumento di capitale da lire 135.000 a lire 350.000,
diviso in 54 quote di Lire 2.500 ognuna e lettere di assunzione all’impegno di aumento del capitale sociale (P&C/BIL
1872)
1874
(22 marzo) Il gerente “ facendo alcune riflessioni sulla gestione passata, tendenti a giustificare la perdita avuta, accenna
al maggior sviluppo degli affari ed al miglior esito della fabbricazione dei gas che si è verificato nei primi mesi del
nuovo esercizio. E’ portato a credere che l’anno in corso si concluderà con risultati soddisfacenti”.
2. Il gerente dichiara “ di essere pronto a prendere alloggio nello stabilimento appena i locali opportuni saranno liberi.”
3. Il gerente “ comunica ai soci come la ditta si trovi in difficoltà finanziarie, le quali richiederanno necessari straordinari
provvedimenti”.
4. Nel commento al bilancio i revisori scrivono: “ Ora noi crediamo che il periodo più difficile si possa dire superato e
che l’avvenire si presenti con tali colori da non essere inquieti. Noi possiamo contare sull’intelligenza e sul valore del
nostro gerente, il quale per riuscire a quella meta che tutti desideriamo ci ha dato un affidamento che siamo ben lieti di
comunicarvi ed è che questo egregio giovane vorrà d’ora innanzi dedicare tutto il suo tempo e tutta la sua ben nota
tenacia alla prosperità di un’industria alla quale è collegato il suo nome” (P&C/BIL 1873)
1875
(4 aprile) Giovan Battista Pirelli sottolinea l’importanza delle innovazioni apportate nella produzione nel seguente
modo: “ Così pure per soddisfare alle richieste del servizio per le Ferrovie, specialmente in quello dell’Alta Italia,
dovetti e riuscì ad innovazioni utili. Basti dire che in questo appalto abbiamo a lottare con grossi fabbricanti esteri che
già da anni facevano queste somministrazioni in modo che abbiamo dovuto scendere a prezzi così bassi che per non
arrischiare di perdere bisognava riuscire all’impiego delle peggiori materie prime, alla massima economia di
manodopera ed al massimo di buone apparenze nei prodotti i quali d’altronde dovevano anche subire delle prove
severissime imposte dal contratto”.
2. L’ingegner Pirelli fa anche presente che “ richiesti dal Genio Militare n. 1.600 truogoli di caouthechouc indurito per
pile telegrafiche secondo un modello di recente creazione, sono riuscito a somministrarle con esito fortunato, benché
articolo tutto affatto originale e di cui pochi fabbricanti si sono fin d’ora occupati”.
3. Per quanto riguarda le prospettive dell’attività Pirelli fa presente come “ I signori soci non possono aver mancato di
considerare allorché mi onorano della loro fiducia costituendo la società che quest’impresa non poteva rendere
facilmente gli interessi del capitale prima che non si fosse seriamente consolidato, cioè non prima di 3-4 anni e tutti
vorranno dividere con me la fiducia che malgrado ha così sofferto siano alla vigilia di toccare questo risultato e forse di
sorpassarlo”.
4. Nella chiusa della loro relazione al bilancio del 1874 i revisori Professor Giuseppe Colombo, Cavalier Achille
Cologna ed il duca Alfonso Sanseverino scrivono: “ anche per il nostro bravo gerente noi vi proponiamo una parola di
incoraggiamento: questa nostra industria che era a tutt’oggi straniera diviene per opera sua indigena e propriamente di
casa nostra; egli la tolse dalle mani di Goulard in uno stato incertissimo e ce la presenta viva e promettente”. (P&C/BIL
1874)
1876
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(12 marzo) Nella relazione al bilancio del 1875 Giovanni Battista Pirelli scrive: “ Vorrei giungere all’estinzione di
questo mutuo (contratto con la Banca Popolare di Milano) per mezzo di graduali riduzioni che gli anomali profitti di
esercizio non dovrebbero impedirmi di fare”.
2. Per quanto riguarda l’innovativo settore delle cinghie il gerente scrive: “ L’articolo cinghie, colla cattiva fabbricazione
del quale il Sig.Goulard ci aveva particolarmente compromessi, ebbe la maggiore ricerca, ove ne traggo a comunicare
che si sono ottenute delle vere migliorie nella sua produzione che non mi sono ingannato, il più importanti di quanti
costituiscono la nostra industria”. Pirelli passa in rassegna i principali settori di produzione dell’industria alla fine del
1874: “ Cinghie per la trasmissione dei movimenti, Foglie e placche, Tubi di tutta gomma o con tela, Tubi con spirale
metallica, Valvole, Anelli, renelle e guarniture, Corde varie, Tappeti, Oggetti di ebanite e guancia per bajonettesciabole, Tessuti impermeabili” aggiungendo due significative ulteriori valutazioni: “ Questa industria è anche fra noi
stabilmente introdotta e che i nostri primi sacrifici incominciano a ritirare un equo e meritato frutto” e che “ Non mi
lusingo però di vantaggiar molto poiché la concorrenza estera, che pareva sopita quando la nostra clientela era poco
estesa, ora dà indizio di attività particolare”. (P&C/BIL 1875)
(s.d.) In una memoria per il concorso al premio della Fondazione Brambilla proposto dal Regio Istituto Lombardo di
Scienza e Lettere, Giovan Battista Pirelli descrive l’impresa nel seguente modo: “ Questo opificio fondato per mia
esclusiva iniziativa, costruito e provveduto di tutto il materiale di lavoro sotto la mia direzione, sorge in Milano, fuori
Porta Nuova, strada al Ponte Seveso n.116 ed è tuttora in esercizio colla Ditta G.B. Pirelli e colla direzione tecnica e3d
amministrativa a me affidata. L’industria da me impiantata in Italia ed esercitata da non molti anni nei paesi più
manifatturieri d’Europa e dell’America, comprende la trasformazione per mezzo di processi chimici e meccanici di un
prodotto vegetale, noto sotto il nome di caoutchouc, o con voce inglese indian rubber, in oggetti d’uso vastissimo e
conosciuti in commercio con il nome di articoli di caoutchouc o gomma elastica”
2. Pirelli prosegue nella narrazione dei primi passi della nuova impresa ricordando la ricerca di un tecnico che
conoscesse le nuove tecnologie: “ Sul finire del 1871 finalmente avendo conosciuto a Parigi certo Signor Goulard, già
fabbricante di caoutchouc ad Aubervilles (Senna) e privato della sua fabbrica durante i sue assedi di Parigi, lo misi a
parte del mio progetto e siccome egli non aveva possibilità di ristabilire subito la sua industria, non si mostrò alieno di
accettare la direzione tecnica di una fabbrica in Italia qualora io riuscissi a stabilirla”
3. Gli inizi furono difficili, dal momento che Pirelli ricorda come “ Dopo sette mesi il bilancio d’esercizio presentava
una perdita non insignificante. Eppure non ci era mancato il favore del pubblico e dei consumatori. Non ignorando il
pericolo al quale si andava incontro con il continuare l’esercizio in tali condizioni, non esitai punto a sbarazzarmi del
Signor Goulard per sostituirlo io direttamente” (MP 1872-1883/Faldone 1/ Doc. 51)
(20 maggio) Pirelli scrive ad Ettore Sforni da Londra “ Ho potuto vedere la fabbrica Britannia India Rubber Work. La
dicono una delle meno importanti di Londra, ma tu vedessi la quantità di materiale rispetto a noi ! C’è in compenso
grande economia di manodopera e si capisce che una parte dei perfezionamenti mirano a ridurre queste spese che per la
carenza di viveri è enorme in confronto a noi” ” (MP 1872-1883/Faldone 1/ Doc. 52)
1877
(10 gennaio) In una memoria Giovan Battista Pirelli ricorda come aveva conosciuto François Casassa e traccia un breve
profilo del tecnico francese “ Io avevo conosciuto il Signor Casassa a Parigi nel 1871 visitando la fabbrica a Charenton
(Senna) da lui esclusivamente diretta, non avendo con se che dei soci accomandatari per una frazione del capitale. Lo
rividi ancora a Parigi e a Charenton nel 1872 e quindi a Milano nel 1875. Ai primi di ottobre dell’anno scorso il Signor
Casassa giungeva a Milano a prendere in affitto una parte dei locali dello stabilimento l’Aurora fuori Porta San Celso,
dando tutte le indicazioni per stabilirvi più sollecitamente una fabbrica di oggetti di caoutchouc. Il Signor Casassa,
savoiardo, cominciò quale operaio nel 1842 ad occuparsi dell’industria della gomma elastica, allora da poco tempo
creata. Con l’abilità, l’iniziativa e l’intelligenza in breve poté mettersi a fabbricare per conto suo, non abbandonando
mai la direzione dei suoi affari e concentrando in sé solo gli uffici di tecnico riusciva a creare una delle fabbriche più
prosperose di Francia ed a formarsi un patrimonio che all’epoca del 1873 veniva stimato in oltre £ 400.000. Nel 1873
egli aveva abbandonato le sue industrie per consiglio dei medici in seguito ad una grave malattia e cedeva la fabbrica ai
due soci con l’obbligo di non stabilirne o dare il proprio nome ad altra fabbrica simile in Francia” (MP 18721883/Faldone 1/ Doc. 61-64)
(15 gennaio) Giovanni Battista Pirelli ricorda nella relazione al bilancio del 1876 i suoi collaboratori con le seguenti
espressioni: “ Né voglio per ultimo dimenticare di segnalare alla vostra considerazione gli impiegati di fabbrica che in
ogni occasione non mancano di darmi prova di zelo, di buon valore e anche di sacrificio”. (P&C/BIL 1877)
(18 febbraio) All’assemblea dei soci chiamata a deliberare un’operazione di integrazione con un’impresa
potenzialmente concorrente, Giovanni Battista Pirelli illustra la situazione con le seguenti parole: “ Casassa è industriale
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provetto e laborioso che in trent’anni da operaio seppe diventare e formarsi un patrimonio abbastanza potente;
dobbiamo quindi coll’associazione usufruire a vantaggio della nostra industria il suo ingegno e la sua pratica laboriosità,
sviando in pari tempo i pericoli certi di una concorrenza fatale”. “ Casassa deve essere o con noi o contro di noi”.
2. Viene presa la seguente delibera: “ L’adunanza approva lo scioglimento della società G. B. Pirelli e C, nonché la
contemporanea ricostituzione della società Pirelli, Casassa e C. ed incarica il Comitato di Vigilanza perché d’accordo
con il Gerente Sig. Pirelli e Procuratore Sig. Sforni cerchi di migliorare le condizioni col Sig. Casassa”. (P&C/BIL
1876)
1878
(17 marzo) All’assemblea dei soci per l’approvazione del bilancio del 1877 Giovanni Battista Pirelli ricorda i due
seguenti aspetti: “ Oltre l’interesse potrà essere distribuito un dividendo del 2,5% sulle quote sociali, quali vennero
costituite nel contratto del 18 febbraio 1877 e cioè in totale del 10% sulle quote effettivamente versate”.
2. “ Il Signor Casassa vi ebbe una parte in fluentissima poiché per le sue buone relazioni con l’estero l’esportazione salì
a Lire 20.189,52 con un indubitabile beneficio e non infondatamente io spero che questa cifra potrà aumentare in modo
assai significativo, soprattutto se nel trattato di Commercio con la Francia verranno introdotte alcuni provvedimenti che
per essere di tutta equità non ho mancato di reclamare facendomi opportunamente coadiuvare”. (GBP, FC&C/BIL
1877)
1879
(6 aprile) Pirelli illustra nel seguente modo il risultato del precedente esercizio: “ Si è avuto in realtà un minor beneficio
in confronto con lo scorso anno, ma se si considera lo stato di crisi in cui versa l’industria ed il commercio la società
accomandataria può essere soddisfatta”. (GBP, FC&C/BIL 1878)
1880
(7 marzo) All’assemblea dei soci viene presa la seguente delibera: “ L’adunanza vota la proposta della Gerenza di un
aumento di capitale sociale fino a 250.000 lire distribuito proporzionalmente sulle carature sociali aderenti; interessando
il Sig. Pirelli ad ottenere l’unanimità dei soci non presente”
2. Giovanni Battista Pirelli riassume con queste parole le sue prospettive come imprenditore : “ La nostra industria è per
natura progressiva. Noi abbiamo cominciato ad esercitarla procedendo per piccoli passi e con saggia prudenza; non è
che dopo avere ottenuto la certezza che il cammino percorso ha portato i suoi frutti che ci decidiamo a nuove conquiste.
Non ci spingiamo che per gradi ad un definitivo assestamento della nostra fabbrica. Appunto perciò non deve far
stupore se a periodi di due o tre anni io mi presento con dei progetti di ingrandimento”(GBP,FC&C/BIL 1879)
1881
(9 giugno) Pirelli illustra in una lettera ai soci i risultati della precedente delibera di aumento del capitale sociale: “ La
partecipazione dei Signori soci all’aumento del capitale sociale non raggiunsero colla prima sottoscrizione la cifra
votata di lire 300.000 e quantunque taluni abbiano assunto una quota superiore a quella corrispondente alla propria
caratura, tuttavia, a causa di alcune rinunce rimangono ancora disponibili circa 80.000 Lire. Prima di carpire questa
somma da estranei alla società, faccio nuovo appello ai soci ed invito pertanto la S. V. a volersi dichiarare se intende
assumere una quota per sé o per altri con preghiera di indicare la precisa cifra” (GBP,FC&C/BIL 1880)
1882
(12 novembre) Nel corso dell’assemblea dei soci Giovanni Battista Pirelli ricorda “ quanto ebbe ad esporre
nell’adunanza del 9 luglio (?); le difficoltà dell’industria per la continua ed aumentata carenza della materia prima, la
necessità quindi d’una sempre più intensa produzione”.
2. Il socio Cologni “ Accenna all’efficace azione delle succursali ed allo splendido successo dell’Esposizione che fu un
vero trionfo per l’industria nostra e del quale siamo debitori all’ingegno e al valore del nostro gerente”.
3. Giovanni Battista Pirelli comunica “ all’Assemblea di aver sottoscritto un’azione da lire 1000 del Giornale “ Il
Pungolo”. Dimostra l’utilità di poter disporre della stampa per la diffusione delle notizie riflettenti l’industria”.
4. I revisori commentano la loro relazione al bilancio del 1881 con le seguenti parole: “ Nella nostra precedente
relazione del 24 aprile 1881, noi vi abbiamo esposto come per la gestione dell’anno 1880, la vostra Gerenza ci avesse
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presentato una situazione economica piuttosto che un bilancio propriamente detto, ma abbiamo anche aggiunto che ciò
dipendette in principalità dal fatto che il nuovo impianto era allora in stato di costruzione e perciò poco suscettibile ad
essere inventariato”. (GBP, FC&C/BIL 1882)
1883
(1 aprile) A proposito della dinamica dei costi, i revisori rivolgono al gerente la seguente considerazione: “ Preghiamo
la nostra egregia gerenza che ha tanta forza di volontà e così chiara intelligenza a volere accogliere con favore queste
nostre amichevoli osservazioni e per ciò a volere serenamente studiare e correntemente risolvere il gravoso tema già
proposto dai Revisori: tanto più che le spese non contenuta con rigore finiscono negli esercizi meno floridi a
compromettere il risultato economico”. (GBP, FC&C/BIL 1882)
1884
(febbraio 1884) Un opuscolo di presentazione della società la descrive nel seguente modo: “ Questo stabilimento,
ancora unico in Italia per la lavorazione della gomma elastica e della guttaperca è dal 15 maggio 1883 di proprietà della
Ditta Pirelli e C, successiva alla precedente G. B. Pirelli, F. Casassa e C. e costituitasi ancora sotta la gerenza dell’Ing.
G. B. Pirelli con un capitale di 2 milioni di lire versato, diviso in 4.000 azioni. Un aumento di capitale viene fatto allo
scopo di estendere la produzione ai fili elastici che vengono impiegati nella tessitura dei cosiddetti tessuti elastici e
consumati particolarmente nelle calzature comuni. La Ditta Pirelli e C. non si accontentò di questa nuova creazione, ma
assecondando lo sviluppo che anche nel nostro paese vanno prendendo le applicazioni dell’elettricità nelle industrie,
nell’illuminazione, nella telegrafia, nelle telefonia, costruire dal 1881 in poi nuovi fabbricati e si arricchì di nuove
macchine per la produzione di tutte le numerose serie di fili e di cordoni elettrici isolati di cui un saggio importante oltre
alle somministrazioni fatte alle ferrovie nazionali per le linee telegrafiche in galleria, ed al Genio militare per la
telegrafia volente da campo, è quello di gran parte della rete che servì alla distribuzione della luce elettrica per
l’illuminazione del Teatro alla Scala sul finire dell’anno 1883. Nell’estate scorsa prenderemo parte all’Esposizione
Internazionale di Elettricità di Vienna e quantunque fossimo più nuovi di ogni altro in questa gara, da dove le
premiazioni erano state bandite, la nostra mostra contribuì a sostenere alquanto la sezione Italia (che davvero parve
assai povera) attirando l’attenzione dei concorrenti e dei convenuti in modo per noi veramente lusinghiero e
incoraggiante”. ”. (Pirelli & C./BIL 1883)
(6 aprile) Giovanni Battista Pirelli commenta le prospettive dell’impresa nel seguente modo: “ La nostra società che si
costituirà il 15 maggio 1883 per sostituirsi alla ditta G. B. Pirelli, F. Casassa e C nell’industria della gomma elastica e
della guttaperca in Italia ha versato un capitale di 2 milioni di lire acquisendo lo stabilimento della suddetta ditta, del
quale intende sviluppare le molteplici parti, arricchendolo anche di un nuovo ramo, quello dei fili elastici impiegati
nella tessitura dei cosi detti tessuti elastici di cui esistono fra noi numerosi produttori”.
2. A proposito del futuro Giovanni Battista Pirelli commenta:“ I soci della cessata ditta sanno tuttavia che queste
difficoltà non ci hanno mai arrestati e che ben possiamo vantare di avere l’abitudine di vincerle; mi compiaccio anzi di
annunciare che spero di avere vinto anche questa volta, ma nessuno vorrà stupirsi se oggi ancora non posso dire che
siamo avviati nella fabbricazione dell’articolo, ma solamente alla vigilia di incominciarla”.
3. Giovanni Battista Pirelli esprime anche soddisfazione per i rapporti con il settore pubblico: “ Colle amministrazioni
dello stato e delle grandi imprese industriali i nostri rapporti si consolidano con una continuità d’affari i quali si
risolvono tutti con reciproca soddisfazione”. (Pirelli & C./BIL 1884)
4. Pirelli illustra la cassa di soccorso per gli operai nei seguenti termini: “ Se la cassa di soccorso è un’istituzione utile
per tutte le associazioni operaie, per voi è una vera provvidenza. La nostra è un’industria isolata e bisogna che l’operaio
ci si attacchi con qualche eccitamento; bisogna che egli sappia che nei casi di malattia dalla cassa sociale può trovare
soccorso per se e per la propria famiglia”. (Pirelli & C. /BIL 1884)
1885
(12 aprile) Il commento di Giovanni Battista Pirelli sulla situazione dell’impresa è il seguente: “ Noi stiamo per uscire
da un periodo di lotte, non poco arrischiate, attraverso la quale dovremo passare per guadagnare alla nostra impresa una
base larga e sicura. Ci resta, è vero, sempre aperto un largo orizzonte per nuove conquiste; ma non saranno più le
conquiste incerte di produzioni nuove; bensì quelle più specifiche dell’allargamento di quelle esistenti, le quali potranno
bensì richiedere ancora larghi sussidi di capitale ma per corrispondere sicuri e più forti benefici. Infatti la sistemazione
delle due importanti ed ultime creazioni, quella del filo elettrico e dei cordoni elettrici sottomarini, che vorrete
permettermi di chiamare due grandi risultati tecnici della nostra azienda, sono effettuate e nei loro prodotti mostrano di
poter soddisfare alle più rigorose esigenze dei consumatori”.
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2. Pirelli propone anche la delibera di un aumento di capitale dal momento che “ egli è preoccupato da una sovvenzione
esposta alla società della Banca Generale, sovvenzione che ammonta a Lire 500.000 ed è scoperta per circa Lire
400.000 e per sopperirvi è evidente l’utilità dell’aumento del capitale sociale di Lire 500.000”
3. Per quanto riguarda le trattative con le istituzioni il gerente “ espone come già da tempo avesse ritardato trattativa con
Governo per collegare mediante cordone sottomarino le nostre isole alla rete telegrafica continentale assumendone
anche la manutenzione. L’assunzione di tale lavoro comporterebbe l’impiego di forti capitali sia per l’impianto di una
succursale, per l’avviamento dei cordoni in riva al mare, sia per le spese di posa e manutenzione, necessitando una
corsia apposita”. (Pirelli & C. /BIL 1884)
1886
(21 marzo) Pirelli commenta l’esercizio trascorso nel seguente modo: “ Circa l’avvenire, non poche misure sto per
prendere e non poche sono state avviate per consolidare ed estendere il nostro edificio industriale e emetterlo in
condizione di tenere fronte agli sforzi dei concorrenti”.
2. Per quanto riguarda le prospettive organizzative dell’impresa Pirelli commenta: “ Sto anche per occuparmi delle
creazione di un Direttore Generale ed amministrativo il quale tanto più se si concretizzano le ben avviate politiche per
gli appalti di cordoni sottomarini, mi occorrerà per aiutarmi ad imprimere nuovo e vitale momento e questo intricato
insieme di organi delicati che la nostra azienda, non tenendosi quell’ardua, quell’energia e quella unità di indirizzo che
oggi sono i capisaldi per una continuata fortuna nel campo delle industrie e dei commerci”. (Pirelli & C. /BIL 1885)
1887
(24 aprile) Pirelli relaziona ai soci le ultime vicende delle linee nel Mediterraneo: “ Con il 15 aprile 1886 veniva
promulgata la legge colla quale il Governo, mediante il pagamento dell’annua somma di Lire 237.144 affidava alla
nostra ditta l’immersione nel Mediterraneo e nell’Adriatico di 13 cordoni sottomarini per collegare alcune isole al
continente, e la loro manutenzione per 20 anni, insieme a quella del cavo già esistente fra Otranto e Valona. Essa legge
ci faceva obbligo di provvedere un piroscafo adatto a questa sorta di lavori e di costruire in riva al mare uno
stabilimento per la costruzione dei cavi”. Tale piroscafo “ viene chiamato “ Città di Milano” è già in Spezia consegnato
alla Regia Marina la quale per legge deve custodirlo, mantenerlo e farlo navigare ad ogni nostra occorrenza. Con altre
legge del 13 febbraio ci viene pure affidato dal Governo l’appalto per la formazione e manutenzione per 20 anni della
linea telegrafica sottomarina fra Massaua, Assab e l’isola di Perin nel Mar Rosso contro un compenso di Lire 240.000”.
(Pirelli & C./BIL 1886)
1888
(29 aprile) Il gerente fa presente come sia una “ caratteristica spiccata della nostra impresa questa di procedere d’anno
in anno ad allargamenti. E questo fatto non dipende già da circostanze accidentali od artificiose, o da una spinta troppo
viva ripresa da un esagerato concetto delle sue risorse presenti e future; ma è dovuto all’incalzare del cammino dei
nostri prodotti; allo svolgersi di nuove applicazioni, alla progressiva vittoria infine che andiamo conseguendo nella lotta
con la concorrenza e poiché tale momento ha cause sifatte non deve impensierirci, ma verrà accolto come
manifestazione sempre più sicura della stabilità e della rigogliosità della nostra azienda”.
2. Riferendosi all’industria Pirelli commenta come: “ questo stabilimento comincia a produrre nel 1873 quando le
statistiche doganali limitavano l’intero consumo annuale italiano alla cifra di circa Lire 700.000 compresi i tessuti
elastici importati. Allora noi aspiravamo ad una vendita di Lire 300.000 ed oggi che gli articoli di consumo
rappresentano un prezzo medio inferiore alla metà di quello di allora, noi, senza occuparci dei tessuti elastici, vendiamo
per circa 3 milioni di Lire”:
3. Pirelli illustra la dinamica della concorrenza con il seguente commento “ Oggi nell’industria non si procede più per
via del monopolio, ma la concorrenza si vince col molto lavoro e con il buono mercato”. E ciò non si può ottenere senza
progredire ed affinare la produzione soprattutto in un’industria come la nostra la quale è chiamata ogni giorno ad
estendere le sue applicazioni, ad invadere nuovi campi e si divide in varie branche, ciascuna delle quali ha un organo
tecnico e delle esigenze commerciali come se fosse per se una sola vera e grande industria”.
4. Con riferimento alle linee “ che dovevamo costruire nel Mediterraneo, godo di potervi dire che i lavori si sono svolti
in modo tanto soddisfacente da superare le stesse mie speranze, tanto sotto il punto di vista finanziario, quanto tecnico,
poiché ormai posso assicurare che il costo delle linee fondato con cavi di nostra fabbricazione e da noi immerso, è
alquanto inferiore al preventivo che io mi ero formulato. In linea tecnica poi le difficoltà e gli stessi … che avevamo ad
incastrare furono superari con sacrifici minimi, raccogliendo per contro una inapprezzabile esperienza, in guisa che oggi
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possiamo con tutta tranquillità cimentarci in qualunque lavoro di questo genere, compatibilmente alla portata del
Piroscafo”. (Pirelli & C./BIL 1887)
(4 maggio) La nave per la posa dei cavi viene descritta nel seguente modo: “ La Città di Milano è un bel vapore, di 1220
tonnellate e circa 1300 cavalli di forza, costruito per la struttura speciale della prora e polena slanciata, ma senza
bompresso, perché su questo sono collocate le due grandi carrucole dalle quali viene immerso il cavo in mare” (MP
1887-1888/Faldone 3/Doc. 226)
1889
(25 marzo) Pirelli descrive l’impresa come: “ ormai agguerrita e non ultima fra i combattenti nel capo di una grande
industria aperta a forti capitali, la quale conta all’estero valenti campioni e non è certo da coloro che si presentano nuovi
nella lotta che possiamo temere. E’ naturale infatti che in questo nostro esercizio non rimarrà esclusivamente
circoscritto alle suddette linee fino al 1908. Già abbiamo una prova del contrario. All’atto stesso in cui consegnavamo
l’ultima linea, ci venne deliberato dal governo di Spagna l’immersione di un cavo fra l’isola di Ibiza nelle Baleari e
Favera nella penisola iberica. Fu quella per noi un’occasione per un trionfo industriale:: in due mesi circa il cavo lungo
110 km fu da noi fabbricato ed immerso con piena soddisfazione della commissione tecnica spagnola che assistette
all’opera” (Pirelli & C./BIL 1888)
1890
(13 aprile) Giovanni Battista Pirelli commenta il rilevante aumento del fatturato nel seguente modo: “ Non vi sarà
sfuggito altresì che questa marcia, per così dire trionfale delle nostre vendite non può continuare all’infinito; ed io credo
che d’ora innanzi dovremo contentarci di progredire più adagio per fermarci presto”
2. Alcuni azionisti per la prima volta in modo formale esprimono “ il desiderio perché le azioni possano essere quotate
in borsa”. Dal canto suo Pirelli “ non sa ancora vincere la sua ripugnanza a questo passo. Dice che la nostra industria si
presta anche fin troppo a destare degli allarmi e crede che ora specialmente non sia il momento più opportuno”
3. I revisori ricordano ai soci che “ lo stesso nostro gerente,anche in vista di un certo quale vantaggio che ne avrebbe
potuto avere la nostra società accettava recentemente l’ufficio di consigliere di amministrazione in due società anonime
qui residenti e cioè la Società Generale Italiana d’elettricità Edison e la Banca Unione Italiana” (Pirelli & C./BIL 1889)
(25 maggio) Francesco Sormani narra in una lettera a Giovanni Battista Pirelli la visita di Umberto I allo stabilimento di
Milano con le seguenti parole: “ Il Re venne alle quattro in punto; era in una vittoria con il Conte di Torino ed io lo
ricevetti presentandogli ed estendendogli il nostro vivissimo dispiacere per la Tua assenza. Il Re mostrò di interessarsi
di tutto facendo una quantità di domande e mostrandosi soddisfattissimo; ogni momento diceva al Conte di Torino:
bello, bello davvero e gli faceva osservare molte cose. All’atto di montare in carrozza (partì dopo le cinque e mezza) mi
disse: “ Dica all’Ingegner Pirelli che ci dispiace assai di non poterlo salutare, gli faccia le mie congratulazioni per questa
fabbrica che onora Milano ed i miei auguri perché lo sviluppo continui” (MP 1890-1891/Faldone 5/Doc. 270)
(28 dicembre) Giovan Battista Pirelli riferisce all'assemblea che “ il 16 ottobre del corrente anno il Governo di Spagna
pubblicava sulla Gazzetta di Madrid un capitolato d'appalto per la costruzione ed immersione di sette cavi della
lunghezza complessiva di 612 chilometri fra la penisola iberica ed i possedimenti spagnoli sulla costa marocchina e
Tangeri” (Pirelli & C/Assemblea straordinaria 1890)
1891
(19 aprile) Il gerente scrive nella relazione di bilancio “ Nell'anno 1890 le vendite dei prodotti dello stabilimento di
Milano sentivano più che nel precedente esercizio gli effetti della crisi che il paese attraversa da parecchio tempo e che
ovunque ha ristretto il credito e diminuito i consumi. Fortunatamente alla diminuita domanda della clientela italiana,
abbiamo in buona parte supplito con una maggiore esportazione. Ai dannosi effetti di queste (le depresse condizioni
economiche generali) noi abbiamo potuto bensì resistere meglio di molte altre imprese, ma non abbiamo certo potuto
interamente sfuggire” (Pirelli & C/BIL 1890)
1892
(18 aprile) Il gerente commenta l'esercizio 1891 nel seguente modo “ la nostra azienda era uscita dal 1890 con un
eccellente assetto industriale, con un patrimonio nitido e con un bilancio di consistenze sicure; ma eravamo tutti
persuasi che essa avrebbe dovuto attraversare ancora un difficile periodo che non sarebbe cessato se non con il
risollevarsi delle sorti economiche del Paese. Credetti che fossero i compiti che si imponevano al di sopra di ogni altro
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all'amministratore: quello di non inaridire durante il periodo di vita travagliato a cui si andava incontro, le correnti del
traffico, ma conservarle per il giorno della ripresa; e quello di rafforzare la finanza con la maggiore estinzione di debiti
per mezzo della riduzione dello sconto e con il risparmio. Esso (il 1891) fu anche rattristato da tentativi di disordini che
elementi estranei cercavano di provocare nella massa dei nostri operai senza tuttavia riuscire in alcun risultato. Ma ciò
malgrado furono ben esagerati i timori intorno alla nostra azienda i quali valsero ad avvilire il valore delle azioni. Se la
nostra industria per la prima volta dopo circa 20 anni dalla fondazione non può distribuire benefici al capitale non è già
perchè il suo organismo si sia indebolito o guastato, ma perchè la grave atmosfera che venne a pesare sugli affari del
nostro paese la colse nel momento in cui era impegnata a sviluppare il maggiore sforzo per lo sviluppo”
2. A proposito dei debiti i revisori scrivono “ Bisogna chiudere interamente il libro dei debiti e non aprirlo più:
occorreranno circa 3 anni del più assoluto e rigoroso raccoglimento rivolgendo ad estinzione del passivo tutti i nostri
ammortamenti e tutti i ricavi di Spezia e Spagna” (Pirelli & C/BIL 1891)
1893
(26 marzo) Giovan Battista Pirelli comunica in assemblea che “ una medaglia di prima classe viene conferita alla nostra
ditta per il ramo cavi sottomarini dal 1° Congresso Geografico Italiano tenutosi in Genova nel settembre scorso”
2. Per quanto riguarda la situazione economica i gerenti commentano “ L'utile netto dell'annata poteva permettere un
dividendo certamente maggiore di quello che Vi si propone. Se non che tanto io quanto i vostri sindaci credemmo di
fare cosa buona incassando, a somiglianza dell'anno scorso, una parte di questi benefici a maggiore estinzione dei
debiti. Non appena cominciò a spirare un'aria di sollievo sulle depresse condizioni economiche del paese, abbiamo tosto
ripreso il cammino ascendente e non dubito di raggiungere presto quei compensi che a buon diritto i nostri sacrifici, la
nostra pazienza ed il nostro lavoro si meritano” (Pirelli & C/BIL 1892)
1894
(26 marzo) Giovan Battista Pirelli illustra il 1893 nel seguente modo “ E' un risultato soddisfacente e quantunque talune
delle circostanze che lo favorirono possono essere giudicate transitorie, ci deve rallegrare il pensiero che altre, fra le più
importanti, transitorie non sono. Tali ad esempio le economie conseguite nelle opere di esercizio particolarmente nella
produzione, la cresciuta esperienza di quanti vi attendono e i progressi tecnici realizzati; il credito che i nostri prodotti
vanno sempre più acquistando nel paese e fuori; la persuasione su cui pare sono venuti saggiamente i concorrenti che la
lotta a colpi di inconsulti ribassi è cosa vana ed assai dannosa per chi la usa, prima che per noi; il corso dopo avere
sostato,anzi diminuito sotto il primo impulso della crisi generale ha ripreso la sua linea ascendente; la nostra forte
organizzazione ormai provata e matura a sopportare fatiche e cimenti. Dobbiamo anche dare alle nostre finanze quella
elasticità per cui sia sempre possibile di svolgere agevolmente i nostri affari secondo la via più conveniente e senza
preoccupazioni” (Pirelli & C/BIL 1893)
1895
(31 marzo) Il gerente commenta in questo modo l'acquisto dello stabilimento di Narni “ Constata l'importanza
dell'acquisto dello stabilimento di Narni, il quale spera che con il tempo potrà ricevere una destinazione utiole per sé,
per quanto il vero scopo dell'acquisto sia stato quello di togliere una dannosa concorrenza all'interno”
2. Giovan Battista Pirelli aggiunge una richiesta di carattere personale sulla logistica della sua situazione abitativa
“ L'attuale mio alloggio basta a stento ai bisogni della mia famiglia e in molti casi male risponde al decoro e alle
esigenze adeguate all'importanza della società; d'altra parte la fabbrica e gli uffici sotto l'impulso dei crescenti affari
sentono il bisogno di occupare i locali da me abitati con i quali si trovano in contatto immediato” (Pirelli & C/BIL
1894)
1896
(29 marzo) Pirelli si sofferma sulla fabbricazione dei cavi sottomarini ricordando che “ nel 1895 venne attivata nello
stabilimento di Milano la fabbricazione dei cavi sottomarini isolanti di piombo e di ferro come il noto tipo Siemens, il
cui uso va estendendosi per la distribuzione della illuminazione elettrica nei grossi centri abitati e la cui produzione
segna da parte nostra una vera creazione industriale. Da alcuni anni questo tipo importante di cavi veniva preparato
sotto la protezione della maggiore gelosia soltanto in due o tre fabbriche estere che lo commerciavano quale specialità
fortunata ed anche in Italia viene importato per una somma non indifferente”
2. Per quanto riguarda lo stabilimento di Narni “ spogliato di molte macchine e materiali che poterono essere subito
utilizzati nella sede principale, lo stabilimento rimase dotato di quanto basta per aiutare la fabbrica di Milano colla
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lavorazione di materie prime nella quale la forza idraulica di cui dispone può vantaggiosamente avere largo impiego e
colla produzione di alcuni articoli di applicazione industriale nelle epoche di maggiori impegni”
3. Sugli aspetti patrimoniali Pirelli svolge la seguente considerazione “ Non vi stupisca di vedere così spesso somme
piuttosto ragguardevoli investite in opere di ingrandimento. L'industria che esercitiamo è in costante movimento di
espansione; le sue applicazioni si allargano incessantemente e con il posto di prima linea che ormai occupiamo fra i
fabbricanti, non ci è permesso di rimanere inerti, ma dobbiamo seguire questo movimento progressivo anche per evitare
il pericolo di vedere sparire i vantaggi dei passi già fatti” (Pirelli & C/BIL 1895)
1897
(14 marzo) Pirelli si sofferma sulle prospettive della società “ Avremo altre spese da fare: la nostra industria non ha
certamente cessato di domandare altri ampiamenti, altri perfezionamenti; ma io confido di non iscrivere mai nei futuri
bilanci una cifra per valori patrimoniali superiori all'attuale, anzi, provvisto del vostro acconsentimento spero di ridurre
mano a mano essa cifra fino a rappresentare nel giorno della scadenza sociale il solo valore delle aree o poco più”
(Pirelli & C/BIL 1896)
1898
(20 marzo) La società registra una grave perdita sui crediti “ colla Casa Jackson Hernanos di Madrid, nostra vecchia
cliente per i conduttori elettrici. Essa ditta, fra le maggiori della Spagna per consumo ed impianto doi materiali elettrici,
godeva della fiducia universale, cosi che aveva credito pressochè illimitato presso le case costruttrici fra cui una
primaria in Svizzera; ma spintasi senza posa con troppo ardimento e per così dire inconsciamente, in impegni superiori
alle proprie forze, ad un tratto nel luglio scorso si incagliò e poiché non parve ad alcuno sorreggerla, giudicammo nel
nostro interesse di favorire la liquidazione a mezzo di amici, ottenendo un trattamento speciale che ci assicurò una
buona quota del nostro credito”
2. Per quanto riguarda lo stabilimento di Narni “ aveva pensato di adibirlo all'industria del linoleum, della quale non
parlò prima d'ora giacchè sarebbero stati necessari dei capitali d'impianto. Ora evidenziandosi che altri ne avrebbero
preso l'iniziativa, pensò di offrire loro quello stabilimento non necessario nell'ordinario andamento dell'industria della
gomma e si iniziarono le trattative all'uopo”(Pirelli & C/BIL 1897)
(23-24 aprile) In un articolo comparso sul giornale “ Lotta di classe” della Federazione milanese del Partito Socialista
Italiano viene pubblicata una lettera aperta a Giovanni Battista Pirelli nella quale si argomenta come “ La nostra cassa
(della previdenza) interna va alla malora perché ci ammaliamo troppo spesso; e ci ammaliamo troppo spesso perché il
lavoro a cui siamo dannati è faticoso: paghe misere non ci permettono di bilanciare l’alimentazione con l’esaurimento
organico” (MP 1898/Faldone 10/Doc. 407)
(maggio s.d.) In un articolo di stampa dal titolo “ Le terribili giornate del maggio 1898” viene contenuta una descrizione
delle modalità di pagamento degli operai nello stabilimento: “ L’orario di lavoro è di undici ore con un intervallo di
un’ora per il pasto di mezzogiorno. La massa è pagata a quindicina. Il giorno della quindicina si distribuiscono alla
popolazione lavoratrice dalle 55.000 alle 60.000 lire. Il pagamento è fatto in questo modo: gli assistenti di fabbrica
vanno all’ufficio paga e ritirano i libretti degli operai. A ciascun libretto è unito un sacchettino di carta legata nel quale
è la quindicina” (MP 1898/Faldone 10/Doc. 407 bis)
1899
(26 marzo) Lo stabilimento di Narni è stato venduto alla “ società italiana del Linoleum, formatasi nel giugno 1898 per
nostra iniziativa insieme alla banca Credito Italiano”
2. Pirelli comunica ai soci le prospettive dell'impresa “ A supplire al minor lavoro in cavi elettrici sotterranei per luce e
tram, dei quali nel 1898 facemmo delle forniture ragguardevoli, per non dire eccezionali, con larghi benefici, interverrà
la domanda di altri articoli ed in particolare di altri cavi sotterranei, la cui produzione sarà la novità della nostra fabbrica
nel 1899. Intendo parlare dei cavi a parecchie coppie di conduttori isolati con circolazione d'aria, il cui uso introdotto
dapprima in America nei grandi impianti telefonici sotterranei ora si estende anche in Europa. A guisa di quanto feci per
le altre nostre creazioni, prevedendo non lontano il momento in cui tale specialità sarebbe bene accolta anche in Italia,
ho studiato nell'anno scorso l'argomento. Mediante opportuni accordi presi con la Western Electric Company di
Chicago al 31 dicembre, erano già installate nello stabilimento di Milano parecchie macchine allo scopo. L'impianto ora
è ultimato per una discreta produzione ed ho il piacere di annunciarvi che esso entrerà presto in attività avendo
contemporaneamente alla sua attivazione, ottenuto una buona ordinazione di cavi dalla società telefonica “ Alta Italia”
destinati alla rete di Milano” (Pirelli & C/BIL 1898)
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1900
(25 marzo) Per quanto riguarda i rapporti con le altre società del settore Giovan Battista Pirelli ricorda che “ nessuna
delle grandi case nazionali ed estere mancò di dimostrarci la propria fiducia anche nel 1899, abbiamo anzi avuto la
soddisfazione di avviare rapporti con nuove spettabili imprese, quali la società per lo sviluppo delle imprese elettriche
in Italia e la società lombarda di distribuzione dell'energia elettrica, ambedue di Milano, la società elettrica Alta Italia di
Torino, la Ditta J Batlle y C. di Madrid, la Compania Electrica di San Sebastien; la Compania Nacional Luz di
Montevideo ed altre ancora. Come vedete la situazione della nostra azienda si è fatta più forte e più solida che in
passato, gli utili sono cresciuti e pur proponendo un dividendo maggiore del precedente, viene su di essi trattenuta in
forza delle rilevanti svalutazioni fatte e degli ammortamenti praticati, una bene egregia somma” (Pirelli & C/BIL 1899)
(16 aprile) Nel corso dell'assemblea straordinaria Pirelli illustra in questo modo la proposta di modifica degli articoli 24
e 25 dello statuto sociale “ Le difficoltà del biennio 1891-1892 ci confermano sempre più nel pensiero che volendosi
evitare nuove emissioni di azioni o nuove domande di credito che non è sempre pronto, né fedele, né modesto nelle sue
pretese, conveniva fortificare la riserva con il sistema delle deduzioni oltre quelle stabilite dall'articolo 24” (Pirelli &
C/Assemblea straordinaria 1900)
(21 settembre) Giovanni Battista Pirelli si reca in vista alla Fiat e riporta le seguenti impressioni:”Circa i pneumatici di
cui era questione abbiamo appreso che la visita, meglio di un lungo carteggio, è valsa a portare miglioramenti nella loro
applicazione, poiché causa principale delle noie ultime avute era la montatura non conforme alle loro regole e
confidiamo che una volta tenuto esatto conto dei rilievi fatti, anche l’esito dei pneumatici sarà molto migliorato” (MP
1900/Faldone 13/ doc. 490)
1901
(17 marzo) Sulla evoluzione della struttura finanziaria della società Pirelli commenta “ Valgono quindi sempre anche
quest'anno le stesse considerazioni che dovetti fare l'anno scorso su questo capitolo, e cioè essere evidente che il nostro
capitale non corrisponde al grande sviluppo preso dalla nostra azienda, onde fu provvido il provvedimento adottato da
parecchi anni di accantonare forti riserve e saggia sarà ancora tale pratica finchè gli utili di esercizio si mantengono
alti.”
2. Sempre per le motivazioni illustrate in materia di struttura finanziaria, Pirelli illustra la proposta di aumento di
capitale da 5,5 a 6 milioni di lire facendo anche presente che “ il suo progetto è quello che la ditta Pirelli abbia a fondare
uno stabilimento in Spagna per la fabbricazione di cavi e fili elettrici alla cui vendita provvederebbero i propri agenti
che già esistono colà e dei quali non ebbe che a lodarsi” (Pirelli & C/BIL 1900)
1902
(23 marzo) Pirelli nella sua consueta relazione al bilancio, si sofferma sull'analisi dell'effetto della crisi sugli operai,
facendo presente che “ la crisi si palesò fors'anche più tardi da noi; ma è più da temere che si risolva più tardi; anche non
tenendo conto degli effetti che possono derivare dall'agitazione delle nostre masse operaie le quali appaiono mosse da
imponenti e pericolose smanie di conquista più che altrove.”
2. Per quanto riguarda la fondazione di una fabbrica in Spagna, Pirelli fa presente che “ (la) stiamo costruendo a
Villanueva y Geltrù a 50 chilometri circa a sud di Barcellona, in riva al mare.” Pirelli spera “ che per i primi di luglio
potrà iniziare la lavorazione, la quale per ora si limiterà ai fili e ai cavi aerei. Sono questi d'altronde i prodotti che
costituiscono il nerbo della nostra esportazione in Spagna: ed è in questi limiti io credo di potere fare fronte agli
impegni finanziari che questa creazione esigerà, senza ricorrere all'emissione di nuove azioni”.
3. Pirelli si sofferma anche sulle motivazioni del minore utile realizzato facendo presente che “ le principali cause vanno
trovate sia negli effetti della crisi cui ho accennato, la quale ha diminuito il consumo ed acuitola concorrenza
obbligandoci a vendere con minore margine e a ricorrere anche ad affari magri pur di reintegrare la produzione onde
alleggerirla dei pesi inevitabili, sia nel maggiore costo della manodopera la quale risente del generale momento delle
classi lavoratrici sulle cui richieste fatte audaci ed ostinate dagli esempi che ben conoscete, anche la più oculata energia
congiunta alla più saggia prudenza non esercita più che uno scarso freno”. Nel corso dell'assemblea Pirelli
approfondisce il tema legato alla classe operaia ricordando “ molte istituzioni di previdenza fondate da tempo a
vantaggio del corpo operaio e totalmente a carico della ditta e cioè a) soccorso in caso di malattia ed assistenza medica;
b) sussidi ad asilo e scuola perchè i figli degli operai abbiano ad avere assistenza e cura durante le ore di lavoro; c)
soccorsi straordinari in casi speciali di disgrazia o di bisogni non particolarmente aiutati; d) ricorda come la ditta fu la
prima ad iscrivere i propri operai alla Cassa Nazionale Previdenza e pensioni, facendo del proprio un versamento per
prima iscrizione di oltre £ 25.000 compresi i contributi anticipati sugli operai più attempati. Ciò non toglie che la massa
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operaia cedendo anche ad influenza esterna, abbia creduto di formulare un memoriale di domande che venne presentato
da pochi giorni (Pirelli & C/BIL 1901)
1903
(22 marzo) I sindaci propongono nella loro relazione al bilancio la seguente considerazione “ Se ci arrestiamo per un
istante a considerare il cammino percorso in questo ultimo decennio e cioè dal 31 dicembre 1892 al 31 dicembre 1902,
si trova che i dividendi pagati agli azionisti in questi stessi dieci anni rappresentano una media del 9% all'anno e
precisamente 44,75 lire per azione”
2. Pirelli illustra ai soci come “ l'invenzione di Marconi (telegrafo senza fili) non deve preoccupare la nostra industria la
quale ha la sua marcia tracciata all'infuori dei cavi sottomarini, e d'altronde egli è dell'opinione che se anche la
telegrafia senza fili potrà servire attraverso i cavi altrettanto bene dei cavi sottomarini, come l'invenzione della
locomotiva non ha distrutto la carrozza, anche questa invenzione non renderà superflua la telegrafia attraverso i fili e i
cavi”(Pirelli & C/BIL 1902)
(29 luglio) Il settimanale “ Japanese weekly Chronicle” descrive la presenza della Pirelli all’esposizione di Osaka nel
seguente modo: “ In another part of the building Messrs Pirelli and Co of Milan (for whom Mssrs Oppenhaimer Fréres
are agent) have an attractive display of india-rubber and gutta-percha goods of all descriptions. It is surprising when one
comes to inspect this exhibit to found how many and varied are the articles that can be manufactured from india-rubber,
from household commodity to children toys” (MP 1903-1904/Faldone 19/Doc. 588)
1904
(11 febbraio) Il settimanale da Bourse egyptienne descrive il padiglione della Pirelli nei seguenti termini: “ Dans ce
pavillon sont èlègantement prèsentès dans une disposition que nous qualifiquerons volontiers artistique, une grande
variètè d’articles en caouthchouc, fournissant tous le qualitès exigèes des artiche de cette sorte. Pa ses moyens de
production, la maison Pirelli et Cie s’est ajourd’hui rangèe par le quatres ou cinq grandes sociètés qui dans le mond
entier, representant les plus important fabriques dans ce genre d’industrie” (MP 1903-1904/Faldone 19/Doc. 588)
(20 marzo) Pirelli conferma ai soci come l'opera di fondazione dello stabilimento in Spagna abbia avuto luogo “ colle
ordinarie risorse dell'azienda, senza ricorrere ad aumento di capitale che a tale scopo voi avete autorizzato fino dal
1901”
2. Pirelli accenna per la prima volta al progetto di assumere “ detti suoi due figli come cogerenti, facendo notare che a
ciò essi vennero preparati con larghi ed idonei studi; che già da alcuni mesi essi fanno pratica nello stabilimento e che
tale pratica sarà continuata per tutto il corrente anno, alternandola con viaggi all'interno ed all'estero per fare loro
conoscere i principali mercati interessanti per la nostra industria, i maggiori clienti e i principali agenti” (Pirelli &
C/BIL 1903)
(12 novembre) Alberto Pirelli scrive al padre Giovanni Battista da Manaus, dove si è recato per conoscere dal vivo il
mercato della gomma: “ La gita (sul Rio della Amazzoni) è servita a fare meglio conoscere il carattere e certi dettagli di
vita della gente nelle cui mani è il commercio iniziale della nostra materia prima: mistura di individui, mistura di
sangue; indiani, negri, vecchi brasiliani d’origine portoghese ed olandese, portoghesi nuovi venuti qualche turco e molti
con un po’ di tutto questo sangue diverso” (MP 1903-1904/Faldone 19/Doc. 615)
(21 novembre) In una seconda lettera scritta da Manaus da Alberto Pirelli al padre Giovanni Battista informandolo
della dinamica del mercato della gomma: “ Oggi è stata una giornata di nervosismo ed eccitazione tali che anche i vecchi
del mestiere dicono di non ricordarne una uguale. Eppure ieri sera era stato convenuto, in una specie di complotto fra i
capi delle varie case esportatrici, che gli uffici sarebbero rimasti chiusi, perché tutti giuravano e spergiuravano di non
volere più pagare i prezzi attuali, di volere ad ogni costo forzare il mercato al ribasso e che quindi avrebbero per
tutt’oggi rifiutato ogni offerta dei venditori benché ci fossero sul mercato più di 160 tonnellate arrivate sabato. Gli uffici
ebbero infatti tutti chiuso il portone,…ma tutti socchiusa…..la porticina laterale. Alle due pomeridiane non un chilo di
quelle 160 tonnellate era riamsto ancora invenduto. I prezzi pagati furono più alti di quelli di ieri: prezzi non mai visti a
Manaus ! e in questo modo di menzogne e di frode, di diffidenza e di usura, ho assistito ad una giornata veramente
caratteristica e campale; altamente interessante durante le ore di lotta, ma che si è chiusa con un completo fallimento
della politica al ribasso, e lasciando un triste strascico: malcontento e malumori e reciproche accuse di mancata parola e
malafede e generali lagnanze per i prezzi dovuti pagare” (MP 1903-1904/Faldone 19/Doc. 615)
(18 dicembre) Alberto e Piero Pirelli vengono nominati cogerenti a partire dal 1° gennaio 1905. I sindaci certificano
che “ questi due figli avviati da oltre un anno alla trattazione dei nostri affari, vi dimostrano attitudini veramente
rimarchevoli” (Pirelli & C/Assemblea straordinaria 1904)
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(31 dicembre) Giovanni Battista Pirelli comunica al “ Personale della Ditta G.B. Pirelli l’ingresso a fare data
dall’indomani 1° gennaio 1905 dei due figli nella gerenza della società: “ Domani i miei figli, dottor Piero e dottor
Alberto, entrano a fare parte della gerenza della società, la quale fu dalla deliberazione dell’Assemblea degli azionisti
tenutasi il 18 corrente, prolungata di 20 anni fino a tutto il 1927. Con la loro cooperazione io mi propongo di iniziare
una nuova era di conquiste e di progressivo sviluppo per la nostra azienda. Ma tale scopo non potrà essere raggiunto se
al rinnovato vigore della gerenza per l’aggiunta di tali giovani forze non corrispondesse nuova operatività e nuova lena
da parte di ciascuno di voi” (MP 1903-1904/Faldone 19/Doc. 612)
1905
(12 marzo) Giovan Battista Pirelli si sofferma sulla dinamica in ascesa dei prezzi delle materie prime facendo notare
che “ Il movimento ascensionale del prezzo del “ Para” è incominciato da alcuni anni. Fino ad allora nell'intento di
studiare e probabilmente sfruttare di presenza il relativo mercato, il cui andamento è pieno di sorprese e tiene
costantemente preoccupati i fabbricanti, credetti di stabilire dei rapporti diretti con Manaus nell'Amazzonia che è la sua
prima sede naturale. Vi mandai uno dopo l'altro due agenti, ma le difficoltà di varia natura fecero fallire le due prove
costandoci non piccola perdita. Nell'estate scorsa, dovendo giungere a un giudizio possibilmente decisivo, vi mandai
uno dei miei due figli ora facente parte della Gerenza, perchè si rendesse conto delle varie fasi della raccolta e del
commercio del prezioso prodotto sul quale gravano ancora oscure influenze, nonché per attivare la liquidazione
dell'ultima agenzia nostra arenata ed incerta”
2. Per la prima volta in forma ufficiale Giovan Battista Pirelli svolge una serie di considerazioni sul mondo delle
“ pneumatiche per automobili” nei seguenti termini: “ Fra queste (le varie imprese che il fecondo campo di questa
industria consente) una di non poca importanza viene delineandosi da qualche tempo ed è ormai matura. E' quella delle
pneumatiche delle automobili. Non è mai cosa facile nei nostri articoli prendere posizione se altre buone fabbriche ci
hanno preceduto, e nelle pneumatiche per automobili dominano il mercato alcune potenti ditte all'estero. Ma sapendo
prepararci con pazienza e tenacia non ci mancherà il successo come l'abbiamo raggiunto nelle pneumatiche per
biciclette. La fabbrica ha già da lungo tempo proceduto a larghe prove che già toccano la proporzione di una modesta,
ma pratica fabbricazione, e poiché i risultati dimostrano essere giusto il momento di allargare radicalmente le
proporzioni, abbiamo in animo di ciò fare in questo stesso anno impegnandovi parte del nuovo capitale che ci avete
accordato.” (Pirelli & C/BIL 1904)
1906
(25 marzo) In tema di pneumatiche per automobili Pirelli prosegue il ragionamento dell'anno precedente ricordando
che “ Ingenti spese straordinarie per studio e sviluppo di rami nuovi e per il perfezionamento dei nuovi e dei sistemi di
produzione esistente, in particolare modo per lo slancio iniziale dato al ramo delle pneumatiche per automobile che
esige lungo e costoso avviamento, ma che credo sia ormai vicino ad uscire da questo stato iniziale per prendere il posto
che gli compete nella produzione normale e corrente” (Pirelli & C/BIL 1905)
(s.d.) Il commento alla fotografia che ritrae i soci della cooperativa di consumo fra gli addetti allo stabilimento Pirelli
descrive nel seguente modo alcuni dei presenti: “ Vicino ai collaboratori più elevati di grado signori Calcagni, Piazza e
Fratino lavoravano gli operai ed impiegati riprodotti nella fotografia, fatta in occasione della partenza per l’America del
Signor Alfredo Grassaroli, uno dei maggiori esponenti della cooperativa stessa che fu poi fra i primi importanti
collaboratori della Ditta all’estero. Nel gruppo figurano inoltre gli allora modesti capi del reparto pneumatici, servizio
manodopera, ufficio costi, vendite, ispezioni, servizio impianti e capi operai dei vari reparti, tutta gente che dopo le
lunghe ore di lavoro di quell’epoca, si dedicava con amore particolare al funzionamento della cooperativa” (MP
1906/Faldone 24/Doc. 709)
(s.d.) I pneumatici della Pirelli riscuotono successo durante la settimana automobilistica di San Remo: “ La triplice
vittoria è quella della casa Pirelli & C. di Milano la quale anche nell’industria della gomma riesce ad imporre il suo
prodotto e fare splendere vittorioso il nome di un altro articolo italiano che si connette tanto direttamente al commercio
automobilistico. Su 14 vetture concorrenti, tanto nella prima che nella seconda categoria, 5 montavano gomme Pirelli.
Esse arrivarono tutte alla fine del percorso classificandosi prima e sesta; prima e quarta nella seconda” (MP
1906/Faldone 24/Doc. 715)
1907
(24 marzo) Giovan Battista Pirelli illustra una serie di aspetti gestionali che riguardano: a) esportazioni “ E' degno di
essere segnalato il notevole aumento della nostra esportazione nei paesi dell'Europa Centrale ove è più numerosa e più
formidabile la concorrenza dell'industria locale”
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b) stabilimento di Milano “ Ormai lo stabilimento di Milano ha raggiunto quasi il colmo della sua potenzialità. In alcuni
rami anzi il rapido ed economico disimpegno dei lavori è già alquanto ostacolato dalla deficienza di spazio; da ciò la
necessità di provvedere ad altro sfogo per l'incalzante movimento di espansione della nostra azienda”
c) Esposizione di Milano “ Siamo lieti di potere anche registrare qualche lusinghiero successo internazionale nel campo
morale e tecnico: l'esposizione di Milano ci è costata certo denaro, tempo e fatica non trascurabile, ma non potevamo
astenerci e la nostra casa vi ha figurato degnamente, lo posso dire senza vana gloria. Per le pneumatiche ci fu conferita
la somma onorificenza”
d) posa di cavi “ Nel campo della pratica abbiamo poi felicemente compiuto la posa di un sistema di sei cavi
attraversanti il Lago di Garda dalla centrale di Ponale a Riva, destinati al trasporto di 5.000 hp di fase dalla centrale
stessa a Rovereto. Tale opera oltre ad una lusinghiera vittoria nostra in territorio austriaco sopra i più formidabili
concorrenti europei, rappresenta anche un notevolissimo successo tecnico per la lunghezza dell'attraversamento, la
profondità del lago e l'importanza della corrente affidata ai cavi”
2. Pirelli dedica poi specifica attenzione al tema dello stabilimento di Milano: “ Nella impossibilità di ricorrere all'antico
sistema di incamerare aree e stabilimenti confinanti, ci eravamo già da lunga mano occupati per trovare il terreno che
fosse non lontano dalla nostra sede ed in buona comunicazione con la stessa, non troppo caro e presentare facilità di
raccordi ferroviari. Ebbimo la fortuna di poterci assicurare, facendoci iniziatori di una più larga opera finanziaria, dai
rischi della quale la ditta è tuttavia rimasta estranea un'area di 120.000 metri quadrati a prezzo assai conveniente e
situata in territorio di Greco Milanese con certezza di ottimi raccordi ferroviari ed in mezzo a una zona destinata a un
grande avvenire specialmente a cagione dei nuovi piani ferroviari ormai assodati. Contiamo di dare presto avvio alle
opere per raccogliere sul nuovo terreno qualche ramo della nostra produzione che più opportunamente può esservi
dislocato, predisponendo il tutto per gli ingrandimenti futuri che la storia della nostra industria promette non lontani”
(Pirelli & C/BIL 1906)
1908
(10 marzo) Piero Pirelli scrive ad Alberto che si trova negli Stati Uniti: “ Un fatto grave è avvenuto per quanto riguarda
i cavi telefonici sotterranei. Furono messi in aggiudicazione i cavi destinati alle reti di Milano, Torino e Napoli ed alla
gara la Kebelwerke Rheidt offerse in complesso prezzi di circa il 15% più conveniente dei nostri e di quelli tedeschi,
così che dovrebbe essere quella aggiudicatrice. Si tratta complessivamente di circa 800.000 lire di cavi e lo stesso
ministero è rimasto impressionato dal colpo che deriva per l’industria nazionale”. (MP/1908/ Faldone 27/Doc. 778)
(15 marzo) Nel corso della relazione annuale al bilancio, Giovan Battista Pirelli si sofferma sui seguenti argomenti: a)
andamento gestionale “ Essi (i due stabilimenti) continuano ad aumentare di potenzialità ed a migliorare la posizione
acquistata nel campo internazionale dalle nostre industrie. Tuttavia i frutti non aumentarono in proporzione, sia per la
maggiore spesa della mano d'opera, che a Milano si mostra particolarmente irrequieta ed esigente, sia per il ribasso
verificatosi negli ultimi mesi dell'anno in talune materie prime e specialmente nel rame che fece si che le relative scorte
dei nostri magazzini e materie in lavorazione dovessero essere inventariate con perdita sui prezzi di costo”
b) cavi sottomarini “ Ci è stata affidata la costruzione e la posa di tre cavi sottomarini telegrafici e telefonici attraverso lo
stretto di Messina i quali segneranno per la loro speciale costruzione un notevole progresso sullo stato attuale della
telefonia sottomarina che non potrà mai mancare di destare un particolare interessamento nel campo tecnico”;
c) sul nuovo stabilimento “ Il terreno acquistato per l'erezione di un nuovo stabilimento, secondo le deliberazioni
dell'Assemblea del 24 marzo 1907 è una plaga di 151.853, 40 mq situato nei comuni di Greco Milanese e di Niguarda.
Esso andrà a trovarsi in confine colla nuova stazione ferroviaria di Greco. Il prezzo definito è risultato di lire 1,59 al
metro quadrato, prezzo da considerarsi sotto ogni aspetto molto conveniente” (Pirelli & C/BIL 1907)
1909
(8 febbraio) In uno scritto redatto a New York, Alberto Pirelli fa il punto a beneficio dei suoi interlocutori americane
delle difficoltà incontrate nella produzione di pneumatici: “ The manifacture of automobile tyres is extremely difficoult.
We did not believe so when we took up this line: having been in the rubber business for over 30 years, and having
gained a large experience in the manifacture on an extensive scale of practically all the different lines of rubber goods,
including bycicle tyres, we thought it would be an easy matter of our technical staff to make a good automobile tyre.
But as you know before we succeeded in turning out the fine tyre we know make, we went through all sorts of troubles
and financial sacrifices because the difficoulties that arise in the details of the manufacture of automobile tyres are far
beyond all expectations” (MP/1909/ Faldone 29/Doc. 787)
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(28 febbraio) Giovan Battista Pirelli commenta la diminuzione del fatturato facendo presente che “ la diminuzione nella
cifra complessiva delle vendite è da attribuirsi in gran parte ad una diminuzione del valore delle merci vendute, anziché
ad una vera diminuzione della quantità”
2. In materia di pneumatiche “ un accenno particolare merita lo sviluppo preso nel 1908 della nostra produzione di
pneumatici per automobili ed in particolare la sua esportazione che con pochi altri articoli affini per veicoli toccò la
somma di £ 553.000. E' un ramo in cui non abbiamo ancora finito di seminare perchè le grandi spese generali ad esso
inerenti e la concorrenza asperrima che i fabbricanti vanno facendosi nei prezzi ne rendono poco remunerativa la
vendita su piccola scala, ma abbiamo piena fiducia di potere presto cominciare a raccogliere i frutti dei lunghi sacrifici,
giacchè la superiorità tecnica del nostro attuale prodotto gli acquista simpatie sempre più estese. Di speciale
incoraggiamento ci riesce il successo ottenuto dai nostri pneumatici sul mercato inglese in seguito alla istituzione in
Londra di un'agenzia di vendita per questo articolo.” (Pirelli & C/BIL 1908)
1910
(20 marzo) Giovan Battista Pirelli fornisce ai soci alcune informazioni sulla gestione in materia di a) fatturato
“ L'aumento (del fatturato da £ 20.592.838,09 a 22.477.013,78) è in parte dovuto al notevole rialzo intervenuto verso la
metà dell'anno nei prezzi della gomma greggia”; b) agenzie di vendita “ Abbiamo promosso l'apertura di una agenzia di
vendita a Londra avente la veste di società inglese e ne abbiamo affidato la direzione al Signor Henry Bers”; c)
stabilimento della Bicocca “ Nel corso dell'anno 1909 sono state completate quasi tutte le costruzioni che rappresentano
il primo gruppo di impianti a suo tempo deciso ed al quale seguirà ora un periodo di sosta”; d) cavi sottomarini “ La
nuova convenzione è stata approvata il 1° luglio 1909 con durata ventennale riducibile a 15 anni” (Pirelli & C/BIL
1909)
1911
(14 gennaio) Alberto Pirelli scrive a Giovanni Agnelli: “ Abbiamo bisogno di incrementare le ordinazioni di nuovi
clienti alle fabbriche ed ai garages, precisamente per facilitare il compito a quelle fabbriche e a quei grossisti che
volentieri farebbero affari con noi, se avessero maggiore sicurezza di vedere sorpassata la vecchia abitudine da parte del
pubblico di identificare il pneumatico con una marca estera ben nota, a cagione della grande reclame” (MP/ 1911/
Faldone 32/Doc. 851)
(26 marzo) Giovan Battista Pirelli commenta la genesi dell'utile per il 1910 nel seguente modo: “ L'utile conseguente al
1910 della nostra impresa sarebbe stato assai al di sotto del normale, se a mantenerlo alla media altezza degli anni
precedenti (a causa dell'aumento del 50% del costo di molte materie prime) non avessero contribuito l'utile di una
speciale operazione di cavi sottomarini e quello dello stabilimento di Spagna e del crescente sviluppo della nuova
intrapresa felicemente fondata a Londra Pirelli Ltd”
2. Nel corso della successiva assemblea straordinaria il gerente illustra la prospettiva di un aumento di capitale: “ Ogni
chiamata di fondi avviene non soltanto per le realizzazioni di nuove opere od in previsione di nuovi avvenimenti che
richiedessero maggiori disponibilità di capitali, ma piuttosto per coprire i debiti che il graduale continuo allargamento
dell'impresa maturato per l'impulso di favorevoli circostanze, aveva a mano a mano accesi e che di periodo in periodo
sommavano a cifre che la prudenza insegnava a non lasciare gonfiare ulteriormente. Questa continua estensione del
campo della nostra attività non fu l'effetto di una politica prestabilita, ma è dovuta soprattutto alla persuasione che non
adeguando a mano a mano lo sviluppo e l'ammodernamento dei nostri impianti, la nostra organizzazione commerciale e
le nostre disponibilità finanziarie al crescere continuo del consumo e delle richieste, avrebbero visto la nostra impresa
avviarsi ad inevitabile regressione e forse alla rovina, soprattutto di fronte all'estendersi ed all'ingigantirsi della nostra
concorrenza estera e allo scarso sussidio che ci dà la debole protezione doganale” (Pirelli &C/BIL 1910)
(24 luglio) Il quotidiano il Mattino riporta con il titolo “ Un’altra vittoria della casa Pirelli di Milano la notizia che “ La
Ditta Pirelli di Milano che già tanto si illustrò in tutte le tenzoni sportive, è stata nominata esclusiva fornitrice della Casa
Reale di S. M. la Regina Madre, della Casa di S.A.R. il Duca di Aosta, della Casa di S.A.R. il Conte di Torino. Inoltre
tutti i comandi militari adottarono per i battaglioni ciclistici i pneuvelos Pirelli, come pure hanno fatto per tutti i
camions del Regio Esercito” (MP/ 1911/ Faldone 32/Doc. 864)
1912
(24 marzo) Il gerente si sofferma sui principali fatti gestionali del precedente esercizio a) fatturato “ Il maggior aumento
si è verificato nell'esportazione dei conduttori e dei pneumatici per automobili ed i mercati dove il nostro lavoro si è
maggiormente sviluppato rispetto al passato sono l'Inghilterra e l'Austria-Ungheria. In questo altro paese abbiamo
14
venduto l'anno scorso per oltre 800.000 lire di merce contro 200.000 lire circa nel 1910, aumento interamente dovuto
allo sviluppo che vi ha preso la vendita dei nostri pneumatici d'automobile”;
b) pneumatici per automobile “ Siamo lieti di confermare le buone notizie come lo sviluppo sempre maggiore che
questa nostra produzione va prendendo ed il favore sempre crescente che le nostre gomme incontrano per la loro buona
qualità nei vari mercati. Questo è un ramo di produzione che ha certamente un grande avvenire, ma per le molte
difficoltà tecniche e commerciali che presenta, richiede di essere trattato su grandissima scala per potere dare
nuovamente buoni risultati”
c) cavi sottomarini “ Alla nostra ditta è stata affidata dal governo la costruzione e la posa di due importanti cavi
sottomarini destinati a congiungere rispettivamente Tripoli e Bengasi alla Sicilia per una lunghezza complessiva di
1.350 chilometri”
d) settore estero “ Lo sviluppo preso dalla nostra società filiale inglese Pirelli Ltd e l’efficace lavoro compiuto fin da
questo primo anno dalla filiale di vendita da noi costituita a Buenos Aires in seguito ai rilievi personalmente fatti sul
posto da uno di noi, ci hanno confortati ed incoraggiati su questa via ed abbiamo già nello scorso anno aperto una filiale
di vendita a Bruxelles ed una il mese scorso a Parigi”;
e) partecipazione in Argentina “ Ci è stata fatta la proposta di far partecipare la nostra ditta alla costituzione di una
società in Buenos Aires avente per scopo l’ottenimento dei servizi pubblici elettrici, l’impianto e l’esercizio successivo
di tali servizi, la “ Sociedad Italo-Argentina di Electricidad” con capitale di 5 milioni di pesos pari a 2 milioni di franchi”
(Pirelli &C/BIL 1911)
(27 aprile) Nel corso della Guerra del Dodecaneso il quotidiano il Mattino informa che “ La Città di Milano ha tagliato
sette cavi sottomarini di pertinenza ottomana” (MP/ 1912/ Faldone 33/Doc. 913)
1913
(30 marzo) Giovan Battista Pirelli commenta l’esercizio 1912 nel seguente modo: “ Continuò nel 1912 lo sviluppo
soddisfacente della richiesta sia in Italia che all’estero per questi nostri prodotti e molto soddisfacente fu anche il loro
esito tecnico. Alla migliore organizzazione della vendita provvedemmo con la costituzione di nuove filiali italiane ed
estere, mentre alla necessità di incremento della produzione facemmo temporaneamente fronte con un’intensificazione
del lavoro e con l’acquisto di macchinario ed ora ci apprestiamo a rispondere con nuovi ed importanti impianti”
2. Pirelli comunica anche che “ abbiamo deciso di erigere in Inghilterra uno stabilimento per la produzione di cavi
sotterranei e conduttori elettrici in genere”.
3. Pirelli esprime anche soddisfazione per le prospettive della società: “ E’ così viva la domanda ed è così costante lo
stimolo ad allargare i confini delle produzioni che mentre il nuovo stabilimento della Bicocca va arricchendosi di
macchine e di operai, quello di Milano rigurgita di lavoro ed anziché mettere in libertà spazio e locali, chiede nuove
costruzioni specialmente per il ramo pneumatiche che anni fa credevamo di avere bene sistemato per vario tempo ed
oggi invece si trova già in soverchia ristrettezza e disagio” (Pirelli &C/BIL 1912)
1914
(22 marzo) Nella relazione Pirelli si sofferma sulle vicende del settore estero. Per quanto riguarda la Spagna “ Il lavoro
di questo nostro stabilimento aveva avuto un considerevole sviluppo che ha avuto proporzioni eccezionali nell’ultimo
esercizio ed i risultati sono oltremodo soddisfacenti sotto tutti i riguardi”. Per quanto riguarda lo stabilimento in
Inghilterra: “ Fu scelto per tale stabilimento un terreno assai favorevolmente situato in Southampton e le costruzioni
sono già avanzate in modo da permetterci di ritenere che si potrà cominciare un regolare lavoro prima della fine
dell’anno” (Pirelli &C/BIL 1913)
1915
(7 marzo) La riflessione centrale nella relazione al bilancio del 1914 riguarda lo scoppio della prima guerra mondiale:
“ A tutte queste difficoltà si aggiunsero quelle provenienti dal richiamo di personale sotto le armi, nonché dalla spese
relative ai trasporti, ai noli, all’ingombro del porto di Genova ed infine da tutte le questioni legali che la guerra ha fatto
sorgere in rapporto ai contratti ed alle varie moratorie. Tuttavia dopo una breve crisi all’inizio delle ostilità, abbiamo
potuto riprendere il lavoro in pieno presso gli stabilimento di Milano e della Bicocca, ottenendo importanti ordini dalle
varie amministrazioni militari italiane ed una discreta ripresa nel resto del consumo italiano, anche a cagione della
mancanza di gran parte della concorrenza estera. Le filiali di Parigi e di Bruxelles videro quasi completamente
paralizzato il loro lavoro dagli avvenimenti della guerra. Poterono tuttavia cedere i loro depositi di pneumatici a buone
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condizioni agli eserciti dei rispettivi paesi e si occupano ora, per quanto lo consentono le circostanze eccezionali, di
curare i crediti verso la clientela privata” (Pirelli &C/BIL 1914)
1916
(19 marzo) Anche la relazione per il 1915 è incentrata sul tema della guerra: “ La guerra ha provocato larga domanda di
nostri prodotti ed ha contribuito a fare salire la cifra delle nostre vendite. Al riguardo delle forniture di materiali di
guerra devesi infatti avere presente che esse si aggirano pressoché per intero su prodotti che in minore misura
somministravamo già alle varie amministrazioni militari a prezzi che rimasero fermi anche per il periodo di guerra.”
2. Per Pirelli in tale contesto le prospettive sono quelle di “ Mantenerci fedele la clientela per i giorni che succederanno
alla pace; lottare perché si consolidino le correnti di esportazione già avviate per quanto il regime dei divieti lo permetta
e di crearne di nuove, rafforzando e stimolando a questo scopo anche quegli enti che per l’esperienza dei nostri
commerci siamo lieti di avere creato per tempo in varie zone dell’estero” (Pirelli &C/BIL 1915)
1917
(4 marzo) La società lavora a pieno ritmo per la guerra: “ Le amministrazioni militari che già avevano richiamato nel
1915 larghe quantità di nostri prodotti, ne aumentarono la domanda, cosicché l’intera vendita dei nostri stabilimenti
italiani e dello stabilimento di Spagna raggiunse nel 1916 una cifra superiore a quella del 1915 di circa il 50%” (Pirelli
&C/BIL 1916)
(3 luglio) Lo stabilimento di La Spezia registra danni “ per lo scoppio di alcuni vagoni carichi di materiale esplosivo
della Regia Marina e sostanti a fianco dello stabilimento” (Pirelli &C/BIL 1916)
1918
(24 marzo) Giovanni Battista Pirelli assicura gli azionisti che “ la Vostra società durante la guerra abbia limitato le sue
esportazioni per ispirarsi anche in questo campo ai principi del più scrupoloso patriottismo. Mentre altri miravano a
sostituire la Germania sui mercati mondiali ed intensificavano le loro esportazioni, noi spontaneamente rinunciavamo a
molte favorevoli occasioni per potere dare al Governo italiano per le necessità della difesa nazionale, il massimo
contributo consentitoci dalla nostra potenzialità produttiva. “ A questo proposito Pirelli ricorda agli azionisti che “ in
Germania dal principio della guerra europea nessuna spedizione venne eseguita e che in Austria l’ultima fu fatta il 10
dicembre 1914 e cioè 6 mesi prima della nostra dichiarazione di guerra. Questo basterebbe ad escludere qualsiasi
avversa interpretazione della voce, apparsa anche in pubblico, ma che a noi risulterebbe totalmente infondata, che
furono ritrovati a Gorizia nostre gomme su camion nemici” (Pirelli &C/BIL 1917)
1919
(19 marzo) Giovanni Battista Pirelli relaziona i soci sul difficile periodo che seguì la fine delle ostilità: “ Con la
cessazione delle ostilità, le difficoltà d’esercizio non cessarono, ma alle antecedenti se ne aggiunsero altre: impossibilità
di previsioni su basi attendibili, disorientamento dei mercati, incertezza generale della clientela, rescissioni e
sospensioni di contratti da parte delle autorità militari, imbarazzi e contrasti intorno ai contratti per
l’approvvigionamento delle relative materie prime, lavoro disorganizzato ed a sbalzi con una manodopera già per se
stessa in preda ad agitazioni ed ad ansie inspirate dal caroviveri e dal pericolo della disoccupazione, sono tutte
circostanze intervenute ad ostacolare lo svolgimento delle operazioni”
2. Nel settore della gestione dei cavi sottomarini essendo venuto a mancare nel settembre 1918 ogni comunicazione con
la Sardegna: “ si allestì al principio di ottobre una spedizione che riparò non solo i cavi suddetti, ma anche altri cavi che
allacciano le Isole Lipari e la Sicilia al continente, ottemperando ai desideri del Governo. Il lavoro fatto durante la
stagione invernale e per un mese e più durante lo stato di guerra, fu assai più laborioso e costo del consueto, ma la
nostra ditta volle anche in questa occasione rispondere premurosamente all’invito del Governo, sapendo di potere anche
confidare sulla patriottica collaborazione del personale”
3. Per quanto riguarda le nuove filiali, viene ricordato nella relazione dei gerenti che “ Nel corso del passato esercizio
abbiamo aperto una filiale anche ad Ancona per la vendita di tutti i nostri articoli nelle Marche. Abbiamo così
completato la rete di questi nostri uffici e filiali in Italia onde trovarci pronti ad un’intensa ripresa dell’attività
commerciale con il finire delle ostilità. . Ad integrare questo programma di ripresa ci stiamo occupando di istituire
nostri organi di vendita nei principali mercati esteri, oltre quello che già abbiamo e che hanno dato così buona prova sia
nel passato, sia durante il difficile periodo della guerra”
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4. La Pirelli esce dal conflitto con una posizione finanziaria precaria: “ Contro 4.516.000 lire di crediti verso banche,
stanno 22.674.000 di debiti, il che dimostra che la situazione finanziaria, per quanto riguarda la disponibilità è piuttosto
tesa. Ciò trae origine dal grande ritardo frapposto dal Governo nel regolamento di nostre forniture assommanti a cifre
così rilevanti. Devesi tuttavia tenere presente che le acute ricerche di redditi imponibili da parte del fisco e le
eccezionali tassazioni di guerra, ci hanno obbligato e ci obbligano ad ingenti pagamenti di imposte, con effetti restrittivi
sul capitale circolante”
5. I sindaci esprimono a Giovanni Battista Pirelli “ profondo rimpianto per la morte del giovane suo figlio Giovanni,
aviatore animoso caduto vittima del proprio dovere in servizio della patria” (Pirelli &C/BIL 1918)
1920
(28 marzo) Nella relazione dei gerenti si ricorda la triste fine della Nave Città di Milano che “ il 16 giugno dell’anno
scorso da noi già ceduta alla Regia Marina che per convenzione ne accordava l’uso per i bisogni del servizio cavi
sottomarini, investiva per inesplicabile causa, uno scoglio sommerso esistente nelle vicinanze dell’isola di Filicudi, ed
istantaneamente naufragava traendo a morte con vari marinai tre nostri ingegneri: il capo servizio Ing. Emanuele Jona,
assai noto fra gli elettrotecnici anche all’estero, e l’ingegner Ettore Pinelli, entrambi appartenenti a questa branca della
nostra industria da 33 anni, cioè fin dalle origini e l’ing Ettore Vitali ed uccise tre operai”
2. Al momento della pensione viene ricordata l’opera di Emilio Calcagni che “ messosi appena diciottenne a fianco del
fondatore dell’azienda nell’anno 1872 per attendere alla preparazione dei disegni costruttivi di questo stesso
stabilimento, rimase ad inaugurare la messa in sicurezza come capo di una ventina di operai per salire di grado in grado
con l’opera indefessa, intelligente ed appassionata fino a raggiungere quando i dipendenti erano ben oltre 10.000 la
carica di Direttore Tecnico dell’importante produzione di articoli vari di gomma e di ispettore generale, mantenendosi
così con raro esercizio di attività, di abnegazione e di dedizione al dovere la stima e l’affetto non solo dei gerenti e dei
colleghi, ma delle stesse maestranze.”
3. La situazione complessiva che caratterizza il periodo del dopoguerra continua ad essere non facile: “ I prezzi rialzano,
i trasporti si mostrano più che mai insufficienti e disorganizzati ed i lavoratori inquieti ed esigenti. I consumi crebbero
per un più alto tenore della vita introdottosi nelle classi medie ed inferiori, mentre le produzioni scemavano. La vita dei
popoli parve più angusta ed infelice. Gli egoismi si accentuarono, il movimento delle ricchezze si fece più incomposto e
le sofferenze per il caro vivere e per il disordine in ogni cosa , anziché sparite, parvero farsi più insistenti e più dolorose.
In mezzo a queste alterazioni dei rapporti fra le genti, fra classe e classe e fra i mercati, sparirono le speranze e subentrò
uno stato pressoché generale di pessimismo.”
4. Per quanto riguarda i primi passi della riorganizzazione del Gruppo, i gerenti ricordano di avere “ ritenuto opportuno
concentrare i titoli nel portafoglio della nostra società inglese Pirelli Limited, attraverso la quale oggi teniamo la
completa proprietà anche della società spagnola e dell’Argentina”. Il Gruppo è presente “ in alcune società esercenti
servizi pubblici automobilistici, mentre in molte altre ci siamo assicurati un’indiretta influenza attraverso le società
Autovie d’Italia.”
5. La società è anche sensibile alle esigenze abitative di impiegati e degli operai avendo “ in corso di studio un
programma complesso che comprende opportuni aiuti finanziari all’iniziativa di una cooperativa fra quelli del nostro
personale che desiderano e possono mettersi sulla via della costruzione di una propria casa e d’altra parte comprende la
costruzione sia diretta, sia in collaborazione con qualche ente specializzato, di un primo nucleo di case da affittarsi ai
nostri impiegati ed operai a condizioni di favore.”
6. Nel corso dell’assemblea straordinaria viene deliberato un aumento di capitale a 60 milioni per conferire sia
“ maggiore disponibilità di capitali per potere dare attuazione a un programma di sviluppo della nostra azienda che si
impone per fare fronte alle necessità della lotta sui mercati internazionali” (Pirelli &C/BIL 1919)
(9 settembre) Una seconda assemblea straordinaria è convocata per procedere ad un aumento di capitale in due tempi,
il primo da 60 a 100 milioni ed il secondo a 120 milioni. La motivazione di tale aumento deriva dal fatto che “ La
richiesta di nostri prodotti è diventata sempre maggiore, la vendita dei soli stabilimenti italiani ha toccato negli ultimi
mesi la media di 25 milioni al mese. In tale cifra un terzo è rappresentato da esportazione, i nostri pneumatici, le nostre
gomme piene, gli articoli vari di gomma di nostra produzione, i conduttori e i cavi elettrici hanno ripreso la via verso
quegli sbocchi esteri che già avevamo loro aperto prima della guerra e vi sono riaffermati in proporzioni assai maggiori.
Nel solo campo dei cavi isolanti per trasporto di energia abbiamo fatto nel corso degli ultimi mesi e stiamo facendo
attualmente installazioni a Bruxelles, Christiania, Oporto, Costantinopoli, Buenos Aires, New York, Lisbona,
Montevideo, oltre che in Egitto, Svizzera, Romania e Cecoslovacchia”
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2. I gerenti ricordano che “ allo stabilimento della Bicocca abbiamo notevolmente ingrandito l’impianto per la
produzione dei conduttori elettrici e nei prossimi mesi vi trasporteremo tutto quanto resta ancora a Milano di questa
lavorazione. Pure allo stabilimento della Bicocca stiamo costruendo un impianto che ci permetterà di aumentare
notevolmente la nostra produzione di pneumatici.”
3. La società decide di procedere all’acquisto di due piantagioni in Estremo Oriente in quanto “ Molti dei nostri
concorrenti ed in particolare inglesi ed americani si sono messi per la strada di avere piantagioni proprie. Certamente
essi sono stati spinti oltre che dal timore di accorpamenti e di insufficienza della produzione mondiale rispetto
all’aumento del consumo, anche dall’idea di potere organizzare la produzione ed il trattamento del lattice in modo più
rispondente ai bisogni tecnici delle loro fabbricazioni. A tali valutazioni, oltre che a considerazioni di carattere
economico ci siamo ispirati noi stessi nel decidere di metterci per questa via ed abbiamo deciso di procedere
all’acquisto di due piantagioni, una nello stato di Jahore, presso Singapore, l’altra nell’isola di Giava.”
4. Per quanto riguarda i rapporti con il personale la società ritiene di essersi sempre comportata in modo equanime. “ A
tale equanimità ha corrisposto finora un sufficiente senso di misura e di responsabilità da parte del personale, così che
per molti anni la nostra Ditta ha potuto evitare qualsiasi sospensione del lavoro che non fosse in obbedienza a
sospensioni generali di carattere politico deliberato dalle rappresentanze sindacali.” (Pirelli &C/Assemblea
straordinaria 9 settembre 1920)
(2 dicembre) L’assemblea straordinaria delibera “ la cessione in via di conferimento in tutto od in parte degli
stabilimenti italiano alla Società Italiana Pirelli”. La relazione degli amministratori all’assemblea straordinaria è molto
dettagliata. Se ne riporta una parte consistente: “ Il giorno dopo che voi avevate votato l’aumento di capitale e cioè il 10
settembre scorso anche gli stabilimenti della Ditta furono occupati dalle maestranze. Non esisteva alcun contrasto fra la
ditta ed i propri operai , ed era anzi intervenuto qualche giorno prima un accordo con il gruppo degli operai metallurgici
addetti ai nostri stabilimenti: neppure era sorto alcun incidente che potesse in qualsiasi modo dare pretesto
all’occupazione. Ma questa fu compiuta unicamente in obbedienza ad ordini venuti dalle organizzazioni operaie esterne.
Tutto ciò, se da un lato ha tolto all’occupazione il carattere di animosità verso la ditta, ha però reso ancora più evidente
l’offesa che ci veniva fatta. Gli avvenimenti a cui si accennava sopra non ci hanno trattenuto dal dare corso alla vostra
deliberazione relativa all’aumento di capitale sociale. Siamo fra coloro che pensano essere dovere degli uomini e delle
società che hanno maggiore senno e posizione di responsabilità di dare l’esempio di una ponderata fiducia nella
continuità della tradizione industriale del nostro paese, pur attraverso dolorose parentesi. In primo luogo la nostra
società esercita direttamente una propria attività industriale a mezzo degli stabilimenti italiano di Milano, della Bicocca,
della Spezia e di Vercurago. In secondo luogo essa possiede una serie di partecipazione in altre società italiane; le
principali di tali interessenze sono: quella della filatura Makò di Cordenons, quella della S.A. Tessuti Industriali di
Saronno e varie partecipazioni in società esercenti servizi pubblici automobilistici, mentre stiamo per interessarci anche
in una società di produzione di filo di rame. In terzo luogo la nostra società possiede, attraverso la Società
Internazionale Pirelli che abbiamo fondato con sede a Bruxelles una serie di attività estere che si possono così
suddividere: a) gli stabilimenti di Spagna e di Inghilterra, il primo dei quali è da noi posseduto interamente, il secondo a
metà con la General Electric Co di Londra; b) uno stabilimento più modesto dei due precedenti non ancora funzionante,
ma in avanzata costruzione a Buenos Aire; c) due piantagioni di caucciù, l’una presso Singapore, l’altra nell’isola di
Giava; d) numerose organizzazioni di vendita , delle quali quelle di Londra, Bruxelles, Barcellona e Buenos Aires
risiedono in stabili di loro proprietà; e) una larga partecipazione nella società svizzera Columbus, che controlla la
società Italo-Argentina di elettricità. Sono anche avviate le pratiche per la creazione di uno stabilimento di pneumatici
d’automobile in Egitto e relativa tessitura e filatura di cotone. Del quadro di cui sopra risulta come già una parte delle
aziende italiane che compongono la nostra famiglia industriale e tutte quelle estere sono da noi controllate non
direttamente, ma attraverso società industriali e commerciali di cui possediamo la totalità o una gran parte delle azioni.
Ora noi vi proponiamo che anche il nucleo dei vecchi stabilimenti italiani venga parimenti assunto da una società
separata, attraverso la quale l’accomandita Pirelli & C. continuerà a detenere il possesso e la direzione. Tale
trasformazione è assai più formale che sostanziale, ma è, a mio avviso, utilissima. Per preparala abbiamo costituito
alcune settimane or sono una “ Società Italiana Pirelli” società anonima con capitale per ora modesto. Se voi approverete
la nostra proposta odierna, la nostra società parteciperà all’aumento di capitale della Società Italiana Pirelli, conferendo
alla stessa, al loro valore di inventario, gli stabilimenti italiani (tranne forse qualche stabile che affitteremo) il relativo
monte merce ed altre attività e passività sociali legate all’esercizio degli stabilimenti stessi. Col decentramento che vi
proponiamo, ci promettiamo essenzialmente di individuare meglio la produzione dei vostri stabilimenti italiani agli
effetti sia del loro risultato economico, sia anche dell’eventuale controllo operaio, sia finalmente di una possibile
partecipazione degli impiegati e degli operai agli utili e forse anche al capitale dell’azienda di cui lavorano, continuando
con ciò, ma in forma diversa l’attuale esperimento da voi a suo tempo deliberato. La Società Italiana Pirelli
rappresenterà un ente industriale completo e provvederà all’acquisto delle materie prime, alla produzione di manufatti
ed al loro smercio sui mercati ad essa riservati; sorgerà come ente giuridicamente e contabilmente nuovo, ma d’altra
parte con tutti i vantaggi di una vecchia organizzazione tecnica e commerciale e con l’eredità degli stabilimenti già
molto ammortizzati e con un monte merci opportunamente valutato e, finalmente, con il diritto di usare il nome Pirelli ,
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diritto quest’ultimo che le viene concesso dalla Pirelli & C. e personalmente dai vostri gerenti” (Pirelli &C/Assemblea
straordinaria 2 dicembre 1920)
(29 dicembre) Il presidente della Società Italiana Pirelli, Giovanni Battista Pirelli comunica al consiglio che “ nei primi
giorni di gennaio la Società Italiana Pirelli & C. procederà all’operazione di apporto alla nostra società dei beni mobili
ed immobili di sua pertinenza per un importo sino ad ora calcolato a forfait nella somma di 99 milioni” (SIP/VCdA
1920)
1921
(12 marzo) I gerenti fanno presente che “ con la fine dell’anno 1920 la Pirelli & C. ha cessato di esercitare direttamente
i propri stabilimenti italiani che ha appaltati o affittati alla Società Italiana Pirelli creata a tale scopo, a similitudine di
quanto fece, gradatamente, come voi sapete con le proprie attività esterne”
2. Per quanto riguarda le società estere della distribuzione”quelle che si occupano della vendita dei loro prodotti e di
quelli spediti da Milano in Inghilterra, in Spagna, in Argentina hanno lavorato con buon esito nel corso dell’esercizio,
come pure remunerativo è stato il lavoro delle società di vendita francese, belga, rumena e della filiale svizzera” (Pirelli
&C/BIL 1920)
(26 novembre) Giovanni Battista Pirelli comunica al Consiglio della SIP “ dell’avvenuta costituzione della Società
Italiana Reti Telefoniche (SIRTI) alla quale ha partecipato la Società Pirelli & C. con la società anonima Ingegner
Vittorio Tedeschi e la International Western Electric Co”. Sempre in tema di cavi, aggiunge “ che ci sono trattative in
corso per la posa di un cavo fra l’Italia e l’America del Sud ed un cavo fra l’Italia e la Grecia per i quali si è costituito
una Compagnia Italiana di Cavi Telegrafici sottomarini, avente a capo il Commendator Carosio, Direttore della
Compagnia Italo-Argentina di Buenos Aires” (SIP/VCdA 1921)
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1951
(11 gennaio) Alberto Pirelli fa un’ampia relazione sullo svolgimento della recente grave campagna giornalistica che
accusa la Pirelli di sottoporre ad eccessivo sfruttamento i lavoratori e di avere causato con la nocività di talune
produzioni, il decesso di alcuni dipendenti. Pare chiaro che tale campagna è stata indetta a fini esclusivamente politici,
in quanto al lavoro viene richiesto un rendimento nei limiti della normale fatica fisica e laboriosità, essendo note e
riconosciute la provvidenze adottate dalla Ditta per tutelare la salute dei lavoratori.” (Pirelli/VCdA 3)
(23 febbraio) Viene deliberata la fusione per incorporazione della Superga Fabbriche Riunite nella Pirelli Spa.
(Pirelli/VCdA 3)
(11 aprile) La Pirelli & C “ ha intensificato l’attività nel campo finanziario caratterizzata da maggiori cifre e minori
margini”. (Pirelli & C/BIL 1950)
(15 aprile) Il Corriere della Sera scrive: “ Le indagini per identificare i responsabili degli occultamenti di armi ed
esplosivi alla Pirelli hanno portato al fermo di undici persone da parte degli agenti dell’Ufficio Politico. Fra gli indiziati
figura il capo della commissione interna della Pirelli ed altri esponenti sindacali. La sera di domenica scorsa si compiva
un’accurata perquisizione in due reparti dello stabilimento che si concludeva con il rinvenimento di un cospicuo
quantitativo di materiale bellico.” (MP/1951/Faldone 99/Doc. 2422)
(17 aprile) La situazione del lavoro si è “ acutizzata non attraverso agitazioni che fossero importanti per durata o per il
manifesto consenso della massa, ma attraverso l’asprezza delle polemiche generate all’interno ed all’esterno da chi
cerca pretesti, anche i più assurdi, pur di creare malcontento ed ostilità. Il costo orario del nostro operaio e della nostra
operaia è rispettivamente circa il 18% ed il 50% in più di quello dell’operaio e dell’operaia inglesi addetti agli stessi
lavori, pur nel paese più industrializzato d’Europa. Non ci stancheremo di ripetere che per tutto il paese il
miglioramento delle condizioni di vita è legato ad una maggiore produttività e ad un equilibrio fra i tre fattori: capitale,
lavoro e consumo.”
2. Gli organi delegati intendono segnalare: “ l’ansia di progresso che anima ed il successo che corona l’attività dei nostri
lavoratori e delle nostre direzioni tecnologiche e tecniche. E’ un fervore di ricerche nel campo fisico, meccanico e
chimico per trovare nuovi prodotti, per migliorare la qualità di quelli esistenti, per adottare la produzione alla
disponibilità di materia prima.”
3. Per quanto riguarda la produzione dei cavi “ si sono messi a punto altri tipi di cavi per tensioni elevate che possono
trovare applicazioni in determinate condizioni di impianto, mettendoci così in condizione di evadere qualsiasi richiesta
in questo importante campo.” Per quanto riguarda i cavi telefonici, si registra “ un’elevata produzione di cavi telefonici
urbani per conto delle concessioni italiane nonché dei cavetti per installazioni interne in relazione al notevole sviluppo
dell’attività edilizia”. (Pirelli Spa/BIL 1950)
(2 maggio) La società belga Sacic: “ da qualche tempo non ci ha dato nessuna soddisfazione.” (Pirelli/VCdA 3)
(25 giugno) A proposito del personale Alberto Pirelli: “ fa voti affinché la nuova Commissione interna svolga la sua
attività nell’intento di concorrere a mantenere la normalità dei rapporti fra i lavoratori e la ditta in uno spirito di
collaborazione e di reciproca comprensione per il regolare andamento dell’attività produttiva.” (Pirelli/VCdA 3)
(23 novembre) Si registra un aumento di vendite verso gli Enti statali.
2. Viene deliberata la costruzione di uno stabilimento di pneumatici a Torino. (Pirelli/VCdA 3)
1952
(27 marzo) La relazione al bilancio prende in esame i vari segmenti produttivi della società a partire dai cavi, dove un
successo che “ merita una segnalazione speciale è la messa a punto di un nuovo tipo di cavo isolato che verrà impiegato
dalla Italcable per il ripristino del tratto S. Vincente-Recife congiungente l’Africa Settentrionale con il Brasile e
sostituente il cavo andato distrutto durante l’ultimo conflitto”.
2. Per quanto riguarda i pneumatici vengono ricordati i successi che hanno registrato “ i tipi Anteo per autocarri pesanti
e Stelvio per autovetture; di particolare rilievo è stata l’accoglienza fatta dal mercato al tipo “ Inverno” le cui
caratteristiche nuove ed originali permettono una guida sicura su percorsi nevosi”.
37
3. Per quanto riguarda gli investimenti in capitale fisso si fa presente che: “ Su ben 16 miliardi spesi nell’ultimo
quinquennio per impianti, la parte di gran lunga maggiore è stata destinata alla sostituzione di macchinari esistenti con
macchine più potenti e veloci e quanto poteva modernizzare ed aumentare produzione e produttività senza maggiore
fatica per il lavoratore.”
4. Nelle relazioni industriali si propone il seguente ragionamento: “ Quanto più le maestranze appaiono disposte a vedere
promossi i propri interessi secondo metodi che rispettino le norme contrattualmente stabilite per la trattativa e le regole
di ogni vivere civile, tanto più intervengono elementi che, mirando al controllo politico delle masse, ne istigano
l’ostilità verso il capitale e verso l’alta direzione aziendale servendosi di fantastiche affermazioni, di audaci menzogne
ripetute senza scrupolo, scendendo spesso nell’odioso terreno dell’ingiuria e della minaccia.” (PIRELLI/BIL 1951)
(20 giugno) Il consiglio della holding di Basilea viene informato che la società in Spagna sta provvedendo ad ampliare
gli stabilimenti di Manresa e di Villanueva. (PIRELLI/VCdA 1952)
(2 luglio) Viene introdotto un premio di fedeltà, in sostituzione dell’assegno di fedeltà, per chi lascia la società dopo 25
anni. (PIRELLI/VCdA 4)
(7 ottobre) Viene data informazione al consiglio che: “ la consociata Pirelli & C ha conferito nella immobiliare Bligny
le sue proprietà immobiliari, interamente possedute da Pirelli Spa. Si è ritenuto opportuno trasferire nel nostro
portafoglio le 435.000 azioni Bligny possedute dalla Pirelli & C dando in permuta i titoli industriali di uguale valore:
500.000 azioni Montecatini, 13.583 azioni la Centrale, 8.894 azioni Edison, 40.442 azioni Bastogi”.
2. Viene comunicato al Consiglio che “ E’ stato messo allo studio un progetto per la costruzione di una eventuale nuova
sede, destinata ad accogliere gli uffici e le filiali di vendita di Milano della nostra società, sul terreno di proprietà sociale
sito in Piazzale Duca d’Aosta.” (PIRELLI/VCdA 4)
(22 dicembre) La relazione al bilancio della Pirelli Holding segnala come “ sfortunatamente la questione del
trasferimento di ricavi realizzati in certi paesi non ha segnato progressi nel corso dell’esercizio ed i benefici incassati in
Svizzera non hanno rilevato nessun aumento apprezzabile, nonostante lo sviluppo degli affari e gli eccellenti risultati
economici.” (PH/BIL 1951/1952)
1953
(27 febbraio) Viene proposto un aumento di capitale da 14,4 a 19,2 miliardi mediante fondo di rivalutazioni, elevando
il valore nominale delle azioni da 600 a 800 lire. (PIRELLI/VCdA 4)
(21 marzo) La relazione al bilancio tratta in modo analitico alcuni aspetti macroeconomici: “ I mercati di consumo e
soprattutto quelli di esportazione, sono diventati meno facili per i venditori, promuovendo un regime di concorrenza con
i suoi aspetti favorevoli e sfavorevoli. Si nota una maggiore disciplina monetaria all’interno di molti paesi, come già da
tempo anche in Italia, disciplina interna che è premessa necessaria a quella esterna.”
2. Gli amministratori rivolgono “ l’espressione del nostro apprezzamento a quanti nella nostra compagine, dimostrano di
sentire la necessità che si intensifichino sempre di più lo sforzo per conseguire sia nel campo tecnico che in quello
commerciale ed in quello amministrativo una maggiore efficienza e produttività.”
3. Per quanto riguarda la gomma sintetica si sottolinea che: “ Elementi incoraggianti sarebbero un risparmio economico
e considerazioni di sicurezza, ma elementi negativi sarebbero tra l’altro l’ammontare dei capitali da investire, il costo
elevato delle produzioni necessariamente modeste in rapporto al consumo italiano di gomma e lo stato di continua
evoluzione in cui si trovano anche in America, gli impianti ed i processi produttivi ed anche gli stessi tipi di gomma e di
prodotti sintetici che vengono a mano a mano messi sul mercato.”
4. Il pneumatico cinturato viene descritto nel seguente modo: “ Una cintura di tessuto tra battistrada e carcassa rende il
complesso battistrada simile a un cingolo che grazie anche alla struttura delle carcassa totalmente diversa dalla normale,
può adagiarsi sulla strada senza subire quelle contrazioni trasversali e longitudinali che nei tipi ordinari contribuiscono
in larga misura ad abradere il battistrada.” (Pirelli Spa/BIL 1952)
5. La Pirelli & C ha compiuto “ un’operazione di apporto immobili alla società Lombarda Immobiliare Bligny che sono
stati poi ceduti a Pirelli Spa in cambio di azioni di società industriali.”
6. La Pirelli & C realizza un aumento di capitale da 288 a 576 milioni. (Pirelli &C/BIL 1952)
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(10 giugno) La SIP valuta l’opportunità di acquisire il 48% del capitale di una società canadese del settore dei cavi.
(SIPBA/VCdA 2)
(1° luglio) Alberto Pirelli comunica che: “ è proseguito lo studio per l’eventuale costituzione della nuova sede sui terreni
di proprietà sociale siti in Piazza Duca d’Aosta a Milano.” (PIRELLI/VCdA 4)
(17 settembre) La SIP di Basilea decide di emettere sul mercato svizzero un’obbligazione per un importo compreso fra
i sei e gli otto milioni di franchi svizzeri con le seguenti condizioni: un tasso del 3,75%, una durata di 12 anni ed un
prezzo d’emissione di 99,4. Viene anche informato il Consiglio che la controllata Pirelli Brasileira ha deciso di emettere
un prestito di 5 milioni di dollari negli Stati Uniti. (SIPBA/VCdA 2)
1954
(12 gennaio) La relazione al bilancio della Holding dedica attenzione al crescente fenomeno dell’industrializzazione:
“ Quanto alla produzione industriale si vedono sorgere dappertutto fabbriche in quei paesi che erano stati essenzialmente
importatori, così come in quelli già industrializzati. Questo accrescimento dei mezzi di fabbricazione ha avuto l’effetto
di impattare in modo notevole sul commercio internazionale.”
2. La società costituisce un ufficio acquisti a Londra ed un ufficio a New York. (PH/BIL 1952/1953)
(2 marzo) La Pirelli Spa delibera un aumento di capitale da 19,2 a 24 miliardi, con aumento del valore nominale delle
azioni da 800 a 1000 lire. (PIRELLI/VCdA 4)
(26 marzo) Gli amministratori sottolineano che: “ L’ammonimento maggiore contro una rottura dell’equilibrio tra la
politica dei consumi e quella degli investimenti proviene da ceti e persone la cui competenza non è accompagnata da
alcun diretto interesse personale nell’industria: economisti e uomini responsabili della finanza pubblica.”
2. Per quanto riguarda il lavoro viene ribadito come si rilevi la “ scarsa penetrazione tra i lavoratori della convinzione
che i punti di interesse fra imprese e lavoratori sono tanto maggiori che quelli di contrasto. Vogliamo che presto giunga
il tempo in cui nell’interesse generale, maggiore produttività e maggiore remunerazione, possano avere sviluppi come
avviene in altri paesi.”
3. Per quanto riguarda il rapporto fra importazioni ed esportazioni: “ Il totale dei nostri acquisti è variato in questi ultimi
anni a seconda dell’andamento dei mercati delle materie prime da un 50% a un 60% del valore totale della nostra
produzione. Le nostre esportazioni coprono un valore del 60% delle nostre importazioni, proporzione che si può ritenere
soddisfacente da un punto di vista valutario.”
4. Alla società viene conferita la “ Palma d’oro della pubblicità” come riconoscimento “ degli sforzi organizzativi e
propulsivi in campo commerciale”. (Pirelli Spa/BIL 1953)
5. La Pirelli & C realizza un aumento di capitale da 576 a 864 milioni di lire. (Pirelli & C/BIL 1953)
(10 giugno) Viene previsto dal Consiglio della SIP di Basilea un programma di rinnovamento dello stabilimento inglese
di Burton on Trent che risale al 1929 per un totale di 400.000 sterline.
2. Per quanto riguarda il Brasile viene comunicato al Consiglio della SIP di Basilea che sia i concorrenti, sia la
controllata brasiliana hanno deciso di installare piantagioni di caucciù in Amazzonia. L’iniziativa ha sortito l’effetto di
fare revocare il decreto sulla tassazione degli utili del 20% per le società che producono articoli di caucciù.
3. Per quanto riguarda le piantagioni in Indonesia il consiglio della SIP di Basilea si trova davanti all’alternativa o di
dovere procedere ad un’operazione di piantumazione che non darebbe i suoi frutti prima di 8 anni e che comporterebbe
una spesa di 300.000 - 400.000 franchi svizzeri o di liquidare il tutto a gruppi olandesi. (SIPBA/VCdA 2)
(21 dicembre) Le piantagioni indonesiane della Pirelli Holding “ sono state cedute ad una società amica. Le piantagioni
non rispondono più alla finalità per la quale erano state acquistate.” (PH/BIL 1953/1954)
1955
(17 marzo) Vengono aggiornati gli azionisti della società sui progressi nel campo della gomma sintetica: “ Nel campo
della gomma sintetica sta maturando negli Usa la cessione all’industria privata di quasi tutti gli impianti statali per tale
39
produzione. E’ recente l’annuncio di una iniziativa da parte dell’Eni che contando anche sopra una larga esportazione, si
propone di erigere a Ravenna uno stabilimento capace di produrre il suddetto quantitativo (30.000 tonnellate) e di
ottenerlo a costo internazionale, partendo dal metano.”
2. A proposito del lavoro si nota che: “ E’ con danno di tutti che si tenta di trasformare in strumento di lotta politica la
libera e legittima discussione di problemi economici attraverso la quale non dovrebbe essere difficile considerare
obiettivamente fra le parti i limiti imposti dal pericolo di provocare inflazione e la necessità di fronteggiare sia la
concorrenza nazionale, sia quella internazionale.”
3. Per quanto riguarda l’area di proprietà della società nei pressi della Stazione Centrale: “ Sollecitati dalle autorità
municipali a risolvere il problema edilizio vogliamo cogliere l’occasione per riunire in un solo edificio, uffici nostri e di
nostre consociate, oggi dispersi in varie sedi. L’ubicazione fiancheggiante la stazione nonché il tipo di costruzione ad
alta torre, ci assicurano sia una confortevole sistemazione del personale, sia una migliorata efficienza del lavoro.”
4. La Pirelli “ ha partecipato alla costituzione della società Autobianchi che si propone soprattutto di dare il proprio
apporto all’introduzione sul mercato di una vettura utilitaria.”
5. Viene ribadita con enfasi quale sia la mission della società: “ In questo secolo della velocità, in questa nostra vita
movimentata, l’industria a cui apparteniamo è chiamata a dare un suo caratteristico contributo allo sviluppo dei trasporti
di persone e di cose e delle comunicazioni del pensiero: trasporti con automobili, ferrovie, navi ed aerei; trasporti di
energia elettrica e di messaggi telefonici o telegrafici. Non sono più le distanze che dividono il mondo, ma i
nazionalismi, gli interessi economici e le guerre di ideologia.” (Pirelli Spa/BIL 1954)
6. La Pirelli & C realizza un aumento di capitale da 864 a 1267,2 milioni di lire. (Pirelli & C/BIL 1954)
(1° giugno) Rostagno illustra al Consiglio della SIP di Basilea l’opportunità che si è presentata di acquisire una
partecipazione di circa un terzo di una società messicana per la fabbricazione di cavi. Le restanti partecipazioni
sarebbero per un terzo dell’americana Anaconda Wire and Cables e per il restante terzo di “ certaines groupes
mexicaines de premier ordre.” (SIPBA/VCdA 2)
(31 agosto) Riguardo alla possibilità di emissione di un prestito obbligazionario, “ le trattative condotte di sono
concretate in un progetto che prevede l’emissione in Svizzera a cura di un sindacati di banche svizzere, di un prestito
obbligazionario di 50 milioni di franchi svizzeri ad un tasso del 4,5%.”
2. La società registra “ un aumento sensibile nel settore cavi, mentre l’aumento è più modesto nel settore articoli vari.
Nei pneumatici si registra invece ancora una flessione dovuta al fatto che i prezzi di vendita sono stati in media più
bassi che nell’esercizio precedente.”(PIRELLI/VCdA 5)
(3 dicembre) In Messico l’organizzazione della Conductores Electricos SA è a buon punto. I soci della Anaconda Wire
and Cables sono disponibili a concedere alla Pirelli la gestione tecnica e scientifica della nuova società. (SIPBA/VCdA
2)
(20 dicembre) La Société Internationale Pirelli partecipa alla costituzione della Società Commerciale Pirelli con sede a
Parigi. (SIPBA/BIL 1954/1955)
1956
(27 marzo) Vengono illustrate le dinamiche del mercato della gomma: “ La gomma naturale è tuttavia ben lungi
dall’essere definitivamente spodestata dalla gomma sintetica e ciò soprattutto per alcune produzioni. Si ritiene da molti
che le nuove tecniche delle piantagioni potranno realizzare, su aree sempre più estese, costi ridotti. Anche la “ Pirelli
Brasileira” in ossequio alle direttive del governo di quel paese, ha dato vita ad una piantagione di gomma presso Belem,
sul Rio delle Amazzoni.”
2. Sul tema della ricerca e sviluppo si sottolinea che è necessario “ perfezionare processi produttivi e le relative
attrezzature tecniche e meccaniche, progettando macchine, introducendo linee di produzione continue, applicando
sistemi di comando a distanza, controlli automatici ed ottenendo sempre una maggiore qualità del prodotto. Tutto ciò
richiede sforzi eccezionali da parte dei nostri laboratori di ricerca e di esperimenti da parte dei nostri servizi tecnologici.
Se si calcola il nostro contributo finanziario a questo scopo sotto forma di percentuale sull’ammontare delle vendite, noi
figuriamo fra le prime industrie mondiali del nostro ramo.”
40
3. Viene ricordato anche che: “ Sono stati conclusi nell’anno 24 accordi con l’estero per la concessione o l’acquisto di
licenze su brevetti o di cessioni di esperienze applicative che ormai si suol chiamare dappertutto “ know how”.”
4. La Pirelli costituisce a Città del Messico la Conductores Electricos SA che vende i propri prodotti sotto il nome di
Anaconda Pirelli. (Pirelli Spa/BIL 1955)
(28 maggio) In Argentina il Governo cerca di guadagnare la fiducia degli investitori stranieri e per questo motivo ha
deciso di liberalizzare il trasferimento di dividendi. (SIPBA/VCdA 2)
(10 ottobre) Viene commemorato Piero Pirelli, deceduto il 7 agosto 1956 con le seguenti espressioni: “ Ne rivedremo
sempre la sua figura sorridente e ci saranno sempre di aiuto le sue parole dettate da calma e da intelligenza
profondamente serena. Non dimentichiamo mai quanto egli fosse buono e le prove che egli ha dato di questa sua
sublime qualità.”
(30 novembre) Rostagno passa in rassegna le situazioni delle diverse controllate della Holding di Basilea: a) in Spagna
il gruppo passa un momento di feconda attività; b) in Canada il livello delle vendite è in sensibile aumento; la nuova
fabbrica di cavi lavora già ad un ritmo soddisfacente, mentre gli investimenti vengono fatti con autofinanziamento di
utili; c) la Conductores Electricos di Città del Messico attraversa un momento di difficoltà come tutti gli start up; d) la
Pirelli Brasileira segna un livello di vendite record. Per sostenere tale crescita la società ha provveduto ad effettuare due
aumenti di capitale, il primo con conferimento di macchinari ed il secondo grazie ad un decreto che permette la
rivalutazione degli attivi. (SIPBA/VCdA 2)
(28 dicembre) Nel corso dell’esercizio vengono registrate “ perturbazioni sui prezzi delle materie prime in seguito alla
crisi di Suez ed all’introduzione del caucciù sintetico.” (SIPBA/BIL 1955/1956)
1957
(s.i.d.) Viene commemorato Piero Pirelli come “ l’uomo che per oltre 50 anni aveva preso parte a questo tavolo
dapprima a fianco del fondatore e poi quale presidente della nostra società”.
2. Entra per la prima volta nell’accomandita una terza generazione: “ Mio padre nel lontano 1904, preannunciando
all’assemblea del 20 marzo e precisando in quella del 18 dicembre la proposta di nominare al suo fianco mio fratello
Piero e me quali gerenti della nostra accomandita, accennava alla nostra preparazione di studi, ai viaggi all’estero ed
alla pratica già iniziata nella vita degli affari, aggiungendo il senso di fiducia e di responsabilità che gli ispirava tale
proposta. A lui facevano eco i sindaci asserendo: noi credemmo di provvedere ad assicurare alla nostra società, per tutta
la sua durata, un’esperta gerenza. Indulgente era quest’ultima espressione e tra l’altro mio fratello Piero aveva allora 23
anni ed io ne avevo 22. Oggi mio figlio Leopoldo ne ha 31 e da oltre 7 dedica la sua intera attività agli interessi del
gruppo, soprattutto alle società in cui siamo maggiormente interessate: la Pirelli Spa e la SIP”. (Pirelli & C/BIL 1956)
(3 giugno) Leopoldo Pirelli comunica al Consiglio di Société Internationale Pirelli che è stata acquistata una società in
Francia denominata “ Le Caoutchouc Industriel” che dispone di uno stabilimento a Saleux, vicino ad Amiens.
