Maggio 2005 - L`Eco di Aversa

Transcript

Maggio 2005 - L`Eco di Aversa
il nuovo
NUMERO 18 - MAGGIO
2005
Il logo riprende un dipinto di Gennaro Conti del 1886 raffigurante Gaetano Parente
nell’atto di indicare a Vittorio Emanuele la via Roma. Il “gesto” astratto dal suo
contesto interpreta per noi l’atteggiamento di “orgoglio e devozione” alla città.
Sommario
1 L’editoriale
- Convegno Donazione
d’organo e trapianto di fegato
di Giulia Parente
- 12 giugno, Giornata Internazionale del Lavoro Infantile
Lo sport educa
1(> 2-3-6-8)
In primo
piano
§§§ Speciale / Congresso Eucaristico Diocesano
a cura di Alberto Alfano
> Diario del Congresso
di Mario Pedata
§§§ L’approfondimento / Un
progetto per Aversa. 1° Cultura;
2° Turismo
> Presentazione
di Antonio Santi
§§§ L’approfondimento / Pittura
e grafica a Palazzo Parente
> Lierka Kovac e Janez Matelic, falsi semplici
di Enzo D’Agostino
- Piano commercio, opinioni a
confronto
di Ida Iorio
1-2-3-4
Attualità
- Piano commercio, opinioni a
confronto
- Il WWF urla: “Non bruciate i
rifiuti!”
di Antonio Santi
- Uno stipendio per i nostri
amministratori
di Ida Iorio
- Reddito di cittadinanza
di Andrea Scaglione
- ASCOM: Candia rieletto
presidente
- Caccia grossa ai portoncini
di Maria Grazia Di Girolamo
§§§ L’approfondimento / Un
progetto per Aversa. 1° Cultura;
2° Turismo
> Presentazione
> Turismo sostenibile ad Aversa
di Alessandro Gatto
> Una poesia di Neruda il
“Manifesto” del Progetto
- L’Unicef a Sant’Arpino con le
scuole dell’agro aversano
di Emilia Narciso
di Ida Iorio
di Carmen Torrens
5
Scuole
- Tour Bimed 2005: W i
bambini!
di Giovanni Sparaco
5-6
Cultura e Storia
- 1977, c’era la radio
“libera”
di Nicola Di Matteo
- Itinerari campanilistici
F O G L I O C I T TA D I N O D I AT T U A L I TA ’ E C U LT U R A
Il nuovo “L’eco di Aversa” è una riedizione del giornale fondato da Gaetano Parente nel
1861. Viene distribuito gratuitamente presso edicole, chioschi, pubblici esercizi. Su richiesta
e a spese dell’interessato può essere recapitato per posta.
L’editoriale
Lo sport educa
di Giulia Parente
Ho piacere di condividere questo
mese la mia passione per l’attività
sportiva, il mio entusiasmo
speso in tanti anni prima come
insegnante di educazione fisica
e poi come amministratore del
Comune di Napoli con delega
allo sport. L’amore per lo sport è
amore per la vita, una vita segnata
da profondità spirituale, passione
civile, contributo al progresso
della società; per questo la
pratica sportiva deve essere
favorita e diffusa come uno degli
elementi educativi fondamentali
per la crescita morale e umana
delle future generazioni. Lo
sport si fonda sulla prestanza
atletica e sull’abilità, ma
è pur vero che alla base di
ciascuna attività ci sono regole
precise di comportamento
da rispettare. Esso quindi
indirizza
alla
disciplina,
favorisce la socializzazione e
il rispetto degli altri. Ad ogni
età un’intelligente attività fisica
apporta benefici al corpo ed
allo spirito; i più giovani aiuta
a crescere in maniera sana.
Anche chi è stato più sfortunato
ha la possibilità di potenziare
le capacità residue grazie ai
La redazione de “L’eco di Aversa” conserva, in archivio, la raccolta completa dei numeri
dell’antico giornale al fine di conservarne la memoria e ricordare un tratto di storia cittadina.
Chiunque fosse interessato può richiederne copia scrivendo a [email protected]
benefici effetti sul corpo, sulla
psiche e sulla vita sociale. D’altro
canto, l’attività fisica è utile per
scaricare l’energia negativa e
l’aggressività. Lo sport insegna a
rispettare le regole, a focalizzare
la propria energia verso una
meta, a non accontentarsi dei
risultati raggiunti, a cercare di
migliorarsi in ogni momento,
a gioire per le proprie vittorie
ottenute con sacrificio, ad
accettare la sconfitta ritenendola
un punto di partenza per
potenziare le proprie capacità.
Gli sport di squadra aiutano
anche a stabilire i principi di
una civile convivenza, a lavorare
insieme per una meta comune.
Lo sport può consentire di
recuperare ragazzi a rischio,
offrendo una valvola di sfogo
a chi vive in contesti familiari
o sociali problematici. Esso ha
rappresentato e rappresenta,
spesso, un’occasione per uscire
da situazioni di emarginazione
o di difficoltà. Pensiamo a tanti
campioni che sono diventati
grandi dopo anni di durissimo
sacrificio, riscattandosi così da
una vita difficile. Ma pensiamo
anche a tanti atleti poco famosi
che prima di scegliere la
pratica sportiva avevano come
alternativa il degrado, la droga,
una vita di espedienti e poi hanno
imparato ad ascoltare la parte
migliore di sé stessi e a provarne
orgoglio. I giovani allora si
avvicinino allo sport scegliendo
la disciplina che maggiormente
si sposa con le inclinazioni di
ognuno e le dedichino la parte
migliore del tempo libero, con
l’obiettivo di educare la propria
fisicità mettendola al servizio di
un risultato che è quello della
vittoria sugli altri, ma prima di
tutto su se stessi e sui propri limiti.
- Tracce di memoria
In primo piano
- Era de’ maggio
Speciale /Congresso Eucaristico L’Approfondimento / Un progetto
di Salvatore Galluccio (foto di Giovanni
Caianiello)
1-6-8
Muse
di Adelaide D’Orta
- La luce ridisegna
di Tonia Pizzorusso
- Poesi
-- di Giovanni Sparaco
-- di Maria Simona Martino
§§§ L’approfondimento / Pittura
e grafica a Palazzo Parente
> Biografia di Lierka Kovac
> Biografia di Janez Matelic
> Lierka Kovac e Janez Matelic, falsi semplici
Diocesano
a cura di Alberto Alfano - Ufficio Stampa Diocesi
per Aversa. 1° Cultura; 2° Turismo.
Diario del Congresso Presentazione
di Antonio Santi
di Mario Pedata
1-6-7
Vicende
ecclesiastiche
§§§ Speciale / Congresso Eucaristico Diocesano
a cura di Alberto Alfano
Opera
veno
> Diario del Congresso
> La carità, luce e gemma
della Chiesa
di Don Carlo Villano
> Giornata dei Ministranti
di Don Stefano Rega
> La Mostra Ave Verum
di Tina Falco
continua a pag. 6 >>
Aversa / Palazzo Parente
28 maggio - 20 giugno 2005
mostra di pittura e grafica
a cura di Enzo Di Grazia
Inaugurazione 28 maggio, ore 18.30
a cura di: Ida Iorio - Enzo D’Agostino
Ljerka Kovac
Janez Matelic
Dal lunedì al venerdì
Orario: 10.30 - 13 / 17 - 19
citofonare in loco
dello
Lierka
sloKovac
Le cose ad Aversa non vanno
bene. Da anni non vanno bene,
da decenni. Colpa dei politici.
Dei politici tanto di destra quanto
di sinistra, perché, a conti fatti,
destra e sinistra, grosso modo,
pari sono. La prova inconfutabile
di ciò è sotto i nostri occhi:
assenza di regole; dissesto
ambientale;
rifiuti
tossici;
mondezza; strade sgangherate;
abbandono del centro storico;
infruttuosità del patrimonio
storico, artistico, architettonico,
musicale; scempio urbanistico;
maleducazione ed aggressività
della gente. Dinanzi a questo
“stato di calamità” permanente
un periodico cittadino non può
solo criticare, ma deve anche
assumere un ruolo costruttivo,
propositivo. Ma che può fare un
periodico che non ha partiti né
politici dietro le spalle? Poco,
ma quel poco va fatto. E senza
badare a “fare” risultato. Che
si può fare, dunque? Almeno
una cosa: tentare di provocare
una presa di coscienza, un
sobbalzo
delle
coscienze.
continua a pag. 3 >>
Piano
Lierka Kovac e Commercio,
opinioni
a
confronto
Janez Matelic,
falsi semplici
L’Approfondimento / Pittura
e grafica a Palazzo Parente
di Ida Iorio
di Enzo D’Agostino
Opera dello sloveno Matelic
La galleria d’arte di Palazzo
Parente
(di
evidente
connotazione internazionale,
ben oltre le mura cittadine
quindi) ospita, dopo la
spagnola Luz Gonzalez de la
Torre, due interessanti artisti
sloveni, Ljerka Kovac e Janez
Matelic, reduci da importanti
esposizioni e da rilevanti
successi
internazionali.
C’è da augurarsi che
opere di questi due artisti
non traggano in inganno:
gradevolezza e freschezza
continua a pag. 8 >>
Piano commercio, questa
chimera! Sembra questa
l’affermazione più adatta
per definire la disciplina che
regola il commercio aversano.
Per settimane destra, sinistra
ed associazioni di categoria
continua a pag. 2 >>
2
NUMERO 18
il nuovo
Attualità
Piano
Commercio,
opinioni a confronto
>> continua da pag. 1
si sono date aspra battaglia
sulle modalità di assunzione
del predetto programma.
Firmato ed ideato dal tecnico
Gennaro Pidocchi – al centro
di
incomprensioni
con
l’ex vice sindaco Sammy
Pezone dimissionario per
averlo definito incompetente
- il piano era atteso da un
decennio e l’aveva fatta
già da protagonista con la
giunta Golia. Ma adesso
vediamo i punti focali che
hanno diviso Aversa. Il
sindaco ha dichiarato “E’
un documento importante
innanzitutto perché permette
ai commercianti di accedere
ai finanziamenti regionali
specifici. Si tratta di uno
strumento che si collega
strettamente
con
gli
strumenti urbanistici vigenti,
piano regolatore generale e
piano di recupero del centro
storico. Il piano commercio
non stabilisce il numero di
attività commerciali presenti
sul territorio: il settore è
già stato liberalizzato con
la legge 114/98. Il Siad
stabilisce, invece, la quantità
massima di medie strutture
commerciali (da 250 a 2500
metri quadri) e l’ubicazione
delle stesse. E’ chiaro che lo
strumento approvato andrà
a prevedere medie strutture
solo laddove è possibile
localizzarle e c’è sufficiente
spazio a disposizione: via
della Libertà, viale Kennedy,
viale Olimpico, viale Europa
e via d’Acquisto. Ci sono
novità anche per il recupero
del centro storico. Il Siad
ha previsto la nascita di una
struttura di aggregazione
polifunzionale formata da
aziende commerciali (GACP)
nella zona del Seggio servita
dai parcheggi di Piazzetta
Cirillo e Piazza Marconi”.
Alle
dichiarazioni
del
sindaco fa eco l’intero centro
sinistra che in prima battuta
ha definito il piano commercio
una vera
“bufala”. La
segretaria dei DS, Eugenia
d’Angelo,
chiarisce
le
posizioni dell’intera Unione
compatta più che mai. ”Il
Piano Commercio non è
stato adottato per rilanciare
il commercio aversano ma
solo per favorire gli amici
degli amici. In primis il sig.
Luciano Luciani, candidato
alle scorse elezioni con
Forza Italia, che ha ottenuto
la realizzazione di un centro
commerciale
di
grossa
distribuzione nella via seggio
ed in pieno centro storico. Ma
avete pensato i clienti dove
parcheggeranno le auto? Ed
i tir dove avranno gli spazi
per le manovre di carico e
scarico? Forse la verità è
che l’approvazione di questo
piano servirà al sig. Lucani
per l’ottenimento dei fondi
del Progetto Urban. Per
non parlare dell’ex convento
di Sant’Agostino degli Scalzi,
dello standard Vassallo di fronte
all’ex Macello e dello standard
alle spalle della Farmacia
Foglia tutti spazi comunali
che serviranno a realizzare
centri commerciali di media
distribuzione, che potrebbero
essere realizzati su tutta la
Variante e su Viale Europa.
