Maggio 2005 - L`Eco di Aversa
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Maggio 2005 - L`Eco di Aversa
il nuovo NUMERO 18 - MAGGIO 2005 Il logo riprende un dipinto di Gennaro Conti del 1886 raffigurante Gaetano Parente nell’atto di indicare a Vittorio Emanuele la via Roma. Il “gesto” astratto dal suo contesto interpreta per noi l’atteggiamento di “orgoglio e devozione” alla città. Sommario 1 L’editoriale - Convegno Donazione d’organo e trapianto di fegato di Giulia Parente - 12 giugno, Giornata Internazionale del Lavoro Infantile Lo sport educa 1(> 2-3-6-8) In primo piano §§§ Speciale / Congresso Eucaristico Diocesano a cura di Alberto Alfano > Diario del Congresso di Mario Pedata §§§ L’approfondimento / Un progetto per Aversa. 1° Cultura; 2° Turismo > Presentazione di Antonio Santi §§§ L’approfondimento / Pittura e grafica a Palazzo Parente > Lierka Kovac e Janez Matelic, falsi semplici di Enzo D’Agostino - Piano commercio, opinioni a confronto di Ida Iorio 1-2-3-4 Attualità - Piano commercio, opinioni a confronto - Il WWF urla: “Non bruciate i rifiuti!” di Antonio Santi - Uno stipendio per i nostri amministratori di Ida Iorio - Reddito di cittadinanza di Andrea Scaglione - ASCOM: Candia rieletto presidente - Caccia grossa ai portoncini di Maria Grazia Di Girolamo §§§ L’approfondimento / Un progetto per Aversa. 1° Cultura; 2° Turismo > Presentazione > Turismo sostenibile ad Aversa di Alessandro Gatto > Una poesia di Neruda il “Manifesto” del Progetto - L’Unicef a Sant’Arpino con le scuole dell’agro aversano di Emilia Narciso di Ida Iorio di Carmen Torrens 5 Scuole - Tour Bimed 2005: W i bambini! di Giovanni Sparaco 5-6 Cultura e Storia - 1977, c’era la radio “libera” di Nicola Di Matteo - Itinerari campanilistici F O G L I O C I T TA D I N O D I AT T U A L I TA ’ E C U LT U R A Il nuovo “L’eco di Aversa” è una riedizione del giornale fondato da Gaetano Parente nel 1861. Viene distribuito gratuitamente presso edicole, chioschi, pubblici esercizi. Su richiesta e a spese dell’interessato può essere recapitato per posta. L’editoriale Lo sport educa di Giulia Parente Ho piacere di condividere questo mese la mia passione per l’attività sportiva, il mio entusiasmo speso in tanti anni prima come insegnante di educazione fisica e poi come amministratore del Comune di Napoli con delega allo sport. L’amore per lo sport è amore per la vita, una vita segnata da profondità spirituale, passione civile, contributo al progresso della società; per questo la pratica sportiva deve essere favorita e diffusa come uno degli elementi educativi fondamentali per la crescita morale e umana delle future generazioni. Lo sport si fonda sulla prestanza atletica e sull’abilità, ma è pur vero che alla base di ciascuna attività ci sono regole precise di comportamento da rispettare. Esso quindi indirizza alla disciplina, favorisce la socializzazione e il rispetto degli altri. Ad ogni età un’intelligente attività fisica apporta benefici al corpo ed allo spirito; i più giovani aiuta a crescere in maniera sana. Anche chi è stato più sfortunato ha la possibilità di potenziare le capacità residue grazie ai La redazione de “L’eco di Aversa” conserva, in archivio, la raccolta completa dei numeri dell’antico giornale al fine di conservarne la memoria e ricordare un tratto di storia cittadina. Chiunque fosse interessato può richiederne copia scrivendo a [email protected] benefici effetti sul corpo, sulla psiche e sulla vita sociale. D’altro canto, l’attività fisica è utile per scaricare l’energia negativa e l’aggressività. Lo sport insegna a rispettare le regole, a focalizzare la propria energia verso una meta, a non accontentarsi dei risultati raggiunti, a cercare di migliorarsi in ogni momento, a gioire per le proprie vittorie ottenute con sacrificio, ad accettare la sconfitta ritenendola un punto di partenza per potenziare le proprie capacità. Gli sport di squadra aiutano anche a stabilire i principi di una civile convivenza, a lavorare insieme per una meta comune. Lo sport può consentire di recuperare ragazzi a rischio, offrendo una valvola di sfogo a chi vive in contesti familiari o sociali problematici. Esso ha rappresentato e rappresenta, spesso, un’occasione per uscire da situazioni di emarginazione o di difficoltà. Pensiamo a tanti campioni che sono diventati grandi dopo anni di durissimo sacrificio, riscattandosi così da una vita difficile. Ma pensiamo anche a tanti atleti poco famosi che prima di scegliere la pratica sportiva avevano come alternativa il degrado, la droga, una vita di espedienti e poi hanno imparato ad ascoltare la parte migliore di sé stessi e a provarne orgoglio. I giovani allora si avvicinino allo sport scegliendo la disciplina che maggiormente si sposa con le inclinazioni di ognuno e le dedichino la parte migliore del tempo libero, con l’obiettivo di educare la propria fisicità mettendola al servizio di un risultato che è quello della vittoria sugli altri, ma prima di tutto su se stessi e sui propri limiti. - Tracce di memoria In primo piano - Era de’ maggio Speciale /Congresso Eucaristico L’Approfondimento / Un progetto di Salvatore Galluccio (foto di Giovanni Caianiello) 1-6-8 Muse di Adelaide D’Orta - La luce ridisegna di Tonia Pizzorusso - Poesi -- di Giovanni Sparaco -- di Maria Simona Martino §§§ L’approfondimento / Pittura e grafica a Palazzo Parente > Biografia di Lierka Kovac > Biografia di Janez Matelic > Lierka Kovac e Janez Matelic, falsi semplici Diocesano a cura di Alberto Alfano - Ufficio Stampa Diocesi per Aversa. 1° Cultura; 2° Turismo. Diario del Congresso Presentazione di Antonio Santi di Mario Pedata 1-6-7 Vicende ecclesiastiche §§§ Speciale / Congresso Eucaristico Diocesano a cura di Alberto Alfano Opera veno > Diario del Congresso > La carità, luce e gemma della Chiesa di Don Carlo Villano > Giornata dei Ministranti di Don Stefano Rega > La Mostra Ave Verum di Tina Falco continua a pag. 6 >> Aversa / Palazzo Parente 28 maggio - 20 giugno 2005 mostra di pittura e grafica a cura di Enzo Di Grazia Inaugurazione 28 maggio, ore 18.30 a cura di: Ida Iorio - Enzo D’Agostino Ljerka Kovac Janez Matelic Dal lunedì al venerdì Orario: 10.30 - 13 / 17 - 19 citofonare in loco dello Lierka sloKovac Le cose ad Aversa non vanno bene. Da anni non vanno bene, da decenni. Colpa dei politici. Dei politici tanto di destra quanto di sinistra, perché, a conti fatti, destra e sinistra, grosso modo, pari sono. La prova inconfutabile di ciò è sotto i nostri occhi: assenza di regole; dissesto ambientale; rifiuti tossici; mondezza; strade sgangherate; abbandono del centro storico; infruttuosità del patrimonio storico, artistico, architettonico, musicale; scempio urbanistico; maleducazione ed aggressività della gente. Dinanzi a questo “stato di calamità” permanente un periodico cittadino non può solo criticare, ma deve anche assumere un ruolo costruttivo, propositivo. Ma che può fare un periodico che non ha partiti né politici dietro le spalle? Poco, ma quel poco va fatto. E senza badare a “fare” risultato. Che si può fare, dunque? Almeno una cosa: tentare di provocare una presa di coscienza, un sobbalzo delle coscienze. continua a pag. 3 >> Piano Lierka Kovac e Commercio, opinioni a confronto Janez Matelic, falsi semplici L’Approfondimento / Pittura e grafica a Palazzo Parente di Ida Iorio di Enzo D’Agostino Opera dello sloveno Matelic La galleria d’arte di Palazzo Parente (di evidente connotazione internazionale, ben oltre le mura cittadine quindi) ospita, dopo la spagnola Luz Gonzalez de la Torre, due interessanti artisti sloveni, Ljerka Kovac e Janez Matelic, reduci da importanti esposizioni e da rilevanti successi internazionali. C’è da augurarsi che opere di questi due artisti non traggano in inganno: gradevolezza e freschezza continua a pag. 8 >> Piano commercio, questa chimera! Sembra questa l’affermazione più adatta per definire la disciplina che regola il commercio aversano. Per settimane destra, sinistra ed associazioni di categoria continua a pag. 2 >> 2 NUMERO 18 il nuovo Attualità Piano Commercio, opinioni a confronto >> continua da pag. 1 si sono date aspra battaglia sulle modalità di assunzione del predetto programma. Firmato ed ideato dal tecnico Gennaro Pidocchi – al centro di incomprensioni con l’ex vice sindaco Sammy Pezone dimissionario per averlo definito incompetente - il piano era atteso da un decennio e l’aveva fatta già da protagonista con la giunta Golia. Ma adesso vediamo i punti focali che hanno diviso Aversa. Il sindaco ha dichiarato “E’ un documento importante innanzitutto perché permette ai commercianti di accedere ai finanziamenti regionali specifici. Si tratta di uno strumento che si collega strettamente con gli strumenti urbanistici vigenti, piano regolatore generale e piano di recupero del centro storico. Il piano commercio non stabilisce il numero di attività commerciali presenti sul territorio: il settore è già stato liberalizzato con la legge 114/98. Il Siad stabilisce, invece, la quantità massima di medie strutture commerciali (da 250 a 2500 metri quadri) e l’ubicazione delle stesse. E’ chiaro che lo strumento approvato andrà a prevedere medie strutture solo laddove è possibile localizzarle e c’è sufficiente spazio a disposizione: via della Libertà, viale Kennedy, viale Olimpico, viale Europa e via d’Acquisto. Ci sono novità anche per il recupero del centro storico. Il Siad ha previsto la nascita di una struttura di aggregazione polifunzionale formata da aziende commerciali (GACP) nella zona del Seggio servita dai parcheggi di Piazzetta Cirillo e Piazza Marconi”. Alle dichiarazioni del sindaco fa eco l’intero centro sinistra che in prima battuta ha definito il piano commercio una vera “bufala”. La segretaria dei DS, Eugenia d’Angelo, chiarisce le posizioni dell’intera Unione compatta più che mai. ”Il Piano Commercio non è stato adottato per rilanciare il commercio aversano ma solo per favorire gli amici degli amici. In primis il sig. Luciano Luciani, candidato alle scorse elezioni con Forza Italia, che ha ottenuto la realizzazione di un centro commerciale di grossa distribuzione nella via seggio ed in pieno centro storico. Ma avete pensato i clienti dove parcheggeranno le auto? Ed i tir dove avranno gli spazi per le manovre di carico e scarico? Forse la verità è che l’approvazione di questo piano servirà al sig. Lucani per l’ottenimento dei fondi del Progetto Urban. Per non parlare dell’ex convento di Sant’Agostino degli Scalzi, dello standard Vassallo di fronte all’ex Macello e dello standard alle spalle della Farmacia Foglia tutti spazi comunali che serviranno a realizzare centri commerciali di media distribuzione, che potrebbero