(SIPBA/VCdA 2)
(24 giugno) Gli amministratori delegati riferiscono al Consiglio relativamente alle loro aree di competenza. Per quanto
riguarda la gomma Dubini “ dopo avere svolto un ampio quadro panoramico sulla produzione e sul commercio
mondiale, comunica che la tensione conseguente ai fatti critici di Suez è stata superata aumentando la quantità
impegnata e ricorrendo a speciali formule di contratto a prezzo aperto che si sono mostrate efficaci”.
2. Per quanto riguarda i cavi Rossari illustra “ l’espansione nel lungo periodo del mercato dei cavi principali, in
relazione sia all’incremento della produzione di energia elettrica, sia dell’accrescersi della densità telefonica.” Per
quanto riguarda la ricerca Rossari illustra “ i nuovi tipi di cavi in materie plastiche e l’applicazione dell’alluminio in
sostituzione del piombo in taluni tipi di cavo, con vantaggi tecnici ed economici”. (PIRELLI/VCdA 5)
(12 dicembre) Viene data informazione al Consiglio della Société Internationale Pirelli notizia della difficile situazione
in Argentina, dove la crisi politica paralizza il mercato e si riflette nei deludenti risultati della IPSA. (SIPBA/VCdA 2)
1958
(25 febbraio) Il Consiglio della SIP prende atto di “ una perdurante stasi nel mercato dei cavi e dei pneumatici”.
(PIRELLI/VCdA 5)
41
(21 marzo) La Pirelli & C procede ad un aumento di capitale da 2 miliardi a 2,64 miliardi mediante emissione di
1.600.000 nuove azioni. (Pirelli & C/BIL 1957)
2. La relazione al bilancio menziona: “ nel campo del progresso tecnico è da ricordare l’entrata in attività dei nuovi
laboratori di ricerca alla Bicocca che sono risultati un modello di funzionalità e di modernità di equipaggiamento. In
particolare detti laboratori sono dotati di un generatore acceleratore di elettroni di due mega electrovolt, che servirà per
ricerche soprattutto sulla gomma e sui materiali plastici”.
3. La società ricorda di “ avere fatto ogni sforzo per riversare sul consumatore, appena possibile, i vantaggi derivanti
dalla riduzione dei prezzi della gomma naturale, nonché dai miglioramenti del ciclo produttivo e ciò nonostante gli
aumenti intervenuti nel costo del lavoro ed il maggiore onere causato dalle diminuite vendite.”
4. Per quanto riguarda il personale “ ci risulta da accurati appositi confronti che il nostro costo della manodopera è già
pari o di poco superiore a quello di altri settori industriali più specializzati, nonché a quello riscontrato per altre
industrie europee della gomma. La società è rimasta fedele alle sue tradizioni di progresso nel campo dei servizi sociali
esistenti a favore dei dipendenti e dei loro familiari.”
5. Per quanto riguarda il Mercato Comune Europeo, entrato in vigore il 1° gennaio 1958 “ siamo stati e rimaniamo
favorevoli alla coraggiosa iniziativa, convinti come siamo delle necessità politica ed economica di una simile
evoluzione, sia della capacità delle industrie italiane sane e vitali di reggere il confronto con le industrie similari degli
altri paesi della Comunità.”
6. La relazione al bilancio dedica un cenno all’Autobianchi “ nella quale abbiamo una rilevante partecipazione insieme
alla Fiat e ad Edoardo Bianchi. Da poco ha iniziato la produzione e la vendita della piccola vettura, simpaticamente
accolta dal pubblico e che confidiamo potrà prendere un adeguato posto nel mercato automobilistico italiano.”
(PIRELLI/BIL 1957)
(16 luglio) L’andamento economico complessivo della società “ dopo avere presentato dei sintomi di una flessione,
specie nel settore cavi, anche in conseguenza della stasi connessa all’incertezza delle concessioni telefoniche, è stato
caratterizzato, a partire dal mese di giugno, da una vivace ripresa che ha già sensibilmente ridotto la contrazione rispetto
allo scorso esercizio”.
2. Il corso del titolo “ ha registrato una flessione in corrispondenza all’uscita del noto pacchetto azionario appostato alla
Pirelli & C quale contropartita delle azioni da questa emesse per l’aumento del proprio capitale da 2 a 2,64 miliardi e
dalla nostra società attribuita ai propri azionisti in occasione del pagamento del dividendo del 1957”.
3. Viene data comunicazione “ che è stato stipulato un primo contratto di acquisto con l’ANIC per gomma sintetica di
produzione dello stabilimento di Ravenna che è risultata qualitativamente soddisfacente”. (PIRELLI/VCdA 6)
(8 novembre) Viene deliberato dal Consiglio della SIP di Basilea un aumento di capitale da 27 a 36 milioni di franchi
svizzeri con la finalità di rendere più moderni gli impianti di produzione delle società controllate.” (SIPBA/VCdA 2)
(28 novembre) Si comunica l’avvenuto aumento di capitale della Société Internationale Pirelli da 27 a 36 milioni di
franchi svizzeri “ assunto, secondo la consuetudine svizzera da un sindacato finanziario il quale rende meno gravosa
l’operazione per gli azionisti ed offrirebbe loro la possibilità di liberare le nuove azioni sottoscritte in cinque rate
annuali”.
2. Dubini relaziona al Consiglio sull’andamento dei lavori per la nuova sede che procedono con ritmo serrato; anche la
costruzione dei due palazzetti sul retro del grattacielo è stata avviata e si prevede potrà essere portata a termine entro il
prossimo anno”. (PIRELLI/VCdA 6)
1959
(23 marzo) La relazione al bilancio prende in esame il tema dell’Europa: “ La necessità di inserire attivamente la nostra
società nel mercato integrato ci ha indotto a seguire con particolare interesse sia da un punto di vista organizzativo, sia
da un punto di vista commerciale la prospettiva offerta dai paesi membri della CEE e da quello eventualmente aderenti
alla Associazione Economica Europea.”
2. Viene ricordato che “ nel campo della tecnologia dei pneumatici va rilevato che si contano sulle dita di una mano le
fabbriche europee che sviluppano una tecnica indipendente e noi abbiamo il vanto di essere tra queste con piena fiducia
42
nella capacità dei nostri ricercatori e tecnici che presi singolarmente o come squadra sono continuamente proiettati
verso i problemi del domani, seguendo idee ed impostazioni anche molto ardite.” (PIRELLI/BIL 1958)
(29 marzo) La Pirelli & C provvede ad un nuovo aumento di capitale da 2,64 miliardi a 4,95 miliardi mediante aumento
del valore nominale delle azioni da 400 a 750 lire per azione e con passaggio a capitale di 2,31 miliardi; da 4,95 miliardi
a 5,076 miliardi, mediante emissione di 169.230 azioni e sottoscrizione degli amministratori e da 5,076 miliardi a 6
miliardi con emissione di 1.230.770 azioni in opzione agli azionisti del gruppo in ragione di 9 nuove azioni ogni 50
possedute.” (Pirelli & C/BIL 1958)
(23 giugno) Il consiglio viene informato che: “ Il personale è da qualche giorno impegnato, con scarsa partecipazione, in
uno sciopero parziale, in appoggio ad alcune rivendicazioni, esorbitanti rispetto al recente accordo sindacale nazionale
sottoscritto fra le parti.”
2. In vista del progressivo realizzarsi del Mercato Comune Europeo, “ sono state avviate varie trattative di
collaborazione sul piano internazionale ed accenna alle principali, precisando come definiti gli accordi in base ai quali
la Dunlop produrrà in Francia pneumatici con la nostra marca e per contro la nostra società produrrà pneumatici con la
marca Dunlop per le organizzazioni commerciali italiane di quest’ultima società.” (PIRELLI/VCdA 6)
(26 giugno) Si prende in considerazione la fusione fra le due società francesi, “ Le Caoutchouc Industriel de Saleux” e la
“ Société Commerciale Pirelli”.
2. Il presidente della SIP di Basilea informa il Consiglio che è allo studio l’ipotesi di installare delle fabbriche di
pneumatici in Grecia ed in Turchia. (SIPBA/VCdA 2)
(22 ottobre) La società “ sta preparando il lancio in concomitanza con il salone dell’automobile di Torino, di un nuovo
tipo di pneumatico, con battistrada costituito da tre anelli, separati dalla carcassa, denominato BS3. L’invenzione, alla
cui messa a punto i laboratori della Pirelli stavano lavorando da anni , segna veramente una data nella storia del
pneumatico.”
2. In tema di pneumatici l’amministratore delegato Brambilla pone in rilievo “ l’accresciuto fatturato riscontrato in
questo settore sia in Italia, sia all’estero, da un’aspra concorrenza specie ad opera di un gran numero di piccole imprese,
sovente specializzate in limitata gamma di articoli e fruenti particolari condizioni di favore.” (PIRELLI/VCdA 6)
1960
(7 gennaio) Viene dato un giudizio positivo alla creazione di un’area economica europea che “ favorisce, nel nostro
settore di attività, l’installazione di nuove fabbriche e che significa un’intensificazione del commercio per le nostre
imprese.” (SIPBA/BIL 1958/1959)
(3 marzo) Il sorgere della CEE e l’eventuale associazione ad essa dei sette paesi dell’EFTA impongono all’attenzione
della Pirelli problemi resi di particolare attualità dal rapido formarsi di una mentalità europea e alla creazione di un
mercato commerciale come già tende ad associare un comune mercato finanziario, facilitato dalla maggiore stabilità
delle valute, dalla allargata convertibilità di molte divise europee e dalla generale liquidità dei capitali.”
2. Nel contesto della crescente integrazione europea la società chiede l’ammissione alle Borse di Parigi, Francoforte ed
Amsterdam. A questi mercati esteri “ verrebbe destinato il milione di azioni facente parte del primo aumento di capitale,
azioni che tuttavia saranno prima offerte in opzione agli azionisti nel rapporto di un’azione nuova ogni 24 vecchie.”
(PIRELLI/VCdA 6)
(5 aprile) L’assemblea delle società del Gruppo hanno luogo per la prima volta “ nel nuovissimo complesso che prende
il nome di “ Centro Pirelli” (Pirelli & C/BIL 1959) che sorge nella medesima località dove il Fondatore dell’azienda
costruì il primo stabilimento, iniziando il lavoro con 25 operai.” (PIRELLI/BIL 1959)
2. Per quanto riguarda la gomma sintetica, “ l’aumento di produzione (di tali gomme) e quello della percentuale del loro
impiego sul totale delle gomme consumate hanno servito soltanto a ridurre, ma non ad annullare, la pressione che sulla
gomma naturale ha esercitato l’incremento della richiesta.”
3. Per quanto riguarda le nuove iniziative: “ In Turchia è stato stipulato con un gruppo locale di primo piano un accordo
per costituire una società di cui la SIP avrà il controllo e che procederà all’installazione di una fabbrica di pneumatici,
fruendo dei benefici governativi connessi con il programma di industrializzazione del Paese. In Grecia il governo ha
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autorizzato la SIP ad installare una fabbrica di pneumatici chiamata a coprire la quasi totalità del fabbisogno locale.”
(PIRELLI/BIL 1959)
(11 luglio) Viene effettuato un aumento di capitale da 28 a 30 miliardi “ contro conferimento di azioni di società
operanti nella zona del Mercato Comune Europeo ed aventi oggetto sociale analogo a quello industriale del nostro
gruppo, di cui 1.200.000 azioni alla Deutsche Bank contro conferimento di 109.00 azioni della Siemens
Aktiengesellschaft di Berlino; 292.372 a Mediobanca contro conferimento di 73.009 azioni della Trafilerie set
Laminoirs du Havre di Parigi; 507.628 sempre a Mediobanca contro conferimento di 761.442 azioni della Incer Spa di
Torino.”
2. Viene informato il Consiglio della costituzione del nuovo stabilimento di Figline Valdarno “ destinato alla
lavorazione di fili metallici sottili, nonché i programmi relativi all’ampliamento dello stabilimento di Settimo Torinese
destinato ad integrare l’attuale produzione di camere d’aria, con la produzione di coperture per automobili”.
(PIRELLI/VCdA 6)
(8 novembre) Viene informato il Consiglio sul progetto di cessione da SIP a Pirelli delle quote di Pirelli France e di
Sacic Pirelli con sede a Bruxelles, avente per oggetto la vendita di pneumatici nonché la produzione e la vendita di
articoli vari in gomma. (PIRELLI/VCdA 6)
1961
(15 gennaio) Nella relazione al bilancio viene ricordato che in Turchia “ è stato scelto un terreno a qualche chilometro
dalla città di Smirne e sono iniziati i lavori per la costruzione di una fabbrica destinata alla fabbricazione di
pneumatici.” (SIPBA/BIL 1959/1960)
(11 aprile) Viene nominato come terzo amministratore dell’accomandita Egidio Gavazzi “ che ha dimostrato sia nelle
varie posizioni di responsabilità direzionale ricoperte nell’ambito della Pirelli Spa e del gruppo intero notevoli
capacità”.
2. Viene data comunicazione sull’impugnativa avvenuta della delibera del 23 marzo 1959. Tale delibera rivedeva le
condizioni relative alla eventuale liquidazione degli amministratori in caso di cessazione: “ La riserva a favore degli
amministratori di una parte dell’eccedenza attiva che fosse risultata a fine liquidazione fu introdotta con apposita
modifica statutaria dall’Assemblea ordinaria del 18 marzo 1904 e fu ridotta in due riprese sino al 2,5% contro
attribuzione agli amministratori dell’opzione a pagamento del corrispondente numero di azioni, determinando questo
numero con un criterio che fu poi di nuovo adottato nella succitata delibera del 1958.” (Pirelli & C/BIL 1960)
3. Per quanto riguarda la prospettiva europea: “ La diffusa tendenza, intervenuta dopo mezzo secolo di politiche
protezionistiche, verso la liberalizzazione degli scambi ed il formarsi di larghe aree economiche, non poteva non
comportare, insieme con promettenti prospettive a venire, anche nuovi e seri problemi di adattamento, di
razionalizzazione delle produzioni e di nuove iniziative commerciali.”
4. Viene anche ricordato che “ Parallelamente al potenziamento della capacità produttiva stiamo accelerando anche
quello delle organizzazioni di reti di vendita, in vista delle nuove esigenze di distribuzione che certamente saranno poste
dal rapido evolversi di un mercato interessato agli articoli vari in molti settori tecnologici.” (PIRELLI/BIL 1960)
(4 luglio) L’amministratore delegato Rossari “ intrattiene il Consiglio sul programma di trasferimento in una nuova sede
della consociata Incet la quale verrà dotata di un importante e modernissimo laminatoio e verso la quale si conta di
convogliare progressivamente tutta la lavorazione dei fili smaltati del gruppo.”
2. Il titolo della Pirelli viene ammesso alla Borsa valori di Firenze e Bologna. (PIRELLI/VCdA 7)
(1° dicembre) L’amministratore delegato Brambilla riferisce al Consiglio sul programma relativo alle produzioni della
nuova società “ Pirelli Sicilia”, sull’ampliamento dello stabilimento di Rovereto, sulle diverse utilizzazioni dello
stabilimento di Figline Valdarno in seguito alla sostituzione dei raion alla corda d’acciaio per i battistrada separi del BS
3 ed infine sul sensibile aumento della produzione dello stabilimento di Pizzighettone.” (PIRELLI/VCdA 7)
(6 dicembre) Il Direttore Generale della SIP di Basilea espone a grandi linee il programma di sviluppo della società per
gli anni seguenti. Questa richiede un ulteriore aumento di capitale per rafforzare ulteriormente la struttura finanziaria
della società, dal momento che gli ultimi investimenti sono stati fatti essenzialmente mediante autofinanziamento.
(SIPBA/VCdA 2)
44
1962
(16 gennaio) La costruzione di una fabbrica a Patros da parte della Pirelli Ellas è quasi terminata.
2. Per quanto riguarda la Spagna è in corso la fusione fra le due principali società del Gruppo con l’incorporazione della
Nacional Pirelli nella Productos Pirelli. (SIPBA/BIL 1960/1961)
(5 marzo) Il Consiglio della SIP evidenzia come sia necessario giungere ad una forma di collaborazione più stretta fra il
Gruppo italiano e quello estero in previsione dell’allargamento della Comunità Europea e “ delle nuove alleanze che si
stabiliranno fra i diversi paesi del mondo economico occidentale.” (SIPBA/VCdA 2)
(9 aprile) La produzione totale della Pirelli e delle consociate “ rappresenta dal 6 all’8% delle produzioni della CEE nei
nostri vari settori industriali. Queste percentuali indicano la possibilità di nuovi sbocchi industriali che si aprono e la
progressiva eliminazione delle frontiere doganali all’interno della Comunità, ma rappresentano anche un richiamo alla
sempre più severa concorrenza che già si delinea e che andrà accentuandosi.”
2. Gli aumenti del costo del lavoro e gli aggravi fiscali “ potranno essere sopportati se vi corrisponderà un proporzionale
aumento della produttività”.
3. Per quanto riguarda le materie prime: “ il 1961 è stato caratterizzato da una sufficiente disponibilità e da un
andamento dei prezzi piuttosto regolare nonostante gli avvenimenti politici e sindacali verificatisi in taluni paesi di
provenienza, in particolare alla gomma naturale ed al rame, un tempo considerati fra i materiali più sensibili ai
turbamenti internazionali.”
4. La relazione al bilancio menziona anche la Pirelli Applicazioni Elettroniche che “ fa parte del nostro settore elettrico
ed agisce nel settore dei componenti usati dall’industria elettronica. Questa attività potrà avere buoni sviluppi in un
prossimo avvenire in quanto la sua produzione di componenti che in Italia non viene fatta se non in scala molto ridotta,
potrà trovare largo mercato sia presso l’industria italiana di complessi elettronici, sia presso quella europea.”
(PIRELLI/BIL 1961)
(19 giugno) Il collocamento del prestito obbligazionario di 20 miliardi viene curato da Mediobanca.
2. Nella complessa operazione di aumento di capitale, viene data lettura commentata del tipo e del numero delle azioni
che la SIP propone di cedere alla Pirelli, mettendo in evidenza che nella generalità dei casi i pacchetti acquisiti dalla
Pirelli rappresentano circa il 40% dei possessi SIP”. (PIRELLI/VCdA 7)
(19 settembre) Per quanto riguarda il Gruppo internazionale viene comunicato al Consiglio che “ Pirelli Hellas ha
iniziato la sua attività produttiva, sia pure su scala ridotta, nel campo dei pneumatici nel maggio scorso; gli impianti
andranno completandosi nel corso dell’anno e dell’esercizio prossimo si confida che le vendite raggiungano un buon
livello con adeguati margini.”
2. Per quanto riguarda la Turk Pirelli, questa sta completando i propri impianti e l’inizio della produzione è previsto per
il tardo autunno di quest’anno.” (PIRELLI/VCdA 7)
(28 settembre) Nell’ambito dell’operazione di riassetto azionario fra Pirelli Spa e SIP, quest’ultima conferisce un certo
numero di azioni di società affiliate in cambio di 8 milioni di azioni della Pirelli Spa.
2. L’amministratore delegato di SIP Beltrami illustra al Consiglio le previsioni di crescita del fatturato del Gruppo
estero che dovrebbe “ essere dell’ordine fra il 14% ed il 50% a seconda dei paesi”. (SIPBA/VCdA 2)
1963
(14 febbraio) Viene stipulato un mutuo di 1 miliardo con Isveimer per l’ampliamento dello stabilimento di Arco Felice
da rimborsare in dieci anni al tasso del 4%.”
(22 marzo) Nella relazione degli amministratori dell’accomandita viene segnalato “ un forte incremento percentuale
nella ripartizione del portafoglio delle azioni del Gruppo Pirelli, incremento conseguente oltre che alle diverse
valutazioni di borsa, agli aumenti di capitale della Pirelli Spa e della SIP”. (Pirelli & C/BIL 1962)
45
2. La relazione ricapitola le principali innovazioni in materia di struttura finanziaria avvenute nel corso del 1962. Queste
consistono nell’emissione di un prestito obbligazionario 1962/1980 per un importo di 20 miliardi e nell’aumento di
capitale da 30 a 68 miliardi, articolato nel seguente modo: “ 15 miliardi mediante assegnazione di una nuova azione ogni
dieci vecchie possedute, con utilizzo delle risorse di rivalutazione e di parte di quelle di sovrapprezzo; 15 miliardi
mediante emissioni di azioni alla pari offerte in opzione agli azionisti in ragione di una nuova ogni dieci vecchie; 8
miliardi contro conferimento da parte delle partecipazioni azionarie della SIP in società operanti nel medesimo settore
della nostra società.” (PIRELLI/BIL 1962)
(29 maggio) La SIP intende costruire una fabbrica di articoli diversi a Tarragona in Spagna. (SIPBA/VCdA 3)
(16 luglio) Leopoldo Pirelli fa al Consiglio “ una dettagliata relazione sull’avvenuto acquisto del pacchetto di
maggioranza della Veith Gummiwerke AG di Sandbach (Frankfurt am Main). Si tratta di un’azienda solida con mezzo
secolo di vita, con circa 2800 dipendenti fra impiegati ed operai. L’attività della Veith è concentrata sui pneumatici con
un fatturato che è un quarto circa del corrispondente fatturato pneumatici del Gruppo Pirelli in Italia. Vi è anche
un’attività in articoli vari che rappresenta circa il 10% del totale. La Veith detiene circa il 7% del mercato tedesco dei
pneumatici attraverso un’efficiente organizzazione commerciale con numerose filiali ed un’articolata rete di depositi.
La partecipazione nella Veith consentirà di entrare nell’interessante mercato tedesco che presenta buoni ricavi ed è pari
per ampiezza a due volte e mezzo quello italiano.” (PIRELLI/VCdA 7)
(30 dicembre) Per quanto riguarda il Brasile, nella relazione al bilancio della Pirelli Holding si auspica una
regolamentazione equa per quanto riguarda il trasferimento dei fondi che possa risvegliare l’interesse degli investitori
istituzionali ad investire in Brasile. (SIPBA/BIL 1962/1963)
1964
(28 febbraio) Leopoldo Pirelli commenta in Consiglio come “ sino al 1961 il lievitare dei costi unitari ed in particolare
di quello del lavoro, è stato compensato dagli incrementi di produttività conseguiti e dalle migliorie tecniche ed
organizzative derivanti dagli investimenti effettuati, sia al continuo espandersi dei volumi di attività, talchè è stato
possibile contemporaneamente migliorare i salari reali, ridurre i prezzi di vendita ed assicurare migliorate
remunerazione al capitale. Il costo del lavoro ha consegnato aumenti sensibilmente superiori ai progressi di produttività
conseguiti, portandosi rapidamente nel nostro settore su livelli superiori a quegli stessi di altri paesi a spiccato sviluppo
economico.” (PIRELLI/VCdA 8)
(6 aprile) L’equilibrata ripartizione fra lavoro, consumatori e capitale delle economie derivanti dalla maggiore
efficienza dell’azienda, si è rotto nel corso del 1962. Il costo medio orario per dipendente è aumentato in quel solo anno
del 22% e di quasi il 10% nel 1963 e quindi di un 34% cumulativo nel biennio; in questo periodo l’aumento della
produttività anche a causa di scioperi e della maggiore mobilità del personale è assommata al poco più dell’11%. Il
costo del lavoro è stata la causa principale dell’aumento dei costi totali, più che gli accrescimenti degli ammortamenti e
degli oneri finanziari avvenuti in modo più omogeneo con lo sviluppo delle vendite.”
2. La Meridionale Cavi “ è stata costituita nel luglio scorso con suddivisione paritetica del capitale fra la Pirelli e la
INSUD-Nuove Iniziative per il Sud Spa. A quest’ultima iniziativa partecipano la Cassa del Mezzogiorno, la Breda
Finanziaria ed un gruppo di importanti banche.” (PIRELLI/BIL 1963)
(7 aprile) L’accomandita provvede ad effettuare un aumento di capitale da 6 a 9 miliardi. (Pirelli & C/BIL 1963)
(11 maggio) Nel cinquantenario della costituzione della società inglese Pirelli General Cable, viene comunicato al
Consiglio della SIP che è stato completato un nuovo edificio per la fabbricazione dei cavi ad alta tensione a Eastleigh.
2. Per quanto riguarda il Brasile, si è deciso di costituire una piccola fabbrica di cavi nello stato meridionale di Rio
Grande do Sul e di acquisire una partecipazione in una fabbrica di gomma sintetica a Pernabuco. (SIPBA/VCdA 3)
(27 novembre) Viene comunicato al Consiglio che “ i sindacati dei lavoratori, appoggiandosi anche a pesanti
programmi di sciopero hanno avanzato richieste a contenuto vario, che dove dovessero essere accolte si tradurrebbero in
un aumento di costi del lavoro del 40-50%, laddove come noto i costi del lavoro italiano nel settore della gomma sono
già i più alti di tutta Europa.”
2. La Pirelli ha avviato un nuovo rapporto “ con l’importante gruppo americano “ International Telephone ad Telegraph
Corporation” realizzato mediante l’acquisizione da parte nostra di una partecipazione in detta società.”
(PIRELLI/VCdA 8)
46
1965
(3 marzo) Leopoldo Pirelli viene nominato presidente della Pirelli, mentre Alberto Pirelli diventa presidente onorario.
(PIRELLI/VCdA 8)
(11 gennaio) Il buon andamento della Coplan (Compania Platense de Neumaticos) lascia intravedere la saturazione
della capacità produttiva degli stabilimenti esistenti in Argentina.
2. In Inghilterra a Eastleigh viene apprestata una nuova costruzione di 11.000 mq destinata a produrre i cavi ad alta
tensione secondo le tecniche più moderne, frutto della ricerca scientifica e tecnologica prodotta nei laboratori del
Gruppo Pirelli. (SIPBA/BIL 1963/1964)
(2 aprile) La relazione si sofferma sui costi del lavoro che “ sono aumentati in primo luogo per la scala mobile e in
secondo luogo perché le riduzioni di orario che si sono dovute apportare hanno determinato un sensibile aumento dei
costi fissi dell’ora lavorativa. Il primo e principale aggravio è un fenomeno nazionale che sfugge dalle nostre possibilità
decisionali. Il secondo è derivato da una scelta aziendale, non essendoci noi sentiti di inasprire le difficoltà sociali del
Paese dando corso a licenziamenti massici, ma preferendo ricorrere alle riduzioni di orario.”
2. Sul piano degli indirizzi generali (di politica economica) “ vorremmo in primo luogo vedere una chiara definizione
dei limiti di intervento dello stato nell’attività economica. Siamo pronti a riconoscere, abituati come siamo a
riconoscerlo quotidianamente nella nostra azienda l’utilità di una programmazione nazionale che definisca in modo
preciso la spesa pubblica e si manifesti in una politica economica coordinata; abbiamo sempre criticato l’adozione di
provvedimenti frammentari o fra loro contraddittori o che non tenevano conto delle risorse disponibili o della priorità
del loro impiego. Siamo d’accordo che lo stato possa da un lato, con un’opportuna politica fiscale, orientare i consumi,
dall’altro con incentivi atti allo scopo e sempre tenendo conto del quadro economico generale del Paese, favorire una
ripartizione geografica degli investimenti, ma altrettanto chiaramente siamo convinti della necessità che nell’ambito di
questa cornice delineata dagli organi responsabili di governo, venga lasciata all’iniziativa privata la più ampia libertà
d’azione secondo i canoni dell’economia di mercato. Chiediamo che vengano riconosciuti i meriti dell’iniziativa privata
che ha dimostrato di essere in grado, creando nuovi prodotti, nuove imprese, nuovi posti di lavoro, introducendo nuove
tecnologie e nuovi mezzi di produzione, di provocare e nello stesso tempo precedere lo sviluppo del Paese; chiediamo
che vengano riconosciuti i diritti del capitale; è assurdo pensare che l’economia possa svilupparsi senza un’adeguata
remunerazione. Per la stessa sopravvivenza dell’impresa italiana e perché avvenga quell’auspicata ripresa degli
investimenti che può avere luogo solo se le industrie troveranno un logico rapporto fra costi e ricavi, occorre che il
costo del lavoro non aumenti al di là della produttività nazionale. E’ necessario che questo principio venga saldamente
difeso dagli imprenditori e apertamente condiviso dai sindacati in quanto unico mezzo per salvaguardare attraverso
l’economicità della gestione e la stabilità monetaria, l’occupazione ed il salario di tutti i lavoratori.”
3. La divisione cavi “ ha risentito nel 1964 della pesante situazione che ha continuato a verificarsi sul mercato per effetto
della stasi degli investimenti industriali e nell’edilizia, della riduzione degli ordinativi delle società telefoniche e degli
acquisti piuttosto limitati dell’ENEL cui si è aggiunta la caduta della domanda per i fili per avvolgimento.”
4. Viene ceduta la società Generale Servizi Automobilistici “ ad altro importante gruppo industriale italiano già
largamente interessato nel settore dei trasporti automobilistici”. (PIRELLI/BIL 1964)
(27 aprile) L’accomandita Pirelli & C incorpora “ tre società ex elettriche a) la Società idroelettrica Alto Chiese; b) la
Società Verbanese di elettricità; c) la società Idroelettrica dell’Alta Toscana” che consentono di mettere a disposizione
della Pirelli & C crediti ENEL per un totale di 8.288 milioni e conseguentemente di elevare il capitale da 12 a 20
miliardi. (Pirelli & C/BIL 1964)
(10 giugno) In Brasile sono in fase di realizzazione le due nuove iniziative industriali di Recife e di Rio Grande do Sul.
(SIPBA/VCdA 3)
(14 luglio) Il nuovo contratto di lavoro “ conclude un lungo periodo di agitazioni sindacali, pur riconoscendo ai
lavoratori alcune migliorie economiche e normative rispetto al precedente contratto, e rappresenta un sensibile
rallentamento nel ritmo accelerato di accrescimento dei costi del lavoro che aveva negli anni scorsi determinato una
situazione insostenibile.” (PIRELLI/VCdA 8)
(22 novembre) Viene acquisita una partecipazione nella ETI (Esercizi Tessili Italiani) con l’intento di aiutare a
risolvere la situazione creata dal fallimento dei Cotonificio Valle Susa che ha coinvolto i suoi circa 8000 dipendenti.”
(PIRELLI/VCdA 8)
47
1966
(13 gennaio) La relazione del bilancio della SIP illustra il progetto di installazione di una fabbrica di cavi elettrici in
Perù, dal momento che il paese possiede le due principali materie prime per tale industria: il rame ed il piombo e che il
governo incoraggia l’industrializzazione e la trasformazione delle materie prime locali. (SIPBA/BIL 1964/1965)
(27 gennaio) Si riportano i passi salienti di un’intervista di Piero Ottone a Leopoldo Pirelli pubblicata sul Corriere della
Sera: “ Ciascuno di noi quattro collaboratori (Leopoldo Pirelli e i tre amministratori delegati) è responsabile del proprio
settore con una larga autonomia di azione; mentre tutti insieme formiamo la squadra che esamina i maggiori problemi
aziendali con il presidente che assume in sede finale la responsabilità delle decisioni a cui collegialmente si è giunti.”
2. Per quanto riguarda il Consiglio, questo “ non è composto da persone scelte secondo i pacchetti azionari o per pure
ragioni esteriori di prestigio. Ne fanno parte industriali e finanziari il cui parere è di grande utilità all’azienda: essi
offrono un qualcosa di più che andrebbe perso se fossero sostituiti da quei dirigenti il cui parere arriva attraverso altri
canali.”
3. Sul tema dell’informazione: “ Vorrebbe dire molto di più ed intende farlo. E’ tuttavia frenato da alcune
preoccupazioni che esprime in modo chiaro. Finché l’informazione non sia un obbligo uguale per tutte le aziende,
quelle che informano meglio il pubblico rischiano di favorire i concorrenti più chiusi; fornendo dati sul valore degli
impianti sulla suddivisione del fatturato e sui progetti di investimento. Quanto all’andamento degli affari gli azionisti
hanno ragione a chiedere informazioni più ampie che in passato: bisogna però scegliere con attenzione la frequenza di
tali informazioni. Tutti questi propositi di “ apertura” possono offrire vantaggi immediati. Le maggiori informazioni
sulla vita dell’azienda aumentano la fiducia nell’azionista e agevolano la raccolta dei capitali sul mercato finanziario,
andando così a risolvere un problema difficile per tutta l’impresa europea, quello del finanziamento.” (MP
1966/Faldone 129/ Documento 2785)
(1° marzo) Il costo del lavoro “ ha segnato per la prima volta dopo molti anni, una pur modesta riduzione, tanto in
valore assoluto, quanto in incidenza sul costo di produzione.” (PIRELLI/VCdA 8)
(31 marzo) La società “ è lieta di riconoscere che l’azione svolta dal Governo, malgrado il permanere di posizioni
contraddittorie e l’atteggiamento preso di fronte ad alcuni problemi specifici è servita ad avviare il paese verso un clima
di maggiore fiducia che è la premessa essenziale per una fase di rilancio.”
2. La pesante crisi nel settore cavi “ rende particolarmente oneroso il mantenimento di quella organizzazione scientifica,
altamente specializzata che è indispensabile per conservare le posizioni di prestigio internazionale di cui gode la nostra
industria.” (PIRELLI/BIL 1965)
(1 aprile) L’operazione dell’incorporazione delle tre società ex elettriche “ ha consentito alla nostra società di stipulare
con ICIPU, Istituto di credito per le imprese di pubblica utilità un contratto di mutuo per l’ammontare di 5 miliardi
garantito dalle semestralità dovuteci dall’ENEL.” (Pirelli & C/BIL 1965)
(14 luglio) In Argentina la IPSA mantiene un’attività soddisfacente, nonostante la difficile situazione politica ed
economica. (SIPBA/VCdA 3)
(19 luglio) La società ha dovuto chiudere “ il reparto dei cavi sottomarini dello stabilimento di Arco Felice, stante una
perdurante carenza di iniziative degli organismi italiani di telefonia internazionale; detta produzione, che era stata
iniziata nel lontano 1884, è stata impiantata con lavorazioni di cavi in gomma trasferiti da consociate del Nord.”
2. Incet viene fusa per incorporazione in Pirelli Sicilia. (PIRELLI/VCdA 8)
(14 dicembre) Robert Kohli sostituisce Alfred Nussbaumer alla presidenza di SIP. (SIPBA/VCdA 3)
1967
(23 marzo) La diversificazione geografica della società viene giudicata soddisfacente dopo l’acquisto avvenuto nel
1962 contro apporto di nostre azioni di una larga quota di minoranza nelle collegate facenti capo a Société
Internationale Pirelli.”
2. Il fatturato nei confronti dei paesi dell’Europa Orientale “ ha raggiunto livelli interessanti.” (PIRELLI/BIL 1966)
48
(16 giugno) Viene deliberata “ l’operazione di scorporo dell’azienda di Vercurago (che opera nel settore dei prodotti
trafilati soffiati e stampati in materia plastica) e la sua concentrazione in altra società”. (PIRELLI/VCdA 8)
(29 novembre) Nel settore elettrico e telefonico si notano “ difficoltà di formulare attendibili programmi, causa la
mancanza di tempestive notizie da parte degli enti statali che monopolizzano l’intero settore telefonico e quasi
integralmente anche quello elettrico.”
2. Il titolo della società viene ammesso alla Borsa di Napoli. (PIRELLI/VCdA 8)
1968
(29 febbraio) L’amministratore delegato Brambilla “ illustra i recenti contratti stipulati con l’Est europeo ed in
particolare quello inerente l’importo di articoli vari di Balakovo. La fornitura si svilupperà a partire dall’anno prossimo
ed impegnerà tutta la nostra organizzazione tecnica e generale, trattandosi di installare 28 linee diverse di produzione
secondo i più moderni dettami della scienza e della tecnica applicata all’industria della gomma.”
2. Viene emesso un prestito obbligazionario convertibile per 24 miliardi nel rapporto di due obbligazioni per azione con
le seguenti caratteristiche: tasso di interesse 5% annuo; taglio minimo di £ 1.000; convertibilità a fare tempo dal 31
dicembre 1978 in azioni e periodo di conversione dal 1° al 31 maggio 1979.”
3. Viene inaugurato “ un collegamento di cavi sottomarini ad olio fluido destinato a collegare l’isola di Long Island allo
stato del Connecticut.” (PIRELLI/VCdA 8)
(28 marzo) Le previste riduzioni nei costi per unità di prodotto “ dovrebbero all’incirca compensare il previsto logorio
dei ricavi dovuto alla maggiore spinta concorrenziale derivato dall’abolizione totale della dogana fra i paesi della CEE,
dai provvedimenti collegati al Kennedy Round e dalla concorrenza molto agguerrita nel nostro mercato.”
2. Per quanto riguarda l’Europa Orientale, la società ha concluso “ quattro contratti con la Romania del valore di 12
miliardi. Durante l’anno si è svolta con l’Unione Sovietica la lunga e complessa trattativa per l’impianto accessori auto
per la vettura Fiat che sarà prodotta in URSS che ha portato alla firma a Mosca il 19 gennaio 1968 di un contratto del
valore di 31,5 miliardi.” La parte di detto contratto che riguarda la Pirelli supera i 24 miliardi.
3. Viene emesso un prestito obbligazionario convertibile per 24 miliardi con un tasso del 5% che offre “ in opzione alla
pari a tutti gli azionisti in ragione di 6 obbligazioni ogni 17 azioni da convertirsi nel rapporto di un’azione ogni due
obbligazioni”. (PIRELLI/BIL 1967)
(29 marzo) Emanuele Dubini viene nominato gerente dell’accomandita. (Pirelli & C/BIL 1967)
(19 giugno) A fronte di qualche lieve difficoltà che incontra l’emissione obbligazionaria emessa dalla SIP, il
Consigliere Schweizer sottolinea l’importanza dell’autofinanziamento per le grandi società e comunica: “ presso il
pubblico svizzero l’impressione che la società operi in paesi che comportano dei rischi.” (SIPBA/VCdA 3)
(2 luglio) In tema di recupero di efficienza “ si punterà sulla qualità migliorando ulteriormente le caratteristiche del
cinturato, si procurerà di comprimere ancora i costi di produzione, estendendo al cinturato tutti gli accorgimenti tecnici
ed organizzativi che la nostra lunga esperienza produttiva già aveva realizzati nel campo dei pneumatici commerciali.”
(PIRELLI/VCdA 8)
(28 agosto) Per ragioni di età Alberto Pirelli si dimette da Consiglio della SIP. (SIPBA/VCdA 3)
(29 novembre) Viene acquisita “ con il consueto rapporto del 60% da parte di SIP e del 40% da parte di Pirelli Spa la
società Federal Wire Cables, il cui fatturato è all’incirca la metà di quello della Pirelli Cables.”
2. A proposito delle vicende dell’autunno caldo Leopoldo Pirelli: “ espone al consiglio la situazione determinatasi a
seguito delle agitazioni in corso, le cui prime avvisaglie si manifestano sin dallo scorso mese di luglio. Dopo la pausa
delle vacanze, le agitazioni sono ricominciate decisamente, soprattutto a Bicocca, con l’inizio del mese di ottobre.
Ingente il numero di ore lavorate perse sinora. Serrati come non mai i picchettaggi all’esterno degli stabilimenti e
financo all’interno, con lavoratori migranti da un reparto all’altro, per imporre a tutti la totale sospensione del lavoro.
L’agitazione iniziatasi per un problema di cottimi, ha assunto ora caratteristiche tali per ampiezza e violenza da fare
ritenere che la nostra società non sia che una pedina di un piano assai più vasto, i cui contorni ci sfuggono. Centro
propulsore delle lotte sarebbe un comitato unitario di base non molto numeroso, ma deciso che in un primo tempo
pareva sfuggire ai sindacati, ma con il quale la CGIL pare abbia instaurato ora rapporti di solidarietà, nel timore di farsi
49
scavalcare a sinistra. Al punto in cui sono giunte le cose è difficile prevedere quali saranno gli sviluppi della lotta di
classe.”
3. Leopoldo Pirelli “ richiamandosi alla recente vicenda che ha portato all’intervento dello stato nella conduzione della
Montedison e premesso che nel Gruppo Pirelli non esistono incroci azionari di sorta, fornisce alcune cifre ed
informazioni rassicuranti circa il controllo delle società costituenti il Gruppo Pirelli.”
4. Il mercato dei cavi dell’energia: “ ha registrato una buona ripresa dei cavi di energia, sia per gli accresciuti
investimenti ENEL, sia per il risveglio di quelli dell’industria in genere. Il mercato dei cavi telefonici permane fiacco a
causa del dirottamento di importanti aliquote di lavoro alle aziende IRI”.
5. La Sirti, alla cui conduzione la Pirelli, pur avendo ceduto la maggioranza azionaria alla Stet “ ha continuato a dare un
importante contributo nella fase del passaggio di gestione, ha un buon andamento. Benché la Sirti abbia dovuto
rinunciare ad alcune attività, ha potuto più che compensare tali perdite, con maggiori lavori di posa cavi, anche urbani,
nonché con una più diffusa attività di manutenzione, dopo che è stata confermata la sua migliore efficienza, rispetto
all’azienda telefonica di stato”. (PIRELLI/VCdA 8)
1969
(12 marzo) Il Consiglio viene informato “ della riduzione della settimana lavorativa a cinque giorni per tutti i lavoratori.
Anche per i turnisti la domenica sarà garantita di riposo e ad essa si aggiungerà un altro giorno, in modo che sul ciclo di
sei settimane si abbiano due giorni di riposo contigui. L’orario di lavoro sarà poi ridotto in varia misura a parità di
retribuzione”. (PIRELLI/ VCdA 8)
(27 marzo) Viene fatto notare che “ le agitazioni talvolta violente attuate in dispregio di contratti vigenti e liberamente
sottoscritti e tendenti ad aumenti retributivi oltre i limiti degli incrementi della produttività che il sistema consente,
minacciano di compromettere la produttività delle nostre imprese e di dare avvio a spirali inflazionistiche che
contrasterebbero un reale progresso sociale.”
2. Sempre in tema di relazioni industriali si ricorda l’accordo del 21 dicembre 1968: “ che ha comportato nuovi oneri ed
rettifiche di normative aziendali. L’onerosità di tali aumenti ripropone l’impegno di riacquistare quell’equilibrio costiricavi indispensabile per affrontare l’agguerrita concorrenza nazionale ed internazionale.”
3. Nel corso del precedente esercizio 1968 la società si è dedicata allo sviluppo tecnologico, dal momento che: “ la più
grande fabbrica di autoveicoli italiana ha deciso di passare all’impiego in grande serie dei pneumatici radiali non solo
sugli autoveicoli industriali, ma anche sulle vetture.” (PIRELLI/BIL 1968)
(29 marzo) Su una media di lungo periodo si segnala che “ l’andamento delle quotazioni delle azioni del Gruppo Pirelli
risulta migliore di quello medio delle restanti azioni rappresentate nel nostro portafoglio.”
(24 luglio) Leopoldo Pirelli illustra al Consiglio “ gli ultimi sviluppi della collaborazione tecnica in atto sul piano
internazionale con Continental e Dunlop. Ricorda che è stata data notizia di un’iniziativa in Italia della Continental.
Questo fatto insieme ad una certa omogeneità di indirizzo esistente con Dunlop ha portato ad un maggiore
avvicinamento con quest’ultima.” (PIRELLI/ VCdA 8)
(3 ottobre) Il bilancio della SIP registra un incremento dei prezzi del rame e della gomma naturale, materie prime
essenziali per la produzione dei cavi e dei pneumatici.
2. La SIP acquista la Federal Cable and Wire Company Limited di Guelph nell’Ontario. La società produce cavi
speciali e completa i settori di attività della Pirelli Cables Limited.
3. La relazione al bilancio della SIP rivendica l’alta qualità dei prodotti del Gruppo nel mondo “ che permettono di
conservare intatto e di rafforzare sempre l’opera, ormai alla vigilia del secolo di vita, che porta il nome di “ Pirelli”.
(SIPBA/BIL 1968/1969)
(21 ottobre) La seduta consiliare è quasi interamente dedicata alla difficile situazione nelle relazioni industriali. A
questo proposito “ La società nel rivolgere alla rappresentanza dei lavoratori l’invito ad una responsabile valutazione
delle loro richieste economiche ha sottolineato come l’entità delle stesse superi largamente le sue obiettive e concrete
possibilità e come il loro accoglimento comprometterebbe seriamente la sua capacità competitiva, con evidente
pregiudizio degli interessi della società e degli stessi lavoratori.” Le agitazioni assumono diverse forme, come ad
esempio: “ scioperi a singhiozzo con astensioni ripetute più volte nell’arco di ogni turno di lavoro; scioperi a scacchiera,
50
posti in essere con tempi diversi di astensione fra impiegati ed operai; non collaborazione attuata dai lavoratori a
cottimo; intimidazioni e violenze contro i lavoratori non aderenti allo sciopero.”
2. Esistono anche attività di sabotaggio: “ Intorno alle 14,30 del 23 settembre, nell’ambito dello stabilimento dei
pneumatici in Bicocca, si inizia lo scarico di alcuni vagoni ferroviari di una partita di pneumatici prodotti dalle
consociate greche e spagnole. In questo arrivo si è voluto vedere una grave provocazione. Da qui la “ bagarre”. Scarico
di pneumatici dal treno prima e da un autocarro dopo per buttarli in mezzo alla strada, spingendo molte centinaia di
copertoni nei luoghi più disparati.”
3. La Pirelli non intende cedere alle richieste salariali, perché “ tali aumenti non sono compatibili con la posizione
concorrenziale della società” e perché “ il comportamento dell’azienda e la resistenza finora attuata non sarebbero capiti
né dall’opinione pubblica, né soprattutto dai nostri quadri, i quali hanno sopportato disagi di ogni genere e talvolta
anche imbarazzi ed hanno visto scossa la propria autorità e la propria posizione direzionale”. (PIRELLI/ VCdA 8)
51
1970
(23 febbraio) Il Consiglio affronta “ la proposta di integrazione fra il Gruppo Pirelli Spa e Société Internationale Pirelli
ed il Gruppo Dunlop, imperniato nella Dunlop Company di Londra.” Il progetto viene descritto nei seguenti termini: “ Il
Gruppo Pirelli, nel corso di quasi un secolo di continuo e concordato sviluppo, ha conseguito nei settori in cui opera
posizioni di alto prestigio tecnologico che lo collocano fra le industrie più avanzate del mondo. In parallelo il gruppo ha
progressivamente esteso la sua penetrazione industriale e commerciale soprattutto in Europa e nel continente americano
con un complesso che oggi conta 82 stabilimenti con circa 76.000 dipendenti dei quali 42.000 in Italia. Il fatturato
globale del gruppo nel 1969 è stato di 670 miliardi di lire. Il Gruppo Dunlop ha 128 stabilimenti principalmente in
Europa, Africa, Asia e Nord America e 102.000 dipendenti. Il fatturato globale nel 1969 è stato di 730 miliardi di lire.
Dunlop ha tradizioni, dimensioni ed attività in campi tecnologici simili a quelli della Pirelli, nei riguardi della quale
presenta anche una diversificazione merceologica con carattere di ampia complementarietà. Questo progetto porterebbe
nel complesso Pirelli-Dunlop (210 stabilimenti in tutti i continenti, 178.000 dipendenti ed un fatturato di 1.400 miliardi
di lire) ad occupare il terzo posto nella classifica mondiale della industria della gomma. La formula proposta
prevederebbe in linea di principio una integrazione delle rispettive attività industriali mediante l’assunzione da parte di
ciascuno dei due gruppi di quote sostanziali di partecipazione variabili dal 40% al 49% nelle consociate industriali
dell’altro, esistenti o da costituire. Pirelli Spa, Société Internationale Pirelli e Dunlop resterebbero come società
finanziarie e manterrebbero la propria personalità giuridica.” (PIRELLI/ VCdA 10)
(23 aprile) La relazione al bilancio si sofferma in modo particolare sull’avvio del processo di integrazione con la
Dunlop: “ Per quanto riguarda il Gruppo Pirelli sono state attentamente valutate le prospettive aperte dai più vasti
mercati mondiali e dalla progressiva liberalizzazione degli scambi ed il grado di maturità ed efficienza raggiunta dai
quadri e dalle strutture industriali e commerciali. Ne è derivato il convincimento che fosse tempo di guardare a nuovi e
più ampi traguardi di sviluppo, seguendo l’orientamento di quella progressiva diversificazione merceologica e
geografica che è stata una costante della politica Pirelli fin dalle origini.” L’operazione di integrazione con la Dunlop
“ permetterebbe di conseguire nel settore pneumatici ed articoli vari in gomma una maggiore efficienza e quindi migliori
possibilità concorrenziali per la comunione degli sforzi di ricerca scientifica, tecnica e tecnologica, per la
razionalizzazione e la collaborazione in tutti i campi onde ottenere minori costi e per la disponibilità di una più larga
base finanziaria. Si tende a sottolineare che il progetto non ridurrebbe in nessun modo l’importanza che la Pirelli
riconosce agli investimenti produttivi ed all’occupazione in Italia. La responsabilità generale di un gruppo mondiale
così importante ed articolato verrebbe affidata ad un ristretto comitato di vertice paritetico che dovrebbe tracciare la
politica generale comune e formulare le direttive fondamentali da presentare ai rispettivi consigli”.
2. I temi della formazione e dell’informazione sono sempre più rilevanti nella vita dell’impresa: “ L’esigenza della
formazione scaturisce da due elementi fondamentali: uno di carattere finanziario, disporre cioè di tutta una serie di
notizie e di dati per impostare razionalmente comportamenti e scelte; l’altro a carattere sociologico, induce una
maggiore partecipazione alla vita aziendale e riduce le componenti alienanti”.
3. La società si è aggiudicata “ la fornitura di circa 140 km di sette cavi sottomarini posati fra Long Island ed il
Connecticut attraverso il Sound; si tratta del collegamento sottomarino ad olio fluido più lungo e più importante del
mondo”. (PIRELLI/BIL 1969)
(24 aprile) Sulle prospettive in Borsa si segnala che: “ le quotazioni sono migliorate e l’attività ha registrato un notevole
aumento negli scambi sia in termini numerici, sia di valore. Tali fatti vanno valutati in relazione alla situazione depressa
del mercato azionario e soprattutto alle caratteristiche della Borsa Italiana che a causa della sua ristrutturazione risente
notevolmente di ogni variazione.” (Pirelli & C/BIL 1969)
(14 luglio) Il Consiglio affronta il progresso della integrazione con la Dunlop: “ Proprio per offrire alla Dunlop un 49%
delle attività italiane contro un 49% delle attività inglesi, si rende necessario procedere alla concentrazione di tutto il
complesso industriale e commerciale di proprietà sociale costituenti il Gruppo italiano in senso stretto nelle Industrie
Pirelli Spa, società questa già attualmente interamente controllata dalla Pirelli Spa. Per quanto riguarda gli investimenti
in società collegate, si precisa che saranno oggetto di concentrazione tutte le partecipazioni in collegate italiane più tutte
le partecipazioni nelle piccole collegate commerciali estere. Per parte sua la Industrie Pirelli Spa, ai fini della prevista
concentrazione provvederà ad aumentare il proprio capitale sociale sino all’importo di 100 miliardi di lire. Le azioni di
compendio dell’aumento di capitale suddetto saranno integralmente acquisite dalla controllante Pirelli Spa in
contropartita del complesso delle aziende concentrate.” (PIRELLI/VCdA 10)
(6 ottobre) Nel Regno Unito la nuova fabbrica di Carlisle viene destinata alla produzione di pneumatici, mentre quella
di Burton on Trent viene destinata alla produzione di scarpe.
51
2. Per quanto riguarda le società estere del Gruppo si segnala il completamento dell’installazione di una fabbrica a
Guadalajara in Messico e l’implementazione di un’iniziativa in Costa Rica con la partecipazione di capitali locali.
(SIPBA/BIL 1969/1970)
(26 novembre) Leopoldo Pirelli comunica al Consiglio dell’accordo di integrazione con Dunlop a Londra, martedì 10
novembre alle 4 del mattino, “ dopo un’ulteriore giornata di intense trattative.” (PIRELLI/VCdA 10)
(27 novembre) Il consiglio della SIP viene informato sugli aspetti più salienti dell’accordo con Dunlop e fra questi:
“ l’impegno dei due gruppi a scambiarsi tutte le informazioni tecniche e ad accordarsi reciprocamente sull’uso dei
brevetti; che il finanziamento delle società dell’Unione avrà luogo se possibile rispettando le quote di partecipazione
dirette ed indirette del singolo Gruppo nelle diverse società; la clausola secondo la quale l’Unione può essere sciolta ed i
due gruppi possono tornare nella situazione precedente”. (SIPBA/VCdA 4)
(21 dicembre) L’assemblea degli azionisti di Pirelli approva l’integrazione con Dunlop. (PIRELLI/VCdA 10)
1971
(25 marzo) Reay Geddes, presidente di Dunlop espone in Consiglio della Pirelli i risultati di Dunlop: “ Nel Regno Unito
l’anno 1970 è stato difficile: lo sviluppo è stato moderato, i costi in forte aumento, gli scioperi numerosi. Buono è stato
invece l’andamento delle collegate di Francia, Germania e in Europa. Nei restanti continenti i migliori risultati sono
stati conseguiti dalle collegate USA per quanto riguarda l’America del Nord, dalla Malaysia per l’Asia e dalla Nigeria
per l’Africa.” (PIRELLI/VCdA 10)
(19 aprile) Viene spostato il termine del bilancio al 30 aprile per cui il primo esercizio avrà la durata di 16 mesi e si
concluderà il 30 aprile 1972.
2. La relazione al bilancio si sofferma sul tema dei salari: “ Il peggioramento costi-ricavi ha dato luogo ad un’ulteriore
riduzione della redditività dell’azienda che ha fortemente limitato la propensione e la possibilità di investimento, con le
evidenti negative ripercussioni anche sul processo di razionalizzazione e di aggiornamento delle strutture industriali”.
3. L’organizzazione del gruppo “ a carattere prettamente multinazionale è meglio rispondente all’attuale dinamica socio
economica su scala mondiale e consente, attraverso il progressivo coordinamento delle attività, di accrescere
l’efficienza complessiva del nostro gruppo.”
4. Per quanto riguarda il tema del lavoro si segnala che “ i primi dieci mesi del 1970 hanno registrato una considerevole
flessione della conflittualità, con un intensificarsi dei rapporti con le rappresentanze dei lavoratori. Il rinnovo del
contratto del settore gomma ha successivamente dato luogo ad agitazioni di rilevante entità, con il ricorso anche a gravi
episodi di intolleranza”.
5. Si segnala che “ sono proseguite le spedizioni di macchinario e di documentazione tecnica per le due fabbriche di
articoli tecnici in gomma, quella di Balakovo in Unione Sovietica e quella di Pitesti in Romania, mentre si è conclusa
quella relativa alla fabbrica sovietica di Volskij”. (PIRELLI/BIL 1970)
(20 aprile) Per quanto riguarda il mercato dei capitali nella relazione al bilancio dell’accomandita vengono fatte le
seguenti considerazioni: “ Incidono su queste (le quotazioni) una progressiva diffidenza del risparmio verso i più
indispensabili investimenti di rischio, oltre che la diminuita redditività dell’impresa, e anche il pesante trattamento
fiscale riservato ai debiti societari. In questo senso è stato scritto e ripetuto più volte che occorre ridare fiducia al
risparmio: fiducia alla conservazione del suo potere di acquisto, fiducia in una logica di remunerazione, fiducia nella
possibilità all’occorrenza di smobilizzare gli investimenti.” (Pirelli & C/BIL 1970)
(16 giugno) Viene illustrato al Consiglio della SIP le modalità di coordinamento dell’Unione: “ Il Comitato Centrale si
riunisce tutti i mesi ed esamina tutti i problemi di ordine generale, come le direttive organizzative per il funzionamento
del Gruppo o le nuove iniziative e gli investimenti per le nuove installazioni delle attività tradizionali.” (SIPBA/VCdA
4)
(5 ottobre) La relazione al bilancio della SIP contiene un’interessante riflessione sul ruolo dell’impresa multinazionale:
“ In certi paesi in cui noi operiamo si mette troppo spesso il capitale ed il capitale straniero sotto accusa per motivi di
carattere demagogico. Questo avviene sia dove il capitale locale è sufficiente, sia dove non lo è. Noi ci siamo sempre
dichiarati disponibili ad associare il capitale locale alle nostre imprese ed è già così in molti paesi in cui siamo presenti.
E’ una politica che intendiamo seguire ogni volta che il mercato finanziario e le condizioni locali lo rendono possibile.”
(SIPBA/BIL 1970/1971)
52
(25 ottobre) Al Consiglio della SIP si illustra che Dunlop Holding non intende consolidare nel suo bilancio i risultati di
Industrie Pirelli Spa e per questo motivo: “ le azioni che questa detiene avranno un privilegio nel rimborso del capitale,
in caso di scioglimento della società italiana, fino a concorrenza del loro valore nominale, mentre le azioni in mano a
Pirelli Spa, continuano ad essere azioni ordinarie. Grazie a questa formula le perdite continuano ad essere per le due
case madri confinate ad Industrie Pirelli Spa.” (SIPBA/VCdA 4)
(26 ottobre) Le difficoltà del momento spingono il Gruppo Pirelli a “ ridurre il piano degli investimenti fissi, contenere
il capitale circolante, ridurre gli orari di lavoro e a una chiusura graduale di alcune linee di produzione.”
2. In relazione alla caratteristiche finanziarie del Regno Unito la Dunlop “ prevede di non potere accrescere le proprie
risorse finanziarie sino a quando non potrà registrare un sostanziale miglioramento nei redditi e nei cash flows”. Per
questo motivo si chiede che Dunlop non consolidi Industrie Pirelli. (PIRELLI/VCdA 10)
1972
(29 febbraio) Durante il Consiglio si sottolinea la situazione preoccupante nella Industrie Pirelli Spa, avanzando
l’ipotesi di disinvestimento in certi settori poco redditizi. (PIRELLI/VCdA 10)
(30 marzo) La relazione al bilancio dell’accomandita dedica alcune considerazioni al tema dell’incertezza: “ Mai nel
passato il nostro Paese ha risentito tanto gravemente di questa componente che investe ora tutti i campi della vita
collettiva, da quello politico a quello sociale e a quello economico. La mancanza di un adeguato grado di prevedibilità
in tutti questi campi è infatti alla base della crisi di fiducia che il Paese sta attraversando.” (Pirelli & C/BIL 1971)
(18 maggio) In Consiglio si propone un aumento di capitale della società Industrie Pirelli Spa, un aumento che potrebbe
arrivare fino a 127 miliardi di lire, con trasferimento a capitale del finanziamento soci. (PIRELLI/VCdA 10)
(31 maggio) Si fa presente nel Consiglio della SIP che è necessario “ rilevare i cambiamenti derivanti dalle perdite nelle
quote di partecipazione nelle società operanti nei diversi paesi.” (SIPBA/VCdA 4)
(12 giugno) La relazione al bilancio al 30 aprile 1972 commemora Alberto Pirelli, scomparso il 19 ottobre 1971: “ Egli
visse in un’epoca di grandi mutamenti tanto nelle aspirazioni e realizzazioni sociali quanto nelle strutture
dell’economia: un’epoca caratterizzata da eccezionale crescita della forza produttiva e del livello generale di vita e
cultura, della scienza e della tecnologia, ma anche da eventi drammatici e da contrasti. Egli seppe essere protagonista
dei suoi tempi, affrontandone i grandi temi non solo con straordinaria intelligenza, responsabilità e sensibilità, ma anche
con la capacità di cogliere il senso generale dei mutamenti in atto e di essere anticipatore ed interprete. La figura
dell’imprenditore acquistò con lui una nuova misura: nella sua personalità e cultura, nell’arco dei compiti che affrontò
come esperto dell’economia e della finanza, nella dimensione internazionale in cui proiettò le linee di sviluppo delle
imprese Pirelli e degli interessi generali del Paese.”
2. Vengono esposte le modalità di integrazione fra Pirelli e Dunlop che danno origine alla Union: “ Erano state previste
due percentuali di interscambio delle rispettive partecipazioni: una 51/49 relativa all’Italia, al Regno Unito e agli altri
paesi MEC allargato ed una 60/40 relativa a tutti i rimanenti paesi del mondo. Le partecipazioni relative si sono
distribuite nel rapporto di 60 Pirelli (circa 40 SIP e 20 Pirelli Spa) e 40 Dunlop nelle società del Gruppo internazionale
Pirelli ed inversamente di 60 a Dunlop e 40 a Pirelli (20 SIP e 20 Pirelli) nelle società del Gruppo internazionale
Dunlop. Sia nell’area 51/49, sia nell’area 60/40 e quindi in ciascuna area, il valore effettivo delle partecipazioni cedute
ha coinciso con quello delle partecipazioni ricevute. Un esame approfondito delle conseguenze che si sarebbero
determinate in sede di bilancio consolidato della Dunlop Holding a causa dei cattivi risultati del 1971 della Industrie
Pirelli Spa e delle prospettive future ha portato a stabilire una differenziazione fra le stesse azioni che formano il
capitale di Industrie Pirelli Spa. Le azioni di questa società da noi possedute continuano ad essere ordinarie, mentre
quelle possedute dalla Dunlop Holding hanno un privilegio nel rimborso. Con questa soluzione le perdite della Industrie
Pirelli Spa non hanno conseguenze sul bilancio consolidato della Dunlop Holding, il che eviterà ripercussioni
sfavorevoli sulle possibilità di sviluppo di tutte le società del gruppo integrato, mentre tali perdite devono essere
pareggiate prima che Dunlop Holding possa partecipare agli utili futuri della Industrie Pirelli”. (PIRELLI/BIL
1971/1972)
(23 ottobre) Nel Consiglio della SIP viene fatto un breve cenno alla situazione in Argentina, dove “ la situazione
politica e sociale è sempre molto tesa. Il ritorno dei peronisti al potere sembra inevitabile e ci si aspetta un governo con
la partecipazione dei peronisti dopo le elezioni di marzo 1973.” (SIPBA/VCdA 4)
(25 ottobre) In merito ad alcune difficoltà gestionali si segnala che: “ Il forte divario fra gli investimenti e le vendite si
presenta pesante prevalentemente nei pneumatici. E’ stato determinato da vari fattori: la crisi che da oltre tre anni ha
53
colpito l’autotrasporto; l’aumento assolutamente patologico del costo del lavoro; i ripetuti e prolungati momenti di
conflittualità”. (PIRELLI/VCdA 10)
(19 dicembre) Si sottolineano le pesanti perdite di Industrie Pirelli al 30 settembre 1972 “ che ha in corso uno studio
approfondito della sua ristrutturazione per cercare di accelerare la sua ripresa”.
2. In relazione alle politiche di bilancio: “ E’ probabile che il comportamento delle due case madri nell’impostazione di
bilancio possa essere diverso. Infatti Dunlop è orientata a portare la sua partecipazione in Industrie Pirelli ad un valore
puramente nominale, nell’intento di escludere ogni possibile futura ripercussione di perdite di Industrie Pirelli nel suo
bilancio. Per Pirelli Spa appare logica l’impostazione che le vendite passate siano fronteggiate utilizzando parte delle
riserve da concentrazione.”
3. In relazione alle perdite: “ Le parti riconoscono che ciò comporterà sacrifici a carico delle riserve con riflessi sulle
loro possibilità di ricorso al credito, specie per Dunlop Holding che deve rispettare l’impostazione degli ambienti
finanziari anglosassoni nei rapporti fra capitale proprio e di terzi”. (PIRELLI/VCdA 10)
1973
(22 gennaio) Durante il Consiglio, in merito alle attività della Union: “ Si propone che Pirelli Spa e Dunlop Holdings
effettuino separate comunicazioni alla stampa ed agli azionisti, sia in Italia, sia in Inghilterra; che espongano con
chiarezza alcuni punti fondamentali già concordati, rimandando ai rapporti di maggio-giugno della società e di Dunlop
Holdings un’esposizione più completa. Si prevede per allora anche di annunciare provvedimenti atti ad un maggior
coordinamento gestionale in tutte le attività della Union”. (PIRELLI/VCdA 10)
(2 febbraio) In Australia l’Union Pirelli/Dunlop acquisterà il 49% del capitale sociale di Nylex Cables. E’ un’iniziativa
che si colloca nella politica di sviluppo del settore cavi e che “ ci permette di prendere piede in un paese con
un’economia stabile ed un alto potenziale di sviluppo futuro.” (SIPBA/VCdA 4)
(4 aprile) Commemorazione di Giovanni Pirelli.
2. In relazione all’accordo con la Dunlop, Dubini “ espone in dettaglio le premesse dell’accordo, relative alle prospettive
della Industrie Pirelli Spa ed agli effetti delle perdite, nonché della dichiarazione di Dunlop Holdings di non intendere
contribuire agli ulteriori fabbisogni finanziari della società sino ad una sua diversa decisione”.
3. In relazione all’andamento della gestione nell’anno 1972 si sottolineano le seguenti considerazioni: “ a) pesanti
perdite in Industrie Pirelli Spa; il miglioramento di Veith Pirelli; b) un andamento soddisfacente in Dunlop
International; c) un andamento discreto in Dunlop Limited, migliore del precedente esercizio, ma inferiore alle
previsioni; d) un andamento favorevole e migliore del precedente esercizio delle Associate SIP”.
4. In merito alle prospettive di crescita si rileva che: “ Allo sviluppo del fatturato è previsto si accompagni un generale
miglioramento dei risultati economici e della redditività: il contributo principale dovrebbe venire dal progressivo
risanamento della Industrie Pirelli Spa, i cui risultati sono stati la causa principale della insoddisfacente redditività della
Union nel suo complesso”.
5. In relazione all’incertezza monetaria si dichiara: “ Una fonte di incertezza è legata alle vicende monetarie
internazionali degli ultimi tempi: i riallineamenti delle parità delle varie monete, più difficilmente valutabili, dovrebbero
avere peraltro una portata limitata sulle posizioni concorrenziali delle Associate SIP”. (PIRELLI/VCdA 11)
(28 maggio) Per quanto riguarda l’attività della Dunlop: “ Viene evidenziata la necessità di studiare nella seconda metà
dell’anno, una formula di protezione della Union nel caso che una delle società madri o capogruppo dovesse perdere la
propria indipendenza; b) dal punto di vista argomentativo si raccomanda di dare avvio al più stretto coordinamento delle
attività della Union, come premessa per il passaggio ad una più effettiva integrazione da attuarsi probabilmente a
recupero avvenuto della Industrie Pirelli Spa”. (PIRELLI/VCdA 11)
(4 giugno) Jacopo Vittorelli, amministratore delegato della SIP “ conferma la necessità di una “ messicanizzazione” della
Condumex. Si tratta per il nostro gruppo e per Anaconda di vendere un numero di azioni necessario per ridurre la
partecipazione straniera al 49% (attualmente è al 65%)”. (SIPBA/VCdA 4)
(12 luglio) In seguito alle perdite riportate dalla Industrie Pirelli, il Consiglio di Dunlop Holding ha espresso
l’intenzione “ di non sopperire ulteriormente ad ulteriori fabbisogni finanziari di Industrie Pirelli. Questa decisione va
interpretata nell’opportunità di concentrare i propri sforzi finanziari a favore di tutte le altre società del gruppo integrate
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nei vari paesi europei ed extraeuropei, il cui sviluppo ed il cui andamento interessa tutta la Union e quindi anche la
Vostra società per la quota di partecipazione che abbiamo nei vari settori.”
2. Viene anche illustrato un piano di ristrutturazione per il quinquennio 1973-1977: “ Tale piano, che copre il prossimo
quinquennio contiene elementi e proposte per a) l’individuazione e la soluzione dei punti di crisi; b) la messa a punto di
azioni per ridare economicità alle attività oggi in perdita, ma che permangono di interesse del Gruppo; c)
l’accelerazione dei programmi di sviluppo delle attività redditizie, anche al fine di riassorbire le risorse di lavoro che si
rendono disponibili; d) la ricerca di nuove iniziative.” In questo contesto si intende anche “ riaffermare la nostra fiducia
che il recupero reddituale delle Industrie Pirelli è possibile anche nella prospettiva di una ripresa dell’economia italiana,
dopo molti anni di stagnazione. La Industrie Pirelli può contare su valide risorse di uomini, tecnologie ed
organizzazione in grado di mantenere anche in Italia per le aziende Pirelli prestigiosi livelli nei quali si sono sempre
trovate le unità operative in tutti i paesi esteri in cui il Gruppo opera.” (PIRELLI/BIL 1972/1973)
(12 luglio) In merito ai rapporti con la Dunlop, l’Amministratore Delegato informa il Consiglio “ che in data 14 giugno
è stato sottoscritto a Londra l’accordo con la Dunlop Holdings e con la SIP nel quale è stato fissato l’assetto della
Union, emerso a conclusione delle trattative condotte con la Dunlop per fare fronte alla situazione venutasi a creare per
effetto del negativo andamento della Industrie Pirelli”. (PIRELLI/VCdA 11)
(3 settembre) Nel Consiglio della SIP, il Consigliere Gavazzi fa notare che le quotazioni di Borsa della società non
rispecchiano né il valore intrinseco, né i risultati conseguiti. A questo proposito domanda se “ non fosse utile prendere
contatto con una delle società specializzate, come Merrill Lynch e chiedere di fare analizzare la situazione della società
da un punto di vista esterno.” (SIPBA/VCdA 4)
(23 ottobre) In relazione all’indebitamento, si rileva che: “ la situazione del gearing è buona per la SIP e per la Dunlop
International, mentre è tesa per Dunlop Limited e decisamente anomala per Industrie Pirelli Spa”. (PIRELLI/VCdA
11)
(24 ottobre) La relazione di bilancio della SIP torna sul ruolo dell’impresa multinazionale: “ Abbiamo sempre avuto
rispetto delle leggi di questi paesi e della necessità delle loro economie, abbiamo spesso incoraggiato la formazione di
quadri locali, chiamandoli spesso a responsabilità di direzione. Mettiamo in rilievo l’assurdità dell’accusa secondo la
quale le società multinazionali sarebbero le più grandi responsabili dei movimenti speculativi che hanno contribuito al
disordine monetario.” (SIPBA/BIL 1972/1973)
1974
(1° febbraio) Viene perfezionato l’accordo con Nylex, in cui l’Union avrà il 51% del capitale.” (SIPBA/VCdA 4)
(5 marzo) In relazione all’andamento complessivo del Gruppo durante l’anno in corso si sottolinea che: “ l’andamento
economico del 1973 delle collegate nel loro complesso è stato decisamente migliore rispetto al 1972, con particolare
riferimento a quelle extra-Union”.
2. In relazione alla situazione della Dunlop si sottolinea che: “ L’andamento è stato caratterizzato da domanda limitata,
aumenti dei prezzi insufficienti per coprire gli aumenti dei costi; vertenze sindacali, costi elevati di conversione del
radiale metallico in un mercato molto concorrenziale”. (PIRELLI/VCdA 11)
(21 maggio) Per quanto riguarda l’andamento gestionale si rileva che: “ La previsione finanziaria che emerge dalla
revisione di marzo denuncia una situazione di tesoreria ormai tesa, soprattutto a causa dell’aumento dei prezzi delle
materie prime, del peggioramento delle condizioni di pagamento importateci dai fornitori di materie prime, mentre si
devono fronteggiare i limiti di indebitamento a breve posti dall’autorità monetaria”.
2. In relazione all’opera di ristrutturazione si precisa che: “ La più recente revisione del piano di ristrutturazione
conferma una situazione di pareggio a livello di risultato netto per il 1976 ed un risanamento del settore pneumatici nel
1977”.
3. In merito ai legami con SIRTI e STET, Rossari “ Informa il Consiglio della convenzione di assistenza dimensionale e
tecnica che la collegata SIRTI si accinge a concludere con la STET, che detiene il 50% della stessa SIRTI”.
(PIRELLI/VCdA 11)
(5 settembre) In relazione al mercato automobilistico in Europa: “ Veith Pirelli, Pirelli France e Pirelli Sacic hanno
registrato nel 1° semestre un risultato netto complessivo di grave perdita, con un deciso peggioramento rispetto allo
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scorso anno ed al piano. Questo sfavorevole andamento è dovuto alle difficoltà in cui versa Veith Pirelli a seguito della
crisi del mercato automobilistico tedesco ad alla drastica riduzione delle esportazioni causata dalla progressiva
rivalutazione del marco”. (PIRELLI/VCdA 11)
(30 settembre) Nel corso dell’esercizio “ dopo un triennio di stasi e con un ritardo di oltre un anno rispetto agli altri
paesi industriali avanzati, l’economia ha registrato nel 1973 una notevole ripresa dell’attività a seguito del deciso
miglioramento della domanda globale sia di consumo, sia di investimento.” (PIRELLI/BIL 1973/1974)
(23 ottobre) Nel quadro delle attività della SIP: “ Ci siamo sforzati di promuovere la partecipazione degli interessi locali
al capitale azionario delle società in cui abbiamo la gestione. La politica della salvaguardia degli interessi degli azionisti
di minoranza ha dato i suoi frutti. Ci ha permesso di creare un’atmosfera favorevole e di ottenere risultati economici
soddisfacenti, di assicurare una formazione adeguata al personale e di mantenere un numero ridotto di quadri della
società madre.” (SIPBA/BIL 1973/1974)
1975
(27 gennaio) Viene impugnato da un’azionista il bilancio al 30 aprile 1974.
2. Per quanto riguarda l’andamento del gruppo e delle collegate si rileva che: “ L’andamento delle collegate delle società
è stato caratterizzato a grandi linee dalle perdite di Industrie Pirelli e Veith Pirelli e dall’alto dei risultati favorevoli delle
altre collegate estere e delle partecipazioni varie. Per il futuro i problemi da fronteggiare sono molteplici e complessi:
quello tuttavia di gran lunga più importante ed urgente riguarda la Industrie Pirelli, la ristrutturazione del suo capitale
con le influenze notevoli sulla struttura finanziaria della società”.
3. Si rileva anche una “ Pesante situazione finanziaria delle consociate ed il coinvolgimento della Pirelli Spa nella
situazione stessa”. (PIRELLI/VCdA 11)
(5 febbraio) Leopoldo Pirelli fa notare durante il Consiglio della SIP che: “ l’acquisizione della Okonite sarebbe
conforme alla strategia della Union di allargare il settore dei cavi e di provare ad aumentare la quota degli investimenti
in Nord America.” (SIPBA/VCdA 4)
(27 maggio) Durante il Consiglio si fa cenno dell’introduzione della legge del 7 giugno 1976, n. 216 e del DPR del 31
marzo 1975 sulla revisione.
2. In relazione alle prospettive degli anni a venire, Leopoldo Pirelli “ aveva delineato un programma che prevedeva
un’operazione sul mercato che consentisse alla società di immettere in Industrie Pirelli nuovi fondi, in modo da
migliorare il rapporto mezzi di terzi/mezzi propri. Questo programma deve ora essere riesaminato alla luce delle mutate
condizioni e delle più negative previsioni sull’andamento della società perché insufficiente”.
3. In merito alla nuova iniziativa in Indonesia si sottolinea “ la vendita di materiali in schiuma di lattice anche per la
possibilità di approvvigionarsi di lattice prodotto localmente”. (PIRELLI/VCdA 11)
(2 luglio) Per quanto riguarda il piano gestionale si espongono le seguenti considerazioni: a) “ Esso si estende su un arco
di cinque anni. Senza gli interventi gestionali e finanziari sopra delineati, la controllata non ha possibilità di ripresa. La
proiezione evidenzia, dopo un 1975 e 1976 molto pesanti, un recupero economico della controllata a fare tempo dal
1977/1978”; b) “ il fabbisogno finanziario per i cinque anni in questione è di 270 miliardi di lire circa, di cui 180
miliardi per investimenti fissi e 90 miliardi per capitale circolante. La copertura è prevista per 150 miliardi circa da
autofinanziamento, 60 miliardi dalla mobilitazione di risorse interne del Gruppo mediante operazioni finanziarie e/o
realizzo di beni del gruppo, 60 miliardi dal ricorso a finanziamenti agevolati previsti dalla legge 8 agosto 1972, n. 464”;
c) “ da un punto di vista occupazionale ne deriverebbero esuberanze a carattere definitivo difficili da precisare
numericamente. Contemporaneamente e con una concentrazione degli ultimi due anni del piano, si avrebbe un aumento
dell’occupazione nel Mezzogiorno superiore al migliaio per le città di Pescara e della Val Basento”; d) “ Le alternative
studiate per la ristrutturazione finanziaria riassumono le principali condizioni: la seconda (prevede) realizzi per 42
miliardi di lire e l’emissione di obbligazioni convertibili della società per 40 miliardi con la formula Mediobanca”.
2. Per quanto riguarda l’ipotesi di acquisizione negli Stati Uniti si fa riferimento alla “ Società Okonite, che gestisce da
circa un secolo l’industria di cavi con attualmente otto stabilimenti tutti negli USA, con un fatturato di 160 milioni di
dollari, con un’attiva organizzazione tecnica e tecnologica”.
3. In relazione all’espansione delle società, per quanto riguarda l’Australia si sottolinea “ l’autorizzazione alla
costruzione di una nuova unità”. (PIRELLI/VCdA 11)
56
(29 luglio) La relazione al bilancio passa in rassegna brevemente i settori nuovi in cui opera la società: “ a) la messa a
punto per le reti in Italia e negli USA di cavi ad olio fluido a 750.000 volts e gli studi in corso per l’impiego delle fibre
ottiche ai fini dell’aumento della capacità di trasmissione dei cavi telefonici; b) il nuovo pneumatico radiale metallico
per vetture denominato P 3 con elevate caratteristiche qualitative; c) lo sviluppo di tubi petroliferi flessibili galleggianti
per i quali la Industrie Pirelli ha acquisito un’importante commessa nel progetto dell’oleodotto Suez-Mediterraneo; d) lo
sviluppo di dighe in tessuto gommato gonfiabile ad acqua la cui più nota applicazione è quella in fase di collocamento
per la difesa di Venezia dall’acqua alta.” (PIRELLI/BIL 1974/1975)
(24 ottobre) Per quanto riguarda il piano di ristrutturazione: “ Nell’impossibilità di accettare compromessi in termini di
produttività ed occupazione che costituiscono i fattori chiave per il successo del piano, si è giunti alla rottura”.
2. Leopoldo Pirelli “ informa che la situazione delle controllate italiane e in particolare di Industrie Pirelli, si prospetta
oggi peggiore di quanto non si prospettasse nell’ultima riunione di luglio. Vista la situazione italiana è necessario
guadagnare tempo, tenendo presente che alla soluzione del problema della struttura finanziaria di Industrie Pirelli
potrebbero contribuire i provvedimenti per il sostegno finanziario delle imprese che si stanno studiando a livello
governativo e bancario”.
3. “ Pirelli Spa deve continuare ad appoggiare Industrie Pirelli, data la situazione e le prospettive”. (PIRELLI/VCdA
12)
(25 novembre) Durante il Consiglio viene presa la decisione di non finanziare ulteriormente Superga e Pirelli Sapsa. In
relazione alla situazione dei dipendenti si sottolinea: “ A seguito della risposta negativa dei sindacati sulla proposta
formulata dal Ministro del Lavoro, proposta che era stata da noi globalmente accettata, si è deciso il giorno successivo
l’avvio delle procedure di licenziamento per 1.380 dipendenti”.
2. Durante il Consiglio si propone la dimissione di partecipazioni per 15 miliardi di lire per ripianare la perdita “ che
potrebbe essere sostanzialmente coperta con riserve di rivalutazione. L’intervento potrebbe assumere la forma di
aumento di capitale – che sottoscritto unilateralmente – comporterebbe l’incremento della nostra partecipazione
azionaria dal 51% al 70% circa”.
3. Per quanto riguarda la programmazione, Leopoldo Pirelli “ informa su di un programma – in fase iniziale di studio –
che prevede il progressivo scorporo delle varie attività di Industrie Pirelli in società separate; il programma potrebbe
comportare un maggiore impegno finanziario, ma consentirebbe di selezionare gli interventi”. (PIRELLI/VCdA 12)
1976
(23 gennaio) Durante il Consiglio si fa cenno all’accordo con i sindacati stipulato a Roma il 12 dicembre 1975.
2. Si fa un breve accenno al realizzo di parte delle azioni Siemens e Brasileira. (PIRELLI/VCdA 12)
(20 febbraio) Nella lettera dei sindaci si sottolinea che: “ La Pirelli Spa è andata costantemente aumentando i suoi
impegni e i suoi rischi nei confronti di Industrie Pirelli, dopo lo sganciamento finanziario di Dunlop. Si pone quindi
l’alternativa: o si crede che Industrie Pirelli possa raggiungere l’equilibrio economico in termini relativamente brevi,
oppure non si crede che il riequilibrio economico possa essere raggiunto in tempi che non determinano irreparabilmente
la sorte della Capogruppo ed allora la cessazione del sostegno si impone”.
2. In merito all’elaborazione di un piano per il periodo 1976-1981, per quanto riguarda i pneumatici si prevede lo
“ scorporo dell’attività pneumatici in due società, l’una relativa all’azienda pneumatici e cord metallico, l’altra relativa
alla ricerca”. “ In tale prospettiva si è ritenuto opportuno esplorare due ipotesi alternative che consentirebbero, se
realizzate, di ridurre l’incidenza del rischio e dell’impegno pneumatici sul gruppo. Le ipotesi sono: a) intervento nel
contesto nazionale di un socio terzo nell’attività pneumatici, con assunzione di una partecipazione al 50%; b) cessione
totale dei pneumatici a terzi”.
3. Geddes interviene sul problema pneumatici con la seguente dichiarazione: “ Il problema pneumatici va affrontato
avendo presente tre ulteriori obiettivi: 1) limitare ulteriori azioni che potrebbero indebolire Pirelli Spa; 2) liberare
l’attività cavi delle perdite subite in altri settori; 3) preservare il principio sul quale si basa la Union di imprese private
con pariteticità nelle partecipazioni azionarie ed evitare qualsiasi rilevante conflitto di interessi specialmente nella
CEE”.
4. In relazione alla Dunlop e all’operazione di aumento di capitale si evidenzia “ l’emissione di 30 miliardi di lire di
azioni privilegiate nel dividendo con piena capacità di voto per ripianare le perdite di Industrie Pirelli. Il progettato
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aumento di capitale di Industrie Pirelli è risultato una condizione essenziale per ottenere il rinnovo delle principali linee
di fondo a breve e medio termine da parte delle banche. Si rende necessario assicurare alla controllata una struttura di
capitale proprio minimo necessaria per evitare una crisi finanziaria che coinvolgerebbe Pirelli Spa e metterebbe
Industrie Pirelli in grado di realizzare con adeguati finanziamenti agevolati il piano di riassetto e di ristrutturazione.”
(PIRELLI/VCdA 12)
(4 febbraio) Vittorelli comunica al Consiglio della SIP che: “ E’ possibile che l’autorizzazione ad aumentare la capacità
produttiva in Turchia sia concessa solo alla condizione di trasferire ulteriori quote di partecipazione ad investitori
locali.” (SIPBA/VCdA 4)
(22 marzo) Dubbi di Dunlop, in merito al settore pneumatici “ Ritiene che il piano pneumatici contenga una grossa
percentuale di rischio per la aleatorietà delle previsioni macroeconomiche, per la sensibilità ad eventuali varianti, per
l’ambiziosità di alcuni traguardi e in generale per le prospettive del Paese”.
2. In relazione alla prospettive Dunlop, Leopoldo Pirelli riporta: “ Ho posto sul tappeto alcuni interrogativi di fondo
riguardanti il futuro della Union P/D: possibilità della nostra società a contribuire finanziariamente sul medio termine
allo sviluppo delle attività europee ed extraeuropee, salvaguardia della tecnologia, della proprietà industriale e del nome
Pirelli nel mondo; menzione di alcune clausole che regolano i rapporti Union. È necessario concordare un chiaro
programma; i mutamenti nello scenario politico ed economico rispetto al momento in cui Union venne costituita ne
rinforzano oggi gli obiettivi fondamentali di diversificazione geografica e merceologica”. (PIRELLI/VCdA 12)
(20 aprile) Leopoldo Pirelli relaziona il Consiglio che: “ Procedono le trattative con sindacati e parti sociali. Necessità
di vendere immobili e partecipazioni extra Union per finanziare le perdite di Industrie Pirelli”.
2. Per quanto riguarda l’impegno nella Union: “ La dimensione dell’impegno nei confronti di Industrie Pirelli sembra
temporaneamente escludere l’assunzione di ulteriori impegni finanziari sul fronte Union; verrà pertanto chiarita alla SIP
la disponibilità a considerare il suo concorso anche per la quota Pirelli Spa nell’area delle sue affiliate e delle affiliate
Dunlop Int., ove è prevedibile il maggiore sviluppo”. (PIRELLI/VCdA 12)
(19 maggio) Per quanto riguarda l’Argentina viene comunicato al Consiglio della SIP che: “ il programma del nuovo
governo è molto ambizioso. Il clima è viziato da una corruzione molto forte.” (SIPBA/VCdA 4)
(24 maggio) Per quanto riguarda le prospettive di Industrie Pirelli, Mediobanca esprime il seguente parere: “ Nell’esame
delle prospettive di Industrie Pirelli, Mediobanca ha espresso il parere che la struttura finanziaria della controllata debba
essere maggiormente rinforzata. Ha proposto di riprendere in esame da parte di Pirelli Spa la proposta di obbligazioni
convertibili in parte in capitale e in parte in azioni di altre società nel nostro portafoglio, principalmente Brasileira
privilegiate, Siemens ed azioni della società proprietaria del Centro Pirelli”. (PIRELLI/VCdA 12)
(26 giugno) In relazione a possibili finanziamenti a tasso agevolato, Pittini “ riferisce dell’accordo sindacale del 31
maggio scorso, a seguito del quale il Ministro dell’Industria ha concesso ad Industrie Pirelli finanziamenti a tasso
agevolato, nel quadro della Legge 464, per un ammontare di 38 miliardi di lire. L’accordo prevede che l’attuale livello
occupazionale del gruppo di 32.000 unità sia ripristinato, dopo una flessione intermedia, alla fine del quinquennio di
ristrutturazione con un incremento dell’occupazione al Sud”. (PIRELLI/VCdA 12)
(2 luglio) Angelo Costa, scomparso il 2 luglio viene commemorato con le seguenti parole: “ Ad Angelo Costa dobbiamo
molto, come uomini, come cittadini, come responsabili dell’azienda. La sua capacità intellettuale ed operativa, il suo
senso del dovere, la sua serena obiettività di giudizio nell’affrontare molti eventi difficili in un mondo in accelerata
evoluzione, la sua bontà nel valutare gli uomini pur nel quadro di un giudizio morale rigoroso, ci fanno maggiormente
rimpiangere di non averlo più fra noi. Resta per noi, come per tutti gli imprenditori italiani, un esempio di vita da
seguire, un punto di riferimento a cui guardare.” (PIRELLI/BIL 1975/1976)
(1° ottobre) Per quanto riguarda l’andamento economico: “ Il miglioramento del risultato è stato determinato
essenzialmente dai maggiori volumi di attività mentre l’aumento dei costi di produzione è stato recuperato con
l’aumento dei prezzi di vendita”. (PIRELLI/VCdA 14)
(29 ottobre) Per quanto riguarda il Brasile si rileva uno scontro fra il Governo, che cerca di favorire gli investimenti
stranieri, ed i militari che “ perseguono una politica nazionalista e si oppongono.” (SIPBA/VCdA 4)
(20 dicembre) In relazione alla situazione delle società e del Gruppo nell’anno in corso, Leopoldo Pirelli “ sottolinea
come, pur in una posizione delle società e del Gruppo meno problematica di quella che si prospettava alla fine del 1975,
non sono pochi gli interrogativi e le incertezze che si pongono nel futuro più immediato; rimane inoltre, nella sua
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importanza determinante, il problema della struttura finanziaria di Industrie Pirelli, che condiziona il consolidamento
dei progressi gestionali realizzati nel 1976 e l’ulteriore recupero reddituale delle controllate”. (PIRELLI/VCdA 14)
1977
(7 gennaio) In relazione al prospettato aumento di capitale si riporta: “ Aumento di capitale sociale per un ammontare
variabile da un minino di 43,7 miliardi ad un massimo di 50 miliardi di lire a seconda delle conversioni anticipate che
saranno effettuate dai possessori di obbligazioni convertibili 5% 1968-1984. L’operazione dovrebbe avvenire mediante
l’emissione di cinque azioni ordinarie nuove (ciascuna) ogni otto azioni vecchie. Il collocamento delle nuove azioni è
stato esaminato con Mediobanca che ci ha assistito nell’impostazione di tutta l’operazione. Mediobanca assumerà la
direzione di un consorzio impegnato a sottoscrivere alle condizioni di emissione le azioni per le quali non venisse
esercitato il diritto d’opzione”.
2. Per quanto riguarda la finalità dell’operazione essa è volta a: “ migliorare la struttura finanziaria di Industrie Pirelli
per consolidare i progressi di gestione industriale, condizione necessaria per uno sviluppo della Union e per mantenere
il progresso tecnologico delle Unità Pirelli nel mondo; creare disponibilità finanziarie tali da cogliere tempestivamente
le opportunità che il contesto internazionale in cui operiamo continuamente offre e nel quale si attua il pieno utilizzo di
tutte le nostre risorse tecniche, organizzative, umane.” (PIRELLI/VCdA 14)
(11 febbraio) Vittorelli propone al Consiglio della SIP di vendere le obbligazioni convertibili Pirelli e di sottoscrivere
per 5 miliardi di lire l’aumento di capitale della società, “ di cui circa il 30% dovrebbe essere considerato come
investimento permanente, mentre il rimanente come temporaneo.” (SIPBA/VCdA 4)
(16 maggio) La SIP prende in esame una possibile iniziativa in Nigeria che “ prescindendo dalle questioni politiche,
offre buone possibilità di sviluppo. Le leggi nigeriane prevedono che il 40% delle azioni siano possedute da investitori
nazionali che potrebbero essere la Banca della Nigeria per lo sviluppo industriale e l’Agenzia per gli investimenti dello
stato di Kadima.”(SIPBA/VCdA 4)
2. Per quanto riguarda l’Argentina il Consiglio della SIP prende atto “ degli indiscutibili successi riportati al debutto del
nuovo governo militare nella lotta contro l’inflazione, contro lo squilibrio nella bilancia dei pagamenti e in generale
nella risistemazione degli affari economici. Non sembra tuttavia avere risolto certe divergenze all’interno dei diversi
settori delle forze armate.” (SIPBA/VCdA 4)
(14 giugno) Si segnalano lievi elementi di ripresa. Vengono sottolineati con enfasi i problemi dell’inflazione. A tale
proposito: “ Si tratta ancora di un quadro che non offre elementi tali da fare sperare in una decisiva svolta positiva di
questi travagliati anni Settanta. E’ un quadro sul quale un grande gruppo industriale non ha che limitate possibilità di
intervento, ma le cui implicazioni possono essere più o meno negative a seconda delle situazioni strutturali e delle
capacità di reazione”.
2. Per quanto riguarda la dinamica della domanda si fa presente che: “ Abbiamo non pochi e rilevanti esempi di come il
Gruppo Pirelli sta anche rispondendo alla sfida che l’accentuato cambiamento dell’ambiente economico e sociale a
livello internazionale stia portando alla struttura industriale sia nei paesi industrializzati, sia in quelli emergenti”.
3. Per quanto riguarda il segmento Fibre: “ Continua la messa a punto di sistemi avanzati di telecomunicazioni: è in
programma un primo collegamento sperimentale a fibre ottiche”.
4. Per quanto riguarda la situazione di Venezia: “ E’ stato infine presentato, in collaborazione con gli altri soci del
consorzio AgilTec, il progetto per la salvaguardia di Venezia dall’acqua alta, con dighe flessibili in gomma ad
immersione totale”.
5. In relazione alla posizione del Gruppo in Brasile: “ Il Gruppo dispone ora di dieci stabilimenti, la cui produzione si
ripartisce in valori pressoché uguali tra i settori cavi e pneumatici”.
6. Per quel che riguarda lo sviluppo del Gruppo in Australia: “ Sono stati avviati i lavori per la costruzione dello
stabilimento a Sidney della Pirelli Cables Australia”.
7. Si segnala per il 1976 una ripresa rispetto agli anni precedenti.
8. In particolare, per quanto riguarda la situazione della Dunlop: “ Nel corso del 1976, allo scopo di rafforzare la propria
struttura finanziaria, (Dunlop) ha emesso obbligazioni convertibili 1976-1990 per 20 milioni di sterline, riservandole in
opzione ai soci e la Dunlop Holding ha sottoscritto la sua quota del 51%; è riservata alla Pirelli la facoltà di esercitare
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l’opzione per la sua quota del 49% con modalità analoghe a quelle concordate per il ripristino della partecipazione di
Dunlop al capitale di Industrie Pirelli”. (PIRELLI/VCdA 14)
(31 ottobre) La Pirelli Cables Australia ha ufficialmente inaugurato la sua fabbrica. (SIPBA/VCdA 4)
(11 novembre) Si segnalano nuove difficoltà nel corso del 1977. In particolare il settore Cavi: “ Ha risentito dei ridotti
ordinativi da parte dei principali clienti pubblici e dell’accesa competitività del mercato generale”.
2. Per quanto riguarda i Pneumatici: “ Opera in mercato sostanzialmente stagnante, con notevoli difficoltà a mantenere i
volumi e riflette nei prezzi gli aumenti di costo”.
3. In relazione al numero di dipendenti, si rileva la presenza di 28.783 unità al 30 settembre 1977.
4. Si segnala l’acquisto del 49% di “ Compagnie Colmant – Tournai” che produce nastri trasportatori in PVC per varie
applicazioni fra cui quelli per miniera”.
5. Per quanto riguarda la realizzazione di uno stabilimento in Algeria: “ Lo stabilimento dovrebbe produrre 4 milioni di
pneumatici all’anno per tutti i tipi di veicoli ed occupare 2.700 persone circa. Per la realizzazione di questa grande opera
è decisivo, oltre alla fornitura del macchinario speciale, l’apporto del know how tecnologico, nonché la preparazione del
personale algerino per gestire gli impianti”. (PIRELLI/VCdA 14)
1978
(12 gennaio) In relazione alla possibilità di realizzazione del Grattacielo Pirelli, Leopoldo “ Informa il Consiglio sulle
trattative che la controllata Industrie Pirelli sta portando avanti con la Regione Lombardia per la cessione del grattacielo
in Piazza Duca d’Aosta”.
2. Si segnalano alcune trattative in corso “ per l’acquisto della Power & Control Division della statunitense General
Cable Corp. di NY – interamente possedute da SIP. Si tratta di cinque stabilimenti con circa un migliaio di dipendenti,
un fatturato annuo di 80/90 milioni di dollari ed un eccellente livello di Ricerca e Sviluppo”. Si segnala anche
“ l’importanza dell’iniziativa che segna l’ingresso del gruppo sul mercato US dei cavi, con un’acquisizione che da una
parte può essere potenziata dalla nostra tecnologia e dall’altra può dare un notevole apporto al gruppo con le tecnologie
di cui già dispone”. (PIRELLI/VCdA 14)
(9 febbraio) Di fronte all’ipotesi di rilevare Trefimetaux da Pechiney, il consiglio della SIP si domanda su quella che
potrebbe essere la reazione del governo francese ad un’operazione di questo tipo. (SIPBA/VCDA 5)
(27 aprile) In relazione alla situazione di Dunlop International si segnala che: “ I miglioramenti di alcune affiliate in
Malesia, Nuova Zelanda, Zambia e Sud Africa sono stati controbilanciati dai peggioramenti verificatesi in India”.
(PIRELLI/VCdA 14)
(16 giugno) Per quanto riguarda la situazione generale: “ Le controllate italiane operano sempre in un mercato
stagnante: la domanda non ha manifestato alcuna significativa variazione rispetto alla fine del 1977, nonostante qualche
sintomo di ripresa nell’area dei beni di consumo”. (PIRELLI/VCdA 15)
(18 luglio) Per quanto riguarda le prospettive del Gruppo in Italia: “ Il ripristino di un adeguato tasso di remunerazione
dei capitali investiti è la necessaria premessa per riequilibrare la struttura finanziaria delle imprese italiane, riducendone
la rigidità economico-finanziaria derivante da un eccesso di indebitamento, soprattutto a breve, il cui costo è
particolarmente elevato anche per l’esorbitante domanda di capitali da parte del settore pubblico.”
2. La relazione sottolinea anche come “ sono state effettuate importanti forniture di macchinario per pneumatici agli
stabilimenti sovietici di Mosca e della Bielorussia ed è stato firmato un protocollo d’accordo con l’Algeria. Nel settore
prodotti diversificati è proseguita l’esecuzione del contratto per il secondo stabilimento accessori in gomma a
Balakovo.” (PIRELLI/BIL 1977/1978)
(21 novembre) Si segnala un andamento complessivo negativo del 1978, nonostante il ricavo straordinario di 43
miliardi di lire per cessione del Centro Pirelli”.
2. In merito ai principali problemi di Industrie Pirelli si sottolinea che: “ I due problemi fondamentali (di Industrie
Pirelli) sono il settore pneumatici che va esaminato nel quadro più ampio della Union P/D – e la struttura finanziaria che
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nonostante gli interventi di sostegno – ultimo il realizzo del Centro Pirelli – è soggetta a continuo logoramento ed
impone un pesante onere finanziario”.
3. In relazione alla situazione del mercato europeo l’amministratore delegato “ delinea un quadro della difficile
situazione dei produttori di pneumatici in Europa che operano in un mercato stagnante, con previsioni di sviluppo del 23% e con produttività demoltiplicata, nei confronti di stabilimenti in USA e Giappone”. (PIRELLI/VCdA 15)
1979
(23 gennaio) Nella relazione del Consiglio si evidenziano alcuni andamenti migliorativi delle principali società del
gruppo. In particolare si delinea l’idea di una società europea pneumatici che “ va perseguita con urgenza per la concreta
soluzione dei problemi di fondo del settore pneumatici in Europa. Si sottolinea la necessità che i produttori partecipanti
concordino nelle sue linee fondamentali un programma di ristrutturazione industriale e commerciale oltre che
finanziario che consente di trarre da una serie di attività perdenti un’unità valida, in grado di operare economicamente
nel contesto concorrenziale europeo e mondiale”. (PIRELLI/VCdA 16)
(23 aprile) Si sottolinea l’andamento positivo di Pirelli e negativo di Dunlop. In particolare si riporta che: “ Il notevole
peggioramento rispetto al 1977 è dovuto al forte deficit dei pneumatici che hanno risentito di una problematica analoga
a quella di Industrie Pirelli”.
2. In relazione al Risanamento di Industrie Pirelli si ricorda: “ a) l’aumento di capitale per 29 miliardi di lire con utilizzo
riserve da attribuire in base ai possessi azionari attuali, per 20,2 miliardi di lire a Pirelli e per 8,8 miliardi di lire a
Dunlop Holdings; b) il successivo aumento per 55 miliardi di lire da 108 a 163, di cui 40 miliardi di lire da una società
consortile composta da alcune importanti banche e 15 miliardi di lire da Pirelli Spa alla pari. Dunlop Holdings ha preso
atto dell’operazione, ma ha rinunciato a partecipare per la propria quota all’aumento di capitale a pagamento. Pirelli Spa
deve impegnarsi a riacquistare le azioni sottoscritte dal consorzio al termine della sua durata di cinque anni con un
esborso di 57,5 miliardi di lire; c) il consolidamento dei debiti a breve termine verso le banche in debiti a medio termine
a tasso agevolato di circa il 7,5% per 100 miliardi di lire; d) il piano di investimento che prevede lo scorporo del settore
pneumatici in una società separata alla quale verrebbero fatti affluire i vantaggi degli interventi finanziari di cui sopra”.
3. In relazione all’idea avanzata di una Società Europea pneumatici: “ E’ da tenere presente che il recente annuncio
dell’acquisizione degli stabilimenti europei di un produttore americano da parte della tedesca Continental e altre
possibili combinazioni che si prospettano, rimettono in discussione alcuni aspetti del riassetto del comparto pneumatici
in Europa”. (PIRELLI/VCdA 16)
(18 maggio) Per quanto riguarda l’Argentina si ribadisce l’orientamento liberale del governo in carica dal 1976, dopo la
caduta del peronismo che “ segue una politica che si adatta alle circostanze.” (SIPBA/VCDA 5)
(15 giugno) Si evidenziano alcune perplessità di Dunlop “ ad aderire ad una formula che comporti da una parte l’apporto
del suo settore pneumatici in una società come da essa non controllata, dall’altra una massimizzazione di rischio, sia
pure indiretto, sui risultati dei pneumatici in Italia”. (PIRELLI/VCdA 16)
(18 luglio) Nel corso dell’anno l’industria dei pneumatici ha registrato perdite in tutti i paesi europei “ comprese le
affiliate di alcuni grandi gruppi americani, dei quali alcuni si sono visti costretti a cessare le attività nel settore, altri ad
effettuare od annunciare chiusura di unità produttive in vari paesi europei.” (PIRELLI/BIL 1978/1979)
(26 ottobre) In relazione all’andamento delle Industrie Pirelli, si segnala che (esse): “ Hanno registrato nel 1979 un
apprezzabile recupero gestionale che ha comportato un’espansione dei valori in tutti i settori”.
2. Per quanto riguarda il settore Cavi si segnala che: “ pur con notevoli difficoltà nei telefonici per i ridotti programmi di
investimento SIP, dovrebbero chiudere l’esercizio con un leggero utile, grazie all’ulteriore spinta all’estero”.
3. In relazione al settore Pneumatici: “ nonostante lo sviluppo dei volumi ed il miglioramento del mix canale prodotto,
prospettiamo per l’esercizio in corso una perdita pesante”.
4. Per quanto riguarda il Gruppo Internazionale si segnalano difficoltà di vario genere. In particolare in Spagna in
quanto “ opera in un mercato in rilevante contrazione per cavi e articoli vari”; in Turchia che “ ha ridotto fortemente i
volumi, con pesanti riflessi sui risultati economici a causa delle persistenti difficoltà valutarie che hanno colpito il
paese” e in Argentina “ in un contesto caratterizzato da un’economia stagnante ed incisivi controlli sui prezzi”.
(PIRELLI/VCdA 16)
61
1980
(25 gennaio) In relazione all’operazione su Pirelli Limited, Pittini illustra al Consiglio un’operazione con la quale il
Gruppo Pirelli assumerà la maggioranza nel capitale della società inglese e la Pirelli Spa la responsabilità del
management. Dopo l’operazione i rapporti azionari in Pirelli Limited risulteranno i seguenti: Dunlop Holdings 40%,
Pirelli Spa 41,8% e Société Internazionale Pirelli 18,2%. (PIRELLI/VCdA 16)
(11 febbraio) L’acquisizione della Treficable Pirelli France viene giudicato come molto favorevole perché “ mette fine
ad anni di incertezza con i quadri superiori molto lontani dai problemi del settore cavi del Gruppo Pechiney.”
2. Con l’acquisizione della Treficable, la Pirelli acquisisce anche una quota di maggioranza nella società Sicable della
Costa d’Avorio. (SIPBA/VCdA 5)
(16 giugno) Per quanto riguarda le nuove prospettive dell’azienda: “ L’andamento di Industrie Pirelli e sue controllate si
è confermato nei primi mesi del 1980 assai migliore di quello dell’anno precedente. Si vanno peraltro manifestando
sintomi crescenti di rallentamento della domanda per l’ultima parte dell’anno”. (PIRELLI/VCdA 16)
(18 luglio) In un contesto di difficile quadro competitivo internazionale, dovuto in ampia misura al “ già citato divario di
produttività globale che caratterizza tutta la nostra industria” la Pirelli si orienta al “ decentramento produttivo e
gestionale che, con il necessario coordinamento a livello centrale, è ritenuto opportuno per conseguire la maggiore
adattabilità e rapidità di reazione all’accelerato cambiamento dei mercati.” (PIRELLI/BIL 1979/1980)
(15 settembre) Il rappresentante di Dunlop Campbell Fraser, nel corso del Consiglio di SIP ricorda che “ parecchi titoli
di Dunlop sono stati acquistati da investitori dell’Estremo Oriente nel corso degli ultimi mesi, più del 20% del capitale è
probabilmente nelle loro mani.” Considera tuttavia come poco plausibile che venga aumentato al 30%, “ perché
sarebbero allora obbligati a lanciare un’offerta pubblica d’acquisto sul 70% residuo.” (SIPBA/VCdA 5)
(3 dicembre) Leopoldo Pirelli “ esprime all’ing. Falck il proprio cordoglio per l’uccisione dell’Ing, Mazzanti, direttore
di uno stabilimento Falck”.
2. Per quel che riguarda l’aumento di capitale e l’emissione di prestito obbligazionario convertibile si precisa che: “ le
due operazioni dovrebbero raccogliere 49,8 miliardi di lire in previsione dei fabbisogni finanziari della capogruppo e
delle sue partecipazioni per il triennio 1980-1982, destinati a sostenere lo sviluppo delle attività industriali in Italia,
principalmente nei settori pneumatici e cavi. L’aumento di capitale da 116,3 a 166,1 miliardi di lire dovrebbe avvenire
mediante l’emissione alla pari di azioni di risparmio da Lire 1.000 da offrire agli attuali azionisti nel rapporto di 3 nuove
per 7 esistenti con convertibilità 1 a 1. Il prestito obbligazionario convertibile di 49,8 miliardi di lire da convertire in
azioni ordinarie o di risparmio offerto in opzione agli attuali azionisti in ragione di 3 a 7 ha durata 10 anni dall’1/5/1981
con un tasso del 13%”. Tale operazione incontra il parere favorevole di Banca d’Italia ed è stata elaborata con
Mediobanca. (PIRELLI/VCdA 16)
1981
(20 gennaio) Per quanto riguarda il settore Cavi: si fa presente che si sono attivati i contratti con la Libia “ per la
fornitura di un impianto completo di telecomunicazioni e a Vancouver per un collegamento sottomarino di trasporto di
energia elettrica fra l’isola di Vancouver e la terraferma. Con l’obiettivo di una maggiore efficienza gestionale il settore
cavi è stato scorporato dall’inizio 1981 in una società separata, totalmente posseduta da Industrie Pirelli, in analogia con
quanto fatto lo scorso anno per il settore pneumatici”. (PIRELLI/VCdA 16)
(9 febbraio) La Pirelli Brasileira è la undicesima società privata del Brasile, dopo cinque produttori di petrolio, quattro
industrie automobilistiche e un industria di beni di consumo.
2. In Turchia, “ dopo che il governo militare si è installato ad Ankara nello scorso mese di settembre, il paese gode di
una pace civile indispensabile per la sua economia e la politica di austerità monetaria ha permesso di frenare il ritmo
vertiginoso dell’inflazione.” (SIPBA/VCdA 5)
(22 aprile) In relazione all’operazione di scioglimento della Union, Leopoldo Pirelli espone che: “ si è raggiunto un
accordo con la Dunlop per lo scioglimento della Union, a ciò indotti dalla gravità delle perdite di Dunlop Ltd, dalla
previsione che la sua crisi non sarà di breve durata, dal timore che anche Dunlop International possa essere coinvolta
nel medio periodo, dalla convinzione che la Union, progressivamente indebolita dal divergere degli interessi, presentava
ormai più svantaggi che vantaggi anche in termini decisionali. L’accordo prevede che lo scioglimento avvenga in due
fasi: nella prima che si perfezionerà entro il mese di luglio, Pirelli e Dunlop Holdings si restituiscano le partecipazioni
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di minoranza vicendevolmente detenute nella maggioranza delle società operanti in Europa; la seconda fase che si
realizzerà entro la fine del corrente anno, comporterà lo scambio delle rimanenti partecipazioni reciproche e cioè le
partecipazioni di minoranza nella Dunlop International e nelle affiliate della SIP; queste ultime verranno restituite da
Dunlop Holdings per metà alla SIP e per metà alla Pirelli Spa, con l’eccezione dell’argentina Pirelli Platense, di cui si
passerà una quota maggiore a Pirelli Spa, in corrispondenza della quota ceduta a SIP nel marzo 1980”.
(PIRELLI/VCdA 16)
(18 maggio) I commenti dello scioglimento della Union con Dunlop risultano essere positivi sia sulla stampa svizzera,
sia su quella italiana.
2. Per quanto riguarda l’Argentina, si ricorda che il 24 marzo il generale Videla si è installato alla testa di un paese in
gravi difficoltà economiche. (SIPBA/VCdA 5)
(11 giugno) A sostegno del nuovo aumento di capitale da 166,1 a 194,9 miliardi di lire, si riporta che: “ in questi ultimi
mesi il mercato finanziario italiano si è ulteriormente rafforzato e la domanda di titoli è in forte crescita da parte dei
risparmiatori che hanno cominciato ad investire dimostrando rinnovata fiducia nell’attività imprenditoriale”.
2. Si riporta che il prestito obbligazionario convertibile da 40,3 miliardi di lire avrà durata 7 anni, a partire dal
1/11/1981. (PIRELLI/VCdA 16)
(16 luglio) Viene argomentata nella relazione al bilancio lo scioglimento della Union nel seguente modo: “ La formula
allora adottata di mantenere indipendenti le tre case madri, ma di scambiarsi delle importanti simmetriche minoranze
nelle società operative, sembrava la premessa necessaria e sufficiente per avviarsi gradualmente verso la costituzione di
un’unica impresa. Purtroppo questa formula si dimostrò ben presto inadeguata perché di fronte alla crisi attraversata
dalla Industrie Pirelli nei primi anni della Union, Dunlop ritenne di annullare nei suoi libri la partecipazione italiana,
onde non dovere consolidare le perdite; in seguito annunciò la sua decisione di non investire più in Industrie Pirelli fino
a quando la società non fosse tornata in utile lasciando quindi completamente alla vostra società l’onere finanziario per
il risanamento. Tali decisioni portarono in pratica a compromettere il principio dell’uguaglianza di interessi reciproci
delle case madri nelle società operative, vanificando la possibilità di raggiungere i traguardi inizialmente posti. Con il
passare del tempo, non avendo Dunlop partecipato all’aumento di capitale della Industrie Pirelli, la sua quota di
partecipazione scese al 19%. Nella seconda metà degli anni Settanta la crisi del settore pneumatici in Europa ha
comportato per Dunlop l’esigenza di avviare rilevanti programmi di ristrutturazione in particolare nel Regno Unito.
L’indisponibilità della vostra società a concorrere ai fabbisogni finanziari addizionali connessi a tali programmi avrebbe
comportato una discesa della partecipazione Pirelli nella Dunlop a livelli molto ridotti. Ciò ha confermato che non solo
il più ambizioso traguardo di formare un’unica impresa, per raggiungere il quale erano state studiate negli ultimi anni
varie alternative di struttura della Union, ma anche quello di continuare una paritetica partecipazione nelle rispettive
società operative ed infine quello di integrare le attività pneumatici Pirelli e Dunlop, erano ormai impossibili da
realizzare.”
2. La relazione passa anche in rassegna le prospettive per gli anni Ottanta: “ Il progresso tecnologico si concentrerà nel
settore elettronico, in quello energetico e nelle biotecnologie. Vale la pena di sottolineare che il coinvolgimento delle
nostre attività sarà notevole, basti pensare ai cavi per tali comunicazioni e per il trasporto di energia, ai componenti del
sistema automobile, al potenziale di automazione applicabile praticamente a tutti i nostri processi produttivi”.
(PIRELLI/BIL 1979/1980)
(16 luglio) In data 13 luglio 1981 il Mincomes concede l’autorizzazione dell’accordo di scioglimento della Union.
(PIRELLI/VCdA 16)
(17 dicembre) Per quanto riguarda l’acquisto di Alfa Cavi: “ (esso) ha reso necessario un intervento di
ricapitalizzazione della società di circa 12 miliardi di lire; un energico intervento nella conduzione aziendale, volto
all’ottenimento di accettabili livelli di produttività ed al ridimensionamento strutturale per tenere conto della realtà del
mercato che dovrebbe consentire un graduale recupero di reddito”.
2. In relazione alle prospettive del gruppo estero, Leopoldo Pirelli osserva come “ i problemi fondamentali che si
prospettano per i primi anni siano collegati da una parte al loro sviluppo economico e dall’altra alla necessità di
finanziare un ritmo elevato di inflazione”. (PIRELLI/VCdA 16)
1982
(8 febbraio) Per quanto riguarda l’Argentina l’amministratore delegato della SIP commenta: “ E’ difficile nel corso
dell’anno trascorso farsi un’opinione chiara riguardo alle tendenze della congiuntura in Argentina, caratterizzata da un
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disordine economico e monetario più accentuato che mai, ma compensato da una notevole stabilità politica e sociale.”