Per non parlare di zone
abbandonate come via Nobel, via
Atellana o via Gramsci prive di
qualsiasi previsione per centri di
media distribuzione nonostante
l’enorme sviluppo edilizio.
Insomma un piano ridicolo ed
a macchia di leopardo, senza
un’idea di sviluppo della città
a medio e lungo termin ,e
senza seguire l’iter burocratico
obbligatorio per legge per la sua
approvazione”.
Ma la segretaria dei DS non
risparmia di aggiungere, in
seguito alle accuse fatte dal
presidente dell’Ascom Franco
Candia, che quanti sono schierati
a favore dei mirabolanti progetti
esposti “prima di parlare
di
opposizione
inutilmente
allarmata, confusa, ridicola e
distruttiva dovrebbero, forse,
prendere consapevolezza del
saccheggio della città”.
ASCOM:
Candia rieletto
prsidente
- MAGGIO 2005
Il WWF urla: Uno stipendio per i
“Non bruciate i nostri amministratori
rifiuti!”
di Ida Iorio
di Antonio Santi
Urla un recente comunicato
stampa,
pervenuto
alla
redazione de L’Eco da
parte del WWF, che: Non
bruciate i rifiuti, perché
questo è un vero e proprio
atto criminale, considerato
che le sostanze gassose e le
ceneri che si sprigionano
dall’incenerimento dei rifiuti
sono pericolosissime per la
salute degli esseri umani
e delle catene alimentari
degli ecosistemi (animali,
piante, microrganismi, aria,
acqua, terra, ecc.). L’allarme
immondizia prosegue, allora.
Afferma tale comunicato che
Non si ferma lo smaltimento
illecito di rifiuti nell’agro
aversano – le parole sono
atrtribuite ad Alessandro
Gatto, consigliere regionale
del WWF Campania - anche
se i Sindaci cercano di porre
rimedio con le bonifiche.
L’ultima importante bonifica
è stata effettuata ad Aversa
in
località
Cappuccini.
Prosegue, poi, il cennato
comunicato: sono ancora
centinaia e centinaia i
quintali di rifiuti solidi urbani
ed anche speciali e pericolosi
che
vengono
smaltiti
illegalmente sia nel centro di
Aversa, sia nelle campagne
dell’agro aversano, con
conseguente incenerimento,
liberando nell’aria, nel
suolo e nelle falde ingenti
quantità di scorie chimiche
pericolosissime per la salute
dell’ambiente e dell’uomo.
Situazione ancor più grave se
si pensa, come sottolinea lo
stesso Alessanfro Gatto, che
le denunce del WWF riguardo
tale grave situazione sono
iniziate … dal 1990; che tutti
gli organi istituzionalmente
competenti
sono
stati
interessati (Sindaci, ASL,
Prefettura,
Magistratura,
ecc.); che anche se si sono
ottenute
delle
parziali
bonifiche il problema non è
stato affrontato alla radice
e quindi siamo sempre nelle
stesse rovinose condizioni.
Attraverso il comunicato
de quo Francesca Tucci,
responsabile della sezione
WWF di Aversa, dichiara che
la vera soluzione del problema
è fare tutti i controlli possibili
della filiera illegale a monte
del processo. Né all’intorno
se la passano meglio. Difatti
nel comunicato in discorso
Giacomo D’Alterio e Luigi
Corvino, responsabili WWF,
fanno presente che anche
nella zona di Giugliano e
Villaricca la situazione è
tristemente simile … così
come nell’area di Casal di
Principe. La conclusione del
comunicato è nel senso che
il WWF si appella a tutti i
Sindaci competenti per ogni
comune dell’agro aversano, a
riqualificare le aree inquinate
e soprattutto ad agire a scopo
preventivo per evitare che
perdurino le condizioni
degli smaltimenti abusivi
dei rifiuti. Innanzitutto i
Comuni che fanno poca
raccolta
differenziata
sono obbligati per legge a
raggiungere almeno il 35%
di rifiuti raccolti in maniera
differenziata, avviando il
sistema capillare di raccolta
“porta a porta”.
Il giorno 2 e 5 maggio
l’ASCOM di Aversa, secondo
le norme statutarie, ha
indetto le elezioni dei nuovi
Presidenti di Categoria. Sono
stati eletti o riconfermati:
: 1) d’Alterio Paolo, cat.
Abbigliamento; 2) di Biase
Massimo, cat. Calzature;
3) Palmieri Vincenzo, Gen.
Monopolio;
4)
Marotta
Ferdinando, Oreficerie; 5)
Villano Cesario, Cartolibrerie
– Giocattoli; 6) Costanzo
Antonietta,
Profumerie;
7) Russo Pasquale, Art.
Regalo
–
Mobili;
8)
Verde Vincenzo, Agenzie
Continua a vivere un stagione
verde la proposta avanzata
qualche tempo fa dal consigliere
forzista Nicola Galati in
riferimento all’indennizzo, più
o meno equo, ai consiglieri
comunali. In assise verrà presto
discussa l’onerosa problematica,
per al quale è stata presentata
una specifica mozione. Invero,
l’interessante
interrogativo
posto da Galati, e firmato dalla
maggior parte dei consiglieri
della CDL, risulta redatto con
una certa minuzia di particolari,
a cominciare dall’indennizzo
forfetfario per ogni presenza.
Attualmente, si legge nel
documento, l’indennizzo previsto
per l’attività di consigliere
è del tutto insufficiente per
l’impegno in termini di tempo
che l’ufficio richiede. In altri
termini il Comune paga poco
i rappresentanti del popolo,
ecco, quindi, la necessità di
un aumento. Ai consiglieri
presidenti di commissione verrà
corrisposto un indennizzo di
euro 1000 al mese, ai consiglieri
aventi funzioni delegate 1000
euro al mese, a tutti gli altri
consiglieri 500 euro al mese.
Insomma un vero e proprio
stipendio. Nella mozione sono
addirittura previste sanzioni e
diminuzioni in relazione alle
assenza effettuate.
Ai consiglieri che senza giustifica
si assenteranno dalle riunioni
di commissione o Giunta verrà
detratta, per ogni assenza, un
decimo dell’indennizzo mensile
stabilito. Addirittura, l’operato
dei consiglieri verrà valutato da
un nucleo di valutazione o dal
collegio dei revisori contabili.
Ma, mi domando, tra tante
priorità che attanagliano Aversa
e la degradano inesorabilmente
(come tutti sapete e vedete),
forse quella dello stipendio
ai consiglieri non vi sembra
la meno urgente? O, forse,
con la carenza di lavoro che
esiste in questo momento
storico, quella di consigliere
la si vuole conformare come
attività “sicura” e con uno
stipendio “sicuro”? In modo da
poter consigliare ai nostri figli
piccoli: “Sai che ti dico? Da
grande entra in politica!”. Ed
allora una domanda ci nasce
spontanea: perché non affrontare
pure la “priorità2 (si fa per dire)
della pensione dei consigliei
comunali? Che tanta ricompensa
meritano
visto come hanno
ridotto le nostre città, il nostro
bel paese.
Comune di Aversa, dove
“faticano”
i
nostri
solerti
amministratori.
Reddito di cittadinanza
Esiste un Premio “Buone pratiche
nei servizi di pubblica utilità”
promosso da Cittadianza attiva.
Il Premio, punta a promuovere
esperienze
innovative
nel
campo dei servizi pubblici e
della Pubblica Amministrazione
realizzate, su tutto il territorio
nazionale, dagli enti locali. La
Commissione ha riconosciuto
una menzione speciale a sei
iniziative, fra cui, il progetto
“Reddito di cittadinanza” della
Regione Campania. Con tale
progetto, la Regione prevede di
erogare contributi alle famiglie
con un reddito inferiore ai 5mila
euro annui. Saranno ammessi al
di Andrea Scaglione
beneficio del contributo anche
i cittadini originari di Paesi
extracomunitari, residenti in
Italia da almeno cinque anni.
Ai Comuni campani spetterà
l’istruttoria delle pratiche e la
compilazione delle graduatorie.
Una parte dei fondi sarà
destinata a contributi per il
fitto,
abbonamenti
gratuiti
per
i
trasporti
pubblici,
iniziative per il diritto allo
studio e all’autoimpiego. Nella
realizzazione
del
progetto
è coinvolta anche Sviluppo
Italia. La legge regionale per il
reddito di cittadinanza resterà in
vigore, in via sperimentale, per i
prossimi tre anni.
Assicurazioni; 9) Russo
Sabatino, Elettrodomestici;
10) del Piano Salvatore,
Tecnico;
11)
Palmieri
Alfonso,
Commissionari
Mercato Ort.; 12) Candia
Franco, Somministrazione;
13) Giuliano Domenico,
Alimentari.
Lunedi
9
maggio, alle ore 11, presso
la sede dell’Associazione, si
è riunito il nuovo consiglio
per la nomina del Presidente
dell’ASCOM-di Aversa: la
scelta è caduta, ancora una
volta, su Franco Candia. Da
L’Eco complimenti ed auguiri
al sempre presidente!
Aversa - Palazzo Parente
28 maggio, 18.30
inaugurazione
SEDE PRINCIPALE:
Via Vito Di Jasi, 89 - 81031 Aversa (CE)
Tel. 081 890 88 63 - Fax 081 503 80 00
Web: www.aprilesrl.it
E-mail: [email protected]
FILIALE ARZANO:
Strada Provinciale Arzano-Casandrino (NA)
Tel. e Fax 081 5736561
mostra di pittura e grafica
a cura di Enzo Di Grazia.
Ljerka Kovac
Janez Matelic
NUMERO 18
il nuovo
- MAGGIO 2005
3
da Attualità
Caccia
grossa ai
portoncini
L’approfondimento / Un progetto per Aversa. 1° Cultura; 2° Turismo
Presentazione
>> continua da pag. 1
di Maria Grazia Di Girolamo
Aversa, nel cuore campano
del Mezzogiorno, pulsa di
sentimenti quali il realismo,
eppure è proprio dalla città
normanna
che
arrivano
episodi inverosimili come…
la caccia ai portoncini. Non
è più vero dunque che tutto
ciò che attira gli sguardi
dei malviventi è l’oro e i
soliti veicoli... questa volta
è l’alluminio: materiale
gettonato nella periferia
aversana per la capacità di
essere riciclato e pare pagato
a quasi un euro al kg. Per
tale tipo di “caccia” vanno
bene parchi residenziali in
zone come via D’Acquisto,
via Bachelet e la Variante.
L’ultima battuta di “caccia”
si è svolta in un parco, in una
diramazione della Variante,
mobilitato, da giorni, per
i lavori di ricostruzione
di tetti. Sono le ore 10,30
circa quando i malviventi,
abbigliati da finti operai
e mimetizzati dai rumori
delle macchine, portano via
i portoncini delle scale A
e B, risparmiando la scala
C. L’operazione si è svolta
e conclusa sotto gli occhi
dei condomini convinti,
all’inizio, che lo smontaggio
avvenisse per riparazioni.
Ed invece… Non lontano vi
è il cimitero di Aversa dove
riposano le spoglie dei nostri
cari. Stanno sparendo anche
lì gli infissi di alluminio
delle cappelle. Non si tratta
più di eventi sporadici
che possono riguardare i
poliziotti di quartiere. E’,
ormai, minato il diritto di
autodifesa, di sicurezza dei
cittadini. Ci si chiede come
fare a difendersi. Soprattutto
quando risulta impossibile
puersino chiudere la porta
di casa perché… sottratta da
ignoti.
