zione di cattivi sapori non correlata all`i

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zione di cattivi sapori non correlata all`i
C
C canino (dente); carbonio; grande caloria; catodo;
Celsius (scala); clono; complemento; compliance;
contrazione; coulomb; citosina o citidina; lente
cilindrica; senso del colore; vertebre cervicali (da
C1 a C7).
C capacità; clearance (i pedici denotano la sostanza,
p.es. CI o CIn, clearance dell’inulina); capacità di
calorifica.
c piccola caloria; centi-.
°C gradi Celsius; vedi scala Celsius, sotto scala.
c concentrazione molare; velocità della luce nel
vuoto.
c2 (chi ventiduesima lettera dell’alfabeto greco).
chi-quadro; vedi test del chi-quadro, sotto test, e
distribuzione del chi-quadro, sotto distribuzione.
CA [In.] Cardiac Arrest: arresto cardiaco; Coronary
Artery: arteria coronaria.
CA 125 [In.] Cancer Antigen 125: antigene tumorale 125.
Ca calcio.
Ca2+-ATPasi enzima legato alla membrana che
idrolizza l’ATP per fornire energia alla funzione
della pompa cellulare del calcio.
cabergolina antagonista del recettore della dopamina utilizzato nel trattamento dell’iperprolattinemia.
CABG [In.] Coronary Artery Bypass Graft: bypass
per innesto sull’arteria coronaria.
CACCN [In.] Canadian Association of Critical
Care Nurses: associazione canadese degli infermieri.
cac(o)- prefisso [Gr.] cattivo; malattia.
cachessia accentuato e profondo stato di disordine costituzionale; cattiva salute generale e malnutrizione. cachettico, agg. c. ipofisaria, vedi
panipopituitarismo. c. ipofisiopriva, la sequela di
sintomi che deriva dalla perdita totale della funzione pituitaria, inclusa perdita delle funzioni
sessuali, bradicardia, ipotermia e coma. c. malarica, segni fisici che derivano da precedenti
attacchi di grave malaria che comprendono anemia, pelle giallastra, sclere gialle, splenomegalia,
epatomegalia e nei bambini, ritardo della crescita
e della pubertà. c. neoplastica, sindrome anoressia-cachessia nei pazienti neoplastici.
cachet capsula o involucro per contenere una dose di medicina.
cachettico relativo a o caratterizzato da cachessia.
cachettina denominazione antica del fattore di
necrosi tumorale a.
cachinno risata isterica, smodata.
cacogeusia parageusia che consiste nella sensazione di cattivi sapori non correlata all’ingestione
di sostanze specifiche o associata a stimoli gustativi abitualmente considerati piacevoli.
cacomelia dismelia.
CAD [In.] Coronary Artery Disease: coronaropatia;
Chronic Actinic Dermatitis: dermatite attinica
cronica.
cadavere corpo morto; termine in genere riferito
a un corpo umano conservato per studi anatomici. cadaverico, agg.
cadaverico avente l’aspetto di un cadavere.
cadaverina base azotata maleodorante, la pentametilendiamina, prodotta per decarbossilazione
della lisina. Viene prodotta in materiali proteici
in disfacimento per l’azione di batteri, in particolare specie di Vibrio.
caderina una qualsiasi di una famiglia di oltre
80 molecole di adesione transmembrana calciodipendenti che hanno in comune una struttura
chiamata dominio CAD.
cadmio (Cd) elemento metallico, pesante, biancobluastro; no. at. 48, p. at. 112,411. Il cadmio e i
suoi sali sono tossici se ingeriti o inalati e possono provocare pneumoconiosi, gravi sintomi
gastrointestinali e danni a livello epatico e renale.
caduceo il bastone di Hermes o Mercurio; utilizzato come simbolo della professione medica ed
emblema del Corpo Medico dell’esercito degli
Stati Uniti. Vedi anche bastone di Esculapio.
cae- per le parole che iniziano in questo modo vedi
i lemmi che iniziano con ce-.
caffeina xantina presente in caffè, tè, cioccolata e
bibite; è uno stimolante del sistema nervoso centrale, diuretico e stimolante dei muscoli striati;
agisce sul sistema cardiovascolare. Sottoforma di
base o sale citrato è usata come stimolante del
sistema nervoso centrale e come ausilio nel trattamento dell’apnea neonatale; sotto forma di base
viene anche utilizzata nel trattamento della cefalea vascolare e come adiuvante degli analgesici.
caffeinismo condizione morbosa derivante dall’ingestione di eccessiva quantità di caffeina; le sue
caratteristiche comprendono insonnia, irrequietezza, eccitamento, tachicardia, tremori e diuresi.
CAH [In.] Congenital Adrenal Hyperplasia: iperplasia surrenalica congenita.
caienna capsico.
cajeput l’albero Melaleuca leucadendron i cui rami e
foglie freschi forniscono l’olio di cajeput.
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cal caloria.
calamina preparazione di ossido di zinco e dell’agente colorante ossido ferrico; utilizzata topicamente come protettore.
calamo canna o struttura simile a canna. c. scrittorio, la porzione più declive del pavimento del
quarto ventricolo situata tra i corpi restiformi.
calasia rilasciamento di un orifizio corporeo,
come lo sfintere del cardias (causa di vomito nei
bambini).
calazio piccola massa palpebrale dovuta a infiammazione di una ghiandola di Meibomio.
calcagno osso del tallone; l’osso quadrangolare
irregolare sulla parte posteriore del tarso, vedi
Tavola 1. Tallone; porzione all’estremità del piede. calcaneare, agg.
calcaneare relativo al calcagno.
calcaneoastragalico relativo a calcagno e astragalo.
calcaneodinia dolore a tallone.
calcar sperone o struttura di forma simile a uno
sperone. c. avis, il più basso tra i due rilevi sulla
parete mediale del corno posteriore del ventricolo cerebrale laterale, prodotto dall’impronta della
scissura calcarina sulla parete ventricolare.
calcareo relativo a o che contiene calce; gessoso.
calcarico 1. a forma di sperone. 2. relativo al calcare.
calce 1. ossido di calcio, polvere alcalina corrosiva
e caustica, CaO; ha vari usi industriali e anche una
necessità farmaceutica. 2. frutto acido della pianta tropicale Citrus aurantifolia; il suo succo contiene acido ascorbico. c. sodata, vedi sotto soda.
calcemia ipercalcemia.
calcibilia presenza di calcio nella bile.
calcifediolo vedi 25-idrossicolecalciferolo.
calciferolo 1. composto che possiede attività di
vitamina D, p.es. colecalciferolo o ergocalciferolo. 2. ergocalciferolo.
calcificazione deposito di sali di calcio in un tessuto. c. a guscio d’uovo, deposizione di un sottile strato di calcio attorno a un linfonodo toracico,
spesso osservata nella silicosi. c. di Mönckeberg,
vedi sotto arteriosclerosi. c. distrofica, deposizione di calcio in tessuti anormali, come tessuto
cicatriziale o placche aterosclerotiche senza alterazioni della calcemia.
calcifico che forma calcio.
calcinosi condizione caratterizzata da calcificazioni distrofiche. c. circoscritta, calcificazione distrofica localizzata nei tessuti o nei muscoli sottocutanei. c. universale, calcificazione distrofica
diffusa nel derma, nel pannicolo adiposo e nei
muscoli.
calcio (Ca) elemento metallico, alcalino terroso,
leggero, bianco-argenteo; no. at. 20, p. at. 40,078.
I sali di fosfato di calcio formano il materiale denso e duro di cui sono costituiti i denti e le ossa.
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calcipotriene
È un elemento essenziale nell’alimentazione,
poiché un livello costante di calcio nel sangue è
fondamentale per il normale funzionamento di
cuore, nervi e muscoli. È coinvolto nella coagulazione del sangue (nell’ambito della quale viene
denominato fattore di coagulazione IV) e in numerosi processi enzimatici. c. acetato, sale di calcio dell’acido acetico, usato come fonte di calcio
e come legante del fosfato. c. carbonato, un sale
insolubile, CaCO3, presente in natura in conchiglie, arenaria e gesso e anche usato in forme più
purificate; usato come antiacido e reintegratore
di calcio e nel trattamento dell’osteoporosi. c. citrato, reintegratore di calcio utilizzato anche nel
trattamento dell’iperfosfatemia nell’osteodistrofia
renale. c. cloruro, un sale, CaCl22H2O, utilizzato
nel trattamento di ipocalcemia, deplezione elettrolitica e iperkaliemia, e come trattamento aggiuntivo nell’arresto cardiaco e nell’intossicazione
da magnesio. c. fosfato, sale contenente calcio e
il radicale fosfato: il calcio fosfato dibasico e il calcio
fosfato tribasico sono utilizzati come fonti di calcio.
c. glubionato, reintegratore di calcio utilizzato
come supplemento nutrizionale e per il trattamento dell’ipocalcemia. c. gluceptato, sale calcico usato nel trattamento e nella profilassi dell’ipocalcemia e come reintegratore di elettroliti. c. gluconato, sale calcico usato per trattare o prevenire
ipercalcemia, deficit nutrizionale e iperkaliemia;
usato anche come trattamento aggiuntivo nell’arresto cardiaco. c. idrossido, un sale, Ca(OH)2, usato in soluzione come astringente topico. c. lattato,
integratore del calcio impiegato come supplemento nutrizionale e per il trattamento di ipocalcemia.
c. ossalato, sale dell’acido ossalico che se presente
in eccesso nelle urine, può condurre a formazione di calcoli di ossalato. ossido di c., calce (1).
c. pirofosfato, sale pirofosfato di calcio usato come agente lucidante nei dentifrici. Cristalli della
forma diidrata si ritrovano nelle articolazioni nella
malattia da deposito di calcio pirofosfato. c. policarbofil, sale calcico di una resina idrofila di tipo
policarbossilico; lassativo di massa. c. solfato, sale
solfato di calcio, CaSO4, rinvenuto in forma anidra
e in una forma idrata (gesso [q.v.]) che quando è
calcinato forma il gesso di Parigi.
calciofilassi condizione di ipersensibilità indotta, caratterizzata da formazione di tessuti calcificati in risposta alla somministrazione di un agente stimolante.
calcioprivazione privazione o perdita di calcio.
calciprivo, agg.
calcipessi fissazione del calcio nei tessuti.
calcipexis calcipessi.
calcipotriene derivato sintetico della vitamina
D3 (colecalciferolo), applicato topicamente nel
trattamento della psoriasi.
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calcitonina
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calcitonina ormone polipeptidico elaborato dalle cellule C della ghiandola tiroidea e talvolta
dal timo e dalle paratiroidi che abbassa i livelli
plasmatici di calcio e di fosfato e inibisce il riassorbimento osseo. Preparazioni (calcitonina umana, calcitonina di salmone) sono utilizzate nel trattamento di osteite deformante, osteoporosi postmenopausale e ipercalcemia.
calcitriolo 1. vedi diidrossicolecalciferolo. 2. una
preparazione di questo composto, utilizzata nel
trattamento di ipocalcemia, ipofosfatemia, rachitismo e osteodistrofia, associati a vari disturbi.
calco del morso foglio di cera dura o di sostanza
modellante posizionato tra i denti, usato per controllarne l’occlusione.
calcolo concrezione anomala abitualmente composta da sali minerali, che compare all’interno
dell’organismo animale. calcoloso, agg. c. biliare, calcolo formato nella colecisti o in un dotto
biliare. c. dentale, calcio fosfato e carbonato, con
materia organica che si forma sulla superficie del
dente. c. di ossalato, calcolo urinario costituito
da ossalato di calcio; alcuni hanno piccole spine
acute e altri sono lisci. c. polmonare, calcolo
costituitosi nei bronchi per apposizione attorno
a un nucleo inorganico o da porzioni calcificate
di tessuto polmonare o di linfonodi adiacenti.
c. renale, calcolo del rene. c. salivare, 1. sialolita. 2. calcolo sopragengivale. c. sopragengivale,
calcolo che copre la superficie coronale del dente
fino alla cresta del margine gengivale. c. struvite,
calcolo urinario dei cristalli di struvite (fosfato di
magnesio ammonio). c. urinario, calcolo presente in una parte del tratto urinario. c. uterino,
uterolita; concrezione nell’utero. c. vescicale,
calcolo presente nella vescica urinaria.
calcolosi litiasi.
calcosferite uno dei piccoli corpi globulari che
si formano durante il processo di calcificazione
per unione chimica tra le particelle di calcio e la
materia organica albuminosa delle cellule.
calcosi depositi di rame nei tessuti.
caldo 1. caratterizzato da un’alta temperatura.
2. radioattivo; particolarmente impiegato per la
presenza di livelli significativamente o pericolosamente elevati di radioattività.
calefacente che provoca una sensazione di calore; agente che agisce in tal senso.
Calendula genere di piante dal fiore composito.
Le infiorescenze essiccate della C. officinalis o calendula da vaso hanno proprietà antimicrobiche
e antinfiammatorie; vengono usate topicamente
per lesioni infiammatorie e per promuovere la
guarigione e sono utilizzate in omeopatia e medicina popolare.
calfattante surfattante polmonare derivato dal
polmone di vitello, usato nella profilassi e nel
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trattamento della sindrome neonatale da distress
respiratorio.
calibrazione determinazione dell’accuratezza di
uno strumento, generalmente mediante misurazione della sua variazione rispetto a uno standard,
per valutare la necessità di fattori di correzione.
calibro 1. diametro interno di un canale o di un
condotto. 2. strumento con due branche piegate
o ricurve, usato per misurare lo spessore o il diametro di un solido.
calice organo a forma di cupola o cavità, p.es. uno
dei recessi della pelvi renale che racchiude le piramidi. calicale, agg.
calicectasia caliectasia, dilatazione di un calice
renale.
Caliciviridae calicivirus, famiglia di virus a RNA
che provoca malattie nell’uomo e in altri animali;
i generi che provocano malattie nell’uomo sono
Norovirus e Sapovirus.
calicivirus qualsiasi virus della famiglia Caliciviridae.
calicosi pneumoconiosi dovuta all’inalazione di
fini particelle di pietra.
caliculus pl. caliculi [L.] struttura a forma di gemma o di cupola.
californio (Cf) elemento metallico transuranico
sintetico; no. at. 98, p. at. 251.
calix pl. calices [L.] calice.
callicreina ognuna delle molte serinproteasi che
scindono i chininogeni per formare chinine.
c. plasmatica, idrolasi plasmatica che scinde il
chininogeno HMW per produrre bradichinina e
che attiva i fattori XII, VII della coagulazione e
il plasminogeno. c. tessutale, idrolasi di derivazione tissutale e di varie secrezioni ghiandolari
che scinde il chininogeno LMW per formare
callidina.
callidina lisil-bradichinina, una chinina decapeptidica prodotta dall’azione delle callicreine tissutali e ghiandolari sul chininogeno LMW e che ha
effetti fisiologici simili a quelli della bradichinina.
Callifora genere di mosche che comprende i mosconi della carne, che depositano le uova nella
materia in decomposizione o ferite o in aperture
corporee; le larve sono una causa di miasi.
callo 1. iperplasia localizzata dello strato corneo
dell’epidermide dovuto a compressione o sfregamento. 2. rete disorganizzata di osso intrecciato
che si forma attorno alle estremità di un osso
fratturato che viene riassorbito quando la riparazione è completata (c. provvisorio) e infine sostituito da osso vero (c. definitivo). 3. indurimento e
ispessimento dello strato corneo dell’epidermide
dovuto a compressione o sfregamento che forma
una massa conica che si approfonda nel derma
producendo dolore e irritazione. c. duro, callo
abitualmente localizzato sulla superficie esterna
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del V dito o sulle superfici superiori delle altre
dita dei piedi. c. molle, callo posto fra le dita dei
piedi mantenuto morbido dall’umidità, che spesso causa un’infiammazione dolorosa sotto il callo.
callosità callo (1).
calloso corpo calloso.
calmodulina proteina legante il calcio, presente
in tutte le cellule nucleate, che media un’ampia
varietà di processi cellulari calcio-dipendenti.
calone gruppo di sostanze idrosolubili tessutospecifiche che sono prodotte all’interno di un
tessuto e inibiscono la mitosi cellulare in tale
tessuto, la cui azione è reversibile.
calore 1. sensazione di aumento della temperatura.
2. energia che produce una simile sensazione; esiste
nella forma di vibrazione molecolare o atomica e
può essere trasferito come risultato di un gradiente
di temperatura. Simbolo Q o q. 3. uno dei segni
fondamentali dell’infiammazione. eruzione da
c., miliaria rubra lichen dei tropici. c. per conduzione, calore trasmesso per contatto diretto così
come con una bottiglia d’acqua calda. c. per convezione, calore trasferito attraverso correnti di un
mezzo caldo, come gas o acqua. c. per conversione, calore sviluppato nei tessuti per resistenza al
passaggio di una radiazione ad alta energia.
caloria una delle varie unità di misura del calore, definita come quantità di calore richiesto per
aumentare 1 g d’acqua di 1 °C a una specificata
temperatura; caloria utilizzata in chimica e biochimica equivale a 4184 joule. Abbreviato cal.
grande c., la caloria ora usata solo negli studi
metabolici; usata anche per esprimere l’energia o
il combustibile o contenuto energetico dei cibi. È
equivalente alla chilocaloria. Simbolo C. piccola
c., caloria quando il termine grande caloria aveva
un significato più ampio.
calorico relativo a calore o a calorie.
calorigeno che produce o aumenta la produzione
di calore o energia; che aumenta il consumo di
ossigeno.
calorimetro strumento per misurare la quantità
di calore prodotta in un sistema o organismo.
calreticolina proteina legante il calcio nel reticolo sarcoplasmatico e nel reticolo endoplasmatico
di cellule non muscolari; i suoi ruoli comprendono omeostasi del calcio, controllo della replicazione dell’RNA virale, attivazione dei linfociti
e citotossicità.
calsequestrina proteina legante il calcio ricca di
catene laterali carbossiliche, localizzata sulla superficie interna della membrana del reticolo sarcoplasmatico.
calvaria parte superiore del cranio simile a una
cupola, che comprende le porzioni superiori delle
ossa frontale, parietale e occipitale.
calvizie alopecia in particolare del cuoio capellu-
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camera
to. c. maschile, vedi alopecia androgenetica sotto
alopecia.
calx 1. calce o gesso. 2. tallone.
CAM [In.] Complementary and Alternative Medicine: terapia complementare e alternativa.
cambiamento un’alterazione. d. adiposa, anomalo accumulo di grasso all’interno delle cellule
parenchimali. d. ialina, aspetto pallido eosinofilo
omogeneo e vitreo osservato in campioni istologici; si tratta di un termine puramente descrittivo
e tale aspetto ha diverse cause.
camecefalia condizione del possedere una testa
bassa piatta, cioè un indice cefalico di 70 o meno.
camecefalico, agg.
camera 1. compartimento; spazio chiuso o ventricolo. 2. dispositivo per convertire la luce o altra
energia da un oggetto in una immagine visibile.
c. a ionizzazione, compartimento contenente
due o più elettrodi tra i quali può essere fatta
passare una corrente elettrica quando il gas racchiuso è ionizzato da una radiazione; usata per
determinare l’intensità dei raggi X e di altre
radiazioni. c. a scintillazione, strumento elettronico che produce fotografie o immagini su
tubo catodico delle emissioni gamma di organi
che contengono composti traccianti; il termine è
spesso equivalente a quello di camera di Anger la
versione originale e più usata. c. acquea, la parte
del globo oculare ripiena di umor acqueo; vedi
camera anteriore e camera posteriore dell’occhio. c.
Anger, la forma originale, e di gran lunga più utilizzata, di camera a scintillazione (o gamma), di
modo che i termini sono spesso intercambiabili.
c. anteriore dell’occhio, la parte dello spazio nel
globo oculare che contiene umor acqueo tra la
cornea e l’iride. c. bulbi oculi, camera anteriore,
posteriore e vitrea dell’occhio; vedi camera. c. di
conteggio, parte di un emocitometro consistente in un vetrino microscopico con una depressione la cui base è segnata con una griglia e in cui
si pone un volume misurato di sangue o coltura
cellulare coperto con un vetrino coprioggetti. È
quindi possibile contare le cellule e gli elementi
figurati del sangue in un campo al microscopio.
c. di diffusione, apparato per separare una sostanza per mezzo di una membrana semipermeabile. c. di scarico, recesso nella superficie di una
protesi che poggia sulle strutture orali per ridurre o eliminare la pressione. c. gamma, camera
di scintillazione, spazio chiuso. c. iperbarica,
spazio chiuso in cui il gas (ossigeno) può essere innalzato a una pressione superiore a quella
atmosferica. c. posteriore dell’occhio, parte
dello spazio del globo oculare contenente umor
acqueo tra l’iride e il cristallino. c. pulpare, cavità naturale nella porzione centrale della corona
dentale occupata dalla polpa dentale. c. vitrea, lo
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camicia di forza
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spazio nel globo oculare che comprende l’umor
vitreo delimitato anteriormente dal cristallino e
dal corpo ciliare e posteriormente dalla parete
posteriore del globo oculare.
camicia di forza dispositivo simile a una camicia
per trattenere gli arti, in particolare le braccia, di
un malato violentemente alterato; consiste in una
camicia di tela con maniche lunghe che si possono legare dietro la schiena del paziente.
camomilla camomilla tedesca; teste seccate dei
fiori della pianta Matricaria recutita, usate per
malattie infiammatorie del tratto gastrointestinale e come revulsivo e antinfiammatorio topico.
c. inglese, c. romana, i fiori essiccati della pianta perenne Chamaemelum nobile, utilizzati come
preparazione omeopatica e in medicina popolare
come carminativo e revulsivo.
cAMP [In.] cyclic Adenosine Monophosphate:
adenosina monofostato ciclico.
campimetro apparato per tracciare la mappa
della parte centrale del campo visivo su una superficie piana.
campionamento prelievo; selezione o creazione
di un campione. c. dei villi coriali, ([In.] CVS:
Chorionic Villus Sampling) una qualsiasi delle
numerose tecniche per ottenere tessuto fetale da
usare nella diagnosi prenatale, eseguito a 9‑12
settimane di gestazione abitualmente con un catetere introdotto attraverso la cervice o mediante
un ago inserito attraverso le pareti addominale
e uterina. c. percutaneo di sangue ombelicale, ([In.] PUBS: Percutaneous Umbilical Blood
Sampling) cordocentesi.
campo 1. area o spazio aperto, come un campo
operatorio o un campo visivo. 2. branca di specializzazione in una dottrina, in uno studio, in
un’occupazione. 3. in embriologia la regione
di sviluppo entro un intervallo di fattori modificanti. c. di individuazione, regione in cui un
organizzatore fa in modo che il tessuto adiacente
diventi parte di un embrione. c. morfogenetico, regione embrionaria, al di fuori della quale
si sviluppano normalmente strutture definite. c.
uditivo, spazio o regione in cui gli stimoli possono essere percepiti come suoni. c. visivo, (F)
(cv) area entro la quale gli stimoli producono la
sensazione della vista con gli occhi che guardano
in avanti.
campotomia tecnica chirurgica stereotassica, che
consiste nel produrre una lesione nei campi di
Forel, al di sotto del talamo, per la correzione del
tremore nel morbo di Parkinson.
camptocormia deformità statica che consiste in
una flessione in avanti del tronco.
camptodattilia flessione permanente e irriducibile di un dito o di più dita.
camptomelia incurvamento degli arti che de-
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termina una deformità arcuata permanente della
parte colpita. camptomelico, agg.
Campylobacter genere di batteri Gram-negativi
della famiglia Campylobacteraceae, costituito da
bastoncelli mobili spiraliformi. C. coli, C. jejuni
e alcune sottospecie di C. fetus possono causare
gastroenterite; C. rectus è associato a disturbi periodontali.
Campylobacteraceae famiglia di batteri Gramnegativi, a forma bastoncellare, appartenente
all’ordine Campylobacterales, che si spostano
con un caratteristico movimento a cavatappi.
Campylobacterales ordine di batteri metabolicamente ed ecologicamente diversi, appartenente
alla classe Proteobacteria Epsilon; molti sono patogeni umani e animali.
camsilato contrazione USA per canforsolfonato.
canale 1. condotto tubulare relativamente stretto. 2. ciò attraverso cui fluisce qualcosa; taglio o
solco. c. alimentare, tubo digerente muscolomembranoso che si estende dalla bocca all’ano.
c. anale, parte terminale del canale alimentare,
dal retto all’ano. c. atrioventricolare, canale comune che collega l’atrio e il ventricolo primitivi;
talvolta persiste come anomalia congenita. c.(i) caroticotimpanici, piccoli passaggi nell’osso temporale che collegano il canale carotideo e la cavità timpanica alloggiando sottili anastomosi tra la
carotide interna e i plessi timpanici. c. carotideo,
tunnel nella parte petrosa dell’osso temporale
che fa penetrare l’arteria carotide nella fossa cranica. c. cocleare, vedi sotto dotto. c. condilare,
c. condiloide, occasionale apertura nella fossa
condiloidea per il passaggio del seno traverso.
c. degli adduttori, tunnel fasciale sulla faccia
mediale del terzo medio della coscia che contiene i vasi femorali e il nervo safeno. c. del calcio,
c. del calcio-sodio, canale voltaggio-dipendente,
molto permeabile agli ioni calcio e leggermente permeabile agli ioni sodio. c. del parto, il
condotto tramite il quale il feto passa nel parto.
c. del potassio, canale proteico a soglia di voltaggio selettivo per il passaggio di ioni potassio.
c. del sodio, canale proteico a soglia di voltaggio
selettivo per il passaggio di ioni sodio. c. dell’acqua, acquaporina. c. di Alcock, canale pudendo.
c. di Arnold, canale nella porzione petrosa
dell’osso temporale, in cui decorre il nervo vago.
c. di Dorello, occasionale apertura nell’osso temporale attraverso cui il nervo abducente e il seno
petroso inferiore entrano nel seno cavernoso.
c. di Gartner, condotto rudimentale chiuso, che
giace parallelamente alla tuba uterina, in cui si
aprono i dotti trasversi dell’epooforon; è un residuo della porzione del mesonefro che partecipa
alla formazione degli organi riproduttori. c. di
Huguier, piccolo dotto aperto nel canale faciale
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subito prima del suo termine, in cui passa la corda
del timpano. c. di Huschke, passaggio formato
dall’unione dei tubercoli dell’anello timpanico, che abitualmente scompare durante gli anni
dell’infanzia. c. di Nuck, tasca di peritoneo che
si estende nel canale inguinale accompagnando il
legamento rotondo nella femmina; abitualmente
obliterato dopo la nascita. c. di Petit, spazi zonulari. c.(i) di Volkmann, canali che comunicano con i canali di Havers, per il passaggio di
vasi sanguigni attraverso le ossa. c. dipendente,
canale proteico che si apre e si chiude in risposta a un segnale, come ad esempio il legame di
un ligando (c. ligando-dipendente) o variazioni
del potenziale elettrico nella membrana cellulare
(c. voltaggio-dipendente). c. faciale, canale per
il nervo faciale nella rocca petrosa dell’osso temporale. c. femorale, parte mediale della guaina
femorale laterale alla base del legamento lacunare. c. genitale, canale per il passaggio di uova
o per scopi copulatori. c. haversiano, uno dei
canali ampiamente anastomizzati del sistema haversiano dell’osso compatto che contiene sangue
e vasi linfatici e nervi. c. ialoide, condotto che
passa davanti al disco ottico verso il cristallino;
nel feto vi passa l’arteria ialoidea. c.(i) incisivi,
i piccoli canali che si aprono nella fossa incisiva
del palato duro in cui passano i nervi nasopalatini. c. infraorbitario, piccolo dotto che decorre
obliquamente attraverso il pavimento dell’orbita, in cui passano vasi e nervo infraorbitali.
c. inguinale, passaggio obliquo nella bassa parete addominale anteriore, attraverso cui passa il
legamento rotondo dell’utero nella femmina e il
funicolo spermatico nel maschio. c.(i) interdentali, canali nel processo alveolare della mandibola
tra le radici degli incisivi mediali e laterali per il
passaggio dei vasi sanguigni anastomotici tra le
arterie dentale inferiore e sottolinguale. c. ionico, proteina di membrana cellulare con un poro
transmembrana ione-specifico, attraverso il quale
gli ioni e le piccole molecole passano all’interno o
all’esterno di una cellula per diffusione, seguendo
il proprio gradiente elettrochimico. Denominato
anche proteina. c. ipoglosso, apertura nell’osso
occipitale in cui passano il nervo ipoglosso e una
branca dell’arteria meningea posteriore. c. midollare, 1. canale vertebrale. 2. vedi sotto cavità. c.
nasale, c. nasolacrimale, canale formato dalla
mascella lateralmente e dall’osso lacrimale e dalla
conca nasale inferiore medialmente, in cui passa
il dotto nasolacrimale. c. neurenterico, temporanea comunicazione nell’embrione tra la parte posteriore del tubo neurale e l’archenteron.
c. nutrizio, canale haversiano. c. ottico, uno
degli orifizi appaiati dell’osso sfenoide che ospita
uno dei nervi ottici e l’associata arteria oftalmica.
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canalicolo
c. perivascolare, spazio linfatico attorno a un
vaso sanguigno. c. pilorico, la breve porzione
ristretta dello stomaco che va dalla giunzione
gastroduodenale all’antro pilorico. c. portale,
spazio entro la capsula di Glisson e il parenchima epatico, che contiene i rami della vena
porta, dell’arteria epatica e del dotto epatico.
c. proteico, canale ionico. c. pterigopalatino,
condotto entro gli ossi sfenoide e palatino per il
passaggio del nervo e dei vasi grandi palatini. c.
pterigoideo, canale nell’osso sfenoide in cui passano vasi e nervi pterigoidei. c. pudendo, tunnel
formato da uno sdoppiamento della fascia otturatoria che racchiude il nervo e i vasi pudendi.
c. radicolare, la parte della cavità pulpare che si
estende dalla camera pulpare al forame apicale.
c. sacculococleare, canale che connette il sacculo e la chiocciola. c. sacrale, la continuazione
del canale vertebrale attraverso il sacro. c.(i) semicircolari, tre lunghi canali (anteriore, laterale
e posteriore) del labirinto osseo, importanti nel
senso dell’equilibrio. c. spermatico, canale inguinale nel maschio. c. spirale del modiolo, canale che segue il decorso della lamina ossea spirale della coclea e contiene il ganglio spirale. c. spirale della coclea, condotto cocleare. c. tarsale,
vedi sotto seno. c. timpanico della coclea, scala
tympani. c. uterino, cavità uterina. c. vertebrale, canale formato dai forami delle varie vertebre
e che contiene il midollo spinale e le meningi.
c. zigomaticotemporale, vedi sotto foramen.
canalicolo passaggio tubolare o canale estremamente ristretto. canalicolare, agg. c. apicale, una
delle numerose invaginazioni tubulari che nascono dai solchi tra i microvilli del tubulo contorto
prossimale del rene e che si estendono in basso nel
citoplasma apicale. c. cocleare, piccolo dotto nella
parte petrosa dell’osso temporale che interconnette la scala del timpano e l’area subaracnoidea; contiene il dotto perilinfatico e una piccola vena. c.(i)
dentali, minuti canali nella dentina che si estendono dalla cavità pulpare al cemento e smalto sovrastanti. c. intercellulare, canalicolo situato tra
cellule adiacenti, come uno dei capillari secretori
o canalicoli delle cellule parietali gastriche. c.(i)
intracellulari delle cellule parietali, sistema di
canalicoli che sembrano intracellulari ma che sono
formati da profonde invaginazioni della superficie
delle cellule parietali gastriche senza approfondirsi nel citoplasma della cellula. c. lacrimale, breve
canale nella palpebra che inizia al punto lacrimale e drena le lacrime dal lago lacrimale al sacco
lacrimale. c. mastoideo, piccolo canale nell’osso
temporale attraverso cui passano i rami auricolari
del nervo vago. c.(i) ossei, condotti tubulari ramificati che si irradiano come i raggi di una ruota
da ogni lacuna ossea per collegarsi con i canali-
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canalis
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coli di lacune adiacenti e con il canale di Havers.
c. timpanico, piccola apertura sulla superficie inferiore della porzione petrosa dell’osso temporale
in cui passano il ramo timpanico del nervo glossofaringeo e una piccola arteria.
canalis [L.] canale.
canalizzazione 1. formazione di canali naturale
o patologica. 2. creazione chirurgica di canali per
il drenaggio. 3. ricanalizzazione. 4. in psicologia,
formazione nel sistema nervoso centrale di nuovi
circuiti mediante il passaggio ripetuto di impulsi
nervosi.
canceremia presenza di cellule cancerose nel sangue.
cancerogenesi formazione di un carcinoma.
cancerogeno qualsiasi sostanza o agente che
provoca un tumore maligno. c. epigenetico,
cancerogeno che non danneggia di per sé il DNA
ma causa alterazioni che predispongono al cancro. c. genotossico, carcinogeno che interagisce
direttamente con il DNA o con macromolecole
che interagiscono con il DNA.
cancro malattia neoplastica il cui decorso naturale
è letale. Le cellule cancerose a differenza dalle
cellule tumorali benigne mostrano le proprietà di
invasione e metastatizzazione, e sono altamente
anaplastiche. Il termine comprende le due ampie categorie di carcinomi e sarcomi ma è spesso usato come sinonimo del primo. canceroso,
agg. c. colorettale non poliposico ereditario,
(HNPCC), gruppo di tumori autosomici dominanti, caratterizzati da adenomi del colon e del
retto senza poliposi; causato da mutazioni dei
geni coinvolti nella riparazione dei difetti di appaiamento introdotti durante la replicazione del
DNA. c. epiteliale, carcinoma.
cancrofobia irrazionale paura del cancro.
cancroide 1. che assomiglia a cancro. 2. malattia
a trasmissione sessuale causata da Haemophilus
ducreyi, caratterizzata da un’ulcera primaria dolente a livello del sito di inoculazione solitamente
in corrispondenza dei genitali esterni associata a
linfadenite regionale. cancroideo, agg. c. fagedenico, cancroide con una tendenza alla desquamazione. c. serpiginoso, varietà che tende a diffondersi in linee curve.
cancrum [L.] ulcerazione, in particolare della
mucosa orale. c. oris, vedi noma. c. pudendi, vedi noma.
candela (cd) unità di base del SI dell’intensità
luminosa.
candeletta strumento sottile, flessibile, cavo o
solido, di forma cilindrica, introdotto nell’uretra
o in altro organo tubulare per misurarne il calibro o dilatare aree ristrette. c. bulbosa, con una
punta a forma di bulbo. c. filiforme, di calibro
molto allungato.
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candesartan antagonista del recettore dell’angiotensina II, utilizzato nel trattamento dell’ipertensione; somministrato per via orale come
c. cilexetil.
Candida genere di funghi lievitiformi che fanno
abitualmente parte della flora normale di bocca,
cute, tratto intestinale e vagina, ma possono causare un’ampia varietà di infezioni (vedi candidiasi).
C. albicans è il patogeno abituale.
candidale relativo a o causato da Candida.
candidiasi infezione da funghi del genere Candida, generalmente C. albicans, più frequentemente
a carico di cute mucosa orale (mughetto), tratto
respiratorio o vagina; raramente vi è un’infezione sistemica o un’endocardite. c. atrofica,
tipo di candidiasi orale caratterizzata da chiazze
eritematose a ciottolo sul palato duro o molle,
sulla mucosa orale e sulla superficie dorsale della
lingua. c. broncopolmonare, broncomoniliasi;
candidiasi riscontrata nel tratto respiratorio. c. mucocutanea cronica, una di varie forme caratterizzate da candidiasi cronica delle mucose orale, vaginale, cutanea e ungueale, resistente alla
terapia e talvolta familiare. c. orale, mughetto.
c. pseudomembranosa acuta, mughetto. c. vaginale, c. vulvovaginale, infezione da Candida
della vagina e abitualmente anche della vulva, comunemente caratterizzata da prurito, secrezione
bianca cremosa, eritema vulvare, gonfiore e dispareunia.
candidide reazione idiosincrasica che rivela
ipersensibilità all’infezione da Candida altrove
nell’organismo.
candidina antigene per test cutaneo derivato da
Candida albicans, utilizzato nei test per lo sviluppo di
ipersensibilità di tipo ritardato al microrga-nismo.
canestro 1. contenitore composto di materiale intrecciato. 2. cellula a canestro. c. per calcoli, minuscolo apparecchio con molti fili che può essere
fatto avanzare attraverso un endoscopio in una
cavità corporea o tubo, manipolato per intrappolare un calcolo o altri oggetti per l’estrazione.
canfora chetone derivato dall’albero asiatico Cinnamomum camphora o prodotto sinteticamente;
utilizzato topicamente come antipruriginoso e
antinfettivo, e inalato come decongestionante
nasale; utilizzato anche in medicina popolare e
in medicina indiana.
canino 1. di, relativo a o con le caratteristiche di
un cane. 2. dente monocuspidato.
canizie grigiore o sbiancamento dei capelli.
cannabinoide uno dei principi della Cannabis tra
cui il tetraidrocannabinolo, cannabinolo e cannabidiolo.
cannabis cime fiorite ed essiccate delle piante di
canapa (Cannabis sativa) che hanno principi euforizzanti (tetraidrocannabinoli); classificato come
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un allucinogeno e preparato come bhang, ganja,
hashish e marihuana.
cannula tubo idoneo a essere inserito in un dotto
o in una cavità; durante l’inserimento il suo lume
è in genere ostruito da un mandrino.
canthus pl. canti [L.] angolo a un estremo della
fessura tra la palpebra laterale o mediale.
cantilever [In.] trave a sbalzo.
cantite infiammazione del canthus.
cantoplastica chirurgia plastica di un canthus.
cantotomia incisione di un canthus.
caolino polvere di alluminio, silicato naturale
idratato che si ricava da particelle sabbiose per
elutriazione; usato come adsorbente e spesso con
pectina come antidiarroico.
caolinosi pneumoconiosi da inalazione di particelle di caolino.
caotico completamente confuso, disorganizzato
o irregolare.
CAP [In.] College of American Pathologists: collegio degli anatomopatologi americani.
capacità possibilità di tenere, ritenere, contenere
o di assorbire; abitualmente espressa numericamente come la misura di tale possibilità. c. di calore, quantità di calore necessaria per far salire la
temperatura di una specifica quantità di sostanza
di un grado Celsius. Simbolo C. c. di neutralizzazione virale, capacità di un siero di inibire l’infettività di un virus. c. funzionale residua, quantità
di aria che rimane alla fine di un atto respiratorio
normale. c. inspiratoria, il volume di gas che può
essere introdotto nei polmoni con una inspirazione profonda partendo dalla posizione inspiratoria
di riposo; uguale al volume corrente più il volume
di riserva. c. polmonare totale, volume di gas
contenuto nei polmoni alla fine di una inspirazione massima. c. respiratoria massima, massima
ventilazione volontaria. c. termica, capacità calorica. c. vitale, ([In.] VC: Vital Capacity) volume
di gas che può essere espulso dai polmoni dalla
posizione di inspirazione massima senza limiti
alla durata dell’inspirazione; uguale alla capacità
inspiratoria più il volume di riserva espiratoria.
c. vitale forzata, ([In.] FVC: Forced Vital Capacity) capacità vitale misurata quando il paziente sta
espirando con la massima velocità e sforzo.
capacitanza (C) 1. proprietà di essere in grado di
immagazzinare una carica elettrica. 2. rapporto
tra carica immagazzinata da un accumulatore e
voltaggio che passa per l’accumulatore.
capacitazione processo mediante cui gli spermatozoi nella porzione ampollare della tuba
uterina divengono capaci di subire la reazione
acrosomiale e fertilizzare un ovocita.
capecitabina antineoplastico usato nel trattamento del carcinoma metastatico mammario o
colorettale.
capezzolo 1. papilla mammaria; proiezione pig-
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capitulum
mentata sulla superficie anteriore della ghiandola mammaria circondata dall’areola; nelle donne
permette lo sbocco dei dotti galattofori. 2. qualsiasi struttura di forma simile.
capillare 1. relativo a o simile a un capello. 2. uno
dei minuti vasi che connettono le arteriole e le
venule, le cui pareti agiscono come membrana
semipermeabile per lo scambio di varie sostanze
tra il sangue e il fluido tessutale; vedi Tavola 22.
arteria c., precapillare; tipo di vaso minuto che
manca di una copertura continua muscolare, intermedio per struttura e localizzazione tra un’arteriola e un capillare. c.(i) continui, uno dei due
tipi principali di capillari riscontrato nel muscolo,
cute, polmone, sistema nervoso centrale e in altri
tessuti, caratterizzato dalla presenza di un endotelio ininterrotto, una lamina basale continua, da
fini filamenti e numerose vescicole pinocitiche.
c.(i) fenestrati, uno dei due tipi principali di
capillari osservato in mucosa intestinale, glomeruli renali, pancreas, ghiandole endocrine e altri
tessuti, e caratterizzato dalla presenza di finestre
o pori circolari che penetrano l’endotelio; questi pori possono essere chiusi da un diaframma
molto sottile. c. linfatico, piccoli vasi del sistema linfatico; vedi Tavola 22. c. secretorio, uno
dei canalicoli intercellulari estremamente sottili
situati tra cellule ghiandolari adiacenti, formato
dall’apposizione di solchi nelle cellule parietali e
che si apre nel lume ghiandolare. c. venoso, venula postcapillare; tipo di piccolo vaso che manca
di una copertura muscolare, intermedio per struttura e localizzazione tra una venula e un capillare.
capillarectasia dilatazione dei capillari.
Capillaria genere di nematodi parassiti che comprende C. epatica osservata nel fegato di ratti e
altri mammiferi, compresi gli esseri umani; e
C. philippinensis presente nell’intestino umano nelle Filippine, causano grave diarrea, malassorbimen-to e alta mortalità.
capillariasi infestazione da nematodi del genere
Capillaria, in particolare C. philippinensis.
capillarità l’azione grazie a cui la superficie di un
liquido a contatto con un solido, come nei tubi
capillari, viene sollevata o abbassata.
capillus pl. capilli [L.] capello; al plurale rappresenta l’insieme dei capelli.
capitato a forma di testa.
capitatum osso capitato.
capitazione tassa annuale pagata a un medico o
a un gruppo di medici da ogni partecipante a un
progetto sanitario.
capitonnage [Fr.] chiusura di una cavità cistica
mediante applicazione di suture in modo da avvicinare le superfici in opposizione.
capitulum pl. capitula [L.] piccola eminenza su un
osso, come sulla parte finale distale dell’omero,
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capitulum humeri
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attraverso cui si articola con altre ossa. capitulare, agg.
capitulum humeri condilo omerale.
Capnocytophaga genere di batteri bastoncellari
Gram-negativi, anaerobi, della famiglia Flavobacteriaceae; è stato implicato nella patogenesi
della periodontopatia ed è associato a malattia
sistemica nei soggetti debilitati. C. canimorsus,
specie che fa parte della comune flora orale di
cani e gatti; in seguito a morso può causare grave
infezione locale o sistemica o decesso.
capnografia monitoraggio della concentrazione
di anidride carbonica espirata per valutare lo stato fisiologico o determinare l’adeguatezza della
ventilazione durante l’anestesia.
capnografo sistema per il monitoraggio della
concentrazione di anidride carbonica espirata.
capnogramma un’onda di registrazione in tempo reale della concentrazione di anidride carbonica nei gas respiratori.
capnometria determinazione della pressione
parziale di fine espirazione di anidride carbonica.
capnometro strumento per misurare la pressione
parziale di anidride carbonica.
cappio un’ansa guida per rimuovere polipi e neoplasie circondandoli alla base e chiudendo il
cappio.
cappuccio copertura protettiva per la testa o per
una struttura simile; struttura simile a una copertura. c. acrosomico, acrosoma. c. cefalico,
struttura a cappuccio, a doppio strato che si trova sopra i due terzi apicali dell’acrosoma di uno
spermatozoo formata dalla vescica acrosomiale
collassata. c. da culla, crosta lattea. c. del ginocchio, rotula. c. di smalto, l’organo dello smalto dopo che ha ricoperto l’apice della papilla del dente in crescita. c. duodenale, parte del duodeno
adiacente al piloro che forma la flessura superiore.
capreomicina antibiotico polipeptidico prodotto da Streptomyces capreolus, attivo nei confronti di
ceppi umani di Mycobacterium tubercolosis; usato in
forma di sale solfato.
caprilato sale estere o forma anionica dell’acido
caprilico.
caproato 1. sale o estere dell’acido caproico (acido esanoico). 2. contrazione USA per esanoato.
capsaicina alcaloide irritante per la cute e le
mucose, il principio attivo del capsico; utilizzato
come revulsivo topico e analgesico.
capsico pianta del genere Capsicum, peperoncino; il frutto secco derivato da alcune delle sue
specie (caienna o pepe rosso), contenente il principio attivo capsaicina, viene utilizzato come un
revulsivo e analgesico e anche negli spray antiaggressione.
capside involucro proteico che protegge l’acido
nucleico di un virus; è composto da unità strutturali o capsomeri.
