Lucca: artigiani pronti a restaurare gratis il Carmine e portarci le

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MERCOLEDÌ, 12 GIUGNO 2013
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11-06-2013 / ECONOMIA E POLITICA / ALESSANDRO LAZZARINI
LUCCA, 11 giugno - Far rivivere gli antichi mestieri in
botteghe ricreate in un 'Mercato del Carmine' restituito
alla città di Lucca a spese degli artigiani, senza nessun
costo pubblico. E' questa la proposta che Cna lancia
all'amministrazione, col sindaco Alessandro Tambellini
però che all'Imt avrebbe dovuto partecipare a una
conferenza (annullata) sul recupero del 'Mercato centrale di Firenze' quale esempio
per quello lucchese: in questo caso il target sarebbe la valorizzazione
enogastronomica e i servizi di ristorazione, con i commercianti pronti a dare battaglia.
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Vecchi mestieri contro valorizzazione dei cibi tipici del territorio dunque, sono queste le
due ipotesi che si inseriscono nel dibattito per la riqualificazione del 'Mercato del
Carmine', gioiello in pieno centro storico ormai da troppi anni sottratto a qualsiasi utilità
per i lucchesi.
L'idea di Cna è lineare: rinvigorire il vecchio mercato facendolo diventare una sorta di
cittadella con botteghe in cui gli artigiani potrebbero proporre gli antichi mestieri, col
duplice scopo di mostrare ai turisti le tipicità locali e permettere a queste virtù di non
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estinguersi: "Gli artigiani ci sono, la tradizione artistica è ancora presente, vivace,
esperta - sottolinea la nuova presidente provinciale Cna Artistico, la restauratrice Ilaria
Borelli Boccasso -, ma ha bisogno di mettersi in mostra e di avere l'opportunità di
creare economia. Non abbiamo una vetrina e così abbiamo poco mercato".
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scorsi nella sede dell'associazione. Nei fatti al Carmine troverebbero posto intagliatori,
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doratori, ceramisti, impagliatori, fabbri, vetrai, restauratori, corniciai, tessitori,
falegnami ed altre nobili manualità: "Figure che ci sono - spiega la Borelli Boccasso -,
ma che sono nascoste per necessità in abitazioni, garage e per i più fortunati piccoli
fondi distanti dal cuore e dagli occhi della città, che ogni giorno vede passare migliaia
di turisti senza che riescano a portarsi a casa un pezzo dell'originalità lucchese".
1 COMMENTI / Lucca: artigiani pronti a
restaurare gratis il Carmine e portarci le
antiche botteghe. L'alternativa
ristorazione mette paura ai commercianti
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Tambellini
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Una proposta decisamente interessante per molti motivi, primo fra tutti potrebbe
essere quasi a costo zero per le casse comunali poi, forse, non troverebbe ostacoli
nelle categoria commerciali, visto che forse l'artigianato antico non è sentito come
concorrenza primaria e che, oltreutto, potrebbe configurarsi come attrattiva in grado di
richiamare pubblico, quindi clienti. Per avere l'ambito spazio del Mercato del Carmine
infatti, gli artigiani sarebbero disposti a prendere in mano gli attrezzi del mestiere e
risanare i locali a loro spese, per poi far rivivere la struttura anche attraverso eventi
aperti al pubblico: quello che chiedono in cambio, ovviamente, è l'utilizzo dei fondi. "Ci
sembra un patto intelligente per entrambi - conclude la Borelli Boccasso -, il mercato è
il luogo fisico adatto per ricreare il tessuto di Botteghe Artigiane che nel corso degli
anni è andato sparendo progressivamente nel centro".
L'idea si completerebbe poi con un museo dell'artigianato, i sotterranei utilizzati come
archivio storico e spazio espositivo della tradizione manuale lucchese, ma anche un
piccolo spazio per incontri e conferenze e, inoltre, corsi di formazione e una vera
scuola dove i giovani potrebbero avere l'opportunità di imparare un mestiere antico e
fare la scelta di vita di praticarlo.
Nel frattempo intanto l'edificio, abbandonato a se stesso, peggiora di anno in anno.
Dal Comune fanno sapere che le infiltrazioni dal tetto sono aumentate e
l'amministrazione è al lavoro per cercare di reperire i fondi per sistemare la struttura.
Chiaramente le proposte per il recupero del Mercato non mancano, mentre viene resa
pubblica la proposta di Cna, proprio oggi Tambellini avrebbe dovuto partecipare alla
conferenza organizzata da Imt, ma poi annullata per motivi organizzativi, dal titolo
'Esperienze e idee a confronto per riqualificare il mercato del Carmine di Lucca Progettare e disegnare un'architettura per il marketing di un mercato: il progetto del
12/06/2013 09:26
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mercato centrale di Firenze'.
• Passa a
Insieme al sindaco e a Fabio Pammolli avrebbe dovuto addirittura esserci anche
Oliviero Toscani, oltre ad altri imprenditori e protagonisti dello 'slow food' e della
promozione enogastronomica delle città vicine: l'idea in questo caso sarebbe quella di
ripristinare il Carmine quasi alla sua funzione originaria, come a Firenze, dove gli
interventi che saranno realizzati avranno l'obiettivo di coniugare la passione per il cibo
di qualità con le caratteristiche e le risorse del territorio. Cioè offerta di eccellenze
alimentari, ovvero servizi di ristorazione. Una possibilità non meno accattivante della
cittadella degli antichi mestieri ma che, ci permettiamo di ipotizzare, porterebbe su
ulteriore terreno di scontro con i commercianti, che dopo il Piuss e i negozi alla 'ex
manifattura tabacchi', si troverebbero con lo spauracchio del Carmine come sede di
nuova concorrenza.
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Alessandro L. @alessandro_laz
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Il contenuto dei commenti non costituisce notizia giornalistica
12-06-2013 / AMMONIO
1. Se gli artigiani fanno veramente tutto a loro spese la proposta va PRESA IN
SERIA CONSIDERAZIONE.
2. In ogni caso dalla palude in cui il Carmine è finito si esce dolo grazie a capitali
privati. Pensare, nel 2013, che un comune possa spendere soldi pubblici per fare
un centro commerciale mi pare un'eresia. Quindi, se la proposta degli artigiani
fosse invece impraticabile, si venda (o si dia in comodato per 99 anni) la struttura a
una catena di negozi e la si restauri (a loro spese) in modo CONTEMPORANEO ed
INNOVATIVO. Così si riempirebbe di turisti il centro e non si spenderebbero
inutilmente i soldi del comune.
Tanto sarebbe logico lo sbarco delle catene commerciali al Carmine tanto esso è
assurdo alla ex manifattura dei tabacchi. Le grandi catene al Carmine farebbero
ritornare la gente in una zona morta con vantaggi per tutto il commercio. Le grandi
catene alla Manifattura distruggerebbero il centro storico.
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