essere realizzati su tutta la Variante e su Viale Europa. Per non parlare di zone abbandonate come via Nobel, via Atellana o via Gramsci prive di qualsiasi previsione per centri di media distribuzione nonostante l’enorme sviluppo edilizio. Insomma un piano ridicolo ed a macchia di leopardo, senza un’idea di sviluppo della città a medio e lungo termin ,e senza seguire l’iter burocratico obbligatorio per legge per la sua approvazione”. Ma la segretaria dei DS non risparmia di aggiungere, in seguito alle accuse fatte dal presidente dell’Ascom Franco Candia, che quanti sono schierati a favore dei mirabolanti progetti esposti “prima di parlare di opposizione inutilmente allarmata, confusa, ridicola e distruttiva dovrebbero, forse, prendere consapevolezza del saccheggio della città”. ASCOM: Candia rieletto prsidente - MAGGIO 2005 Il WWF urla: Uno stipendio per i “Non bruciate i nostri amministratori rifiuti!” di Ida Iorio di Antonio Santi Urla un recente comunicato stampa, pervenuto alla redazione de L’Eco da parte del WWF, che: Non bruciate i rifiuti, perché questo è un vero e proprio atto criminale, considerato che le sostanze gassose e le ceneri che si sprigionano dall’incenerimento dei rifiuti sono pericolosissime per la salute degli esseri umani e delle catene alimentari degli ecosistemi (animali, piante, microrganismi, aria, acqua, terra, ecc.). L’allarme immondizia prosegue, allora. Afferma tale comunicato che Non si ferma lo smaltimento illecito di rifiuti nell’agro aversano – le parole sono atrtribuite ad Alessandro Gatto, consigliere regionale del WWF Campania - anche se i Sindaci cercano di porre rimedio con le bonifiche. L’ultima importante bonifica è stata effettuata ad Aversa in località Cappuccini. Prosegue, poi, il cennato comunicato: sono ancora centinaia e centinaia i quintali di rifiuti solidi urbani ed anche speciali e pericolosi che vengono smaltiti illegalmente sia nel centro di Aversa, sia nelle campagne dell’agro aversano, con conseguente incenerimento, liberando nell’aria, nel suolo e nelle falde ingenti quantità di scorie chimiche pericolosissime per la salute dell’ambiente e dell’uomo. Situazione ancor più grave se si pensa, come sottolinea lo stesso Alessanfro Gatto, che le denunce del WWF riguardo tale grave situazione sono iniziate … dal 1990; che tutti gli organi istituzionalmente competenti sono stati interessati (Sindaci, ASL, Prefettura, Magistratura, ecc.); che anche se si sono ottenute delle parziali bonifiche il problema non è stato affrontato alla radice e quindi siamo sempre nelle stesse rovinose condizioni. Attraverso il comunicato de quo Francesca Tucci, responsabile della sezione WWF di Aversa, dichiara che la vera soluzione del problema è fare tutti i controlli possibili della filiera illegale a monte del processo. Né all’intorno se la passano meglio. Difatti nel comunicato in discorso Giacomo D’Alterio e Luigi Corvino, responsabili WWF, fanno presente che anche nella zona di Giugliano e Villaricca la situazione è tristemente simile … così come nell’area di Casal di Principe. La conclusione del comunicato è nel senso che il WWF si appella a tutti i Sindaci competenti per ogni comune dell’agro aversano, a riqualificare le aree inquinate e soprattutto ad agire a scopo preventivo per evitare che perdurino le condizioni degli smaltimenti abusivi dei rifiuti. Innanzitutto i Comuni che fanno poca raccolta differenziata sono obbligati per legge a raggiungere almeno il 35% di rifiuti raccolti in maniera differenziata, avviando il sistema capillare di raccolta “porta a porta”. Il giorno 2 e 5 maggio l’ASCOM di Aversa, secondo le norme statutarie, ha indetto le elezioni dei nuovi Presidenti di Categoria. Sono stati eletti o riconfermati: : 1) d’Alterio Paolo, cat. Abbigliamento; 2) di Biase Massimo, cat. Calzature; 3) Palmieri Vincenzo, Gen. Monopolio; 4) Marotta Ferdinando, Oreficerie; 5) Villano Cesario, Cartolibrerie – Giocattoli; 6) Costanzo Antonietta, Profumerie; 7) Russo Pasquale, Art. Regalo – Mobili; 8) Verde Vincenzo, Agenzie Continua a vivere un stagione verde la proposta avanzata qualche tempo fa dal consigliere forzista Nicola Galati in riferimento all’indennizzo, più o meno equo, ai consiglieri comunali. In assise verrà presto discussa l’onerosa problematica, per al quale è stata presentata una specifica mozione. Invero, l’interessante interrogativo posto da Galati, e firmato dalla maggior parte dei consiglieri della CDL, risulta redatto con una certa minuzia di particolari, a cominciare dall’indennizzo forfetfario per ogni presenza. Attualmente, si legge nel documento, l’indennizzo previsto per l’attività di consigliere è del tutto insufficiente per l’impegno in termini di tempo che l’ufficio richiede. In altri termini il Comune paga poco i rappresentanti del popolo, ecco, quindi, la necessità di un aumento. Ai consiglieri presidenti di commissione verrà corrisposto un indennizzo di euro 1000 al mese, ai consiglieri aventi funzioni delegate 1000 euro al mese, a tutti gli altri consiglieri 500 euro al mese. Insomma un vero e proprio stipendio. Nella mozione sono addirittura previste sanzioni e diminuzioni in relazione alle assenza effettuate. Ai consiglieri che senza giustifica si assenteranno dalle riunioni di commissione o Giunta verrà detratta, per ogni assenza, un decimo dell’indennizzo mensile stabilito. Addirittura, l’operato dei consiglieri verrà valutato da un nucleo di valutazione o dal collegio dei revisori contabili. Ma, mi domando, tra tante priorità che attanagliano Aversa e la degradano inesorabilmente (come tutti sapete e vedete), forse quella dello stipendio ai consiglieri non vi sembra la meno urgente? O, forse, con la carenza di lavoro che esiste in questo momento storico, quella di consigliere la si vuole conformare come attività “sicura” e con uno stipendio “sicuro”? In modo da poter consigliare ai nostri figli piccoli: “Sai che ti dico? Da grande entra in politica!”. Ed allora una domanda ci nasce spontanea: perché non affrontare pure la “priorità2 (si fa per dire) della pensione dei consigliei comunali? Che tanta ricompensa meritano visto come hanno ridotto le nostre città, il nostro bel paese. Comune di Aversa, dove “faticano” i nostri solerti amministratori. Reddito di cittadinanza Esiste un Premio “Buone pratiche nei servizi di pubblica utilità” promosso da Cittadianza attiva. Il Premio, punta a promuovere esperienze innovative nel campo dei servizi pubblici e della Pubblica Amministrazione realizzate, su tutto il territorio nazionale, dagli enti locali. La Commissione ha riconosciuto una menzione speciale a sei iniziative, fra cui, il progetto “Reddito di cittadinanza” della Regione Campania. Con tale progetto, la Regione prevede di erogare contributi alle famiglie con un reddito inferiore ai 5mila euro annui. Saranno ammessi al di Andrea Scaglione beneficio del contributo anche i cittadini originari di Paesi extracomunitari, residenti in Italia da almeno cinque anni. Ai Comuni campani spetterà l’istruttoria delle pratiche e la compilazione delle graduatorie. Una parte dei fondi sarà destinata a contributi per il fitto, abbonamenti gratuiti per i trasporti pubblici, iniziative per il diritto allo studio e all’autoimpiego. Nella realizzazione del progetto è coinvolta anche Sviluppo Italia. La legge regionale per il reddito di cittadinanza resterà in vigore, in via sperimentale, per i prossimi tre anni. Assicurazioni; 9) Russo Sabatino, Elettrodomestici; 10) del Piano Salvatore, Tecnico; 11) Palmieri Alfonso, Commissionari Mercato Ort.; 12) Candia Franco, Somministrazione; 13) Giuliano Domenico, Alimentari. Lunedi 9 maggio, alle ore 11, presso la sede dell’Associazione, si è riunito il nuovo consiglio per la nomina del Presidente dell’ASCOM-di Aversa: la scelta è caduta, ancora una volta, su Franco Candia. Da L’Eco complimenti ed auguiri al sempre presidente! Aversa - Palazzo Parente 28 maggio, 18.30 inaugurazione SEDE PRINCIPALE: Via Vito Di Jasi, 89 - 81031 Aversa (CE) Tel. 081 890 88 63 - Fax 081 503 80 00 Web: www.aprilesrl.it E-mail: [email protected] FILIALE ARZANO: Strada Provinciale Arzano-Casandrino (NA) Tel. e Fax 081 5736561 mostra di pittura e grafica a cura di Enzo Di Grazia. Ljerka Kovac Janez Matelic NUMERO 18 il nuovo - MAGGIO 2005 3 da Attualità Caccia grossa ai portoncini L’approfondimento / Un progetto per Aversa. 1° Cultura; 2° Turismo Presentazione >> continua da pag. 1 di Maria Grazia Di Girolamo Aversa, nel cuore campano del Mezzogiorno, pulsa di sentimenti quali il realismo, eppure è proprio dalla città normanna che arrivano episodi inverosimili come… la caccia ai portoncini. Non è più vero dunque che tutto ciò che attira gli sguardi dei malviventi è l’oro e i soliti veicoli... questa volta è l’alluminio: materiale gettonato nella periferia aversana per la capacità di essere riciclato e pare pagato a quasi un euro al kg. Per tale tipo di “caccia” vanno bene parchi residenziali in zone come via D’Acquisto, via Bachelet e la Variante. L’ultima battuta di “caccia” si è svolta in un parco, in una diramazione della Variante, mobilitato, da giorni, per i lavori di ricostruzione di tetti. Sono le ore 10,30 circa quando i malviventi, abbigliati da finti operai e mimetizzati dai rumori delle macchine, portano via i portoncini delle scale A e B, risparmiando la scala C. L’operazione si è svolta e conclusa sotto gli occhi dei condomini convinti, all’inizio, che lo smontaggio avvenisse per riparazioni. Ed invece… Non lontano vi è il cimitero di Aversa dove riposano le spoglie dei nostri cari. Stanno sparendo anche lì gli infissi di alluminio delle cappelle. Non si tratta più di eventi sporadici che possono riguardare i poliziotti di quartiere. E’, ormai, minato il diritto di autodifesa, di sicurezza dei cittadini. Ci si chiede come fare a difendersi. Soprattutto quando risulta impossibile puersino chiudere la porta di casa perché… sottratta da ignoti. Opere dello sloveno Matelic Come? Suscitando l’acolto, la riflessione, il ragionamento del lettore; l’incontro, il confronto tra i lettori. Nel solco di tale direzione abbiamo scelto due temi: Cultura, Turismo. La scelta non è stata casuale. Cultura e Turismo costituiscono, a nostro avviso, le migliori (più semplici, più evidenti) vie per rimuovere lo “stato di calamità” che opprime la città. Dove Cultura sta, da un lato, per Valori (ad es., legalità) e, dall’altro lato, per Vita Culturale (ad es., il museo civico, i centri studio, gli eventi). Dove Turismo sta per vicini e forestieri che vengono, guardano, ammirano, mangiano, comprano e ripartono con un bel ricordo. Cultura e Turismo che stanno nel rapporto seguente: prima l’una, poi l’una e