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capsomero unità morfologica del capside di un
virus.
capsula 1. struttura in cui è contenuto qualcosa,
come un involucro solubile contenente una dose
di un farmaco. 2. struttura cartilaginea adiposa, fibrosa o membranosa che avvolge un’altra struttura,
un organo o una parte. capsulare, agg. c. adiposa
del rene, guaina di grasso che circonda la capsula
fibrosa del rene, continua nell’ilo con il grasso nel
seno renale. c. articolare, l’involucro simile a un
sacco che racchiude la cavità di un’articolazione sinoviale. c. batterica, involucro di gel che circonda
una cellula batterica abitualmente polisaccaridico
ma a volte di natura polipeptidica; è associata alla
virulenza dei batteri patogeni. c. cartilaginea, zona basofila della matrice cartilaginea che circonda
una lacuna e la cellula cartilaginea in essa contenuta. c. del cristallino, involucro elastico che ricopre il cristallino dell’occhio. c. di Glisson, guaina
di tessuto connettivo che accompagna i dotti epatici e vasi attraverso il portale epatico. c. di Tenone,
il tessuto connettivo che avvolge la parte posteriore
del bulbo oculare. c. esterna, strato di fibre bianche tra putamen e claustro. c. fibrosa del rene,
rivestimento di tessuto connettivo che prosegue
attraverso l’ilo del rene per rivestire il seno renale.
c. glomerulare, dilatazione globulare che forma
l’inizio di un tubulo urinifero entro il rene e che
circonda il glomerulo. c. interna, massa a forma
di ventaglio costituita di fibre bianche che separa
il nucleo lenticolare lateralmente dalla testa del
nucleo caudato dal talamo dorsale e dalla coda del
nucleo caudato, medialmente. c. otica, elemento
scheletrico che circonda il meccanismo dell’orecchio interno. Nell’embrione umano esso si sviluppa come cartilagine in vari centri di ossificazione e
diventa completamente osseo e unificato attorno
alla 23a settimana di vita fetale. c. ottica, struttura embrionale da cui si sviluppa la sclera. c.(e) renali, tessuto di rivestimento attorno al rene, diviso in capsula renale fibrosa e capsula renale adiposa.
c. uditiva, capsula cartilaginea dell’embrione che si
sviluppa nel labirinto osseo dell’orecchio interno.
capsulectomia escissione di una capsula, in particolare di una capsula articolare o della capsula
del cristallino.
capsulite infiammazione di una capsula come
quella del cristallino. c. adesiva, infiammazione
adesiva tra la capsula articolare e la parte periferica della cartilagine articolare della spalla con
obliterazione della borsa sottodeltoidea, caratterizzata da aumento del dolore, rigidità e limitazione del movimento.
capsuloplastica riparazione plastica di una capsula articolare.
capsuloressi creazione di un’apertura circolare continua nella capsula anteriore durante la
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chirurgia della cataratta per permettere l’esposizione o la facoemulsificazione del nucleo del
cristallino.
capsulotomia incisione di una capsula, come
quella del cristallino, del rene o di un’articolazione.
captopril enzima inibitore della conversione
dell’angiotensina, usato nel trattamento di ipertensione, scompenso cardiaco congestizio e disfunzione ventricolare sinistra, postinfarto miocardico.
caput pl. capita [L.] 1. testa. 2. estremità espansa o
principale di un organo o parte. c. medusae,
vene cutanee dilatate attorno all’ombelico che si
osservano soprattutto nel neonato e in pazienti
affetti da cirrosi. c. succedaneum, edema che si
presenta nel e sotto il cuoio capelluto fetale durante il parto.
CAR [In.] Canadian Association of Radiologists:
associazione dei radiologi canadesi.
carattere 1. qualità o attributo che indica la
natura di un oggetto o di un organismo. 2. in
genetica, l’espressione nel fenotipo di un gene
o di un gruppo di geni. 3. in psichiatria, termine usato in gran parte con lo stesso significato
di personalità, in particolare per i tratti di personalità modellati dalle esperienze della vita.
c. acquisito, modificazione non ereditabile che si
sviluppa in un animale a seguito delle sue stesse
attività e degli influssi ambientali. c.(i) sessuali
primitivi, caratteri nel maschio o nella femmina
che sono direttamente coinvolti nella riproduzione; gonadi e loro strutture accessorie. c.(i) sessuali secondari, caratteri specifici del maschio
o della femmina ma non direttamente coinvolti
nella riproduzione. Vedi anche mascolinizzazione
e femminilizzazione.
caratteristica 1. carattere. 2. tipico di un individuo o di un’altra entità. c. a richiesta, comportamento esibito dal soggetto di un esperimento
nel tentativo di portare a termine alcuni obiettivi,
come risultato delle indicazioni comunicate dallo
sperimentatore (aspettative o ipotesi).
carbacefem parte di una classe di antibiotici strettamente correlati alle cefalosporine per
struttura e impiego ma chimicamente più stabili.
carbacolo agonista colinergico, usato come miotico e per abbassare la pressione intraoculare
nella terapia del glaucoma e dopo interventi per
cataratta.
carbamato estere dell’acido carbamico.
carbamazepina anticonvulsivo e analgesico,
usato nel trattamento del dolore associato alla
nevralgia del trigemino e nell’epilessia che si manifesta con alcuni tipi particolari di attacco.
carbamide urea. c. perossido (perossido dell’acido carbamico), composto di urea e perossido
di idrogeno usato per ammorbidire il cerume, per
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carbonile
la pulizia dentale come agente sbiancante, o come
antifiammatorio.
carbaminoemoglobina combinazione chimica
di anidride carbonica ed emoglobina, CO2HHb,
che è una delle forme ematiche dell’anidride carbonica.
carbammile il radicale NH2CO—; vedi carbammiltransferasi.
carbammiltransferasi enzima che catalizza il
trasferimento di un gruppo carbammilico, come
dal carbammilfosfato a l-ornitina, a formare ortofosfato e citrullina nella sintesi di urea.
carbenicillina penicillina semisintetica con attività contro Pseudomonas aeruginosa e altri batteri Gram-negativi; usata come sale disodico. È
anche usata come c. indanil sodio nella terapia di
infezioni del tratto urinario e della prostatite.
carbidopa inibitore della decarbossilazione della
levodopa nei tessuti extracerebrali, utilizzato in
combinazione con levodopa come antiparkinsoniano.
carbinolo 1. alcol metilico. 2. alcol aromatico o
grasso, formato per sostituzione di uno, due o
tre gruppi idrocarburici al posto di idrogeno nel
metanolo.
carbinossammina antistaminico con azione
anticolinergica e sedativa, usato in forma di sale
maleato.
carboidrato un membro di una classe di derivati aldeidici o chetonici degli alcol poliidrici,
così chiamati perché idrogeno e ossigeno vi si
ritrovano abitualmente nella stessa proporzione
che hanno nell’acqua Cn(H2O); i più importanti
comprendono gli amidi, gli zuccheri, i glicogeni,
le cellulose e le gomme.
carbolfucsina soluzione contenente fucsina basica e fenolo diluito; usata in varie colorazioni per
mettere in evidenza i batteri acido-resistenti.
carbolismo intossicazione da fenolo; vedi fenolo (1).
carbonato sale dell’acido carbonico.
carbonchio infezione necrotizzante della cute e
dei tessuti sottocutanei, caratterizzata da gruppi
di foruncoli, solitamente dovuta allo Staphylococcus aureus con fistole di drenaggio multiple. carbonchioso, agg. c. maligno, antrace.
carbone di legna prodotto derivato dalla carbonizzazione del legno o di altri materiali organici.
c. animale, carbone preparato dalle ossa; può
essere purificato (c. animale purificato) tramite la
rimozione del materiale disciolto con acido cloridrico bollente e acqua; assorbente e decolorante.
c. attivo, residuo della distillazione distruttiva di
vari materiali organici, trattato per aumentare le
sue proprietà di assorbimento; utilizzato come
antidoto generico.
carbonile radicale organico divalente C:O caratteristico di aldeidi, chetoni, acidi carbossilici ed
esteri.
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carbonio (C)
132
carbonio (C) elemento non metallico tetravalente, che si presenta in diverse forme inclusi, diamante, grafite e carbone amorfo; no. at. 6, p. at.
12,011. Esistono tre isotopi di origine naturale
del carbonio; due isotopi sono stabili (12C e 13C)
mentre il terzo isotopo è instabile (14C, emivita
5730 anni).
carboplatino antineoplastico usato nel trattamento del carcinoma dell’ovaio e di numerosi
altri organi.
carboprost analogo sintetico del dinoprost, una
prostaglandina di tipo F; usato sotto forma di sale
trometaminico come ossitocico per la conclusione della gravidanza e per l’aborto mancato.
carbossiemoglobina emoglobina combinata con
monossido di carbonio che occupa i siti nella
molecola dell’emoglobina che normalmente sono occupati dall’ossigeno e che non è facilmente
allontanata dalla molecola.
carbossilasi enzima che catalizza la rimozione di
anidride carbonica dal gruppo carbossilico di alfa
amino keto acidi.
carbossilazione aggiunta di anidride carbonica
o di bicarbonato per formare un gruppo carbossilico, come al piruvato per formare ossalacetato.
carbossile radicale monovalente, —COOH, che
è presente negli acidi organici denominati acidi
carbossilici.
carbossilesterasi enzima di ampia specificità
che catalizza il trasferimento di un gruppo carbossilico da un composto donatore a un composto accettore.
carbossiliasi parte di un gruppo di liasi che catalizzano la rimozione di un gruppo carbossilico;
comprende le carbossilasi e le decarbossilasi.
carbossiltransferasi parte di un gruppo di enzimi che catalizzano il trasferimento di un gruppo
carbossilico da un composto donatore a un composto accettore.
carbossimetilcellulosa polimero di cellulosa
sostituta di dimensioni variabili, usato sotto forma di sale di sodio o calcio come agente per sospensioni farmaceutiche, eccipiente di compresse
e agente per aumentare la viscosità; il primo è
anche usato come lassativo.
carbossimioglobina composto formato dalla
mioglobina esposta al monossido di carbonio.
carbossipeptidasi esopeptidasi che catalizza la
scissione idrolitica del penultimo o ultimo legame peptidico all’estremità terminale di un peptide o di un polipeptide dove compare il gruppo
carbossilico libero.
carcinoembrionario relativo a carcinoma e a
tessuto embrionale; vedi sotto antigene.
carcinogenicità capacità o tendenza a provocare
un carcinoma.
carcinogeno cancerogeno.
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carcinoide tumore carcinoide. c. a cellule ECL,
c. a cellule simil-enterocromaffini, tumore
carcinoide del fundus gastrico costituito da cellule
simil-enterocromaffini (ECL); solitamente sono
presenti tumori multipli.
carcinolisi distruzione di cellule carcinomatose.
carcinolitico, agg.
carcinoma neoformazione maligna composta da
cellule epiteliali che tendono a infiltrare i tessuti
circostanti e a produrre metastasi. c. a cellule a
castone, tumore altamente maligno secernente
muco in cui le cellule sono anaplastiche, con nuclei dislocati lateralmente da un globulo di muco.
c. a cellule a chicco d’avena, forma di carcinoma a piccole cellule, in cui le cellule sono arrotondate o allungate, hanno un citoplasma scarso
e sono scarsamente aggregate. c. a cellule basosquamose, tipo di carcinoma della pelle che presenta elementi sia di cellule basali che di cellule
squamose. c. a cellule chiare, 1. vedi sotto adenocarcinoma. 2. carcinoma a cellule renali. c. a
cellule di Hürthle, tumore maligno delle cellule
di Hürthle. c. a cellule di Merkel, tumore maligno dermico o sottocutaneo a rapido accrescimento che compare nelle regioni esposte di adulti di mezza età o anziani e contenente trabecole
anastomotiche irregolari e piccoli granuli densi
tipici delle cellule di Merkel. c. a cellule di transizione, tumore maligno che insorge da un epitelio stratificato di tipo transizionale; interessa di
solito la vescica urinaria. c. a cellule fusiformi,
carcinoma di solito di tipo squamocellulare caratterizzato da sviluppo fusiforme di cellule rapidamente proliferanti. c. a cellule giganti, neoplasma differenziato, altamente maligno, epiteliale,
contentente molte cellule giganti, come si sviluppa nei polmoni e nella ghiandola tiroidea. c. a
cellule renali, carcinoma a cellule chiare; carcinoma del parenchima renale, composto da cellule tubulari in varia disposizione. c. a corazza,
carcinoma della cute che si presenta sotto forma
di un ispessimento e un aumento di consistenza
di vaste aree del torace spesso come risultato della metastatizzazione di un tumore primitivo alla
mammella. c. a grandi cellule, tumore broncogeno composto da cellule blastiche (anaplastiche)
di grosse dimensioni. c. a piccole cellule, c. a
piccole cellule del polmone, ([In.] SCLC:
Small Cell Lung Carcinoma) frequente forma di
carcinoma broncogeno altamente maligno nella
parete di un bronco principale, di solito in fumatori di mezza età, composto da cellule ematossilinofile, piccole, ovali e indifferenziate. c. acinare,
c. di cellule acinari, c. acinoso, tumore maligno
a lenta crescita con cellule acinari disposte in
strutture simil-ghiandolari, di solito nel pancreas
o nelle ghiandole salivari. c. adenocistico, c. a-
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denoide cistico, cilindroma; carcinoma caratterizzato da cilindri o fasce di stroma che separano
o circondano nidi o cordoni di piccole cellule epiteliali, che colpisce normalmente le ghiandole
salivari. c. adenosquamoso, 1. adenoacantoma.
2. diversa categoria di carcinoma broncogeno con
aree di differenziazione ghiandolare squamose e a
grandi cellule. c. alveolare, carcinoma bronchioloalveolare. c. ameloblastico, tipo di ameloblastoma in cui si è verificata una trasformazione
epiteliale maligna, con metastasi che di solito assomigliano a un carcinoma a cellule squamose. c.
annessiale, carcinoma che origina o che forma
strutture che sono simili agli annessi cutanei, specialmente le ghiandole sudoripare e sebacee. c.
apocrino, 1. carcinoma annessiale in una ghiandola apocrina. 2. raro tumore maligno della mammella, con una crescita di tipo duttale o acinare e
secrezione apocrina. c. basocellulare, tumore
epiteliale della cute, che metastatizza raramente
ma ha potenzialità invasive e distruttive locali; il
tipo più comune è quello nodulare caratterizzato
da piccoli noduli, perlacei con depressioni centrali sulla cute esposta al sole di adulti anziani con
carnagione chiara. c. bronchioalveolare, variante dell’adenocarcinoma del polmone con cellule
epiteliali colonnari o cuboidali che tappezzano i
setti alveolari e aggettano negli spazi alveolari. c.
broncogenico, parte di un gruppo di carcinomi
del polmone così detto perché nasce dall’epitelio
dell’albero bronchiale. c. colangiocellulare, raro
carcinoma primitivo del fegato che si forma nelle
cellule dei dotti biliari. c. colloide, carcinoma
mucinoso. c. corionico, coriocarcinoma. c. cribriforme, 1. carcinoma adenoide cistico. 2. carcinoma adenoide cistico dei dotti lattiferi; uno dei
sottotipi di carcinoma duttale in situ. c. del dotto
terminale, neoplasia maligna localmente invasiva
a lenta crescita, composta da elementi mioepiteliali e duttali, osservata nelle ghiandole salivari
minori. c. duttale in situ, ([In.] DCIS: Ductal
Carcinoma In Situ) parte di un grande gruppo di
carcinomi, in situ dei dotti galattofori. c. eccrino,
carcinoma mucinoso. c. embrionale, forma altamente maligna primitiva di carcinoma probabilmente di derivazione dalle cellule germinali o teratomatosa, che in genere insorge in una gonade.
c. endometriale, carcinoma caratterizzato da
pattern ghiandolari che ricordano quelli dell’endometrio, che insorge nel fondo uterino e nelle
ovaie. c. epatocellulare, carcinoma primitivo
delle cellule del fegato; è stato associato a infezione virale cronica da epatite B, con alcuni tipi di
cirrosi, e infezione virale da epatite C. c. epidermoide, carcinoma a cellule squamose (2). c. ex
tumore misto, ex adenoma pleomorfo, 1. tipo
di rabdomiosarcoma adenoma pleomorfo che abi-
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carcinoma
tualmente insorge nelle ghiandole salivari di adulti anziani; 2. tumore maligno epiteliale che insorge nel seno di un tumore misto preesistente.
c. follicolare della ghiandola tiroide, tipo di
carcinoma della ghiandola tiroide con molti follicoli. c. in situ, carcinoma le cui cellule tumorali
sono ancora confinate all’epitelio di origine senza
invasione della membrana basale; la probabilità di
successiva crescita invasiva è ritenuta elevata.
c. infiammatorio della mammella, carcinoma
della mammella altamente maligno, che si presenta con discromie cutanee dal rosa al rosso, edema,
dolorabilità e rapido aumento di volume. c. intraduttale, 1. un carcinoma dell’epitelio di un dotto.
2. carcinoma duttale in situ. c. lobulare, carcinoma dei dotti terminali. c. lobulare in situ, ([In.]
LCIS: Lobular Carcinoma In Situ) tipo di neoplasia precancerosa riscontrato nei lobuli delle
ghiandole mammarie, che progredisce lentamente, talvolta trasformandosi in un carcinoma lobulare invasivo dopo molti anni. c. lobulare invasivo, carcinoma di tipo invasivo della mammella,
caratterizzato dalla crescita lineare nello stroma
desmoplastico intorno alla parte terminale dei
lobuli della ghiandola mammaria; di solito si sviluppa da un carcinoma lobulare in situ; vedi carcinoma lobulare in situ. c. meningeo, infiltrazione
carcinomatosa primaria o secondaria delle meningi, in particolare della pia e dell’aracnoide. c. midollare, carcinoma composto soprattutto da elementi epiteliali con stroma scarso o nullo; insorge
comunemente nella mammella e nella ghiandola
tiroide. c. mucinoso, adenocarcinoma che produce mucina in quantità significative. c. mucoepidermoide, tumore epiteliale maligno del tessuto ghiandolare e in particolare delle ghiandole
salivari, caratterizzato da acini con cellule mucosecernenti e dalla presenza di elementi squamosi
maligni. c. nasofaringeo, tumore maligno che
insorge nell’epitelio di rivestimento del nasofaringe, osservato più di frequente nelle persone di
origine cinese. L’herpesvirus 4 umano (virus di
Epstein-Barr) ne è ritenuto una causa. c. non a
piccole cellule, termine generale che comprende
tutti i carcinomi polmonari tranne il carcinoma a
piccole cellule. c. papillare, carcinoma in cui vi
sono escrescenze papillari. c. scirroso, carcinoma
a struttura dura dovuta alla formazione di tessuto
connettivo denso nello stroma. c. sebaceo, carcinoma annessiale delle ghiandole sebacee, che di
solito si presenta sottoforma di nodulo giallo e
duro sulla palpebra. c. simplex, carcinoma indifferenziato. c. squamoso, c. a cellule squamose,
1. carcinoma inizialmente localizzato, che si sviluppa dall’epitelio squamoso, inclusa la pelle danneggiata dal sole, caratterizzato da cellule cuboidi
e da cheratinizzazione. 2. forma di carcinoma
ABC
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carcinomatosi
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broncogeno, che si manifesta solitamente in fumatori di mezza età, generalmente forma masse
polipoidi o sessili che ostruiscono le vie bronchiali. c. surrenalico, tumore maligno della ghiandola
surrenale, che causa malattie endocrine come la
sindrome di Cushing o la sindrome adrenogenitale. c. tubulare, 1. adenocarcinoma in cui le cellule
sono disposte in tubuli. 2. tipo di carcinoma della
mammella in cui sono presenti strutture similghiandolari che infiltrano lo stroma; di solito si
sviluppa da un carcinoma duttale in situ. c. verrucoso, 1. varietà di carcinoma a cellule squamose
localmente invasivo, che ha un tropismo per la
mucosa orale ma colpisce anche altri tessuti molli
della bocca e la laringe. 2. termine talora usato per
l’analogo tumore di Buschke-Lowenstein che colpisce i genitali.
carcinomatosi condizione di disseminazione diffusa del cancro nell’organismo.
carcinomatoso relativo a o della natura del cancro.
carcinosarcoma tumore maligno composto da
tessuti carcinomatosi e sarcomatosi. c. embrionale, tumore di Wilms.
cardamomo 1. pianta della specie Elettaria cardamomum o una delle varie piante strettamente
correlate aventi semi simili. 2. preparazione dei
semi dell’Elettaria cardamomum usata per malattie
respiratorie e del tratto gastrointestinale, nonché
nella medicina tradizionale cinese e Ayurveda.
cardi(o)- prefisso [Gr.] 1. cuore. 2. orifizio o porzione
cardiale dello stomaco.
cardiaco 1. relativo al cuore. 2. relativo al cardias.
cardialgia cardiodinia.
cardias porzione cardiale dello stomaco, che circonda la giunzione esofagogastrica e si distingue
per la presenza di ghiandole cardiali.
cardiectasia dilatazione del cuore.
cardinale 1. di importanza primaria o preminente. 2. in embriologia, relativo al principale drenaggio venoso.
cardioacceleratore affretta l’azione cardiaca;
agente che accelera l’azione cardiaca.
cardioangiologia specialità medica che studia il
cuore e i vasi sanguigni.
cardioarterioso relativo al cuore e alle arterie.
Cardiobacteriaceae famiglia di batteri Gramnegativi, a forma bastoncellare, appartenente
all’ordine Cardiobacteriales.
Cardiobacteriales ordine di batteri Gram-negativi, principalmente aerobi, appartenente alla
classe Proteobacteria Gamma.
Cardiobacterium genere di batteri bastoncellari, Gram-negativi, della famiglia Cardiobacteriaceae, che fanno parte della normale flora del
naso e della gola e sono isolati anche dal sangue.
C. hominis provoca endocardite.
cardiocele protrusione del cuore attraverso una
fissurazione del diaframma o attraverso una ferita.
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cardiocentesi puntura chirurgica del cuore.
cardiochimografia registrazione del movimento cardiaco tramite elettrochimografo. cardiochimografico, agg.
cardiocinetico 1. che eccita e stimola l’azione del
cuore. 2. agente che agisce in tal senso.
cardiocirrosi cirrosi cardiaca.
cardiocita miocita.
cardiodiaframmatico relativo al cuore e al diaframma.
cardiodinamica scienza che studia le forze coinvolte nell’azione del cuore.
cardiodinia dolore cardiaco.
cardioesofogeo relativo al cardias dello stomaco e all’esofago, come la giunzione o lo sfintere
cardioesofagei.
cardiofobia paura morbosa delle malattie cardiache.
cardiogenesi sviluppo del cuore nell’embrione.
cardiogeno 1. che ha origine nel cuore; provocato da un anomalo funzionamento del cuore. 2.
relativo alla cardiogenesi.
cardiografia registrazione grafica di alcuni aspetti
fisici o funzionali del cuore, p.es. apicocardiografia, ecocardiografia, elettrocardiografia, cinetocardiografia, fonocardiografia, telecardiografia, vettocardiografia e ecocardiografia. c. ecografica, ecocardiografia.
cardiogramma registrazione grafica di un evento cardiaco eseguita per mezzo del cardiografo.
c. apicale, apicocardiogramma. c. precordiale,
cinetocardiogramma.
cardioinibitore agente che limita l’azione cardiaca.
cardioinibitorio che limita o che impedisce l’azione cinetica del cuore.
cardiolipina fosfolipide presente principalmente
nelle membrane mitocondriali interne e nelle
membrane plasmatiche batteriche; utilizzato in
alcuni test per la sifilide.
cardiolisi operazione per liberare il cuore dalle
sue aderenze al periostio sternale nella mediastinopericardite adesiva.
cardiologia studio del cuore e delle sue funzioni.
cardiomalacia rammollimento della sostanza
muscolare del cuore.
cardiomegalia anomalo ingrossamento del cuore.
cardiomelanosi melanosi del cuore.
cardiomioliposi degenerazione grassa del muscolo cardiaco.
cardiomiopatia 1. termine diagnostico generale
che indica una malattia primitiva non infiammatoria del cuore. 2. in termini più restrittivi solo le malattie in cui è coinvolto unicamente il miocardio e
in cui la causa è sconosciuta e non fa parte di una
malattia che interessa altri organi. cardiomiopatico, agg. c. alcolica, cardiomiopatia dilatativa in
pazienti con storia di alcolismo cronico c. congestizia, c. dilatativa, dilatazione ventricolare,
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disfunzione contrattile sistolica, e spesso insufficienza cardiaca congestizia, solitamente progressiva; può essere ereditaria o acquisita. Le forme ereditarie sono state associate a numerose mutazioni
autosomiche dominanti, la maggior parte codificante per proteine coinvolte nella struttura e assemblaggio muscolare; le cause della forma acquisita includono miocardite, arteriopatia coronarica,
patologie sistemiche e tossine miocardiche. c. dei
bevitori di birra, dilatazione cardiaca e ipertrofia
dovuta a un eccessivo consumo di birra; almeno
in alcuni casi è stata dovuta all’aggiunta di cobalto
alla birra durante la lavorazione. c. infiltrativa,
malattia miocardica restrittiva, caratterizzata dal
deposito di sostanze anomale nel cuore, come può
accadere nell’amiloidosi, nell’emocromatosi ecc.
c. ipertrofica, ([In.] HCM: Hypertrophic Cardio Myopathy), forma caratterizzata da ipertrofia
ventricolare, specialmente del ventricolo sinistro,
con compromissione del riempimento ventricolare dovuta a disfunzione diastolica. c. ipertrofica
ostruttiva, ([In.] HOCM: Hypertrophie Obstructive CardioMyopathy) forma di cardiomiopatia
ipertrofica in cui la localizzazione settale dell’ipertrofia determina un ostacolo alla gittata del ventricolo sinistro. c. ischemica, scompenso cardiaco
con dilatazione del ventricolo sinistro dovuta alla
malattia cardiaca ischemica. c. restrittiva, forma
in cui le pareti ventricolari sono eccessivamente
rigide e impediscono il riempimento ventricolare.
c. ventricolare destra, cardiomiopatia del cuore
destro, che si verifica in particolare nei giovani
maschi, con dilatazione del ventricolo destro con
sostituzione parziale o totale della sua muscolatura
da parte di tessuto fibroso o adiposo, palpitazioni
sincope e talvolta morte improvvisa.
cardiomotilità l’insieme dei movimenti del cuore; motilità cardiaca.
cardiopatia disfunzione o malattia del cuore.
cardioplastica esofagogastroplastica.
cardioplegia arresto della contrazione del miocardio, come per effetto di composti chimici o
del freddo durante interventi chirurgici sul cuore.
cardioplegico, agg.
cardiopneumatico relativo al cuore e alla respirazione.
cardiopolmonare relativo al cuore e ai polmoni.
cardioprotettore contrasta cardiotossicità o
agente che agisce in tal senso.
cardioptosi spostamento in basso del cuore.
cardiorespiratorio di o relativo al cuore e alla
respirazione.
cardioressi rottura del cuore.
cardiorrafia sutura del muscolo cardiaco.
cardiosclerosi indurimento fibroso del cuore.
cardioselettivo che possiede una attività più
spiccata sul cuore che non sugli altri tessuti.
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carenato
cardiospasmo acalasia dell’esofago.
cardiotacometro strumento per rappresentare o registrare continuativamente la frequenza
cardiaca.
cardioterapia terapia delle malattie del cuore.
cardiotocografia monitorizzazione del battito
cardiaco fetale e delle contrazioni uterine durante il parto.
cardiotomia 1. incisione chirurgica del cuore. 2.
incisione chirurgica nel cardias.
cardiotonico che esercita un effetto tonico sul
cuore; agente che possiede un effetto tonico sul
cuore.
cardiotopometria misurazione dell’area di ottusità cardiaca superficiale osservata alla percussione del torace.
cardiotoracico relativo al cuore e al torace.
cardiotossicità caratteristica di essere cardiotossico.
cardiotossico che possiede effetti tossici o deleteri per il cuore.
cardiovalvulite infiammazione delle valvole cardiache.
cardiovalvulotomo strumento per eseguire la
cardiovalvulotomia.
cardiovascolare relativo al cuore e ai vasi sanguigni.
cardioversione ripristino del ritmo cardiaco
normale per mezzo di una scarica elettrica.
cardiovertitore tipo di condensatore ad accumulo di energia e scarica di capacitanza che viene
scaricato con un’induttanza; produce una scarica
di corrente diretta che ripristina il normale ritmo
cardiaco. c. defibrillatore automatico impiantabile, apparecchio impiantabile che identifica
l’insorgenza di una tachicardia ventricolare o di
una fibrillazione e la interrompe rilasciando una
scarica o più scariche di corrente direttamente sul
miocardio.
Cardiovirus virus EMC-simili; genere di virus
della famiglia Picornaviridae, che causa encefalomielite e miocardite. L’unica specie patogena
per l’uomo è il virus dell’encefalomiocardite.
cardite infiammazione del cuore; miocardite.
cardo pianta della famiglia delle Compositae, che
ha foglie spinose e infiorescenze a capolino circondate da brattee spinose. c. benedetto, Cnicus
benedictus i suoi fiori, foglie e steli più alti essiccati
sono usati per la dispepsia e la perdita di appetito; usati anche nella medicina popolare per la
febbre, per i raffreddamenti e come diuretico.
c. mariano, Silybum marianum il suo frutto maturo essiccato è utilizzato per la perdita di appetito e come sostegno terapeutico nei disturbi della
colecisti e del fegato.
carenato a forma di carena; avente un processo a
forma di carena.
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carfologia
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carfologia Gesto immotivato di afferrare le lenzuola da parte di un paziente con delirio, demenza, febbre o esaurimento.
cari(o)- prefisso [Gr.] nucleo.
carico 1. somministrazione di sufficienti quantità
di una sostanza per valutare la capacità del soggetto di metabolizzarla o assorbirla. 2. applicazione di una forza di trazione su una parte, come
un muscolo o un legamento. 3. quantità di un
qualcosa di misurabile trasportato da un oggetto
o organismo. c. allostatico, termine coniato come alternativa a stress, che si riferisce agli stimoli
ambientali che inducono l’organismo a compiere
sforzi per mantenere l’allostasi. c. virale, numero
di copie di RNA di uno specifico virus per mL
di sangue.
carie decadimento come di un osso o di un dente.
carioso, agg. c. dentaria, processo distruttivo che
causa la decalcificazione dello smalto dentario
e porta alla continua distruzione dello smalto e
della dentina e alla formazione di cavità nel dente.
carina pl. carinae [L.] struttura simile a una cresta. c. tracheae, protuberanza inferiore e posteriore della posizione più bassa della cartilagine
tracheale che forma una cresta tra gli orifizi dei
bronchi principali destro e sinistro. c. urethralis
vaginae, colonna delle rughe nella porzione inferiore della parete anteriore della vagina subito
al di sotto dell’uretra.
cariocinesi divisione del nucleo della cellula. cariocinetico, agg.
cariofago protozoo che fagocita il nucleo delle
cellule che ha infettato.
cariogamia coniugazione cellulare con fusione
dei nuclei.
cariogenesi sviluppo della carie.
cariogramma immagine di una mappa sistematizzata di un complemento cromosomico, con
l’estesa implicazione che i cromosomi di una singola cellula possono caratterizzare un individuo o
persino una specie. Vedi anche cariotipo.
cariolisi 1. rigonfiamento del nucleo di una cellula
necrotica e sbiadimento della cromatina a mano a
mano che diventa meno basofila. 2. dissoluzione
del nucleo di una cellula; Cf. carioressi. cariolitico, agg.
cariomorfismo forma del nucleo di una cellula.
cariopicnosi raggrinzimento del nucleo di una
cellula con condensazione della cromatina. cariopicnotico, agg.
carioressi frammentazione del nucleo di una cellula in granuli amorfi; è seguita da dissoluzione
(cariolisi). carioressico, agg.
cariotipo formalmente, la rappresentazione simbolica (p.es. numeri, lettere) del set cromosomico
di un individuo, di un tessuto o di una linea cellulare. In pratica spesso è usato con il medesimo
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significato di idiogramma e cariogramma. cariotipico, agg.
carisoprodolo miorilassante scheletrico e analgesico, usato per il trattamento sintomatico delle
affezioni muscoloscheletriche dolorose acute.
carminativo 1. che allevia la flatulenza. 2. agente
che allevia la flatulenza.
carminio colorante rosso impiegato in istologia.
c. indaco, indigotina disolfonato sodico.
carminofilo 1. facilmente colorabile con carminio. 2. cellula o elemento che si colora facilmente
con il carminio.
carmustina agente alchilante citotossico del
gruppo delle nitrosouree, usato come agente antineoplastico.
carnitina derivato della betaina, coinvolto nel
trasporto degli acidi grassi nei mitocondri dove
vengono metabolizzati.
carnivoro animale che si ciba principalmente di
carne in particolare un mammifero appartenente
all’ordine Carnivora (gatti, cani, orsi ecc.).
carnosina dipeptide composto da b-alanina e istidina, rinvenuto nei muscoli scheletrici e nel cervello dell’uomo; può essere un neurotrasmettitore.
carnosinasi enzima che idrolizza la carnosina
(aminoacil-l-istidina) e altri dipeptidi contenenti
l-istidina tra i loro aminoacidi costituenti. deficit
di c. sierica, aminoacidopatia caratterizzata da
escrezione urinaria di carnosina, omocarnosina
nel liquido cerebrospinale, e talvolta crisi miocloniche, grave ritardo mentale e spasticità.
carnosinemia 1. accumulo di carnosina nel sangue. 2. antico nome per deficit di carnosinasi sierica.
carnosinuria eccesso di carnosina nell’urina, come dopo l’ingestione di carni o nel deficit di carnosinasi sierica.
carnoso 1. della consistenza o dell’aspetto della
carne. 2. caratterizzato da abbondante carne.
carotene uno dei quattro pigmenti isomerici (ab- g- e d-carotene) il cui colore va dal violetto al
rosso-giallo al giallo e che si trovano in molti vegetali a foglia verde scuro e nei vegetali e nei frutti gialli; si tratta di idrocarburi liposolubili insaturi che possono essere convertiti in vitamina A nel
corpo; nel genere umano l’isomero b (b-carotene)
è il precursore principale di questa vitamina. beta
c., isomero b del carotene; una preparazione viene utilizzata per prevenire il deficit di vitamina
A e per ridurre la gravità della fotosensibilità nei
pazienti con protoporfiria eritropoietica.
carotenemia ipercarotenemia.
carotenoide 1. parte di un gruppo di idrocarburi
poliisoprenici pigmentati di giallo, rosso, arancione sintetizzati dai procarioti e dalle piante superiori; si concentrano nel grasso animale quando ingeriti; esempi sono b-carotene, licopene e
xantofilla. 2. caratterizzati da un colore giallo.
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c. della provitamina A, carotenoidi, in particolare i caroteni che possono essere convertiti in
vitamina A nell’organismo.
carotenosi colorazione gialla della pelle che si
verifica nell’ipercarotenemia.
caroticotimpanico relativo al canale carotideo
e al timpano.
carotideo relativo all’arteria carotide, la principale arteria del collo.
carotidinia dolore episodico, di solito unilaterale, al
collo lungo il decorso dell’arteria carotide comune.
carpale relativo al carpo.
carpectomia escissione di un osso carpale.
carpite infiammazione delle membrane sinoviali
delle ossa delle articolazioni carpali degli animali
domestici che determina dolore, edema e zoppia.
carpo1 articolazione tra braccio e mano, costituita
da otto ossa; il polso.
carpo2 corpo fruttifero di un fungo.
carpopedalico relativo a o che colpisce il polso
(o la mano) e il piede.
carpoptosi caduta del polso.
carrello veicolo a ruote per trasportare pazienti
o attrezzature in un ospedale. c. di emergenza,
carrello di rianimazione. c. di medicazione,
carrello contenente tutti i materiali che possono
essere necessari per cambiare le medicazioni di
pazienti chirurgici o traumatizzati. c. di rianimazione, carrello che contiene tutta l’attrezzatura
necessaria per avviare la rianimazione d’urgenza.
carrier-free [In.] che denota o è relativo a un radioisotopo di un elemento in forma pura cioè non
diluito con un portatore stabile di isotopi.
carta sostanza prodotta in fogli sottili a partire
da sostanze fibrose ridotte in polpa. c. reattiva,
carta impregnata di un composto che si modifica
visibilmente al verificarsi di una reazione chimica. c. tornasole, carta assorbente impregnata con
soluzione di tornasole: se entra in contatto con
un acido appare rossa, se incontra un alcale vira
verso il blu; se lievemente alcalina è blu e se è
acida vira al rosso.
carteololo agente bloccante b-adrenergico, usato
in forma di sale cloridrato nel trattamento dell’ipertensione e di glaucoma e ipertensione oculare.
cartilagine tessuto connettivo fibroso, specializzato, presente negli adulti; forma lo scheletro
temporaneo dell’embrione, fornendo un modello
per le ossa in sviluppo; costituisce parte del meccanismo di crescita dell’organismo. c. a Y, cartilagine a forma di Y dentro l’acetabolo che unisce
ilio, ischio e pube. c.(i) alari, cartilagini delle ali del naso. c. aortica, seconda cartilagine
costale sul lato destro. c. aritenoide, una delle
due cartilagini piramidali della laringe. c. artrodiale, c. articolare, cartilagine che ricopre la
superficie articolare delle articolazioni sinoviali.
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caruncola
c. corniculata, nodulo di cartilagine all’apice di
ciascuna cartilagine aritenoide. c. costale, barra
di cartilagine ialina che collega un costola allo
sterno, nel caso delle coste vere, o con la costa
immediatamente al di sopra, in caso delle coste
false superiori. c. cricoidea, una cartilagine anulare che forma la porzione inferiore e posteriore
della laringe. c. cuneiforme, una di una coppia di
cartilagini, una su ciascun lato, della piega ariepiglottica. c. dentinale, sostanza che rimane dopo
che i sali di calcio della dentina sono stati disciolti
con un acido. c. di connessione, cartilagine che
collega le estremità di un’articolazione immobile.
c. di costa scivolante, cartilagine allentata o deforme il cui scorrimento su di una cartilagine costale adiacente può produrre fastidio o dolore. c.
di Jacobson, cartilagine vomeronasale. c. di Santorini, cartilagine corniculata. c. di Weitbrecht,
cuscinetto di fibrocartilagine, talvolta presente
nella cavità articolare dell’articolazione acromioclavicolare. c. di Wrisberg, cartilagine cuneiforme. c. diartrodiale, cartilagine articolare.
c. elastica, cartilagine la cui matrice contiene fibre
elastiche gialle. c. ensiforme, processo xifoideo.
c. epifisaria, cartilagene che compone le epifisi
prima dell’ossificazione. c. fluttuante, porzione
distaccata di cartilagine semilunare nell’articolazione del ginocchio. c. gialla, cartilagine elastica.
c. ialina, sostanza flessibile, semitrasparente, dal
colore opalescente, composta da una materia interstiziale basofila, contenente fibrille, con cavità
in cui si rinvengono i condrociti. c. interossea,
cartilagine di connessione. c. permanente, cartilagine che in condizioni normali non si ossifica. c. precursoria, cartilagine temporanea.
c. semilunare, una delle due cartilagini intrarticolari dell’articolazione del ginocchio. c.(i) sesamoidee, piccole cartilagini che si trovano nel
legamento tiroioideo (cartilagine sesamoidea della
laringe) su entrambi i lati del naso (cartilagine sesamoidea del naso) e occasionalmente nei legamenti
vocali (cartilagine sesamoidea del legamento vocale).
c. temporanea, cartilagine che verrà sostituita da
osso o che è destinata a essere sostituita da osso.
c. tiroidea, la cartilagine a forma di scudo della
laringe. c.(i) tracheali, vedi sotto anello. c. triticea, piccola cartilagine nel legamento tiroioideo.
c. vomeronasale, una delle due strisce di cartilagine del setto nasale che sostengono l’organo
vomeronasale. c. xifoide, vedi sotto processo.
cartilagineo composto di cartilagine o della natura della cartilagine.
cartilago pl. cartilagines [L.] cartilagine.
caruncola piccola escrescenza carnosa spesso anomala. c. dell’imene, piccoli rilievi della mucosa
dell’orifizio vaginale che rappresentano i residui
dell’imene lacerato. c. lacrimale, prominenza ros-
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caruncula
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sastra all’angolo mediale dell’occhio. c. sublinguale, protuberanza presente su entrambi i lati
del frenulo della lingua sulla quale si aprono il dotto sublinguale principale e il dotto sottomandibolare. c. uretrale, escrescenza polipoide rosso scuro sulla mucosa del meato urinario nelle donne.
caruncula pl. carunculae [L.] caruncola.
carvedilolo agente bloccante b-adrenergico, utilizzato nel trattamento dell’ipertensione e come
adiuvante nel trattamento dello scompenso cardiaco congestizio.
carver strumento usato per produrre forme anatomiche per denti artificiali e per riparazioni dentali.
casa di accoglienza residenza per i pazienti
(p.es. pazienti psichiatrici, tossicodipendenti,
alcolisti) che non richiedono il ricovero ma necessitano di un grado intermedio di cura fino al
loro rientro in comunità.
casantranolo miscela purificata di glicosidi derivati dalla Cascara sagrada; usato come lassativo.
cascara 1. uva ursi. 2. Rhamnus purshiana. 3.
[Sp.] corteccia. c. sagrada, corteccia essiccata del
cespuglio Rhamnus purshiana, utilizzata come catartico.
cascata serie di eventi che una volta iniziata
prosegue fino alla fine, in cui ciascun passaggio
è scatenato dal precedente, a volte con un effetto cumulativo. c. della coagulazione, la serie
di tappe che iniziano con l’attivazione delle vie
intrinseche o estrinseche della coagulazione o di
una delle vie alternative correlate e che procede
attraverso la via comune della coagulazione fino
alla formazione del coagulo di fibrina.
caseificazione 1. precipitazione della caseina. 2.
necrosi nella quale il tessuto si trasforma in una
massa secca simile a formaggio.
caseina fosfoproteina; la principale proteina del
latte, la base di caglio e formaggio. nota: nella
nomenclatura britannica la caseina è detta caseinogeno e la paracaseina è detta caseina.
caseinogeno termine anglosassone per indicare
la caseina.
caseoso simile al formaggio o al caglio.
casistica registrazione e studio dei casi di malattie.
caso esempio particolare di una malattia. c. indice, 1. il primo caso osservato in una famiglia, o
altro gruppo definito, che induce a condurre uno
studio genetico; l’individuo interessato è chiamato proposto. 2. il primo caso di una malattia
contagiosa, distinto dai casi successivi. c. prova,
scatola contenente paia di lenti, cornici a specchio e altri apparecchi usati per i test visivi.
caspofungina antifungino, utilizzato come sale
acetato nel trattamento dell’aspergillosi invasiva.
cassetta 1. contenitore piatto per pellicole o nastri magnetici. 2. cassetta per raggi X. c. per raggi X, cassetta per pellicole a raggi X, contenente
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schermi intensificanti fronte e retro, tra i quali è
inserita la pellicola; per i nastri magnetici.
castagno albero del genere Castanea; legno e
foglie di Castanea dentata (Castagno americano)
contengono tannino, utilizzato come astringente
nella pertosse.
castrare privare delle gonadi rendendo l’individuo incapace di riprodursi.
castrato un individuo sottoposto a castrazione.
castrazione rimozione delle gonadi o loro distruzione da parte di irradiazioni o parassiti.
c. femminile, ooforectomia bilaterale. c. maschile, orchiectomia bilaterale.
casualità incidente, ferita accidentale, morte o
disabilità causata da un incidente; detto anche di
persona che ha riportato simili lesioni.
