ACHILLE GRANDI_3_pieghevole_tricolore_baschirotto

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ACHILLE GRANDI_3_pieghevole_tricolore_baschirotto
Dalla ricerca storica e dalla memoria politica Achille Grandi
avrebbe meritato assai di più di quanto abbia avuto.
Probabilmente però, questo debito ha una spiegazione
nel fatto che Grandi mantiene per tutto l’arco della sua
vita, dal 1883 al 1946, un atteggiamento così rigoroso in
tutti gli ambiti del suo impegno da risultare, in definitiva,
figura troppo scomoda per tutti.
Rigoroso è Grandi come cristiano sempre fedele figlio della Chiesa che crede senza riserve, anche quando si trova in
conflitto con determinazioni pastorali opinabili. Sicché in lui convivono, una sintesi irripetibile, il dissenso e
l’obbedienza; ma questa non è mai conformismo e quello non trasmoda mai nella contestazione.
Rigoroso è Grandi come sindacalista, sempre dedito alla causa dell’elevazione dei lavoratori e, nel contempo, sempre
impegnato a far crescere nei lavoratori una coscienza di solidarietà che è l’opposto dell’egoismo corporativo, in un
equilibrio in cui la spinta rivendicativa è sempre animata da una forte vocazione educativa.
ACHILLE GRANDI
Il cristiano, il sindacalista, il politico
Rigoroso è Grandi come politico, sempre coerente con gli ideali di solidarietà che lo portano prima al Partito
Popolare e poi alla Democrazia Cristiana ma sempre con una fortissima tensione alla giustizia sociale , alla
finalizzazione della politica verso un bene comune che nella giustizia trovi legittimazione.
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Rigorosa è, in una visione d’assieme, la figura umana di Achille Grandi,
sempre umile e dimessa altrettanto che fiera ed intransigente di fronte
al sopruso; capace di ritirarsi senza rinunciare; capace di pagare di
persona per non travolgere altri in condizioni inaccettabili. Sempre
rigoroso senza mai essere o apparire arrogante; semplice di cuore,
ricco di umanità e fiero nell’obbedienza; incute rispetto ed insieme è
amato da tanta povera gente..
Difficile immaginare attorno a Grandi il formarsi di una clientela, di un
gruppo di potere, di una consorteria. Spontaneo invece il determinarsi
di amicizie profonde e senza riserve, di sentimenti duraturi, di
atteggiamenti di stima che inducevano fraternità anche là dove
esistevano radicali antagonismi politici.
Domenico Rosati, presidente nazionale ACLI dal 1976 al 1987
sabato 5 marzo 2011 alle ore 15
Sala delle Capriate – Villa Litta - Lainate
Si ringrazia per la collaborazione:
Con la collaborazione:
BIOGRAFIA
Achille Grandi nasce a Como il 24 agosto 1883 da
Romualdo, operaio tintore e da Olimpia Cavadini
tessitrice. A soli 11 anni è costretto ad entrare nel
mondo del lavoro come apprendista tipografo.
Nel 1905 fonda a Como la Lega Cattolica del Lavoro.
Ha una parte determinante nella nascita, nel 1907, del
Sindacato Italiano Tessile (SIT).
“Ognuno deve sentire che non
è né per la politica, né per
l’economia, ma solo per la
propria fede che si affronta il
martirio.”
L’anno seguente unitamente a don Primo Moiana da vita
al settimanale ‘‘Vita del Popolo’’. Nell’immediato
dopoguerra partecipa alle riunioni per la fondazione
del Partito Popolare Italiano, nelle cui file è eletto
deputato nel 1919 per il collegio di Milano e
riconfermato nel mandato sino allo scioglimento delle
Camere attuato dal fascismo. Sempre nel 1919 gli viene
affidata la direzione della Confederazione Italiana dei
Lavoratori (CIL) divenendone Segretario. Nel 1921 a
Ginevra rappresenta, alla Conferenza Internazionale del
Lavoro, a fianco di Giovanni Gronchi, la corrente
cattolica.
Durante il ventennio fascista si oppone ad ogni tentativo di avvicinamento avanzato dal
regime e soffre dignitosamente la miseria tornando ad esercitare la vecchia professione di
tipografo.
Alla caduta del fascismo è nominato, nel settembre del ’43, assieme a Bruno Buozzi,
commissario della Confederazione dei Lavoratori Agricoli; nel giugno ‘44 diviene segretario
generale di parte cattolica della Confederazione Italiana del Lavoro C.G.I.L.
Ha una parte determinante nella costituzione delle ACLI ‘‘Associazioni Cristiane dei
Lavoratori Italiani’’ e ne è nominato, nell’agosto del ’44, primo presidente.
Nel dicembre dello stesso anno
diviene commissario dell’Istituto “Noi terremo fede all’idea sindacale
Nazionale delle Assicurazioni
cristiana ed attendiamo il nostro
contro le Malattie ‘‘INAM’’.
compenso non dagli uomini, ma da Dio.”
(Torino 24 aprile 1925)
“Non vi è funzione
umana più nobile e
necessaria che quella
dell’insegnamento…”
introducono
Anna Aldrovandi e Carlo Gargiulo
‘‘Achille Grandi: l’uomo di fede amico dei lavoratori’’
Giovanni Bianchi
Ex presidente nazionale e provinciale Acli
relatori
Gigi Petteni
Segretario regionale CISL Lombardia
moderatore
Giambattista Armelloni
Presidente regionale Acli Lombardia
sarà presente
Andreina Grandi
Nipote di Achille Grandi
Fonda nel 1946 il periodico ‘‘politica sociale’’. Viene eletto
deputato alla costituente e, a riconoscimento dei suoi meriti, ne
diviene vice presidente. Il 28 settembre 1946 muore a Desio.
Dibattito e rinfresco