l’altro. Ossia, prima occorre fare Cultura, poi viene il Turismo. E quando viene il Turismo bisogna continuare a fare Cultura. Quindi Cultura e Turismo, d’ora in avanti, saranno, esplicitamente e non più implicitamente, i punti di riferimento o d’ispirazione del nostro facere. Tenteremo di essere portatori di tali bandiere. Attraverso mostre d’arte (sino ad ora di grafica e pittura contemporanea) o concerti, ma non solo. Anche attraverso convegni, aperti alla città, sui problemi più importanti che concorrono a determinare il vigente “stato di calamità”. Affinchè di tali problemi si parli chiaro e tondo ed a tali problemi si cerchi di dare una soluzione. Penso, per esempio, al problema della legalità o del recupero del centro storico ridotto a hinterland. Anche attraverso uno spazio, fisso, su questo periodico riservato ad articoli che abbiano ad oggetto Cultura e Turismo. Anche, poi, attraverso collaborazioni con entità, penso all’Unesco, e periodici di fuori Aversa. Tutti questi buoni propositi, però, saranno parole al vento senza il vostro contributo, il vostro consenso. Insieme dobbiamo ascoltare, riflettere, ragionare, dialogare, confrontarci. Insieme dobbiamo prendere coscienza che è giunto il momento di dire basta allo “stato di calamità” permanente ed ai suoi autori interessati. Insieme dobbiamo prendere coscienza che noi meritiamo di più. Che Aversa merità di più. Che i nostri figli meritano un’altra Aversa, un’Aversa diversa, migliore, normale. Che i nostri figli meritano di trovare la “normalità” a casa loro, non altrove, fossanco a duecento chilometri circa di distanza, verso nord. Insieme, senza che importi il partito di appartenena. O il fatto che uno va o non va in chiesa. Perché ciò che conta è la serietà, l’amore per Aversa. Essere persone perbene, in altre parole. da avere un quadro ancora più completo per identificare le aree edificabili da quelle da mantenere naturali, ad esempio a verde. La regolamentazione edilizia (Piano Regolatore Generale) della nostra città potrebbe essere affiancata da un ulteriore giudizio scientifico. In questo modo si ridurrebbe sensibilmente il problema della regimentazione delle acque successive alle precipitazioni meteoriche. Gli eventi metereologici a carattere piovoso si rivelano puntualmente sempre dannosi a causa, soprattutto degli allagamenti di strade, piazze e luoghi pubblici rendendo Aversa una vera e propria “piccola Venezia” con l’acqua alta. Ovviamente è superfluo sottolineare quali benefici anche il turismo riuscirebbe ad ottenere da una gestione sostenibile della città. Le nuove periferie a nord e a sud di Aversa stanno assumendo sempre più le caratteristiche di enormi dormitori spesso sprovvisti di servizi e connotati dalla completa assenza di diversificazione ambientale urbana. La conseguenza socio-ambientale di ciò è l’aumento esponenziale dell’egoistica “barricata” privata con l’annientamento della vita di gruppo svolta nelle aree comuni come le piazze e le aree verdi pubbliche. Così facendo non si fa altro che andare incontro alla triste realtà submetropolitana di Napoli: senza più soluzione di continuità. Per quanto attiene al (potenziale) meraviglioso centro storico di Aversa, ricco di Chiese e palazzi storici siamo di fronte ad un luogo che attualmente non viene rivalutato come si dovrebbe. Spesso e volentieri questi edifici sono cadenti e da restaurare. Spicca l’esempio negativo della casa Natale del musicista aversano Domenico Cimarosa, per poi continuare anche con le piazze maltenute come piazza mercato, piazza Domenico Cirillo e così via dicendo. In queste piazze sarebbe auspicabile una ristrutturazione adeguata ai luoghi storici, con la presenza di parcheggi sotterranei. Proporre, dunque, una politica di sviluppo ecocompatibile ad Aversa non vuol certo significare la morte delle attività edili e commerciali, a patto che queste riescano a stare al passo con i tempi e con le nuove esigenze della città. Vuol dire restaurare e recuperare il centro storico seriamente, in modo da garantire l’attrazione ad un turismo attento e responsabile. Stare al passo con i tempi significa anche interessarsi di aree da riconvertire a nuovo uso oltre che recuperare l’antico (vedi l’enorme area storica e verde dell’ex ospedale psichiatrico “La Maddalena” – non dimentichiamo che Aversa, è famosa in Italia e nel mondo per la mozzarella e per il manicomio, anzi i manicomi, OPG incluso, dove già esiste l’unico museo aversano). Altra possibilità importante per Aversa ed il suo agro è la creazione di parchi naturali a tema. Ad esempio noi del WWF un po’ di anni fa proponemmo la realizzazione di un parco archeologico ed enogastronomico nell’area denominata dei “Cappuccini” per la presenza dei ruderi dell’antico Convento dei frati omonimi, dove ancora oggi esiste qualche esempio di filari di “viti maritate”, sorrette dai pioppi neri, da cui si produce l’uva del famoso vino asprinio di Aversa. Altro elemento importante di attrazione turistica aversana sarebbe la congiunzione dei parchi e delle aree verdi esistenti o da creare. A titolo di esempio si può citare l’idea dell’itinerario verde che partirebbe dall’ex campo profughi, dove, secondo un nostro progetto si potrebbero ricreare gli ambienti naturali della nostra flora mediterranea ed anche della zona aversana, ricca di lecci, pioppi, olmi, ontani napoletani e salici, proseguendo, con un sistema di ponti leggeri, per l’area verde del giardino del Sagliano e passando per le arre verdi dell’Ospedale Psichiatrico Giudiziario “Filippo Saporito” si giungerebbe alla piazza Turismo sostenibile ad Aversa di Alessandro Gatto “La sostenibilità è un concetto economico con implicazioni ecologiche. Riconosce che la crescita economica ed il benessere umano dipendono dalla base delle risorse naturali che supportano tutti i sistemi viventi. Una società sostenibile forma i suoi sistemi economici e sociali in modo tale che le risorse naturali ed i sistemi di supporto della vita vengano mantenuti. Il concetto di sviluppo sostenibile si applica anche al settore del turismo, in quanto settore di sviluppo, anche economico, delle attività umane. Quindi turismo sostenibile è un neologismo che implica la concezione di una città fatta a misura di essere umano, dove tutti i servizi e le altre attività non sono dannose per il miglioramento della qualità della vita. Ciò vuol dire che la gestione di una città, rivolta al turismo sostenibile, deve rispondere a precise leggi che regolano un habitat molto complesso e delicato qual è l’ambiente urbano. Si chiede, innanzitutto, un’inversione di tendenza del concetto di uso e “sopruso” della città ai cittadini di Aversa. Praticamente significa utilizzare di meno l’automobile, evitando, quando possibile, le strade trafficatissime e strette del centro storico (meglio la bicicletta (su piste ciclabili se ci fossero) o il mezzo pubblico – da istituire), significa risparmiare sia in termini economici, sia soprattutto in termini ecologici l’accensione degli impianti di riscaldamento delle abitazioni (sarebbe preferibile migliorare le coibentazioni degli edifici, delle porte e delle finestre), significa avere un rapporto diverso con i rifiuti, quindi attuare la raccolta differenziata, rivolta al riciclaggio della materia, ed estenderla a tutta la città di Aversa, evitando smaltimenti illeciti degli stessi. La parte più importante, per rendere Aversa appetibile al turismo sostenibile, la deve svolgere l’amministrazione comunale. Proprio a livello governativo devono essere chiari i concetti di sostenibilità ambientale della città. Ad esempio è utile calcolare la superficie permeabile e quella impermeabile del territorio aversano, in modo Una poesia di Neruda il “manifesto” del Progetto Opera dello sloveno Kovac La “Chi poesia s’intitola muore?” Muore lentamente chi diventa schiavo dell’abitudine, r i p e t e n d o o g n i giorno gli stessi percorsi, c h i n o n c a m b i a marca, c h i n o n p r o v a a cambiare c o l o r e d e i p r o p ri vestiti, e n o n p a r l a a chi non conosce. M u o r e l e n t a m ente chi fa d e l l a t e l e v i s i o ne il suo guru. Muore l e n t a mente chi e v i t a u n a p a s s i one, c h i p r e f e r i s c e il nero su bianco e i p u n t i n i s u l l e «i» ad un t u r b i n e d i e m o zioni, p r o p r i o q u e l l e che fanno b r i l l a r e g l i o c c h i, q u e l l e c h e f a n no di uno s b a d i g l i o u n s o rriso, q u e l l e c h e f a n no battere il cuore davanti all’errore e ai sentimenti. Muore lentamente chi non capovolge il tavolo quando è infelice sul lavoro, chi non rischia il certo per l’incerto per inseguire un sogno, chi non permette almeno una volta nella vita di fuggire ai consigli sensati. Muore lentamente chi non viaggia, chi non legge, chi non ascolta musica, chi non trova grazie in se stesso. Muore lentamente chi distrugge il suo amor proprio, chi non si lascia aiutare. Muore lentamente chi passa i giorni a lamentarsi de ll a p rop ria sfortuna o della pioggia i nces san te. Muore lentamen te chi abbandona un pro get to prima di iniziarl o, chi non fa do man de su argomenti che n on conosce o non risponde q uan do gl i chiedono qualco sa che sa. Evitiamo la mo rte a piccole dosi, ricordando sem pre ch e essere vivo richiede uno sfo rzo di g ran lunga maggiore del semplice fatt o d i respirare. Soltanto l’a rden te pazienza porterà al raggi un gi men to di una splendida feli cit à. Trieste e Trento, di fronte allo splendido “Castello”, oggi sede della scuola della Polizia Penitenziaria.” (Intervento al Convegno “Turismo culturale ad Aversa: si può fare?”) ogni tuo regalo sarà... un pensiero indimenticabile! VIA MAGENTA, 88 81031 AVERSA (CE) 4 NUMERO 18 il nuovo da Attualità L’Unicef a Sant’Arpino con le scuole dell’agro aversano Convegno Tra breve 12 giugno, Donazione d’organo il 2° Giornata Internazionale e trapianto di fegato Palio Normanno del Lavoro Infantile di Ida Iorio a cura di conferisce ai Sindaci che si sono particolarmente distinti per il proprio impegno a favore dell’infanzia. Questa idea è nata da un protocollo d’intesa stipulato con il Ministero degli Interni. In contemporanea, nel Parco Rodari, i ragazzi prepareranno i loro stands e daranno vita agli spettacoli, alla presenza delle Autorità, degli insegnanti, dei genitori e di qualche ambasciatore Unicef, tra gli uomini di spettacolo, della cultura, dello sport che gratuitamente offrono la propria partecipazione agli eventi. Non tutte le scuole del territorio sono state invitate, per motivi di spazio e d’ordine pubblico. Tutti, però, potranno vedere il loro lavoro valorizzato oltre la giornata di festa. Le insegnanti che hanno prodotto