CAT [In.] Computerized Axial Tomography: tomografia assiale computerizzata.
cata- prefisso [Gr.] giù; inferiore; sotto; contro; assieme a; molto.
catabolismo processo distruttivo con cui le cellule viventi trasformano sostanze complesse in
composti più semplici liberando energia. catabolico, agg.
catabolizzare sottoporre a catabolismo; andare
incontro a catabolismo.
catacrotismo anomalia del polso in cui appare una
piccola onda o incisura addizionale nel ramo discendente del tracciato sfigmico. catacrotico, agg.
catadicrotismo anomalia del polso in cui appaiono due piccole onde o incisure addizionali nel
ramo discendente del tracciato del battito. catadicrotico, agg.
catafasia verbigerazione.
catafilassi caduta delle difese naturali del corpo
nei confronti di un’infezione. catafilattico, agg.
cataforia rotazione permanente verso il basso
degli assi ottici di entrambi gli occhi dopo che
gli stimoli visivi di fusione sono stati rimossi. cataforico, agg.
catagene breve periodo del ciclo del capello in
cui la crescita (fase anagene) cessa e il riposo (fase
telogene) inizia.
catalasi emoproteina, enzima che catalizza la
conversione del perossido di idrogeno ad acqua e
ossigeno proteggendo le cellule; si trova in quasi
tutte le cellule dei viventi il deficit dell’enzima
determina l’acatalasia. catalasico, agg.
catalessi mantenimento indefinitamente prolungato di una postura corporea fissa; si osserva in
gravi casi di schizofrenia catatonica. Il termine è
talvolta usato per denotare flessibilità cerea.
catalisi aumento della velocità di una reazione o
processo chimico determinato dalla presenza di
una sostanza che non viene consumata nella reazione o nel processo chimico; c. negativa indica il
rallentamento o l’inibizione di una reazione o
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processo a causa della presenza di questa sostanza. catalitico, agg.
catamnesi 1. anamnesi del follow-up di un paziente dopo la dimissione dalle terapie o da un
ospedale. 2. anamnesi di un paziente dopo l’esordio di una patologia medica o psichiatrica.
catamnestico agg.
cataplasma trattamento condotto mediante applicazioni di poltiglia umida e soffice dalla consistenza più o meno dei cereali cotti, spalmata tra
strati di mussola, lino, garza o su asciugamani e
applicata calda in una data area allo scopo di creare calore umido locale o controirritazione.
cataplessia situazione caratterizzata da improvvisi attacchi di debolezza muscolare e ipotonia
scatenati da uno stimolo emotivo, come allegria,
rabbia, paura ecc. associata spesso a narcolessia.
cataplessico, agg.
cataracta cataratta. c. brunescens, cataratta bruna; vedi cataratta senile nucleare sclerotica. c. caerulea, cataratta blu.
cataratta opacità del cristallino dell’occhio o della sua capsula. catarattoso, agg. c. a fiocchi di
neve o a tormenta di neve, cataratta marcata da
opacità rapprese grigie o blu fino al bianco, osservate nei giovani diabetici. c. atopica, cataratta
che insorge con una dermatite atopica di lunga
durata. c. blu, c. cerulea, opacità puntiformi blu
disperse attraverso il nucleo e la corticale del
cristallino. c. capsulare, cataratta che consiste
nell’opacità della capsula del cristallino. c. complicata, cataratta secondaria. c. congenita, 1.
cataratta presente alla nascita, di solito bilaterale;
può essere lieve o grave e può compromettere
o meno la vista a seconda della grandezza della
densità e della localizzazione. 2. cataratta dello
sviluppo. c. coronarica, fini opacità bianche che
formano un anello intorno al cristallino mentre il
centro e la periferia del cristallino restano chiari.
c. corticale, 1. opacità da sviluppo puntiforme
comune nella corticale e presente nella maggior
parte dei cristallini. La cataratta è bianca o cerulea, aumenta di frequenza con l’età, ma raramente
compromette la vista. 2. la più comune cataratta
senile; opacità bianche cuneiformi sono distribuite come raggi intorno alla periferia della corticale. c. cupoliforme, cataratta senile nella corteccia posteriore del cristallino fino sotto la capsula.
c. da calore, opacità sottocapsulari posteriori
causate da esposizione cronica a radiazione infrarossa (calore). c. da irradiazione, cataratta
causata da radiazioni ionizzanti p.es. raggi X, o
da radiazioni non ionizzanti, p.es. raggi infrarossi
(calore), ultravioletti, microonde. c. dei soffiatori di vetro, c. dello sviluppo, tipo di piccola
cataratta presente nei giovani, derivante da ereditarietà, malnutrizione, tossicità o infiammazione,
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catartico
che raramente influisce sulla vista. c. elettrica,
cataratta che può svilupparsi a seguito di una
scarica elettrica, specialmente alla testa. Le cataratte sottocapsulari anteriori possono formarsi
e svilupparsi nell’arco di giorni; opacità a sviluppo più lento o stazionarie possono seguire una
scarica che non interessa la testa. c. ipermatura,
cataratta con una corticale rigonfia lattescente,
risultato dell’autolisi delle fibre del cristallino di
una cataratta matura. c. lamellare, cataratta che
interessa solo alcuni strati tra corteccia e nucleo
del cristallino. c. marrone, c. brunescente, vedi
cataratta senile nucleare sclerotica. c. matura, cataratta che determina rigonfiamento e opacità di
tutto il cristallino. c. membranosa, condizione
in cui la sostanza del cristallino si è raggrinzita
lasciando residui della capsula e formazione di
tessuto fibroso. c. morgagnana, c. ipermatura.
c. nera, vedi cataratta senile nucleare sclerotica.
c. nucleare, cataratta in cui l’opacità è nel nucleo
centrale dell’occhio. c. piramidale, cataratta conoide anteriore con apice che si proietta in avanti
nell’umor acqueo. c. polare, cataratta al centro
del polo anteriore (cataratta polare anteriore) o posteriore (cataratta polare posteriore) del cristallino.
post-c., cataratta ricorrente. c. secondaria, cataratta che deriva da una malattia, p.es. iridociclite;
degenerazione p.es. glaucoma cronico, distacco
della retina; o da intervento chirurgico, p.es.
filtrazione di glaucoma, reinserzione retinica.
c. senile, cataratta dell’anziano. c. senile nucleare
sclerotica, indurimento del nucleo a lento incremento, in genere bilaterale e di colore bruno o
nero, con il cristallino che diviene anelastico e
incapace di accomodazione. c. tossica, cataratta
dovuta alla esposizione a un farmaco tossico, p.es.
naftalene. c. totale, opacità di tutte le fibre di
un cristallino. c. traumatica, cataratta dovuta a
danni oculari. c. zonulare, cataratta lamellare.
catarro infiammazione di una mucosa, in particolare della testa e della gola con produzione fluente
di muco. catarrale, agg. c. nasale dei neonati
emissione catarrale dalla mucosa nasale nei neonati, generalmente visibile nella sifilide congenita.
catarsi 1. purga; pulizia o svuotamento. 2. in psichiatria, l’espressione e la liberazione di emozioni
e idee represse.
catartico 1. che provoca l’evacuazione dell’intestino. 2. agente che provoca l’evacuazione dell’intestino. 3. che provoca catarsi emotiva. c. di
volume, catartico che stimola l’evacuazione intestinale aumentando il volume fecale. c. lubrificante, catartico che agisce ammorbidendo le feci
e riducendo l’attrito tra esse e la parete intestinale. c. salino, catartico che aumenta la fluidità
del contenuto intestinale per ritenzione di acqua
mediante forze osmotiche e che indirettamente
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catatonia
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aumenta la funzione motoria intestinale. c. stimolante, catartico che aumenta direttamente
l’attività motoria del tratto intestinale.
catatonia ampio gruppo di anomalie motorie che
per la maggior parte comportano un’estrema ipoo iperattività, associate principalmente a schizofrenia catatonica. catatonico, agg.
catatricrotismo anomalia del polso in cui compaiono tre piccole onde o incisure aggiuntive sul
ramo discendente del tracciato sfigmico. catatricrotico, agg.
catechina principio astringente estratto dall’Acacia catechu (catechu) e Uncaria gambier (gambir).
catecolamine parte di un gruppo di amine simpaticomimetiche (comprese dopamina, adrenalina e noradrenalina) nella cui molecola la porzione aromatica è catecolo.
catecolaminergico attivato dalle catecolamine
o che le secerne.
catecolo 1. catechina. 2. pirocatecolo.
catelicidina peptide espresso da leucociti e cellule epiteliali, con attività antimicrobica ad ampio
spettro; la sua sovraespressione provoca rosacea.
catena serie di oggetti legati insieme da estremità
a estremità. c. aperta, serie di atomi uniti in una
linea diritta; i composti di questa serie sono correlati al metano. c. della respirazione, catena di
trasporto degli elettroni. c. di trasporto degli
elettroni, la via finale comune dell’ossidazione biologica, la serie di carrier elettronici nella
membrana mitocondriale interna che passano gli
elettroni dai coenzimi ridotti all’ossigeno molecolare attraverso reazioni sequenziali di ossido
riduzione accoppiate a trasporto di protoni, generando energia per i processi biologici. c. H.
(Heavy), c. pesante, una delle grandi catene
polipeptidiche di cinque classi che accoppiate
con le catene leggere costituiscono la molecola
di un anticorpo. Le catene pesanti portano i determinanti antigenici che differenziano le classi
di immunoglobuline. c. J, polipeptide che compare nelle molecole di IgM e IgA polimeriche.
c. L. (Light), c. leggera, una delle due piccole
catene polipeptidiche (peso molecolare 22 000)
che quando legate a catene pesanti attraverso
ponti disolfuro costituiscono la molecola di un
anticorpo; sono di due tipi, kappa e lambda, che
non sono correlati alle differenze tra le classi di
immunoglobuline. c. laterale, gruppo di atomi
legato a una catena più grande o a un anello.
c. polipeptidica, l’elemento strutturale delle proteine, consistente in una serie di residui
aminoacidici (peptidi) legati tra loro da legami
peptidici. c. ramificata, catena aperta di atomi,
solitamente di carbonio, con una o più catene
laterali legate.
catepsina uno dei numerosi enzimi della classe
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delle idrolasi, che catalizza l’idrolisi di specifici
legami peptidici.
catessi investimento conscio o inconscio di energia psichica in una persona, un’idea o un altro
oggetto. catettico, agg.
catetere 1. strumento chirurgico tubolare e flessibile che viene inserito in una cavità del corpo per
estrarre o introdurre liquidi. 2. catetere uretrale.
c. a cappio, catetere progettato per rimuovere
frammenti di catetere intracardiaco introdotti
iatrogenicamente. c. a condom, un dispositivo
esterno di raccolta urinaria che si fissa lungo il pene simile a un condom; utilizzato nella gestione
dell’incontinenza urinaria. c. a doppio canale,
c. a doppio lume, catetere con due canali, uno
per l’iniezione e l’altro per la rimozione di fluidi.
c. a due vie, catetere a doppio lume. c. a elettrodo, catetere cardiaco contenente elettrodi; può
essere usato per stimolare il cuore o per rilasciare
scariche elettriche ad alta energia. c. a gomito,
catetere uretrale con una curva ad angolo acuto
in prossimità del becco usato per oltrepassare una
prostata ipertrofica. c. a palloncino, catetere la
cui punta è un palloncino gonfiabile che mantiene il catetere in sede o può dilatare il lume di
un vaso come nelle tecniche angioplastiche. c. a
palloncino di Gruentzig, catetere a palloncino
flessibile con un corto filo guida fissato al suo
apice usato per la dilatazione di stenosi arteriose.
c. a permanenza, catetere lasciato all’interno
dell’uretra. c. a riempimento di liquidi, catetere intravascolare connesso attraverso un tubo
riempito di soluzione salina con un trasduttore di
pressione esterno; usato per misurare la pressione
intravascolare. c. ad autoritenzione, catetere a
permanenza. c. alato, catetere uretrale con due
proiezioni all’estremità per trattenerlo in sede.
c. angiografico, catetere attraverso il quale si
può iniettare un mezzo di contrasto per la visualizzazione del sistema vascolare di un organo.
c. cardiaco, lungo e sottile catetere progettato per raggiungere di solito attraverso un vaso
sanguigno periferico le camere del cuore sotto
controllo radiografico. c. cardiaco con microfono, fonocatetere. c. da aterectomia, catetere
con un resettore rotante e una camera di raccolta
dei frammenti, usato per aterectomia e endoarteriectomia, e inserito sotto guida radiografica.
c. di DeLee, catetere usato per aspirare il meconio o i frustoli amniotici dal rinofaringe e
dall’orofaringe dei neonati. c. di Foley, catetere
a permanenza, mantenuto nella vescica mediante
un palloncino gonfiato con aria o con un liquido.
c. di Gouley, catetere uretrale solido, curvo, in acciaio, solcato sulla sua superficie inferiore in modo da passare su una guida attraverso una stenosi
uretrale. c. di Swan-Ganz, catetere morbido,
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diretto dal flusso con un palloncino all’estremità
per misurare la pressione arteriosa polmonare.
c. di Tenckhoff, uno dei vari tipi di catetere usati
comunemente per la dialisi peritoneale, con fori
laterali e all’estremità e con uno o più manicotti
extraperitoneali che impediscono l’ingresso di
batteri. c. femminile, breve catetere uretrale
per il passaggio attraverso l’uretra femminile.
c. prostatico, catetere a gomito. c. stimolante,
catetere cardiaco che contiene uno o più elettrodi
di stimolazione; usato come stimolazione cardiaca temporanea. c. toposcopico, catetere in miniatura che può passare attraverso vasi stretti e
tortuosi per iniettare un farmaco chemioterapico
direttamente all’interno di siti specifici. c. ureterale, catetere inserito nell’orifizio ureterale sia
attraverso l’uretra e la vescica che posteriormente
attraverso il rene. c. venoso centrale, lungo sottile catetere introdotto attraverso una grossa vena
nella vena cava superiore o nell’atrio destro, allo
scopo di somministrare per via parenterale liquidi o farmaci o per la misurazione della pressione
venosa centrale.
cateterismo transettale passaggio di un catetere cardiaco attraverso l’atrio destro nell’atrio
sinistro, eseguito per alleviare un’ostruzione valvolare e in tecniche come la valvuloplastica mitralica a palloncino. Vedi anche cateterizzazione.
cateterizzazione passaggio di un catetere in un
canale o cavità del corpo. Vedi anche cateterismo
transettale. c. cardiaca, passaggio di un piccolo
catetere attraverso una vena di un braccio o una
gamba o del collo fino al cuore, che consente il
prelevamento di campioni di sangue, la determinazione della pressione intracardiaca, l’individuazione di anomalie cardiache, la programmazione di approcci operativi, e la determinazione,
implementazione o la valutazione di terapie appropriate. c. retrograda, passaggio di un catetere
cardiaco contro la direzione del flusso ematico
e fino al cuore. c. transettale, passaggio di un
catetere cardiaco tramite l’atrio destro nell’atrio
sinistro del cuore, usato per liberare ostruzioni
e usato in tecniche come la valvuloplastica con
palloncino.
catgut filo chirurgico.
catione ione con carica positiva. cationico, agg.
catodo elettrodo su cui avviene la riduzione e verso il quale sono attratti i cationi. catodico, agg.
catrame liquido viscido, marrone scuro o nero,
ottenuto da varie specie di pini o dal carbone bituminoso (c. di carbone). È usato nel trattamento
topico di condizioni cutanee come eczema psoriasi e forfora, ma è tossico e carcinogenetico per
inalazione o ingestione.
cattura 1. catturare. 2. coalescenza di un nucleo
atomico e di una particella subatomica che di
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caviglia
solito provoca una massa instabile. c. atriale,
depolarizzazione degli atri in risposta a uno stimolo originantesi altrove nel cuore o indotto da
pace-maker. c. ventricolare, depolarizzazione
dei ventricoli in risposta a uno stimolo originantesi nella regione sopraventricolare o indotto da
pacemaker.
cauda pl. caudae [L.] coda o appendice simile a
una coda. c. equina, fascio di radici spinali che
discendono dalla porzione inferiore del midollo
spinale e che occupano la cisterna lombare del
sacco durale caudale; simile a una coda di cavallo.
caudale 1. relativo alla coda. 2. situato in posizione più vicina alla cauda, o coda; in anatomia
umana, sinonimo di inferiore.
caudalis [L.] caudale.
caudalmente diretto verso la coda o l’estremo
distale; opposto a cefalicamente.
caudato che possiede una coda.
causale relativo a interessato da oppure indicante
una causa.
causalgia sindrome da dolore regionale complesso di tipo 2.
caustico 1. urente o corrosivo; che distrugge i
tessuti viventi. 2. che possiede un sapore urente.
3. agente escarotico o corrosivo.
cauterio 1. strumento usato per la cauterizzazione,
2. applicazione di tale strumento. c. a freddo, criocauterio. c. elettrico, c. galvanico, elettrocauterio. c. potenziale, c. virtuale, cauterizzazione
per mezzo di un escarotico senza applicazione di
calore.
cauterizzante agente che cauterizza.
cauterizzare applicare un cauterio; distruggere
un tessuto tramite applicazione di calore freddo
o di una sostanza caustica.
cauterizzazione distruzione del tessuto con un
cauterio.
cava [L.] 1. pl. di cavum. 2. vena cava. cavale, agg.
caveola pl. caveolae [L.] uno dei minuti affossamenti o avvallamenti della membrana cellulare
che si formano durante la pinocitosi.
caverna cavità (1).
caverniloquio pettoriloquio a bassa tonalità, segno dell’esistenza di una cavità polmonare.
cavernite infiammazione dei corpi cavernosi o
del corpo spongioso del pene.
cavernosale 1. relativo a un corpo cavernoso. 2.
cavernoso.
cavernoso 1. relativo a caverne o che contiene
spazi cavi. 2. che ha un tono cavo, come in certi
suoni respiratori anomali.
cavernosografia visualizzazione radiografica del
corpo cavernoso del pene.
cavernosometria misurazione della pressione
vascolare nel corpo cavernoso.
caviglia 1. tarso (1). 2. per estensione, l’articola-
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cavità
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zione tra la gamba e il piede o l’area compresa tra
la gamba e il piede, immediatamente adiacente a
questa articolazione.
cavità 1. luogo o spazio cavo, o spazio virtuale,
all’interno del corpo o in uno dei suoi organi. 2.
in odontoiatria la lesione prodotta da una carie.
c. addominale, cavità del corpo tra il diaframma e la pelvi che contiene gli organi addominali.
c. amniotica, sacco chiuso interposto tra embrione e amnios e che contiene il liquido amniotico.
c. complessa, lesione cariosa che interessa tre o
più superfici di un dente nel suo stato di preparazione. c. composta, lesione cariosa che interessa
due superfici di un dente nel suo stato di preparazione. c. cotiloidea, acetabolo. c. cranica, spazio racchiuso dalle ossa del cranio. c. del tuorlo,
spazio fra disco embrionario e tuorlo nell’uovo
in via di sviluppo di alcuni animali. c. dentale,
lesione cariosa prodotta dalla distruzione dello
smalto e della dentina di un dente. c. di assorbimento, cavità nell’osso compatto in fase di sviluppo provocate dall’attività osteoclastica erosiva
che si presentano soprattutto nelle aree generate
per prime. c. di Rosenmüller, recesso faringeo.
c. di segmentazione, blastocele. c. glenoidea,
depressione nell’angolo laterale della scapola che
si articola con l’omero. c. in tensione, cavità del
polmone in cui la pressione dell’aria è maggiore
di quella atmosferica. c. midollare, cavità nella
diafisi di un osso lungo che contiene midollo.
c. nasale, parte prossimale dell’apparato respiratorio separata dal setto nasale e che si estende
dalla narice alla faringe. c. orale, bocca; apertura
anteriore del canale alimentare delimitata esternamente dalle labbra e dalle guance che si estende all’orofaringe e comprende anche il palato, la
mucosa orale, i denti, la lingua e varie ghiandole.
c. pelvica, spazio interno alle pareti della pelvi.
c. pericardica, spazio virtuale tra l’epicardio e il
foglietto parietale del pericardio sieroso. c. peritoneale, spazio virtuale tra peritoneo parietale e
viscerale. c. pleurica, spazio virtuale tra la pleura
parietale e la pleura viscerale. c. pleuroperitoneale, cavità temporanea celomatica continua
dell’embrione che verrà poi suddivisa dal diaframma in via di sviluppo. c. preparata, lesione da cui
è stato asportato tutto il tessuto carioso preparato
per il riempimento del dente. c. pulpare, camera
centrale ripiena di polpa nella corona di un dente.
c. semplice, lesione cariosa la cui preparazione
coinvolge soltanto una superficie del dente. c. sierosa, cavità celomatica, come quella racchiusa
da pericardio, peritoneo o pleura, che non è in
comunicazione con l’esterno del corpo e le cui
membrane di rivestimento secernono un liquido
sieroso. c. sigmoide, 1. una delle due depressioni
nella testa dell’ulna destinata all’articolazione con
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l’omero. 2. depressione nell’estremo distale del lato mediale del radio destinata all’articolazione con
l’ulna. c. somatica, porzione intraembrionaria del
celoma. c. timpanica, parte principale dell’orecchio medio, costituita da una cavità ristretta piena
d’aria nell’osso temporale, che contiene gli ossicini uditivi. c. toracica, parte della cavità corporea ventrale compresa tra il collo e il diaframma.
c. uterina, spazio appiattito all’interno dell’utero
che comunica da ciascun lato prossimalmente con
le tube uterine e in basso con la vagina.
cavitario caratterizzato dalla presenza di una o
più cavità.
cavitas cavità (1).
cavite infiammazione della vena cava.
cavo cavità. cavale, agg.
cavografia radiografia di una vena cava, abitualmente della vena cava inferiore.
cavogramma pellicola ottenuta da cavografia.
cavum [L.] cavità (1). c. septi pellucidi, quinto
ventricolo. Vedi anche cavo.
CBC esame emocromocitometrico completo.
Cbl cobalamina.
cc centimetro cubo (dalla lista Do Not Use della
JCAHO).
CCK colecistochinina.
CCNU lomustina.
CD [In.] Cadaveric Donor: donatore cadavere; Cluster Designation. Vedi antigene CD sotto antigene;
Curative Dose: dose curativa.
Cd cadmio; caudale o coccigeo.
cd candela.
CD50 [In.] Median Curative Dose: dose terapeutica
mediana.
CDC [In.] Centers for Disease Control and Prevention: centro per il controllo e la prevenzione delle malattie. Agenzia statunitense dell’U.S. Department of Health and Human Services che
funge da centro per il controllo e la prevenzione
delle malattie.
cDNA DNA complementare (o DNA copia).
Ce cerio.
CEA [In.] CarcinoEmbryonic Antigen: antigene
carcinoembrionario.
ceasmico caratterizzato dalla persistenza di fessure embrionarie dopo la nascita.
cec(o)- prefisso [L.] cieco.
cecale 1. che termina in una cavità cieca. 2. relativo al cieco.
cechectomia rimozione del cieco.
cecità mancanza o perdita della capacità di vedere;
mancanza di percezione degli stimoli visivi. c. ai
colori, 1. nome popolare per deficit della visione
dei colori. 2. vedi visione monocromatica. c. al blu,
c. al blu-giallo, nomi popolari per un’imperfetta
percezione dei colori blu e giallo; vedi tritanopia e
tetartanopia. c. al rosso, nome popolare per pro-
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tanopia. c. al rosso-verde, nome popolare per
qualsiasi percezione imperfetta del rosso e del
verde, che comprende tutti i tipi più comuni di
deficit della visione dei colori. Vedi deuteranomalia, deuteranopia protanomalia e protanopia. c. al testo, alessia. c. al verde, imperfetta percezione del
colore verde; vedi deuteranopia e protanopia. c. alla musica, alessia musicale. c. alle lettere, alessia
caratterizzata da incapacità a riconoscere singole
lettere. c. alle parole, alessia. c. da neve, indebolimento della vista, di solito temporaneo, dovuto
al riflesso del sole sulla neve. c. da volo, amaurosi fugace, provocata da elevate forze centrifughe
che si incontrano in aviazione. c. diurna, emeralopia. c. legale, definita per legge; in genere
l’acuità visiva massimale nell’occhio migliore dopo correzione di 1/10 con un campo visivo di 20
gradi nello stesso occhio. c. notturna, mancanza
o imperfezione della vista di notte o in semioscurità. c. per gli oggetti, c. psichica, agnosia visiva. c. totale ai colori, visione monocromatica.
cecite infiammazione del cieco.
cecocistoplastica cistoplastica di aumento che
usa una porzione isolata del cieco come segmento
aggiunto.
cecocolostomia anastomosi chirurgica tra il cieco e il colon.
cecoplicatura piegatura della parete cecale per
correggere una ptosi o una dilatazione.
cecorrafia sutura o riparazione del cieco.
cecosigmoidostomia formazione abitualmente
per mezzo di tecniche chirurgiche di un orifizio
artificiale tra il cieco e il sigma.
cecostomia creazione chirurgica di un orifizio
artificiale o di una fistola nel cieco.
cecotomia tiflotomia; incisione del cieco.
cefaclor cefalosporina semisintetica di seconda
generazione, efficace contro una vasta gamma di
batteri Gram-positivi e Gram-negativi.
cefadroxil cefalosporina semisintetica di prima
generazione, efficace contro un’ampia gamma di
batteri Gram-positivi e un numero molto limitato di batteri gram-negativi.
cefal(o)- prefisso [Gr.] capo.
cefalalgia [Gr.] cefalea. c. autonomica trigeminale, una qualsiasi nel gruppo delle cefalee primarie, caratterizzata da dolore alla testa unilaterale, accompagnato da manifestazioni autonomiche ipsilaterali, come iperemia congiuntivale,
lacrimazione e sindrome di Horner. Comprende
la cefalea a grappolo.
cefalea dolore alla testa. c. a grappolo, patologia simile all’emicrania, caratterizzata da attacchi
monolaterali di dolore intenso sull’occhio e sulla
fronte con vampate e lacrimazione degli occhi e
gocciolamento dal naso; gli attacchi durano circa
un’ora e si verificano in raggruppamenti. c. con
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cefalometro
vomito, emicrania. c. da puntura lombare, mal
di testa che si manifesta dopo puntura lombare,
come parte della sindrome da post puntura lombare. c. da sforzo, che compare dopo uno sforzo.
c. da tosse, grave dolore bilaterale e lancinante
alla testa indotto dall’atto di tossire o talvolta durante la manovra di Valsalva. c. emicranica, emicrania. c. istaminica, cefalea a grappolo. c. organica, cefalea dovuta a patologie intracraniche
o altre malattie organiche. c. post-coito, che
insorge durante o dopo l’attività sessuale abitualmente nei maschi. c. primaria, una delle due ampie categorie di cefalea, comprendente le cefalee
che si manifestano senza una causa sottostante
individuabile; comprende la cefalea a grappolo, la
cefalea da tensione e l’emicrania. Cf. c. secondaria.
c. secondaria, una delle due ampie categorie della
cefalea, che include le cefalee causate da una condizione patologica di base. Cf. c. primaria. c. tensiva, dovuta a un prolungato affaticamento, tensione emotiva, o entrambe, che colpisce in particolare la regione occipitale. c. tossica, cefalea
dovuta ad avvelenamento sistemico o ad alcune
malattie. c. vascolare, classificazione per certi
tipi di cefalea basata su dati di eziopatogenesi che
coinvolgono alterazioni del funzionamento dei
vasi sanguigni o del sistema vascolare del cervello; sono compresi emicrania, cefalea a grappolo,
cefalea tossica e cefalea causata da un’elevata
pressione sanguigna.
cefaledema edema del capo.
cefalexina cefalosporina semisintetica di prima
generazione, efficace contro un ampio spettro
di batteri Gram-positivi e una gamma limitata di
Gram-negativi; usata in forma di base o di sale
cloridrato.
cefalico relativo alla testa o all’estremità craniale
del corpo.
cefalocele encefalocele.
cefalocentesi perforazione chirurgica del cranio.
cefalodattilia malformazione del cranio e delle
dita.
cefaloematocele ematocele sotto il pericranio
che comunica con uno o più seni durali.
cefaloematoma emorragia sottoperiostea limitata alla superficie di un osso cranico; condizione
abitualmente benigna che si osserva nel neonato
in conseguenza di un trauma osseo.
cefalogiro relativo ai movimenti di rotazione
della testa.
cefalografia radiografia del cranio.
cefalogramma immagine radiografica delle strutture del cranio; radiografia cefalometrica.
cefaloidrocele accumulo sieroso o acquoso sotto
il pericranio.
cefalometria misurazione scientifica delle dimensioni del capo.
cefalometro strumento per misurare la testa; di-
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cefalomotore
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spositivo di orientamento per posizionare la testa
per esami radiologici e misurazioni.
cefalomotore che muove la testa; relativo ai movimenti della testa.
cefalonia malattia in cui la testa risulta anormalmente grande, con iperplasia sclerotica del cervello.
cefalopatia malattia della testa.
cefalopelvico relativo al rapporto della testa fetale con la pelvi materna.
cefalosporina parte di un gruppo di antibiotici
ad ampio spettro, penicillinasi-resistenti derivati
dall’Acremonium, correlati con le penicilline sia per
struttura che per modalità d’azione. Quelle usate
in medicina sono derivati semisintetici dell’antibiotico naturale cefalosporina C. Le cefalosporine
di prima generazione hanno un ampio spettro di
attività contro microrganismi Gram-positivi e una
ristretta gamma di attività contro i Gram-negativi;
gli agenti di seconda, terza e quarta generazione
sono progressivamente più attivi contro i microrganismi Gram-negativi e meno attivi contro quelli
Gram-positivi.
cefalosporinasi b-lattamasi che agisce preferenzialmente sulle cefalosporine.
cefalostato apparecchio per il posizionamento
della testa, che assicura la riproducibilità dei rapporti tra un fascio radiografico, il capo di un paziente e una pellicola radiografica.
cefalotomia 1. incisione della testa del feto allo scopo di facilitare il parto. 2. dissezione della
testa fetale.
cefamandolo antibiotico cefalosporinico semisintetico di seconda generazione; utilizzato principalmente come c. naftato, il sale di sodio dell’estere cefamandolo tetraidrofolato.
cefamicina parte di una famiglia di antibiotici
naturali e semisintetici, resistenti alla b-lattamasi
e derivati da varie specie di Streptomyces, generalmente classificati come cefalosporine di seconda
generazione, sono più attivi contro gli anaerobi.
cefapirina analogo semisintetico dell’antibiotico naturale cefalosporina C, efficace contro una
vasta gamma di batteri Gram-positivi e Gramnegativi; usata sotto forma di sale sodico.
cefazolina cefalosporina di prima generazione efficace contro un ampio spettro di batteri Grampositivi e contro un limitato spettro di batteri
Gram-negativi; usata come sale sodico.
cefdinir cefalosporina di terza generazione, efficace contro un ampio spettro di batteri.
cefepima cefalosporina di quarta generazione;
usata in forma di sale cloridato.
cefixima cefalosporina di terza generazione, attiva contro un largo spettro di batteri; utilizzata nel
trattamento di otite media, bronchite, faringite,
tonsillite gonorrea e infezioni del tratto urinario.
cefonicid cefalosporina semisintetica di seconda
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generazione, resistente alla b-lattamasi ed efficace contro una vasta gamma di batteri Grampositivi e Gram-negativi; usata come sale sodico.
cefoperazone cefalosporina di terza generazione, resistente alla b-lattamasi ed efficace contro
una vasta gamma di batteri anaerobi Gram-positivi e Gram-negativi; usata come sale sodico.
cefotaxime cefalosporina semisintetica di terza generazione ad ampio spettro, resistente alla
b-lattamasi, efficace contro un’ampia varietà di
batteri Gram-negativi, ma meno attiva nei confronti di cocchi Gram-positivi rispetto alle cefalosporine di prima e seconda generazione; usata
come sale sodico.
cefotetan cefalosporina di seconda generazione,
resistente alla b-lattamasi, efficace contro una
vasta gamma di batteri Gram-positivi e Gramnegativi; usata come sale disodico.
cefoxitina antibiotico cefamicinico, fortemente resistente alla b-lattamasi, classificato come
cefalosporina di seconda generazione e particolarmente efficace contro i microrganismi Gramnegativi; usata in forma di sale sodico.
cefpodossima cefalosporina di terza generazione resistente, alla b-lattamasi, efficace contro una
vasta gamma di batteri Gram-positivi e Gram-negativi; usata come sale disodico; usata come cefpodossima proxetil.
cefprozil cefalosporina ad ampio spettro di seconda generazione, efficace contro una vasta gamma
di batteri Gram-positivi e Gram-negativi.
cefradina cefalosporina semisintetica di prima
generazione, efficace contro un vasto spettro di
batteri Gram-positivi e un limitato spettro di
Gram-negativi.
ceftazidime cefalosporina di terza generazione,
efficace contro batteri Gram-positivi e Gramnegativi.
ceftibuten cefalosporina di terza generazione
utilizzata nel trattamento di bronchite, faringite,
tonsillite e otite media.
ceftizoxime cefalosporina semisintetica di terza
generazione, resistente alla b-lattamasi, efficace
contro una vasta gamma di batteri Gram-positivi
e Gram-negativi; usata come sale sodico.
ceftriaxone cefalosporina semisintetica di terza
generazione, resistente alla b-lattamasi, efficace
contro una vasta gamma di batteri Gram-positivi
e Gram-negativi; usata come sale sodico.
cefuroxima cefalosporina semisintetica di seconda generazione, resistente alla b-lattamasi, efficace contro una vasta gamma di batteri Grampositivi e Gram-negativi; usata come sale sodico
ed estere axetile.
-cele1 suffisso [Gr.] tumefazione; rigonfiamento.
-cele2 suffisso [Gr.] cavità; spazio.
celecoxib farmaco antinfiammatorio non steroi-
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deo che inibisce l’attività delle cicloossigenasi-1,
utilizzato per il trattamento di osteoartrite e artrite reumatoide.
Celenterati antico nome di un phylum di invertebrati che comprende idre, meduse anemoni di
mare e coralli oggi assegnati al phylum Cnidaria.
celenterato cnidaro.
celi(o)- prefisso [Gr.] addome, attraverso la parete addominale.
celiaco addominale.
celioma tumore dell’addome.
celiopatia malattia addominale.
celioscopia laparoscopia.
celiotomia laparotomia.
celite un’infiammazione dell’addome.
cella cellula.
celloidina preparazione concentrata di pirossilina usata, in microscopia per includere i campioni
per il taglio.
cellula 1. la più piccola unità vivente in grado di
funzione autonoma; è costituita da citoplasma
che contiene vari compartimenti subcellulari ed è
separata dall’ambiente esterno dalla membrana
plasmatica. Le cellule eucariotiche presentano
anche un nucleo contenente il genoma e il nucleolo; le cellule procariotiche contengono DNA
ma sono prive di nucleo. 2. piccolo spazio più o
meno chiuso. c. a banda, metamielocito tardivo
in cui il nucleo ha la forma di una banda curva o
attorcigliata. c. a calice, c. caliciforme. c. a canestro, neurone della corteccia cerebrale le cui fibre formano un nido simile a un cesto in cui si
annida una cellula di Purkinje. c. a casco, schistocito. c. a palloncino (balloon cell), tipo di
cellula degenerata, che presenta un rigonfiamento con abbondante citoplasma di colore chiaro
quasi trasparente; una varietà si osserva nelle vescicole dell’herpes zoster e della varicella, mentre
un’altra si riscontra nei nevi con cellule a palloncino. c. a pessario, eritrocita che ha perduto la
sua colorazione poiché l’emoglobina è presente
solo sul margine della sua circonferenza. c.(e) a
pilastro, cellule allungate di sostegno disposte su
di una duplice fila (cellule a pilastro interne e esterne) nell’organo del Corti, disposte a formare il
tunnel interno. c. a sombrero, cellula bersaglio
(1). c. a sperone, acantocita. c.(e) accessorie,
macrofagi coinvolti nell’elaborazione e presentazione di antigeni, su cui agiscono rendendoli più
immunogeni. c.(e) acide, cellule parietali. c. acinare, c. acinica, c. acinosa, una delle cellule che
rivestono un acino, in particolare le cellule degli
acini pancreatici che secernono zimogeni. c. ad
anello con castone, una cellula il cui nucleo è
stato compresso da un lato dall’accumulo di mucina intracitoplasmatica, come nel tumore di
Krukenberg o nel carcinoma a cellule ad anello
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cellula
con castone. c. adiposa, adipocita; cellula del tessuto connettivo specializzata nella sintesi e nel
deposito di grasso; è rigonfia di globuli di trigliceridi circondati da una sottile linea di citoplasma
e ha il nucleo spostato su di un lato. c. adipose
del fegato, cellule stellate con accumuli di grasso
localizzate nello spazio perisinusoidale del fegato. c.(e) aeree della tuba, cellule aeree presenti
sul pavimento della tuba di Eustachio vicino al
canale carotideo. c. alfa, 1. tipo di cellula osservata nella periferia delle isole di Langerhans che
secerne glucagone. 2. acidofilo (2). c. alveolare,
pneumocito; una cellula delle pareti degli alveoli
polmonari; termine spesso limitato alle cellule
dell’epitelio alveolare (cellule alveolari squamose
e grandi cellule alveolari) e ai fagociti alveolari.
c. amacrina, uno dei cinque tipi di neuroni retinici che appaiono privi di grandi assoni e dotati
solo di processi che ricordano i dendriti. c. ameboide, una cellula che mostra un movimento
ameboide. c.(e) APUD, [amine precursor uptake
and decarboxylation] gruppo di cellule che elabora polipeptidi e amine biogene che fungono da
ormoni o neurotrasmettitori. La produzione di
polipeptidi è legata alla captazione di un aminoacido precursore e alla sua decarbossilazione ad
amina. c.(e) argentaffini, cellule enterocromaffini i cui granuli si colorano facilmente con i sali
di cromo e d’argento; situate nelle porzioni basali delle ghiandole dell’apparato gastrointestinale.
c.(e) argirofile, cellule enterocromaffini che richiedono esposizione a una sostanza riducente
prima che i loro granuli possano reagire con l’argento; situate nelle ghiandole fundica e del piloro. c. automatica, cellula pacemaker. c. avventiziale, pericita. c.(e) B, 1. cellule beta (1). 2. basofilo (3). 3. al plurale, vedi dotto linfocita. c. bersaglio, 1. eritrocita anormalmente sottile che
quando colorato mostra un centro scuro circondato da un tenue anello non colorato e da un
anello periferico di emoglobina. 2. cellula selettivamente interessata da un agente particolare come un ormone o un farmaco. c. beta, 1. una delle cellule che compongono la massa delle isole di
Langerhans e secernono insulina. 2. basofilo (3).
c. bianca, leucocita. c. bipolare, neurone con
due processi. c. blastica, 1. blasto (1). 2. cellula
ematica meno differenziata, senza caratteristiche
che consentano di assegnarla a una serie particolare; precede una cellula staminale. c. caliciforme, ghiandola mucosa unicellulare, osservata
nell’epitelio di diverse mucose, soprattutto in
quello delle vie respiratorie e dell’intestino. c. capelluta, uno dei grandi leucocidi anomali riscontrati in circolo nella leucemia a cellule capellute,
che presenta numerosi villi citoplasmatici irregolari che conferiscono alla cellula un aspetto fla-
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cellula
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gellato o capelluto. c. cartilaginea, condrocito.
c.(e) CD4, principale suddivisione dei linfociti
T, che si riferisce a quelli che presentano antigeni
CD4; per la maggior parte si tratta di cellule helper. c.(e) CD8, principale suddivisione dei linfociti T, che si riferisce a quelli che presentano gli
antigeni CD8, compresi linfociti T citotossici e
soppressori. c.(e) chiare, cellule con un citoplasma che appare vuoto, osservate di norma nelle
ghiandole sudoripare, nelle ghiandole paratiroidee, nei tubuli collettori renali e nell’epididimo,
e patologicamente, in alcune malattie neoplastiche. c.(e) ciliate (o capellute), cellule epiteliali
sensoriali con lunghi processi simili ai capelli
(chinociglia o stereociglia); le cellule ciliate uditive si trovano nell’organo del Corti e regolano
l’udito, le cellule ciliate vestibolari si trovano nel
labirinto vestibolare e regolano il senso dell’equilibrio. c. colonnare, cellula epiteliale allungata.
c. concentrata, sangue intero da cui è stato rimosso il plasma; utilizzate a scopo terapeutico
nelle emotrasfusioni. c.(e) cromaffini, cellule
che si colorano prontamente con sali cromici, in
particolare le cellule della midollare del surrene e
cellule analoghe che sono presenti in diffusi accumuli in tutto il corpo in molti organi, il cui citoplasma mostra fini granulazioni brune quando
colorato con bicromato di potassio. c.(e) cromofobe, cellule dell’adenoipofisi che si colorano
debolmente; alcune sono agranulate (cellule non
secretorie, presecretorie immature o in degenerazione), mentre altre presentano granuli estremamente piccoli; sono aumentate negli adenomi
cromofobi. c. cuboide, cellula epiteliale i cui
diametri trasversale e verticale sono all’incirca
uguali. c. d’aria, 1. una piccola camera corporea
piena d’aria, come un alveolo polmonare. 2. cavità che contiene aria e circondata da una struttura
corporea, in genere una tra le ossa del cranio,
come l’etmoide o la mastoide. c.(e) deciduali,
cellule del tessuto connettivo della mucosa uterina, ingrandite e specializzate nel corso della gravidanza. c. dedicata, linfocita che dopo il contatto con l’antigene è obbligato a seguire una linea
di sviluppo individuale che porta a sintesi anticorpale o memoria immunologica. c. del centro
follicolare, qualsiasi membro di una serie di linfociti B che compare normalmente nel centro
germinativo e in condizioni patologiche nei noduli neoplastici del linfoma a cellule centrofollicolari; è ritenuta lo stadio intermedio dello sviluppo di linfoblasti e plasmacellule e si distingue
in base alle dimensioni (grandi o piccole) e alla
presenza o assenza di pieghe o solchi nucleari (a
nucleo inciso o non inciso). c.(e) del follicolo, c.
follicolari, cellule localizzate nell’epitelio dei
follicoli, come quelle della tiroide o dei follicoli
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ovarici. c. del glomo, 1. cellula specifica del corpo carotideo che contiene molte vescicole a nucleo denso e compare in grappoli circondati da
altre cellule prive di granuli citoplasmatici. 2.
cellula muscolare liscia modificata che circonda il
versante arterioso di un’anastomosi arterovenosa
glomeruliforme. c.(e) del gusto, cellule nelle
gemme gustative che presentano recettori gustativi. c.(e) della cardiopatia, c. dello scompenso
cardiaco, c. del danno cardiaco, macrofagi contenenti granuli di ferro, osservati negli alveoli
polmonari e nell’escreato nello scompenso cardiaco congestizio. c.(e) della granulosa, cellule
che circondano il follicolo di Graaf e costituiscono lo strato granuloso e il cumulo ooforo; dopo
l’ovulazione divengono cellule luteiniche. c.(e)
della memoria, linfociti T e B che mediano la
memoria immunologica; si ritiene conservino
informazioni grazie alle quali una successiva stimolazione antigenica è seguita da una reazione
immunologica più rapida ed efficiente di quella
osservata in seguito alla prima esposizione. c.(e)
della neuroglia, c. neurogliali, cellule ramificate non nervose della neuroglia; sono di tre tipi:
astroglia, oligodendroglia (complessivamente
detti macroglia) e microglia. c. dello smalto, ameloblasto. c.(e) delta, cellule nelle isole pancreatiche che secernono somatostatina. c.(e) dendritiche, cellule con lunghi processi citoplasmatici dei linfonodi e dei centri germinativi della
milza; tali processi che si estendono lungo cellule
linfoidi trattengono le molecole antigeniche per
prolungati periodi di tempo. c.(e) di Alzheimer,
1. astrociti giganti con grandi nuclei prominenti
riscontrate nel cervello nella degenerazione epatolenticolare e nel coma epatico. 2. astrociti degenerati. c. di Anichkov, istiocita rigonfio e modificato presente nelle lesioni infiammatorie cardiache (corpi di Aschoff), caratteristico della
febbre reumatica. c.(e) di Arias-Stella, cellule
colonnari dell’epitelio endometriale che presentano un nucleo ingrandito ipercromatico; sembra
siano associate a tessuto corionico in sede intra- o
extrauterina. c.(e) di Askanazy, grandi cellule
eosinofile riscontrate nella ghiandola tiroidea
nella tiroidine autoimmune e nei tumori a cellule
di Hürthle. c.(e) di Betz, grandi cellule ganglionari piramidali che formano uno strato della materia grigia cerebrale. c.(e) di Claudius, cellule
cuboidali che insieme alle cellule di Böttcher
formano il pavimento del solco spirale esterno
esternamente all’organo del Corti. c.(e) di Deiters, cellule falangee esterne dell’organo del
Corti, che sostengono le cellule ciliate esterne.
c. di Gaucher, grossa cellula caratteristica della
malattia di Gaucher con nuclei eccentrici e fibrille cerose sottili e sinuose che decorrono parallele
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all’asse lungo della cellula. c.(e) di Golgi, vedi
sotto neurone. c.(e) di Hensen, cellule allungate
di sostegno che costituiscono il margine esterno
dell’organo del Corti. c.(e) di Hürtle, cellule di
Askanazy. c.(e) di Kupffer, grandi cellule stellate
o piramidali a marcata attività fagocitica che rivestono le pareti dei sinusoidi epatici e sono parte
del sistema reticolo endoteliale. c.(e) di Langerhans, cellule dendritiche stellate, derivate da
precursori del midollo osseo, contenenti inclusioni caratteristiche (granuli di Birbeck) nel citoplasma e riscontrate soprattutto nell’epidermide;
si ritiene agiscano come cellule presentanti gli
antigeni coinvolte, in reazioni immuni cellulomediate nella cute. c.(e) di Leydig, 1. grappoli di
cellule epitelioidi che costituiscono il tessuto endocrino del testicolo ed elaborano androgeni,
soprattutto testosterone. 2. cellule mucose che
non riversano il loro secreto alla superficie di un
epitelio. c. di Merkel, cellula specializzata alla o
presso la giunzione epiteliodermica, che si ritiene
funga da recettore del tatto in associazione con la
terminazione piatta, discoide di una fibra nervosa
(menisco tattile). c.(e) di Niemann-Pick, cellule
di Pick. c. di Paget, cellula tumorale grande, di
forma irregolare, pallida, anaplastica, riscontrata
nell’epidermide nella malattia di Paget del capezzolo e nella malattia di Paget extramammaria.
c.(e) di Paneth, cellule epiteliali sottili, piramidali o colonnari con un nucleo tondo o ovale
presso la loro base, che compaiono nel fondo
delle cripte di Lieberkühn; contengono grandi
granuli secretori che possono contenere peptidasi. c.(e) di Pick, cellule rotonde, ovali o poliedriche, con citoplasma schiumoso contenente lipidi,
riscontrate nel midollo osseo e nella milza nel
morbo di Niemann-Pick. c.(e) di Purkinje, 1.
grandi neuroni ramificati nello strato medio della corteccia cerebellare. 2. grandi cellule chiare,
strettamente stipate, conduttrici di impulsi nelle
fibre di Purkinje del cuore. c.(e) di Reed, c. di
Reed-Sternberg, cellule istiocitiche giganti, tipicamente multinucleate, che rappresentano la
caratteristica istologica comune del morbo di
Hodgkin. c.(e) di Sala, cellule a forma di stella
del tessuto connettivo, presenti nelle fibre che
formano le terminazioni nervose sensoriali del
pericardio. c. di Schwann, una delle grosse cellule nucleate la cui membrana plasmatica avvolge
a spirale gli assoni dei neuroni periferici mielinici
fornendo la guaina mielinica tra due nodi di Ranvier. c.(e) di Sertoli, cellule nei tubuli seminiferi
a cui aderiscono gli spermatidi e che sostengono,
proteggono e nutrono gli spermatidi fino a che
essi si sviluppano in spermatozoi maturi. c. di
Sézary, linfocita T mononucleare anomalo osservato nelle micosi fungoide e nella sindrome di
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cellula
Sézary. c.(e) di transizione, 1. cellule che sono
in via di trasformazione da un tipo a un altro. 2.
nei nodi senoatriale e atrioventricolare, piccole
cellule eterogenee a conduzione lenta interposte
tra le cellule P e le cellule di Purkinje. c. eccitabile, cellula che può generare un potenziale d’azione sulla sua membrana in risposta alla depolarizzazione e può trasmettere un impulso lungo la
membrana stessa. c. ECL, vedi c. simil-enterocromaffine. c. effettrice, una cellula, come un linfocita o una plasmacellula attivati, che è fondamentale nell’eliminazione di antigeni attraverso una
risposta immune cellulo-mediata o umorale. c.
ematica, uno degli elementi figurati del sangue;
leucocita, eritrocita o piastrina. c.(e) enterocromaffini, cellule endocrine che si colorano con i
sali di cromo e si possono impregnare di argento;
sono presenti in tutto l’organismo, ma si osservano più frequentemente nella sottomucosa intestinale e bronchiale; sono sede di sintesi e deposito
di serotonina. c.(e) enteroendocrine, gruppo di
cellule della serie APUD, suddivisibile in un certo numero di popolazioni sulla base della produzione di ormone polipeptidico e di ammina biogenica, che si trovano sparse su tutto l’epitelio
gastrointestinale, soprattutto alla base dell’epitelio. c.(e) epatiche, le cellule epiteliali poliedriche
che costituiscono l’essenza di un acino del fegato.
c. epiteliale, qualsiasi cellula che ricopre la superficie corporea e ne riveste le cavità. c.(e) epiteliali polmonari, cellule squamose non fagocitiche estremamente sottili con nuclei appiattiti,
che costituiscono lo strato esterno della parete
alveolare nel polmone. c.(e) epitelioidi, 1. grandi cellule poliedriche che originano dal tessuto
connettivo. 2. macrofagi modificati, a forte attività fagocitaria, che ricordano cellule epiteliali,
caratteristici dell’infiammazione granulomatosa.