(SIPBA/VCdA 5)
(15 aprile) Per quanto riguarda il progetto di efficienza del Gruppo, Leopoldo Pirelli “ illustra la ripartizione attuale dei
possessi azionari e delle responsabilità del management fra le due case madri e ne sottolinea i notevoli inconvenienti in
materia di orientamenti strategici, assegnazione dei fondi e conduzione aziendale. I due punti fondamentali del processo
sono: 1) creazione di una parità di interessi delle case madri nelle gestioni operative; 2) coordinamento della gestione
delle società operative stesse. Per conseguire il primo obiettivo ci si propone di procedere a scambi di azioni e interventi
sul capitale di alcune consociate che portino le due case madri ad avere nel loro portafoglio partecipazioni dirette o
indirette paritetiche in ciascuna consociata. Gli spostamenti azionari principali comporteranno: per SIP l’ingresso nelle
società operative in Italia e in Germania, per Pirelli Spa l’ingresso nell’iniziativa cavi in Francia ed un sensibile
aumento di partecipazione nelle iniziative cavi negli Stati Uniti e Australia, insieme ad un sostanziale incremento
dell’investimento in Brasile. Per quanto riguarda il secondo punto ci si propone di creare una nuova società, Pirelli
Société Générale SH, posseduta pariteticamente dalle due case madri, a cui verrà conferito il mandato di gestire le
partecipazioni in tutte le consociate al fine di conseguire l’indirizzo interno delle stesse sotto il profilo sia industriale,
sia finanziario. E’ previsto che PSG abbia sede a Basilea ed utilizzi strutture già esistenti a Milano e Basilea. Esprime la
convinzione che la nuova struttura consentirà di massimizzare l’efficienza in una realtà sempre più caratterizzata da una
crescente interdipendenza dei mercati mondiali, dal confronto con importanti gruppi industriali gestiti unitariamente ”.
(PIRELLI/VCdA 16)
(15 giugno) Si espone l’emissione di un prestito obbligazionario per 80 miliardi di lire, scadenza a sette anni, dal 30
settembre 1982 e a tasso variabile.
2. Durante il Consiglio si segnala che con la costituzione di PSG sarà necessario spostare la data di chiusura
dell’esercizio dal 30/04 al 30/06 e pertanto istituire nel 1983 un esercizio 1/05/1983-30/06/1983. (PIRELLI/VCdA 17)
(20 settembre) Nel contesto della risistemazione del Gruppo si ricorda quanto segue: “ Pirelli & C detiene l’11% del
capitale di Pirelli Spa e il 18% di SIP che, a sua volta, detiene il 7% di Pirelli Spa. Vista la nuova struttura sembra
logico che Pirelli & C arrivi ad una partecipazione uguale del 18% nelle due case madri con l’acquisizione della
partecipazione di Pirelli Spa detenuta dalla nostra società che non ha più ragione d’essere.” (SIPBA/VCdA 7)
(14 dicembre) Durante il Consiglio si ricorda che PSG ha assunto le proprie responsabilità di gestione dal 16/07/1982.
2. Per quanto riguarda le vendite si segnala che: “ (Esse) hanno raggiunto i 3,4 miliardi di dollari, di cui 1.450 milioni di
dollari nei cavi, 1.447 milioni di dollari nel settore pneumatici e 502 nel settore diversificati”.
3. Il relazione al capitale di PSG si segnala che: “ Il capitale di PSG, dell’importo di 272,2 milioni è oggi posseduto in
parti uguali dalle due case madri. In conseguenza della nuova ripartizione merceologica e geografica degli investimenti,
raggiunta dalle Case Madri con la ristrutturazione, Pirelli Spa ha aumentato le partecipazioni nei cavi nei paesi
extraeuropei, riducendole nei pneumatici, nei prodotti diversificati ed in Europa”. (PIRELLI/VCdA 17)
1983
(3 marzo) Durante l’anno 1982 si registrano vendite per complessivi 3.845 milioni di dollari, così ripartiti: cavi per
1.726 milioni; pneumatici per 1.743 milioni e diversificati per 395 milioni di dollari.
2. Per quanto riguarda il settore Pneumatici: “ Va segnalata la favorevole accettazione da parte del mercato dei nostri
nuovi pneumatici vettura con prospettive di crescente penetrazione: il P6 che continua ad ottenere successi in tutti i
Paesi, compreso il Giappone; il P8 che nato come risparmiatore di carburante, si sta già affermando come pneumatico
ad alte prestazioni nelle categorie medie; il P4 pneumatico di massa di recente introduzione”.
3. In relazione al settore Cavi si riporta che: “ In generale ci si attende per l’anno in corso una domanda di energia stabile
dopo la flessione del 1982. Difficili invece le prospettive dei grandi contratti di fornitura aggravate dagli attuali ribassi
del prezzo del petrolio”.
4. In merito al settore delle Fibre Ottiche si segnala che: “ L’evoluzione dei cavi per TC verso l’impiego di fibre ottiche
è un grosso e complesso problema strategico cui il settore sta dedicando notevoli risorse ed impegno con iniziali
risultati e prospettive che si presentano brillanti”. (PIRELLI/VCdA 17)
(7 settembre) In merito all’aumento di capitale si riporta che: “ Le previsioni fatte nel frattempo che coprono gli anni
1984 e 1985, indicano che la quota del fabbisogno del Gruppo a cui deve provvedere la società sarà dell’ordine di 100
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milioni di dollari, di cui la parte preponderante dovrebbe essere coperta con mezzi propri mediante un’operazione sul
capitale. Si è ritenuto, sentito il parere di Mediobanca, che il modo più opportuno per portare a termine un’operazione di
questa portata sia proporla all’Assemblea affinché essa la deliberi nel suo insieme e ne dia mandato di esecuzione al
Consiglio in tranches entro il periodo di 3 anni, per complessive 85.786.060.000 lire”.
2. In relazione alla Politica Finanziaria si riporta che: “ La politica che il nostro gruppo intende continuare ad adottare è
di assicurare che le società operative del gruppo siano dotate dei capitali permanenti che l’importanza delle loro attività
rende necessari, per evitare che vengano a crearsi squilibri finanziari pericolosi e per fare si che esse possano disporre di
mezzi adeguati anche per approfittare delle opportunità che si presentano, come capaci di giovare al consolidamento
delle loro posizioni”. (PIRELLI/VCdA 17)
(16 settembre) Per quanto riguarda la situazione delle partecipazioni di SIRTI e STET “ Si è d’accordo di scambiare il
nostro pacchetto del 30% nella SIRTI con 51,6 milioni azioni SIP per un valore che supera i 90 miliardi di lire”.
(PIRELLI/VCdA 17)
(6 novembre) In tema di innovazione tecnologica la relazione al bilancio ricorda che: “ La spesa effettuata dalle affiliate
Pirelli nel 1982 per l’innovazione tecnologica dei prodotti e dei processi è stata di 80 milioni di dollari. In questa area
operano circa 1.700 addetti in 6 centri dislocati oltre che in Italia, quello più importante in Regno Unito, Germania,
Francia, Brasile e Stati Uniti.” (PIRELLI/BIL 1982/1983)
(2 dicembre) In merito alla situazione del settore Pneumatici si riporta che: “ La connessione a struttura interamente
metallica dei nostri pneumatici industriali richiederà altri due anni per essere completata e comporterà il trasferimento
delle lavorazioni di Bicocca in parte a Settimo e in parte a Villafranca, nonché l’avvio di nuove installazioni in
Germania ed in Brasile, la cessazione della vecchia produzione di pneumatici da trasporto nel Regno Unito e la
ristrutturazione dell’impianto giganti in Spagna”. (PIRELLI/VCdA 17)
(5 dicembre) Nel consiglio della SIP si ricorda come: “ Le nostre affiliate in Brasile ed in Italia dispongono di capacità
di fabbricazione poco utilizzata nel settore delle telecomunicazioni.” (SIPBA/VCdA 7)
1984
(5 marzo) In relazione al nuovo sviluppo nel settore Ottica l’Amministratore Delegato “ informa il Consiglio che nello
scorso ottobre è stato costituito all’interno della Società Cavi Pirelli un centro sistemi optoelettronici per la
progettazione, produzione e vendita in questo campo di prodotti e sistemi, cui fanno capo funzionalmente dal 1°
gennaio di quest’anno anche la Solari & C. di Udine e la sua controllata Borelli Spa”.
2. Per quanto riguarda le prospettive future si segnala che: “ I problemi importanti provengono dal settore delle
telecomunicazioni che sta subendo una grave trasformazione sia sul piano tecnologico che su quello strutturale. Sul
piano tecnologico la sostituzione dei cavi in rame isolato con cavi in fibra ottica è ormai un fenomeno in pieno
svolgimento che il Gruppo Pirelli peraltro ha affrontato in tempo utile. Sul piano strutturale l’impiego dei sistemi di
trasmissione di informazioni completamente nuovi che questi cavi permettono, offre l’opportunità d’ingresso in questo
settore ad imprese che finora si sono dedicate esclusivamente all’elaborazione di dati. Questo comporta che i mercati
vadano perdendo le caratteristiche normali avute finora e contribuendo a formare un grosso mercato internazionale
unificato e quindi introducendo una competizione particolarmente severa ed inusitata in questo settore”.
3. In relazione alle prospettive future si aggiunge: “ Sarebbe riduttivo e con il tempo pericoloso limitarsi a sostituire cavi
in rame con i cavi a fibre ottiche, mentre sembra invece necessario estendere il nostro interesse ai sistemi che impiegano
appunto le fibre ottiche”.
4. Si riportano le linee guida esposte durante il Consiglio: “ a) Procedere ad un coordinamento a livello di gruppo per
tutto il settore di telecomunicazioni per assicurare la coesione di decisioni presso le varie affiliate; b) costituire un
centro optoelettronico incaricato di sviluppare su area internazionale un’attività per sistemi che impieghino le fibre
ottiche, ricercando anche collegamenti industriali e finanziari con altre imprese; c) ricercare acquisizioni probabilmente
in USA e in UK e/o partecipazioni in aziende già avviate in questo settore”.
5. In relazione alla dimensione del settore Pneumatici l’Amministratore Delegato espone le seguenti considerazioni: “ Ci
rendiamo conto che la nostra dimensione, in termini di volumi totali e di presenza in numerosi paesi è così grande da
richiedere una gamma completa di prodotti, ed una presenza attiva sui vari segmenti di mercato. Peraltro tale
dimensione non è sufficiente ad assorbire, nelle attuali circostanze di universalità dei mercati, tutte le grosse spese per
ricerca e sviluppo che sarebbero necessarie e che i nostri detti concorrenti sono invece in grado di affrontare. La Union
con Dunlop era stata fatta 14 anni fa esattamente a questo scopo. Oggi questa esigenza è più che mai presente,
65
specialmente se guardiamo al grosso movimento che è intervenuto nel panorama dei fabbricanti di pneumatici nel
mondo degli ultimi 10 anni. Alcuni piccoli/medi, sono scomparsi, altri si sono fortemente rinforzati”.
6. Per quanto riguarda i principali fabbricanti di pneumatici si ricorda che Goodyear “ continua ad essere il maggiore
fabbricante ed ha reagito in maniera straordinaria sia alla crisi negli Stati Uniti, sia all’attacco di Michelin e oggi sta
procedendo ed in buona parte ha già conseguito il rinnovamento di impianti, di tecnologie, di prodotti e si presenta con
notevole aggressività”. Firestone invece “ Si è risanata dopo gli incidenti del 1976-1978” mentre Michelin “ è in fase di
recupero ed ha costantemente risorse di ogni tipo per tornare a giocare un ruolo determinante in Europa e negli Stati
Uniti ed ultimamente in Brasile”. Infine Continental “ ha fatto notevoli passi in avanti ed è in Europa un importante
concorrente, pur avendo problemi di dimensione assoluta e geografica”.
7. In relazione alle caratteristiche del business e ad un possibile piano di sviluppo si riporta che “ In due aree, i cavi per
telecomunicazioni ed i pneumatici in generale, si pongono dei quesiti strategici che possono richiedere alleanze o
combinazioni con altri gruppi”.
8. Per quanto riguarda il settore delle fibre ottiche si riporta che: “ In Italia è stata immaginata la nuova fabbrica della
FOS e Battipaglia, destinata alla produzione di fibre ottiche. La FOS è detenuta per il 50% da IP attraverso una sua
controllata e per il 50% dalla SIRTI Spa”. (PIRELLI/VCdA 17)
(19 aprile) Vincenzo Sozzani viene nominato amministratore della Pirelli & C.
2. Leopoldo Pirelli sottolinea come “ il ruolo e l’attività di Pirelli & C siano diventati sempre più determinanti ed
impegnativi. Ciò è dovuto all’aumento assai rilevante dei mezzi da amministrare derivanti dai vari aumenti di capitale
deliberati a partire dal 1980 che comporta l’esigenza di permanenti analisi di valutazioni delle opportunità di
investimento e di disinvestimento offerte dal mercato. In secondo luogo il ruolo centrale svolto dalla società nei
confronti delle collegate Pirelli Spa e SIP è diventato più complesso in seguito alla ristrutturazione del Gruppo, iniziata
nel 1982 con la pianificazione degli interessi e la costituzione della società di gestione Pirelli Société Generale. Il nuovo
assetto degli interessi azionari costituenti il gruppo di controllo di Pirelli & C verificatosi a partire dal 1983 se, per un
verso, comporta per la società una maggiore garanzia di stabilità, per l’altro richiede notevole assiduità nei rapporti con
i principali azionisti che si sono costituiti in sindacato e continua attenzione e disponibilità nei confronti dei Gruppi
nazionali ed esteri, potenzialmente interessati ad assumere stabilmente quote nel capitale azionario della società.”
(PIRELLI & C SAPA/VCdA 3)
(15 giugno) Pittini, dopo avere rammentato al Consiglio di SIP che “ Pirelli produce già fibre ottiche in Italia e nel
Regno Unito e dispone inoltre di centri di ricerca in Brasile e negli Stati Uniti”, intrattiene il Consiglio “ sui
cambiamenti intervenuti nell’industria USA delle telecomunicazioni, in seguito al frazionamento di AT & T, sulla
rapidità di crescita del volume delle trasmissioni dovuto all’impatto sempre maggiore dell’informatica e delle nuove
possibilità offerte dalla tecnologia d’avanguardia.” (SIPBA/VCdA 8)
(6 novembre) Per quanto riguarda l’operazione di aumento di capitale, si ricorda che l’emissione delle ultime tre
tranches di aumento di capitale deliberato il 25 ottobre 1983 avrà luogo per complessive 51.471.636 nuove azioni. Si
propone un prezzo per azione di lire 1.350. Si sottolineano i contatti con la Banca d’Italia per il benestare dell’aumento
di capitale. Il periodo di esercizio del diritto di opzione è compreso tra il 20 novembre 1984 e il 19 dicembre 1984.
(PIRELLI/VCdA 18)
(13 dicembre) Entra in Consiglio Vincenzo Sozzani. Pittini relaziona al Consiglio l’andamento dei primi 10 mesi
sottolineando un buon andamento del settore cavi e del recupero delle partecipate francese, canadese e degli Stati Uniti
mentre un andamento negativo in Spagna. Per il settore optoelettronico e pneumatici relaziona il Consiglio che: “ Nel
settore optoelettronico è in corso un’acquisizione in Gran Bretagna. Anche il settore dei pneumatici chiuderà l’anno con
un migliore risultato grazie al recupero dell’area europea”.
2. Il Consiglio “ Viene ragguagliato sulle riprese delle trattative con la STET per la cessione del pacchetto SIRTI, che
paiono avviate verso una prossima conclusione”. (PIRELLI/VCdA 18)
(14 dicembre) L’amministratore delegato della SIP passa in rassegna alcuni segmenti di business. Per quanto riguarda
le fibre ottiche: “ Il nostro know how sulle fibre ottiche che deriva dall’affiliata italiana Solari-Boselli attraverso le
nuove partecipazioni delle consociate in UK e US, ci permette in primo luogo di sviluppare il software nelle imprese del
gruppo e di venderlo a terzi, dal momento che abbiamo acquisito una certa esperienza.”
2. Per quanto riguarda i cavi, questo settore si sta trasformando sempre più in un Optoelectronic Group.
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3. Per quanto riguarda i principali concorrenti del settore pneumatici: “ a) it seems that Michelin is continuing to make
heavy losses in Europe, Brasil and USA; b) Continental is attacking in its markets; c) Sumitomo is reorganizating the
structures purchased by Dunlop; d) Goodyear is improving its markets coordination and thereby presenting itself more
incisively in Europe.” (SIPBA/VCdA 8)
(20 dicembre) Marco Tronchetti Provera commenta in questo modo la partecipazione di Camfin in Pirelli: “ Per ciò che
riguarda la partecipazione in Pirelli Spa è in corso un accordo con le Acciaierie di Bolzano per arrivare alla percentuale
dell’1% che consentirebbe di entrare nel sindacato di controllo dell’azienda.” (CAMFIN/VCdA 1)
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1985
(4 marzo) In merito al piano di gestione delle collegate agli effetti del mandato conferito nel 1982 alla Pirelli Société
Générale, l’Ing. Vittorelli “ informa innanzitutto il Consiglio sulla intesa raggiunta con la STET e l’IRI, in base alla
quale il 90% del pacchetto SIRTI detenuto dalla nostra società, corrispondente al 27% della SIRTI, verrà scambiato
contro 7.800.000 azioni STET e 47.220.000 azioni SIP”.
2. Inoltre è allo studio la “ Possibilità di una fusione della Cartiere di Tolmezzo e Prealpine Spa per incorporazione in
Pirelli Spa, previo scorporo delle attività industriali”.
3. Si procede ad un’ampia illustrazione dell’andamento dell’anno 1984, sottolineando che: “ L’attività del nostro gruppo
si è svolta durante il 1984 in un contesto macroeconomico migliore di quello del 1983, influenzato dalla ripresa
dell’economia americana e da un contenuto aumento dei prezzi delle materie prime. Nel 1984 il settore Cavi ha segnato
una certa flessione del fatturato in dollari da 1.659 a 1.558, ma con una sostanziale costanza dei volumi fisici”.
4. Viene rilevata una partecipazione del 10% di CEAT Cavi (6,5 miliardi).
5. Per quanto riguarda il contesto inglese: “ Pirelli General ha potuto chiudere abbastanza bene sullo stesso livello del
1983 grazie all’inizio dei lavori del cavo Manica e a contatti verso il Kuwait”.
6. Per quanto riguarda il contesto francese si rileva un “ continuo recupero reddituale ed importanti omologazioni da
parte degli Enti Statali, mentre constatiamo che il miglioramento della società viene riconosciuto in un più favorevole
atteggiamento del mondo bancario”.
7. In relazione alle nuove partecipazioni, Vittorelli sottolinea: “ Desidero anche ricordare che durante quest’anno
abbiamo preso una partecipazione del 20% nella LITEL, la quale ha già iniziato a posare la sua rete di cavi in fibre
ottiche fabbricati dalla Pirelli canadese e posati dalla PCC. Negli Stati Uniti abbiamo recentemente preso anche una
partecipazione del 10% nella Daud Systems, una società californiana impegnata nel settore optoelettronico”.
8. In merito all’attività in Brasile si segnala “ un’attività dei cavi vivace e superiore a quella precedente del 1983. Si
segnala anche un cambio di governo”.
9. Per quanto riguarda l’attività in Argentina: “ L’attività ha dovuto essere ridotta, ma i risultati sono rimasti positivi”. Si
segnalano anche attività in Perù, Australia (depressa) e Messico.
10. In relazione allo sviluppo del settore Cavi, si riporta che: “ Il settore (Cavi) è anche fortemente impegnato a
sviluppare la presenza nei sistemi optoelettronici. Abbiamo effettuato l’acquisto di una quota maggioritaria della
FOCOM inglese (60% per 2,7 milioni di sterline) e stiamo ricercando possibili acquisizioni negli Stati Uniti, Regno
Unito e Italia che nel 1985 potrà essere nell’ordine di 15 milioni di dollari”.
11. Per quanto riguarda il settore Pneumatici si rileva “ Un miglioramento da 1.562 a 1.611 milioni di dollari dovuti ad
un aumento di quote di mercato per aumento di produttività degli organici. Si ricorda anche il progressivo abbandono,
entro due anni, dello stabilimento della Bicocca”. Nel settore pneumatici sono presenti anche Grecia e Turchia.
12. In merito alla competitività del gruppo: “ L’attività continua ad essere caratterizzata da mercati molto competitivi nei
quali i pochi fabbricanti a livello mondiale si presentano avari con prodotti sostanzialmente equivalenti e dove quindi il
successo è legato all’ampiezza di gamma dei prodotti, al servizio alla clientela e ai costi di produzione”. Si riporta anche
una classifica dei principali fabbricanti: Goodyear 1, Firestone 2, Michelin (anno negativo) e Bridgestone in progresso.
13. Inoltre, continua l’Ing. Vittorelli “ Continuiamo a pensare che sarebbero necessarie nuove intese-fusioni fra i
medi/grandi gruppi; i nostri contatti sono attivi, ma anche prudenti, data la delicatezza degli argomenti trattati”.
14. In relazione alla situazione finanziaria e all’ipotesi del Leasing Immobiliare: “ Stiamo però seguendo con interesse
anche il leasing immobiliare dove intenderemmo operare in joint venture con banche. Nel settore assicurativo la nostra
attività captive ha dato risultati positivi”.
15. L’Ing. Vittorelli prosegue con alcune considerazioni finali: “ Il miglioramento è dovuto principalmente a “ minori
perdite” piuttosto che a “ maggiori utili”. Il Gruppo richiede ancora dei fondi peraltro non superiori a quelli già presenti
due anni or sono, sempre meno per interventi di risanamento e sempre più per nuove iniziative”. (PIRELLI/VCdA 18)
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(7 marzo) In vista della progressiva sostituzione dei cavi in rame con le fibre ottiche e per rafforzare la posizione del
Gruppo, è in corso lo studio di “ joint ventures più che di acquisizioni sia negli Stati Uniti, sia nel Regno Unito.”
(SIPBA/VCdA 7)
(9 maggio) In merito alla cessione SIRTI si ricorda: “ L’avvenuto perfezionamento dell’accordo con STET/IRI per la
cessione del 90% del nostro pacchetto SIRTI in cambio di azioni SIP e STET che era stato preceduto dal nostro
acquisto di CEAT Spa di un pacchetto di azioni SIRTI corrispondente al 4,5% del capitale di quest’ultima; anche queste
ultime sono state scambiate con azioni SIP e STET. Iscrivendo a bilancio le azioni SIP e STET al valore nominale,
risulterà una plusvalenza di circa 60 miliardi”.
2. Si ricorda la proposta di fusione della Cartiere di Tolmezzo e Prealpine nella società e la convocazione
dell’assemblea il 28 giugno 1985. Rimborso anticipato del convertibile 13,5% 1981-1988. (PIRELLI/VCdA 18)
3. Il Consiglio della SIP delibera l’acquisizione del 20% della Carlo Gavazzi Holding AG di Zoug, attraverso uno
scambio azionario. La società, a struttura familiare, fondata nel 1931 “ occupa una posizione di punta nella fabbricazione
di strumenti di tecnologia di misura e controllo. L’attività industriale è concentrata in tre società: Carlo Gavazzi
Impianti in Italia (83%) Reactors Controls Inc. negli USA (100%) e Carlo Gavazzi Omiron nei Paesi Bassi (50%).”
(SIPBA/VCdA 8)
(6 giugno) Si ricorda che sono in corso trattative per la costituzione di società in Turchia per “ steel-cord” e filo tubi con
la partecipazione di Pirelli al 51% e Is Bankasi Group al 49%, come supporto alle attività produttive della collegata
Turk-Pirelli Lastikleri”. (PIRELLI/VCdA 18)
2. In merito all’andamento della Pirelli Société Generale SA, si ricorda “ L’ipotesi nel 1985 di un risultato in linea con
quello del 1984 e forse qualcosa di meglio”. (PIRELLI/VCdA 18)
(11 giugno) Il Consiglio di SIP delibera la costituzione di Celikord “ per la fabbricazione di fili metallici destinati sia
alla produzione locale di pneumatici, sia all’esportazione. Il capitale sarà detenuto in ragione del 51% dal Gruppo Pirelli
di cui 20% da noi, il 20% da Pirelli Spa e l’11% da PSG, ed il 49% dalla banca turca IS Bankasi.” (SIPBA/VCdA 8)
(16 settembre) Per quanto riguarda la struttura finanziaria del Gruppo: “ Si è pertanto deciso di ridurre l’indebitamento
agendo su quattro punti: a) riduzione degli interventi nel Gruppo affidandone una parte alla Pirelli Société Générale; b)
cessione di certe partecipazioni nel gruppo alla Pirelli Société Générale; c) conversione di 80 miliardi di Lire in Franchi
svizzeri; d) aumento di capitale di 140 miliardi di Lire”.
2. Inoltre, in relazione alla situazione prestiti si è decisa: “ L’emissione di prestiti da Pirelli Financial Services & Co.
N.U. delle Antille Olandesi, con fideiussione di Pirelli Société Générale”. (PIRELLI/VCdA 18)
(30 settembre) Nella relazione al bilancio di Camfin che si chiude al 30 settembre si segnala che “ la partecipazione
della società nella Pirelli & C. ha raggiunto il 2,98% cui si aggiunge una partecipazione nella Pirelli Spa dello 0,29%.
Un ulteriore investimento in obbligazioni della Industrie Pirelli Spa convertibile in azioni della Pirelli Spa è stato
effettuato dalla Cam Energia e Calore Spa che ha effettuato anche un acquisto di azioni ed obbligazioni convertibili
della Caboto-Milano Centrale.”(CAMFIN/BIL 1985)
(6 novembre) Dopo una serie di conversioni, il capitale Pirelli Spa è di 310.903.522.000 azioni diviso in 263.361.933
azioni ordinarie e in 47.541.589 azioni di risparmio. (PIRELLI/VCdA 18)
2. La relazione degli amministratori della Pirelli Spa ricorda che: “ A fine aprile 1985 è stata ceduta in parte all’IRI ed in
parte alla STET, la maggior parte della nostra partecipazione nella SIRTI, riducendosi la nostra quota dal 30% al 3%.
Precedentemente avevamo acquistato per contanti dalla CEAT una partecipazione nella nostra società (4,5%).”
3. A proposito dell’ingresso della Sabaudia di Carlo De Benedetti nel sindacato di Pirelli & C., Leopoldo Pirelli precisa
che: “ L’ingegner De Benedetti ha dimenticato di dire che l’invito di Pirelli & C. è avvenuto in collegamento con
un’offerta da lui fatta di una partecipazione nel suo Gruppo: entrambe le operazioni sono alla stato programmatico, in
attesa che si verifichino le necessarie premesse che, nel caso di Pirelli & C. sono, in primo luogo, il rinnovo del
sindacato ora vigente”. (PIRELLI/ BIL 1984/1985)
(19 dicembre) Viene illustrata al Consiglio della SIP la situazione della Metzeler nel seguente modo: “ La
ristrutturazione della Metzeler da parte della Bayer è stata compiuta al 70%. Si evidenzia la necessità di cessare la
produzione della fabbricazione di prodotti destinati al tempo libero; la produzione di pneumatici per motocicletta
combinata con la nostra rappresenta il 44% del mercato europeo; il nome è noto e sarà mantenuto il marchio Metzeler
Pirelli; la ricerca della Bayer potrà essere concentrata sulle materie di base.” (SIPBA/VCdA 8)
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(20 dicembre) Alberto Pirelli viene cooptato nel Consiglio della Pirelli Spa.
2. In merito all’acquisizione di Metzeler Kautschuk, posseduta al 100% da Bayer, si riporta che: “ La dimensione di
questa società, il tipo di prodotti e di mercati, l’ubicazione dei suoi stabilimenti in Germania ed in vari altri paesi
corrispondono agli obiettivi che ci siamo posti per il risanamento del settore Prodotti diversificati e per il rafforzamento
tecnico e commerciale che ce ne deriverà nel campo dei componenti per mezzi di trasporto, dove siamo più deboli”.
Tale acquisizione presenterebbe alcuni punti di forza: “ a) un’importante presenza nei mercati dei componenti auto, con
prodotti molto avanzati in Germania, Spagna, Regno Unito, Brasile e recentemente negli Stati Uniti; b) il forte sviluppo
dato agli studi sui nuovi materiali; c) la notevole presenza sul mercato dei pneumatici moto”. In relazione al comparto
moto inoltre la possibilità di “ raggiungere posizioni di mercato importanti in Europa, con il raddoppio della quota dal
22% al 44% ed una posizione preminente a livello mondiale (circa il 12%). Inoltre tale acquisizione permetterebbe
“ l’accesso, attraverso la joint venture con Cord, alla tecnologia statunitense per i prodotti gomma-metallo per
applicazioni aerospaziali ed al mercato statunitense dell’automobile. Sempre in questo ambito si presenta
particolarmente interessante la possibilità di stringere una collaborazione con Bridgestone che ha già ottimi rapporti con
Metzeler e Cord”.
3. Per quanto riguarda la presenza di Pirelli in Giappone si ricorda “ il vivo interesse degli interlocutori giapponesi per il
nostro Gruppo che potrebbe manifestarsi in modo più concreto se le nostre azioni fossero quotate alla Borsa di Tokyo”.
(PIRELLI/VCdA 18)
1986
(5 marzo) In relazione all’operazione di fusione Tolmezzo-Burgo si riporta che è stata decisa la: “ Fusione per
incorporazione della Cartiere di Tolmezzo Srl nella Cartiere Burgo in cambio di 4 milioni di azioni di Burgo, vincolante
in sindacato per cinque anni”.
2. Si riportano alcune considerazioni sul Gruppo: “ Le grandi aree di perdita sono diminuite e dovrebbero scomparire fra
il 1986 e il 1987”.
3. In merito alla situazione prestiti si riporta che: “ Nel corso dell’anno sono stati emessi su diversi mercati da parte di
alcune società del gruppo prestiti obbligazionari ed opzioni o convertibili in capitale di una o dell’altra delle due case
Madri, Pirelli Spa e SIP per un totale di 240 milioni di dollari. Questi prestiti hanno permesso al Gruppo di disporre
fondi a lungo termine a condizioni favorevoli mentre successivamente le case Madri beneficeranno di un rafforzamento
dei mezzi propri di proporzioni importanti”. (PIRELLI/VCdA 18)
(29 aprile) Vengono nominati tre nuovi accomandatari della Pirelli & C. nelle persone di Luigi Orlando, Alberto Pirelli
e Marco Tronchetti Provera “ che si occuperà dell’attività finanziaria, in particolare quella finora svolta dalla CabotoMilano Centrale Spa.” (PIRELLI & C/BIL 1985)
(5 maggio) Viene stipulato un patto di sindacato sulle azioni di Pirelli & C.
(11 giugno) Marco Tronchetti Provera diventa accomandatario della Pirelli & C. (PIRELLI & C/VCdA 5)
2. Per quanto riguarda il settore Ricerca e Sviluppo si segnala: “ Forte gravame finanziario collegato con la R e D.
Gravame che peraltro è da considerarsi ancora inadeguato, visto che la concorrenza più qualificata dedica a questo
settore risorse molto ingenti”. (PIRELLI/VCdA 18)
3. In merito al settore Pneumatici: “ I nuovi pneumatici a struttura metallica incontrano il favore del mercato. E’ stata
avviata la produzione nello stabilimento di Settimo (ex CEAT) mentre in Brasile si sta formalizzando l’acquisto della
fabbrica Tropical”. (PIRELLI/VCdA 19)
(13 giugno) Il Consiglio della SIP viene informato in tema di spese per ricerca e sviluppo. Queste “ sono adeguate nel
settore dei cavi, mentre nel settore dei pneumatici Pirelli investe circa 40 milioni di dollari per anno contro una cifra
parecchio più elevata da parte di Michelin e Goodyear. Bisogna dunque essere preparati a vedere la cifra citata di 40
milioni di dollari aumentare gradualmente nel corso dei prossimi anni.” (SIPBA/VCdA 8)
(4 novembre) Viene illustrato il progetto Bicocca, ovvero di “ Costituzione del polo tecnologico di Milano-Bicocca, un
progetto avviato dalla Industrie Pirelli Spa per utilizzazione di aree industriali disattivate. Come è già stato segnalato,
con il trasferimento delle residue produzioni di pneumatici sui nuovi stabilimenti di Torino e Bollate cesserà, ad
eccezione dell’attuale stabilimento cavi, ogni attività produttiva nell’area milanese della Bicocca, un tempo centro per
antonomasia dell’attività del Gruppo in Italia. Secondo i programmi, sull’area disattivata sorgeranno laboratori e centri
70
di ricerca pubblici e privati, attività industriali ad alto contenuto di ricerca ed innovazione, un centro di informatica e
telematica oltre ad istituti di formazione professionale e ad i vari servizi logistici. All’interno dell’area la Pirelli
manterrà i laboratori di ricerca e le direzioni tecniche del Gruppo.” (PIRELLI/BIL 1985/1986)
(5 novembre) Nell’assemblea di Pirelli Spa, Leopoldo Pirelli precisa che “ la partecipazione di Pirelli & C. in Pirelli
Spa è effettivamente scesa al 13,70%. Non ha timore di scalate in quanto la forza del sindacato di blocco attualmente
esistente tra alcuni dei principali azionisti della società è tale da consentire sonni tranquilli.”
2. Leopoldo Pirelli informa gli azionisti di Pirelli Spa che: “ suo figlio Alberto (32 anni, laureato in ittiologia a Seattle
nel 1980) ha sviluppato la sua attività nella progettazione di iniziative per l’allevamento del pesce, soprattutto in paesi
in via di sviluppo: ciò ha comportato affrontare problemi non solo biologici ed impiantistici, ma anche di mercato e
finanziari.” (PIRELLI/ BIL 1985)
(17 dicembre) L’amministratore delegato Pittini ricorda che: “ In varie occasioni era stata attivata (l’attenzione del
Consiglio) sul problema di base del settore pneumatici, consistente in una dimensione insufficiente per battersi con
successo contro i quattro concorrenti più grandi, nonché l’assenza del mercato USA. Sin dal 1984 erano stati condotti
una serie di contatti esplorativi con i principali concorrenti per tentare di risolvere il problema attraverso accordi e
combinazioni, ma l’unico risultato tangibile era stata una collaborazione tecnico scientifica con Bridgestone, che pur
svolgendosi in modo soddisfacente, non fornisce la soluzione desiderata. Recentemente si sono avuti contatti con tre
concorrenti americani, il cui nome non può essere comunicato per un reciproco impegno di riservatezza. Due di queste
società hanno dovuto essere scartate. Con la terza società, che ha preso l’iniziativa del contatto si è invece stabilito un
colloquio per il momento di natura puramente esplorativa, da cui è emersa l’ipotesi di costituire una holding sotto il
nostro controllo e la nostra gestione in cui si concentrerebbero tutte le rispettive attività pneumatici; la controparte
avrebbe una partecipazione di minoranza ed una parte del capitale potrebbe essere quotata in Borsa”.
2. In merito alla partecipazione ad Istituto Europeo di Oncologia si ricorda che: “ E’ un’iniziativa promossa da
Mediobanca per la creazione di un centro di ricerche e cura del cancro che sorgerà a Milano”. (PIRELLI/VCdA 19)
(19 dicembre) A proposito della posizione del Gruppo nel segmento dei pneumatici, Pittini fa presente come “ la
posizione della Pirelli in rapporto alla concorrenza mondiale più qualificata non è sfavorita né da un punto di vista
tecnico, né commerciale, né economico. In compenso il volume della produzione globale del gruppo rimane
relativamente modesta e può male fornire l’apporto necessario allo sforzo alla ricerca. E se a questo si aggiunge il fatto
che la Pirelli non dispone di fabbriche negli Stati Uniti, si rappresenta una debolezza strategica che è necessario
correggere.” Tale concetto viene ribadito in inglese negli allegati “ to big to limit itself to market niches, too small to
compete satisfactory with the first big producers”.
2. Per quanto riguarda i competitors viene sottolineata la crescita di Michelin e di Bridgestone attraverso
l’internazionalizzazione delle loro produzioni e delle attività commerciali; quella di Sumitomo e di Continental
attraverso operazioni di takeovers ed accordi commerciali; il consolidamento della leadership di Goodyear che fino al
recente takeover ha investito in modo aggressivo cercando una maggiore presenza in Europa ed in Estremo Oriente.”
3. Per quanto riguarda Pirelli questa è fra i sette maggiori produttori a livello mondiale, in quinta posizione. “ Grazie
all’immagine del Gruppo sia i concorrenti, sia i consumatori ci collocano nel segmento medio alto, almeno per il nostro
ruolo nelle automobili, insieme a Goodyear, Michelin e Bridgestone. Tuttavia i vantaggi competitivi stanno rapidamente
diminuendo e non si è risolto lo squilibrio nel nostro prodotto e portafoglio di mercato. In particolare si segnala la
grande dipendenza dal mercato italiano e da quello brasiliano, la presenza marginale in mercati strategici come quello
del Nord America e in Francia, dove non ci sono unità produttive, lo squilibrio fra l’impegno tecnologico ed i suoi
risultati. Per consolidare la nostra posizione attuale e renderla più forte in termini geografici, dobbiamo procedere per
mezzi interni ed esterni. Pur essendo le attività interne una condizione necessaria, non ci permetteranno di raggiungere
una presenza ed un ruolo internazionale in un orizzonte di tempo ragionevole. Dal nostro punto di vista un ruolo globale
è ottenibile solo attraverso un’operazione di acquisizione o di fusione di dimensioni significative che ci permetta di
operare in condizioni più simili a quelle dei nostri più qualificati ed aggressivi concorrenti.” (SIPBA/VCdA 8)
1987
(4 marzo) Si segnala nessun avanzamento nelle trattative con gli Stati Uniti, il sostengo dato all’ISPI, il buon
andamento dei diversi fattori nel 1986 e il turnaround avvenuto in tutte le aree di perdita del Gruppo. (PIRELLI/VCdA
19)
(10 giugno) In relazione all’attività del Gruppo: “ Si segnala l’avvio della produzione in due nuovi stabilimenti; per
building wires in Spagna e per fibra ottica in Argentina”.
71
2. Per quanto riguarda alcune partecipazioni in nuove fabbriche: “ Trattative sono in corso per una fabbrica di
pneumatici in Egitto nella quale parteciperemo in minoranza per poter fornire il progetto ed il macchinario speciale,
mentre per un secondo impianto di steel cord nell’URSS”.
3. In merito alla possibile operazione con General Tire: “ Abbiamo considerato l’opportunità dell’acquisizione di
General Tire, ma la conclusione è stata negativa a causa della gamma di prodotti e dei mercati, della portata
dell’investimento e della previsione di difficoltà con Continental che ha già accordi tecnici con tale società”.
(PIRELLI/VCdA 19)
(16 settembre) Per quanto riguarda la possibile operazione di acquisizione di Armstrong, De Giorgi “ Precisa
l’intenzione di portare avanti le trattative miranti alla eventuale acquisizione della totalità o al minino dell’80% sulla
base del capitale netto investito contabile”.
2. In merito ad alcune possibili operazioni di finanziamento si ricordano le: “ Trattative avviate per un nuovo
finanziamento bancario in franchi svizzeri per una durata di sette anni. Il finanziamento verrebbe erogato attraverso la
sede di Parigi dell’Istituto S. Paolo”. Tale ipotesi di finanziamento è stata successivamente sospesa.
3. Sembra emergere l’idea che la maggioranza dei consigli delle due società corrispondano. (PIRELLI/VCdA 19)
(17 settembre) Viene valutata l’ipotesi di acquisto del settore pneumatici di Armtek “ che ha attività molto diversificate,
compreso la produzione di caoutchouc sintetico; la vendita del suo settore pneumatici è l’ultima tappa del suo
programma di diversificazione dato che le altre attività vengono considerate più redditizie.” (SPBA/VCdA 9)
(6 novembre) Nella relazione al bilancio al 30 giugno 1987 si descrive il buon andamento del settore cavi: “ La
domanda di cavi di energia è risultata in crescita grazie all’aumentato livello di investimenti da parte delle società
elettriche di alcuni paesi. Anche l’andamento della domanda di cavi per telecomunicazioni è stato generalmente
favorevole, fatta eccezione per il mercato statunitense dei cavi in fibra ottica.” A questo proposito si segnala anche “ il
rientro della collegata italiana Società Cavi Pirelli nel settore dei cavi sottomarini per le telecomunicazioni con
l’acquisizione di tre importanti contatti per cavi in fibra ottica che congiungeranno al Continente la Sicilia, la Sardegna
e l’isola d’Elba.” Per quanto riguarda invece i pneumatici è aumentata la partecipazione dal 33% al 50% della Pirelli
nella Drahatcord Saar Gmbh che produce la cordicella metallica, dopo l’uscita di Dunlop, mentre il rimanente 50% è
detenuto dalla Continental A.G. (PIRELLI/BIL 1986/1987)
(16 dicembre) Per quanto riguarda l’operazione Armstrong USA: “ Non abbiamo ritenuto opportuno portare a
conclusione le trattative con Armstrong USA: sono emersi vincoli secondo noi inaccettabili con l’attività autocarro
cedute ad un gruppo di dirigenti in un MBO ed è risultato che la valutazione delle liabilities divergevano
sostanzialmente”. (PIRELLI/VCdA 19)
1988
(5 marzo) In merito all’OPA su Firestone, De Giorgi sottolinea le seguenti considerazioni: “ Riteniamo che la nostra
dimensione e posizione attuale (fatturato di 2,5 miliardi di dollari e 5° posizione al mondo ed assenza produttiva dal
mercato nord americano) sono sufficienti per battersi con successo contro i quattro concorrenti assai più grandi di noi”.
Illustra inoltre “ i contatti avuti con Firestone fino a quando Firestone annunciò recentemente di avere raggiunto
un’intesa di massima con Bridgestone per dare luogo ad una società controllata per il 75% da questa ultima e nella
quale verrebbero apportate tutte le attività pneumatici della Firestone”. De Giorgi aggiunge che: “ E’ stato a questo
proposito già firmato un contratto con la Michelin, che in caso di successo della nostra offerta si è impegnata ad
acquistare l’affiliata Firestone in Brasile e l’organizzazione di rivendita ed assistenza auto Matser Care, al prezzo
complessivo di 650 milioni. Inoltre Michelin avrebbe un’opzione per acquistare per ulteriori 150 milioni di dollari, una
partecipazione fino al 50% nell’attività gomma sintetica e prodotti diversificati della Firestone negli Stati Uniti. Le
vendite della Firestone nel 1987 sono ammontate a 3.860 milioni di dollari, i pneumatici hanno contribuito con circa
2.600 milioni di dollari. Gli stabilimenti principali della Firestone sono 23 per la maggior parte negli Stati Uniti e in
Canada e poi in Francia, Italia, Portogallo, Spagna, Argentina, Brasile, Venezuela e Nuova Zelanda. L’acquisizione
della Firestone permetterebbe alla Pirelli di salire al 3° posto mondiale dopo Goodyear e Michelin, con un fatturato
pneumatici di oltre 5.000 milioni di dollari”.
2. Si segnala che la copertura finanziaria all’operazione di 2.300 milioni di dollari sarebbe da società di Banca Svizzera
e Credito Svizzero”. (PIRELLI/VCdA 19)
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(22 marzo) Nel Comitato Esecutivo di Camfin si ricorda come “ lo scambio di partecipazioni (con Cam Energia e
Calore ha interessato un pacchetto di azioni ordinarie pari al 3,2% del capitale e 403.700 azioni di Pirelli Spa.”
(CAMFIN/VCE 1)
(18 aprile) In merito all’operazione su Armstrong e alla sua operatività: “ Acquisizione di Armstrong per 190 milioni di
dollari. Con tre stabilimenti pneumatici in California, Iowa e Tennesse più uno per la produzione dei tessili impiegati
nei pneumatici, la Armstrong nello scorso esercizio ha fatturato 400 milioni di dollari”.
2. Per quanto riguarda la ristrutturazione del Gruppo, si ricordano i punti principali: “ a) concentrazione nella sola Pirelli
Spa della proprietà e della direzione di tutte le società operative del gruppo; b) acquisizione da parte di SIP di una
partecipazione nella Pirelli Spa di misura pari a circa il 45-50% del capitale deliberato con diritto di voto; c)
acquisizione da parte di Pirelli & C. di un’ulteriore partecipazione in SIP mediante cessione alla stessa o a una sua
controllata delle azioni Pirelli Spa attualmente detenute da Pirelli & C.; la partecipazione di quest’ultima in SIP salirà a
circa il 35-40% del capitale-azioni”.
3. In particolare si segnalano le seguenti considerazioni in merito all’attuazione di tale piano di ristrutturazione: “ a) la
gestione unitaria e la pianificazione strategica diretta di tutte le unità operative, sono possibili solo indirettamente
attraverso l’interposizione di una società di gestione; b) l’esclusione del rischio potenziale del verificarsi di insuperabili
disparità di vendite fra i Consigli di amministrazione delle due case Madri, con conseguente paralisi dell’attività
gestionale di Pirelli Société Générale (PSG); c) la collocazione della direzione operativa del Gruppo in un paese
membro della CEE, alla vigilia della formazione di un mercato europeo unico ed integrato.
4. Si sottolineano in Consiglio alcune considerazioni conclusive in merito al piano di ristrutturazione e alla posizione di
Pirelli Spa e di SIP: “ La Pirelli Spa assumerebbe le funzioni di “ holding” industriale del Gruppo mentre la SIP
assumerebbe compiti di coordinamento finanziario, senza dubbio resi più agevoli dalla collocazione della società in un
paese come la Svizzera da sempre sede privilegiata per la realizzazione di importanti operazioni finanziarie di carattere
internazionale”.
5. Per quanto riguarda altre operazioni in previsione si segnala che: “ Le società del settore pneumatici non conferite
confluiranno in una costituenda holding di settore con sede nell’ambito della CEE che deterrà anche la Armstrong. Il
70% di tale holding sarà posseduta direttamente od indirettamente da Pirelli Spa. La SIP avrà la proprietà del restante
30% destinato a servire classamento in una o più borse europee”.
6. In relazione alla posizione di Pirelli & C. si riporta che: “ La stessa SIP intende dare corso ad un aumento di capitale
con emissione di 1 milione di azioni riservate a Pirelli & C. o a sue controllate a un prezzo non inferiore alle quotazioni
di Borsa. Per effetto di detta sottoscrizione (Esercizio dal 1° luglio 1988 al 31 dicembre 1988) Pirelli & C. parteciperà al
capitale con diritto di voto di SIP in misura approssimativamente compresa fra il 35% e il 40%”. (PIRELLI/VCdA 19)
(19 aprile) Viene illustrata al Consiglio di SIP la procedura degli scrip dividend: “ Bisogna rendersi conto che la
corrispondenza fra i dividendi distribuiti dalle nostre unità operative ed il montante incassato da noi non è immediato a
causa della presenza di nostre affiliate finanziarie che detengono una quota parte minore, ma significativa delle
partecipazioni, a cui noi in più cediamo il dividendo ricevuto in azioni. Queste società funzionano come dei filtri: a
volte mettono il beneficio in riserve, altre volte abbiamo approfittato di tale riserva a favore del risultato della casa
madre.” (SIPBA/VCdA 9)
(28 aprile) La relazione degli amministratore della Pirelli & C. illustra la necessità di “ rendere possibile il passaggio da
un bilancio aggregato a un vero e proprio bilancio consolidato di Gruppo, in aderenza alle aspettative degli operatori
economici.”
2. Per quanto riguarda la struttura dell’operazione della riorganizzazione del Gruppo: “ a) SIP conferirà direttamente o
tramite una sua controllata alla Pirelli Spa tutte le sue partecipazioni in società operative con esclusione di alcune nel
settore dei pneumatici; a fronte di detto conferimento Pirelli Spa aumenterà il proprio capitale e le emittende azioni
(pari al 35%-40% del capitale votante dopo l’aumento) saranno riservate a SIP o a sua controllata; b) SIP aumenterà la
propria partecipazione in Pirelli Spa di un ulteriore 10% mediante l’acquisizione di tutte le azioni Pirelli Spa oggi in
portafoglio a Pirelli & C.; c) Pirelli & C. sottoscriverà un aumento di capitale di SIP per un milione di azioni a essa
riservato (aumentando così la sua partecipazione nella holding al 35%-40%) contro cessione delle azioni di Pirelli Spa
in suo possesso.” (PIRELLI & C/BIL 1987)
(8 giugno) Per quanto riguarda il cambiamento del mandato a PSG si segnala che: “ (essa) costituirà ancora un utile
strumento che permetterà alla Pirelli Spa di svolgere operazioni finanziarie sui mercati internazionali partendo da una
base svizzera”.
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2. In data 10 giugno 1988 compare per la prima volta il nome di Marco Tronchetti Provera. In particolare si segnala che:
“ all’assemblea dell’autunno del 1988 verrà proposto di nominare Consigliere il Dottor Marco Tronchetti Provera che
conserverà la carica di socio accomandatario di Pirelli & C.” (PIRELLI/VCdA 19)
3. Viene costituito un Comitato di coordinamento di Gruppo composto da “ un rappresentante degli accomandatari di
Pirelli & C., da rappresentanti di SIP e da rappresentanti di Pirelli, oltre ad un presidente per definire gli obiettivi a
medio/lungo termine e rivedere periodicamente le realizzazioni e le eventuali variazioni.” (Pirelli & C/VCdA 5)
(14 settembre) Per quanto riguarda la Pirelli Tyre Holding si riporta che: “ (essa) E’ già stata costituita in Olanda e dopo
che in essa saranno confluite tutte le partecipazioni pneumatici della Pirelli Spa e della SIP – ciò dovrebbe concludersi
agli inizi del 1989 – la Pirelli Spa ne possederà circa l’80%. La società di intermediazione finanziaria, che sarà
posseduta per il 40% da SIP e per il 30% ciascuna dalla Pirelli Spa e dalla Pirelli & C., avrà come presidente il dottor
Marco Tronchetti, come amministratore delegato il dottor Andrea Tramelli, mentre l’ing. De Giorgi e il dottor Sozzani
faranno parte del Consiglio.” (PIRELLI/VCdA 19)
(16 settembre) Vittorelli torna sul tema dei dividendi facendo presente che si registrano “ 52 milioni di crescita del
portafoglio di partecipazioni non legati alla ristrutturazione riguardanti l’aumento di capitale di Pirelli S.G.A. e come
ogni anno la ripresa a Gaviro dei “script dividends” di Pirelli UK e di Pirelli Brasileira.” (SIPBA/VCdA 9)
(9 novembre) Marco Tronchetti Provera diventa amministratore delegato di Société Internationale Pirelli.
(SIPBA/VCdA 9)
(11 novembre) Nel corso dell’assemblea della Pirelli Leopoldo Pirelli “ desidera confermare alcune notizie apparse
sulla stampa in ordine al sindacato di blocco di Pirelli & C. e precisamente che il sindacato raggruppa il 57,62% delle
azioni ordinarie, che la sua durata è convenuta sino al 31 dicembre 1989, che ogni membro del sindacato ha diritto a
possedere azioni (in aggiunta a quelle sindacate) nei limiti del 20% di queste ultime e che la Sopaf possiede il 2,5% del
capitale ordinario di Pirelli & C.” (PIRELLI /BIL 1987)
(14 dicembre) Per quanto riguarda l’ipotesi di presentazione del bilancio consolidato si fa presente che: “ non vi è
obbligo di presentazione del bilancio consolidato con riferimento all’anno in corso, ma si ritiene che ciò sia opportuno
per garantire trasparenza e per dare la massima informativa possibile agli azionisti, nonché al mercato, rispondendo alle
attese ed alle affermazioni da noi stessi fatte in questo senso.” (PIRELLI/VCdA 20)
1989
(10 marzo) Le azioni offerte al pubblico di Pirelli Tyre Holding rappresenterebbero circa il 25-30% del capitale della
società. (PIRELLI/VCdA 21)
(15 marzo) Marco Tronchetti Provera passa in rassegna le attività di Pigefi (Pirelli Gestion Financiére) che “ ha il
mandato di esercitare tutte le operazioni di funding sul mercato dei capitali e dei finanziamenti, la gestione degli
investimenti, la liquidità e gli arbitraggi per le società madri.” (SIPBA/VCdA 9)
(20 aprile) Nella relazione al bilancio di Pirelli & C. viene illustrato come la riorganizzazione “ ha comportato la
sottoscrizione di un aumento di capitale della SIP riservato a Pirelli & C. in contropartita della messa a disposizione
delle azioni di Pirelli Spa in portafoglio a Pirelli & C. La cessione delle azioni di Pirelli Spa e la sottoscrizione
dell’aumento di capitale si bilanciano in termini di valore”. (PIRELLI & C/BIL 1988)
(8 giugno) Gli amministratori comunicano all’assemblea della Pirelli Spa che: “ Negli ultimi mesi del 1988 sono iniziati
i trasferimenti di partecipazioni relative al settore pneumatici alla PTH di Amsterdam da parte delle varie società del
Gruppo.”
2. Viene comunicata la costituzione di Pirelli Société de Gestion Financiére che “ ha lo scopo di razionalizzare e
coordinare l’accesso al mercato finanziario e dei capitali da parte del Gruppo assicurando anche la valorizzazione delle
risorse professionali disponibili.”
3. Nei pneumatici per autovetture si registra il “ rinnovo della gamma prodotti in quasi tutti i segmenti di mercato con il
lancio dei P 2000, P 4000, P 700-Z e del P zero; il rinnovato impegno nell’attività sportiva con le forniture di Formula 1
ad alcune case automobilistiche del campionato mondiale 1989.” (PIRELLI/BIL 1988/1989)
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(21 giugno) De Giorgi nel Consiglio della SIP ricorda che sono stati forniti all’Unione Sovietica ed alla Cina fino ad
oggi materiali, macchine e know how per la produzione di pneumatici e prodotti diversificati a condizioni interessanti.”
(SIPBA/VCdA 9)
(15 settembre) Vittorelli illustra al Consiglio della SIP le motivazioni per le quali la Direzione è dell’idea di pubblicare
i conti consolidati oltre al bilancio d’esercizio della SIP, sottolineando che quest’ultimo non fornirebbe un insieme degli
affari sufficientemente chiaro e che probabilmente darebbe anche un’impressione negativa agli azionisti.”
(SIPBA/VCdA 9)
(29 settembre) Viene prospettato un aumento di capitale fino ad un massimo di £ 153.492.869.000 ed un ulteriore
aumento di 60 miliardi “ per acquisire mezzi per finanziare operazioni di investimento all’estero.” A questo proposito la
società si propone di fare emettere da società estere interamente controllate, nell’arco precedibile dei prossimi tre anni,
prestiti obbligazionari corredati da warrants, denominati in una o più delle seguenti valute: marchi tedeschi, sterline,
dollari, Ecu, Eurolire, franchi svizzeri.” (PIRELLI/VCdA 21)
(6 ottobre) Leopoldo Pirelli illustra con queste motivazioni al consiglio della SIP la proposta di aumento di capitale
della Pirelli: “ a) necessità di finanziare una crescita di volumi di vendita che secondo le previsioni dovrebbe essere
conseguita e di un aumento delle nostre quote di mercato; B) esigenza di assicurare la continuità degli investimenti
destinati alle tecnologie dei prodotti e dei processi ed al miglioramento della produttività; c) desiderio di completare la
presenza geografica come quella della gamma dei prodotti, delle acquisizioni o delle joint ventures.”
2. Marco Tronchetti Provera specifica che “ quello che si desidera proporre ora al Consiglio è una aumento di capitale
per seguire l’aumento della Pirelli ed il collocamento al pubblico di un prestito obbligazionario munito di warrants
destinato a passare sul mercato i 45 milioni di warrants di azioni Pirelli acquisiti da gruppi amici. In seguito alle
operazioni sopra descritte la partecipazione di SIP nella Pirelli che è attualmente del 52,7% direttamente od
indirettamente scenderà al 51,5% dopo l’operazione precedente, e si tiene conto del capitale con diritto di voto passerà
dal 48% al 45,1%.” (SIPBA/VCdA 9)
(11 dicembre) Viene annunciata la prossima chiusura dello stabilimento di Southampton “ i cui terreni saranno ceduti a
terzi per essere destinati, con l’accordo del Comune, a sviluppi diversi.”
2. Leopoldo Pirelli illustra al Consiglio della Pirelli il progetto di fusione per incorporazione di Parfin, Altari e Industrie
Pirelli in Pirelli Spa. A seguito infatti del nuovo ruolo di Pirelli Spa che “ diventa holding industriale di tutte le attività
operative, incluse quelle italiane, con responsabilità strategica ed operativa diretta su tutte le unità governate attraverso
la struttura dei settori, si è reso inopportuno il mantenimento di una holding industriale per le sole attività italiane.
L’operazione consentirebbe: a) di semplificare la struttura del Gruppo in Italia; b) risolverebbe i problemi legati alla
titolarità del marchio Pirelli, di cui oggi è proprietaria Industrie Pirelli; c) emissione di un importante disavanzo di
fusione. Tale disavanzo consentirebbe di operare senza costi fiscali importanti rivalutazioni di cespiti già posseduti dalle
società incorporande: in particolare dei terreni della Bicocca (destinati ad essere prima o poi ceduti), delle società Cavi
Pirelli e delle società italiane facenti parte del settore prodotti diversificati che si prevede possano essere eventualmente
oggetto di joint ventures con terzi o di cessioni o di trasferimenti intragruppo.” (PIRELLI/VCdA 21)
1990
(2 marzo) Leopoldo Pirelli comunica al Consiglio che l’acquisto delle azioni della nostra società da parte di importanti
gruppi italiani ha avuto luogo come previsto. Possiamo ormai contare su un azionariato fedele che, se si aggiunge la
Pirelli & C. al gruppo Gavazzi, assicura che il controllo della società non possa essere in pericolo. Ebner mantiene
contatti con la nostra società e ci informa prima di parlare alla stampa di tale argomento (avrebbe operato per conto dei
suoi clienti di cui quattro svizzeri)”. (SIPBA/VCdA 10)
(20 giugno) Si delineano prospettive interessanti per il Gruppo nei paesi dell’Europa Orientale, in particolare in Polonia
ed Ungheria.
2. Marco Tronchetti Provera relaziona il Consiglio della SIP rispetto alla partecipazione di BZ Bank che “ continua ad
acquistare nostre azioni, facendo aumentare il corso, senza che questo dia luogo a preoccupazioni, perché la
maggioranza del capitale è sotto il controllo di Pirelli & C. e di un azionariato amico che sono legati da un sindacato di
durata di cinque anni rinnovabile. Ci sono stati dei contatti con BZ Bank che ci ha proposto di emettere dei COTO
(Cash Order Titel Optionen) al posto del dividendo, cosa che sarà presa in considerazione a tempo debito.”
(SIPBA/VCdA 10)
(27 giugno) Marco Tronchetti Provera diventa consigliere di Pirelli Spa.
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2. Nel corso dell’assemblea di Pirelli Leopoldo Pirelli torna a parlare di dimensioni della Pirelli: “ Nei cavi siamo i
secondi al mondo: non ci sono problemi dimensionali. Potranno rendersi utili, una volta creata la holding di settore,
collegamenti con altre società per specifici gruppi di prodotti, ma si tratta più di misure di razionalizzazione per
ottimizzare i rendimenti, piuttosto che di problemi dimensionali. Passando ai pneumatici il grosso del mercato è coperto
da sei gruppi, i primi tre avendo dimensioni un po’ più che doppie dei secondi tre e noi apparteniamo a questo secondo
gruppo. E’ probabile che strategicamente dovremo tentare di arrivare nel primo gruppo, ma è certo che possiamo vivere
a lungo così come siamo.” (PIRELLI/BIL 1989)
(28 giugno) All’assemblea per l’approvazione del bilancio del 1989, Leopoldo Pirelli illustra il Progetto Bicocca: “ Si
tratta della riconversione di un ampia porzione dell’area industriale della Bicocca, di oltre 700.000 metri quadrati a circa
6 km dal centro di Milano. Quest’area ha rappresentato il più importante insediamento industriale della Pirelli:
inaugurato all’inizio del secolo raggiunge la massima espansione di attività ed occupazione negli anni Sessanta.
Successivamente anche in relazione all’espansione della città ed alle politiche di decentramento industriale a favore del
Mezzogiorno, vennero programmati dismissioni e trasferimenti di linee verso queste regioni. Nel luglio 1989 il Comune
di Milano ha approvato il piano di inquadramento operativo che prevede la destinazione dell’area per circa il 40% ad
attività di ricerca e produzione, per il 25% a residenza (temporanee e permanenti) per il 15% ad attività direzionale ed
amministrativa e per il 10% a formazione universitaria, investendo il rimanente 10% a servizi per le persone e per le
imprese. E’ altresì prevista la destinazione di aree a verde, con la creazione di parchi pubblici, per circa 100.000 metri
quadrati di superficie.” (PIRELLI/BIL 1989)
(14 settembre) Viene proposto in Consiglio di Pirelli il progetto di integrazione delle attività pneumatici con quelle
della tedesca Continental: “ La fusione di Continental e Pirelli potrebbe dare origine ad un nuovo “ major” avente una
quota di mercato consolidata del 16% a livello mondiale ed un fatturato totale pneumatici di 13 miliardi di marchi. La
nuova società per effetto della sola dimensione sarà in grado di competere con i 3 grandi su scala mondiale e di
confrontarsi con Michelin in Europa.” I benefici derivanti dalla fusione sarebbero i seguenti: “ 1) Pirelli ha investito in
modo consistente nel recente passato nell’Engineering e nei processi riguardanti i sistemi industriali di automazione
flessibile che garantiscono la qualità, l’uniformità del prodotto e gli standard di servizio richiesti dalle case
automobilistiche tecnologicamente all’avanguardia. La nuova società avrebbe la massa critica sufficiente per
giustificare e sfruttare appieno e su larga scala i sistemi della fabbrica automatizzata flessibile; 2) La presenza
geografica di Continental e Pirelli è più complementare che di sovrapposizione. Mentre Continental è leader in
Germania ed Austria ed è ragionevolmente posizionata negli USA, Pirelli è market leader in Italia ed America Latina
con una forte presenza in vari altri paesi europei ed in Turchia; 3) La posizione di preminenza su alcuni mercati
permetterà alla nuova società di assicurarsi un più elevato controllo sulla propria politica di prezzi e di abbandonare il
ruolo di “ price follower” al quale i due gruppi sono ora frequentemente costretti.” Le caratteristiche dell’offerta
sarebbero le seguenti: “ Si è ravvisata sin dall’inizio l’assoluta necessità che un’eventuale combinazione sia ancorata ad
una maggioranza azionaria definita ed ad un’unicità di management e di indirizzo. Ove queste operazioni non fossero
assicurate, l’operazione non sarebbe da prendere in considerazione. Azionisti indipendenti, principalmente tedeschi ed
italiani, appoggiano la proposta fin qui delineata e, in vista di tale operazione, hanno formato insieme a Pirelli, un
gruppo che controlla più del 50% del capitale azionario di Continental ed una quota dei voti validamente esprimibili tali
da assicurare ad esso la maggioranza in assemblea. Quanto sopra è subordinato: 1) all’eliminazione della restrizione del
5% dei diritti di voto; 2) all’approvazione da parte delle autorità antitrust tedesche e/o comunitarie. Prevede inoltre
l’acquisizione per contanti da parte di Continental della totalità delle attività di PTH e la delibera da parte
dell’assemblea della Continental di un aumento di capitale per il quale tutti gli azionisti fruiranno del diritto d’opzione
avente lo scopo di finanziare la suddetta operazione di acquisizione. L’ammontare dell’operazione si ritiene debba
essere nell’ordine del 50-66% dell’intero capitale oggi esistente. Ad aumento di capitale effettuato PTH disporrà della
maggioranza dei voti nel gruppo di controllo (sottoscriverà interamente l’aumento di capitale).” (PIRELLI/VCdA 21)
(25 settembre) Leopoldo Pirelli riassume a beneficio del Consiglio della Pirelli il procedere della trattativa con la
Continental: “ Dopo un primo colloquio difficile, ma abbastanza positivo, la situazione è andata deteriorandosi a
cominciare dal comunicato stampa unilaterale emesso da Continental il giorno 17, passando attraverso la riunione del
giorno 19 tra i due amministratori delegati assistiti dai rispettivi teams in cui la rottura è stata evitata per poco, per
giungere fino alla lettera del 24 con la quale il Vorstand di Continental ha comunicato di respingere la proposta
contenuta nella lettera di Pirelli del 14.”
2. La lettera del 24 settembre di Continental AG, sopra ricordata, firmata da Urban, presidente del Consiglio di Gestione
è la seguente: “ The management board of Continental does see some merits in the idea of a combination between both
Groups in view of developments in the world tyre industry. The proposal has however several serious defects which led
to our request to your representatives in our meeting in Frankfurt of September 19 to withdraw the proposal, thus
enabling both sides to explore the opportunities and the best structure for a possible combination. Your representatives’
refusal to withdraw the proposal coupled with the extraordinary publicity campaign launched by Pirelli has prompted a
quick decision of public rejection by Continental. We consider it most unfortunate ad indeed counterproductive that
76
Pirelli has chosen this route. In our experience merger and takeover discussion will not normally yield positive results
unless they are conducted in absolute confidence until a mutually acceptable outcome is reached.” Fra le motivazioni di
questa “ public rejection” viene annoverata: “ the questionable stability of Pirelli shareholders structure and its
unwillingness to disclosure the identity and the nature of the agreements with the group of Continental shareholders,
already supporting Pirelli proposal.” (PIRELLI/VCdA 21)
(5 dicembre) Leopoldo Pirelli informa il Consiglio di Pirelli di avere ricevuto da parte di Continental “ una richiesta di
sottoscrivere uno “ standstill agreement” che comportava l’impegno a non acquistare, né vendere azioni di Continental,
non promuovere la convocazione dell’assemblea per l’eliminazione del limite del 5% al diritto di voto, né per le
modifiche nella composizione del Consiglio di Sorveglianza, né per assumere alcuna altra deliberazione collegata ad
una combinazione con Pirelli.” A proposito dell’evoluzione della vicenda con Continental il presidente della Pirelli
comunica al Consiglio che: “ Lo sviluppo più recente e meno definito fa registrare una proposta avanzata dal Presidente
del Consiglio di Sorveglianza di Continental tesa a formare due gruppi di azionisti, l’uno composto da Pirelli e dai suoi
sostenitori, l’altro da azionisti tedeschi, i due gruppi essendo legati fra loro da un accordo di “ pool” con una posizione
di maggior peso del gruppo facente capo a Pirelli. L’attuazione di questo scenario comporta, con la formazione di un
pool, una soluzione alquanto diversa da quella originaria, in quanto rinunciando ad una leadership completa, si accetta
che le decisioni di carattere straordinario possano essere prese solo con il consenso del gruppo di azionisti tedeschi.
Esso inoltre renderebbe problematico il pieno consolidamento della nuova Continental nel bilancio della nostra società.”
(PIRELLI/VCdA 21)
(14 dicembre) Nel corso della vicenda Continental si ipotizza un possibile aumento di capitale di Continental per
finanziare l’acquisizione del ramo pneumatici della Pirelli ed il contestuale apporto di tutte le attività dei pneumatici di
Pirelli a Continental in cambio dell’aumento di capitale riservato a Pirelli o una formula mista fra le due.”
2. Marco Tronchetti Provera riferisce al Consiglio di SIP dei contatti in corso con Ebner e la BZ Bank che “ parrebbe
essere sotto crescente pressione da parte dei suoi clienti per avere azioni della nostra società.” Ebner “ intenderebbe
partecipare all’assemblea con una quota simbolica del 10%.” (SIPBA/VCdA 10)
1991
(5 marzo) Viene comunicato al Consiglio di Pirelli Spa che è prevista per il seguente 13 marzo un’assemblea di
Continental con il seguente ordine del giorno: “ 1) portare al 75% la maggioranza necessaria per abolire il limite di voto
al 5%; 2) si richiede analoga maggioranza per la revoca relativa alla alienazione di importanti settori di attività di
Continental; 3) si richiede analoga maggioranza per la revoca del Consiglio di Sorveglianza; 4) di abolire la restrizione
del voto al 5%; 5) dare mandato al Consiglio di Sorveglianza si studiare l’integrazione di Pirelli Tyre Holding con
Continental”. (PIRELLI/VCdA 21)
(19 marzo) Marco Tronchetti Provera illustra la prevista dinamica dei dividendi di Pirelli e di Pirelli Tyre Holding in
questi termini: “ I dividendi di Pirelli e di Pirelli Tyre Holding sono ricevuti dalle affiliate Siper e International Pirelli. Il
prossimo esercizio risentirà dell’assenza del dividendo di PTH dal momento che il montante del dividendo distribuito
da Pirelli non influenza direttamente i nostri conti perché la nostra società riceve da Siper attraverso Mediobanca un
interesse fisso e SIP (Channel Island) ci paga un dividendo costante che proviene dal flusso della vendita dell’usufrutto
a Pirelli & C. sul suo portafoglio Pirelli Spa.”
2. Tronchetti Provera prevede come difficoltà per SIP i seguenti fattori: “ a) un forte aumento degli investimenti di
Pirelli Spa; b) l’impossibilità di piazzare sul mercato 60 milioni di azioni di Pirelli Spa; c) l’impossibilità che ne è
risultata di investire il prestito a dei tassi di interesse favorevoli per la liquidità aventi lo stesso costo.” (SIPBA/VCdA
10)
(23 aprile) Nel bilancio dell’accomandita si illustra in questo modo l’operazione con Continental: “ Nella vettura Pirelli
è prevalentemente forte nel segmento a più elevato margine dei pneumatici premium, Continental nel segmento a più
alto valore dei pneumatici standard. Nel gigante la nuova società sarebbe in grado di fronteggiare adeguatamente
Michelin sul mercato europeo dei pneumatici per veicoli industriali. La distribuzione geografica di Pirelli e di
Continental è complementare. Assieme si attesterebbero al secondo posto in Europa, al terzo/quarto posto negli Stati
Uniti, mantenendo la posizione numero uno in Sud America.” (PIRELLI & C/BIL 1990)
(10 maggio) Viene emesso il seguente comunicato congiunto: “ Pirelli Spa e Continental AG annunciano che i rispettivi
vertici esecutivi hanno deciso di incontrarsi ad una “ tavola rotonda” per discutere la situazione nella sua globalità. Non
vi sono intenzioni ostili, né proposte o pregiudiziali da alcuna delle parti ed entrambe considerano aperto l’esito delle
conversazioni. Le parti hanno concordato che i loro colloqui si svolgano nel più stretto riserbo e che non vengano
rilasciate ulteriori dichiarazioni fino a quando non si raggiungano risultati sostanziali.” (PIRELLI/VCdA 21)
77
(21 giugno) Si dimettono De Giorgi e Grandi. Viene deliberata: “ l’attribuzione della responsabilità esecutiva per
l’intera sfera gestionale al Vicepresidente Filiberto Pittini e la nomina di due ulteriori vicepresidenti nelle persone di De
Giorgi ed Alberto Pirelli; l’attribuzione di responsabilità gestionali ripartite ai nuovi amministratori delegati e Direttori
Generali: Piero Sierra con delega ai settori operativi e per gli affari economici e Marco Tronchetti Provera con delega
per Finanza ed Amministrazione e per gli Affari Generali.”
2. Per quanto riguarda Continental si comunica al Consiglio che: “ Da parte di Pirelli è stata prospettata la creazione di
una holding che possegga l’intero capitale di Continental e Pirelli Tyre Holding nonché una percentuale da concordarsi
con Yokohama e Toyo (10%-20%); il capitale della costituenda holding verrebbe così posseduto da Pirelli Spa, da SIP,
da azionisti Continental, da minoranze Pirelli Tyre Holding , da Yokohama e Toyo.” (PIRELLI/VCdA 22)
(5 luglio) Marco Tronchetti Provera ricorda al Consiglio di SIP che: “ la nostra affiliata Siper contiene l’80% delle
nostre partecipazioni in Pirelli Spa, mentre il restante 20% è detenuto da SIP (Channel Island). Sipar era stata costituita
con il 50% di capitale ed il 50% di obbligazioni convertibili attraverso un back to back con Mediobanca. Questa
struttura permette di trasferire a SIP, sotto forma di interessi, i dividendi di Pirelli Spa e una parte dei crediti di imposta
a loro connessi; è tuttavia costosa a causa dello spread sui back to back e dell’imposta alla fonte italiana sugli interessi e
il suo punto di equilibrio è un dividendo Pirelli di circa 100 lire.” (SIPBA/VCdA 10)
(24 settembre) Von Gruenberg viene eletto nuovo presidente del Consiglio di Sorveglianza di Continental. A questo
proposito viene ricordato al Consiglio della Pirelli che: “ per quanto riguarda la soluzione “ integrazione” essa è
osteggiata da Continental perché: a) il management di Continental, tuttora sotto l’influenza delle tesi di Urban,
considererebbe una sconfitta qualsiasi soluzione che ponesse Pirelli in una posizione di controllo: le conseguenze
negative di tale stato d’animo su una futura gestione sono facilmente immaginabili; per quanto riguarda la soluzione
“ collaborazione” avrebbe l’inconveniente di lasciare Pirelli e Continental in posizioni autonome e concorrenti sui
mercati con interessi differenziati e potenzialmente divergenti, almeno per quanto non unificato attraverso la
formazione di business units: ne potrebbero derivare future difficoltà di rapporto fra i due gruppi.” Si è pertanto
concordato che “ un eventuale accettazione da parte di Pirelli della soluzione “ collaborazione” sia subordinata alle
seguenti condizioni: a) formazione di un assetto azionario stabile di Continental quale ad esempio il seguente: Pirelli 510%, Toyo 5-10%, Yokohama 5-10%, investitori istituzionali tedeschi 25-35%; collocamento di circa il 25%
attualmente detenuto da amici di Pirelli in parte presso Toyo e Yokohama in parte presso investitori istituzionali
tedeschi nel quadro della formazione del suddetto azionariato stabile; b) disponibilità degli investitori tedeschi di farsi
carico temporaneamente dell’intero 25% detenuto dagli amici della Pirelli, da trasferire poi in parte ai soci giapponesi.”
(PIRELLI/VCdA 22)
(30 novembre) Marco Tronchetti Provera comunica al Consiglio della SIP che: “ è necessario procedere alla
sottoscrizione di un aumento di capitale per sottoscrivere le nuove azioni della Pirelli Spa. Esiste un accordo per
l’aumento di capitale da parte di BZ Bank.” (SIPBA/VCdA 10)
2. Viene relazionato al Consiglio di Pirelli la prosecuzione delle trattative con Continental: “ Da settembre in avanti ci si
è quindi dedicati ad esaminare in dettaglio la soluzione “ collaborazione”. Continental ha dovuto riconoscere che
rimanendo società indipendenti, le sinergie conseguite erano poca cosa. Inoltre non è stata trovata soluzione accettabile
per la sistemazione delle azioni detenute da investitori che condividevano la strategia di Pirelli e da questi acquistate in
vista dell’unificazione delle due società. Dopo un ultimo incontro che Pittini ed il presidente hanno avuto con Weiss e
Von Gruenberg non si è potuto che constatare le necessità di sospendere la ricerca di una soluzione definitiva con
Continental, sia sul piano strutturale e societario, sia sul piano delle collaborazioni globali.” In seguito a ciò Leopoldo
Pirelli propone di “ trovare acquirenti per il 30-35% di Continental in possesso di amici della Pirelli, il 5% di Pirelli Tyre
Holding e un ulteriore 32% in opzione a Pirelli esercitabile in due anni tramite Mediobanca.”
3. In seguito alla conclusione della vicenda di Continental vengono fatti dei programmi su come procedere alla
ristrutturazione della società: “ La vicenda Continental ha contribuito in misura sostanziale al peggioramento
verificatosi: ma è certo che negli ultimi esercizi anche la gestione ha registrato un crescente ed eccessivo assorbimento
di cassa. Oggi siamo portati a pensare che le spalle finanziarie del Gruppo non sarebbero comunque state tali da potere
seguire gli sviluppi in tre settori di attività ciascuno con programmi di espansione impegnativi, anche se di entità e di
natura diverse fra loro. Siamo portati cioè a pensare che un ridimensionamento avrebbe dovuto avere luogo comunque.”
Per questi motivi viene varato un programma di dismissioni che dovrebbe raggiungere “ un importo di almeno 1.000
miliardi; essere realizzato entro 18 mesi; essere eseguito conferendo mandato irrevocabile e congiunto a Mediobanca e
Pirelli & C. Il programma di dismissioni riguarda gli immobili ex Bicocca e la cessione del settore dei prodotti
diversificati ed alcune altre attività; un aumento di capitale di circa 500 miliardi che dovrebbe essere deliberato da
un’assemblea straordinaria da tenersi entro il 31 gennaio 1992; un programma di finanziamenti messo a punto con
Mediobanca che prevede che Mediobanca stessa, nel quadro della copertura dei fabbisogni del Gruppo, esamini la
concessione: a) di un finanziamento di 750 miliardi a 5 anni in “ pool” con altri istituti di credito; b) di una linea di
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credito irrevocabile a 3 anni per ulteriori 750 miliardi attraverso un pool di aziende di credito di cui il Credito Italiano
sarà il capofila.”
4. Per quanto riguarda l’andamento della società nel corso del 1991 Pittini registra:“ Un rallentamento nelle vendite dei
cavi che risentono delle deteriorate condizioni economiche; nei pneumatici la grave contrazione del primo
equipaggiamento negli Stati Uniti ha provocato uno scarico sul canale dei ricambi con conseguente crollo dei prezzi.”
Per quanto riguarda il settore dei prodotti diversificati Pittini illustra i motivi “ per i quali è necessario orientarsi verso la
sua dismissione, nonostante esso rappresenti insieme ai cavi un settore storico per il Gruppo e possiede tecnologie
aggiornate e risorse umane capaci e di valore.”
5. Marco Tronchetti Provera illustra “ che è stato progettato un aumento di capitale che comporterebbe l’emissione di un
massimo di 526,4 milioni di azioni ordinarie da nominali lire 1.000 per una nuova ogni due vecchie.” Tronchetti
Provera rinnova anche “ la fiducia anzitutto di Mediobanca che non ci ha fatto mancare il suo fondamentale appoggio,
anche in questa occasione.”
6. Per quanto riguarda le previsioni del bilancio al 31 dicembre 1991 si prevede che: “ il bilancio consolidato della
Pirelli Spa chiuderà con una perdita di 670 miliardi di lire circa dovuta: a) per 100 miliardi ai risultati della gestione
ordinaria; b) per 350 miliardi ai costi, oneri, indennizzi e svalutazioni relativi all’operazione Continental; c) per 220
miliardi a costi e stanziamenti per ristrutturazioni”. (PIRELLI/VCdA 22)
79
1995
(27 marzo) Le assemblee dei lavoratori di Pirelli Tyre Armstrong hanno approvato: “ il nuovo contratto di lavoro che
rappresenta un compromesso non lontano dalla nostra offerta iniziale e sensibilmente inferiore a quanto originariamente
richiesto dal sindacato.”
2. Per quanto riguarda i pneumatici Marco Tronchetti Provera ricorda che: “ nonostante i tagli apportati alla capacità
produttiva, i volumi sono rimasti praticamente uguali e che lungi dal perseguire una politica di nicchia, il settore ha
attuato un ribilanciamento dei canali, sia nel mix, con significativo miglioramento dei margini.” (PIRELLI/VCdA 24)
(12 aprile) Nel corso del Consiglio della Pirelli Marco Tronchetti Provera traccia un breve riassunto degli anni 19911994: “ La ristrutturazione organizzativa e produttiva che ha portato ad operare su 74 stabilimenti (contro i 102 di fine
1991) e a ridurre gli addetti da 51.572 a 38,485; b) la razionalizzazione della struttura che ha concentrato in circa 200 il
numero delle società (261 a fine 1991); c) le dismissioni nell’area dei prodotti diversificati, lo stretto monitoraggio sul
capitale di funzionamento e la selezione degli investimenti hanno inciso con effetto riduttivo sul volume
dell’indebitamento e conseguentemente sul carico di oneri finanziari; d) la spinta della ricerca che ha consentito la
messa a punto di prodotti di alto contenuto tecnologico e fortemente innovativi in entrambi i settori.”
2. Viene informato il Consiglio che Pirelli Tyre Holding ha realizzato un accordo di cooperazione tecnica con
Continental su alcuni progetti nel comparto dei pneumatici autocarro, segmento a cui Pirelli conferisce un rilevante
valore strategico.”
3. Viene presentato a Lisbona il P 6000 per autovetture di gamma alta che presenta soluzioni innovative in fatto di
prestazioni, confort e controllo della strada.”
4. Nel mese di febbraio “ Pirelli e Bell South hanno siglato un accordo triennale in base al quale Pirelli fornirà i suoi
nuovi amplificatori ottici e moltiplicatori d’onde.”
5. Per quanto riguarda Pirelli Tyre Holding: “ il 15 luglio 1994 è scaduto l’accordo triennale stipulato nel 1991 fra Pirelli
Armstrong Tyre Corporation e la rappresentanza dei lavoratori riguardo al complesso dei trattamenti economici ed
assistenziali riservati a dipendenti e pensionati. La vendita dell’unità produttiva di Des Moines (Iowa) con la
conseguente uscita dal mercato dei pneumatici convenzionali per agricoltura ha consentito di concentrare sforzi ed
attività sulle linee vettura di maggior prestigio e più alta redditività e sul segmento leggero e “ recreational”
6. In relazione all’andamento del settore Pneumatici per moto si sottolinea: “ Il 1994 può essere considerato l’anno della
rinascita dei prodotti (BMW, Ducati, Triumph) che hanno interrotto con modelli tecnologicamente sofisticati
l’egemonia dei fabbricanti giapponesi”. (PIRELLI/VCdA 25)
(13 aprile) Tronchetti Provera illustra la situazione sul mercato dei cavi: “ la performance di Brasile e Spagna è
soddisfacente, in Francia ed in Argentina il miglioramento è apprezzabile. Negli Stati Uniti ed in Canada i risultati sono
migliori per i cavi telefonici grazie a prodotti più redditizi.” (SIPBA/VCdA 10)
2. Nel consiglio di Camfin Marco Tronchetti Provera illustra il progetto di trasferimento della azioni di Pirelli & C
detenute alla Fin.P., la quale essendo già in possesso di un’importante partecipazione nella stessa Pirelli & C,
diventerebbe il socio di riferimento di quest’ultima società. A conferimento eseguito Cam Energia e Calore
diventerebbe, attraverso Fin P., il socio di riferimento di Pirelli & C. Le ragioni dell’operazione sono connesse al
seguente obiettivo: valorizzare la partecipazione nella stessa Pirelli & C, di cui si diverrebbe primi azionisti tramite
società controllata utilizzando una società istituzionalmente azionista di Pirelli, con un ruolo storicamente riconosciuto
ed un assetto ottimale poiché finalizzato alla sola gestione della partecipazione.” (CAMFIN/VCdA 9)
(22 maggio) Nel corso dell’assemblea di Pirelli Spa, Marco Tronchetti Provera si sofferma sul segmento dei cavi: “ Gli
esperimenti di amplificazione ottica permettono un migliore utilizzo delle potenzialità delle fibre rispetto a quelli
elettronici dal momento che questi ultimi necessitano di una doppia commutazione del segnale: da luminoso ad
elettronico e viceversa, mentre i primi consentono il passaggio diretto del segnale luminoso.”
2. Per quanto riguarda il polo tecnologico, Tronchetti Provera ricorda come “ al trasferimento della sede della società a
Bicocca nel 1992, farà seguito la costruzione di un nuovo centro di ricerca pneumatici che si aggiungerà al centro di
ricerca cavi già esistente prenderà così corpo la presenza del Polo Tecnologico.”
(26 maggio) Viene data notizia della costituzione del Corecom, consorzio senza fine di lucro avente per oggetto:
“ l’attività di ricerca, per conto dei consociati, nel settore della fotonica con particolare riferimento alla elaborazione e
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commutazione dei segnali delle reti ottiche di telecomunicazioni e la promozione di iniziative congiunte di formazione
ed aggiornamento professionale di giovani ricercatori nelle discipline in argomento.”(PIRELLI/C&S/VCdA 6)
(31 maggio) In relazione alla prospettata operazione tra Fin. P. Camfin. Leopoldo Pirelli informa che “ E’ allo studio il
conferimento in Fin. P. delle azioni detenute dal Gruppo Camfin che diverrà l’azionista di maggioranza di quest’ultima:
a valle di detto conferimento la Fin. P. risulterà il principale azionista di Pirelli e C. con una quota prima dell’aumento
di capitale del 13,3%.”
2. Per quanto riguarda le telecomunicazioni Tronchetti “ Ribadisce la posizione della società del senso di favorire la
privatizzazione e la liberalizzazione nel mondo delle telecomunicazioni che agevolerebbe lo sviluppo delle aziende
come la Pirelli.”(Pirelli & C/BIL 15)
(27 settembre) In relazione al settore cavi: “ Le affiliate francesi e spagnole raccolgono nel 1995 i risultati delle incisive
ristrutturazioni eseguite negli anni precedenti. Il Nord America che ancora nel 1994 mostrava perdite di natura
strutturale, si avvia ad un pareggio nel 1995, con previsione di redditività positiva a partire dal 1996, grazie anche al
consolidarsi dell’attività fotonica”.
2. Per quanto riguarda Il settore Pneumatici: “ il miglioramento è attribuibile alla gestione ed ad una situazione di
mercato non negativa. Negli USA lo stabilimento di Nashville, sebbene siano registrati segnali recenti di recupero di
redditività, presenta elevate difficoltà di riconversione e permanenti effetti dei violenti scioperi protrattisi per otto
mesi.”
3. In relazione alle potenziali prospettive nel settore cavi si ricorda come sia opportuno “ Esaminare con attenzione
nuove opportunità in altri paesi emergenti sia in Asia, sia nell’Europa dell’Est”.
4. In relazione al settore pneumatici si ricorda che “ tassi importanti di crescita sono da segnalare anche nelle vendite di
pneumatici per agricoltura, in particolare per trattore, con guadagni di quote al ricambio ed al primo equipaggiamento a
conferma dell’efficacia dell’attività commerciale e dell’efficienza produttiva, specializzata nell’alta gamma”.
(PIRELLI/VCdA 25)
(13 dicembre) Per quanto riguarda il settore della fotonica “ Continua l’impegno per lo sviluppo della fotonica in
particolare con la messa sul mercato di nuovi prodotti da utilizzare nei sistemi di rete”.
2. In relazione alle prospettive nel settore cavi, Tronchetti “ Esprime la convinzione che il grado di concentrazione dei
fabbricanti debba ancora aumentare. È indubbio che siano attualmente in vendita da parte di gruppi primari quote di
capacità produttiva che non trovano collocare per la loro insufficienza o negative redditività”.
3. Per quanto riguarda il settore di Ricerca & Sviluppo si ricorda che “ nel settore dei cavi, oltre che nell’area della
fotonica, i nostri sforzi nei campi più innovativi sono concentrati essenzialmente nei superconduttori e nei nuovi tipi di
fibra ottica”.
4. Per quanto riguarda il settore Pneumatici “ l’attenzione è particolarmente concentrata sul tema della standardizzazione
sull’integrazione dei sistemi informativi applicati alla Ricerca e Sviluppo, sulla possibilità di sostituzione di vecchi
componenti con nuovi, come il silicio, oltre che su macchinari e processi di produzione che consentano elevati gradi di
flessibilità”. (PIRELLI/VCdA 25)
(15 dicembre) Nel consiglio della Société Internationale Pirelli, Tronchetti Provera illustra che: “ I piani per il 1996
indicano che esiste la possibilità di migliori risultati anche in un mercato statico. Le economie di gestione sono più facili
da ottenere nel settore dei cavi, dove la capacità è espressa solamente al 70%. Il settore dei pneumatici deve arrivare a
processi di fabbricazione più economici resi possibili dall’ottimizzazione dei volumi.” (SIPBA/VCdA 12)
1996
(18 marzo) Il Comitato Esecutivo di Camfin nell’ottica di accorciare la catena dei dividendi fra Pirelli e Camfin,
procede alla valutazione della partecipazione in Fin.P., finalizzata alla cessione infragruppo da Cam Energia e Calore a
Camfin.”(CAMFIN/VCE 2)
(27 marzo) In relazione alla situazione con Armstrong, Tronchetti afferma che bisognerebbe” perseguire una soluzione
che consenta di separarci allo stabilimento di Nashville(e dalla marca Armstrong) possibilmente con l’individuazione di
un partner locale interessato a rilevare il controllo del medesimo, per servire segmenti di mercato che non sono di nostro
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interesse ed eventualmente effettuare fabbricazioni per conto nostro per tipo di pneumatici che non intendiamo produrre
negli USA”. (PIRELLI/VCda 26)
(15 Aprile) In relazione alla struttura proprietaria si segnala che “ L’altro fatto importante dell’esercizio è stata la
conversione anticipata di due anni sulla data limite, del prestito convertibile Mediobanca/ Pirelli che ha permesso a SIP
di acquistare le proprietà e la diretta disponibilità di 45 milioni di ulteriori azioni Pirelli Spa portando al 51% la sua
partecipazione al capitale votate di Pirelli Spa”. (PIRELLI e C./CVdA 1)
(18 aprile) Nel corso del Consiglio della Société Internationale Pirelli, Tronchetti Provera commenta come: “ I
pneumatici di alta gamma ed i nuovi prodotti del settore dei cavi si sono rivelati fattori di successo. Le prospettive in
America Latina sono incoraggianti, in modo particolare in Brasile ed in Venezuela. Quanto ai progetti di joint venture
sono migliori le possibilità in Cina per i cavi che per i pneumatici, dove sembrerebbe esserci una sovrapproduzione.”
(SIPBA/VCdA 12)
(19 aprile) Leopoldo Pirelli “ Comunica di avere deciso di non ripresentarsi per le rielezioni del consiglio alla prossima
assemblea. Comunica altresì di essere stato portato a tale decisione da un lato dal suo stato anagrafico e di servizio (70
anni di età a 45 di lavoro nel gruppo, di cui 33 come rappresentante esecutivo) dall’altro dalla consapevolezza di
lasciare la Società in mani capaci ed affidabili, essendo convinto che il nuovo consiglio eleggerà presidente esecutivo il
Dottor Marco Tronchetti Provera e confermerà Vice Presidente il figlio Alberto. Comunica le sue intenzioni di
continuare a presiedere per il prossimo triennio il consiglio di Pirelli & C. e la sua disponibilità a mantenere per uguale
durata la carica di Vice Presidente in SIP”.
2. In relazione allo sviluppo del gruppo in Indonesia si ricorda che “ la società PT Pirelli Cables Indonesia nata
dall’accordo firmato nel dicembre 1994, nel corso del 1995, ha avviato i lavori preliminari per la costruzione della
fabbrica”.
3. Per quanto riguarda il settore della fotonica si espone in Consiglio che “ (essa) ha aumentato il fatturato per le
importanti realizzazioni nella seconda parte dell’anno relative a collegamenti ottici ad alta capacità con sistemi a multi
lunghezza d’onda”. (PIRELLI/VCdA 26)
(30 aprile) La relazione degli amministratori di Camfin illustra in questo modo l’operazione di integrazione con Fin. P.:
“ Nel mese di luglio è stata effettuata un’operazione di concentrazione delle partecipazioni in una società già azionista di
Pirelli, con un assetto finalizzato alla sola gestione della partecipazione. Le azioni ordinarie di Pirelli & C, pari
all’8,46% del capitale sono state infatti conferite nella società Fin. P. che già detiene il 4,64% del capitale di Pirelli & C.
Infine sempre nel mese di luglio Cam Energia e Calore ha sottoscritto un aumento di capitale di Fin. P. finalizzato alla
sottoscrizione dell’aumento di capitale di Pirelli & C. Al termine di tali operazioni Cam detiene il 63,64% di Fin. P. la
quale ha a sua volta il 12,45% del capitale con diritto di voto di Pirelli & C.” (CAMFIN/BIL 1995)
(20 maggio) Durante l’assemblea della Pirelli, Leopoldo Pirelli lascia la carica di Presidente e descrive così il suo
operato: “ Ho partecipato allo sviluppo del Gruppo, collaborato ai suoi successi ed ha preso in carico i suoi insuccessi;
crede di avere operato come i suoi predecessori, in modo da tenere alta la tradizione di onestà e di dirittura. Lascia la
presidenza della Pirelli perché molti sono gli anni di esercizio e perché sa di affidare la società a mani capaci. E’ infatti
convinto che il Consiglio che verrà eletto nominerà presidente esecutivo il Dottor Marco Tronchetti Provera e
confermerà suo figlio Alberto Vicepresidente.” (PIRELLI/VA 34)
2. Marco Tronchetti Provera diventa presidente di Pirelli. (PIRELLI/VCda 26)
(27 Maggio) In relazione al settore immobiliare Tronchetti “ fornisce precisazioni sull’intervento della Pirelli nel
progetto di trasferimento temporaneo del Teatro alla Scala su un’area già ceduta dal Gruppo Pirelli al Comune di
Milano a parziale soddisfacimento degli oneri di urbanizzazione.”
2. Per quanto riguarda le fibre ottiche Tronchetti “ sottolinea le versatilità dell’utilizzo dei cavi anche in altri campi;
quanto alle trasmissioni via cavo, informa che il Gruppo è impegnato non solo nella produzione di cavi, ma anche nello
sviluppo degli apparecchi che permetteranno il migliore utilizzo delle fibre ottiche di cui prevede un’importante
crescita.” (Pirelli & C/BIL 16)
(26 settembre) Tronchetti ricorda in Consiglia che “ in assenza di sviluppi positivi al momento con prevedibili, entro
l’anno verrà conclusa l’attività nello stabilimento di Nashville e sarà concentrata la produzione in quello di Hanford”.
2. In relazione a Pirelli Cables Asia si ricorda che “ (questa) e una consociata di Citic Pacific costituiranno dunque una
nuova joint venture che avrà il controllo di una unità produttiva in Cina. Questa iniziativa rappresenta il primo
insediamento industriale per Pirelli in Cina”. (PIRELLI/VCda 26)
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(13 dicembre) In relazione al settore cavi “ in Europa persiste la caduta dei cavi telefonici in rame, cresce
complessivamente la domanda di cavi ottici e rimane stabile la domanda di cavi energia. In Sud America si sviluppa la
crescita dei cavi telefonici ottici a scapito di quelli in rame”.
2. Per quanto riguarda il settore Pneumatici: “ potrebbe verificarsi un forte attacco da parte dei produttori giapponesi che
potrebbero innescare una guerra dei prezzi anche nei segmenti più redditizi. Buone le nostre possibilità di difesa, legate
alla forza della nostra posizione nelle fasce più sofisticate del mercato, sia per l’alta componente tecnologica dei
prodotti sia per l’evoluzione delle nostre tecniche di marketing commerciale” (PIRELLI/VCda 26)
1997
(24 marzo) Per quanto riguarda le partecipazioni in SIP e in Pirelli Spa, Leopoldo Pirelli:“ Illustra i motivi che
suggeriscono di modificare il patto di sindacato SIP nel senso di attribuire alla Pirelli & C., in sede di designazioni degli
amministratori della Società elvetica, in senso proporzionale alla quota di azioni detenuta. È imminente la sottoscrizione
di un accordo secondo cui: in relazione alla partecipazione apportata al Sindacato, ciascun partecipante avrà diritto di
designare un proprio rappresentante nel Consiglio per ogni gruppo di azioni pari al 5% del capitale azionario, con
l’intesa che ogni partecipante che non disponga del quorum per la designazione di un membro può, per costituirlo,
accordarsi con altri”. (Pirelli e C./VCdA 1)
(26 marzo) Il presidente ricorda come “ la divisione Telecom ha consolidati la sua posizione di fornitore di Telefonica
raggiungendo una quota di partecipazione del 20% con ulteriori buone prospettive per il 1997. Anche quest’anno il
business della fotonica è cresciuto rapidamente anche grazie ai nuovi sistemi a multi lunghezze d’onda. Per il 1997 si
prevede che il mercato delle telecomunicazioni continui a crescere con gli stessi ritmi osservati negli ultimi due anni.
Inoltre è prevista una ridotta disponibilità di fibra ottica e una forte domanda di mercato. Sempre per il 1997 nuovi
importanti prodotti Pirelli saranno collocati sul mercato, consentendo così di migliorare e di ampliare ulteriormente la
gamma produttiva.”
2. Per quanto riguarda i pneumatici “ nelle vetture sono state migliorate le quote della Pirelli, sia per il primo
equipaggiamenti, sia nel ricambio, con ulteriore elemento di qualificazione derivante dal forte contributo delle linee
portanti della nostra gamma P6000, P 7000, P zero e nell’”high performance” e “ ultra light performance” del P 200 per
le city cars ed i nuovi winter direzionali ed asimmetrico.” (PIRELLI/VCdA 27)
(12 maggio) Tronchetti Provera descrive nell’assemblea di Pirelli le prospettive nel settore dei cavi facendo presente
che: “ nel settore delle telecomunicazioni si ritiene che la domanda di cavi ottici si mantenga buona in termini di prezzi e
di volumi. Per il mercato dei cavi energia, le previsioni relative ai primi mesi dell’anno indicano nei cavi per il mercato
generale una relativa flessione della domanda in particolare in alcuni paesi europei.”
2. Compare per la prima volta nella relazione al bilancio il tema dei controlli interni che dipendono direttamente dal
Presidente ed Amministratore Delegato, “ il compito consiste nel verificarne l’adeguatezza in termini di efficacia ed
efficienza.” (PIRELLI /VA 34)
(20 Maggio) Per quanto riguarda la fotonica Tronchetti “ illustra l’attività di fotonica precisando che, ad oggi, solo
quattro imprese (tra cui Pirelli) sviluppano questa tecnologia, peraltro assai recente; ricorda che il fatturato al 1996 in
tale comparto (realizzato essenzialmente negli USA) ammonta a circa 150 miliardi. La tecnologia della fotonica serve a
poter utilizzare al meglio la capacità di trasporto tramite fibre ottiche di voci e dati attraverso l’amplificazione del
segnale ottico, per mezzo di strumenti ottici e elettronici.”
2. In relazione al potenziale interesse verso SIRTI Tronchetti espone: “ Quanto a SIRTI l’interesse del gruppo è legato al
progresso di tecnologie connesse allo sviluppo delle reti; se in futuro di presentassero le condizioni per esaminare un
eventuale ulteriore investimento in SIRTI , saranno effettuate opportune valutazioni, sempre che i valori siano coerenti
con quella logica che è alla base degli altri investimenti di Pirelli, cioè la creazione del valore.” (Pirelli & C/BIL 18)
(18 settembre) All’interno del segmento cavi si rileva un insoddisfacente andamento reddituale della fotonica ancora in
fase di start up; il recupero dell’unità nordamericana che, con il nuovo management insediato a fine 1996, presenta il
primo risultato attivo dopo molti anni di perdita; l’incoraggiante acquisizione del contratto Giava-Bali da parte della
joint venture indonesiana, peraltro ancora in fase di avviamento.” (PIRELLI/VCdA 27)
(28 novembre) Tronchetti Provera illustra al Consiglio “ la proposta di acquisizione del controllo di Sirti (87% del
capitale), da attuare quanto al 39% a conclusione positiva del negoziato con il venditore Telecom Italia e quanto al 48%
mediante OPA, mentre Telecom Italia mantiene il 10% del capitale di Sirti per 5 anni.” (PIRELLI/VCdA 27)
92
(19 dicembre) In relazione alla partecipazione in SIP, si espone in consiglio che: “ A fronte della suddetta normativa (1
gennaio 1998 in Svizzera su OPA) l’esistenza di un patto che raggruppa più del 50% dei diritti di voto non comporta
alcun obbligo di OPA, né giustificherebbe l’eventuale inserimento di una clausola di opting-out nello statuto. Tuttavia
nella prospettiva che in futuro Pirelli e C. possa acquisire dagli altri partecipanti al patto azioni in misura tale da
superare da sola il 50% dei voti, si imporrebbero in alternativa due misure al fine di sfuggire all’obbligo di OPA:
l’inserimento in statuto della clausola di opting-out o l’acquisizione sin d’ora dei diritti di voto delle altre azioni
sindacate”. (Pirelli e C./VCdA 2)
1998
(29 gennaio) Per quanto riguarda i pneumatici, si ricorda che in Europa “ è in aumento la già forte pressione sui prezzi a
causa principalmente della crescita delle importazioni provenienti dal Sud Est asiatico. E’ in accelerato sviluppo la
messa a punto di una nuova tecnologia alternativa che ci consentirà di essere più competitivi nel prodotto basso di
gamma.” (PIRELLI/VCdA 27)
(30 gennaio) Nella relazione al bilancio di Pirelli & C si menziona il settore ambiente che “ prosegue lo sviluppo dei
progetti nei campi della cogenerazione e dello smaltimento di rifiuti, con particolare riferimento agli stabilimenti del
Gruppo in Turchia.”(PIRELLI & C/BIL 1997)
(24 marzo) In Nordamerica, “ nonostante il superamento dei principali problemi industriali, la soddisfacente
conclusione della vertenza sull’assistenza medica per la maggior parte dei pensionati e la chiusura di un equilibrato
contratto di lavoro, la redditività è ancora ben lungi dall’essere apprezzabile.”
2. Il presidente illustra: “ le linee di un piano finalizzato alla semplificazione delle strutture societarie del Gruppo che
coinvolge Pirelli & C, SIP e Pirelli Spa e che dovrebbe culminare nel controllo diretto di Pirelli & C su Pirelli Spa a
valle della fusione per incorporazione tra SIP e Pirelli Spa. A) l’acquisto da parte di SIP di 1.700.000 buoni di
partecipazione detenuti da BZ Group Holding e/o da BZ Bank limited al prezzo unitario di franchi svizzeri 350 e la
conversione in azioni dei buoni di partecipazione; b) un’offerta pubblica di acquisto di tutte le azioni di SIP in
circolazione, al prezzo unitario di franchi svizzeri 350, promossa da Pirelli & C; c) ad OPA conclusa, cancellazione dei
titoli SIP dal listino della borsa svizzera e raggiungimento del completo controllo su SIP; d) infine fusione fra SIP e
Pirelli Spa con il mantenimento della quotazione alla Borsa di Milano dei titoli derivanti dalla fusione stessa. A valle di
queste operazioni Pirelli & C avrà in portafoglio una partecipazione diretta non inferiore al 30,01% di Pirelli Spa ,
mentre BZ Group Holding Limited, attuale secondo azionista di SIP, ne deterrà una quota pari al 10% circa.
Relativamente alla metà della partecipazione di BZ Group Holding Limited, sono stati raggiunti particolari accordi,
riguardanti sia un accordo di put and call, sia il diritto di voto che verrà esercitato fin dall’inizio su indicazione di Marco
Tronchetti Provera nella sua qualità di socio accomandatario di Pirelli & C. La presenza del Gruppo Pirelli in Svizzera
verrà peraltro rafforzata in termini di attività e di strutture operative attraverso le controllate Pirelli Cables and Systems,
Pirelli Tyre Europe e Pirelli Société Generale. A valle di tale acquisto e della conversione in azioni dei restanti buoni di
partecipazione e prima dell’OPA, Pirelli & C e BZ Group Holding Limited possederanno rispettivamente il 58% ed il
24% di SIP.”
3. Nei sistemi di telecomunicazioni: “ è stato portato a termine il sistema ottico sottomarino amplificato Palermo- Roma.
Nei sistemi sottomarini energia sono da segnalare il completamenti dei contratti Corea, Spagna- Marocco e del progetto
fast-track di interconnessione delle isole di Giava e Bali per il quale in soli 8 mesi si sono completate tutte le fasi
operative.”
4. Nei pneumatici si “ conferma il successo delle “ associated brands (Ceat, Courier e Armstrong) grazie al costante
miglioramento della gamma e iniziative commerciali complementari al marchio principale.”(PIRELLI/VCdA 28)
(24 marzo) Viene deliberata la fusione di Fin P. in Camfin mediante aumento di capitale di Camfin. (CAMFIN/VCdA
10)
(15 maggio) Il presidente, a proposito di Internet, ricorda come “ vada considerata l’attenzione che negli Stati Uniti
continua ad essere riservata alle fibre ottiche, attenzione correlata alle enormi possibilità di utilizzo di Internet.
L’Europa sembra essere sotto questo profilo in grave ritardo, mentre negli Stati Uniti si investe massicciamente su reti
fisse e fibre ottiche. Per tali ragioni il Gruppo continua ad investire nella fotonica, cioè in apparati ottici che permettono
una transizione di dati, di video e voce, più soddisfacente e rapida, con conseguente riduzione dei costi.”
2. Per quanto riguarda gli accordi con l’investitore svizzero Martin Ebner, Tronchetti Provera ricorda che: “ è doveroso
volgere a favore della Pirelli & C quella fiducia personale dimostratagli con l’impegno di Ebner stesso a votare per il
5% delle azioni secondo le indicazioni di Marco Tronchetti Provera.” (PIRELLI /VA 35)
93
(22 maggio) Sozzani illustra la scelta della Pirelli & C di uscire dall’attività finanziaria e di concentrarsi sull’attività di
holding industriale come “ di una scelta necessaria, ove si considerino le enormi disponibilità necessarie per operare nei
mercati finanziari sofisticati e globali di oggi.”
2. L’accordo tra Tronchetti Provera ed Ebner prevede che Pirelli & C. conceda a BZ Group una prima opzione di
vendita sul 5% del capitale, di cui “ per un 2,5% fra il 10 marzo 1999 ed il 10 marzo 2004 e una seconda opzione al 10
marzo 2003. Inoltre BZ concede a Pirelli & C un’opzione di acquisto che non può superare il 5% dei diritti di voto il 13
marzo 2003.”
3. Leopoldo Pirelli illustra nel seguente modo l’entrata della famiglia Pirelli in GPI: “ Posto che Sopaf era venditrice di
un pacchetto del 13% di GPO che controlla Camfin, la quale a sua volta controlla Fin.P. egli ed i suoi figli hanno ceduto
azioni Fin.P. e col ricavato ed altri mezzi freschi hanno acquistato da Sopaf quel 13% di GPI.”
4. Tronchetti Provera illustra nel seguente modo l’operazione con BZ Group: “ L’operazione che azionisti ed analisti
auspicano, sino ad ora aveva presentato difficoltà anche tecniche stante gli impedimenti per una società svizzera di
fondersi con una società italiana. Si è finalmente trovata una strada che consentirà di trasferire SIP in un paese
comunitario, fonderla con Pirelli Partecipazioni trasferitasi pure nello stesso paese, per poi portare la società derivante
dalla fusione in Italia e qui fonderla con Pirelli Spa. Nell’ambito di tale operazione si è chiesto ad Ebner al fine di
consolidare la partecipazione di Pirelli & C. in Pirelli Spa di ottenere un’opzione per l’acquisto delle azioni che BZ
deterrà in Pirelli Spa a progetto eseguito. Ebner ha concesso un’opzione a tempo per metà delle sue azioni e per una
forse immeritata fiducia ha posto la condizione che l’opzione fosse collegata all’attribuzione ad Esso Marco Tronchetti
Provera del diritto di dare istruzioni per il voto. L’accordo è stato concluso anche per quel che riguarda l’attribuzione
dei diritti di voto basati sulla personale fiducia di Ebner in Marco Tronchetti Provera con il pieno assenso degli
accomandatari tutti che hanno giudicato di sicuro interesse della società l’accordo in ogni sua clausola, comprese quelle
dell’attribuzione a Pirelli & C della facoltà di immediato esercizio dell’opzione di acquisto nel caso di uscita dal
Gruppo di Marco Tronchetti Provera.” (PIRELLI & C/VA 19)
(15 luglio) Viene presentato al Consiglio della Pirelli “ un progetto di acquisizione che riguarda la divisione cavi energia
di Siemens che comprende le attività di R & S, di produzione, di vendita e di marketing per un prezzo di 500 milioni di
marchi tedeschi . La divisione ha fatturato nel 1997 circa 1,7 miliardi di marchi con 6.200 dipendenti e 15 stabilimenti
situati in Europa (Germania, Austria, Ungheria, Romania, Italia, Spagna e Russia), in Turchia, in Sud Africa ed in Cina.
Le attività in Italia ed in Turchia verrebbero acquisite con il trasferimento delle azioni delle società locali oggi
controllate da Siemens.”
(18 novembre) Il presidente illustra al Consiglio di Pirelli come l’area critica sia rappresentata dalla fotonica “ a causa
soprattutto delle difficoltà incontrate nel passaggio dai risultati della ricerca alla vendita del prodotto. Contratti
importanti per centinaia di milioni di dollari sono in via di conclusione con i grandi clienti americani. I benefici effetti
dovrebbero cominciare a manifestarsi entro la fine dell’esercizio ed ancora di più nei primi mesi del prossimo anno.”
(PIRELLI/VCdA 28)
(21 dicembre) A domanda sui rapporti con Mediobanca nel corso dell’assemblea straordinaria di Pirelli & C, Marco
Tronchetti Provera ricorda che: “ Per quel che concerne i rapporti con Mediobanca, va ricordato come essa sia un
azionista importante e come sia stato l’unico azionista disponibile a dare assistenza ad operazioni importanti sul capitale
quando il Gruppo attraversava un momento non facile.” (PIRELLI & C/VA 19)
1999
(29 gennaio) La relazione degli amministratori al bilancio di Camfin ricorda che: “ nel giugno 1998 vi è stata la fusione
per incorporazione senza concambio di Fin.P. in Camfin; tale fusione ha permesso a Camfin di detenere direttamente la
partecipazione in Pirelli & C e di subentrare nel relativo patto di sindacato.” (CAMFIN/BIL 1998)
(29 marzo) Pirelli pneumatici, tramite le sua consociata statunitense Pirelli Tire e Cooper Tire e Rubber Company
hanno siglato un’alleanza di carattere strategico che permetterà di unire efficacemente le rispettive risorse, con
l’obiettivo di aumentare la competitività sul mercato dei ricambi in Nord e Sud America.” (PIRELLI/VCdA 29
hu
(30 marzo) Pirelli “ annuncia di volere rinunciare alla carica di accomandatario, così come da lui anticipato già nel
1996, quando lasciando la presidenza di Pirelli Spa, manifestò l’interesse di continuare a presiedere il Consiglio della
Società per soli altri 3 anni”. (Pirelli e C./Vcda 3)
94
(21 maggio) Nel segmento della fotonica Tronchetti Provera commenta in assemblea che “ Pirelli dispone di un’ottima
tecnologia che è comparabile con quella delle società più avanzate e grandi del settore. Il mercato è ancora piccolo e
con prospettive non prevedibili.”
2. Il presidente ricorda anche l’accordo con Michelin sul Pax System che fa parte di un pacchetto di accordi mirati sia
dal punto di vista tecnologico, sia dal punto di vista commerciale. Gli accordi tecnologici con Michelin e Continental si
affiancano a quello commerciale con Cooper.” (PIRELLI/VA 35)
(25 maggio) Nel corso dell’assemblea di Pirelli & C, Marco Tronchetti Provera affronta tre argomenti: Per quanto
riguarda i pneumatici, questi hanno dimostrato negli anni “ di avere una capacità di competere in un quadro non facile,
pur con una dimensione diversa da quella dei più grandi produttori. Ciò è stato possibile lavorando da un lato su margini
di contribuzione più alti e quindi sulla gamma più alta e dall’altro cercando accordi che permettessero sia da un punto di
vista commerciale, sia da quello tecnologico di sopperire il limite dimensionale.”
2. Per quanto riguarda la vicenda di Ebner, Tronchetti Provera ricorda come:“ Ebner possedeva il pacchetto azionario
direttamente o attraverso i fondi fin dalla fine degli anni Ottanta. Ha seguito nel tempo le vicende del Gruppo, restando
azionista anche nei momenti di andamenti negativi, ha seguito gli aumenti di capitale. La SIP in Svizzera era peraltro
poco liquida stante la percentuale detenuta da Pirelli & C e dagli azionisti ad essa vicini ed ad Ebner. Da qui l’interesse
per un’operazione prospettatagli in modo che permettesse a Pirelli la semplificazione della catena societaria ed a lui di
rendere liquido il suo investimento.”
3. Per quanto riguarda invece il settore immobiliare: “ Si è riusciti partendo da una piccola unità ereditata dalla fusione
fra Pirelli & C e Caboto (la originaria Vitruvio) a trasformare la piccola realtà in una società dapprima di servizi e poi di
sviluppo sul mercato immobiliare. Ciò ha consentito di realizzare una delle più importanti operazioni immobiliari
d’Europa del dopoguerra e di valorizzare per circa 500 miliardi aree industriali Pirelli assai difficili da collocare specie
in una fase di mercato non favorevole.”
4. Nella stessa assemblea Leopoldo Pirelli lascia la presidenza della Pirelli & C. con le seguenti parole: “ Compirò 74
anni nel prossimo agosto, sono nel cinquantesimo anno di lavoro col Gruppo; sono socio accomandatario da 42 anni. Il
mondo si sta evolvendo in modo molto rapido, molto più rapido che in passato, forse l’evoluzione potrebbe definirsi
rivoluzione continua. L’anziano le può seguire anche se con maggiore fatica, ma ci vuole un giovane per cavalcarle.”