foto, scritti, poesie e quant’altro, per divulgare le attività dell’Unicef, possono inviare tutto il loro materiale, per la pubblicazione, alla redazione de L’Eco di Aversa - numero di fax 081.811.24.32; studi [email protected]; [email protected]; via Gaetano Parente n.2 c/o “Studio Tecnico” -. L’Eco di Aversa, difatti, ha in programma di dedicare uno Speciale ell’evento di cui stiamo parlando. Ciò nell’ottica di una sinergia utile e costruttiva con l’Unicef. Noi abbiamo dato la nostra adesione e non possiamo che condividere tanta disponibilità e tanto lavoro di lotta nell’ottica Unicef. Immagini di Sant’Arpino tratte dal sito internet del Comune: Palazzo Magliola, stemma, Palazzo Ducale. Sopra: bimbi alla festa Unicef presso Palazzo Parente. Giulio Pollica Via F. Bagno,1 Cesa (CE) Cell. 338.129.01.69 Tel. 081.890.75.61 www.giuliopollica.it di Carmen Torrens A.V.E.R.S.A. di Emilia Narciso Segretario Provinciale Unicef Caserta L’Unicef Italia ha promosso, in tutto il territorio nazionale, una settimana dedicata ai ragazzi, nel mese di maggio. Il Comitato di Caserta non ha potuto non rispondere all’invito nazionale ed ha così promosso due feste: una al Chiostro di Sant’Agostino a Caserta il 26/ 5/ 05, l’altra al Parco Rodari a S.Arpino. Le manifestazioni sono state organizzate con l’aiuto e la disponibilità dei Sindaci, che hanno generosamente messo a disposizione luoghi, mezzi di trasporto, oltre la propria personale disponibilità, per la buona riuscita degli eventi. In particolare, a S. Arpino, si ritroveranno anche le scuole dell’agro aversano che hanno aderito ai progetti dell’Unicef, appartenenti ai Comuni di Aversa, S.Arpino, Cesa, Succivo, Casaluce, Orta, Castelvolturno, Marcianise. Le tante insegnanti amiche dell’Unicef hanno realizzato con i loro allievi rappresentazioni teatrali, recite di poesie per l’occasione scritte, balli, canti, per contribuire gioiosamente alla festa della solidarietà universale e condividere il messaggio della pace fra i popoli. Nella sala consiliare di S. Arpino il giorno 30 maggio alle ore 9,30 i Sindaci dei Comuni, i Dirigenti Scolastici, i giornalisti si confronteranno sul tema dell’infanzia ed in particolare sulla possibilità di creare una Consulta dei sindaci per l’infanzia che sarebbe un’esperienza nuova per il nostro territorio. Nel frattempo il Primo Cittadino di S. Arpino è stato nominato “Sindaco difensore dei bambini”, un particolare titolo che l’Unicef - MAGGIO 2005 “Il tarpianto di fegato rappresenta l’unica terapia risolutiva nella insufficienza epatica non più responsiva ai trattamenti medici”. Con questa emblematica affermazione della ricercatrice Sherlock ha avuto inizio la presentazione del convegno “Donazione d’organo e trapianto di fegato”. Presenti la direttrice dell’Asl Ce/2 Angela Ruggero, l’U.O.C. di Gastronterologia ed Endoscopia digestiva G.M. Claar, l’U.O.S. Epatologia Ambulatorio epatotrapianti Amedeo Cecere ed il Direttore Sanitario dell’Asl Ce/2 D’Onofrio. Il convegno di fatto ha dato inizio alla VIII giornata nazionale per la donazione d’organo dedicata alla informazione sulla possibilità di ogni soggetto di disporre in vita o in caso di morte di alcune parti del corpo. ”In Campania siamo ancora molto indietro sulla donazione e sulla relativa possibilità di trapianti di importanti organi come il fegato, il cuore o i reni. Si pensi che in Italia siamo al 21% rispetto alla media Europea ed al 12% rispetto a quella nazionale.” - ha dichiarato Amedeo Cecere e poi precisato che - “rimane di fondamentale importanza l’informazione”.Mentre il Primario prof. Claar ha aggiunto: ”la cirrosi epatica continua a rimanere l’esito finale di numerose malattie del fegato, e tra i 35 ed i 45 anni è la prima causa di morte per patologia cronica degenerativa. Le vaccinazioni contro l’epatite B, la modifica del regime alimentare e l’uso dell’alcool rimangono la soluzione più ottimale per non ammalarsi”. La dott.ssa Ruggiero, durante la conferenza stampa, ha annunciato la creazione di un centro di riferimento per malati cronici che dovrebbe venire istituito presso l’ospedale Moscati e che raccoglierà e darà supporto a tutti coloro che ne avranno bisogno. Il convegno tenutosi ad Aversa, nel Palazzo Orabona, giovedì 12 maggio ha avuto un riscontro sorprendente grazie anche all’impegno dell’A.N.C.A.V. l’associazione di trapiantato di fegato che proprio in questi giorni ha strappato alla Ruggiero la promessa di una sede operativa nel più breve tempo. fotografo L’Associazione Volontari E Ricercatori di Storia Aversana, si presenterà sul proscenio nei prossimi 2 e 3 luglio per il II° Palio di Aversa Protocontea Normanna, al quale quest’anno sarà associata l’iniziativa culinaria denominata “Sensazioni Normanne”. Inserito nella manifestazione provinciale “Da Annibale a Garibaldi”, organizzata dalla Camera di Commercio di Caserta, il “segmento normanno” presenta un “programma che mira a coinvolgere gli aversani in una grande festa popolare”, come annota Franco Candia, Presidente dell’ASCOM. a un “banditore”. La due giorni si concluderà con il “Torneo” che vedrà protagoniste le Parrocchie, le quali si sfideranno per la conquista del “ II° Palio di Aversa Protocontea Normanna”. 1a Rassegna di Ceramica Aversana Sabato 28 e domenica 29 maggio 2005 presso il Liceo Artistico di Aversa, con accesso da piazza Magenta, si terrà la I Rassegna Ceramica Aversana. La manifestazione nasce dalla volontà del Co.Sa.Dir.Ci. di dare risalto e periodico appuntamento ad Artisti della tradizione artigiana locale. Questo il programma della due giorni: Sabato 28 Maggio, orario: 17 -22; Domenica 29 Maggio, orario: 9.30 – 13,30 ; 17 – 22. Attività: Mostra delle attività dei vari Istituti ed associazioni; Presentazione del progetto “1 Euro per il radio-taxi”, raccolta fondi da destinare ai portatori di handicap del comprensorio aversano; 1990 -2005 quindici anni di attività del nostro Comitato Civico; Attuali e future iniziative del Co.Sa.Dir.Ci. per Aversa ed il suo comprensorio; Pesca di beneficenza con estrazione serale; Degustazione serale dei prodotti locali. “Gli Stati firmatari riconoscono il diritto del bambino di essere protetto contro lo sfruttamento economico e lo svolgimento di qualsiasi lavoro che possa essere pericoloso o diseducativo o che sia nocivo per la sua salute o per lo sviluppo fisico, mentale, spirituale o sociale” (Convenzione ONU sui Diritti del Bambino – 1989) Attualmente si stima in 246.000.000 il numero dei bambini che lavorano nelle più diverse condizioni. Molti di loro – si parla di circa 300.000 - sono stati reclutati come bambinisoldati e passano dal lavorare in guerra al lavorare in cave o in miniere o al lavorare in una qualche guerra insorta in un qualche paese vicino. In ogni caso elevatissimo è il numero di bambini che svolgono un lavoro duro e insalubre che non permette loro di sviluppare secondo criteri di normalità né il corpo né, men che mai, l’anima. Un’alta percentuale di bambini-lavoratori assume come un vero e proprio dovere il lavoro nella convinzione della assoluta necessità di contribuire alla sopravvivenza della propria famiglia in precaria situazione economica. Questi bambini lavorano con grande sforzo, però senza amarezza; vorrebbero andare a scuola, giocare, vivere l’infanzia, epperò, allo stesso tempo, sono orgogliosi dell’apporto che danno all’economia familiare. Altri bambini, invece, alla stanchezza e alla fame aggiungono il dolore di essere stati venduti dalla propria famiglia o per ottenere qualche soldo o per pagare debiti impossibili da saldare. Tutti questi bambini ci ricordano continuamente, in ogni caso, il diritto - di cui sono titolari senza necessità che nessuna istituzione, nessun accordo internazionale, nessun diritto locale li riconosca e li sancisca - di ricevere una educazione in grado di far vivere una vita dignitosa, di far invecchiare in condizioni dignitose. Io ho visto, in giro per il mondo, questi bambini. Pertanto esistono, sono veri, sono fatti di pelle ed ossa. Li ho visti trasformare, a colpi di un robusto bastone, le pietre del fiume Congo in materiale per le costruzioni.; tessere tappeti in Marocco; vendere caramelle e poco più, con un cestino appeso al collo, in Perù o in Gabon. Tutti loro li ho stampati nel mio cuore, nella mia mente, tutti senza scuola, senza giochi, molti, però, sorridenti e chiacchieroni nonostante tutto. La Organizzazione Internazionale del Lavoro ha messo in marcia un Programma Internazionale in tema di Lavoro Infantile che ha potuto contare sull’appoggio economico di donanti come Olanda, Spagna, Stati Uniti, Italia o Norvegia. Ciò ha consentito di portare avanti diverse attività proprio nei luoghi del bisogno; attività come, per esempio, utili ricerche circa lo sfruttamento minorile, come, addirittura, il “ritiro” di bambini da lavori come la fabbricazione di mattoni o scavare in miniera. Il Primo Congresso Mondiale dei Bambini sul Lavoro Infantile si svolse a Firenze nel maggio 2004. In tale occasione si ritrovarono bambini-lavoratori di tutto il mondo in cerca di modi e mezzi per migliorare la situazione. Tale Congresso è stato voluto da un movimento di base che si ritrovò dopo lo svolgimento, nel 1989, di una “Marcia Globale”. Quel movimento è, oggi, presente in 140 paesi del Mondo. Animati dalla voglia di risolvere il problema del lavoro infantile e minorile sono nati ed esistono vari movimenti in tutto il mondo, per esempio, in America Latina Bambini e Adolescenti Lavoratori; in Africa Movimento Africano dei Bambini; in Asia Giovani Lavoratori e Bhima Sangha. Però fino a quando la povertà dominerà la gran parte del pianeta, fino a quando non saremo capaci di far sparire o, almeno, di ridurre la disuguaglianza, l’ignoranza, l’ingiustizia, temo che, purtroppo, continueremo ad avere bambini (non che aiutano i grandi nello svolgimento di piccole e proporzionate incombenze familiari ma) caricati di compiti al di sopra delle forze fisiche e mentali. Situazione nel mondo relativamente ai bambini-soldato NUMERO 18 il nuovo Scuole Cultura e Storia di Giovanni Sparaco di Nicola Di Matteo - MAGGIO 2005 Tour Bimed 2005: 1977, c’era la Itinerari W i bambini! radio “libera”! campanilistici Il 18 maggio, presso il V Circolo didattico di Aversa, in Via della Repubblica, si è tenuta la 16a tappa del “Tour Bimed 2005”. W i Bambini è l’iniziativa Interistituzionale per la salvaguardia dei diritti dell’infanzia, giunta alla quinta edizione, che la Bimed, Biennale delle Arti e delle Scienze del Mediterraneo, realizza in collaborazione con le cinque province campane, l’Unione delle Province Italiane e la Direzione Scolastica della Regione Campania. Il tour apre