3. pinealociti. c.(e) eritroidi, cellule ematiche
della serie eritrocitaria. c.(e) etmoidali, seni etmoidali; seni paranasali riscontrati in gruppi
all’interno dell’osso etmoide e comunicanti con
l’infundibolo e la bolla etmoidale e i meati superiore e supremo; spesso suddivise in anteriori medie e posteriori. c. eucariotica, cellula con un nucleo vero; vedi eucariote. c.(e) falangee, cellule
allungate di sostegno dell’organo del Corti, le cui
basi poggiano sulla membrana basilare adiacente
alle cellule pilastro; quelle più interne sono disposte in fila sulla superficie interna delle cellule
pilastro interne e circondano le cellule ciliate (o
capellute) interne; quelle più esterne (c. di Deiters) sostengono le cellule ciliate esterne. c. falciforme, eritrocita a mezzaluna o a falce, caratteristico dell’anemia falciforme. c. fantasma, 1.
cellula denucleata cheratinizzata con un centro
non colorabile offuscato in cui in precedenza si
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cellula
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trovava il nucleo. 2. eritrocita in degenerazione o
frammentato, privo di emoglobina. c.(e) feocromiche, cellule cromaffini. c. figlia, una delle due
o più cellule formate dalla divisione di una cellula madre. c.(e) G, cellule granulose, enterocromaffini, situate nella mucosa della parte pilorica
dello stomaco, produttrici di gastrina. c. gangliare, grande cellula nervosa, in particolare una dei
gangli spinali. c. germinale primordiale, primo
precursore individuabile nell’embrione di una
cellula germinale; queste cellule hanno origine
extragonadica ma migrano precocemente durante lo sviluppo embrionale nelle gonadi. c.(e) germinali, cellule di un organismo la cui funzione è
quella di riprodurre la specie, cioè ovociti e spermatozoi, e i loro stadi immaturi. c. gigante, 1.
qualunque cellula molto grande; alcune, come i
megacariociti del midollo osseo, sono normali
altre come le cellule tumorali, sono anormali. 2.
tipo di macrofago attivato molto grande multinucleato, formato dalla coalescenza di cellule epitelioidi o per divisione nucleare senza divisione citoplasmatica di monociti, come quelli caratteristici dell’infiammazione granulomatosa e quelli
che si formano attorno a grandi corpi estranei.
c.(e) gliali, cellule neurogliali. c. globoidale,
grande istiocita anomalo riscontrato in grandi
quantità nei tessuti endocranici nel morbo di
Krabbe. c. grande a nucleo inciso, vedi cellula
del centro follicolare. c. grande a nucleo non inciso, vedi cellula del centro follicolare. c.(e) granulari, 1. minuscole cellule che si trovano negli strati
granulari delle cortecce cerebellare e cerebrale. 2.
piccole cellule nervose prive di assoni che si trovano nello strato granulare del bulbo olfattivo.
c.(e) granulari basali, vedi c. enteroendocrine.
c. granulata, eritrocita i cui granuli assumono
una colorazione base o bluastra con colorazione
di Wright, osservato nella basofilia. c.(e) granuloso-luteiniche, cellule luteiniche del corpo luteo derivate da cellule della granulosa. c.(e) gustative, cellule del gusto. c.(e) HeLa, cellule del
primo ceppo stabile di carcinoma derivate da un
carcinoma umano della cervice uterina. c.(e)
helper, c. T helper, linfociti T differenziati che
cooperano con i linfociti B nella sintesi di anticorpi contro diversi antigeni; svolgono un ruolo
integrante nell’immunoregolazione. c.(e) insulari, le cellule alfa e beta delle isole di Langerhans. c.(e) interdentali, cellule osservate nel
limbus spirale tra i dens acustici, che secernono la
membrana tectoria del dotto cocleare. c.(e) interstiziali, 1. cellule di Leydig (1). 2. grandi cellule epitelioidi nello stroma ovarico che si ritiene
abbiano una funzione secretoria, derivate dalla
teca interna di follicoli ovarici atresici. 3. cellule
riscontrate nelle zone perivascolari e tra i cordoni
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di pinealociti nella ghiandola pineale. 4. cellule
da accumulo grasso del fegato. c.(e) interstiziali
di Cajal, cellule pleiomorfe con un nucleo ovale
e processi citoplasmatici lunghi e ramificati, che
si intrecciano con i processi delle cellule adiacenti, osservate nel tratto gastrointestinale e nell’esofago; si ritiene che agiscano come pacemaker.
c.(e) juxtaglomerulari, cellule specializzate che
contengono granuli secretori situate nella tunica
media delle arteriole afferenti glomerulari, che si
ritiene stimolino la secrezione di aldosterone e
svolgano un ruolo nell’autoregolazione renale.
Queste cellule secernono l’enzima renina. c.(e)
K, 1. cellule killer; cellule che mediano la citotossicità cellulo-mediata anticorpo-dipendente; sono piccoli linfociti senza marker di superficie B o
T, che presentano attività citotossica contro cellule bersaglio rivestite di un anticorpo IgG specifico. 2. cellule nella mucosa duodenale e digiunale che sintetizzano polipeptide inibitore gastrico.
c.(e) killer, 1. cellule K (1). 2. linfociti T citotossici. c.(e) killer attivate da linfochine, cellule
killer attivate da interleukina-2 e dotate di specificità per i tumori refrattari alle cellule NK. c.(e)
L, cellule endocrine dell’intestino, simili alle
cellule alfa delle isole di Langerhans; secernono i
peptidi glucagone-simili 1 e 2. c. lacunare, variante della cellula di Reed-Sternberg, per lo più
associata al morbo di Hodgkin di tipo sclerosi
nodulare. c.(e) LAK, ([In.] Lymphokine-Activated Killer) cellule killer attivate da linfochine. c.
LE, neutrofilo o macrofago che ha fagocitato il
materiale nucleare denaturato di una cellula danneggiata (corpo ematossilinico); caratteristica del
lupus eritematosus ma osservata anche in analoghe patologie del connettivo. c. linfatica, linfocita. c.(e) linfoidi, linfociti e plasmacellule; cellule del sistema immune che reagiscono specificamente con antigeni ed elaborano specifici
prodotti cellulari. c.(e) lutee, c. luteiniche, le
cellule rigonfie, scarsamente colorabili, poliedriche del corpo luteo. c. madre, cellula che si divide per formare cellule nuove o figlie. c.(e) marginali, cellule appiattite che rivestono le pareti
dei seni linfatici o vasali. c. mastocita, cellula del
tessuto connettivo in grado di elaborare granuli
citoplasmatici, basofili, metacromatici, che contengono istamina, eparina, ialuronano, sostanze
di anafilassi ad azione lenta e in alcuni casi serotonina. c.(e) mastoidee, cellule aeree di varie
dimensioni e forma nel processo mastoideo
dell’osso temporale. c. microgliale, cellula della
microglia. c.(e) mioidi, cellule dei tubuli seminiferi, che si ritiene siano contrattili e probabilmente responsabili delle contrazioni ritmiche
superficiali dei tubuli. c.(e) mucose, cellule che
secernono muco o mucina. c. muscolare, vedi
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sotto fibra. c.(e) natural killer, cellule NK.
c. nervosa, neurone. c.(e) neuroendocrine,
neuroni specializzati che secernono neuro-ormoni. c. neurosecretoria, cellula con proprietà simil-neuronali, che secerne una sostanza biologicamente attiva, la quale agisce su un’altra struttura spesso a distanza. c. neutrofila a banda, cellula a banda. c. nevica, piccola cellula con nucleo
che si colora intensamente, citoplasma pallido, e
talora granuli di melanina, presente in domini
nell’epidermide, che raggiunge il derma per una
sorta di estrusione. c.(e) NK, cellule natural killer; cellule in grado di mediare reazioni citotossiche senza venire esse stesse specificamente sensibilizzate contro il bersaglio. c. non pacemaker,
cellula cardiaca che non è capace di auto-eccitazione e deve quindi attendere il verificarsi di uno
stimolo esterno in stato di equilibrio. c.(e) null,
linfociti che mancano degli antigeni di superficie
caratteristici dei linfociti B e T; si osservano nel
lupus eritematosus sistemico e in altri stati patologici. c.(e) olfattive, serie di cellule specializzate della mucosa nasale che rappresentano i recettori dell’olfatto. c. orizzontale, neurone retinico
che si presenta in due tipi, ognuno con un processo neurale lungo e molti altri brevi. c. ossea,
osteocita. c.(e) ossifile, 1. cellule acidofile riscontrate insieme alle più numerose cellule principali nelle ghiandole paratiroidi. 2. cellule di
Askanazy. c.(e) osteoprogenitrici, cellule relativamente indifferenziate che si ritrovano su o in
prossimità di tutte le superfici libere di osso; in
alcune circostanze vanno incontro a divisione e si
trasformano in osteoblasti o si fondono dando
origine a osteoclasti. c.(e) P, piccole cellule, scarsamente colorabili, pallide, quasi prive di miofibrille, mitocondri o altri organuli; sono raggruppate nel nodo senoatriale (dove si ritiene siano il
centro della generazione degli impulsi), nonché
nel nodo atrioventricolare. c. pacemaker, cellula
miocardica che mostra automatismo. c.(e) parafollicolari, cellule epiteliali ovoidali localizzate
nei follicoli tiroidei; secernono calcitonina. c.(e)
parietali, grandi cellule sferoidali o piramidali
che sono responsabili della secrezione acida gastrica e sede di produzione del fattore intrinseco.
c.(e) peptiche, cellule principali (1). c. piccola a
nucleo inciso, vedi cellula del centro follicolare.
c. piccola a nucleo non inciso, vedi cellula del
centro follicolare. c. pigmentata, una cellula che
contiene granuli di pigmento. c. piramidale, tipo
di ampia cellula multipolare a forma di piramide,
che si trova nella corteccia cerebrale; presenta un
dendrite apicale che si estende esternamente verso la superficie e diversi dendriti; alcune sono
invertite e presentano dendriti apicali che si
estendono verso l’interno. plasma c., cellula sfe-
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cellula
rica o ellissoidale con un nucleo singolo contenente cromatina, un’area chiara perinucleare, e
citoplasma generalmente abbondante, talora vacuolato; tali cellule sono coinvolte nella sintesi,
deposito, e rilascio di anticorpi. c.(e) policromatiche, eritrociti immaturi che si colorano con
coloranti sia acidi sia basici, in una miscela diffusa di blu-grigio e rosa. c.(e) pre-B, cellule linfoidi immature che contengono IgM citoplasmatiche; si sviluppano in linfociti B. c. pre-T, precursore del linfocita T prima di andare incontro
all’induzione dei processi di maturazione nel timo; non ha le caratteristiche del linfocita T maturo. c.(e) principali, 1. cellule epiteliali colonnari o cuboidee che rivestono le porzioni inferiori delle ghiandole gastriche e secernono pepsina.
2. pinealociti. 3. cellule parenchimali, più abbondanti nella paratiroide, che sono cellule epiteliali
poligonali ricche di glicogeno, con citoplasma
granulare e nuclei vescicolari e organizzate in
placche o cordoni; cf. cellule ossifile. 4. principali
cellule cromaffini dei paragangli, ognuna delle
quali è circondata da cellule di sostegno. 5. cellule cromofobe. c. procariotica, cellula priva di un
vero nucleo; vedi procariote. c.(e) reticolari, le
cellule che formano le fibre reticolari del tessuto
connettivo; quelle che formano l’intelaiatura di
linfonodi, midollo osseo e milza, fanno parte del
sistema reticolo-endoteliale e possono differenziarsi in macrofagi. c. reticolo-endoteliale, vedi
sotto sistema. c.(e) schiumose, cellule con aspetto vacuolato dovuto alla presenza di lipidi complessi; riscontrate soprattutto nello xantoma. c.
segmentata, granulocita maturo in cui il nucleo è
suddiviso in lobi distinti uniti da una connessione
filamentosa. c. sensibilizzata, 1. cellula che è
stata immunologicamente attivata (stimolata) da
un antigene. 2. cellula rivestita da anticorpo usata
nei test di fissazione del complemento. c. rossa,
eritrocita. c.(e) rosse, termine generico per emazie concentrate. c.(e) sessuali, vedi c.(e) germinali.
c. simil-enterocromaffine, cellula paracrina delle ghiandole del fundus, che controlla la secrezione
di acido mediante rilascio di istamina, in risposta
alla stimolazione da parte della gastrina. Denominata anche c. ECL. c.(e) sinoviali, fibroblasti presenti tra le fibre cartilaginee della membrana sinoviale di un’articolazione. c.(e) somatiche, tutte le
cellule di un organismo che non sono cellule germinali. c.(e) somatostatiniche, cellule endocrine
delle ghiandole ossintiche e piloriche che secernono somatostatina. c.(e) soppressori, cellule linfoidi, in particolare linfociti T, che inibiscono le
risposte immuni umorale e cellulo-mediata. Svolgono un ruolo integrale nell’immunoregolazione
e si ritiene operino in vari stati patologici autoimmuni e di altra origine immunologica. c. sper-
ABC
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cellulare
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matica, spermatozoo. c. spinosa, cheratinocita
con delicati processi radiali che lo collegano ad
altre cellule simili, presente nello strato spinoso
(strato a cellule spinose) dell’epidermide. c. squamosa, tipo di cellula epiteliale piatta simile a una
scaglia. c. staminale, cellula indifferenziata che
possiede la capacità di dividersi e proliferare a formare cellule precursori in grado di differenziarsi
in cellule specializzate. c.(e) staminali ematopoietiche, tipo di precursori delle cellule ematiche a
uno stadio leggermente più avanzato rispetto alle
cellule staminali. c.(e) staminali embrionali,
cellule staminali totipotenti, derivate dall’embrioblasto o massa cellulare interna della blastocisti. c. stellata, una cellula di forma stellata, come una cellula di Kupfer o un astrocita, che presenta numerosi filamenti che si estendono in tutte
le direzioni. c.(e) T, linfociti T. c.(e) tecali, c. (e)
teca-luteiniche, cellule luteiniche derivate dalla
teca interna del follicolo di Graaf. c.(e) tendinee,
cellule appiattite di tessuto connettivo che si presentano in file tra i fasci principali dei tendini.
c.(e) timpaniche, c.(e) aeree timpaniche, spazi
nella cavità timpanica tra le sporgenze ossee del
pavimento o della parete giugulare; talvolta, comunicano con le cellule aeree della tuba. c. totipotente, cellula embrionale in grado di evolvere
in qualsiasi tipo di cellula dell’organismo. c.(e)
visive, gli elementi neuroepiteliali della retina.
cellulare relativo a o formato da cellule.
cellularità situazione di un tessuto o di un’altra
massa dal punto di vista del numero delle cellule
costituenti.
cellulifugo diretto lontano da un corpo cellulare.
cellulipeto diretto verso un corpo cellulare.
cellulite infiammazione dei tessuti molli o connettivi, in cui un sottile essudato acquoso si
diffonde lungo i piani di clivaggio degli spazi
interstiziali e tissutali; può portare a ulcerazione
e ascesso. c. anaerobica, cellulite dovuta a un’infezione necrotizzante da batteri anaerobi, tra cui
Clostridium perfingens e altri, che si sviluppa in
una ferita contaminata o in un tessuto comunque
compromesso. c. gangrenosa, cellulite che porta
a morte del tessuto, seguita da invasione batterica
e putrefazione. c. pelvica, parametrite.
Cellulomonadaceae famiglia di batteri appartenente al sottordine Micrococcineae, ordine
Actinomycetales, composta da batteri Grampositivi a forma bastoncellare ramificata.
cellulosa polisaccaride rigido, incolore, non ramificato insolubile a catena lunga costituito di
3000-5000 residui di glucosio, che forma l’intelaiatura della maggior parte delle strutture vegetali
e delle cellule vegetali. acetato di c., cellulosa acetilata usata nei filtri di membrana. c. assorbibile,
cellulosa ossidata. c. ossidata, prodotto assorbi-
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bile dell’ossidazione della cellulosa, utilizzato come emostatico topico. sodio fosfato di c., resina
non assorbibile, a scambio cationico, insolubile,
preparata dalla cellulosa; lega il calcio ed è usata
per impedire la formazione di calcoli renali contenenti calcio.
celoma cavità corporea, in particolare nell’embrione di mammifero la cavità tra la somatopleura e la
splancnopleura che è sia intra- che extra-embrionaria; principali cavità del tronco originano dalla
porzione intraembrionaria. celomatico agg.
celomato 1. che ha un celoma. 2. individuo degli
Eucoelomata; eucelomato.
celoschisi fessura addominale.
celosomia erniotomia. Fessura congenita o assenza
dello sterno con protrusione erniaria dei visceri.
celozoico che popola il canale intestinale del corpo; detto di parassiti.
cementicolo piccola discreta massa globulare di
cemento nella regione di una radice dentale.
cementificazione cementogenesi.
cemento 1. sostanza che produce una solida
unione tra due superfici. 2. cemento dentale. 3.
tessuto connettivo simile all’osso, che ricopre la
radice di un dente e contribuisce alla fissazione
del dente. cementale, agg. c. dentale, usato nelle procedure dentistiche ricostruttive e ortodontiche come agente otturante (cementante), come
base protettiva, isolante o sedativa, e come materiale di ricostruzione.
cementoblasto voluminosa cellula cuboidale riscontrata tra le fibre della superficie del cemento,
che è attiva nella formazione di quest’ultimo.
cementoblastoma raro tumore odontogenico
benigno che si sviluppa dal cemento e si presenta
sotto forma di una massa proliferante contigua a
una radice dentale.
cementocita cellula delle lacune del cemento
cellulare, che spesso presenta lunghi processi che
si irradiano dal corpo cellulare verso la superficie
periodontale del cemento.
cementodentinale relativo a dentina e cemento.
cementogenesi sviluppo del cemento sulla dentina radicolare di un dente.
cementoma uno dei tumori benigni che producono cemento, inclusi il cementoblastoma, il fibroma
cementizzante, la displasia ossea florida, la displasia cementale periapicale, soprattutto quest’ultima. c. gigantiforme, displasia ossea florida.
cemento-smalto relativo al cemento e allo smalto dentario.
cen(o)- prefisso [Gr.] comune.
cenestesi somatognosi. cenestesico, cenestetico, agg.
cenosito microrganismo saprofita.
censore facoltà mentale che impedisce ai pensieri
e desideri inconsci di giungere allo stato di coscienza se non mascherati, come nei sogni.
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centesi perforazione o spillatura, come con un
trequarti o un ago.
-centesi suffisso [Gr.] puntura e aspirazione di.
centesimale diviso in centesimi.
centi- prefisso [L.] cento usato (a) per nominare
unità di misura per indicare un centesimo (10-2)
dell’unità designata dalla radice con cui viene associato (simbolo c) e (b) per indicare un centinaio
(p.es. centopiedi).
centigrado che ha 100 gradazioni (gradi o gradini); vedi sotto scala.
centigray (cGy) unità di radiazione assorbita equivalente a un centesimo (10-2) di un gray o 1 rad.
centimetro (cm) un centesimo (10-2) di un metro.
c. cubico, (cm3) (cc) unità di capacità corrispondente a un cubo con lati di 1 cm; uguale a 1 mL.
centr(o)- vedi centr(i)-.
centrale situato in o relativo a un centro, non
periferico.
centralis [L.] centrale.
centri- prefisso [L. Gr.] centro, una localizzazione
centrale. Anche centr(o)-.
centrico 1. centrale. 2. dotato di un centro.
centrifuga macchina per la centrifugazione.
centrifugato materiale sottoposto a centrifugazione.
centrifugazione processo della separazione delle porzioni più leggere di una soluzione, di una
miscela o di una sospensione, da quelle più pesanti per mezzo della forza centrifuga.
centrifugo efferente (1).
centriolo uno dei due organelli cilindrici situati
nel centrosoma; durante la divisione cellulare i
centrioli vengono duplicati e migrano ai poli opposti della cellula dove organizzano il fuso mitotico. Sono capaci di replicazione indipendente e
di migrare per formare i corpi basali.
centripeto 1. afferente (1). 2. corticopeto.
centro 1. punto medio di un corpo. 2. gruppo di
neuroni, nel sistema nervoso centrale, coinvolti
nello svolgimento di una particolare funzione.
c. accelerante, parte del centro vasomotore coinvolta nell’accelerazione del cuore. c. apneustico,
neuroni nel tronco cerebrale che controllano la
respirazione normale. c. cardioinibitore, la parte
del centro vasoinibitore che esercita un’influenza
inibitoria sul cuore. c. ciliospinale, centro delle
porzioni cervicale inferiore e dorsale superiore del
midollo spinale coinvolto nella dilatazione della
pupilla. c. dell’alimentazione, gruppo di cellule
nell’ipotalamo laterale che quando sono stimolate
causano il senso della fame. c. dell’eiaculazione,
centro riflesso del midollo spinale lombare che
regola l’eiaculazione del liquido seminale durante
la stimolazione sessuale. c. dell’erezione, centro
riflesso nel midollo spinale sacrale che regola l’erezione del pene o del clitoride. c. della deglutizione, centro nervoso del midollo allungato
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centro
che presiede alla funzione della deglutizione. c.(i)
della minzione, centri situati nel ponte e nel midollo spinale sacrale, che controllano le funzioni
della vescica e dell’uretra durante la minzione. c.
della sazietà, gruppo di cellule dell’ipotalamo
ventromediale la cui stimolazione sopprime il
desiderio del cibo. c. della sete, gruppo di cellule dell’ipotalamo laterale che quando stimolate
causano una sensazione di sete. c.(i) della termoregolazione, centri ipotalamici che regolano la
conservazione e la dissipazione di calore. c. della
tosse, centro nervoso del midollo allungato posto
superiormente al centro respiratorio che controlla l’atto del tossire. c. di Broca, area motoria della
parola di Broca. c.(i) di condrificazione, dense
aggregazioni di cellule mesenchimali embrionarie
nelle sedi di futura formazione di cartilagine. c. di
ossificazione, un punto in cui in un osso inizia il
processo di ossificazione; in un osso lungo esiste
un centro primario per la diafisi e un centro secondario per ciascuna epifisi. c. di salute mentale, ([In.]
CMHC: Community Mental Health Center) servizio di salute mentale o gruppo o agenzie affiliate
che forniscono vari servizi psicoterapeutici in una
determinata area geografica. c. epiotico, il centro
di ossificazione che forma il processo mastoideo.
c. germinale, l’area sferica al centro di un nodulo
linfoide, che è stata esposta a un antigene, contenente aggregazioni di linfociti B attivamente proliferanti. c. nervoso, centro (2). C. per il Controllo e la Prevenzione delle Malattie, ([In.]
CDC: Disease Control and Prevention), agenzia
del Dipartimento della Salute e dei Servizi Umani degli Stati Uniti, con la funzione di centro di
controllo, prevenzione e studio delle malattie.
c. pneumotassico, centro nervoso, nel ponte superiore, che inibisce ritmicamente la respirazione,
c.(i) respiratori, serie di centri (centri respiratori
apneustico e pneumotassico e gruppi respiratori
dorsale e ventrale) nel bulbo e nel ponte che coordinano i movimenti respiratori. c. respiratorio
midollare, la parte dei centri respiratori che è
nel midollo allungato. c. riflesso, centro del cervello o del midollo spinale in cui un’impressione
sensoriale è trasformata in un impulso motorio.
c. sanitario, 1. organizzazione sanitaria di comunità
per creare lavoro correlato all’assistenza sanitaria e
per coordinare gli sforzi di tutte le agenzie sanitarie. 2. complesso di formazione professionale che
consiste di una scuola di medicina e di varie scuole
professionali correlate alla professione sanitaria.
c. sudorifico, 1. centro nell’ipotalamo anteriore
che controlla la diaforesi. 2. uno dei vari centri
nel midollo allungato o nel midollo spinale che
esercita un controllo parasimpatico sulla diaforesi. c.(i) vasomotori, centri nel midollo allungato
e nel ponte inferiore che regolano il calibro dei
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centroacinare
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vasi sanguigni e la frequenza e la contrattilità cardiache.
centroacinare relativo alla porzione centrale di
uno o più acini.
centroblasto termine generale che comprende le
cellule del centro follicolare a nucleo non inciso
sia grandi che piccole.
centroccipite parte centrale della superficie superiore della testa situata tra l’occipite e il sincipite.
centrocecale relativo all’area maculare centrale
e alla macchia cieca.
centrocito termine generale che comprende le
cellule a nucleo inciso del centro follicolare sia
grandi che piccole. centrocitico, agg.
centroencefalico relativo al centro dell’encefalo.
centrolobulare relativo alla porzione centrale di
un lobulo.
centromero regione del cromosoma a cui sono
uniti i cromatidi e mediante cui il cromosoma è
collegato al fuso durante la divisione cellulare.
centromerico, agg.
centronucleare avente o riferito a un nucleo a
localizzazione centrale.
centrosclerosi osteosclerosi della cavità midollare di un osso.
centrosoma organello in prossimità del nucleo
delle cellule animali, che contiene i centrioli e
dirige l’assemblaggio del fuso nella mitosi.
centrum 1. [L.] centro. 2. corpo vertebrale.
Cenuro genere di larve nastriformi comprendente
C. cerebralis, larva della Taenia multiceps, che causa
la cenurosi.
cenuro stadio larvale dei vermi nastriformi del genere Taenia, un organismo vescicolare, semitrasparente, ripieno di liquido, che contiene scolici
multipli fissati alla superficie interna della parete
e che non forma capsule figlie; si sviluppa in varie parti dell’organismo ospite, in particolare nel
sistema nervoso centrale.
cenurosi infestazione da cenuro; rara infestazione
negli esseri umani che si manifesta con cisti del
sistema nervoso centrale e aumento della pressione endocranica.
Cephalosporium denominazione antica dell’Acremonium.
ceppo un gruppo di organismi con specie e varietà,
caratterizzati da particolare qualità. c. selvatico,
una specie di organismi che si trovano in natura.
cera miscela o composto organico a bassa fusione e
alto peso molecolare, simile a grassi o oli ma senza
gliceridi; può essere depositata da insetti ottenuta, da piante o preparata per sintesi. c. bianca, cera d’api sbiancata; cera sbiancata, purificata ottenuta dal favo d’ape Apis mellifera utilizzato come
agente farmaceutico rassodante. c. d’api cera
che deriva dai favi dell’ape Apis mellifera; vedi cera gialla (cera d’api non decolorata) e cera bianca
(cera d’api colorata). c. dell’orecchio, cerume.
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c. dentaria, una miscela di due o più cere con altri additivi, utilizzata in odontoiatria per fusioni,
costruzione di basi non metalliche per dentiere,
per registrare i rapporti mandibolari e per lavoro
di laboratorio. c. gialla, cera d’api; cera purificata
dal favo d’ape Apis mellifera utilizzato come agente farmaceutico rassodante.
ceramica modellamento e trattamento di oggetti
fatti d’argilla o di altri materiali simili. c. dentaria, uso di porcellana e materiali analoghi in
odontoiatria ricostruttiva.
ceramidasi enzima presente nella maggior parte
dei tessuti di mammiferi, che catalizza la acilazione/deacilazione reversibile delle ceramidi.
ceramide unità base degli sfingolipidi; è una sfingosina o una base correlata legata a un gruppo
acilico grasso a catena lunga. Le ceramidi si accumulano in modo anomalo nel morbo di Farber.
c. triesoside, parte di una famiglia specifica di
glicosfingosidi; per una carenza di a‑galattosidasi
A si accumulano nella malattia di Fabry.
cerat(o)- per le parole con questo prefisso vedi i
termini che cominciano con kerat(o)-.
Ceratophyllus genere di pulci.
ceratura forgiare un modello in cera o una base in
cera di un saggio dentario nei contorni desiderati.
cercaria stadio larvale finale, che nuota autonomamente, di un trematode parassita. cercariale,
agg.
cerchiaggio circondare una parte con un anello
o un’ansa come per la correzione di una cervice
uterina non continente o la fissazione di estremità adiacenti di un osso fratturato.
cerebellare relativo al cervelletto.
cerebellifugo che conduce lontano dal cervelletto.
cerebellipeto che porta verso il cervelletto.
cerebellospinale che si dirige dal cervelletto al
midollo spinale.
cerebrale relativo al cervello.
cerebrazione attività funzionale del cervello.
cerebrifugo che porta o si dirige fuori dal cervello.
cerebripeto che porta o si dirige verso il cervello.
cerebrofisiologia fisiologia del cervello.
cerebromaculare maculocerebrale; relativo a o
che colpisce il cervello e la macula della retina.
cerebromalacia rammollimento anomalo della
sostanza cerebrale.
cerebromeningite meningoencefalite.
cerebropatia malattia del cervello, vedi anche encefalopatia. c. psichia tossiemica, psicosi di Korsakoff.
cerebropontino relativo al cervello e al ponte.
cerebrosi cerebropatia.
cerebroside definizione generale per sfingolipidi
in cui la sfingosina è combinata con galattosio o
glucosio; riscontrati principalmente nel tessuto
nervoso.
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cerebrospinale relativo al cervello e al midollo
spinale.
cerebrospinante un agente che infetta il cervello e la colonna vertebrale.
cerebrotomia encefalotomia.
cerebrum porzione principale del cervello (q.v.)
che occupa la parte superiore della scatola cranica; i suoi due emisferi uniti dal corpo calloso
formano la parte più ampia del sistema nervoso
centrale nell’uomo. Il termine è a volte applicato al prosencefalo e mesencefalo postembrionali
presi insieme o all’intero cervello.
cereo 1. composto da o coperto da cera. 2. simile
a cera, che indica specialmente una combinazione
di flessibilità, pallore, levigatezza e luminosità.
cerio (Ce) elemento terroso raro, tenero, duttile,
argenteo; no. at. 58, p. at. 140,116.
ceruloplasmina a2‑globulina del plasma, che si
ritiene abbia una funzione nel trasporto del rame
e nel suo mantenimento a livelli adeguati nei tessuti; è assente nel morbo di Wilson.
cerume sostanza simile a cera riscontrata nel meato esterno dell’orecchio. ceruminale, ceruminoso, agg.
ceruminolisi decomposizione o disintegrazione
di cerume nel meato acustico esterno. ceruminolitico, agg.
cervelletto parte del metencefalo situata sul dorso
del midollo allungato a cui è fissato da tre peduncoli cerebellari su ogni lato; consiste di un lobo
mediano (verme) e due lobi laterali (gli emisferi).
cervello encefalo; quella parte del sistema nervoso centrale contenuta all’interno del cranio
comprendente il prosencefalo (cervello anteriore)
mesencefalo (cervello centrale) e rombencefalo
(cervello posteriore); esso deriva dalla parte anteriore del tubo neurale embrionale. Vedi anche cerebrum. c. diviso, cervello in cui le connessioni tra
gli emisferi sono state interrotte o danneggiate;
utilizzato per permettere l’accesso al terzo ventricolo o per controllare epilessia. c. eloquente, aree
del cervello direttamente coinvolte nelle funzioni
dell’eloquio, le funzioni motorie, la ricezione sensoriale e le funzioni dei nervi cranici (motorie e
sensoriali); è essenziale localizzare tali regioni nel
trattamento delle lesioni cerebrali.
cervic(o)- prefisso [L.] collo; cervice.
cervicale 1. relativo al collo. 2. relativo al collo o
cervice di un organo o di una struttura.
cervice 1. collo. 2. la parte frontale del collo.
3. cervice uterina. c. della vescica urinaria, la
parte bassa della vescica urinaria, vicina all’apertura dell’uretra. c. insufficiente, cervice uterina
anormalmente soggetta a dilatarsi nel secondo
trimestre di gravidanza con la conseguenza di una
prematura espulsione del feto. c. uterina (dell’utero), la stretta estremità inferiore dell’utero tra
l’istmo e l’apertura dell’utero nella vagina.
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CFT
cervicectomia asportazione della cervice uterina.
cervicite flogosi della cervice uterina.
cervicobrachialgia dolore al collo che si irradia
al braccio dovuto a compressione di radici nervose del midollo spinale cervicale.
cervicocolpite infiammazione della cervice uterina e della vagina.
cervicomidollare riguardante o correlato al
midollo spinale cervicale e al midollo allungato.
cervicotoracico relativo al collo e al torace.
cervicouterino del o relativo al collo dell’utero.
cervicovescicale vescicocervicale.
cesareo vedi sotto taglio.
CESD [In.] Cholesteryl Ester Storage Disease: tesaurismosi dell’estere colesterile.
cesio (Cs) elemento metallico alcalino raro, soffice, oro-argenteo; no at. 55, p. at. 132,905.
cesticida letale per i cestodi (tenie).
Cestoda sottoclasse dei Cestoidea che comprende
le vere tenie, che hanno una testa (scolex) e dei
segmenti (proglottides). Gli adulti sono endoparassiti nel tratto alimentare e nei dotti a questo
associati di vari ospiti vertebrati; le loro larve
possono essere riscontrate in vari organi e tessuti.
Cestodaria sottoclasse di tenie, le tenie non segmentate della classe Cestoidea, che sono endoparassitiche dell’intestino e del celoma di vari pesci
primitivi e raramente di rettili.
cestode 1. tenia. 2. simile a una tenia.
Cestoidea classe di tenie (phylum Platyhelminthes) caratterizzata dall’assenza di bocca o tratto
digerente e dalla presenza di uno strato non cuticolare che ricopre il corpo.
cetirizina antistaminico non sedativo utilizzato
sotto forma di cloridrato nel trattamento di rinite allergica, orticaria cronica idiomatica e asma.
cetrorelix antagonista dell’ormone di rilascio delle gonadotropine, utilizzato come sale acetato per
inibire aumenti prematuri dell’ormone luteinizzante nelle donne che si sottopongono a stimolazione ovarica controllata durante il trattamento
dell’infertilità.
cetuximab anticorpo monoclonale che si lega
al recettore del fattore di crescita epidermico
(EGF), inibendo la crescita e la sopravvivenza
delle cellule che sovraesprimono il recettore
EGF; utilizzato nel trattamento del carcinoma
del colon-retto metastatico.
cevimelina agonista colinergico utilizzato come
cloridrato nel trattamento della xerostomia associata alla sindrome di Sjögren.
CF carbolfuscina; [In.] Cardiac Failure: scompenso
cardiaco, vedi insufficienza cardiaca sotto insufficienza; Fattore di Christmas.
Cf californio.
CFT [In.] Complement Fixation Test: test di fissazione del complemento; vedi sotto fissazione.
ABC
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CFTR
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CFTR regolatore di conduttanza transmembrana
della fibrosi cistica.
CGNA [In.] Canadian Gerontological Nursing Association: associazione canadese infermieristica
gerontologica.
CGS sistema centimetro-grammo-secondo.
cGy centigray.
CH50 vedi sotto misura e unità.
CHA [In.] Canadian Healthcare Association: associazione canadese della salute.
chagasico relativo alla malattia di Chagas o provocato da essa.
chagoma tumore cutaneo che compare nella malattia di Chagas.
chakra uno dei sette centri di energia, localizzati
dal perineo alla corona del capo, della filosofia
yoga; usato anche in alcuni sistemi di medicina
complementare basati sull’energia.
challenge 1. somministrare una sostanza per controllare la normale risposta fisiologica. 2. in immunologia, somministrare un antigene per controllare la risposta in un soggetto sensibilizzato.
chancre [Fr.] 1. ulcera sifilitica primaria che compare nella sede di ingresso dell’infezione. 2. lesione cutanea primaria di malattie, come la sporotricosi e la tubercolosi. c. duro, c. di Hunter,
chancre (1). c. molle, cancroide. c. tubercolare,
papula rosso-brunastra che si sviluppa in un nodulo o una placca induriti, che rappresenta l’infezione cutanea iniziale del bacillo tubercolare a
livello di cute o mucosa.
chaperon qualcuno o qualcosa che accompagna e
controlla un’altra. molecola c., ogni proteina di
un gruppo eterogeneo che sovrintende il corretto assemblaggio e ripiegamento intracellulare dei
polipeptidi senza far parte dei componenti della
struttura finale.
chaperonina una delle varie proteine da shock
termico (heat shock proteins) che agiscono come
chaperon molecolare in batteri, plasmidi, mitocondri e nel citosol eucariotico.
ChB [L.] Chirurgiae baccalaureus: dottorato in
chirurgia.
CHD [In.] Coronary Heart Disease: malattia coronarica del cuore.
ChE colinesterasi.
cheil(o)- prefisso [Gr.] labbro.
cheilectropia eversione delle labbra.
cheilite infiammazione delle labbra. c. angolare,
perlèche. c. attinica, tumefazione dolente delle
labbra e sviluppo di scaglie incrostate sul bordo
roseo delle labbra dopo una esposizione eccessiva
ai raggi attinici; può essere acuta o cronica. c. solare, cheilite attinica.
cheilognatoprosoposchisi fissurazione facciale obliqua di tipo congenito che prosegue nella
mascella e nel labbro.
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cheiloplastica riparazione chirurgica di una lesione delle labbra.
cheilorrafia intervento di sutura delle labbra; riparazione chirurgica del labbro leporino.
cheiloschisi labbro leporino.
cheilosi fissurazione e desquamazione secca del
bordo roseo delle labbra e dell’angolo della bocca, caratteristica del deficit di riboflavina. c. angolare, perlèche.
cheilostomatoplastica ricostruzione chirurgica delle labbra e della bocca.
cheiropompholyx pompholyx.
chelare, chelato 1. combinare un metallo in
complessi in cui il metallo faccia parte di un
anello. 2. per estensione, composto chimico in
cui uno ione metallico viene sequestrato e unito
saldamente a un anello all’interno delle molecole
chelanti. I chelati si usano nelle chemioterapie
per gli avvelenamenti da metalli.
cheloide cicatrice nettamente rilevata di forma irregolare a crescita progressiva dovuta a eccessiva
formazione di collagene nel derma durante la riparazione del tessuto connettivo. cheloideo, agg.
chem(o)- prefisso [Gr.] chimico; chimica.
chemioabrasione distruzione superficiale dell’epidermide e del derma mediante l’applicazione di
un agente cauterizzante sulla cute; si effettua per
rimuovere lesioni come cicatrici o tatuaggi.
chemioattrattivo sostanza che induce una chemiotassi positiva.
chemioautotrofico capace di sintetizzare i costituenti cellulari a partire da biossido di carbonio
ricavando energia da reazioni inorganiche.
chemioautotrofo microrganismo chemioautotrofico.
chemiocauterio cauterizzazione realizzata tramite l’applicazione di una sostanza caustica.
chemiochinesi accresciuta attività cellulare non
direzionale dovuta alla presenza di una sostanza
chimica.
chemiochirurgia distruzione di tessuti per mezzo di sostanze chimiche a fini terapeutici.
chemiodectoma tumore benigno cromaffinonegativo del sistema chemiorecettoriale, p.es.
tumore del corpo carotideo o tumore del glomo
giugulare.
chemioendocrino chemiormonale.
chemioesfoliazione chemioabrasione.
chemiolitotrofico che ricava energia dall’ossidazione di composti inorganici di ferro, azoto, zolfo
o idrogeno; si dice di batteri.
chemioluminescenza luminescenza prodotta
da una diretta trasformazione di energia chimica
in energia luminosa.
chemionucleolisi dissolvimento di una parte
del nucleo polposo di un disco intervertebrale
tramite iniezione di un agente proteolitico, co-
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me la chimopapaina, usato in particolare per il
trattamento di un’ernia del disco intervertebrale.
chemio-organotrofo organismo che trae la
propria energia e carbonio da composti organici.
chemio-organotrofico, agg.
chemiopallidectomia distruzione chimica del
tessuto del globo pallido.
chemioprofilassi prevenzione di una malattia
per mezzo di un farmaco chemioterapico.
chemioprotettore che fornisce protezione oppure un agente che fornisce protezione contro gli
effetti tossici degli agenti chemioterapici.
chemioradioterapia terapia combinata che
utilizza la chemioterapia e la radioterapia massimizzando l’interazione tra queste due tecniche.
chemiorecettore recettore sensibile alla stimolazione da parte di una sostanza chimica.
chemiorepellente sostanza che induce una chemiotassi negativa.
chemioresistenza resistenza specifica acquisita
dalle cellule all’azione di alcune sostanze chimiche.
chemiormonale chemioendocrino; relativo a farmaci che hanno attività ormonale.
chemiosensibile sensibile alle variazioni nella
composizione chimica.
chemiosensoriale relativo alla percezione di
sostanze chimiche come nell’individuazione dell’odore.
chemiosintesi il processo di costituzione dei
composti chimici sotto l’influenza di stimolazione chimica, specificatamente la formazione di
carboidrati da biossido di carbonio e acqua come
risultato dell’energia derivata da reazioni chimiche. chemiosintetico, agg.
chemiotassi movimento di una cellula od organismo in risposta a differenze nella concentrazione
di un soluto sia rispetto ad aumenti della concentrazione (positiva) sia rispetto a diminuzioni della
concentrazione (negativa). chemiotattico, agg.
chemiotassina sostanza, p.es. componente complementare, che provoca chemiotassi.
chemioterapia trattamento delle malattie tramite agenti chimici. c. adiuvante, chemioterapia tumorale utilizzata dopo che la neoplasia
primitiva è stata asportata con altre modalità
terapeutiche. c. di associazione, che combina
più farmaci diversi contemporaneamente per
aumentare la loro efficacia. c. di induzione, uso
della terapia farmacologica come trattamento
iniziale in pazienti che presentano una neoplasia avanzata che non può essere trattata in altro
modo. c. neoadiuvante, uso iniziale della chemioterapia in pazienti con neoplasia localizzata al
fine di diminuire le dimensioni del tumore prima
del trattamento con altre modalità terapeutiche.
c. regionale, somministrata per infusione regionale, in particolare per le neoplasie.
