Laurina Paperina al Nothing Else

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Laurina Paperina al Nothing Else
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LA MOSTRA/1
NOTTE&GIORNO
sabato 27 ottobre 2012
INAUGURATA LA PERSONALE BAD WALL DELL’ARTISTA TRENTINA “CATTIVA” CON I SUOI IRRIVERENTI PERSONAGGI
Laurina Paperina al Nothing Else
di Alessandra Giordano
el centralissimo cortile di via
Alabrdieri, sede della Galleria
d’arte Nothing Else, erano in tanti a
chiedersi se l’artista “aveva dei problemi”. S’inaugurava la personale di
Laurina Paperina, classe 1980, al secolo Laura Scottini di Mori, novemila abitanti in provincia di Rovereto,
una biondina con gli occhi azzurri
che si diverte ad essere cattiva e a
“trattare male” chiunque e in qualsiasi arte raggiunga una certa notorietà. Paperina se la prende soprattutto con i suoi colleghi famosi e così Damien Hirst soccombe sotto una
montagna di teschi e Andy Wharol
gocciola sangue colpito a pugni da
Basquiat. Marina Abramovic è un
fumetto nudo; Pablo Picasso giace
con un’espressione terrorizzata in
una bara assieme ai suoi pennelli,
mentre Frida Kalo viene seviziata
dalle sue stesse scimmiette…
Colorata, irridente, ironica Paperina
prende in giro soprattutto se stessa
e si ritrae mentre, da graffitara, dipinge cartoons sui muri.
«È una giovane artista sarcastica dice Donato Rosa, patron del Nothing Else - effervescente e disinibita come si capisce dallo stesso pseudonimo che ha scelto…». «Si dice
che un’auto le sia passata sui piedi,
schiacciandoli - assicura Laura Iasiello, curatrice della mostra - e per
questo ha un’andatura goffa, a papera, appunto!». Anzi, Paperina dice di se stessa che è una “duck with
a human head”… «I protagonisti del-
N
Alcune installazioni realizzate da “Paperina”. A lato Donato Rosa
le sue opere sono anche mostri e
alieni che vengono messi alla berlina e sepolti da un sarcasmo modulato e calibrato con perizia, privo di
pudore e di falsi moralismi - continua Rosa - e grazie al gusto per l’irrisione e per lo scherno, sbeffeggia
manie, tic e debolezze dei soggetti
che ritrae».
Schizzi di sangue e gesti violenti sono dappertutto nei suoi dipinti, boc-
FRANCESCO POSTIGLIONE OSPITE DEL PANATHLON
Olimpiade di Londra, protagonisti
i napoletani e i valori dello sport
che aperte all’urlo, scritte in stampatello, sintetiche, dirette e pungenti: Paperina non risparmia nessuno, neanche i Supereroi raffigurati invecchiati e ridicoli, impietosamente vittime dei loro stessi superpoteri. Con mantella blu e l’identità
mascherata, Paperina si aggira nei
sobborghi della “fantasiosa” Duckland e i suoi “scarabocchi infantili
- scrive di lei Yasha Wallin nel cata-
LA MOSTRA/2
logo New Pollution edito da Studio
d’Arte Raffaelli - su qualsiasi oggetto o materiale, post-it, cartone e muri pubblici si affiancano spesso a installazioni di grandezza naturale… I
suoi personaggi si mettono le dita
nel naso, vomitano e defecano, mentre l’artista dà voce al tredicenne ragazzino dentro di sé”.
“Braindead” è un progetto in cui l’artista dà una sua interpretazione del-
la materia grigia dei personaggi famosi: Britney Spears viene raffigurata rasata e con il vuoto nella testa,
dal cranio di Pollock sgorga un’esplosione di colori, da quello di Homer
Simpson esce invece una ciambella. Con uno stile leggero e vivace in
“How to kill the artists”, infine, si
concentra sui maestri del sistema
culturale contemporaneo, raffigurandoli paradossalmente uccisi per
mano delle loro stesse creazioni artistiche. Jeff Koons viene ucciso dalla Pantera Rosa, Maurizio Cattelan è
schiacciato da un meteorite, Takashi Murakami finisce divorato dai
suoi fiori
multicolor. Le opere di Laurina, oltre
che in Italia e in Europa, sono state
esposte a San Francisco, New York,
Miami e in Cina. Ora sono al Nothing
Els fino al 23 novembre.