Opere dello sloveno Matelic
Come? Suscitando l’acolto, la
riflessione, il ragionamento del
lettore; l’incontro, il confronto
tra i lettori. Nel solco di tale
direzione abbiamo scelto due
temi: Cultura, Turismo. La scelta
non è stata casuale. Cultura e
Turismo costituiscono, a nostro
avviso, le migliori (più semplici,
più evidenti) vie per rimuovere
lo “stato di calamità” che
opprime la città. Dove Cultura
sta, da un lato, per Valori (ad
es., legalità) e, dall’altro lato,
per Vita Culturale (ad es., il
museo civico, i centri studio, gli
eventi). Dove Turismo sta per
vicini e forestieri che vengono,
guardano, ammirano, mangiano,
comprano e ripartono con un bel
ricordo. Cultura e Turismo che
stanno nel rapporto seguente:
prima l’una, poi l’una e l’altro.
Ossia, prima occorre fare
Cultura, poi viene il Turismo. E
quando viene il Turismo bisogna
continuare a fare Cultura. Quindi
Cultura e Turismo, d’ora in
avanti, saranno, esplicitamente
e non più implicitamente, i punti
di riferimento o d’ispirazione
del nostro facere. Tenteremo di
essere portatori di tali bandiere.
Attraverso mostre d’arte (sino
ad ora di grafica e pittura
contemporanea) o concerti,
ma non solo. Anche attraverso
convegni, aperti alla città, sui
problemi più importanti che
concorrono a determinare il
vigente “stato di calamità”.
Affinchè di tali problemi si parli
chiaro e tondo ed a tali problemi
si cerchi di dare una soluzione.
Penso, per esempio, al problema
della legalità o del recupero
del centro storico ridotto a
hinterland. Anche attraverso
uno spazio, fisso, su questo
periodico riservato ad articoli
che abbiano ad oggetto Cultura e
Turismo. Anche, poi, attraverso
collaborazioni
con
entità,
penso all’Unesco, e periodici
di fuori Aversa. Tutti questi
buoni propositi, però, saranno
parole al vento senza il vostro
contributo, il vostro consenso.
Insieme dobbiamo ascoltare,
riflettere, ragionare, dialogare,
confrontarci. Insieme dobbiamo
prendere coscienza che è giunto
il momento di dire basta allo
“stato di calamità” permanente
ed ai suoi autori interessati.
Insieme dobbiamo prendere
coscienza che noi meritiamo
di più. Che Aversa merità di
più. Che i nostri figli meritano
un’altra Aversa, un’Aversa
diversa, migliore, normale. Che
i nostri figli meritano di trovare
la “normalità” a casa loro, non
altrove, fossanco a duecento
chilometri circa di distanza,
verso nord. Insieme, senza che
importi il partito di appartenena.
O il fatto che uno va o non va
in chiesa. Perché ciò che conta
è la serietà, l’amore per Aversa.
Essere persone perbene, in altre
parole.
da avere un quadro ancora
più completo per identificare
le aree edificabili da quelle
da
mantenere
naturali,
ad esempio a verde. La
regolamentazione
edilizia
(Piano Regolatore Generale)
della nostra città potrebbe
essere affiancata da un
ulteriore giudizio scientifico.
In questo modo si ridurrebbe
sensibilmente il problema
della regimentazione delle
acque
successive
alle
precipitazioni
meteoriche.
Gli eventi metereologici a
carattere piovoso si rivelano
puntualmente
sempre
dannosi a causa, soprattutto
degli allagamenti di strade,
piazze e luoghi pubblici
rendendo Aversa una vera
e propria “piccola Venezia”
con l’acqua alta. Ovviamente
è superfluo sottolineare quali
benefici anche il turismo
riuscirebbe ad ottenere da
una gestione sostenibile della
città. Le nuove periferie a
nord e a sud di Aversa stanno
assumendo sempre più le
caratteristiche di enormi
dormitori spesso sprovvisti
di servizi e connotati
dalla completa assenza di
diversificazione ambientale
urbana. La conseguenza
socio-ambientale di ciò è
l’aumento
esponenziale
dell’egoistica
“barricata”
privata con l’annientamento
della vita di gruppo svolta
nelle aree comuni come
le piazze e le aree verdi
pubbliche. Così facendo
non si fa altro che andare
incontro alla triste realtà
submetropolitana di Napoli:
senza più soluzione di
continuità. Per quanto attiene
al (potenziale) meraviglioso
centro storico di Aversa, ricco
di Chiese e palazzi storici
siamo di fronte ad un luogo
che attualmente non viene
rivalutato come si dovrebbe.
Spesso e volentieri questi
edifici sono cadenti e da
restaurare. Spicca l’esempio
negativo della casa Natale del
musicista aversano Domenico
Cimarosa, per poi continuare
anche con le piazze maltenute
come piazza mercato, piazza
Domenico Cirillo e così via
dicendo. In queste piazze
sarebbe auspicabile una
ristrutturazione adeguata ai
luoghi storici, con la presenza
di parcheggi sotterranei.
Proporre, dunque, una politica
di sviluppo ecocompatibile
ad Aversa non vuol certo
significare la morte delle
attività edili e commerciali,
a patto che queste riescano
a stare al passo con i tempi
e con le nuove esigenze della
città. Vuol dire restaurare
e recuperare il centro
storico seriamente, in modo
da garantire l’attrazione
ad un turismo attento e
responsabile. Stare al passo
con i tempi significa anche
interessarsi di aree da
riconvertire a nuovo uso oltre
che recuperare l’antico (vedi
l’enorme area storica e verde
dell’ex ospedale psichiatrico
“La Maddalena” – non
dimentichiamo che Aversa, è
famosa in Italia e nel mondo
per la mozzarella e per il
manicomio, anzi i manicomi,
OPG incluso, dove già esiste
l’unico museo aversano).
Altra possibilità importante
per Aversa ed il suo agro è la
creazione di parchi naturali
a tema. Ad esempio noi
del WWF un po’ di anni fa
proponemmo la realizzazione
di un parco archeologico ed
enogastronomico nell’area
denominata dei “Cappuccini”
per la presenza dei ruderi
dell’antico Convento dei
frati omonimi, dove ancora
oggi esiste qualche esempio
di filari di “viti maritate”,
sorrette dai pioppi neri, da cui
si produce l’uva del famoso
vino asprinio di Aversa.
Altro elemento importante di
attrazione turistica aversana
sarebbe la congiunzione
dei parchi e delle aree verdi
esistenti o da creare. A titolo
di esempio si può citare
l’idea dell’itinerario verde
che partirebbe dall’ex campo
profughi, dove, secondo un
nostro progetto si potrebbero
ricreare gli ambienti naturali
della nostra flora mediterranea
ed anche della zona aversana,
ricca di lecci, pioppi, olmi,
ontani napoletani e salici,
proseguendo, con un sistema
di ponti leggeri, per l’area
verde del giardino del
Sagliano e passando per le
arre verdi dell’Ospedale
Psichiatrico
Giudiziario
“Filippo
Saporito”
si
giungerebbe
alla
piazza
Turismo sostenibile ad Aversa
di Alessandro Gatto
“La sostenibilità è un concetto
economico con implicazioni
ecologiche. Riconosce che
la crescita economica ed il
benessere umano dipendono
dalla base delle risorse
naturali che supportano
tutti i sistemi viventi. Una
società sostenibile forma
i suoi sistemi economici e
sociali in modo tale che le
risorse naturali ed i sistemi di
supporto della vita vengano
mantenuti. Il concetto di
sviluppo
sostenibile
si
applica anche al settore del
turismo, in quanto settore di
sviluppo, anche economico,
delle attività umane. Quindi
turismo sostenibile è un
neologismo che implica la
concezione di una città fatta
a misura di essere umano,
dove tutti i servizi e le altre
attività non sono dannose per
il miglioramento della qualità
della vita. Ciò vuol dire
che la gestione di una città,
rivolta al turismo sostenibile,
deve rispondere a precise
leggi che regolano un habitat
molto complesso e delicato
qual è l’ambiente urbano.
Si
chiede,
innanzitutto,
un’inversione di tendenza del
concetto di uso e “sopruso”
della città ai cittadini di
Aversa.
Praticamente
significa utilizzare di meno
l’automobile,
evitando,
quando possibile, le strade
trafficatissime e strette del
centro storico (meglio la
bicicletta (su piste ciclabili
se ci fossero) o il mezzo
pubblico – da istituire),
significa risparmiare sia
in
termini
economici,
sia soprattutto in termini
ecologici l’accensione degli
impianti di riscaldamento
delle abitazioni (sarebbe
preferibile migliorare le
coibentazioni degli edifici,
delle porte e delle finestre),
significa avere un rapporto
diverso
con
i
rifiuti,
quindi attuare la raccolta
differenziata,
rivolta
al
riciclaggio della materia, ed
estenderla a tutta la città di
Aversa, evitando smaltimenti
illeciti degli stessi. La parte
più importante, per rendere
Aversa appetibile al turismo
sostenibile, la deve svolgere
l’amministrazione comunale.
Proprio a livello governativo
devono essere chiari i
concetti
di
sostenibilità
ambientale della città. Ad
esempio è utile calcolare
la superficie permeabile e
quella impermeabile del
territorio aversano, in modo
Una poesia di Neruda il “manifesto” del Progetto
Opera dello sloveno Kovac
La
“Chi
poesia
s’intitola
muore?”
Muore
lentamente
chi
diventa
schiavo
dell’abitudine,
r i p e t e n d o o g n i giorno gli
stessi percorsi,
c h i n o n c a m b i a marca,
c h i n o n p r o v a a cambiare
c o l o r e d e i p r o p ri vestiti,
e n o n p a r l a a chi non
conosce.
M u o r e l e n t a m ente chi fa
d e l l a t e l e v i s i o ne il suo
guru.
Muore
l e n t a mente
chi
e v i t a u n a p a s s i one,
c h i p r e f e r i s c e il nero su
bianco
e i p u n t i n i s u l l e «i» ad un
t u r b i n e d i e m o zioni,
p r o p r i o q u e l l e che fanno
b r i l l a r e g l i o c c h i,
q u e l l e c h e f a n no di uno
s b a d i g l i o u n s o rriso,
q u e l l e c h e f a n no battere
il cuore
davanti all’errore e ai
sentimenti.
Muore lentamente chi non
capovolge il tavolo
quando è infelice sul
lavoro,
chi non rischia il certo per
l’incerto
per inseguire un sogno,
chi non permette almeno
una volta nella vita
di fuggire ai consigli
sensati.
Muore lentamente chi non
viaggia, chi non legge,
chi non ascolta musica,
chi non trova grazie in se
stesso.
Muore
lentamente
chi
distrugge il suo amor
proprio,
chi non si lascia aiutare.
Muore
lentamente
chi
passa i giorni
a lamentarsi de ll a p rop ria
sfortuna
o della pioggia i nces san te.
Muore
lentamen te
chi
abbandona un pro get to
prima di iniziarl o,
chi
non
fa
do man de
su argomenti che n on
conosce
o non risponde q uan do gl i
chiedono qualco sa che sa.
Evitiamo
la
mo rte
a
piccole dosi,
ricordando sem pre ch e
essere vivo
richiede uno sfo rzo di g ran
lunga maggiore
del semplice fatt o d i
respirare.
Soltanto
l’a rden te
pazienza
porterà al raggi un gi men to
di una splendida feli cit à.
Trieste e Trento, di fronte allo
splendido
“Castello”,
oggi
sede della scuola della Polizia
Penitenziaria.” (Intervento al
Convegno “Turismo culturale ad
Aversa: si può fare?”)
ogni tuo regalo sarà...
un pensiero indimenticabile!
VIA MAGENTA, 88
81031 AVERSA (CE)
4
NUMERO 18
il nuovo
da Attualità
L’Unicef a
Sant’Arpino
con le scuole
dell’agro aversano
Convegno Tra breve 12 giugno,
Donazione d’organo il 2°
Giornata Internazionale
e trapianto di fegato
Palio
Normanno del Lavoro Infantile
di Ida Iorio
a cura di
conferisce ai Sindaci che si
sono particolarmente distinti
per il proprio impegno a
favore dell’infanzia. Questa
idea è nata da un protocollo
d’intesa stipulato con il
Ministero degli Interni. In
contemporanea, nel Parco
Rodari, i ragazzi prepareranno
i loro stands e daranno
vita agli spettacoli, alla
presenza delle Autorità, degli
insegnanti, dei genitori e di
qualche ambasciatore Unicef,
tra gli uomini di spettacolo,
della cultura, dello sport
che gratuitamente offrono la
propria partecipazione agli
eventi. Non tutte le scuole
del territorio sono state
invitate, per motivi di spazio
e d’ordine pubblico. Tutti,
però, potranno vedere il loro
lavoro valorizzato oltre la
giornata di festa.