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cheratite
chemiotrofico che ricava energia dall’ossidazione di composti organici (chemio-organotrofico)
o inorganici (chemiolitotrofico); detto di batteri.
chemiotropismo tropismo in risposta a uno stimolo chimico. chemiotropico, agg.
chemokina una qualsiasi di un gruppo di citochine a basso peso molecolare identificate, che
inducono chemiotassi o chemiocinesi nei leucociti (o in una particolare popolazione di leucociti)
durante l’infiammazione.
chemorepellente sostanza che induce una chemiotassi negativa.
chemosi edema delle congiuntiva oculare.
chemotico relativo alla chemosi o colpito da essa.
chenodiolo acido chenodesossicolico usato come
agente anticolelitogenico per dissolvere i calcoli
biliari non calcificati e radiolucenti.
cherat(o)- prefisso [Gr.] tessuto corneo; cornea.
cheratan-solfato uno dei due glicosaminoglicani (I e II) composto da unità disaccaridiche
ripetute di N-acetilglucosamina e galattosio ma
che differisce leggermente per contenuto e localizzazione dei carboidrati. È presente nella cartilagine, nella cornea e nel nucleo polposo ed è
anche un prodotto di accumulo nella sindrome
di Morquio.
cheratectasia protrusione di una cornea assottigliata con esiti cicatriziali.
cheratectomia escissione di una porzione di
cornea. c. fotorifrattiva, la correzione di un’ametropia usando un laser eccimero per rimuovere una parte dello stroma corneale anteriore
in modo da creare un nuovo raggio di curvatura.
cheratina parte della famiglia di scleroproteine
che sono i principali costituenti di epidermide,
peli, unghie e tessuti cornei. I polipeptidi di cheratina ad alto contenuto di zolfo delle strutture
di derivazione ectodermica, p.es. capelli e unghie
sono anche chiamati cheratine dure.
cheratinasi enzima proteolitico che catalizza la
scissione della cheratina.
cheratinizzazione trasformazione in cheratina.
cheratinocita cellula dell’epidermide che sintetizza cheratina, conosciuta nei suoi stadi successivi negli strati cutanei come cellula basale, cellula
spinosa e cellula granulosa.
cheratinoso cheratinico; relativo a o che contiene cheratina.
cheratinosoma corpo lamellare.
cheratite infiammazione della cornea. c. bollosa, presenza di bolle sulla superficie della cornea.
c. dendriforme, c. dendritica, cheratite erpetica
caratterizzata da una ulcerazione ramificata della
cornea. c. erpetica, 1. cheratite con ulcerazione
abitualmente ramificata (c. dendriforme o dendritica) dovuta a una infezione da virus herpes simplex.
2. cheratite che si verifica nell’herpes zoster oftal-
ABC
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cherat(o)-
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mico. c. filamentosa, distrofia corneale bilaterale
ereditaria con formazione di lesioni filamentose
intrecciate. c. flittenulare, vedi sotto cheratocongiuntivite. c. interstiziale, cheratite cronica con
depositi corneali profondi che diventano indistinti. c. microbica, cheratite che deriva da infezioni
batteriche o micotiche della cornea, generalmente associata all’uso di lenti a contatto morbide.
c. neuroparalitica, cheratite dovuta a un danno al
nervo trigemino, che impedisce la chiusura delle
palpebre, caratterizzata da secchezza e fissurazione dell’epitelio corneale. c. sclerosante, cheratite
con sclerite. c. tracomatosa, pannus trachomatosus. c. ulcerosa, cheratite con ulcerazioni dell’epitelio corneale frequentemente dovute a invasione batterica della cornea.
cherat(o)- prefisso [Gr.], tessuto corneo; cornea.
cheratoacantoma tumore epiteliale benigno localmente distruttivo molto simile al carcinoma a
cellule squamose ma che di solito si risolve spontaneamente; le lesioni provocano crateri riempiti
di tappi di cheratina.
cheratocele protrusione erniaria della membrana di Descemet.
cheratocentesi puntura della cornea.
cheratocisti cisti odontogenica rivestita da uno
strato di epitelio squamoso cheratinizzato e comunemente associata a una cisti primordiale.
cheratocongiuntivite infiammazione di cornea
e congiuntiva. c. epidemica, forma altamente
infettiva, solitamente con coinvolgimento dei
linfonodi regionali, che si manifesta in forma
epidemica; un adenovirus è stato ripetutamente
isolato dai pazienti affetti. c. flittenulare, forma
caratterizzata dalla formazione di una piccola lesione grigiastra circoscritta del limbo corneale.
c. sicca, condizione caratterizzata da iperemia
congiuntivale, ispessimento e secchezza dell’epitelio corneale, prurito e arrossamento dell’occhio, e spesso da ridotta acuità visiva. c. virale,
cheratocongiuntivite epidemica.
cheratocono protrusione conica della parte centrale della cornea.
cheratoderma 1. ipertrofia dello strato corneo
della cute. 2. cute o copertura cornea. c. climaterica, forma acquisita di cheratoderma palmoplantare riscontrata nelle donne in perimenopausa. c. diffuso palmoplantare, diversi tipi di
cheratoderma dermoplantare avente un’area
marcata e simmetrica dei palmi e delle suole;
alcuni tipi presentano anche epidermolisi. c. palmare e plantare, c. palmoplantare, ispessimento della pelle sui palmi e sulle suole, con dolorose
fessurazioni, spesso associate con altre anomalie;
alcuni tipi sono ereditari, ma esistono anche forme acquisite, p. es. con reazioni da droga, condizioni maligne, ecc. c. puntato, forma grave
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di cheratoderma palmoplantare, in cui le lesioni
sono visibili in molte parti dei palmi e delle suole.
cheratofachia cheratoplastica in cui un lembo di
cornea di un donatore è modellato alla curvatura
desiderata e inserito tra gli strati della cornea del
ricevente per cambiare la sua curvatura.
cheratogeno che dà vita a una crescita di materiale corneo.
cheratoglobo anomalia bilaterale in cui la cornea
è ingrandita e di forma globulare.
cheratoialina sostanza presente nei granuli dello
strato granuloso dell’epidermide, che può essere coinvolta nella cheratinizzazione, e anche nei
corpuscoli di Hassall del timo.
cheratoialino 1. sia corneo che ialino. 2. relativo al cheratoialino o ai granuli cheratoialini o
allo strato granuloso dell’epidermide. 3. sostanza
presente nei granuli dello strato granuloso dell’epidermide che può essere coinvolta nella cheratinizzazione. 4. sostanza presente nei granuli dei
corpuscoli di Hassall del timo.
cheratoirite infiammazione della cornea e dell’iride.
cheratoleptinsi rimozione della parte anteriore
della cornea e sua sostituzione con la congiuntiva
bulbare.
cheratoleucoma opacità bianca della cornea.
cheratolisi rammollimento e separazione dello
strato corneo dell’epidermide. c.(i) butterata,
c. solcata plantare, malattia tropicale caratterizzata da ispessimento e profonde fessurazioni della
cute plantare, che si manifesta nella stagione delle
piogge.
cheratolitico relativo a caratterizzato da o che
causa cheratolisi o fattore che agisce in tal senso.
cheratoma callo o callosità.
cheratomalacia rammollimento e necrosi della
cornea associati al deficit di vitamina A.
cheratometria misurazione della curvatura corneale. cheratometrico, agg.
cheratomicosi infezione micotica della cornea.
cheratomileusi cheratoplastica in cui una parte
della cornea del paziente viene rimossa, modellata secondo la curvatura desiderata, e quindi suturata sulla rimanente parte di cornea per correggere l’errore ottico. c. laser assistita in situ, ([In.]
LASIK: laser-assisted in-situ keratomileusis)
cheratoplastica in cui un laser eccimero e un microcheratomo vengono usati in associazione per
una correzione della visione; il microcheratomo
viene usato per tagliare un sottile lembo corneale,
la cornea esposta viene rimodellata dal laser e il
lembo viene riposizionato senza suture in modo
da guarire nella posizione originale.
cheratomo bisturi per incidere la cornea.
cheratopatia malattia non infiammatoria della
cornea. c. a banda, condizione caratterizzata da
una anomala banda grigia circumcorneale.
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cheratoplastica chirurgia plastica della cornea;
trapianto corneale. c. di refrazione, rimozione di
una sezione di cornea di un paziente o donatore,
modellata secondo la curvatura desiderata e inserita
o tra gli strati (cheratofachia) o nella cornea (cheratomileusi) del paziente per cambiare la sua curvatura e correggere gli errori ottici. c. ottica, cheratoplastica con asportazione e sostituzione del
tessuto cicatriziale che interferisce con la visione.
c. tettonica, trapianto di materiale corneale per
sostituire tessuto che è andato perduto.
cheratoressi rottura della cornea.
cheratorressi cheratoressi.
cheratoscopia ispezione della cornea.
cheratosi pl. cheratosi [L.] una formazione cornea
come una verruca o un callo. cheratosico, agg.
c. attinica, formazione nettamente delimitata,
verrucosa o cheratosica, che può trasformarsi in
un corno cutaneo o diventare maligna; interessa
tipicamente l’età media o avanzata ed è causata dall’eccessiva esposizione ai raggi solari. c. faringea,
cheratosi caratterizzata da proiezioni cornee che
originano dalle tonsille e dagli orifizi dei follicoli
linfatici nella parete della faringe. c. follicolare,
forma ereditaria caratterizzata da aree crostose,
pruriginose, maleodoranti o papulari che possono unirsi formando placche. c. follicolare inversa, tumore epiteliale benigno, generalmente
solitario che origina in un follicolo pilifero e che
si manifesta come un nodulo o una papula color
carne. c. palmoplantare, ispessimento congenito, ereditario, della cute palmare e plantare, talvolta con fessurazioni dolorose; spesso associata
ad altre anomalie. c. pilare, ipercheratosi limitata
ai follicoli piliferi. c. punctata, vedi sotto cheratoderma. c. seborroica, tumore benigno di origine
epidermica, caratterizzato da placche morbide e
friabili, da lievemente a intensamente pigmentate
presenti per lo più su volto, tronco e arti. c. senile, c. solare, cheratosi attinica.
cheratosolfato cheratansolfato.
cheratotomia incisione della cornea. c. radiale,
serie di incisioni realizzate nella cornea dal margine
esterno verso il centro in modo radiale; effettuate
per appiattire la cornea e correggere la miopia.
cheratotoro protrusione a volta della cornea.
cheratoulcerosi ulcerazione della cornea.
cherubismo rigonfiamento bilaterale, ereditario
e progressivo, all’angolo della mandibola, che
talvolta interessa l’intero morso, conferendo al
volto un aspetto paffuto da cherubino, talora accentuato dalla rotazione in alto degli occhi.
chet(o)- prefisso, gruppo chetone.
chetoacido acido carbossilico che contiene un
gruppo carbonile.
chetoacidosi acidosi accompagnata dall’accumulo di corpi chetonici nei tessuti e nei fluidi corpo-
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chiazza
rei. c. diabetica, acidosi diabetica prodotta dall’accumulo di chetoni nel diabete mellito non controllato.
chetoaciduria presenza di chetoacidi nelle urine. c. a catene ramificate, malattia delle urine a
sciroppo d’acero.
chetoaminoacidemia malattia delle urine a sciroppo d’acero.
chetogenesi produzione di corpi chetonici. chetogenetico, chetogenico, agg.
a-chetoglutarato sale o anione dell’acido a-chetoglutarico.
chetolisi scissione dei corpi chetonici. chetolitico, agg.
chetone composto di una classe di composti organici che contiene il gruppo carbonile C=O, il cui
atomo di carbonio, è unito ad altri due atomi di
carbonio cioè con il gruppo carbonile che si trova
all’interno della catena di carbonio.
chetonemia eccesso di corpi chetonici nel sangue.
chetonuria eccesso di corpi chetonici nell’urina.
chetosi accumulo di eccessive quantità di corpi
chetonici nei tessuti e nei liquidi corporei che si
verifica quando gli acidi grassi sono metabolizzati
in modo incompleto. chetotico, agg.
chetoso sottogruppo dei monosaccaridi che ha un
gruppo carbonilico non terminale (cheto).
chetosteroide steroide che possiede gruppi chetonici su atomi funzionali di carbonio. I 17-chetosteroidi trovati nelle urine normali e in eccesso
in alcuni tumori e nell’iperplasia congenita del
surrene hanno un gruppo chetonico sul 17° atomo di carbonio e comprendono alcuni ormoni
androgeni e corticosurrenalici.
chetotifene antagonista non competitivo del recettore H1 e mastocita stabilizzante; utilizzato per via
topica sotto forma di sale fumarato come antipruriginoso nel trattamento della congiuntivite allergica.
CHF [In.] Congestive Heart Failure: insufficienza
cardiaca congestizia.
chi vedi qi.
chiarificante sostanza che libera un liquido dalla
torbidità.
chiaroveggenza forma di percezione extrasensoriale in cui la conoscenza di eventi oggettivi
viene acquisita senza l’uso dei sensi.
chiasma [L.] 1. incrocio. 2. in genetica, punto
in cui coppie di cromatidi omologhi restano in
contatto durante la meiosi indicando la ricombinazione tra cromatidi non fratelli. 3. decussazione
o incrocio a forma di X. c. ottico, la struttura nel
proencefalo formata dalla decussazione delle fibre
del nervo ottico da ciascuna metà di ogni retina.
chiazza macchia. c. bluastra cerebrale, striatura
congesta prodotta dall’estrazione dell’unghia
dalla pelle; concomitanza di varie malattie nervose o cerebrali. c. nera, ulcera coperta da una
ABC
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chilangioma
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crosta nera, reazione locale caratteristica nella
sede della puntura infettiva di certe rickettsiosi
trasmesse dalle zecche.
chilangioma tumore composto da vasi linfatici
intestinali pieni di chilo.
chilectasia dilatazione di un dotto chilifero.
chilemia chilo nel sangue.
chilifero uno dei vasi linfatici intestinali che trasportano chilo.
chiliforme che assomiglia al chilo.
chilo- prefisso [Gr.], kilo, mille (103), usato per indicare unità di misura. Simbolo k.
chilo liquido lattescente prelevato dai dotti chiliferi intestinali dal cibo nell’intestino, costituito
da un’emulsione di linfa e grassi trigliceridi (chilomicroni); passa nelle vene attraverso il dotto
toracico e si mescola con il sangue.
chilocaloria (kcal) unità di calore uguale a 1000
calorie. Abbreviata kcal.
chilogrammo unità SI di massa corrispondente
a 1000 grammi o a un decimetro cubo di acqua;
equivalente a 2,205 libbre avoirdupois.
Chilomastix genere di protozoi parassiti presente
nell’intestino di vari vertebrati, che comprende
C. mesnili, una specie comune trovata come saprofita nell’intestino cieco e nel colon dell’uomo.
chilomediastino chilo nel mediastino.
chilomicrone classe di lipoproteine che trasporta
il colesterolo e i trigliceridi esogeni (alimentari)
dall’intestino tenue ai tessuti, dopo i pasti, per la
loro degradazione a residui di chilomicroni.
chilomicronemia eccesso di chilomicroni nel
sangue.
chilopericardio chilo stravasato nel pericardio.
chiloperitoneo chilo effuso nella cavità peritoneale.
chilopneumotorace chilo e aria nella cavità
pleurica.
chiloso relativo a o misto a chilo.
chilotorace versamento pleurico di chilo o di fluido
simile al chilo.
chiluria chilo nelle urine dovuto a ostruzione tra i
vasi linfatici intestinali e il dotto toracico e rottura dei vasi linfatici renali nei tubuli renali.
chimera 1. organismo con differenti popolazioni
cellulari derivate da diversi zigoti della stessa specie o specie diverse, che nasce spontaneamente o
viene prodotto artificialmente. 2. sostanza creata
a partire dalle proteine o dai geni di due specie
grazie all’ingegneria genetica. chimerico, agg.
chimica scienza che studia gli elementi e le relazioni atomiche della materia e di tutti i vari composti
degli elementi. c. dei colloidi, chimica che studia
la natura e la composizione dei colloidi. c. inorganica, branca della chimica che studia i composti che non si trovano nel regno animale e in
quello vegetale. c. organica, branca della chimica
che studia i composti che contengono carbonio.
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chimico 1. relativo alla chimica. 2. individuo esperto in chimica. 3. sostanza composta di elementi
chimici od ottenuta mediante procedimenti chimici. 4. [In.] farmacista.
chimificazione conversione del cibo in chimo;
digestione gastrica.
chimo il materiale semifluido cremoso prodotto
dalla digestione del cibo.
chimopapaina cisteina endopeptidasi dell’albero tropicale Carica papaya che catalizza l’idrolisi
delle proteine e dei polipeptidi con una specificità
simile a quella della papaina ed è usata nella chemionucleolisi.
chimosina rennina; enzima che catalizza la scissione della caseina a formare paracaseina solubile
che poi reagisce con il calcio a formare il caglio
paracaseina insolubile; si trova nel quarto stomaco dei bovini e di altri ruminanti. Una preparazione commerciale, caglio, che viene usata per
fabbricare il formaggio e la crema di caglio.
chimotripsina endopeptidasi con un’azione simile a quella della tripsina, prodotta nell’intestino
per attivazione del chimotripsinogeno da parte
della tripsina; preparazione cristallizzata da un
estratto di pancreas del bue è usata clinicamente
per la zonulolisi e il debridement enzimatici.
chimotripsinogeno proenzima inattivo secreto
dal pancreas convertito per azione della tripsina
nell’intestino tenue in chimotripsina.
chinacrina antimalarico, antiprotozoario e antielmintico, utilizzato sotto forma di sale cloridrato, in particolare per la terapia soppressiva
della malaria e nel trattamento della giardiasi e
delle infestazioni da platelminti.
chinasi 1. sottoclasse di transferasi comprendente
gli enzimi che catalizzano il trasferimento di un
gruppo fosfato ad alta energia da un composto donatore (in genere ATP) a un accettore. 2. suffisso
usato nella denominazione di alcuni enzimi che
convertono una forma inattiva o un precursore.
chinesiatria cinesiterapia.
chinesica studio del movimento corporeo come
parte del processo di comunicazione.
chinesina qualunque elemento di una famiglia
di proteine citoplasmatiche ATP-splitting che si
legano a vescicole e particelle consentendone il
trasporto lungo microtubuli; importanti anche
nella formazione del fuso nella mitosi.
chinesioneurosi disordine nervoso funzionale
caratterizzato da disturbi motori.
chinesiterapia trattamento di una malattia attraverso il movimento o l’esercizio fisico.
chinidina isomero destrogiro della chinina, usato
in forma di gluconato, poligalatturonato e solfato
nel trattamento delle aritmie cardiache; utilizzato
anche nel trattamento della malaria severa da Plasmodium falciparum.
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chinina parte del gruppo dei polipeptidi vasoattivi a catena dritta formata dalla scissione del chininogeno per catalisi della callicreina; che causa
vasodilatazione e che altera la permeabilità vascolare.
chininasi II vedi peptidil-dipeptidasi A.
chininismo cinconismo.
chininogeno una delle due a2-globuline plasmatiche che sono precursori della chinina, chininogeno HMW (ad alto peso molecolare) precursore della
bradichinina, e chininogeno LMW (a basso peso molecolare) precursore della callidina.
chinolonico sostanza appartenente a un gruppo
di agenti antibatterici tra cui l’acido nalidissico e
i fluorochinolonici.
chinone ogni sostanza appartenente a un gruppo di composti aromatici derivati dal benzene
o dagli idrocarburi ad anello multiplo e contenenti due sostituzioni di gruppi chetonici; sono
sottoclassificati sulla base della struttura ciclica
(cioè antrachinone, benzochinone) e sono agenti
debolmente ossidanti. Termine spesso utilizzato
per indicare specificamente il benzochinone, in
particolare l’1,4-benzochinone.
chinurenina aminoacido aromatico isolato la prima volta dalle urine del cane; è un intermedio nel
metabolismo del triptofano.
chiodo bastoncello metallico affusolato allungato,
utilizzato per fissare in modo sicuro delle parti.
c. di garofano l’albero tropicale Syzygium aromaticum o i germogli dei suoi fiori essiccati usato
come fonte dell’olio di chiodo di garofano. c. di
Steinmann, chiodo metallico per la fissazione
interna delle fratture.
chi-quadro vedi sotto distribuzione e test.
chir(o)- prefisso [Gr.], mano. Vedi anche parole che
iniziano con cheir(o)-.
chirokinestesia percezione soggettiva dei movimenti della mano, in modo particolare durante
la scrittura.
chiromegalia megalochiria.
chiroplastica chirurgia plastica della mano.
chiropodia podologia.
chiropratica sistema di cura che si fonda non sulla
farmacoterapia o sulla chirurgia ma sulla capacità
di auto-curarsi del corpo e sulla primaria importanza del corretto funzionamento del sistema nervoso nel mantenimento della salute; il trattamento consiste nella rimozione dei fattori che irritano
il sistema nervoso e nel ripristinare la sua corretta
funzione. Il più comune metodo di trattamento è
tramite la manipolazione spinale ed è principalmente usato per i disturbi muscoloscheletrici; altri
metodi comprendono modificazioni dello stile di
vita, terapia nutrizionale e fisioterapia.
chirospasmo spasmo dei muscoli della mano.
chirurgia 1. branca della medicina che cura malattie, lesioni e deformità con metodi manuali o con
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CHL
interventi. 2. il luogo in ospedale o in una clinica
chirurgica, in cui si pratica chirurgia. 3. in Gran
Bretagna, il luogo in cui un dottore riceve e visita i pazienti. 4. il lavoro eseguito da un chirurgo.
c. antisettica, chirurgia che utilizza metodi antisettici. c. asettica, eseguita in un ambiente completamente libero da microrganismi, in cui non si
verificano infezioni o suppurazioni significative.
c. citoriduttiva, citoriduzione. c. conservativa,
intervento chirurgico volto a conservare o a eliminare con rischio minimo organi, tessuti o arti
lesi o traumatizzati. c. da banco, chirurgia eseguita su un organo che è stato rimosso dal corpo e
che poi viene reimpiantato. c. dentale, chirurgia
della bocca e maxillofacciale. c. di Mohs, escissione controllata al microscopio di tumori della
cute non melanomatosi ad alto rischio, in cui le
escissioni seriali di tessuto fresco avvengono in
concomitanza con l’esame di ciascun campione.
c. generale, si occupa di problemi chirurgici di
ogni tipo piuttosto che di quelli riguardanti un’area limitata, come in una specialità chirurgica tipo la neurochirurgia. c. maggiore, chirurgia che
comprende gli interventi più importanti, difficili
e pericolosi. c. minimamente invasiva, atto chirurgico effettuato solo con una piccola incisione o
senza alcuna incisione, come quella attraverso una
cannula con un laparoscopio o un endoscopio.
c. minore, la chirurgia limitata al trattamento di
problemi e traumi minori. c. orale e maxillofacciale, branca dell’odontoiatria che si occupa di
diagnosi e terapia chirurgica e di trattamenti complementari delle malattie e dei difetti della bocca
e delle strutture dentarie. c. plastica, chirurgia
che riguarda il ripristino, la ricostruzione, la correzione o il miglioramento di forma e aspetto di
strutture del corpo che presentano difetti, lesioni
o che sono deformate da traumi, malattie o da
problemi di crescita e sviluppo. c. radicale, volta
a estirpare tutte le aree di una patologia localmente estesa e le zone adiacenti di drenaggio linfatico.
c. stereotassica, una delle numerose tecniche di
produzione di lesioni nettamente circoscritte in
specifiche piccole aree di tessuto patologico in
strutture cerebrali situate profondamente dopo
aver localizzato la specifica struttura per mezzo di
coordinate tridimensionali.
chirurgico di relativo a o correggibile con la chirurgia.
chirurgo 1. medico specializzato in chirurgia. 2.
ufficiale medico anziano di un’unità militare.
chitina polisaccaride insolubile lineare che rappresenta il costituente principale dell’esoscheletro degli artropodi e che si trova in alcune piante
e vegetali, in particolare nei funghi.
CHL [In.] Crown-Heel Lenght: lunghezza coronacalcagno.
ABC
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Chlamydia
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Chlamydia genere di batteri della famiglia Chlamydiaceae; alcune specie sono classificate nel genere Chlamydophila. C. trachomatis causa tra coma, congiuntiviti, uretriti, proctiti e linfogranulomi venosi.
Chlamydiaceae famiglia di batteri dell’ordine Chlamydiales; consiste in piccoli microrganismi coccoidi che hanno un peculiare ciclo obbligato di
sviluppo intracellulare e sono incapaci di sintetizzare ATP. Questi batteri inducono la propria fagocitosi da parte delle cellule ospiti in cui poi formano colonie intracitoplasmatiche. Sono parassiti di uccelli e mammiferi (compresi gli esseri
umani).
Chlamydiae 1. phylum di batteri Gram-positivi
o Gram-variabili, non mobili, parassiti obbligati
che si moltiplicano attraverso un complesso ciclo
vitale all’interno dei vacuoli citoplasmatici della
cellula ospite di mammiferi e uccelli. 2. l’unica
classe di questo phylum.
Chlamydophila genere di batteri della famiglia
Chlamydiaceae, incluse diverse specie precedentemente classificate nel genere Chlamydia.
C. pneumoniae è un’importante causa di polmonite, bronchite e sinusite, mente C. psittaci è responsabile della psittacosi.
Chlamyidiales ordine di batteri coccoidi Gramnegativi della classe Chlamydiae.
Chlanydia genere di batteri della famiglia Chlamydiaceae; alcune specie sono ora comprese nel genere Chlamydophila. C. trachomatis provoca tracoma, congiuntivite da inclusione, uretrite, proctite
e linfogranuloma venereo.
chM [L.] Chirurgiae Magister: Maestro di chirurgia.
choana pl. choanae [L.] 1. infundibulum. 2. una delle coppie di aperture tra la cavità nasale e il rinofaringe.
chorda corda.
Chordata cordati. Phylum del regno animale comprendente tutti gli animali che possiedono una
notocorda durante uno stadio evolutivo.
chordee incurvamento del pene verso il basso a seguito di anomalia congenita o di infezioni uretrali.
Chordopoxvirinae poxvirus dei vertebrati: sottofamiglia di virus della famiglia Poxviridae che
comprende i poxvirus che infettano i vertebrati.
Comprende il genere Orthopoxvirus.
Chromobacterium genere di batteri bastoncellari Gram-negativi della famiglia Neisseriaceae
presente nel suolo e nell’acqua dei Paesi tropicali, che tipicamente produce un pigmento
viola. Di solito i membri non sono patogeni ma
C. violaceum può indurre ascessi, diarrea e infezioni sistemiche e del tratto urinario.
Chrysomyia genere di mosche le cui larve possono essere aggressori secondari delle ferite o
parassiti interni degli uomini.
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Chrysops genere di piccoli tafani ematofagi che
comprende C. discalis, vettore della tularemia negli Stati Uniti occidentali, e C. silicea, ospite intermedio di Loa loa.
CHS [In.] Cholinesterase: colinesterasi.
CI [In.] Cardiac Index: indice cardiaco; Color Index: indice di colore.
Ci curie.
cian(o)- prefisso [Gr.] blu.
cianemoglobina composto formato dall’azione
dell’acido idrocianico sull’emoglobina.
cianocobalamina cobalamina il cui gruppo sostitutivo è uno ione del cianuro; rappresenta la
prima forma di vitamina B12 isolata e sebbene
sia un artefatto dell’isolamento è usata come sinonimo di tale vitamina; preparazioni di cianocobalamina sono usate per il trattamento di malattie
da deficit di vitamina B12, in particolare l’anemia
perniciosa e altre anemie megaloblastiche.
cianofilo 1. colorabile con coloranti blu. 2. cellula
o altro elemento istologico che assume prontamente una colorazione azzurra. cianofilo, agg.
cianometemoglobina complesso a legame forte
di metemoglobina con ione cianuro; il pigmento
più diffusamente utilizzato nella emoglobinometria.
cianometmioglobina composto formato dalla
mioglobina per addizione di ione cianuro per ottenere la riduzione allo stato ferroso.
cianopsia cromatopsia in cui tutti gli oggetti sembrano avere una tinta bluastra.
cianosi colorito bluastro di cute e mucose causato
da un’eccessiva concentrazione ematica di emoglobina ridotta. cianotico, agg. c. centrale, cianosi dovuta a desaturazione del sangue arterioso
in quanto il sangue nell’aorta trasporta emoglobina ridotta. c. da shunt, cianosi causata dal mescolamento nel cuore o nei grossi vasi di sangue non
ossigenato con sangue arterioso. c. della retina,
cianosi della retina che si può a volte osservare
nelle cardiopatie congenite. c. enterogena, sindrome dovuta all’assorbimento di nitriti e solfiti
dall’intestino caratterizzata soprattutto da metemoglobinemia e/o sulfemoglobinemia con cianosi nonché grave enterite, stipsi o diarrea, cefalea,
dispnea, vertigini, sincope e anemia. c. periferica, cianosi risultante da un eccesso di emoglobina
ridotta nel sangue venoso determinata da un’eccessiva estrazione di ossigeno a livello capillare.
c. polmonare, cianosi centrale determinata da
una scarsa ossigenazione del sangue nei polmoni.
cianuro 1. composto che contiene il gruppo cianuro (—CN) o ione (CN–). 2. cianuro di idrogeno.
ciarlataneria pratica o metodi di un ciarlatano.
ciarlatano colui che finge di avere abilità ed esperienza nella diagnosi e nel trattamento delle patologie o nei risultati ottenuti dal trattamento stesso.
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cib. [L.] cibus (cibi).
cibernetica scienza che si occupa dei processi di
comunicazione e di controllo nell’animale e nella
macchina.
cicatrectomia escissione di una cicatrice.
cicatrice segno che resta dopo la guarigione di
una ferita o di altre forme morbose. Per estensione qualsiasi manifestazione visibile di una lesione
pregressa.
cicatrix pl. cicatrices [L.] cicatrice. c. cattiva, cicatrice che causa deformità o danneggia la funzione
di un’estremità.
cicatriziale relativo a una cicatrice o della sua
natura.
cicatrizzazione formazione di una cicatrice.
cicl(o)- prefisso [Gr.] rotondo; ricorrente; corpo ciliare
dell’occhio.
ciclamato sale dell’acido ciclamico; il ciclamato
di calcio e il ciclamato di sodio erano una volta
largamente usati come dolcificanti non calorici.
ciclartrosi ginglimo laterale.
ciclasi enzima che catalizza la formazione di un
fosfodiestere ciclico.
ciclectomia 1. escissione di una porzione del corpo ciliare. 2. escissione di una porzione del margine ciliare della palpebra.
ciclico relativo a o che si verifica nell’ambito di un
ciclo o di cicli; riferito ai composti chimici che
contengono un anello di atomi nel nucleo della
molecola.
ciclite infiammazione del corpo ciliare.
ciclo successione o ricorrenza di una serie di eventi. c. cardiaco, movimento cardiaco completo o
battito cardiaco, che comprende sistole, diastole e l’intervallo tra esse compreso. c. cellulare,
ciclo di eventi biochimici e morfologici che si
hanno durante la riproduzione di una popolazione cellulare; consiste di: fase S che si ha verso
la fine dell’interfase in cui viene sintetizzato il
DNA; fase G2 periodo relativamente quiescente; fase M che comprende le quattro fasi della
mitosi; e fase G1 di interfase che dura fino alla
fase S del ciclo successivo. c. del carbonio, fasi
attraverso cui il carbonio (sotto forma di anidride carbonica) viene estratto dall’atmosfera dagli
organismi viventi ritornando infine nell’atmosfera. Comprende una serie di interconversioni dei
composti di carbonio a partire dalla produzione
di carboidrati da parte delle piante durante la
fotosintesi, proseguendo attraverso il consumo
da parte degli animali, per finire e poi iniziare
di nuovo con la decomposizione degli animali o
delle piante o con l’esalazione di anidride carbonica da parte degli animali. c. del g-glutamile,
ciclo metabolico per il trasporto di aminoacidi
nelle cellule. c. dell’acido citrico, ciclo dell’acido tricarbossilico. c. dell’acido tricarbossilico,
via finale comune dell’ossidazione a CO2 di mo-
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ciclo
lecole combustibili, la maggior parte delle quali
vi entra come acetil CoA; fornisce anche prodotti
intermedi per rezioni di biosintesi e genera ATP
fornendo elettroni alla catena di trasporto degli elettroni. c. dell’azoto, le fasi in cui l’azoto
viene estratto dai nitrati del suolo e dell’acqua,
incorporato negli organismi viventi sotto forma
di amminoacidi e proteine, e infine riconvertito
in nitrati: (1) conversione dell’azoto in nitrati
mediante i batteri; (2) estrazione dei nitrati dalle
piante e formazione di amminoacidi e proteine
con l’aggiunta di un gruppo amminico ai composti di carbonio prodotti nella fotosintesi; (3)
ingestione delle piante da parte degli animali; e
(4) ritorno dell’azoto al suolo mediante gli escrementi animali o la morte e decomposizione di
piante e animali. c. dell’ornitina, ciclo dell’urea. c. dell’urea, serie di reazioni metaboliche
nel fegato per cui l’ammoniaca viene convertita a
urea utilizzando come trasportatore ornitina ciclicamente rigenerata. c. della zanzara, periodo
della vita di un parassita malarico che viene trascorso nel corpo della zanzara ospite. c. di Cori,
meccanismo attraverso cui il lattato prodotto dai
muscoli viene trasportato al fegato, riconvertito
a glucosio attraverso la glicogenesi e riportato
ai muscoli. c. di Krebs, ciclo dell’acido tricarbossilico. c. di Krebs-Henseleit, ciclo dell’urea.
c. mestruale, il regolare ciclo di cambiamenti
fisiologici dell’endometrio durante gli anni della
fertilità; per convenzione, il ciclo mestruale inizia
con il primo giorno della mestruazione. Se si verifica una gravidanza, i cicli mestruali cessano, altrimenti si manifesta un parziale distacco dell’endometrio con sanguinamento vaginale (mestruazione). c. ovarico, sequenza delle modificazioni
fisiologiche che avvengono nell’ovaio coinvolte
nell’ovulazione. c. pilifero, fasi di vita del pelo costituite da anagena, catagena e telogena.
c. riproduttivo, ciclo delle modificazioni fisiologiche che avvengono negli organi riproduttivi
femminili a partire dal momento della fecondazione dell’ovulo attraverso la gestazione e il
parto. c. sessuale, 1. modificazioni fisiologiche
che avvengono con regolarità negli organi genitali delle femmine dei mammiferi quando non
si verifica una gravidanza; nella specie umana,
il ciclo mestruale. 2. periodo della riproduzione
sessuale in un organismo che si riproduce anche
con meccanismo asessuato. c. uterino, fenomeni che si verificano nell’endometrio durante il
ciclo mestruale, che preparano all’impianto della
blastocisti. c. visivo, interconversione ciclica del
11-cisretinolo e di tutti(all)-trans-retinoli e associazione con opsine, creando un potenziale elettrico e iniziando la cascata che genera un impulso
nervoso sensitivo nella visione.
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ciclobenzaprina
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ciclobenzaprina miorilassante scheletrico utilizzato sotto forma di sale cloridrato.
ciclocheratite infiammazione di cornea e corpo
ciliare.
ciclocoroidite infiammazione del corpo ciliare e
della coroide.
ciclocrioterapia congelamento del corpo ciliare;
effettuato nel trattamento del glaucoma.
ciclodialisi creazione chirurgica di una comunicazione tra la camera anteriore dell’occhio e lo
spazio sopracoroideo nel glaucoma.
ciclodiatermia distruzione di una porzione del
corpo ciliare tramite diatermia.
cicloforia eteroforia in cui c’è una deviazione
dell’occhio dall’asse anteroposteriore in assenza
di stimoli visivi di fusione di immagine. c. minus,
incicloforia. c. plus, cicloforia esterna.
ciclofosfamide agente citotossico alchilante del
gruppo delle mostarde azotate; usata come antineoplastico, come immunosoppressivo per prevenire il rigetto dei trapianti e nel trattamento
di talune malattie con funzione immunologica
anormale.
cicloide caratterizzato da umore alternante con
euforia e depressione.
cicloossigenasi componente della prostaglandina sintetasi (q.v.).
ciclope feto affetto da ciclopia.
ciclopia anomalia di sviluppo caratterizzata dalla
presenza di una sola orbita priva di globo oculare
o con occhio rudimentale o apparentemente normale o doppio o con naso assente o presente come un’appendice tubulare al di sopra dell’orbita.
ciclopirox antimicotico a largo spettro con attività simile a quella degli imidazoli; applicato topicamente come sale olamina.
cicloplegia paralisi dei muscoli ciliari tale da impedire l’accomodazione dell’occhio; denominata
anche paralisi dell’accomodazione.
cicloplegico relativo a caratterizzato da o che
causa cicloplegia; o agente che causa cicloplegia.
ciclopropano gas incolore, altamente infiammabile ed esplosivo (C3H6), usato come anestetico
per inalazione.
Ciclops genere di minuti crostacei di cui alcune
specie sono opsiti di Diphyllobothrium e Dracunculus.
ciclorotazione torsione (3). ciclorotatorio, agg.
cicloserina antibiotico prodotto da Streptomyces
orchidaceus o ottenuto sinteticamente; usato come
tubercolostatico e nel trattamento di infezioni
dell’apparato urinario.
ciclosporiasi infestazione da protozoi del genere
Cyclospora in particolare C. cayetanensis, osservata
soprattutto nei pazienti immunocompromessi: si
manifesta come patologia gastrointestinale recidivante con diarrea acquosa.
ciclosporina peptide ciclico proveniente da un
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estratto di funghi del suolo: che inibisce selettivamente la funzione delle cellule T; usata come
immunosoppressore per prevenire il rigetto di
organi trapiantati e per trattare la psoriasi grave e
l’artrite reumatoide grave; usata anche localmente per il trattamento dell’occhio secco cronico.
ciclosporina A ciclosporina.
ciclotimia disturbo ciclotimico.
ciclotomia incisione del muscolo ciliare.
ciclotropia deviazione permanente dell’occhio
attorno all’asse anteroposteriore in presenza di
stimoli visivi di fusione dell’immagine con conseguente diplopia.
CID coagulazione intravascolare diffusa (o disseminata).
-cida suffisso [L.] distruzione o uccisione (omicida);
agente che uccide o distrugge (germicida).
cidofovir antivirale analogo nucleosidico usato
nel trattamento della retinite da citomegalovirus
in pazienti con sindrome da immunodeficienza
acquisita.
CIDP polineuropatia cronica infiammatoria demielinizzante.
cieco1 la prima parte dell’intestino crasso che forma una tasca dilatata distale rispetto all’ileo e prossimale al colon e che dà origine all’appendice vermiforme.
cieco2 1. che non ha il senso della vista. 2. relativo
a uno studio clinico, o ad altro esperimento, in
cui uno o più gruppi che ricevono, che somministrano e che valutano il trattamento non sono
a conoscenza di quale trattamento ogni singolo
soggetto stia ricevendo.
ciecoureterocele ureterocele in cui una tasca
cieca, o cieco, si estende nella sottomucosa della
vescica o dell’uretra.
-ciesi suffisso [Gr.] gravidanza.
cifoscoliosi curvatura posteriore e laterale della
colonna vertebrale.
cifosi incremento patologico della convessità del
rachide dorsale vista di lato; gobba. Vedi lordosi e
scoliosi. cifotico, agg. c. giovanile, c. di Scheuermann, cifosi toracica rigida o toraco-lombare
che si manifesta nella malattia di Scheuermann;
termine talvolta usato liberamente per indicare
la malattia stessa.
ciglio cilium; uno dei peli che crescono sul bordo
di una palpebra.
ciguatera forma di ittiosarcotossismo caratterizzata da sintomi gastrointestinali e neurologici
provocati dall’ingestione di pesci marini tropicali
o subtropicali che possiedono ciguatossina nei
loro tessuti.
ciguatossina tossina termostabile derivata dal
dinoflagellato Gambierdiscus toxicus come pretossina e concentrata come forma attiva nei tessuti di
alcuni pesci di mare; provoca ciguatera.
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cilastatina inibitore della dipeptidasi usato con
imipenem per ridurre il metabolismo dell’imipenem nei reni e aumentare la sua concentrazione
nell’urina; somministrato come sale sodico.
cilia pl. di cilium [L.] 1. palpebre o loro bordi esterni. 2. ciglia. 3. minuti processi che si estendono
da una superficie cellulare composti di nove paia
di microtubuli attorno a due microtubuli centrali.
Battono aritmicamente per muovere le cellule o
muovere il liquido o il muco sulla loro superficie.
ciliare relativo o somigliante alle ciglia; usato
soprattutto in riferimento ad alcune strutture
dell’occhio, come il corpo o muscolo ciliare.
ciliarotomia sezione chirurgica della zona ciliare.
ciliato 1. che presenta cilia. 2. individuo dei Ciliophora.
ciliectomia 1. escissione di una porzione del
corpo ciliare. 2. escissione di una porzione della
palpebra che contiene le radici delle ciglia.
cilindrasse assone (1).
cilindro 1. corpo solido a forma di colonna. 2. lente cilindrica. 3. vedi cilindrasse. cilindrico, cilindriforme, agg.
cilindroide 1. a forma di cilindro. 2. sedimento
urinario che si rastrema a formare una coda sottile, talvolta arricciata o a spirale.
cilindroma 1. carcinoma adenocistico. 2. tumore annessiale benigno di volto e cuoio capelluto
formato da masse cilindriche di cellule epiteliali
circondate da una spessa banda di materiale ialino.
cilindromatoso, agg. 3. tricoepitelioma multiplo.
cilio- prefisso [L.] ciglia, ciliare (corpo).
Ciliophora phylum di protozoi caratterizzati dalla presenza di ciglia in un qualche periodo del
loro ciclo vitale e che normalmente hanno due
tipi di nuclei (un macronucleo e un micronucleo);
comprende Kinetofragminophorea, Oligohymenophorea e Polyhymenophorea.
ciliospinale relativo al corpo ciliare e al midollo
spinale.
cilium [L.] singolare di cilia.
cilostazolo inibitore della fosfodiesterasi che
inibisce l’aggregazione piastrinica e causa vasodilatazione; utilizzato nel trattamento della claudicatio intermittens.
cimbia fascia bianca che decorre sulla superficie
ventrale del peduncolo cerebrale.
cimbocefalia scafocefalia.
cimetidina un antagonista dei recettori istaminici
H2 che inibisce la secrezione gastrica acida; usato
come base o sale monocloridrato nel trattamento
e nella profilassi dell’ulcera gastrica o duodenale,
malattia da reflusso gastroesofageo emorragie del
tratto gastrointestinale, superiore e condizioni
associate a ipersecrezione gastrica.
Cimex [L.] genere di insetti ematofagi (ordine
emipteri), le cimici dei letti; comprende C. bou-
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cinetico
eti dell’Africa occidentale e del Sud America,
C. lectularius comune cimice dei letti dei climi
temperati e C. rotundatus dei tropici.
cimice insetto del genere Cimex.
CIN [In.] Cervical Intraepithalial Neoplasia: neoplasia cervicale intraepiteliale.
cinchona corteccia essiccata del tronco della radice di vari alberi sudamericani del genere Cinchona; è la fonte della chinina e di altri alcaloidi ed
era utilizzata come antimalarico.
cinchonismo tossicità dovuta a sovradosaggio
degli alcaloidi della cinchona; i sintomi sono
tinnito e lieve sordità, fotofobia e altri disturbi
visivi, ottusità mentale, depressione, confusione,
cefalea e nausea.
cine- prefisso [Gr.] movimento, vedi anche parole
che iniziano con kine-.
cineangiocardiografia registrazione fotografica di immagini fluoroscopiche del cuore e dei
grossi vasi per mezzo di tecniche cinematografiche.
cineangiografia registrazione fotografica delle
immagini fluoroscopiche dei vasi sanguigni per
mezzo di tecniche cinematografiche.
cineplastica l’uso del moncone di un arto amputato per produrre il movimento della protesi.
cineradiografia realizzazione di una registrazione cinematografica di immagini in sequenza che
appaiono su di uno schermo fluoroscopico.
cinerea sostanza grigia. cinereo, agg.
cinescopio strumento per misurare la rifrazione
dell’occhio.
cinesi- per le parole con questo prefisso vedi kinesi.
cinesi 1. movimento. 2. movimento stimoloindotto che risponde solo all’intensità dello stimolo
non alla direzione; cf. -tassi.