5. Leopoldo Pirelli traccia anche dei brevi profili di Marco Tronchetti Provera e di suo figlio Alberto Pirelli. Per quanto
riguarda il primo dice:“ Marco è certamente l’artefice di punta della ripresa del nostro Gruppo negli ultimi anni. Ne è il
leader, il numero uno e con la sua personalità professionale e caratteriale non potrebbe essere che tale: è molto
intelligente, ha intuito, ha comando di uomini all’interno e senso delle relazioni all’esterno dell’azienda.” Per quanto
riguarda il figlio Alberto: “ Queste ultime capacità non le ha perché vive all’interno dell’azienda e della sua famiglia: ha
senso del dovere, grandi capacità di lavoro diretto ed attaccamento al nome, delle cui tradizioni etiche è un cristallino
erede.” (PIRELLI & C/VA 19)
(28 giugno) Tronchetti Provera informa il consiglio di Camfin che Mediobanca potrebbe offrire agli altri membri del
sindacato di blocco di Pirelli & C, un importante pacchetto di azioni e obbligazioni convertibili Pirelli & C. Rileva
l’opportunità che Camfin incrementi la propria partecipazione in Pirelli & C, acquisendo anche le azioni e le
obbligazioni che rimanessero “ inoptate” da parte degli altri membri del sindacato.” (CAMFIN/VCdA 10)
(13 settembre) Viene data comunicazione al Consiglio che nel mese di giugno “ è stata formalizzata l’acquisizione del
47% del capitale di Alexandria Tyre Company, società operante nel settore dei pneumatici, di cui il Gruppo Pirelli
deteneva già l’11,6%, diventando azionista di controllo.”
2. Viene comunicato che “ è stato acquistato da Sirti l’ulteriore 50% del pacchetto azionario di Fos per un prezzo
complessivo di 72,5 miliardi.” (PIRELLI/VCdA 29)
(28 settembre) Tronchetti Provera comunica che “ Si è chiusa l’offerta (di Milano Centrale) cui hanno aderito
l’89,088% delle azioni ordinarie del capitale di Unim (Unione Immobiliare) Spa (Pirelli e C./VcdA 1999)
(16 novembre) In materia di possibili alleanze, Tronchetti Provera comunica al Consiglio che “ le eventuali alleanze
nell’ambito del settore dei cavi e sistemi riguardano soprattutto la fotonica nell’area in cui la convergenza con
l’elettronica e il software di rete è determinante.” (PIRELLI/VCdA 30)
(13 dicembre) Tronchetti Provera informa il Consiglio che “ sono state avviate trattative per l’acquisizione da Telecom
del 49% del capitale sociale di Sirti, a valle del previsto scorporo da parte di quest’ultima dei propri beni immobili. Sirti
svolge un’importante attività nella costruzione di reti ed è candidata a svolgere un ruolo primario nell’ampliamento di
95
queste a livello mondiale. In questo scenario Sirti si presenta come un player professionale capace di garantire, con
qualità del servizio e costi competitivi, servizi di ingegneria, installazione, manutenzione ed è sicuramente in grado di
ottenere riscontri positivi sul mercato.”
2. Viene illustrata l’operazione in corso sulla fotonica nel seguente modo: “ il Gruppo Pirelli ha da tempo creato
un’attività leader nel campo della tecnologia fotonica, ma il mercato è dominato da fornitori di sistemi integrati che
offrono una più ampia gamma di prodotti con contenuto prevalentemente elettronico e di software. Considerato che i
sistemi ottici terrestri hanno un valore strategico maggiore per i fornitori di sistemi integrati che per un fornitore a
piattaforma singola, ci si avvierebbe verso la decisione di sviluppare le attività di componentistica ottica, con le
conseguenze che da un lato sarebbe possibile conseguire margine con le attività di ricerca e sviluppo, proprietà
intellettuale e produzione della fibra ottica, dall’altro di rendere il business dei componenti, senza l’attività sistemistica,
in grado di competere liberamente sul mercato. Inoltre in una delle trattative in corso sorge l’interessante prospettiva di
giungere ad un’alleanza nell’attività di sistemi sottomarini e di componentistica ottica con uno dei migliori partners
globali del settore. Il Gruppo Pirelli è il quarto produttore di cavi sottomarini con una capacità di project management
che fa leva sull’attività di posa ed installazione di cavi energia sottomarini e sottolinea come un’alleanza come quella
prospettata comporterebbe un miglioramento del profilo industriale del Gruppo.” (PIRELLI/VCdA 30)
(20 dicembre) Tronchetti Provera riferisce al Consiglio che: “ si è raggiunta un’intesa con Cisco Systems per
un’alleanza strategica nel settore della trasmissione ottica che consiste sostanzialmente nel 1) nell’ingresso di Cisco con
una quota di partecipazione del 10% per un valore di 100 milioni di dollari nella neo costituita Pirelli di componenti
ottici e di sistemi ottici sottomarini.; 2) nella cessione da Pirelli a Cisco dell’attività di sistemi ottici terrestri per un
valore complessivo di 2,15 miliardi di dollari di cui circa il 20% è legato al raggiungimento di obiettivi di vendita e di
gestione. Le sinergie derivanti dalla nuova partnership permettono di prevedere un certo miglioramento della tecnologia
ottica legata ad Internet e quindi alle attività industriali ed avrà un impatto positivo anche sulle prospettive reddituali di
Pirelli Cavi e Sistemi.” (PIRELLI/VCdA 30)
2000
(25 gennaio) In relazione alla fotonica Tronchetti Provera afferma che: “ la vendita delle attività di fotonica terrestre a
CISCO perfezionatesi il 14 febbraio 2000 con l’incasso di l.575,30 milioni di euro. È da sottolineare, oltre che
l’importanza finanziaria anche la valenza strategica di tale accordo che suggella la partnership fra Pirelli e CISCO nei
settori della impiantistica ottica e nei cavi sottomarini Telecom, settori entrambi ad alta tecnologia con un previsto
elevato tasso di sviluppo”.
2. Viene ricordata “ l’intesa con BICC General per l’acquisto di attività di cavi energia già appartenente al gruppo
britannico BICC e rilevate lo scorso anno dal gruppo americano General Cable”.
4. Tronchetti Provera ricorda anche l’accordo con CISCO che ha comportato “ l’acquisizione da parte di CISCO
Systems del 10% del capitale di:due costituende società operanti nel settore della componentistica ottica e dei cavi
sottomarini per le telecomunicazioni”.
5. MIRS “ Nel corrente anno il nuovo processo di produzione pneumatici MIRS (Modular Integrated Robotized System)
passerà dalla fase si sperimentazione a quella implementativi con ricadute interessanti in termini di costi, prodotti e
servizio”. (Pirelli e C./CVdA 4)
(8 febbraio) Viene informato il Consiglio della trattativa “ assai vicina alla conclusione con la General Cable
Corporation per l’acquisizione di alcune società già facenti capo a BICC attive nei cavi e nei sistemi per l’energia.”
(PIRELLI/VCdA 30)
(20 marzo) Viene informato il Consiglio del completamento del processo di acquisto dei Cavi Energia di Siemens,
acquisto della divisione Cavi energia e costruzioni da Metal Manifacturers Limited, di un ulteriore 50% di Fos, del
residuo 50% di Pirelli Cable Indonesia, nonché di Pirelli Tyre Company (Egitto). Per quanto riguarda l’esercizio in
corso si preannuncia che esso sarà per lo più caratterizzato dal continuo impegno per l’integrazione delle attività ex
Siemens ed ex BICC, la continua valorizzazione dei business tradizionali, la ricerca di nuove opportunità nei vari
mercati.”
2. Si informa il Consiglio che Pirelli intende partecipare al Consorzio Dix.it per l’assegnazioend ella licenza per la
telefonia mobile di nuova generazione UMTS con quote paritetiche con Ae,, Banca di Roma, e.Biscom, e.Planet, Ifil e
Securfin.
96
3. Il secondo semestre del 1999 “ ha visto l’avvio di un nuovo sistema di produzione: il già citato MIRS (Modular
Integrated Robotized System). Si tratta di un impianto altamente flessibile per la produzione di una famiglia di
pneumatici con caratteristiche totalmente nuove.”
4. Il Comitato per la Remunerazione esamina la politica retributiva del Gruppo e l’avvio di due piani di stock option che
hanno riguardato 800 dirigenti e quadri e dopo avere sentito il parere favorevole del Collegio Sindacale, con
l’astensione del Dottor Tronchetti Provera, espresse il proprio accordo sul rilascio di dette opzioni al Dottor Tronchetti
Provera, all’ingegner Morchio e al dottor Buora, per una quota rispettivamente del 6%, 4% e 2,5% con l’intesa che il
prezzo unitario di sottoscrizione delle azioni fosse allineato a quello che sarebbe stato praticato a Cisco al momento del
suo ingresso e che il Gruppo Pirelli fosse in ogni momento in grado di disporre di tutte le azioni di sua pertinenza, ivi
comprese quelle opzionate, al fine di seguire qualsiasi percorso, anche alternativi all’IPO, per la massimizzazione del
valore della società (anche con Cisco vi era un accordo di put and call di covendita) (PIRELLI/VCdA 30)
(8 maggio) Marco Tronchetti Provera ripercorre le tappe dell’operazione con Cisco che: “ è stata creata dalla ricerca
interna di Pirelli. Partendo dalle fibre si è infatti giunti alla componentistica ottica e da qui all’area dei sistemi ottici
terrestri ove sono presenti i grandi operatori mondiali dell’elettronica. In tale settore occorreva l’integrazione con chi
disponesse del software e la capacità di gestione delle reti. La convergenza tecnologica fra elettronica, gestione delle
reti ed ottica era tale per cui lo spazio di Pirelli inevitabilmente si riduceva. In Cisco è stato trovato il partner ideale in
quanto disponeva di tutte le competenze che tuttavia aveva necessità di integrare con l’ottica. Si è così ceduto il
segmento che per il Gruppo era inaccessibile, ma si è mantenuta la tecnologia di base che nasce dalla fibra e si è rimasti
nella componentistica ottica perché la linea strategica perseguita è quella di continuare lo sviluppo della fibra. Le fibre
ottiche hanno un futuro molto importante. Si va dal semplice trasporto all’indirizzo dei dati, con prospettive quanto mai
interessanti. In questo caso Pirelli dispone di un Gruppo di ricercatori assai validi e di si attendono risultati molto
interessanti. Per ricapitolare in estrema sintesi la vicenda Cisco, basti ricordare come da un centro di ricerca si è
sviluppati in cinque anni una società con mille addetti che ha voluto ad un certo punto cedere un segmento del business
internazionale per oltre 1,5 miliardi di dollari.”
2. Per quanto riguarda i pneumatici il MIRS viene presentato non come un nuovo modo di produrre i pneumatici, ma
come “ un nuovo modo di rapportarsi al consumatore finale in quanto in sostanza si arriva a produrre su ordinazione con
una semplificazione ed una programmazione della produzione pressoché in tempo reale e conseguenti brevissimi tempi
di processo.”
3. Tronchetti Provera ricorda anche le acquisizioni avvenute nel settore dei cavi: “ E’ stata perfezionato da parte di
Pirelli Cavi e Sistemi l’acquisto di una parte delle attività cavi energia della NKF. Le attività acquistate comprendono la
produzione di cavi energia ad alta media e bassa tensione per le utilities con stabilimenti a Delft (Olanda) e Pikkala
(Finlandia)”. Per quanto riguarda invece le attività acquisite da BICC: “ Queste attività hanno registrato nel 1999 un
fatturato di circa 700 milioni di euro con 3500 dipendenti ed 11 stabilimenti nel Regno Unito ed in Italia, che insieme
rappresentano circa l’80% del fatturato del 1999, ed in Africa, Asia, inclusa una joint venture locale in Cina.”
(PIRELLI SPA/VA 36)
4. In merito all’operazione con Cisco: “ il Comitato ha proceduto ad attribuire un compenso una tantum per l’esito
dell’operazione a lui stesso, all’ingegner Morchio ed al dottor Buora.” Questo tuttavia sarà sottratto al “ compenso
variabile loro spettante per l’esercizio 2000.”
5. Tronchetti Provera riferisce anche che: “ In relazione a un nuovo progetto legato al settore componentistica che ha già
ricevuto un principio di realizzazione con la costituzione di una società di diritto statunitense di cui il Gruppo ha la
maggioranza, mentre Cisco avrebbe una quota del 10%, il Comitato considerata l’esigenza rappresentata dai partners
statunitensi di coinvolgere secondo la prassi americana in materia il management nelle sorti dell’impresa, ha deliberato
di attribuire a lui stesso, all’ingegner Morchio e al dottor Buora un’opzione all’acquisto di una quota rispettivamente del
6%, del 4% e del 2,5% della neo costituita società” (PIRELLI/VCdA 30)
(11 maggio) Nel corso del 1999 Camfin “ in virtù di opportunità offerte dal mercato, Camfin ha proceduto ad
incrementare la propria partecipazione, passando da una quota pari al 22,92% al 30 settembre 1999 ad una quota del
23,39% del capitale con diritto di voto.” (CAMFIN/BIL 1999)
(26 settembre) Tronchetti Provera riassume nel seguente modo il contenuto degli accordi con Cisco e Corning: “ In
occasione della cessione a Cisco dei sistemi ottici integrati, fu concordato che 1) l’attività componentistica di Pirelli
avrebbe fatti capo ad una società poi costituita negli Stati Uniti; 2) Cisco avrebbe sottoscritto il 10% delle azioni della
costituenda società; 3) per tale partecipazione Cisco avrebbe versato la somma complessiva di 25 milioni di dollari sulla
base di una valorizzazione complessiva della società pari a 250 milioni di dollari; 4) Pirelli si impegna a fornire a Cisco
componenti per un minimo di circa 20 milioni di dollari il primo anno e 30 il secondo ad un determinato prezzo a cui
sarebbe stato aggiunto un premio fino a 125 milioni di dollari; 5) Pirelli non avrebbe potuto vendere azioni od assets
97
relativi alla componentistica per due anni dopo il closing a società operanti nel medesimo settore di Cisco. Cisco non
intese acquistare il comparto relativo alla componentistica ottica, ma preferì assicurarsi una costante fornitura da parte
di Pirelli ed orientarsi verso la partecipazione in un’apposita società statunitense con la prospettiva, da Pirelli condivisa,
di una valutazione del comparto cui sarebbe potuto seguire la quotazione sul mercato statunitense della costituenda
società, ovvero qualsiasi combinazione alternativa ugualmente conveniente. In concomitanza con la costituzione della
società statunitense, il 18 marzo 2000, denominata OTUSA (Optical Technologies USA) è iniziato un insieme di attività
tendenti alla quotazione di essa presso il Nasdaq che sono prevalentemente costituite: a) nella ricerca di un “ venture
capitalist” americano; b) nella ricerca di top managers americani che avrebbero affiancato i managers Pirelli, c)
dell’avvio dell’iter societario per conferire in OTUSA l’intellectual property connesso alla componentistica. A luglio
scorso Corning, partner di lunga data di Pirelli nelle tecnologie ottiche, ha fatto conoscere tramite Chase Manhattan
Bank, il suo interesse per OTUSa, considerata la grande importanza dei brevetti da questa posseduti per lo sviluppo
strategico di Corning stessa. All’inizio di agosto Corning ha fatto pervenire un’offerta per l’eventuale acquisizione di
OTUSA sulla base di un valore oscillante fra 3 e 4 miliardi di dollari con pagamento in azioni. Considerato che negli
ultimi tempi erano avvenute importanti acquisizioni ed integrazioni nel campo dei componenti da parte dei concorrenti
di Corning e che importanti operatori nel settore delle telecomunicazioni (Alcatel, Siemens e Lucent) avevano
annunciato di volere rendere autonome le loro attività ottiche, si percepì che era diventato particolarmente importante
per Corning acquisire tecnologie al fine di arricchire il proprio portafoglio e mantenersi competitiva. In data 1°
settembre è arrivata una nuova proposta in ordine all’avvio del negoziato, sulla base di un prezzo per l’acquisto di
OTUSA oscillante fra i 4,5 e i 5 miliardi di dollari di azioni Corning. Nel frattempo verso la metà di luglio uno dei più
importanti “ venture capitalist” americani (Summit Partners) contattati verso la metà di marzo per un suo eventuale
ingresso in OTUSA, fece conoscere la sua definitiva posizione in merito, ritenuta non accettabile per la sua richiesta di
diritti e di garanzie maggiori a quelle praticate a Cisco stessa; anche la ricerca di managers non avevano avuto successo,
data fra l’altra la perplessità di alcuni di essi dimostrata in ordine al possibile successo di un collocamento OTUSA sul
mercato. Considerato che per i motivi sopra esposti, il collocamento di una prima tranche sarebbe avvenuto in ritardo
rispetto al piano originario, è sembrato opportuno avviare a metà settembre, sulla base delle nuove proposte un
negoziato con la Corning. In sintesi è stato concordato con Corning: 1) la vendita a Corning del 90% del capitale di
OTUSA da parte di Optical Technologies The Netherlands BV che ne possiede il 71% e da parte di Pirelli Cavi e
Sistemi che ne possiede il 19%; 2) che conseguentemente il prezzo di vendita del 90% del capitale di OTUSA sia pari a
3.510 milioni di dollari sulla base di una valutazione dell’intero capitale di OTUSA pari a 3.900 milioni di dollari; 3)
che siano sottoscritti contratti ancillari, il più importante dei quali prevede la cessione da parte di Pirelli Cavi e Sistemi
di determinati brevetti relativi ai componenti ottici contro un pagamento pari a 100 milioni. Per le predette acquisizioni
Corning corrisponderebbe al Gruppo Pirelli una somma complessiva di 3610 milioni con un incasso netto di 3.050
milioni.” (PIRELLI/VCdA 30)
2001
(15 gennaio) In considerazione del felice esito dell’operazione Corning sono stati erogati a favore di 34 collaboratori
bonus straordinari a favore di 34 collaboratori, all’ingegner Luciano Gobbi (primo responsabile del negoziato), per un
importo complessivo di 79.720 milioni.
2. La società risponde alla Consob che aveva obiettato alla società la mancanza di informativa al mercato sull’esistenza
delle stock option: “ Sembrò alla sottoscritta società che la citata raccomandazione non fosse applicabile al quadro
specifico sul presupposto che gli effetti della deliberazione assunta dagli organi collegiali delle società interessate non
fossero di natura tale da influenzare la valutazione delle grandezze economiche, patrimoniali e finanziarie delle società
e quindi le scelte di investimento degli operatori di mercato.” (PIRELLI/VCdA 31)
(21 marzo) In chiave di una semplificazione del Gruppo: “ Sono state lanciate offerte pubbliche di acquisto sulle azioni
in circolazione delle consociate brasiliane Pirelli Cabos e Pirelli Pneus e di Pirelli Cables Australia al cui successo ha
fatto seguito la cancellazione dalla Borsa Valori.”
2. Vengono previsti investimenti per 850 milioni così ripartiti: “ 1) circa 400 milioni destinati all’area telecomunicazioni
per incremento della capacità produttiva di fibra ottica ed il rafforzamento nella ricerca e nello sviluppo di nuove
tecnologie ottiche; 2) circa 120 milioni destinati in prevalenza all’ammodernamento tecnologico degli impianti
produttivi dei cavi; 3) circa 330 milioni nel settore dei pneumatici di cui 150 milioni per la realizzazione di nuovi
impianti con tecnologia MIRS”
3. Viene precisato che: “ la differenza fra il prezzo di rivendita ad Optical Technologies Netherlands BV e quello di
esercizio delle opzioni sarà assoggettata quanto al Dottor Tronchetti Provera ad aliquota progressiva sulla base della
propria dichiarazione fiscale, quanto al dottor Buora ed all’ingegner Morchio, legati alla Pirelli da contratti di lavoro
subordinato. È stata assoggettata ad imposta sostitutiva pari al 12,5%.”
98
4. In proposito all’importo delle stock option ricevute, Marco Tronchetti Provera “ intende dare disposizione di versare
detto importo al netto delle imposte dovute alla costituenda “ Fondazione Silvio Tronchetti Provera” il cui scopo è la
promozione della ricerca nei settori in cui opera o abbia interesse il Gruppo Pirelli.” (PIRELLI/VCdA 31)
(22 marzo) Pirelli & C nel corso dell’esercizio precedente “ insieme al Gruppo Benetton e Caltagirone/Vianini si è
aggiudicata la gara “ Progetto Grandi Stazioni”. Il progetto elaborato dalle Ferrovie dello Stato è finalizzato alla
riqualificazione, alla valorizzazione ed alla gestione integrata di tredici complessi di stazione delle principali città
italiane.”
2. Per quanto riguarda Risanamento Napoli: “ si è realizzata l’acquisizione di circa il 50% del patrimonio di Risanamenti
Napoli che promossa unitamente ad altri investitori ha portato alla costituzione di una società in cui sono presenti
primarie banche italiane ed operatori del settore.” (Pirelli & C/ VCdA 4)
(8 maggio) Nel corso dell’assemblea della Pirelli Tronchetti Provera: “ respinge fermamente la tesi secondo cui sarebbe
stata ceduta la tecnologia più avanzata. Si sono venduti segmenti in cui il Gruppo era un “ nano” in confronto ai
competitori; si è ceduta componentistica ottica dove si vendeva ad un unico cliente (Cisco) e dove si avevano proiezioni
di vendita di 20 milioni di euro nel 2000. Si sono poi tenute tutte le competenze nella fibra e le competenze di base nella
fotonica.”
2. Sul tema delle stock option relative alla cessione di Optical Technologies USA a Corning, Tronchetti Provera osserva
che tutti i dati utili sono inseriti nel prospetto informativo diffuso a chiusura dell’operazione Corning, quando è stato
firmato il contratto definitivo con Corning. Emerge da tali materiali con estrema chiarezza che non era possibile per gli
amministratori di Pirelli venire a conoscenza del valore che sarebbe stato attribuito ad Optical Technologies Usa prima
che le opzioni venissero concesse. Per la possibile quotazione della società fu infatti caldamente suggerito, per rendere
credibile l’ipotesi stessa di quotazione, che il top management, composto da persone note al mercato americano
testimoniasse il coinvolgimento e la fiducia nella società. L’elevatezza dell’importo peraltro non comporta alcuna
illegittimità o scorrettezza e proprio al fine di non accreditare neppure lontanamente o implicitamente tale illazione non
si è ritenuto di rinunciare ai compensi straordinari, in tutto od in una parte, ma sono stati trattenuti con conseguente
assoggettamento a prelievo fiscale con aliquota piena.”
3. Per quanto riguarda gli sviluppi tecnologici, Pirelli:“ sta investendo in modo importante nell’integrazione fra l’ottica e
l’elettronica al fine di potere cogliere le opportunità di collegamento della banda larga con le case e gli uffici. Si è
convinti infatti che lo spazio di Internet sarà sempre più ampio e per tale motivo si investe sulla nuova generazione di
componenti in grado di effettuare la trasmissione dei dati ad una velocità maggiore e a un costo minore.” (PIRELLI
SPA/VA 37)
99
2001
(26 luglio)“ Il semestre è stato caratterizzato da una forte accelerazione degli investimenti. Questi hanno riguardato
principalmente l’attivazione produttiva e l’avvio di nuovi impianti per la fabbricazione dei pneumatici con la nuova
tecnologia MIRS e per la ricerca e sviluppo” (PIRELLI/VCdA 32)
(28 luglio) Il presidente informa che: “ sono in corso trattative con Bell SA e altri soggetti per l’acquisto da parte della
società, d’intesa con il Gruppo Benetton, di circa 1.700.000.000 azioni ordinarie Olivetti Spa pari a circa il 23% del
capitale sociale di quest’ultima.” Il Dottor Tronchetti Provera precisa che: “ 1) il prezzo unitario di acquisto delle azioni
sarebbe pari a euro 4,175 per un esborso complessivo di circa 7 miliardi di euro; 2) le azioni verrebbero acquistate da
una società di diritto italiano, del cui capitale Pirelli deterrebbe il 60%, mentre il residuo 40% sarebbe posseduto da
Edizione Holding e da investitori istituzionali; 3) l’esborso totale di Pirelli sarebbe dunque pari a circa 4,2 miliardi di
euro; 4) nella newco confluirebbero ulteriori 265.302.200 azioni Olivetti di cui 130.980.000 già detenute indirettamente
da Pirelli Spa e 134.322.250 già detenute da Edizione Holding, cosicché il possesso complessivo di azioni Olivetti
sarebbe pari a circa il 27% del capitale; l’investimento globale della società in azioni ordinarie Olivetti sarebbe pari a
circa 4,5 miliardi di duro con un prezzo unitario di 3,95 euro; 5) quanto al fabbisogno finanziario di Pirelli Spa per
l’operazione si ricorrerebbe per circa una metà alla liquidità esistente e per l’altra metà ad indebitamento, destinato ad
essere quasi totalmente ripianato con i mezzi rivenienti dalle dismissioni. Fa presente che alla prospettata acquisizione
conseguirebbe una nuova strategia del Gruppo Pirelli consistente nell’affiancamento alle nuove attività di
telecomunicazioni di un numero selezionato di business ad alta redditività con una segmentazione verso l’alto di
gamma, quali le attività vettura e moto nel settore pneumatici, la produzione di fibra ottica e di cavi di
telecomunicazioni e le attività “ real estate” facenti capo a Pirelli & C.; per le restanti attività tradizionali del Gruppo
generatrici peraltro di elevato cash flow e con significative posizioni di mercato, vi sarebbe un progressivo disimpegno
e la loro cessione con un previsto introito di almeno 2 miliardi di euro.”
2. Il presidente prevede: “ che la realizzazione di queste strategie consentirà una rifondazione del Gruppo Pirelli, con una
struttura organizzativa e di business profondamente modificata e arricchita, focalizzata sulle tecnologie più avanzate e
con le migliori prospettive di mercato; il tutto facilitato dalle importanti sinergie che Pirelli e Telecom potranno
sviluppare nei confronti delle tecnologie e del management, nonché delle conoscenze e delle introduzioni sui mercati
internazionali di interesse del Gruppo.”. Fa presente anche che: “ 1) i ritorni economici dell’operazione saranno
inizialmente di scarsa significatività, mentre diventeranno interessanti una volta che la situazione finanziaria si sarà
riequilibrata; 2) è prevista la stipulazione di patti parasociali con il Gruppo Benetton per il governo della newco, i cui
elementi essenziali potrebbero essere un “ controllo congiunto” di essa da parte di Pirelli e Benetton”
3. Tronchetti Provera riconosce che: “ uno dei temi che esigerà una particolare attenzione è costituito dall’indebitamento
di Olivetti e dalle misure da prendersi per una sua riduzione”
4. A sostegno dell’intera operazione viene presentato questa opinion di Lazard: “ L’operazione di inquadra in un preciso
contesto sia relativamente all’assetto dei settori delle telecomunicazioni ed Internet, sia per ciò che concerne le strategie
di sviluppo definite dal management Pirelli. I grandi operatori solitamente integrazione le attività di telefonia fissa, di
telefonia mobile e di Internet e vengono generalmente apprezzati dal mercato il quale tende ad attribuire parametri di
valutazione relativamente più elevati per il leader rispetto ai propri concorrenti, caratterizzati da minori dimensioni e da
un più elevato grado di integrazione fra attività diverse, ma correlate. Si deve notare che l’acquirente di una interessante
pozione del mercato domestico viene considerato un essenziale requisito ad un efficiente e profittevole sviluppo al di
fuori dei confini del paese d’origine. Olivetti è una holding industriale operante nelle telecomunicazioni ed in alcuni
settori delle tecnologie dell’informazione e della telecomunicazione con un giro d’affari di 30,1 miliardi di euro e con
circa 120.000 dipendenti. Il core business è costituito dai servizi di telecomunicazione fissa e mobile e dai servizi
Internet, dove Olivetti opera tramite Telecom Italia, acquisito in seguito ad offerta pubblica di scambio lanciata nel
febbraio 1999 insieme alla controllata Tecnost che a fine 2000 è stata incorporata per fusione in Olivetti. L’offerta
pubblica di scambio ha ottenuto l’adesione del 51,12% del capitale ordinario di Telecom Italia. All’estero il gruppo
Telecom Italia ha un’attiva presenza attraverso società partecipate e joint ventures che gestiscono servizi di
telecomunicazione fissa e mobile e diversi mercati, soprattutto in Europa (Spagna, Francia, Austria, Grecia e Turchia) e
nel bacino del Mediterraneo e in Sud America (Argentina, Brasile, Cile)” (PIRELLI/VCdA 32)
(10 settembre) Tronchetti Provera illustra gli accordi raggiunti fra Pirelli Spa ed Edizione Holding da una parte e Bell
S.A. dall’altra, i cui punti essenziali si possono così riassumere: “ a) impegno degli acquirenti ad acquistare n.
1552.662.120 azioni ordinarie Olivetti Spa ad un prezzo unitario pari a Euro 4,175 e n. 68.409.125 warrant azioni
ordinarie Olivetti 2001-2002 ad un prezzo unitario pari a euro 1,0875; b) pagamento con valuta 31 agosto 2001; c)
trasferimento della partecipazione sospensivamente condizionato alle prescritte autorizzazioni delle competenti autorità;
d) impegno del venditore a fare sì, entro la data di trasferimento della partecipazione, alcuni membri dei consigli di
amministrazione di Olivetti Spa e Telecom Italia Spa rinuncino irrevocabilmente alla carica di amministratore”
100
2. Per quanto riguarda gli accordi raggiunti fra Pirelli e Benetton per il governo della newco, che si renderà acquirente
della partecipazione, i punti essenziali sono i seguenti: “ a) alla newco verranno trasferite, oltre alla partecipazione,
ulteriori 134.322.250 e n. 130.980.000 azioni Olivetti già rispettivamente detenute (direttamente od indirettamente) da
Benetton e Pirelli, nonché altre 147.337.880 azioni che Olivetti ha acquistato da Bell e da un altro soggetto il 30 luglio
2001; b) il capitale della newco sarà inizialmente detenuto da Pirelli per l’80% e da Benetton per il 20%, con l’intesa
che Pirelli potrà cedere ad uno od a più soggetti sino al 20% del capitale della stessa; c) l’assemblea straordinaria della
newco delibererà sempre con il voto favorevole dell’81% del capitale, il consiglio di amministrazione sarà composto da
dieci membri (di cui due designati da Benetton), un sindaco sarà designato da Benetton e le deliberazioni del Consiglio
su alcune materie rilevanti dovranno essere assunte con il voto favorevole di almeno uno degli amministratori designati
da Benetton; d) Benetton designerà un quinto dei consiglieri (e fra essi il Vicepresidente) di Olivetti (e di alcune sue
controllate quotate) che non siano di nomina del mercato e di enti governativi; le deliberazioni del consiglio di dette
società dovranno essere assunte, per alcune materie rilevanti, con il voto favorevole di uno degli amministratori
designati da Benetton.”
3. Tronchetti Provera analizza inoltre i seguenti aspetti economici e finanziari: “ a) l’esborso complessivo di Olimpia è
pari a circa 7,8 miliardi; b) Olimpia disporrà di un equity complessivo di 5,2 miliardi e di un finanziamento dei soci
industriali di 0,8 miliardi; c) il saldo a 7,8 miliardi (pari a 1,8 miliardi) sarà fornito da un finanziamento fino ad un
massimo di 2,5 miliardi per gli azionisti della società; d) la linea di credito è garantita da pegno sulle azioni Olivetti
acquistate da Olimpia; e) l’esborso complessivo di Pirelli Spa (fatti salvo gli esborsi di cui all’ipotesi sopra e contando
di coprire anche le quote destinate ad altri investitori istituzionali) sarebbe composto da: 1) quota equity 60% di euro
5,2 miliardi pari a 3,12 miliardi; 2) quota finanziamento soci 80% di euro 0,8 pari ad euro 0,64 miliardi per un totale di
3,74 miliardi. Pirelli attualmente può contare su linee di credito “ committed” per circa 4,7 miliardi e liquidità per 1,6
miliardi. La nuova strategia del gruppo Pirelli prevede che le nuove attività di telecomunicazione vengano affiancate da
un numero selezionato di business ad elevata redditività, con una segmentazione verso l’alto di gamma. Si tratta in
sostanza dell’attività vettura e moto del settore pneumatici, i cui futuri sviluppi sono fortemente legati alle nuove
tecnologie Mirs, della produzione di fibra ottica e di cavi telecomunicazioni e delle attività di “ real estate” facenti capo
a Pirelli & C. Per le restanti attività tradizionali del Gruppo, seppur generatrici di elevato cash flow e con significative
posizioni di mercato, , si prevede il progressivo disimpegno e la loro cessione, finalizzato a massimizzare l’apporto di
risorse verso l’attività delle telecomunicazioni. Pneumatici autocarro e Business Unit Energia verranno quindi ceduti
indicativamente nei prossimi diciotto mesi; da tali cessioni si potranno ricavare almeno due miliardi di euro.”
4. Sulla situazione economica generale, in particolare nel segmento dei pneumatici, si fa presente che: “ Il primo
semestre 2001 è stato caratterizzato da un rallentamento dell’economia mondiale che ha riguardato tutte le principali
aree geografiche. In America Latina preoccupano sia le difficoltà finanziarie dell’Argentina, sia la crisi energetica del
Brasile che si teme possa avere ripercussioni negative su produzione industriale e consumo.” (PIRELLI/VCdA 32)
(11 settembre) Nel consiglio di Pirelli & C si fa presente che: “ A valle dell’operazione stessa l’indebitamento sarà di
livello pari a quello esistente prima delle note cessioni a Cisco e a Corning; sostanzialmente si sarà realizzato,
considerate le previste cessioni di alcune attività non più considerate strategiche dei settori pneumatici e cavi, un asset
swap con conseguente focalizzazione nelle attività di telecomunicazioni.” (Pirelli & C/VCdA 5)
(14 settembre) Viene siglato con Intesa BCI Spa e Unicredito Italiano Spa l’accordo relativo all’ingresso di queste
nella compagine sociale di Olimpia con una quota del 10% per ciascuna. Intesa BCI e Unicredito Italiano hanno diritto
sino a che deterranno più del 10% di Olimpia a designare ciascuna un membro del Consiglio di amministrazione di
Olimpia, Olivetti, Telecom, Seat e Tim. Per quanto riguarda il Collegio Sindacale di Olimpia allo scadere dello stesso,
le parti valuteranno la possibilità della nomina di un sindaco di designazione comune di Intesa BCI e di Unicredito.” Le
due banche “ avranno la facoltà di cedere a Pirelli la propria partecipazione in Olimpia nei tre seguenti casi ed alle
seguenti condizioni a) stallo su deliberazioni nell’assemblea straordinaria di Olimpia e nel consiglio di Olivetti e
Telecom; b) scadenza del patto dalla durata triennale; c) cambio di controllo in Pirelli ed in Olimpia.” Per quanto
riguarda il prezzo della partecipazione oggetto della put sarà determinato dalle parti o, in caso di disaccordo, da parte di
investment banks e corrisponderà alla somma del valore economico della partecipata e di una maggioranza (premio)
come se la partecipazione fosse espressione del controllo di Olivetti e delle due società da essa controllate (non
superiore a un IRR del 15% al lordo delle imposte)” (PIRELLI/VCdA 32)
(19 settembre) Viene siglato l’accordo tra Olimpia e i soci rappresentanti la maggioranza azionaria di Bell S.A. in
ordine alla revisione delle condizioni economiche della transazione. A questo proposito i soci di Bell, “ garantendone
l’adempimento, si impegnano a fare sì che la venditrice sottoscriva e versi per intero subordinatamente all’esecuzione e
contestualmente al pagamento alla seconda data di esecuzione un prestito obbligazionario che sarà emesso da Olimpia
per un importo pari all’equivalente in euro di 2.000 miliardi alle condizioni e termini seguenti: un importo di
1.032.920.000 euro, un valore di emissione alla pari per un valore nominale di 3,92 euro, una durata del prestito di 6
anni e un tasso di interesse dell’1,5% fisso nella formula dello zero coupon.”
101
2. Un secondo prestito obbligazionario di massimi 260 milioni di euro della durata di cinque anni al tasso fisso del 3%
da corrispondere alla data del rimborso con la formula “ zero coupon”
3. In tema di finanziamenti il Monte dei Paschi di Siena si è impegnato a dedicare ogni sforzo ad erogare a Olimpia un
finanziamento “ non recourse” per un importo capitale in euro equivalente a 1.000-1.500 miliardi di lire della durate di
sei anni al tasso Euribor + 0,50 centesimi. Il Gruppo Banca Antonveneta si è impegnato a erogare a Olimpia sempre
contestualmente al pagamento della tranche di cui al punto B) del prezzo di acquisto delle azioni Olivetti, un
finanziamento “ non recourse” di 500 miliardi di lire della durata di 6 anni al tasso Euribor + 0,50 centesimi.”
4. Le linee strategiche del Gruppo Olivetti-Telecom prevedono la creazione di valore mediante: “ a) cultura industriale e
cura del cliente; b) un comittment di lungo periodo; c) il track record del management; d) focalizzazione sulle attività
che garantiscano maggiore redditività e flussi di cassa la telefonia fissa di Telecom Italia e la telefonia mobile; e) la
valorizzazione dell’attività Internet e della Directory di Seat Pagine Gialle; f) individuazione delle attività non
strategiche al fine di una loro eventuale dismissione; g) rinnovo del top management” (PIRELLI/VCdA 32)
(26 settembre) Olimpia aumenta il capitale sociale da 115.398.175 a 337.417.410 euro. (PIRELLI/VCdA 32)
(27 settembre) Viene riferito al Consiglio di Pirelli la decisione della commissione europea “ assunta in data 20
settembre 2001 di autorizzare la prospettata operazione, anche alla luce dell’impegno di Edizione Holding a cedere le
proprie partecipazioni azionarie dirette ed indirette nel capitale sociale di Blu e di fare in modo che Autostrade Spa ceda
la propria partecipazione in Autostrade Telecomunicazioni Spa o in via subordinata ne conservi una partecipazione
azionaria di minoranza.”
2. Per quanto riguarda il consolidamento di Olimpia con Pirelli, Tronchetti Provera fa presente: “ che non si ritiene che
Pirelli Spa debba procedere al consolidamenti di Olimpia, considerato, come osservato anche dall’autorità antitrust, che
il controllo di quest’ultima non viene esercitato dalla sola Pirelli, ma in virtù dei patti parasociali negoziati con Edizione
Holding, congiuntamente con quest’ultima. Quanto poi ad un presunto controllo di Olimpia su Olivetti sarà necessario
secondo i criteri sinora adottati da Consob, un periodo di osservazione di due o tre anni al fine di valutare se il numero
di azioni Olivetti che Olimpia possiede permetta a quest’ultima un controllo di fatto. Ne consegue che: “ Olimpia
dovrebbe contabilizzare la partecipazione in Olivetti nel bilancio civilistico al costo, diminuito eventualmente per
perdite durevoli di valore e che non dovrebbe disporre di un bilancio consolidato in quanto la sua unica partecipazione
(Olivetti) non è qualificabile come partecipazione di controllo; b) Pirelli non dovrebbe consolidare Olimpia in quanto
per i motivi sopraesposti, benché detentrice di una partecipazione pari al 60% del capitale di Olimpia, non esercita da
sola un’influenza dominante sulla stessa.” (PIRELLI/VCdA 32)
(4 ottobre) Dopo avere deliberato di aumentare gratuitamente il capitale sociale a 1.400.000.000 euro, Olimpia Spa
aumenta il capitale sociale fino a 1.562.596.150 mediante l’emissione di 162.596.150 azioni di nominali 1 euro al
prezzo di 10,4 ciascuna di cui 9,4 a titolo di sovrapprezzo, sottoscritte pro quota dai soci di Pirelli Spa, Edizione
Holding International S.A., Intesa BCI Spa e Unicredito Italiano Spa. Il patrimonio di Olimpia dopo tale aumento
ammonta a 5,2 miliardi.” (PIRELLI/VCdA 32)
(13 ottobre) Il nuovo consiglio di amministrazione di Olivetti procede a un aumento sociale a pagamento di massimi
4.079.803.958 euro mediante emissione di massime 4.079.803.958 azioni ordinarie di nominali 1 euro ciascuna e
l’emissione di un prestito obbligazionario convertibile dell’importo nominale di massimi 4.079.803.958 euro”
(PIRELLI/VCdA 32)
(5 novembre) Viene riferito al Consiglio di Pirelli che “ Consob ha dato notizia nel Bollettino “ Consob Informa” di
ritenere che Olivetti è controllata di fatto da Olimpia e che questa è soggetta al controllo di Pirelli.”
2. Giovanni Ferrario viene nominato amministratore delegato di Pirelli.
3. Per quanto riguarda l’andamento gestionale “ rispetto al luglio-settembre 2000, il trimestre vede il settore pneumatici
in sostanziale tenuta, il settore cavi e sistemi energia in miglioramento ed il settore cavi e sistemi di telecomunicazioni
in flessione. Per quanto riguarda quest’ultimo, le azioni volte al recupero di efficienza della struttura produttiva hanno
consentito di non tenere la redditività complessiva nei primi nove mesi di questo anno a livelli ancora soddisfacenti.
Tali azioni hanno compensato anche il minore apporto di cavi e sistemi sottomarini.” (PIRELLI/VCdA 32)
4. La quota di capitalizzazione di Olimpia di pertinenza di Pirelli, pari a 3120 milioni, è formata per circa 2.700 milioni
di euro dall’utilizzo delle eccedenza di cassa presenti, rivenienti principalmente dalle recenti dismissioni operate a
favore di Cisco e di Corning e, per la parte residua, dalle linee di credito bancarie.”
102
(6 novembre) L’attività di Pirelli & C. Real Estate viene descritta nel seguente modo: “ E’ la società del Gruppo Pirelli
& C. che opera sia nell’asset management immobiliare (residenziale e terziario) assicurando il servizio di gestione
strategica e partecipando con minoranze qualificate al capitale di rischio delle iniziative intraprese, sia nei servizi
specialistici (Agenzia Residenziale, Agenzia Terziario, Project Management; Property e Faculty Management) per le
medesime iniziative e direttamente per i clienti terzi.” (Pirelli & C/VCdA 5)
(7 novembre) Nel corso dell’assemblea di Telecom Italia Tronchetti Provera commenta il trasferimento della sede
legale a Milano osservando che: “ tale scelta rientra nel contesto di un più ampio programma di riorganizzazione della
Società avviato di recente ed è connessa al ruolo che la città di Milano riveste come piazza finanziaria nei rapporti con
le banche e con la Borsa. Egli ritiene normale che la società con la più alta capitalizzazione di borsa abbia la sede della
corporate a Milano, che rappresenta la principale piazza finanziaria del Paese secondo una logica di efficienza. Il
trasferimento non avrà ricadute occupazionali, non rispondendo a logiche di ridimensionamento, o peggio, di
penalizzazione di una sede rispetto ad un’altra, ma solo ed esclusivamente a logiche di efficienza. Informa anzi
dell’esistenza di un progetto di rivitalizzazione delle attività attualmente localizzate a Torino e che in taluni casi sono
state lasciate in una posizione marginale.”
2. Per quanto riguarda la storia recente di Telecom Italia, Tronchetti Provera ricorda come l’azienda “ non sia carente da
un punto di vista infrastrutturale, in quanto ha investito bene sul territorio nazionale, assumendo un ruolo importante nel
panorama della telefonia non solo europea, ma anche mondiale; è riuscita ad affrontare la sfida della tecnologia mobile
in modo competitivo ed ha al proprio interno capacità professionali molto valide. E’ peraltro un’azienda vissuta in
regime di monopolio per molti anni e che, a valle della privatizzazione, ha subito molti cambiamenti gestionali.”
3. Per quanto riguarda le strategie, Tronchetti Provera “ sottolinea che la strategia di focalizzazione del mercato
domestico muove dalla considerazione di fondo che anche nei paesi di maggiore dimensioni il mercato è in grado di
accogliere un numero limitato di operatori e comunque la rete non può essere moltiplicata senza diventare inefficiente.
In tale quadro Telecom Italia ha una grande forza nella rete di cui dispone e pertanto occorre conservare e potenziare
tale forza competitiva investendo tutte le risorse necessarie affinché lo sviluppo tecnologico della rete sia coerente con
le necessità di un paese che si modernizza. La presenza di una pluralità di operatori in competizione assicura il migliore
servizio al costo più basso, ma laddove esistono forti necessità di investimento, non è efficiente un’indiscriminata
proliferazione di operatori che alternativamente impone costi altissimi per l’utente o l’impossibilità per le aziende di
raggiungere un livello tecnologicamente necessario.”
4. Tronchetti Provera intravede “ l’esistenza di sinergie con Pirelli che potranno determinare un vantaggio significativo
per Telecom Italia nel rapporto con tutti i suoi fornitori. In particolare è stata sviluppata nel gruppo Pirelli una
tecnologia ottica, mentre sono presenti in Telecom Italia forti competenze nell’ambito del software oltre che delle
telecomunicazioni.” (TELECOM/VA 2001)
(17 dicembre) Per quanto riguarda le operazioni di equity swap e di share swap concluse da Olimpia do Caboto
Holding e con UBM si fa presente che: “ a) il prezzo medio di carico di tutte le azioni Olivetti detenute da Olimpia dopo
l’aumento di capitale è pari a 3,34 euro; b) il suddetto valore scenderà fino a 3,13 euro attraverso l’abbattimento
contestuale del valore di carico e del valore del prestito obbligazionario convertibile Bell per la copertura effettuata; c) a
conversione avvenuta delle obbligazioni convertibili Olivetti, il valore medio ponderato scenderà a 2,78 euro.”
2. Viene data notizia al Consiglio di Pirelli che: “ non condividendo le motivazioni rese da Consob, anche sulla base di
ulteriori approfondimenti, espresso da autorevoli giuristi quali Fortunato, Irti, Libonati, Marchetti e Nobili, Pirelli ha
provveduto ad inoltrare a Consob un’istanza affinché vengano riesaminate le questioni prospettate e modificato
l’orientamento espresso circa il controllo su Olimpia e su Olivetti. A tale proposito è innegabile l’interesse di Pirelli a
non vedere affermata la sua “ posizione” di controllante in modo “ solitario” di Olimpia, ma soprattutto la posizione di
controllante di Olivetti attraverso Olimpia, dati gli ingenti obblighi e responsabilità scaturenti dal Testo Unico per la
Finanza in capo ai soggetti che controllano società quotate. E’ poi da notare che la ricostruzione delle vicende
partecipative tra Pirelli, Olimpia ed Olivetti, in termini di un unico gruppo avrebbe pesanti riflessi nell’ambito della
concorrenza di fidi da parte delle banche, dato il noto limite imposto da Banca d’Italia al totale degli affidamenti per
unico gruppo societario pari al 25% del patrimonio di vigilanza di ciascun istituto bancario.”
3. Viene illustrato il Progetti di integrazione della attività immobiliari denominato Tiglio, “ volto all’integrazione della
attività immobiliari presenti nei gruppi Pirelli e Olivetti-Telecom Italia al fine di una loro migliore valorizzazione. Fa
presente che detto progetto trova fondamento nei seguenti presupposti: a) coerenza con i piani industriali delle società
coinvolte; b) benefici per tutti i soggetti contribuenti, derivanti dalla creazione di valore determinato dalla dimensione e
dall’integrazione sia degli attivi, sia dei servizi, nonché dal loro collegamento.”. Il progetto prevede “ il conferimento
degli immobili delle società concentrataria degli assets. L’operazione potrebbe prevedere il conferimento
contestualmente agli immobili, di un ammontare di debito pari all’80% del valore degli assets conferiti. Apporto degli
assets ad un fondo immobiliare e cessione delle quote del fondo sul mercato.” Il progetto prevede anche “ l’integrazione
103
dei servizi di asset management, project management, property management, agency e faculty management con
creazione di un operatore integrato leader nel mercato italiano con massa gestita tra le maggiori d’Europa.”
(PIRELLI/VCdA 32)
104
2002
(8 febbraio) Nel corso del 2001 Pirelli ha registrato una “ sostanziale tenuta delle vendite e del risultato operativo del
settore pneumatici con una crescente focalizzazione nel segmento alto di gamma; si registra anche un incremento
dell’11,7% del fatturato per il settore cavi e sistemi energia, con un progressivo miglioramento del risultato operativo;
una flessione del 10,6% delle vendite per il settore cavi e sistemi Telecom, contenuta rispetto all’andamento
complessivo del settore”
2. Viene comunicato al consiglio che in data 8 gennaio Consob non ha accolto l’istanza di Pirelli sul non
consolidamento di Olimpia e in data 9 gennaio la società ha presentato ricorso al TAR del Lazio.” (PIRELLI/VCdA
32)
(13 marzo) Il Consiglio di Pirelli & C. prende in esame il progetto di quotazione di Pirelli Real Estate che “ ha saputo
creare negli anni un modello operativo completo, capace di competere con successo sul mercato nazionale e di attrarre
le attenzioni di nuovi investitori professionali ed internazionali; rileva come la prosecuzione del processo do crescita sia
legata anche alla possibilità di ottenere un adeguato accesso al mercato dei capitali, di perfezionare i processo di
acquisizione eventualmente tramite meccanismi di scambio azionario e di attratte e fidelizzare risorse professionali
qualificate attraverso idonei schemi di incentivazione azionaria.” (PIRELLI & C/VCdA 6,13)
(27 marzo) Viene comunicato al Consiglio di Pirelli che in data 25 febbraio il TAR del Lazio ha accettato il ricorso di
Pirelli, annullando i provvedimenti impugnati.
2. Il Dottor Tronchetti Provera relaziona il Consiglio di Pirelli sull’andamento del 2001:“ Il 2001 è stato un anno di
grandi cambiamenti in un quadro macroeconomico recessivo. Da un lato la decisione strategica dell’ingresso nel
capitale di uno dei principali gruppo europei di telecomunicazione, Olivetti-Telecom Italia; dall’altro una crisi
economica mondiale accentuata soprattutto in un nostro importante mercato di riferimento, come quello dei cavi e dei
sistemi per le telecomunicazioni. Preannuncia che a maggio verrà presentato un piano industriale di gruppo e che si è
fortemente concentrati nella creazione di valore nei core business tradizionali e di recente acquisizione, dando priorità
sulla focalizzazione delle attività strategiche, al recupero dell’efficienza, al rafforzamento della struttura finanziaria. I
risultati dei primi mesi del 2002 mostrano alcuni segnali di recupero nel settore cavi e sistemi per telecomunicazioni
rispetto all’ultimo periodo del 2001, mentre le altre attività confermano l’attuale tendenza, con qualche ritardo negli
investimenti high voltage e sottomarini delle principali utilities dell’energia.” .
3. Vengono illustrate le operazioni Tiglio I e Tiglio II. Il progetto: “ trova il suo razionale nel presupposto che
l’integrazione degli attivi e dei servizi immobiliari delle società coinvolte consente la loro migliore valorizzazione
rispetto ad azioni per singole società fra loro disgiunte. I patrimoni immobiliari attualmente posseduti dai partecipanti al
progetto posseggono caratteristiche complementari in termini di profilo rischio/rendimento. Inoltre la possibilità di
trasferire direttamente ad un fondo gli attivi immobiliari permette di ottenere la loro massima valorizzazione rispetto a
scenari di valorizzazione alternativi, quali la cessione a diverse tipologie di acquirenti.” Il progetto prevede il
“ trasferimento degli immobili e delle aree di proprietà del gruppo Telecom e del gruppo Pirelli & C. a due società di
diritto italiano denominate Tiglio I e Tiglio II le quali a loro volta apporterebbero tutti gli attivi ad un fondo immobiliare
chiuso da costituirsi” L’operazione contempla anche a) il trasferimento da parte di Telecom Italia e di Olivetti
Multiservice direttamente e/o indirettamente dei rami d’azienda cosiddetti non facilities a società facenti parte del
Gruppo Pirelli & C. Re; b) impegno a negoziare i termini economici e il piano industriale delle attività di facility svolte
dalla Telecom Italia e da Olivetti Multiservice finalizzato al trasferimento delle medesime attività ad uno o più veicoli”.
Morgan Stanley Real Estate si è dichiarata “ disponibile a partecipare al progetto sul presupposto che la struttura
proprietaria e di gestione dei patrimoni immobiliari dalle medesime controllate non subiscano sostanziali variazioni
rispetto agli statuti dei fondi di MSRE che prevede a) la maggioranza del capitale del veicolo proprietario dei beni
immobili sia anche indirettamente proprietà di MSRE; b) la gestione ed il coordinamento del patrimonio immobiliare
sia affidato ad un unico gestore; c) i servizi alle persone ed agli immobili siano forniti attraverso società strutturate e
siano fra loro coordinati dal gestore.”
4. Viene informato il Consiglio di Pirelli che: “ nell’ambito delle iniziative di collaborazione tecnica avviate da Telecom
Italia e Pirelli (tramite Pirelli Labs) al fine di ottenere efficaci sinergie con vantaggi competitivi nelle rispettive aree di
interesse, sono stati individuati sei specifici progetti, di durata variabile da uno a tre anni, finalizzati allo sviluppo di
dispostivi ottici e relative reti di telecomunicazione avanzate.”
5. Nella relazione degli amministratori al 2001 si legge: “ a) nel giugno 2001 Pirelli Cavi e Sistemi e Alloptic, start up
leader di mercato nella fornitura di soluzioni in fibra ottica per le reti di accesso, hanno siglato un accordo in cui Pirelli
Cavi e Sistemi ha acquistato il 13,8% della società con un esborso di 12 milioni di Euro; b) Pirelli Labs è il punto di
riferimento di tutte le attività di ricerca Pirelli nel mondo ed è direttamente legata, grazie ad una serie di accordi e di
consorzi, a importanti centri di ricerca privati ed investitori in Italia e nel mondo; c) nel settore dei pneumatici si registra
105
“ uno scenario estremamente competitivo caratterizzato da una crescita di volumi all’interno del canale ricambi e da una
flessione del canale primo equipaggiamento dovuta all’attenta selezione del mix e alla continua focalizzazione sull’alto
di gamma. In questo scenario Pirelli è riuscita ad aumentare sensibilmente la propria quota di mercato grazie ad una
crescita dei segmenti più attraenti del canale ricambi su vettura ed autocarro; d) nel settore dell’ecologia e dell’ambiente
è stato completato uno studio, nell’ambito dell’Associazione europea dell’industria delle gomme. Tale studio ha avuto
lo scopo di individuare per la prima volta i principali impatti ambientali del ciclo di vita di un pneumatico medio per
automobile.” (PIRELLI/VCdA 32)
(7 maggio) In qualità di nuovo presidente della Telecom Marco Tronchetti Provera scrive la seguente lettera agli
azionisti: “ Il nuovo management di Telecom Italia fin dal suo ingresso nel gruppo, si è dato l’obiettivo di operare il
rilancio industriale di questa grande realtà dell’imprenditoria italiana. Era importante dare al Gruppo Telecom Italia che
rappresenta nel panorama industriale del paese un patrimonio industriale prezioso per l’elevato livello tecnologico e le
qualificate capacità professionali di cui dispone una struttura finanziaria e produttiva più solida ed efficiente che ne
rafforzasse la capacità di giocare un ruolo di primo piano nello sviluppo di un settore strategico come quello
dell’Information e Communication Technology. Per raggiungere questi obiettivi abbiamo realizzato nei primi mesi della
nuova gestione importanti trasformazioni: dalla completa riorganizzazione della struttura di staff e di business a una
serie di azioni di risanamento per un deciso recupero di efficienza e di redditività. Abbiamo adottato una politica di
stretto controllo dei costi e degli investimenti, portato avanti la dismissione di attività non core ed avviato un
programma di progressiva riqualificazione e di riduzione dell’indebitamento. Inoltre abbiamo adottato valutazioni
contabili più in linea con i reali valori di mercato per alcuni asset, in particolare le attività estere del Gruppo. Oggi
sostanzialmente conclusa la fase degli investimenti straordinari, possono ripartire con un nuovo ciclo di gestione
orientato a consolidare la nostra strategia di creazione del valore. Il nuovo piano industriale, presentato alla comunità
finanziaria internazionale a febbraio di quest’anno, ha individuato la linea strategica per rafforzare la leadership sul
mercato nazionale delle aziende del Gruppo, in particolare nei mercati del fisso e del mobile e di Internet per rilanciare
la presenza internazionale, in particolare quella di Tim in America Latina, Turchia e Grecia. Cardini di questo piano di
sviluppo sono il potenziamento del core business, la capacità di apportare sempre più qualità e servizi che sono la vera
fonte della creazione del valore, la riorganizzazione del portafoglio estero, l’innovazione tecnologica. Tutto ciò ponendo
al centro della nostra azione la soddisfazione del cliente. In conclusione sono convinto che facendo leva su queste solide
basi e si una ritrovata consapevolezza del proprio ruolo nella modernizzazione del Paese, il Gruppo Telecom Italia
possa guardare al futuro con fiducia per garantire ai suoi azionisti e a tutti i suoi stakeholders le migliori prospettive di
successo.”
2. Nella relazione sulla gestione si affrontano i seguenti temi: a) la svalutazione delle partecipazioni che viene illustrata
nel seguente modo: “ l’adeguamento del valore delle partecipazioni, goodwill e altri oneri su partecipate è stato
effettuato in coerenza con le linee strategiche del nuovo piano industriale. In particolare sulla base di un’attenta
disamina, si è proceduto alla svalutazione delle partecipazioni, dei goodwill e all’accantonamento di oneri per le
partecipate cui è stata acclarata la natura non meramente congiunturale degli andamenti.” b) il mercato italiano che “ è
caratterizzato, rispetto ai principali paesi europei, da un elevata penetrazione del mobile, mentre la diffusione di Internet
e dei sistemi di broadband sia residenziali, sia di business è ancora relativamente modesta. In Italia a fine 2001 il tasso
di penetrazione su Internet è stato pari al 23% delle famiglie ed al 44% delle piccole e medie imprese. Gli accessi alle
famiglie avvengono ancora quasi esclusivamente con tecnologia dial up (98%) e solo in minima parte tramite accessi a
banda larga ADSL (2%)”; c) per quanto riguarda le linee guida: “ Salvaguardare la redditività del business domestico
valorizzando il portafoglio clienti in essere con il rafforzamento della leadership nei segmenti a maggiore crescita (web
services, banda larga, GPRS, UMTS) e anche con la valorizzazione delle competenze informatiche e di system
integration già presenti nel Gruppo. Nel fisso Telecom Italia cercherà forti miglioramento nel servizio al cliente, nei
processi di gestione e nell’efficienza dei canali distributivi. Nel mobile domestico Tim difenderà la sua leadership
sfruttando tutte le opportunità provenienti dalle nuove tecnologie GPRS prima e UMTS poi. Concentrare la presenza
estera nei mercati dove il Gruppo detiene il controllo delle attività ed individuare direttrici sostenibili di sviluppo a
livello internazionale. Coerentemente con queste priorità la strategia del Gruppo Telecom Italia prevede il
completamento di un piano di dismissioni delle partecipazioni non di controllo nei business “ non core”, in mercati
marginali. Tim continuerà il proprio sviluppo all’estero concentrato soprattutto in America Latina, attraverso la
realizzazione di una comune piattaforma GSM ed intensificando il lancio di servizi con forti sinergie di gruppo.
L’introduzione delle famiglie professionali e l’introduzione di criteri di valutazione degli investimenti consentiranno di
monitorare ancora più efficacemente la spesa sia nella fase propositiva, che in quella di controllo dei risultati.”
3. Viene ricordato che Telecom Italia e il Gruppo J.P. Morgan Chase hanno sottoscritto gli accordi definitivi relativi alla
negoziazione delle opzioni put e call su azioni Seat Pagine Gialle. In particolare è stata concordata la riduzione del
prezzo di esercizio della predetta da 4,2 a 3,4 euro per azione. A fronte di tale riduzione Telecom Italia si è impegnata a
riconoscere alla J.P. Morgan Chase, alle scadenze originarie del dicembre 2005 l’importo di 568.622 migliaia di euro,
fatta salva la facoltà per Telecom Italia di procedere al pagamento anticipato dell’importo stesso, previa relativa
attualizzazione.” (TELECOM ITALIA/BIL 2001)
106
4. Nell’illustrare in assemblea il bilancio d’esercizio di Telecom Italia al 31 dicembre 2001, Tronchetti Provera prende
in esame alcuni aspetti specifici: a) Telekom Serbia: “ le funzioni di auditing interno hanno riscontrato l’esistenza di
transazioni normali, con le relative commissioni. Il management non ha elementi, allo stato, per contestare alle persone
coinvolte nella vicenda la ricostruzione che ne fanno e a ciò va aggiunto che la maggior parte di coloro che si sono
occupati dell’operazione attualmente non opera più in azienda.” b) indebitamento: “ Si sta lavorando per ridurre
drasticamente il debito. Lo si è fatto in Olivetti con l’aumento di capitale e lo si sta facendo in Telecom Italia attraverso
la dismissione di attività ove si possiedono partecipazioni minoritarie e non si controlla la gestione. La riduzione del
debito non sacrificherà tuttavia gli investimenti. Permane in questo modo integro il programma di investire 15 miliardi
di euro in tre anni.” C) investimenti: “ gli investimenti di Gruppo vengono effettuati in paesi in cui sono collocate
società controllate, ed in cui si dispone del know how necessario per replicare modelli di eccellenza tecnologica
sviluppati in Italia e soprattutto nel settore mobile (Brasile, Turchia). Osserva in particolare che la presenza del Gruppo
in Brasile si concentra su società prevalentemente in start up, da cui si aspetta una contribuzione positiva nell’arco del
piano. La presenza nel resto del Sudamerica (Cile, Perù, Venezuela) presenta una redditività in crescita nell’ambito del
piano industriale.” (TELECOM/VA 2002)
(9 maggio) Il Dottor Tronchetti Provera illustra al Consiglio di Pirelli il piano triennale 2002-2004. A questo proposito:
“ ricorda che il Gruppo Pirelli ha compiuto un vasto processo di rilancio e sviluppo, basato sull’aumento dell’efficienza
e sulla crescita della produttività e sulla focalizzazione degli investimenti sulle tecnologie, rafforzando così la posizione
competitiva e la presenza sui diversi mercati. Gli sembra importante premettere che l’importante svolta strategica,
consistita nell’investimento nel Gruppo Olivetti-Telecom Italia, risponde ad una logica industriale di lungo termine
basata su: a) la presenza di un primario e profittevole operatore di telecomunicazioni, settore strategico con prospettive
reddituali favorevoli; b) una forte localizzazione sull’alta tecnologia nel settore della telefonia fissa, mobile,
nell’accesso ad Internet e nei servizi web, nella fibra ottica nei sistemi di accesso e in alte tecnologie di nicchia; c) la
possibilità di sviluppare significative sinergie tecnologiche fra i due gruppi.”
2. Per quanto riguarda il settore dei pneumatici si ricorda che: “ dopo un periodo caratterizzato da forti investimenti
nell’innovazione di processo e una migliore performances rispetto ai competitor, Pirelli incentra il piano triennale su
una strategia di ulteriore focalizzazione sull’alto di gamma, in cui è stata tra i maggiori player.” (PIRELLI/VCdA 35)
3. Tronchetti Provera illustra all’assemblea di Pirelli Spa l’investimento effettuato in Telecom: “ E’ stato fatto un
investimento strategico nei servizi di telecomunicazione, attraverso Olimpia, nel gruppo Olivetti-Telecom, e sono stati
consolidati i business esistenti e nuovi attraverso un continuo rilancio della ricerca e delle nuove tecnologie, nella
convinzione che il futuro del Gruppo sia fondato sulla capacità di competere proprio attraverso la tecnologia. Infatti
guardando al passato si deve rilevare come l’attuale management abbia iniziato a gestire il Gruppo quando i tre settori
tradizionali sembravano avere un basso tasso di crescita ed un basso contenuto tecnologico. Il ricavato della cessione
della Fotonica Sistemi e Componenti che fatturava circa 200 milioni di euro e perdeva alcune decine di milioni di
dollari, ha prodotto un incasso netto di 3,8 miliardi di dollari. Con il ricavato si è provveduto a distribuire extradividendi
per 200 milioni di euro, ad effettuare acquisizioni e ristrutturazioni per 400 milioni ed ad investire 3,2 milairdi nelle
telecomunicazioni.” Tronchetti Provera ricorda che erano stati presi in esame altri possibili investimenti: “ Se la scelta
fosse ricaduta nelle fibre ottiche di Lucent, qualunque fosse la valutazione di mercato, oggi ci si troverebbe con
un’attività in perdita e prospettive per i mesi futuri parimenti negative. L’attività acquistata è un’attività che andava
bene, aveva bisogno di alcuni orientamenti strategici ed alcune azioni gestionali ed ora sta andando ancora meglio,
essendo una delle attività che produce più cassa in Italia.”
4. Per quanto riguarda la partecipazione in Olivetti, Tronchetti Provera ricorda che: “ il prezzo corrisposto al momento
dell’acquisto comprende un prezzo che teneva conto di ciò che costituiva il contenuto di Olivetti, vale a dire Telecom.
Pertanto limitando l’analisi al titolo Olivetti, il premio sembra assai elevato, ma avendo riguardo a ciò che in Olivetti
era compreso, il prezzo risulta ben più basso. Il prezzo di 4,10-4,11 euro implica un differenziale che se il titolo
Telecom avesse ripreso i livelli che aveva raggiunto in precedenza, sarebbe stato facilmente colmabile, trattandosi di un
premio sul valore in trasparenza di Telecom di misura corretta per l’acquisto di un pacchetto con valenza strategica.”
5. A riguardo dei rapporti fra Pirelli ed Olimpia si ricorda che “ Pirelli non ha prestato alcuna garanzia nei confronti di
Olimpia, con la quale sotto tale profilo, non esiste alcune legame. Olimpia rimane responsabile di sé stessa, avendo
concesso garanzie sui propri stessi titoli. Unico punto di contatto è che in caso di “ catastrofe” Pirelli rimarrebbe con un
impegno verso le banche per un massimo di circa un miliardo ove queste escutano, a cinque anni data, un “ put” loro
concesso.”
6. Nel corso dell’assemblea Tronchetti Provera affronta un’ulteriore serie di argomenti, fra cui: a) Pirelli Labs: “ Nel
2001 è stata creata Pirelli Labs Spa che costituisce il nuovo centro per la ricerca di base ed avanzata del Gruppo Pirelli.
Pirelli Labs è il punto di riferimento di tutte le attività di ricerca del Gruppo Pirelli nel mondo. Si articola in Pirelli Labs
Optical Innovation e Pirelli Labs Material Innovation. I Pirelli Labs hanno partners industriali per le attività esercitate
che vanno da Camfin, al Gruppo Enel, da Agip a Siemens. Sono stati perfezionati accordi con prestigiosi laboratori e
107
concluso un accordo con il MIT per la ricerca sulle nanotecnologie che rappresentano la nuova generazione di
componentistica ottica.” b) il mercato Truck in America Latina: “ Il disinvestimento “ truck” era un’ipotesi alli studio in
quanti esisteva l’opzione di unire le attività di Pirelli con quelle di un concorrente per rafforzare il business. Tale
opportunità è venuta meno e si è deciso di rifocalizzarsi su tale business che soprattutto in America Latina è molto
produttivo.” c) il tema della cultura aziendale: “ E’ la cultura di Pirelli che si vuole ottenere in Telecom che è un’azienda
diversa, passata per molte mani, dotata di una cultura figlia dello stato, con conseguenti pregi e difetti. L’impegno è
quello di dimostrare che la nuova gestione persegue una filosofia industriale tesa a valorizzare quello che di buono c’è
anche in termini di cultura e di risorse nuove che già operano all’interno di Telecom stessa.”; d) il tema del debito: “ La
posizione finanziaria di gruppo registra 42 miliardi di debito. In Olivetti tale posizione è destinata a scendere da 17,6 a
15 miliardi a fine anno, mentre in Telecom verso la fine dell’anno si arriverà a 18 miliardi. Dai 42 miliardi di euro di
debito iniziale, il Gruppo Olivetti-Telecom scenderà a 33 miliardi circa.” (PIRELLI SPA/VA 37)
8. In vista della quotazione di Pirelli & C. Real Estate viene ricordato che: “ le partecipazioni di maggior valore della
capogruppo consistono nel possesso diretto ed indiretto di circa il 38,35% del capitale di Pirelli Spa che detiene a sua
volta azioni proprie nella misura dell’8,51% a fronte di circa il 90% del capitale della Pirelli & C. Real Estate.”
(PIRELLI & C/VCdA 6,13)
(13 maggio) L’assemblea di Pirelli & C. viene informata che: “ il 9 maggio il consiglio degli accomandatari di Pirelli &
C. ha esaminato la struttura dell’offerta globale finalizzata all’ammissione alla quotazione della controllata Pirelli & C.
Real Estate. In caso di integrale collocamento delle azioni oggetto dell’offerta globale, l’offerta rappresenterebbe il 40%
del capitale sociale di Pirelli & C. Re.”
2. Le prospettive di Pirelli & C. vengono descritte nel seguente modo: “ La sintesi della situazione nella quale ci si trova
è una Pirelli & C più forte grazie alla crescita del comparto immobiliare ed impegnata nel recupero della crisi
congiunturale della parte industriale attraverso il miglioramento dell’efficienza, la ricerca e l’innovazione tecnologica.”
3. Per quanto riguarda la cooperazione con il Gruppo Telecom, Tronchetti Provera afferma: “ sono già al lavoro gruppo
integrati a testimonianza del fatto che sussistono visioni d’insieme e precise strategie sinergiche. In questo contesto sarà
contraddittorio continuare a parlare di conflitto di interessi nella ipotesi di rapporti fra società di un gruppo o fra loro
collegate e poi invocare sinergie e cooperazione. La cooperazione fra Pirelli Labs e Telecom Italia e Labs, il progetto
Tiglio diretto a costituire un fondo comune in cui ciascuno possa valorizzare i propri asset immobiliari, lo sforzo di
trasferire a Olivetti-Telecom le competenze maturate nei sistemi informativi, costituiscono esempi di questo modo di
operare.”
4. Tronchetti Provera si sofferma sul tema del debito: “ Affermare quindi che il Gruppo ha 80.000 miliardi di lire di
debito è affermare inesattezze che possono creare una falsa immagine di pericolo e di fragilità. La sostanza è che Pirelli
ha circa 2 miliardi di euro di debito consolidato cui fa largamente fronte con i propri flussi di cassa. La responsabilità
del debito del Gruppo Olivetti-Telecom fa capo a queste società e non coinvolge né Pirelli Spa, né Pirelli & C.”
5. Carlo Puri Negri illustra la logica dell’avvenuto acquisto di Cam Energia e Servizi: “ La logica dell’acquisto è stato il
rafforzamento del settore dei servizi di facility di Pirelli Real Estate. Si è al riguardo anche acquisito da terzi il gruppo
Altair e si è concentrati nella società una serie di facility facenti capo in parte a Camfin. Il core business di Cam Energia
e Servizi è infatti l’attività di facility management del settore immobiliare.”(PIRELLI & C/VA 20)
(26 luglio) Viene comunicato al Consiglio della Pirelli che: “ i mercati di riferimento del settore cavi e
telecomunicazioni stanno attraversando una crisi senza precedenti, influenzando al di là di ogni possibile previsione
l’andamento del settore. Le gravi difficoltà partite alla metà del 2001, si sono sempre più accentuate ed hanno causato
ad oggi un calo di circa due terzi della domanda a livello mondiale. Al crollo dei volumi si è accompagnata una marcata
flessione dei prezzi.” (PIRELLI/VCdA 35)
(9 settembre) Nel campo delle fibre ottiche “ nei primi sei mesi del 2002 sono state sviluppati aggiornamenti dei
processi produttivi che hanno permesso di introdurre sul mercato versioni migliori di diversi tipi di fibre.”
(PIRELLI/VCdA 35)
(11 novembre) Per quanto riguarda Olimpia “ non vi sono allo stato novità in ordine ad un possibile accordo con Hopa
che peraltro potrebbe essere raggiunto solo in funzione di concrete utilità e non certo al fine di operazioni di
“ maquillage”.
2. Per quanto riguarda le operazioni Tiglio I e Tiglio II:“ i contratti di finanziamento sottoscritti a supporto dell’intera
operazione ammontano a complessivi 2,4 miliardi di euro. Ciò comporta una leva finanziaria di Tiglio I e Tiglio II pari
al 75% del valore degli immobili e al 48% del valore delle aree. La restante parte degli attivi è stata finanziata per il
20% tramite mezzi propri delle parti a titolo di equity e per la parte residua tramite finanziamento soci subordinato ai
108
finanziamenti bancari.” Le prospettive dell’operazione sono le seguenti: “ a) l’effettuazione di un private placement
presso investitori istituzionali italiani od internazionali; b) la costituzione nel corso del 2003 di uno o più fondi comuni
di investimento mobiliare di diritto italiano od estero; c) la cartolarizzazione di parte del patrimonio” (PIRELLI/VCdA
35)
(13 novembre) Nel corso del Consiglio di Pirelli & C. si definisce Pirelli & C Real Estate come: “ una management
company che gestisce patrimoni immobiliari operando sia attraverso circa 40 società consolidate integralmente, sia
tramite 50 società consolidate ad equity delle quali mediamente possiede il 27%.” (PIRELLI & C/VCdA 6,13)
(19 dicembre) Il consiglio di Pirelli viene reso edotto dell’esistenza di una “ trattativa in corso fra Olimpia, gli altri
socie di Olimpia e Hopa per esplorare la possibilità e la reciproca convenienza di porre in essere un’operazione che
preveda il rimborso del prestito obbligazionario emesso da Olimpia denominati “ Olimpia 1,5% 2001-2007 e posseduto
per 262,5 milioni da Hopa e una connessa operazione di fusione per incorporazione in Olimpia di una società
integralmente posseduta da Hopa (Holy Srl) con un patrimonio non inferiore a 960 milioni di euro e priva di debito.
Hopa non quotata in borsa direttamente ed attraverso due controllate – Holinvest e GPP International, possiede il 4,64%
di Olivetti ed è titolare di ulteriori diritti di acquisto di azioni Olivetti, nonché proprietaria di strumenti convertibili in
azioni Olivetti per una complessiva partecipazione potenziale in Olivetti del 7,21%. Olimpia offrirebbe ai portatori delle
proprie obbligazioni in aggiunta a quanto previsto dal regolamento di rimborso del prestito non solo azioni Olivetti, ma
di un determinato numero di azioni ed obbligazioni convertibili Olivetti. Hopa direttamente o tramite le sue controllate
Holinvest e GPP si avvarrebbe dell’offerta di Olimpia e procederebbe alla richiesta di rimborso anticipato del prestito
obbligazionario ottenendo quindi circa 100 milioni di azioni ordinarie Olivetti e 164 milioni di convertibili Olivetti.
Holinvest, controllata al 100% da Hopa, sarebbe proprietaria complessivamente di circa 135 milioni di obbligazioni
convertibili Olivetti 1,5% 2001-2010, di circa 164 milioni di obbligazioni Olimpia 1,5% 2001-2007 e circa 490 milioni
di azioni ordinarie Olivetti. Holinvest permuterebbe mediante contratto di trasferimento definitivo, le ricordate 490
milioni di azioni Olivetti con strumenti indicizzati all’andamento dell’azione Olivetti, emessi da primario ente pubblico
(Caisse des Depots e Consignations). Hopa e Holinvest trasferirebbero alla propria controllata al 100% Holy: a) 164
milioni di convertibili Olivetti; b) 100 milioni di azioni Olivetti; c) liquidità per 99 milioni; d) il 19,99% di Holinvest,
pertanto il patrimonio netto di Holy sarebbe di 960 milioni e Holy non avrebbe debiti o passività. Per effetto di questa
operazione Olimpia rafforzerebbe la propria situazione patrimoniale con riduzione dei debiti per 476 milioni ed
incrementerebbe il suo patrimonio netti di almeno 960 milioni a seguito della fusione per incorporazione di Holy. Hopa,
a seguito della fusione per incorporazione della propria controllata Holy in Olimpia, otterrebbe una partecipazione del
16% in Olimpia. Conseguentemente le percentuali di partecipazione degli attuali soci si ridurrebbero come segue:
Pirelli 50,4%, Edizione Finance International 16,8%, Unicredito Italiano 8,4% e Banca Intesa 8,4%. I diritti di azionista
di Hopa in Olimpia sarebbero disciplinati da un patto parasociale concluso con gli attuali soci di Olimpia; infatti Hopa
non entrerebbe a fare parte delle attuali convenzioni esistenti fra i soci di Olimpia, né stipulerebbe un autonomo patto
parasociale con essi. In Holy ci sarebbe anche il 19,99% di Holinvest, pertanto Olimpia diventerebbe azionista di
Holinvest, i cui diritti sarebbero disciplinati oltre che dallo statuto di Holinvest, da un patto parasociale con
Hopa.”(PIRELLI SPA/VCdA 36)
2003
(18 febbraio) Giovanni Ferrario, amministratore delegato di Pirelli Spa illustra al consiglio l’andamento della gestione
del 2002 che: “ è stato fortemente condizionato dalla crisi senza precedenti che sta attraversando il mercato delle
infrastrutture per le telecomunicazioni incidendo pesantemente sulle attività dell’azienda del settore in tutti i principali
paesi occidentali. Questo mercato mostra una contrazione della domanda mondiale, quantificabile in oltre il 70% in
termini di valore.” In questo contesto “ l’impegno profuso da parte del management del Gruppo per reagire alla caduta
dei mercati attraverso il recupero di efficienza non ha potuto contrastare appieno una così marcata negatività del
contesto, ma ha consentito una significativa crescita del free cash flow ed un contenimento del debito.”
2. Per quanto riguarda i progetti Tiglio I e Tiglio II “ E’ stato sottoscritto un accordo tra i soci di Tiglio I e Tiglio II
nonché Pirelli & C. Real Estate da una parte e Marzotto dall’altra in merito alla creazione di un nuovo veicolo nel quale
fare confluire le aree Tiglio I e Tiglio II insieme al portafoglio di aree posseduto da Marzotto. Dispone infatti di un
portafoglio di 9 aree, in massima parte in prossimità di grandi centri urbani del Nord Est per una superficie di circa
500.000 mq. In base ai dati disponibili in Ortensia (società che nasce dalla fusione) Marzotto verrebbe a detenere una
quota di circa il 32% mentre i soci di Tiglio si diluirebbero come segue: 1) MSMC (MS III al 75% e Pirelli Re al 25%)
con una partecipazione del 24%; 2) POPOY (MS IV al 75% e Pirelli Re al 25%) con una partecipazione dell’11%; 3)
Telecom con una partecipazione del 28%; 4) Olivetti con una partecipazione del 4%; 5) Seat con una partecipazione
dell’1% e Pirelli Spa con una partecipazione dello 0,3%.” (PIRELLI SPA/VCdA 36)
(11 marzo) Il Consiglio di Pirelli & C. prende in esame il progetto di “ trasformazione d società di Pirelli & C. (da
società in accomandita per azioni a società per azioni) e cambiamento del suo oggetto sociale.”
109
2. Viene ricordato a proposito di Pirelli & C. Real Estate che nel corso del 2002: “ Pirelli & C. ha perfezionato
l’acquisizione del patrimonio immobiliare non strumentale del gruppo Ras, consistente in 107 immobili in gran parte di
pregio e per oltre il 50% ubicati nel centro di Milano per un valore di oltre 1720 milioni di euro.” (PIRELLI &
C/VCdA 7)
3. Tronchetti Provera presenta al consiglio di Pirelli un ampio progetto di ricapitalizzazione e semplificazione della
struttura societaria. Tale progetto prevede: “ la trasformazione di Pirelli & C (da società in accomandita per azioni a
società per azioni e cambiamento del suo oggetto sociale con attribuzione del diritto di recesso ai soci dissenzienti; b)
aumento di capitale di Pirelli & C. di massimi 1.014 milioni offerto in opzione agli azionisti di Pirelli & C. con abbinati
warrant per sottoscrivere al 30 giugno 2006 ulteriori massimi 254 milioni circa destinato al rafforzamento patrimoniale
delle attività industriali e finanziarie del gruppo; fusione per incorporazione di Pirelli Spa e Pirelli & C. Luxembourg in
Pirelli & C. e sua trasformazione in società per azioni., post aumento di capitale sociale di quest’ultima. L’insieme delle
suddette operazioni consentirebbe il raggiungimento di importanti obiettivi quali: a) massimizzazione della
capitalizzazione di borsa del Gruppo; b) focalizzazione del management verso la creazione di valore per un’unica
categoria di azionisti; c) una maggiore unitarietà di indirizzo strategico e gestionale; d) l’accelerazione dei tempi del
processo decisionale; e) la creazione di basi per uno sviluppo ed una gestione più flessibile degli asset in portafoglio; f)
l’ottimizzazione dei flussi economici e finanziari; g) la semplificazione delle attività amministrative.”
4. Il presidente di Pirelli continua la sua trattazione illustrando i presupposti di tale operazione: “ L’attuale struttura
societaria del Gruppo Pirelli presenta talune criticità tra cui principalmente: a) la presenza di tre società holding (due
quotate a cui fanno capo sostanzialmente i medesimi assets cavi energia, cavi telecom, pneumatici, Olimpia/Olivetti ed
in parte Pirelli Real Estate) che si riflette in un holding discount attribuito dal mercato alla catena di holding di
partecipazioni; b) l’entità dell’indebitamento finanziario netto del “ sistema di holding” (ivi inclusa Olimpia), tenuto
anche conto della debolezza strutturale del relativo conto economico, fortemente dipendente dal flusso di dividendi
proveniente dalle attività industriali. Inoltre il fatturato ed i margini di redditività di queste ultime hanno registrato una
sensibile erosione nell’esercizio in corso a motivo del negativo andamento congiunturale.” (PIRELLI SPA/VCdA 37).
5. Vengono poi passati in rassegna alcuni altri aspetti della vita della società in materia di: a) Pirelli Labs attraverso i
quali “ il Gruppo Pirelli punta a diventare una vera e propria “ knowledge company”, una società che si evolve e crea
valore attraverso lo sviluppo di nuove conoscenze e tecnologie.”; b) nel settore cavi ed energia “ a fine 2002 il numero
degli stabilimenti attivi del settore energia risulta di 50 unità ( di cui 4 unità condivise con Telecom) rispetto alle 54
unità del dicembre 2001. La presenza per area geografica è così ripartita: 35 stabilimenti in Europa, 4 in Nord America,
6 in Sud America e 5 fra Australia, Asia e Africa.” ; c) per quanto riguarda i pneumatici si ricorda “ un nuovo innovativo
processo produttivo (Continuous Compound Mixing) della mescola in grado di assicurare un controllo qualitativo dei
materiali ad altissima precisione, che completa il progetto Mirs, rafforzando la leadership di Pirelli nell’alto di gamma.”
Sempre nel settore dei pneumatici si ricorda il nuovo pneumatico Euforia che “ ha ottenuto la sua prima omologazione
con la Mini Cooper ed è diventato un prodotto di riferimento nel mercato trainato anche dal successo mondiale della
vettura.” (PIRELLI SPA/VCdA 36)
(5 maggio) Nel corso dell’assemblea di Pirelli Spa, Tronchetti Provera si sofferma sul tema dei pneumatici: “ Nel settore
dei pneumatici si è proceduto ad elevare il livello della gomma, ottenendo risultati superiori a quelli della media dei
migliori concorrenti, malgrado la insoddisfacente situazione del mercato. Ricorda inoltre che un investimento nel
settore dei pneumatici, ad esempio nella Goodyear, una società all’epoca potenzialmente acquisibile, avrebbe portato
oggi a risultati del tutto negativi.”
2. Per quanto riguarda Mediobanca precisa che: “ non ha mai condizionato le scelte strategiche della società, non ha mai
deciso un investimento o un disinvestimento. Ciò vale per la gestione del dottor Cuccia e per quella del dottor Maranghi
e per oggi, all’inizio della nuova gestione. Mediobanca è stata per la società un azionista e un partner finanziario
affidabile.”
3. Per quanto riguarda Telecom: “ Il debito consolidato di Telecom ammonta oggi a 35 miliardi di euro per salire a 44
considerati i 9 messi a disposizione per il soddisfacimento del diritto di recesso e dell’OPA. Tale debito è destinato a
diminuire per effetto dei flussi di cassa gestionali, della dismissione già in corso di Pagine Gialle e della dismissione di
altri assets di facile vendita, come le azioni di Telecom Austria ed alcuni assets immobiliari che per effetto di un
rilevante scudo fiscale saranno venduti entro la fine del 2004. Telecom Italia Wireline garantisce notevoli flussi di cassa
ed ha un notevole potenziale di crescita grazie all’innovazione dei prodotti, all’offerta di una nuova serie di servizi ed
ad un costante miglioramento dei risultati che risulteranno ancora più evidenti quando i mercati torneranno a valorizzare
le azioni.” (PIRELLI SPA/VA 38)
(7 maggio) Nel corso dell’assemblea di Pirelli & C. Tronchetti Provera ritorna sulle modalità di acquisizione di
Olivetti: “ Quando Pirelli acquistò le azioni di Olivetti il valore in trasparenza di Telecom si collocava entro i 10 euro
per azione. Il prezzo complessivo che pareva assai elevato, conteneva un premio nell’ordine del 35%, considerando lo
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sconto delle azioni Olivetti conseguente l’effetto “ holding”. Vi era la consapevolezza di potere migliorare l’andamento
della società, consapevolezza peraltro fondata sulla conoscenza che di Telecom si aveva essendo Pirelli sempre stata
fornitrice del Gruppo Telecom in Italia ed all’estero. Del resto la prima manifestazione del Gruppo Pirelli per Telecom
risale al 1994, in sede di privatizzazione della società. Con Telecom il Gruppo Pirelli aveva costruito le reti di
telecomunicazione più avanzate non solo in Europa, ma anche negli Stati Uniti. A seguito di tale acquisto si sono
promosse una ristrutturazione industriale e finanziaria che ha avuto successo in tempi più brevi del previsto; si sono
realizzate efficienze per 1.600 miliardi e si è ridotto l’indebitamento di 8,5 miliardi, creando quindi i presupposti per
potere perfezionare l’ultimo passaggio, ovvero l’accorciamento della catena per creare valore.”
2. Sempre nel corso della stessa assemblea Tronchetti Provera sottolinea il fatto che: “ si proceda alle due fusioni oggi,
in un contesto di mercato non facile, non è in contrasto con le dichiarazioni secondo cui si sarebbe proceduto
all’accorciamento della catena quando le condizioni di mercato lo avrebbero consentito. La stabilità sussiste posto che
non da ieri, ma da mesi il rapporto fra i prezzi di borsa delle due coppie di società interessate alle operazioni di fusione
si allinea sostanzialmente a quello che è stato prescelto come rapporto di cambio.”
3. Viene data comunicazione dell’acquisto da parte di Pirelli & C di 47.973.139 azioni ordinarie Pirelli Spa (pari al
2,5% del capitale sociale rappresentato da azioni ordinarie da BZ Group Holding per un corrispettivo 43,1 milioni di
euro.” (PIRELLI & C./VA 21)
(24 maggio) La lettera agli azionisti del presidente di Telecom affronta i seguenti punti: “ Abbiamo fatto sforzi per
aumentare la nostra competitività sul mercato con iniziative di marketing e più precisamente con investimenti selettivi
focalizzati su tecnologie innovative che hanno reso possibile introdurre nuovi servizi e nuovi prodotti e migliorare le
strutture destinate al “ customer care”. In particolare nelle linee fisse nazionali, questa business unit ha promosso la
diffusione della banda larga per i clienti residenziali focalizzandosi su nuovi brand e nuovi servizi. Abbiamo raggiunto
circa l’80% dei risultati in termini di risparmio dei costi previsti per la fine del 2004 grazie all’ottimizzazione dei
processi di acquisto ed ad una selettiva politica sui progetti di investimento. Da ultimo il piano delle dismissioni che è
un anno avanti rispetto al previsto e maggiori flussi di cassa generati da una maggiore profittabilità operativa ci hanno
permesso di superare gli obiettivi che ci eravamo proposti nel ridurre l’indebitamento che è anche migliorato nella sua
composizione. Nel corso del 2002 il Gruppo Telecom Italia ha concentrato la sua attività in aree con le migliori
potenzialità di sviluppo esportando le attività e le esperienze accumulate in Italia nel corso degli anni, creando una
struttura per il coordinamento di tutte le attività fisse e mobili in America Latina. Il Gruppo Telecom Italia non
rappresenta solo un contributo alla crescita economica del paese, ma è anche in competizioni con grandi gruppi
internazionali, giocando anche un ruolo importante nello sviluppo di nuovi servizi a valore aggiunto che stimolano la
domanda verso più avanzati profili di consumo. Telecom Italia è un gruppo che ha a cuore la trasparenza, il dialogo con
la comunità finanziaria ed il rispetto per gli azionisti. Il Codice Etico è posto idealmente al vertice del sistema di
impresa e rappresenta una carta dei valori.” (TELECOM ITALIA/BIL 2002)
2. Nel corso dell’assemblea di Telecom Italia che delibera la fusione con Olivetti, in materia di quota posseduta da
Olimpia in Olivetti, Tronchetti Provera dichiara:“ La partecipazione di Olimpia in Olivetti è inferiore al 30% qualche
che sia il criterio di calcolo adottato. Prima della fusione non sussisteva alcun collegamento fra Olimpia ed Hopa
configurabile come concerto ai fini dell’OPA. Ne consegue che Olivetti può votare nell’assemblea di Telecom Italia
non essendo mai stata commessa alcuna violazione della normativa in tema di OPA obbligatoria da parte di Olimpia, né
tanto meno di Olivetti (peraltro del tutto estranea ai patti fra Olimpia ed Hopa) difettandone i presupposti.”
3. Sulla svalutazione di Seat, Tronchetti Provera illustra che: “ Si è dovuta accantonare al fondo rischi in relazione al put
di J.P. Morgan la differenza fra lo strike price di 3,4 euro per azione e la media degli ultimi sei mesi 2002 pari a 0,668
euro per azione. Al momento della vendita della Seta le azioni saranno prese in carico a un valore di 3,4 euro per azione
che grazie all’accantonamento verrà ridotto a 0,668 euro per azione e quindi senza effetti sul conto economico.” Sempre
su questo argomento Tronchetti Provera ricorda come: “ nel corso del 2000 Telecom Italia si era impegnata con Huit II e
i suoi azionisti a rilevare circa 711 milioni di azioni ordinarie Seat Pagine Gialle al prezzo di 4,2 euro per azione. Tale
impegno derivava dagli accordi relativi all’integrazione fra Seat e Tin.it. JP Morgan subentrò all’impegno di Telecom
Italia pagando a Huit II il prezzo pattuito di circa 3 miliardi di euro e dilazionò il pagamento di Telecom Italia nel
dicembre 2005. Nel primo trimestre del 2002 il prezzo di tale opzione è stato svalutato a 3,4 euro per azione.
L’operazione nei suoi termini riflette i valori e le condizioni dell’epoca in cui venne negoziata. E’ di obiettiva evidenza
la circostanza che i valori delle aziende operanti nel settore new media si sono successivamente ridotti in modo
significativo determinando perdite nei bilanci delle società che avevano effettuato investimenti in quel settore.”
4. E’ stata costituita Telecom Italia Sparkle, controllata al 100% da Telecom Italia, attraverso lo spin off della Divisione
Servizi Wholesale International, per attribuire autonomia societaria al business internazionale al fine di accelerare e
facilitarne lo sviluppo. Si precisa che: “ tale obiettivo sarà raggiunto rafforzando il posizionamento competitivo di
Telecom Italia sul mercato internazionale, integrando e valorizzando gli asset, il know how e le esperienze maturate
dalle due entità di business confluite nella nuova società.”
111
5. Rispondendo ad un piccolo azionista, Tronchetti Provera respinge fermamente: “ l’immagine di una Telecom Italia in
declino e con una moltitudine di problemi. Sottolinea infatti che Telecom Italia è riuscita a superare molti dei problemi
che la nuova gestione si è trovata. Ha saputo operare “ pulizie” radicali nella gestione e nelle partecipazioni non
redditizie; ha svalutato ove necessario ed ha rilanciato attività che specie all’estero, languivano od erano seguite con una
certa disattenzione. E’ così che il Gruppo Telecom Italia ha potuto raggiungere nel 2002 un livello di redditività
operativa consolidata del 45,9% a livello di margine operativo lordo e del 24,3% a livello di risultato operativo. Tali
risultati sono i migliori rispetto a tutti i maggiori operatori europei ex monopolisti.”
6. Con riguardo alla fusione fra Telecom Italia ed Olivetti, Tronchetti Provera dichiara: “ Alcuni rappresentanti dei fondi
comuni italiani hanno sottolineato che la fusione comporterà un incremento dell’indebitamento per Telecom. Il
Consiglio di amministrazione di Telecom ha considerato che detto incremento di indebitamento è transitorio in quanto è
stato approvato un piano di dismissione di attività non rientranti nel core business, quali Pagine Gialle e Telekom
Austria. A fronte dell’incremento transitorio dell’indebitamento, vi sono pure tutti i vantaggi che derivano
dall’operazione e si sintetizzano nella capacità di Telecom Italia, dopo la fusione, di esprimere con pienezza il proprio
valore senza i vincoli derivanti senza l’esistenza attuale del socio di controllo Olivetti. Va comunque sottolineato che
l’incremento dell’indebitamento conseguente alla fusione comporta un raggiungimento del livello di debito a) in linea
migliore rispetto a quello di altri operatori del settore a livello europeo; b) coerente e compatibile con il complesso delle
attività di Telecom Italia e con i flussi di cassa prospettici derivanti dalla realizzazione del piano industriale. Si prevede
inoltre che la società risultante dalla fusione mantenga una capacità di produzione di utili ed attui una politica di
distribuzione del dividendo tale da assicurare all’attuale azionista di Telecom Italia la percezione di un importo
complessivo a titolo di dividendi almeno in linea con quello attualmente percepito. Si tratta di un’operazione storica in
forza della quale una società con un socio al 54% e un flottante del 46%, vedrà il socio di controllo diluirsi al 13-15% e
il flottante salire all’85%. Si realizzerà così un’operazione da tempo richiesta dal mercato.”
7. Per quanto riguarda i mezzi finanziari a servizio dell’operazione è stata stipulata: “ una linea di crediti a termine per 9
miliardi di euro per fare fronte alle esigenze derivanti dagli eventuali recessi e dall’eventuale OPA volontaria sulle
azioni di Telecom Italia; una linea di credito “ revolving” di 6,5 miliardi di euro a disposizione per garantire un adeguato
margine di liquidità alla nuova entità risultante dalla fusione.” (TELECOM ITALIA/VA 2003)
(31 luglio) A proposito del Gruppo Telecom, il consiglio di Pirelli & C. viene informato della operazione di “ fusione
per incorporazione di Telecom Spa in Olivetti. L’efficacia della fusione è prevista per il prossimo 4 agosto 2003 e che
da tale data sarà operativa la nuova Telecom Italia. A seguito della citata operazione di fusione il possesso di Olimpia
nel capitale ordinario della nuova Telecom scenderà dal 28,5% attualmente posseduto in Olivetti all’11,6%.”
2. L’operazione di fusione per incorporazione avviene previa offerta pubblica di acquisto di azioni ordinarie e di
risparmio di Telecom Italia, lanciata da Olivetti. L’offerta aveva essenzialmente lo scopo di assicurare anche agli
azionisti di Telecom Italia un mezzo per liquidare la loro partecipazione, analogamente a quanto avvenuto per gli
azionisti di Olivetti in conseguenza dell’insorgere per loro del diritto di recesso. E’ stato apportato all’offerta il 9,73%
del capitale ordinario di Telecom Italia per un corrispettivo di 4.103,4 milioni e dell’11,83% del capitale di risparmio
per un valore pari a circa 1.170,9 milioni di euro. A seguito dell’offerta Olivetti è risultata detentrice di circa il 64,68%
del capitale ordinario e di circa l’11,83% del capitale di risparmio di Telecom Italia.” (PIRELLI & C. /VCdA 8)
3. Il consiglio di Pirelli Spa prende in esame la situazione al 30 giugno 2003 che registra un “ contesto di rifermento
ancora influenzato negativamente dall’andamento della domanda nelle infrastrutture per telecomunicazioni, dove i
volumi permangono a bassi livelli, con ulteriori spinte di riduzione dei prezzi. Nel settore energia permane la
stagnazione degli investimenti delle utilities, specialmente in Europa nei segmenti della bassa e media tensione e una
pressione sui prezzi del mercato generale, mentre il settore dei pneumatici prosegue a registrare una continua crescita.”
(PIRELLI SPA/VCdA 37)
(11 novembre) Il Consiglio di Pirelli esamina l’attività industriale del Gruppo che: “ mostra un incremento del risultato
operativo pur in un contesto influenzato negativamente dalla domanda delle infrastrutture per telecomunicazioni, dove i
volumi permangono bassi, con ulteriori spinte di riduzione dei prezzo. Nel settore energia permane il rallentamento
degli investimenti nelle utilities specialmente in Europa.”
2. Vengono fornite alcune informazioni su Olimpia:” E’ stato varato un aumento di capitale per complessivi 700 milioni
per acquisto di azioni Telecom Italia a un prezzo superiore a 2,5 euro per azione. Ove interamente sottoscritto
l’aumento di capitale comporterà un esborso per Pirelli & C calcolato pro quota di 403 milioni di euro”. Inoltre il 15
ottobre 2003 Olimpia ha reso noto di avere concluso un’operazione che ha portato all’acquisto del 2,6% delle azioni
ordinarie di Telecom. Per effetto di tale operazione Olimpia possiede il 14,16% del capitale sociale di Telecom.”
(PIRELLI & C SPA/VCdA 9)
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3. Nel consiglio di Camfin Tronchetti Provera illustra le linee di sviluppo do Cam che hanno: “ l’obiettivo di
incrementare la redditività del Gruppo e meglio definire il profilo industriale: a) per Cam petroli gli obiettivi saranno
rappresentati dal miglioramento delle attuali condizioni di fornitura del prodotto e dalla razionalizzazione delle strutture
logistiche; b) per Cam Tecnologie si punterà a sviluppare le attività estere e le sinergie nella attività extrarete, nonché a
perseguire l’efficientamento delle strutture; c) per Cam Gas il focus sarà mantenuto sullo sviluppo delle attività di
intermediazione, cogliendo nel frattempo tutte le opportunità di sinergia con altre iniziative del Gruppo Camfin; d) nel
settore immobiliare si porterà a valorizzare le aree di proprietà limitrofe alla nuova Fiera di Milano.” (CAMFIN/VCdA
13)
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2004
(24 marzo) La relazione degli amministratori di Pirelli & C. al bilancio al 31 dicembre 2003 si sofferma sui seguenti
punti: a) pneumatici: “ Nel settore pneumatici trova conferma la continua crescita in termini di redditività e di quote di
mercato, con opportunità di espansione in mercati con forti prospettive di crescita quali gli Stati Uniti e la Cina. Il
Gruppo prevede di migliorare ulteriormente i propri risultati attraverso la spinta alla selezione sull’alto di gamma, la
prosecuzione del processo di delocalizzazione e la crescita sul mercato americano.” b) cavi: “ Nel settore cavi ed
energia, nell’attesa di una parziale ripresa del mercato, il Gruppo punta a consolidare il recupero di redditività grazie
alla focalizzazione su prodotti a margini più alti. Si è anche registrata una stagnazione degli investimenti nelle utilities,
specialmente in Europa nei segmenti della media e bassa tensione e la continua pressione sui prezzi. La domanda di
cavi per le infrastrutture nelle telecomunicazioni è rimasta con volumi bassi, con ulteriore spinta di riduzione dei prezzi
dei cavi.” c) Capitalia: “ Nel corso del 2003 è stato acquistato l’1,9% del capitale di Capitalia con un esborso pari a 79,4
milioni di euro. Tali azioni sono state successivamente apportate ad un patto di sindacato di voto e di blocco a partire
dalla data del 22 ottobre 2003.” d) Pirelli Labs: “ E’ stato stipulato un accordo di collaborazione tra Pirelli Labs e Cam
Tecnologie nei campi delle celle combustibili, dei servizi di rilevamento e dei sistemi di oxygen pump. Attraverso
Pirelli Labs, il Gruppo Pirelli punta a diventare una vera e propria knowledge company, una società che si evolve e crea
valore attraverso lo sviluppo di conoscenze e tecnologie.” e) Corporate Social Responsability: “ Pirelli è ben conscia
della sostenibilità intesa come gestione dell’impresa che coniuga il raggiungimento degli obiettivi di oggi con il rispetto
delle istanze ambientali, economiche e sociali delle generazioni di domani, sia una grande opportunità in questo senso.”
(PIRELLI & C SPA/VCdA 10)
(6 maggio) La lettera del presidente di Telecom al bilancio al 31 dicembre 2003 recita: “ Negli ultimi due anni sono stati
abbattuti costi per oltre 2,2 miliardi di euro, l’86% dell’obiettivo annunciato per la fine del 2004; sono state realizzate
dismissioni di attività non strategiche per 10 miliardi di euro, sono stati abbassati i valori di partecipazione in
portafoglio adeguandoli al fair value per oltre 12 miliardi di euro, è stato ridotto l’indebitamento netto per oltre 10
miliardi di euro, in pari tempo sono stati distribuiti agli azionisti più di 10 miliardi di euro tra dividendi ed offerta
pubblica di acquisto. E’ dunque legittimo l’orgoglio per avere rispettato gli impegni presi con il mercato quando
assumemmo la responsabilità di gestire il gruppo. Tra questi impegni c’era anche la semplificazione della struttura
societaria. Con l’integrazione fra Olivetti e Telecom la scorsa estate è nata una società più contendibile, più flessibile
finanziariamente, più orientata alla creazione di valore per gli azionisti. Abbiamo continuato ad investire oltre 5 miliardi
all’anno principalmente in innovazione tecnologica di reti, sistemi, prodotti e servizi. E’ in questo quadro di insieme che
si collocano i positivi risultati economici e finanziari del 2003. Si tratta di risultati che appaiono ancora più evidenti se
si considera che per circa l’85% sono stati ancora conseguiti su un mercato come quello italiano in cui più estesa e più
rigorosa è stata l’azione di liberalizzazione e dove quindi la concorrenza sui prezzi e sui servizi è sensibilmente più
intensa che negli altri paesi europei. Fattore sempre più importante della crescita si sono rivelate le attività
internazionali nelle quali stiamo valorizzando le esperienze e le soluzioni più innovative sviluppate sul mercato italiano.
Nel mobile in Brasile è stato completato il lancio di servizi tecnologici GSM sull’intero territorio nazionale. In Turchia
ed in Grecia abbiamo rafforzato le nostre posizioni e siamo pronti a beneficiare della crescita di quei mercati. Con gli
investimenti realizzati in Francia ed in Germania, Telecom Italia Wireline è il primo operatore europeo di telefonia fissa
ad espandersi nel mercato della banda larga al di fuori dei confini nazionali. Di fronte a noi si apre una grande stagione
di innovazioni che trasformeranno radicalmente l’industria delle telecomunicazioni. Nuovi servizi a valore aggiunto e
soprattutto l’integrazione fra il mondo della telefonia e quello di Internet reso possibile dalla banda larga, dischiudono
importanti orizzonti per la crescita. Con il trasporto di grandi quantità di dati ad alta velocità, film, musica, giochi ed
altri servizi innovativi potremo andare nelle case di milioni di clienti. Le imprese potranno affidarsi alle transazioni online, abbattendo i costi e migliorando la competitività. Telecom Italia vuole cogliere appieno le opportunità di crescita
nelle aree più promettenti del mercato internazionale delle telecomunicazioni. A questo è destinata gran parte dei nostri
investimenti, per i due terzi concentrati sull’innovazione. Ma il contributo che possiamo dare al nostro paese è ancora
più ampio: lo sviluppo delle telecomunicazioni permette non solo di offrire nuovi servizi ai cittadini, ma di imprimere
un formidabile slancio alla produttività dell’intero sistema economico.”
2. A proposito della fusione fra Olivetti e Telecom Italia la relazione degli amministratori al bilancio recita: “ La fusione
rientra nell’ambito del piano strategico perseguito dal Gruppo Olivetti-Telecom Italia, teso alla focalizzazione sui core
business, all’ottimizzazione delle strutture societarie ed alla riduzione dell’indebitamento. In particolare l’operazione si
inquadra nel percorso di riassetto volto alla creazione di valore, avviato nel luglio 2001 e positivamente realizzato
mediante un processo di ristrutturazione industriale e finanziaria, nonostante il contesto riflesso dai mercati borsistici e
del settore delle telecomunicazioni. Nell’ambito del complessivo progetto volto all’integrazione Olivetti/Teelcom Italia,
è stata contemplata un’OPA da parte di Olivetti. L’OPA oltre ad inquadrarsi in una logica di investimento, ha avuto
anche lo scopo di assicurare agli azionisti della società incorporata che non desiderano mantenere la propria
partecipazione in Olivetti all’esito della fusione un mezzo per liquidare, almeno parte di tale partecipazione,
analogamente a quanto è avvenuto per gli azionisti di Olivetti grazie al diritto di recesso loro spettante per legge.”
114
3. Per quanto riguarda l’indebitamento: “ questo ammonta a 33.346 milioni con un incremento di 53 milioni rispetto a
fine 2002 e recepisce gli effetti del recesso e dell’OPA (euro 5.285 milioni), dell’annullamento di 41.401.250 azioni
dell’incorporante precedentemente classificate dall’incorporante nell’attivo circolante (299 milioni), nonché dalla
distribuzione di utili e riserve (1.049 milioni) e dell’esborso per l’esercizio anticipato dell’operazione put J.P. Morgan
su azioni Seat.”
4. Viene riferito che in data 1° agosto 2003: “ si è perfezionata la scissione parziale proporzionale di Seat Pagine Gialle a
favore di una società di nuova costituzione, la nuova Seat. In data 8 agosto 2003 si è perfezionata la cessione al
consorzio guidato da BC partners, Value Capital partners, Permira ed Investitori Associati del 61,5% della nuova Seat
Pagine Gialle. Il prezzo di vendita è risultato pari a 3.033 milioni di euro. Tenuto conto del deconsolidamento del debito
di gruppo Nuova Seat Pagine Gialle al perfezionamento della cessione, l’operazione ha consentito al Gruppo Telecom
Italia di ridurre l’indebitamento netto consolidato di un ammontare pari a 3.681 milioni di euro.” (TELECOM
ITALIA/BIL 2003)
(10 maggio) Nel corso dell’assemblea di Pirelli & C. Spa il rappresentante di Assogestioni dichiara: “ di apprezzare
vivamente che anche Pirelli faccia parte del Gruppo di società che hanno dato una fedele attuazione al codice di
autodisciplina delle società quotate che nel caso di Pirelli è stato addirittura riflesso nel più recente Manuale
dell’Azionista pubblicato dalla società. Assogestioni apprezza vivamente questo impegno e questa sensibilità della
società in tema di corporate governance oltre che di tutela delle minoranze e giudica positivamente il livello di
completezza delle informazioni contenute nella relazione sulla corporate governance. Assogestioni intende chiedere
però chiarimenti relativamente alla circostanza secondo la quale alcuni componenti del Consiglio che siedono anche nei
vari comitati consultivi ricoprono numerosi incarichi anche in altre società quotate. Assogestioni manifesta qualche
perplessità circa la possibilità materiale di svolgere le funzioni loro affidate con assiduità ed in modo efficiente.”
2. Tronchetti ripercorre le vicende che portarono all’operazione su Telecom Italia, affermando: “ Se Pirelli & C. avesse
acquistato le attività in fibra ottica da Lucent, in un momento in cui tale settore sembrava destinato a crescere, oggi le
risorse investite sarebbero andate del tutto perse. E se Pirelli & C. avesse investito in altre attività del settore delle
telecomunicazioni, diverse da Telecom Italia, nessuna di queste avrebbe ottenuto risultati pari a quelli ottenuti da
Telecom Italia che negli ultimi due anni ha conseguito la migliore performance rispetto a tutti i comparabili concorrenti
europei.” (PIRELLI & C/VA 22)
(11 maggio) Al Consiglio di amministrazione di Camfin viene data comunicazione che: “ Camfin ha acquisito al
mercato dei blocchi 48.915.256 azioni ordinarie Pirelli & C Spa e 36.686.442 warrant azioni ordinarie Pirelli & C 20032006 per un controvalore complessivo di 43,22 milioni. Tale operazione ha elevato la quota di possesso di Camfin in
Pirelli & C. al 25,60% del capitale ordinario.” (CAMFIN/VCdA 14)
2. Viene illustrato in Consiglio di Pirelli il piano di sviluppo 2004-2006: “ Il gruppo Pirelli è in grado di beneficiare della
ripresa nei settori dell’energia e delle infrastrutture per telecomunicazioni e di raggiungere ulteriori traguardi in termini
di redditività, quote di mercato e lancio di nuovi prodotti, confermando così la posizione leader nella tecnologia e
nell’innovazione. Tali elementi hanno consentito il deposito di oltre 400 brevetti negli ultimi due anni. Quanto alle linee
da perseguire nel periodo 2004-2006, il Presidente ritiene importante insistere su: a) focalizzare sui segmenti di mercato
a maggiore valore aggiunto; b) impegno continuo per l’innovazione della gamma dei prodotti; c) ulteriore aumento
nell’efficienza della struttura organizzativa e nei modelli di business; d) sviluppo delle opportunità su nuovi mercati. Il
rafforzamento delle attività deve passare attraverso: a) la crescita nei segmenti “ alto di gamma”; b) un approccio al
mercato che integri prodotti, sistemi e servizi; c) un ulteriore sviluppi della presenza internazionale.”
3. Vengono illustrati i termini del seguente accordo con Alcatel: “ Pirelli Cavi e Sistemi Telecom Spa acquista per un
controvalore di 45 milioni una partecipazione pari al 5% del capitale di Alcatel Network S.A., società che funge da
holding del business Alcatel nel settore dei cavi e sistemi e Alcatel corrisponde al Gruppo Pirelli circa 53,3 milioni a
fronte della concessione ad Alcatel della proprietà o licenza di alcuni brevetti rilevanti per il settore cavi e sistemi
telecom sottomarini.”
4. Pirelli attraverso la controllata Pirelli Finance Luxembourg ha esercitato il diritto di acquistare lo 0,46% del capitale
ordinario di Telecom Italia per un controvalore di circa 100 milioni come previsto dal contratto di call option su titoli
Telecom Italia stipulato nel novembre 2001 con JP Morgan.” (PIRELLI & C SPA/VCdA 11)
(29 luglio) Viene comunicato al consiglio che: “ nel pomeriggio del giorno precedente (28 luglio) Pirelli & C.Spa ha
dato mandato a Deutsche Bank AG. London di collocare presso investitori istituzionali l’8,37% del capitale di Pirelli &
C. Real Estate. Il collocamento si è chiuso in poche ore con un introito per Pirelli & C. Spa, al netto di spese e
commissioni di oltre 90 milioni di euro ed una plusvalenza su base consolidata di oltre 56 milioni di euro. La
partecipazione di Pirelli & C. Spa in Pirelli & C. Real Estate passa al 52,77% del capitale.”
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2. Viene data comunicazione che: “ lo scorso 9 luglio Pirelli & C. Spa ha acquistato 7.413.341 azioni ordinarie RCS
Mediagroup, prendendo parte alla ripartizione fra gli aderenti al patto di sindacato RCS Mediagroup della
partecipazione posta in vendita da Gemina Spa. In tale occasione Pirelli & C. Spa ha aumentato la quota di propria
competenza incrementando il proprio possesso dell’1,9% al 2,91% del capitale. Nella conseguente ridiscussione delle
clausole del patto, Pirelli & C. Spa si è riservata la facoltà di salire fino al 5% del capitale. “ (PIRELLI & C
SPA/VCdA 11)
(9 settembre) A seguito dell’acquisizione della quota di azioni ordinarie e warrant Pirelli & C. Spa offerta in prelazione
da RCS Mediagroup Spa ai membri del Sindacato di blocco di Pirelli e per effetto di operazioni di trading realizzate per
un controvalore complessivo di 5,33 milioni, la partecipazione di Camfin in Pirelli & C. Spa risulta al 31 agosto 2004
pari al 26,90%.” (CAMFIN/VCdA 14)
2. Viene illustrato al consiglio di Pirelli & C. Spa il progetto relativo a Pirelli & C. Ambiente Holding che: “ consiste
nella concentrazione di Pirelli & C. Ambiente Holding Spa delle partecipazioni possedute da Pirelli & C. Spa e Camfin
in due società che operano in settori contigui. Tale concentrazione è finalizzata ad una gestione interna delle diverse
iniziative nel campo dell’ambiente ed al migliore sfruttamento delle energie che ne conseguono. La prima controllata
interamente da Pirelli & C. Ambiente Spa, attiva nella produzione di energia da fonti rinnovabili e nella realizzazione di
un combustibile di qualità derivato da rifiuti destinato ad una possibile sostituzione dei tradizionali combustibili fossili.
La seconda controllata con il 90% del capitale da Camfin e partecipata con il restante 10% da società del gruppo
Centrobanca è Cam Tecnologia Spa attiva nel settore dello sviluppo, produzione e commercializzazione di soluzioni
energetiche in grado di ridurre l’impatto ambientale dei carburanti per autotrazione e riscaldamento.”