L’ARTISTA SICILIANO DENUNCIA GLI ORRORI DELL’UMANITÀ
Bios e la violenza sui minori
di Mimmo Sica
«V
oglio raccontare la storia di una donna che vive in Arabia
Saudita, un paese che reprime maggiormente il sesso
femminile. Mi riferisco a Sarah Attar la cui partecipazione ai
giochi olimpici va ben oltre il significato del gesto atletico che si
attendeva da lei e che, quindi, ha vinto “nonostante tutto”». È
l’incipit con cui Francesco Postiglione ha “raccontato” ai
panathleti e ai loro ospiti le Olimpiadi di Londra 2012,
evidenziando che hanno onorato con forza quei valori e quei
principi di vita che i giochi dei “cinque anelli”, fin dalle loro
origini, hanno consacrato universali e immortali.
L’incontro, organizzato dal Panathlon International Club di Napoli
-1° Distretto Italia -11° area, è stato ospitato al rooff garden
dell’Hotel Mediterraneo. Dopo lo “sfizioso” aperitivo e la
“particolare” gustosa cena, come con “preveggenza” il presidente
Poli Sanguineti aveva definito “il momento gastronomico” della
conviviale, ha preso la parola Francesco Postiglione, ex campione
di nuoto e pallanuoto, avvocato e commentatore tecnico delle
partite delle nazionali di pallanuoto. «Mai come nel caso di questa
velocista, che tanto velocista non è - ha continuato - il motto
decuberteniano
“l’importante è
partecipare” può
essere considerato
valido, anzi cruciale.
Sarah Attar è stata la
prima donna atleta
dell’Arabia Saudita
che abbia solcato una
pista olimpica e lo ha
fatto, rispettando le
tradizioni del suo
popolo. Ha gareggiato,
infatti,
completamente
coperta dalla tuta da giamaicana e con un cappuccio bianco in
testa che le copriva i capelli, in mezzo alle sue avversarie che
indossavano completini che nulla lasciavano all’immaginazione. È
arrivata ultima, con 40’’ di ritardo rispetto alla prima classificata
della sua batteria, un ritardo lunare. Ciononostante è stata
salutata da una standing ovation da parte del pubblico. Il suo
gesto ha dimostrato, ancora una volta, che lo sport fa superare
ogni atteggiamento discriminatorio, qualsiasi barriera sociale e
razziale, unisce e spinge gli uomini a dare il meglio si sé in tutti i
sensi».
Postiglione ha poi descritto la fantastica vita del villaggio,
l’organizzazione perfetta in ogni particolare, inclusi i servizi di
sicurezza, e si è soffermato, in particolare, sui successi italiani e
napoletani. Ha presentato uno dei protagonisti, il pallanuotista del
“settebello” campione d’argento Amaurys Perez che ha
partecipato alla serata con la moglie e il figlioletto. Poli Sanguineti
ha quindi premiato con una targa Diego e Ettore Testa, due
partenopei laureatisi di recente campioni italiani di offshore,
Amaurys Perez e Francesco Postiglione. Un momento
particolarmente toccante è stato quando Sanguineti ha regalato al
past-president Mario De Rossi il Prix Communication “Gianni
Brera” 19ème Edition - 20 Mai 2012. È la “Mention d’Honneur”
che, per il secondo anno consecutivo, il presidente internazionale
del Panathlon Enrico Prandi ha conferito al club napoletano.
I
naccettabile. E su questo siamo tutti d’accordo. Non è infatti umanamente concepibile
una violenza su un bambino. Dall’esecuzione capitale, all’abuso
sessuale e allo sfruttamento, per
non parlare dei bambini-soldato
o di quelli mai nati… L’aborto è
considerato, infatti, anche dall’artista siciliano Vincent Bios,
una terribile amputazione di vita.