le attività di Exposcuola, il VI Salone del confronto tra le proposte formative dell’Europa e dei Mediterraneo, riferibili alla scuola primaria. La Bimed, che opera da alcuni anni nel Mezzogiorno per rilanciare il ruolo che ha sempre caratterizzato questa parte d’Italia, quello di ponte di congiunzione tra le civiltà che si affacciano sull’antico mare, ha in W i Bambini le sua azione di punta per avvicinare le nuove generazioni a un rapporto più profondo e intenso con il territorio. La manifestazione si è svolta tra gli allievi delle classi quinte elementari del 1°, 2°, 4° e 5° Circolo didattico; ogni circolo ha presentato 3 squadre che hanno giocato sul tema “Cappuccetto rosso”. La tappa è stata vinta dalla squadra B del IV circolo Didattico. Gli allievi sono stati pronti a mettere in campo fantasia e destrezza e momenti di incontro tra i giovani, le istituzioni e le realtà associative in vista di un progetto ambizioso e vitale: contribuire a creare una società più vicina alle esigenze dei bambini e degli adulti, disposta ad ascoltare le sollecitazioni e le proposte che provengono da chi ha pochi anni ma entusiasmo da vendere. La creatività diviene il valore centrale: secondo la grande lezione di vita che Gianni Rodari ci ha lasciato, l’intelligenza creativa, lontane da condizionamenti e da pregiudizi, può offrire soluzioni anche ai problemi più complessi e W i Bambini intende essere uno spazio in cui i giovanissimi possano esprimere le loro idee e avere l’opportunità di realizzarle. Nel conoscere dimensioni territoriali nuove, nell’interloquire direttamente con il mondo istituzionale, nell’apprendere valori positivi come la solidarietà, il rispetto degli avversari, l’attenzione alle regole intese non come limiti, ma come elemento che arricchisce una personalità, il Tour Bimed rende i giovani assoluti protagonisti di una strategia educativa di ampio respiro. Grazie all’insostituibile sostegno delle scuole, delle amministrazioni, delle entità associative, la kermesse esalta da un lato le grandi attrattive dell’area campana e dall’altro intende indurre il contesto sociale a riflettere sul proprio ruolo educante. di Salvatore Galluccio (foto di Giovanni Caianiello) Accanto: Radio a valvole Siemens, made in Italy modello SM 523, frontale in bachelite. Sotto: Pio XI e Marconi durante l’inaugurazione di Radio Vaticana. Ore 16,30 di un pomeriggio piovoso del 1977. Mi trovo nella saletta di trasmissione, davanti al mixer, con ai lati i due piatti dove girano i dischi da mandare in onda. Sono alla radio, è una delle prime radio libere che trasmette da Aversa musica ed altro ed è molto seguita. Il programma che conduco è quello delle “dediche”, dove tanti chiedono di ascoltare da dedicare al proprio amore, ai figli o ai genitori, agli amici in ascolto. Ogni giorno in quell’ora e mezza di programma il telefono squilla con insistenza e una ragazza trascrive su foglietti le dediche ed le richieste dei brani che andranno in onda; 50, 60, a volte anche 70 a seconda della lunghezza del messaggio e non del gradimento, quello è sempre alto. Quella scatolina che raccoglie i foglietti emana un dolce profumo di amore, tutto quell’amore che finalmente può essere manifestato in un modo del tutto nuovo e speciale ma che a tutti è facilmente accessibile. Che bella idea quella delle radio libere e noi che partecipiamo di persona a questo fenomeno non ancora neanche percepiamo l’impronta che lascerà nella storia dello spettacolo. Si può dire che siamo dei pionieri, visto che sono ben poche le radio che trasmettono e la maggior parte sono portate avanti da ragazzi che veramente poco hanno di professionale ma tanta passione, entusiasmo e spirito goliardico che è proprio dei ragazzi di quell’età. Quello spirito che agli adulti dà fastidio ma che a noi fa ridere da morire, come quando la ragazza al telefono ti passa la dedica e ti fa dire al microfono cose che solo dopo di averle dette ti accorgi dello scherzo, perchè non c’è nessuno che controlla quello che si può dire o non dire ma va bene così e giù con una risata. Un giorno, però, arriva il lavoro fisso al Nord e te ne devi andare; chissà se fossi rimasto, ma all’epoca la certezza del futuro non si poteva barattare con una scommessa che solo in seguito si rivelerà vincente. Credo, comunque, che tutti quei ragazzi meritino oggi almeno un grazie e debbano a loro volta ringraziare che gli ha permesso di vivere un momento così esaltante. Aversa - Palazzo Parente 28 maggio - 20 giugno Dal lunedì al venerdì Orario: 10.30 - 13 / 17 - 19 citofonare in loco LIERKA KOVAC JENEZ MATELIC mostra di pittura e grafica a cura di Enzo Di Grazia Non ho studiato storia dell’arte. A stento distinguo una colonna dorica da quella ionica. Non ho mai capito bene dove fosse il transetto e dove l’abside. Ho capito tuttavia, che le cose belle si apprezzano anche se si è sprovvisti di un bagaglio tecnico. Mi capita spesso, quando guido per le strade della nostra città, di alzare lo sguardo ed ammirare il campanile di qualche chiesa. Sono davvero belli. Proverò a suggerire qualche itinerario, da semplice cittadino. Se ci poniamo dalla parte della strada che costeggia la Scuola di polizia penitenziaria, prima di arrivare dinanzi ad un cartello giallo di “lavori in corso “, si ha un’immagine meravigliosa della cupola della chiesa del Carmine. Provate ad ammirarla al crepuscolo di un giorno d’estate, quando il cielo si tinge di rosso e mette in risalto le linee semplici della cupola, paesaggio per fortuna, non disturbato da costruzioni stile anni sessanta. Od anche in qualche mattina nuvolosa di inverno, quando sullo sfondo di un cielo scuro da far paura, la flebile luce mattutina illumina il campanile della chiesa: vi trasmetterà sicuramente un senso di serenità, a dispetto del tempaccio imminente. Cambiano le sensazioni come il paesaggio. Se pensate che non avremo più giornate uggiose, non preoccupatevi, attendete il prossimo autunno, i punti di riferimento non cambieranno, il cartello giallo di “lavori in corso “sarà ancora lì ad indicarvi il punto migliore da cui guardare. Se avete tempo, immettetevi su via Belvedere, nuova di zecca e a scorrimento veloce, e guardate la chiesa dell’Annunziata: le auto perennemente in sosta vietata ve lo consentiranno. Avrete, quando il sole illumina al tramonto gli archi e le colonne, un’immagine suggestiva di un luogo d’altri tempi. Provate, inoltre, a passare dinanzi alla chiesa di S. Lorenzo fuori le mura verso le……. Beh, un’ora di calma veramente non l’ho mai trovata, ma con un po’ di fantasia mi piace immaginarla aperta e un tutt’uno con quell’ultimo pezzo di terra alla sua sinistra, magari messa a prato verde e tenuto curato come solo in altri luoghi sanno fare (penso a quel prato verde antistante la più nota chiesa di S. Francesco di Assisi). Sarebbe fantastico. Immettendosi su via ex pompieri, si ha un’altra bell’immagine: la chiesa di S. Domenico. E’ bella anche dalla parte retrostante, messa in risalto dall’ex caserma dei pompieri, lasciata appositamente “scarrupata “. Altrettanto la parte anteriore. Se lo sguardo non è offuscato dal fumo dei contenitori di immondizia e l’odorato dalla plastica bruciata, godrete della vista delle maestose statue che decorano il frontale. Comunicazione di servizio utile al visitatore: non so ora, ma fino a qualche tempo fa almeno, due 5 pedane in cemento, consentivano di parcheggiare all’interno del cortile cinquecentesco, sotto un bellissimo colonnato. Non penso che in Italia sia mai esistito un parcheggio più prestigioso, ma grazie a Dio, gli amministratori pensano a tutto. Se riuscite a parcheggiare dietro il Municipio, guardate alle vostre spalle, vedrete un altro grande spettacolo. No! Non parlo di quel palazzo bianco a due piani adibito ad istituto scolastico, ma quello che esso copre: la cupola di S. Francesco, con le sue scaglie verdi e gialle. Colori che ricordano l’Oriente. Non dimenticate di passare per piazza Savignano. La cupola della chiesa, di per sé non è un granché, ma arrivare in un luogo ampio dalle strade antiche e strette circostanti fa un certo effetto. Anzi, muniti di scarpette di ginnastica e di un pantalone non buono, potrete salire sui montarozzi di calcinacci e terra che occupano la piazza e godere della vista da un’altezza maggiore e di un’aria più salubre. Non precipitatevi, mi hanno assicurato che rimarranno lì ancora a lungo. Un altro punto di osservazione davvero strategico è piazza Vittorio Emanuele. Dando le spalle alla farmacia, si scorge la chiesetta al lato opposto che, assieme alla fontana e all’orologio del palazzo, formano un colpo d’occhio formidabile. A proposito della fontana, l’acqua che zampilla sembra gialla, come se fosse sporca, ma non fatevi ingannare: ad un’analisi più attenta, vi renderete subito conto che è solo un effetto di luce. Infatti , di notte non lo noterete. I campanili non sono solo paesaggi. Essi scandiscono il nostro tempo, quello giornaliero, con i rintocchi delle messe vespertine e quello più a lungo termine della nostra vita, con il rinnovarsi costante delle feste religiose. Gli odori di incenso e di fiori freschi, ad essi colleghiamo i nostri dolori più tragici e gli eventi più lieti. Tutto ciò l’ho imparato ad apprezzare guidando. Quando sono in macchina e ricevo la prima strombazzata per aver atteso il verde. Quando sono alla rotonda di via dell’Archeologia e mi arrivano le parolacce di chi non ha capito ancora che bisogna dare precedenza prima di immettervisi. Quando da via Kennedy mi reco in direzione del Cimitero in senso unico e sono impedito da qualche furbo in controsenso che vuole evitare la fila del semaforo. Quando su via Libertà cerco di entrare in casa ed un’auto è parcheggiata sul passo carrabile e quando cerco di uscirne, di domenica sera, e rischio di essere investito dai motorini che sfrecciano sui marciapiedi ad alta velocità. Quando sono all’altezza della chiesa di S. Giovanni, direzione Teverola, e le auto provenienti da sinistra non si fermano allo stop. Quando prendo in pieno una buca e l’auto sembra dividersi in due. Ma quando tutto sembra perduto, un ristoro ci viene dal cielo: alziamo lo sguardo, i nostri campanili diventano squarci di speranza . 6 NUMERO 18 il nuovo da Cultura e Storia Tracce di memoria Ci sembra giusto ricordare alcune iniziative, svoltesi con successo, di carattere sociale, politico e culturale per un percorso di resistenza e liberazione sul territorio. 