3. Per quanto riguarda i cavi:“ Sebbene il settore delle telecomunicazioni non mostri sostanziali segni di ripresa, esistono
alcune aree di mercato verso le quali il Gruppo si sta indirizzando per superare il momento congiunturale negativo. In
particolare il mercato delle fibre mostra ancora una concorrenza agguerrita sul fronte dei prezzi.” Per quanto riguarda i
pneumatici: “ L’evoluzione del business dell’intero mercato, caratterizzato da una crescente competitività, ha
evidenziato una crescita positiva di volumi e fatturato rispetto al secondo semestre 2003. Tale incremento è stato
principalmente da andamenti significativamente superiori alla media dei mercati soprattutto in Medioriente, Asia,
America Latina e Nord America, nonché da una solida tenuta in Europa.” “ (PIRELLI & C SPA/VCdA 11)
(11 novembre) Le attività della prima parte dell’esercizio del Gruppo Pirelli evidenziano: “ un significativo
miglioramento del risultato operativo grazie soprattutto alle ottime performances in termini di redditività del settore
pneumatici e del settore cavi e sistemi energia.”
2. Viene portata all’attenzione del Consiglio di Pirelli l’ipotesi di cessione dei cavi dato che: “ già nel luglio 2001,
annunciando l’ingresso in Olivetti Spa, era stata ridefinita la strategia del Gruppo. In tale occasione si era infatti deciso
di affiancare alle nuove attività del settore delle telecomunicazioni un numero selezionato di business ad alta redditività,
con una segmentazione verso l’alto di gamma. In particolare era parso opportuno concentrare le risorse nel settore dei
pneumatici ed in quello immobiliare, prevedendo invece il progressivo disimpegno nel settore dei cavi e sistemi.”
(PIRELLI & C SPA/VCdA 12)
(7 dicembre) Viene proposto al consiglio di Pirelli & C. un aumento di capitale di Pirelli & C. Spa compreso fra un
minimo di 969 milioni e un massimo di 1078 destinato al sostegno dell’aumento di capitale di Olimpia. L’aumento di
capitale di Olimpia per 2 miliardi è destinato all’acquisto di azioni Telecom Italia. La quota di competenza di Pirelli &
C. Spa potrà oscillare da un minimo di 1008 ad un massimo di 1680 milioni di euro. Telecom lancia un’offerta pubblica
parziale sul 67% del flottante di Tim ad un prezzo compreso fra i 5,4 ed i 5,7 euro per azione. L’offerta pubblica di
acquisto è condizionata al raggiungimento di un livello dei due terzi delle azioni ordinarie e di risparmio oggetto di
offerta. L’esborso massimo previsto è di 14,8 miliardi di euro in caso di accettazione totale all’offerta pubblica di
acquisto. Tim provvederà a scorporare le attività italiane in una società di nuova costituzione, mentre Telecom Italia
incorpora Tim.” (PIRELLI & C SPA/VCdA 12)
2. Nel consiglio di Camfin viene data comunicazione dell’ingresso delle banche nel patto di Pirelli con una quota
complessiva del 1,9%, mediante vendita di azioni da parte di Camfin con un introito complessivo di 49,8 milioni di
euro. Viene ricordato che: “ GPI si è impegnata a sottoscrivere e a fare sottoscrivere la quota di propria competenza
dell’aumento di capitale di Camfin, favorendo contemporaneamente l’ingresso nel suo capitale di quattro
rappresentativi investitori finanziari per una percentuale complessiva pari al 6,5% circa (Banca Intesa, Capitalia,
Mediobanca e Generali).” (CAMFIN/VCdA 15)
2005
(21 gennaio) Nel corso dell’assemblea straordinaria di Pirelli & C. Spa per l’aumento di capitale, Tronchetti Provera
illustra le prospettive di Telecom Italia: “ Nei primi mesi dello scorso anno non erano ancora chiari i possibili sviluppi
116
delle tecnologie della banda larga. La banda larga era all’inizio di un percorso di sviluppo che poi ha visto
l’acquisizione di 4 milioni di collegamenti ADSL dalla primavera del 2004 a fine anno. A quel tempo nessuno dei
grandi fornitori era in grado di rendere disponibili modelli di integrazione tecnologica. Nel periodo fra aprile-maggio
2004 ed ottobre 2004, l’evoluzione di tutte le piattaforme dei principali fornitori è invece stata nella direzione della
convergenza, tanto che Siemens a fine ottobre ha creato una business unit comune per telefonia fissa e mobile, al fine di
utilizzare piattaforme tecnologiche convergenti, senza peraltro che i suoi azionisti si siano lamentati per tale mutamento
di tecnologia. Il successo della banda larga è risultato di gran lunga maggiore rispetto alle previsioni e lo sviluppo di
nuove tecnologie che rendono possibili nuove sinergie e le conseguenti riduzioni di costo hanno indotto ad accelerare
un processo di integrazione ormai del tutto doveroso. A maggio tale processo di integrazione non era né possibile, né
praticabile, dal momento che mancava la conferma della disponibilità di nuove tecnologie capaci di rendere vantaggiosa
una simile integrazione.”
2. Per quanto riguarda i pneumatici ed i cavi: “ Il settore per un ampio numero di anni è apparso piuttosto statico, mentre
successivamente si sono realizzate una serie di novità, quali l’inserimento della silice o la messa a punto di nuovi
processi produttivi ed oggi con le nanotecnologie si riescono a realizzare prodotti chimici che, collocati tra la carcassa
ed il battistrada, assicurano performances sempre più avanzate. Pirelli ha acquisito competenze sempre maggiori nella
chimica e nella sistemistica tanto da essere considerata come leader tecnologico nel mercato dei pneumatici. Il settore
dei cavi in cui Pirelli ha un elevato know how è invece un settore caratterizzati da un’evoluzione più lenta ed il peso
complessivo delle tecnologie appare pertanto assai inferiore.”
3. Per quanto riguarda il settore immobiliare viene ricordato che si tratta del primo a “ lanciare fondi di investimento
quotati ed è stato il primo ad attrarre dall’estero miliardi di euro grazie ad un modello di business innovativo, elaborato
e gestito da professionisti formati in esperienze e modelli già conosciuti nel mondo anglosassone.”
4. A proposito della fusione fra Telecom e Tim si ricorda che: “ Tali operazioni prevedono a) un’offerta pubblica di
acquisto volontari da parte di Telecom Italia delle azioni ordinarie e di risparmio di Tim; b) la fusione per
incorporazione in Telecom Italia di Tim previo scorporo da parte di quest’ultima del ramo di azienda relativo al
business della telefonia mobile in Italia in una società interamente partecipata da Tim. Per effetto della fusione la
partecipazione di Olimpia in Telecom Italia subirà una significativa diluzione attestandosi tra il 12% ed il 14% a
seconda del livello di adesione all’offerta pubblica di acquisto. L’incremento della partecipazione di Olimpia in
Telecom Italia consentirà quindi di neutralizzare il suddetto effetto diluitivo.” (PIRELLI & C.SPA/VA 23)
(25 febbraio) Viene data comunicazione al Consiglio di Pirelli del procedere delle operazioni di aumento del capitale
sociale di Olimpia: “ L’aumento del capitale è stato interamente sottoscritto in data 27 gennaio 2005 da alcuni soci di
Olimpia spa con contestuale versamento di 700 milioni pari al 35% del prezzo di sottoscrizione. In particolare Edizione
Finance International SA ed Hopa Spa hanno sottoscritto la quota di loro competenza, mentre Pirelli & C. Spa ha
sottoscritto sia le azioni ad essa spettanti (per complessivi 1.008 milioni) sia la quota di Banca Intesa ed Unicredito (per
336 milioni). In data 16 febbraio 2005 i soci che hanno sottoscritto le azioni di nuova emissione, hanno effettuato un
secondo versamento di 800 milioni pari al 40% dell’aumento che pertanto risulta essere di 1500 milioni di euro. Per
effetto delle suddette sottoscrizioni, il capitale di Olimpia risulta posseduto da Pirelli & C. Spa al 57,66%, da Edizione
Finance International al 16,80%, da Hopa al 16% e da Banca Intesa ed Unicredito per il 4,77% rispettivamente.”
2. Per quanto riguarda il settore dei cavi e sistemi è stata organizzato un processo di asta competitiva che ha portato alla
formulazione di dieci offerte non vincolanti di fondi di private equity di primo piano. Sulle basi di tali offerte sono state
individuate in funzione dei criteri di massimizzazione del valore, capacità di esecuzione e celerità dei tempi cinque
controparti cui è stato proposto di partecipare ad una fase di due diligence, propedeutica alla formulazione di offerte
vincolanti.” (PIRELLI & C SPA/VCdA 12)
(22 marzo) Per quanto riguarda lo sviluppo del mercato cinese: “ Pirelli & C. Spa ha avuto a marzo 2005 una trattativa
in esclusiva con il più importante operatore privato cinese, leader nella produzione di nastri trasportatori industriali per
la costituzione, entro il 2005 di una joint venture nella provincia di Shandong, per la produzione di pneumatici giganti a
tecnologia radiale metallico per autocarro, destinati prevalentemente alò mercato cinese e agli altri mercati del Sud Est
asiatico.” (PIRELLI & C SPA/VCdA 12)
2. Per quanto riguarda il patto parasociale Hopa-Olimpia: “ in caso di dissenso su determinate materie quali
investimenti, compravendite, finanziamenti, ovvero proposte di convocazione di assemblea straordinaria o in caso di
mancato rinnovo del patto alla scadenza, Hopa avrà il diritto di ottenere la scissione di Olimpia, ricevendo una quota
proporzionale dell’attivo e del passivo (ivi conclusi i titoli Telecom Italia) di proprietà di Olimpia e Olimpia avrà il
conseguente diritto di ottenere la scissione di Holinvest Spa, ricevendone una quota proporzionale dell’attivo e del
passivo. Hopa avrà altresì diritto a ricevere un premio che è stato determinato in un importo omnicomprensivo di 208
milioni di euro, nel caso in cui le scissioni avvengano a seguito di uno stallo o il patto non sia rinnovato alla sua
scadenza, ovvero l’8 maggio 2006.” (PIRELLI & C SPA/VCdA 13)
117
(7 aprile) Si riportano alcuni brani tratti dalla Lettera del Presidente agli azionisti di Telecom: “ Quando sul finire del
2001 assumemmo la guida del Gruppo Telecom Italia, dichiarammo che i capisaldi del nostro progetto sarebbero stati
un forte radicamento nella tecnologia più avanzata e un altrettanto forte orientamento al mercato. I risultati del 2004
hanno confermato la validità di quel progetto: sono cresciuti i ricavi, è migliorata la redditività, è aumentato il free cash
flow operativo, si è ulteriormente ridotto l’indebitamento. Un contributo rilevante dall’andamento del Gruppo è derivato
proprio dalle aree più innovative: dalla vigorosa espansione della banda larga, dal successo nei servizi sia nella telefonia
fissa, sia in quella mobile. Stanno emergendo nuovi modelli che progressivamente sostituiranno il trasporto della voce
come asse portante dello sviluppo delle telecomunicazioni. Questa linea di tendenza che accomuna la telefonia fissa a
quella mobile ha trovato ampio supporto nell’andamento delle reti e dei servizi ai quali abbiamo dedicato gran parte dei
5 miliardi di euro investiti in media ogni anno. La rete fissa di Telecom Italia è stata giudicata da autorevoli analisti del
settore come la tecnologicamente più avanzata di Europa, la più avanti nella transizione al protocollo IP, ovvero nelle
tecniche di trasporto che domineranno le telecomunicazioni in un futuro ormai prossimo. La prospettiva che ora si apre
di fronte a noi offre ai consumatori e alle imprese nel fisso e nel mobile servizi in banda larga che condividono la stessa
base comune, pur rimanendo distinti e differenti per le caratteristiche e la specifica modalità di utilizzo a seconda degli
strumenti di telecomunicazione. La fusione fra Telecom e Tim non solo garantirà il governo unitario di processi di
business, ma permetterà di cogliere notevoli sinergie in termini di investimenti e di costi operativi. La natura
prettamente industriale dell’operazione ha una portata ancora più ampia se si considerano le vicende che hanno segnato
la storia societaria del Gruppo dalla privatizzazione. Con l’incorporazione di Tim si conclude il complesso cammino
che abbiamo intrapreso per semplificare e normalizzare la struttura proprietaria, un cammino che ci ha impegnato negli
ultimi mesi del 2001 nella ricapitalizzazione di Olivetti e nel 2003 nella fusione fra Olivetti e Telecom Italia. Ha scritto
un importante organo di stampa internazionale che oggi il Gruppo ha finalmente assunto una struttura “ normale”. E’
certamente così: generazione di cassa e debito sono allocati allo stesso livello. Ciò permetterà di sostenere la crescita
con il livello di investimenti necessario e di remunerare gli azionisti con un adeguato dividendo, consentendo con la
generazione di cassa anche il maggiore indebitamento assunto per realizzare l’operazione di fusione. Nella telefonia
fissa siamo l’unico fra i grandi operatori europei che pur scontando il perdurante calo del traffico “ voce” per il secondo
anno consecutivo ha incrementato ricavi e redditività: merito del lancio di pacchetti di servizi innovativi e soprattutto di
un incremento ben superiore alle attese dei collegamenti a banda larga che hanno superato i 4 milioni raddoppiando i
valori del 2003 e quasi quintuplicando quelli del 2002. Anche a livello internazionale Telecom Italia inizia a raccogliere
i frutti degli investimenti realizzati sui mercati a banda larga in Francia e in Germania., passando in un solo anno da
160.000 a 420.000 collegamenti. Tim, pur continuando in Italia ad incrementare il traffico voce ha affidato sempre più
la propria crescita ai servizi a valore aggiunto ed all’introduzione delle tecnologie EDGE e UMTS che rappresentano la
rampa di lancio della banda larga anche nella telefonia mobile. Molto significativo è stato il contributo delle attività
brasiliane: incrementando il numero totale delle linee da 8,3 a 13,6 milioni, il Gruppo Tim Brasile è diventato il
secondo operatore di telefonia mobile del paese e l’unico con copertura nazionale con tecnologia GSM. OlivettiTecnost concluso il risanamento e ridefinito il proprio perimetro intorno ai prodotti office ed ai sistemi, ha recuperato
vitalità tecnologica e carica innovativa acquisendo nuovi mercati internazionali per i terminali specializzati e
migliorando significativamente il risultato operativo. Guardando al futuro gli ambiti sui quali concentreremo le nostre
azioni e i nostri investimenti sono lo sviluppo di servizi innovativi ed il rafforzamento della presenza internazionale.
Vogliamo trasferire la crescente ampiezza della banda larga che metteremo a disposizione sulla rete fissa e su quella
mobile in concrete occasioni di miglioramento della qualità della vita dei cittadini e di innalzamento della produttività
delle imprese. Per quel che riguarda l’espansione internazionale, intensificheremo il nostro impegno seguendo la linea
già tracciata: focalizzarci molto selettivamente sui mercati con elevato potenziale di sviluppo. Tali sono la Francia e la
Germania per quel che riguarda la banda larga; tali sono il Brasile e la Turchia per la dimensione del mercato ed anche
per le opportunità che ci offrono di divenire un operatore integrato di telefonia fissa e mobile. Rimane vivo il nostro
interesse per l’Argentina. In pari tempo proseguiremo nella dismissione di attività estere non strategiche destinando
risorse così liberate in parte alla riduzione del debito e in parte all’investimento nei mercati chiave.”
2. Per quanto riguarda il processo di integrazione fra Telecom e Tim si ricorda che il percorso di integrazione prevede:
“ a) un’offerta pubblica d’acquisto volontaria parziale da parte di Telecom Italia per il 2/3 del flottante delle azioni
ordinarie e totalitaria sulle 132.069.163 azioni di risparmio di Tim; b) la fusione per incorporazione in Telecom Italia di
Tim, previo scorporo in una società interamente partecipata da Tim del ramo d’azienda del business della telefonia
mobile in Italia. Tale fusione avverrà a valle della distribuzione dei dividendi. Il 3 gennaio 2005 Telecom Italia ha
lanciato l’offerta pubblica di acquisto su Tim che si è completata il 21 gennaio 2005; il corrispettivo offerto da Telecom
Italia è stato di 5,6 euro sia per le ordinarie sia per le risparmio. Alla luce dei dati finali ricevuti, sono state
complessivamente apportate 2.639. 154.665 azioni ordinarie pari al 31,2% del capitale ordinario di Tim e 8.463.127
azioni di risparmio pari al 6,4% del capitale di risparmio di Tim. L’esborso complessivo per Telecom Italia è stato pari
a 13.804 milioni di cui 2504 sono stati pagati mediante l’utilizzo di parte delle disponibilità liquide di Telecom Italia e
11.300 mediante il ricorso al già citato finanziamento concesso a dicembre da un pool di banche italiane ed estere.
Pertanto a conclusione dell’Opa risultano complessivamente detenute da Telecom Italia l’84,8% del capitale ordinario e
il 6,4% del capitale di risparmio di Tim. In data 23 gennaio 2005 i consigli di Telecom Italia e Tim hanno approvato il
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progetto di fusione per incorporazione di Tim in Telecom con concambio 1,73 azioni ordinarie Telecom per una Tim e
2,36 risparmio Telecom per una Tim.”
3. Per quanto riguarda il debito si ricorda che: “ Tutte le emissioni obbligazionarie e l’accensione di nuovi debiti a medio
e lungo termine sono state rivolte a rifinanziare la totalità delle scadenze del debito degli anni 2005 e 2006 in coerenza
con l’obiettivo perseguito dal Gruppo di coprire anticipatamente le scadenze del debito dei successivi 12-18 mesi,
mantenendo in capo al Gruppo un margine di liquidità adeguato. Le emissioni obbligazionarie hanno permesso di
cogliere opportunità favorevoli di tassi e credit spread, permettendo anche di diversificare i mercati, strumenti e
scadenze, principalmente nell’ambito dei tre mercati di riferimento a disposizione del Gruppo.” (TELECOM/VA
4. Nel corso dell’assemblea straordinaria di Telecom Italia per la fusione con Tim, Tronchetti Provera ripercorre alcuni
degli elementi salienti dell’operazione: “ Molte delle sinergie, quantificate in circa 1,5 miliardi di euro, deriveranno dalla
possibilità di usare piattaforme comuni. I target di investimento sono stimati in circa 14 miliardi nel triennio concentrati
per il 70% nell’innovazione e appaiono sostenibili grazie ai notevoli risparmi di costi che si possono conseguire in
seguito della integrazione fra le due società. Più in particolare si prevede un risparmio di 800 milioni di euro grazie
all’integrazione fra la rete fissa e quella mobile, integrazione che si baserà sul comune utilizzo del protocollo Internet.
La società sta inoltre collaborando con i produttori di terminali proprio allo scopo di assicurare che questi ultimi
sfruttino tutte le loro capacità che le nuove tecnologie mettono a disposizione. Del resto l’attività di Telecom Italia non
si limita più alla sola trasmissione della voce, essendo i suoi servizi ormai estesi al trasporto di immagini e dati.
L’operazione di fusione è stata infatti concepita proprio quando si è potuto appurare che il percorso di evoluzione delle
tecnologie aveva subito un’accelerazione. Del resto lo scorso ottobre Siemens ha deciso di creare un’apposita business
unit per lo studio dell’integrazione tra piattaforme fisse e mobili.” Per quanto l’acquisto del controllo sulle azioni di
risparmio Tim per consentire la regolare tenuta dell’assemblea speciale e pertanto per la prosecuzione dell’operazione
di fusione. Si rammenta che: “ la decisione e’ stata doverosamente assunta in previsione dell’offerta pubblica di
acquisto, ed in prossimità della sua conclusione, quando risultava evidente che la ridotta adesione avrebbe posto a
rischio il raggiungimento del quorum richiesto per l’approvazione della fusione.”
(12 maggio) Viene data comunicazione al Consiglio di Camfin che: “ Il 10 maggio (2005) RCS ha ceduto le sue quote
agli altri partecipanti dal patto di sindacato azioni Pirelli & C. A seguito della predetta operazione la partecipazione
complessiva nel capitale ordinario detenuta di Pirelli & C. detenuta da Camfin è pari al 26,22%.”(CAMFIN/VCdA 15)
(1 giugno) Il consiglio di Pirelli & C. Spa viene informato sull’esito della procedura di asta competitiva per la cessione
del settore dei cavi: “ Dopo avere analizzato e confrontato le offerte ricevute, si è ritenuto di procedere alla
sottoscrizione di un accordo in esclusiva con Goldman Sachs Capital Partners per le trattative relative alla cessione delle
attività del settore cavi e sistemi. Secondo tali intese Pirelli cederà a Goldman Sachs Capital Partners le attività di Pirelli
nei a cavi e sistemi per l’energia e le telecomunicazioni che nel 2004 hanno fatturato complessivamente 3.208 milioni di
euro con un risultato operativo di oltre 110 milioni, 52 stabilimenti e circa 12.000 dipendenti in tutto il mondo.”
L’advisor si sofferma in particolare: “ sul procedimento di asta competitiva avviata nel novembre 2004 a cui sono stati
invitati a partecipare 32 fondi di private equity, tra i quali i principali operatori europei ed americani attivi sul mercato
europeo. L’enterprise value complessivo delle attività oggetto di cessione è stato stabilito in circa 1,3 miliardi di euro,
comprensivi dei diritti di proprietà intellettuale e di una licenza sull’utilizzo del marchio Pirelli per due anni. L’equity
value è stato determinato in circa 490 milioni di euro. Nell’ambito dell’operazione 135 milioni di euro saranno
rappresentati da un vendor loan e a Pirelli sarà inoltre assegnato un warrant che darà la facoltà di ottenere i benefici
economici equivalenti al 5% del capitale della società veicolo utilizzata da Goldman Sachs Capital Partners per
l’operazione cogliendo in tale modo le opportunità derivanti da una futura crescita del business. Goldman Sachs Capital
Partners ha già assicurato il pieno sostegno all’attuale management che ha prodotto eccellenti risultati nel corso degli
ultimi anni; la nuova proprietà intende sviluppare e fare crescere ulteriormente i business con l’attuale management.
Grazie a questa operazione si concretizza la rifocalizzazione delle attività già comunicata a luglio 2001. Pirelli potrà
concentrare l’attenzione sullo sviluppo dei business a maggiore valore aggiunto ed in particolare sulle attività delle
telecomunicazioni, sul settore dei pneumatici e sul business immobiliare, su quelle del campo della banda larga e della
fotonica di seconda generazione gestita da Pirelli Broadband e basate sulle innovazioni dei Pirelli Labs e nel campo
ambientale.” (PIRELLI & C SPA/VCdA 14)
(28 luglio) Viene data informazione che: “ Il 30 giugno 2005 ha avuto efficacia la fusione di Telecom Italia Mobile in
Telecom Italia secondo il previsto rapporto di concambio. La partecipazione di Olimpia che prima dell’efficacia della
fusione era pari al 21,4% del capitale ordinario di Telecom Italia, per effetto della fusione di tale operatore è scesa al
18% circa.”
2. Viene comunicato al Consiglio di Pirelli che: “ In data 5 giugno 2005 Pirelli & C. Spa ha sottoscritto una pattuizione
con gli altri aderenti al “ Patto RCS” che attribuisce ai partecipanti un diritto di opzione a parità di condizioni, delle
azioni che a questo o a quel partecipante venisse a trovarsi in futuro nella condizione di potere apportare ad offerte
pubbliche eventualmente promosse sui titoli RCS. Con la sottoscrizione di tale pattuizione si è inteso ribadire la
119
compattezza degli aderenti al Patto stesso nel ritenere permanenti e strategiche le rispettive partecipazioni in RCS
Mediagroup, ciò al fine del raggiungimento e della difesa dell’autonomia e della autorevolezza delle testate.”
(PIRELLI & C SPA/VCdA 14)
(12 settembre) Viene data comunicazione al Consiglio di Pirelli dell’atto integrativo al patto parasociale di Olimpia
che: “ conferisce facoltà ai soci, sempre in misura tale da non superare complessivamente, tenuto conto anche delle
azioni già detenute da Olimpia e dai suoi soci, la quota del 30% del capitale di Telecom Italia, di acquistare azioni
ordinarie Telecom Italia nei quantitativi descritti: Pirelli & C. Spa 300 milioni di azioni, Edizione Finance 100 milioni,
Hopa 100 milioni, Banca Intesa 100 milioni, Unicredito 100 milioni.”
2. Viene ricordato che Hopa: “ avrà altresì diritto a ricevere un premio che in base ad un accordo modificativo del patto
Hopa stipulato in data 28 gennaio 2005, è stato determinato in un importo complessivo di 208 milioni di euro, nel caso
in cui le scissioni avvengano a seguito di uno stallo o il patto non sia rinnovato alla sua scadenza, vale a dire l’8 maggio
2006.” (PIRELLI & C SPA/VCdA 14)
(11 novembre) Per quanto riguarda il Gruppo Pirelli, Tronchetti Provera osserva: “ che il Gruppo Pirelli ha conseguito
un ulteriore miglioramento di tutti gli indicatori economici. Emergono in particolare la forte crescita della redditività e
del risultato netto a conferma della strategia di focalizzazione su business a più elevati margini e la significativa
riduzione dell’indebitamento grazie all’effetto positivo della cessione delle attività cavi e sistemi. Per quanto riguarda le
attività industriali del Gruppo i primi nove mesi dell’anno sono stati caratterizzati dall’ottimo risultato del settore
pneumatici che nonostante il crescente costo delle materie prime conferma un margine di redditività a doppia cifra,
attestandosi ai livelli più alti del mercato di riferimento.”
2. In seguito all’introduzione del voto di lista a partire dal rinnovo del Consiglio avvenuto ad aprile 2005 sono stati
eletti quattro consiglieri di minoranza e metà dei consiglieri sono qualificabili come indipendenti. Si sottolinea come
tale presenza “ merita di essere ulteriormente valorizzata in termini di positivo apporto e di contributo critico alle attività
dell’organo amministrativo nel suo complesso.”
3. Viene comunicato al Consiglio di Pirelli che: “ avvalendosi della facoltà di accrescimento ad essa concessa dal patto
di sindacato RCS ha provveduto ad acquistare ed apportare al patto ulteriori azioni ordinarie RCS. La partecipazione
complessiva di Pirelli & C. è oggi pari al 4,81% del capitale ordinario di RCS.” (PIRELLI & C SPA/VCdA 15)
4. Viene deliberato il trasferimento a Cam Partecipazioni Srl di parte delle azioni Pirelli & C. direttamente possedute da
Camfin Spa e non apportate al patto di sindacato Pirelli & C. pari a una misura massima del 5,4% del capitale ordinario
di Pirelli & C.”(CAMFIN/VCdA 16)
120
2006
(26 gennaio) Viene illustrato in consiglio di Pirelli & C. Spa l’evolversi della situazione con Hopa: “ Il patto con Hopa
prevede la possibilità di disdetta del patto entro tre mesi dalla scadenza, ovvero entro l’8 febbraio 2006. Quale
conseguenza del mancato rinnovo il patto con Hopa prevede la scissione di Holinvest con possibilità da parte di Hopa di
divenire cessionaria delle azioni Holinvest e dopo la scissione di Olimpia la possibilità da parte di Pirelli & C. Spa e
delle altre parti diverse da Hopa di diventare cessionari delle azioni Olimpia. E’ previsto che spetti ad Hopa, in caso di
mancato rinnovo, un premio di maggiorazione pari a 208 milioni di euro. Innanzitutto vi è la necessità di un cambio di
governance in Hopa e di un conseguente rafforzamento nell’azionariato di quest’ultima dei cosiddetti soci istituzionali
(tra cui in particolare il Monte dei Paschi di Siena). In secondo luogo ravvisa altresì l’esigenza: 1) dell’eliminazione o
della forte riduzione del citato premio di maggioranza in caso di mancato rinnovo del patto Hopa; 2) dell’esclusione
della possibilità di Hopa di ingerirsi nelle scelte gestionali di Olimpia (si tratta di eliminare la clausola di stallo prevista
dal patto Hopa in caso di decisioni rilevanti e soprattutto di non concedere alcun diritto o facoltà ad Hopa per quanto
riguarda la governance o la gestione del Gruppo Telecom). In merito alla convenienza da parte di Pirelli della possibilità
da parte di Pirelli di diventare cessionari delle azioni di Olimpia, Tronchetti Provera risponde in senso affermativo. Vi è
convenienza sotto il profilo strategico: la scelta della scissione comporterebbe l’ottenimento da parte di terzi di un
pacchetto rilevante di azioni ordinarie Telecom (circa il 2,8% del capitale ordinario di detta società). La scelta fra le due
opzioni potrà comunque essere rimandata ad un momento successivo alla scadenza del patto stesso.
2. A proposito di quanto sopra ricordato, Tronchetti Provera procede ripercorrendo brevemente la storia
dell’investimento in Telecom: “ L’investimento iniziale di Pirelli alla costituzione di Olimpia nel 2001 è stato di 3,1
miliardi di euro. Successivamente nel 2003 ha sottoscritto un aumento di capitale per 0,4 miliardi destinato da Olimpia
all’acquisto di azioni ordinarie Telecom Italia a valle della fusione fra Olivetti e Telecom Italia; ancora nel 2005 Pirelli
ha sottoscritto un ulteriore aumento di capitale per 1,3 miliardi anch’esso destinato da Olimpia all’acquisto di azioni
ordinarie Telecom Italia al fine di consentire alla partecipata il mantenimento di una percentuale qualificata del capitale
della nuova realtà nata dall’integrazione di Telecom Italia Mobile e Telecom Italia. Ad oggi il debito complessivo di
Olimpia è pari a 3,1 miliardi; al suo attivo Olimpia ha circa 2,4 miliardi di azioni ordinarie Telecom Italia (di cui solo
1,3 miliardi oggetto di pegno e senza linee di credito in essere). L’accorciamento della catena ed i risultati raggiunti
dalla partecipata Telecom Italia hanno reso possibile un surplus finanziario in Olimpia previsto per il 2005 in circa 90
milioni di euro, dovuto alla differenza tra i dividendi incassati da Telecom Italia e gli oneri finanziari. Ricorda infine
che 3,9 miliardi, dei 4,8 investiti in totale da Pirelli in Olimpia, costituiscono il provento netto delle cessioni completate
nel 2000 dei sistemi ottici terrestri e dei componenti ottici.”
3. In merito all’evoluzione del mercato delle telecomunicazioni, Tronchetti Provera fa questa analisi: “ Negli ultimi anni
(il mercato) è stato caratterizzato dall’introduzione dell’ADSL e dal successivo sviluppo delle banda larga. Ciò ha
comportato una vera e propria rivoluzione nell’attività di Telecom Italia che ha registrato nel periodo 2001-2004 un
raddoppio del traffico gestito sulla sua rete. In merito al calo dei margini del mercato delle telecomunicazioni, osserva
che la focalizzazione del Gruppo Telecom Italia sui servizi innovativi “ a valore aggiunto e sui contenuti costituirà la
variabile chiave per controbilanciare la flessione del tradizionale traffico voce.” (PIRELLI & C SPA/VCdA 15)
(14 febbraio) Tronchetti Provera informa il consiglio di Pirelli & C. che: “ nell’ultimo mese la società, con l’ausilio di
Goldman Sachs e GB partners ha proceduto ad effettuare alcune valutazioni per la migliore valorizzazione delle attività
del settore dei pneumatici (Pirelli Tyres) ed in particolare per la possibile quotazione sul mercato Telematico Azionario
organizzato e gestito dalla Borsa Italiana. L’ottima performance economica e finanziaria di Pirelli Tyres negli ultimi
anni ed il contesto favorevole di mercato hanno indotto la società a studiare la fattibilità in particolare della quotazione
con l’obiettivo duplice di una massima valorizzazione di Pirelli Tyres (di cui verrà mantenuto il controllo da parte di
Pirelli & C.) e del rafforzamento patrimoniale di Pirelli & C. Pirelli Tyres negli ultimi anni ha registrato un tasso di
crescita delle vendite nettamente superiore a quello degli altri tyres manifacturers. Il benchmarking numerico, sia in
termini di crescita che di margini, rappresenta un importante elemento a supporto dell’impostazione dell’equity story
con la quale Pirelli Tyres potrebbe rivolgersi al mercato, unitamente ad ulteriori elementi qualitativi, dei quali il più
rilevante è il brand Pirelli. L’insieme di tali elementi a) crescita nei segmenti e nelle aree di mercato a più elevata
marginalità; b) graduale delocalizzazione di una quota significativa delle capacità produttiva verso aree low cost, come
ad esempio Romania, Cina e Brasile potrà essere fondamentale per convincere la comunità finanziaria a meglio
valorizzare Pirelli Tyres rispetto alle valutazioni fatte fino ad oggi dagli analisti finanziari. Non è allo stato prevedibile
una significativa “ migrazione” di investitori da Pirelli & C. a Pirelli Tyres per effetto della sola quotazione di
quest’ultima.”
(13 marzo) Nel corso del 2005 il Gruppo Pirelli & C. Spa: “ ha proseguito con successo la propria strategia di
focalizzazione di business a più elevati margini, ottenendo una significativa crescita di tutti gli indicatori economici.
Pirelli Pneumatici ha raggiunto con un anno di anticipo il target di redditività previsto per il 2006 dal piano triennale,
nonostante l’aumento dei prezzi delle materie prime. Si è registrato un aumento dei volumi e dei fatturati nei segmenti
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premium in tutte le aree e Winter in Europa. Continua la forte crescita dei ricavi della start up Pirelli Broadband
Solutions che ha beneficiato anche dei primi contributi dei prodotti fotonici di seconda generazione. In questo business
sta riscuotendo ottimi riscontri di mercato la soluzione CWDM per le reti metropolitane. Per l’esercizio in corso si
prevedono anche l’introduzione di nuovi prodotti fotonici basati su dispositivi ottici in nanotecnologie. Nel settore
immobiliare Pirelli & C. Real Estate Spa ha chiuso l’anno con risultati in ulteriore miglioramento e l’avvio del processo
di espansione all’estero. Pirelli & C. Ambiente Holding, società nata ad inizio 2005 per rafforzare la presenza del
gruppo nel settore dell’ambiente, ha registrato nel corso del 2005 ricavi per 62 milioni di euro, principalmente legati
alla vendita del carburante a basso impatto Gecam, il gasolio bianco.”
2. Viene comunicato che in data 6 febbraio 2006: “ Olimpia Spa ed i soci di quest’ultima Pirelli & C. Spa, Edizione
Finance International S.A., Edizione Holding Spa, Banca Intesa Spa ed Unicredito Italiano Spa hanno inviato ad Hopa
comunicazione di recesso dalle pattuizione parasociali del contratto sottoscritto il 21 febbraio 2003. Pertanto alla
scadenza (8 maggio 2006), il patto parasociale avrà termine.”
3. Tronchetti Provera illustra le attività propedeutiche alla possibile quotazione di Pirelli Pneumatici: “ società da porre a
capo della catena del settore pneumatici e quindi da quotare. A tale fine è stata costituita Pirelli Tyre Holland N.V.
interamente controllata da Pirelli Pneumatici Spa che verrà dotata di mezzi sufficienti per acquisire in via diretta e
indiretta le partecipazioni attualmente possedute da Pirelli Tyre Holding N.V. Per effetto di tali operazioni, Pirelli
Pneumatici Spa controllerà direttamente o tramite Pirelli Tyre Holland N.V. tutte le società del settore pneumatici.”
4. Per quanto riguarda Olimpia, in seguito alle pattuizioni in essere con gli altri soci di Olimpia, la partecipazione di
Pirelli in Telecom Italia è apri allo 0,8% del capitale ordinario, Viene segnalato infine che in data 4 ottobre 2006 scade
l’accordo parasociale sottoscritto nel settembre 2001 con Banca Intesa ed Unicredito Italiano. L’accordo si intende
tacitamente rinnovato per un biennio qualora le parti non comunichino la propria disdetta entro il 4 aprile 2006. In caso
di disdetta con conseguente esercizio dell’opzione di vendita da parte delle banche, l’esborso dovrebbe attestarsi intorno
a 1,1 miliardi di euro. (PIRELLI & C. SPA/VCdA 15)
(13 aprile) Si riportano alcuni brani della lettera del presidente al bilancio 2005: “ La fusione fra Tim e Telecom è stata
complessa. Non poteva essere altrimenti, considerate la diversa storia e la diversa cultura aziendale e la
complementarietà esistente fra le due società, entrambe quotate che perseguono distinte e talora contrapposte
opportunità di crescita. In meno di cinque mesi abbiamo integrato in un’unica compagine societaria le strutture le
competenze di marketing, di amministrazione e controllo e di sviluppo della rete, dell’IT, dell’area commerciale e del
customer care. Circa 14.000 persone hanno cambiato attività e compiti. Ciò ci ha consentito di contrastare
efficacemente i fenomeni che hanno condizionato lo scenario italiano: il rallentamento della crescita economica con i
suoi riflessi sulla domanda di servizi e telecomunicazioni, più vivace della media europea, ma in sensibile
decelerazione; l’accentuarsi della migrazione del traffico dal fisso al mobile; la decisione delle autorità di
regolamentazione di ridurre le tariffe di sul mobile in misura superiore a quanto avvenuto per gli altri principali
operatori europei. Nella telefonia mobile la crescita di Tim sul mercato italiano si lega al successo delle nuove offerte
commerciali che hanno favorito un sensibile recupero di clienti nella seconda parte dell’anno, alla sostenuta espansione
dei servizi a valore aggiunto. Particolarmente significativo è stato lo sviluppo delle attività in Brasile. Tim Brasile ha
rafforzato la posizione di secondo operatore nazionale di telefonia mobile, l’unico ad assicurare una copertura
sull’intero territorio del paese ed il leader nella tecnologia GSM. Telecom Italia Media ha portato a termine il processo
di riorganizzazione e concentrazione nel settore della comunicazione sostenendo allo stesso tempo rilevanti investimenti
nella televisione digitale terrestre e nei contenuti destinati ad arricchire i palinsesti. Guardando alle prospettive ci
attendono opportunità importanti. E’ probabile che il mercato delle telecomunicazioni italiano si sviluppi lungo una
traiettoria di crescita meno accentuata che in passato, allineandosi ai ritmi europei. E’ certo che al suo interno conoscerà
una fondamentale trasformazione con un ulteriore calo di peso relativo delle sue componenti più tradizionali ed
un’accelerata espansione di quelle più innovative legate alla banda larga ed all’utilizzo estensivo del protocollo internet,
si tratti di contenuti multimediali o della distribuzione di servizi informativi sulla rete. Per affrontare la meglio la
rivoluzione che sta contrassegnando il mondo delle telecomunicazioni ci siamo dati una strategia che poggia su cinque
pilastri. Innanzitutto la valorizzazione delle sinergie resa possibile dall’integrazione destinando gran parte delle risorse
che si libereranno alla sperimentazione e allo sviluppo delle innovazioni tecnologiche. Proseguiamo nella continua
evoluzione della rete puntando a realizzare un’infrastruttura unica di trasporto basata sul Protocollo Internet per portare
al mercato nuove tecnologie e migliorare la qualità del servizio. Attraverso la nuova rete ed una maggiore attenzione
alla soddisfazione del cliente contiamo di mantenere la leadership di mercato in tutte le aree: nel fisso, nel mobile, nella
convergenza fondata sulla banda larga. L’efficacia di questi indirizzi poggia naturalmente sulla qualità delle nostre
persone che andrà adeguata alla nuova dimensione tecnologica e competitiva verso cui siamo proiettati.”
(TELECOM/VA 2006)
(21 aprile) Nel corso dell’assemblea di Pirelli & C. Spa, Tronchetti Provera commenta l’operazione di integrazione fra
Telecom e Tim:” L’operazione di integrazione fra Telecom Italia e Tim ha anticipato quella convergenza di tecnologia
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che oggi tutto il mondo delle telecomunicazioni persegue: il futuro di Telecom Italia è quello di un’azienda che offre
non solo telefonia, ma anche una serie di servizi a valore aggiunto fondati su un’unica piattaforma rappresentata dal
protocollo Internet e dalla banda larga. La situazione del mercato di oggi è tuttavia una situazione di incertezza in cui
ogni annuncio di un operatore che promuove servizi telefonici a prezzi assai competitivi collabora a produrre una
reazione negativa sul titolo. L’investimento in Telecom Italia, lungi dall’essere stato come qualcuno vorrebbe “ un
disastro” è stato invece un investimento in un’azienda che oggi è diventata la migliore azienda del settore in Europa.
Nella gestione di Telecom Italia tra il 2002 ed il 2005 si è registrato un incremento di produttività del 25%, risultato che
né i principali competitor europei, né altri hanno saputo conseguire.”
2. Per quanto riguarda la partecipazione in Olimpia: “ rappresenta nel bilancio consolidato del Gruppo al 31 dicembre
2005 il 55% del capitale investito. Le azioni ordinarie Telecom Italia detenute da Pirelli pari all’1,36% sono a carico
agli attuali corsi. Olimpia detiene 2,4 miliardi di azioni Telecom Italia, il 18% del capitale con diritti di voto ad un
valore di 4,2 euro per azione. Nel bilancio Pirelli il valore in trasparenza è di circa 4 euro ad azione: rispetto agli attuali
corsi di borsa esiste una differenza per quanto riguarda Pirelli di 2,1 miliardi di euro.” (PIRELLI & C.SPA/VA 24)
(11 maggio) Tronchetti Provera informa il consiglio di Pirelli che: “ come reso noto dai comunicati stampa del 27 e 28
marzo u.s. Banca Intesa ed Unicredito Italiano hanno comunicato la loro volontà di recedere dal patto parasociale
concluso nel settembre 2001 con Pirelli & C. e conseguentemente esercitare il loro diritto di vendere alla stessa la
propria partecipazione in Olimpia (circa il 4,77% per ciascuna banca). Il trasferimento della partecipazione avverrà ad
ottobre dopo la scadenza del patto (4 ottobre 2006) e comporterà un esborso per Pirelli & C. Spa di circa 1,17 miliardi
di euro. Per quanto riguarda il patto parasociale sottoscritto con Hopa, la scissione di Olimpia implica il trasferimento
ad Hopa oltre al debito di pertinenza di una partecipazione di circa il 2,8% del capitale ordinario di Telecom Italia.
L’esercizio di cash settlement comporta un acquisto (pro quota, dati gli accordi) da parte di Pirelli & C. e di Edizione
Holding della partecipazione di Olimpia detenuta da Hopa pari al 16%. Sulla base degli attuali corsi di mercato
l’esborso per Pirelli & C. può quantificarsi in un intervallo tra i 500 e i 550 milioni di euro. In tale esborso viene, allo
stato, considerata la quota di competenza di Pirelli & C. del premio negoziato con Hopa, pari a circa 166 milioni. Tra le
due opzioni il presidente osserva che l’esercizio del cash settlement è sicuramente la scelta da preferire per due ordini di
ragioni. Innanzitutto vi è convenienza sotto il profilo strategico: la scelta della scissione comporterebbe infatti
l’ottenimento da parte di Hopa, già in possesso di una quota di partecipazione significativa al capitale ordinario di
Telecom Italia (pari a circa il 3,7%) di un ulteriore pacchetto rilevante di azioni ordinarie Telecom Italia (pari a circa il
2,8% di tale società). In questo modo inoltre il pacchetto di azioni Telecom Italia di Olimpia non subisce alcun
cambiamento in termini quantitativi, neppure in via temporanea. Per quanto riguarda Holinvest la scelta fra le due
alternative scissione di Holinvest o cash settlement e cioè acquisto da parte di Hopa della partecipazione detenuta da
Olimpia in Holinvest, è demandata a Hopa stessa.” (PIRELLI & C. SPA/VCdA 16)
(15 giugno) Tronchetti Provera comunica al Consiglio di Pirelli & C. Spa che in data 12 giugno Borsa Italiana ha
emesso il provvedimento di ammissione a quotazione sul mercato telematico di Pirelli Tyre Spa. Il numero di azioni
oggetto di offerta da parte dell’offerente Pirelli Tyre Holding sarà pari a circa il 35,04% del capitale di Pirelli Tyre Spa.
Francesco Spila di Mediobanca, come Joint Global Coordinator illustra al consiglio che: “ nonostante i mercati mondiali
hanno subito forti vendite generate dal ridimensionamento delle posizioni su società esposte a materie prime, a mercati
emergenti ed al dollaro e da preoccupazioni derivanti dal rallentamento della crescita economica, gli investitori restano
positivi sul settore dei pneumatici, specialmente per società che, come Pirelli Tyre, presentano un’elevata generazione
di cassa e un basso profilo di volatilità. Alla luce delle indicazioni preliminari espresse, da una significativa percentuale
di investitori (circa il 35%) sul valore al quale avrebbero considerato di partecipare all’offerta, Spila rappresenta al
consiglio il suggerimento dei Joint Global Coordinator di fissare l’intervallo di valorizzazione della società da euro 1,9
miliardi a 2,3 miliardi. Emergerebbero dei profili di criticità riguardanti il fatto che il marchio non è di proprietà di
Pirelli Tyre e nell’esposizione della società all’andamento delle materie prime.” A questo proposito Tronchetti Provera,
dopo avere precisato che: “ l’operazione di quotazione di Pirelli Tyre va considerata come un’opportunità per estrarre il
valore di tale attività e non come una necessità connessa agli impegni di acquisto delle partecipazioni detenute in
Olimpia da Hopa, Banca Intesa e Unicredito Italiano”, chiarisce: “ che la titolarità del marchio appartiene alla
Capogruppo Pirelli & C. che lo ha concesso a Pirelli Tyre in esclusiva mondiale nel campo dei pneumatici sulla base di
un contratto che scadrà nel 2015. L’impostazione seguita con Pirelli Tyre, oltre ad essere analoga a quella adottata in
occasione della quotazione di Pirelli & C. Real Estate, è motivata dalla volontà di preservare il valore del marchio
derivante dalla sua “ unicità.” (PIRELLI & C. SPA/VCdA 17)
(30 giugno) Per quanto riguarda Pirelli Tyre, viene comunicato al Consiglio che: “ l’incremento della volatilità e delle
performances negative ha riguardati anche i titoli del settore dei pneumatici sui quali hanno pesato anche i profit
warning diffusi da Goodyear e da Bridgestone. Annunci che hanno seguito quello di analogo tenore comunicato
all’inizio del mese di Michelin. Il conseguimento degli obiettivi prefissati per l’operazione non è possibile alla luce
delle contingenti condizioni dei mercati in generale.” A questo proposito Tronchetti Provera ribadisce che:
“ l’operazione di quotazione di Pirelli Tyre è stata sempre considerata un’opportunità per ottenere un’adeguata
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valorizzazione di tale asset e non come una necessità connessa agli impegni finanziari assunti dalle società e rileva che
sono venuti meno i presupposti per la realizzazione dell’operazione, poiché l’attuale situazione del mercato non
consente di collocare le azioni della società ad un corrispettivo che possa considerarsi accettabile.” (PIRELLI & C.
SPA/VCdA 17)
(27 luglio) Viene illustrato al Consiglio di Pirelli & C. Spa l’ipotesi di un “ private placement” di Pirelli Tyre: “ Alcune
primarie istituzioni finanziarie italiane ed internazionali hanno prospettato a Pirelli & C. un percorso di valorizzazione
del settore pneumatici diverso dall’offerta pubblica e consistente precisamente in un’operazione di acquisto privato ad
opera di banche (nazionali ed internazionali) del 39% di Pirelli Tyre, finalizzata ad un successivo collocamento sul
mercato per un corrispettivo do 740 milioni che riflette una valorizzazione della società di circa 1,9 miliardi e
corrisponde alla misura minima del range individuato ai fini dell’offerta pubblica di vendita. Si attribuirebbe inoltre alle
banche acquirenti del diritto di avviare entro 4 anni e 6 mesi, l’offerta pubblica iniziale della società dalle stesse
acquistate (o almeno di una porzione delle stesse corrispondente al 25% del capitale della società). Attraverso la
sottoscrizione di un contratto d’opzione si riconoscerebbe inoltre a Pirelli la facoltà di riacquistare le azioni oggetto di
cessione là dove dopo il decorso di 4 anni e 6 mesi, le stesse non saranno oggetto di offerta pubblica iniziale.”
2. Tronchetti Provera informa il consiglio di Pirelli & C.Spa che: “ il 12 luglio Pirelli & C ed Edizione Holding hanno
acquistato la totalita’ delle azioni possedute da Hopa in Olimpia e contestualmente Hopa ha acquistato la totalita’ delle
azioni possedute da Olimpia in Holinvest. L’esborso per Pirelli & C. Spa e’ stato di 498 milioni, mentre Olimpia ha
incassato circa 86 milioni. Pirelli & C.Spa e’ venuta cosi’ a detenere il 70,46% di Olimpia, percentuale che salira’
all’80% una volta che sara’ perfezionato l’acquisto del 9,54% di Olimpia detenuto dalle banche socie. E’ stato
sottoscritto un patto di prelazione fra Olimpia ed Holinvest avente le seguente caratteristiche: a) possibilita’ per
Holinvest di cedere liberamente il 35% dei 492,7 milioni di azioni ordinarie di Telecom, mentre sul restante 65% e’
riconosciuto ad Olimpia il diritto di prelazione; b) Holivest ed Hopa non possono effettuare ulteriori specifici acquisti di
azioni Telecom Italia senza il preventivo accordo di Olimpia. Sono inoltre consentiti ulteriori acquisti al fine di
consentire a Holinvest di mantenere inalterata la soglia sopra la percentuale di partecipazione di Telecom Italia (pari al
3,68% del capitale ordinario).
3. Nel corso del mese di maggio 2005 viene riferito che: “ su disposizione della Procura della Repubblica di Milano
vennero effettuate perquisizioni ed assunte informazioni presso gli uffici di Pirelli & C Spa (e di Telecom Italia) a
seguito del coinvolgimento del signor Giuliano Tavaroli in un procedimento penale per associazione a delinquere a
scopo di violazione del segreto d’ufficio.” (PIRELLI & C. SPA/VCdA 17)
(12 settembre) Per quanto riguarda Olimpia, Tronchetti Provera coglie l’occasione per informare il Consiglio di Pirelli
& C. Spa: “ sulle recenti vicende che hanno interessato Telecom Italia Spa, societa’ di cui Olimpia costituisce l’azionista
di riferimento e in particolare del percorso di riorganizzazione che prevede la separazione da Telecom Italia del
business di comunicazione mobile nazionale e della rete di accesso locale wired, mediante conferimento dei
corrispondenti complessi aziendali a due distinte societa’ controllate dalla stessa Telecom Italia.” (PIRELLI & C.
SPA/VCdA 17)
(18 ottobre) Tronchetti Provare comunica al Consiglio di Pirelli che: “ si è pervenuti nella determinazione di proporre la
stipula di un accordo parasociale avente ad oggetto le partecipazioni detenute da Olimpia, da Mediobanca e da Generali
in Telecom Italia Spa. In particolare fa rilevare che con l’accordo, al quale verrebbero apportate azioni e diritti
rappresentativi di oltre il 23% del capitale ordinario di Telecom Italia Spa, gli aderenti assicurando la continuità e la
stabilità dell’assetto azionario del Gruppo Telecom Italia, intendono riconfermare la fiducia al management del Gruppo
stesso, nell’ottica di favorirne lo sviluppo industriale in un contesto di equilibrio economico e finanziario per la migliore
creazione di un valore per tutti gli azionisti. Il patto preserva ruolo ed autonomia dei singoli partecipanti e in particolare
di Olimpia, lasciando agli aderenti la possibilità di esercitare autonomamente tutti i diritti relativi alla propria
partecipazione azionaria. Il patto prevede l’apporto del 17,99% del capitale di Telecom Italia detenuto da Olimpia, del
3,67% detenuto dal Gruppo Generali e dell’1,54% detenuto da Mediobanca. Non vengono apportate al patto le
partecipazione detenute in Telecom Italia da Pirelli & C. pari all’1,36% del capitale, dal Gruppo Edizione Holding pari
allo 0,22% del capitale che se sommate al patto costituirebbero circa il 24,79% del capitale ordinario di Telecom Italia.
Il patto disciplina un meccanismo di prelazione a favore di Mediobanca e di Generali, esclusivamente nell’ipotesi in cui
Olimpia intenda cedere l’intera sua partecipazione in Telecom Italia, esercitabile sull’intera partecipazione di Olimpia
alle condizioni offerte dal terzo. Tuttavia si prevede che qualora Olimpia ottenga dal potenziale terzo acquirente
un’offerta di acquisto sia per la azioni Telecom Italia possedute da Olimpia, sia per quelle possedute da Mediobanca e
Generali, la prelazione decada e questi ultimi possono esclusivamente decidere se accettare o meno l’offerta del terzo.”
2. Per quanto riguarda la posizione finanziaria di Olimpia si prevede che: “ il Gruppo Pirelli abbia al termine del
corrente esercizio una posizione finanziaria nella di circa 2.000 milioni di euro, di cui 700 nelle attività industriali a
fronte di un Ebitda di circa 550, circa 100 nella Pirelli Real Estate ed il rimanente, circa 1200 milioni di euro, allocato
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nelle strutture di holding a fronte di asset valutati dal mercato più di 5 miliardi di euro. Per quanto riguarda Olimpia si
prevede che la società chiuda il corrente esercizio con un debito netto di circa 2.900 milioni di euro. Il debito di Olimpia
ha una duration di circa 4 anni ed è garantito da un pegno del 60% circa delle azioni ordinarie Telecom Italia di sua
proprietà. Per quanto riguarda l’incremento del debito consolidato di Pirelli & C. fra il dicembre 2005 ed il giugno
2006, il debito è aumentato di circa 1,1 miliardi di euro a fronte di un innalzamento degli attivi finanziari di circa 0,7
miliardi di euro, per cui la differenza è quindi di soli 0,4 miliardi. Il forte aumento della liquidità è dovuto alla necessità
di provvedere alla raccolta di adeguate risorse per fare fronte alla raccolta di adeguate risorse per fare fronte al
pagamento delle azioni Olimpia cedute da Hopa il 12 luglio.”
3. Il cambiamento della struttura proprietaria di Olimpia non ha impatto sul controllo della stessa, in quanto il quorum
deliberativo richiesto è ora sul 91% del capitale. Pirelli & C. continuerà ad avere diritto a potere nominare solo cinque
amministratori su dieci, mentre il Gruppo Edizione Holding avrà diritto a nominare i restanti cinque.”
4. Per quanto riguarda Pirelli Re si ricorda che: “ ha firmato l’accordo vincolante per acquistare circa il 96,8% di
Deutsche Grundvermogen (DGAG), una delle principali societa’ immobiliari in Germania, con sedi ad Amburgo e Kiel
sulla base di una valutazione della totalita’ dell’equity di 440 milioni di euro.” (PIRELLI & C. SPA/VCdA 18)
(7 novembre) Mauro Bini illustra al Consiglio di Pirelli l’esito dell’impairment test effettuato sulla partecipazione i
Olimpia alla data del 30 settembre: “ Fa rilevare come dall’inizio del 2006 l’indice settoriale delle telecomunicazioni
abbia registrato un incremento di circa il 6%, mentre la performance dell’azione ordinaria Telecom Italia sia stata
negativa per circa il 9%. Si sofferma poi ad analizzare il profilo inerente il premio implicito che potrebbe essere
riconosciuto per una partecipazione control oriented (quale è considerata la partecipazione di collegamento detenuta da
Olimpia in Telecom Italia) facendo rilevare che la misura del premio viene stimata fra il 20% ed il 40% che corrisponde
ad una valutazione finale dell’azione ordinaria Telecom Italia di 3 euro.” Dopo avere illustrato gli esiti delle valutazioni
condotte sottolinea pertanto che: “ la media della valutazione della partecipazione al fair value porta ad identificare una
stima del valore tra i 3 ed i 3,6 euro per azione ordinaria. I due valori di stima del valore in uso hanno condotto invece a
valori recuperabili compresi fra i 3 ed i 3,2 euro.” Per questo motivo: “ il risultato netto (al 30 settembre 2006) è stato
negativo per 1.410,5 milioni di euro, rispetto a un risultato positivo per 316,2 dei primi novi mesi del 2005 (inclusi 49,8
milioni di contributo delle attività cavi cedute. Il dato risente della rettifica del valore della partecipazione in Olimpia
per 2.110 milioni di euro.”
2. Per quanto riguarda Pirelli Re, il Vicepresidente Puri Negri, rispondendo ad una domanda del consiglieri Bruni
osserva: “ il titolo Pirelli Re non ha avuto un periodo positivo anche in connessione alle recenti modifiche della
normativa fiscale del settore che ne hanno negativamente influenzato i corsi. Le azioni Pirelli Re sono valutate sulla
base di multipli pari a 14,5, mentre quelli applicati in media alle società europee sono pari a 21, in quanto queste ultime
pur ottenendo un più basso livello di rendimenti, presentano una minore volatilità. Obiettivo di Pirelli Re è quello di
raggiungere tali multipli attraverso il proprio modello di business del tutto innovativo rispetto ai competitors europei.”
(PIRELLI & C. SPA/VCdA 18)
2007
(27 febbraio) Nel consiglio di Pirelli & C. Spa, Tronchetti Provera ripercorre le recenti vicende che hanno interessato il
Gruppo: “ Nei mesi precedenti Pirelli ha dichiarato la disponibilita’ a valutare insieme al socio Edizioni l’ingresso di
nuovi azionisti in posizione minoritaria in Olimpia. I contatti con i potenziali acquirenti sono stati e sono tutt’ora molto
numerosi, sia da partners di natura finanziaria, sia industriali. Per quanto concerne Telecom Italia, ma allo stesso modo
indirettamente Pirelli, l’obiettivo e’ quello di realizzare un’alleanza strategica con un altro operatore di
telecomunicazioni e cio’ nel convincimento, peraltro largamente condiviso dal mercato che in mancanza di un’alleanza
strategica e di una stretta politica di riduzione dei costi per le societa’ di telecomunicazioni non potra’ realizzarsi una
effettiva e durevole creazione di valore. A conferma di cio’ ricorda che questi erano gli obiettivi anche dell’operazione a
suo tempo impostata con News Corporation e con Sky Italia, operazione anch’essa di respiro internazionale che per
Telecom Italia avrebbe significato una crescita importante nei media ed avrebbe tra l’altro potuta essere accompagnata
da acquisizioni in Europa soprattutto nel broadband e da alleanze industriali. Osserva che una volta caduto il velo sulla
strumentalita’ dei rilievi riguardanti l’indebitamento e la rete di Telecom Italia, e’ oggi chiaro a tutti che il problema di
Telecom Italia e’ quello del miglior posizionamento competitivo per la crescita soprattutto a livello internazionale,
ovvero la vision strategica. Il presidente segnala che la societa’ ha avuto contatti sia con operatori di telecomunicazioni
(i russi di Sistema e di Altino, i francesi di France Telecom, i messicani di America Movil e gli spagnoli di Telefonica)
sia con partners di natura finanziaria (il fondo Blackstone e il fondo Apollo tra gli altri) sulla base dei seguenti punti
fermi: a) la disponibilita’ della cessione di quote minoritarie di Olimpia; b) un corrispettivo che valorizzi la natura di
azionista di riferimento di Olimpia; c) l’attribuzione al nuovo socio di Olimpia di diritti di protezione dell’investimento,
ma non di influenza sulla gestione di Telecom Italia. Telefonica rappresenta il partner migliore non solo per le ragioni
sostenute da analisti ed investitori, ma anche per i chairi segnali di apprezzamento dell’operazione manifestati dal
125
mercato. Telefonica (ha dato) la disponibilita’ a costruire un’alleanza industriale (con Pirelli) “ garantita” dall’acquisto
di una quota di Olimpia; acquisto che la stessa Telefonica valuta necessario al fine di salvaguardare la stabilita’ della
predetta alleanza industriale. A seguito di tali contati sono stati aperti dei separati livelli di trattative: uno industriale con
il management di Telecom Italia, l’altro finanziario con Pirelli (e Edizione) avente ad oggetto la cessione di una quota
tra il 20% ed il 40% del capitale di Olimpia. Per quanto riguarda i potenziali partners di natura finanziaria i contatti non
si sono sviluppati da un lato per il corrispettivo ipotizzabile a priori, dall’altro per l’assenza di possibili sinergie con
Telecom Italia. Per quanto riguarda France Telecom si e’ ritenuto preferibile non procedere ad una negoziazione di
dettaglio a ragione delle minori sinergie che rispetto a Telefonica potrebbero essere assicurate dalla realizzazione di
un’alleanza fra France Telecom e Telecom Italia. Per quanto riguarda Telefonica si ipotizza il riconoscimento a
Telefonica di un diritto di pelazione in caso di cessione a terzi di una partecipazione che faccia perdere il controllo di
Olimpia a Pirelli unitamente ad Edizione. Tale prelazione sarebbe sempre subordinata al diritto di prelazione concesso a
Mediobanca e Assicurazioni Generali in vista del patto concluso con le stesse nell’ottobre 2006. Da un punto di vista
della governance i negoziati prevedono: a) diritto di veto di Telefonica su alcune materie rilevanti analogamente a
quanto gia’ previsto nei patti con Edizione oltre che per quanto riguarda delibere aventi ad oggetto alleanze strategiche
di Olimpia nel settore delle telecomunicazioni. Telefonica richiede che nel caso in cui vi sia una cessione da parte del
Gruppo Telecom Italia di assets al di fuori dell’Italia per un valore superiore ai due miliardi di euro, ad essa sia data la
facolta’ di risolvere i rapporti con Pirelli ed Edizione. In tale caso Telefonica avra’ diritto di ricevere attraveso
scissione, il pro quota del valore dell’attivo e del passivo di Olimpia senza nessun premio. Per quanto riguarda gli
aspetti industriali due elementi sembrano emergere chiaramente: da un lato il positivo posizionamento competitivo e
strategico che deriverebbe a Telecom Italia da un’eventuale alleanza con Telefonica in particolare nei mercati in cui e’
possibile implementare partnership operative (principalmente Brasile Germania), nonche’ i risparmi e le strategie
ricavabili (stimati nell’ordine di circa 2 miliardi nel periodo 2007-2011); dall’altro vi sarebbe freddezza, quando non
vera e propria ostilita’ da parte dei vertici di Telecom Italia nei confronti dell’alleanza per ipotetici conflitti di interesse
con il piano Olimpia.” A questo proposito Tronchetti Provera sottolinea che: “ a) non c’e’ neppure un ipotetico conflitto
fra gli interessi di Olimpia e quelli di Telecom Italia, piuttosto convergenza. La non variazione di ruoli manageriali e la
non interferenza nelle scelte di impresa di Telecom Italia da parte di Olimpia che l’eventuale accordo con Telefonica
presenterebbe, sono la migliore prova della correttezza sostanziale dell’operazione; b) qualsivoglia altra alleanza
industriale che il management di Telecom Italia realizzasse e fosse foriera di benefici tangibili in termini di
posizionamento competitivo e possibilita’ di crescita di valore di Telecom Italia stessa sarebbe salutata con favore da
Olimpia e da Pirelli. Non resta pertanto che aspettare ed effettuare le opportune valutazioni allorche’ sarenno conosciute
in occasione del Consiglio di Telecom Italia dell’8 marzo 2007 e poi del cosiddetto Telecom Day del 9 marzo le linee
guida del piano industriale della stessa Telecom Italia. Le negoziazioni con Telefonica relative alla cessione della
partecipazione con Olimpia hanno raggiunto un buon grado di sviluppo dettagliato; cio’ che ancora manca e’ la
conferma da parte di Telecom Italia dell’alleanza strategica.” (PIRELLI & C. SPA/VCdA 18)
(12 marzo) Tronchetti Provera ricapitola a beneficio del consiglio di Pirelli & C. Spa gli avvenimenti occorsi dopo
l’ultimo seduta consiliare: “ Il primo marzo 2007 senza preavviso e per quanto riguarda Pirelli ed Olimpia senza ragioni
apparenti in connessione allo stato ed ai contenuti delle discussioni sino ad allora intrattenute, il presidente di
Telefonica, Cesar Alierta dichiarava pubblicamente che le discussioni in corso con Telecom Italia per la definizione dei
termini dell’alleanza strategica erano state sospese. Le azioni ordinarie di Pirelli avevano registrato all’indomani della
diffusione delle indiscrezioni il 12 febbraio 2007, una crescita del 6,98% dell’azione ordinaria di Pirelli e del 2,45% di
Telecom Italia. A seguito della dichiarazione del presidente Alierta sulla sospensione dei negoziati i prezzi delle stesse
registravano una riduzione rispettivamente del 4,94% e del 2,58%. Un’ulteriore caduta del mercato si registrava in
occasione del cosiddetto “ Telecom Day”, quando venne presentato al pubblico il piano industriale per il triennio 20072009 nel quale mancava qualsivoglia indicazione certa circa alleanze internazionali su cui basare lo sviluppo del
Gruppo Telecom Italia nei prossimi anni. Il problema di Telecom Italia e’ quello del migliore posizionamento
competitivo e quindi delle linee per la crescita soprattutto a livello internazionale (essendo il mercato italiano ormai un
mercato saturo). Il piano del 9 marzo non fornisce in merito alcuna risposta trattandosi di un piano puramente
conservativo che si limita a prender atto delle difficolta’ ed a gestire l’esistente senza offrire soluzioni strategiche che
possano assicurare prospettive di sviluppo alla societa’. Di fronte a questa situazione risulta incomprensibile perche’ la
vicenda riguardante Telefonica si sia svolta nei termini che sono noti. Il presidente considerati i vantaggi certi o quanto
meno prevedibili derivanti dall’intesa fra Telecom Italia e Telefonica, si chiede per quale motivo si sia lasciato che il
dialogo fra le due societa’ si interrompesse. La stampa ha avanzati molte ipotesi e diverse chiavi di lettura degli
avvenimenti degli ultimi giorni. Tra le tante, con piu’ insistenza, quella secondo la quale la scelta del management di
Telecom Italia di lasciare al momento cadere l’opportunita’ di un’alleanza con Telefonica sarebbe stata motivata dal
desiderio di svincolare la societa’ dal conflitto d’interessi con il socio Olimpia e quindi con Pirelli. Tronchetti Provera si
chiede altresi’ come possa essere considerata conflittuale la posizione di un soggetto che comunque avrebbe sopportato
in misura rilevante, rimanendo il maggiore azionista di Olimpia, gli effetti del successo/insuccesso dell’alleanza con
Telefonica.” A questo proposito Tronchetti Provera ricorda: “ le difficolta’ incontrate in questi ultimi anni ogni qual
volta si e’ tentato di assumere decisioni mirate a promuovere lo sviluppo delle attivita’ di Telecom Italia, ovvero di
incidere positivamente sulle strategie della stessa (in particolare gli ostacoli che si sono presentati nel lancio di nuovi
126
servizi innovativi all’indomani della fusione fra Telecom Italia e Tim, nonche’ quelli emersi nell’estate del 2006 e
nell’ultimo periodo in occasione rispettivamente dei negoziati con News Corporation e di quelli relativi all’alleanza
strategica con Telefonica). E’ necessario esplorare se vi siano soluzioni idonee a valorizzare la partecipazione detenuta
in Telecom Italia attraverso Olimpia mantenendo l’attuale assetto proprietario, ovvero se non sia preferibile procedere
ad una dismissione totale dell’asset.” (PIRELLI & C. SPA/VCdA 18)
(1 aprile) Per quanto riguarda Olimpia nel consiglio di Pirelli & C. Spa, Tronchetti Provera informa che: “ sono state
avanzate proposte dell’operatore telefonico degli Stati Uniti AT & T e dal principale operatore di telefonia mobile
messicano America Movil per l’acquisto da parte di ciascuno di questi di una partecipazione in Olimpia pari a un terzo
del capitale sociale. Le proposte prevedono una valorizzazione della partecipazione in Olimpia basata su un prezzo
implicito per azione ordinaria Telecom Italia pari a 2,82 euro dedotto l’indebitamento netto di Olimpia al closing
dell’operazione. Le proposte prevedono espressamente il riconoscimento a Mediobanca e a Generali di un diritto di
prelazione sulle azioni Olimpia oggetto di cessione. Nel caso di specie si e’ ritenuto preferibile chiedere ai potenziali
acquirenti di lasciare a Mediobanca ed ad Assicurazioni Generali, la possibilita’ di esercitare il diritto di prelazione in
modo tale da consentire loro di valutare se rilevare o meno la partecipazione oggetto di cessione, garantendo di
preservare la cosidetta “ italianita’” dell’azionariato di riferimento di Telecom Italia. Nel caso in cui l’operazione fosse
portata a termine, il capitale sociale di Olimpia sarebbe equamente suddiviso in tre quote del 33,3% ciascuna fra AT &
T, America Movil e gli attuali soci di Olimpia a cui spetterebbe rispettivamente circa il 26,7% e il 6,7%. Un altro
aspetto rilevante della proposta e’ costituito dal riconoscimento a Pirelli e Sintonia di un’opzione di vendita sulla
partecipazione di Olimpia rimanente in loro possesso, nonche’ sulle azioni Telecom Italia da queste ultime direttamente
detenute (1,36% per Pirelli & C. E 0,22% per Sintonia). I corrispettivi proposti riconoscono a Pirelli & C. Un premio
del 31,2% sull’attuale prezzo dell’azione ordinaria Telecom Italia. Telefonica aveva considerato la propria disponibilita’
ad acquisire una partecipazione in Olimpia per dare luogo ad una partnership strategica con il Gruppo Telecom Italia,
ferma restando la volonta’ di limitare il proprio investimento (per impegni presi con le agenzie di rating) entro limiti
economici non compatibili con l’acquisto dell’intera partecipazione di Olimpia.”
2. Al consigliere Bruni che dichiara che: “ l’operazione proposta potra’ suscitare nel nostro apese discussioni ancora
maggiori di quelle generate dall’alleanza ipotizzata con Telefonica ed ancora di piu’ se si considera il riconoscimento di
un’opzione di vendita a Pirelli e a Sintonia che potra’ consentire la loro definitiva uscita da Olimpia.”, Tronchetti
Provera commenta che:” dalle negoziazioni sinora intercorse con AT & T e America Movil e’ parsa evidente la volonta’
di costruire un’alleanza che prevede la presenza di un socio italiano. A riprova di cio’ i proponenti non hanno chiesto di
avere un’opzione di acquisto sulle azioni di Olimpia che sarebbero mantenute da Pirelli e Sintonia.” (PIRELLI & C.
SPA/VCdA 20)
(13 aprile) Nel corso dell’assemblea di Telecom, Tronchetti Provera ripercorre il tema della fusione fra Telecom e Tim,
ribadendo che: “ il management di Telecom Italia ha mostrato di sapere leggere l’evoluzione del mercato in anticipo
rispetto ai concorrenti e di sapere assicurare con cio’ una redditivita’ maggiore rispetto a quella dei concorrenti stessi.
Del resto la prova che quello intrapreso da Telecom Italia sia il percorso vincente si deduce dalla recente fusione fra
AT&T e Bell South, realizzata proprio per permettere l’integrazione delle attivita’ tradizionali di comunicazione a lunga
distanza di AT&T con la rete mobile e con l’attivita’ di comunicazione locale di Bell South. Anche Vodafone da parte
sua ha oggi annunciato di volere rivedere la sua tradizionale strategia di focalizzazione esclusiva sul mobile a favore di
un’integrazione con attivita’ di rete fissa.”
2. Riprendendo i “ richiami al passato” evocati da diversi azionisti, Tronchetti Provera sottolinea come: “ Telecom Italia
sia oggi un’azienda assai diversa da quella del 2001: non e’ piu’ certo una societa’ di “ telefoni”, ma una societa’ di
telecomunicazioni che guarda al futuro mediante continui investimenti in nuove tecnologie, mantenendo nel contempo
una redditivita’ sempre molto elevata. Il rapido mutamento delle tecnologie d’altra parte ha sempre comportato, in
qualsiasi settore dell’industria, un periodo di transizioni caratterizzato da dubbi ed incertezze, ma quando si inizia a
riconoscere che il percorso intrapreso e’ quello giusto, anche gli investitori istituzionali riprendono fiducia nel settore.”
3. Per quanto riguarda le tariffe Tronchetti Provera fa presente “ come Telecom abbia oggi tariffe fra le migliori
d’Europa: il costo delle interconnessioni per i concorrenti e’ il piu’ basso e le tariffe per i clienti si collocano nella fascia
medio-bassa. La telefonia italia e’ l’unico sttore in cui i costi delle utilities sono in continuo ribasso; lo stesso
commissario europeo per le telecomunicazioni ha sottolineato che la liberalizzazione del settore in Italia e’ stata un
notevole successo, cosa che invece non puo’ dirsi per tutti i settori.”
4 .Sul tema della rete, rispondendo ad un piccolo azionista, il presidente di Telecom afferma: “ la rete attraverso cui la
societa’ opera e’ ben piu’ sofisticata di quella che viene utilizzata da chi produce gas o energia. Vi e’ pertanto la
necessita’ di investire ed aggiornare in via continua sull’efficienza della rete, muovendo sempre di piu’ verso l’utilizzo
del protocollo internet, dal momento che e’ proprio dall’evoluzione tecnologica della rete che dipende l’aggiornamento
dei prodotti offerti al cliente finale. Il rischio sarebbe quello di creare un gestore della rete che non sarebbe in grado di
127
valutare con consapevolezza gli investimenti necessari per il mercato e che per mancanza di tale visibilita’ delle
esigenze finali del cliente, potrebbe essere portato ad investire in maniera ed in misura non corretta. Non a caso nessuna
societa’ di telecomunicazione nel mondo ha sinora separato la rete, ne’ e’ stata obbligata a farlo.” (TELECOM
ITALIA/VA 2006)
(23 aprile) Nel corso dell’assemblea di Pirelli & C. Spa Tronchetti Provera ritorna sulle vicende relative a Telecom:
“ Al principio di tale percorso e’ stato contattato il piu’ importante operatore del mondo nei media News Corporation e
sono stati avviati contatti per ampliare sia il perimetro geografico, sia il perimetro delle attivita’ svolte. Dopo un periodo
nel quale i contatti si sono svolti in modo proficuo, Telecom Italia si e’ trovata in una fase anomala da un punto di vista
mediatico sottoposta ad una notevole pressione in ordine a possibili operazioni sulla rete, con riferimento ad una
supposta situazione debitoria non sostenibile, peraltro in fase decrescente. Il contesto mediatico non favorevole a
Telecom Italia ha reso il negoziato con Murdoch sempre piu’ complesso. Quando poi sono intervenuti altri fattori
esterni che hanno complicato la gia’ difficile situazione, egli ha ritenuto opportuno lasciare la presidenza di Telecom
Italia per evitare che uno scontro fra il vertice della societa’ ed i vertici istituzionali del paese potesse andare a
dterimento di Telecom medesima. Pertanto Pirelli nella sua posizione di azionista ha continuato a considerare quella
strategia che il mercato aveva gia’ dimostrato di apprezzare. Si e’ dunque avviato un dialogo con Telefonica che la
stessa ha avviato parallelamente con Telecom Italia. Durante il negoziato sono intervenuti elementi di interferenza
interna ed esterna che hanno fatto si’ che il negoziato cadesse nel nulla. La decisione assunta nel marzo 2007 di vendere
l’intera partecipazione in Olimpia non implica peraltro la disponibilita’ di Pirelli a vendere a qualsiasi prezzo, ma
soltanto ad un prezzo che riflette almeno la valorizzazione che i concorrenti di Telecom Italia formulano sulla societa’
medesima. Sotto il profilo industriale e gestionale il bilancio dell’investimento in Telecom e’ stato positivo. Al
momento dell’acquisizione la struttura del Gruppo Olivetti-Telecom era caratterizzata da una lunga catena di controllo,
con gran parte del debito inefficientemente collocato sulla parte piu’ alta di tale struttura. A T & T come tutti gli
osservatori del settore hanno del resto considerato la societa’ come la piu’ avanzata d’Europa sotto il profilo tecnologico
ed una delle migliori del mondo sotto quello della redditivita’. Nel corso della vicenda molti sono stati i dibattiti e molte
le interpretazioni proposte. Da parte di alcuni si e’ lamentata l’esistenza di un debito non sostenibile e da parte di altri si
e’ perfino evocata un’atmosfera definita “ Cirio and Parmalat like”. Si e’ poi affermato che l’investimento di Pirelli
sarebbe stato effettuato mediante il sistema delle scatole cinesi, ma la struttura dei Gruppi Telecom/Pirelli e’ composta
da societa’ quotate di rilevanza primaria in Italia. Si sono sollevati dubbi sul livello degli investimenti quando Telecom
Italia tra il 2002 e il 2006 e’ stata la societa’ di telecomunicazioni europea che ha piu’ investito con un impegno pari a
circa il 17% del fatturato, a fronte di una media europea del 13% circa. La rete e’ una delle piu’ avanzate di Europa per
espresso riconoscimento dei concorrenti e degli analisti finanziari. L’investimento in Telecom Italia ha dunque vissuto
tre fasi. Anzitutto ci si e’ preoccupati della riorganizzazione della societa’ e della gestione efficiente della stessa.
Analogamente l’attenzione si e’ focalizzata sullo sviluppo tecnologico, orientando gran parte degli investimenti sulla
parte piu’ avanzata della tecnologia: i clienti di banda larga erano al principio 300.000 e sono saliti a 7 milioni. Si e’
ritenuto quindi di seguire l’interesse dell’azionariato di Pirelli con la vendita dell’intera partecipazione, ma ad un prezzo
non inferiore a quello che il mercato, attraverso precise offerte ha determinato. La decisione e’ stata assunta per la
presenza di ostacoli esterni che avevano portato ad una progressiva svalutazione del titolo. Rimane importante che sia
stato recepito il messaggio della necessita’ di un’alleanza internazionale di cui il settore delle telecomunicazioni, al pari
di molti altri settori ha indubbio bisogno. Occorre disporre di piattaforme tecnologiche comuni per potere negoziare
uniti con i fornitori, avere una maggiore massa di clienti, per potere offrire servizi piu’ competitivi, ottimizzare i
necessari investimenti. Quanto all’atteggiamento della stampa nei confronti dell’intera vicenda sottolinea come lo
sforzo sia sempre stato quello di produrre una corretta informazione.”
2. Tronchetti Provera si sofferma anche sul tema della security: “ Prima del 20 settembre 2006 la societa’ aveva notizia
soltanto di un avviso di garanzia notificato al Signor Tavaroli nell’ambito di un procedimento penale per associazione a
delinquere a scopo di violazione del segreto d’ufficio. Cio’ premesso fa presente che nei primi mesi del 2006 la societa’
ha conferito ad un legale esterno il mandato per verificare le fatture relative ad incarichi di prestazioni professionali e
consulenza conferiti a societa’ facenti capo al Gruppo Polis d’Istinto che si era appreso fossero coinvolte in indagini
giudiziarie. A seguito di tali attivita’ nel giugno 2006 si e’ provveduto mediante un procuratore della societa’ a
depositare una memoria alla Procura della Repubblica di Milano e successivamente ad informare della vicenda il
Comitato per il Controllo Interno e per la Corporate Governance, il Collegio Sindacale ed il Consiglio.” (PIRELLI/VA
25)
(28 aprile) viene informato il consiglio di Pirelli & C. Spa sulle modalita’ di cessione della partecipazione in Olimpia:”
a seguito del ritiro da parte di AT&T dell’acquisto di un terzo del capitale di Olimpia, vi sono stati alcuni contatti con
primari investitori finanziari che hanno portato alla definizione di un accordo per la cessione agli stessi unitamente a
Telefonica dell’intera partecipazione in Olimpia detenuta dalla societa’ e da Sintonia. L’accordo prevede che la
cessione dell’intera partecipazione in Olimpia sia realizzata in favore di una societa’ veicolo partecipata da Telefonica,
Mediobanca, Assicurazioni Generali, Intesa San Paolo e Sintonia. Il corrispettivo sara’ determinato dalla differenza fra
il valore delle azioni Telecom Italia possedute da Olimpia valorizzata a 2,82 euro ciascuna e l’indebitamento finanziario
128
netto di Olimpia calcolato considerando anche i dividendi incassati da Telecom Italia. Il corrispettivo per la quota di
spettanza di Pirelli puo’ quindi essere stimato in circa 3,3 miliardi. L’intesa raggiunta non contempla l’acquisto da parte
degli investitori finanziari dell’1,36% del capitale di Telecom Italia detenuto da Pirelli.. La minusvalenza
dell’operazione puo’ essere quantificata allo stato in 170-180 milioni di euro, assumendo che il closing venga definito
entro ottobre 2007. La valorizzazione della singola azione Telecom a 2,82 euro deterimana un rapporto di entreprise
value/ebitda pari a 7,4 volte ed un price/earning pari a 19,7 volte. Le quote della societa’ che rilevera’ il 100% del
capitale di Olimpia saranno per il 42,3% di Telefonica, per il 10,6% di Intesa San Paolo e di Mediobanca, per il 28,1%
di Generali e per l’8,4% di Sintonia. Con l’apporto delle azioni detenute da Mediobanca e da Generali in Telecom Italia,
la newco deterra’ circa il 24% del capitale ordinario di Telecom.”
2 Il consigliere Galateri: “ concorda con quanto rilevato dal presidente in merito alla circostanza che Telefonica sia
disponibile ad assumere un ruolo di azionista di minoranza proprio in ragione delle sinergie sullo sviluppo
internazionale e sull’affidabilita’ degli altri azionisti industriali in grado di garantire una stabilita’ nel tempo. Ritiene
che l’interessamento di Telefonica debba considerarsi un vero e proprio atto di fiducia nei confronti del paese, nei nuovi
azionisti, nel management, nonche’ conseguenza delle buone relazioni di Tronchetti Provera.” (PIRELLI & C.
SPA/VCdA 20).
129
2007
(10 maggio) Per quanto riguarda Pirelli Tyre: “ in Europa nel segmento industrial la società ha registrato una perdita di
quote di mercato per l’atteggiamento particolarmente aggressivo della concorrente Michelin. Nel Mercosur la crescita è
superiore alle previsioni nel mercato relativo al cosiddetto primo equipaggiamento e ha colto impreparata la società che
non è riuscita ad adeguata con sufficiente velocità la capacità produttiva ed il canale distributivo.” (PIRELLI & C.
SPA/VCdA 20)
(26 luglio) Dopo la cessione della partecipazione in Olimpia, le prospettive del Gruppo Pirelli, mediante la liquidità
derivante dalla cessione possono riguardare: “ a) l’acquisizione di quote di minorities nei business consolidati ed al
momento opportuno trasferimento di una parte del beneficio agli azionisti; b) investimenti mirati nei business del
Gruppo.” (PIRELLI & C. SPA/VCdA 20)
(11 settembre) Tronchetti Provera aggiorna il consiglio di Pirelli & C. Spa sui tempi della cessione di Olimpia
ricordando che: “ il contratto di compravendita fissa al 15 novembre 2007 il termine ultimo per il perfezionamento della
partecipazione. Gli acquirenti hanno l’obbligo di procedere al closing in presenza delle autorizzazioni da parte delle
autorità competenti. Anatel, l’autorità brasiliana per le telecomunicazioni è l’ultima autorità dalla quale si aspetta un
pronunciamento. In passato non vi sono stati casi in cui Anatel abbia imposto condizioni da soddisfare immediatamente,
assegnando un termine entro il quale adeguarsi. Analogamente sembra improbabile che condizioni possano essere
imposte alla società target (ovvero Telecom Italia) che essendo oggetto della compravendita e’ estranea agli accordi fra
venditori ed acquirenti. Le ragioni della mancata decisione dell’Anatel sono anche connesse all’atteggiamento di
America Movil, società di telecomunicazioni riconducibile all’imprenditore Carlos Slim che attraverso la società Claro
è concorrente di Telefonica in Brasile. Gli obiettivi di America Movil sarebbero quelli di rallentare il più possibile
l’operazione e probabilmente di cercare di fare si’ che Anatel imponga a Telefonica condizioni tali da indurre la stessa a
concludere l’operazione chiedendo immediatamente dopo la scissione della propria partecipazione ed uscire da Telco,
società designata per l’acquisto della partecipazione in Olimpia.” (PIRELLI & C. SPA/VCdA 20)
(12 settembre) Nel consiglio di Camfin si ricorda come: “ Il 2007 risentirà della mancata distribuzione del dividendo da
parte di Pirelli & C. per l’esercizio 2006 che potrà essere parzialmente compensata dalla dismissione di attività non
strategiche.” (CAMFIN/VCdA 18)
(9 novembre) Nel corso del consiglio di Pirelli & C. vengono affrontati i seguenti argomenti: a) per quanto riguarda
Telecom: “ Il Gruppo Pirelli detiene ancora in portafoglio una partecipazione dell’1,36%. Si propone di procedere alla
dismissione di tale partecipazione che a seguito della cessione della partecipazione in Olimpia non è più inclusa nel
portafoglio strategico del Gruppo Pirelli.”; b) per quanto riguarda la cessione di Olimpia, Tronchetti Provera: “ descrive
le modalità di realizzazione della proposta volta a trasferire parte dei benefici delle somme rivenienti dalla dismissione
della partecipazione detenuta in Olimpia agli azionisti. Si procederebbe alla distribuzione di un dividendo straordinario
di 827 milioni di euro. La restante parte pari a complessivi 408 milioni di euro andrebbe destinata a costituire una
riserva disponibile anche eventualmente finalizzata a possibili futuri progetti di buy back.”: c) per Pirelli Broadband
solutions si rileva che: “ tale settore risente delle difficoltà derivanti dalla riduzione degli investimenti dei principali
operatori presenti sul mercato della banda larga. Nel settore della fotonica la società opera da poco tempo in ragione
dell’accordo di non concorrenza stipulato con Corning in occasione della cessione dei componenti ottici.” (PIRELLI &
C. SPA/VCdA 21)
(12 dicembre) Viene presa in esame la situazione di Pirelli Re, a proposito della quale viene ricordato che: “ A
differenza del settore immobiliare italiano, in Germania solo il 40% della popolazione è proprietaria di un immobile,
mentre in Italia tale percentuale è pari a circa il 90% della popolazione. L’eventuale crescita dei valori immobiliari in
Germania rappresenterebbe per Pirelli Re un upside, infatti il venire meno delle sovvenzioni per gli affitti, può fare
ragionevolmente assumere che in un futuro prossimo aumenti la domanda di immobili con conseguente aumento del
loro valore.” Complessivamente “ i dipendenti dedicati ai servizi in Italia sono 1.100 per le attività di facility
management, circa 220 per le attività di property management, circa 160 per l’attività di Agency e circa 220 per le
attività di credit servicing.”
2. Il vicepresidente Carlo Puri Negri “ ritiene doveroso sottolineare che il titolo Pirelli Re è penalizzato da un mercato
mobiliare che in termini percentuali non ha grande peso nel panorama delle società quotate. Tale situazione comporta
che gli analisti finanziari non dedicano particolare attenzione a tale settore e le decisioni di investimento e
disinvestimento spesso prescindano dall’andamento o dalle peculiarità delle singole società. Ne consegue che Pirelli Re
paga le conseguenze del disinvestimento generalizzato dal settore real estate.” A questo proposito Tronchetti Provera
ritiene che: “ l’adozione di modelli più semplici e più intuibili faciliterebbe la comprensione da parte degli analisti della
130
struttura economica e finanziaria e sottolinea che Pirelli Re sta lavorando proprio in tal senso.” (PIRELLI & C.
SPA/VCdA 21)
(20 dicembre) Per quanto riguarda i pneumatici, Tronchetti Provera osserva:” come da anni sia in atto un percorso di
focalizzazione sull’attività pneumatici: in quattro anni del resto sono stati costruiti nuovi stabilimenti in Brasile, negli
Stati Uniti, in Romania ed in Cina. L’azienda continua a crescere e ad avviare nuovi progetti nel segmento dell’alto di
gamma. La logica complessiva è quella di divenire un’azienda sempre di più globale, che vuole essere presente in tutti i
mercati. Naturalmente ciò potrà determinare una riduzione del peso dell’Europa, un’area oggi non competitiva che non
cresce.”
2. Il calendario “ rappresenta uno strumento molto utile per valorizzare ancora di più il marchio Pirelli soprattutto per
quanto riguarda l’alto di gamma, segmento che ha una forte attrattività anche in Cina” (PIRELLI & C/VA 27)
2008
(11 marzo) Viene presentata la possibilità dell’acquisto: “ dalle istituzioni finanziarie citate dell’intero capitale sociale
di Speed Spa, veicolo che dallo scorso agosto detiene come unico asset il 38,9% del capitale sociale di Pirelli Tyre. Il
prezzo di acquisto del 38,9% di Pirelli Tyre è stato determinato in 835,5 milioni di euro con un esborso netto per
l’intero capitale di Speed di circa 434,4 milioni e l’assunzione di debiti per 401,1 milioni di euro. L’azione commerciale
di Pirelli Tyre si sta focalizzando sul cosiddetto alto di gamma ed in quelle aree geografiche, tra le quali ad esempio la
Russia in cui si prevede per il futuro un mercato in crescita.” (PIRELLI & C. SPA/VCdA 22)
(26 marzo) Marco Tronchetti Provera ritorna sul tema di Telecom, comunicando al Consiglio di Pirelli che: “ è
disponibile un documento che riassume il lavoro di Pirelli quale azionista di riferimento di Telecom Italia che basandosi
esclusivamente su dati e fonti ufficiali, mostra come i risultati raggiunti siano positivi non solo da un punto di vista
gestionale, ma anche di sviluppo delle tecnologie e di rispetto delle norme regolamentari. Il medesimo documento reca
anche un resoconto delle dichiarazioni rese dal Professor Guido Rossi dinnanzi al Copaco da cui emerge chiaramente
che Telecom Italia “ non ha effettuato e non effettua nessuna intercettazione” e che è stata proprio la stessa Telecom
Italia ad attivarsi per prima denunciando alla magistratura alcune irregolarità riscontrate nelle procedure di accesso ai
“ dati traffico”. (PIRELLI & C. SPA/VCdA 22)
2. Nel consiglio di Camfin si ricorda come: “ nel corso del 2007 il Gruppo Camfin ha avviato un progetto di
semplificazione societaria e rifocalizzazione sui core business, con l’obiettivo di focalizzare la propria attività nelle
attività ritenute strategiche (partecipazione in Pirelli & C e le attività nei settori del gas e dell’ambiente).”
(CAMFIN/VCdA 19)
(29 aprile) Nel corso dell’assemblea degli azionisti il presidente ricorda come: “ sia nei pneumatici, sia nell’immobiliare
vi è comunque la massima attenzione per il contenimento dei costi per lo sviluppo, per l’innovazione e per il
conseguimento della massima efficienza. I momenti di crisi, d’altra parte sono anche occasioni per la riorganizzazione e
per il rilancio della società. Lo si è visto, nel passato, nella Pirelli, all’inizio degli anni Novanta e lo si è vissuto anche in
Telecom Italia, dove si è realizzato il 27% di produttività in cinque anni, in un contesto in cui l’Italia perdeva dieci punti
di produttività.”
2. A proposito del Cinturato Pirelli viene fatto presente che si tratta: “ di un pneumatico ecologico ad alte prestazioni che
è stato lanciato in anticipo rispetto alla normativa europea che entrerà in vigore nel 2010. Si tratta di un prodotto che
consente una riduzione di consumo di carburante e di emissioni sino al 4% e che è già stato scelto come
equipaggiamento per modelli a maggiore diffusione delle principali case automobilistiche.” (PIRELLI & C/VA 27)
(9 maggio) Viene costituita la Fondazione Pirelli, il cui progetto “ nasce dall’idea e dalla volontà di promuovere e
diffondere la conoscenza del patrimonio culturale storico e contemporaneo del Gruppo Pirelli sia mediante la
valorizzazione di materiali in cui esso si manifesta e sia attraverso progetti ed iniziative volti a promuovere la cultura
d’impresa Pirelli come parte del più generale patrimonio culturale del Paese.”
2. Per quanto riguarda il tema dell’ambiente:“ Pirelli sta facendo massimi sforzi per essere in anticipo su tutte le
normative ambientali. Gli indici di Corporate Social Responsability riconoscono a Pirelli un ruolo di leader nelle
politiche ambientali.” (PIRELLI & C. SPA/VCdA 24)
(18 luglio) Viene notificato alla società l’avviso di conclusione delle indagini, atto con il quale alla società è stato
comunicato l’avviso di conclusione delle indagini e da un lato di essere stata iscritta al registro degli indagati e dall’altro
di essere considerata persona offesa per il delitto di appropriazione indebita pluriaggravata. Il Consiglio di
amministrazione ha ritenuto da subito di dovere offrire un contributo economico quale atto di solidarietà in misura
131
determinata sulla base di una valutazione equitativa a tutti i dipendenti od ex dipendenti del Gruppo Pirelli che sono
stati “ oggetto” di attività intrusive.” (PIRELLI & C. SPA/VA 29)
(28 luglio) Ha luogo in concorso con RREEF, Generali e Borletti l’acquisizione del 49% di Highstreet, società di
investimento che detiene gli immobili locati ai grandi magazzini tedeschi Karstadt. Highstreet vanta un portafoglio
immobiliare si tutto il territorio tedesco con una superficie lorda di 3,2 milioni di mq.” (PIRELLI & C. SPA/VA 29)
(5 agosto) Per quanto riguarda le prospettive del Gruppo il Direttore Generale Gori afferma che: “ Pirelli Tyre continua
nel proprio processo di rafforzamento degli investimenti in Cina, Romania ed Egitto e nel prossimo futuro in Russia.
Uno spostamento di capacità produttive verso tali paesi rappresenta una scelta strategica seguita dai principali operatori
industriali attivi sul mercato.”
2. Per quanto riguarda in modo specifico la Russia si ricorda l’accordo firmato il 4 agosto 2008 “ che prevede la
realizzazione di un nuovo insediamento industriale con Russian State Technologies Corporation per la produzione di
pneumatici nel parco industriale e tecnologico di Togliatti all’interno della regione di Samara per una produzione di 4,2
milioni di pneumatici per vettura e veicoli industriali con un investimento di 250 milioni di euro.” (PIRELLI & C.
SPA/VCdA 24)
(7 novembre) Il consiglio di Pirelli & C. affronta la difficile situazione economica: “ La svalutazione di alcune monete,
in particolare la lira turca ed il real brasiliano che si sta manifestando nella seconda parte dell’esercizio in corso potrà
incidere particolarmente sulle esportazioni del Gruppo. La struttura produttiva del settore pneumatici del Gruppo è
concentrata per il 70% in aree emergenti e consente di avere un mix di prodotto favorevole.” A questo proposito viene
comunicato che Russian Technologies è anche principale azionista della società KamAz, produttore di autocarri che
potrà essere il più importante cliente della nuova società, allorquando sarà operativa.”
2. Per quanto riguarda il settore immobiliare: “ E’ in corso un piano di ridimensionamento del perimetro delle attività
che potrebbe portare alla dismissione della divisione NPL, che sebbene si configura come una buona opportunità di
investimento, allo stato non rappresenta un’attività strategica per il business immobiliare ed è percepita dal mercato
come un elemento di elevata rischiosità. L’obiettivo principale per il settore immobiliare è quello della riduzione
dell’indebitamento, il mantenimento degli asset maggiormente strategici e l’allargamento del portafoglio attualmente in
gestione. La riduzione del perimetro di attività consentirà una riduzione del debiti del settore immobiliare dagli attuali
900 milioni permettendo al Gruppo il raggiungimento della completa autonomia finanziaria.” (PIRELLI & C.
SPA/VCdA 25)
2009
(10 febbraio) Il Direttore Generale Gori commenta l’andamento del settore consumer che presenta: “ un forte
deterioramento rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. In particolare sul canale del primo equipaggiamento si
registra una contrazione del mercato in tutte le aree geografiche superiore al 20%, mentre il mercato dei ricambi registra
un andamento particolarmente negativo in Nord America (-17%) e in Europa (-9%) e leggermente meno negativo nel
Mercosur (-6%). Su base annua l’andamento del mercato si presenta in crescita unicamente nel Mercosur in cui si
registra una crescita del canale del primo equipaggiamento e dei ricambi del 4%.”
2. Per quanto riguarda Pirelli RE:” Il debito complessivo delle società in cui Pirelli Re partecipa, ammonta a circa 13
miliardi di euro e che comprendendo la quota di partecipazione di Pirelli Re, mediamente al 25%, la quota riferibile a
Pirelli Re ammonta a 3 miliardi di euro ed al netto dei finanziamenti soci e degli NPL ammonta a 2,577 miliardi di euro.
Anche le valutazioni compiute dai principali partner di Pirelli Re e condotte dagli stessi autonomamente portano alle
stesse conclusioni circa le esigenze finanziarie dei veicoli; tale elemento allo stato fa supporre l’assenza di una riserva
in merito alla volontà degli altri partner di rifinanziare i veicoli partecipati.” Per queste ragioni viene ipotizzato “ un
aumento di capitale di Pirelli Re per 400 milioni alla luce del piano triennale 2009-2012 in cui Pirelli oltre a
sottoscrivere la quota di spettanza in base al proprio possesso azionario debba dichiararsi disponibile a sottoscrivere
anche le azioni che al termine della procedura di offerta prevista dovessero risultare non sottoscritte dal mercato. Pirelli
adempie gli impegni derivanti dall’aumento di capitale convertendo in equity parte dell’attuale credito esistente nei
confronti di Pirelli Re.” Tale operazione “ dovrebbe fare chiarezza sulla situazione finanziaria di Pirelli Re che
nell’attuale contesto viene percepita come una criticità particolarmente elevata. Gli attuali valori di quotazione del titolo
Pirelli fanno emergere che il mercato considera il settore immobiliare come un business dai fabbisogni ignoti.
Considerando l’attuale capitalizzazione della società, tenuto conto dei valori correnti dei titoli Telecom Italia, RCS
Mediagroup e Mediobanca detenuti in portafoglio da Pirelli il cui valore complessivo è pari a 400 milioni, emerge come
il valore attribuito al Gruppo Pirelli dal mercato sia di 800 milioni.”
132
3. Nel contesto del piano industriale 2009-2011 si comunica che nel corso dell’esercizio 2009: “ Pirelli lancerà un nuovo
pneumatico, il P/ che riducendo ulteriormente la resistenza al rotolamento avrà caratteristiche che miglioreranno ancora
la “ green performance” dei prodotti Pirelli.” A tale proposito si fa menzione sulla collaborazione con il Gruppo Brembo
e Magneti Marelli che in un’ottica di continuo miglioramento dei canoni di sicurezza attraverso un sistema integrato,
migliori l’efficienza e la sicurezza.”
(10 marzo) Viene comunicato al consiglio di Pirelli che: “ il 24 marzo 2009 Pirelli e Alcatel-Lucent hanno raggiunto un
accordo che prevede la cessione da parte di Pirelli ad Alcatel-Lucent delle partecipazioni detenute in Alcatel-Lucent
Submarines Networks, società attiva nei sistemi sottomarini per telecomunicazioni. La cessione per un valore
complessivo di 56 milioni sarà realizzata in 3 tranches entro la fine del 2009.” (PIRELLI & C. SPA/VCdA 26)
(27 marzo) Per quanto riguarda la situazione finanziaria di Camfin: “ La società si è attivata tempestivamente per
promuovere le azioni ritenute necessarie per garantire l’equilibrio finanziario. La riduzione dei flussi di cassa prevista
per il 2009, dovuta anche alla mancata distribuzione del dividendo da parte di Pirelli & C. Spa ha infatti portato Camfin
ad avviare con il supporto di Mediobanca un programma finalizzato al rafforzamento del profilo patrimoniale del
Gruppo attraverso il prolungamento delle scadenze del proprio indebitamento finanziario, nonché attraverso una sua
progressiva riduzione.” (CAMFIN/VCdA 21)
(21 aprile) Nel comparto tyres “ le attese per il mercato winter sono buone perché dovrebbe risentire positivamente delle
attività di riduzione delle scorte operative da parte dei rivenditori nell’esercizio precedente.”
2. Per quanto riguarda l’immobiliare:“ Il 2009 potrà essere caratterizzato dal progressivo cambiamento delle
caratteristiche del mercato immobiliare rispetto all’ultimo ciclo espansivo. Il ricorso alla leva finanziaria sarà
nettamente più contenuto e verranno sempre più premiate le capacità di generare reddito dal prodotto immobiliare e
l’affidabilità del gestore delle iniziative. Inoltre l’attività di fast trading continuerà a subire un deciso
ridimensionamento.” (PIRELLI & C. SPA/VCdA 28)
3. Nella lettera del Presidente allegata al bilancio 2008 si legge:“ E’ un bilancio difficile che parla di ridimensionamenti
e tagli, sacrifici e riconversioni. Si prende atto della recessione con realismo e senso di responsabilità. Ma soprattutto si
guarda al futuro. Cambiano infatti valori, modelli di produzione e di consumo. Si definiscono le relazioni fra finanza ed
impresa. Si riflette sulla necessità di avere mercati sì aperti, ma anche be controllati sulla base di principi di trasparenza
e di accountability. Soprattutto si trova in primo piano il ruolo sia economico, sia sociale dell’industria, ribadendo una
caratteristica per cui le imprese italiane vantano posizioni di eccellenza: la qualità della manifattura ad alto valore
aggiunto. Un’industria innovativa, di respiro internazionale, rafforzata da un crescente impegno di ricerca e strettamente
connessa con servizi tecnologicamente avanzati. In questo processo Pirelli continua ad avere posizioni e prospettive di
avanguardia.”
4. Nel corso dell’assemblea di approvazione del bilancio, Tronchetti Provera svolge qualche considerazione
sull’andamento gestionale: “ Già nel 2007 quando il mercato aveva un andamento positivo, si è avviato un complessivo
piano di ristrutturazione, riducendo la presenza industriale in Europa ed incrementando invece la presenza in mercati
con maggiore potenzialità di crescita. La ristrutturazione ha obbligato ad assumere scelte difficili, come la chiusura di
uno stabilimento in Spagna, avvenuto in seguito di un lungo negoziato che ha permesso in ogni caso la ricollocazione di
parte del personale ad altre attività. Nello stesso tempo è stato rilevato lo stabilimento di Settimo Torinese che comporta
una riduzione di organico, ma che darà vita all’impianto più moderno del Gruppo: il centro industriale e della ricerca di
Pirelli rimane dunque in Italia.”
5. Per quanto riguarda Pirelli Re:“ Prosegue l’opera di riorganizzazione, cercando di condurre la partecipata sempre più
verso un modello di società di gestione di patrimoni mobiliari e cercando altresì di stringere nuove alleanze, specie nel
territorio tedesco. L’orientamento verso l’attività di gestione degli immobili potrà dischiudere importanti possibilità,
considerando l’esistenza in Italia di molti patrimoni immobiliari non gestiti in modo ottimale.”
6. Nel corso del 2008 è avvenuta: “ l’implementazione del progetto di rinnovamento della stampa aziendale per
rilanciare l’attività di informazione secondo uno stile immediato, capace di arrivare al dipendente, perché portatore di
contenuti utili, interessanti e coinvolgenti. L’operazione ha investito le tre riviste storiche pubblicate dal Gruppo Pirelli
in Italia: Pirelli Flash, Fatti e Notizie e Pirelli World.” (PIRELLI & C. SPA/VA 29)
(11 maggio) Nel consiglio di Camfin viene illustrata la cessione di Energia Investimenti: “ La controllata Cam
Partecipazioni ha pertanto esercitato l’opzione di vendita sul 40% del capitale detenuto nella joint venture partecipata al
restante 60% dal Gruppo Gaz de France-Suez per un valore di circa 120 milioni.”
133
2. Per riequilibrare la situazione patrimoniale di Camfin, viene proposto sia un aumento di capitale sociale: di 70
milioni a pronti entro il 2009 e 30 milioni in warrant esercitabili nel 2011”, sia la dismissione di partecipazioni anche
“ la liquidazione delle opzioni put & call sull’1,46% del capitale ordinario di Pirelli & C.” sia la rimodulazione del
debito “ con un target intorno a 250 milioni e l’erogazione di finanziamenti in due tranches: la prima di 170 milioni di
euro con una durata 36 mesi e la seconda di euro 250 milioni con durata 72 mesi. Sono previsti meccanismi di controllo
e sono richiesti alcuni impegni in caso di mancato rispetto dei target concordati, tra cui la dismissione della
partecipazione detenuta in Pirelli & C., non apportata al sindacato di blocco Pirelli & C., 5,85% del capitale della
collegata.” (CAMFIN/VCdA 22)
(12 giugno) Roberto Rivellino, Direttore Generale di Camfin:” fornisce informazioni circa gli accordi raggiunti tra
l’azionista di maggioranza di GPI e la famiglia Malacalza (imprenditori in Genova, attivi principalmente in tre settori
industriali e commerciali: alta tecnologia, costruzioni ed impiantistica ed acciaio) per la cessione da parte di GPI di una
partecipazione pari al 3,5% del capitale di Camfin ad un prezzo di 12,2 milioni. Il nuovo socio potrà incrementare la
partecipazione fino al 10% delle azioni Camfin post aumento di capitale. Qualora lo sviluppo della partnership si
rivelasse soddisfacente per GPI la famiglia Malacalza potrebbe d’accordo con GPI ulteriormente incrementare la
propria partecipazione nel capitale di Camfin al 20% fino ad arrivare ad un massimo del 25%, senza che ciò possa
comunque pregiudicare il controllo di Camfin da parte di GPI. Nel caso di incremento della partecipazione GPI e la
famiglia Malcalza si sono inoltre impegnate a negoziare un patto parasociale che attribuisca a questi ultimi i diritti tipici
di un azionista industriale con valenza strategica con regole che garantiscano adeguata rappresentanza negli organi
sociali di Camfin.” (CAMFIN/VCdA 22)
(29 luglio) Il mercato ha aderito all’iniziativa dell’aumento di capitale “ che ha permesso di rafforzare la struttura
patrimoniale di Pirelli Re e di disporre di maggiore flessibilità per realizzare gli obiettivi del piano industriale. Ad esito
dell’operazione la quota di Pirelli & C. in Pirelli Re è pari al 57,99% del capitale.”
2. Per quanto riguarda la dinamica del prezzo delle materie prime: “ Il Gruppo non utilizza abitualmente lo strumento
finanziario dei “ future” sulle materie prime. Tuttavia di recente il Gruppo se ne è avvalso, ma solo per il 3% del
fabbisogno naturale. I futures sono strumenti speculativi che mal si combinano con le scelte tipiche di una realtà
industriale come quella di Pirelli; occorre piuttosto ricercare fonti di approvvigionamento delle materie prime che,
evitando il mercato, riducano gli effetti negativi delle speculazioni. Per tali ragioni occorre stabilire un contatto diretto
con i fornitori/produttori di gomma industriale affidabile che garantiscano continuità nel tempo.”
3. Sui temi della corporate governance, viene istituita “ una specifica funzione di compliance, l’individuazione di un
Risk Officer con una chiara mission ed adeguate attribuzioni di risorse, l’istituzione di un comitato rischi e
l’attribuzione di tali funzioni al comitato per il controllo interno e la corporate governance.” (PIRELLI & C.
SPA/VCdA 29)
(16 settembre) Viene decisa una riorganizzazione del Gruppo per la quale oltre alla Direzione Generale Tyre and Parts
saranno oggetto di riporto diretto al Presidente: a) il Group General Counsel al quale faranno capo gli affari legali e
societari, la Group Compliance, il Risk Officer, la proprietà industriale e la Security; b) la Direzione Finanza con
responsabilità sulle attività di finanza ordinaria e straordinaria, fiscalità e bilancio consolidato di Gruppo; c) la
Direzione affari istituzionali e culturali; d) la Direzione Image and Brand extension; e) la direzione Investor Relation; f)
la direzione Media Communications.” (PIRELLI & C. SPA/VCdA 29)
(5 novembre) Tronchetti Provera rileva che: “ prosegue il trend positivo dei risultati complessivi del Gruppo Pirelli e
osserva che, benché il mese di dicembre potrebbe essere in calo, il quarto trimestre dovrebbe confermare l’andamento
positivo dei risultati. Un elemento molto positivo è lo sforzo fatto per il controllo del circolante. Nel settore Tyre
proseguono le trattative con il partner russo per riuscire ad entrare in un mercato geografico dalle buone opportunità,
mentre sono stati avviati alcuni contatti per la costruzione di uno stabilimento in Medio Oriente.”
2. Pirelli ha sottoscritto in data 15 settembre 2009 un Mou con Hixih Group dal 2005 partner del Gruppo nella
produzione di pneumatici per la realizzazione di un impianto di produzione filtri a Yanzhou, nella provincia dello
Shendong.” (PIRELLI & C. SPA/VCdA 29)
2010
(10 marzo) Viene dato atto che nel corso dell’esercizio 2009 si è proceduto alla riduzione dell’organico in Europa
Occidentale per il 15% compresa la definitiva cessazione dell’operatività della fabbrica presente in Spagna.”
2. Viene illustrata in Consiglio l’ipotesi di “ spin off” di Pirelli Re che “ persegue l’obiettivo di separare le attività
industriali da quelle immobiliari, iscrivendosi nel percorso strategico delineato dal piano industriale 2009-2011. La
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separazione porterebbe al risultato di creare un’azienda stand alone separata ed autonoma che potrebbero in misura più
efficace puntare al raggiungimento della leadership nel proprio mercato di riferimento e portare a compimento le azioni
di razionalizzazione ed ottimizzazione gestionale già avviate nel corso degli ultimi 18/24 mesi. L’attuale architettura
societaria del Gruppo Pirelli concentra attività eterogenee, peraltro già gestite in modo indipendente da parte di due
distinte società quotate. L’attuale configurazione da un lato limita la flessibilità strategica (M&A, alleanze e
partnership) e finanziaria (mercato dei capitali) dal core business dei pneumatici e dall’altro non riscontra
l’apprezzamento del mercato. D’altro canto anche Pirelli Re, per effetto dello spin off, conseguirebbe benefici strategici
tangibili. Perfezionata l’operazione di separazione, Pirelli Re raggiungerebbe infatti una piena autonomia industriale nel
medio termine. La piena focalizzazione strategica permetterebbe a Pirelli Re di guidare attraverso operazioni di
acquisizione e/o di partnership oltre ad un rinnovato slancio nella crescita endogena, anche sfruttando le attuali
situazioni di mercato, il processo di concentrazione in atto a livello italiano ed europeo. Al fine di dare una maggiore
stabilità a Pirelli Re e consentire alla stessa una più agevole capacità di raggiungere gli obiettivi del proprio piano
industriale, Pirelli manterrebbe l’attuale linea di credito di 150 milioni a favore di Pirelli Re per un periodo di 5 anni
con possibilità di rimborso anticipato a partire dal terzo anno.” I benefici derivanti dall’operazione per Pirelli Re
consistono in: “ a) rafforzamento di una equity story focalizzata sul business Tyre; b) miglioramento della
comprensibilità del business Tyre; c) maggiore flessibilità della struttura di capitale con possibilità di accesso al
mercato dei bond; d) possibilità di implementare ulteriori efficienze organizzative del Gruppo; e) riduzione del
cosiddetto holding discount.”
3. Viene anche fatto presente che: “ Per l’esercizio 2010 è previsto un rafforzamento dei Pirelli Tyre in Europa e in Nord
America nel settore consumer, mentre nel settore industrial è attesa un’ulteriore crescita nei mercati emergenti.” Inoltre
nel 2009: “ Pirelli ha ottenuto fra le altre le seguenti omologazioni finali: Porsche Panamera e Carrera 997, Audi A4,
Daimler E-Class, Volvo XC 60, Aston Martin V 12 Vantage, BMW serie 1, serie 3, serie 7 e X1” (PIRELLI & C.
SPA/VCdA 30)
(21 aprile) Nella lettera del Presidente di Pirelli a commento del bilancio 2010 si legge: “ La ripresa dei mercati,
evidente pur fra limiti e contraddizioni, soprattutto sui principali mercati internazionali del Far East e dell’America
Latina è stata colta in sintonia con le domande di maggiore qualità ed innovazione, confermando la validità delle nostre
scelte tecnologiche e di posizionamento geografico.”
2. Nel corso dell’assemblea degli azionisti per quanto riguarda il settore immobiliare viene ricordato che: “ arrivata la
crisi, la società ha saputo avviare un turnaround che ha comportato un ridimensionamento del personale da 3.000 a
1.000 unità e la focalizzazione delle attività sul core business dei servizi. Rimane comunque un portafoglio immobiliare
valutato al NAV di circa 1,2 miliardi di euro a cui occorre aggiungere il valore della SGR che gestisce in Italia un
patrimonio di circa 5,5 miliardi di euro. Anche considerando il debito quella di Pirelli Re rimane una realtà con valore
inespresso assai alto.”
3. Tronchetti Provera ritorna sul tema della Security per fare presente che: “ né il Presidente, né alti dirigenti Pirelli
diversi dai noti imputati sono stati indagati: e forse ciò è dovuto al fatto che da persone serie, ci si è fatti carico di
denunciare una serie di fatti, mostrando un atteggiamento di assoluta buona fede, linearità e carattere. Rammenta che
uno dei procuratori che hanno svolto indagini per quattro anni ha fatto presente come vi sia stata una suggestione
collettiva, indotta dalla quasi totalità dei mass media, circa la ipotizzata esistenza di intercettazioni.”