-cinesi(o) suffisso [Gr.] movimento o attivazione.
cinesigenico causato da movimento.
cinesiologia 1. tutto ciò che si conosce sul movimento umano; studio dei movimenti del corpo
umano. 2. sistema di diagnosi basato sulla teoria
che la disfunzione muscolare è secondaria a una
disfunzione mentale, strutturale, o chimica in altri distretti dell’organismo usando test muscolari
manuali per aiutare a identificare i primi disturbi
e trattarli per tentare di correggere lo stato sottostante.
cinesiometro strumento per misurazione quantitativa di movimenti.
cinestesia 1. consapevolezza di posizione, peso
tensione e movimento. 2. sensazione di movimento. cinestesico, agg.
cinetica studio scientifico del turnover o della
velocità di cambiamento di uno specifico fattore
nel corpo, comunemente espressa come unità di
quantità per unità di tempo. c. chimica, studio
delle fasi e dei meccanismi delle reazioni chimiche.
cinetico relativo a o che produce movimento.
ABC
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cinetocardiografia
164
cinetocardiografia tecnica di registrazione grafica delle vibrazioni lente della parete toracica
anteriore in sede precordiale; queste vibrazioni
rappresentano il movimento assoluto in un dato
punto del torace.
cinetocardiogramma registrazione grafica ottenuta con cinetocardiografia.
cinetocoro struttura inserita nella superficie del
centromero alla quale sono attaccate le fibre fusiformi.
cinetogeno che causa o che produce movimento.
cinetoplasto struttura associata al corpo basale in
molti protozoi, principalmente nei Mastigophora; è ricco di DNA e come il corpo basale è capace
di replicarsi in modo indipendente.
cinetosi nausea e malessere dovuto a movimento
inabituale come nei viaggi in aereo, automobile,
nave o treno.
cingolato relativo a un cingolo.
cingolectomia avulsione bilaterale della metà
anteriore della circonvoluzione del cingolo.
cingolo 1. struttura o parte avvolgente; cintura. 2.
fascio di fibre di associazione situato in profondità rispetto al giro del cingolo, che circonda il corpo calloso vicino al piano mediano, che collega il
cingolo e il giro ippocampale. 3. lobo linguale di
un dente anteriore.
cingulotomia creazione di lesioni nella circonvoluzione cingolata per bloccare il dolore intrattabile nel trattamento di alcuni disturbi psichiatrici.
cingulumotomia cingulotomia.
C1 INH inibitore C1.
cinofobia paura irrazionale dei cani.
cinto cingolo o larga fascia di sostegno per l’addome o le mammelle, in particolare quella applicata
sull’addome dopo il parto per sostenere le pareti
addominali rilassate. c. erniario, mezzo elastico
di tela o di metallo per trattenere un’ernia ridotta
all’interno della cavità addominale.
cintura cingolo; struttura avvolgente o parte di essa; qualsiasi cosa che circondi un corpo. c. pelvica, struttura ossea di forma circolare che sostiene
gli arti inferiori. c. pettorale, cintura scapolare.
c. scapolare, c. toracica, struttura ossea di forma
circolare che sostiene gli arti superiori.
cipionato contrazione di ciclopentanopropionato
(USAN).
cipolla protuberanza anomala sulla faccia interna
della testa del primo osso metatarsale con formazione di una borsa che porta a lussazione dell’alluce. c. del sarto, bunionette.
ciproeptadina antistaminico con effetti anticolinergici sedativi e di blocco della serotonina, usato
in forma di sale cloridrato. È anche utilizzata nella profilassi dell’emicrania.
ciprofloxacina antibatterico di sintesi efficace
contro molti batteri Gram-positivi e Gram-negativi; utilizzato sotto forma di sale cloridrato.
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circadiano relativo a un periodo di 24 ore; vedi
sotto ritmo.
circinato 1. circolare. 2. a forma di anello.
circolatorio 1. relativo alla circolazione, soprattutto quella del sangue. 2. contenente sangue.
circolazione movimento su di un percorso regolare come il moto del sangue attraverso il cuore e
i vasi sanguigni. c. collaterale, circolazione che
si realizza attraverso canali secondari dopo l’ostruzione del vaso principale che irrora la parte.
c. enteroepatica, ciclo in cui i sali biliari e altre
sostanze escrete dal fegato sono assorbiti dalla
mucosa intestinale e ritornano al fegato attraverso
la circolazione portale. c. extracorporea, circolazione di sangue al di fuori del corpo, come in un
rene artificiale o in una macchina cuore-polmone,
dove il flusso ematico diretto al cuore è deviato
direttamente all’aorta attraverso una pompa ossigenatrice evitando sia il cuore che i polmoni.
c. fetale, circolazione sospinta dal cuore fetale attraverso il feto, i vasi ombelicali e i villi placentari.
c. fetale persistente, ipertensione polmonare
persistente del neonato. c. intervillosa, flusso di
sangue materno attraverso lo spazio intervilloso
della placenta. c. minore, circolazione polmonare. c. ombelicale, circolazione fetale attraverso i
vasi ombelicali. c. placentare, 1. circolazione del
sangue attraverso la placenta durante la vita prenatale. 2. circolazione intervillosa. c. polmonare,
flusso di sangue dal ventricolo destro attraverso
l’arteria polmonare ai polmoni dove l’anidride
carbonica è scambiata con l’ossigeno e ritorno del
sangue all’atrio sinistro attraverso la vena polmonare. c. portale, termine generale che indica la
circolazione di sangue attraverso vasi più grandi,
dai capillari di un organo fino a quelli di un altro; usato per il passaggio del sangue dal tratto
gastrointestinale e dalla milza attraverso la vena
porta fino al fegato. c. portale ipofisaria, quella
che va dai capillari dell’eminenza mediana dell’ipotalamo ai vasi portali e ai sinusoidi dell’adenoipofisi. c. primitiva, c. primordiale. c. primondiale, la prima circolazione attraverso cui nutrienti
e ossigeno vengono convogliati all’embrione.
c. sistemica, circolazione generale che porta
sangue ossigenato dal ventricolo sinistro ai tessuti
del corpo e che restituisce sangue venoso all’atrio
destro. c. vitellina, circolazione attraverso i vasi
sanguigni del sacco vitellino.
circolo struttura o parte rotonda. c. arterioso
cerebrale, circolo di Willis. c. difensivo, coesistenza di due condizioni che tendono ad avere un
effetto antagonistico o inibitorio tra di loro. c. di
Berry, grafici a cerchio per testare le visioni stereoscopiche. c. di Haller, circolo di arterie nella
sclera che circonda il sito di entrata del nervo ottico. c. di Minsky, serie di cerchi usati per le regi-
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strazioni grafiche delle lesioni oculari. c. di Willis,
ansa vascolare anastomotica alla base del cervello.
circoncidere eseguire una circoncisione.
circoncisione nei maschi, rimozione di tutto o
di parte del prepuzio del pene; vedi sotto circoncisione femminile. c. faraonica, tipo di circoncisione femminile che comprende due procedure:
forma radicale in cui vengono rimossi il clitoride,
le piccole e le grandi labbra e i tessuti rimanenti
vengono giustapposti e una forma modificata in
cui vengono rimossi il prepuzio e le ghiandole del
clitoride e le adiacenti piccole labbra. c. femminile, una delle diverse procedure che comprendono sia l’escissione di una porzione dei genitali
esterni femminili che l’infibulazione. c. Sunna,
forma di circoncisione femminile in cui viene rimosso il prepuzio del clitoride.
circonduzione movimento circolare di un arto
o di un occhio.
circonferenziale relativo a una circonferenza;
che circonda; periferico.
circonflesso incurvato come un arco.
circonvoluto caratterizzato da linee curve o da
cerchi.
circonvoluzione irregolarità tortuosa o elevazione determinata dall’avvolgimento su se stessa di
una struttura. c. di Broca, il centro del linguaggio, che occupa il giro frontale inferiore, solitamente nell’emisfero cerebrale sinistro.
circoscritto delimitato o limitato; confinato in
uno spazio limitato.
circostanzialità tipo di eloquio disturbato caratterizzato dal ritardo nel raggiungere il punto a
causa di una interpolazione di dettagli non necessari e di incisi irrilevanti.
circuito circolo o percorso attraversato da una
corrente elettrica. c. di rientro, circuito formato
dall’impulso circolante di rientro. c. riverberante, via neuronale disposta a cerchio in modo che
gli impulsi siano riciclati causando un feedback
positivo o riverberazione.
circum- prefisso. [L.] che circonda.
circum-insular che circonda, situato o vicino
all’insula.
circum-lental che circonda, situato o vicino alla
lente.
circumpulpare che circonda la polpa.
circumvallato circondato da una fossa o da una
cresta come le papille vallate.
cirrosi gruppo di epatopatie caratterizzate da infiammazione interstiziale del fegato, perdita della
normale architettura epatica, fibrosi e rigenerazione nodulare. cirrotico, agg. c. adiposa, forma
in cui le cellule epatiche sono infiltrate di grasso.
c. alcolica, cirrosi dei bevitori di alcol, dovuta a
deficit alimentari associati o all’esposizione cronica eccessiva all’alcol come epatotossina. c. biliare,
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cistectasia
tipo di cirrosi provocata da ritenzione cronica di
bile dopo ostruzione o infezione dei dotti biliari
principali intra- o extra-epatici (c. biliare secondaria) o a eziologia sconosciuta (c. biliare primaria
o primitiva) che talvolta compare dopo somministrazione di certi farmaci. c. cardiaca, fibrosi del
fegato, probabilmente dovuta a una necrosi emorragica, in associazione con una malattia cardiaca
congestizia. c. di Laënnec, tipo di cirrosi associata all’abuso di alcol. c. macronodulare, tipo
di cirrosi che segue alla necrosi epatica subacuta
dovuta a una epatite tossica o virale. c. metabolica, tipo associato a malattie metaboliche come
l’emocromatosi, la malattia di Wilson, la glicogenosi, la galattosemia e ad alterazioni del metabolismo degli aminoacidi. c. portale, c. di Laënnec.
c. postepatitica, tipo di cirrosi (solitamente macronodulare) che è una sequela dell’epatite acuta.
c. postnecrotica, cirrosi macronodulare.
cirsoide simile a una varice.
cirsonfalo caput medusae.
cirtosi 1. cifosi. 2. distorsione ossea.
cis 1. in chimica organica indica determinati atomi
o radicali sullo stesso lato. 2. in genetica indica due
o più loci, soprattutto pseudoalleli, che compaiono sullo stesso cromosoma di una coppia omologa. Cf. trans. Vedi anche test cis-trans sotto test.
cis- prefisso che significa su questo lato, sullo stesso lato o sul lato più vicino.
cisatracurio bloccante neuromuscolare depolarizzante somministrato endovena come sale
besilato come adiuvante dell’anestesia generale o
durante ventilazione meccanica.
cisplatino DDP complesso di coordinazione del
platino capace di produrre legami crociati inter- e
intraelica nel DNA; usato come antineoplastico.
cistalgia dolore alla vescica.
γ-cistationasi enzima contenente piridossale
fosfato che catalizza l’idrolisi della cistationina a
cisterina, ammoniaca, e α-chetoglutarato; un suo
deficit porta alla cistationinuria.
cistationina tioetere di omocisteina e serina; funge da tramite nel trasferimento di un atomo di
zolfo dalla metionina alla cisteina. c. b-sintetasi,
liasi contenente piridossale fosfato, che catalizza
un passaggio nel catabolismo della metionina; il
suo deficit si verifica in un’aminoacidopatia caratterizzata da omocistinuria, alti livelli ematici
di metionina e anomalie oculari e scheletriche,
nervose e vascolari.
cistationinuria 1. eccesso di cistationina nell’urina. 2. malattia ereditaria benigna del metabolismo che provoca un eccesso di cistationina
nell’urina e nei tessuti dell’organismo, senza altre
manifestazioni cliniche.
cistectasia incisione della porzione membranosa
dell’uretra e dilatazione del collo della vescica per
l’estrazione di un calcolo.
ABC
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cistectomia
166
cistectomia 1. escissione di una cisti. 2. resezione
della vescica.
cisteina aminoacido non essenziale contenente
zolfo, prodotto dall’idrolisi enzimatica o acida
delle proteine, facilmente ossidato a cistina; talvolta presente nelle urine. Simboli Cys e C.
cisterna spazio chiuso che serve da serbatoio per
liquidi, p.es. uno degli spazi ingranditi del corpo
che contengono linfa o altri liquidi. cisternale,
agg. c. cerebellomidollare posteriore, spazio
subaracnoideo dilatato tra la superficie inferiore
del cervelletto e la superficie posteriore del midollo allungato. c. del chilo, porzione dilatata del
dotto toracico alla sua origine a livello della regione lombare. c. lombare, espansione dello spazio subaracnoideo caudale rispetto al cono midollare, contenente la cauda equina, la parte piale
del filum terminale e il liquido cerebrospinale.
c.(e) terminali, coppie di canali a orientamento
trasversale confluenti con i sarcotubuli che costituiscono assieme a un tubulo a T intermedio una
triade del muscolo scheletrico, ampolla.
cisternografia radiografia della cisterna basale
del cervello dopo l’iniezione subaracnoidea di un
mezzo di contrasto.
cisti 1. vescica. 2. anomala cavità del corpo ricoperta di epitelio contenente materiale liquido o
semisolido. 3. stadio del ciclo vitale di alcuni parassiti durante cui essi sono racchiusi entro una
parete protettiva. c. a cupola blu, cisti benigna
blu da ritenzione della mammella. c. alveolari,
dilatazioni degli alveoli polmonari, che possono
fondersi per rottura dei loro setti a formare pneumatocele. c. aracnoidea, cisti ripiena di liquido
tra gli strati delle leptomeningi, rivestita da membrana aracnoide, in genere nella fessura silviana.
c. avventiziale, cisti formata attorno a un corpo
estraneo o un essudato. c. branchiale, cisti originata nella porzione laterale del collo dai residui
epiteliali della fessura branchiale (solco faringeo),
abitualmente tra il secondo e terzo arco faringeo.
c. broncogenica, cisti congenita in genere nel
mediastino o nel polmone, che insorge da gemmazione anomala durante la formazione dell’albero tracheobronchiale, rivestita di epitelio
bronchiale, che può contenere elementi secretori. c. cheratinizzante, cisti che insorge nell’unità
pilosebacea rivestita da epitelio squamoso stratificato e contenente cheratina fortemente macerata e spesso sebo che rende il contenuto grasso o
rancido. c. cioccolato, cisti a contenuto scuro,
sciropposo, provocata da depositi di emosiderina
conseguenti a emorragie locali. c. coledocica,
dilatazione cistica congenita del dotto biliare comune che può causare dolore al quadrante superiore destro dell’addome, ittero, febbre, vomito,
o essere asintomatica. c. da ritenzione di muco,
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cisti da ritenzione contenente muco, causata da
blocco di un dotto delle ghiandole salivari. c. della ghiandola del Bartolini, cisti mucosa nella
ghiandola del Bartolini, che solitamente si sviluppa in seguito a ostruzione del dotto a causa di
trauma, infezione, iperplasia epiteliale, o atresia
congenita o restringimento. c. dermoide, teratoma usualmente benigno caratterizzato da elementi ectodermici maturi che presenta una parete fibrosa rivestita da epitelio stratificato e contenente materiale cheratinizzato peli, e talvolta
materiali come ossa, denti, o tessuto nervoso;
osservata il più delle volte nell’ovaio. c. di Baker,
rigonfiamento posteriore del ginocchio determinato da fuoriuscita di liquido sinoviale racchiuso
in una sacca o membrana. c. di Blessing, spazi
cistici formati alla periferia della retina. c. di Boyer, ingrossamento della borsa sottoioidea. c. di
duplicazione, malformazione cistica congenita
del tratto alimentare consistente in una duplicazione del segmento a cui è adiacente, che insorge
in un punto qualsiasi dalla bocca all’ano, ma con
maggior frequenza a livello di ileo ed esofago.
c. di Meibomio, cisti della ghiandola di Meibomio, termine talvolta applicato a un calazio. c. di
Naboth, c. nabotiane, vedi sotto follicolo. c. di
Rathke, c. della fessura di Rathke, gruppi di
cellule epiteliali che formano piccole cisti ripiene
di colloide nella parte intermedia dell’ipofisi; sono vestigia della tasca di Rathke e strettamente
correlate ai craniofaringiomi. c. di ritenzione,
cisti causata dal blocco del dotto escretore di una
ghiandola, in seguito al quale le secrezioni ghiandolari sono trattenute. c. embrionale, cisti sviluppatasi da una parte del tessuto embrionale che
è cresciuta su altro tessuto o che si è sviluppata da
organi che normalmente spariscono dopo la nascita. c. enterica, c. enterogena, cisti intestinale
che insorge o si sviluppa da pliche o sacche che si
trovano lungo il tratto intestinale. c. epidermica,
cisti benigna derivata dall’epidermide o dall’epitelio di un follicolo pilifero; è formata dall’inclusione cistica di epitelio all’interno del derma e
ripiena di cheratina e detriti ricchi in lipidi.
c. epidermica da inclusione, tipo di cisti epidermica che si presenta sul capo, collo o tronco,
formata da epitelio squamoso cheratinizzato con
uno strato granuloso. c. epidermoide, 1. cisti
epidermica. 2. tumore benigno formato da inclusioni di elementi epidermici, specialmente al
tempo della chiusura del solco neurale, e localizzato nel cranio, nelle meningi o nel cervello.
c. epiteliale, 1. qualsiasi cisti rivestita da epitelio
squamoso stratificato cheratinizzato, che si riscontra il più delle volte sulla cute. 2. cisti epidermica. c. essudativa, cisti formata da un essudato
in una cavità chiusa. c. figlia, una piccola ciste
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parassita, di solito derivata da una cisti idatidea,
sviluppatasi dalle pareti di una cisti madre. c. follicolare, cisti dovuta all’occlusione del dotto di
un follicolo o di una piccola ghiandola, soprattutto una cisti formata da ingrossamento di un follicolo di Graaf come risultato dell’accumulo di
trasudato. c. globulomascellare, cisti all’interno
della mascella alla congiunzione della porzione
globulare del processo nasale mediale con il processo mascellare. c. idatidea, stadio cistico larvale delle tenie Echinococcus granulosus e E. multilocularis, che contiene cisti figlie con numerosi
scolici. c. luteica, cisti dell’ovaio sviluppata da un
corpo luteo. c. mascellare anteriore mediana,
cisti all’interno o in vicinanza del canale incisivo,
che insorge dalla proliferazione di residui epiteliali del dotto nasopalatino. c. mixoide, lesione
nodulare che di solito sovrasta un’articolazione
interfalangea delle dita delle mani e che consiste
in una degenerazione mucoide focale del collageno del derma; non è una vera cisti mancando di
una parete epiteliale e non comunica con lo spazio sinoviale sottostante. c. multiloculare, 1. cisti che contiene molti loculi o spazi. 2. cisti idatidea con molte piccole cavità irregolari che possono contenere scolici, ma generalmente scarsa
quantità di fluido. 3. cisti a parete spessa del rene,
osservata in grappoli e in genere monolateralmente. Nei bambini contiene blastema e può
svilupparsi in un tumore di Wilms. c. nasoalveolare, c. nasolabiale, cisti fessurale che insorge al
di fuori delle ossa alla congiunzione tra porzione
globulare del processo nasale mediale, processo
nasale laterale e processo mascellare. c. odontofora, cisti odontogenica contenente liquido che
circonda la corona di un dente non erotto.
c. odontogenica, cisti nella mascella, di derivazione epiteliale che di solito contiene liquido o
materiale semisolido e si sviluppa durante uno dei
vari stadi dell’odontogenesi; è quasi sempre racchiusa all’interno dell’osso. c. ossea aneurismatica, lesione osteolitica benigna a rapida crescita,
solitamente presente nell’infanzia, caratterizzata
da spazi cistici ripieni di sangue rivestiti da setti
ossei o fibrosi. c. ossea idatidee, cisti idatidee
formate dalle larve di Echinococcus granulosus
nell’osso che può risultare indebolito ed eroso
dalla crescita esuberante. c. ossea monocamerale, cisti ossea solitaria. c. ossea solitaria, spazio
osseo patologico nella metafisi delle ossa lunghe
di bambini in accrescimento; può essere vuota o
ripiena di liquido e avere un delicato rivestimento di tessuto connettivo. c. ossea traumatica,
cisti formatasi in un osso, particolarmente la
mandibola, dopo un trauma. Dopo il riassorbimento dell’ematoma l’osso non si riforma e rimane una cavità senza tessuto epiteliale. c. palatale
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cistinuria
mediana, cisti sulla linea mediana del palato duro, tra i processi palatini laterali. c. parassitaria,
cisti formata dalla larva di un parassita. c. parodontale, cisti nel legamento periodontale e nelle
strutture adiacenti, in genere all’apice del dente
(c. periapicale). c. periapicale, cisti periodontale
che interessa l’apice di un dente erotto. c. picea,
1. cisti che deriva dall’emorragia all’interno di un
corpo luteo. 2. cisti ematica derivante da endometriosi. c. pilifera, cisti epiteliale del cuoio capelluto quasi identica a una cisti epidermica, che
insorge dal guscio esterno della radice del follicolo pilifero. c. pilonidale, cisti o seno dermoide
sacro-coccigeo contenente peli, che spesso si apre
in una fossetta postanale. c. preauricolare congenita, cisti dovuta a imperfetta fusione del primo e secondo arco branchiale nella formazione
dell’orecchio comunicante con una fossa auricolare sulla superficie. c. radicolare, sacca rivestita
di epitelio all’apice di un dente. c. sarcosporidiana, sarcocisti (2). c. sebacea, cisti da ritenzione
di una ghiandola sebacea contenente materiale
caseoso giallastro, in genere su volto, collo, cuoio
capelluto, o tronco. c. subcondrale, cisti ossea
all’interno dell’epifisi fusa al di sotto della superficie articolare. c. tarsale, calazio. c. teca-luteinica, cisti dell’ovaio in cui la cavità cistica è rivestita da cellule della teca interna. c. wolffiana,
cisti del legamento largo sviluppata da vestigia
del mesonefrio.
cisti(o)- prefisso [Gr.] sacca; cisti; vescica.
cisticerco forma larvale di tenia costituita da un
singolo scolice racchiuso in una cisti vescicolare;
cf. cisti idatidea.
cisticercosi infezione da cisticerchi. Nell’uomo
un’infezione da larve di Tenia solium.
Cisticercus antico genere di forme larvali di Taenia, comprendente C. cellulosae, larva della Taenia solium, e C. bovis, forma larvale della Taenia
saginata.
cistico 1. relativo a o contenente cisti. 2. relativo
alla vescica urinaria o alla colecisti.
cistigero che contiene cisti.
cistina aminoacido contenente zolfo, prodotto
per digestione o idrolisi di proteine, talvolta riscontrato nelle urine e nei reni e rapidamente
ridotto a due molecole di cisteina.
cistinosi alterazione ereditaria del metabolismo
della cistina; il tipo più frequente si manifesta
nell’infanzia con osteomalacia, aminoaciduria,
fosfaturia, e deposizione di cistina nei tessuti in
tutto il corpo, e porta a insufficienza renale.
cistinuria malattia ereditaria del trasporto dell’amminoacido, caratterizzata da eccessiva escrezione urinaria di cistina dovuta a difetto di riassorbimento dei tubuli renali, che determina la
formazione di calcoli urinari di cistina.
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cistite
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cistite infiammazione della vescica urinaria. c. da
radiazioni, alterazioni infiammatorie nella vescica causate da radiazioni ionizzanti. c. emorragica, cistite accompagnata da emorragia grave;
condizione tossica dose-limitante che si manifesta
in seguito a somministrazione di agenti alchilanti
citotossici o come complicanza di un trapianto di
cellule staminali. c. follicolare, cistite in cui la
mucosa vescicale è costellata di noduli contenenti
follicoli linfatici. c. ghiandolare, cistite in cui la
mucosa contiene ghiandole che secernono mucina. c. interstiziale, condizione patologica della
vescica con lesione infiammatoria, in genere all’apice, che coinvolge l’intero spessore della parete.
cistoadenocarcinoma adenocarcinoma con cavità cistiche rivestite da cellule tumorali, solitamente nelle ovaie ma talvolta localizzato nell’appendice, pancreas, tiroide o altrove. c. mucinoso
1. cistoadenocarcinoma con masse cistiche che
producono un liquido gelatinoso, ricco di glicoproteine, che solitamente si manifesta nelle ovaie.
2. tumore pancreatico esocrino maligno, solitamente voluminoso, contenente epitelio cistico.
cistoadenoma adenoma caratterizzato da masse cistiche epiteliali che contengono materiale
secreto sieroso o mucinoso; interessa generalmente l’ovaio, le ghiandole salivari, o il pancreas.
c. mucinoso, 1. tumore solitamente benigno
multi-localizzato, prodotto dalle cellule epiteliali
ovariche e che presenta cavità piene di mucina.
2. tumore pancreatico esocrino benigno, solitamente voluminoso, contenente epitelio cistico.
c. papillare, 1. qualsiasi tumore con pattern sia
cistici sia papillari. 2. tipo di adenoma in cui gli
acini sono distesi da liquidi o sovrapproduzione
di tessuto. c. sieroso, tumore cistico dell’ovaio
contenente siero fluido limpido e giallastro e una
certa quantità di tessuto solido.
cistocele protrusione erniaria della vescica urinaria in genere attraverso la parete vaginale.
cistodigiunostomia anastomosi chirurgica di
una cisti al digiuno.
cistogastrostomia anastomosi chirurgica di una
cisti allo stomaco per il suo drenaggio.
cistografia radiografia della vescica urinaria.
c. minzionale, radiografia della vescica durante
la minzione.
cistogramma esame radiologico della vescica.
cistoide 1. che assomiglia a una cisti. 2. raccolta
circoscritta simile a una cisti di sostanza molliccia
non delimitata da una capsula.
Cystoisospora genere di protozoi coccidi, che infesta gli intestini dei mammiferi; in precedenza
classificato come parte di Isospora. C. belli, provoca la coccidiosi nell’uomo.
cistolitiasi sviluppo di calcoli nella vescica urinaria.
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cistolitotomia incisione della vescica per la rimozione di un calcolo.
cistometro strumento per studiare i meccanismi
neuromuscolari della vescica mediante misurazioni della pressione e della capacità.
cistometrografia rappresentazione grafica delle
pressioni e dei volumi intravescicali.
cistomorfo a forma di cisti o di vescica.
cistoparesi paralisi della vescica urinaria.
cistopatia disturbo di una cellula o delle sue componenti, cistopatico.
cistopessi fissazione della vescica alla parete addominale.
cistopielite pielocistite.
cistoplastica riparazione plastica della vescica.
c. di aumento, ingrandimento della vescica tramite innesto di un segmento distaccato di intestino (enterocistoplastica) o stomaco (gastrocistoplastica). c. sigmoidea, cistoplastica di aumento
utilizzando un segmento isolato del sigma.
cistoplegia cistoparesi.
cistoprostatectomia rimozione chirurgica di
vescica urinaria e prostata.
cistoptosi prolasso di una parte del rivestimento
interno della vescica nell’uretra.
cistorrafia sutura della vescica.
cistosarcoma tumore filloide.
cistoscopia esame visivo delle vie urinarie con un
cistoscopio. cistoscopico, agg.
cistostomia formazione di un’apertura nella vescica.
cistotomia incisione chirurgica della vescica urinaria.
cistoureterite flogosi di vescica urinaria e ureteri.
cistoureterografia radiografia di vescica e uretere.
cistouretrografia esame radiografico della vescica urinaria e dell’uretra. c. a catena, cistouretrografia in cui si inserisce una catena di sfere metalliche sterili attraverso un catetere modificato
nella vescica e nell’uretra; utilizzata nel valutare i
rapporti anatomici di vescica e uretra.
cistouretroscopio endoscopio per esaminare
l’uretra posteriore e la vescica.
citaferesi aferesi delle cellule del sangue; vedi eritrocitaferesi, leucoaferesi e trombocitaferesi.
citalopram 1. composto antidepressivo usato per
il trattamento del disturbo depressivo maggiore,
somministrato per via orale come bromidrato. 2.
inibitore selettivo della ricaptazione della serotonina, usato sotto forma di sale bromidrato come
antidepressivo.
citarabina (ara-C) un antimetabolita che inibisce
la sintesi del DNA e quindi ha proprietà antineoplastiche; utilizzato nel trattamento della leucemia mieloide acuta e altri tipi di leucemia e della
meningite associata a leucemia o linfoma.
citidina nucleoside purinico costituito da citosina
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e ribosio, componente dell’RNA, e importante
nella sintesi di una varietà di derivati lipidici.
Simbolo C. c. trifosfato, (CTP) nucleotide ricco di energia che agisce come precursore attivato
nella biosintesi dell’RNA e di altri costituenti
cellulari.
cito- prefisso [Gr.] cellula.
citoarchitettonico relativo alla struttura cellulare o alla disposizione delle cellule di un tessuto.
citocalasina uno di un gruppo di metaboliti fungini che alterano la formazione dei microfilamenti e in tal modo disconnettono i processi cellulari
dipendenti da questi filamenti.
citochimica identificazione e localizzazione dei
differenti composti chimici e delle loro attività
all’interno della cellula.
citocida agente che distrugge le cellule. citocidico, agg.
citocinesi stadio finale della divisione cellulare
successivo alla telofase, durante il quale la cellula
si separa all’equatore in due cellule figlie e compare il nucleolo.
citocromo membro di una classe di emoproteine ampiamente distribuite nei tessuti animali e
vegetali, la cui funzione principale è il trasporto
di elettroni utilizzando il gruppo prostatico eme;
distinte in base ai loro gruppi prostetici, p.es. a,
b, c, d e p-450.
citodifferenziazione sviluppo di strutture e
funzioni specializzate nelle cellule embrionarie.
citodistale indica la parte dell’assone più lontana
dal corpo cellulare.
citofagia ingestione di cellule da parte di fagociti.
citofagocitosi citofagia.
citofilassi 1. protezione delle cellule contro la
citolisi. 2. aumento dell’attività cellulare.
citofilo che ha affinità per le cellule.
citogenesi origine e sviluppo delle cellule.
citogenetica branca della genetica che si occupa
dello studio dei costituenti cellulari in relazione
all’ereditarietà, p.es. i cromosomi. c. clinica,
branca della citogenetica che si occupa dei rapporti tra anomalie cromosomiche e condizioni
patologiche.
citogenetico 1. relativo ai cromosomi. 2. relativo
alla citogenetica.
citogenico 1. relativo alla citogenesi. 2. che forma
o produce cellule.
citogeno che produce cellule.
citoglicopenia insufficiente contenuto in glucosio del corpo o delle cellule ematiche.
citoide simile a una cellula.
citoistogenesi sviluppo delle strutture cellulari.
citoistologia combinazione di metodi citologici
e istologici. citoistologico, agg.
citokina termine generico per indicare proteine
non anticorpali rilasciate da una popolazione cel-
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citoprotettivo
lulare a contatto con un antigene specifico che
agiscono come mediatori intercellulari come nella genesi di una risposta immune.
citolisi dissoluzione di cellule. citolitico, agg.
c. immune, lisi cellulare prodotta da anticorpi
con la partecipazione del complemento.
citolisina sostanza o anticorpo che determina citolisi.
citolisosoma autofagosoma.
citologia biologia cellulare. citologico, agg. c. esfoliativa, esame microscopico di cellule desquamate dalla superficie corporea o da lesioni,
come mezzo per la ricerca di forme maligne e
alterazioni metaboliche, la misurazione dei livelli
ormonali ecc. Tali cellule possono essere ottenute
per aspirazione, lavaggio, striscio, o raschiamento. c. su agoaspirato, studio microscopico delle
cellule ottenute da lesioni superficiali o interne
attraverso l’aspirazione con un ago sottile.
citomegalico relativo a cellule enormemente
ingrandite con inclusioni intranucleari osservate
nelle infezioni da citomegalovirus.
citometria caratterizzazione e conta delle cellule
e dei costituenti cellulari. c. di flusso, tecnica
per contare cellule sospese in un liquido mentre
scorrono una alla volta sotto il fuoco di una luce
eccitante.
citometro dispositivo per contare le cellule ematiche con metodi visivi o automaticamente.
citomorfologia morfologia delle cellule del corpo.
citomorfosi variazioni a cui le cellule vanno incontro nel loro sviluppo.
citopatia distrubo di una cellul o dei suoi costituenti. citopatico, agg. c. mitocondriale, gruppo eterogeneo di disturbi caratterizzati da una
diminuita produzione di energia da parte dei
mitocondri; può essere secondaria a un altro disturbo o essere ereditaria. I sintomi si sviluppano
gradualmente e le manifestazioni sono estremamente variabili e spesso ricordano quelle di altre
patologie.
citopatogenesi produzione di alterazioni cellulari patologiche. citopatogenetico, agg.
citopatogenico in grado di produrre alterazioni
patologiche nelle cellule.
citopatologia studio delle cellule negli stati di
malattia.
citopatologo esperto in citopatologia.
citopenia scarsità di un tipo qualsiasi di elementi
cellulari del sangue.
citopipetta pipetta per prelevare campioni citologici.
citoplasma protoplasma di una cellula con esclusione di quello del nucleo (nucleoplasma). citoplasmatico, agg.
citoprossimale riferito a quella parte di assone
più vicina al corpo cellulare.
citoprotettivo 1. che protegge le cellule da sti-
ABC
169
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citoriduttivo
170
moli nocivi chimici o di altra natura. 2. agente
che esercita questa protezione.
citoriduttivo che riduce il numero di cellule.
citoriduzione diminuzione del numero di cellule,
come in una riduzione di massa tumorale.
citosarcoma tumore filloide.
citoscheletro robusto rinforzo interno del citoplasma di una cellula costituito da tonofibrille,
trama terminale o altri microfilamenti. citoscheletrico, agg.
citosina base pirimidinica presente nelle cellule di
animali e piante, generalmente legata con ribosio
o desossiribosio per formare i nucleotidi citidina
e desossicitidina, principali costituenti degli acidi
nucleici. Simbolo C. c. arabinoside, citarabina.
citosol porzione liquida del citoplasma, cioè citoplasma privato dei suoi organuli e delle sue componenti non membranose insolubili. citosolico,
agg.
citosoma corpo di una cellula escluso il nucleo.
citostatico 1. che sopprime l’accrescimento e la
moltiplicazione cellulare. 2. agente che agisce in
tal senso.
citostoma apertura buccale della cellula; apertura
attraverso cui il cibo entra in alcuni protozoi.
citotassi movimento e assestamento delle cellule
in relazione a una sorgente di stimolo specifico.
citotattico, agg.
citotossicità grado di azione distruttiva specifica
nei confronti di determinate cellule posseduto
da alcuni agenti o il possesso di una tale azione.
citotossico, agg. c. cellulo-mediata, citolisi di
una cellula bersaglio da parte di linfociti effettori
come linfociti T citotossici o cellule NK; può essere anticorpo-dipendente o indipendente. c. cellulo-mediata da anticorpi, ([In.] ADCC: Antibody-Dependent Cell-mediated Cytotoxicity)
lisi di cellule bersaglio rivestite da anticorpi da
parte di cellule effettrici con attività citolitica e
recettori Fc.
citotossina tossina o anticorpo che ha azione
tossica specifica su cellule di particolari organi.
citotrofoblasto strato cellulare (interno) del trofoblasto. citotrofoblastico, agg.
citotropismo 1. movimento cellulare in risposta
a uno stimolo esterno. 2. tendenza di virus, batteri farmaci ecc. a esercitare i loro effetti su certe
cellule del corpo. citotropico, agg.
citozoico che vive dentro o attaccato alle cellule;
detto dei parassiti.
citrato sale dell’acido citrico. adenina destrosio
fosfato c., (CPDA-1) soluzione anticoagulante
di destrosio citrato fosfato adenina. destrosio
fosfato c., (CPD) soluzione anticoagulante di
destrosio citrato fosfato.
Citrobacter genere di batteri Gram-negativi,
bastoncellari, anaerobi facoltativi, della famiglia
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Enterobacteriaceae. C. amalonaticus, C. diversus e
C. koeri sono stati associati a infezioni nosocomiali, in particolare nei pazienti debilitati e nei
neonati causano meningismo e ascesso cerebrale.
citronella erba fragrante fonte di un olio volatile
(olio di citronella) usato nei profumi e nei repellenti per insetti.
citrullina alfa-aminoacido coinvolto nella produzione di urea; si forma dall’ornitina e viene a sua
volta convertito in arginina nel ciclo dell’urea.
citrullinemia 1. deficit di argininosuccinato sintasi. 2. gruppo di disturbi ereditari causati da attività di argininosuccinato sintasi insufficiente,
caratterizzati da livelli elevati di citrullina e ammoniaca nel plasma, e da secrezione urinaria di
citrullina e acido orotico, spesso accompagnati da
ritardo mentale e anomalie neurologiche.
citrullinuria 1. deficit di argininosuccinato sintasi. 2. eccesso di citrullina nell’urina.
cituria presenza di cellule di tipo insolito o in
grande quantità nell’urina.
CK creatina chinasi.
Cl cloro.
cladosporiosi infezione da Cladosporium, p.es.
infezioni cerebrali, cromoblastomicosi.
Cladosporium genere di funghi imperfetti. C. carrionii è causa di cromoblastomicosi; C. bantianum
causa ascessi del cervello e più raramente meningite.
cladribina antimetabolita della purina usato come
antineoplastico nel trattamento della leucemia a
cellule capellute.
clamidiosi qualsiasi infezione o malattia causata
da membri dell’ordine Chlamydiales.
clamidospora spora asessuata intramurale intercalare o terminale che si forma per l’arrotondamento di una cellula; non viene liberata.
clamp [In.] dispositivo chirurgico per comprimere
una parte o una struttura. rubber dam c., dispositivo metallico utilizzato per mantenere la diga
di un dente.
clamping [In.] nella misurazione della secrezione e dell’azione dell’insulina, l’infusione di una
soluzione di glucosio a un livello dosato periodicamente per mantenere una concentrazione
predeterminata di glucosio nel sangue.
clapotement [Fr.] suono scrosciante come in uno
scuotimento.
claritromicina antibiotico macrolide attivo contro un ampio spettro di batteri Gram-positivi e
Gram-negativi; utilizzato nel trattamento di infezioni dell’apparato respiratorio, della cute e dei
tessuti molli, e dell’ulcera duodenale associata a
Helicobacter pylori.
classe 1. categoria tassonomica subordinata a un
phylum e superiore a un ordine. 2. sottogruppo
di una popolazione in cui determinate variabili
cadono entro certi limiti.
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classico standard, tipico, o tradizionale.
classificazione organizzazione sistematica di
entità simili sulla base di talune caratteristiche
differenti. c. adansoniana, tassonomia numerica. c. della New York Heart Association,
(NYHA), classificazione funzionale e terapeutica per la prescrizione dell’esercizio fisico nei
pazienti cardiologici. c. di Angle, classificazione
delle malocclusioni dentali basata sulla posizione
mesiodistale dell’arcata e dei denti mandibolari
rispetto all’arcata e ai denti mascellari; vedi sotto
malocclusione. c. di Bergey, sistema di classificazione di batteri a seconda della reazione di Gram,
del metabolismo e della morfologia. c. di Caldwell-Moloy, classificazione delle pelvi femminili come ginecoidi, androidi, antropoidi, e platipelloidi. c. di Gell e Coombs, classificazione
dei meccanismi immunitari delle lesioni tissutali
che comprende quattro tipi: tipo I, reazioni da
ipersensibilità immediata, mediate da interazione
di anticorpo IgE e antigene e rilascio di istamina e
altri mediatori; tipo II, reazioni da ipersensibilità
mediate da anticorpi, dovute a interazioni antigene-anticorpo sulle superfici cellulari; tipo III,
reazioni da ipersensibilità mediate da immunocomplessi, risposte infiammatorie locali o generali dovute alla formazione di immunocomplessi
circolanti e alla loro deposizione nei tessuti; tipo
IV, reazioni da ipersensibilità cellulo-mediata,
innescate da linfociti T sensibilizzati attraverso
rilascio di linfochine o per citotossicità mediata
da cellule T. c. di Keit-Wagener-Barker, classificazione dell’ipertensione e dell’arteriosclerosi
basata sulle alterazioni retiniche. c. di Lancefield, classificazione degli streptococchi emolitici in gruppi sulla base dell’azione sierologica.
c. FIGO, uno dei sistemi di classificazione stabiliti
dalla Federazione internazionale di ginecologia e
ostetricia per la stadiazione dei tumori ginecologici. c. Revised European American Lymphoma, (REAL), classificazione dei linfomi basata su
criteri istologici che li suddivide in tre categorie
principali: neoplasie a cellule B, neoplasie a cellule T o NK, e morbo di Hodgkin.
clastico 1. che si sottopone o che provoca divisione. 2. separabile in parti.
clastogenico che provoca distruzione o rottura,
p.es. dei cromosomi.
clatrato 1. che ha la forma di un lattice. 2. composto clatrato, o riguardante o pertinente a un
composto clatrato; vedi sotto composto.
claudicatio claudicazione; zoppia. c. della mascella, complesso di sintomi come quelli della
claudicatio intermittens ma osservati nei muscoli
della masticazione nell’arterite a cellule giganti.
c. intermittens, dolore, tensione e debolezza nel
camminare che aumenta fino a provocare zoppia
ed è alleviata dal riposo; si osserva nelle malattie
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climaterio
arteriose occlusive. c. neurogenica, claudicatio
accompagnata da dolore e parestesie a schiena,
natiche e gambe che si alleggerisce fermandosi,
causata da disturbi meccanici dovuti alla postura
o da ischemia della cauda equina. c. venosa, claudicatio intermittens dovuta a stasi venosa.
claustrofobia paura irrazionale di essere rinchiuso, degli spazi chiusi.
claustrum pl. claustra [L.] sottile strato di sostanza grigia laterale sulla capsula esterna che la separa dalla sostanza bianca dell’insula.
clava ingrossamento del fascicolo gracile.
Claviceps genere di funghi parassiti che infestano i semi di varie piante. C. purpurea è la fonte
dell’ergotina.
clavicola osso ricurvo, simile alla lettera “f”, che
si articola con lo sterno e la scapola; forma la porzione anteriore del cingolo scapolare su entrambi
i lati. Vedi Tavola 1. clavicolare, agg.
clavulanato inibitore delle b-lattamasi usato in
forma di sale potassico in associazione con penicilline nel trattamento di infezioni causate da
microrganismi produttori di b-lattamasi.
clavus pl. clavi [L.] corno.
clearance 1. l’atto di eliminare. 2. velocità con
cui una sostanza viene rimossa dal sangue, p.es.
da fegato e reni, o per emodialisi; volume di
plasma purificato per unità di tempo. Simbolo
C. c. dell’inulina, espressione dell’efficienza
renale nell’eliminazione dell’inulina dal sangue.
c. dell’urea, c. della creatinina, volume di plasma liberato da creatinina o da urea dopo somministrazione parenterale di una quantità specifica della sostanza. c. mucociliare, clearance del
muco e di altro materiale delle vie aeree tramite
le ciglia delle cellule epiteliali. c. ureica, volume
di sangue liberato dall’urea per minuto tramite
clearance renale o emodialisi.
cleido- prefisso [Gr.] clavicola.
cleidocranico relativo alla clavicola e alla testa.
cleidotomia sezione chirurgica della clavicola.
clemastina antistaminico con effetti anticolinergici e sedativi usato in forma di sale fumarato.
cleptomania impulso incontrollabile a rubare
oggetti non necessari per uso personale o valore
monetario.
click breve suono secco, soprattutto uno dei suoni cardiaci brevi e secchi che si percepiscono
durante la sistole, indicativo di varie patologie
cardiache.
clidinium anticolinergico con spiccati effetti antispastici e antisecretori nel tratto gastrointestinale; usato in forma di sale bromuro.
climaterio 1. sindrome caratterizzata dai cambiamenti endocrini somatici e psichici che avvengono
nelle donne in menopausa. 2. simili cambiamenti
si verificano nell’uomo (andropausa).