Le insegnanti che hanno
prodotto foto, scritti,
poesie e quant’altro,
per
divulgare
le
attività
dell’Unicef,
possono inviare tutto
il loro materiale, per
la pubblicazione, alla
redazione de L’Eco di
Aversa - numero di
fax 081.811.24.32; studi
[email protected];
[email protected];
via Gaetano Parente n.2
c/o “Studio Tecnico” -.
L’Eco di Aversa, difatti, ha
in programma di dedicare
uno Speciale ell’evento di
cui stiamo parlando. Ciò
nell’ottica di una sinergia utile
e costruttiva con l’Unicef.
Noi abbiamo dato la nostra
adesione e non possiamo
che
condividere
tanta
disponibilità e tanto lavoro
di lotta nell’ottica Unicef.
Immagini di Sant’Arpino tratte dal sito internet del
Comune: Palazzo Magliola, stemma, Palazzo Ducale.
Sopra: bimbi alla festa Unicef presso Palazzo Parente.
Giulio Pollica
Via F. Bagno,1
Cesa (CE)
Cell. 338.129.01.69
Tel. 081.890.75.61
www.giuliopollica.it
di Carmen Torrens
A.V.E.R.S.A.
di Emilia Narciso Segretario Provinciale Unicef Caserta
L’Unicef Italia ha promosso,
in tutto il territorio nazionale,
una settimana dedicata ai
ragazzi, nel mese di maggio.
Il Comitato di Caserta non
ha potuto non rispondere
all’invito nazionale ed ha
così promosso due feste: una
al Chiostro di Sant’Agostino
a Caserta il 26/ 5/ 05, l’altra
al Parco Rodari a S.Arpino.
Le manifestazioni sono state
organizzate con l’aiuto e la
disponibilità dei Sindaci, che
hanno generosamente messo
a disposizione luoghi, mezzi
di trasporto, oltre la propria
personale disponibilità, per
la buona riuscita degli eventi.
In particolare, a S. Arpino,
si ritroveranno anche le
scuole dell’agro aversano
che hanno aderito ai progetti
dell’Unicef, appartenenti ai
Comuni di Aversa, S.Arpino,
Cesa, Succivo, Casaluce,
Orta,
Castelvolturno,
Marcianise.
Le
tante
insegnanti amiche dell’Unicef
hanno realizzato con i loro
allievi
rappresentazioni
teatrali, recite di poesie
per
l’occasione
scritte,
balli, canti, per contribuire
gioiosamente
alla
festa
della solidarietà universale
e condividere il messaggio
della pace fra i popoli. Nella
sala consiliare di S. Arpino
il giorno 30 maggio alle ore
9,30 i Sindaci dei Comuni,
i Dirigenti Scolastici, i
giornalisti si confronteranno
sul tema dell’infanzia ed in
particolare sulla possibilità
di creare una Consulta
dei sindaci per l’infanzia
che sarebbe un’esperienza
nuova per il nostro territorio.
Nel frattempo il Primo
Cittadino di S. Arpino è
stato nominato “Sindaco
difensore dei bambini”, un
particolare titolo che l’Unicef
- MAGGIO 2005
“Il
tarpianto
di
fegato
rappresenta l’unica terapia
risolutiva nella insufficienza
epatica non più responsiva ai
trattamenti medici”. Con questa
emblematica affermazione della
ricercatrice Sherlock ha avuto
inizio la
presentazione del
convegno “Donazione d’organo
e trapianto di fegato”. Presenti
la direttrice dell’Asl Ce/2
Angela Ruggero, l’U.O.C. di
Gastronterologia ed Endoscopia
digestiva G.M. Claar, l’U.O.S.
Epatologia Ambulatorio epatotrapianti Amedeo Cecere ed
il Direttore Sanitario dell’Asl
Ce/2 D’Onofrio. Il convegno
di fatto ha dato inizio alla
VIII giornata nazionale per la
donazione d’organo dedicata alla
informazione sulla possibilità
di ogni soggetto di disporre
in vita o in caso di morte di
alcune parti del corpo. ”In
Campania siamo ancora molto
indietro sulla donazione e sulla
relativa possibilità di trapianti di
importanti organi come il fegato,
il cuore o i reni. Si pensi che
in Italia siamo al 21% rispetto
alla media Europea ed al 12%
rispetto a quella nazionale.”
- ha dichiarato Amedeo Cecere
e poi precisato che - “rimane
di fondamentale importanza
l’informazione”.Mentre
il Primario prof. Claar ha
aggiunto: ”la cirrosi epatica
continua a rimanere l’esito
finale di numerose malattie del
fegato, e tra i 35 ed i 45 anni
è la prima causa di morte per
patologia cronica degenerativa.
Le vaccinazioni contro l’epatite
B, la modifica del regime
alimentare e l’uso dell’alcool
rimangono la soluzione più
ottimale per non ammalarsi”.
La dott.ssa Ruggiero, durante
la conferenza stampa, ha
annunciato la creazione di
un centro di riferimento per
malati cronici che dovrebbe
venire istituito presso l’ospedale
Moscati e che raccoglierà e
darà supporto a tutti coloro
che ne avranno bisogno. Il
convegno tenutosi ad Aversa,
nel Palazzo Orabona, giovedì
12 maggio ha avuto un riscontro
sorprendente grazie anche
all’impegno dell’A.N.C.A.V.
l’associazione di trapiantato
di fegato che proprio in
questi giorni ha strappato
alla Ruggiero la promessa
di una sede operativa
nel più breve tempo.
fotografo
L’Associazione Volontari E
Ricercatori di Storia Aversana,
si presenterà sul proscenio
nei prossimi 2 e 3 luglio
per il II° Palio di Aversa
Protocontea
Normanna,
al quale quest’anno sarà
associata
l’iniziativa
culinaria
denominata
“Sensazioni
Normanne”.
Inserito nella manifestazione
provinciale “Da Annibale
a Garibaldi”, organizzata
dalla Camera di Commercio
di Caserta, il “segmento
normanno” presenta un
“programma che mira a
coinvolgere gli aversani in
una grande festa popolare”,
come annota Franco Candia,
Presidente dell’ASCOM. a un
“banditore”. La due giorni si
concluderà con il “Torneo”
che
vedrà
protagoniste
le Parrocchie, le quali si
sfideranno per la conquista
del “ II° Palio di Aversa
Protocontea Normanna”.
1a Rassegna
di Ceramica
Aversana
Sabato 28 e domenica 29
maggio 2005 presso il Liceo
Artistico di Aversa, con accesso
da piazza Magenta, si terrà la I
Rassegna Ceramica Aversana.
La manifestazione nasce dalla
volontà del Co.Sa.Dir.Ci. di dare
risalto e periodico appuntamento
ad Artisti della tradizione
artigiana locale. Questo il
programma della due giorni:
Sabato 28 Maggio, orario: 17
-22; Domenica 29 Maggio,
orario: 9.30 – 13,30 ; 17 – 22.
Attività: Mostra delle attività
dei vari Istituti ed associazioni;
Presentazione del progetto “1
Euro per il radio-taxi”, raccolta
fondi da destinare ai portatori
di handicap del comprensorio
aversano; 1990 -2005 quindici
anni di attività del nostro
Comitato Civico; Attuali e future
iniziative del Co.Sa.Dir.Ci. per
Aversa ed il suo comprensorio;
Pesca di beneficenza con
estrazione serale; Degustazione
serale dei prodotti locali.
“Gli Stati firmatari riconoscono
il diritto del bambino di essere
protetto contro lo sfruttamento
economico e lo svolgimento
di qualsiasi lavoro che possa
essere pericoloso o diseducativo
o che sia nocivo per la sua
salute o per lo sviluppo fisico,
mentale, spirituale o sociale”
(Convenzione ONU sui Diritti
del Bambino – 1989)
Attualmente
si
stima
in
246.000.000 il numero dei
bambini che lavorano nelle più
diverse condizioni. Molti di loro
– si parla di circa 300.000 - sono
stati reclutati come bambinisoldati e passano dal lavorare
in guerra al lavorare in cave o
in miniere o al lavorare in una
qualche guerra insorta in un
qualche paese vicino. In ogni
caso elevatissimo è il numero
di bambini che svolgono un
lavoro duro e insalubre che
non permette loro di sviluppare
secondo criteri di normalità
né il corpo né, men che mai,
l’anima. Un’alta percentuale
di bambini-lavoratori assume
come un vero e proprio dovere
il lavoro nella convinzione della
assoluta necessità di contribuire
alla sopravvivenza della propria
famiglia in precaria situazione
economica. Questi bambini
lavorano con grande sforzo,
però senza amarezza; vorrebbero
andare a scuola, giocare,
vivere l’infanzia, epperò, allo
stesso tempo, sono orgogliosi
dell’apporto
che
danno
all’economia familiare. Altri
bambini, invece, alla stanchezza
e alla fame aggiungono il dolore
di essere stati venduti dalla
propria famiglia o per ottenere
qualche soldo o per pagare
debiti impossibili da saldare.
Tutti questi bambini ci ricordano
continuamente, in ogni caso, il
diritto - di cui sono titolari senza
necessità che nessuna istituzione,
nessun accordo internazionale,
nessun diritto locale li riconosca
e li sancisca - di ricevere una
educazione in grado di far
vivere una vita dignitosa, di
far invecchiare in condizioni
dignitose. Io ho visto, in giro
per il mondo, questi bambini.
Pertanto esistono, sono veri, sono
fatti di pelle ed ossa. Li ho visti
trasformare, a colpi di un robusto
bastone, le pietre del fiume Congo
in materiale per le costruzioni.;
tessere tappeti in Marocco;
vendere caramelle e poco più,
con un cestino appeso al collo, in
Perù o in Gabon. Tutti loro li ho
stampati nel mio cuore, nella mia
mente, tutti senza scuola, senza
giochi, molti, però, sorridenti
e
chiacchieroni
nonostante
tutto.
La
Organizzazione
Internazionale del Lavoro ha
messo in marcia un Programma
Internazionale in tema di Lavoro
Infantile che ha potuto contare
sull’appoggio economico di
donanti come Olanda, Spagna,
Stati Uniti, Italia o Norvegia.
Ciò ha consentito di portare
avanti diverse attività proprio nei
luoghi del bisogno; attività come,
per esempio, utili ricerche circa
lo sfruttamento minorile, come,
addirittura, il “ritiro” di bambini
da lavori come la fabbricazione
di mattoni o scavare in miniera.
Il Primo Congresso Mondiale dei
Bambini sul Lavoro Infantile si
svolse a Firenze nel maggio 2004.
In tale occasione si ritrovarono
bambini-lavoratori di tutto il
mondo in cerca di modi e mezzi
per migliorare la situazione. Tale
Congresso è stato voluto da un
movimento di base che si ritrovò
dopo lo svolgimento, nel 1989,
di una “Marcia Globale”. Quel
movimento è, oggi, presente in
140 paesi del Mondo. Animati
dalla voglia di risolvere il
problema del lavoro infantile e
minorile sono nati ed esistono
vari movimenti in tutto il
mondo, per esempio, in America
Latina Bambini e Adolescenti
Lavoratori; in Africa Movimento
Africano dei Bambini; in Asia
Giovani Lavoratori e Bhima
Sangha. Però fino a quando
la povertà dominerà la gran
parte del pianeta, fino a quando
non saremo capaci di far
sparire o, almeno, di ridurre la
disuguaglianza,
l’ignoranza,
l’ingiustizia, temo che, purtroppo,
continueremo ad avere bambini
(non che aiutano i grandi
nello svolgimento di piccole
e proporzionate incombenze
familiari ma) caricati di compiti
al di sopra delle forze fisiche e
mentali.