4. Viene ricordata anche la funzione della Fondazione Pirelli, il cui compito consiste nel: “ Dare spazio al pensiero che
salda le concrete esperienze industriali e la memoria custodita nell’Archivio Storico con la spinta alla progettazione
valorizzando l’attualità, mano a mano che questa diventa storia.” (PIRELLI & C. SPA/VA 30)
5. Per quanto riguarda le prospettive di Camfin, queste dipendono: “ dagli sviluppi che avranno le attività delle
partecipate: per quanto riguarda Pirelli il settore dei filtri non è più in fase di start up ed entro il 2011 dovrebbe essere
avviata la produzione in Cina e in Romania, il settore dell’ambiente offre buone prospettive in quanto negli ultimi anni
si è riusciti a costituire un cospicuo pacchetto di autorizzazioni per le installazioni di campi fotovoltaici.”
(CAMFIN/VA 8)
(4 maggio) Viene proposta al Consiglio di Pirelli una proposta di separazione di Pirelli Re da Pirelli Tyre: “ Gli
approfondimenti compiuti in queste settimane consentono di confermare che la separazione delle due realtà ne
migliorerebbe la loro comprensione e percezione da parte del mercato che valuta positivamente la separazione delle
attività riconducibili a settori differenti. L’operazione avverrà mediante assegnazione a tutti gli azionisti sia ordinari, sia
di risparmio di Pirelli & C e della quasi totalità delle azioni ordinarie di Pirelli Re detenute dalla società.” Per quanto
riguarda la presenza di un sindacato di blocco in Pirelli Re, Tronchetti Provera: “ ribadisce che si tratta di una
condizione posta dalle banche finanziatrici di Pirelli Re al fine dell’ottenimento del waiver. Al patto aderiranno gran
parte dei soci partecipanti al Patto di Pirelli & C. e non supererà la soglia del 30%. Si tratterà di un sindacato di blocco e
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non di voto e non saranno previsti neppure meccanismi di covendita. A questi soci potrebbe aggiungersi Unicredit, là
dove, insieme a Mediobanca sottoscrivesse l’aumento di capitale riservato a Pirelli Re.”
2. Per quanto riguarda l’ipotesi di un premio per il controllo di Pirelli Re: “ Ad oggi le valutazioni degli analisti
finanziari di Pirelli & C. non riconoscono nessun premio di controllo su Pirelli Re, valutata sostanzialmente al prezzo di
mercato. Ciò dipende in particolare dall’incertezza del settore immobiliare. Esistono elementi teorici e discendenti
dall’osservazione che portano ad escludere la possibilità di ottenere un premio per il controllo per la dismissione del
paccehhto azionario di Pirelli Re detenuto da Pirelli & C.” (PIRELLI & C. SPA/VCdA 32)
(19 luglio) Nel corso dell’assemblea per lo scorporo di Pirelli Re, il presidente ricorda come: “ iniziative come quella del
raggruppamento azionario o dello scorporo di Pirelli Re, rispondono anche ad istanze provenienti da investitori ed in
generale dal mercato, nell’interesse di tutti gli azionisti. Il mercato tende sempre più a favorire le società focalizzate su
un singolo business, così da potere più facilmente essere comprese dai singoli operatori del settore. Dopo lo scorporo
egli si ritroverà a rappresentare il primo azionista della futura Prelios con un accordo di stabilità di 18 mesi con gli altri
soci sulle azioni, non superiori al 30% del capitale.” (PIRELLI & C. SPA/VA 31)
(29 luglio) Viene comunicato al Consiglio di Pirelli il ritorno in Formula 1: “ quale fornitore unico di pneumatici per il
triennio 2011/2013. La Formula ! è per Pirelli un importante driver per l’ulteriore valorizzazione del brand e della sua
crescita industriale e commerciale, senza comportare nessuna modifica ai piani economici e finanziari della società.
Ciascuno dei dodici team oggi partecipanti al campionato di Formula 1 ha stipulato con Pirelli un contratto per la
fornitura di pneumatici e per la prestazione di servizi di assistenza alle competizioni per un corrispettivo pari a 2,35
milioni di euro all’anno per ciascuno. I team concederanno a Pirelli diritti di carattere promozionale e pubblicitario a
fronte di un corrispettivo pari ad un milione di euro ciascuno. Pirelli mette a disposizione sei differenti tipologie di
pneumatici per l’intera stagione (quattro destinati alle gare ad asfalto asciutto, un pneumatico sviluppato per condizioni
di pioggia intensa ed uno destinato a condizioni di pioggia leggera.)”
2. Per quanto riguarda l’accordo con Russian Technologies, questo prevede che: “ entro cinque mesi dalla fine della joint
venture Agreement ceda il 24,9% del capitale della holding olandese (rimanendo con il 25,1%) s un investitore
finanziario russo di gradimento di Pirelli. Il terzo investitore concederebbe a Pirelli una call option e beneficerebbe di
una put option concessa da Pirelli sulla propria quota.”
3. L’Organismo di Vigilanza commenta la decisione del Giudice per le Indagini Preliminari nel seguente modo:
“ Secondo il GUP la consapevolezza del vertice sarebbe confermata dalla circostanza che le fatture delle società
investigative coinvolte nel procedimento penale sarebbero state pagate attraverso un conto chiamato “ del presidente”.
L’Organismo ha preso atto che una simile ricostruzione contrasta profondamente con le conclusioni della Procura della
Repubblica e con il materiale d’indagine a disposizione del giudice. Il conto “ del presidente” non è altro che un normale
centro di costo di natura esclusivamente contabile e non un conto o un fondo rientrante nelle disponibilità del
presidente. L’Organismo è stato informato che il GUP, a sostegno della propria ricostruzione, osserva una sostanziale
reticenza delle due società ed in particolare del suo vertice nella ricostruzione degli accadimenti, circostanza questa
smentita dai fatti che hanno caratterizzato l’atteggiamento sia di Telecom Italia, sia di Pirelli durante l’indagine. Le due
società hanno infatti fornito spontaneamente tutta la documentazione all’Autorità Giudiziaria sin dalle indagini
preliminari nella logica di una piena e totale collaborazione.”
4. Il presidente comunica al Consiglio: “ di essere stato iscritto al Registro degli indagati della Procura di Milano per il
reato di associazione a delinquere finalizzata all’accesso abusivo a sistema informatico. Si tratta delle vicende connesse
con il rinvenimento di un sistema informatico (cd Radar) presente in Tim fin dal 1999 che consentiva l’illecita
estrazione di tabulati telefonici senza lasciare traccia.” A questo proposito l’avvocato Francesco Chiappetta, General
Counsel di Pirelli & C fa presente che: “ questi fatti nulla hanno a che vedere con la vicenda dei dossier e che la Procura
della Repubblica di Milano, nel luglio 2008 non ha mosso alcuna constatazione né al Presidente, né agli altri managers
indagati.” (PIRELLI & C. SPA/VA 30)
(30 luglio) Viene data notizia al consiglio di Camfin che: “ in data 20 luglio è stata perfezionata l’acquisizione da parte
di Malacalza Investimenti dell’8,6% di azioni e warrant in circolazione di Camfin detenuti da GPI. Malacalza
Investimenti detiene attualmente il 12,1% di Camfin, mentre GPI ha il 47,71%. Nell’ambito del rafforzamento e del
consolidamento della partnership va letto il contemporaneo acquisto da parte di Malacalza del 30,94% di GPI da Fratelli
Puri Negri. All’esito Malacalza risulterà il secondo azionista più rilevante di GPI dopo MTP Sapa che detiene il 61,89%
del capitale.” (CAMFIN/VCdA 24)
(3 novembre) Viene portata all’attenzione del Consiglio di piano industriale 2011-2013 con vision al 2015 che
comporta: “ un’ulteriore focalizzazione sul segmento premium che cresce ad un ritmo superiore a quello di mercato e d è
in costante aumento anche nel canale ricambio. Questo rappresenta il 75% dei ricavi Pirelli e rende il settore Tyre meno
136
esposto ad eventuali rallentamenti del settore automotive. Nei mercati maturi, così anche nelle economie in crescita,
l’evoluzione degli stili di consumo offre molte nuove prospettive di business perché ridefinisce il segmento “ premium”
associandolo non più unicamente alle performances ed al lusso, ma a prodotti legati agli aspetti della sostenibilità e
della sicurezza, aree che il Gruppo Pirelli ben presidia. Attualmente Pirelli è un macro-regional player, leader sul
mercato ad alta crescita dell’America Latina e con una presenza industriale geograficamente competitiva. Il 75% della
sua produzione è infatti allocata in paesi a rapido sviluppo con una domanda in aumento e costi industriali più
favorevoli. Nel 2015 Pirelli punta ad avere il 60% della capacità produttiva derivante da impianti e macchinari con
un’età inferiore a dieci anni ed a disporre di stabilimenti specializzati nel segmento premium localizzati in paesi ad alta
crescita e caratterizzati da costi industriali favorevoli. La trasformazione e la crescita di Pirelli saranno sostenuti da
investimenti complessivi per 1,9 miliardi di euro nel periodo 2011-2015 in crescita rispetto agli 1,5 del periodo 20062010. Il piano non prevede operazioni di M&A, aumenti di capitale, investimenti nel mercato indiano, produzione “ non
premium” per il primo equipaggiamento ed una strategia di portafoglio multibrand. Pirelli dispone di un centro di
ricerca in Italia e di otto centri di sviluppo nel mondo. Il peso degli investimenti della società nell’attività di ricerca si
manterrà nel corso del prossimo triennio intorno al 3% del fatturato annuo che rappresenta fra i livelli più elevati del
settore.”
2. Francesco Chiappetta relaziona il Consiglio sugli sviluppi del contenzioso giudiziario in corso: “ Ci sono fondati
motivi che, nel loro complesso, escludono l’opportunità che Pirelli avvii in sede civile complesse, lunghe e costose
azioni giudiziarie nei confronti degli autori dei reati presupposto. In un ipotetico giudizio eccepirebbero che il
patteggiamento con i conseguenti oneri sanzionatori e risarcitori in capo alle due società è di fatto una libera scelta delle
stesse. Il mancato rinvio a giudizio di alcuni dei principali imputati per il reato di appropriazione indebita non porta a
concludere al contrario che gli stessi abbiano agito nell’interesse della società, né ancora meno che il loro operato possa
ascriversi ad istruzioni o direttive provenienti dai vertici aziendali. Non sono emerse né all’esito dell’indagine
preliminare, né dalla stessa sentenza del GUP circostanze od indicazioni che possono rilevare o anche solo adombrare
compartecipazione, pur solo indiretta od esterna, da parte di coloro che all’epoca dei fatti rivestivano ruoli di
amministrazione e controllo nelle due società.”
3. Viene proposto l’acquisto dell’Hangar della Bicocca, di proprietà della Fondazione Hangar, costituita nel 2008 con le
seguenti motivazioni: “ Pirelli è un’impresa che vuole continuare ad esercitare quel ruolo di borghesia illuminata che
l’ha contraddistinta nel secolo scorso. Pirelli sa che il suo successo sta oggi nel potenziamento dell’innovazione e della
creatività. E’ lì che il senso estetico, il pensiero laterale, l’intelligenza emotiva, la composizione dei linguaggi differenti
possono giocare tutte le loro carte. Se il talento creativo diventa un asset fondamentale per Pirelli, l’opportunità di
osservare da vicino l’arte per l’impresa può essere un’opportunità da non perdere. Hangar è una tangibile dimostrazione
di quei luoghi simbolici del fordismo milanese, strappati alla degenerazione ed all’abbandono, con una riconversione
dell’immobile che rappresenta l’identità ed il senso del Novecento e ricorda ka mai sopita responsabilità sociale del
Gruppo Pirelli e l’attenzione e mantenere alta la tensione verso la modernizzazione del patrimonio cognitivo della
città.” (PIRELLI & C. SPA/VCdA 32)
(5 novembre) Viene informato il Consiglio di Camfin che in seguito al perfezionamento dell’operazione di scissione di
Pirelli Re si sono create le condizioni per: “ a) la creazione di un azionariato diffuso ed un aumento del flottante con
conseguente maggiore liquidità del titolo; b) la creazione di un nucleo stabile di azionisti di riferimento con la
sottoscrizione di un patto parasociale; c) l’uscita dal perimetro di consolidamento di Pirelli & C.” (CAMFIN/VCdA 25)
(16 dicembre) Il Consiglio di amministrazione di Telecom: “ sulla base delle conoscenze ad oggi disponibili, no ritiene
di introdurre all’ordine del giorno delle prossime assemblee dei soci l’eventuale esercizio dell’azione di responsabilità
nei confronti degli amministratori in carica a ll’epoca dei fatti esaminati.” (PIRELLI & C. SPA/VCdA 36)
2011
(8 marzo) Pirelli provvede all’emissione di American Depositary Receipt che non sono: “ un’emissione di titoli quotati
sul mercato americano, ma semplicemente un’emissione da parte di una banca americana (JP Morgan) di un certificato
rappresentativo di altri titoli non statunitensi (in questo caso azioni) negoziabile sul mercato americano. Il programma
ha la finalità di ampliare la base azionaria Pirelli oggi presente negli Stati Uniti, partendo da investitori che, di regola,
investono in titoli quotati in dollari, pur ricercando una diversificazione geografica. Tale programma è in linea con gli
obiettivi del piano industriale di rafforzamento del brand Pirelli e della sua presenza oltre oceano.”
2. Nel bilancio di sostenibilità allegato alla bozza di bilancio del 2010 si legge: “ Il dialogo e le relazioni del Gruppo
Pirelli con tutte le categorie di azionisti, con gli investitori istituzionali e privati, con gli analisti finanziari, gli operatori
del mercato ed in genere con la comunità finanziaria, sono improntati alla massima trasparenza, ne rispetto dei principi
137
di accuratezza, tempestività e parità di accesso alle informazioni ed con lo scopo di favorire una corretta valutazione
degli assets del Gruppo.” (PIRELLI & C. SPA/VCdA 35)
3. Il Comitato di Controllo Interno di Pirelli ritiene che: “ La sentenza del GUP non sembra condivisibile nella parte in
cui non considera che dagli atti di indagine è risultato in modo inequivoco che alcune delle attività poste in essere dagli
imputati furono realizzate al solo fine di distrarre denaro alla società. In relazione a tale situazione, se la condotta del
Cipriano e del Bernardini viene ritenuta dal GUP non configurare reato di appropriazione indebita in quanto
concernente attività fatte su incarico delle società, allora le condotte in discorso contemplano il reato di truffa ai danni
della società, elemento opportunamente rilevato dalla Procura nell’ambito del proprio ricorso.” (PIRELLI & C.
SPA/VCdA 35)
(10 marzo) Viene illustrato al Consiglio di Camfin che: “ con il perfezionamento dell’operazione (di separazione di
Prelios da Pirelli & C.Spa) si sono create le condizioni per 1) la creazione di un azionariato diffuso ed un aumento del
flottante con conseguente maggiore liquidità del titolo; 2) la creazione comunque di un nucleo stabile di azionisti di
riferimento (che comprende anche Camfin) con la sottoscrizione di un patto parasociale; 3) l’uscita dal perimetro di
consolidamento di Pirelli & C.” (CAMFIN/VCdA 25)
(21 aprile) In materia di Corporate Governance, in termini generali, Tronchetti Provera osserva: “ come il problema
risieda nel fatto che i verbali in concreti non rimangano riservati come dovrebbero essere e si leggono sulla stampa fatti,
dichiarazioni ed interviste che non coincidono con quanto realmente accaduto ed affermato nel corso delle riunioni. E’
forse meglio offrire totale trasparenza dei lavori dei consigli e dei comitati, così da indurre tutti a comportamenti più
corretti e da assicurare una maggiore correttezza all’informazione. La trasparenza è un valore fondamentale per la vita
di un’azienda ed occorre in ogni modo contrastare la diffusione di informazioni distorte che reca gravi danni agli
azionisti.” (PIRELLI & C. SPA/VA 31)
(4 maggio) Viene passata in rassegna la situazione dei principali competitors di Pirelli per i quali: “ Allo stato sembra
potersi escludere che inneschino una guerra dei prezzi avendo tutti necessità di evitare fenomeni di assorbimento di
cassa: a) Michelin deve generare cassa per fare fronte ad importanti ristrutturazioni ed investimenti già annunciati al
mercato; b) Continental ha necessità di fare cassa per fare fronte a cospicui debiti; c) Bridgestone deve affrontare in
America i problemi di sviluppo derivati dall’integrazione di Firestone; d) Goodyear deve fare fronte alle problematiche
di cash flow sorte con la fusione con Sumitomo.”
2. Nel corso del 2010: “ è emersa l’opportunità di rilanciare la partnership con RT attraverso una partnership con il
principale produttore di pneumatici russo Sibur Russian Tyres per l’acquisto di alcuni stabilimenti tramite la holding
Sibur. Ciò porterà alla definizione di due joint ventures: la prima a controllo Pirelli/RT e dedicato principalmente alla
produzione di prodotti a marchio Pirelli, la seconda partecipata da Pirelli, RT e Sibut nella quale fare confluire i
rimanenti impianti di produzione. La JV1 avrebbe ad oggetto due fabbriche site a Kirov e Voronezh (ex Amtel) con una
capacità produttiva potenziale a regime di circa 10 milioni di pneumatici. Il prezzo complessivo di acquisto dei due
stabilimenti può essere allo stato stimato in circa 200 milioni di euro. Il mercato russo si presenta significativo
soprattutto per il prodotto “ winter” essendo allo stata presente un solo fornitore “ premium”. (PIRELLI & C.
SPA/VCdA 37)
(10 maggio) Il Dirigente preposto di Camfin, Roberto Rivellino ricorda al Consiglio che:” Con riferimento al contratto
di finanziamento nel 2012 è prevista la prima tranche di rimborso alla banche e che pertanto la Società, anche alla luce
degli ottimi risultati operativi della partecipata Pirelli & C. e dalla conseguente performance borsistica, sta valutando
possibili operazioni sul mercato finanziario finalizzate a tale rimborso e al contemporaneo allentamento di alcuni dei
principali vincoli attualmente previsti nel contratto. Il Consiglio prende atto favorevolmente delle iniziative in corso da
parte della Società volte ad ottimizzare la struttura finanziaria.”
2. In seguito all’aggiornamento di alcuni patti parasociali in GPI, Tronchetti Provera precisa che: “ per quanto riguarda
Camfin, non sono intervenute modifiche che riguardano la governance della società e ribadisce inoltre che la
conclusione delle operazioni non incide in alcun modo sul controllo solitario dal medesimo attualmente esercitato su
GPI e indirettamente su Camfin né incide o altera l’assetto proprietario di Camfin e GPI e le relazioni con Malacalza
Investimenti quali risultanti dai citati accordi di partnership sottoscritti nel luglio 2010.” (CAMFIN/VCdA 26)
(22 giugno) Vengono forniti al consiglio dettagli sul progetto in Russia: “ La proprietà degli asset non è di Sibur, ma di
due società sottoposte a procedure concorsuali. Sibur che detiene la maggioranza dei crediti ritiene di potere entrare
nella disponibilità delle fabbriche già attive entro il luglio 2011 e della fabbrica inattiva entro il marzo 2012. Il progetto
Russia si colloca nel piano industriale 2011-2013 con vision al 2015 di leadership nel segmento premium. Per quanto
concerne la strategia di crescita nelle diverse regioni, il presidente osserva che: a) in America Latina, Pirelli intende
consolidare la propria posizione di leadership, focalizzandosi sempre più sul segmento premium. Inoltre grazie alla
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costruzione della nuova fabbrica in Messico, il Gruppo sarà in grado di produrre pneumatici direttamente per il mercato
Nafta; b) in Europa, area nella quale il Gruppo nel biennio 2007-2008 ha profondamente rimodulato la propria struttura
produttiva riducendo per 13 milioni di pezzi nel segmento più economico e con un potenziamento della produzione
“ alto di gamma”, Pirelli intende investire ulteriormente sulla produzione di pneumatici premium e winter. L’unica
regione nella quale manca una significativa presenza Pirelli è l’India che tuttavia al momento non rientra tra gli obiettivi
di investimento data l’assenza di infrastrutture e di una produzione di vetture e/o autocarri con equipaggiamento di
pneumatici “ alto di gamma”. La struttura del progetto consentirebbe al Gruppo di entrare sul mercato russo con un
significativo anticipo rispetto agli altri concorrenti ed ad acquisire una base industriale già radicata sul territorio. La
partnership con RT permetterebbe anche a Pirelli di mitigare il cosiddetto rischio paese e ridurre la un punto di vista
finanziario la propria quota di investimento. Le fabbriche della seconda joint ventures saranno tre: una a Yaroslav,
specializzata nella produzione di pneumatici, la seconda a Voltyre specializzata nella produzione di pneumatici agro e la
terza ad Omsk, specializzata nella produzione di pneumatici truck. Ad oggi comunque il segmento premium rappresenta
comunque circa il 35% del mercato anche se è ragionevole ritenere che i vecchi marchi locali nel 2015
rappresenteranno ancora circa il 40% del parco auto, con la conseguenza che il segmento pneumatici di fascia bassa è
destinato comunque a mantenere un peso rilevante. L’investimento totale è stimato in 425 milioni dei quali 226 per
l’acquisto delle due fabbriche e 199 per il completamento dei progetti di crescita di capacità e l’adeguamento delle
fabbriche agli standard Pirelli. Il valore attuale netto previsto è di 480 milioni di euro di cui circa 295 relativi al sito di
Voronezh e 185 a quello di Kirov con un payback di circa 7,4 anni e un IRR del 28%. Le parti (Pirelli, RT e Fleming
Family and Partners) hanno raggiunto l’intesa su un lock up di 3-5 anni con una call option da parte di Pirelli ed una put
option da parte di Fleming and Partners esercitabile sull’ultimo semestre del periodo di lock-up.” (PIRELLI & C.
SPA/VCdA 37)
(27 luglio) Viene data notizia del ricorso promosso dalla Procura di Milano presso la Corte di Cassazione (avverso alla
sentenza del GUP che aveva dichiarato il “ non luogo a procedere” nei confronti degli imputati per il reato di
appropriazione indebita a danno della società) in punto di merito ai poteri del GUP in sede di udienza preliminare.”
(PIRELLI & C. SPA/VCdA 38)
(28 luglio) Rivellino ricorda al Consiglio di Camfin che in data 30 luglio 2009: “ la Società e un pool di banche
finanziatrici con capofila Unicredit hanno sottoscritto un contratto di finanziamento per un importo complessivo pari a
420 milioni di euro. Gli attuali livelli di prezzo del titolo azionario Pirelli & C. forniscono l’opportunità di considerare
l’esecuzione di un’operazione strutturata in derivati, mediante la quale la società potrebbe derivare nuova finanza a
condizioni vantaggiose, da impiegare in particolare come mezzo di pagamento anticipato di parte dell’indebitamento in
essere garantendosi al contempo una protezione rispetto alle eventuali future oscillazioni del titolo Pirelli & C. mediante
un collar abbinato a un prestito titoli. Oggetto di tale operazione potrebbero essere parte o tutte le azioni ordinarie Pirelli
& C. non apportate al Patto di Sindacato di blocco di azioni detenute dalla Società che diventerebbe così uno strumento
(diretto, indiretto e sintetico) di garanzia, per una quota allo stato ipotizzata pari a circa il 5% del capitale ordinario di
Pirelli, mentre la durata potrebbe essere di cinque anni, così da permettere il riscadenziamento di parte del
finanziamento, il cui pagamento dell’ultima tranche è prevista alla fine del 2015. Nel corso degli ultimi mesi le
principali banche italiane e internazionali, tra cui la stessa Unicredit, hanno proposto alla società diverse possibili
soluzioni per strutturare l’operazione, con l’obiettivo, tra l’altro, di garantire il mantenimento in capo alla società,
durante la vita dell’operazione, della totalità o quantomeno di parte significativa dei diritti di voto sulle azioni ordinarie
Pirelli & C. oggetto dell’operazione. Per quanto concerne i dividendi spettanti alle azioni oggetto dell’operazione,
sarebbero previsti meccanismi di dividend adjustement tali da consentire alla società di ricevere il pagamento dei
dividendi distribuiti sulla quota delle azioni non utilizzate dalla banca per la propria copertura. Tale quota
indicativamente, potrebbe corrispondere a circa il 20/30% delle azioni complessivamente oggetto dell’operazione. Per
potere effettuare l’operazione sopra descritta, la Società ha iniziato le trattative con la banca agente del finanziamento
per ottenere il necessario waiver, chiedendo al contempo di potere migliorare, per quanto possibile, i termini economici
e/o le scadenze e/o il peso dei vincoli gravanti sulla Società e sull’attività.” (CAMFIN/VCdA 26)
(20 settembre) Viene inaugurato a Milano “ Pirelli Corso Venezia”, il primo flagship store Pirelli P.Zero, progettato
dall’architetto Renato Montagner, direttore creativo delle collezioni P.Zero. Un progetto a sostegno del core business
Pirelli, che punta al segmento premium e prestige, e che condivide con i pneumatici prodotti dalla società il costante
impegno nella ricerca, nell’innovazione e nella tecnologia.” (PIRELLI & C. SPA/VCdA 38)
(26 ottobre) La dinamica del mercato dei pneumatici ha visto: “ tra il 2005 ed il 2010 il segmento premium crescere del
3% rispetto alla crescita del 2,7% registrata dal segmento standard; nel quinquennio 2011-2015, la crescita attesa del
segmento premium è pari al 4,7% rispetto al 3,6% del segmento standard. Il segmento premium oltre a crescere a tassi
più alti del segmento standard e con una redditività maggiore, si caratterizza per una crescita più stabile nel tempo e
meno sensibile ai cicli economici. Essere “ premium player” implica anche avere, come riferimento, elementi standard
di soddisfazione del cliente. Per questa ragione Pirelli intensificherà i propri sforzi nella progettazione, realizzazione ed
implementazione di una nuova filiera produttiva premium. Essere “ premium player” implica inoltre un rafforzamento
139
del marketing in modo che il sistema di distribuzione e controllo del mercato emerga attraverso modalità più
sofisticate.” (PIRELLI & C. SPA/VCdA 38)
(8 novembre) Viene presentato al Consiglio il Piano industriale 2012-1014: “ La focalizzazione sul segmento premium
oltre a consentire a Pirelli di evolversi da “ regional player” a “ global premium player” ha determinato un netto
miglioramenti della situazione economico e finanziaria del Gruppo rispetto a quella delineata in occasione
dell’approvazione del piano industriale 2011-2013. Per quanto riguarda la copertura geografica, con gli investimenti in
Russia, Argentina ed Indonesia, è previsto un rafforzamento della presenza di Pirelli nei mercati ad alto tasso di crescita
e un consolidamento della competitività di costo. L’investimento in Argentina rappresenta una “ riallocazione” di
investimenti originariamente programmati in Brasile ed in Egitto. La scelta dell’Argentina si ricollega a molteplici
motivazioni: a) ridurre la dipendenza produttiva del mercato sudamericano dal Brasile; b) contenere le problematiche
connesse con l’esportazione/importazione tra Brasile ed Argentina; c) cogliere l’opportunità derivante da costi
produttivi storicamente più bassi in Argentina, rispetto al Brasile.” (PIRELLI & C. SPA/VCdA 40)
(11 novembre) Roberto Rivellino, Direttore Generale di Camfin: “ fornisce un aggiornamento riguardo le trattative in
corso con le banche finanziatrici inerenti l’operazione finanziaria in derivati allo studio, presentata nelle mani del CdA
del 28 luglio 2011. Sullo stato delle negoziazioni precisa che sulle richieste ove era necessaria una maggioranza
qualificata da parte del pool di banche si è ottenuto il consenso a tutte le modifiche proposte, mentre su alcune richieste
ove era necessaria l’unanimità ritiene sia possibile ottenere il consenso del pool di banche in una successiva fase, in
conclusione del fatto che solo una banca non si è espressa favorevolmente. Fornisce poi previsioni circa la struttura di
copertura contro il rischio tasso di interesse del finanziamento in pool da 420 milioni di euro.” (CAMFIN/ Volume
CdA 26)
2. Cessione delle partecipazioni in Pirelli & C. Ambiente SpA e Pirelli & C Eco Technology SpA. (CAMFIN/ Volume
CdA 26)
140
2012
(23 gennaio) Nel corso del “ Sustainability Day” Pirelli sigla l’accodo volontario con il Ministero dell’Ambiente e della
Tutela del Territorio e del Mare per ridurre l’impatto sul clima delle attività relative alla produzione e all’impegno dei
propri pneumatici.” (PIRELLI & C. SPA/VCdA 40)
(12 marzo) Nella riorganizzazione della società assumono rilevanza i Comitati Prodotto che: “ rappresentano il cuore
dell’azienda; all’interno di essi viene monitorato lo sviluppo delle diverse piattaforme di prodotto, le azioni dei
competitors, nonché le eventuali difficoltà di carattere industriale o di mercato dovessero presentarsi, al fine di
valorizzare al meglio il vantaggio competitivo ed eventualmente correggere i piani di azione inefficaci ed inefficienti.”
2. Pirelli detiene partecipazioni per un valore complessivo di 253,6 milioni di Euro. Le principali partecipazioni sono
Mediobanca per 69,4, Eurostazioni per 60,9, RCS Mediagroup per 39,9, il Gruppo GWM per circa 26,7, Alitalia e Fin.
Priv. per circa 10, l’Istituto Oncologico Europeo per un valore di 6,6 milioni di euro. (PIRELLI & C. SPA/VCdA 41)
3. Il 19 marzo 2011, durante la visita del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano al nuovo polo tecnologico di
Settimo Torinese dichiara “ Sostenibilità, competitività e crescita vanno di pari passo”. (PIRELLI & C. SPA/VCdA
43)
5. Il Comitato di controllo interno nella sua relazione sul secondo semestre 2011 scrive: “ A fine settembre è intervenuta
la sentenza di rigetto dei ricorsi presentati dalla Procura della Repubblica e dalle società Pirelli e Telecom resa dalla
Corte di Cassazione. La Corte di Cassazione era chiamata a pronunciarsi sui ricorsi presentati avverso la sentenza
pronunciata dal Giudice per l’Udienza preliminare di “ non luogo a procedere” in relazione ai reati di appropriazione
indebita in danno della società contestati agli imputati Tavaroli, Iezzi, Ciprani, Spinelli e Ghioni. In particolare la
questione portata all’attenzione della Suprema Corte verteva sui potere del GUP e in particolare se tale giudice debba
“ limitarsi” a valutare la sussistenza di elementi sufficienti per rinviare a giudizio l’imputato ovvero nel prendere la
propria decisione possa andare oltre l’attività istruttoria condotta dai Pubblici Ministeri, sostanzialmente “ rifacendo”
l’istruttoria stessa.”
6. Il Comitato dichiara di essere stato informato nella riunione del 24 novembre 2011 che:” il Dottor Tronchetti Provera
è stato ascoltato dalla Procura della Repubblica di Milano a seguito della notifica allo stesso di avviso di garanzia in
quanto iscritto nel registro degli indagati, tra gli altri, per i reati di corruzione e ricettazione internazionale. Il reato
contestato troverebbe fondamento nell’attività di consulenza prestata a Telecom Italia tra il 2002 e il 2006 dal mediatore
brasiliano Naji Nahas. La ricettazione farebbe riferimento ai dati illecitamente sottratti nel 2004 dal computer di un
agente della agenzia investigativa Kroll dai componenti del “ Tiger team” di Giuliano Tavaroli e Fabio Ghioni. Il Dottor
Tronchetti Provera ha rammentato che nel corso del 2004 è pervenuta presso la sua segreteria documentazione, in forma
anonima, relativa alla Kroll, documentazione trasmessa all’autorità giudiziaria brasiliana e poi a quella italiana.”
(PIRELLI & C. SPA/VCdA 45)
(21 marzo) Vengono riepilogate al consiglio di Camfin le condizioni che riguardano il debito: “ Linea A (iniziali 170
milioni di euro) nel dicembre 2011 è avvenuto il rimborso anticipato di 32,5 milioni di euro – il restante importo
nozionale pari a 137,5 milioni di euro, dovrà essere rimborsato entro il 31 dicembre 2012 tramite a) la vendita in tutto o
in parte delle azioni ordinarie di Pirelli & C non apportate al sindacato di blocco (pari complessivamente a circa il
5,85% del capitale) b) un aumento di capitale entro il 31 dicembre 2012 o in alternativa c) altre operazioni od iniziative
da concordare con il pool di banche che consentono il raggiungimento del medesimo obiettivo. Linea B rimborso di 125
milioni a dicembre 2014 e di 125 a dicembre 2015. In uno scenario macroeconomico profondamente mutato a partire
dallo scorso mese di luglio e tenuto conto dell’andamento del titolo Pirelli che ha evidenziato negli ultimi mesi una
crescita costante, il management della società ha ritenuto opportuno studiare anche possibili opzioni alternative a quella
sopra prospettata, tra cui l’utilizzo di strumenti obbligazionari collateralizzati con i titoli Pirelli non apportati al
sindacato di blocco che permetterebbero di cogliere al meglio l’incremento di valore del titolo Pirelli.In particolare con
il collar che costituisce in accordo fra soggetti privati, si avrebbe una protezione down side sul titolo Pirelli e la
possibilità a scadenza di prorogare lo strumento oppure di regolare la transazione sia in cash o mediante la consegna di
titoli. Diversamente l’emissione obbligazionaria, le cui varie declinazioni sono ancora in fase di approfondimento,
permetterebbe il mantenimento dei diritti di voto per tutti i titoli utilizzati come collateral e un limitato impatto e un
limitato impatto sul titolo Pirelli al momento dell’emissione. Considerato l’attuale buon andamento del titolo Pirelli si
può ragionevolmente ritenere che non esiste attualmente per la società un problema di flussi di cassa. Tale
considerazione risulta espressamente condivisa anche dalle banche con le quali Camfin sta colloquiando. Premesso che
non è intenzione della società ridurre le azioni Pirelli, né propone la delibera di un aumento di capitale, occorre dunque
ragionare su quale strumento sia più appropriato utilizzare per raggiungere gli obiettivi previsti. Poiché la società
dispone ancora di qualche mese di tempo per valutare le soluzioni più idonee, il Presidente, ritiene opportuno proseguire
gli approfondimenti in corso in modo tale da consentire al consiglio di assumere le necessarie deliberazioni in merito,
141
avendo a disposizione le migliori opzioni per il rilascio dei 137,5 milioni di euro che residuano della linea A”.
(CAMFIN/ Libro CdA 27)
(16 aprile) Viene siglato un accordo per l’acquisto del 60% di Campneus, una delle maggiori catene distributive di
pneumatici del Brasile per circa 22,5 milioni di euro. I 54 punti vendita di Campneus vanno ad aggiungersi agli oltre
600 punti vendita che Pirelli vanta in Brasile.
(10 maggio) Viene illustrato al Consiglio il nuovo modello organizzativo di Pirelli: “ Per il perseguimento della
leadership nel segmento premium Pirelli ha considerato necessario ridurre la distanza fra clienti, “ Mercato” e Top
Management attraverso una semplificazione dei processi decisionali interni e una diminuzione dei layers organizzativi,
in modo da potere realizzare un’effettiva Lean Company e accelerare l’integrazione della Famiglie Professionali. Il
disegno organizzativo è volto da un lato allo sviluppo di nuovi processi interfunzionali in grado di generare valore
aggiunto per Pirelli (attraverso un migliore coordinamento delle Funzioni Chiave) e, dall’altro, alla creazione di
maggiori opportunità per i talenti, grazie alla maggiore visibilità che la “ nuova” organizzazione e in grado di garantire
alle Funzioni aziendali. L’integrazione orizzontale delle principali funzioni operative è necessaria per garantire scelte
rapide e condivise nel gestire in modo efficiente le crescenti difficoltà connesse al pieno sviluppo di nuovi prodotti
tecnologicamente sempre più avanzati con uno sviluppo di lotti produttivi più frammentati. I principali cambiamenti
proposti nella struttura di governance di Pirelli riguardano a) il superamenti dell’Executive Office e la contestuale
attribuzione di responsabilità al Chief Executive Officer nella guida di trasformazione di Pirelli verso la “Premium Tyre
Company” b) l’eliminazione del modello di business unit per quanto attiene il segmento vettura; c) l’eliminazione della
Regione Europa con contestuale creazione di Cluster di paesi organizzati intorno a dei Lead Country. In questo modo
sarà possibile garantire una maggiore semplificazione dell’organizzazione e dall’altro garantire una maggiore velocità
di risposta al mercato, decentralizzando dal “ centro” verso i Mercati alcune attività e strutture. La nuova struttura si
caratterizza per la definizione di cinque funzioni cardine poste al centro del processo decisionale a supporto del Ceo. Il
successo o l’insuccesso di Pirelli è essenzialmente legato alla capacità della stessa Pirelli di acquisire nel “ canale
ricambi”, quote di mercato legate alle omologazioni nel Primo Equipaggiamento, in modo da valorizzare al massimo lo
sforzo tecnologico ed economico sostenuto per il conseguimento dell’omologazione stessa. Le omologazioni sul primo
equipaggiamento, oltre a rappresentare un driver principale dell’innovazione tecnologica, consentono di avere un
contatto diretto con l’evoluzione del mercato delle case automobilistiche dei prossimi anni e conseguentemente di
disporre di tutte quelle informazioni necessarie sia da un punto di vista industriale (in chiave di investimenti da
realizzare) sia da un punto di vista commerciale (in chiave di supporto al cliente). Con il “ nuovo” assetto organizzativo
assume una rilevanza centrale un adeguato e strutturato flusso di informazioni, onde permettere che i processi aziendali
siano strutturati in modo da assicurare volumi di produzione adeguati alle richieste del mercato, tenuto anche conto
dell’evoluzione tecnologica e normativa. In questa nuova struttura il controller di riferimento di ogni area sarà figura
centrale a supporto del business. Alla nuova figura del Chief Commercial Officer faranno capo tutte le attività
commerciali (sia di marketing, sia di sales) dei vari mercati al fine di garantire che 1) gli indirizzi strategici possano
trovare efficace realizzazione nelle singole strutture commerciali di Paese; 2) le attività di marketing siano strettamente
connesse al prodotto e non unicamente basate su aspetti di pricing. A fronte dell’evoluzione organizzativa, già avviata
nell’ottobre 2011 e del dichiarato intento di pervenire a un ulteriore appiattimento del modello organizzativo, il dottor
Gori ha manifestato un disagio. La necessità di evitare che tale disagio potesse fare venire meno il convinto contributo
del COO all’implementazione dei piani della società in una delicata fase di profonda revisione delle strategie di
prodotto e di mercato, ha condotto ad avviare un confronto diretto con il dottor Gori che ha portato alla definizione di
un accordo relativo alla sua uscita da Pirelli.”
2. Nel commentare le motivazioni della sentenza della Corte di Cassazione che respinge il ricorso della Procura della
Repubblica di Milano e delle parti civili (Telecom e Pirelli) avverso la sentenza di “ non luogo a procedere” per il reato
di appropriazione indebita, il lead indipendent director Secchi informa il Consiglio che la Cassazione ritiene ai fini
dell’insussistenza del reato appropriativo sia sufficiente un interesse e/o utilità aziendale diretta o indiretta ovvero anche
solo putativa della società. L’esistenza di un legame dell’attività di “ dossieraggio” quand’anche prive di reale interesse
per la Società è sufficiente ad escludere il “ dolo specifico”. Inoltre nessuna delle deposizioni testimoniali rese da
dipendenti delle due società nel corso delle indagini e dell’Udienza preliminare hanno mai chiamato in causa diretta
come “ mandante” il Presidente, così come lasciato intendere dalla stampa.”
3. Viene proposto al Consiglio il progetto di quotazione (tramite gli ADR level 2) al NYSE: “ per il crescente interesse
che ha determinato negli ultimi due anni un significativo incremento (dal 16% al 27%) della presenza di investitori
istituzionali internazionali nel capitale di Pirelli e i vantaggi connessi al “ passaggio” dagli ADR level 1 agli ADR level
2 che sono molteplici ed essenzialmente ricollegabili a) all’aumento della visibilità del titolo per effetto della reale
quotazione del titolo sul NYSE; b) all’ampiamento del mercato addressable, sia per gli investitori istituzionali
statunitensi, già oggi presenti in Pirelli e che gestiscono inoltre ADR funds (Fidelity, Barclays, Wellington, Dodge &
Cox, Capital World, Capital Research, Brandes), sia per le principali realtà emergenti dell’asset management che
preferiscono politiche di disclosure in linea con la normativa statunitense; c) alla possibilità di aumentare gli scambi, in
142
quanto i volumi intermediati sono maggiori per gli ADR level 2 rispetto agli ADR level 1. E’ inoltre in fase di studio
l’eventuale quotazione sulla borsa di Hong Kong tramite HDR (strumenti analoghi agli ADR level 2). (PIRELLI & C.
SPA/VCdA 45)
4. Nel corso dell’assemblea di Pirelli Tronchetti Provera segnala che: “ nel segmento di alta gamma Pirelli è presente
con circa il 50% nel primo equipaggiamento per le auto Ferrari, Maserati, Porsche, McLaren e Bentley e con circa il
20% per Audi, Mercedes e BMW; è leader del primo equipaggiamento in Cina per Audi, BMW, Mercedes e Volvo.
Sulla gamma medio bassa, invece è stata nel tempo ridotta la presenza, stante la scarsa redditività del segmento.”
(11 maggio) Per quanto concerne il finanziamento del 2009: “ in merito alla linea A, ovvero a quella parte di
finanziamento sottoscritto nel 2009 con le banche in scadenza alla fine alla fine del mese di dicembre 2012, il
Presidente ricorda come la società abbia da tempo avuto contatti e posto in essere attività, anche per il supporto di
primarie istituzioni finanziarie e bancarie, per il rifinanziamento di tale importo. I riscontri recenti fanno ritenere
ragionevole una conclusione positiva, anche tenuto conto dell’andamento di Pirelli e della sua politica di remunerazione
degli azionisti. Informa che la società sta continuando gli approfondimenti e le analisi delle diverse strutture – ivi
comprese un’emissione obbligazionaria (prestito semplice, convertibile, quotato, non quotato) al fine di individuare la
migliore soluzione per il rilascio della linea in scadenza”. (CAMFIN/ Libro CdA 27)
(31 maggio) Viene inaugurata una nuova fabbrica in Messico a Silao nello stato di Guanajuato. Il nuovo stabilimento, il
primo in Messico e il ventiduesimo sito industriale tyre Pirelli nel mondo, si focalizzerà in particolare sul segmento
Premium, con una produzione di pneumatici High Performance e Ultra High Performance per auto e Suv destinata al
mercato locale e a tutti i mercati dell’area Nafta.” (PIRELLI & C. SPA/VCdA 47)
(26 luglio) Vittorio Malacalza dichiara nel consiglio di Pirelli: “ L’emissione del prestito convertibile sarebbe dannosa
anche per Pirelli (con conseguenti effetti negativi sul valore della partecipazione in essa detenuta da Camfin) e ciò in
particolare perché il convertibile rende la solvibilità di Camfin esclusivamente dipendente dal flusso di dividendi
derivanti da Pirelli. Considerata la coincidenza degli organi esecutivi vi è il concreto rischio che le scelte gestionali di
Pirelli non siano orientate al puro proseguimento dell’interesse sociale della stessa, ma tendono invece a garantire (ad
esempio vendendo asset e/o riducendo gli investimenti) un elevato flusso di dividendi che consenta a Camfin di ripagare
il proprio debito.” (PIRELLI & C. SPA/Volume CdA 49)
(26 luglio) Il Chief Technological Officer Maurizio Boiocchi comunica al Consiglio che: “ nel mese di maggio la quota
di mercato di Pirelli si è attestata a circa il 47% nel segmento prestige (Maserati, Porsche, Aston Martin, Ferrari,
Lamborghini, Mc Laren, Lotus, Bentley), circa 20% nel segmento premium (BMW, Land Rover, Audi, Mercedes,
Volvo, Jaguar) e circa 2,6% nel segmento Sinergic (Seat, Volkswagen, Skoda, Gruppo Fiat, Opel). Il driver principale
per il conseguimento della leadership nel segmento premium è rappresentato dall’innovazione tecnologica, intesa come
innovazione dei materials e del modeling, dei processi e del concept/technology. L’innovazione tecnologica permette di
ottenere omologazioni sul primo equipaggiamento che, a sua volta, consente a Pirelli di avere informazioni inerenti
all’evoluzione tecnologica delle vetture che saranno presenti sul mercato nei prossimi cinque anni. Nel corso del primo
semestre 2012 Pirelli ha ottenuto 61 nuove omologazioni, in linea con l’elevato numero di omologazioni raggiunto nel
2011, andando ad arricchire un portafoglio di omologazioni che viene in media rinnovato ogni 5 anni.” Boiocchi
aggiunge che: “ l’obiettivo di Pirelli è quello di concentrare le vendite, anche nel business industrial, nel segmento alto
di gamma e per fare ciò, oltre ad avere migliorato il prodotto in termini di resa chilometrica, Pirelli sta sviluppando una
tecnologia c.d. cyber tyre che prevede l’inserimento all’interno del pneumatico di un chip elettronico in grado di
comunicare all’utente non solo la localizzazione del mezzo, ma anche la pressione e temperatura della copertura in
un’ottica di riduzione sia dell’usura della copertura, sia del consumo di carburante.”
2. Viene riferito al Consiglio di Pirelli che: “ Malgrado la crescente complessità nella gamma di prodotti vettura offerta
(con un portafoglio di circa 1800 articoli, di cui circa 1000 Premium) e la crescente ampiezza di copertura geografica
(che comporta un aumento della rete dei magazzini), Pirelli, migliorando i propri processi e strumenti di pianificazione,
sta progressivamente migliorando la propria disponibilità di pneumatici sul punto di servizio di ogni mercato. La
disponibilità Premium rilevata a giugno 2012 mostra, nell’arco dei primi sei mesi dell’esercizio 2012 un miglioramento
di circa il 34%.”
3. Il Comitato per il Controllo Interno comunica al Consiglio di essere stato informato: “ in merito alla richiesta di
archiviazione avanzata dalla Procura di Milano relativamente alle contestazioni inizialmente mosse dalla Procura di
Roma in relazione al cosiddetto sistema “radar” e al suo utilizzo per ottenere informazioni sul traffico telefonico dei
clienti. Con tale provvedimento viene archiviata sostanzialmente tutta la vicenda “security” nella parte relativa anche
all’attività di dossieraggio. In particolare sono definitivamente archiviate le pendenze nei confronti del dottor Buora e
del dottor Bracco, rimanendo sostanzialmente allo stato in essere, per il dottor Tronchetti, la contestazione di corruzione
internazionale per una vicenda di pagamento anomalo in Brasile di signor Naji Nahas e di ricettazione conseguente al
143
ricevimento del materiale relativo all’attività di illecito hackeraggio posta in essere dall’agenzia investigativa Kroll ai
danni di Telecom.” Il Comitato viene anche infornato: “ di alcune dichiarazioni rese dal Tavaroli, in qualità di persona
informata dei fatti nell’ambito delle indagini che, smentendo precedenti dichiarazioni, esclude qualunque
coinvolgimento del dottor Tronchetti Provera quale “ mandante” o comunque persona informata delle attività illecite
poste in essere, con riferimento alla vicenda RCS piuttosto che all’OAK Fund e alla attività nei confronti del giornalista
Mucchetti.” (PIRELLI & C. SPA/VCdA 47)
(10 agosto) Informazioni riguardanti gli accordi presi con le banche del 30 luglio 2009: “ Le linee guida che hanno
ispirato il lavoro del management sono state: a) la misurazione del rischio di doversi privare delle azioni Pirelli & C.
fuori patto; b) il mantenimento di quanti più possibili diritti amministrativi (voto) e patrimoniali (dividendi) connessi a
tali azioni; c) il mantenimento tra le immobilizzazioni finanziarie del bilancio Camfin delle azioni fuori patto; d) il
mantenimento di almeno una parte del potenziale upside futuro di dette azioni; f) maturity a 5 anni per firmare la nuova
scadenza successivamente alla scadenza del finanziamento del 2009, stabilita nel 2015. Il generale riscontro ricevuto
dalle istituzioni finanziarie con le quali Camfin si è confrontata, consente di considerare effettivamente disponibili e
perseguibili tre soluzioni operative nella fase di un equity collar, di un prestito exchangeable public e di un prestito
exchangeable private. Con l’esposizione della relazione semestrale della società al 30 giugno 2012, Camfin dovrà
comunicare al mercato il mancato raggiungimento del target di indebitamento adeguatamente convenuto con le banche
finanziatrici pari a 250 milioni di euro. Al riguardo rammenta che la documentazione finanziaria sottoscritta con il pool
di banche nel 2009 stabilisce che nel caso in cui non sia stato raggiunto al 30 giugno 2012 l’indebitamento di target
richiamato di 250 milioni di euro, si debba dare luogo a operazioni funzionali al raggiungimento di detto target, tra cui
la promozione di un aumento di capitale, ovvero la dismissione di tutte o parte delle azioni Pirelli & C. fuori patto,
ovvero assumere eventuali operazioni alternative concordate con le banche finanziatrici. In merito comunica che lo
scorso 3 agosto 2012 è pervenuta da Unicredit S.p.A. e da banca IMI una lettera congiunta, particolarmente significativa
in quanto proveniente da due tra le banche facenti parte del pool del finanziamento. In tale lettera delle banche, pur
facendo cenno alle già citate soluzioni originariamente fornite negli accordi del 2009, esplicano la loro disponibilità a
valutare con la società l’esecuzione di operazioni alternative, segnalando in particolare il loro supporto nella
strutturazione e collocamento di un’emissione obbligazionaria convertibile in azioni Pirelli & C. per importo indicativo
pari a circa 100 milioni di euro e con scadenza prevista di 3-5 anni. Da ultimo, il Presidente segnala come l’attività
svolta nei mesi trascorsi abbia visto il management interloquire non soltanto con quelle banche con cui è stata definita
un’intesa preliminare nelle tre soluzioni indicate in precedenza, ma anche con numerose istituzioni finanziarie, molte
delle quali manifestatesi spontaneamente e senza alcuna sollecitazione da parte di Camfin. Il contenuto degli accordi di
finanziamento del 2009, gli impegni ivi contemplati e le imminenti scadenze costituiscono tutte le informazioni note al
mercato che hanno evidentemente stimolato l’iniziativa di molti intermediari intervenuti e propone alla società soluzioni
operative sostanzialmente coincidenti con quelle individuate dl management con gli interlocutori da ultimo privilegiati.
Il Presidente segnala al Consiglio di essere stato destinatario di una lettera del Vicepresidente Davide Malacalza il quale
facendo riferimento alle indiscrezioni di stampa concernenti possibili operazioni finanziarie di Camfin apparse alla fine
del mese di luglio sul quotidiano “ La Repubblica” e sulla rivista “ Il Mondo” ha ritenuto di sollecitare l’adozione delle
più opportune misure per tutelare la riservatezza delle informazioni concernenti la società. Evidenza che in
considerazione di quanto segnalato ha ritenuto necessario convocare l’odierno Consiglio, non attendendo la nuova già
in calendario per il giorno 29 agosto, affinché le diverse soluzioni a disposizione siano compiutamente esaminate e
discusse e possa così determinarsi il convincimento circa quella reputata più opportuna e utile dal punto di vista
strategico ed economico. Al fine di fornire al Consiglio ogni utile elemento di valutazione, la società ha altresì ottenuto
il parere indipendente di Leonardo & Co. sulle soluzioni operative a disposizione. Tenuto conto della generale
significatività della partecipazione di Pirelli & C. nel bilancio Camfin, l’analisi non può prescindere da quella
sull’andamento del Gruppo Pirelli che recentemente ha approvato e diffuso al mercato i dati relativi al primo semestre
2012, nonché delle prospettive future del gruppo. Il precedente segnala gli innegabili progressi ed i connessi positivi
risultati che Pirelli & C. ha conseguito negli ultimi due anni e mezzo, progressi e risultati che hanno consentito il ritorno
alla distribuzione di significativi dividendi. Camfin ha beneficiato sensibilmente dei progressi segnati dai risultati della
Pirelli & C., vedendo il valore del proprio patrimonio negativo per circa 80 milioni di euro nel 2009, incrementarsi fino
ai circa 700 milioni di euro attuali. Il Presidente ritiene comunque opportuno soffermarsi sul cambiamento strutturale e
di strategia che ha interessato Pirelli & C. nel periodo 2008-2012, evidenziando come l’accelerazione verso il Premium
sta portando un’importante revisione di molti strumenti ed ad un cambiamento radicale dal punto di vista organizzativo
e dei comportamenti manageriali, al fine di ottenere maggiori performance e di darci tutta la necessaria trasparenza.
L’evoluzione verso prodotti che consentono maggiori margini consente fin d’ora a Pirelli & C. di cogliere in un quadro
generale affidabilità dei mercati ulteriori opportunità. I target del piano industriale 2012-2014 con obiettivi altamente
sfidanti confermano una crescita dei risultati e della generazione di cassa. Il Direttore Generale, inoltre, illustra le tre
possibili operazioni alternative individuate dalla società Camfin S.p.A.:α) Equity collar. L’elemento principale del
collar (e al tempo stesso quello che presenta alcuni aspetti di criticità) è il prestito totale delle azioni Pirelli & C. al
servizio dello strumento, da Camfin alla banca finanziatrice, per consentire a quest’ultima sia il reperimento
dell’iniziale provvista dei fondi necessari per erogare il finanziamento sia l’attenzione della propria copertura rispetto
alla posizione derivata. Parte delle azioni Pirelli & C. fuori patto al servizio dello strumento, circa il 75%, sarebbero
144
messe a disposizione della controparte da Camfin – attraverso il prestito titoli – per poter contenere al massimo il costo
dell’operazione; la controparte si impegnerebbe tuttavia a garantire solamente la restituzione di una parte di queste
azioni con evidenti riflessi negativi sul diritto di voto e sul dividendo spettante a Camfin relativi alle azioni non oggetto
di sostituzione. Ovviamente tale problematica sarebbe accentuata nel caso di ridotta disponibilità del titolo sul mercato
o in vista di assemblee nelle quali anche il possesso di una minima percentuale del diritto di voto possa essere ritenuta
determinante per un’azionista di Pirelli & C. β) Exchangeable loan “ public”. Questa soluzione prevede l’emissione da
parte di una società controllata da Camfin alla quale dovranno essere trasferite le azioni Pirelli & C. fuori patto –di un
prestito obbligazionario destinato ad investitori professionali da quotare alla Borsa del Lux e convertibile in via
continuativa in parte delle suddette azioni Pirelli & C. fuori patto a servizio del prestito (una parte delle azioni Pirelli &
C. costituirebbe le cosiddette azioni underlying a servizio della conversione, mentre la restante parte, a scelta della
società, potrebbe fungere da ulteriore garanzia per i bondholders consentendo di ottenere un pricing migliore). Il
prestito del valore nominale complessivo di 200 milioni di euro prevede un exchange price pari al 130% con garanzia di
Camfin per l’adempimento delle obbligazioni della società emittente rivenienti dall’emissione del prestito. Tale
ammontare consentirebbe inoltre alla società maggiore flessibilità finanziaria avendo Camfin a disposizione fino a 65
milioni di euro in eccedenza rispetto all’immediato fabbisogno, importo che in accordo con le banche finanziatrici,
potrebbe essere utilizzato sia per rimborsare anticipatamente parte della linea B del finanziamento (la prima trance di
importo pari a 125 milioni di euro, in scadenza a fine dicembre 2014 e la seconda di pari importo a fine dicembre 2015)
sia per eventuali diverse emergenze (quali ad esempio un rafforzamento patrimoniale di Prelios). Precisa che la società
sarebbe sempre in grado di esercitare il diritto di voto ed incassare i dividendi sulle azioni Pirelli & C al servizio dello
strumento fino all’eventuale conversione potendo comunque in siffatta ipotesi sempre scegliere fra rilascio in denaro e
quello in azioni.γ) Exchangeable loan “ private”. Il private bond sarebbe destinato ad un numero significativamente
ristretto di selezionati investitori istituzionali per cui l’importo massimo dell’emissione sarebbe inferiore a quello del
public bond, cioè pari a 150 milioni di euro. Il prestito non sarebbe quotato e le garanzie fornite agli investitori
sarebbero in buona parte quelle dell’Exchangeable loan “ public”, tali cioè da consentire all’obbligazionista – attraverso
meccanismi di diritti di voto/veto o opportune clausole statutarie del veicolo utilizzato, la protezione del proprio
investimento. Gli investitori si impegnerebbero a mantenere il possesso delle obbligazioni fino a scadenza. Un elemento
da evidenziare in relazione a tale strumento è senza dubbio quello del pricing, piuttosto elevato e riducibile stante le
attuali condizioni di mercato, solamente qualora Camfin decida di concedere in prestito parte delle azioni Pirelli & C.
fuori dal patto di servizio del bond per consentire l’hedging e/o il funding della posizione. Nell’ipotesi migliore, con la
concessione in prestito di tutte le azioni Pirelli & C. fuori patto, si partirebbe da una cedola annua del 9.30% ad una
cedola annua del 7.40%.”
2. Per quanto concerne l’aumento di capitale, Manfredi (Leonardo e Co) afferma : “ Un operazione di aumento di
capitale sociale presenta aspetti di criticità legati sia a fattori esogeni di mercato, sia a fattori endogeni relativi alla
situazione della società e del suo titolo. Le operazioni di equity capital market sono negli ultimi mesi in continua
riduzione. L’aumento di Camfin avrebbe peraltro un equity story sicuramente debole in quanto volta del tutto al
rimborso del debito finanziario con un inevitabile sconto sul TERP quantificabile mediamente fra il 25% e il 35%
tenuto conto delle recenti esperienze in analoghe operazioni. Il Consiglio esamina l’ulteriore alternativa prevista dagli
accordi sottoscritti da Camfin con le banche finanziatrici e, segnatamente, la vendita di tutte (o parte) delle azioni Pirelli
& C. fuori patto. Rispetto a tale ipotesi comunica che con la cessione in un’unica soluzione di tale pacchetto di azioni,
la società si vedrebbe privata dell’atteso flusso di dividendi da parte della partecipata e della possibile rivalutazione del
titolo Pirelli & C. rispetto alle attuali quotazioni.”
3. Vittorio Malacalza, amministratore di Camfin S.p.A. “ desidera ribadire che l’orientamento suo e della sua famiglia,
che egli rappresenta, noto sin dal 2009 al management di Camfin, predilige una soluzione che contempli l’aumento del
capitale sociale a pagamento da offrire in opzione agli azionisti della società anziché operazioni che vedano il rimborso
di un debito attraverso nuovo debito. L’Ing. Malacalza continua: “ Del resto, trascurare in questa situazione l’effettiva
riduzione dell’indebitamento ed omettere iniziative idonee a rafforzare la struttura del capitale della società
costituiscono a suo avviso comportamenti contrari e fondamentali di corretta gestione”. A questo proposito Sanguinetti,
consigliere indipendente di Camfin, ritiene che le “ parole dell’Ing. Malacalza richiamate in precedenza siano scorrette e
siano addirittura offensive nei confronti dei componenti del Consiglio. Infine, sono riportati alcuni esempi sugli sconti
sul TERP rilevati su operazioni analoghe precedentemente effettuate: Fonsai il 25% (luglio 2012), Unipol il 27% (luglio
2012) e Unicredit il 43% (gennaio 2012).” (CAMFIN/ VCdA 27)
(29 agosto) I consiglieri Davide Malacalza, Vittorio Malacalza, Antonio Castelli si astengono nella semestrale al 30
giugno 2012 di Camfin. (CAMFIN/ VCdA 27)
(10 ottobre) Il presidente fa presente che il consigliere Vittorio Malacalza “ ha sollevato una serie di contestazioni in
merito all’operazione dell’exchangeable.” Il presidente rileva: “ che l’iniziativa assunta dai predetti amministratori di
notificare il giorno precedente alla riunione odierna un atto di citazione è gravissima. Non può essere casuale che essi
abbiano atteso ad assumere tale iniziativa fino al giorno precedente a quello in cui si sarebbe riunito il consiglio
145
chiamato a deliberare sull’operazione, all’evidente scopo di perturbare l’iter di formazione della volontà consiliare,
nonché di creare incertezze e timori presso le banche che stanno lavorando all’operazione e presso gli investitori,
proprio nel momento in cui stanno per definire i termini della stessa.” Inoltre il presidente rimarca quanto segue: “ sono
gli stessi consiglieri Vittorio Malacalza, Davide Malacalza e Antonio Castelli, che pur conoscendo gli argomenti
all’ordine del giorno del consiglio del 10 agosto 2012 e avendo predisposto e fatto predisporre dichiarazioni e
documenti si sono ben guardati dal darne preventiva informazione ai consiglieri, tentando un “ colpo di teatro” nella
stessa sede consiliare; quanto ai documenti presentati in consiglio a supporto della propria tesi, si trattava di lettera di
banca d’affari indirizzata non a Camfin, ma a Malacalza Investimenti, estensibile per concessione della Banca UBS a
Camfin, ma con espressa indicazione che Camfin non vi avrebbe potuto fare affidamento; la lettera di Malacalza
Investimenti, con la quale è stata data la disponibilità alla sottoscrizione di un aumento di capitale, per parte sua,
segnalava con tutta evidenza l’interesse della stessa a perseguire un’operazione che come dimostrato nella stessa
riunione consiliare dal parere dell’advisor finanziario “ Banca Leonardo” avrebbe comportato una “ scalata ostile” a
discapito del mercato e a prezzo vile. Addirittura risulta nell’atto di citazione che i predetti consiglieri hanno chiesto a
supporto delle propria tesi un parere a tre consulenti, i professori Buttignon, Caprio e Reboa, documento che di nuovo
essi non si sono peritati di trasmettere nei giorni scorsi al consiglio affinché se ne potesse discutere oggi, ama che è
stato allegato nell’atto di citazione e non reso pertanto disponibile alla società.” (CAMFIN/ VCdA 28)
(11 ottobre) Viene allegata al verbale del Consiglio su carta intestata di Malacalza Investimenti Srl, a firma di Vittorio
Malacalza datata Genova 10 ottobre 2012, nella quale si legge: “ Coerentemente con la natura prettamente industriale,
condivisa con MTP Sapa, del nostro ingresso (e successivo incremento) nella compagine sociale di Camfin Spa, con la
presente ribadiamo la nostra disponibilità a sostenere operazioni di effettivo rafforzamento dei mezzi propri della
società, anche nell’ammontare previsto nei giorni scorsi di 170 milioni di euro. In particolare (subordinatamente
all’assenso di MTP sapa e GPI Spa ai sensi del patto parasociale in essere) qualora decideste di proporre all’assemblea
dei soci un aumento di capitale di mercato al fine di reperire le risorse necessarie per il rimborso della tranche A del
finanziamento che avete in corso, con la presente ci impegniamo a: a) esercitare integralmente i diritti di opzione che a
noi spetteranno quali soci di codesta società e a sottoscrivere tutte le relative azioni di nuova emissione; b) fornire a GPI
(a termini e condizioni da definire) la parte di nostra competenza delle risorse necessarie per esercitare i diritti di
opzione di sua spettanza; c) per il caso in cui altri azionisti di GPI non fornissero alla stessa la loro quota parte di risorse
necessarie per “ seguire” l’aumento di capitale di Camfin, concedere a GPI un finanziamento soci (a termini e condizioni
da definire) che le consenta di esercitare integralmente i diritti di opzione di sua spettanza.; d) sottoscrivere le azioni
Camfin eventualmente inoptate.”
2. Il direttore Generale di Camfin Luca Schinelli spiega che: “ l’operazione prevede una struttura contrattuale trilaterale
che ha come parti essenziali la società Cam, le banche collocatrici, in virtù della quale sarà data esecuzione
all’emissione di obbligazioni convertibili in azioni Pirelli & C., destinate ad essere quotate. L’importo nominale
complessivo dell’emissione è stato determinato in un importo massimo di 150 milioni di euro, con durata di cinque
anni. Le obbligazioni hanno scadenza 5 anni e saranno emesse da Cam, società interamente controllata da Camfin. La
struttura dell’operazione prevede che Camfin conferisca all’emittente, prima dell’emissione dei bond il 5,85% del
capitale sociale ordinario di Pirelli & C. non apportate al Sindacato. Di tali azioni, un quantitativo da determinarsi in
base al corrente prezzo di mercato e di un premio di conversione compreso fra il 27,5% e il 32,5% rispetto al prezzo di
mercato di riferimento, costituirà la cosiddetta Exchange Property.” CAMFIN/ VCdA 28)
(12 novembre) Tronchetti Provera informa il Consiglio che: “ la ricerca sui materiali innovativi ha consentito di
alleggerire la struttura del pneumatico. Vengono ora utilizzati materiali con meno isteresi (quindi con meno generazione
di calore) in grado di garantire una maggiore resistenza al rotolamento e all’usura con ottimi risultati sotto il profilo
della resa chilometrica e della vita del pneumatico.” Per quanto riguarda il prodotto vettura Boiocchi ricorda che Pirelli:
“ ha in essere una serie di partnership con le principali case automobilistiche europee, fra le quali BMW, Mercedes,
Volvo, Audi, Jaguar e Land Rover. Il mercato tyre mostra una tendenza sempre maggiore verso pneumatici più
sofisticati, sicuramente tecnologicamente avanzati e con un diametro di calettamento più elevato (21 pollici per la
“ nuova” Porsche Cayenne e per la “ nuova” Range Rover. BMW sta avviando in Cina la produzione di autovetture alto
di gamma per le quali è prevista al primo equipaggiamento, l’utilizzo di pneumatici Run Flat rispetto ai quali Pirelli
vanta un’elevata market share.”
2. Per quanto riguarda Prelios: “ ha informato Pirelli di avere ricevuto due manifestazioni di interesse (una da parte di
Fortress, un fondo internazionale americano, e la seconda da una cordata imprenditoriale italiana guidata da Feidos),
relative ad un’ipotesi di partnership industriale.” Sempre a proposito di Prelios, il Comitato per il Controllo Interno, per
i rischi e per la Corporate Governance nella riunione del 9 ottobre: “ si è soffermato sull’andamento delle negoziazioni e,
in particolare ha preso atto che gli azionisti aderenti al sindacato di blocco di Prelios e i principali finanziatori
(Unicredit ed Intesa San Paolo) hanno inviato a Prelios una lettera di disponibilità a valutare le operazioni presentate da
Prelios che perseguano il rilancio delle prospettive di sviluppo industriale e il rafforzamento patrimoniale, compresa la
ricapitalizzazione di Prelios funzionale all’ingresso di nuovi soci, nonché il riequilibrio della struttura finanziaria
146
complessiva.” Nella riunione del 30 ottobre il Comitato viene informato: “ degli sviluppi dell’offerta presentata da
Feidos, con la quale Prelios, pochi giorni prima, aveva stabilito un periodo di negoziato in esclusiva.” Infine in data
odierna: “ è stato rappresentato che l’intesa raggiunta prevede la rimodulazione dell’indebitamento finanziario nonché
l’apporto di nuovi mezzi finanziari tramite un aumento di capitale da sottoscrivere in denaro pari a 100 milioni, dei
quali 55 garantiti dai finanziatori in caso di mancata sottoscrizione da parte del mercato, con un impegno massimo
proporzionale di Pirelli di 18 milioni di euro. Quanto alla rimodulazione dell’indebitamento si prevede che il debito
esistente sia così rimodulato: 1) 85 milioni di euro immediatamente convertiti in azioni ordinarie Prelios; 2) fino ad un
massimo di 269 milioni di euro assumerebbero la natura di “ convertendo”, rimborsabile a scadenza a discrezione di
Prelios, anche per contanti, salvo che prima della scadenza di verifichino situazioni che integrano le fattispecie previste
dagli articoli 2446 e 2447 del Codice Civile, nel qual caso è prevista la conversione immediata limitatamente alla parte
necessaria a ripristinare a un valore prestabilito il patrimonio netto civilistico; 3) la restante parte di 250 milioni è
previsto rimanga debito finanziario. A seguito della sottoscrizione di detto aumento, la NewCo riceverà azioni di nuova
emissione senza diritto di voto. L’accordo prevede inoltre la conversione di tali azioni ordinarie (con diritto di voto)
decorso un periodo di 6 anni ovvero prima al ricorrere di predeterminate circostanze, come ad esempio di un’offerta
pubblica di acquisto su Prelios.”
3. Il Consigliere Secchi, presidente del Comitato per il Controllo Interno, per i rischi e per la Corporate Governance,
riferisce che il Comitato ha discusso del fatto che sui mezzi di stampa è stato pubblicato un documento che, nella
ricostruzione della stampa, rappresenterebbe una dichiarazione resa dall’ing. Vittorio Malacalza durante la riunione del
Consiglio di amministrazione di Camfin del 10/11 ottobre. Successivamente l’ing. Malacalza facendo riferimento a tale
dichiarazione, ha precisato che la stessa non corrispondeva alle dichiarazioni effettuate dallo stesso rese durante il
Consiglio di Camfin, non precisando tuttavia il loro contenuto.” A questo proposito il Presidente riferisce che: “ le
dichiarazioni rese dal Vice presidente Malacalza risultano non corrispondenti al vero, considerato che nessuna scelta
gestionale di Pirelli (quale la vendita di asset o la riduzione di investimenti) è mai stata sottoposta al Consiglio di
amministrazione senza la preventiva analisi da parte dei Comitati Consiliari o posta in essere senza le opportune
valutazioni del Consiglio stesso.” Il presidente sottolinea: “ l’importanza che siano chiarite le dichiarazioni rese dal Vice
Presidente Malacalza al fine di evitare un potenziale danno alla stessa Pirelli che, nel corso del triennio 2009-2012, ha
significativamente modificato il proprio azionariato; in particolare prima del 2009, il 35% del capitale sociale era
rappresentato da azionisti “ retail” italiani, oggi, invece, la medesima percentuale è rappresentata da azionisti
istituzionali di lungo termine esteri che potrebbero percepire negativamente tali dichiarazioni.” (PIRELLI & C.
SPA/VCdA 47)
4. Per quanto riguarda la risistemazione di Prelios, il Direttore Generale di Camfin illustra che: “ dopo avere analizzato
le due offerte ricevute (da Feidos e da Fortress) il Consiglio di amministrazione di Prelios ha avviato trattative in
esclusiva con Feidos. L’offerta di Feidos è stata preferita a quella di Fortress in quanto quest’ultima era focalizzata
quasi esclusivamente sui servizi di gestione, destinando ad un ruolo marginale l’altra attività di Prelios, consistente
negli investimenti immobiliari in partnership con primari operatori nazionali e internazionali del settore, in relazione ai
quali Prelios ha assunto impegni di investimento tuttora vigenti. L’ipotesi di piano di rilancio industriale ipotizzata da
Feidos è risultata invece più completa e quindi in grado di valorizzare tutte le attività svolte da Prelios.” Inoltre si
ricorda che: “ Le intese raggiunte tra Prelios e Feidos prevedono che a partire dal quinto anno dall’aumento di capitale e
dall’ingresso di Feidos nella compagine azionaria di Prelios, si proceda ad un tentativo di vendita della stessa Prelios,
mediante asta competitiva.” (CAMFIN/ VCdA 28)
(21 novembre) Luca Schinelli, Direttore Generale di Camfin SpA,: “ Grazie alla crescita del valore della partecipazione
in Pirelli risulta molto ampiamente rispettato il finanziamento del value to loan previsto nel contratto di finanziamento
sottoscritto nel 2009.” (CAMFIN/ VCdA 28)
2013
(15 gennaio) Viene rinnovato il patto di sindacato fino al 15 aprile 2014.
(28 febbraio) Francesco Tanzi illustra al Consiglio di Pirelli l’articolazione dell’aumento di capitale di Prelios per 185
milioni di euro, di cui 100 con mezzi finanziari “ nuovi” ed 85 mediante conversione di crediti, articolato come segue:
“ a) una prima tranche di 68 milioni a liberare in denari a fronte di emissioni di azioni Prelios di categoria speciale
(azioni senza diritto di voto e non destinate inizialmente alla quotazione “ Azioni di classe B”), la cui sottoscrizione è
riservata a una società veicolo partecipata da Pirelli, dalle due principali banche finanziatrici di Prelios (Unicredit ed
Intesa San Paolo) e da Feidos. In particolare è previsto che Pirelli, Unicredit, Intesa San Paolo e Feidos sottoscrivano un
aumento di capitale di NewCo di 68 milioni di euro, poi destinati ad essere utilizzato per la sottoscrizione dell’aumento
di capitale riservato in Prelios; b) una seconda tranche di 117 milioni di euro offerta in opzione agli azionisti Prelios da
liberare in parte in denaro a fronte dell’emissione di azioni ordinarie Prelios e garantita per 25 milioni da parte degli
attuali soci del patto parasociale Prelios attraverso l’esercizio del diritto di opzione in misura corrispondente; per 2
147
milioni da parte di Feidos; per 90 milioni da parte di Pirelli e delle banche finanziatrici di Prelios, di cui per 5 milioni di
euro per conferimento di “ nuovi” mezzi finanziari da parte di Pirelli, Unicredit ed Intesa San Paolo e per i restanti 85
milioni mediante conversione in capitale sociale Prelios di crediti finanziari vantati nei confronti di Prelios da Pirelli e
da tutte le banche finanziatrici del c.d. Club Deal. Con l’approvazione dell’operazione Pirelli acquisirebbe una
partecipazione del 17%, non rilevando a tal fine le azioni di classe B. Qualora si procedesse ad una conversione del
100% del convertendo (per 226 milioni di cui 146 in capo a Pirelli), la partecipazione di Pirelli si andrebbe ad attestare
al 33% al di sopra della cosiddetta “ soglia Opa”. (PIRELLI & C. SPA/VCdA 50)
(11 marzo) Andrea Pirondini illustra al Consiglio i risultati dell’esercizio 2012 durante il quale: “ il mercato tyre ha
registrato una contrazione del 9% rispetto all’anno precedente in Europa nel Primo Equipaggiamento e del 12% nel
canale Ricambi; una contrazione del 5% nel Nafta nel canale Ricambi a fronte tuttavia di un forte incremento pari al
17% dei volumi del Primo Equipaggiamento; nel Latam un andamento costante del Primo Equipaggiamento; in Cina
una crescita sia del Primo Equipaggiamento, sia del canale Ricambi. In tale contesto il mercato Nafta incrementa il suo
“ peso” rispetto alle vendite totali (dal 10% all’11%), per effetto principalmente dei risultati ottenuti nel primo
equipaggiamento. La Russia invece passa da un’incidenza dell’1% al 4%, mentre il Latam e il Mea mantengono
inalterata la loro incidenza sulle vendite totali di Pirelli pari rispettivamente al 34% ed al 9%. L’incidenza delle vendite
nell’Asia Pacific si attesta invece al 7% con un lieve incremento rispetto all’anno precedente. Rispetto al 2011 la
crescita delle vendite Premium Pirelli è stata del 5% in Europa; del 36% nel Nafta; del 94% in Russia, del 90% in
Latam; del 47% nel Mea e del 76% nell’Asia Pacific. A fronte di una crescita del mercato tyre Premium Ricambi del
6% a volume, Pirelli ha registrato una crescita complessiva rispetto all’anno precedente del fatturato Premium a valore
del 20%. Il mix delle aree geografiche e il mix di prodotto Premium hanno permesso a Pirelli di realizzare risultati
migliori rispetto al mercato.”
2. Tronchetti Provera si sofferma sul tema del forecasting che: “ interessa trasversalmente la struttura commerciale, la
struttura industriale e logistica e quella informatica. Attraverso un’attività di geo marketing si sta compiendo uno sforzo
di affinamento delle attività di previsione. Un mercato in cui l’attività di forecasting sta ottenendo buoni risultati è
rappresentato dagli Stati Uniti, grazie a un sistema distributivo molto programmato e a un rapporto fra catena di
distribuzione e di produzione molto stretta. Nel senso del rafforzamento delle capacità previsionali si colloca anche la
scelta strategica di sviluppare una rete distributiva proprietaria che ha portato alle acquisizioni in Brasile e Svezia.
(27 marzo) L’adesione di Pirelli all’operazione di rilancio di Prelios non muta in alcun modo la strategia di Pirelli di
focalizzazione sul core business dei pneumatici, ma ha quale unico obiettivo il rafforzamento patrimoniale e finanziario
di Prelios al fine di massimizzare il valore del credito finanziario vantato da Pirelli verso quest’ultima.” (PIRELLI &
C. SPA/VCdA 52)
(7 maggio) Viene comunicato al Consiglio che: “ Dopo il ridisegno macro-organizzativo del maggio 2012, il Comitato
per le Nomine e Successioni ha continuato a mettere a punto ulteriori affinamenti, in particolare nelle aree del prodotto
e del marketing a) rinforzando il presidio centrale delle attività dedicate ai rapporti con i car manufacturers per le
omologazioni; b) unificando sotto un unico responsabile le varie attività centrali di coordinamento delle attività di
marketing prima frammentate fra diverse funzioni; c) sviluppando nelle Region e nei paesi strumenti ed attività di
analisi del mercato e della concorrenza e di migliore conoscenza delle potenzialità di sviluppo della base clienti
attraverso il geo-marketing.” (PIRELLI & C. SPA/VCdA 58)
(13 maggio) Tronchetti Provera rileva in assemblea che: “ La strategia di focalizzazione sul premium e la sostenuta
crescita della profittabilità hanno permesso di avere nel 2011 e 2012 la migliore performance di borsa del settore. Da
una capitalizzazione superiore ai due miliardi si è giunti a una capitalizzazione superiore ai quattro miliardi di euro, con
un incremento di valore della partecipazione di circa un miliardo nel 2011 e di un altro miliardo nel 2012. Da qui anche
un cambiamento strutturale nell’azionariato che alla fine del 2009 era composto da poco più del 30% di flottante in
mano agli investitori istituzionali esteri. Oggi tale percentuale è diventata del 71%. Il “ retail” che rappresentava il 43%
nel 2009, è sceso al 25%. Gli investitori istituzionali esteri sono per la stragrande maggioranza investitori “ long” che
investono sulla crescita di Pirelli che è stato l’unico fra i grandi player del settore che è riuscito a crescere con una
focalizzazione nel premium. Significativa testimonianza è la fabbrica cinese che è stata omologata da tutti i produttori
importanti europei e non europei che hanno aperto nuove fabbriche automobilistiche in quello che sarà il più grande
mercato del mondo nei prossimi anni.”
2. Per quanto riguarda Prelios, Tronchetti Provera precisa che: “ in caso di mancata sottoscrizione dell’aumento di
capitale da parte del mercato, Pirelli diventerà azionista di Prelios per effetto della sottoscrizione dell’aumento di
capitale in opzione per un massimo di 26,3 milioni di euro mediante conversione di parte del proprio credito verso
Prelios e per massimo di 2,3 milioni di euro mediante sottoscrizione e liberazione per cassa. Inoltre Pirelli convertirà il
suo credito residuo nel convertendo per circa 147,2 milioni di euro (sempre assumendo mancanza di sottoscrizione da
parte del mercato). Il convertendo prevede conversione obbligatoria in azioni ordinarie e in azioni di categoria B di
148
Prelios al 31 dicembre 2019, fatta salva a scadenza la facoltà di rimborso per cassa da parte di Prelios.” (PIRELLI &
C. SPA/VA 58)
(14 maggio) Nell’assemblea di Camfin Tronchetti Provera illustra che: “ l’investimento effettuato da Malacalza
Investimenti in GPI e Camfin negli ultimi tre anni si è molto rivalutato, pur trattandosi di anni estremamente difficili per
l’economia mondiale. Dal 2009 Pirelli ha incrementato la propria capitalizzazione di 2 miliardi di euro e quindi il
rendimento dell’investimento effettuato dal Gruppo Malacalza è uno dei migliori rendimenti che si possono registrare
sui mercati finanziari. Un altro dato oggettivo è che Camfin ha optato per l’emissione di un prestito obbligazionario
convertibile proprio ponendosi nell’ottica di volere realizzare un’operazione di mercato che tutelasse tutti gli
investitori.” (Assemblea ordinaria Camfin 2013)
(5 giugno) I partecipanti al Sindacato di Blocco Azioni Pirelli & C. hanno comunicato al mercato che, su richiesta,
hanno dato il consenso ad Allianz per svincolare dal Patto l’intera partecipazione in Pirelli conferita pari al 4,41% del
capitale, a Fondiaria Sai pari al 2,57% del capitale e a Camfin per il 7% del capitale e a modificare l’articolo 2 del Patto
stabilendo che, in occasione dei un rinnovo, la proroga del Patto tra i partecipanti non receduti sarà soggetta alla
condizione che i residui titoli vincolati al Patto rappresentino complessivamente almeno il 30% (anziché il 33% come
previsto in precedenza) del capitale in azioni ordinarie sottoscritto di Pirelli.” (PIRELLI & C. SPA/VCdA 59)
(21 giugno) Il consigliere Pinto che presiede la riunione del consiglio di Camfin ricorda che: “ A seguito
dell’acquisizione della partecipazione del 60,99% del capitale sociale di Camfin da parte di Lauro Sessantuno Spa (in
particolare Lauro Sessantuno Spa ha acquistato da Malacalza Investimenti Srl il 12,37% del capitale sociale di Camfin e
da Marco Tronchetti Provera Partecipazioni il 13,20%, mentre Nuove Partecipazioni Spa ha conferito il 29,45% del
capitale sociale di Camfin detenuto da Gruppo Partecipazioni Industriali Spa e il 5,96% detenuto da Vittoria
Assicurazioni Spa, Yura International B.V. e Fidim Srl), si sono verificati i presupposti di legge per la promozione della
stessa Lauro Sessantuno Spa di un’offerta pubblica di acquisto totalitaria obbligatoria delle (residue) azioni Camfin.
L’offerta pubblica di acquisto obbligatoria totalitaria è stata lanciata da Lauro Sessantuno Spa ed ha ad oggetto il
36,52% del capitale sociale di Camfin, pari alla totalità delle azioni emesse dedotte le azioni possedute dalla stessa
Lauro e il 2,5% di azioni detenute direttamente od indirettamente da Massimo Moratti le quali sono oggetto, nell’ambito
dell’operazione di un impegno sia all’acquisto entro il 31 dicembre 2013 da parte della società Marco Tronchetti
Provera & C. Spa, sia al successivo conferimento in Lauro. Nel contesto degli accordi raggiunti le parti hanno assegnato
fondamentale importanza allo sviluppo e all’accrescimento del valore di Pirelli quale espressione di eccellenza nel
contesto dell’industria italiana, nonché al ruolo del Dottor Tronchetti Provera sia negli indirizzi strategici di Pirelli
condivisi sia nella guida gestionale del gruppo alla stessa Pirelli facente capo. Il corrispettivo dell’offerta pubblica è
stato stabilito in 0,80 euro per azione Camfin portata in adesione all’OPA. Il corrispettivo offerto riconosce un premio
di circa il 37% rispetto alla media aritmetica ponderata dei prezzi ufficiali registrata dal titolo Camfin negli ultimi 12
mesi. (Camfin/VCdA 29)
(5 agosto) Il Consigliere Secchi comunica che il Comitato per il Controllo Interno, i Rischi e la Corporate Governance:
“ è stato informato che nel quadro di un’operazione di razionalizzazione degli assetti proprietari di Camfin Spa, anche a
seguito dello scioglimento della partnership tra Marco Tronchetti Provera & C. Spa, Marco Tronchetti Provera
Partecipazioni Industriali Spa e Malacalza Investimenti Srl relativa al Gruppo Partecipazioni Industriali e Camfin, sono
stati sottoscritti a) un accordo quadro tra, da un lato Marco Tronchetti Provera & C. Spa, Marco Tronchetti Provera
Partecipazioni Spa, Gruppo Partecipazioni Industriali Spa, Nuove Partecipazioni Spa (società indirettamente controllata
dal dottor Tronchetti) e dall’altra Lauro Sessantuno Spa, Lauro Cinquantaquattro Srl (società interamente detenuta da
Clessidra SGR Spa) Intesa San Paolo Spa, e Unicredit Spa, per un progetto imprenditoriale e finanziario volto a favorire
la razionalizzazione dell’assetto di Camfin Spa, da attuarsi fra l’altro, anche mediante offerta pubblica di acquisto
obbligatoria promossa da Lauro Sessantuno Spa (società che ha acquisito il 60,99% di Camfin) e finalizzata al delisting
di Camfin Spa e alla fusione di quest’ultima con Lauro Sessantuno Spa e b) un patto parasociale fra Marco Tronchetti
Provera e & C. Spa, Marco Tronchetti Provera Partecipazioni Spa, Gruppo Partecipazioni Industriali Spa, Nuove
Partecipazioni Spa, Lauro Cinquantaquattro Srl, Intesa San Paolo Spa e Unicredit Spa che contiene anche disposizioni
relative alla governance di Pirelli & C. Spa, nella cui redazione il principio guida è stato quello di salvaguardare
l’eccellenza della corporate governance del Gruppo. Le parti si sono impegnate a far sì che dal primo rinnovo del
consiglio di amministrazione di Pirelli Camfin/Nuova Camfin presenti e voti una lista per l’elezione del Consiglio di
amministrazione contenente di 15 consiglieri al fine di permettere la nomina di un Consiglio di amministrazione così
composto 6 consiglieri tra cui il Presidente e amministratore delegato nella persona del dottor Tronchetti Provera e 4 tra
cui il Vicepresidente, 2 da Intesa ed Unicredit congiuntamente e 3 dalle minoranze.”
2. Il presidente informa il consiglio che a seguito del conferimento dell’incarico a due diverse banche d’affari (Banca
IMI e HSBC) di valutare l’ipotesi di partnership industriale e/o di valorizzazione della business unit steelcord sono state
selezionate quattro manifestazioni di interesse: “ due da parte dei principali players attivi in tale business e due da parte
di fondi di private equity”. Inoltre il presidente sottolinea che: “ ai fini della valutazione delle offerte presentate, il
149
contratto di fornitura di cordicella metallica tra Pirelli e l’acquirente della business unit steelcord non riveste rilevanza
strategica, in considerazione del fatto che l’attuale produzione steelcord da parte del Gruppo Pirelli è per il 95%
standard. L’attività di ricerca e di sviluppo tecnologicamente più avanzata connessa alle nuove fibre sintetiche da
abbinare alla cordicella metallica nella realizzazione dello pneumatico, continuerà ad essere effettuata direttamente da
Pirelli, anche dopo l’eventuale conclusione dell’operazione.” (PIRELLI & C. SPA/VCdA 59)
(29 agosto) Viene fornita al Consiglio di Camfin un’informativa sull’andamento della collegata Prelios: “ Dopo il
completamento dell’operazione di aumento di capitale per 115 milioni di euro, Prelios ha emesso un convertendo da
233,5 milioni di euro sottoscritto dai medesimi soggetti finanziatori della società. Prelios ha quindi portato a termine
con successo il piano di rafforzamento patrimoniale, di riequilibrio finanziario e di rilancio industriale del Gruppo.”
(Camfin/VCdA 29)
(17 settembre) Viene riferito che in data 4 settembre il quotidiano “ la Repubblica”: “ pubblicava un articolo in base al
quale il prezzo dell’offerta pubblica di acquisto sarebbe stato sottostimato.” A questo articolo Lauro Sessantuno ha
replicato che: “ in relazione ad asserite criticità nella formazione del prezzo di acquisto delle azioni Camfin che ha
determinato l’Opa lanciata su quest’ultima da Lauro Sessantuno, nel confermare di avere ricevuto tale richiesta e di
avere risposto con elementi fattuali che dimostrano al di là di ogni dubbio la correttezza dell’Opa sotto ogni profilo e
l’assenza assoluta di qualsivoglia criticità, la Lauro Sessantuno ritiene che non si possa in alcun modo ipotizzare una
modifica del prezzo d’offerta poiché non ne sussistono né i presupposti né le ragioni.” (Camfin/VCdA 29)
(26 settembre) Il presidente ritiene che sia “ indispensabile un’ulteriore evoluzione e semplificazione del modello
organizzativo e di funzionamento di Pirelli, finalizzata a presidiare due fondamentali macro-processi, lo “ sviluppo
nuovo prodotto” e la “ gestione del prodotto in esercizio”. A questo proposito intende “ confermare a diretto riporto
dell’amministratore delegato il ruolo e le attribuzioni di responsabilità del Chief Technical Officer Maurizio Boiocchi
che si riferiscono alla ricerca, all’innovazione e alle omologazioni delle case automobilistiche per i modelli alto di
gamma e costituire il “ nuovo” ruolo di Direttore Generale Operations, affidandone la responsabilità al dottor Gregorio
Borgo, attualmente a capo della Region Asia/Pacific e “ compattare” sotto la responsabilità del Direttore Generale
Operations l’execution industriale, logistica e di indirizzo marketing e commerciale, mediante il diretto riporto di
Industrial Operations (che restano affidate a Giuliano Menassi); Supply Chain (che resta affidata a Marco Marioni);
Product and OE Aftermarket (che resta affidata a Matteo Battaini); attività di marketing (che in fase iniziale saranno
seguite direttamente da Borgo) e le Region. La semplificazione del disegno macro-organizzativo appena descritto
ridurrebbe da 16 a 12 il numero dei riporti diretti al Presidente ed amministratore delegato.”
2. Gregorio Borgo, rispondendo ad una domanda del consigliere Luigi Campiglio, conferma “ le grandi potenzialità di
sviluppo di Pirelli in Cina, dove la produzione premium ha consentito di ottenere le omologazioni con le principali case
automobilistiche, il sistema retail di cui Pirelli si serve è estremamente capillare e continuamente aggiornato ed
ampliato grazie all’utilizzo di un sofisticato sistema di geomarketing.” (PIRELLI & C. SPA/VCdA 61)
(31 ottobre) Viene ricordato che l’offerente ha superato il 95% del capitale sociale di Camfin, “ dando corso ad
un’unica procedura di squeeze out. Ad oggi pertanto Lauro Sessantuno Spa detiene circa il 97,51% del capitale Camfin
in attesa di divenire socio unico della stessa una volta perfezionatasi il previsto conferimento del restante 2,49% del
capitale attualmente nella titolarità di MTP & C. Sapa. Con riferimento al procedimento della Consob che ha dato luogo
al provvedimento di rettifica del prezzo per azione di 0,03 euro, il Presidente ricorda che contro tale provvedimento
Lauro Sessantuno ha proposto ricorso al TAR del Lazio, ottenendo la sospensione cautelare del provvedimento. Ha
quindi provveduto al pagamento di euro 0,80 per ciascuna azione Camfin apportata all’OPA, mentre l’importo pari alla
differenza fra il prezzo indicato dall’Offerente (0,80) ed il prezzo indicato da Consob (0,83) è stato depositato su un
contro corrente vincolato da utilizzare nell’ipotesi in cui venga adottato dal TAR un provvedimento di rigetto del
suddetto ricorso.” (Camfin/VCdA 29)
150
Sintesi Cronologia
1
1872
(7-8 luglio) Il giornale “ L’Industriale” descrive lo stabilimento della neo costituita impresa: “ Esso capannone (è) diviso
in due corpi di fabbrica, distribuiti secondo due assi paralleli in un’area rettangolare di m 40 per 70 entrambi con la
fronte verso il canale scaricatore del nostro Naviglio detto il Sevesetto. Il minore dei due è più avanzato sulla sponda del
canale e verrà messo in comunicazione con la strada comunale per Greco mediante un ponte di ferro di 9 metri” (MP
1872-1883/Faldone 1/Doc. 8)
1874
(22 marzo) Il gerente “ facendo alcune riflessioni sulla gestione passata, tendenti a giustificare la perdita avuta, accenna
al maggior sviluppo degli affari ed al miglior esito della fabbricazione dei gas che si è verificato nei primi mesi del
nuovo esercizio. E’ portato a credere che l’anno in corso si concluderà con risultati soddisfacenti”.
2. Nel commento al bilancio i revisori scrivono: “ Ora noi crediamo che il periodo più difficile si possa dire superato e
che l’avvenire si presenti con tali colori da non essere inquieti. Noi possiamo contare sull’intelligenza e sul valore del
nostro gerente, il quale per riuscire a quella meta che tutti desideriamo ci ha dato un affidamento che siamo ben lieti di
comunicarvi ed è che questo egregio giovane vorrà d’ora innanzi dedicare tutto il suo tempo e tutta la sua ben nota
tenacia alla prosperità di un’industria alla quale è collegato il suo nome” (P&C/BIL 1873)
1877
(10 gennaio) In una memoria Giovan Battista Pirelli ricorda come aveva conosciuto François Casassa e traccia un breve
profilo del tecnico francese “ Io avevo conosciuto il Signor Casassa a Parigi nel 1871 visitando la fabbrica a Charenton
(Senna) da lui esclusivamente diretta, non avendo con se che dei soci accomandatari per una frazione del capitale. Lo
rividi ancora a Parigi e a Charenton nel 1872 e quindi a Milano nel 1875. Ai primi di ottobre dell’anno scorso il Signor
Casassa giungeva a Milano a prendere in affitto una parte dei locali dello stabilimento l’Aurora fuori Porta San Celso,
dando tutte le indicazioni per stabilirvi più sollecitamente una fabbrica di oggetti di caoutchouc. Il Signor Casassa,
savoiardo, cominciò quale operaio nel 1842 ad occuparsi dell’industria della gomma elastica, allora da poco tempo
creata. Con l’abilità, l’iniziativa e l’intelligenza in breve poté mettersi a fabbricare per conto suo, non abbandonando
mai la direzione dei suoi affari e concentrando in sé solo gli uffici di tecnico riusciva a creare una delle fabbriche più
prosperose di Francia ed a formarsi un patrimonio che all’epoca del 1873 veniva stimato in oltre £ 400.000. Nel 1873
egli aveva abbandonato le sue industrie per consiglio dei medici in seguito ad una grave malattia e cedeva la fabbrica ai
due soci con l’obbligo di non stabilirne o dare il proprio nome ad altra fabbrica simile in Francia” (MP 18721883/Faldone 1/ Doc. 61-64)
1880
(7 marzo) Giovanni Battista Pirelli riassume con queste parole le sue prospettive come imprenditore : “ La nostra
industria è per natura progressiva. Noi abbiamo cominciato ad esercitarla procedendo per piccoli passi e con saggia
prudenza; non è che dopo avere ottenuto la certezza che il cammino percorso ha portato i suoi frutti che ci decidiamo a
nuove conquiste. Non ci spingiamo che per gradi ad un definitivo assestamento della nostra fabbrica. Appunto perciò
non deve far stupore se a periodi di due o tre anni io mi presento con dei progetti di ingrandimento”(GBP,FC&C/BIL
1879)
1884
(febbraio 1884) Un opuscolo di presentazione della società la descrive nel seguente modo: “ Questo stabilimento,
ancora unico in Italia per la lavorazione della gomma elastica e della guttaperca è dal 15 maggio 1883 di proprietà della
Ditta Pirelli e C, successiva alla precedente G. B. Pirelli, F. Casassa e C. e costituitasi ancora sotta la gerenza dell’Ing.
G. B. Pirelli con un capitale di 2 milioni di lire versato, diviso in 4.000 azioni. Un aumento di capitale viene fatto allo
scopo di estendere la produzione ai fili elastici che vengono impiegati nella tessitura dei cosiddetti tessuti elastici e
consumati particolarmente nelle calzature comuni. La Ditta Pirelli e C. non si accontentò di questa nuova creazione, ma
assecondando lo sviluppo che anche nel nostro paese vanno prendendo le applicazioni dell’elettricità nelle industrie,
nell’illuminazione, nella telegrafia, nelle telefonia, costruire dal 1881 in poi nuovi fabbricati e si arricchì di nuove
macchine per la produzione di tutte le numerose serie di fili e di cordoni elettrici isolati di cui un saggio importante oltre
alle somministrazioni fatte alle ferrovie nazionali per le linee telegrafiche in galleria, ed al Genio militare per la
telegrafia volente da campo, è quello di gran parte della rete che servì alla distribuzione della luce elettrica per
l’illuminazione del Teatro alla Scala sul finire dell’anno 1883. Nell’estate scorsa prenderemo parte all’Esposizione
Internazionale di Elettricità di Vienna e quantunque fossimo più nuovi di ogni altro in questa gara, da dove le
premiazioni erano state bandite, la nostra mostra contribuì a sostenere alquanto la sezione Italia (che davvero parve
2
assai povera) attirando l’attenzione dei concorrenti e dei convenuti in modo per noi veramente lusinghiero e
incoraggiante”. ”. (Pirelli & C./BIL 1883)
1886
(21 marzo) Per quanto riguarda le prospettive organizzative dell’impresa Pirelli commenta: “ Sto anche per occuparmi
delle creazione di un Direttore Generale ed amministrativo il quale tanto più se si concretizzano le ben avviate politiche
per gli appalti di cordoni sottomarini, mi occorrerà per aiutarmi ad imprimere nuovo e vitale momento e questo
intricato insieme di organi delicati che la nostra azienda, non tenendosi quell’ardua, quell’energia e quella unità di
indirizzo che oggi sono i capisaldi per una continuata fortuna nel campo delle industrie e dei commerci”. (Pirelli & C.
/BIL 1885)
1889
(25 marzo) Pirelli descrive l’impresa come: “ ormai agguerrita e non ultima fra i combattenti nel capo di una grande
industria aperta a forti capitali, la quale conta all’estero valenti campioni e non è certo da coloro che si presentano nuovi
nella lotta che possiamo temere. E’ naturale infatti che in questo nostro esercizio non rimarrà esclusivamente
circoscritto alle suddette linee fino al 1908. Già abbiamo una prova del contrario. All’atto stesso in cui consegnavamo
l’ultima linea, ci venne deliberato dal governo di Spagna l’immersione di un cavo fra l’isola di Ibiza nelle Baleari e
Favera nella penisola iberica. Fu quella per noi un’occasione per un trionfo industriale:: in due mesi circa il cavo lungo
110 km fu da noi fabbricato ed immerso con piena soddisfazione della commissione tecnica spagnola che assistette
all’opera” (Pirelli & C./BIL 1888)
1898
(23-24 aprile) In un articolo comparso sul giornale “ Lotta di classe” della Federazione milanese del Partito Socialista
Italiano viene pubblicata una lettera aperta a Giovanni Battista Pirelli nella quale si argomenta come “ La nostra cassa
(della previdenza) interna va alla malora perché ci ammaliamo troppo spesso; e ci ammaliamo troppo spesso perché il
lavoro a cui siamo dannati è faticoso: paghe misere non ci permettono di bilanciare l’alimentazione con l’esaurimento
organico” (MP 1898/Faldone 10/Doc. 407)
(maggio s.d.) In un articolo di stampa dal titolo “ Le terribili giornate del maggio 1898” viene contenuta una descrizione
delle modalità di pagamento degli operai nello stabilimento: “ L’orario di lavoro è di undici ore con un intervallo di
un’ora per il pasto di mezzogiorno. La massa è pagata a quindicina. Il giorno della quindicina si distribuiscono alla
popolazione lavoratrice dalle 55.000 alle 60.000 lire. Il pagamento è fatto in questo modo: gli assistenti di fabbrica
vanno all’ufficio paga e ritirano i libretti degli operai. A ciascun libretto è unito un sacchettino di carta legata nel quale
è la quindicina” (MP 1898/Faldone 10/Doc. 407 bis)
1900
(21 settembre) Giovanni Battista Pirelli si reca in vista alla Fiat e riporta le seguenti impressioni:”Circa i pneumatici di
cui era questione abbiamo appreso che la visita, meglio di un lungo carteggio, è valsa a portare miglioramenti nella loro
applicazione, poiché causa principale delle noie ultime avute era la montatura non conforme alle loro regole e
confidiamo che una volta tenuto esatto conto dei rilievi fatti, anche l’esito dei pneumatici sarà molto migliorato” (MP
1900/Faldone 13/ doc. 490)
1903
(29 luglio) Il settimanale “ Japanese weekly Chronicle” descrive la presenza della Pirelli all’esposizione di Osaka nel
seguente modo: “ In another part of the building Messrs Pirelli and Co of Milan (for whom Mssrs Oppenhaimer Fréres
are agent) have an attractive display of india-rubber and gutta-percha goods of all descriptions. It is surprising when one
comes to inspect this exhibit to found how many and varied are the articles that can be manufactured from india-rubber,
from household commodity to children toys” (MP 1903-1904/Faldone 19/Doc. 588)
1904
(11 febbraio) Il settimanale da Bourse egyptienne descrive il padiglione della Pirelli nei seguenti termini: “ Dans ce
pavillon sont èlègantement prèsentès dans une disposition que nous qualifiquerons volontiers artistique, une grande
variètè d’articles en caouthchouc, fournissant tous le qualitès exigèes des artiche de cette sorte. Pa ses moyens de
production, la maison Pirelli et Cie s’est ajourd’hui rangèe par le quatres ou cinq grandes sociètés qui dans le mond
entier, representant les plus important fabriques dans ce genre d’industrie” (MP 1903-1904/Faldone 19/Doc. 588)
3
(12 novembre) Alberto Pirelli scrive al padre Giovanni Battista da Manaus, dove si è recato per conoscere dal vivo il
mercato della gomma: “ La gita (sul Rio della Amazzoni) è servita a fare meglio conoscere il carattere e certi dettagli di
vita della gente nelle cui mani è il commercio iniziale della nostra materia prima: mistura di individui, mistura di
sangue; indiani, negri, vecchi brasiliani d’origine portoghese ed olandese, portoghesi nuovi venuti qualche turco e molti
con un po’ di tutto questo sangue diverso” (MP 1903-1904/Faldone 19/Doc. 615)
(21 novembre) In una seconda lettera scritta da Manaus da Alberto Pirelli al padre Giovanni Battista informandolo
della dinamica del mercato della gomma: “ Oggi è stata una giornata di nervosismo ed eccitazione tali che anche i vecchi
del mestiere dicono di non ricordarne una uguale. Eppure ieri sera era stato convenuto, in una specie di complotto fra i
capi delle varie case esportatrici, che gli uffici sarebbero rimasti chiusi, perché tutti giuravano e spergiuravano di non
volere più pagare i prezzi attuali, di volere ad ogni costo forzare il mercato al ribasso e che quindi avrebbero per
tutt’oggi rifiutato ogni offerta dei venditori benché ci fossero sul mercato più di 160 tonnellate arrivate sabato. Gli uffici
ebbero infatti tutti chiuso il portone,…ma tutti socchiusa…..la porticina laterale. Alle due pomeridiane non un chilo di
quelle 160 tonnellate era riamsto ancora invenduto. I prezzi pagati furono più alti di quelli di ieri: prezzi non mai visti a
Manaus ! e in questo modo di menzogne e di frode, di diffidenza e di usura, ho assistito ad una giornata veramente
caratteristica e campale; altamente interessante durante le ore di lotta, ma che si è chiusa con un completo fallimento
della politica al ribasso, e lasciando un triste strascico: malcontento e malumori e reciproche accuse di mancata parola e
malafede e generali lagnanze per i prezzi dovuti pagare” (MP 1903-1904/Faldone 19/Doc. 615)
(31 dicembre) Giovanni Battista Pirelli comunica al “ Personale della Ditta G.B. Pirelli l’ingresso a fare data
dall’indomani 1° gennaio 1905 dei due figli nella gerenza della società: “ Domani i miei figli, dottor Piero e dottor
Alberto, entrano a fare parte della gerenza della società, la quale fu dalla deliberazione dell’Assemblea degli azionisti
tenutasi il 18 corrente, prolungata di 20 anni fino a tutto il 1927. Con la loro cooperazione io mi propongo di iniziare
una nuova era di conquiste e di progressivo sviluppo per la nostra azienda. Ma tale scopo non potrà essere raggiunto se
al rinnovato vigore della gerenza per l’aggiunta di tali giovani forze non corrispondesse nuova operatività e nuova lena
da parte di ciascuno di voi” (MP 1903-1904/Faldone 19/Doc. 612)
1905
(12 marzo) Per la prima volta in forma ufficiale Giovan Battista Pirelli svolge una serie di considerazioni sul mondo
delle “ pneumatiche per automobili” nei seguenti termini: “ Fra queste (le varie imprese che il fecondo campo di questa
industria consente) una di non poca importanza viene delineandosi da qualche tempo ed è ormai matura. E' quella delle
pneumatiche delle automobili. Non è mai cosa facile nei nostri articoli prendere posizione se altre buone fabbriche ci
hanno preceduto, e nelle pneumatiche per automobili dominano il mercato alcune potenti ditte all'estero. Ma sapendo
prepararci con pazienza e tenacia non ci mancherà il successo come l'abbiamo raggiunto nelle pneumatiche per
biciclette. La fabbrica ha già da lungo tempo proceduto a larghe prove che già toccano la proporzione di una modesta,
ma pratica fabbricazione, e poiché i risultati dimostrano essere giusto il momento di allargare radicalmente le
proporzioni, abbiamo in animo di ciò fare in questo stesso anno impegnandovi parte del nuovo capitale che ci avete
accordato.” (Pirelli & C/BIL 1904)
1909
(8 febbraio) In uno scritto redatto a New York, Alberto Pirelli fa il punto a beneficio dei suoi interlocutori americane
delle difficoltà incontrate nella produzione di pneumatici: “ The manifacture of automobile tyres is extremely difficoult.
We did not believe so when we took up this line: having been in the rubber business for over 30 years, and having
gained a large experience in the manifacture on an extensive scale of practically all the different lines of rubber goods,
including bycicle tyres, we thought it would be an easy matter of our technical staff to make a good automobile tyre.
But as you know before we succeeded in turning out the fine tyre we know make, we went through all sorts of troubles
and financial sacrifices because the difficoulties that arise in the details of the manufacture of automobile tyres are far
beyond all expectations” (MP/1909/ Faldone 29/Doc. 787)
1911
(14 gennaio) Alberto Pirelli scrive a Giovanni Agnelli: “ Abbiamo bisogno di incrementare le ordinazioni di nuovi
clienti alle fabbriche ed ai garages, precisamente per facilitare il compito a quelle fabbriche e a quei grossisti che
volentieri farebbero affari con noi, se avessero maggiore sicurezza di vedere sorpassata la vecchia abitudine da parte del
pubblico di identificare il pneumatico con una marca estera ben nota, a cagione della grande reclame” (MP/ 1911/
Faldone 32/Doc. 851)
1915
4
(7 marzo) La riflessione centrale nella relazione al bilancio del 1914 riguarda lo scoppio della prima guerra mondiale:
“ A tutte queste difficoltà si aggiunsero quelle provenienti dal richiamo di personale sotto le armi, nonché dalla spese
relative ai trasporti, ai noli, all’ingombro del porto di Genova ed infine da tutte le questioni legali che la guerra ha fatto
sorgere in rapporto ai contratti ed alle varie moratorie. Tuttavia dopo una breve crisi all’inizio delle ostilità, abbiamo
potuto riprendere il lavoro in pieno presso gli stabilimento di Milano e della Bicocca, ottenendo importanti ordini dalle
varie amministrazioni militari italiane ed una discreta ripresa nel resto del consumo italiano, anche a cagione della
mancanza di gran parte della concorrenza estera. Le filiali di Parigi e di Bruxelles videro quasi completamente
paralizzato il loro lavoro dagli avvenimenti della guerra. Poterono tuttavia cedere i loro depositi di pneumatici a buone
condizioni agli eserciti dei rispettivi paesi e si occupano ora, per quanto lo consentono le circostanze eccezionali, di
curare i crediti verso la clientela privata” (Pirelli &C/BIL 1914)
1920
(28 marzo) La situazione complessiva che caratterizza il periodo del dopoguerra continua ad essere non facile: “ I prezzi
rialzano, i trasporti si mostrano più che mai insufficienti e disorganizzati ed i lavoratori inquieti ed esigenti. I consumi
crebbero per un più alto tenore della vita introdottosi nelle classi medie ed inferiori, mentre le produzioni scemavano.
La vita dei popoli parve più angusta ed infelice. Gli egoismi si accentuarono, il movimento delle ricchezze si fece più
incomposto e le sofferenze per il caro vivere e per il disordine in ogni cosa , anziché sparite, parvero farsi più insistenti
e più dolorose. In mezzo a queste alterazioni dei rapporti fra le genti, fra classe e classe e fra i mercati, sparirono le
speranze e subentrò uno stato pressoché generale di pessimismo.” (Pirelli &C/BIL 1919)
(2 dicembre) L’assemblea straordinaria delibera “ la cessione in via di conferimento in tutto od in parte degli
stabilimenti italiano alla Società Italiana Pirelli”. La relazione degli amministratori all’assemblea straordinaria è molto
dettagliata. Se ne riporta una parte consistente: “ Il giorno dopo che voi avevate votato l’aumento di capitale e cioè il 10
settembre scorso anche gli stabilimenti della Ditta furono occupati dalle maestranze. Non esisteva alcun contrasto fra la
ditta ed i propri operai , ed era anzi intervenuto qualche giorno prima un accordo con il gruppo degli operai metallurgici
addetti ai nostri stabilimenti: neppure era sorto alcun incidente che potesse in qualsiasi modo dare pretesto
all’occupazione. Ma questa fu compiuta unicamente in obbedienza ad ordini venuti dalle organizzazioni operaie esterne.
Tutto ciò, se da un lato ha tolto all’occupazione il carattere di animosità verso la ditta, ha però reso ancora più evidente
l’offesa che ci veniva fatta. Gli avvenimenti a cui si accennava sopra non ci hanno trattenuto dal dare corso alla vostra
deliberazione relativa all’aumento di capitale sociale. Siamo fra coloro che pensano essere dovere degli uomini e delle
società che hanno maggiore senno e posizione di responsabilità di dare l’esempio di una ponderata fiducia nella
continuità della tradizione industriale del nostro paese, pur attraverso dolorose parentesi. In primo luogo la nostra
società esercita direttamente una propria attività industriale a mezzo degli stabilimenti italiano di Milano, della Bicocca,
della Spezia e di Vercurago. In secondo luogo essa possiede una serie di partecipazione in altre società italiane; le
principali di tali interessenze sono: quella della filatura Makò di Cordenons, quella della S.A. Tessuti Industriali di
Saronno e varie partecipazioni in società esercenti servizi pubblici automobilistici, mentre stiamo per interessarci anche
in una società di produzione di filo di rame. In terzo luogo la nostra società possiede, attraverso la Società
Internazionale Pirelli che abbiamo fondato con sede a Bruxelles una serie di attività estere che si possono così
suddividere: a) gli stabilimenti di Spagna e di Inghilterra, il primo dei quali è da noi posseduto interamente, il secondo a
metà con la General Electric Co di Londra; b) uno stabilimento più modesto dei due precedenti non ancora funzionante,
ma in avanzata costruzione a Buenos Aire; c) due piantagioni di caucciù, l’una presso Singapore, l’altra nell’isola di
Giava; d) numerose organizzazioni di vendita , delle quali quelle di Londra, Bruxelles, Barcellona e Buenos Aires
risiedono in stabili di loro proprietà; e) una larga partecipazione nella società svizzera Columbus, che controlla la
società Italo-Argentina di elettricità. Sono anche avviate le pratiche per la creazione di uno stabilimento di pneumatici
d’automobile in Egitto e relativa tessitura e filatura di cotone. Del quadro di cui sopra risulta come già una parte delle
aziende italiane che compongono la nostra famiglia industriale e tutte quelle estere sono da noi controllate non
direttamente, ma attraverso società industriali e commerciali di cui possediamo la totalità o una gran parte delle azioni.