22 Aprile - ore 18.00. Libreria Quarto Stato: presentazione del libro Napoli contro il terrore nazista di C. Barbagallo. Partecipazione di tre docenti universitari componenti dell’Archivio Storico del Movimento Operaio di Napoli: Sergio Muzzupappa, Luigi Parente e Giuseppe Aragno / 25 Aprile ore 10.30. Piazza Municipio e Stand di comunicazione presso l’Associazione Bianca D’Aponte (via Nobel - Pal.Pirolo) - ore 18.00. Testimonianze dirette: riflessione/dibattito con Mimì Donise, Ufficiale Partigiano, Angelo Iacazzi, militante PCI durante la resistenza - ore 20.30 Proiezioni video e a seguire serata musicale con le percussioni di Marzouk Mejri e performance degli Edema e di altri gruppi locali. / 27 Aprile - ore 18.00. Libreria Quarto Stato: presentazione del libro Vito il recluso - OPG un istituzione da abolire con gli autori Francesco Maranta e Dario Stefano Dell’Aquila / 1 Maggio - ore 16.00 EURO MAY DAY - Napoli, P.zza del Gesù un “Primo Maggio” di lotta e di festa / 2 Maggio - ore 18.00 Libreria Quarto Stato: reading di poesie con Josip Osti, poeta slavo. Organizzazione evento: TanaLab - Associazione “Convergenze” - Centro di documentazione ”Le radici e le ali” - Insaniae Teatri Attivi Partito dei Comunisti Italiani - Centro di documentazione “Ondanomala” Casal di Principe - RdB/Cub Aversa – Comitato in difesa della Scuola Pubblica Associazione 25 Aprile – il Cavatappi - Spaccio Culturale Succivo Osservatorio Meridionale Cestes Proteo Laboratorio Politico “Un’idea di città”. Josep Osti Muse Era de’ maggio di Adelaide D’Orta di Tonia Pizzorusso Il profumo delle fresie e delle rose, ovattata l’aria del giardino dei Maristi ed eccitava ancor più la nostra adrenalina, già alle stelle, per il provino che ci aspettava di lì a poco; eravamo uno sparuto gruppo di professionisti, che, senza neppure conoscersi, si ritrovavano per superare, forse, l’esame più difficile della vita, necessario per realizzare un sogno, quello di cantare. A stento ci guardavamo, nervosi e sudati, nella brezza serotina del corridoio e quando, ad uno ad uno, superammo l’esame dei vocalizzi per essere assegnati alle varie corde, non ci sembrava vero e minimamente pensavamo che stava per succedere “un miracolo” . Iniziò, così, un lavoro matto e disperatissimo: si trattava, infatti, di cementareuna realtà composita e variegata e, soprattutto, di obbedire ad un maestro che, come un novello Caronte, con gli occhi di bragia, ci fustigava senza tanti complimenti. Le nostre vite cominciarono a ruotare intorno alle nostre prove serali, con l’impegno e la curiosità dei bambini ai primi giorni di scuola; le nostre voci appena impostate, cominciarono ad amalgamarsi con quelle di qualcuno che gia studiava canto, in un confronto faticoso, ma esaltante, venivano fuori altri carismi che neppure sapevamo di avere e la gioia del primo successo ci ripagò di tanto impegno. Dopo 40 giorni appena, ci esibimmo nel concerto Estate in Musica, presentando un poutpourri di brani, dalle villanelle del 500 ai classici napoletani dell’800 e del 900, intervallati da antiche poesie sulla storia di Napoli. L’ auditorium della biblioteca era gremito: tanta gente, per noi; qualcuno coi lacrimoni per l’ emozione, tutti ad applaudirci ed a coprirci di fiori, nella sensazione profonda che era accaduto qualcosa di bello. Era nata Liliarum, l’Accademia Musicale onlus che nel suo logo ha voluto il giglio, simbolo di Giugliano, la nostra amatissima città. Da allora sono passati 3 anni, lo sparuto gruppo iniziale è formato, ormai, da 25 cantori; abbiamo all’attivo 15 concerti di varia natura, alterniamo il canto della polifonia sacra, a quello lirico, l’ operetta alle favole musicali e sono dei veri e propri bagni di folla; l’ amministrazione comunale, attenta alle esigenze del pubblico, finalmente ci sostiene anche economicamente e della rappresentazione di Poesie di Giovanni Sparaco Mia nonna La scorgo lì, mi è familiare quella sedia di paglia che lei dice comoda e non cambierebbe mai con nessun’ altra. La luce del giorno fuori è calata e l’ombra stanca di mia nonna si riflette curva sul piano, litanìe sussurrate a bassa voce accompagnano l’ultimo moto del sole rosso che s’adagia sopra il mare; La luce ridisegna Opere dello sloveno Matelic Zezolla, ispirata alla Gatta Cenerentola del Basile, un vero e proprio trionfo, ha voluto realizzare un dvd a ricordo del quattrocentotrentaduesimo anniversario della nascita del nostro più illustre concittadino. Egli, nel 1626, fu Governatore anche di Aversa, la nobile città normanna per la quale scrivo: non solo perché mi legano ad essa profondi ricordi del periodo liceale, ma per far conoscere sul suo territorio questa bella realtà della Liliarum. Guidata con grande equilibrio dalla dott. Anna Auciello, ginecologa e musicologa, dal maestro Raimondo Gargiulio, direttore artistico, dal maestro Nunzio Avallone, direttore musicale, dal dott. Emanuele Coppola, storico e scrittore giuglianese, l’Accademia è ormai un faro acceso nella nostra città per cui il sindaco rivendica l’urgenza di un teatro cittadino (siamo a 106.000 abitanti e non abbiamo ancora un teatro). In contesti urbani ormai violati nella loro specificità, in atmosfere inquinate dal nichilismo più totale, nell’apatia sonnacchiosa della grassa borghesia, nella robotizzazione delle coscienze giovanili senza più ideali, il messaggio della musica rimane ancora il più universale e catartico, azzera distanze e classi, regala il sogno di fantasticare ancora. E noi che crediamo in tutto ciò, siamo pronti ad andare dove ci chiamano (tra poco andremo al Cilea e stiamo per dare inizio ad un progetto regionale Aspettando maggio dei Monumenti, sabato 9 aprile a Secondigliano), portando cultura e calore a gente di ogni età e ceto, perché non farlo ad Aversa iniziando magari con il bellissimo “MAGNIFICATI” di Cimarosa? una corona si muove lenta, sfiorata dalle antiche dita. L’impetuosità della mia giovinezza mi rende a volte incosciente, spesso mi accorgo d’essere ingrato e chiedo perdono a Dio. Son figlio di mio padre e mi sento figlio di mia nonna, mia madre mi ha generato e mia nonna mi ha educato. “Lavoro e preghiera” mi dice sempre e anche se a volte sbuffo, sento che in ciò è la chiave della eterna felicità. - MAGGIO 2005 Vicende Ecclesiastiche Speciale / Congresso Eucaristico Diocesano a cura di Alberto Alfano A volte giri l’angolo, sicuro di essere giunto nel luogo marcatamente cerchiato sulla cartina che ti indicava la strada, poi senti che non ti puoi fermare e trasformi il cerchio in una freccia… così prende forma l’idea di una mostra fotografica, illustrare Il cuore della città in bianco e nero. Non una scelta puramente formale o stilistica, ma la precisa volontà di negarne l’identità cromatica, per polarizzare l’attenzione solo sul potere creativo della luce, capace di generare una città speculare attraverso le ombre scure che disegna. Luce che bagna le strade, inondandole come acqua miracolosa, luce che si insinua tra le pieghe delle cornici corrose dagli anni, luce che spacca in due i vicoli stretti, che taglia i palazzi, che proietta geometrie mutevoli e le imprime, con forza, negli occhi di chi le sa guardare. Le foto che compongono questo lavoro non hanno velleità descrittiva, raramente inquadrano gli episodi di architettura “aurea”, largamente diffusi nella città di Aversa oggetto di questo studio, ma sono costruite su impulsi emozionali, su lucide visioni interiori, nitide, immediate come istantanee. Luigi Donadio cancella la sua memoria storica e, depurato da ogni condizionamento intellettuale, ci regala immagini inedite, scorci di una realtà relativa in mutazione perpetua. Non la città e le sue pietre, ma la sua essenza parallela, disegnata dalla luce e le sue ombre. Diario del Congresso Le foto saranno espostte presso lo show-room “GALIANO” in via Roma 2 dal 9 al 18 giugno, e presso il ristorante “La Colombaia di Porta Carrese” in via Porta Carrese 2 dal 20 al 30 giugno. Martedì 26 aprile giornata dedicata alla Carità con gli interventi del professor Bova, Presidente Regionale Associazione Medici Cattolici Italiani, e del Presidente della Sezione Campana UNITALSI, La Palombara, che, partendo dalla loro esperienze personali nell’ambito del volontariato attivo, rivolto in particolare ai malati e ai sofferenti, hanno sottolineato, sia pure nelle rispettive angolazioni, la centralità dell’Eucaristia per una testimonianza vitale e concreta dell’”essere carità” verso gli altri. Dopo la celebrazione della sera in Cattedrale, gli ammalati con i volontari dell’UALSI e dell’UNITALSI si sono ritrovati insieme a cena presso i locali della Curia. >> continua da pag. 1 Il logo del Congresso 2005 E’ domenica 1 maggio, festa del lavoro, sono le ore 20,30 circa, e Piazza Marconi ad Aversa è gremita di gente fino all’inverosimile. Ascolta gli appelli che il Cardinale Giovanni Battista Re, Prefetto della Congregazione dei Vescovi, rivolge loro al termine della settimana in cui si è celebrato il Congresso Eucaristico Diocesano. “Resta con noi Signore!” ed indica il nesso che unisce l’Eucaristia alla solidarietà, all’accoglienza e alla condivisione. Sono gli ultimi momenti di un percorso iniziato, nella stessa piazza, sabato 23 aprile quando i rintocchi delle campane del duomo e il canto dell’Inno del Congresso Eucaristico, composto per l’occasione da Monsignor F. Grammatico ed eseguito dalla Corale Lauretana del Duomo di Aversa, hanno dato inizio al Congresso Eucaristico a settant’anni dall’ultimo, indetto dal Vescovo Carmine Cesarano. Una settimana di spiritualità che ha visto il succedersi di iniziative ed incontri diretti a tutte le componenti del tessuto ecclesiale diocesano. Nella sua prolusione di inaugurazione Monsignor Milano ha fatto più volte riferimento alla memoria di Papa Giovanni Paolo II che ha voluto dedicare proprio all’eucaristia l’anno in corso nonché una sua enciclica. Alla cerimonia di apertura del Congresso hanno preso parte i sacerdoti della Diocesi, il Sindaco di Aversa, le autorità civili e militari nonché un gran numero di fedeli provenienti da tutte le parrocchie della diocesi. A gestire l’organizzazione la Protezione Civile e i Volontari della Diocesi coadiuvati dalle forze dell’ordine. E’ seguita un’Adorazione Eucaristica notturna animata a turno dalle comunità parrocchiali di Aversa. originario della diocesi di Aversa. E’ stata un’occasione per i laici di valutare il loro ruolo nella vita della Chiesa in questo inizio di millennio. Essi sono, ora, chiamati a una vitale partecipazione e a una collaborazione sempre più intensa con il Clero, in un cammino di formazione ed evangelizzazione. Lunedì 25 aprile giornata di riflessione dedicata alla famiglia. Inizia con l’adorazione eucaristica presso la chiesa di S. Antonio al Seggio. L’incontro con le famiglie già costituite si è tenuto, presso il Monastero di San Biagio, con il professor Manganelli, Docente