Situazione nel mondo relativamente ai bambini-soldato
NUMERO 18
il nuovo
Scuole
Cultura e Storia
di Giovanni Sparaco
di Nicola Di Matteo
- MAGGIO 2005
Tour Bimed 2005: 1977, c’era la Itinerari
W i bambini!
radio “libera”! campanilistici
Il 18 maggio, presso il V
Circolo didattico di Aversa,
in Via della Repubblica, si è
tenuta la 16a tappa del “Tour
Bimed 2005”. W i Bambini
è l’iniziativa Interistituzionale
per la salvaguardia dei diritti
dell’infanzia,
giunta
alla
quinta edizione, che la Bimed,
Biennale delle Arti e delle
Scienze
del
Mediterraneo,
realizza in collaborazione con
le cinque province campane,
l’Unione delle Province Italiane
e la Direzione Scolastica della
Regione Campania. Il tour
apre le attività di Exposcuola,
il VI Salone del confronto
tra le proposte formative
dell’Europa e dei Mediterraneo,
riferibili alla scuola primaria.
La Bimed, che opera da
alcuni anni nel Mezzogiorno
per rilanciare il ruolo che ha
sempre caratterizzato questa
parte d’Italia, quello di ponte
di congiunzione tra le civiltà
che si affacciano sull’antico
mare, ha in W i Bambini le sua
azione di punta per avvicinare le
nuove generazioni a un rapporto
più profondo e intenso con il
territorio. La manifestazione si è
svolta tra gli allievi delle classi
quinte elementari del 1°, 2°,
4° e 5° Circolo didattico; ogni
circolo ha presentato 3 squadre
che hanno giocato sul tema
“Cappuccetto rosso”. La tappa
è stata vinta dalla squadra
B del IV circolo Didattico.
Gli allievi sono stati pronti a
mettere in campo fantasia e
destrezza e momenti di incontro
tra i giovani, le istituzioni e le
realtà associative in vista di un
progetto ambizioso e vitale:
contribuire a creare una società
più vicina alle esigenze dei
bambini e degli adulti, disposta
ad ascoltare le sollecitazioni e
le proposte che provengono da
chi ha pochi anni ma entusiasmo
da vendere. La creatività
diviene il valore centrale:
secondo la grande lezione di
vita che Gianni Rodari ci ha
lasciato, l’intelligenza creativa,
lontane da condizionamenti
e da pregiudizi, può offrire
soluzioni anche ai problemi
più complessi e W i Bambini
intende essere uno spazio in cui i
giovanissimi possano esprimere
le loro idee e avere l’opportunità
di realizzarle. Nel conoscere
dimensioni territoriali nuove,
nell’interloquire
direttamente
con il mondo istituzionale,
nell’apprendere valori positivi
come la solidarietà, il rispetto
degli avversari, l’attenzione
alle regole intese non come
limiti, ma come elemento che
arricchisce una personalità, il
Tour Bimed rende i giovani
assoluti protagonisti di una
strategia educativa di ampio
respiro.
Grazie
all’insostituibile
sostegno delle scuole, delle
amministrazioni, delle entità
associative, la kermesse esalta
da un lato le grandi attrattive
dell’area campana e dall’altro
intende indurre il contesto
sociale a riflettere sul proprio
ruolo educante.
di Salvatore Galluccio
(foto di Giovanni Caianiello)
Accanto: Radio
a valvole Siemens, made in
Italy
modello
SM 523, frontale
in
bachelite.
Sotto: Pio XI e
Marconi durante
l’inaugurazione
di Radio Vaticana.
Ore 16,30 di un pomeriggio
piovoso del 1977. Mi trovo
nella saletta di trasmissione,
davanti al mixer, con ai lati
i due piatti dove girano i
dischi da mandare in onda.
Sono alla radio, è una delle
prime radio libere che
trasmette da Aversa musica
ed altro ed è molto seguita.
Il programma che conduco è
quello delle “dediche”, dove
tanti chiedono di ascoltare
da dedicare al proprio
amore, ai figli o ai genitori,
agli amici in ascolto. Ogni
giorno in quell’ora e mezza
di programma il telefono
squilla con insistenza e una
ragazza trascrive su foglietti
le dediche ed le richieste
dei brani che andranno in
onda; 50, 60, a volte anche
70 a seconda della lunghezza
del messaggio e non del
gradimento, quello è sempre
alto. Quella scatolina che
raccoglie i foglietti emana un
dolce profumo di amore, tutto
quell’amore che finalmente
può essere manifestato in
un modo del tutto nuovo
e speciale ma che a tutti è
facilmente accessibile. Che
bella idea quella delle radio
libere e noi che partecipiamo
di persona a questo fenomeno
non
ancora
neanche
percepiamo l’impronta che
lascerà nella storia dello
spettacolo. Si può dire che
siamo dei pionieri, visto che
sono ben poche le radio che
trasmettono e la maggior
parte sono portate avanti da
ragazzi che veramente poco
hanno di professionale ma
tanta passione, entusiasmo
e spirito goliardico che
è proprio dei ragazzi di
quell’età. Quello spirito che
agli adulti dà fastidio ma
che a noi fa ridere da morire,
come quando la ragazza al
telefono ti passa la dedica e
ti fa dire al microfono cose
che solo dopo di averle dette
ti accorgi dello scherzo,
perchè non c’è nessuno che
controlla quello che si può
dire o non dire ma va bene
così e giù con una risata.
Un giorno, però, arriva il
lavoro fisso al Nord e te
ne devi andare; chissà se
fossi rimasto, ma all’epoca
la certezza del futuro non
si poteva barattare con una
scommessa che solo in
seguito si rivelerà vincente.
Credo, comunque, che tutti
quei ragazzi meritino oggi
almeno un grazie e debbano
a loro volta ringraziare che
gli ha permesso di vivere
un momento così esaltante.
Aversa - Palazzo Parente
28 maggio - 20 giugno
Dal lunedì al venerdì
Orario: 10.30 - 13 / 17 - 19
citofonare in loco
LIERKA KOVAC
JENEZ MATELIC
mostra di pittura e grafica
a cura di Enzo Di Grazia
Non ho studiato storia dell’arte.
A stento distinguo una colonna
dorica da quella ionica. Non
ho mai capito bene dove fosse
il transetto e dove l’abside.
Ho capito tuttavia, che le cose
belle si apprezzano anche se si è
sprovvisti di un bagaglio tecnico.
Mi capita spesso, quando guido
per le strade della nostra città, di
alzare lo sguardo ed ammirare
il campanile di qualche chiesa.
Sono davvero belli. Proverò a
suggerire qualche itinerario,
da semplice cittadino. Se ci
poniamo dalla parte della
strada che costeggia la Scuola
di polizia penitenziaria, prima
di arrivare dinanzi ad un
cartello giallo di “lavori in
corso “, si ha un’immagine
meravigliosa della cupola della
chiesa del Carmine. Provate
ad ammirarla al crepuscolo di
un giorno d’estate, quando il
cielo si tinge di rosso e mette
in risalto le linee semplici della
cupola, paesaggio per fortuna,
non disturbato da costruzioni
stile anni sessanta. Od anche
in qualche mattina nuvolosa di
inverno, quando sullo sfondo di
un cielo scuro da far paura, la
flebile luce mattutina illumina
il campanile della chiesa: vi
trasmetterà sicuramente un
senso di serenità, a dispetto
del
tempaccio
imminente.
Cambiano le sensazioni come il
paesaggio. Se pensate che non
avremo più giornate uggiose,
non preoccupatevi, attendete
il prossimo autunno, i punti di
riferimento non cambieranno, il
cartello giallo di “lavori in corso
“sarà ancora lì ad indicarvi il
punto migliore da cui guardare.
Se avete tempo, immettetevi su
via Belvedere, nuova di zecca e a
scorrimento veloce, e guardate la
chiesa dell’Annunziata: le auto
perennemente in sosta vietata ve
lo consentiranno. Avrete, quando
il sole illumina al tramonto gli
archi e le colonne, un’immagine
suggestiva di un luogo d’altri
tempi. Provate, inoltre, a passare
dinanzi alla chiesa di S. Lorenzo
fuori le mura verso le……. Beh,
un’ora di calma
veramente
non l’ho mai trovata, ma con
un po’ di fantasia mi piace
immaginarla aperta e un tutt’uno
con quell’ultimo pezzo di terra
alla sua sinistra, magari messa
a prato verde e tenuto curato
come solo in altri luoghi sanno
fare (penso a quel prato verde
antistante la più nota chiesa di
S. Francesco di Assisi). Sarebbe
fantastico. Immettendosi su
via ex pompieri, si ha un’altra
bell’immagine: la chiesa di
S. Domenico. E’ bella anche
dalla parte retrostante, messa
in risalto dall’ex caserma dei
pompieri, lasciata appositamente
“scarrupata “. Altrettanto la
parte anteriore. Se lo sguardo
non è offuscato dal fumo dei
contenitori di immondizia e
l’odorato dalla plastica bruciata,
godrete della vista delle maestose
statue che decorano il frontale.
Comunicazione di servizio utile
al visitatore: non so ora, ma fino
a qualche tempo fa almeno, due
5
pedane in cemento, consentivano
di
parcheggiare
all’interno
del cortile cinquecentesco,
sotto un bellissimo colonnato.
Non penso che in Italia sia
mai esistito un parcheggio più
prestigioso, ma grazie a Dio,
gli amministratori pensano a
tutto. Se riuscite a parcheggiare
dietro il Municipio, guardate alle
vostre spalle, vedrete un altro
grande spettacolo. No! Non
parlo di quel palazzo bianco
a due piani adibito ad istituto
scolastico, ma quello che esso
copre: la cupola di S. Francesco,
con le sue scaglie verdi e gialle.
Colori che ricordano l’Oriente.
Non dimenticate di passare per
piazza Savignano. La cupola
della chiesa, di per sé non è
un granché, ma arrivare in un
luogo ampio dalle strade antiche
e strette circostanti fa un certo
effetto. Anzi, muniti di scarpette
di ginnastica e di un pantalone
non buono, potrete salire
sui montarozzi di calcinacci e
terra che occupano la piazza e
godere della vista da un’altezza
maggiore e di un’aria più
salubre. Non precipitatevi, mi
hanno assicurato che rimarranno
lì ancora a lungo. Un altro
punto di osservazione davvero
strategico è piazza Vittorio
Emanuele. Dando le spalle alla
farmacia, si scorge la chiesetta
al lato opposto che, assieme
alla fontana e all’orologio del
palazzo, formano un colpo
d’occhio
formidabile.
A
proposito della fontana, l’acqua
che zampilla sembra gialla,
come se fosse sporca, ma non
fatevi ingannare: ad un’analisi
più attenta, vi renderete subito
conto che è solo un effetto di
luce. Infatti , di notte non lo
noterete. I campanili non sono
solo paesaggi. Essi scandiscono
il
nostro
tempo,
quello
giornaliero, con i rintocchi
delle messe vespertine e quello
più a lungo termine della nostra
vita, con il rinnovarsi costante
delle feste religiose. Gli odori
di incenso e di fiori freschi, ad
essi colleghiamo i nostri dolori
più tragici e gli eventi più
lieti. Tutto ciò l’ho imparato ad
apprezzare guidando. Quando
sono in macchina e ricevo la
prima strombazzata per aver
atteso il verde. Quando sono alla
rotonda di via dell’Archeologia
e mi arrivano le parolacce di
chi non ha capito ancora che
bisogna dare precedenza prima
di immettervisi. Quando da via
Kennedy mi reco in direzione
del Cimitero in senso unico e
sono impedito da qualche furbo
in controsenso che vuole evitare
la fila del semaforo. Quando su
via Libertà cerco di entrare in
casa ed un’auto è parcheggiata
sul passo carrabile e quando
cerco di uscirne, di domenica
sera, e rischio di essere investito
dai motorini che sfrecciano sui
marciapiedi ad alta velocità.