ABC
171
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climax
172
climax periodo di massima intensità, come nel
corso di una malattia (crisi) o di un’eccitazione
sessuale (orgasmo).
clindamicina derivato semisintetico della lincomicina utilizzato per via sistemica topica e vaginale come antibiotico soprattutto contro i batteri
Gram-positivi; usato anche sotto forma di sali
cloridrato e fosfato e sale cloridrato dell’estere di
clindamicina e acido palmitico.
clinica 1. esame dei pazienti in presenza di un
gruppo di studenti; istruzione al letto del paziente. 2. istituzione in cui i pazienti vengono ammessi per studi e terapie con un gruppo di medici
che esercitano la professione in modo consociato.
c. ambulatoriale, clinica per pazienti non confinati
a letto. dissertazione c., lezione clinica con la
presentazione di casi ma senza pazienti presenti.
clinico 1. medico e docente clinico esperto. 2. relativo a una clinica. 3. relativo o fondato su un’osservazione o su una terapia reale sui pazienti in
contrapposizione con le scienze teoriche o di
base.
clinicopatologico relativo ai sintomi e alla patologia della malattia.
Clinistix nome commerciale di strisce di reagente di glucosio ossidasi per la ricerca di glucosio
nelle urine.
Clinitest nome commerciale di tavolette di reagente di solfato basico di rame usate per la ricerca
di sostanze riducenti, p.es. zuccheri nell’urina.
clinocefalia appiattimento o concavità congenita
del vertice della testa.
clinodattilia deviazione o deflessione permanente di uno o più dita.
clinoide a forma di letto.
clip strumento metallico usato per avvicinare i
lembi di una ferita o per impedire sanguinamenti
da piccoli vasi sanguigni singoli.
CLIS carcinoma lobulare in situ.
cliseometro strumento per misurare l’angolo tra
la colonna vertebrale e l’asse pelvico.
clisi 1. somministrazione per via non orale di una
soluzione per rimpiazzare liquidi corporei perduti, fornire nutrimento, o innalzare la pressione
arteriosa. 2. soluzione così somministrata.
clisma soluzione introdotta nel retto per facilitare l’evacuazione di feci, o mezzo per introdurre sostanze nutritive, medicamenti, o materiale
opaco, per l’esame radiologico del tratto inferiore
dell’intestino. c. a doppio contrasto, iniezione
ed evacuazione di una sospensione di bario, seguita da insufflazione di aria nell’intestino sotto
lieve pressione. c. di bario, c. di contrasto, sospensione di bario, iniettata nell’intestino come
mezzo di contrasto.
clition punto mediale del bordo anteriore del clivus.
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clitoride piccolo corpicciolo allungato erettile nella femmina situato all’angolo anteriore della rima
pudendi e omologo del pene del maschio.
clitoridectomia escissione del clitoride.
clitoridite infiammazione del clitoride.
clitoridotomia incisione del clitoride; circoncisione femminile.
clitorimegalia ingrossamento del clitoride.
clitorismo 1. ipertrofia del clitoride. 2. erezione
persistente del clitoride.
clitoroplastica chirurgia plastica del clitoride.
clivografia visualizzazione radiografica del clivus
o della fossa cranica posteriore.
clivus [L.] superficie ossea della fossa cranica posteriore inclinata verso l’alto a partire dal forame
magno fino al dorsum sellae.
cloaca 1. condotto comune per materiali fecali
urinari e riproduttivi in molti vertebrati inferiori. 2. estremità terminale dell’intestino prima
della differenziazione in retto, vescica e abbozzi
genitali. 3. orifizio nell’involucro di un osso necrotico. cloacale, agg.
cloacogeno che ha origine dalla cloaca o da residui permanenti di essa.
cloasma melasma.
clobetasolo corticosteroide sintetico utilizzato
topicamente come sale propionato per alleviare
l’infiammazione e il prurito nelle dermatosi responsive ai corticosteroidi.
clocortolone corticosteroide sintetico utilizzato
topicamente come estere pivalato per il sollievo
dell’infiammazione e del prurito in alcune dermatosi.
clofibrato antiperlipemico usato per ridurre lipidi
nel siero.
clomifene analogo estrogeno non steroideo usato
in forma di sale citrato per stimolare l’ovulazione.
clomipramina antidepressivo triciclico con attività ansiolitica usato anche in disturbi ossessivocompulsivi, attacchi di panico, bulimia nervosa,
catalessia associata a narcolessia, e grave dolore
cronico; utilizzato sotto forma di sale cloridrato.
clonalità possibilità di essere clonati.
clonazepam benzodiazepina usata come anticonvulsivante e come agente antipanico.
clone 1. membro di un gruppo di cellule od organismi geneticamente identici derivati in modo
asessuale da un singolo antenato comune. 2. sequenza di DNA derivata da una singola molecola
mediante tecnologia del DNA ricombinante. 3.
(verbo: clonare) creare una simile progenie o popolazione. clonale, agg.
clonico relativo a o della natura del clono.
clonidina agente antipertensivo ad azione centrale usato sotto forma di sale cloridrato; è impiegato anche per la profilassi dell’emicrania e il
trattamento di dismenorrea, ansia, sintomi della
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menopausa, astinenza da oppioidi, e dolore oncologico.
clonismo successione di spasmi clonici.
clono 1. contrazione e rilasciamento involontari
alternati di un muscolo in rapida successione.
2. tremore riflesso ritmico continuo iniziato dal
midollo spinale al di sotto di un’area di lesione
midollare e messo in moto dall’esame dei riflessi.
clonico, agg. c. del polso, movimento spasmodico della mano che si induce estendendo con forza
la mano all’altezza del polso. c. della caviglia,
c. del piede, serie di movimenti anomali riflessi
del piede che si induce estendendo repentinamente il piede che causa l’alternarsi di contrazione e
rilassamento del muscolo tricipite della sura.
clonogenico che dà vita a un clone di cellule.
clonorchiasi infezione delle vie biliari da parte
della fasciola epatica Clonorchis sinensis, che può
portare a infiammazione dell’albero biliare a
proliferazione dell’epitelio biliare e a progressiva
fibrosi portale; l’estensione al parenchima epatico è causa di alterazioni steatosiche e di cirrosi.
clonospasmo spasmo clonico.
clopidogrel inibitore piastrinico usato come antitrombotico per la prevenzione di infarto miocardico, ictus, e morte da causa vascolare in pazienti
con aterosclerosi; usato in forma di sale bisolfato.
cloracne eruzione acneiforme causata dall’esposizione ai composti del cloro.
cloralio 1. liquido oleoso con un odore pungente irritante; usato nella produzione del cloralio
idrato e del DDT. 2. cloralio idrato. c. idrato,
ipnotico e sedativo, attualmente si usa soprattutto
come adiuvante anestetico e come sedativo nei
bambini che si sottopongono a procedure mediche e odontoiatriche.
clorambucil agente alchilante proveniente dal
gruppo della mostarda azotata usato come un
farmaco chemioterapico.
cloramfenicolo antibiotico ad ampio spettro efficace contro Rickettsie, batteri Gram-positivi e
Gram-negativi e alcune spirochete; usato anche
come estere palpitato e derivato sodico succinato.
clorato trattato o caricato con cloro.
clorazepato benzodiazepina usata sotto forma di
sale dipotassico come agente ansiolitico, anticonvulsivante e ausilio nel trattamento dell’astinenza
acuta da alcol.
clorciclizina antagonista del recettore H1 dell’istamina con proprietà anticolinergiche, antiemetiche, e anestetiche, utilizzato in forma di sale
cloridrato come antistaminico e antipruriginoso.
clordano sostanza velenosa del gruppo degli idrocarburi clorurati usata come insetticida.
clordiazepossido benzodiazepina usata come
base o sale cloridrato nel trattamento dei disturbi
d’ansia e nell’ansia di breve durata o preoperato-
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cloropsia
ria, per la sindrome da astinenza alcolica, e come
agente contro il tremore.
cloremia ipercloremia.
clorexidina antibatterico efficace contro un’ampia varietà di microrganismi Gram-negativi e
Gram-positivi; usato anche come estere acetato,
come conservante per colliri, e in forma di gluconato oppure sale cloridrato come antinfettivo
topico.
clorfeniramina antistaminico con effetti sedativi
e anticolinergici; utilizzato come c. maleato, clorfeniramina polistirex e c. tannato.
cloridorrea diarrea con un eccesso di cloruri nelle
feci.
cloridrato sale dell’acido cloridrico.
cloridria ipercloridria.
clorito sale dell’acido cloroso; agente disinfettante
e sbiancante.
cloro (Cl) elemento gassoso verde giallastro del
gruppo degli alogeni, caratterizzato da odore
soffocante; no. at. 17, p. at. 35,45. È un disinfettante, decolorante e un veleno irritante, usato
per disinfezione, fumigazione, e decolorazione.
clorochina antiamebico e antinfiammatorio usato per il trattamento della malaria, della giardiasi
dell’amebiasi extraintestinale, del lupus eritematoso e dell’artrite reumatoide; usato anche come
sale cloridrato e fosfato.
clorofilla ciascun elemento di un gruppo di derivati porfirinici verdi contenentr magnesio presente in tutti gli organismi fotosintetici; convertono l’energia luminosa in potenziale riducente
per la riduzione del CO2. Le preparazioni idrosolubili dei sali della clorofilla vengono usate come
deodoranti; vedi clorofillina.
clorofillina uno dei sali idrosolubili della clorofilla; usato localmente e oralmente per deodorare
lesioni della pelle e oralmente per deodorare le
urine e le feci nella colostomia, nell’ileostomia o
nell’incontinenza; usato in particolare sotto forma di complesso con il rame.
cloroformio liquido incolore volatile (CHCl3)
con odore di etere e gusto dolce utilizzato come
solvente; un tempo era ampiamente usato come
anestetico e analgesico, come antitosse carminativo e anti-irritante. È epatotossico e nefrotossico
se ingerito.
cloroleucemia cloroma.
cloroma tumore maligno di colorito verdastro che
origina dal tessuto mieloide.
cloroplasto organulo delle cellule vegetali contenente clorofilla.
cloroprivo privato di cloruri; provocato dalla
mancanza di cloruri.
cloroprocaina anestetico locale utilizzato sotto
forma di sale cloridrato.
cloropsia difetto di visione in cui gli oggetti sembrano avere una tonalità verdastra.
ABC
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clorotiazide
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clorotiazide diuretico tiazidico usato sotto forma
di base o di sale sodico nella terapia dell’ipertensione e dell’edema.
cloroxina antibatterico sintetico usato nella terapia topica della forfora e della dermatite seborroica del cuoio capelluto.
clorpromazina fenotiazinico usato sotto forma
di base o sale cloridrato come antipsicotico, antiemetico e sedativo prechirurgico, e per il trattamento di singhiozzo intrattabile, porfiria acuta
intermittente, tetano, fase maniacale del disturbo
bipolare, e di gravi disordini comportamentali nei
bambini.
clorpropamide sulfonilurea utilizzata come ipoglicemizzante nel trattamento del diabete mellito
di tipo 2.
clortalidone sulfamidico con azioni simili a quelle dei diuretici tiazidici; usato nella terapia dell’ipertensione e dell’edema.
clortetraciclina antibiotico ad ampio spettro
elaborato dallo Streptomyces aureofaciens; utilizzato sotto forma di sale cloridrato.
cloruresi secrezione di cloruri eccessivi nelle
urine.
cloruretico 1. che promuove cloruresi. 2. agente
che promuove l’escrezione dei cloruri nell’urina.
cloruro sale dell’acido cloridrico; ogni composto
binario del cloro in cui quest’ultimo sia l’elemento negativo.
cloruro di benzalconio composto ammonio
quaternario usato come disinfettante di superficie, disinfettante e detergente topico, antisettico,
e antimicrobico conservante.
cloruro di cetalconio tensioattivo di ammonio
quaternario cationico usato come antisettico e
disinfettante locale.
cloruro di cetilpiridinio disinfettante cationico
usato come antisettico locale somministrato per
via sublinguale o applicato per via topica su cute e
mucose intatte, e come conservante nei preparati
farmaceutici.
clorzossazone miorilassante usato per alleviare
i disturbi di malattie muscoloscheletriche dolorose.
Clostridia classe di batteri del phylum Firmicutes,
formata da bastoncelli o cocchi Gram-positivi o
Gram-negativi, aerobi e anaerobi.
Clostridiaceae famiglia di batteri appartenente
all’ordine Clostridiales, formata da organismi
anaerobi altamente variabili per morfologia, fisiologia e metabolismo.
Clostridiales ordine di batteri fenotipicamente
diverso della classe Clostridia che include molti
batteri importanti dal punto di vista medico.
Clostridium ampio genere di batteri bastoncellari
anaerobi formanti spore della famiglia Clostridiaceae. C. bifermentans, specie comune nelle
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feci, nel liquame, e nel terreno e associato a gangrena gassosa. C. botulinum, specie che causa
il botulismo, suddivisa in sette tipi (da A a G),
che elaborano tossine differenti dal punto di vista
immunologico. C. difficile, specie che fa parte
della normale flora del colon nei lattanti, ma la
cui tossina causa l’enterocolite pseudomembranosa nei pazienti sottoposti a terapia antibiotica.
C. histolyticum, specie trovata nelle feci e nel
terreno. C. kluyveri, specie usata nello studio sia
della sintesi sia dell’ossidazione microbica degli
acidi grassi. C. novyi, importante causa di gangrena gassosa. C. perfringens, agente eziologico
più comune della gangrena gassosa, differenziabile in diversi tipi distinti; tipo A causa nell’uomo gangrena gassosa, colite, e avvelenamento
da cibo, e tipo C causa enterite. C. ramosum,
specie osservata nelle infezioni dell’uomo e degli
animali e nelle feci e comunemente isolata nei
campioni clinici. C. sporogenes, specie ampiamente diffusa in natura, è stata riportata associata
ad anaerobi patogeni nelle infezioni gangrenose.
C. tertium, specie trovata nelle feci, nel liquame
e nel terreno e presente in alcune infezioni gangrenose. C. tetani, comune abitante del terreno
e nell’intestino dell’uomo e dei cavalli, e causa
del tetano nell’uomo e negli animali domestici.
clostridium pl. clostridia. Un membro del genere
Clostridium. clostridiale, agg.
clotrimazolo derivato imidazolico usato come
agente antifungino ad ampio spettro.
cloxacillina penicillina semisintetica; usata come
sale sodico per trattare infezioni stafilococciche
dovute a organismi penicillinasipositivi.
clozapina agente sedativo e antipsicotico; usato
nella terapia della schizofrenia.
clunis pl. clunes [L.] natica. cluneale, agg.
CM [L.] Chirurgiae Magister: specialista in chirurgia.
Cm curio.
cm centimetro.
cm3 centimetro cubico.
CMA [In.] Canadian Medical Association: associazione medica canadese; Certified Medical Assistant: assistente medico certificato.
CMD [In.] Cerebromacular Degeneration: degenerazione cerebromaculare.
CMHC [In.] Community Mental Health Center:
centro di igiene mentale comunitario.
CMI [In.] Cell Mediated Immunity: immunità cellulo-mediata. CardioMiopatia Ipertrofica.
CMT [In.] Certified Medical Transcriptionist: trascrizionista medico certificato.
CMV cytomegalovirus, citomegalovirus.
CNA [In.] Canadian Nurses Association: associazione degli infermieri canadesi.
C3 NeF fattore nefritico C3.
Cnidaria phylum di invertebrati marini che com-
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prende anemoni di mare, idre, coralli, meduse e
ctenofori, caratterizzati da un corpo radialmente
simmetrico con tentacoli attorno alla bocca.
cnidario 1. relativo a o appartenente al phylum
Cnidaria. 2. animale del phylum Cnidaria; detto
anche celenterato.
CNM [In.] Certified Nurse-Midwife: infermierabadante professionale; vedi infermiera-badante.
CNS [In.] Central Nervous System: sistema nervoso centrale.
CO [In.] Cardiac Output: gittata cardiaca. Cervical
Orthosis: ortosi cervicale.
Co cobalto.
COA [In.] Canadian Orthopaedic Association: associazione canadese degli ortopedici.
CoA coenzima A.
coacervazione separazione di una mistura di due
liquidi di cui uno o entrambi sono colloidi, in due
fasi, una delle quali, il coacervato, contiene le particelle colloidali, l’altra è una soluzione acquosa,
p.es. quando si aggiunge la gomma arabica alla gelatina.
coadattazione cambiamenti correlati in due organi interdipendenti.
coagglutinazione aggregazione di antigeni corpuscolati uniti ad agglutinine di più di una specificità.
coagulabilità capacità di formare o di subire coagulazione.
coagulante che promuove o accelera la coagulazione del sangue; agente che agisce in tal senso.
coagulare andare incontro a coagulazione.
coagulasi sostanza antigenica di origine batterica, prodotta da stafilococchi, che può essere
casualmente collegata alla formazione di trombi.
coagulativo associato della natura o che promuove un processo di coagulazione.
coagulatore strumento chirurgico che utilizza la
corrente elettrica o la luce per arrestare il sanguinamento. c. all’argon, ([In.] ABC: Argon Beam
Coagulator) dispositivo che usa un flusso di gas
argon che porta energia elettrica da un elettrodo
ad ago ritorto in una sonda per realizzare l’emostasi in tessuti che sanguinano.
coagulazione 1. formazione di un coagulo. 2.
in chirurgia la distruzione del tessuto con mezzi
fisici per formare un residuo amorfo, come nella
elettrocoagulazione e nella fotocoagulazione. 3.
nella chimica dei colloidi la solidificazione di un
sol in una massa gelatinosa. c. del sangue, processo sequenziale attraverso cui i vari fattori ematici della coagulazione interagiscono nella cascata
della coagulazione portando alla formazione di
un trombo di fibrina insolubile. c. intravascolare disseminata, (CID) alterazione emorragica caratterizzata dalla riduzione degli elementi
coinvolti nella coagulazione del sangue a causa
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cobalamina
del loro consumo dovuto alla formazione di coaguli diffusi dentro i vasi. Nelle fasi terminali è
caratterizzata da emorragie profuse.
coagulo 1. massa semisolida di sangue o di linfa.
2. prodotto dell’azione di coagulare. c. a gelatina
di ribes, un coagulo rossastro per la presenza di
eritrociti intrappolati. c. agonico, tipo di coagulo
antemortem che si forma durante l’agonia della
morte. c. a grasso di pollo, coagulo sanguigno
di colore giallo dovuto alla deposizione di eritrociti prima della coagulazione. c. antemortem,
coagulo formato nel cuore o in un grosso vaso
prima della morte ma trovato dopo la morte.
c. ematico, coagulo nel torrente ematico formato da un’aggregazione di fattori ematici, soprattutto piastrine e fibrina, con intrappolamento di
elementi cellulari. c. laminato, coagulo ematico
formato per deposizioni successive che gli conferiscono un aspetto a strati. c. passivo, coagulo
formato nel sacco di un aneurisma in cui il sangue ha smesso di circolare. c. plastico, coagulo formato sull’intima di un’arteria al punto di
legatura con ostruzione permanente dell’arteria.
c. postmortem, coagulo formato nel cuore o in
un grosso vaso dopo la morte.
coagulopatia alterazione della coagulazione del
sangue. c. da consumo, coagulazione intravascolare disseminata.
coagulum pl. coagula [L.] coagulo (1).
coalescenza 1. fusione o mescolanza di parti; il
crescere insieme di parti originariamente separate. 2. in embriologia, il fluire insieme e l’impilarsi
di cellule.
coalizione fusione di parti che normalmente sono
separate. c. tarsale, unione fibrosa cartilaginea
od ossea di due o più ossa del tarso che spesso
porta a un piede piatto valgo.
coanomastigote stadio morfologico del ciclo di
vita di alcuni protozoi tripanosomatidi; il cinetoplasto e il corpo basale sono anteriori al nucleo e il
flagello emerge attraverso un’estensione simile a
un collare, posta all’estremità anteriore della cellula.
coaptare accollare, come nel caso dei lembi di
una ferita.
coartare premere strettamente insieme; restringere.
coartazione restringimento. c. dell’aorta, malformazione localizzata caratterizzata dalla deformità della media dell’aorta che provoca un
restringimento del lume del vaso. c. inversa,
arterite di Takayasu.
coattazione l’atto di avvicinare o unire insieme.
cobalamina composto comprendente l’anello
sostituito e la struttura nucleotidica caratteristici
della vitamina B12 ma mancante del ligando in posizione 6 del cobalto, oppure un qualsiasi derivato
per sostituzione, compresa la cianocobalamina,
particolarmente quelli con attività vitaminica B12.
ABC
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cobalto (Co)
176
cobalto (Co) elemento metallico, duro, lucente,
di color grigio-argento; no. at. 27, p. at. 58,933.
È un elemento essenziale in tracce, che agisce
come centro attivo dei coenzimi di cobalamina,
inclusa la vitamina B12, nei mammiferi. L’inalazione del suo pulviscolo causa pneumoconiosi e
l’esposizione alla polvere può provocare dermatite. c. 60, isotopo radioattivo del cobalto usato
in radioterapia.
cobra uno dei numerosi serpenti elapidi estremamente velenosi che si ritrovano comunemente
in Africa, Asia e India, che hanno la capacità di
dilatare la regione del collo a formare uno scudo
e che possiedono due denti relativamente corti,
eretti e profondamente scanalati. La maggior
parte inietta veleno attraverso il morso ma alcune specie, Cobra sputatori, possono emettere un
leggero getto di veleno a diversi metri e causare grave irritazione oculare o cecità. c. nero 1.
Pseudechis porphyriacus, grande serpente velenoso
semiacquatico australiano il cui corpo è nero e il
ventre rosso. 2. Coluber constrictor, serpente non
velenoso del Nord America.
cocaina alcaloide ottenuto dalle foglie di varie
specie di Erythroxylon (piante di coca) o prodotto sinteticamente, usato come anestetico locale;
usato anche come sale cloridrato. L’abuso può
portare alla dipendenza.
cocancerogenesi sviluppo, secondo una teoria,
del cancro soltanto in cellule precondizionate
come risultato di condizioni favorevoli alla sua
crescita.
cocancerogeno promotore (3).
cocci [L.] pl. di cocco.
Coccidia sottoclasse di protozoi parassiti che
comprende gli ordini Agamococcidiida, Protoccidiida e Eucoccidiida.
coccidia [L.] pl. di coccidium.
Coccidioides genere di miceti patogeni che comprende C. immitis la causa della coccidioidomicosi. coccidioidale, agg.
coccidioidina preparato sterile contenente prodotti collaterali dei prodotti di crescita del Coccidioides immitis, iniettato per via intradermica
come test per la coccidioidomicosi.
coccidioidoma noduli granulomatosi polmonari
residui che si vedono in radiografia come focolai
rotondeggianti e solidi nella coccidioidomicosi.
coccidioidomicosi infezione da Coccidioides immitis, infezione respiratoria dovuta all’inalazione
di spore, che varia dalla condizione di un comune raffreddore fino a gravi sintomi simili a quelli
dell’influenza (coccidioidomicosi primaria), talvolta
una malattia granulomatosa virulenta e progressiva che coinvolge i tessuti cutanei e sottocutanei,
i visceri, il sistema nervoso centrale e i polmoni
(coccidioidomicosi secondaria).
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coccidiosi infestazione da parte di coccidi. Nell’uomo applicato alla presenza di Isospora hominis
o I. belli nelle feci; spesso è asintomatica, di rado
provoca una grave diarrea acquosa e mucosa.
coccidium [L.] pl. coccidia, ogni organismo della
sottoclasse Coccidia.
coccigalgia coccigodinia.
coccige osso della coda; piccolo osso in posizione
caudale rispetto al sacro, formato dall’unione di
quattro vertebre rudimentali (talvolta cinque o
tre); forma l’estremità caudale della colonna vertebrale. Vedi Tavola 1.
coccigectomia escissione del coccige.
coccigeno prodotto da cocchi.
coccigeo relativo a o situato nella regione del
coccige.
coccigodinia dolore al coccige e alle regioni circostanti.
coccigotomia incisione del coccige.
cocciniglia insetti femmina disseccati di Coccus
cacti, che racchiudono giovani larve; usati come
agente colorante per i prodotti farmaceutici e
come colorante biologico.
cocco pl. cocci [L.] batterio sferico inferiore a 1 µm
di diametro. coccico, agg.
coccobacillo cellula batterica ovale, intermedia
tra le forme dei cocchi e dei bacilli. coccobacillare, agg.
coccobatterio nome comune per batteri sferoidi,
o per i batteri cocci.
Cochliomyia genere di mosche che comprende
C. hominivorax, la mosca dello screw-worm, che
depone le uova sulle ferite di animali; dopo essersi schiuse, le larve penetrano nella ferita e si
nutrono del tessuto vivente.
coclea 1. ogni oggetto di forma spirale. 2. condotto a spirale che forma parte dell’orecchio interno,
che costituisce l’organo essenziale dell’udito. Vedi Tavola 29. cocleare, agg.
cocleariforme a forma di cucchiaio.
cocleosacculotomia creazione di una fistola
tra il sacculo e il dotto cocleare per mezzo di un
ago introdotto attraverso la finestrella rotonda, in
modo da alleviare l’idrope endolinfatica.
cocleotopico termine riferito all’organizzazione
delle vie uditive e dell’area uditiva del cervello.
coctostabile non alterato se riscaldato fino al
punto di ebollizione dell’acqua.
coda sottile appendice. c. dello spermatozoo, flagello di uno spermatozoo che contiene l’assonema; esso ha quattro regioni: collo, porzione intermedia, porzione principale e porzione terminale.
codeina alcaloide narcotico ottenuto dall’oppio
o preparato dalla morfina per mutilazione e utilizzato come base o come sale fosfato o solfato
come analgesico oppioide, antitussigeno e antidiarroico.
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codice 1. insieme di regole che governano il comportamento. 2. sistema mediante cui si può comunicare l’informazione. c. a triplette, forma
assunta dal codice genetico in cui ciascun aminoacido, o segnale di attivazione o inibizione, è codificato da un gruppo di tre nucleotidi (codone).
c. genetico, disposizione di triplette nucleotidiche consecutive (codoni) in un acido nucleico che
specifica la sequenza aminoacidica per la sintesi
di una proteina.
codominanza in un organismo eterozigote, espressione fenotipica completa di entrambi gli alleli di una coppia, ciascuno dei quali contribuisce
al fenotipo, come in un individuo con sangue del
gruppo AB. codominante, agg.
codone gruppo di tre basi adiacenti su un mRNA
che specifica l’aminoacido da aggiungere alla catena polipeptidica in crescita, oppure dà l’avvio o
pone fine alla catena.
coe- per i termini con questo prefisso vedi anche
quelli che cominciano per ce-.
coefficiente 1. espressione del cambiamento o
dell’effetto prodotto da variazioni in alcuni fattori o del rapporto tra due quantità differenti. 2.
numero o simbolo posto davanti a una formula
chimica per indicare quante volte la formula deve essere moltiplicata. c. biologico, quantità di
energia potenziale consumata dal corpo a riposo.
c. di assorbimento, 1. assorbanza. 2. coefficiente
di assorbimento lineare. 3. coefficiente di assorbimento di massa. c. di assorbimento di massa,
nella fisica delle radiazioni il coefficiente di assorbimento lineare diviso la densità del materiale
assorbente. c. di assorbimento lineare, nella
fisica delle radiazioni la frazione di un fascio di
raggi che viene assorbita per unità di spessore del
materiale assorbente. c. di conduttività termica, numero che indica la quantità di calore che
passa nell’unità di tempo attraverso uno spessore
unitario di una sostanza quando esista una differenza di temperatura di 1 °C. c. di correlazione,
misura della relazione tra due variabili statistiche,
il più delle volte espressa come la loro covarianza
divisa per la deviazione standard di ognuna. c. di
espansione termica, variazione di volume per
unità di volume di una sostanza, che viene provocata da un aumento di temperatura di 1 °C.
c. di fenolo, misura dell’attività battericida di un
composto chimico in relazione al fenolo. c. di
sedimentazione, la velocità alla quale una particella sedimenta in una centrifuga in relazione
al campo centrifugale applicato, solitamente si
esprime in unità Svedberg (S), che equivalgono a
10-13 secondi, che sono usate per caratterizzare
le dimensioni delle macromolecole.
coenzima molecola organica non proteica, di
frequente un derivato fosforilato di una vitamina
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coitofobia
idrosolubile che si lega con la molecola proteica
(apoenzima), a formare l’enzima attivo (oloenzima). c. A, coenzima che contiene, tra i suoi
costituenti, acido pantotenico e un gruppo tiolico terminale che forma legami tioestere ad alta
energia con vari acidi, p.es. acido acetico (acetil
CoA) e acidi grassi (acil CoA); questi tioesteri
svolgono un ruolo centrale nel ciclo dell’acido
tricarbossilico, nel trasferimento di gruppi acetile e nell’ossidazione degli acidi grassi. Abbreviato
CoA e CoA-SH. c. Q, c. Q10, ubichinone.
coesione forza di attrazione intermolecolare che
causa l’unione di varie particelle di un singolo
materiale. coesivo, agg.
coeur [Fr.] cuore. c. en sabot, cuore, la cui forma
su una radiografia ricorda quella di uno zoccolo;
si osserva nella tetralogia di Fallot.
cofattore elemento o principio, p.es. coenzima,
con il quale un altro deve unirsi per espletare una
funzione. c. eparinico II, inibitore delle serin
proteasi della famiglia della serpina che inibiscono la trombina.
cognizione operazione mentale con cui diveniamo
consapevoli di oggetti del pensiero o della percezione; comprende tutti gli aspetti della percezione
del pensiero e della memoria. cognitivo, agg.
cohosh [algonquiano] nome di varie piante medicinali nordamericane. c. blu, la pianta Caulophyllum
thalictroides o le sue radici fresche o le radici e il rizoma essiccati, che hanno deboli effetti estrogeni;
usati per i disturbi mestruali e come antispastico e
stimolante uterino durante il travaglio; anche utilizzato in omeopatia. c. nero, la pianta Cimicifuga
racemosa o la sua radice fresca o essiccata che ha
effetti estrogeni ed è utilizzata nella menopausa e
sindrome premestruale; anche utilizzato in medicina popolare e medicina tradizionale cinese.
coil(o)- prefisso [Gr.] cavitato; concavo.
coilocita cellula concava o cava.
coilocitosi presenza di coilociti anomali che sono
vacuolizzati con citoplasma chiaro o alone perinucleare e picnosi nucleare. coilocitosico, agg.
coilonichia distrofia delle unghie in cui esse diventano sottili e concave con i bordi sollevati.
coilorachideo che ha una colonna vertebrale in
cui la curvatura lombare è concava anteriormente.
coilosternia pectus excavatum.
coinfezione infezione contemporanea da vari
agenti patogeni, come per i virus dell’epatite B
ed epatite D.
coito rapporto sessuale tra maschio e femmina attraverso la vagina. coitale, agg. c. incompleto,
c. interrotto, c. interruptus, coito in cui il pene
è ritirato dalla vagina prima dell’eiaculazione.
c. reservatus, coito in cui l’eiaculazione è intenzionalmente soppressa.
coitofobia paura irrazionale del coito.
ABC
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Cokeromices
178
Cokeromices genere di funghi della famiglia
Thamnidiaceae. C. recurvatus è stato isolato occasionalmente da casi di mucormicosi e cistite.
col(o)- prefisso [Gr.] colon.
colagogo agente che stimola la contrazione della
colecisti per favorire il flusso della bile. colagogo, agg.
colangeite colangite.
colangiectasia dilatazione di un dotto biliare.
colangiocarcinoma 1. adenocarcinoma che ha
origine dall’epitelio dei dotti biliari, costituito
da cellule epiteliali in tubuli o acini con stroma
fibroso. Esistono sia varietà intraepatiche sia extraepatiche. 2. carcinoma colangiocellulare.
colangiocellulare di simile o relativo a cellule
dei colangioli.
colangioenterostomia anastomosi chirurgica
di un dotto biliare con l’intestino.
colangioepatoma carcinoma epatocellulare a
origine mista di cellule epatiche e dei dotti biliari.
colangiogastrostomia anastomosi di un dotto
biliare con lo stomaco.
colangiografia radiografia dei dotti biliari.
colangiolite infiammazione dei colangioli. colangiolitico, agg.
colangiolo uno dei sottili elementi terminali del
sistema dei dotti biliari. colangiolare, agg.
colangiosarcoma sarcoma dell’origine del dotto
biliare.
colangiostomia fistolizzazione di un dotto biliare.
colangiotomia incisione di un dotto biliare.
colangite infiammazione di un dotto biliare. colangitico, agg.
colanopoiesi sintesi degli acidi biliari o dei loro
coniugati e sali da parte del fegato.
colanopoietico 1. che promuove la colanopoiesi.
2. agente che promuove la colanopoiesi.
colato sale anione o estere dell’acido colico.
colchicina alcaloide ottenuto dalla pianta Colchicum autumnale (zafferano dei prati), utilizzato
come soppressore della gotta.
cole- prefisso [Gr.] bile.
colecalciferolo vitamina D3; ormone sintetizzato nella cute per irradiazione del 7-deidrocolesterolo, o ottenuto dalla dieta; è attivato quando viene metabolizzato a 1,25-diidrossicolecalciferolo.
È usato come antirachitico e nel trattamento della tetania ipocalcemica e nell’ipoparatiroidismo.
colecistagogo agente che promuove lo svuotamento della colecisti.
colecistalgia 1. colica biliare. 2. dolore provocato dall’infiammazione della colecisti.
colecistectasia distensione della colecisti.
colecistectomia asportazione della colecisti.
colecisti cistifellea; il serbatoio della bile nella
superficie posteroinferiore del fegato.
colecistite infiammazione della colecisti. c. en-
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fisematosa, colecistite provocata da microrganismi produttori di gas, caratterizzata da gas nel
lume della colecisti che spesso si insinua nella parete della colecisti e nei tessuti circostanti.
colecistochinina (CCK) ormone polipeptidico secreto nel piccolo intestino che stimola la
contrazione della colecisti e la secrezione degli
enzimi pancreatici.
colecistocinetico che stimola la contrazione della colecisti.
colecistocolostomia anastomosi tra colecisti e
colon.
colecistodigiunostomia anastomosi tra colecisti e digiuno.
colecistoduodenostomia anastomosi tra colecisti e duodeno.
colecistoenterostomia formazione di una
nuova comunicazione tra la colecisti e l’intestino.
colecistogastrostomia anastomosi tra la colecisti e lo stomaco.
colecistografia radiografia della colecisti. colecistografico, agg.
colecistogramma radiografia della colecisti.
colecistolitiasi presenza di calcoli biliari (vedi
colelitiasi) nella colecisti.
colecistopessi sospensione o fissazione chirurgica della colecisti.
colecistorrafia sutura o riparazione della colecisti.
colecistostomia incisione della colecisti.
colecistotomia incisione della colecisti per rimuovere i calcoli.
colectomia escissione del colon o di una parte
di esso.
coledocectomia escissione di parte del coledoco.
coledocico relativo al dotto biliare comune.
coledocite infiammazione del dotto biliare comune.
coledoco- prefisso [Gr.] dotto biliare comune.
coledocodigiunostomia anastomosi tra dotto
biliare e digiuno.
coledocoduodenostomia anastomosi tra dotto
biliare e duodeno.
coledocoenterostomia anastomosi tra dotto biliare e l’intestino.
coledocogastrostomia anastomosi tra dotto biliare e lo stomaco.
coledocolitiasi presenza di calcoli (vedi colelitiasi) nel dotto biliare comune.
coledocolitotomia incisione del coledoco per la
rimozione di un calcolo.
coledocoplastica riparazione plastica del dotto
biliare comune.
coledocorrafia sutura o riparazione del dotto
biliare comune.
coledocostomia creazione di un’apertura nel
dotto biliare comune per il drenaggio.
coledocotomia incisione nel dotto biliare comune.
colelita calcolo.
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colelitiasi presenza o formazione di calcoli biliari.
colelitotomia incisione delle vie biliari per la rimozione di calcoli.
colelitotripsia frantumazione di un calcolo biliare.
colemesi vomito biliare.
colemia bile o pigmento biliare nel sangue. colemico, agg.
coleperitoneo presenza di bile nel peritoneo.
colera colera asiatico; malattia infettiva acuta endemica ed epidemica in Asia, causata dal Vibrio
cholerae caratterizzata da grave diarrea con estrema deplezione di fluidi ed elettroliti e da vomito,
crampi muscolari e prostrazione. c. asiatico, colera. c. pancreatico, condizione di solito dovuta
a un tumore delle cellule delle isole (diverse dalle
cellule beta) caratterizzata da profusa diarrea
acquosa, ipokaliemia e generalmente acloridria.
coleragene tossina del colera.
coleresi secrezione di bile da parte del fegato.
coleretico che stimola la produzione di bile da
parte del fegato; agente che agisce in tal senso.
colerico relativo a o caratterizzato dal colera.
coleriforme simile al colera.
colesevelam polimero legante gli acidi biliari
che riduce i livelli sierici di colesterolo totale,
colesterolo LDL e apolipoproteina B, e aumenta
i livelli di colesterolo HDL; utilizzato come sale
cloridrato nel trattamento dell’ipercolesterolemia primaria.
colestasi arresto o soppressione del flusso della bile
da cause intra- o extra-epatiche. colestatico, agg.
colesteatoma massa simile a cisti con rivestimento di epitelio squamoso stratificato ripiena
di detriti desquamati, spesso ricca di colesterolo,
generalmente nell’orecchio medio e nella regione mastoidea.
colesteatosi degenerazione grassa dovuta a esteri di colesterolo.
colesterile radicale del colesterolo formato tramite rimozione del gruppo idrossilico.
colesterolemia ipercolesterolemia.
colesterolo sterolo degli eucarioti, che negli animali superiori è il precursore degli acidi biliari e
degli ormoni steroidei e costituente chiave delle
membrane cellulari. La maggior parte è sintetizzata nel fegato e in altri tessuti, ma una parte
viene assorbita con la dieta, ed entrambe sono
trasportate nel plasma da specifiche lipoproteine.
Può accumularsi o depositarsi in maniera anormale come in alcuni calcoli biliari e negli ateromi.
I preparati sono usati come emulsionanti in prodotti farmaceutici. c. HDL (high-density lipoprotein), (HDL-C) colesterolo sierico trasportato da lipoproteine ad alta densità, circa il 20-30%
del totale. c. LDL (low-density-lipoprotein),
(LDL-C) colesterolo sierico trasportato da lipoproteine a bassa densità, circa il 60-70% del
totale.
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colina
colesterolo esterasi lipasi acida; enzima che
catalizza la scissione idrolitica del colesterolo
e di altri esteri sterolici e trigliceridi. Il deficit
dell’enzima lisosomiale causa le patologie alleliche, morbo di Wolman e malattia da accumulo di
esteri del colesterolo.
colesterolosi colesterosi.
colesteroluria colesterolo nell’urina.
colesterosi deposito anomalo di colesterolo nei
tessuti.
colestipolo resina a scambio anionico che lega gli
acidi biliari nell’intestino formando un complesso che viene eliminato con le feci; somministrato
in forma di sale cloridrato come antiperlipoproteinemico.
colestiramina vedi resina colestiraminica sotto resina.
colfosceril surfattante polmonare sintetico usato
come estere palmitato, in associazione con alcol
cetilico e tilosapolo, nella prevenzione e nel trattamento della sindrome da distress respiratorio
del neonato.
colibacillo Escherichia coli.
colibacillosi infezione da Escherichia coli.
colica dolore addominale parossistico acuto. c. appendicolare, dolore all’appendice vermiforme
causato da infiammazione. c. biliare, colica provocata dal passaggio di calcoli biliari lungo le vie
biliari. c. da piombo, colica causata da avvelenamento da piombo. c. epatica, colica biliare. c. infantile, forma parossistica durante i primi 3 mesi di vita. c. renale, dolore provocato da trombosi della vena o arteria renale, da dissecazione
dell’arteria renale, da infarto renale, da lesioni
intrarenali occupanti spazio, dal passaggio di un
calcolo nel sistema collettore. c. vermicolare,
colite appendicolare.
colicina proteina secreta da ceppi colicinogenici
di Escherichia coli e di altri batteri enterici; letale
per batteri sensibili correlati.
colico 1. relativo al colon. 2. biliare.
colicoso soggetto a coliche.
colifago batteriofago che infetta Escherichia coli.
coliforme termine relativo ai bacilli enterici
fermentanti Gram-negativi, talvolta limitato ai
bacilli enterici Gram-negativi che fermentano il
lattosio, p.es. Escherichia Klebsiella o Enterobacter.
colilglicina sale biliare, la glicina coniugata con
l’acido colico.
coliltaurina sale biliare, la taurina coniugata con
l’acido colico.
colina amina quaternaria spesso classificata come
membro del complesso vitaminico B; è presente
in fosfatidilcolina e acetilcolina, è un importante
donatore di metili nel metabolismo intermedio,
e previene l’accumulo di lipidi nel fegato. c. magnesio trisalicilato, vedi sotto trisalicilato. salicato di c., vedi salicilato.
ABC
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colina acetilasi
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colina acetilasi colina acetiltransferasi.
colina acetiltransferasi enzima che catalizza
la sintesi di acetilcolina; è un marker dei neuroni
colinergici. deficit di c.a., malattia congenita, recessiva, autosomica, caratterizzata da ipotonia
generalizzata, episodi di apnea potenzialmente
fatali, difficoltà ad alimentarsi, oftalmoparesi e,
occasionalmente, artrogriposi; i sintomi spesso
migliorano con l’età.
colinergico 1. parasimpaticomimetico; stimolato, attivato o trasmesso dalla colina (acetilcolina);
termine usato per le fibre simpatiche e parasimpatiche che liberano acetilcolina a livello di una
sinapsi al passaggio di un impulso nervoso. 2.
agente che produce un tale effetto.
colinesterasi colinesterasi sierica, pseudocolinesterasi; enzima che catalizza la scissione idrolitica
del gruppo acilico da vari esteri di colina, inclusa
l’acetilcolina e alcuni composti correlati; la determinazione dell’attività viene usata per testare il funzionamento del fegato, la sensibilità alla succinilcolina,
e se si è verificato un avvelenamento da insetticidi
organofosfati. c. vera, acetilcolinesterasi.
colinocettivo relativo alle sedi degli organi effettori su cui agiscono i trasmettitori colinergici.
colinocettore recettore colinergico.
colinolitico 1. che blocca l’azione dell’acetilcolina o degli agenti colinergici. 2. agente che blocca
l’azione dell’acetilcolina nelle aree colinergiche,
ossia negli organi serviti dai nervi parasimpatici e
nei muscoli volontari.
colinomimetico che ha un’azione simile all’acetilcolina; parasimpaticomimetico.
colistimetato derivato della colistina; il sale sodico è usato come antibatterico.
colistina antibiotico prodotto da Bacillus polymyxa
var. colistinus correlato alla polimixina ed efficace
contro molti batteri Gram-negativi; usato in forma di sale solfato.
colite infiammazione del colon; vedi anche enterocolite. c. amebica, vedi sotto dissenteria. c. collagenosa, tipo di colite a eziologia ignota caratterizzata dal deposito di materiale collageno al
di sotto dell’epitelio del colon e diarrea acquosa.
c. da antibiotici, vedi sotto enterocolite. c. granulomatosa, colite transmurale con formazione di
granulomi non caseosi. c. ischemica, insufficienza vascolare acuta del colon che interessa la porzione irrorata dall’arteria mesenterica inferiore; i
sintomi comprendono dolore in fossa iliaca sinistra, diarrea sanguinolentan febbre di modica entità, distensione e dolorabilità addominali. c. regionale, c. segmentaria, malattia infiammatoria
granulomatosa transmurale del colon; enterite regionale che coinvolge il colon. Può essere associata a ulcerazioni, stenosi o fistole. c. transmurale,
flogosi a tutto spessore dell’intestino, non solo
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della mucosa o della sottomucosa, di solito con
formazione di granulomi non caseosi. Può essere
limitata al colon (in modo segmentale o diffuso)
o associarsi a enterite regionale del piccolo intestino. Dal punto di vista clinico può ricordare la
colite ulcerosa ma con ulcerazioni più profonde e
formazione di stenosi e fistole soprattutto nel perineo. c. ulcerosa, ulcerazione cronica del colon,
principalmente a carico di mucosa e sottomucosa,
manifestata da dolori addominali crampiformi,
sanguinamento rettale, e scariche diarroiche di
sangue, pus e muco con scarse particelle fecali.
colitossicosi tossiemia dovuta a infezione da
Escherichia coli.
colitossina tossina prodotta dall’Escherichia coli.
collagenasi enzima che catalizza l’idrolisi dei legami peptidici nelle regioni a tripla elica del collagene.
collagenazione comparsa del collagene nella
cartilagine in via di sviluppo.
collagene elemento di una famiglia di proteine
extracellulari strettamente imparentate che costituiscono un componente principale del tessuto
connettivo fornendo a questo resistenza e flessibilità; composto di molecole di tropocollageno.
collageno, agg.
collagenoblasto cellula che nasce da un fibroblasto e che con la maturazione viene associata
alla produzione di collageno; può anche formare
cartilagine e osso per metaplasia.
collagenocita cellula matura che produce collageno.
collagenogenico relativo alla produzione di collagene o caratterizzato da essa; che forma collagene o fibre collagene.
collagenolisi dissoluzione o digestione del collagene. collagenolitico, agg.
collagenoso relativo al collagene; che forma o
produce collagene.
collare fascia avvolgente in genere attorno al collo. c. cervicale, vedi sotto ortesi. c. Philadelphia,
tipo di ortesi cervicale che limita notevolmente
il movimento antero-posteriore cervicale ma
consente un certo grado di rotazione e flessione
laterale.
collaretto 1. sottile bordo di cheratina, sospeso al
di sopra della periferia di una lesione cutanea circoscritta, aderente alla cute circostante normale.