di Sociologia, e la moglie. Quello con i nubendi, invece, si è tenuto presso la Chiesa dei SS. Filippo e Giacomo ed è stato moderato da don Panzeri, Delegato per la Pastorale Familiare della Regione Lazio. E’ emersa la necessità per la famiglia di oggi di mettere Cristo al centro e ciò particolarmente in un tempo in cui la stessa identità dell’istituzione viene attaccata da molteplici fronti. di Maria Simona Martino L ’ e s i s t e n z a Si nasce, si cresce, la vita è come un pesce che velocemente deve nuotare perché dal pesce grosso non vuoi farsi mangiare. Ma per l’uomo è diverso; il materiale della vita è più spesso: è come un cavallo che deve galoppare per far si che l’ostacolo possa saltare, per poi ricominciare. Eucarestia ai disabili La Corale Lauretana Domenica 24 aprile le aggregazioni laicali e i movimenti si sono riuniti in varie parrocchie della città per una catechesi che si è poi conclusa con la celebrazione eucaristica presieduta da Monsignor Marino, Vescovo di Avellino, Mercoledì 27 e giovedì 28 aprile giornate dedicate, rispettivamente, alla Vita Consacrata e al Clero ed alle Vocazioni durante le quali si sono succeduti, per la catechesi e la concelebrazione in Cattedrale, Prelati delle Diocesi di Avezzano, Foggia, Potenza-Muro LucanoMarsico Nuovo. Giovedì continua da pag. 7 >> NUMERO 18 il nuovo - MAGGIO 2005 7 da Vicende Ecclesiastiche Speciale / Congresso Eucaristico Diocesano a cura di Alberto Alfano Diario del Congresso La carità, luce e La mostra Ave Verum gemma della Chiesa di Tina Falco di Don Carlo Villano* >> continua da pag. 6 28 aprile è stata anche inaugurata la mostra sui tesori di arte eucaristica “Ave Verum” presenti nel territorio diocesano, allestita presso il deambulatorio della Cattedrale da Monsignor Ernesto Rascato. Imponente e suggestiva, al termine della consueta celebrazione serale, la Processione Eucaristica che si è snodata per le principali vie del centro storico e che ha visto coinvolte una gran folla di fedeli e numerose confraternite diocesane. Venerdì 29 aprile giornata dedicata ai Ministranti, ai Ministri straordinari e Istituiti. Gioiosa partecipazione dei piccoli “chierichetti” e massiccia presenza dei laici che nelle parrocchie collaborano con i Parroci nel ministero dell’Eucaristia e/o nella lettura della Parola. Tutti hanno ricevuto, in diverse sedi, la catechesi: è stata tenuta per i più piccoli in Seminario (vd. Articolo nella pagina) e per gli adulti da Monsignor Esposito, Direttore dell’Uff. Liturgico della Diocesi di Napoli, nella Chiesa di san Biagio. Serata conclusasi in Cattedrale con la presenza di Monsignor De Palma, Vescovo di Nola. Sabato 30 aprile è stata la giornata dedicata ai giovani, iniziata in mattinata con la celebrazione eucaristica tenuta da Monsignor Milano con gli studenti delle scuole superiori della diocesi che nel periodo precedente si sono preparati all’avvenimento con un concorso letterario, artistico e musicale. Monsignor Milano, in particolare, ha invitato i ragazzi a far entrare con coraggio Cristo nella loro vita, avendolo sempre come punto di riferimento certo e sicuro. Nel pomeriggio Monsignor Cacucci, Arcivescovo Metropolita di Bari, rivolgendosi sempre ai giovani, li ha invitati a riscoprire la testimonianza dei martiri di Abitene, i quali affermavano con fede e coraggio che senza il Signore Risorto non potevano vivere. La serata ha avuto un momento di grande emozione e partecipazione con il concerto dei Gen Verde, un complesso di ragazze, originali, multietniche, la cui musica è stata particolarmente coinvolgente per quel non so che di sincerità e di limpidezza. Dopo il concerto un’Adorazione Eucaristica notturna, suggestiva oltre che per l’orario anche per la stragrande maggioranza di ragazzi e ragazze presenti, ha accompagnato il Congresso Eucaristico verso il suo epilogo, la celebrazione eucaristica del primo maggio. Serata conviviale in Curia. Sopra: Volontari UALSI. Sotto: Volontari UNITALSI. Sotto: Volontari UNITALSI. Martedì 26 Aprile 2005: una ventata di freschezza e di gioia scuote il nostro Congresso Eucaristico Diocesano. Se la Eucaristia è da sempre pane condiviso, spezzato e donato, non poteva esserci giornata più bella di quella che abbiamo appena vissuto: la gioia di poter condividere tratto del nostro cammino con tanti nostri fratelli che vivono la sofferenza ogni giorno e che, certo più di altri, completano con la loro sofferenza ciò che manca alle sofferenze di Cristo. Gli interventi del giorno sono stati tenuti dal professor Aldo Bova dell’Associazione Medici Cattolici Italiani e da Francesco La Palombara dell’UNITALSI campana che, partendo dalle loro esperienze, sovente toccanti e significative nel campo del volontariato, hanno sottolineato la centralità dell’Eucarestia per una testimonianza vitale del nostro essere carità gli uni agli altri. La Santa Messa in Cattedrale, animata dal Coro parrocchiale di Santa Maria La Nova in Aversa, è stata presieduta da S.E. Mons. Gerardo Pierro, Arcivescovo di Salerno. Nel Suo saluto iniziale Mons. Milano ha ricordato come il dono Eucaristico è “fonte e culmine per la carità di ogni Discepolo”. La giornata della carità fa rifulgere la luce della Chiesa intera nella ricchezza della presenza di coloro che portano in maniera particolare i segni della passione di Cristo. Mons. Pierro ha sottolineato come ogni Celebrazione Eucaristica trova il suo approdo naturale nel comandamento e nella testimonianza della carità. Le stesse letture del giorno sono un invito esplicito a vivere la carità come condivisione delle sofferenze dei fratelli. La Chiesa di Aversa viene pertanto esortata a condividere le gioie e i dolori, le ansie e le preoccupazioni di tutti coloro che sono nella sofferenza: dobbiamo amare come Cristo ci ha amati, fino a dare la sua vita per noi. Ed il Vescovo Gerardo ci lascia con queste due icone: - l’Ultima Cena. Una Chiesa che, come Cristo, deve rivestirsi del grembiule, per condividere fino in fondo la vita di coloro che il Signore ci ha affidato; - il cammino verso Emmaus: i discepoli ritrovano l’ansia dell’annuncio e della testimonianza dall’annuncio e dalla condivisione del pane spezzato. Il Mane nobiscum Domine, segna tutta la storia del cammino dell’uomo. (*) Assistente spirituale Sezione UNITALSI Aversa Un colpo d’occhio Giornata dei Ministranti di Don Stefano Rega* Il mistero dell’Eucaristia, segno della completa donazione di Dio a noi, è stato celebrato nella nostra Diocesi in tutti i suoi componenti nel corso delle nove giornate dedicate all’evento in titolo. Tra queste, una ha interessato più attivamente la vita del seminario: la settima giornata, venerdì 29 aprile, dedicata ai ministri istituiti e straordinari dell’eucarestia e ai ministranti. A quest’ultimi, in modo particolare, è andato l’impegno del Seminario, di cui è stata coinvolta attivamente tutta l’equipe educativa, nonché i seminaristi stessi impegnati direttamente nell’animazione. Quest’anno dell’Eucaristia ha dato occasione al seminario e al centro diocesano vocazioni, di porre particolare attenzione alla realtà dei ministranti – ai più noti come “chierichetti”! - cosi numerosi e vivaci nelle nostre comunità parrocchiali. Sono essi i collaboratori più stretti dei sacerdoti che, stando accanto all’altare, condividono in prima persona il dono dell’Eucaristia, per cui l’anno eucaristico può essere definito come l’anno dei ministranti, “un vivaio da coltivare” come raccomandò l’amato Papa, Giovanni Paolo II. Per circa cinque ore, infatti, tutti i ministranti della Diocesi si sono visti attori di una giornata dedicata solo a loro. Il raduno, programmato intorno alle 16.30, ha visto l’affluenza Nel deambulatorio normanno della cattedrale di Aversa, in occasione del Congresso Eucaristico Diocesano, è stata aperta al pubblico, tutti i giorni tranne la domenica e fino al 22 maggio, la mostra Ave Verum - I Tesori Eucaristici nel territorio aversano, testimonianza dell’arte locale e non solo. La mostra è, in parte, visitabile comunque nel corso dell’anno, nei giorni di lunedì, mercoledì e venerdì e rappresenta l’esempio della ricchezza e magnificenza dell’arte sacra aversana. Entrando, la prima cosa che colpisce lo sguardo dell’osservatore è la location. Il percorso si snoda, infatti, attraverso il deambulatorio che, occupando lo spazio retrostante l’abside allungata, costituisce un unicum, nella sua tipologia a cinque cappelle radiali (utilizzata per la prima volta in Francia nella Chiesa di S. Martin a Tours 997-1015), nonché il naturale proseguimento delle navate laterali. Le opere esposte, pitture, sculture, suppellettili, paramenti sacri nonché manoscritti dell’Archivio Diocesano e di quello Capitolare sono quello che di più prezioso ci sia ad Aversa. Chi scrive è lieta di poter descrivere, se pur sommariamente, un sogno diventato realtà. Nel 2002, quando ebbi modo di collaborare con la Soprintendenza ai Beni AA.AA.AA.SS. delle Province di Caserta e Benevento ed in particolare con la dott.ssa Romano, ho avuto la possibilità di occuparmi della restituzione di alcuni dei capolavori attualmente esposti in Cattedrale. Dopo un lungo intervento di restauro, curato dalla Soprintendenza di Caserta, tali opere furono riportate ad Aversa ed esposte, per pochi giorni, nell’attuale sede della Scuola di Polizia Penitenziaria, in occasione proprio della del Castello Aragonese. A tale inaugurazione intervennero molte delle personalità politiche più in vista tra cui l’attuale Ministro continuagruppi accompagnati dai loro parroci o dai loro assistenti. Non è stato faticoso, a dir di loro – e si pensi quanto è difficile coinvolgere tanti bambini con ordine e senza generare noia -, stare attenti all’attività proposta. Il merito, a mio avviso, è dovuto alla piena ed entusiasta collaborazione di tanti, animatori diocesani di ACR e seminaristi del Liceo. Il tema – Eucarestia: una tavola più grande – non è risultato affatto gravoso, a dispetto di coloro che riterrebbero troppo impegnative delle catechesi di tal genere, per di più per un numero così grande di persone. Il tutto grazie ad un espediente pedagogico: la riflessione proposta, infatti, è stata condotta sulla pista di una canzone, intervallata da brani recitati che impersonavano e rappresentavano scenicamente il contenuto del canto. Il risultato è di Grazia e Giustizia, On. Castelli. L’allestimento di quella mostra dal titolo indicativo de I Tesori della città di AversaExcursus Artis, è stato per me un’esperienza indimenticabile. Dopo i giorni di esposizione, mi occupai della restituzione definitiva di quei capolavori alla Cattedrale. Ernesto Rascato si è adoperato per la realizzazione di una mostra