Quando sono all’altezza della
chiesa di S. Giovanni, direzione
Teverola, e le auto provenienti da
sinistra non si fermano allo stop.
Quando prendo in pieno una
buca e l’auto sembra dividersi
in due. Ma quando tutto sembra
perduto, un ristoro ci viene
dal cielo: alziamo lo sguardo,
i nostri campanili diventano
squarci di speranza .
6
NUMERO 18
il nuovo
da Cultura
e Storia
Tracce di
memoria
Ci sembra giusto ricordare
alcune iniziative, svoltesi
con successo, di carattere
sociale, politico e culturale
per un percorso di resistenza
e liberazione sul territorio. 22
Aprile - ore 18.00. Libreria
Quarto Stato: presentazione
del libro Napoli contro
il terrore nazista di C.
Barbagallo. Partecipazione
di tre docenti universitari
componenti
dell’Archivio
Storico
del
Movimento
Operaio di Napoli: Sergio
Muzzupappa, Luigi Parente e
Giuseppe Aragno / 25 Aprile ore 10.30. Piazza Municipio
e Stand di comunicazione
presso
l’Associazione
Bianca
D’Aponte
(via
Nobel - Pal.Pirolo) - ore
18.00. Testimonianze dirette:
riflessione/dibattito con Mimì
Donise, Ufficiale Partigiano,
Angelo Iacazzi, militante PCI
durante la resistenza - ore
20.30 Proiezioni video e a
seguire serata musicale con le
percussioni di Marzouk Mejri
e performance degli Edema
e di altri gruppi locali. / 27
Aprile - ore 18.00. Libreria
Quarto Stato: presentazione
del libro Vito il recluso - OPG
un istituzione da abolire con
gli autori Francesco Maranta
e Dario Stefano Dell’Aquila /
1 Maggio - ore 16.00 EURO
MAY DAY - Napoli, P.zza
del Gesù un “Primo Maggio”
di lotta e di festa / 2 Maggio
- ore 18.00 Libreria Quarto
Stato: reading di poesie
con Josip Osti, poeta slavo.
Organizzazione
evento:
TanaLab - Associazione
“Convergenze” - Centro di
documentazione ”Le radici e
le ali” - Insaniae Teatri Attivi Partito dei Comunisti Italiani
- Centro di documentazione
“Ondanomala”
Casal
di Principe - RdB/Cub
Aversa – Comitato in difesa
della Scuola Pubblica Associazione 25 Aprile – il
Cavatappi - Spaccio Culturale
Succivo
Osservatorio
Meridionale Cestes Proteo Laboratorio Politico “Un’idea
di città”.
Josep
Osti
Muse
Era de’ maggio
di Adelaide D’Orta
di Tonia Pizzorusso
Il profumo delle fresie e delle
rose, ovattata l’aria del giardino
dei Maristi ed eccitava ancor più
la nostra adrenalina, già alle stelle,
per il provino che ci aspettava di
lì a poco; eravamo uno sparuto
gruppo di professionisti, che,
senza neppure conoscersi, si
ritrovavano per superare, forse,
l’esame più difficile della vita,
necessario per realizzare un
sogno, quello di cantare. A
stento ci guardavamo, nervosi
e sudati, nella brezza serotina
del corridoio e quando, ad uno
ad uno, superammo l’esame dei
vocalizzi per essere assegnati
alle varie corde, non ci sembrava
vero e minimamente pensavamo
che stava per succedere “un
miracolo” . Iniziò, così, un
lavoro matto e disperatissimo: si
trattava, infatti, di cementareuna
realtà composita e variegata
e, soprattutto, di obbedire
ad un maestro che, come un
novello Caronte, con gli occhi
di bragia, ci fustigava senza
tanti complimenti. Le nostre
vite cominciarono a ruotare
intorno alle nostre prove serali,
con l’impegno e la curiosità dei
bambini ai primi giorni di scuola;
le nostre voci appena impostate,
cominciarono ad amalgamarsi
con quelle di qualcuno che gia
studiava canto, in un confronto
faticoso, ma esaltante, venivano
fuori altri carismi che neppure
sapevamo di avere e la gioia del
primo successo ci ripagò di tanto
impegno. Dopo 40 giorni appena,
ci esibimmo nel concerto Estate
in Musica, presentando un poutpourri di brani, dalle villanelle
del 500 ai classici napoletani
dell’800 e del 900, intervallati
da antiche poesie sulla storia
di Napoli. L’ auditorium della
biblioteca era gremito: tanta
gente, per noi; qualcuno coi
lacrimoni per l’ emozione, tutti ad
applaudirci ed a coprirci di fiori,
nella sensazione profonda che
era accaduto qualcosa di bello.
Era nata Liliarum, l’Accademia
Musicale onlus che nel suo logo
ha voluto il giglio, simbolo di
Giugliano, la nostra amatissima
città. Da allora sono passati 3
anni, lo sparuto gruppo iniziale
è formato, ormai, da 25 cantori;
abbiamo all’attivo 15 concerti di
varia natura, alterniamo il canto
della polifonia sacra, a quello
lirico, l’ operetta alle favole
musicali e sono dei veri e propri
bagni di folla; l’ amministrazione
comunale, attenta alle esigenze
del pubblico, finalmente ci
sostiene anche economicamente
e della rappresentazione di
Poesie
di Giovanni Sparaco
Mia
nonna
La scorgo lì,
mi è familiare quella sedia
di paglia
che lei dice comoda
e non cambierebbe mai
con nessun’ altra.
La luce del giorno fuori è
calata
e l’ombra stanca di mia
nonna
si riflette curva sul piano,
litanìe sussurrate a bassa
voce
accompagnano l’ultimo
moto
del sole rosso
che s’adagia sopra il mare;
La luce
ridisegna
Opere dello sloveno Matelic
Zezolla, ispirata alla Gatta
Cenerentola del Basile, un vero
e proprio trionfo, ha voluto
realizzare un dvd a ricordo
del quattrocentotrentaduesimo
anniversario della nascita del
nostro più illustre concittadino.
Egli, nel 1626, fu Governatore
anche di Aversa, la nobile città
normanna per la quale scrivo:
non solo perché mi legano ad
essa profondi ricordi del periodo
liceale, ma per far conoscere
sul suo territorio questa bella
realtà della Liliarum. Guidata
con grande equilibrio dalla
dott. Anna Auciello, ginecologa
e musicologa, dal maestro
Raimondo Gargiulio, direttore
artistico, dal maestro Nunzio
Avallone, direttore musicale,
dal dott. Emanuele Coppola,
storico e scrittore giuglianese,
l’Accademia è ormai un faro
acceso nella nostra città per cui il
sindaco rivendica l’urgenza di un
teatro cittadino (siamo a 106.000
abitanti e non abbiamo ancora un
teatro). In contesti urbani ormai
violati nella loro specificità,
in atmosfere inquinate dal
nichilismo più totale, nell’apatia
sonnacchiosa
della
grassa
borghesia, nella robotizzazione
delle coscienze giovanili senza
più ideali, il messaggio della
musica rimane ancora il più
universale e catartico, azzera
distanze e classi, regala il
sogno di fantasticare ancora. E
noi che crediamo in tutto ciò,
siamo pronti ad andare dove ci
chiamano (tra poco andremo al
Cilea e stiamo per dare inizio ad
un progetto regionale Aspettando
maggio dei Monumenti, sabato
9 aprile a Secondigliano),
portando cultura e calore a
gente di ogni età e ceto, perché
non farlo ad Aversa iniziando
magari con il bellissimo
“MAGNIFICATI” di Cimarosa?
una corona si muove lenta,
sfiorata dalle antiche dita.
L’impetuosità della mia
giovinezza
mi rende a volte
incosciente,
spesso mi accorgo
d’essere ingrato
e chiedo perdono a Dio.
Son figlio di mio padre
e mi sento figlio di mia
nonna,
mia madre mi ha generato
e mia nonna mi ha
educato.
“Lavoro e preghiera” mi
dice sempre
e anche se a volte sbuffo,
sento che in ciò
è la chiave della eterna
felicità.
- MAGGIO 2005
Vicende
Ecclesiastiche
Speciale / Congresso Eucaristico
Diocesano a cura di Alberto Alfano
A volte giri l’angolo, sicuro
di essere giunto nel luogo
marcatamente cerchiato sulla
cartina che ti indicava la
strada, poi senti che non ti puoi
fermare e trasformi il cerchio
in una freccia… così prende
forma l’idea di una mostra
fotografica, illustrare Il cuore
della città in bianco e nero. Non
una scelta puramente formale o
stilistica, ma la precisa volontà
di negarne l’identità cromatica,
per polarizzare l’attenzione solo
sul potere creativo della luce,
capace di generare una città
speculare attraverso le ombre
scure che disegna. Luce che
bagna le strade, inondandole
come acqua miracolosa, luce
che si insinua tra le pieghe
delle cornici corrose dagli anni,
luce che spacca in due i vicoli
stretti, che taglia i palazzi, che
proietta geometrie mutevoli e le
imprime, con forza, negli occhi
di chi le sa guardare. Le foto
che compongono questo lavoro
non hanno velleità descrittiva,
raramente
inquadrano
gli
episodi di architettura “aurea”,
largamente diffusi nella città di
Aversa oggetto di questo studio,
ma sono costruite su impulsi
emozionali, su lucide visioni
interiori, nitide, immediate
come istantanee. Luigi Donadio
cancella la sua memoria
storica e, depurato da ogni
condizionamento intellettuale,
ci regala immagini inedite,
scorci di una realtà relativa in
mutazione perpetua. Non la città
e le sue pietre, ma la sua essenza
parallela, disegnata dalla luce e
le sue ombre.
Diario del Congresso
Le foto saranno espostte
presso lo show-room
“GALIANO” in via
Roma 2 dal 9 al 18
giugno,
e presso il
ristorante “La Colombaia
di Porta Carrese” in via
Porta Carrese 2 dal 20 al
30 giugno.
Martedì 26 aprile giornata
dedicata alla Carità con
gli interventi del professor
Bova, Presidente Regionale
Associazione
Medici
Cattolici Italiani, e del
Presidente della Sezione
Campana UNITALSI, La
Palombara, che, partendo
dalla loro esperienze personali
nell’ambito del volontariato
attivo, rivolto in particolare
ai malati e ai sofferenti,
hanno sottolineato, sia pure
nelle rispettive angolazioni,
la centralità dell’Eucaristia
per una testimonianza vitale
e
concreta
dell’”essere
carità” verso gli altri. Dopo
la celebrazione della sera
in Cattedrale, gli ammalati
con i volontari dell’UALSI
e dell’UNITALSI si sono
ritrovati insieme a cena
presso i locali della Curia.
>> continua da pag. 1
Il logo del Congresso 2005
E’ domenica 1 maggio, festa
del lavoro, sono le ore 20,30
circa, e Piazza Marconi ad
Aversa è gremita di gente
fino all’inverosimile. Ascolta
gli appelli che il Cardinale
Giovanni Battista Re, Prefetto
della
Congregazione
dei
Vescovi,
rivolge
loro
al
termine della settimana in cui
si è celebrato il Congresso
Eucaristico Diocesano. “Resta
con noi Signore!” ed indica il
nesso che unisce l’Eucaristia
alla solidarietà, all’accoglienza e
alla condivisione. Sono gli ultimi
momenti di un percorso iniziato,
nella stessa piazza, sabato
23 aprile quando i rintocchi
delle campane del duomo e il
canto dell’Inno del Congresso
Eucaristico, composto per
l’occasione da Monsignor F.
Grammatico ed eseguito dalla
Corale Lauretana del Duomo
di Aversa, hanno dato inizio
al Congresso Eucaristico a
settant’anni dall’ultimo, indetto
dal Vescovo Carmine Cesarano.
Una settimana di spiritualità
che ha visto il succedersi di
iniziative ed incontri diretti a
tutte le componenti del tessuto
ecclesiale diocesano. Nella sua
prolusione di inaugurazione
Monsignor Milano ha fatto più
volte riferimento alla memoria
di Papa Giovanni Paolo II che
ha voluto dedicare proprio
all’eucaristia l’anno in corso
nonché una sua enciclica.