Durante la rassegna d’arte “AppARTissima”, che nasce in collaborazione con Paratissima, evento torinese che da ormai sette anni coinvolge con grande successo per cinque giorni centinaia di
artisti e circa 100mila visitatori,
è stata presentata l’istallazione di
Vincent Bios intitolata Fucilazione n.1: il minore, che in questi
giorni e fino a domani, sarà visibile all’interno delle sale della Casa Editrice Tullio Pironti in piazza Dante (Palazzo Ruffo di Bagnara):
Si tratta di un’installazione di m
LE NOZZE
3x3, in cui il soggetto principale
è un manichino che riproduce le
fattezze di un bambino di circa 5
anni. Il manichino riporta i segni
della fucilazione su tutto il corpo
ed è posto al centro di un quadrato bianco ottenuto cospargendo sale su una superficie delimitata. Si tratta di una rappresentazione simbolica, dove il
bianco esprime la purezza che
non deve essere violata.
L’installazione del manufatto,
frutto di una precedente azione
registrata dalle crude immagini
di un video, secondo la conferma
di un processo espressivo proprio
di Vincent Bios, prevede un momento performativo in cui l’artista spiega con la grammatica codificata dei gesti, impiegata in
particolare dai sordomuti, cosa
può accadere ai bambini che si
lascino andare troppo alla curiosità.
L’opera e la performance di Vincent Bios vuole essere una denuncia, un manifesto chiaro contro ogni forma di violenza e in
particolare quella perpetrata sui
minori.
«È inaccettabile - dice l’artista
raggiunto da noi al telefono - che
150 milioni di bambine nel mon-
UNA GRANDE FESTA A VILLA EPITAFFIO
Il “sì” di Giorgio e Annarita
do subiscono ogni anno abusi
sessuali; che 10 milioni sono spose bambine e in Italia dei 5.000
minori vittime di violenza l’80%
sono femmine!. Ad oggi, nel
mondo - aggiunge - mancano all’appello più di 100 milioni di
bambine, non nate per aborto selettivo o morte di malnutrizione».
Vincent Bios non è nuovo a questo genere di arte e, muovendosi
tra Milano e la Cina in assoluta
autonomia, porta avanti da circa
dieci anni la sua ricerca espresag
siva.
AL CIRCOLO POSILLIPO
Le canzoni
della Piccirillo
P
l fatidico “sì” Annarita Rugiada e Giorgio Varchetta
l’hanno pronunciato, davanti a
padre Antonio, nella chiesa di
San Giorgio Martire, a Pianura,
in una splendida giornata di sole, tra gli applausi dei parenti e
di tanti amici e con la testimonianza di Rita ed Enzo. Commossi più di tutti la mamma
dello sposo, Mena, e i genitori
della sposa, Emilia e Salvatore,
I
Annarita Rugiada e Giorgio Varchetta
ma anche gli zii Adele e Francesco De Simone con Giorgio e
Grazia, e i nonni Giovanni Pomaretti e Mariagrazia e Vincenzo Varchetta. Dopo la cerimonia religiosa i neo sposi hanno festeggiato il loro giorno più
bello della vita a Villa Epitaffio
con tantissimi ospiti. Alla grande festa ha partecipato anche
Asia, il cane fedelissimo di
Giorgio.
resentato al Circolo Nautico
Posillipo, alla presenza
dell’autrice, nel corso di una
serata organizzata dal Centro
Culturale Cosmopolis, l’elegante
cofanetto con i due volumi di
liriche “Fuochi d’artificio”, in
italiano, e “Nu raggio ‘e sole”,
in napoletano, di Anna Maria
Piccirillo Tortora. Alla
manifestazione, introdotta e
coordinata da Marisa Pumpo
Pica, e che ha visto anche la
prestigiosa partecipazione della
signora Italia Gaeta Nicolardi,
hanno preso parte Flora
Cassella, Antonio Giorgio,
Giulio Mendozza, Lino
Cavallaro, Enzo D’Onofrio,
Fabiana Pastena, Erika e
Davide Piccirillo, interpreti di
versi e di canzoni della
poetessa.