permanente. Chiusa parentesi, torniamo nuovamente alla mostra in Cattedrale. Prima grande esposizione, come già anticipato, è il deambulatorio in sé che nella sua vertiginosa altezza conserva tre tipologie di capitelli: capitelli figurati, capitelli a motivi vegetali e capitello geometrico. Quelli del tipo figurato rappresentano una fonte indiscutibile di confronti con la plastica monumentale di altri edifici, da Carinola a S. Angelo in Formis, la cui datazione è certamente anteriore alla fine dell’XI secolo. I suddetti capitelli propongono, su un giro di fogliame, figure ferine convergenti agli angoli con le proprie teste, tangenti con le guance o in comune. La seconda tipologia di capitelli, quelli a decorazione vegetale, è la più consistente dal punto di vista numerico ed hanno filari sovrapposti di foglie d’acanto; l’ultima tipologia, invece, interessa un solo capitello ed è caratterizzata da un ornato di tipo geometrico formato da linee verticali e trasversali la cui intersezione dà un reticolato a losanghe. Sono, inoltre, degni di nota il Portale dei Nymphios delimitato da una larga fascia di marmo, bordata da una cornice di gusto classico ad ovoli e dentelli, e le due lastre ritrovate agli inizi del secolo durante alcuni lavori di restauro del pavimento della chiesa, forse in origine stipiti di un portale. Una raffigura la lotta di un cavaliere che uccide il drago, l’altra non molto leggibile, mostra in due tondi uniti un elefante e due leoni. L’analogia stilistica tra le lastre, il Portale e i capitelli fanno pensare che non ci siano state differenziazioni di fasi architettoniche. Oltre ai citati resti medioevali, nel deambulatorio, troviamo anche alcune tavole di notevole entità quali L’Adorazione dei Magi di Pietro Negroni del sec. XVI proveniente dalla Chiesa della Maddalena che mostra richiami ad artisti del calibro di Giulio Romano, allievo di Raffaello e Pellegrino Tibaldi, esponente della cultura manierista, o ancora il San Donato tra gli angeli opera attribuita a Bernardo Pizzut, nonché alcuni frammenti di affreschi quali le Storie di San Nicola del stato coinvolgente: far meditare i ragazzi sul tema dell’Eucaristia come fonte, tenda dell’incontro, amicizia con Dio, forza nel cammino, insegnamento di vita, etc… Verso le ore 18.30, dopo un breve momento di meritato riposo, i ragazzi sono stati accompagnati con ordine nella chiesa Cattedrale, ognuno con il proprio abito liturgico. Non dico l’emozione nel vedere sfilare tanti bambini in bianco, e nel sentirli poi pregare con la recita del rosario, in attesa dell’inizio della celebrazione, officiata da Mons. De Palma, Vescovo di Nola. Un momento di diocesanità nell’esperienza sec. XII. Ancora, possiamo ammirare opere provenienti dall’Archivio Storico Diocesano e dal Tesoro della Cattedrale, dal Santuario di Sant’Antimo, dalla Basilica di San Tammaro di Grumo Nevano e dal Tempio di San Sossio di Frattamaggiore. Capolavori dell’argenteria quali il Tabernacolo del Giovedì Santo di Aniello Guariniello (1757), argentiere napoletano che lo eseguì su commissione del vescovo Filippo Niccolò Spinelli, o il maestoso Baldacchino, sbalzato e cesellato, in argento, bronzo dorato e legno, e poi pianete, pissidi, calici, turiboli, il famoso Breviarium secundum consuetudinem maioris ecclesiae Aversane del 1499 stampato dal napoletano Francesco Tuppo, il Breviario francescano del sec. XVI, primo volume di una serie di sei libri corali commissionati dai Frati Minori della Maddalena di Aversa. Nell’ultima sala, dedicata a San Sebastiano, infine, possiamo ammirare la famosa tavola raffigurante il Martirio di San Sebastiano di Angiolillo Arcuccio, l’unica datata e firmata dall’artista, un’opera che è un importante documento storico-urbanistico per la rappresentazioned ell’Aversa quattrocentesca; il bellissimo Trittico della Maddalena che raffigura la Madonna con Bambino tra i Santi Bernardino e Sebastiano, la Madonna del Melograno; la Madonna delle Grazie. Queste opere vengono attribuite all’Arcuccio per l’analogia con la tavola de “Il Martirio del Santo”, per i lineamenti delicati dei volti, l’uso dell’oro, la ricchezza delle decorazioni, il cromatismo. Il percorso espositivo termina qui, una rassegna di testimonianze storico-artistiche che fa di Aversa uno dei capisaldi della cristianità nel Mezzogiorno d’Italia, un’esposizione che vuole rendere possibile la fruizione ad un pubblico vasto, in grado di comprendere quanto di bello e importante ci sia nella propria città, per gli aversani e per chiunque sia alla ricerca dei tesori del nostro Paese, un’Aversa tutta da… riscoprire! di servizio di questi ragazzi, sicuramente corroborante e incoraggiante per il loro cammino di crescita spirituale, di impegno ministeriale e di vicinanza alla Chiesa di Cristo. * Rettore del Seminario Vescovile 8 NUMERO 18 il nuovo - MAGGIO 2005 da Muse Speciale / Pittura e grafica a Palazzo Parente Biografia di Lierka Kovac Biografia di Janez Matelic Nato nel 1950 a Kamnik. diplomato nel 1972 nella classe del professor Giuseppe Santomaso all`Accademia di belle arti di Venezia. Nel 1976 ha ultimato la specializzazione nelle arti grafiche all`Accademia di belle arti di Lubiana nella classe del professor Zvest Apollonio. Opera nei campi della pittura, della grafica, del Nata nel 1953 a Žepče. Diplomata nel 1976 all`Accademia di belle arti di Sarajevo, professor Dževad Hozo. Per 11 anni ha insegnato arti grafiche al Liceo artistico di Sarajevo. Si cimenta: grafica, disegno, pittura. A scopo di aggiornamento artistico e` stata in Messico, Belgio, Stati Uniti, Francia, Italia ed Ungheria. Ha tenuto 50 mostre personali, dal 1976 ha preso parte a piu` di 100 esposizioni collettive anche all`estero. Vanta diversi premi e riconoscimenti. Risiede e lavora a Capodistria dove, assieme a Janez Matelič, occupa un atelier grafico e gestisce la galleria SQART. design e della scenografia. a Ljerka Kovač e` titolare Si e` aggiornato in Olanda, di un atelier grafico e della Russia, Francia, Italia e galleria SQART. Ungheria. Dal 1979 ha lo status di libero artista. La sua prima mostra personale risale al 1969 e finora sono state una sessantina. Ha partecipato a piu` di cento esposizioni collettive in patria e all`estero. Ha ricevuto numerosi premi e riconoscimenti nazionali e internazionali. Risiede e lavora a Capodistria dove assieme Lierka Kovac e Janez Matelic, falsi semplici >> continua da pag. 1 d’invenzione, cromatismi appaganti, l’accettabilità di un figurativismo mai totalmente negato, anche se in personalissima rielaborazione che non si vieta un briciolo di stimolante, apparente surrealismo, messo lì a fare da grano di sale. Non conduca fuori strada la basilare facilità di accesso. Non illuda, insomma, “l’ampiezza dell’entrare…”. Alla base della pittura e del modo di esprimersi di entrambi gli artisti, c’è infatti un primitivismo che parte da un fondo originariamente naif (verità così come è, sic et simpliciter) per progredire, come ricerca, nella direzione e dimensione della visione incantata (verità trasognata, reale-onirico) transitando dalla fedeltà per la minuzia ottica, al travisamento fantastico. Sotto questo aspetto, l’opera di Kovac e Matelic segna, per dirla con Kandinski, il polo opposto, ma complementare della ricerca Aversa / Palazzo Parente 28 maggio - 20 giugno 2005 Dal lunedì al venerdì Orario: 10.30 - 13 / 17 - 19 citofonare in loco astratta: e c’è da aggiungere che i due lasciano intravedere una personale via di ricerca dell’astrazione attraverso una progressiva rarefazione ed elementarizzazione del reale: si veda di Matelic, ad esempio, l’essenzializzazione della imponente struttura di un grande edificio in poche linee apparentemente incerte ed in alcune macchie scure di marca infantile usate per rappresentare finestre e aperture. “Realtà sublimemente denudata”, per citare Dejan Mehmedovic; evaporazione e anzi, vere e proprie “gasificazioni” della materia, nella riscoperta “sublimata” della più sapiente e penetrante analiticità infantile, diciamo noi. Le opere della Kovac hanno l’impronta costante della motilità febbrile, laddove composizioni talvolta tendenti a destrutturarsi, alla Chagall, si ricostituiscono in vibrazioni di segni che denotano un fervore di ispirazione radicato in una inesauribile fonte magmatica. La vibratilità dei contorni richiama, di primo acchitto, particolari e tratti di alcune opere di Mirò; ma l’imagerie complessiva non manca di richiamare, specie in alcune abbreviature deformanti della magica puerilità disegnistica, certi elementi di Grosz dadaista. Alla Kovac si addice la riflessione di Enzo Di Grazia: “La personalità di un artista ... è frutto diun accumulo spesso inestricabile di elementi che arrivano da tutte le parti...”. E da questo punto di vista è fuori discussione che Ljerka sia un ottimo punto di ricezione e snodo di serissimi e meditati fermenti. Con Matelic forma una coppia di artisti la cui cifra espressiva coincide con una dominante volontà d’espressione diretta, che esalta la semplicità e l’immediatezza e che gioca con la spontaneità, senza lasciarsi condurre dai suoi aspetti di causalità e improvvisazione. PERIODICO MENSILE direttore responsabile: Antonio Scaglione ([email protected]) segreteria di redazione: via Gaetano Parente, 2 81031 - Aversa tel. e fax: 081.811.24.31 e-mail: [email protected] mostra di pittura e grafica a cura di Enzo Di Grazia Inaugur azione 28 ma g gio, or e 18.30, a cur a di: Ida Iorio - Enzo D’Agostino Periodico registrato presso il Tribunale di Santa Maria Capua Vetere con provvedimento n.602 del 19 settembre 2003 coordinamento editoriale: Antonio Santi, Maria Luisa Coppola e-mail: [email protected] Ippica garante per il lettore: Giulia Parente coordinamento redazionale: Giuseppe Capone; Anna Cavaliere; Maria Luisa Coppola; Ida Iorio; Antonio Santi; Giovanni Sparaco e-mail: [email protected] Ljerka Kovac Janez Matelic comitato di redazione: Michele Costanzo; Enzo D’Agostino; Salvatore De Filippo; Giancarlo Di Grazia; Mario Pedata; Vito Russo; Liliana Verde; IPSSART di Aversa (oltre ai componenti del coordinamento redazionale) hanno collaborato al presente Per informazioni (9-13; 16-20): 335.622.05.73 - 339.23.19.821 081.811.24.31 (anche fax) Promuovono e o r g a n i z z a n o: ASSOCIAZIONE GAETANO PARENTE Alberto ALFANO Maria Grazia DI GIROLAMO Nicola DI MATTEO Adelaide D’ORTA Tina FALCO Salvatore GALLUCCIO Alessandro GATTO Maria Simona MARTINO Emilia NARCISO Tonia PIZZORUSSO Stefano REGA Andrea SCAGLIONE Carmen TORRENS Carlo VILLANO progetto grafico: Angela De Marco impaginazione: Esp Engineering S.r.l. e Studio legale Santi per la pubblicità rivolgersi: 335.622.05.73