Ora noi vi proponiamo che anche il nucleo dei vecchi stabilimenti italiani venga parimenti assunto da una società
separata, attraverso la quale l’accomandita Pirelli & C. continuerà a detenere il possesso e la direzione. Tale
trasformazione è assai più formale che sostanziale, ma è, a mio avviso, utilissima. Per preparala abbiamo costituito
alcune settimane or sono una “ Società Italiana Pirelli” società anonima con capitale per ora modesto. Se voi approverete
la nostra proposta odierna, la nostra società parteciperà all’aumento di capitale della Società Italiana Pirelli, conferendo
alla stessa, al loro valore di inventario, gli stabilimenti italiani (tranne forse qualche stabile che affitteremo) il relativo
monte merce ed altre attività e passività sociali legate all’esercizio degli stabilimenti stessi. Col decentramento che vi
proponiamo, ci promettiamo essenzialmente di individuare meglio la produzione dei vostri stabilimenti italiani agli
effetti sia del loro risultato economico, sia anche dell’eventuale controllo operaio, sia finalmente di una possibile
partecipazione degli impiegati e degli operai agli utili e forse anche al capitale dell’azienda di cui lavorano, continuando
con ciò, ma in forma diversa l’attuale esperimento da voi a suo tempo deliberato. La Società Italiana Pirelli
rappresenterà un ente industriale completo e provvederà all’acquisto delle materie prime, alla produzione di manufatti
ed al loro smercio sui mercati ad essa riservati; sorgerà come ente giuridicamente e contabilmente nuovo, ma d’altra
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parte con tutti i vantaggi di una vecchia organizzazione tecnica e commerciale e con l’eredità degli stabilimenti già
molto ammortizzati e con un monte merci opportunamente valutato e, finalmente, con il diritto di usare il nome Pirelli ,
diritto quest’ultimo che le viene concesso dalla Pirelli & C. e personalmente dai vostri gerenti” (Pirelli &C/Assemblea
straordinaria 2 dicembre 1920)
1925
(22 marzo) La relazione affronta anche il tema delle concessioni telefoniche: “ La messa in opera fu compiuta dalla
Società Italiana Reti Telefoniche nella quale siamo largamente interessati e che ora si appresta a studiare l’esecuzione
del programma governativo della estensione della rete telefonica sotterranea interurbana, il cui esercizio il Governo
sembra deciso a condurre direttamente, mentre ha assegnato all’industria privata l’esercizio delle reti urbane divise in
cinque grandi zone. A questo proposito vi diremo che, essendo sembrato dapprima che il Governo fosse disposto a dare
la concessione a un unico Ente, abbiamo preso parte alla formazione della Società Generale Italiana Telefoni, che
raccoglierà in sé quasi tutte le principali forze bancarie italiane, nonché molte di quelle industriali che potevano essere
interessate al problema. Ma quando più tardi fu decisa dal Governo la ripartizione della concessione in più zone,
cosicchè era venuto a cadere il programma della Società Generale Italiana Telefoni e si formeranno inoltre per ciascuna
zona vari gruppi concorrenti, abbiamo giudicato opportuno astenerci dal partecipare all’uno piuttosto che all’altro
gruppo in gara. Seguiamo con vigile interesse questo problema ed in ogni modo confidiamo che l’industria privata saprà
dare il necessario sviluppo agli impianti telefonici e che noi potremo partecipare in modo interessante al lavoro che ne
deriva.” (Pirelli &C/BIL 1923)
1926
(15 maggio) Nel corso dell’assemblea straordinaria il consigliere della Società Italiana Pirelli dottor Gerolamo Serina,
notaio che segue il Gruppo da molto tempo dichiara: “ Non ha più ragione di sussistere la divisione fra Società Italiana
Pirelli e Pirelli & C. La forma in accomandita come già ebbe a avvertire la vostra gerenza nella sua relazione all’ultima
assemblea, è di solito riservata ad aziende di modeste proporzioni e si può dire che non esista altro esempio di
un’azienda dell’importanza della nostra costituita in forma di accomandita. Dopo un maturo esame della questione ci
siamo persuasi dell’opportunità di liquidare in buona parte il patrimonio della Pirelli & C. con l’assegnazione ai soci di
azioni della Società Italiana Pirelli, ma di non eliminare completamente quella antica vostra società, lasciandola
sussistere con un capitale ridotto e con un patrimonio limitato in via di massima agli stabili di Milano per la parte
destinata ad essere diversamente valorizzata, specialmente come area fabbricabile e alle azioni della Società Italiana
Pirelli munite di voto plurimo attraverso le quali azioni la vostra ditta potrà continuare ad esercitare un’influenza
preponderante sulla Società Italiana Pirelli” (SIP/Assemblea straordinaria 1926)
1927
(4 aprile) Piero Pirelli informa il Consiglio sul procedere delle trattative per il prestito obbligazionario emesso negli
Stati Uniti: “ (Si tratta) di 4 milioni di obbligazioni non ipotecarie al tasso di interesse del 7% pagabile in due rate
semestrali, rimborsabili gradualmente in 25 anni, emesse dalla Banca J.P. Morgan e Co sul mercato nordamericano ad
un prezzo non inferiore a 97 dollari per cento. La commissione riservata alla banca è del 4% e quindi il ricavato netto è
non meno del 93%. Il rimborso delle obbligazioni sarà graduale, con un sovrapprezzo tutt’ora da stabilirsi, ma in ogni
caso non maggiore di 105, salvo acquisto sul mercato ad un prezzo inferiore a quest’ultimo.”
2. Ai portatori viene data la possibilità di convertire il prestito obbligazionario in azioni dell’emittente: La Banca
Morgan ha insistito ripetutamente sulla necessità di concedere tale allettamento ai sottoscrittori, esprimendo l’avviso
che se tale allettamento non si fosse concesso sarebbe occorso un distacco di almeno quattro punti nel prezzo di
emissione del prestito, che anche così, non avrebbe avuto lo stesso successo. Tutte le più importanti società industriali
che in questi ultimi tempi hanno emesso delle obbligazioni, hanno accettato la clausola della conversione in azioni ed il
procedimento non presenta, nel caso nostro, alcun pericolo dal punto di vista della maggioranza azionaria italiana.”
(SIP/VCdA 1927)
1928
(12 gennaio) Piero Pirelli aggiorna il Consiglio sulle partecipazioni assunte recentemente dalla Società, in particolare
dal “ SET di Napoli (Società Esercizi Telefonici) che gestisce una delle zone telefoniche e precisamente quella
dell’Italia Meridionale. Rende noto che all’atti della sua costituzione, al suo capitale partecipò, d’accordo con la nostra
società, il Credito Italiano, il quale è oggi disposta a cederci una quota della sua partecipazione alla condizioni alle quali
esso l’ha avuta, nonché una quota della Cofiman (Compagnia Finanziaria Meridionale-Napoli) che possiede azioni della
SET, della FATME (Fabbrica Apparati Telefonici e materiali elettrici-Roma) e della CIRT (Compagnia di installazione
delle Reti Telefoniche- Napoli).” (SIP/VCdA 1928)
6
1929
(18 febbraio) Alberto Pirelli “ informa il Consiglio che le azioni della nostra società, insieme ad altre azioni italiane
iniziarono ai primi di gennaio ad essere trattate sul Cub Market di New York che è una borsa a latere di quella ufficiale:
la Banca J.P. Morgan e la National City Bank, in seguito a ciò, proposero di introdurre il titolo sullo Stock Exchange,
facendoci presente che esso sarebbe stato il primo titolo italiano quotato alla borsa ufficiale e la nostra società ritiene
opportuno aderire alla proposta” (SIP/VCdA 1929)
1932
(20 ottobre) Muore Giovanni Battista Pirelli che viene commemorato con le seguenti espressioni: “ Sentì
profondamente la responsabilità verso gli interessi che gli erano stati affidati, ma anche verso i propri dipendenti e verso
il suo paese che amò di caldo e fattivo patriottismo dai tempi in cui fu garibaldino fino ai giorni della recente rinascita
nazionale”(MP/1932/Faldone 69/Doc. 1724)
(17 novembre) Calcagni commemora in Consiglio Giovan Battista Pirelli con le seguenti parole:“ Fui presente giorno
per giorno all’opera attivata dal suo spirito, l’ho visto competere arditamente e tenacemente nel campo industriale,
conobbi gli ostacoli di ogni genere che le sorsero contro e che via via furono superati e vinti, e posso dire che tutto il
merito del suo definitivo affermarsi in Italia e all’estero, è dovuto alla perizia e all’accortezza del nostro indimenticabile
scomparso. Amò con sentimento di padre tutti i suoi dipendenti e nel campo sociale fu uno dei primi industriali che
positivamente si interessò alla loro sorte, istituendo opere di assistenza e di previdenza. Basta pronunciare il nome di
Pirelli per pensare al cittadino impareggiabile, al patriota fervente, all’organizzatore formidabile, onore della classe
industriale dell’Italia” (SIP/VCdA 1932)
1936
(26 marzo) La relazione al bilancio del 1935 risuona di fanfare nazionaliste: “ Mentre le forze militari dell’Italia fascista
avanzano trionfanti ed apportatrici di civiltà contro la barbarie etiopica, le forze produttrici del paese, strette da un
iniquo assedio economico, sono state chiamate dal Duce ad affrontare il duplice problema degli aumentati fabbisogni e
della sostituzione, nella misura del possibile, di materiali esteri con prodotti nazionali. Nel campo degli articoli di
gomma l’esercizio in corso è stato caratterizzato, soprattutto nel secondo semestre, dallo sforzo per fare fronte
all’accresciuta richiesta, tanto militare che civile, quest’ultima dovuta anche alla riuscita sostituzione con manifatture
nazionali di articoli che per ragioni varie venivano ancora importati dall’estero.” (SIP/BIL 1935)
1938
(21 febbraio) Il Vicepresidente Alberto Pirelli informa il Consiglio che “ è stata costituita in Basilea la Pirelli Holding
SA con il capitale di franchi svizzeri 12 milioni e che il capitale di detta società è stato assunto dalla Cip in cambio
dell’apporto che questa ha fatto di buona parte dei titoli da essa posseduti. Dopo la avvenuta fusione della Pirelli
Holding con la Volta SA, pure di Basilea, le azioni della Pirelli Holding possedute dalla Cip verranno date agli azionisti
di questa in ragione di un’azione di franchi svizzeri 150 contro due azioni Cip di franchi belgi 500 cadauna.
Quest’ultima società (la Cip) conserverà un’attività ridotta, sino a che verrà decisa la liquidazione, quando la situazione
della azienda spagnola sarà tornata normale.” (SIP/VCdA 1938)
1941
(26 giugno) Vengono ripercorse le realizzazioni industriali della Società Italiana Pirelli che “ nell’immediato
dopoguerra, consapevole del fatto che nessun progresso industriale duraturo può essere raggiunto e conservato senza
fiancheggiare la fatica di fabbrica ed il lavoro di un perfezionato macchinario con l’opera scientifica, curò la creazione
di un centro tecnologico con laboratori grandiosi specializzati nei vari rami dell’industria della chimica e della fisica”
(MP/1941/Faldone 82/Doc. 2122)
1944
(10 gennaio) Il Consiglio della Pirelli Holding ritorna ad esaminare il problema della struttura proprietaria della società,
a cui si è interessato il governo americano. Se in precedenza le autorità britanniche avevano accettato un “ undertaking”
formulato dai sindaci della Società Italiana Pirelli secondo il quale la società italiana non deteneva più del 30% del
capitale della società, “ ajourd’hui les autoritès americaines desinente reprendre la question du status de notre société du
point de vue des proprietaires de la majiorité des actions”. Si tratta di una situazione nuova “ qui eventuellement porrai
mettre en jeu la position perso nelle du President e celle de l’un o l’autre des administrateurs”(PH/VCdA 1944)
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(14 marzo) La Pirelli Holding formula delle proposte concrete verso gli Alleati per superare la questione della proprietà
del capitale della società: a) raggruppare in un deposito di garanzia la maggioranza delle azioni, il cui diritto di voto non
sarà esercitato che con il consenso delle autorità americane e britanniche; b) divieto per la Pirelli Holding di effettuare
trasferimenti di fondi delle sue consociate estere in Svizzera o viceversa, senza l’accordo dei due governi alleati; c) I
Pirelli non prenderanno più parte alle riunioni del Consiglio di amministrazione; d) tutta la corrispondenza con Milano
cesserà immediatamente” (PH/VCdA 1944)
1945
(16 giugno) Viene riassunta l’attività dell’impresa nel periodo intercorso fra l’8 settembre 1943 e il 25 aprile 1945: “ E’
bene precisare che la Direzione di Fabbrica, fin dall’inizio, ha tenuto dettagliatamente al corrente gli amministratori
delegati sull’evolversi della situazione in fabbrica, ricevendone chiare e precise direttive, dirette costantemente alla
suprema necessità della liberazione del paese e del benessere dei dipendenti. E’ in questo periodo (dopo l’inizio del
1944) che si chiede agli elementi più attivi fra le nostre maestranze di stabilire una vera collaborazione fra Direzione e
dipendenti allo scopo di a) fare tutto quanto è possibile per ostacolare l’attività nazifascista ed abbreviare il periodo
dell’occupazione; b) salvaguardare gli impianti dai probabili tentativi di distruzione ed evitare l’asportazione di
materiale prezioso per l’economia nazionale. Nel terzo periodo, (a partire dall’estate del 1944) la Direzione compie a)
scambi di idee sull’organizzazione di squadre armate all’interno degli stabilimenti per la difesa degli impianti e dei
materiali; b) facilitazioni per introdurre nella fabbrica armi e munizioni e per scambiare armi e munizioni con altri
materiali presso di noi disponibili; c) fornitura alle organizzazioni estere che si andavano mano a mano creando di
materiale di nostra produzione e comunque di nostra proprietà sottraendo il tutto ai controlli militari germanici e fascisti
interni ed esteri; d) impiego di automezzi della Ditta sotto i pretesti più svariati per l’esecuzione di colpi di mano da
parte di partigiani, tanto allo scopo di prelevamento di armi e munizioni che per azioni militari vere e proprie”
(MP/1945/Faldone 87/Doc. 2207)
1946
(2 dicembre) Si riporta per intero la relazione degli amministratori per il bilancio che si chiude al 30 settembre 1946 dal
momento che costituisce un documento di alto valore economico e civile che disegna chiaramente le prospettive della
società negli anni successivi: “ Dopo la liberazione la produzione non ha potuto riprendere che lentamente e
parzialmente a cagione della mancanza di materie prime e di combustibile, mentre continuo e crescente era l’onere
ingentissimo relativo al personale. Il contributo che la società ha così dato alla lotta per la resistenza ed ai doveri di
solidarietà sociale ha portato naturalmente a gravissimi sacrifici. Successivamente la situazione è andata migliorando
grazie ad un afflusso di gomma e di altre materie prime in proporzioni crescenti anche se inferiori al bisogno, afflusso
dovuto alla UNRRA verso la quale l’industria del nostro ramo non può che nutrire sensi di viva gratitudine. Particolare
apprezzamento dobbiamo avere per le autorità italiane che ravvisando un interesse nazionale nella nostra produzione, ci
hanno dato ogni appoggio in loro potere. Da parte nostra abbiamo dato al Governo la più disinteressata collaborazione
per quanto riguarda I rifornimenti dall’esteri delle materie prime destinate a tutta l’industria italiana della gomma e dei
conduttori elettrici. La grande varietà di tali fabbisogni e la frequenza con cui l’una o l’altra materia prima è risultata
deficitaria, le difficoltà del rifornimento del carbone e attualmente la riduzione delle disponibilità di energia elettrica
hanno ritardato e ritardano una ripresa integrale del lavoro. Anche la produttività della mano d’opera ha notevolmente
influito sul volume della produzione, ma è un gradito dovere per noi segnalare un progressivo miglioramento in questo
campo. Elementi responsabili tra I rappresentanti dei lavoratori nel Comitato di Gestione e nella Commissione Interna,
nonchè larghe sfere di lavoratori stessi, si rendono ormai conto che l’aumento della produttività è soprattutto un
interesse della masse consumatrici e quindi dei lavoratori. Soltanto attraverso un comune sforzo in questo campo il
Paese potrà salvarsi dalla rovina finanziaria e monetaria ed ottenere quell’aumento del tenore di vita dei lavoratori che
ognuno di noi fervidamente auspica. Solidale, anche e soprattutto nel capo della produzione è l’interesse dell’operaio
dell’azienda, del Paese. Le remunerazioni al lavoro e le opere assistenziali sono state da parte nostra non soltanto
rispondenti alle disposizione legislative o contrattuali, ma ben spesso anticipative ed estensive, ed abbiamo fiducia che
ciò sia apprezzato dalla nostra grande famiglia industriale e contribuisca a tenerne vivo lo spirito di solidarietà aziendale
ed ad attenuare quelle diffidenze che sono soprattutto alimentate nella massa dalla non completa conoscenza dei fattori
economici che dominano la situazione. Desideriamo a questo proposito accennare al fatto che il complesso delle
remunerazioni al lavoro, degli oneri relativi e delle integrazioni del fondo di liquidazione del personale, rappresenterà,
sulle basi attuali, una spesa di quasi 6 miliardi di lire all’anno, a cui si devono attingere oltre 700 milioni per contributi
alle mense ed altre forme assistenziali. Tenuto conto di queste cifre e pur trascurando le speciali condizioni in cui si è
svolto l’esercizio testè concluso, una remunerazione anche larga dell’attuale capitale sociale rappresenterebbe meno di
un venticinquesimo di quanto attribuito al lavoro. Questa eccezionale situazione è anche dovuta al limitatissimo
adeguamento intervenuto nelle voci di bilancio rispetto al valore della moneta. Sotto questo ultimo rapporto, gli
adeguamenti nelle remunerazioni al lavoro sono stati doverosamente più alti nei riguardi delle categorie a guadagno più
limitato, raggiungendo per queste ultime, livelli di guadagno orario medio pari a 25 volte i livelli dell’anteguerra,
mentre a mano a mano che si sale di categoria l’adeguamento è risultato finora più limitato. Un capitolo assai più
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oneroso in tempi di svalutazioni monetarie e di rapido aumento delle remunerazioni è l’incremento che
automaticamente ne deriva nelle indennità di liquidazione del personale, in quanto esse vengono calcolate sulla base
dell’ultimo stipendio, riportato a tutta quanta l’anzianità del dipendente. Tale incremento nel solo esercizio che stiamo
esaminando, assomma per noi a circa 700 milioni di lire, ammontare che per seguire le nostre severe consuetudini,
avrebbe dovuto essere passato nel conto Profitti e Perdite dell’Esercizio. L’eccezionalità dell’onere ci ha indotto a
gravare il bilancio soltanto dell’incremento di competenza, che tenuto conto anche di quanto erogato al personale uscito
nell’esercizio, ha comunque fatto ascendere la spesa a circa lire 188 milioni. La richiesta dei nostri prodotti è stata assai
superiore alle possibilità della produzione, salvo che la lentezza nella ripresa dell’attività edilizia e costruttiva ha, in un
primo momento rallentato il fabbisogno di cavi e di conduttori elettrici; più di recente si è notato un incremento
notevole della richiesta anche in questo campo ed anche all’estero, da dove ci sono venuti importanti ordini che
confermano l’alto credito di cui gode la nostra produzione. Negli articoli vari di gomma la nostra produzione ha ripreso
vivacemente al punto che anche questa nostra fabbricazione, presa isolatamente, sarebbe sufficiente per dare vita ad una
grande industria a sé stante. Il campo dei pneumatici presenta sempre le stesse caratteristiche già segnalate. La
produzione non ancora equilibrata con i bisogni del mercato, è sempre oggetto di una borsa nera che, praticando prezzi
all’incirca 8/10 volte superiori ai nostri di listino ed avendo pertanto un vistoso utile, è dura a morire. Impressionante è
il fatto che la borsa nera dei pneumatici non avviene nascostamente e con quel minimo di pudore che si registra in altri
mercati, ma in piena luce: vi sono anche nuove piccole fabbriche che stampano listini e fatturano regolarmente sulla
base di prezzi maggiorati, sicure della più assoluta impunità, mentre una grande industria come la nostra,
all’avanguardia anche in campo sociale, deve assistere in regime di consapevole sacrificio a lucri disdicevoli e colposi.
Gli sforzi della nostra azienda sono naturalmente tesi verso l’aumento della produzione sia dei pneumatici per
velocipedi, che di quelli per automobili, produzione così strettamente connessa con gli interessi dei lavoratori e con il
problema dei trasporti. Chiusa la fase nettamente preoccupante data dalla stasi e dalla carenza delle materie prime, non
siamo ancora entrati in una fase normale, ma siamo fiduciosi che le condizioni intrinseche (spostamento e
razionalizzazione degli impianti, progresso tecnico e produttività operaia) e le condizioni estrinseche (disponibilità di
materie prime e combustibili, di trasporti e di energia elettrica) saranno tali da permettere in tutti i campi della nostra
attività un normale andamento produttivo e di corrispondere alla larga richiesta che ci viene tanto dal mercato interno
che da quello di esportazione. Soltanto così potremo contare su risultanze che consentano da una parte una ragionevole
remunerazione per il capitale, a compenso anche di quanto non è stato fatto in questo ultimo periodo e dall’altra una
continuazione di quella politica di particolare sollecitudine nei confronti dei nostri collaboratori di ogni categoria, che
ha rappresentato anche nel recente passato una fiduciosa anticipazione di una maggiore produttività e redditività
aziendale. La ricostruzione degli immobili e degli impianti danneggiati da incursioni aeree è stata eseguita mano a mano
secondo le più ristrette necessità di produzione, sostenendo una spesa di molto superiore ai valori attribuibili per legge
ai beni distrutti: le denunce per danni subiti sono state regolarmente presentate senza però avere ottenuto altro
versamento in conto dopo il modesto anticipo di cui vi abbiamo fatto cenno nella nostra relazione che accompagnava il
bilancio del 1944. Cessate le ragioni belliche, si è proceduto al rientro delle lavorazioni decentrate: alcune di essere
sono state concentrate in nuovi edifici opportunamente costruiti alla Bicocca; per altre, essendo stata ravvisata
l’opportunità tecnica ed organizzativa di non concentrarle alla Bicocca, si è provveduto alla sistemazione di impianti
staccati. E’ stati a tale scopo acquistato uno stabilimento a Seregno, in corso di risistemazione e di ampliamenti
specializzandolo nella lavorazione di articoli sanitari e sportivi. Trattative sono in corso per l’acquisto di altro
stabilimento in cui sarà trasferita la produzione degli impermeabili. Anche le Società del nostro gruppo, risanate le ferite
della guerra hanno ripreso quasi tutte un ritmo soddisfacente di attività. Ci limiteremo a segnalare che la Linoleum
Salpa ha recentemente deliberato di conferire il proprio stabilimento di Sesto San Giovanni ad altra società da essa
controllata, allo scopo di accentrare in un unico complesso industriale la lavorazione delle pelli artificiali e di altri
articoli in resine termoplastiche, utilizzando anche impianti ed esperienze della nostra società, in quanto abbiamo noi
pure ritenuto opportuno di accentrare in detto stabilimento gli studi e le lavorazioni inerenti a tali resine. Per tale
conferimento ci verranno assegnate azioni della nuova società denominata Sapsa alla quale verremo a partecipare anche
direttamente. L’attività futura della Società Anonima Industria Gomma Sintetica dipenderà dalle risultanze dello studio
circa le varie possibilità di utilizzazione, su basi economicamente redditizie e nazionalmente interessanti, degli impianti
di Ferrara e di quelli incompleti di Terni. Tale studio è in pieno corso da parte nostra e dell’Iri che, come sapete,
partecipa con noi al capitale di detta società. Abbiamo ristabiliti i primi contatti con le società che dipendono dalla
Pirelli Holding di Basilea per riprenderne quella attività di consulenza tecnica che rientra nella nostra competenza e
siamo lieti di constatare come il buon avviamento tecnico di cui fruivano e la perizia dei dirigenti abbiano permesso ad
esse, anche nel periodo di interruzione dei rapporti con noi, di tenere alto il prestigio della marca.” (SIP/BIL 30
settembre 1946)
1951
(17 aprile) La situazione del lavoro si è “ acutizzata non attraverso agitazioni che fossero importanti per durata o per il
manifesto consenso della massa, ma attraverso l’asprezza delle polemiche generate all’interno ed all’esterno da chi
cerca pretesti, anche i più assurdi, pur di creare malcontento ed ostilità. Il costo orario del nostro operaio e della nostra
operaia è rispettivamente circa il 18% ed il 50% in più di quello dell’operaio e dell’operaia inglesi addetti agli stessi
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lavori, pur nel paese più industrializzato d’Europa. Non ci stancheremo di ripetere che per tutto il paese il
miglioramento delle condizioni di vita è legato ad una maggiore produttività e ad un equilibrio fra i tre fattori: capitale,
lavoro e consumo.” (Pirelli Spa/BIL 1950)
1954
(26 marzo) Gli amministratori sottolineano che: “ L’ammonimento maggiore contro una rottura dell’equilibrio tra la
politica dei consumi e quella degli investimenti proviene da ceti e persone la cui competenza non è accompagnata da
alcun diretto interesse personale nell’industria: economisti e uomini responsabili della finanza pubblica.”
2. Per quanto riguarda il lavoro viene ribadito come si rilevi la “ scarsa penetrazione tra i lavoratori della convinzione
che i punti di interesse fra imprese e lavoratori sono tanto maggiori che quelli di contrasto. Vogliamo che presto giunga
il tempo in cui nell’interesse generale, maggiore produttività e maggiore remunerazione, possano avere sviluppi come
avviene in altri paesi.” (Pirelli Spa/BIL 1953)
1956
(10 ottobre) Viene commemorato Piero Pirelli, deceduto il 7 agosto 1956 con le seguenti espressioni: “ Ne rivedremo
sempre la sua figura sorridente e ci saranno sempre di aiuto le sue parole dettate da calma e da intelligenza
profondamente serena. Non dimentichiamo mai quanto egli fosse buono e le prove che egli ha dato di questa sua
sublime qualità.”
1957
(s.i.d.) Viene commemorato Piero Pirelli come “ l’uomo che per oltre 50 anni aveva preso parte a questo tavolo
dapprima a fianco del fondatore e poi quale presidente della nostra società”.
2. Entra per la prima volta nell’accomandita una terza generazione: “ Mio padre nel lontano 1904, preannunciando
all’assemblea del 20 marzo e precisando in quella del 18 dicembre la proposta di nominare al suo fianco mio fratello
Piero e me quali gerenti della nostra accomandita, accennava alla nostra preparazione di studi, ai viaggi all’estero ed
alla pratica già iniziata nella vita degli affari, aggiungendo il senso di fiducia e di responsabilità che gli ispirava tale
proposta. A lui facevano eco i sindaci asserendo: noi credemmo di provvedere ad assicurare alla nostra società, per tutta
la sua durata, un’esperta gerenza. Indulgente era quest’ultima espressione e tra l’altro mio fratello Piero aveva allora 23
anni ed io ne avevo 22. Oggi mio figlio Leopoldo ne ha 31 e da oltre 7 dedica la sua intera attività agli interessi del
gruppo, soprattutto alle società in cui siamo maggiormente interessate: la Pirelli Spa e la SIP”. (Pirelli & C/BIL 1956)
1958
(21 marzo) Per quanto riguarda il Mercato Comune Europeo, entrato in vigore il 1° gennaio 1958 “ siamo stati e
rimaniamo favorevoli alla coraggiosa iniziativa, convinti come siamo delle necessità politica ed economica di una
simile evoluzione, sia della capacità delle industrie italiane sane e vitali di reggere il confronto con le industrie similari
degli altri paesi della Comunità.” (PIRELLI/BIL 1957)
1959
(23 giugno) In vista del progressivo realizzarsi del Mercato Comune Europeo, “ sono state avviate varie trattative di
collaborazione sul piano internazionale ed accenna alle principali, precisando come definiti gli accordi in base ai quali
la Dunlop produrrà in Francia pneumatici con la nostra marca e per contro la nostra società produrrà pneumatici con la
marca Dunlop per le organizzazioni commerciali italiane di quest’ultima società.” (PIRELLI/VCdA 6)
1960
(5 aprile) L’assemblea delle società del Gruppo hanno luogo per la prima volta “ nel nuovissimo complesso che prende
il nome di “ Centro Pirelli” (Pirelli & C/BIL 1959) che sorge nella medesima località dove il Fondatore dell’azienda
costruì il primo stabilimento, iniziando il lavoro con 25 operai.” (PIRELLI/BIL 1959)
1961
(15 gennaio) Nella relazione al bilancio viene ricordato che in Turchia “ è stato scelto un terreno a qualche chilometro
dalla città di Smirne e sono iniziati i lavori per la costruzione di una fabbrica destinata alla fabbricazione di
pneumatici.” (SIPBA/BIL 1959/1960)
10
1965
(3 marzo) Leopoldo Pirelli viene nominato presidente della Pirelli, mentre Alberto Pirelli diventa presidente onorario.
(PIRELLI/VCdA 8)
(2 aprile) La relazione si sofferma sui costi del lavoro che “ sono aumentati in primo luogo per la scala mobile e in
secondo luogo perché le riduzioni di orario che si sono dovute apportare hanno determinato un sensibile aumento dei
costi fissi dell’ora lavorativa. Il primo e principale aggravio è un fenomeno nazionale che sfugge dalle nostre possibilità
decisionali. Il secondo è derivato da una scelta aziendale, non essendoci noi sentiti di inasprire le difficoltà sociali del
Paese dando corso a licenziamenti massici, ma preferendo ricorrere alle riduzioni di orario.”
2. Sul piano degli indirizzi generali (di politica economica) “ vorremmo in primo luogo vedere una chiara definizione
dei limiti di intervento dello stato nell’attività economica. Siamo pronti a riconoscere, abituati come siamo a
riconoscerlo quotidianamente nella nostra azienda l’utilità di una programmazione nazionale che definisca in modo
preciso la spesa pubblica e si manifesti in una politica economica coordinata; abbiamo sempre criticato l’adozione di
provvedimenti frammentari o fra loro contraddittori o che non tenevano conto delle risorse disponibili o della priorità
del loro impiego. Siamo d’accordo che lo stato possa da un lato, con un’opportuna politica fiscale, orientare i consumi,
dall’altro con incentivi atti allo scopo e sempre tenendo conto del quadro economico generale del Paese, favorire una
ripartizione geografica degli investimenti, ma altrettanto chiaramente siamo convinti della necessità che nell’ambito di
questa cornice delineata dagli organi responsabili di governo, venga lasciata all’iniziativa privata la più ampia libertà
d’azione secondo i canoni dell’economia di mercato. Chiediamo che vengano riconosciuti i meriti dell’iniziativa privata
che ha dimostrato di essere in grado, creando nuovi prodotti, nuove imprese, nuovi posti di lavoro, introducendo nuove
tecnologie e nuovi mezzi di produzione, di provocare e nello stesso tempo precedere lo sviluppo del Paese; chiediamo
che vengano riconosciuti i diritti del capitale; è assurdo pensare che l’economia possa svilupparsi senza un’adeguata
remunerazione. Per la stessa sopravvivenza dell’impresa italiana e perché avvenga quell’auspicata ripresa degli
investimenti che può avere luogo solo se le industrie troveranno un logico rapporto fra costi e ricavi, occorre che il
costo del lavoro non aumenti al di là della produttività nazionale. E’ necessario che questo principio venga saldamente
difeso dagli imprenditori e apertamente condiviso dai sindacati in quanto unico mezzo per salvaguardare attraverso
l’economicità della gestione e la stabilità monetaria, l’occupazione ed il salario di tutti i lavoratori.” (PIRELLI/BIL
1964)
1966
(27 gennaio) Si riportano i passi salienti di un’intervista di Piero Ottone a Leopoldo Pirelli pubblicata sul Corriere della
Sera: “ Ciascuno di noi quattro collaboratori (Leopoldo Pirelli e i tre amministratori delegati) è responsabile del proprio
settore con una larga autonomia di azione; mentre tutti insieme formiamo la squadra che esamina i maggiori problemi
aziendali con il presidente che assume in sede finale la responsabilità delle decisioni a cui collegialmente si è giunti.”
2. Per quanto riguarda il Consiglio, questo “ non è composto da persone scelte secondo i pacchetti azionari o per pure
ragioni esteriori di prestigio. Ne fanno parte industriali e finanziari il cui parere è di grande utilità all’azienda: essi
offrono un qualcosa di più che andrebbe perso se fossero sostituiti da quei dirigenti il cui parere arriva attraverso altri
canali.”
3. Sul tema dell’informazione: “ Vorrebbe dire molto di più ed intende farlo. E’ tuttavia frenato da alcune
preoccupazioni che esprime in modo chiaro. Finché l’informazione non sia un obbligo uguale per tutte le aziende,
quelle che informano meglio il pubblico rischiano di favorire i concorrenti più chiusi; fornendo dati sul valore degli
impianti sulla suddivisione del fatturato e sui progetti di investimento. Quanto all’andamento degli affari gli azionisti
hanno ragione a chiedere informazioni più ampie che in passato: bisogna però scegliere con attenzione la frequenza di
tali informazioni. Tutti questi propositi di “ apertura” possono offrire vantaggi immediati. Le maggiori informazioni
sulla vita dell’azienda aumentano la fiducia nell’azionista e agevolano la raccolta dei capitali sul mercato finanziario,
andando così a risolvere un problema difficile per tutta l’impresa europea, quello del finanziamento.” (MP
1966/Faldone 129/ Documento 2785)
1968
(29 novembre) A proposito delle vicende dell’autunno caldo Leopoldo Pirelli: “ espone al consiglio la situazione
determinatasi a seguito delle agitazioni in corso, le cui prime avvisaglie si manifestano sin dallo scorso mese di luglio.
Dopo la pausa delle vacanze, le agitazioni sono ricominciate decisamente, soprattutto a Bicocca, con l’inizio del mese
di ottobre. Ingente il numero di ore lavorate perse sinora. Serrati come non mai i picchettaggi all’esterno degli
stabilimenti e financo all’interno, con lavoratori migranti da un reparto all’altro, per imporre a tutti la totale sospensione
del lavoro. L’agitazione iniziatasi per un problema di cottimi, ha assunto ora caratteristiche tali per ampiezza e violenza
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da fare ritenere che la nostra società non sia che una pedina di un piano assai più vasto, i cui contorni ci sfuggono.
Centro propulsore delle lotte sarebbe un comitato unitario di base non molto numeroso, ma deciso che in un primo
tempo pareva sfuggire ai sindacati, ma con il quale la CGIL pare abbia instaurato ora rapporti di solidarietà, nel timore
di farsi scavalcare a sinistra. Al punto in cui sono giunte le cose è difficile prevedere quali saranno gli sviluppi della
lotta di classe.” (PIRELLI/VCdA 8)
1969
(21 ottobre) La seduta consiliare è quasi interamente dedicata alla difficile situazione nelle relazioni industriali. A
questo proposito “ La società nel rivolgere alla rappresentanza dei lavoratori l’invito ad una responsabile valutazione
delle loro richieste economiche ha sottolineato come l’entità delle stesse superi largamente le sue obiettive e concrete
possibilità e come il loro accoglimento comprometterebbe seriamente la sua capacità competitiva, con evidente
pregiudizio degli interessi della società e degli stessi lavoratori.” Le agitazioni assumono diverse forme, come ad
esempio: “ scioperi a singhiozzo con astensioni ripetute più volte nell’arco di ogni turno di lavoro; scioperi a scacchiera,
posti in essere con tempi diversi di astensione fra impiegati ed operai; non collaborazione attuata dai lavoratori a
cottimo; intimidazioni e violenze contro i lavoratori non aderenti allo sciopero.”
2. Esistono anche attività di sabotaggio: “ Intorno alle 14,30 del 23 settembre, nell’ambito dello stabilimento dei
pneumatici in Bicocca, si inizia lo scarico di alcuni vagoni ferroviari di una partita di pneumatici prodotti dalle
consociate greche e spagnole. In questo arrivo si è voluto vedere una grave provocazione. Da qui la “ bagarre”. Scarico
di pneumatici dal treno prima e da un autocarro dopo per buttarli in mezzo alla strada, spingendo molte centinaia di
copertoni nei luoghi più disparati.”
3. La Pirelli non intende cedere alle richieste salariali, perché “ tali aumenti non sono compatibili con la posizione
concorrenziale della società” e perché “ il comportamento dell’azienda e la resistenza finora attuata non sarebbero capiti
né dall’opinione pubblica, né soprattutto dai nostri quadri, i quali hanno sopportato disagi di ogni genere e talvolta
anche imbarazzi ed hanno visto scossa la propria autorità e la propria posizione direzionale”. (PIRELLI/ VCdA 8)
1970
(23 febbraio) Il Consiglio affronta “ la proposta di integrazione fra il Gruppo Pirelli Spa e Société Internationale Pirelli
ed il Gruppo Dunlop, imperniato nella Dunlop Company di Londra.” Il progetto viene descritto nei seguenti termini: “ Il
Gruppo Pirelli, nel corso di quasi un secolo di continuo e concordato sviluppo, ha conseguito nei settori in cui opera
posizioni di alto prestigio tecnologico che lo collocano fra le industrie più avanzate del mondo. In parallelo il gruppo ha
progressivamente esteso la sua penetrazione industriale e commerciale soprattutto in Europa e nel continente americano
con un complesso che oggi conta 82 stabilimenti con circa 76.000 dipendenti dei quali 42.000 in Italia. Il fatturato
globale del gruppo nel 1969 è stato di 670 miliardi di lire. Il Gruppo Dunlop ha 128 stabilimenti principalmente in
Europa, Africa, Asia e Nord America e 102.000 dipendenti. Il fatturato globale nel 1969 è stato di 730 miliardi di lire.
Dunlop ha tradizioni, dimensioni ed attività in campi tecnologici simili a quelli della Pirelli, nei riguardi della quale
presenta anche una diversificazione merceologica con carattere di ampia complementarietà. Questo progetto porterebbe
nel complesso Pirelli-Dunlop (210 stabilimenti in tutti i continenti, 178.000 dipendenti ed un fatturato di 1.400 miliardi
di lire) ad occupare il terzo posto nella classifica mondiale della industria della gomma. La formula proposta
prevederebbe in linea di principio una integrazione delle rispettive attività industriali mediante l’assunzione da parte di
ciascuno dei due gruppi di quote sostanziali di partecipazione variabili dal 40% al 49% nelle consociate industriali
dell’altro, esistenti o da costituire. Pirelli Spa, Société Internationale Pirelli e Dunlop resterebbero come società
finanziarie e manterrebbero la propria personalità giuridica.” (PIRELLI/ VCdA 10)
(23 aprile) La relazione al bilancio si sofferma in modo particolare sull’avvio del processo di integrazione con la
Dunlop: “ Per quanto riguarda il Gruppo Pirelli sono state attentamente valutate le prospettive aperte dai più vasti
mercati mondiali e dalla progressiva liberalizzazione degli scambi ed il grado di maturità ed efficienza raggiunta dai
quadri e dalle strutture industriali e commerciali. Ne è derivato il convincimento che fosse tempo di guardare a nuovi e
più ampi traguardi di sviluppo, seguendo l’orientamento di quella progressiva diversificazione merceologica e
geografica che è stata una costante della politica Pirelli fin dalle origini.” L’operazione di integrazione con la Dunlop
“ permetterebbe di conseguire nel settore pneumatici ed articoli vari in gomma una maggiore efficienza e quindi migliori
possibilità concorrenziali per la comunione degli sforzi di ricerca scientifica, tecnica e tecnologica, per la
razionalizzazione e la collaborazione in tutti i campi onde ottenere minori costi e per la disponibilità di una più larga
base finanziaria. Si tende a sottolineare che il progetto non ridurrebbe in nessun modo l’importanza che la Pirelli
riconosce agli investimenti produttivi ed all’occupazione in Italia. La responsabilità generale di un gruppo mondiale
così importante ed articolato verrebbe affidata ad un ristretto comitato di vertice paritetico che dovrebbe tracciare la
politica generale comune e formulare le direttive fondamentali da presentare ai rispettivi consigli”. (PIRELLI/BIL
1969)
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(14 luglio) Il Consiglio affronta il progresso della integrazione con la Dunlop: “ Proprio per offrire alla Dunlop un 49%
delle attività italiane contro un 49% delle attività inglesi, si rende necessario procedere alla concentrazione di tutto il
complesso industriale e commerciale di proprietà sociale costituenti il Gruppo italiano in senso stretto nelle Industrie
Pirelli Spa, società questa già attualmente interamente controllata dalla Pirelli Spa. Per quanto riguarda gli investimenti
in società collegate, si precisa che saranno oggetto di concentrazione tutte le partecipazioni in collegate italiane più tutte
le partecipazioni nelle piccole collegate commerciali estere. Per parte sua la Industrie Pirelli Spa, ai fini della prevista
concentrazione provvederà ad aumentare il proprio capitale sociale sino all’importo di 100 miliardi di lire. Le azioni di
compendio dell’aumento di capitale suddetto saranno integralmente acquisite dalla controllante Pirelli Spa in
contropartita del complesso delle aziende concentrate.” (PIRELLI/VCdA 10)
1971
(25 marzo) Reay Geddes, presidente di Dunlop espone in Consiglio della Pirelli i risultati di Dunlop: “ Nel Regno Unito
l’anno 1970 è stato difficile: lo sviluppo è stato moderato, i costi in forte aumento, gli scioperi numerosi. Buono è stato
invece l’andamento delle collegate di Francia, Germania e in Europa. Nei restanti continenti i migliori risultati sono
stati conseguiti dalle collegate USA per quanto riguarda l’America del Nord, dalla Malaysia per l’Asia e dalla Nigeria
per l’Africa.” (PIRELLI/VCdA 10)
(5 ottobre) La relazione al bilancio della SIP contiene un’interessante riflessione sul ruolo dell’impresa multinazionale:
“ In certi paesi in cui noi operiamo si mette troppo spesso il capitale ed il capitale straniero sotto accusa per motivi di
carattere demagogico. Questo avviene sia dove il capitale locale è sufficiente, sia dove non lo è. Noi ci siamo sempre
dichiarati disponibili ad associare il capitale locale alle nostre imprese ed è già così in molti paesi in cui siamo presenti.
E’ una politica che intendiamo seguire ogni volta che il mercato finanziario e le condizioni locali lo rendono possibile.”
(SIPBA/BIL 1970/1971)
1972
(12 giugno) La relazione al bilancio al 30 aprile 1972 commemora Alberto Pirelli, scomparso il 19 ottobre 1971: “ Egli
visse in un’epoca di grandi mutamenti tanto nelle aspirazioni e realizzazioni sociali quanto nelle strutture
dell’economia: un’epoca caratterizzata da eccezionale crescita della forza produttiva e del livello generale di vita e
cultura, della scienza e della tecnologia, ma anche da eventi drammatici e da contrasti. Egli seppe essere protagonista
dei suoi tempi, affrontandone i grandi temi non solo con straordinaria intelligenza, responsabilità e sensibilità, ma anche
con la capacità di cogliere il senso generale dei mutamenti in atto e di essere anticipatore ed interprete. La figura
dell’imprenditore acquistò con lui una nuova misura: nella sua personalità e cultura, nell’arco dei compiti che affrontò
come esperto dell’economia e della finanza, nella dimensione internazionale in cui proiettò le linee di sviluppo delle
imprese Pirelli e degli interessi generali del Paese.”
2. Vengono esposte le modalità di integrazione fra Pirelli e Dunlop che danno origine alla Union: “ Erano state previste
due percentuali di interscambio delle rispettive partecipazioni: una 51/49 relativa all’Italia, al Regno Unito e agli altri
paesi MEC allargato ed una 60/40 relativa a tutti i rimanenti paesi del mondo. Le partecipazioni relative si sono
distribuite nel rapporto di 60 Pirelli (circa 40 SIP e 20 Pirelli Spa) e 40 Dunlop nelle società del Gruppo internazionale
Pirelli ed inversamente di 60 a Dunlop e 40 a Pirelli (20 SIP e 20 Pirelli) nelle società del Gruppo internazionale
Dunlop. Sia nell’area 51/49, sia nell’area 60/40 e quindi in ciascuna area, il valore effettivo delle partecipazioni cedute
ha coinciso con quello delle partecipazioni ricevute. Un esame approfondito delle conseguenze che si sarebbero
determinate in sede di bilancio consolidato della Dunlop Holding a causa dei cattivi risultati del 1971 della Industrie
Pirelli Spa e delle prospettive future ha portato a stabilire una differenziazione fra le stesse azioni che formano il
capitale di Industrie Pirelli Spa. Le azioni di questa società da noi possedute continuano ad essere ordinarie, mentre
quelle possedute dalla Dunlop Holding hanno un privilegio nel rimborso. Con questa soluzione le perdite della Industrie
Pirelli Spa non hanno conseguenze sul bilancio consolidato della Dunlop Holding, il che eviterà ripercussioni
sfavorevoli sulle possibilità di sviluppo di tutte le società del gruppo integrato, mentre tali perdite devono essere
pareggiate prima che Dunlop Holding possa partecipare agli utili futuri della Industrie Pirelli”. (PIRELLI/BIL
1971/1972)
1973
(12 luglio) In seguito alle perdite riportate dalla Industrie Pirelli, il Consiglio di Dunlop Holding ha espresso
l’intenzione “ di non sopperire ulteriormente ad ulteriori fabbisogni finanziari di Industrie Pirelli. Questa decisione va
interpretata nell’opportunità di concentrare i propri sforzi finanziari a favore di tutte le altre società del gruppo integrate
nei vari paesi europei ed extraeuropei, il cui sviluppo ed il cui andamento interessa tutta la Union e quindi anche la
Vostra società per la quota di partecipazione che abbiamo nei vari settori.”
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2. Viene anche illustrato un piano di ristrutturazione per il quinquennio 1973-1977: “ Tale piano, che copre il prossimo
quinquennio contiene elementi e proposte per a) l’individuazione e la soluzione dei punti di crisi; b) la messa a punto di
azioni per ridare economicità alle attività oggi in perdita, ma che permangono di interesse del Gruppo; c)
l’accelerazione dei programmi di sviluppo delle attività redditizie, anche al fine di riassorbire le risorse di lavoro che si
rendono disponibili; d) la ricerca di nuove iniziative.” In questo contesto si intende anche “ riaffermare la nostra fiducia
che il recupero reddituale delle Industrie Pirelli è possibile anche nella prospettiva di una ripresa dell’economia italiana,
dopo molti anni di stagnazione. La Industrie Pirelli può contare su valide risorse di uomini, tecnologie ed
organizzazione in grado di mantenere anche in Italia per le aziende Pirelli prestigiosi livelli nei quali si sono sempre
trovate le unità operative in tutti i paesi esteri in cui il Gruppo opera.” (PIRELLI/BIL 1972/1973)
1975
(2 luglio) Per quanto riguarda il piano gestionale si espongono le seguenti considerazioni: a) “ Esso si estende su un arco
di cinque anni. Senza gli interventi gestionali e finanziari sopra delineati, la controllata non ha possibilità di ripresa. La
proiezione evidenzia, dopo un 1975 e 1976 molto pesanti, un recupero economico della controllata a fare tempo dal
1977/1978”; b) “ il fabbisogno finanziario per i cinque anni in questione è di 270 miliardi di lire circa, di cui 180
miliardi per investimenti fissi e 90 miliardi per capitale circolante. La copertura è prevista per 150 miliardi circa da
autofinanziamento, 60 miliardi dalla mobilitazione di risorse interne del Gruppo mediante operazioni finanziarie e/o
realizzo di beni del gruppo, 60 miliardi dal ricorso a finanziamenti agevolati previsti dalla legge 8 agosto 1972, n. 464”;
c) “ da un punto di vista occupazionale ne deriverebbero esuberanze a carattere definitivo difficili da precisare
numericamente. Contemporaneamente e con una concentrazione degli ultimi due anni del piano, si avrebbe un aumento
dell’occupazione nel Mezzogiorno superiore al migliaio per le città di Pescara e della Val Basento”; d) “ Le alternative
studiate per la ristrutturazione finanziaria riassumono le principali condizioni: la seconda (prevede) realizzi per 42
miliardi di lire e l’emissione di obbligazioni convertibili della società per 40 miliardi con la formula Mediobanca”.
(PIRELLI/VCdA 11)
1976
(20 febbraio) Nella lettera dei sindaci si sottolinea che: “ La Pirelli Spa è andata costantemente aumentando i suoi
impegni e i suoi rischi nei confronti di Industrie Pirelli, dopo lo sganciamento finanziario di Dunlop. Si pone quindi
l’alternativa: o si crede che Industrie Pirelli possa raggiungere l’equilibrio economico in termini relativamente brevi,
oppure non si crede che il riequilibrio economico possa essere raggiunto in tempi che non determinano irreparabilmente
la sorte della Capogruppo ed allora la cessazione del sostegno si impone”.
2. In merito all’elaborazione di un piano per il periodo 1976-1981, per quanto riguarda i pneumatici si prevede lo
“ scorporo dell’attività pneumatici in due società, l’una relativa all’azienda pneumatici e cord metallico, l’altra relativa
alla ricerca”. “ In tale prospettiva si è ritenuto opportuno esplorare due ipotesi alternative che consentirebbero, se
realizzate, di ridurre l’incidenza del rischio e dell’impegno pneumatici sul gruppo. Le ipotesi sono: a) intervento nel
contesto nazionale di un socio terzo nell’attività pneumatici, con assunzione di una partecipazione al 50%; b) cessione
totale dei pneumatici a terzi”.
3. Geddes interviene sul problema pneumatici con la seguente dichiarazione: “ Il problema pneumatici va affrontato
avendo presente tre ulteriori obiettivi: 1) limitare ulteriori azioni che potrebbero indebolire Pirelli Spa; 2) liberare
l’attività cavi delle perdite subite in altri settori; 3) preservare il principio sul quale si basa la Union di imprese private
con pariteticità nelle partecipazioni azionarie ed evitare qualsiasi rilevante conflitto di interessi specialmente nella
CEE”. (PIRELLI/VCdA 12)
(24 maggio) Per quanto riguarda le prospettive di Industrie Pirelli, Mediobanca esprime il seguente parere: “ Nell’esame
delle prospettive di Industrie Pirelli, Mediobanca ha espresso il parere che la struttura finanziaria della controllata debba
essere maggiormente rinforzata. Ha proposto di riprendere in esame da parte di Pirelli Spa la proposta di obbligazioni
convertibili in parte in capitale e in parte in azioni di altre società nel nostro portafoglio, principalmente Brasileira
privilegiate, Siemens ed azioni della società proprietaria del Centro Pirelli”. (PIRELLI/VCdA 12)
1979
(23 gennaio) Nella relazione del Consiglio si evidenziano alcuni andamenti migliorativi delle principali società del
gruppo. In particolare si delinea l’idea di una società europea pneumatici che “ va perseguita con urgenza per la concreta
soluzione dei problemi di fondo del settore pneumatici in Europa. Si sottolinea la necessità che i produttori partecipanti
concordino nelle sue linee fondamentali un programma di ristrutturazione industriale e commerciale oltre che
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finanziario che consente di trarre da una serie di attività perdenti un’unità valida, in grado di operare economicamente
nel contesto concorrenziale europeo e mondiale”. (PIRELLI/VCdA 16)
(23 aprile) Si sottolinea l’andamento positivo di Pirelli e negativo di Dunlop. In particolare si riporta che: “ Il notevole
peggioramento rispetto al 1977 è dovuto al forte deficit dei pneumatici che hanno risentito di una problematica analoga
a quella di Industrie Pirelli”.
2. In relazione al Risanamento di Industrie Pirelli si ricorda: “ a) l’aumento di capitale per 29 miliardi di lire con utilizzo
riserve da attribuire in base ai possessi azionari attuali, per 20,2 miliardi di lire a Pirelli e per 8,8 miliardi di lire a
Dunlop Holdings; b) il successivo aumento per 55 miliardi di lire da 108 a 163, di cui 40 miliardi di lire da una società
consortile composta da alcune importanti banche e 15 miliardi di lire da Pirelli Spa alla pari. Dunlop Holdings ha preso
atto dell’operazione, ma ha rinunciato a partecipare per la propria quota all’aumento di capitale a pagamento. Pirelli Spa
deve impegnarsi a riacquistare le azioni sottoscritte dal consorzio al termine della sua durata di cinque anni con un
esborso di 57,5 miliardi di lire; c) il consolidamento dei debiti a breve termine verso le banche in debiti a medio termine
a tasso agevolato di circa il 7,5% per 100 miliardi di lire; d) il piano di investimento che prevede lo scorporo del settore
pneumatici in una società separata alla quale verrebbero fatti affluire i vantaggi degli interventi finanziari di cui sopra”.
(PIRELLI/VCdA 16)
1980
(18 luglio) In un contesto di difficile quadro competitivo internazionale, dovuto in ampia misura al “ già citato divario di
produttività globale che caratterizza tutta la nostra industria” la Pirelli si orienta al “ decentramento produttivo e
gestionale che, con il necessario coordinamento a livello centrale, è ritenuto opportuno per conseguire la maggiore
adattabilità e rapidità di reazione all’accelerato cambiamento dei mercati.” (PIRELLI/BIL 1979/1980)
1981
(22 aprile) In relazione all’operazione di scioglimento della Union, Leopoldo Pirelli espone che: “ si è raggiunto un
accordo con la Dunlop per lo scioglimento della Union, a ciò indotti dalla gravità delle perdite di Dunlop Ltd, dalla
previsione che la sua crisi non sarà di breve durata, dal timore che anche Dunlop International possa essere coinvolta
nel medio periodo, dalla convinzione che la Union, progressivamente indebolita dal divergere degli interessi, presentava
ormai più svantaggi che vantaggi anche in termini decisionali. L’accordo prevede che lo scioglimento avvenga in due
fasi: nella prima che si perfezionerà entro il mese di luglio, Pirelli e Dunlop Holdings si restituiscano le partecipazioni
di minoranza vicendevolmente detenute nella maggioranza delle società operanti in Europa; la seconda fase che si
realizzerà entro la fine del corrente anno, comporterà lo scambio delle rimanenti partecipazioni reciproche e cioè le
partecipazioni di minoranza nella Dunlop International e nelle affiliate della SIP; queste ultime verranno restituite da
Dunlop Holdings per metà alla SIP e per metà alla Pirelli Spa, con l’eccezione dell’argentina Pirelli Platense, di cui si
passerà una quota maggiore a Pirelli Spa, in corrispondenza della quota ceduta a SIP nel marzo 1980”.
(PIRELLI/VCdA 16)
1982
(15 aprile) Per quanto riguarda il progetto di efficienza del Gruppo, Leopoldo Pirelli “ illustra la ripartizione attuale dei
possessi azionari e delle responsabilità del management fra le due case madri e ne sottolinea i notevoli inconvenienti in
materia di orientamenti strategici, assegnazione dei fondi e conduzione aziendale. I due punti fondamentali del processo
sono: 1) creazione di una parità di interessi delle case madri nelle gestioni operative; 2) coordinamento della gestione
delle società operative stesse. Per conseguire il primo obiettivo ci si propone di procedere a scambi di azioni e interventi
sul capitale di alcune consociate che portino le due case madri ad avere nel loro portafoglio partecipazioni dirette o
indirette paritetiche in ciascuna consociata. Gli spostamenti azionari principali comporteranno: per SIP l’ingresso nelle
società operative in Italia e in Germania, per Pirelli Spa l’ingresso nell’iniziativa cavi in Francia ed un sensibile
aumento di partecipazione nelle iniziative cavi negli Stati Uniti e Australia, insieme ad un sostanziale incremento
dell’investimento in Brasile. Per quanto riguarda il secondo punto ci si propone di creare una nuova società, Pirelli
Société Générale SH, posseduta pariteticamente dalle due case madri, a cui verrà conferito il mandato di gestire le
partecipazioni in tutte le consociate al fine di conseguire l’indirizzo interno delle stesse sotto il profilo sia industriale,
sia finanziario. E’ previsto che PSG abbia sede a Basilea ed utilizzi strutture già esistenti a Milano e Basilea. Esprime la
convinzione che la nuova struttura consentirà di massimizzare l’efficienza in una realtà sempre più caratterizzata da una
crescente interdipendenza dei mercati mondiali, dal confronto con importanti gruppi industriali gestiti unitariamente ”.
(PIRELLI/VCdA 16)
1984
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(19 aprile) Leopoldo Pirelli sottolinea come “ il ruolo e l’attività di Pirelli & C siano diventati sempre più determinanti
ed impegnativi. Ciò è dovuto all’aumento assai rilevante dei mezzi da amministrare derivanti dai vari aumenti di
capitale deliberati a partire dal 1980 che comporta l’esigenza di permanenti analisi di valutazioni delle opportunità di
investimento e di disinvestimento offerte dal mercato. In secondo luogo il ruolo centrale svolto dalla società nei
confronti delle collegate Pirelli Spa e SIP è diventato più complesso in seguito alla ristrutturazione del Gruppo, iniziata
nel 1982 con la pianificazione degli interessi e la costituzione della società di gestione Pirelli Société Generale. Il nuovo
assetto degli interessi azionari costituenti il gruppo di controllo di Pirelli & C verificatosi a partire dal 1983 se, per un
verso, comporta per la società una maggiore garanzia di stabilità, per l’altro richiede notevole assiduità nei rapporti con
i principali azionisti che si sono costituiti in sindacato e continua attenzione e disponibilità nei confronti dei Gruppi
nazionali ed esteri, potenzialmente interessati ad assumere stabilmente quote nel capitale azionario della società.”
(PIRELLI & C SAPA/VCdA 3)
1986
(29 aprile) Vengono nominati tre nuovi accomandatari della Pirelli & C. nelle persone di Luigi Orlando, Alberto Pirelli
e Marco Tronchetti Provera “ che si occuperà dell’attività finanziaria, in particolare quella finora svolta dalla CabotoMilano Centrale Spa.” (PIRELLI & C/BIL 1985)
1988
(5 marzo) In merito all’OPA su Firestone, De Giorgi sottolinea le seguenti considerazioni: “ Riteniamo che la nostra
dimensione e posizione attuale (fatturato di 2,5 miliardi di dollari e 5° posizione al mondo ed assenza produttiva dal
mercato nord americano) sono sufficienti per battersi con successo contro i quattro concorrenti assai più grandi di noi”.
Illustra inoltre “ i contatti avuti con Firestone fino a quando Firestone annunciò recentemente di avere raggiunto
un’intesa di massima con Bridgestone per dare luogo ad una società controllata per il 75% da questa ultima e nella
quale verrebbero apportate tutte le attività pneumatici della Firestone”. De Giorgi aggiunge che: “ E’ stato a questo
proposito già firmato un contratto con la Michelin, che in caso di successo della nostra offerta si è impegnata ad
acquistare l’affiliata Firestone in Brasile e l’organizzazione di rivendita ed assistenza auto Matser Care, al prezzo
complessivo di 650 milioni. Inoltre Michelin avrebbe un’opzione per acquistare per ulteriori 150 milioni di dollari, una
partecipazione fino al 50% nell’attività gomma sintetica e prodotti diversificati della Firestone negli Stati Uniti. Le
vendite della Firestone nel 1987 sono ammontate a 3.860 milioni di dollari, i pneumatici hanno contribuito con circa
2.600 milioni di dollari. Gli stabilimenti principali della Firestone sono 23 per la maggior parte negli Stati Uniti e in
Canada e poi in Francia, Italia, Portogallo, Spagna, Argentina, Brasile, Venezuela e Nuova Zelanda. L’acquisizione
della Firestone permetterebbe alla Pirelli di salire al 3° posto mondiale dopo Goodyear e Michelin, con un fatturato
pneumatici di oltre 5.000 milioni di dollari”. (PIRELLI/VCdA 19)
(28 aprile) La relazione degli amministratore della Pirelli & C. illustra la necessità di “ rendere possibile il passaggio da
un bilancio aggregato a un vero e proprio bilancio consolidato di Gruppo, in aderenza alle aspettative degli operatori
economici.”
2. Per quanto riguarda la struttura dell’operazione della riorganizzazione del Gruppo: “ a) SIP conferirà direttamente o
tramite una sua controllata alla Pirelli Spa tutte le sue partecipazioni in società operative con esclusione di alcune nel
settore dei pneumatici; a fronte di detto conferimento Pirelli Spa aumenterà il proprio capitale e le emittende azioni
(pari al 35%-40% del capitale votante dopo l’aumento) saranno riservate a SIP o a sua controllata; b) SIP aumenterà la
propria partecipazione in Pirelli Spa di un ulteriore 10% mediante l’acquisizione di tutte le azioni Pirelli Spa oggi in
portafoglio a Pirelli & C.; c) Pirelli & C. sottoscriverà un aumento di capitale di SIP per un milione di azioni a essa
riservato (aumentando così la sua partecipazione nella holding al 35%-40%) contro cessione delle azioni di Pirelli Spa
in suo possesso.” (PIRELLI & C/BIL 1987)
1990
(14 settembre) Viene proposto in Consiglio di Pirelli il progetto di integrazione delle attività pneumatici con quelle
della tedesca Continental: “ La fusione di Continental e Pirelli potrebbe dare origine ad un nuovo “ major” avente una
quota di mercato consolidata del 16% a livello mondiale ed un fatturato totale pneumatici di 13 miliardi di marchi. La
nuova società per effetto della sola dimensione sarà in grado di competere con i 3 grandi su scala mondiale e di
confrontarsi con Michelin in Europa.” I benefici derivanti dalla fusione sarebbero i seguenti: “ 1) Pirelli ha investito in
modo consistente nel recente passato nell’Engineering e nei processi riguardanti i sistemi industriali di automazione
flessibile che garantiscono la qualità, l’uniformità del prodotto e gli standard di servizio richiesti dalle case
automobilistiche tecnologicamente all’avanguardia. La nuova società avrebbe la massa critica sufficiente per
giustificare e sfruttare appieno e su larga scala i sistemi della fabbrica automatizzata flessibile; 2) La presenza
geografica di Continental e Pirelli è più complementare che di sovrapposizione. Mentre Continental è leader in
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Germania ed Austria ed è ragionevolmente posizionata negli USA, Pirelli è market leader in Italia ed America Latina
con una forte presenza in vari altri paesi europei ed in Turchia; 3) La posizione di preminenza su alcuni mercati
permetterà alla nuova società di assicurarsi un più elevato controllo sulla propria politica di prezzi e di abbandonare il
ruolo di “ price follower” al quale i due gruppi sono ora frequentemente costretti.” Le caratteristiche dell’offerta
sarebbero le seguenti: “ Si è ravvisata sin dall’inizio l’assoluta necessità che un’eventuale combinazione sia ancorata ad
una maggioranza azionaria definita ed ad un’unicità di management e di indirizzo. Ove queste operazioni non fossero
assicurate, l’operazione non sarebbe da prendere in considerazione. Azionisti indipendenti, principalmente tedeschi ed
italiani, appoggiano la proposta fin qui delineata e, in vista di tale operazione, hanno formato insieme a Pirelli, un
gruppo che controlla più del 50% del capitale azionario di Continental ed una quota dei voti validamente esprimibili tali
da assicurare ad esso la maggioranza in assemblea. Quanto sopra è subordinato: 1) all’eliminazione della restrizione del
5% dei diritti di voto; 2) all’approvazione da parte delle autorità antitrust tedesche e/o comunitarie. Prevede inoltre
l’acquisizione per contanti da parte di Continental della totalità delle attività di PTH e la delibera da parte
dell’assemblea della Continental di un aumento di capitale per il quale tutti gli azionisti fruiranno del diritto d’opzione
avente lo scopo di finanziare la suddetta operazione di acquisizione. L’ammontare dell’operazione si ritiene debba
essere nell’ordine del 50-66% dell’intero capitale oggi esistente. Ad aumento di capitale effettuato PTH disporrà della
maggioranza dei voti nel gruppo di controllo (sottoscriverà interamente l’aumento di capitale).” (PIRELLI/VCdA 21)
(25 settembre) Leopoldo Pirelli riassume a beneficio del Consiglio della Pirelli il procedere della trattativa con la
Continental: “ Dopo un primo colloquio difficile, ma abbastanza positivo, la situazione è andata deteriorandosi a
cominciare dal comunicato stampa unilaterale emesso da Continental il giorno 17, passando attraverso la riunione del
giorno 19 tra i due amministratori delegati assistiti dai rispettivi teams in cui la rottura è stata evitata per poco, per
giungere fino alla lettera del 24 con la quale il Vorstand di Continental ha comunicato di respingere la proposta
contenuta nella lettera di Pirelli del 14.”
2. La lettera del 24 settembre di Continental AG, sopra ricordata, firmata da Urban, presidente del Consiglio di Gestione
è la seguente: “ The management board of Continental does see some merits in the idea of a combination between both
Groups in view of developments in the world tyre industry. The proposal has however several serious defects which led
to our request to your representatives in our meeting in Frankfurt of September 19 to withdraw the proposal, thus
enabling both sides to explore the opportunities and the best structure for a possible combination. Your representatives’
refusal to withdraw the proposal coupled with the extraordinary publicity campaign launched by Pirelli has prompted a
quick decision of public rejection by Continental. We consider it most unfortunate ad indeed counterproductive that
Pirelli has chosen this route. In our experience merger and takeover discussion will not normally yield positive results
unless they are conducted in absolute confidence until a mutually acceptable outcome is reached.” Fra le motivazioni di
questa “ public rejection” viene annoverata: “ the questionable stability of Pirelli shareholders structure and its
unwillingness to disclosure the identity and the nature of the agreements with the group of Continental shareholders,
already supporting Pirelli proposal.” (PIRELLI/VCdA 21)
(5 dicembre) Leopoldo Pirelli informa il Consiglio di Pirelli di avere ricevuto da parte di Continental “ una richiesta di
sottoscrivere uno “ standstill agreement” che comportava l’impegno a non acquistare, né vendere azioni di Continental,
non promuovere la convocazione dell’assemblea per l’eliminazione del limite del 5% al diritto di voto, né per le
modifiche nella composizione del Consiglio di Sorveglianza, né per assumere alcuna altra deliberazione collegata ad
una combinazione con Pirelli.” A proposito dell’evoluzione della vicenda con Continental il presidente della Pirelli
comunica al Consiglio che: “ Lo sviluppo più recente e meno definito fa registrare una proposta avanzata dal Presidente
del Consiglio di Sorveglianza di Continental tesa a formare due gruppi di azionisti, l’uno composto da Pirelli e dai suoi
sostenitori, l’altro da azionisti tedeschi, i due gruppi essendo legati fra loro da un accordo di “ pool” con una posizione
di maggior peso del gruppo facente capo a Pirelli. L’attuazione di questo scenario comporta, con la formazione di un
pool, una soluzione alquanto diversa da quella originaria, in quanto rinunciando ad una leadership completa, si accetta
che le decisioni di carattere straordinario possano essere prese solo con il consenso del gruppo di azionisti tedeschi.
Esso inoltre renderebbe problematico il pieno consolidamento della nuova Continental nel bilancio della nostra società.”
(PIRELLI/VCdA 21)
(14 dicembre) Nel corso della vicenda Continental si ipotizza un possibile aumento di capitale di Continental per
finanziare l’acquisizione del ramo pneumatici della Pirelli ed il contestuale apporto di tutte le attività dei pneumatici di
Pirelli a Continental in cambio dell’aumento di capitale riservato a Pirelli o una formula mista fra le due.”
2. Marco Tronchetti Provera riferisce al Consiglio di SIP dei contatti in corso con Ebner e la BZ Bank che “ parrebbe
essere sotto crescente pressione da parte dei suoi clienti per avere azioni della nostra società.” Ebner “ intenderebbe
partecipare all’assemblea con una quota simbolica del 10%.” (SIPBA/VCdA 10)
1991
17
(5 marzo) Viene comunicato al Consiglio di Pirelli Spa che è prevista per il seguente 13 marzo un’assemblea di
Continental con il seguente ordine del giorno: “ 1) portare al 75% la maggioranza necessaria per abolire il limite di voto
al 5%; 2) si richiede analoga maggioranza per la revoca relativa alla alienazione di importanti settori di attività di
Continental; 3) si richiede analoga maggioranza per la revoca del Consiglio di Sorveglianza; 4) di abolire la restrizione
del voto al 5%; 5) dare mandato al Consiglio di Sorveglianza si studiare l’integrazione di Pirelli Tyre Holding con
Continental”. (PIRELLI/VCdA 21)
(10 maggio) Viene emesso il seguente comunicato congiunto: “ Pirelli Spa e Continental AG annunciano che i rispettivi
vertici esecutivi hanno deciso di incontrarsi ad una “ tavola rotonda” per discutere la situazione nella sua globalità. Non
vi sono intenzioni ostili, né proposte o pregiudiziali da alcuna delle parti ed entrambe considerano aperto l’esito delle
conversazioni. Le parti hanno concordato che i loro colloqui si svolgano nel più stretto riserbo e che non vengano
rilasciate ulteriori dichiarazioni fino a quando non si raggiungano risultati sostanziali.” (PIRELLI/VCdA 21)
(24 settembre) Von Gruenberg viene eletto nuovo presidente del Consiglio di Sorveglianza di Continental. A questo
proposito viene ricordato al Consiglio della Pirelli che: “ per quanto riguarda la soluzione “ integrazione” essa è
osteggiata da Continental perché: a) il management di Continental, tuttora sotto l’influenza delle tesi di Urban,
considererebbe una sconfitta qualsiasi soluzione che ponesse Pirelli in una posizione di controllo: le conseguenze
negative di tale stato d’animo su una futura gestione sono facilmente immaginabili; per quanto riguarda la soluzione
“ collaborazione” avrebbe l’inconveniente di lasciare Pirelli e Continental in posizioni autonome e concorrenti sui
mercati con interessi differenziati e potenzialmente divergenti, almeno per quanto non unificato attraverso la
formazione di business units: ne potrebbero derivare future difficoltà di rapporto fra i due gruppi.” Si è pertanto
concordato che “ un eventuale accettazione da parte di Pirelli della soluzione “ collaborazione” sia subordinata alle
seguenti condizioni: a) formazione di un assetto azionario stabile di Continental quale ad esempio il seguente: Pirelli 510%, Toyo 5-10%, Yokohama 5-10%, investitori istituzionali tedeschi 25-35%; collocamento di circa il 25%
attualmente detenuto da amici di Pirelli in parte presso Toyo e Yokohama in parte presso investitori istituzionali
tedeschi nel quadro della formazione del suddetto azionariato stabile; b) disponibilità degli investitori tedeschi di farsi
carico temporaneamente dell’intero 25% detenuto dagli amici della Pirelli, da trasferire poi in parte ai soci giapponesi.”
(PIRELLI/VCdA 22)
(30 novembre) Marco Tronchetti Provera comunica al Consiglio della SIP che: “ è necessario procedere alla
sottoscrizione di un aumento di capitale per sottoscrivere le nuove azioni della Pirelli Spa. Esiste un accordo per
l’aumento di capitale da parte di BZ Bank.” (SIPBA/VCdA 10)
2. Viene relazionato al Consiglio di Pirelli la prosecuzione delle trattative con Continental: “ Da settembre in avanti ci si
è quindi dedicati ad esaminare in dettaglio la soluzione “ collaborazione”. Continental ha dovuto riconoscere che
rimanendo società indipendenti, le sinergie conseguite erano poca cosa. Inoltre non è stata trovata soluzione accettabile
per la sistemazione delle azioni detenute da investitori che condividevano la strategia di Pirelli e da questi acquistate in
vista dell’unificazione delle due società. Dopo un ultimo incontro che Pittini ed il presidente hanno avuto con Weiss e
Von Gruenberg non si è potuto che constatare le necessità di sospendere la ricerca di una soluzione definitiva con
Continental, sia sul piano strutturale e societario, sia sul piano delle collaborazioni globali.” In seguito a ciò Leopoldo
Pirelli propone di “ trovare acquirenti per il 30-35% di Continental in possesso di amici della Pirelli, il 5% di Pirelli Tyre
Holding e un ulteriore 32% in opzione a Pirelli esercitabile in due anni tramite Mediobanca.”
3. In seguito alla conclusione della vicenda di Continental vengono fatti dei programmi su come procedere alla
ristrutturazione della società: “ La vicenda Continental ha contribuito in misura sostanziale al peggioramento
verificatosi: ma è certo che negli ultimi esercizi anche la gestione ha registrato un crescente ed eccessivo assorbimento
di cassa. Oggi siamo portati a pensare che le spalle finanziarie del Gruppo non sarebbero comunque state tali da potere
seguire gli sviluppi in tre settori di attività ciascuno con programmi di espansione impegnativi, anche se di entità e di
natura diverse fra loro. Siamo portati cioè a pensare che un ridimensionamento avrebbe dovuto avere luogo comunque.”
Per questi motivi viene varato un programma di dismissioni che dovrebbe raggiungere “ un importo di almeno 1.000
miliardi; essere realizzato entro 18 mesi; essere eseguito conferendo mandato irrevocabile e congiunto a Mediobanca e
Pirelli & C. Il programma di dismissioni riguarda gli immobili ex Bicocca e la cessione del settore dei prodotti
diversificati ed alcune altre attività; un aumento di capitale di circa 500 miliardi che dovrebbe essere deliberato da
un’assemblea straordinaria da tenersi entro il 31 gennaio 1992; un programma di finanziamenti messo a punto con
Mediobanca che prevede che Mediobanca stessa, nel quadro della copertura dei fabbisogni del Gruppo, esamini la
concessione: a) di un finanziamento di 750 miliardi a 5 anni in “ pool” con altri istituti di credito; b) di una linea di
credito irrevocabile a 3 anni per ulteriori 750 miliardi attraverso un pool di aziende di credito di cui il Credito Italiano
sarà il capofila.” (PIRELLI/VCdA 22)
1992
18
(21 gennaio) Nel corso dell’assemblea straordinaria per l’aumento di capitale Marco Tronchetti Provera fa il punto
della situazione: “ Le differenze fra la perdita consolidata attribuibile (590 miliardi) e la perdita civilistica di 390
miliardi è costituita dai dividendi da società del Gruppo, da una svalutazione nella partecipazione totalitaria in Sipir
N.V., parzialmente compensata da una riserva di 106 miliardi esistente in Sipir e da una plusvalenza relativa alla
cessione di aree “ Bicocca”.
2. Leopoldo Pirelli illustra il risultato dell’operazione Continental: “ I costi per indennizzi ad investitori sono ammontati
a 138 miliardi e che con i pagamenti già tutti effettuati si è esaurito qualunque impegno a carico del Gruppo. Si trattava
di promesse condizionate fatte ad alcuni soggetti che avevano deciso di assumere partecipazioni in Continental con
l’aspettativa dell’accrescimento del valore delle azioni in seguito alla fusione. Data la struttura dell’operazione, la sua
gestione ed i suoi esiti sarebbero dipesi essenzialmente dalle scelte imprenditoriali di Pirelli, di cui gli altri investitori
non avrebbero partecipato. Fu però promesso che se entro un certo termine (la fine del 1991) non si fosse concordata
l’unificazione delle attività pneumatici di Pirelli e di Continental, il Gruppo Pirelli li avrebbe sollevati dagli eventuali
danni relativi all’investimento.” (PIRELLI/VA 32)
(14 febbraio) Dopo avere illustrato le ragioni della nomina di Marco Tronchetti Provera a vicepresidente esecutivo
della Pirelli Spa, Leopoldo Pirelli “ ringrazia Tronchetti di avere brillantemente svolto la funzione di amministratore
delegato nei tre anni, di avere guadagnato la stima dell’azionariato e della stampa e lo ringrazia personalmente della
collaborazione augurandogli successo per le nuove e pesanti responsabilità.” (SIPBA/VCdA 10).
2. Leopoldo Pirelli rammenta che: “ avrebbe continuato con la fiducia del Consiglio a mantenere le sue attuali
responsabilità di gestione fintanto che il suo apporto fosse stato utile per avviare concretamente la fase di risanamento
del Gruppo. Egli ritiene che ciò oggi possa dirsi avviato e pertanto comunica al Consiglio la sua decisione di rimettere il
suo mandato esecutivo.” A questo proposito Leopoldo Pirelli “ esprime l’avviso che siano maturi i tempi per il
passaggio delle responsabilità esecutive a coloro che dovranno portare a compimento il piano di ristrutturazione
industriale e finanziario della società: egli propone al Consiglio: a) di affidare al dottor Marco Tronchetti Provera
l’incarico di Chief Executive Officer del Gruppo Pirelli Spa attribuendogli la carica di Vicepresidente Esecutivo in
aggiunta a quella già conferitagli di amministratore delegato; b) di costituire il Comitato Esecutivo chiamandone a far
parte oltre al Presidente, il Vicepresidente Esecutivo di Tronchetti Provera, l’Amministratore Delegato Sierra e i
Vicepresidenti ing. Pittini e Alberto Pirelli, nonché gli amministratori Sarasin e Sozzani”. (PIRELLI/VCdA 22)
(24 aprile) Nel corso dell’assemblea della Pirelli & C Marco Tronchetti Provera commenta la natura della
partecipazione in Continental che: “ ha assunto il carattere di investimento finanziario, da proteggerne la valorizzazione
anche in funzione di un recupero di costi sostenuti. Si dichiara convinto che Pirelli abbia la possibilità di operare con
risultati positivi nel mercato dei pneumatici, nonostante la mancata realizzazione dell’operazione Continental. Ritiene
pertanto giustificati gli investimenti previsti per la ristrutturazione del settore. Precisa che il valore unitario di carico
delle azioni possedute da Pirelli Tyre Holding ammonta a 207 marchi tedeschi, mentre il prezzo di acquisto dei diritti di
opzione si aggira sui 60 marchi tedeschi ad azione.”(PIRELLI & C/BIL 1991)
1993
(1 aprile) Per quanto riguarda le negoziazioni con Continental, durante il Consiglio Tronchetti Provera “ informa che
Pirelli ha dato a Deutsche Bank, con l’intermediazione di Mediobanca, l’indicazione che essa accetterebbe un’offerta
che copre il valore che figura a bilancio con un margine che tiene conto del valore strategico del pacchetto. Deutsche
Bank è alla ricerca di una soluzione globale per il 5% detenuto da Pirelli e per il 33% sul quale Pirelli ha un’opzione”.
(SIPBA/VCdA 10)
(10 dicembre) Per quanto riguarda la situazione del settore Cavi: “ L’Europa ha fatto registrare vendite in riduzione
pressoché ovunque sia nei cavi per telecomunicazione, sia in quelli per energia, con eccezione positiva dei cavi per
telecomunicazioni in Francia. Negli USA si registra una contrazione nei prezzi dei cavi telefonici essenzialmente
dovuta alla riduzione dei prezzi della fibra ottica”. Si prevede un riequilibrio nel corso del 1994.
2. In relazione alla situazione STET, Marco Tronchetti Provera “ informa dettagliatamente il Consiglio circa i passi
compiuti nei confronti della Presidenza IRI per concorrere, con alleanze tecnologiche e finanziarie appropriate, alla
privatizzazione della STET. Dopo i colloqui iniziali decisamente positivi e la presentazione di un nostro progetto
all’IRI, sono stati avviati contatti incoraggianti con Alcatel. Purtroppo la Presidenza IRI non ha fatto per ora seguire
comportamenti coerenti, sottraendosi anzi al proseguimento dei colloqui riservati e lasciando spazio a commenti di
organi di stampa a cui è stato necessario ribattere”. (PIRELLI/VCdA 24)
1994
19
(22 settembre) Nel consiglio della Société Internationale Pirelli, Tronchetti Provera affronta l’argomento dei cavi in
fibra ottica che: “ sono ormai trattati come delle commodities, ma noi siamo in procinto di sviluppare, mediante grandi
sforzi tecnici, nuovi prodotti legati alla tecnologia ottica che sono già stati venduti con successo negli Stati Uniti. Il
mercato dei cavi per energia subisce la riduzione dei margini delle società elettriche europee in fase di privatizzazione.
Tuttavia noi siamo riusciti a mantenere la nostra posizione grazie all’offerta combinata di cavi, installazioni ed
accessori. Nei cavi a fibra ottica la nostra quota di mercato aumenta; i margini dipendono in primo luogo dal prezzo di
vendita della fibra ottica. Questi sono soddisfacenti in Europa, dove noi produciamo la fibra, ma sono insufficienti negli
Stati Uniti, a causa di un forte ribasso del prezzo dei cavi perché lì siamo costretti ad acquistare la fibra a prezzi
elevati.” (SIPBA/VCdA 10)
(6 dicembre) Per quanto riguarda Pirelli Tyre Armstrong: “ il riequilibrio della situazione passa attraverso la riduzione
delle spese di assistenza medica ai pensionati (ma il Tribunale di Nashville in prima istanza ha dato ragione alle tesi del
sindacato che tali prestazioni non sono riducibili unilateralmente) e la messo sotto controllo di un costo del lavoro
abnorme rispetto ai concorrenti, che incontra però la forte opposizione del sindacato il quale, oltre allo sciopero, ricorre
aggressivamente alla magistratura del lavoro con ripetute denunce di Unfair Labour Practises.” (PIRELLI/VCdA 24)
1995
(13 aprile) Nel consiglio di Camfin Marco Tronchetti Provera illustra il progetto di trasferimento della azioni di Pirelli
& C detenute alla Fin.P., la quale essendo già in possesso di un’importante partecipazione nella stessa Pirelli & C,
diventerebbe il socio di riferimento di quest’ultima società. A conferimento eseguito Cam Energia e Calore
diventerebbe, attraverso Fin P., il socio di riferimento di Pirelli & C. Le ragioni dell’operazione sono connesse al
seguente obiettivo: valorizzare la partecipazione nella stessa Pirelli & C, di cui si diverrebbe primi azionisti tramite
società controllata utilizzando una società istituzionalmente azionista di Pirelli, con un ruolo storicamente riconosciuto
ed un assetto ottimale poiché finalizzato alla sola gestione della partecipazione.” (CAMFIN/VCdA 9)
(31 maggio) In relazione alla prospettata operazione tra Fin. P. Camfin. Leopoldo Pirelli informa che “ E’ allo studio il
conferimento in Fin. P. delle azioni detenute dal Gruppo Camfin che diverrà l’azionista di maggioranza di quest’ultima:
a valle di detto conferimento la Fin. P. risulterà il principale azionista di Pirelli e C. con una quota prima dell’aumento
di capitale del 13,3%.” (Pirelli & C/BIL 15)
1996
(19 aprile) Leopoldo Pirelli “ Comunica di avere deciso di non ripresentarsi per le rielezioni del consiglio alla prossima
assemblea. Comunica altresì di essere stato portato a tale decisione da un lato dal suo stato anagrafico e di servizio (70
anni di età a 45 di lavoro nel gruppo, di cui 33 come rappresentante esecutivo) dall’altro dalla consapevolezza di
lasciare la Società in mani capaci ed affidabili, essendo convinto che il nuovo consiglio eleggerà presidente esecutivo il
Dottor Marco Tronchetti Provera e confermerà Vice Presidente il figlio Alberto. Comunica le sue intenzioni di
continuare a presiedere per il prossimo triennio il consiglio di Pirelli & C. e la sua disponibilità a mantenere per uguale
durata la carica di Vice Presidente in SIP”. (PIRELLI/VCdA 26)
(30 aprile) La relazione degli amministratori di Camfin illustra in questo modo l’operazione di integrazione con Fin. P.:
“ Nel mese di luglio è stata effettuata un’operazione di concentrazione delle partecipazioni in una società già azionista di
Pirelli, con un assetto finalizzato alla sola gestione della partecipazione. Le azioni ordinarie di Pirelli & C, pari
all’8,46% del capitale sono state infatti conferite nella società Fin. P. che già detiene il 4,64% del capitale di Pirelli & C.
Infine sempre nel mese di luglio Cam Energia e Calore ha sottoscritto un aumento di capitale di Fin. P. finalizzato alla
sottoscrizione dell’aumento di capitale di Pirelli & C. Al termine di tali operazioni Cam detiene il 63,64% di Fin. P. la
quale ha a sua volta il 12,45% del capitale con diritto di voto di Pirelli & C.” (CAMFIN/BIL 1995)
1997
(24 marzo) Per quanto riguarda le partecipazioni in SIP e in Pirelli Spa, Leopoldo Pirelli:“ Illustra i motivi che
suggeriscono di modificare il patto di sindacato SIP nel senso di attribuire alla Pirelli & C., in sede di designazioni degli
amministratori della Società elvetica, in senso proporzionale alla quota di azioni detenuta. È imminente la sottoscrizione
di un accordo secondo cui: in relazione alla partecipazione apportata al Sindacato, ciascun partecipante avrà diritto di
designare un proprio rappresentante nel Consiglio per ogni gruppo di azioni pari al 5% del capitale azionario, con
l’intesa che ogni partecipante che non disponga del quorum per la designazione di un membro può, per costituirlo,
accordarsi con altri”. (Pirelli e C./VCdA 1)
1998
20
(24 marzo). Il presidente illustra: “ le linee di un piano finalizzato alla semplificazione delle strutture societarie del
Gruppo che coinvolge Pirelli & C, SIP e Pirelli Spa e che dovrebbe culminare nel controllo diretto di Pirelli & C su
Pirelli Spa a valle della fusione per incorporazione tra SIP e Pirelli Spa. A) l’acquisto da parte di SIP di 1.700.000 buoni
di partecipazione detenuti da BZ Group Holding e/o da BZ Bank limited al prezzo unitario di franchi svizzeri 350 e la
conversione in azioni dei buoni di partecipazione; b) un’offerta pubblica di acquisto di tutte le azioni di SIP in
circolazione, al prezzo unitario di franchi svizzeri 350, promossa da Pirelli & C; c) ad OPA conclusa, cancellazione dei
titoli SIP dal listino della borsa svizzera e raggiungimento del completo controllo su SIP; d) infine fusione fra SIP e
Pirelli Spa con il mantenimento della quotazione alla Borsa di Milano dei titoli derivanti dalla fusione stessa. A valle di
queste operazioni Pirelli & C avrà in portafoglio una partecipazione diretta non inferiore al 30,01% di Pirelli Spa ,
mentre BZ Group Holding Limited, attuale secondo azionista di SIP, ne deterrà una quota pari al 10% circa.
Relativamente alla metà della partecipazione di BZ Group Holding Limited, sono stati raggiunti particolari accordi,
riguardanti sia un accordo di put and call, sia il diritto di voto che verrà esercitato fin dall’inizio su indicazione di Marco
Tronchetti Provera nella sua qualità di socio accomandatario di Pirelli & C. La presenza del Gruppo Pirelli in Svizzera
verrà peraltro rafforzata in termini di attività e di strutture operative attraverso le controllate Pirelli Cables and Systems,
Pirelli Tyre Europe e Pirelli Société Generale. A valle di tale acquisto e della conversione in azioni dei restanti buoni di
partecipazione e prima dell’OPA, Pirelli & C e BZ Group Holding Limited possederanno rispettivamente il 58% ed il
24% di SIP.” (PIRELLI/VCdA 28)
(22 maggio) L’accordo tra Tronchetti Provera ed Ebner prevede che Pirelli & C. conceda a BZ Group una prima
opzione di vendita sul 5% del capitale, di cui “ per un 2,5% fra il 10 marzo 1999 ed il 10 marzo 2004 e una seconda
opzione al 10 marzo 2003. Inoltre BZ concede a Pirelli & C un’opzione di acquisto che non può superare il 5% dei
diritti di voto il 13 marzo 2003.”
2. Leopoldo Pirelli illustra nel seguente modo l’entrata della famiglia Pirelli in GPI: “ Posto che Sopaf era venditrice di
un pacchetto del 13% di GPO che controlla Camfin, la quale a sua volta controlla Fin.P. egli ed i suoi figli hanno ceduto
azioni Fin.P. e col ricavato ed altri mezzi freschi hanno acquistato da Sopaf quel 13% di GPI.”
3. Tronchetti Provera illustra nel seguente modo l’operazione con BZ Group: “ L’operazione che azionisti ed analisti
auspicano, sino ad ora aveva presentato difficoltà anche tecniche stante gli impedimenti per una società svizzera di
fondersi con una società italiana. Si è finalmente trovata una strada che consentirà di trasferire SIP in un paese
comunitario, fonderla con Pirelli Partecipazioni trasferitasi pure nello stesso paese, per poi portare la società derivante
dalla fusione in Italia e qui fonderla con Pirelli Spa. Nell’ambito di tale operazione si è chiesto ad Ebner al fine di
consolidare la partecipazione di Pirelli & C. in Pirelli Spa di ottenere un’opzione per l’acquisto delle azioni che BZ
deterrà in Pirelli Spa a progetto eseguito. Ebner ha concesso un’opzione a tempo per metà delle sue azioni e per una
forse immeritata fiducia ha posto la condizione che l’opzione fosse collegata all’attribuzione ad Esso Marco Tronchetti
Provera del diritto di dare istruzioni per il voto. L’accordo è stato concluso anche per quel che riguarda l’attribuzione
dei diritti di voto basati sulla personale fiducia di Ebner in Marco Tronchetti Provera con il pieno assenso degli
accomandatari tutti che hanno giudicato di sicuro interesse della società l’accordo in ogni sua clausola, comprese quelle
dell’attribuzione a Pirelli & C della facoltà di immediato esercizio dell’opzione di acquisto nel caso di uscita dal
Gruppo di Marco Tronchetti Provera.” (PIRELLI & C/VA 19)
1999
(25 maggio) Leopoldo Pirelli traccia anche dei brevi profili di Marco Tronchetti Provera e di suo figlio Alberto Pirelli.
Per quanto riguarda il primo dice:“ Marco è certamente l’artefice di punta della ripresa del nostro Gruppo negli ultimi
anni. Ne è il leader, il numero uno e con la sua personalità professionale e caratteriale non potrebbe essere che tale: è
molto intelligente, ha intuito, ha comando di uomini all’interno e senso delle relazioni all’esterno dell’azienda.” Per
quanto riguarda il figlio Alberto: “ Queste ultime capacità non le ha perché vive all’interno dell’azienda e della sua
famiglia: ha senso del dovere, grandi capacità di lavoro diretto ed attaccamento al nome, delle cui tradizioni etiche è un
cristallino erede.” (PIRELLI & C/VA 19)
(13 dicembre) Tronchetti Provera informa il Consiglio che “ sono state avviate trattative per l’acquisizione da Telecom
del 49% del capitale sociale di Sirti, a valle del previsto scorporo da parte di quest’ultima dei propri beni immobili. Sirti
svolge un’importante attività nella costruzione di reti ed è candidata a svolgere un ruolo primario nell’ampliamento di
queste a livello mondiale. In questo scenario Sirti si presenta come un player professionale capace di garantire, con
qualità del servizio e costi competitivi, servizi di ingegneria, installazione, manutenzione ed è sicuramente in grado di
ottenere riscontri positivi sul mercato.”
2. Viene illustrata l’operazione in corso sulla fotonica nel seguente modo: “ il Gruppo Pirelli ha da tempo creato
un’attività leader nel campo della tecnologia fotonica, ma il mercato è dominato da fornitori di sistemi integrati che
offrono una più ampia gamma di prodotti con contenuto prevalentemente elettronico e di software. Considerato che i
21
sistemi ottici terrestri hanno un valore strategico maggiore per i fornitori di sistemi integrati che per un fornitore a
piattaforma singola, ci si avvierebbe verso la decisione di sviluppare le attività di componentistica ottica, con le
conseguenze che da un lato sarebbe possibile conseguire margine con le attività di ricerca e sviluppo, proprietà
intellettuale e produzione della fibra ottica, dall’altro di rendere il business dei componenti, senza l’attività sistemistica,
in grado di competere liberamente sul mercato. Inoltre in una delle trattative in corso sorge l’interessante prospettiva di
giungere ad un’alleanza nell’attività di sistemi sottomarini e di componentistica ottica con uno dei migliori partners
globali del settore. Il Gruppo Pirelli è il quarto produttore di cavi sottomarini con una capacità di project management
che fa leva sull’attività di posa ed installazione di cavi energia sottomarini e sottolinea come un’alleanza come quella
prospettata comporterebbe un miglioramento del profilo industriale del Gruppo.” (PIRELLI/VCdA 30)
(20 dicembre) Tronchetti Provera riferisce al Consiglio che: “ si è raggiunta un’intesa con Cisco Systems per
un’alleanza strategica nel settore della trasmissione ottica che consiste sostanzialmente nel 1) nell’ingresso di Cisco con
una quota di partecipazione del 10% per un valore di 100 milioni di dollari nella neo costituita Pirelli di componenti
ottici e di sistemi ottici sottomarini.; 2) nella cessione da Pirelli a Cisco dell’attività di sistemi ottici terrestri per un
valore complessivo di 2,15 miliardi di dollari di cui circa il 20% è legato al raggiungimento di obiettivi di vendita e di
gestione. Le sinergie derivanti dalla nuova partnership permettono di prevedere un certo miglioramento della tecnologia
ottica legata ad Internet e quindi alle attività industriali ed avrà un impatto positivo anche sulle prospettive reddituali di
Pirelli Cavi e Sistemi.” (PIRELLI/VCdA 30)
2000
(25 gennaio) In relazione alla fotonica Tronchetti Provera afferma che: “ la vendita delle attività di fotonica terrestre a
CISCO perfezionatesi il 14 febbraio 2000 con l’incasso di l.575,30 milioni di euro. È da sottolineare, oltre che
l’importanza finanziaria anche la valenza strategica di tale accordo che suggella la partnership fra Pirelli e CISCO nei
settori della impiantistica ottica e nei cavi sottomarini Telecom, settori entrambi ad alta tecnologia con un previsto
elevato tasso di sviluppo”.
2. Viene ricordata “ l’intesa con BICC General per l’acquisto di attività di cavi energia già appartenente al gruppo
britannico BICC e rilevate lo scorso anno dal gruppo americano General Cable”.
4. Tronchetti Provera ricorda anche l’accordo con CISCO che ha comportato “ l’acquisizione da parte di CISCO
Systems del 10% del capitale di due costituende società operanti nel settore della componentistica ottica e dei cavi
sottomarini per le telecomunicazioni”. (Pirelli e C./CVdA 4)
(8 febbraio) Viene informato il Consiglio della trattativa “ assai vicina alla conclusione con la General Cable
Corporation per l’acquisizione di alcune società già facenti capo a BICC attive nei cavi e nei sistemi per l’energia.”
(PIRELLI/VCdA 30)
(20 marzo) Viene informato il Consiglio del completamento del processo di acquisto dei Cavi Energia di Siemens,
acquisto della divisione Cavi energia e costruzioni da Metal Manifacturers Limited, di un ulteriore 50% di Fos, del
residuo 50% di Pirelli Cable Indonesia, nonché di Pirelli Tyre Company (Egitto). Per quanto riguarda l’esercizio in
corso si preannuncia che esso sarà per lo più caratterizzato dal continuo impegno per l’integrazione delle attività ex
Siemens ed ex BICC, la continua valorizzazione dei business tradizionali, la ricerca di nuove opportunità nei vari
mercati.” (PIRELLI/VCdA 30)
(8 maggio) Marco Tronchetti Provera ripercorre le tappe dell’operazione con Cisco che: “ è stata creata dalla ricerca
interna di Pirelli. Partendo dalle fibre si è infatti giunti alla componentistica ottica e da qui all’area dei sistemi ottici
terrestri ove sono presenti i grandi operatori mondiali dell’elettronica. In tale settore occorreva l’integrazione con chi
disponesse del software e la capacità di gestione delle reti. La convergenza tecnologica fra elettronica, gestione delle
reti ed ottica era tale per cui lo spazio di Pirelli inevitabilmente si riduceva. In Cisco è stato trovato il partner ideale in
quanto disponeva di tutte le competenze che tuttavia aveva necessità di integrare con l’ottica. Si è così ceduto il
segmento che per il Gruppo era inaccessibile, ma si è mantenuta la tecnologia di base che nasce dalla fibra e si è rimasti
nella componentistica ottica perché la linea strategica perseguita è quella di continuare lo sviluppo della fibra. Le fibre
ottiche hanno un futuro molto importante. Si va dal semplice trasporto all’indirizzo dei dati, con prospettive quanto mai
interessanti. In questo caso Pirelli dispone di un Gruppo di ricercatori assai validi e di si attendono risultati molto
interessanti. Per ricapitolare in estrema sintesi la vicenda Cisco, basti ricordare come da un centro di ricerca si è
sviluppati in cinque anni una società con mille addetti che ha voluto ad un certo punto cedere un segmento del business
internazionale per oltre 1,5 miliardi di dollari.”
2. Tronchetti Provera ricorda anche le acquisizioni avvenute nel settore dei cavi: “ E’ stata perfezionato da parte di
Pirelli Cavi e Sistemi l’acquisto di una parte delle attività cavi energia della NKF. Le attività acquistate comprendono la
22
produzione di cavi energia ad alta media e bassa tensione per le utilities con stabilimenti a Delft (Olanda) e Pikkala
(Finlandia)”. Per quanto riguarda invece le attività acquisite da BICC: “ Queste attività hanno registrato nel 1999 un
fatturato di circa 700 milioni di euro con 3500 dipendenti ed 11 stabilimenti nel Regno Unito ed in Italia, che insieme
rappresentano circa l’80% del fatturato del 1999, ed in Africa, Asia, inclusa una joint venture locale in Cina.”
(PIRELLI SPA/VA 36)
(26 settembre) Tronchetti Provera riassume nel seguente modo il contenuto degli accordi con Cisco e Corning: “ In
occasione della cessione a Cisco dei sistemi ottici integrati, fu concordato che 1) l’attività componentistica di Pirelli
avrebbe fatti capo ad una società poi costituita negli Stati Uniti; 2) Cisco avrebbe sottoscritto il 10% delle azioni della
costituenda società; 3) per tale partecipazione Cisco avrebbe versato la somma complessiva di 25 milioni di dollari sulla
base di una valorizzazione complessiva della società pari a 250 milioni di dollari; 4) Pirelli si impegna a fornire a Cisco
componenti per un minimo di circa 20 milioni di dollari il primo anno e 30 il secondo ad un determinato prezzo a cui
sarebbe stato aggiunto un premio fino a 125 milioni di dollari; 5) Pirelli non avrebbe potuto vendere azioni od assets
relativi alla componentistica per due anni dopo il closing a società operanti nel medesimo settore di Cisco. Cisco non
intese acquistare il comparto relativo alla componentistica ottica, ma preferì assicurarsi una costante fornitura da parte
di Pirelli ed orientarsi verso la partecipazione in un’apposita società statunitense con la prospettiva, da Pirelli condivisa,
di una valutazione del comparto cui sarebbe potuto seguire la quotazione sul mercato statunitense della costituenda
società, ovvero qualsiasi combinazione alternativa ugualmente conveniente. In concomitanza con la costituzione della
società statunitense, il 18 marzo 2000, denominata OTUSA (Optical Technologies USA) è iniziato un insieme di attività
tendenti alla quotazione di essa presso il Nasdaq che sono prevalentemente costituite: a) nella ricerca di un “ venture
capitalist” americano; b) nella ricerca di top managers americani che avrebbero affiancato i managers Pirelli, c)
dell’avvio dell’iter societario per conferire in OTUSA l’intellectual property connesso alla componentistica. A luglio
scorso Corning, partner di lunga data di Pirelli nelle tecnologie ottiche, ha fatto conoscere tramite Chase Manhattan
Bank, il suo interesse per OTUSa, considerata la grande importanza dei brevetti da questa posseduti per lo sviluppo
strategico di Corning stessa. All’inizio di agosto Corning ha fatto pervenire un’offerta per l’eventuale acquisizione di
OTUSA sulla base di un valore oscillante fra 3 e 4 miliardi di dollari con pagamento in azioni. Considerato che negli
ultimi tempi erano avvenute importanti acquisizioni ed integrazioni nel campo dei componenti da parte dei concorrenti
di Corning e che importanti operatori nel settore delle telecomunicazioni (Alcatel, Siemens e Lucent) avevano
annunciato di volere rendere autonome le loro attività ottiche, si percepì che era diventato particolarmente importante
per Corning acquisire tecnologie al fine di arricchire il proprio portafoglio e mantenersi competitiva. In data 1°
settembre è arrivata una nuova proposta in ordine all’avvio del negoziato, sulla base di un prezzo per l’acquisto di
OTUSA oscillante fra i 4,5 e i 5 miliardi di dollari di azioni Corning. Nel frattempo verso la metà di luglio uno dei più
importanti “ venture capitalist” americani (Summit Partners) contattati verso la metà di marzo per un suo eventuale
ingresso in OTUSA, fece conoscere la sua definitiva posizione in merito, ritenuta non accettabile per la sua richiesta di
diritti e di garanzie maggiori a quelle praticate a Cisco stessa; anche la ricerca di managers non avevano avuto successo,
data fra l’altra la perplessità di alcuni di essi dimostrata in ordine al possibile successo di un collocamento OTUSA sul
mercato. Considerato che per i motivi sopra esposti, il collocamento di una prima tranche sarebbe avvenuto in ritardo
rispetto al piano originario, è sembrato opportuno avviare a metà settembre, sulla base delle nuove proposte un
negoziato con la Corning. In sintesi è stato concordato con Corning: 1) la vendita a Corning del 90% del capitale di
OTUSA da parte di Optical Technologies The Netherlands BV che ne possiede il 71% e da parte di Pirelli Cavi e
Sistemi che ne possiede il 19%; 2) che conseguentemente il prezzo di vendita del 90% del capitale di OTUSA sia pari a
3.510 milioni di dollari sulla base di una valutazione dell’intero capitale di OTUSA pari a 3.900 milioni di dollari; 3)
che siano sottoscritti contratti ancillari, il più importante dei quali prevede la cessione da parte di Pirelli Cavi e Sistemi
di determinati brevetti relativi ai componenti ottici contro un pagamento pari a 100 milioni. Per le predette acquisizioni
Corning corrisponderebbe al Gruppo Pirelli una somma complessiva di 3610 milioni con un incasso netto di 3.050
milioni.” (PIRELLI/VCdA 30)
2001
(8 maggio) Sul tema delle stock option relative alla cessione di Optical Technologies USA a Corning, Tronchetti
Provera osserva che tutti i dati utili sono inseriti nel prospetto informativo diffuso a chiusura dell’operazione Corning,
quando è stato firmato il contratto definitivo con Corning. Emerge da tali materiali con estrema chiarezza che non era
possibile per gli amministratori di Pirelli venire a conoscenza del valore che sarebbe stato attribuito ad Optical
Technologies Usa prima che le opzioni venissero concesse. Per la possibile quotazione della società fu infatti
caldamente suggerito, per rendere credibile l’ipotesi stessa di quotazione, che il top management, composto da persone
note al mercato americano testimoniasse il coinvolgimento e la fiducia nella società. L’elevatezza dell’importo peraltro
non comporta alcuna illegittimità o scorrettezza e proprio al fine di non accreditare neppure lontanamente o
implicitamente tale illazione non si è ritenuto di rinunciare ai compensi straordinari, in tutto od in una parte, ma sono
stati trattenuti con conseguente assoggettamento a prelievo fiscale con aliquota piena.”
23
2. Per quanto riguarda gli sviluppi tecnologici, Pirelli:“ sta investendo in modo importante nell’integrazione fra l’ottica e
l’elettronica al fine di potere cogliere le opportunità di collegamento della banda larga con le case e gli uffici. Si è
convinti infatti che lo spazio di Internet sarà sempre più ampio e per tale motivo si investe sulla nuova generazione di
componenti in grado di effettuare la trasmissione dei dati ad una velocità maggiore e a un costo minore.” (PIRELLI
SPA/VA 37)
2001
(28 luglio) Il presidente informa che: “ sono in corso trattative con Bell SA e altri soggetti per l’acquisto da parte della
società, d’intesa con il Gruppo Benetton, di circa 1.700.000.000 azioni ordinarie Olivetti Spa pari a circa il 23% del
capitale sociale di quest’ultima.” Il Dottor Tronchetti Provera precisa che: “ 1) il prezzo unitario di acquisto delle azioni
sarebbe pari a euro 4,175 per un esborso complessivo di circa 7 miliardi di euro; 2) le azioni verrebbero acquistate da
una società di diritto italiano, del cui capitale Pirelli deterrebbe il 60%, mentre il residuo 40% sarebbe posseduto da
Edizione Holding e da investitori istituzionali; 3) l’esborso totale di Pirelli sarebbe dunque pari a circa 4,2 miliardi di
euro; 4) nella newco confluirebbero ulteriori 265.302.200 azioni Olivetti di cui 130.980.000 già detenute indirettamente
da Pirelli Spa e 134.322.250 già detenute da Edizione Holding, cosicché il possesso complessivo di azioni Olivetti
sarebbe pari a circa il 27% del capitale; l’investimento globale della società in azioni ordinarie Olivetti sarebbe pari a
circa 4,5 miliardi di duro con un prezzo unitario di 3,95 euro; 5) quanto al fabbisogno finanziario di Pirelli Spa per
l’operazione si ricorrerebbe per circa una metà alla liquidità esistente e per l’altra metà ad indebitamento, destinato ad
essere quasi totalmente ripianato con i mezzi rivenienti dalle dismissioni. Fa presente che alla prospettata acquisizione
conseguirebbe una nuova strategia del Gruppo Pirelli consistente nell’affiancamento alle nuove attività di
telecomunicazioni di un numero selezionato di business ad alta redditività con una segmentazione verso l’alto di
gamma, quali le attività vettura e moto nel settore pneumatici, la produzione di fibra ottica e di cavi di
telecomunicazioni e le attività “ real estate” facenti capo a Pirelli & C.; per le restanti attività tradizionali del Gruppo
generatrici peraltro di elevato cash flow e con significative posizioni di mercato, vi sarebbe un progressivo disimpegno
e la loro cessione con un previsto introito di almeno 2 miliardi di euro.”
2. Il presidente prevede: “ che la realizzazione di queste strategie consentirà una rifondazione del Gruppo Pirelli, con una
struttura organizzativa e di business profondamente modificata e arricchita, focalizzata sulle tecnologie più avanzate e
con le migliori prospettive di mercato; il tutto facilitato dalle importanti sinergie che Pirelli e Telecom potranno
sviluppare nei confronti delle tecnologie e del management, nonché delle conoscenze e delle introduzioni sui mercati
internazionali di interesse del Gruppo.”. Fa presente anche che: “ 1) i ritorni economici dell’operazione saranno
inizialmente di scarsa significatività, mentre diventeranno interessanti una volta che la situazione finanziaria si sarà
riequilibrata; 2) è prevista la stipulazione di patti parasociali con il Gruppo Benetton per il governo della newco, i cui
elementi essenziali potrebbero essere un “ controllo congiunto” di essa da parte di Pirelli e Benetton”
3. Tronchetti Provera riconosce che: “ uno dei temi che esigerà una particolare attenzione è costituito dall’indebitamento
di Olivetti e dalle misure da prendersi per una sua riduzione”
4. A sostegno dell’intera operazione viene presentato questa opinion di Lazard: “ L’operazione di inquadra in un preciso
contesto sia relativamente all’assetto dei settori delle telecomunicazioni ed Internet, sia per ciò che concerne le strategie
di sviluppo definite dal management Pirelli. I grandi operatori solitamente integrazione le attività di telefonia fissa, di
telefonia mobile e di Internet e vengono generalmente apprezzati dal mercato il quale tende ad attribuire parametri di
valutazione relativamente più elevati per il leader rispetto ai propri concorrenti, caratterizzati da minori dimensioni e da
un più elevato grado di integrazione fra attività diverse, ma correlate. Si deve notare che l’acquirente di una interessante
pozione del mercato domestico viene considerato un essenziale requisito ad un efficiente e profittevole sviluppo al di
fuori dei confini del paese d’origine. Olivetti è una holding industriale operante nelle telecomunicazioni ed in alcuni
settori delle tecnologie dell’informazione e della telecomunicazione con un giro d’affari di 30,1 miliardi di euro e con
circa 120.000 dipendenti. Il core business è costituito dai servizi di telecomunicazione fissa e mobile e dai servizi
Internet, dove Olivetti opera tramite Telecom Italia, acquisito in seguito ad offerta pubblica di scambio lanciata nel
febbraio 1999 insieme alla controllata Tecnost che a fine 2000 è stata incorporata per fusione in Olivetti. L’offerta
pubblica di scambio ha ottenuto l’adesione del 51,12% del capitale ordinario di Telecom Italia. All’estero il gruppo
Telecom Italia ha un’attiva presenza attraverso società partecipate e joint ventures che gestiscono servizi di
telecomunicazione fissa e mobile e diversi mercati, soprattutto in Europa (Spagna, Francia, Austria, Grecia e Turchia) e
nel bacino del Mediterraneo e in Sud America (Argentina, Brasile, Cile)” (PIRELLI/VCdA 32)
(10 settembre) Tronchetti Provera illustra gli accordi raggiunti fra Pirelli Spa ed Edizione Holding da una parte e Bell
S.A. dall’altra, i cui punti essenziali si possono così riassumere: “ a) impegno degli acquirenti ad acquistare n.
1552.662.120 azioni ordinarie Olivetti Spa ad un prezzo unitario pari a Euro 4,175 e n. 68.409.125 warrant azioni
ordinarie Olivetti 2001-2002 ad un prezzo unitario pari a euro 1,0875; b) pagamento con valuta 31 agosto 2001; c)
trasferimento della partecipazione sospensivamente condizionato alle prescritte autorizzazioni delle competenti autorità;
24
d) impegno del venditore a fare sì, entro la data di trasferimento della partecipazione, alcuni membri dei consigli di
amministrazione di Olivetti Spa e Telecom Italia Spa rinuncino irrevocabilmente alla carica di amministratore”
2. Per quanto riguarda gli accordi raggiunti fra Pirelli e Benetton per il governo della newco, che si renderà acquirente
della partecipazione, i punti essenziali sono i seguenti: “ a) alla newco verranno trasferite, oltre alla partecipazione,
ulteriori 134.322.250 e n. 130.980.000 azioni Olivetti già rispettivamente detenute (direttamente od indirettamente) da
Benetton e Pirelli, nonché altre 147.337.880 azioni che Olivetti ha acquistato da Bell e da un altro soggetto il 30 luglio
2001; b) il capitale della newco sarà inizialmente detenuto da Pirelli per l’80% e da Benetton per il 20%, con l’intesa
che Pirelli potrà cedere ad uno od a più soggetti sino al 20% del capitale della stessa; c) l’assemblea straordinaria della
newco delibererà sempre con il voto favorevole dell’81% del capitale, il consiglio di amministrazione sarà composto da
dieci membri (di cui due designati da Benetton), un sindaco sarà designato da Benetton e le deliberazioni del Consiglio
su alcune materie rilevanti dovranno essere assunte con il voto favorevole di almeno uno degli amministratori designati
da Benetton; d) Benetton designerà un quinto dei consiglieri (e fra essi il Vicepresidente) di Olivetti (e di alcune sue
controllate quotate) che non siano di nomina del mercato e di enti governativi; le deliberazioni del consiglio di dette
società dovranno essere assunte, per alcune materie rilevanti, con il voto favorevole di uno degli amministratori
designati da Benetton.”
3. Tronchetti Provera analizza inoltre i seguenti aspetti economici e finanziari: “ a) l’esborso complessivo di Olimpia è
pari a circa 7,8 miliardi; b) Olimpia disporrà di un equity complessivo di 5,2 miliardi e di un finanziamento dei soci
industriali di 0,8 miliardi; c) il saldo a 7,8 miliardi (pari a 1,8 miliardi) sarà fornito da un finanziamento fino ad un
massimo di 2,5 miliardi per gli azionisti della società; d) la linea di credito è garantita da pegno sulle azioni Olivetti
acquistate da Olimpia; e) l’esborso complessivo di Pirelli Spa (fatti salvo gli esborsi di cui all’ipotesi sopra e contando
di coprire anche le quote destinate ad altri investitori istituzionali) sarebbe composto da: 1) quota equity 60% di euro
5,2 miliardi pari a 3,12 miliardi; 2) quota finanziamento soci 80% di euro 0,8 pari ad euro 0,64 miliardi per un totale di
3,74 miliardi. Pirelli attualmente può contare su linee di credito “ committed” per circa 4,7 miliardi e liquidità per 1,6
miliardi. La nuova strategia del gruppo Pirelli prevede che le nuove attività di telecomunicazione vengano affiancate da
un numero selezionato di business ad elevata redditività, con una segmentazione verso l’alto di gamma. Si tratta in
sostanza dell’attività vettura e moto del settore pneumatici, i cui futuri sviluppi sono fortemente legati alle nuove
tecnologie Mirs, della produzione di fibra ottica e di cavi telecomunicazioni e delle attività di “ real estate” facenti capo
a Pirelli & C. Per le restanti attività tradizionali del Gruppo, seppur generatrici di elevato cash flow e con significative
posizioni di mercato, , si prevede il progressivo disimpegno e la loro cessione, finalizzato a massimizzare l’apporto di
risorse verso l’attività delle telecomunicazioni. Pneumatici autocarro e Business Unit Energia verranno quindi ceduti
indicativamente nei prossimi diciotto mesi; da tali cessioni si potranno ricavare almeno due miliardi di euro.”
(PIRELLI/VCdA 32)
(14 settembre) Viene siglato con Intesa BCI Spa e Unicredito Italiano Spa l’accordo relativo all’ingresso di queste
nella compagine sociale di Olimpia con una quota del 10% per ciascuna. Intesa BCI e Unicredito Italiano hanno diritto
sino a che deterranno più del 10% di Olimpia a designare ciascuna un membro del Consiglio di amministrazione di
Olimpia, Olivetti, Telecom, Seat e Tim. Per quanto riguarda il Collegio Sindacale di Olimpia allo scadere dello stesso,
le parti valuteranno la possibilità della nomina di un sindaco di designazione comune di Intesa BCI e di Unicredito.” Le
due banche “ avranno la facoltà di cedere a Pirelli la propria partecipazione in Olimpia nei tre seguenti casi ed alle
seguenti condizioni a) stallo su deliberazioni nell’assemblea straordinaria di Olimpia e nel consiglio di Olivetti e
Telecom; b) scadenza del patto dalla durata triennale; c) cambio di controllo in Pirelli ed in Olimpia.” Per quanto
riguarda il prezzo della partecipazione oggetto della put sarà determinato dalle parti o, in caso di disaccordo, da parte di
investment banks e corrisponderà alla somma del valore economico della partecipata e di una maggioranza (premio)
come se la partecipazione fosse espressione del controllo di Olivetti e delle due società da essa controllate (non
superiore a un IRR del 15% al lordo delle imposte)” (PIRELLI/VCdA 32)
(19 settembre) Viene siglato l’accordo tra Olimpia e i soci rappresentanti la maggioranza azionaria di Bell S.A. in
ordine alla revisione delle condizioni economiche della transazione. A questo proposito i soci di Bell, “ garantendone
l’adempimento, si impegnano a fare sì che la venditrice sottoscriva e versi per intero subordinatamente all’esecuzione e
contestualmente al pagamento alla seconda data di esecuzione un prestito obbligazionario che sarà emesso da Olimpia
per un importo pari all’equivalente in euro di 2.000 miliardi alle condizioni e termini seguenti: un importo di
1.032.920.000 euro, un valore di emissione alla pari per un valore nominale di 3,92 euro, una durata del prestito di 6
anni e un tasso di interesse dell’1,5% fisso nella formula dello zero coupon.”