Alla cerimonia di apertura del
Congresso hanno preso parte
i sacerdoti della Diocesi, il
Sindaco di Aversa, le autorità
civili e militari nonché un gran
numero di fedeli provenienti da
tutte le parrocchie della diocesi.
A gestire l’organizzazione la
Protezione Civile e i Volontari
della Diocesi coadiuvati dalle
forze dell’ordine. E’ seguita
un’Adorazione
Eucaristica
notturna animata a turno dalle
comunità parrocchiali di Aversa.
originario della diocesi di
Aversa. E’ stata un’occasione
per i laici di valutare il loro
ruolo nella vita della Chiesa
in questo inizio di millennio.
Essi sono, ora, chiamati a una
vitale partecipazione e a una
collaborazione sempre più
intensa con il Clero, in un
cammino di formazione ed
evangelizzazione.
Lunedì 25 aprile giornata
di
riflessione
dedicata
alla famiglia. Inizia con
l’adorazione
eucaristica
presso la chiesa di S. Antonio
al Seggio. L’incontro con le
famiglie già costituite si è
tenuto, presso il Monastero di
San Biagio, con il professor
Manganelli, Docente di
Sociologia, e la moglie.
Quello con i nubendi, invece,
si è tenuto presso la Chiesa
dei SS. Filippo e Giacomo
ed è stato moderato da don
Panzeri, Delegato per la
Pastorale Familiare della
Regione Lazio. E’ emersa
la necessità per la famiglia
di oggi di mettere Cristo al
centro e ciò particolarmente
in un tempo in cui la stessa
identità dell’istituzione viene
attaccata da molteplici fronti.
di Maria Simona Martino
L ’ e s i s t e n z a
Si nasce,
si cresce,
la vita è come un pesce
che velocemente deve
nuotare
perché dal pesce grosso non
vuoi farsi mangiare.
Ma per l’uomo è diverso;
il materiale della vita è più
spesso:
è come un cavallo che deve
galoppare
per far si che l’ostacolo
possa saltare,
per poi ricominciare.
Eucarestia ai disabili
La Corale Lauretana
Domenica
24
aprile
le
aggregazioni
laicali
e
i
movimenti si sono riuniti in varie
parrocchie della città per una
catechesi che si è poi conclusa
con la celebrazione eucaristica
presieduta
da
Monsignor
Marino, Vescovo di Avellino,
Mercoledì 27 e giovedì 28
aprile giornate dedicate,
rispettivamente, alla Vita
Consacrata e al Clero ed
alle Vocazioni durante le
quali si sono succeduti, per la
catechesi e la concelebrazione
in Cattedrale, Prelati delle
Diocesi di Avezzano, Foggia,
Potenza-Muro
LucanoMarsico Nuovo. Giovedì
continua da pag. 7 >>
NUMERO 18
il nuovo
- MAGGIO 2005
7
da Vicende Ecclesiastiche
Speciale / Congresso Eucaristico Diocesano a cura di Alberto Alfano
Diario
del
Congresso
La carità, luce e La mostra Ave Verum
gemma della Chiesa
di Tina Falco
di Don Carlo Villano*
>> continua da pag. 6
28 aprile è stata anche
inaugurata la mostra sui tesori
di arte eucaristica “Ave Verum”
presenti nel territorio diocesano,
allestita presso il deambulatorio
della Cattedrale da Monsignor
Ernesto Rascato. Imponente
e suggestiva, al termine della
consueta celebrazione serale,
la Processione Eucaristica che
si è snodata per le principali
vie del centro storico e che ha
visto coinvolte una gran folla di
fedeli e numerose confraternite
diocesane.
Venerdì 29 aprile giornata
dedicata
ai
Ministranti,
ai Ministri straordinari e
Istituiti. Gioiosa partecipazione
dei piccoli “chierichetti” e
massiccia presenza dei laici che
nelle parrocchie collaborano
con i Parroci nel ministero
dell’Eucaristia e/o nella lettura
della Parola. Tutti hanno
ricevuto, in diverse sedi, la
catechesi: è stata tenuta per i
più piccoli in Seminario (vd.
Articolo nella pagina) e per gli
adulti da Monsignor Esposito,
Direttore dell’Uff. Liturgico
della Diocesi di Napoli, nella
Chiesa di san Biagio. Serata
conclusasi in Cattedrale con
la presenza di Monsignor De
Palma, Vescovo di Nola.
Sabato 30 aprile è stata la
giornata dedicata ai giovani,
iniziata in mattinata con la
celebrazione eucaristica tenuta
da Monsignor Milano con gli
studenti delle scuole superiori
della diocesi che nel periodo
precedente si sono preparati
all’avvenimento
con
un
concorso letterario, artistico e
musicale. Monsignor Milano, in
particolare, ha invitato i ragazzi
a far entrare con coraggio Cristo
nella loro vita, avendolo sempre
come punto di riferimento
certo e sicuro. Nel pomeriggio
Monsignor Cacucci, Arcivescovo
Metropolita di Bari, rivolgendosi
sempre ai giovani, li ha invitati
a riscoprire la testimonianza
dei martiri di Abitene, i quali
affermavano con fede e coraggio
che senza il Signore Risorto non
potevano vivere. La serata ha
avuto un momento di grande
emozione e partecipazione
con il concerto dei Gen Verde,
un complesso di ragazze,
originali, multietniche, la cui
musica è stata particolarmente
coinvolgente per quel non so
che di sincerità e di limpidezza.
Dopo il concerto un’Adorazione
Eucaristica notturna, suggestiva
oltre che per l’orario anche per
la stragrande maggioranza di
ragazzi e ragazze presenti, ha
accompagnato il Congresso
Eucaristico verso il suo epilogo,
la celebrazione eucaristica del
primo maggio.
Serata conviviale in Curia. Sopra:
Volontari
UALSI.
Sotto:
Volontari
UNITALSI.
Sotto: Volontari UNITALSI.
Martedì 26 Aprile 2005: una
ventata di freschezza e di gioia
scuote il nostro Congresso
Eucaristico Diocesano. Se la
Eucaristia è da sempre pane
condiviso, spezzato e donato,
non poteva esserci giornata più
bella di quella che abbiamo
appena vissuto: la gioia di
poter condividere tratto del
nostro cammino con tanti
nostri fratelli che vivono la
sofferenza ogni giorno e che,
certo più di altri, completano
con la loro sofferenza ciò che
manca alle sofferenze di Cristo.
Gli interventi del giorno sono
stati tenuti dal professor Aldo
Bova dell’Associazione Medici
Cattolici Italiani e da Francesco
La Palombara dell’UNITALSI
campana che, partendo dalle
loro esperienze, sovente toccanti
e significative nel campo del
volontariato, hanno sottolineato
la centralità dell’Eucarestia
per una testimonianza vitale
del nostro essere carità gli uni
agli altri. La Santa Messa in
Cattedrale, animata dal Coro
parrocchiale di Santa Maria
La Nova in Aversa, è stata
presieduta da S.E. Mons.
Gerardo Pierro, Arcivescovo di
Salerno. Nel Suo saluto iniziale
Mons. Milano ha ricordato come
il dono Eucaristico è “fonte e
culmine per la carità di ogni
Discepolo”. La giornata della
carità fa rifulgere la luce della
Chiesa intera nella ricchezza
della presenza di coloro che
portano in maniera particolare
i segni della passione di Cristo.
Mons. Pierro ha sottolineato
come
ogni
Celebrazione
Eucaristica trova il suo approdo
naturale nel comandamento e
nella testimonianza della carità.
Le stesse letture del giorno sono
un invito esplicito a vivere la
carità come condivisione delle
sofferenze dei fratelli. La Chiesa
di Aversa viene pertanto esortata
a condividere le gioie e i dolori, le
ansie e le preoccupazioni di tutti
coloro che sono nella sofferenza:
dobbiamo amare come Cristo ci
ha amati, fino a dare la sua vita
per noi. Ed il Vescovo Gerardo
ci lascia con queste due icone:
- l’Ultima Cena. Una Chiesa
che, come Cristo, deve rivestirsi
del grembiule, per condividere
fino in fondo la vita di coloro
che il Signore ci ha affidato;
- il cammino verso Emmaus:
i discepoli ritrovano l’ansia
dell’annuncio
e
della
testimonianza
dall’annuncio
e dalla condivisione del pane
spezzato. Il Mane nobiscum
Domine, segna tutta la storia
del
cammino
dell’uomo.
(*) Assistente spirituale Sezione
UNITALSI Aversa
Un colpo
d’occhio
Giornata dei Ministranti
di Don Stefano Rega*
Il mistero dell’Eucaristia, segno
della completa donazione di
Dio a noi, è stato celebrato nella
nostra Diocesi in tutti i suoi
componenti nel corso delle nove
giornate dedicate all’evento
in titolo. Tra queste, una ha
interessato più attivamente la
vita del seminario: la settima
giornata, venerdì 29 aprile,
dedicata ai ministri istituiti e
straordinari dell’eucarestia e
ai ministranti. A quest’ultimi,
in modo particolare, è andato
l’impegno del Seminario, di cui
è stata coinvolta attivamente
tutta l’equipe educativa, nonché
i seminaristi stessi impegnati
direttamente nell’animazione.
Quest’anno dell’Eucaristia ha
dato occasione al seminario e
al centro diocesano vocazioni,
di porre particolare attenzione
alla realtà dei ministranti – ai più
noti come “chierichetti”! - cosi
numerosi e vivaci nelle nostre
comunità parrocchiali. Sono
essi i collaboratori più stretti dei
sacerdoti che, stando accanto
all’altare, condividono in prima
persona il dono dell’Eucaristia,
per cui l’anno eucaristico può
essere definito come l’anno
dei ministranti, “un vivaio da
coltivare” come raccomandò
l’amato Papa, Giovanni Paolo
II. Per circa cinque ore, infatti,
tutti i ministranti della Diocesi
si sono visti attori di una
giornata dedicata solo a loro. Il
raduno, programmato intorno
alle 16.30, ha visto l’affluenza
Nel deambulatorio normanno
della cattedrale di Aversa,
in occasione del Congresso
Eucaristico Diocesano, è stata
aperta al pubblico, tutti i giorni
tranne la domenica e fino al 22
maggio, la mostra Ave Verum - I
Tesori Eucaristici nel territorio
aversano,
testimonianza
dell’arte locale e non solo. La
mostra è, in parte, visitabile
comunque nel corso dell’anno,
nei giorni di lunedì, mercoledì
e
venerdì
e
rappresenta
l’esempio della ricchezza e
magnificenza dell’arte sacra
aversana. Entrando, la prima
cosa che colpisce lo sguardo
dell’osservatore è la location.
Il percorso si snoda, infatti,
attraverso il deambulatorio che,
occupando lo spazio retrostante
l’abside allungata, costituisce
un unicum, nella sua tipologia
a cinque cappelle radiali
(utilizzata per la prima volta in
Francia nella Chiesa di S. Martin
a Tours 997-1015), nonché il
naturale proseguimento delle
navate laterali. Le opere esposte,
pitture, sculture, suppellettili,
paramenti
sacri
nonché
manoscritti
dell’Archivio
Diocesano
e
di
quello
Capitolare sono quello che di
più prezioso ci sia ad Aversa. Chi
scrive è lieta di poter descrivere,
se pur sommariamente, un sogno
diventato realtà. Nel 2002,
quando ebbi modo di collaborare
con la Soprintendenza ai Beni
AA.AA.AA.SS. delle Province
di Caserta e Benevento ed
in particolare con la dott.ssa
Romano, ho avuto la possibilità
di occuparmi della restituzione di
alcuni dei capolavori attualmente
esposti in Cattedrale. Dopo un
lungo intervento di restauro,
curato dalla Soprintendenza
di Caserta, tali opere furono
riportate ad Aversa ed esposte,
per pochi giorni, nell’attuale
sede della Scuola di Polizia
Penitenziaria, in occasione
proprio della del Castello
Aragonese. A tale inaugurazione
intervennero
molte
delle
personalità politiche più in
vista tra cui l’attuale Ministro
continuagruppi
accompagnati
dai loro parroci o dai loro
assistenti. Non è stato faticoso,
a dir di loro – e si pensi quanto
è difficile coinvolgere tanti
bambini con ordine e senza
generare noia -, stare attenti
all’attività proposta. Il merito, a
mio avviso, è dovuto alla piena
ed entusiasta collaborazione di
tanti, animatori diocesani di ACR
e seminaristi del Liceo. Il tema
– Eucarestia: una tavola più
grande – non è risultato affatto
gravoso, a dispetto di coloro che
riterrebbero troppo impegnative
delle catechesi di tal genere,
per di più per un numero così
grande di persone. Il tutto grazie
ad un espediente pedagogico: la
riflessione proposta, infatti, è
stata condotta sulla pista di una
canzone, intervallata da brani
recitati che impersonavano e
rappresentavano scenicamente il
contenuto del canto. Il risultato è
di Grazia e Giustizia, On.