2. Un secondo prestito obbligazionario di massimi 260 milioni di euro della durata di cinque anni al tasso fisso del 3%
da corrispondere alla data del rimborso con la formula “ zero coupon”
3. In tema di finanziamenti il Monte dei Paschi di Siena si è impegnato a dedicare ogni sforzo ad erogare a Olimpia un
finanziamento “ non recourse” per un importo capitale in euro equivalente a 1.000-1.500 miliardi di lire della durate di
25
sei anni al tasso Euribor + 0,50 centesimi. Il Gruppo Banca Antonveneta si è impegnato a erogare a Olimpia sempre
contestualmente al pagamento della tranche di cui al punto B) del prezzo di acquisto delle azioni Olivetti, un
finanziamento “ non recourse” di 500 miliardi di lire della durata di 6 anni al tasso Euribor + 0,50 centesimi.”
4. Le linee strategiche del Gruppo Olivetti-Telecom prevedono la creazione di valore mediante: “ a) cultura industriale e
cura del cliente; b) un comittment di lungo periodo; c) il track record del management; d) focalizzazione sulle attività
che garantiscano maggiore redditività e flussi di cassa la telefonia fissa di Telecom Italia e la telefonia mobile; e) la
valorizzazione dell’attività Internet e della Directory di Seat Pagine Gialle; f) individuazione delle attività non
strategiche al fine di una loro eventuale dismissione; g) rinnovo del top management” (PIRELLI/VCdA 32)
(27 settembre) Viene riferito al Consiglio di Pirelli la decisione della commissione europea “ assunta in data 20
settembre 2001 di autorizzare la prospettata operazione, anche alla luce dell’impegno di Edizione Holding a cedere le
proprie partecipazioni azionarie dirette ed indirette nel capitale sociale di Blu e di fare in modo che Autostrade Spa ceda
la propria partecipazione in Autostrade Telecomunicazioni Spa o in via subordinata ne conservi una partecipazione
azionaria di minoranza.”
2. Per quanto riguarda il consolidamento di Olimpia con Pirelli, Tronchetti Provera fa presente: “ che non si ritiene che
Pirelli Spa debba procedere al consolidamenti di Olimpia, considerato, come osservato anche dall’autorità antitrust, che
il controllo di quest’ultima non viene esercitato dalla sola Pirelli, ma in virtù dei patti parasociali negoziati con Edizione
Holding, congiuntamente con quest’ultima. Quanto poi ad un presunto controllo di Olimpia su Olivetti sarà necessario
secondo i criteri sinora adottati da Consob, un periodo di osservazione di due o tre anni al fine di valutare se il numero
di azioni Olivetti che Olimpia possiede permetta a quest’ultima un controllo di fatto. Ne consegue che: “ Olimpia
dovrebbe contabilizzare la partecipazione in Olivetti nel bilancio civilistico al costo, diminuito eventualmente per
perdite durevoli di valore e che non dovrebbe disporre di un bilancio consolidato in quanto la sua unica partecipazione
(Olivetti) non è qualificabile come partecipazione di controllo; b) Pirelli non dovrebbe consolidare Olimpia in quanto
per i motivi sopraesposti, benché detentrice di una partecipazione pari al 60% del capitale di Olimpia, non esercita da
sola un’influenza dominante sulla stessa.” (PIRELLI/VCdA 32)
(7 novembre) Nel corso dell’assemblea di Telecom Italia Tronchetti Provera commenta il trasferimento della sede
legale a Milano osservando che: “ tale scelta rientra nel contesto di un più ampio programma di riorganizzazione della
Società avviato di recente ed è connessa al ruolo che la città di Milano riveste come piazza finanziaria nei rapporti con
le banche e con la Borsa. Egli ritiene normale che la società con la più alta capitalizzazione di borsa abbia la sede della
corporate a Milano, che rappresenta la principale piazza finanziaria del Paese secondo una logica di efficienza. Il
trasferimento non avrà ricadute occupazionali, non rispondendo a logiche di ridimensionamento, o peggio, di
penalizzazione di una sede rispetto ad un’altra, ma solo ed esclusivamente a logiche di efficienza. Informa anzi
dell’esistenza di un progetto di rivitalizzazione delle attività attualmente localizzate a Torino e che in taluni casi sono
state lasciate in una posizione marginale.”
2. Per quanto riguarda la storia recente di Telecom Italia, Tronchetti Provera ricorda come l’azienda “ non sia carente da
un punto di vista infrastrutturale, in quanto ha investito bene sul territorio nazionale, assumendo un ruolo importante nel
panorama della telefonia non solo europea, ma anche mondiale; è riuscita ad affrontare la sfida della tecnologia mobile
in modo competitivo ed ha al proprio interno capacità professionali molto valide. E’ peraltro un’azienda vissuta in
regime di monopolio per molti anni e che, a valle della privatizzazione, ha subito molti cambiamenti gestionali.”
3. Per quanto riguarda le strategie, Tronchetti Provera “ sottolinea che la strategia di focalizzazione del mercato
domestico muove dalla considerazione di fondo che anche nei paesi di maggiore dimensioni il mercato è in grado di
accogliere un numero limitato di operatori e comunque la rete non può essere moltiplicata senza diventare inefficiente.
In tale quadro Telecom Italia ha una grande forza nella rete di cui dispone e pertanto occorre conservare e potenziare
tale forza competitiva investendo tutte le risorse necessarie affinché lo sviluppo tecnologico della rete sia coerente con
le necessità di un paese che si modernizza. La presenza di una pluralità di operatori in competizione assicura il migliore
servizio al costo più basso, ma laddove esistono forti necessità di investimento, non è efficiente un’indiscriminata
proliferazione di operatori che alternativamente impone costi altissimi per l’utente o l’impossibilità per le aziende di
raggiungere un livello tecnologicamente necessario.”
4. Tronchetti Provera intravede “ l’esistenza di sinergie con Pirelli che potranno determinare un vantaggio significativo
per Telecom Italia nel rapporto con tutti i suoi fornitori. In particolare è stata sviluppata nel gruppo Pirelli una
tecnologia ottica, mentre sono presenti in Telecom Italia forti competenze nell’ambito del software oltre che delle
telecomunicazioni.” (TELECOM/VA 2001)
2002
26
(27 marzo) Viene comunicato al Consiglio di Pirelli che in data 25 febbraio il TAR del Lazio ha accettato il ricorso di
Pirelli, annullando i provvedimenti impugnati.
2. Vengono illustrate le operazioni Tiglio I e Tiglio II. Il progetto: “ trova il suo razionale nel presupposto che
l’integrazione degli attivi e dei servizi immobiliari delle società coinvolte consente la loro migliore valorizzazione
rispetto ad azioni per singole società fra loro disgiunte. I patrimoni immobiliari attualmente posseduti dai partecipanti al
progetto posseggono caratteristiche complementari in termini di profilo rischio/rendimento. Inoltre la possibilità di
trasferire direttamente ad un fondo gli attivi immobiliari permette di ottenere la loro massima valorizzazione rispetto a
scenari di valorizzazione alternativi, quali la cessione a diverse tipologie di acquirenti.” Il progetto prevede il
“ trasferimento degli immobili e delle aree di proprietà del gruppo Telecom e del gruppo Pirelli & C. a due società di
diritto italiano denominate Tiglio I e Tiglio II le quali a loro volta apporterebbero tutti gli attivi ad un fondo immobiliare
chiuso da costituirsi” L’operazione contempla anche a) il trasferimento da parte di Telecom Italia e di Olivetti
Multiservice direttamente e/o indirettamente dei rami d’azienda cosiddetti non facilities a società facenti parte del
Gruppo Pirelli & C. Re; b) impegno a negoziare i termini economici e il piano industriale delle attività di facility svolte
dalla Telecom Italia e da Olivetti Multiservice finalizzato al trasferimento delle medesime attività ad uno o più veicoli”.
Morgan Stanley Real Estate si è dichiarata “ disponibile a partecipare al progetto sul presupposto che la struttura
proprietaria e di gestione dei patrimoni immobiliari dalle medesime controllate non subiscano sostanziali variazioni
rispetto agli statuti dei fondi di MSRE che prevede a) la maggioranza del capitale del veicolo proprietario dei beni
immobili sia anche indirettamente proprietà di MSRE; b) la gestione ed il coordinamento del patrimonio immobiliare
sia affidato ad un unico gestore; c) i servizi alle persone ed agli immobili siano forniti attraverso società strutturate e
siano fra loro coordinati dal gestore.” (PIRELLI/VCdA 32)
(7 maggio) In qualità di nuovo presidente della Telecom Marco Tronchetti Provera scrive la seguente lettera agli
azionisti: “ Il nuovo management di Telecom Italia fin dal suo ingresso nel gruppo, si è dato l’obiettivo di operare il
rilancio industriale di questa grande realtà dell’imprenditoria italiana. Era importante dare al Gruppo Telecom Italia che
rappresenta nel panorama industriale del paese un patrimonio industriale prezioso per l’elevato livello tecnologico e le
qualificate capacità professionali di cui dispone una struttura finanziaria e produttiva più solida ed efficiente che ne
rafforzasse la capacità di giocare un ruolo di primo piano nello sviluppo di un settore strategico come quello
dell’Information e Communication Technology. Per raggiungere questi obiettivi abbiamo realizzato nei primi mesi della
nuova gestione importanti trasformazioni: dalla completa riorganizzazione della struttura di staff e di business a una
serie di azioni di risanamento per un deciso recupero di efficienza e di redditività. Abbiamo adottato una politica di
stretto controllo dei costi e degli investimenti, portato avanti la dismissione di attività non core ed avviato un
programma di progressiva riqualificazione e di riduzione dell’indebitamento. Inoltre abbiamo adottato valutazioni
contabili più in linea con i reali valori di mercato per alcuni asset, in particolare le attività estere del Gruppo. Oggi
sostanzialmente conclusa la fase degli investimenti straordinari, possono ripartire con un nuovo ciclo di gestione
orientato a consolidare la nostra strategia di creazione del valore. Il nuovo piano industriale, presentato alla comunità
finanziaria internazionale a febbraio di quest’anno, ha individuato la linea strategica per rafforzare la leadership sul
mercato nazionale delle aziende del Gruppo, in particolare nei mercati del fisso e del mobile e di Internet per rilanciare
la presenza internazionale, in particolare quella di Tim in America Latina, Turchia e Grecia. Cardini di questo piano di
sviluppo sono il potenziamento del core business, la capacità di apportare sempre più qualità e servizi che sono la vera
fonte della creazione del valore, la riorganizzazione del portafoglio estero, l’innovazione tecnologica. Tutto ciò ponendo
al centro della nostra azione la soddisfazione del cliente. In conclusione sono convinto che facendo leva su queste solide
basi e si una ritrovata consapevolezza del proprio ruolo nella modernizzazione del Paese, il Gruppo Telecom Italia
possa guardare al futuro con fiducia per garantire ai suoi azionisti e a tutti i suoi stakeholders le migliori prospettive di
successo.”
2. Nella relazione sulla gestione si affrontano i seguenti temi: a) la svalutazione delle partecipazioni che viene illustrata
nel seguente modo: “ l’adeguamento del valore delle partecipazioni, goodwill e altri oneri su partecipate è stato
effettuato in coerenza con le linee strategiche del nuovo piano industriale. In particolare sulla base di un’attenta
disamina, si è proceduto alla svalutazione delle partecipazioni, dei goodwill e all’accantonamento di oneri per le
partecipate cui è stata acclarata la natura non meramente congiunturale degli andamenti.” b) il mercato italiano che “ è
caratterizzato, rispetto ai principali paesi europei, da un elevata penetrazione del mobile, mentre la diffusione di Internet
e dei sistemi di broadband sia residenziali, sia di business è ancora relativamente modesta. In Italia a fine 2001 il tasso
di penetrazione su Internet è stato pari al 23% delle famiglie ed al 44% delle piccole e medie imprese. Gli accessi alle
famiglie avvengono ancora quasi esclusivamente con tecnologia dial up (98%) e solo in minima parte tramite accessi a
banda larga ADSL (2%)”; c) per quanto riguarda le linee guida: “ Salvaguardare la redditività del business domestico
valorizzando il portafoglio clienti in essere con il rafforzamento della leadership nei segmenti a maggiore crescita (web
services, banda larga, GPRS, UMTS) e anche con la valorizzazione delle competenze informatiche e di system
integration già presenti nel Gruppo. Nel fisso Telecom Italia cercherà forti miglioramento nel servizio al cliente, nei
processi di gestione e nell’efficienza dei canali distributivi. Nel mobile domestico Tim difenderà la sua leadership
sfruttando tutte le opportunità provenienti dalle nuove tecnologie GPRS prima e UMTS poi. Concentrare la presenza
27
estera nei mercati dove il Gruppo detiene il controllo delle attività ed individuare direttrici sostenibili di sviluppo a
livello internazionale. Coerentemente con queste priorità la strategia del Gruppo Telecom Italia prevede il
completamento di un piano di dismissioni delle partecipazioni non di controllo nei business “ non core”, in mercati
marginali. Tim continuerà il proprio sviluppo all’estero concentrato soprattutto in America Latina, attraverso la
realizzazione di una comune piattaforma GSM ed intensificando il lancio di servizi con forti sinergie di gruppo.
L’introduzione delle famiglie professionali e l’introduzione di criteri di valutazione degli investimenti consentiranno di
monitorare ancora più efficacemente la spesa sia nella fase propositiva, che in quella di controllo dei risultati.”
3. Viene ricordato che Telecom Italia e il Gruppo J.P. Morgan Chase hanno sottoscritto gli accordi definitivi relativi alla
negoziazione delle opzioni put e call su azioni Seat Pagine Gialle. In particolare è stata concordata la riduzione del
prezzo di esercizio della predetta da 4,2 a 3,4 euro per azione. A fronte di tale riduzione Telecom Italia si è impegnata a
riconoscere alla J.P. Morgan Chase, alle scadenze originarie del dicembre 2005 l’importo di 568.622 migliaia di euro,
fatta salva la facoltà per Telecom Italia di procedere al pagamento anticipato dell’importo stesso, previa relativa
attualizzazione.” (TELECOM ITALIA/BIL 2001)
(13 maggio) L’assemblea di Pirelli & C. viene informata che: “ il 9 maggio il consiglio degli accomandatari di Pirelli &
C. ha esaminato la struttura dell’offerta globale finalizzata all’ammissione alla quotazione della controllata Pirelli & C.
Real Estate. In caso di integrale collocamento delle azioni oggetto dell’offerta globale, l’offerta rappresenterebbe il 40%
del capitale sociale di Pirelli & C. Re.”
2. Tronchetti Provera si sofferma sul tema del debito: “ Affermare quindi che il Gruppo ha 80.000 miliardi di lire di
debito è affermare inesattezze che possono creare una falsa immagine di pericolo e di fragilità. La sostanza è che Pirelli
ha circa 2 miliardi di euro di debito consolidato cui fa largamente fronte con i propri flussi di cassa. La responsabilità
del debito del Gruppo Olivetti-Telecom fa capo a queste società e non coinvolge né Pirelli Spa, né Pirelli & C.”
PIRELLI & C/VA 20)
(19 dicembre) Il consiglio di Pirelli viene reso edotto dell’esistenza di una “ trattativa in corso fra Olimpia, gli altri
socie di Olimpia e Hopa per esplorare la possibilità e la reciproca convenienza di porre in essere un’operazione che
preveda il rimborso del prestito obbligazionario emesso da Olimpia denominati “ Olimpia 1,5% 2001-2007 e posseduto
per 262,5 milioni da Hopa e una connessa operazione di fusione per incorporazione in Olimpia di una società
integralmente posseduta da Hopa (Holy Srl) con un patrimonio non inferiore a 960 milioni di euro e priva di debito.
Hopa non quotata in borsa direttamente ed attraverso due controllate – Holinvest e GPP International, possiede il 4,64%
di Olivetti ed è titolare di ulteriori diritti di acquisto di azioni Olivetti, nonché proprietaria di strumenti convertibili in
azioni Olivetti per una complessiva partecipazione potenziale in Olivetti del 7,21%. Olimpia offrirebbe ai portatori delle
proprie obbligazioni in aggiunta a quanto previsto dal regolamento di rimborso del prestito non solo azioni Olivetti, ma
di un determinato numero di azioni ed obbligazioni convertibili Olivetti. Hopa direttamente o tramite le sue controllate
Holinvest e GPP si avvarrebbe dell’offerta di Olimpia e procederebbe alla richiesta di rimborso anticipato del prestito
obbligazionario ottenendo quindi circa 100 milioni di azioni ordinarie Olivetti e 164 milioni di convertibili Olivetti.
Holinvest, controllata al 100% da Hopa, sarebbe proprietaria complessivamente di circa 135 milioni di obbligazioni
convertibili Olivetti 1,5% 2001-2010, di circa 164 milioni di obbligazioni Olimpia 1,5% 2001-2007 e circa 490 milioni
di azioni ordinarie Olivetti. Holinvest permuterebbe mediante contratto di trasferimento definitivo, le ricordate 490
milioni di azioni Olivetti con strumenti indicizzati all’andamento dell’azione Olivetti, emessi da primario ente pubblico
(Caisse des Depots e Consignations). Hopa e Holinvest trasferirebbero alla propria controllata al 100% Holy: a) 164
milioni di convertibili Olivetti; b) 100 milioni di azioni Olivetti; c) liquidità per 99 milioni; d) il 19,99% di Holinvest,
pertanto il patrimonio netto di Holy sarebbe di 960 milioni e Holy non avrebbe debiti o passività. Per effetto di questa
operazione Olimpia rafforzerebbe la propria situazione patrimoniale con riduzione dei debiti per 476 milioni ed
incrementerebbe il suo patrimonio netti di almeno 960 milioni a seguito della fusione per incorporazione di Holy. Hopa,
a seguito della fusione per incorporazione della propria controllata Holy in Olimpia, otterrebbe una partecipazione del
16% in Olimpia. Conseguentemente le percentuali di partecipazione degli attuali soci si ridurrebbero come segue:
Pirelli 50,4%, Edizione Finance International 16,8%, Unicredito Italiano 8,4% e Banca Intesa 8,4%. I diritti di azionista
di Hopa in Olimpia sarebbero disciplinati da un patto parasociale concluso con gli attuali soci di Olimpia; infatti Hopa
non entrerebbe a fare parte delle attuali convenzioni esistenti fra i soci di Olimpia, né stipulerebbe un autonomo patto
parasociale con essi. In Holy ci sarebbe anche il 19,99% di Holinvest, pertanto Olimpia diventerebbe azionista di
Holinvest, i cui diritti sarebbero disciplinati oltre che dallo statuto di Holinvest, da un patto parasociale con
Hopa.”(PIRELLI SPA/VCdA 36)
2003
(11 marzo) Il Consiglio di Pirelli & C. prende in esame il progetto di “ trasformazione d società di Pirelli & C. (da
società in accomandita per azioni a società per azioni) e cambiamento del suo oggetto sociale.”
28
2. Tronchetti Provera presenta al consiglio di Pirelli un ampio progetto di ricapitalizzazione e semplificazione della
struttura societaria. Tale progetto prevede: “ la trasformazione di Pirelli & C (da società in accomandita per azioni a
società per azioni e cambiamento del suo oggetto sociale con attribuzione del diritto di recesso ai soci dissenzienti; b)
aumento di capitale di Pirelli & C. di massimi 1.014 milioni offerto in opzione agli azionisti di Pirelli & C. con abbinati
warrant per sottoscrivere al 30 giugno 2006 ulteriori massimi 254 milioni circa destinato al rafforzamento patrimoniale
delle attività industriali e finanziarie del gruppo; fusione per incorporazione di Pirelli Spa e Pirelli & C. Luxembourg in
Pirelli & C. e sua trasformazione in società per azioni., post aumento di capitale sociale di quest’ultima. L’insieme delle
suddette operazioni consentirebbe il raggiungimento di importanti obiettivi quali: a) massimizzazione della
capitalizzazione di borsa del Gruppo; b) focalizzazione del management verso la creazione di valore per un’unica
categoria di azionisti; c) una maggiore unitarietà di indirizzo strategico e gestionale; d) l’accelerazione dei tempi del
processo decisionale; e) la creazione di basi per uno sviluppo ed una gestione più flessibile degli asset in portafoglio; f)
l’ottimizzazione dei flussi economici e finanziari; g) la semplificazione delle attività amministrative.” (PIRELLI
SPA/VCdA 37).
(7 maggio) Nel corso dell’assemblea di Pirelli & C. Tronchetti Provera ritorna sulle modalità di acquisizione di
Olivetti: “ Quando Pirelli acquistò le azioni di Olivetti il valore in trasparenza di Telecom si collocava entro i 10 euro
per azione. Il prezzo complessivo che pareva assai elevato, conteneva un premio nell’ordine del 35%, considerando lo
sconto delle azioni Olivetti conseguente l’effetto “ holding”. Vi era la consapevolezza di potere migliorare l’andamento
della società, consapevolezza peraltro fondata sulla conoscenza che di Telecom si aveva essendo Pirelli sempre stata
fornitrice del Gruppo Telecom in Italia ed all’estero. Del resto la prima manifestazione del Gruppo Pirelli per Telecom
risale al 1994, in sede di privatizzazione della società. Con Telecom il Gruppo Pirelli aveva costruito le reti di
telecomunicazione più avanzate non solo in Europa, ma anche negli Stati Uniti. A seguito di tale acquisto si sono
promosse una ristrutturazione industriale e finanziaria che ha avuto successo in tempi più brevi del previsto; si sono
realizzate efficienze per 1.600 miliardi e si è ridotto l’indebitamento di 8,5 miliardi, creando quindi i presupposti per
potere perfezionare l’ultimo passaggio, ovvero l’accorciamento della catena per creare valore.”
2. Sempre nel corso della stessa assemblea Tronchetti Provera sottolinea il fatto che: “ si proceda alle due fusioni oggi,
in un contesto di mercato non facile, non è in contrasto con le dichiarazioni secondo cui si sarebbe proceduto
all’accorciamento della catena quando le condizioni di mercato lo avrebbero consentito. La stabilità sussiste posto che
non da ieri, ma da mesi il rapporto fra i prezzi di borsa delle due coppie di società interessate alle operazioni di fusione
si allinea sostanzialmente a quello che è stato prescelto come rapporto di cambio.”
3. Viene data comunicazione dell’acquisto da parte di Pirelli & C di 47.973.139 azioni ordinarie Pirelli Spa (pari al
2,5% del capitale sociale rappresentato da azioni ordinarie da BZ Group Holding per un corrispettivo 43,1 milioni di
euro.” (PIRELLI & C./VA 21)
(24 maggio) La lettera agli azionisti del presidente di Telecom affronta i seguenti punti: “ Abbiamo fatto sforzi per
aumentare la nostra competitività sul mercato con iniziative di marketing e più precisamente con investimenti selettivi
focalizzati su tecnologie innovative che hanno reso possibile introdurre nuovi servizi e nuovi prodotti e migliorare le
strutture destinate al “ customer care”. In particolare nelle linee fisse nazionali, questa business unit ha promosso la
diffusione della banda larga per i clienti residenziali focalizzandosi su nuovi brand e nuovi servizi. Abbiamo raggiunto
circa l’80% dei risultati in termini di risparmio dei costi previsti per la fine del 2004 grazie all’ottimizzazione dei
processi di acquisto ed ad una selettiva politica sui progetti di investimento. Da ultimo il piano delle dismissioni che è
un anno avanti rispetto al previsto e maggiori flussi di cassa generati da una maggiore profittabilità operativa ci hanno
permesso di superare gli obiettivi che ci eravamo proposti nel ridurre l’indebitamento che è anche migliorato nella sua
composizione. Nel corso del 2002 il Gruppo Telecom Italia ha concentrato la sua attività in aree con le migliori
potenzialità di sviluppo esportando le attività e le esperienze accumulate in Italia nel corso degli anni, creando una
struttura per il coordinamento di tutte le attività fisse e mobili in America Latina. Il Gruppo Telecom Italia non
rappresenta solo un contributo alla crescita economica del paese, ma è anche in competizioni con grandi gruppi
internazionali, giocando anche un ruolo importante nello sviluppo di nuovi servizi a valore aggiunto che stimolano la
domanda verso più avanzati profili di consumo. Telecom Italia è un gruppo che ha a cuore la trasparenza, il dialogo con
la comunità finanziaria ed il rispetto per gli azionisti. Il Codice Etico è posto idealmente al vertice del sistema di
impresa e rappresenta una carta dei valori.” (TELECOM ITALIA/BIL 2002)
2. Nel corso dell’assemblea di Telecom Italia che delibera la fusione con Olivetti, in materia di quota posseduta da
Olimpia in Olivetti, Tronchetti Provera dichiara:“ La partecipazione di Olimpia in Olivetti è inferiore al 30% qualche
che sia il criterio di calcolo adottato. Prima della fusione non sussisteva alcun collegamento fra Olimpia ed Hopa
configurabile come concerto ai fini dell’OPA. Ne consegue che Olivetti può votare nell’assemblea di Telecom Italia
non essendo mai stata commessa alcuna violazione della normativa in tema di OPA obbligatoria da parte di Olimpia, né
tanto meno di Olivetti (peraltro del tutto estranea ai patti fra Olimpia ed Hopa) difettandone i presupposti.”
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3. Sulla svalutazione di Seat, Tronchetti Provera illustra che: “ Si è dovuta accantonare al fondo rischi in relazione al put
di J.P. Morgan la differenza fra lo strike price di 3,4 euro per azione e la media degli ultimi sei mesi 2002 pari a 0,668
euro per azione. Al momento della vendita della Seta le azioni saranno prese in carico a un valore di 3,4 euro per azione
che grazie all’accantonamento verrà ridotto a 0,668 euro per azione e quindi senza effetti sul conto economico.” Sempre
su questo argomento Tronchetti Provera ricorda come: “ nel corso del 2000 Telecom Italia si era impegnata con Huit II e
i suoi azionisti a rilevare circa 711 milioni di azioni ordinarie Seat Pagine Gialle al prezzo di 4,2 euro per azione. Tale
impegno derivava dagli accordi relativi all’integrazione fra Seat e Tin.it. JP Morgan subentrò all’impegno di Telecom
Italia pagando a Huit II il prezzo pattuito di circa 3 miliardi di euro e dilazionò il pagamento di Telecom Italia nel
dicembre 2005. Nel primo trimestre del 2002 il prezzo di tale opzione è stato svalutato a 3,4 euro per azione.
L’operazione nei suoi termini riflette i valori e le condizioni dell’epoca in cui venne negoziata. E’ di obiettiva evidenza
la circostanza che i valori delle aziende operanti nel settore new media si sono successivamente ridotti in modo
significativo determinando perdite nei bilanci delle società che avevano effettuato investimenti in quel settore.”
5. Con riguardo alla fusione fra Telecom Italia ed Olivetti, Tronchetti Provera dichiara: “ Alcuni rappresentanti dei fondi
comuni italiani hanno sottolineato che la fusione comporterà un incremento dell’indebitamento per Telecom. Il
Consiglio di amministrazione di Telecom ha considerato che detto incremento di indebitamento è transitorio in quanto è
stato approvato un piano di dismissione di attività non rientranti nel core business, quali Pagine Gialle e Telekom
Austria. A fronte dell’incremento transitorio dell’indebitamento, vi sono pure tutti i vantaggi che derivano
dall’operazione e si sintetizzano nella capacità di Telecom Italia, dopo la fusione, di esprimere con pienezza il proprio
valore senza i vincoli derivanti senza l’esistenza attuale del socio di controllo Olivetti. Va comunque sottolineato che
l’incremento dell’indebitamento conseguente alla fusione comporta un raggiungimento del livello di debito a) in linea
migliore rispetto a quello di altri operatori del settore a livello europeo; b) coerente e compatibile con il complesso delle
attività di Telecom Italia e con i flussi di cassa prospettici derivanti dalla realizzazione del piano industriale. Si prevede
inoltre che la società risultante dalla fusione mantenga una capacità di produzione di utili ed attui una politica di
distribuzione del dividendo tale da assicurare all’attuale azionista di Telecom Italia la percezione di un importo
complessivo a titolo di dividendi almeno in linea con quello attualmente percepito. Si tratta di un’operazione storica in
forza della quale una società con un socio al 54% e un flottante del 46%, vedrà il socio di controllo diluirsi al 13-15% e
il flottante salire all’85%. Si realizzerà così un’operazione da tempo richiesta dal mercato.” (TELECOM ITALIA/VA
2003)
(31 luglio) A proposito del Gruppo Telecom, il consiglio di Pirelli & C. viene informato della operazione di “ fusione
per incorporazione di Telecom Spa in Olivetti. L’efficacia della fusione è prevista per il prossimo 4 agosto 2003 e che
da tale data sarà operativa la nuova Telecom Italia. A seguito della citata operazione di fusione il possesso di Olimpia
nel capitale ordinario della nuova Telecom scenderà dal 28,5% attualmente posseduto in Olivetti all’11,6%.”
2. L’operazione di fusione per incorporazione avviene previa offerta pubblica di acquisto di azioni ordinarie e di
risparmio di Telecom Italia, lanciata da Olivetti. L’offerta aveva essenzialmente lo scopo di assicurare anche agli
azionisti di Telecom Italia un mezzo per liquidare la loro partecipazione, analogamente a quanto avvenuto per gli
azionisti di Olivetti in conseguenza dell’insorgere per loro del diritto di recesso. E’ stato apportato all’offerta il 9,73%
del capitale ordinario di Telecom Italia per un corrispettivo di 4.103,4 milioni e dell’11,83% del capitale di risparmio
per un valore pari a circa 1.170,9 milioni di euro. A seguito dell’offerta Olivetti è risultata detentrice di circa il 64,68%
del capitale ordinario e di circa l’11,83% del capitale di risparmio di Telecom Italia.” (PIRELLI & C. /VCdA 8)
(11 novembre) Vengono fornite alcune informazioni su Olimpia:” E’ stato varato un aumento di capitale per
complessivi 700 milioni per acquisto di azioni Telecom Italia a un prezzo superiore a 2,5 euro per azione. Ove
interamente sottoscritto l’aumento di capitale comporterà un esborso per Pirelli & C calcolato pro quota di 403 milioni
di euro”. Inoltre il 15 ottobre 2003 Olimpia ha reso noto di avere concluso un’operazione che ha portato all’acquisto del
2,6% delle azioni ordinarie di Telecom. Per effetto di tale operazione Olimpia possiede il 14,16% del capitale sociale di
Telecom.” (PIRELLI & C SPA/VCdA 9)
2004
(6 maggio) La lettera del presidente di Telecom al bilancio al 31 dicembre 2003 recita: “ Negli ultimi due anni sono stati
abbattuti costi per oltre 2,2 miliardi di euro, l’86% dell’obiettivo annunciato per la fine del 2004; sono state realizzate
dismissioni di attività non strategiche per 10 miliardi di euro, sono stati abbassati i valori di partecipazione in
portafoglio adeguandoli al fair value per oltre 12 miliardi di euro, è stato ridotto l’indebitamento netto per oltre 10
miliardi di euro, in pari tempo sono stati distribuiti agli azionisti più di 10 miliardi di euro tra dividendi ed offerta
pubblica di acquisto. E’ dunque legittimo l’orgoglio per avere rispettato gli impegni presi con il mercato quando
assumemmo la responsabilità di gestire il gruppo. Tra questi impegni c’era anche la semplificazione della struttura
societaria. Con l’integrazione fra Olivetti e Telecom la scorsa estate è nata una società più contendibile, più flessibile
finanziariamente, più orientata alla creazione di valore per gli azionisti. Abbiamo continuato ad investire oltre 5 miliardi
30
all’anno principalmente in innovazione tecnologica di reti, sistemi, prodotti e servizi. E’ in questo quadro di insieme che
si collocano i positivi risultati economici e finanziari del 2003. Si tratta di risultati che appaiono ancora più evidenti se
si considera che per circa l’85% sono stati ancora conseguiti su un mercato come quello italiano in cui più estesa e più
rigorosa è stata l’azione di liberalizzazione e dove quindi la concorrenza sui prezzi e sui servizi è sensibilmente più
intensa che negli altri paesi europei. Fattore sempre più importante della crescita si sono rivelate le attività
internazionali nelle quali stiamo valorizzando le esperienze e le soluzioni più innovative sviluppate sul mercato italiano.
Nel mobile in Brasile è stato completato il lancio di servizi tecnologici GSM sull’intero territorio nazionale. In Turchia
ed in Grecia abbiamo rafforzato le nostre posizioni e siamo pronti a beneficiare della crescita di quei mercati. Con gli
investimenti realizzati in Francia ed in Germania, Telecom Italia Wireline è il primo operatore europeo di telefonia fissa
ad espandersi nel mercato della banda larga al di fuori dei confini nazionali. Di fronte a noi si apre una grande stagione
di innovazioni che trasformeranno radicalmente l’industria delle telecomunicazioni. Nuovi servizi a valore aggiunto e
soprattutto l’integrazione fra il mondo della telefonia e quello di Internet reso possibile dalla banda larga, dischiudono
importanti orizzonti per la crescita. Con il trasporto di grandi quantità di dati ad alta velocità, film, musica, giochi ed
altri servizi innovativi potremo andare nelle case di milioni di clienti. Le imprese potranno affidarsi alle transazioni online, abbattendo i costi e migliorando la competitività. Telecom Italia vuole cogliere appieno le opportunità di crescita
nelle aree più promettenti del mercato internazionale delle telecomunicazioni. A questo è destinata gran parte dei nostri
investimenti, per i due terzi concentrati sull’innovazione. Ma il contributo che possiamo dare al nostro paese è ancora
più ampio: lo sviluppo delle telecomunicazioni permette non solo di offrire nuovi servizi ai cittadini, ma di imprimere
un formidabile slancio alla produttività dell’intero sistema economico.”
2. Per quanto riguarda l’indebitamento: “ questo ammonta a 33.346 milioni con un incremento di 53 milioni rispetto a
fine 2002 e recepisce gli effetti del recesso e dell’OPA (euro 5.285 milioni), dell’annullamento di 41.401.250 azioni
dell’incorporante precedentemente classificate dall’incorporante nell’attivo circolante (299 milioni), nonché dalla
distribuzione di utili e riserve (1.049 milioni) e dell’esborso per l’esercizio anticipato dell’operazione put J.P. Morgan
su azioni Seat.”
3. Viene riferito che in data 1° agosto 2003: “ si è perfezionata la scissione parziale proporzionale di Seat Pagine Gialle a
favore di una società di nuova costituzione, la nuova Seat. In data 8 agosto 2003 si è perfezionata la cessione al
consorzio guidato da BC partners, Value Capital partners, Permira ed Investitori Associati del 61,5% della nuova Seat
Pagine Gialle. Il prezzo di vendita è risultato pari a 3.033 milioni di euro. Tenuto conto del deconsolidamento del debito
di gruppo Nuova Seat Pagine Gialle al perfezionamento della cessione, l’operazione ha consentito al Gruppo Telecom
Italia di ridurre l’indebitamento netto consolidato di un ammontare pari a 3.681 milioni di euro.” (TELECOM
ITALIA/BIL 2003)
(7 dicembre) Viene proposto al consiglio di Pirelli & C. un aumento di capitale di Pirelli & C. Spa compreso fra un
minimo di 969 milioni e un massimo di 1078 destinato al sostegno dell’aumento di capitale di Olimpia. L’aumento di
capitale di Olimpia per 2 miliardi è destinato all’acquisto di azioni Telecom Italia. La quota di competenza di Pirelli &
C. Spa potrà oscillare da un minimo di 1008 ad un massimo di 1680 milioni di euro. Telecom lancia un’offerta pubblica
parziale sul 67% del flottante di Tim ad un prezzo compreso fra i 5,4 ed i 5,7 euro per azione. L’offerta pubblica di
acquisto è condizionata al raggiungimento di un livello dei due terzi delle azioni ordinarie e di risparmio oggetto di
offerta. L’esborso massimo previsto è di 14,8 miliardi di euro in caso di accettazione totale all’offerta pubblica di
acquisto. Tim provvederà a scorporare le attività italiane in una società di nuova costituzione, mentre Telecom Italia
incorpora Tim.” (PIRELLI & C SPA/VCdA 12)
2. Nel consiglio di Camfin viene data comunicazione dell’ingresso delle banche nel patto di Pirelli con una quota
complessiva del 1,9%, mediante vendita di azioni da parte di Camfin con un introito complessivo di 49,8 milioni di
euro. Viene ricordato che: “ GPI si è impegnata a sottoscrivere e a fare sottoscrivere la quota di propria competenza
dell’aumento di capitale di Camfin, favorendo contemporaneamente l’ingresso nel suo capitale di quattro
rappresentativi investitori finanziari per una percentuale complessiva pari al 6,5% circa (Banca Intesa, Capitalia,
Mediobanca e Generali).” (CAMFIN/VCdA 15)
2005
(21 gennaio) Nel corso dell’assemblea straordinaria di Pirelli & C. Spa per l’aumento di capitale, Tronchetti Provera
illustra le prospettive di Telecom Italia: “ Nei primi mesi dello scorso anno non erano ancora chiari i possibili sviluppi
delle tecnologie della banda larga. La banda larga era all’inizio di un percorso di sviluppo che poi ha visto
l’acquisizione di 4 milioni di collegamenti ADSL dalla primavera del 2004 a fine anno. A quel tempo nessuno dei
grandi fornitori era in grado di rendere disponibili modelli di integrazione tecnologica. Nel periodo fra aprile-maggio
2004 ed ottobre 2004, l’evoluzione di tutte le piattaforme dei principali fornitori è invece stata nella direzione della
convergenza, tanto che Siemens a fine ottobre ha creato una business unit comune per telefonia fissa e mobile, al fine di
utilizzare piattaforme tecnologiche convergenti, senza peraltro che i suoi azionisti si siano lamentati per tale mutamento
31
di tecnologia. Il successo della banda larga è risultato di gran lunga maggiore rispetto alle previsioni e lo sviluppo di
nuove tecnologie che rendono possibili nuove sinergie e le conseguenti riduzioni di costo hanno indotto ad accelerare
un processo di integrazione ormai del tutto doveroso. A maggio tale processo di integrazione non era né possibile, né
praticabile, dal momento che mancava la conferma della disponibilità di nuove tecnologie capaci di rendere vantaggiosa
una simile integrazione.”
2. A proposito della fusione fra Telecom e Tim si ricorda che: “ Tali operazioni prevedono a) un’offerta pubblica di
acquisto volontari da parte di Telecom Italia delle azioni ordinarie e di risparmio di Tim; b) la fusione per
incorporazione in Telecom Italia di Tim previo scorporo da parte di quest’ultima del ramo di azienda relativo al
business della telefonia mobile in Italia in una società interamente partecipata da Tim. Per effetto della fusione la
partecipazione di Olimpia in Telecom Italia subirà una significativa diluzione attestandosi tra il 12% ed il 14% a
seconda del livello di adesione all’offerta pubblica di acquisto. L’incremento della partecipazione di Olimpia in
Telecom Italia consentirà quindi di neutralizzare il suddetto effetto diluitivo.” (PIRELLI & C.SPA/VA 23)
(25 febbraio) Viene data comunicazione al Consiglio di Pirelli del procedere delle operazioni di aumento del capitale
sociale di Olimpia: “ L’aumento del capitale è stato interamente sottoscritto in data 27 gennaio 2005 da alcuni soci di
Olimpia spa con contestuale versamento di 700 milioni pari al 35% del prezzo di sottoscrizione. In particolare Edizione
Finance International SA ed Hopa Spa hanno sottoscritto la quota di loro competenza, mentre Pirelli & C. Spa ha
sottoscritto sia le azioni ad essa spettanti (per complessivi 1.008 milioni) sia la quota di Banca Intesa ed Unicredito (per
336 milioni). In data 16 febbraio 2005 i soci che hanno sottoscritto le azioni di nuova emissione, hanno effettuato un
secondo versamento di 800 milioni pari al 40% dell’aumento che pertanto risulta essere di 1500 milioni di euro. Per
effetto delle suddette sottoscrizioni, il capitale di Olimpia risulta posseduto da Pirelli & C. Spa al 57,66%, da Edizione
Finance International al 16,80%, da Hopa al 16% e da Banca Intesa ed Unicredito per il 4,77% rispettivamente.”
(PIRELLI & C SPA/VCdA 12)
(22 marzo) Per quanto riguarda il patto parasociale Hopa-Olimpia: “ in caso di dissenso su determinate materie quali
investimenti, compravendite, finanziamenti, ovvero proposte di convocazione di assemblea straordinaria o in caso di
mancato rinnovo del patto alla scadenza, Hopa avrà il diritto di ottenere la scissione di Olimpia, ricevendo una quota
proporzionale dell’attivo e del passivo (ivi conclusi i titoli Telecom Italia) di proprietà di Olimpia e Olimpia avrà il
conseguente diritto di ottenere la scissione di Holinvest Spa, ricevendone una quota proporzionale dell’attivo e del
passivo. Hopa avrà altresì diritto a ricevere un premio che è stato determinato in un importo omnicomprensivo di 208
milioni di euro, nel caso in cui le scissioni avvengano a seguito di uno stallo o il patto non sia rinnovato alla sua
scadenza, ovvero l’8 maggio 2006.” (PIRELLI & C SPA/VCdA 13)
(7 aprile) Si riportano alcuni brani tratti dalla Lettera del Presidente agli azionisti di Telecom: “ Quando sul finire del
2001 assumemmo la guida del Gruppo Telecom Italia, dichiarammo che i capisaldi del nostro progetto sarebbero stati
un forte radicamento nella tecnologia più avanzata e un altrettanto forte orientamento al mercato. I risultati del 2004
hanno confermato la validità di quel progetto: sono cresciuti i ricavi, è migliorata la redditività, è aumentato il free cash
flow operativo, si è ulteriormente ridotto l’indebitamento. Un contributo rilevante dall’andamento del Gruppo è derivato
proprio dalle aree più innovative: dalla vigorosa espansione della banda larga, dal successo nei servizi sia nella telefonia
fissa, sia in quella mobile. Stanno emergendo nuovi modelli che progressivamente sostituiranno il trasporto della voce
come asse portante dello sviluppo delle telecomunicazioni. Questa linea di tendenza che accomuna la telefonia fissa a
quella mobile ha trovato ampio supporto nell’andamento delle reti e dei servizi ai quali abbiamo dedicato gran parte dei
5 miliardi di euro investiti in media ogni anno. La rete fissa di Telecom Italia è stata giudicata da autorevoli analisti del
settore come la tecnologicamente più avanzata di Europa, la più avanti nella transizione al protocollo IP, ovvero nelle
tecniche di trasporto che domineranno le telecomunicazioni in un futuro ormai prossimo. La prospettiva che ora si apre
di fronte a noi offre ai consumatori e alle imprese nel fisso e nel mobile servizi in banda larga che condividono la stessa
base comune, pur rimanendo distinti e differenti per le caratteristiche e la specifica modalità di utilizzo a seconda degli
strumenti di telecomunicazione. La fusione fra Telecom e Tim non solo garantirà il governo unitario di processi di
business, ma permetterà di cogliere notevoli sinergie in termini di investimenti e di costi operativi. La natura
prettamente industriale dell’operazione ha una portata ancora più ampia se si considerano le vicende che hanno segnato
la storia societaria del Gruppo dalla privatizzazione. Con l’incorporazione di Tim si conclude il complesso cammino
che abbiamo intrapreso per semplificare e normalizzare la struttura proprietaria, un cammino che ci ha impegnato negli
ultimi mesi del 2001 nella ricapitalizzazione di Olivetti e nel 2003 nella fusione fra Olivetti e Telecom Italia. Ha scritto
un importante organo di stampa internazionale che oggi il Gruppo ha finalmente assunto una struttura “ normale”. E’
certamente così: generazione di cassa e debito sono allocati allo stesso livello. Ciò permetterà di sostenere la crescita
con il livello di investimenti necessario e di remunerare gli azionisti con un adeguato dividendo, consentendo con la
generazione di cassa anche il maggiore indebitamento assunto per realizzare l’operazione di fusione. Nella telefonia
fissa siamo l’unico fra i grandi operatori europei che pur scontando il perdurante calo del traffico “ voce” per il secondo
anno consecutivo ha incrementato ricavi e redditività: merito del lancio di pacchetti di servizi innovativi e soprattutto di
un incremento ben superiore alle attese dei collegamenti a banda larga che hanno superato i 4 milioni raddoppiando i
32
valori del 2003 e quasi quintuplicando quelli del 2002. Anche a livello internazionale Telecom Italia inizia a raccogliere
i frutti degli investimenti realizzati sui mercati a banda larga in Francia e in Germania., passando in un solo anno da
160.000 a 420.000 collegamenti. Tim, pur continuando in Italia ad incrementare il traffico voce ha affidato sempre più
la propria crescita ai servizi a valore aggiunto ed all’introduzione delle tecnologie EDGE e UMTS che rappresentano la
rampa di lancio della banda larga anche nella telefonia mobile. Molto significativo è stato il contributo delle attività
brasiliane: incrementando il numero totale delle linee da 8,3 a 13,6 milioni, il Gruppo Tim Brasile è diventato il
secondo operatore di telefonia mobile del paese e l’unico con copertura nazionale con tecnologia GSM. OlivettiTecnost concluso il risanamento e ridefinito il proprio perimetro intorno ai prodotti office ed ai sistemi, ha recuperato
vitalità tecnologica e carica innovativa acquisendo nuovi mercati internazionali per i terminali specializzati e
migliorando significativamente il risultato operativo. Guardando al futuro gli ambiti sui quali concentreremo le nostre
azioni e i nostri investimenti sono lo sviluppo di servizi innovativi ed il rafforzamento della presenza internazionale.
Vogliamo trasferire la crescente ampiezza della banda larga che metteremo a disposizione sulla rete fissa e su quella
mobile in concrete occasioni di miglioramento della qualità della vita dei cittadini e di innalzamento della produttività
delle imprese. Per quel che riguarda l’espansione internazionale, intensificheremo il nostro impegno seguendo la linea
già tracciata: focalizzarci molto selettivamente sui mercati con elevato potenziale di sviluppo. Tali sono la Francia e la
Germania per quel che riguarda la banda larga; tali sono il Brasile e la Turchia per la dimensione del mercato ed anche
per le opportunità che ci offrono di divenire un operatore integrato di telefonia fissa e mobile. Rimane vivo il nostro
interesse per l’Argentina. In pari tempo proseguiremo nella dismissione di attività estere non strategiche destinando
risorse così liberate in parte alla riduzione del debito e in parte all’investimento nei mercati chiave.”
2. Per quanto riguarda il processo di integrazione fra Telecom e Tim si ricorda che il percorso di integrazione prevede:
“ a) un’offerta pubblica d’acquisto volontaria parziale da parte di Telecom Italia per il 2/3 del flottante delle azioni
ordinarie e totalitaria sulle 132.069.163 azioni di risparmio di Tim; b) la fusione per incorporazione in Telecom Italia di
Tim, previo scorporo in una società interamente partecipata da Tim del ramo d’azienda del business della telefonia
mobile in Italia. Tale fusione avverrà a valle della distribuzione dei dividendi. Il 3 gennaio 2005 Telecom Italia ha
lanciato l’offerta pubblica di acquisto su Tim che si è completata il 21 gennaio 2005; il corrispettivo offerto da Telecom
Italia è stato di 5,6 euro sia per le ordinarie sia per le risparmio. Alla luce dei dati finali ricevuti, sono state
complessivamente apportate 2.639. 154.665 azioni ordinarie pari al 31,2% del capitale ordinario di Tim e 8.463.127
azioni di risparmio pari al 6,4% del capitale di risparmio di Tim. L’esborso complessivo per Telecom Italia è stato pari
a 13.804 milioni di cui 2504 sono stati pagati mediante l’utilizzo di parte delle disponibilità liquide di Telecom Italia e
11.300 mediante il ricorso al già citato finanziamento concesso a dicembre da un pool di banche italiane ed estere.
Pertanto a conclusione dell’Opa risultano complessivamente detenute da Telecom Italia l’84,8% del capitale ordinario e
il 6,4% del capitale di risparmio di Tim. In data 23 gennaio 2005 i consigli di Telecom Italia e Tim hanno approvato il
progetto di fusione per incorporazione di Tim in Telecom con concambio 1,73 azioni ordinarie Telecom per una Tim e
2,36 risparmio Telecom per una Tim.” (TELECOM/VA)
(1 giugno) Il consiglio di Pirelli & C. Spa viene informato sull’esito della procedura di asta competitiva per la cessione
del settore dei cavi: “ Dopo avere analizzato e confrontato le offerte ricevute, si è ritenuto di procedere alla
sottoscrizione di un accordo in esclusiva con Goldman Sachs Capital Partners per le trattative relative alla cessione delle
attività del settore cavi e sistemi. Secondo tali intese Pirelli cederà a Goldman Sachs Capital Partners le attività di Pirelli
nei a cavi e sistemi per l’energia e le telecomunicazioni che nel 2004 hanno fatturato complessivamente 3.208 milioni di
euro con un risultato operativo di oltre 110 milioni, 52 stabilimenti e circa 12.000 dipendenti in tutto il mondo.”
L’advisor si sofferma in particolare: “ sul procedimento di asta competitiva avviata nel novembre 2004 a cui sono stati
invitati a partecipare 32 fondi di private equity, tra i quali i principali operatori europei ed americani attivi sul mercato
europeo. L’enterprise value complessivo delle attività oggetto di cessione è stato stabilito in circa 1,3 miliardi di euro,
comprensivi dei diritti di proprietà intellettuale e di una licenza sull’utilizzo del marchio Pirelli per due anni. L’equity
value è stato determinato in circa 490 milioni di euro. Nell’ambito dell’operazione 135 milioni di euro saranno
rappresentati da un vendor loan e a Pirelli sarà inoltre assegnato un warrant che darà la facoltà di ottenere i benefici
economici equivalenti al 5% del capitale della società veicolo utilizzata da Goldman Sachs Capital Partners per
l’operazione cogliendo in tale modo le opportunità derivanti da una futura crescita del business. Goldman Sachs Capital
Partners ha già assicurato il pieno sostegno all’attuale management che ha prodotto eccellenti risultati nel corso degli
ultimi anni; la nuova proprietà intende sviluppare e fare crescere ulteriormente i business con l’attuale management.
Grazie a questa operazione si concretizza la rifocalizzazione delle attività già comunicata a luglio 2001. Pirelli potrà
concentrare l’attenzione sullo sviluppo dei business a maggiore valore aggiunto ed in particolare sulle attività delle
telecomunicazioni, sul settore dei pneumatici e sul business immobiliare, su quelle del campo della banda larga e della
fotonica di seconda generazione gestita da Pirelli Broadband e basate sulle innovazioni dei Pirelli Labs e nel campo
ambientale.” (PIRELLI & C SPA/VCdA 14)
2006
33
(26 gennaio) Viene illustrato in consiglio di Pirelli & C. Spa l’evolversi della situazione con Hopa: “ Il patto con Hopa
prevede la possibilità di disdetta del patto entro tre mesi dalla scadenza, ovvero entro l’8 febbraio 2006. Quale
conseguenza del mancato rinnovo il patto con Hopa prevede la scissione di Holinvest con possibilità da parte di Hopa di
divenire cessionaria delle azioni Holinvest e dopo la scissione di Olimpia la possibilità da parte di Pirelli & C. Spa e
delle altre parti diverse da Hopa di diventare cessionari delle azioni Olimpia. E’ previsto che spetti ad Hopa, in caso di
mancato rinnovo, un premio di maggiorazione pari a 208 milioni di euro. Innanzitutto vi è la necessità di un cambio di
governance in Hopa e di un conseguente rafforzamento nell’azionariato di quest’ultima dei cosiddetti soci istituzionali
(tra cui in particolare il Monte dei Paschi di Siena). In secondo luogo ravvisa altresì l’esigenza: 1) dell’eliminazione o
della forte riduzione del citato premio di maggioranza in caso di mancato rinnovo del patto Hopa; 2) dell’esclusione
della possibilità di Hopa di ingerirsi nelle scelte gestionali di Olimpia (si tratta di eliminare la clausola di stallo prevista
dal patto Hopa in caso di decisioni rilevanti e soprattutto di non concedere alcun diritto o facoltà ad Hopa per quanto
riguarda la governance o la gestione del Gruppo Telecom). In merito alla convenienza da parte di Pirelli della possibilità
da parte di Pirelli di diventare cessionari delle azioni di Olimpia, Tronchetti Provera risponde in senso affermativo. Vi è
convenienza sotto il profilo strategico: la scelta della scissione comporterebbe l’ottenimento da parte di terzi di un
pacchetto rilevante di azioni ordinarie Telecom (circa il 2,8% del capitale ordinario di detta società). La scelta fra le due
opzioni potrà comunque essere rimandata ad un momento successivo alla scadenza del patto stesso.
2. A proposito di quanto sopra ricordato, Tronchetti Provera procede ripercorrendo brevemente la storia
dell’investimento in Telecom: “ L’investimento iniziale di Pirelli alla costituzione di Olimpia nel 2001 è stato di 3,1
miliardi di euro. Successivamente nel 2003 ha sottoscritto un aumento di capitale per 0,4 miliardi destinato da Olimpia
all’acquisto di azioni ordinarie Telecom Italia a valle della fusione fra Olivetti e Telecom Italia; ancora nel 2005 Pirelli
ha sottoscritto un ulteriore aumento di capitale per 1,3 miliardi anch’esso destinato da Olimpia all’acquisto di azioni
ordinarie Telecom Italia al fine di consentire alla partecipata il mantenimento di una percentuale qualificata del capitale
della nuova realtà nata dall’integrazione di Telecom Italia Mobile e Telecom Italia. Ad oggi il debito complessivo di
Olimpia è pari a 3,1 miliardi; al suo attivo Olimpia ha circa 2,4 miliardi di azioni ordinarie Telecom Italia (di cui solo
1,3 miliardi oggetto di pegno e senza linee di credito in essere). L’accorciamento della catena ed i risultati raggiunti
dalla partecipata Telecom Italia hanno reso possibile un surplus finanziario in Olimpia previsto per il 2005 in circa 90
milioni di euro, dovuto alla differenza tra i dividendi incassati da Telecom Italia e gli oneri finanziari. Ricorda infine
che 3,9 miliardi, dei 4,8 investiti in totale da Pirelli in Olimpia, costituiscono il provento netto delle cessioni completate
nel 2000 dei sistemi ottici terrestri e dei componenti ottici.” (PIRELLI & C SPA/VCdA 15)
(14 febbraio) Tronchetti Provera informa il consiglio di Pirelli & C. che: “ nell’ultimo mese la società, con l’ausilio di
Goldman Sachs e GB partners ha proceduto ad effettuare alcune valutazioni per la migliore valorizzazione delle attività
del settore dei pneumatici (Pirelli Tyres) ed in particolare per la possibile quotazione sul mercato Telematico Azionario
organizzato e gestito dalla Borsa Italiana. L’ottima performance economica e finanziaria di Pirelli Tyres negli ultimi
anni ed il contesto favorevole di mercato hanno indotto la società a studiare la fattibilità in particolare della quotazione
con l’obiettivo duplice di una massima valorizzazione di Pirelli Tyres (di cui verrà mantenuto il controllo da parte di
Pirelli & C.) e del rafforzamento patrimoniale di Pirelli & C. Pirelli Tyres negli ultimi anni ha registrato un tasso di
crescita delle vendite nettamente superiore a quello degli altri tyres manifacturers. Il benchmarking numerico, sia in
termini di crescita che di margini, rappresenta un importante elemento a supporto dell’impostazione dell’equity story
con la quale Pirelli Tyres potrebbe rivolgersi al mercato, unitamente ad ulteriori elementi qualitativi, dei quali il più
rilevante è il brand Pirelli. L’insieme di tali elementi a) crescita nei segmenti e nelle aree di mercato a più elevata
marginalità; b) graduale delocalizzazione di una quota significativa delle capacità produttiva verso aree low cost, come
ad esempio Romania, Cina e Brasile potrà essere fondamentale per convincere la comunità finanziaria a meglio
valorizzare Pirelli Tyres rispetto alle valutazioni fatte fino ad oggi dagli analisti finanziari. Non è allo stato prevedibile
una significativa “ migrazione” di investitori da Pirelli & C. a Pirelli Tyres per effetto della sola quotazione di
quest’ultima.”
(21 aprile) Nel corso dell’assemblea di Pirelli & C. Spa, Tronchetti Provera commenta l’operazione di integrazione fra
Telecom e Tim:” L’operazione di integrazione fra Telecom Italia e Tim ha anticipato quella convergenza di tecnologia
che oggi tutto il mondo delle telecomunicazioni persegue: il futuro di Telecom Italia è quello di un’azienda che offre
non solo telefonia, ma anche una serie di servizi a valore aggiunto fondati su un’unica piattaforma rappresentata dal
protocollo Internet e dalla banda larga. La situazione del mercato di oggi è tuttavia una situazione di incertezza in cui
ogni annuncio di un operatore che promuove servizi telefonici a prezzi assai competitivi collabora a produrre una
reazione negativa sul titolo. L’investimento in Telecom Italia, lungi dall’essere stato come qualcuno vorrebbe “ un
disastro” è stato invece un investimento in un’azienda che oggi è diventata la migliore azienda del settore in Europa.
Nella gestione di Telecom Italia tra il 2002 ed il 2005 si è registrato un incremento di produttività del 25%, risultato che
né i principali competitor europei, né altri hanno saputo conseguire.”
2. Per quanto riguarda la partecipazione in Olimpia: “ rappresenta nel bilancio consolidato del Gruppo al 31 dicembre
2005 il 55% del capitale investito. Le azioni ordinarie Telecom Italia detenute da Pirelli pari all’1,36% sono a carico
34
agli attuali corsi. Olimpia detiene 2,4 miliardi di azioni Telecom Italia, il 18% del capitale con diritti di voto ad un
valore di 4,2 euro per azione. Nel bilancio Pirelli il valore in trasparenza è di circa 4 euro ad azione: rispetto agli attuali
corsi di borsa esiste una differenza per quanto riguarda Pirelli di 2,1 miliardi di euro.” (PIRELLI & C.SPA/VA 24)
(11 maggio) Tronchetti Provera informa il consiglio di Pirelli che: “ come reso noto dai comunicati stampa del 27 e 28
marzo u.s. Banca Intesa ed Unicredito Italiano hanno comunicato la loro volontà di recedere dal patto parasociale
concluso nel settembre 2001 con Pirelli & C. e conseguentemente esercitare il loro diritto di vendere alla stessa la
propria partecipazione in Olimpia (circa il 4,77% per ciascuna banca). Il trasferimento della partecipazione avverrà ad
ottobre dopo la scadenza del patto (4 ottobre 2006) e comporterà un esborso per Pirelli & C. Spa di circa 1,17 miliardi
di euro. Per quanto riguarda il patto parasociale sottoscritto con Hopa, la scissione di Olimpia implica il trasferimento
ad Hopa oltre al debito di pertinenza di una partecipazione di circa il 2,8% del capitale ordinario di Telecom Italia.
L’esercizio di cash settlement comporta un acquisto (pro quota, dati gli accordi) da parte di Pirelli & C. e di Edizione
Holding della partecipazione di Olimpia detenuta da Hopa pari al 16%. Sulla base degli attuali corsi di mercato
l’esborso per Pirelli & C. può quantificarsi in un intervallo tra i 500 e i 550 milioni di euro. In tale esborso viene, allo
stato, considerata la quota di competenza di Pirelli & C. del premio negoziato con Hopa, pari a circa 166 milioni. Tra le
due opzioni il presidente osserva che l’esercizio del cash settlement è sicuramente la scelta da preferire per due ordini di
ragioni. Innanzitutto vi è convenienza sotto il profilo strategico: la scelta della scissione comporterebbe infatti
l’ottenimento da parte di Hopa, già in possesso di una quota di partecipazione significativa al capitale ordinario di
Telecom Italia (pari a circa il 3,7%) di un ulteriore pacchetto rilevante di azioni ordinarie Telecom Italia (pari a circa il
2,8% di tale società). In questo modo inoltre il pacchetto di azioni Telecom Italia di Olimpia non subisce alcun
cambiamento in termini quantitativi, neppure in via temporanea. Per quanto riguarda Holinvest la scelta fra le due
alternative scissione di Holinvest o cash settlement e cioè acquisto da parte di Hopa della partecipazione detenuta da
Olimpia in Holinvest, è demandata a Hopa stessa.” (PIRELLI & C. SPA/VCdA 16)
(27 luglio) Viene illustrato al Consiglio di Pirelli & C. Spa l’ipotesi di un “ private placement” di Pirelli Tyre: “ Alcune
primarie istituzioni finanziarie italiane ed internazionali hanno prospettato a Pirelli & C. un percorso di valorizzazione
del settore pneumatici diverso dall’offerta pubblica e consistente precisamente in un’operazione di acquisto privato ad
opera di banche (nazionali ed internazionali) del 39% di Pirelli Tyre, finalizzata ad un successivo collocamento sul
mercato per un corrispettivo do 740 milioni che riflette una valorizzazione della società di circa 1,9 miliardi e
corrisponde alla misura minima del range individuato ai fini dell’offerta pubblica di vendita. Si attribuirebbe inoltre alle
banche acquirenti del diritto di avviare entro 4 anni e 6 mesi, l’offerta pubblica iniziale della società dalle stesse
acquistate (o almeno di una porzione delle stesse corrispondente al 25% del capitale della società). Attraverso la
sottoscrizione di un contratto d’opzione si riconoscerebbe inoltre a Pirelli la facoltà di riacquistare le azioni oggetto di
cessione là dove dopo il decorso di 4 anni e 6 mesi, le stesse non saranno oggetto di offerta pubblica iniziale.”
2. Tronchetti Provera informa il consiglio di Pirelli & C.Spa che: “ il 12 luglio Pirelli & C ed Edizione Holding hanno
acquistato la totalita’ delle azioni possedute da Hopa in Olimpia e contestualmente Hopa ha acquistato la totalita’ delle
azioni possedute da Olimpia in Holinvest. L’esborso per Pirelli & C. Spa e’ stato di 498 milioni, mentre Olimpia ha
incassato circa 86 milioni. Pirelli & C.Spa e’ venuta cosi’ a detenere il 70,46% di Olimpia, percentuale che salira’
all’80% una volta che sara’ perfezionato l’acquisto del 9,54% di Olimpia detenuto dalle banche socie. E’ stato
sottoscritto un patto di prelazione fra Olimpia ed Holinvest avente le seguente caratteristiche: a) possibilita’ per
Holinvest di cedere liberamente il 35% dei 492,7 milioni di azioni ordinarie di Telecom, mentre sul restante 65% e’
riconosciuto ad Olimpia il diritto di prelazione; b) Holivest ed Hopa non possono effettuare ulteriori specifici acquisti di
azioni Telecom Italia senza il preventivo accordo di Olimpia. Sono inoltre consentiti ulteriori acquisti al fine di
consentire a Holinvest di mantenere inalterata la soglia sopra la percentuale di partecipazione di Telecom Italia (pari al
3,68% del capitale ordinario).
3. Nel corso del mese di maggio 2005 viene riferito che: “ su disposizione della Procura della Repubblica di Milano
vennero effettuate perquisizioni ed assunte informazioni presso gli uffici di Pirelli & C Spa (e di Telecom Italia) a
seguito del coinvolgimento del signor Giuliano Tavaroli in un procedimento penale per associazione a delinquere a
scopo di violazione del segreto d’ufficio.” (PIRELLI & C. SPA/VCdA 17)
(12 settembre) Per quanto riguarda Olimpia, Tronchetti Provera coglie l’occasione per informare il Consiglio di Pirelli
& C. Spa: “ sulle recenti vicende che hanno interessato Telecom Italia Spa, societa’ di cui Olimpia costituisce l’azionista
di riferimento e in particolare del percorso di riorganizzazione che prevede la separazione da Telecom Italia del
business di comunicazione mobile nazionale e della rete di accesso locale wired, mediante conferimento dei
corrispondenti complessi aziendali a due distinte societa’ controllate dalla stessa Telecom Italia.” (PIRELLI & C.
SPA/VCdA 17)
(18 ottobre) Tronchetti Provare comunica al Consiglio di Pirelli che: “ si è pervenuti nella determinazione di proporre la
stipula di un accordo parasociale avente ad oggetto le partecipazioni detenute da Olimpia, da Mediobanca e da Generali
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in Telecom Italia Spa. In particolare fa rilevare che con l’accordo, al quale verrebbero apportate azioni e diritti
rappresentativi di oltre il 23% del capitale ordinario di Telecom Italia Spa, gli aderenti assicurando la continuità e la
stabilità dell’assetto azionario del Gruppo Telecom Italia, intendono riconfermare la fiducia al management del Gruppo
stesso, nell’ottica di favorirne lo sviluppo industriale in un contesto di equilibrio economico e finanziario per la migliore
creazione di un valore per tutti gli azionisti. Il patto preserva ruolo ed autonomia dei singoli partecipanti e in particolare
di Olimpia, lasciando agli aderenti la possibilità di esercitare autonomamente tutti i diritti relativi alla propria
partecipazione azionaria. Il patto prevede l’apporto del 17,99% del capitale di Telecom Italia detenuto da Olimpia, del
3,67% detenuto dal Gruppo Generali e dell’1,54% detenuto da Mediobanca. Non vengono apportate al patto le
partecipazione detenute in Telecom Italia da Pirelli & C. pari all’1,36% del capitale, dal Gruppo Edizione Holding pari
allo 0,22% del capitale che se sommate al patto costituirebbero circa il 24,79% del capitale ordinario di Telecom Italia.
Il patto disciplina un meccanismo di prelazione a favore di Mediobanca e di Generali, esclusivamente nell’ipotesi in cui
Olimpia intenda cedere l’intera sua partecipazione in Telecom Italia, esercitabile sull’intera partecipazione di Olimpia
alle condizioni offerte dal terzo. Tuttavia si prevede che qualora Olimpia ottenga dal potenziale terzo acquirente
un’offerta di acquisto sia per la azioni Telecom Italia possedute da Olimpia, sia per quelle possedute da Mediobanca e
Generali, la prelazione decada e questi ultimi possono esclusivamente decidere se accettare o meno l’offerta del terzo.”
2. Per quanto riguarda la posizione finanziaria di Olimpia si prevede che: “ il Gruppo Pirelli abbia al termine del
corrente esercizio una posizione finanziaria nella di circa 2.000 milioni di euro, di cui 700 nelle attività industriali a
fronte di un Ebitda di circa 550, circa 100 nella Pirelli Real Estate ed il rimanente, circa 1200 milioni di euro, allocato
nelle strutture di holding a fronte di asset valutati dal mercato più di 5 miliardi di euro. Per quanto riguarda Olimpia si
prevede che la società chiuda il corrente esercizio con un debito netto di circa 2.900 milioni di euro. Il debito di Olimpia
ha una duration di circa 4 anni ed è garantito da un pegno del 60% circa delle azioni ordinarie Telecom Italia di sua
proprietà. Per quanto riguarda l’incremento del debito consolidato di Pirelli & C. fra il dicembre 2005 ed il giugno
2006, il debito è aumentato di circa 1,1 miliardi di euro a fronte di un innalzamento degli attivi finanziari di circa 0,7
miliardi di euro, per cui la differenza è quindi di soli 0,4 miliardi. Il forte aumento della liquidità è dovuto alla necessità
di provvedere alla raccolta di adeguate risorse per fare fronte alla raccolta di adeguate risorse per fare fronte al
pagamento delle azioni Olimpia cedute da Hopa il 12 luglio.”
3. Il cambiamento della struttura proprietaria di Olimpia non ha impatto sul controllo della stessa, in quanto il quorum
deliberativo richiesto è ora sul 91% del capitale. Pirelli & C. continuerà ad avere diritto a potere nominare solo cinque
amministratori su dieci, mentre il Gruppo Edizione Holding avrà diritto a nominare i restanti cinque.” (PIRELLI & C.
SPA/VCdA 18)
2007
(27 febbraio) Nel consiglio di Pirelli & C. Spa, Tronchetti Provera ripercorre le recenti vicende che hanno interessato il
Gruppo: “ Nei mesi precedenti Pirelli ha dichiarato la disponibilita’ a valutare insieme al socio Edizioni l’ingresso di
nuovi azionisti in posizione minoritaria in Olimpia. I contatti con i potenziali acquirenti sono stati e sono tutt’ora molto
numerosi, sia da partners di natura finanziaria, sia industriali. Per quanto concerne Telecom Italia, ma allo stesso modo
indirettamente Pirelli, l’obiettivo e’ quello di realizzare un’alleanza strategica con un altro operatore di
telecomunicazioni e cio’ nel convincimento, peraltro largamente condiviso dal mercato che in mancanza di un’alleanza
strategica e di una stretta politica di riduzione dei costi per le societa’ di telecomunicazioni non potra’ realizzarsi una
effettiva e durevole creazione di valore. A conferma di cio’ ricorda che questi erano gli obiettivi anche dell’operazione a
suo tempo impostata con News Corporation e con Sky Italia, operazione anch’essa di respiro internazionale che per
Telecom Italia avrebbe significato una crescita importante nei media ed avrebbe tra l’altro potuta essere accompagnata
da acquisizioni in Europa soprattutto nel broadband e da alleanze industriali. Osserva che una volta caduto il velo sulla
strumentalita’ dei rilievi riguardanti l’indebitamento e la rete di Telecom Italia, e’ oggi chiaro a tutti che il problema di
Telecom Italia e’ quello del miglior posizionamento competitivo per la crescita soprattutto a livello internazionale,
ovvero la vision strategica. Il presidente segnala che la societa’ ha avuto contatti sia con operatori di telecomunicazioni
(i russi di Sistema e di Altino, i francesi di France Telecom, i messicani di America Movil e gli spagnoli di Telefonica)
sia con partners di natura finanziaria (il fondo Blackstone e il fondo Apollo tra gli altri) sulla base dei seguenti punti
fermi: a) la disponibilita’ della cessione di quote minoritarie di Olimpia; b) un corrispettivo che valorizzi la natura di
azionista di riferimento di Olimpia; c) l’attribuzione al nuovo socio di Olimpia di diritti di protezione dell’investimento,
ma non di influenza sulla gestione di Telecom Italia. Telefonica rappresenta il partner migliore non solo per le ragioni
sostenute da analisti ed investitori, ma anche per i chairi segnali di apprezzamento dell’operazione manifestati dal
mercato. Telefonica (ha dato) la disponibilita’ a costruire un’alleanza industriale (con Pirelli) “ garantita” dall’acquisto
di una quota di Olimpia; acquisto che la stessa Telefonica valuta necessario al fine di salvaguardare la stabilita’ della
predetta alleanza industriale. A seguito di tali contati sono stati aperti dei separati livelli di trattative: uno industriale con
il management di Telecom Italia, l’altro finanziario con Pirelli (e Edizione) avente ad oggetto la cessione di una quota
tra il 20% ed il 40% del capitale di Olimpia. Per quanto riguarda i potenziali partners di natura finanziaria i contatti non
si sono sviluppati da un lato per il corrispettivo ipotizzabile a priori, dall’altro per l’assenza di possibili sinergie con
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Telecom Italia. Per quanto riguarda France Telecom si e’ ritenuto preferibile non procedere ad una negoziazione di
dettaglio a ragione delle minori sinergie che rispetto a Telefonica potrebbero essere assicurate dalla realizzazione di
un’alleanza fra France Telecom e Telecom Italia. Per quanto riguarda Telefonica si ipotizza il riconoscimento a
Telefonica di un diritto di pelazione in caso di cessione a terzi di una partecipazione che faccia perdere il controllo di
Olimpia a Pirelli unitamente ad Edizione. Tale prelazione sarebbe sempre subordinata al diritto di prelazione concesso a
Mediobanca e Assicurazioni Generali in vista del patto concluso con le stesse nell’ottobre 2006. Da un punto di vista
della governance i negoziati prevedono: a) diritto di veto di Telefonica su alcune materie rilevanti analogamente a
quanto gia’ previsto nei patti con Edizione oltre che per quanto riguarda delibere aventi ad oggetto alleanze strategiche
di Olimpia nel settore delle telecomunicazioni. Telefonica richiede che nel caso in cui vi sia una cessione da parte del
Gruppo Telecom Italia di assets al di fuori dell’Italia per un valore superiore ai due miliardi di euro, ad essa sia data la
facolta’ di risolvere i rapporti con Pirelli ed Edizione. In tale caso Telefonica avra’ diritto di ricevere attraveso
scissione, il pro quota del valore dell’attivo e del passivo di Olimpia senza nessun premio. Per quanto riguarda gli
aspetti industriali due elementi sembrano emergere chiaramente: da un lato il positivo posizionamento competitivo e
strategico che deriverebbe a Telecom Italia da un’eventuale alleanza con Telefonica in particolare nei mercati in cui e’
possibile implementare partnership operative (principalmente Brasile Germania), nonche’ i risparmi e le strategie
ricavabili (stimati nell’ordine di circa 2 miliardi nel periodo 2007-2011); dall’altro vi sarebbe freddezza, quando non
vera e propria ostilita’ da parte dei vertici di Telecom Italia nei confronti dell’alleanza per ipotetici conflitti di interesse
con il piano Olimpia.” A questo proposito Tronchetti Provera sottolinea che: “ a) non c’e’ neppure un ipotetico conflitto
fra gli interessi di Olimpia e quelli di Telecom Italia, piuttosto convergenza. La non variazione di ruoli manageriali e la
non interferenza nelle scelte di impresa di Telecom Italia da parte di Olimpia che l’eventuale accordo con Telefonica
presenterebbe, sono la migliore prova della correttezza sostanziale dell’operazione; b) qualsivoglia altra alleanza
industriale che il management di Telecom Italia realizzasse e fosse foriera di benefici tangibili in termini di
posizionamento competitivo e possibilita’ di crescita di valore di Telecom Italia stessa sarebbe salutata con favore da
Olimpia e da Pirelli. Non resta pertanto che aspettare ed effettuare le opportune valutazioni allorche’ sarenno conosciute
in occasione del Consiglio di Telecom Italia dell’8 marzo 2007 e poi del cosiddetto Telecom Day del 9 marzo le linee
guida del piano industriale della stessa Telecom Italia. Le negoziazioni con Telefonica relative alla cessione della
partecipazione con Olimpia hanno raggiunto un buon grado di sviluppo dettagliato; cio’ che ancora manca e’ la
conferma da parte di Telecom Italia dell’alleanza strategica.” (PIRELLI & C. SPA/VCdA 18)
(12 marzo) Tronchetti Provera ricapitola a beneficio del consiglio di Pirelli & C. Spa gli avvenimenti occorsi dopo
l’ultimo seduta consiliare: “ Il primo marzo 2007 senza preavviso e per quanto riguarda Pirelli ed Olimpia senza ragioni
apparenti in connessione allo stato ed ai contenuti delle discussioni sino ad allora intrattenute, il presidente di
Telefonica, Cesar Alierta dichiarava pubblicamente che le discussioni in corso con Telecom Italia per la definizione dei
termini dell’alleanza strategica erano state sospese. Le azioni ordinarie di Pirelli avevano registrato all’indomani della
diffusione delle indiscrezioni il 12 febbraio 2007, una crescita del 6,98% dell’azione ordinaria di Pirelli e del 2,45% di
Telecom Italia. A seguito della dichiarazione del presidente Alierta sulla sospensione dei negoziati i prezzi delle stesse
registravano una riduzione rispettivamente del 4,94% e del 2,58%. Un’ulteriore caduta del mercato si registrava in
occasione del cosiddetto “ Telecom Day”, quando venne presentato al pubblico il piano industriale per il triennio 20072009 nel quale mancava qualsivoglia indicazione certa circa alleanze internazionali su cui basare lo sviluppo del
Gruppo Telecom Italia nei prossimi anni. Il problema di Telecom Italia e’ quello del migliore posizionamento
competitivo e quindi delle linee per la crescita soprattutto a livello internazionale (essendo il mercato italiano ormai un
mercato saturo). Il piano del 9 marzo non fornisce in merito alcuna risposta trattandosi di un piano puramente
conservativo che si limita a prender atto delle difficolta’ ed a gestire l’esistente senza offrire soluzioni strategiche che
possano assicurare prospettive di sviluppo alla societa’. Di fronte a questa situazione risulta incomprensibile perche’ la
vicenda riguardante Telefonica si sia svolta nei termini che sono noti. Il presidente considerati i vantaggi certi o quanto
meno prevedibili derivanti dall’intesa fra Telecom Italia e Telefonica, si chiede per quale motivo si sia lasciato che il
dialogo fra le due societa’ si interrompesse. La stampa ha avanzati molte ipotesi e diverse chiavi di lettura degli
avvenimenti degli ultimi giorni. Tra le tante, con piu’ insistenza, quella secondo la quale la scelta del management di
Telecom Italia di lasciare al momento cadere l’opportunita’ di un’alleanza con Telefonica sarebbe stata motivata dal
desiderio di svincolare la societa’ dal conflitto d’interessi con il socio Olimpia e quindi con Pirelli. Tronchetti Provera si
chiede altresi’ come possa essere considerata conflittuale la posizione di un soggetto che comunque avrebbe sopportato
in misura rilevante, rimanendo il maggiore azionista di Olimpia, gli effetti del successo/insuccesso dell’alleanza con
Telefonica.” A questo proposito Tronchetti Provera ricorda: “ le difficolta’ incontrate in questi ultimi anni ogni qual
volta si e’ tentato di assumere decisioni mirate a promuovere lo sviluppo delle attivita’ di Telecom Italia, ovvero di
incidere positivamente sulle strategie della stessa (in particolare gli ostacoli che si sono presentati nel lancio di nuovi
servizi innovativi all’indaomni della fusione fra Telecom Italia e Tim, nonche’ quelli emersi nell’estate del 2006 e
nell’ultimo periodo in occasione rispettivamente dei negoziati con News Corporation e di quelli relativi all’alleanza
strategica con Telefonica). E’ necessario esplorare se vi siano soluzioni idonee a valorizzare la partecipazione detenuta
in Telecom Italia attraverso Olimpia mantenendo l’attuale assetto proprietario, ovvero se non sia preferibile procedere
ad una dismissione totale dell’asset.” (PIRELLI & C. SPA/VCdA 18)
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(1 aprile) Per quanto riguarda Olimpia nel consiglio di Pirelli & C. Spa, Tronchetti Provera informa che: “ sono state
avanzate proposte dell’operatore telefonico degli Stati Uniti AT & T e dal principale operatore di telefonia mobile
messicano America Movil per l’acquisto da parte di ciascuno di questi di una partecipazione in Olimpia pari a un terzo
del capitale sociale. Le proposte prevedono una valorizzazione della partecipazione in Olimpia basata su un prezzo
implicito per azione ordinaria Telecom Italia pari a 2,82 euro dedotto l’indebitamento netto di Olimpia al closing
dell’operazione. Le proposte prevedono espressamente il riconoscimento a Mediobanca e a Generali di un diritto di
prelazione sulle azioni Olimpia oggetto di cessione. Nel caso di specie si e’ ritenuto preferibile chiedere ai potenziali
acquirenti di lasciare a Mediobanca ed ad Assicurazioni Generali, la possibilita’ di esercitare il diritto di prelazione in
modo tale da consentire loro di valutare se rilevare o meno la partecipazione oggetto di cessione, garantendo di
preservare la cosidetta “ italianità’” dell’azionariato di riferimento di Telecom Italia. Nel caso in cui l’operazione fosse
portata a termine, il capitale sociale di Olimpia sarebbe equamente suddiviso in tre quote del 33,3% ciascuna fra AT &
T, America Movil e gli attuali soci di Olimpia a cui spetterebbe rispettivamente circa il 26,7% e il 6,7%. Un altro
aspetto rilevante della proposta e’ costituito dal riconoscimento a Pirelli e Sintonia di un’opzione di vendita sulla
partecipazione di Olimpia rimanente in loro possesso, nonche’ sulle azioni Telecom Italia da queste ultime direttamente
detenute (1,36% per Pirelli & C. E 0,22% per Sintonia). I corrispettivi proposti riconoscono a Pirelli & C. Un premio
del 31,2% sull’attuale prezzo dell’azione ordinaria Telecom Italia. Telefonica aveva considerato la propria disponibilita’
ad acquisire una partecipazione in Olimpia per dare luogo ad una partnership strategica con il Gruppo Telecom Italia,
ferma restando la volonta’ di limitare il proprio investimento (per impegni presi con le agenzie di rating) entro limiti
economici non compatibili con l’acquisto dell’intera partecipazione di Olimpia.” (PIRELLI & C. SPA/VCdA 20)
(23 aprile) Nel corso dell’assemblea di Pirelli & C. Spa Tronchetti Provera ritorna sulle vicende relative a Telecom:
“ Al principio di tale percorso e’ stato contattato il piu’ importante operatore del mondo nei media News Corporation e
sono stati avviati contatti per ampliare sia il perimetro geografico, sia il perimetro delle attivita’ svolte. Dopo un periodo
nel quale i contatti si sono svolti in modo proficuo, Telecom Italia si e’ trovata in una fase anomala da un punto di vista
mediatico sottoposta ad una notevole pressione in ordine a possibili operazioni sulla rete, con riferimento ad una
supposta situazione debitoria non sostenibile, peraltro in fase decrescente. Il contesto mediatico non favorevole a
Telecom Italia ha reso il negoziato con Murdoch sempre piu’ complesso. Quando poi sono intervenuti altri fattori
esterni che hanno complicato la gia’ difficile situazione, egli ha ritenuto opportuno lasciare la presidenza di Telecom
Italia per evitare che uno scontro fra il vertice della societa’ ed i vertici istituzionali del paese potesse andare a
dterimento di Telecom medesima. Pertanto Pirelli nella sua posizione di azionista ha continuato a considerare quella
strategia che il mercato aveva gia’ dimostrato di apprezzare. Si e’ dunque avviato un dialogo con Telefonica che la
stessa ha avviato parallelamente con Telecom Italia. Durante il negoziato sono intervenuti elementi di interferenza
interna ed esterna che hanno fatto si’ che il negoziato cadesse nel nulla. La decisione assunta nel marzo 2007 di vendere
l’intera partecipazione in Olimpia non implica peraltro la disponibilita’ di Pirelli a vendere a qualsiasi prezzo, ma
soltanto ad un prezzo che riflette almeno la valorizzazione che i concorrenti di Telecom Italia formulano sulla societa’
medesima. Sotto il profilo industriale e gestionale il bilancio dell’investimento in Telecom e’ stato positivo. Al
momento dell’acquisizione la struttura del Gruppo Olivetti-Telecom era caratterizzata da una lunga catena di controllo,
con gran parte del debito inefficientemente collocato sulla parte piu’ alta di tale struttura. A T & T come tutti gli
osservatori del settore hanno del resto considerato la societa’ come la piu’ avanzata d’Europa sotto il profilo tecnologico
ed una delle migliori del mondo sotto quello della redditivita’. Nel corso della vicenda molti sono stati i dibattiti e molte
le interpretazioni proposte. Da parte di alcuni si e’ lamentata l’esistenza di un debito non sostenibile e da parte di altri si
e’ perfino evocata un’atmosfera definita “ Cirio and Parmalat like”. Si e’ poi affermato che l’investimento di Pirelli
sarebbe stato effettuato mediante il sistema delle scatole cinesi, ma la struttura dei Gruppi Telecom/Pirelli e’ composta
da societa’ quotate di rilevanza primaria in Italia. Si sono sollevati dubbi sul livello degli investimenti quando Telecom
Italia tra il 2002 e il 2006 e’ stata la societa’ di telecomunicazioni europea che ha piu’ investito con un impegno pari a
circa il 17% del fatturato, a fronte di una media europea del 13% circa. La rete e’ una delle piu’ avanzate di Europa per
espresso riconoscimento dei concorrenti e degli analisti finanziari. L’investimento in Telecom Italia ha dunque vissuto
tre fasi. Anzitutto ci si e’ preoccupati della riorganizzazione della societa’ e della gestione efficiente della stessa.
Analogamente l’attenzione si e’ focalizzata sullo sviluppo tecnologico, orientando gran parte degli investimenti sulla
parte piu’ avanzata della tecnologia: i clienti di banda larga erano al principio 300.000 e sono saliti a 7 milioni. Si e’
ritenuto quindi di seguire l’interesse dell’azionariato di Pirelli con la vendita dell’intera partecipazione, ma ad un prezzo
non inferiore a quello che il mercato, attraverso precise offerte ha determinato. La decisione e’ stata assunta per la
presenza di ostacoli esterni che avevano portato ad una progressiva svalutazione del titolo. Rimane importante che sia
stato recepito il messaggio della necessita’ di un’alleanza internazionale di cui il settore delle telecomunicazioni, al pari
di molti altri settori ha indubbio bisogno. Occorre disporre di piattaforme tecnologiche comuni per potere negoziare
uniti con i fornitori, avere una maggiore massa di clienti, per potere offrire servizi piu’ competitivi, ottimizzare i
necessari investimenti. Quanto all’atteggiamento della stampa nei confronti dell’intera vicenda sottolinea come lo
sforzo sia sempre stato quello di produrre una corretta informazione.”
2. Tronchetti Provera si sofferma anche sul tema della security: “ Prima del 20 settembre 2006 la societa’ aveva notizia
soltanto di un avviso di garanzia notificato al Signor Tavaroli nell’ambito di un procedimento penale per associazione a
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delinquere a scopo di violazione del segreto d’ufficio. Cio’ premesso fa presente che nei primi mesi del 2006 la societa’
ha conferito ad un legale esterno il mandato per verificare le fatture relative ad incarichi di prestazioni professionali e
consulenza conferiti a societa’ facenti capo al Gruppo Polis d’Istinto che si era appreso fossero coinvolte in indagini
giudiziarie. A seguito di tali attivita’ nel giugno 2006 si e’ provveduto mediante un procuratore della societa’ a
depositare una memoria alla Procura della Repubblica di Milano e successivamente ad informare della vicenda il
Comitato per il Controllo Interno e per la Corporate Governance, il Collegio Sindacale ed il Consiglio.” (PIRELLI/VA
25)
(28 aprile) viene informato il consiglio di Pirelli & C. Spa sulle modalita’ di cessione della partecipazione in Olimpia:”
a seguito del ritiro da parte di AT&T dell’acquisto di un terzo del capitale di Olimpia, vi sono stati alcuni contatti con
primari investitori finanziari che hanno portato alla definizione di un accordo per la cessione agli stessi unitamente a
Telefonica dell’intera partecipazione in Olimpia detenuta dalla societa’ e da Sintonia. L’accordo prevede che la
cessione dell’intera partecipazione in Olimpia sia realizzata in favore di una societa’ veicolo partecipata da Telefonica,
Mediobanca, Assicurazioni Generali, Intesa San Paolo e Sintonia. Il corrispettivo sara’ determinato dalla differenza fra
il valore delle azioni Telecom Italia possedute da Olimpia valorizzata a 2,82 euro ciascuna e l’indebitamento finanziario
netto di Olimpia calcolato considerando anche i dividendi incassati da Telecom Italia. Il corrispettivo per la quota di
spettanza di Pirelli puo’ quindi essere stimato in circa 3,3 miliardi. L’intesa raggiunta non contempla l’acquisto da parte
degli investitori finanziari dell’1,36% del capitale di Telecom Italia detenuto da Pirelli.. La minusvalenza
dell’operazione puo’ essere quantificata allo stato in 170-180 milioni di euro, assumendo che il closing venga definito
entro ottobre 2007. La valorizzazione della singola azione Telecom a 2,82 euro deterimana un rapporto di entreprise
value/ebitda pari a 7,4 volte ed un price/earning pari a 19,7 volte. Le quote della societa’ che rilevera’ il 100% del
capitale di Olimpia saranno per il 42,3% di Telefonica, per il 10,6% di Intesa San Paolo e di Mediobanca, per il 28,1%
di Generali e per l’8,4% di Sintonia. Con l’apporto delle azioni detenute da Mediobanca e da Generali in Telecom Italia,
la newco deterra’ circa il 24% del capitale ordinario di Telecom.” (PIRELLI & C. SPA/VCdA 20).
(11 settembre) Tronchetti Provera aggiorna il consiglio di Pirelli & C. Spa sui tempi della cessione di Olimpia
ricordando che: “ il contratto di compravendita fissa al 15 novembre 2007 il termine ultimo per il perfezionamento della
partecipazione. Gli acquirenti hanno l’obbligo di procedere al closing in presenza delle autorizzazioni da parte delle
autorità competenti. Anatel, l’autorità brasiliana per le telecomunicazioni è l’ultima autorità dalla quale si aspetta un
pronunciamento. In passato non vi sono stati casi in cui Anatel abbia imposto condizioni da soddisfare immediatamente,
assegnando un termine entro il quale adeguarsi. Analogamente sembra improbabile che condizioni possano essere
imposte alla società target (ovvero Telecom Italia) che essendo oggetto della compravendita e’ estranea agli accordi fra
venditori ed acquirenti. Le ragioni della mancata decisione dell’Anatel sono anche connesse all’atteggiamento di
America Movil, società di telecomunicazioni riconducibile all’imprenditore Carlos Slim che attraverso la società Claro
è concorrente di Telefonica in Brasile. Gli obiettivi di America Movil sarebbero quelli di rallentare il più possibile
l’operazione e probabilmente di cercare di fare si’ che Anatel imponga a Telefonica condizioni tali da indurre la stessa a
concludere l’operazione chiedendo immediatamente dopo la scissione della propria partecipazione ed uscire da Telco,
società designata per l’acquisto della partecipazione in Olimpia.” (PIRELLI & C. SPA/VCdA 20)
(9 novembre) Nel corso del consiglio di Pirelli & C. vengono affrontati i seguenti argomenti: a) per quanto riguarda
Telecom: “ Il Gruppo Pirelli detiene ancora in portafoglio una partecipazione dell’1,36%. Si propone di procedere alla
dismissione di tale partecipazione che a seguito della cessione della partecipazione in Olimpia non è più inclusa nel
portafoglio strategico del Gruppo Pirelli.”; b) per quanto riguarda la cessione di Olimpia, Tronchetti Provera: “ descrive
le modalità di realizzazione della proposta volta a trasferire parte dei benefici delle somme rivenienti dalla dismissione
della partecipazione detenuta in Olimpia agli azionisti. Si procederebbe alla distribuzione di un dividendo straordinario
di 827 milioni di euro. La restante parte pari a complessivi 408 milioni di euro andrebbe destinata a costituire una
riserva disponibile anche eventualmente finalizzata a possibili futuri progetti di buy back.”: c) per Pirelli Broadband
solutions si rileva che: “ tale settore risente delle difficoltà derivanti dalla riduzione degli investimenti dei principali
operatori presenti sul mercato della banda larga. Nel settore della fotonica la società opera da poco tempo in ragione
dell’accordo di non concorrenza stipulato con Corning in occasione della cessione dei componenti ottici.” (PIRELLI &
C. SPA/VCdA 21)
2008
(11 marzo) Viene presentata la possibilità dell’acquisto: “ dalle istituzioni finanziarie citate dell’intero capitale sociale
di Speed Spa, veicolo che dallo scorso agosto detiene come unico asset il 38,9% del capitale sociale di Pirelli Tyre. Il
prezzo di acquisto del 38,9% di Pirelli Tyre è stato determinato in 835,5 milioni di euro con un esborso netto per
l’intero capitale di Speed di circa 434,4 milioni e l’assunzione di debiti per 401,1 milioni di euro. L’azione commerciale
di Pirelli Tyre si sta focalizzando sul cosiddetto alto di gamma ed in quelle aree geografiche, tra le quali ad esempio la
Russia in cui si prevede per il futuro un mercato in crescita.” (PIRELLI & C. SPA/VCdA 22)
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(9 maggio) Viene costituita la Fondazione Pirelli, il cui progetto “ nasce dall’idea e dalla volontà di promuovere e
diffondere la conoscenza del patrimonio culturale storico e contemporaneo del Gruppo Pirelli sia mediante la
valorizzazione di materiali in cui esso si manifesta e sia attraverso progetti ed iniziative volti a promuovere la cultura
d’impresa Pirelli come parte del più generale patrimonio culturale del Paese.” (PIRELLI & C. SPA/VCdA 24)
2009
(10 febbraio) Per quanto riguarda Pirelli RE:” Il debito complessivo delle società in cui Pirelli Re partecipa, ammonta a
circa 13 miliardi di euro e che comprendendo la quota di partecipazione di Pirelli Re, mediamente al 25%, la quota
riferibile a Pirelli Re ammonta a 3 miliardi di euro ed al netto dei finanziamenti soci e degli NPL ammonta a 2,577
miliardi di euro. Anche le valutazioni compiute dai principali partner di Pirelli Re e condotte dagli stessi
autonomamente portano alle stesse conclusioni circa le esigenze finanziarie dei veicoli; tale elemento allo stato fa
supporre l’assenza di una riserva in merito alla volontà degli altri partner di rifinanziare i veicoli partecipati.” Per queste
ragioni viene ipotizzato “ un aumento di capitale di Pirelli Re per 400 milioni alla luce del piano triennale 2009-2012 in
cui Pirelli oltre a sottoscrivere la quota di spettanza in base al proprio possesso azionario debba dichiararsi disponibile a
sottoscrivere anche le azioni che al termine della procedura di offerta prevista dovessero risultare non sottoscritte dal
mercato. Pirelli adempie gli impegni derivanti dall’aumento di capitale convertendo in equity parte dell’attuale credito
esistente nei confronti di Pirelli Re.” Tale operazione “ dovrebbe fare chiarezza sulla situazione finanziaria di Pirelli Re
che nell’attuale contesto viene percepita come una criticità particolarmente elevata. Gli attuali valori di quotazione del
titolo Pirelli fanno emergere che il mercato considera il settore immobiliare come un business dai fabbisogni ignoti.
Considerando l’attuale capitalizzazione della società, tenuto conto dei valori correnti dei titoli Telecom Italia, RCS
Mediagroup e Mediobanca detenuti in portafoglio da Pirelli il cui valore complessivo è pari a 400 milioni, emerge come
il valore attribuito al Gruppo Pirelli dal mercato sia di 800 milioni.”
(12 giugno) Roberto Rivellino, Direttore Generale di Camfin:” fornisce informazioni circa gli accordi raggiunti tra
l’azionista di maggioranza di GPI e la famiglia Malacalza (imprenditori in Genova, attivi principalmente in tre settori
industriali e commerciali: alta tecnologia, costruzioni ed impiantistica ed acciaio) per la cessione da parte di GPI di una
partecipazione pari al 3,5% del capitale di Camfin ad un prezzo di 12,2 milioni. Il nuovo socio potrà incrementare la
partecipazione fino al 10% delle azioni Camfin post aumento di capitale. Qualora lo sviluppo della partnership si
rivelasse soddisfacente per GPI la famiglia Malacalza potrebbe d’accordo con GPI ulteriormente incrementare la
propria partecipazione nel capitale di Camfin al 20% fino ad arrivare ad un massimo del 25%, senza che ciò possa
comunque pregiudicare il controllo di Camfin da parte di GPI. Nel caso di incremento della partecipazione GPI e la
famiglia Malcalza si sono inoltre impegnate a negoziare un patto parasociale che attribuisca a questi ultimi i diritti tipici
di un azionista industriale con valenza strategica con regole che garantiscano adeguata rappresentanza negli organi
sociali di Camfin.” (CAMFIN/VCdA 22)
2010
(10 marzo) Viene illustrata in Consiglio l’ipotesi di “ spin off” di Pirelli Re che “ persegue l’obiettivo di separare le
attività industriali da quelle immobiliari, iscrivendosi nel percorso strategico delineato dal piano industriale 2009-2011.
La separazione porterebbe al risultato di creare un’azienda stand alone separata ed autonoma che potrebbero in misura
più efficace puntare al raggiungimento della leadership nel proprio mercato di riferimento e portare a compimento le
azioni di razionalizzazione ed ottimizzazione gestionale già avviate nel corso degli ultimi 18/24 mesi. L’attuale
architettura societaria del Gruppo Pirelli concentra attività eterogenee, peraltro già gestite in modo indipendente da
parte di due distinte società quotate. L’attuale configurazione da un lato limita la flessibilità strategica (M&A, alleanze e
partnership) e finanziaria (mercato dei capitali) dal core business dei pneumatici e dall’altro non riscontra
l’apprezzamento del mercato. D’altro canto anche Pirelli Re, per effetto dello spin off, conseguirebbe benefici strategici
tangibili. Perfezionata l’operazione di separazione, Pirelli Re raggiungerebbe infatti una piena autonomia industriale nel
medio termine. La piena focalizzazione strategica permetterebbe a Pirelli Re di guidare attraverso operazioni di
acquisizione e/o di partnership oltre ad un rinnovato slancio nella crescita endogena, anche sfruttando le attuali
situazioni di mercato, il processo di concentrazione in atto a livello italiano ed europeo. Al fine di dare una maggiore
stabilità a Pirelli Re e consentire alla stessa una più agevole capacità di raggiungere gli obiettivi del proprio piano
industriale, Pirelli manterrebbe l’attuale linea di credito di 150 milioni a favore di Pirelli Re per un periodo di 5 anni
con possibilità di rimborso anticipato a partire dal terzo anno.” I benefici derivanti dall’operazione per Pirelli Re
consistono in: “ a) rafforzamento di una equity story focalizzata sul business Tyre; b) miglioramento della
comprensibilità del business Tyre; c) maggiore flessibilità della struttura di capitale con possibilità di accesso al
mercato dei bond; d) possibilità di implementare ulteriori efficienze organizzative del Gruppo; e) riduzione del
cosiddetto holding discount.”
2. Viene anche fatto presente che: “ Per l’esercizio 2010 è previsto un rafforzamento dei Pirelli Tyre in Europa e in Nord
America nel settore consumer, mentre nel settore industrial è attesa un’ulteriore crescita nei mercati emergenti.” Inoltre
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nel 2009: “ Pirelli ha ottenuto fra le altre le seguenti omologazioni finali: Porsche Panamera e Carrera 997, Audi A4,
Daimler E-Class, Volvo XC 60, Aston Martin V 12 Vantage, BMW serie 1, serie 3, serie 7 e X1” (PIRELLI & C.
SPA/VCdA 30)
(4 maggio) Viene proposta al Consiglio di Pirelli una proposta di separazione di Pirelli Re da Pirelli Tyre: “ Gli
approfondimenti compiuti in queste settimane consentono di confermare che la separazione delle due realtà ne
migliorerebbe la loro comprensione e percezione da parte del mercato che valuta positivamente la separazione delle
attività riconducibili a settori differenti. L’operazione avverrà mediante assegnazione a tutti gli azionisti sia ordinari, sia
di risparmio di Pirelli & C e della quasi totalità delle azioni ordinarie di Pirelli Re detenute dalla società.” Per quanto
riguarda la presenza di un sindacato di blocco in Pirelli Re, Tronchetti Provera: “ ribadisce che si tratta di una
condizione posta dalle banche finanziatrici di Pirelli Re al fine dell’ottenimento del waiver. Al patto aderiranno gran
parte dei soci partecipanti al Patto di Pirelli & C. e non supererà la soglia del 30%. Si tratterà di un sindacato di blocco e
non di voto e non saranno previsti neppure meccanismi di covendita. A questi soci potrebbe aggiungersi Unicredit, là
dove, insieme a Mediobanca sottoscrivesse l’aumento di capitale riservato a Pirelli Re.”(PIRELLI & C. SPA/VCdA
32)
(19 luglio) Nel corso dell’assemblea per lo scorporo di Pirelli Re, il presidente ricorda come: “ iniziative come quella del
raggruppamento azionario o dello scorporo di Pirelli Re, rispondono anche ad istanze provenienti da investitori ed in
generale dal mercato, nell’interesse di tutti gli azionisti. Il mercato tende sempre più a favorire le società focalizzate su
un singolo business, così da potere più facilmente essere comprese dai singoli operatori del settore. Dopo lo scorporo
egli si ritroverà a rappresentare il primo azionista della futura Prelios con un accordo di stabilità di 18 mesi con gli altri
soci sulle azioni, non superiori al 30% del capitale.” (PIRELLI & C. SPA/VA 31)
(3 novembre) Francesco Chiappetta relaziona il Consiglio sugli sviluppi del contenzioso giudiziario in corso: “ Ci sono
fondati motivi che, nel loro complesso, escludono l’opportunità che Pirelli avvii in sede civile complesse, lunghe e
costose azioni giudiziarie nei confronti degli autori dei reati presupposto. In un ipotetico giudizio eccepirebbero che il
patteggiamento con i conseguenti oneri sanzionatori e risarcitori in capo alle due società è di fatto una libera scelta delle
stesse. Il mancato rinvio a giudizio di alcuni dei principali imputati per il reato di appropriazione indebita non porta a
concludere al contrario che gli stessi abbiano agito nell’interesse della società, né ancora meno che il loro operato possa
ascriversi ad istruzioni o direttive provenienti dai vertici aziendali. Non sono emerse né all’esito dell’indagine
preliminare, né dalla stessa sentenza del GUP circostanze od indicazioni che possono rilevare o anche solo adombrare
compartecipazione, pur solo indiretta od esterna, da parte di coloro che all’epoca dei fatti rivestivano ruoli di
amministrazione e controllo nelle due società.”
2. Viene proposto l’acquisto dell’Hangar della Bicocca, di proprietà della Fondazione Hangar, costituita nel 2008 con le
seguenti motivazioni: “ Pirelli è un’impresa che vuole continuare ad esercitare quel ruolo di borghesia illuminata che
l’ha contraddistinta nel secolo scorso. Pirelli sa che il suo successo sta oggi nel potenziamento dell’innovazione e della
creatività. E’ lì che il senso estetico, il pensiero laterale, l’intelligenza emotiva, la composizione dei linguaggi differenti
possono giocare tutte le loro carte. Se il talento creativo diventa un asset fondamentale per Pirelli, l’opportunità di
osservare da vicino l’arte per l’impresa può essere un’opportunità da non perdere. Hangar è una tangibile dimostrazione
di quei luoghi simbolici del fordismo milanese, strappati alla degenerazione ed all’abbandono, con una riconversione
dell’immobile che rappresenta l’identità ed il senso del Novecento e ricorda ka mai sopita responsabilità sociale del
Gruppo Pirelli e l’attenzione e mantenere alta la tensione verso la modernizzazione del patrimonio cognitivo della
città.” (PIRELLI & C. SPA/VCdA 32)
2011
(8 marzo) Pirelli provvede all’emissione di American Depositary Receipt che non sono: “ un’emissione di titoli quotati
sul mercato americano, ma semplicemente un’emissione da parte di una banca americana (JP Morgan) di un certificato
rappresentativo di altri titoli non statunitensi (in questo caso azioni) negoziabile sul mercato americano. Il programma
ha la finalità di ampliare la base azionaria Pirelli oggi presente negli Stati Uniti, partendo da investitori che, di regola,
investono in titoli quotati in dollari, pur ricercando una diversificazione geografica. Tale programma è in linea con gli
obiettivi del piano industriale di rafforzamento del brand Pirelli e della sua presenza oltre oceano.”(PIRELLI & C.
SPA/VCdA 35)
(22 giugno) Vengono forniti al consiglio dettagli sul progetto in Russia: “ La proprietà degli asset non è di Sibur, ma di
due società sottoposte a procedure concorsuali. Sibur che detiene la maggioranza dei crediti ritiene di potere entrare
nella disponibilità delle fabbriche già attive entro il luglio 2011 e della fabbrica inattiva entro il marzo 2012. Il progetto
Russia si colloca nel piano industriale 2011-2013 con vision al 2015 di leadership nel segmento premium. Per quanto
concerne la strategia di crescita nelle diverse regioni, il presidente osserva che: a) in America Latina, Pirelli intende
consolidare la propria posizione di leadership, focalizzandosi sempre più sul segmento premium. Inoltre grazie alla
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costruzione della nuova fabbrica in Messico, il Gruppo sarà in grado di produrre pneumatici direttamente per il mercato
Nafta; b) in Europa, area nella quale il Gruppo nel biennio 2007-2008 ha profondamente rimodulato la propria struttura
produttiva riducendo per 13 milioni di pezzi nel segmento più economico e con un potenziamento della produzione
“ alto di gamma”, Pirelli intende investire ulteriormente sulla produzione di pneumatici premium e winter. L’unica
regione nella quale manca una significativa presenza Pirelli è l’India che tuttavia al momento non rientra tra gli obiettivi
di investimento data l’assenza di infrastrutture e di una produzione di vetture e/o autocarri con equipaggiamento di
pneumatici “ alto di gamma”. La struttura del progetto consentirebbe al Gruppo di entrare sul mercato russo con un
significativo anticipo rispetto agli altri concorrenti ed ad acquisire una base industriale già radicata sul territorio. La
partnership con RT permetterebbe anche a Pirelli di mitigare il cosiddetto rischio paese e ridurre la un punto di vista
finanziario la propria quota di investimento. Le fabbriche della seconda joint ventures saranno tre: una a Yaroslav,
specializzata nella produzione di pneumatici, la seconda a Voltyre specializzata nella produzione di pneumatici agro e la
terza ad Omsk, specializzata nella produzione di pneumatici truck. Ad oggi comunque il segmento premium rappresenta
comunque circa il 35% del mercato anche se è ragionevole ritenere che i vecchi marchi locali nel 2015
rappresenteranno ancora circa il 40% del parco auto, con la conseguenza che il segmento pneumatici di fascia bassa è
destinato comunque a mantenere un peso rilevante. L’investimento totale è stimato in 425 milioni dei quali 226 per
l’acquisto delle due fabbriche e 199 per il completamento dei progetti di crescita di capacità e l’adeguamento delle
fabbriche agli standard Pirelli. Il valore attuale netto previsto è di 480 milioni di euro di cui circa 295 relativi al sito di
Voronezh e 185 a quello di Kirov con un payback di circa 7,4 anni e un IRR del 28%. Le parti (Pirelli, RT e Fleming
Family and Partners) hanno raggiunto l’intesa su un lock up di 3-5 anni con una call option da parte di Pirelli ed una put
option da parte di Fleming and Partners esercitabile sull’ultimo semestre del periodo di lock-up.” (PIRELLI & C.
SPA/VCdA 37)
2012
(12 marzo) Il Comitato di controllo interno nella sua relazione sul secondo semestre 2011 scrive: “ A fine settembre è
intervenuta la sentenza di rigetto dei ricorsi presentati dalla Procura della Repubblica e dalle società Pirelli e Telecom
resa dalla Corte di Cassazione. La Corte di Cassazione era chiamata a pronunciarsi sui ricorsi presentati avverso la
sentenza pronunciata dal Giudice per l’Udienza preliminare di “ non luogo a procedere” in relazione ai reati di
appropriazione indebita in danno della società contestati agli imputati Tavaroli, Iezzi, Ciprani, Spinelli e Ghioni. In
particolare la questione portata all’attenzione della Suprema Corte verteva sui potere del GUP e in particolare se tale
giudice debba “ limitarsi” a valutare la sussistenza di elementi sufficienti per rinviare a giudizio l’imputato ovvero nel
prendere la propria decisione possa andare oltre l’attività istruttoria condotta dai Pubblici Ministeri, sostanzialmente
“ rifacendo” l’istruttoria stessa.”
2. Il Comitato dichiara di essere stato informato nella riunione del 24 novembre 2011 che:” il Dottor Tronchetti Provera
è stato ascoltato dalla Procura della Repubblica di Milano a seguito della notifica allo stesso di avviso di garanzia in
quanto iscritto nel registro degli indagati, tra gli altri, per i reati di corruzione e ricettazione internazionale. Il reato
contestato troverebbe fondamento nell’attività di consulenza prestata a Telecom Italia tra il 2002 e il 2006 dal mediatore
brasiliano Naji Nahas. La ricettazione farebbe riferimento ai dati illecitamente sottratti nel 2004 dal computer di un
agente della agenzia investigativa Kroll dai componenti del “ tiger team” di Giuliano Tavaroli e Fabio Ghioni. Il Dottor
Tronchetti Provera ha rammentato che nel corso del 2004 è pervenuta presso la sua segreteria documentazione, in forma
anonima, relativa alla Kroll, documentazione trasmessa all’autorità giudiziaria brasiliana e poi a quella italiana.”
(PIRELLI & C. SPA/VCdA 45)
(12 maggio) Viene illustrato al Consiglio il nuovo modello organizzativo di Pirelli: “ Per il perseguimento della
leadership nel segmento premium Pirelli ha considerato necessario ridurre la distanza fra clienti, “ Mercato” e Top
Management attraverso una semplificazione dei processi decisionali interni e una diminuzione dei layers organizzativi,
in modo da potere realizzare un’effettiva Lean Company e accelerare l’integrazione della Famiglie Professionali. Il
disegno organizzativo è volto da un lato allo sviluppo di nuovi processi interfunzionali in grado di generare valore
aggiunto per Pirelli (attraverso un migliore coordinamento delle Funzioni Chiave) e, dall’altro, alla creazione di
maggiori opportunità per i talenti, grazie alla maggiore visibilità che la “ nuova” organizzazione e in grado di garantire
alle Funzioni aziendali. L’integrazione orizzontale delle principali funzioni operative è necessaria per garantire scelte
rapide e condivise nel gestire in modo efficiente le crescenti difficoltà connesse al pieno sviluppo di nuovi prodotti
tecnologicamente sempre più avanzati con uno sviluppo di lotti produttivi più frammentati. I principali cambiamenti
proposti nella struttura di governance di Pirelli riguardano a) il superamenti dell’Executive Office e la contestuale
attribuzione di responsabilità al Chief Executive Officer nella guida di trasformazione di Pirelli verso la “Premium Tyre
Company” b) l’eliminazione del modello di business unit per quanto attiene il segmento vettura; c) l’eliminazione della
Regione Europa con contestuale creazione di Cluster di paesi organizzati intorno a dei Lead Country. In questo modo
sarà possibile garantire una maggiore semplificazione dell’organizzazione e dall’altro garantire una maggiore velocità
di risposta al mercato, decentralizzando dal “ centro” verso i Mercati alcune attività e strutture. La nuova struttura si
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caratterizza per la definizione di cinque funzioni cardine poste al centro del processo decisionale a supporto del Ceo. Il
successo o l’insuccesso di Pirelli è essenzialmente legato alla capacità della stessa Pirelli di acquisire nel “ canale
ricambi”, quote di mercato legate alle omologazioni nel Primo Equipaggiamento, in modo da valorizzare al massimo lo
sforzo tecnologico ed economico sostenuto per il conseguimento dell’omologazione stessa. Le omologazioni sul primo
equipaggiamento, oltre a rappresentare un driver principale dell’innovazione tecnologica, consentono di avere un
contatto diretto con l’evoluzione del mercato delle case automobilistiche dei prossimi anni e conseguentemente di
disporre di tutte quelle informazioni necessarie sia da un punto di vista industriale (in chiave di investimenti da
realizzare) sia da un punto di vista commerciale (in chiave di supporto al cliente).”
2. Nel commentare le motivazioni della sentenza della Corte di Cassazione che respinge il ricorso della Procura della
Repubblica di Milano e delle parti civili (Telecom e Pirelli) avverso la sentenza di “ non luogo a procedere” per il reato
di appropriazione indebita, il lead indipendent director Secchi informa il Consiglio che la Cassazione ritiene ai fini
dell’insussistenza del reato appropriativo sia sufficiente un interesse e/o utilità aziendale diretta o indiretta ovvero anche
solo putativa della società. L’esistenza di un legame dell’attività di “ dossieraggio” quand’anche prive di reale interesse
per la Società è sufficiente ad escludere il “ dolo specifico”. Inoltre nessuna delle deposizioni testimoniali rese da
dipendenti delle due società nel corso delle indagini e dell’Udienza preliminare hanno mai chiamato in causa diretta
come “ mandante” il Presidente, così come lasciato intendere dalla stampa.” (PIRELLI & C. SPA/VCdA 45)
(26 luglio) Il Chief Technological Officer Maurizio Boiocchi comunica al Consiglio che: “ nel mese di maggio la quota
di mercato di Pirelli si è attestata a circa il 47% nel segmento prestige (Maserati, Porsche, Aston Martin, Ferrari,
Lamborghini, Mc Laren, Lotus, Bentley), circa 20% nel segmento premium (BMW, Land Rover, Audi, Mercedes,
Volvo, Jaguar) e circa 2,6% nel segmento Sinergic (seat, Volkwagen, Skoda, Gruppo Fiat, Opel).”
2. Il Comitato per il Controllo Interno comunica al Consiglio di essere stato informato: “ in merito alla richiesta di
archiviazione avanzata dalla Procura di Milano relativamente alle contestazioni inizialmente mosse dalla Procura di
Roma in relazione al cosiddetto sistema “radar” e al suo utilizzo per ottenere informazioni sul traffico telefonico dei
clienti. Con tale provvedimento viene archiviata sostanzialmente tutta la vicenda “security” nella parte relativa anche
all’attività di dossieraggio.”
3. Il Comitato viene anche infornato: “ di alcune dichiarazioni rese dal Tavaroli, in qualità di persona informata dei fatti
nell’ambito delle indagini che, smentendo precedenti dichiarazioni, esclude qualunque coinvolgimento del dottor
Tronchetti Provera quale “ mandante” o comunque persona informata delle attività illecite poste in essere, con
riferimento alla vicenda RCS piuttosto che all’OAK Fund e alla attività nei confronti del giornalista Mucchetti.”
(PIRELLI & C. SPA/VCdA 47)
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