Castelli. L’allestimento di quella
mostra dal titolo indicativo de
I Tesori della città di AversaExcursus Artis, è stato per me
un’esperienza indimenticabile.
Dopo i giorni di esposizione,
mi occupai della restituzione
definitiva di quei capolavori alla
Cattedrale. Ernesto Rascato si è
adoperato per la realizzazione di
una mostra permanente. Chiusa
parentesi, torniamo nuovamente
alla mostra in Cattedrale. Prima
grande esposizione, come già
anticipato, è il deambulatorio
in sé che nella sua vertiginosa
altezza conserva tre tipologie
di capitelli: capitelli figurati,
capitelli a motivi vegetali e
capitello geometrico. Quelli del
tipo figurato rappresentano una
fonte indiscutibile di confronti
con la plastica monumentale
di altri edifici, da Carinola a
S. Angelo in Formis, la cui
datazione è certamente anteriore
alla fine dell’XI secolo. I
suddetti capitelli propongono,
su un giro di fogliame, figure
ferine convergenti agli angoli
con le proprie teste, tangenti
con le guance o in comune. La
seconda tipologia di capitelli,
quelli a decorazione vegetale, è
la più consistente dal punto di
vista numerico ed hanno filari
sovrapposti di foglie d’acanto;
l’ultima
tipologia,
invece,
interessa un solo capitello ed
è caratterizzata da un ornato
di tipo geometrico formato da
linee verticali e trasversali la
cui intersezione dà un reticolato
a losanghe. Sono, inoltre, degni
di nota il Portale dei Nymphios
delimitato da una larga fascia di
marmo, bordata da una cornice di
gusto classico ad ovoli e dentelli,
e le due lastre ritrovate agli inizi
del secolo durante alcuni lavori
di restauro del pavimento della
chiesa, forse in origine stipiti
di un portale. Una raffigura la
lotta di un cavaliere che uccide il
drago, l’altra non molto leggibile,
mostra in due tondi uniti un
elefante e due leoni. L’analogia
stilistica tra le lastre, il Portale e
i capitelli fanno pensare che non
ci siano state differenziazioni
di fasi architettoniche. Oltre
ai citati resti medioevali, nel
deambulatorio, troviamo anche
alcune tavole di notevole entità
quali L’Adorazione dei Magi
di Pietro Negroni del sec. XVI
proveniente dalla Chiesa della
Maddalena che mostra richiami
ad artisti del calibro di Giulio
Romano, allievo di Raffaello e
Pellegrino Tibaldi, esponente
della cultura manierista, o
ancora il San Donato tra
gli angeli opera attribuita a
Bernardo Pizzut, nonché alcuni
frammenti di affreschi quali
le Storie di San Nicola del
stato coinvolgente: far meditare
i ragazzi sul tema dell’Eucaristia
come fonte, tenda dell’incontro,
amicizia con Dio, forza nel
cammino, insegnamento di
vita, etc… Verso le ore 18.30,
dopo un breve momento di
meritato riposo, i ragazzi sono
stati accompagnati con ordine
nella chiesa Cattedrale, ognuno
con il proprio abito liturgico.
Non dico l’emozione nel vedere
sfilare tanti bambini in bianco,
e nel sentirli poi pregare con
la recita del rosario, in attesa
dell’inizio della celebrazione,
officiata da Mons. De Palma,
Vescovo di Nola. Un momento
di diocesanità nell’esperienza
sec. XII. Ancora, possiamo
ammirare opere provenienti
dall’Archivio Storico Diocesano
e dal Tesoro della Cattedrale,
dal Santuario di Sant’Antimo,
dalla Basilica di San Tammaro
di Grumo Nevano e dal Tempio
di San Sossio di Frattamaggiore.
Capolavori dell’argenteria quali
il Tabernacolo del Giovedì
Santo di Aniello Guariniello
(1757), argentiere napoletano
che lo eseguì su commissione del
vescovo Filippo Niccolò Spinelli,
o il maestoso Baldacchino,
sbalzato e cesellato, in argento,
bronzo dorato e legno, e
poi pianete, pissidi, calici,
turiboli, il famoso Breviarium
secundum
consuetudinem
maioris ecclesiae Aversane del
1499 stampato dal napoletano
Francesco Tuppo, il Breviario
francescano del sec. XVI,
primo volume di una serie di
sei libri corali commissionati dai
Frati Minori della Maddalena
di Aversa. Nell’ultima sala,
dedicata a San Sebastiano,
infine, possiamo ammirare la
famosa tavola raffigurante il
Martirio di San Sebastiano di
Angiolillo Arcuccio, l’unica
datata e firmata dall’artista,
un’opera che è un importante
documento storico-urbanistico
per
la
rappresentazioned
ell’Aversa
quattrocentesca;
il bellissimo Trittico della
Maddalena che raffigura la
Madonna con Bambino tra i
Santi Bernardino e Sebastiano,
la Madonna del Melograno;
la Madonna delle Grazie.
Queste opere vengono attribuite
all’Arcuccio per l’analogia con la
tavola de “Il Martirio del Santo”,
per i lineamenti delicati dei volti,
l’uso dell’oro, la ricchezza delle
decorazioni, il cromatismo. Il
percorso espositivo termina qui,
una rassegna di testimonianze
storico-artistiche che fa di
Aversa uno dei capisaldi della
cristianità nel Mezzogiorno
d’Italia, un’esposizione che
vuole rendere possibile la
fruizione ad un pubblico vasto,
in grado di comprendere quanto
di bello e importante ci sia nella
propria città, per gli aversani
e per chiunque sia alla ricerca
dei tesori del nostro Paese,
un’Aversa tutta da… riscoprire!
di servizio di questi ragazzi,
sicuramente
corroborante
e incoraggiante per il loro
cammino di crescita spirituale,
di impegno ministeriale e di
vicinanza alla Chiesa di Cristo.
* Rettore del Seminario
Vescovile
8
NUMERO 18
il nuovo
- MAGGIO 2005
da Muse
Speciale / Pittura e grafica a Palazzo Parente
Biografia di
Lierka Kovac
Biografia di
Janez Matelic
Nato nel 1950 a Kamnik.
diplomato nel 1972 nella
classe
del
professor
Giuseppe
Santomaso
all`Accademia di belle arti
di Venezia.
Nel 1976 ha ultimato la
specializzazione nelle arti
grafiche all`Accademia di
belle arti di Lubiana nella
classe del professor Zvest
Apollonio.
Opera nei campi della
pittura, della grafica, del
Nata nel 1953 a Žepče.
Diplomata
nel
1976
all`Accademia di belle
arti di Sarajevo, professor
Dževad Hozo. Per 11 anni
ha insegnato arti grafiche al
Liceo artistico di Sarajevo.
Si
cimenta:
grafica,
disegno, pittura. A scopo
di aggiornamento artistico
e` stata in Messico, Belgio,
Stati Uniti, Francia, Italia
ed Ungheria. Ha tenuto
50 mostre personali, dal
1976 ha preso parte a
piu` di 100 esposizioni
collettive anche all`estero.
Vanta diversi premi e
riconoscimenti. Risiede e
lavora a Capodistria dove,
assieme a Janez Matelič,
occupa un atelier grafico
e gestisce la galleria
SQART.
design e della scenografia. a Ljerka Kovač e` titolare
Si e` aggiornato in Olanda, di un atelier grafico e della
Russia, Francia, Italia e galleria SQART.
Ungheria.
Dal 1979 ha lo status di
libero artista.
La sua prima mostra
personale risale al 1969
e finora sono state una
sessantina. Ha partecipato
a piu` di cento esposizioni
collettive in patria e
all`estero.
Ha ricevuto numerosi
premi e riconoscimenti
nazionali e internazionali.
Risiede e lavora a
Capodistria dove assieme
Lierka Kovac e Janez Matelic, falsi semplici
>> continua da pag. 1
d’invenzione,
cromatismi
appaganti,
l’accettabilità
di un figurativismo mai
totalmente negato, anche se in
personalissima rielaborazione
che non si vieta un briciolo
di stimolante, apparente
surrealismo, messo lì a fare
da grano di sale.
Non conduca fuori strada la
basilare facilità di accesso.
Non
illuda,
insomma,
“l’ampiezza dell’entrare…”.
Alla base della pittura e
del modo di esprimersi di
entrambi gli artisti, c’è infatti
un primitivismo che parte
da un fondo originariamente
naif (verità così come è, sic
et simpliciter) per progredire,
come ricerca, nella direzione
e dimensione della visione
incantata (verità trasognata,
reale-onirico)
transitando
dalla fedeltà per la minuzia
ottica,
al
travisamento
fantastico. Sotto questo
aspetto, l’opera di Kovac e
Matelic segna, per dirla con
Kandinski, il polo opposto, ma
complementare della ricerca
Aversa / Palazzo Parente
28 maggio - 20 giugno 2005
Dal lunedì al venerdì
Orario: 10.30 - 13 / 17 - 19
citofonare in loco
astratta: e c’è da aggiungere
che i due lasciano intravedere
una personale via di ricerca
dell’astrazione
attraverso
una progressiva rarefazione
ed elementarizzazione del
reale: si veda di Matelic, ad
esempio, l’essenzializzazione
della imponente struttura
di un grande edificio in
poche linee apparentemente
incerte ed in alcune macchie
scure di marca infantile
usate
per
rappresentare
finestre e aperture. “Realtà
sublimemente denudata”, per
citare Dejan Mehmedovic;
evaporazione e anzi, vere e
proprie “gasificazioni” della
materia, nella riscoperta
“sublimata” della più sapiente
e
penetrante
analiticità
infantile, diciamo noi.
Le opere della Kovac hanno
l’impronta costante della
motilità febbrile, laddove
composizioni
talvolta
tendenti a destrutturarsi, alla
Chagall, si ricostituiscono
in vibrazioni di segni che
denotano un fervore di
ispirazione radicato in una
inesauribile fonte magmatica.
La vibratilità dei contorni
richiama, di primo acchitto,
particolari e tratti di alcune
opere di Mirò; ma l’imagerie
complessiva non manca di
richiamare, specie in alcune
abbreviature
deformanti
della
magica
puerilità
disegnistica, certi elementi
di Grosz dadaista. Alla
Kovac si addice la riflessione
di Enzo Di Grazia: “La
personalità di un artista ... è
frutto diun accumulo spesso
inestricabile di elementi che
arrivano da tutte le parti...”.
E da questo punto di vista è
fuori discussione che Ljerka
sia un ottimo punto di
ricezione e snodo di serissimi
e meditati fermenti. Con
Matelic forma una coppia di
artisti la cui cifra espressiva
coincide con una dominante
volontà d’espressione diretta,
che esalta la semplicità
e l’immediatezza e che
gioca con la spontaneità,
senza lasciarsi condurre dai
suoi aspetti di causalità e
improvvisazione.
PERIODICO MENSILE
direttore responsabile:
Antonio Scaglione ([email protected])
segreteria di redazione:
via Gaetano Parente, 2
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mostra di pittura e grafica
a cura di Enzo Di Grazia
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a cur a di: Ida Iorio - Enzo D’Agostino
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