2. irregolare linea seghettata che divide la superficie anteriore dell’iride in due regioni.
collasso 1. stato di estrema prostrazione e depressione con insufficienza circolatoria. 2. anomalo
collabimento delle pareti di una parte od organo.
c. circolatorio, shock (2).
collaterale 1. secondario o accessorio; non diretto o immediato. 2. piccolo ramo laterale come
quello di un nervo o di un vaso sanguigno.
collicolectomia escissione del colliculus seminalis.
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collicolo piccolo processo o aumento, piccolo rilievo. c. seminale, veru montanum; porzione della
cresta uretrale maschile su cui si trovano le aperture
dell’otricolo prostatico e dei dotti eiaculatori.
collimazione 1. in microscopia, il processo di rendere paralleli i raggi luminosi; il processo di aggiustamento o allineamento degli assi ottici. 2. in radiologia, l’eliminazione delle parti più divergenti
di un fascio di raggi X. 3. in medicina nucleare, l’uso di un assorbente perforato per ridurre l’angolo
di visione di un rilevatore e ridurre la dispersione.
colliquativo caratterizzato da produzione eccessiva di liquido o da liquefazione dei tessuti.
collirio lozione per gli occhi; lavanda oculare.
collo 1. cervix o collum; parte ristretta che unisce
la testa al tronco. 2. parte ristretta di un organo
o di altra struttura. c. alato, pterigio del collo. c. anatomico dell’omero, restringimento
dell’omero appena al di sotto della sua superficie
articolare prossimale. c. chirurgico dell’omero, parte ristretta dell’omero proprio sotto la
tuberosità. c. del femore, pesante colonna di
osso che connette la testa del femore alla diafisi.
c. del dente, parte ristretta del dente tra corona e
radice. c. del piede parte posteriore dell’arco del
piede. c. palmato, pterygium colli. c. torto, torcicollo. c. vescicale, parte ristretta della vescica
urinaria, formato dall’unione delle sue superfici
inferolaterali prossimali all’apertura dell’uretra.
collodiafisario relativo al collo e alla dialisi di un
osso lungo, in particolare del femore.
collodio liquido sciropposo composto da pirossilina, etere e alcol, che asciugandosi forma una
pellicola trasparente e resistente; si usa come
protettore locale applicato sulla pelle per richiudere piccole ferite, abrasioni e tagli, per fissare in
loco medicazioni chirurgiche, e per mantenere le
medicazioni a contatto con la pelle. c. di acido
salicilico, collodio flessibile contenente acido salicilico; utilizzato topicamente come cheratolitico.
c. flessibile, preparazione di canfora, olio di ricino e collodio, utilizzata come protezione topica.
colloide 1. gelatinoso o che assomiglia alla colla.
2. sistema chimico composto di un mezzo continuo (fase continua) in cui sono distribuite piccole
particelle delle dimensioni da 1 a 1000 nm (fase
dispersa) che non si depositano sotto l’influsso della gravità; le particelle possono essere in
emulsione o sospensione. Il termine può essere
usato per denotare le particelle o l’intero sistema. colloidale, agg. c. di dispersione, colloide
(2), talora specificatamente un sistema colloidale
instabile. c. di emulsione, 1. colloide liofilo. 2.
raramente emulsione. c. di solfuro di stagno,
colloide solfuro che contiene ioni stannosi; in
complesso con Tecnezio 99m è utilizzato nella
scintigrafia di ossa, fegato e milza. c. in sospen-
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colon
sione, colloide liofobo. c. liofilo, sistema colloidale in cui la fase dispersa è relativamente liquida,
abitualmente comprendente sostanze organiche
altamente complesse, come l’amido che assorbe
rapidamente il solvente, si gonfia e si distribuisce
uniformemente attraverso il mezzo. c. liofobo,
sistema colloidale instabile in cui le particelle di
fase dispersa tendono a repellere il liquido, sono
facilmente precipitate, e non possono essere nuovamente disperse con aggiunta di solvente.
collum pl. colla [L.] collo o parte simile a un collo.
c. distortum, torcicollo.
collutorio 1. soluzione per il risciacquo della bocca e della gola. 2. per il risciacquo di bocca e gola
mediante il trattenimento di una soluzione nella
bocca aperta e il gorgogliamento mediante l’espulsione dell’aria dai polmoni.
colo- prefisso [Gr.] bile.
coloboma 1. assenza o deficit di tessuto. 2. deficit
di tessuto oculare che di solito deriva dall’errata
chiusura di parte della fessura intraoculare fetale; può coinvolgere la coroide, il corpo ciliare, la
palpebra, l’iride, il cristallino, il nervo ottico o la
retina. c. a ponte, coloboma dell’iride in cui una
striscia di tessuto dell’iride forma un ponte sopra
la fessura. c. di Fuchs, piccolo difetto a semiluna
sulla coroide, al margine inferiore del disco ottico. c. lobuli, fessurazione del lobo dell’orecchio.
colocentesi puntura chirurgica del colon.
colocistoplastica cistoplastica per aumento che
utilizza una sezione isolata del colon.
colo-colostomia anastomosi chirurgica tra due
porzioni del colon.
colocutaneo relativo al colon e alla cute, o che
comunica con il colon e con la superficie cutanea
del corpo.
colofissazione fissazione o sospensione del colon in casi di ptosi.
colon porzione dell’intestino crasso che va dal cieco al retto. Vedi Tavola 27. c. ascendente, parte
del colon diretta in senso cefalico dal cieco alla
flessura colica destra. c. destro, porzione prossimale dell’intestino crasso che si sviluppa embriologicamente dalla porzione terminale dell’intestino intermedio e svolge un ruolo di assorbimento
del materiale ingerito. c. discendente, porzione
del colon che si dirige caudalmente dalla flessura colica sinistra al sigma. c. iliaco, porzione
del colon che giace nella fossa iliaca di sinistra
e che prosegue con il sigma. c. irritabile, sindrome dell’intestino irritabile. c. pelvico, sigma.
c. sigmoide, porzione del colon sinistro situata
nella regione pelvica ed estendentesi dal colon
discendente al retto. c. sinistro, porzione distale
dell’intestino crasso, che si sviluppa embriologicamente dall’intestino inferiore e che svolge la
funzione di immagazzinare e di eliminare dal cor-
ABC
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colon-retto
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po i residui non assorbiti. c. spastico, sindrome
dell’intestino irritabile. c. trasverso, porzione
del colon che corre trasversalmente attraverso la
parte superiore dell’addome dalla flessura colica
destra a quella sinistra.
colon-retto gli ultimi 25 cm dell’intestino, comprendenti la porzione distale del colon e il retto,
considerati come un’unità. colorettale, agg.
colongrafia visualizzazione del colon tramite tomografia computerizzata o risonanza magnetica.
colonia gruppo discreto di organismi, come una
raccolta di batteri in una coltura.
colonna parte anatomica a forma di pilastro. c.(e)
anali, pliche verticali della mucosa nella metà
superiore del canale anale. c. anteriore, 1. porzione anteriore della sostanza grigia del midollo
spinale, che in sezione trasversa ha l’aspetto di
un corno. 2. arco palatoglosso. c.(e) di Bertin,
colonne renali. c. di Burdach, fascicolo cuneato
del midollo spinale. c. di Goll, fascicolo gracile
del midollo spinale. c.(e) di Morgagni, colonne
anali. c.(e) di smalto, prismi adamantini. c.(e)
di sostanza grigia del midollo spinale, le parti
orientate in senso longitudinale del midollo spinale, in cui si trovano i corpi delle cellule nervose,
che compongono la sostanza grigia del midollo
spinale. c. laterale del midollo spinale, porzione laterale del midollo spinale, che nella sezione
trasversale ha l’aspetto di un corno; presente solo
nelle regioni toracica e lombare superiore. c. posteriore, 1. parte posteriore della sostanza grigia
del midollo spinale, che nella sezione trasversale
ha l’aspetto di un corno. 2. arco palatofaringeo,
c.(e) renali, estensioni verso l’interno della sostanza corticale del rene tra piramidi renali contigue. c.(e) rettali, colonne anali. c. spinale, colonna vertebrale. c. vertebrale, struttura rigida
sulla linea mediana della schiena composta dalle
vertebre.
colonnare che ha la forma di una colonna; disposto in o caratterizzato da colonne.
colonnizzazione riduzione con tamponi di un
utero prolassato.
colonpatia ogni malattia o disturbo del colon.
colon-retto gli ultimi 25 cm dell’intestino che
comprendono la porzione distale del colon e il
retto considerati come un’unità. colorettale, agg.
colonscopia esame endoscopico del colon.
colopessi fissazione o sospensione del colon con
mezzi chirurgici.
coloplicatura operazione di ripiegamento all’indentro o di legatura parziale marginale delle pareti del colon in casi di dilatazione.
coloproctectomia rimozione chirurgica del colon e del retto.
coloproctostomia colorettostomia.
colopuntura colocentesi.
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color camoscio di color “camoscio”; dal rosa leggermente giallo al giallo, incluso dal giallo arancione al marrone-giallo.
colorante ogni sostanza colorata che contiene
auxocromi ed è pertanto in grado di colorare le
sostanze a cui è applicata; utilizzata sia per marcare e colorare, sia come reagente, sia come agente
terapeutico. c. acido, c. acidico, colorante che dà
reazione acida e che abitualmente si lega agli ioni
positivi del materiale su cui agisce. c. anfotero,
colorante che contiene gruppi reattivi sia basici
sia acidi e che colora elementi acidi sia basici.
c. anionico, colorante acido. c. basico, colorante che dà reazione basica e che si lega agli ioni
negativi del materiale su cui agisce. c. cationico,
colorante basico.
colorazione 1. colorazione artificiale di una sostanza per facilitare l’esame di tessuti di microrganismi o di altre cellule sotto il microscopio. Per
i vari metodi vedi sotto colorante. 2. in odontoiatria la modificazione del colore di un dente o
della base della dentatura. c. acido-resistente,
procedura di colorazione per individuare i microrganismi acido-resistenti, per esempio c. con
auramina-rodamina, c. con carbol-fucsina di Kinyoun
e c. con carbol-fucsina di Ziehl-Neelsen. c. al vino
porto, vedi nevo flammeo. c. all’ematossilinaeosina, mistura di ematossilina in acqua distillata e una soluzione acquosa di eosina impiegata
universalmente per l’esame di routine dei tessuti. c. carbol-fucsina di Kinyoun, colorazione
acido-resistente, che utilizza carbol-fucsina, ma
non richiede calore; generalmente, la controcolorazione viene effettuata con blu di metilene.
Gli organismi acido-resistenti appaiono rossi su
sfondo blu. c. con auramina-rodamina, colorazione acido, resistente, che utilizza i coloranti
fluorescenti auramina O e rodamina B, con una
contro-colorazione di permanganato di potassio;
sotto la luce ultravioletta, gli organismi acidoresistenti brillano con un colore giallo-arancio.
c. differenziale, colorazione che facilita la differenziazione di vari elementi in un campione. c. di
Giemsa, soluzione contenente azzurro II-eosina,
azzurro II, glicerina e metanolo; usata per la colorazione di protozoi parassiti, quali Plasmodium
e Trypanosoma, per la Chlamydia, per differenti
colorazioni degli strisci di sangue e per i corpi
inclusi virali. c. di Gram, procedimento di colorazione in cui i microrganismi vengono colorati
con il cristal violetto, trattati con una soluzione
di iodio forte, decolorati con etanolo o etanolacetone, e controcolorati con una tinta di contrasto; quelli che trattengono la colorazione sono
Gram-positivi, quelli che perdono la colorazione
ma che si colorano con il controcolorante sono
Gram-negativi. c. di Wright, mistura di eosina
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e di blu di metilene, usata per evidenziare gli
elementi figurati del sangue e i parassiti malarici.
c. di. Ziehl-Neelsen, colorazione acido-resistente, che utilizza carbol-fucsina e calore; generalmente, la controcolorazione viene effettuata
con blu di metilene. Gli organismi acido-resistenti
appaiono rossi su sfondo blu. c. metacromatica, colorazione che produce in alcuni elementi
colori diversi da quelli della colorazione stessa.
c. sopravitale, colorazione introdotta nei tessuti
viventi rimossi dal corpo, ma prima della cessazione della vita chimica delle cellule. c. tumorale, area di aumentata densità in una radiografia,
dovuta a una raccolta di mezzo di contrasto in
vasi contorti e anomali, particolarmente evidente
nella fase capillare e venosa dell’arteriografia, che
si pensa indichi una neoplasia. c. vitale, colorazione introdotta in un organismo vivente e captata
selettivamente da vari tessuti o elementi cellulari.
colore 1. proprietà di una superficie o di una sostanza che deriva dall’assorbimento di alcuni raggi di
luce e dalla riflessione di altri che rientrano nella
gamma di lunghezze d’onda (da 370 a 760 mm circa) adeguate a eccitare i recettori retinici. 2. energia radiante, compresa nella gamma degli stimoli
cromatici, adeguata a stimolare la retina, cioè tra
l’infrarosso e l’ultravioletto. 3. impressione sensoriale di una delle sfumature dell’arcobaleno. c.(i)
complementari, coppia di colori i cui meccanismi
sensori sono collegati in modo che quando vengono mescolati sulla ruota colorimetrica si cancellano l’un l’altro residuando un grigio naturale. c.(i)
di confusione, colori diversi suscettibili di essere
erroneamente accoppiati da persone con difetto
della visione dei colori e quindi utilizzati per rivelare differenti tipi di difetti della visione dei colori.
c.(i) primari, i colori fondamentali; (a) nella scienza visiva rosso, verde e blu, i colori specificamente
riconosciuti dai coni retinici; (b) in pittura e stampa
blu, giallo e rosso. c. puro, colore il cui stimolo è
formato da lunghezze d’onda omogenee con scarsa o nulla mescolanza con altre tinte.
colorettostomia formazione di un’apertura tra
il colon e il retto.
colorimetro strumento per misurare il colore o
l’intensità del colore in una soluzione.
colorrafia sutura del colon.
colosigmoidostomia anastomosi chirurgica di
una porzione del colon in precedenza lontana al
sigma.
colostomia creazione chirurgica di un’apertura tra
il colon e la superficie corporea; anche l’apertura
stessa (o stoma) così creata. c. ileotrasversa, anastomosi chirurgica tra l’ileo e il colon trasverso.
c. secca, colostomia eseguita nel colon sinistro, in
cui l’emissione dalla stomia consiste in materiale
fecale morbido o formato. c. umida, colostomia
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colpospasmo
nel (a) colon destro la cui emissione è liquida o
(b) colon sinistro dopo anastomosi degli ureteri al
sigma o al colon discendente in modo che anche
l’urina è eliminata attraverso la medesima stomia.
colostro liquido lattiginoso diluito, giallo, secreto
dalla ghiandola mammaria alcuni giorni prima o
dopo il parto.
colotomia incisione del colon.
colovescicale relativo al colon e alla vescica urinaria, o che comunica con tali strutture.
colp(o)- prefisso [Gr.] vagina.
colpalgia vaginodinia.
colpectasia distensione o dilatazione della vagina.
colpectomia escissione della vagina.
colpeurisi dilatazione della vagina.
colpite vaginite.
colpo trauma o attacco. c. di calore condizione
legata a una eccessiva esposizione al calore, con
cute secca vertigine cefalea, sete, nausea, e crampi muscolari; la temperatura corporea può essere
pericolosamente elevata. c. di frusta, rottura del
muscolo plantare associata a un dolore acuto e
invalidante; termine popolare aspecifico riferito
al danno alla colonna e al midollo spinale dovuto
a un’improvvisa iperestensione del collo. c. di
sciabola, lesione della sclerodermia lineare su
fronte e cuoio capelluto talvolta associata a emiatrofia del volto. c. di sole condizione causata da
un’eccessiva esposizione al sole caratterizzata da
alta temperatura cutanea, convulsioni, e coma.
colpocitogramma tabulazione dei vari tipi di
cellule osservate negli strisci prelevati dalla mucosa vaginale.
colpocitologia studio delle cellule di sfaldamento dell’epitelio vaginale.
colpocleisi chiusura chirurgica del canale vaginale.
colpoiperplasia eccessiva crescita della mucosa
e della parete della vagina.
colpomicroscopio strumento per l’esame microscopico dei tessuti della cervice in situ.
colpoperineoplastica vaginoperineoplastica.
colpoperineorrafia sutura della vagina lacerata
e del perineo.
colpopessi vaginofissazione, colpopessia.
colpopessia sutura della vagina alla parete addominale.
colpoptosi prolasso vaginale.
colporessi lacerazione della vagina.
colporrafia 1. sutura della vagina. 2. operazione
di denudamento e di sutura della parete vaginale
allo scopo di restringere la vagina.
colposcopio vaginoscopio; strumento per l’esame della vagina e del collo dell’utero per mezzo
di una lente d’ingrandimento.
colposospensione sospensione del collo vescicale.
colpospasmo spasmo vaginale.
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colpostenosi
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colpostenosi contrazione o restringimento della
vagina.
colpostenotomia operazione di taglio per una
stenosi della vagina.
colpotomia incisione della vagina con ingresso
nello sfondato cieco.
colpoxerosi anomala secchezza di vulva e vagina.
coltivazione riproduzione di organismi viventi,
riferito specialmente alla crescita di cellule in
mezzi artificiali.
Coltivirus genere di virus della famiglia Reoviridae, che comprende l’agente della febbre da
zecche del Colorado.
coltura 1. riproduzione di microrganismi o di
cellule tissutali viventi in mezzi che permettono
il loro accrescimento. 2. prodotto di tale riproduzione. colturale, agg. c. a becco di clarino,
coltura sulla superficie di un mezzo solidificato
in una provetta che è stata inclinata per fornire
una maggior superficie per la crescita. c. a flusso continuo, coltivazione di batteri in un flusso
continuo di terreno fresco per mantenere l’accrescimento batterico in fase logaritmica. c. a goccia
pendente, coltura in cui il materiale da coltivare
è inoculato in una goccia di liquido appesa a un
vetrino coprioggetti rovesciato su di un vetrino
concavo. c. cellulare, 1. mantenimento o crescita
di cellule animali in vitro. 2. coltura di tali cellule.
c. in piastra, coltura fatta crescere in un mezzo,
in genere agar o gelatina, su di una capsula di
Petri. c. in sospensione, coltura in cui le cellule
si moltiplicano mentre sono sospese in un mezzo
adatto. c. per iniezione, coltura in cui il mezzo
viene inoculato infiggendo in profondità nella
sua sostanza un ago. c. per stria, coltura in cui il
mezzo è inoculato facendo passare attraverso di
esso un filo infetto. c. primaria, coltura cellulare o tessutale iniziata da materiale preso direttamente da un organismo, all’opposto di quella
che proviene da un espianto da un organismo.
c. pura, coltura di una singola specie cellulare
senza la presenza di alcun contaminante. c. tessutale, mantenimento o accrescimento di un tessuto di un organo embrionale, o di una parte, o di
tutto un organo, in vitro in modo da preservare
la sua organizzazione e funzione. c. tipo, coltura
di una specie di microrganismo, generalmente
mantenuta in una collezione centrale di colture
tipo o standard.
columella 1. piccola colonna. 2. in alcuni funghi
e protozoi, una invaginazione nello sporangio.
c. cocleare, modiolo. c. nasale, estremità esterna carnosa del setto nasale.
columna pl. columnae [L.] colonna.
coluria pigmenti o sali biliari nell’urina. colurico,
agg.
coma stato di profonda incoscienza da cui il pazien-
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te non può essere risvegliato neanche con stimoli
energici. comatoso, agg. c. alcolico, stupore che
accompagna le gravi intossicazioni alcoliche. c. di
Kussmaul, coma e fame d’aria dell’acidosi diabetica. c. diabetico, coma dell’acidosi diabetica
grave. c. epatico, coma che accompagna l’encefalopatia epatica. c. irreversibile, morte cerebrale.
c. metabolico, coma che accompagna l’encefalopatia metabolica. c. uremico, stato letargico provocato dall’uremia. c. vigile, pseudocoma.
combustione ossidazione rapida con emissione
di calore.
comedogenico che produce comedoni.
comedomastite ectasia dei dotti mammari.
comedone tappo di cheratina e sebo all’interno dell’orifizio dilatato di un follicolo pilifero;
spesso contiene i batteri Propionobacterium acnes,
Staphylococcus albus e Pityrosporon ovale. c. aperto,
punto nero; comedone con un orifizio ampiamente dilatato in cui il contenuto pigmentato è
visibile alla superficie cutanea. c. chiuso, punto
bianco; comedone la cui apertura non è completamente dilatata che appare come una piccola papula color carne; può rompersi e provocare una
lesione infiammatoria nel derma.
comes pl. comites [L.] arteria o vena che accompagna un’altra arteria o vena o un ramo nervoso.
commensale 1. che vive sopra o dentro un altro
organismo e che trae da ciò un beneficio senza
danneggiare o produrre vantaggio per l’ospite.
2. parassita che non causa alcun danno all’ospite.
commensalismo simbiosi in cui una popolazione (o un individuo) trae beneficio dall’associazione con un’altra entità senza produrre danni o
benefici per quest’ultima.
commessura luogo di unione di parti corrispondenti; specificamente le sedi di giunzione tra
cuspidi adiacenti delle valvole cardiache. commessurale, agg. c. anteriore, banda di fibre
che collega le parti dei due emisferi cerebrali. c.
del Gudden, vedi commessura sopraottiche. c. del
Meynert, vedi commessura sopraottiche. c. posteriore, grande fascio di fibre che passa da un lato
del cervello all’altro dorsalmente al punto in cui
l’acquedotto si apre nel terzo ventricolo. c.(e) sopraottiche, fibre commessurali che incrociano la
linea mediana del cervello umano dorsalmente al
margine caudale del chiasma ottico, rappresentanti le commessure associate di Gudden e Meynert.
comminuto rotto o spezzettato in piccoli frammenti come nel caso di una frattura comminuta.
commissura commessura.
commissurorrafia sutura delle parti che compongono una commessura allo scopo di ridurre
le dimensioni dell’orifizio.
commissurotomia incisione chirurgica o digitoclasia delle componenti di una commessura allo
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scopo di aumentare le dimensioni dell’orifizio; si
usa abitualmente per separare i foglietti ispessiti e
aderenti di una valvola mitralica stenotica.
commozione violento urto o colpo, ovvero la
condizione che deriva da un tale insulto. c. cerebrale, perdita di coscienza transitoria o prolungata a seguito di un colpo al capo; vi può essere
amnesia transitoria, vertigine, nausea, polso debole, e respirazione lenta. c. del labirinto, sordità con tinnito che deriva da un colpo all’orecchio
o da una esplosione in prossimità dello stesso.
c. midollare, disfunzione transitoria del midollo
spinale causata da insulto meccanico. c. polmonare, danno meccanico del polmone prodotto da
un’esplosione.
communicans [L.] comunicante.
comorbilità relativo a malattia o altro processo
patologico che avviene simultaneamente con
altri.
compartimento zona delimitata all’interno di
uno spazio più ampio. c. intermedio endoplasmatico reticoloso del Golgi, (ERGIC) compartimento di vescicole tra il reticolo endoplasmatico e il complesso del Golgi, formato dalla
fusione delle vescicole di trasporto del reticolo
endoplasmatico.
compattazione 1. complicanza del travaglio nel
parto gemellare, in cui vi è contemporaneo completo impegno dei poli fetali di presentazione di
entrambi i gemelli, di modo che la piccola pelvi è
riempita e l’ulteriore discesa risulta impedita. 2.
in embriologia, processo durante cui i blastomeri
cambiano forma e si allineano strettamente l’un
contro l’altro per formare la morula compatta.
compatto denso; che possiede una struttura densa.
compensato controbilanciato; ammortizzato.
compensatorio che rende positivo un difetto o
una perdita; che ristabilisce un equilibrio perduto.
compensazione 1. il controbilanciamento di
qualunque difetto. 2. processo conscio o inconscio attraverso cui una persona cerca di compensare le carenze fisiche o psicologiche reali o
immaginarie. 3. in cardiologia, il mantenimento
di un adeguato flusso ematico senza sintomi di
insufficienza, ottenuto tramite aggiustamenti
cardiaci e circolatori. c. per dosaggio, nelle specie in cui i geni differiscono come dosaggio tra
maschi e femmine, meccanismo che regola l’espressione dei geni sessuali nel sesso portatore di
due o più copie dello stesso cromosoma.
competizione fenomeno per cui due molecole strutturalmente simili “competono” per un
singolo sito di legame su di una terza molecola.
competitivo, agg. c. antigenica, alterata risposta a un immunogeno derivante dalla somministrazione simultanea o ravvicinata di due immunogeni: la risposta a uno è normale, mentre la
risposta al secondo è soppressa o ridotta.
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complesso
complementare 1. che ovvia a un difetto o che
aiuta a fare ciò; che rende completo; accessorio.
2. in biochimica, relativo allo specifico accoppiamento tra basi puriniche e pirimidiniche in due
sequenze nucleotidiche.
complementazione interazione fra due gruppi
di geni all’interno di una cellula in modo che la
cellula riesca a funzionare anche se ciascuna serie
di geni presenta un gene mutato non funzionante; indica che i difetti non sono identici.
complemento sistema a cascata termolabile di
almeno 20 glicoproteine sieriche che interagiscono per fornire molte delle funzioni effettrici
dell’immunità umorale dell’infiammazione, tra
cui vasodilatazione e aumento della permeabilità vascolare, facilitazione dell’attività fagocitica
e lisi di particolari cellule estranee. Può essere
attivato attraverso la via classica o alternativa del
complemento (q.v.).
complessione colore e aspetto della cute del
volto.
complesso 1. associazione di varie cose, p.es.
complesso di sintomi; vedi sindrome. 2. sequenza (2). 3. gruppo di idee intercorrelate, principalmente inconsce, che presentano un comune
tono emozionale e che influenzano fortemente
l’atteggiamento di una persona e il suo comportamento. 4. porzione di un tracciato elettrocardiografico, che rappresenta la sistole di un atrio
o di un ventricolo. c. AIDS-demenza, encefalopatia da HIV. c. anomalo, in elettrocardiografia un complesso atriale o ventricolare anomalo
derivante dalla conduzione aberrante attraverso
vie di conduzione accessorie. c. antigene-anticorpo, complesso formato dal legame dell’antigene all’anticorpo. c. atriale, onda P dell’elettro-cardiogramma che rappresenta l’attivazione
elettrica degli atri. c. atriale prematuro, ([In.]
APC: Atrial Premature Complex) singolo battito
ectopico atriale che insorge prematuramente, il
quale può essere associato a una patologia cardiaca strutturale. c. calcarino, calcar avis. c. coagulante antinibitore, ([In.] AICC: Anti-Inhibitor
Coagulant Com-plex), frazione concentrata da
pool di plasma umano, che include vari fattori
della coagulazione; usata come antiemorragico
nei pazienti emofilici con inibitori del fattore
VIII. c. del fattore IX, frazione parzialmente
purificata del fattore IX, che comprende anche le
frazioni dei fattori II, VII, e X da plasma umano.
È utilizzato nel trattamento dell’emofilia B, nella
reintegrazione del fattore VII, e nel trattamento
dell’emorragia indotta da anticoagulante. c. del
poro nucleare, un poro nucleare (q.v.) e è associato alle glicoproteine, regola il trasporto tra
nucli e il citoplasma. c. della b-glicosidasi, complesso enzimatico che comprende attività lattasi
ABC
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complesso
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e florizin-idrolasi, che compare alla membrana
dell’orletto a spazzola della mucosa intestinale e
idrolizza lattosio, nonché cellobioso e cellotrioso.
c. della piruvato deidrogenasi, complesso multienzimatico che catalizza la formazione di acetilcoenzima A da piruvato e coenzima A; la carenza
di qualsiasi componente del complesso porta
a lattacidemia, atassia e ritardo psicomotorio.
c. della sclerosi tuberosa malattia autosomica
dominante causata dalla mutazione in uno di due
geni coinvolti nella soppressione tumorale; caratterizzato da amartoma cerebrale, cutaneo e a
carico di altri organi vitali. c. di attacco di membrana, ([In.] MAC: Membrane Attack Complex),
complesso pentamolecolare C5b,6,7,8,9 che si
forma nella via finale dell’attivazione del complemento, inserendosi nella membrana della cellula
bersaglio dove crea un poro e conduce a citolisi.
c. di castrazione, nella teoria psicoanalitica, i
pensieri inconsci e le motivazioni che si sviluppano dalla paura di danno o perdita dei genitali
come punizione per desideri sessuali proibiti.
c. di deidrogenasi degli a-chetoacidi a catena
ramificata, complesso multienzimatico che catalizza la decarbossilazione ossidativo degli analoghi chetoacidi degli aminoacidi a catena ramificata; la carenza di qualsiasi enzima del complesso
causa malattia delle urine a sciroppo d’acero.
c. di Edipo, i sentimenti e i conflitti che si verificano in un bambino, che provocano una attrazione
sessuale verso il genitore di sesso opposto e comprendono invidia e sentimenti aggressivi verso il
genitore dello stesso sesso. c. di Eisenmenger,
difetto del setto interventricolare con grave ipertensione polmonare, ipertrofia del ventricolo destro e cianosi latente o conclamata. c. di Elettra,
controparte femminile del complesso di Edipo,
che comporta l’amore della figlia verso il padre,
vissuto con risentimento e gelosia nei confronti
della madre; oggi raramente usato poiché complesso di Edipo (q.v.) viene ormai applicato a entrambi i sessi. c. di Ghon, complesso primario
(1). c. di Golgi, apparato di Golgi; organulo
cellulare complesso costituito principalmente da
numerose sacche appiattite (cisterne) e vescicole
associate, coinvolto nella sintesi di glicoproteine,
lipoproteine, proteine di membrana ed enzimi lisosomiali. Le sacche formano principalmente lisosomi e vacuoli secretori. c. di inclusione, complesso in cui le molecole di un tipo sono comprese all’interno di cavità nel reticolo cristallino
di un’altra sostanza. c. di inferiorità, sensazione
inconscia di inadeguatezza che produce timidezza, o come compenso un’esagerata aggressività ed
espressione di superiorità. c. di Lutembacher,
vedi sotto sindrome. c. di scappamento giunzionale atrioventricolare (AV), vedi sotto battito. c.
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di sintomi, sindrome. c. di Tacaribe, gruppo di
virus antigenicamente correlati, che comprende
gli arenavirus del Nuovo Mondo, in grado di provocare la febbre emorragica in America del Sud.
c. estrofia-epispadia, spettro di malformazioni
congenite della parete addominale anteriore che
varia dall’epispadia alla eutrofia vescicale alla
estrofia della cloaca. c. giunzionale precoce,
complesso atrioventricolare giunzionale precoce.
c. immunitario, complesso antigene-anticorpo.
c. LCMV-LASV, gruppo di virus antigenicamente correlati comprendente gli arenavirus del
Vecchio Mondo. Il virus Lassa (febbre Lassa) e il
virus della coriomeningite linfocitaria sono patogeni per l’uomo. c. legato all’AIDS, terminologia usata in passato per indicare un complesso di
segni e sintomi che rappresenta uno stadio meno
grave dell’infezione del virus dell’immunodeficienza umana (HIV). c. MAC Mycobacterium
avium complex, patologia sistemica causata da
una infezione da microrganismi di tipo Mycobacterium avium-intracellulare in pazienti con infezione da virus dell’immunodeficienza umana.
c. maggiore di istocompatibilità, ([In.] MHC:
Major Histocompatibility Complex) regione
cromosomica che contiene i geni che controllano gli antigeni di istocompatibilità. Nell’uomo
controlla gli antigeni HLA. c. precoce giunzionale atrioventricolare, (AV) battito ectopico che insorge prematuramente nella giunzione
atrioventricolare e si dirige sia verso gli atri che
verso i ventricoli se non ostacolato, causando
una onda P prematura e anormale o assente e
un complesso QRS prematuro. c. primario, 1.
associazione di un focolaio di Ghon e di un corrispondente focolaio linfonodale nella tubercolosi
primaria nei bambini; lesioni simili si osservano
con altre infezioni micobatteriche e fungine. 2.
lesione cutanea primaria nella sede di infezione
cutanea, p.es. ulcera nella sifilide o tubercolosi.
c. primario di inoculazione, c. tubercolare
primario, chancre tubercolare. c. QRS, tratto
dell’elettrocardiogramma comprendente le onde
Q, R e S che insieme rappresentano la depolarizzazione ventricolare. c. sinaptonemale, struttura formata dalla sinapsi di cromosomi omologhi
durante lo stadio zigotene della prima meiosi.
c. sucrasi isomaltasi, complesso enzimatico
che comprende attività sucrasi e isomaltasi, che
compare all’orletto a spazzola della mucosa intestinale e idrolizza il maltosio, nonché il maltotrioso e alcuni altri legami glicosidici. c. VATER,
associazione di anomalie congenite che consiste
di patologie Vertebrali Ano imperforato fistola
Tracheo Esofagea e displasia Radiale e Renale.
c. ventricolare, complesso QRS e onda T associati, che insieme rappresentano l’attività elet-
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trica ventricolare. c. ventricolare prematuro,
([In.] VPC: Ventricular Premature Complex)
battito ectopico che origina nei ventricoli e stimola il miocardio prematuramente; extrasistole.
compliance qualità di cedere alla pressione senza rompersi o espressione della capacità di fare
questo, come espressione della distensibilità di un
organo ripieno di aria o di liquido, p.es. polmoni
o vescica urinaria, in termini di unità di cambiamento di volume per unità di variazione pressoria. Simbolo C.
complicanza 1. malattia(e) contemporanea(e) a
un’altra malattia. 2. occorrenza di numerose malattie nello stesso paziente.
complicato coinvolto; associato ad altri danni,
lesioni o malattie.
componente 1. elemento o parte costituente. 2.
in neurologia, una serie di neuroni che formano
un sistema funzionale di conduzione degli impulsi afferenti ed efferenti nei meccanismi somatici
e splancnici del corpo. c. M, immunoglobulina
monoclonale anormale che compare nel siero in
discrasie plasmacellulari, formata da concentrazioni differenziate di cellule produttrici di immunoglobuline. c. tromboplastina plasmatica,
([In.] PTC: Plasma Thromboplastin Component)
fattore IX della coagulazione.
comportamentismo teoria psicologica basata su
ciò che è obiettivamente osservabile, tangibile e
misurabile, piuttosto che su fenomeni soggettivi,
come idee ed emozioni.
comportamento portamento o condotta; l’intera attività di una persona o parte di essa, specie
quella che si può osservare dall’esterno. comportamentale, agg.
compos mentis [L.] sano di mente; savio.
composito 1. costituito da parti differenti. 2. resina composita.
composto 1. formato da due o più parti o ingredienti. 2. in chimica, una sostanza che consiste di
due o più elementi insieme. 3. (verbo: combinare)
mettere insieme per formare un tutt’uno; unire.
c. ammonio quaternario, composto organico
che contiene un gruppo ammonio quaternario, un
atomo di azoto che presenta una singola carica positiva legata a quattro atomi di carbonio, p.es. colina. c.(i) clatrati, complessi di inclusione in cui le
molecole di un tipo sono intrappolate entro cavità
di un’altra sostanza, come all’interno di un reticolo
cristallino o una grande molecola. c. inorganico,
composto di elementi chimici che non contiene
atomi di carbonio. c. organico, composto formato
da elementi chimici tra cui sono presenti atomi di
carbonio. c. organometallico, composto in cui il
carbonio è legato a un metallo.
compressa 1. tessuto o garza ripiegata che viene
applicata con pressione; talvolta medicata può es-
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conca
sere asciutta bagnata calda o fredda. 2. forma di
dosaggio solido che contiene una sostanza medicinale con o senza un diluente idoneo. c. gastroresistente, compressa ricoperta con materiale
che ritarda il rilascio del farmaco fino a dopo che
essa abbia lasciato lo stomaco. c. orosolubile,
compressa che si scioglie quando è tenuta tra la
guancia e la gengiva permettendo l’assorbimento
diretto del composto attivo attraverso la mucosa
orale. c. sublinguale, compressa che si scioglie
quando è tenuta sotto la lingua permettendo l’assorbimento diretto del composto attivo attraverso la mucosa orale.
compressione 1. atto del premere assieme. 2. in
embriologia, accorciamento o omissione di alcuni stadi durante lo sviluppo. c. toracica esecuzione di una o due compressioni sul torace all’inizio
della rianimazione cardiopolmonare in modo da
iniziare un battito o per convertire una fibrillazione ventricolare in un ritmo normale.
compromissione qualunque anomalia, perdita
parziale o completa, o perdita funzionale, riferite
a una parte del corpo, un organo, o un sistema.
c. dell’udito, sordità.
compulsione 1. impulso persistente e irresistibile a effettuare un atto irrazionale o rituale. 2.
l’azione ripetitiva e stereotipata che è oggetto di
tale impulso. Vedi anche ripetizione compulsiva.
compulsivo, agg.
comune 1. appartenente o condiviso da due o più
entità. 2. usuale; che è frequente, prevalente, diffuso o abituale. 3. il più frequente e meglio conosciuto del suo tipo.
comunicante 1. che indica diffusione o trasmissione, come di una malattia. 2. l’essere collegato
l’uno con l’altro.
comunità gruppo di individui che vivono in una
data area o che hanno interessi od organizzazione
comuni. c. biotica, insieme di popolazioni che
vivono in un’area definita. c. terapeutica, centro
di trattamento psichiatrico strutturato che impiega terapie di gruppo e ambientali e incoraggia il
paziente ad agire entro norme sociali.
c-onc [In.] [cellular oncogen] proto-oncogene che
è stato attivato all’interno dell’ospite tanto da
produrre oncogenicità.
conato irrefrenabile e involontario impulso al vomito; in psicologia, la forza che spinge a sforzi
di ogni genere; tendenza consapevole ad agire.
conca struttura a forma di conchiglia. c. bullosa,
dilatazione cistica della conca nasale media.
c. dell’orecchio, cavità dell’auricola dell’orecchio esterno delimitata anteriormente dal trago e
posteriormente dall’antelice. c. nasale inferiore,
sottile piastra ossea che forma la parte inferiore
della parete laterale della cavità nasale e la mucosa che riveste la piastra. c. nasale media, l’infe-
ABC
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concanavalina A
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riore di due piastre ossee che si proietta dalla parete interna del labirinto dell’etmoide e separa il
meato nasale superiore dal medio e la mucosa che
riveste la piastra. c. nasale superiore, la superiore di due piastre ossee che si proietta dalla parete interna del labirinto dell’etmoide e forma il
margine superiore del meato nasale superiore e la
mucosa che riveste la piastra. c. nasale suprema,
sottile piastra ossea riscontrata occasionalmente
che si proietta dalla parete interna del labirinto
dell’etmoide al di sopra della struttura ossea della
conca nasale superiore e la mucosa che riveste la
piastra. c. sfenoidale, sottile piastra ossea curva
nella porzione anteriore e posteriore del corpo
dello sfenoide su ciascun lato che forma parte del
tetto della cavità nasale.
concanavalina A fitoemagglutinina isolata dal
jack bean (Canavalia ensiformis); è un’emoagglutinina che agglutina eritrociti ematici e un mitogeno che stimola prevalentemente cellule T.
concavo arrotondato e leggermente depresso o
incavato.
concavo-concavo concavo su ciascuna delle due
superfici opposte.
concavo-convesso che presenta una superficie
concava e una convessa.
concentrare 1. portare a un centro comune; accumulare in un punto. 2. aumentare la forza riducendo la massa, come di un liquido; condensare.
concentrato farmaco o altro preparato che è
stato rinforzato tramite evaporazione delle sue
parti inattive. c. di complesso di protrombina,
([In.] PCC: Prothrombin Complex Concentrate) complesso del fattore X. c. di complesso di
protrombina attivata, ([In.] APCC: Activated
Prothrombin Complex Concentrate) complesso
coagulante antinibitore.
concentrazione 1. aumento della forza mediante evaporazione. 2. rapporto tra la massa o il volume di un soluto con la massa o il volume della
soluzione o del solvente. c. corpuscolare media
di emoglobina, ([In.] MCHC: Mean Corpuscolar Hemoglobin Concentration), concentrazione
media di emoglobina negli eritrociti. c. di idrogenioni, grado di concentrazione di ioni idrogeno in una soluzione; inversamente correlato
al pH della soluzione secondo l’equazione [H+]
= 10–pH. c. di massa, massa di una sostanza costituente divisa per il volume della miscela (p.es.
milligrammi per litro [mg/L] ecc.). c. molare,
concentrazione di una sostanza espressa in termini di molarità; simbolo C.
concentrico che possiede un centro comune; che
si estende uniformemente in tutte le direzioni a
partire da un centro comune.
concepimento termine impreciso che denota la
formazione di uno zigote vitale.
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concepire 1. diventare gravido. 2. afferrare o formare nella mente.
concetto immagine di una cosa che viene trattenuta nella mente.
conclinazione rotazione interna del polo superiore del meridiano verticale di entrambi gli occhi.
concomitante che accompagna; accessorio; unito ad altro.
concordanza in genetica, il verificarsi di un dato
carattere in ambedue i membri di una coppia di
gemelli. concordante, agg.
concretio concrezione. c. cordis c. pericardii,
pericardite adesiva in cui si oblitera la cavità pericardica.
concrezione 1. calcolo o massa di materia inorganica in una cavità naturale o nel tessuto. 2.
unione anomala di parti adiacenti. 3. processo
del divenire duro o più solido.
condensatore 1. vaso o apparato per condensare
i gas o i vapori. 2. dispositivo per illuminare oggetti microscopici. 3. apparato per concentrare
energia o materia. 4. strumento dentistico usato
per stipare un materiale di riempimento plastico
in una cavità dentaria preparata.
condensazione 1. conversione dallo stato gassoso a quello liquido. 2. compressione (1). 3. atto
dello stipare il materiale di riempimento dentario
in una cavità dentaria. 4. processo mentale in cui
un simbolo rappresenta numerose componenti e
contiene tutte le emozioni associate a esse.
condilartrosi articolazione condiloidea.
condilo protuberanza arrotondata su di un osso,
in genere per l’articolazione con un altro osso.
condilico, agg.
condiloide simile a un condilo o a una nocca.
condiloma lesione cutanea rilevata. condilomatoso, agg. c. acuminato, papilloma con un
nucleo centrale di tessuto connettivo in una struttura ad albero ricoperta da epitelio, di origine virale (papillomavirus umano), che solitamente si
osserva sulle membrane mucose o sulla cute dei
genitali esterni o nella regione perianale. c. gigante, tumore di Buschke-Löwenstein. c. latum,
condiloma ampio e piatto situato nelle pliche cutanee umide, in particolare attorno all’ano e ai
genitali esterni nella sifilide secondaria. c. piatto,
condiloma latum.
condilotomia sezione di un condilo.
condizionamento 1. apprendimento in cui uno
stimolo inizialmente incapace di evocare una
certa risposta acquista la capacità di evocarla in
quanto ripetuto più volte insieme a un altro stimolo che evoca di per sé la risposta. 2. in medicina miglioramento, delle condizioni fisiche con
un programma di esercizi. c. avversivo, apprendimento in cui si utilizza una punizione o altra
stimolazione spiacevole per ridurre la frequenza
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di una risposta indesiderata. c. pavloviano, condizionamento (1). c. strumentale, c. operante,
apprendimento in cui la frequenza di una particolare risposta volontaria è modificata dall’applicazione di conseguenze positive o negative.
condizionare addestrare; sottoporre a condizionamento.
condizionato dal sesso relativo a un tratto
autosomico ma espresso differentemente in frequenza e grado nei maschi e nelle femmine, come
per esempio l’alopecia androgenetica.
condotto canale. c. ileale, anastomosi chirurgica
degli ureteri con un’estremità di un segmento ileale distaccato mentre l’altra estremità viene usata
per formare uno stoma sulla parete addominale.
condrale relativo alla cartilagine.
condralgia dolore a una cartilagine.
condrectomia rimozione chirurgica di una cartilagine.
condrificazione formazione di cartilagine; trasformazione in cartilagine.
condrio- prefisso [Gr.] granulo.
condrite infiammazione della cartilagine.
condro- prefisso [Gr.] cartilagine.
condroangioma mesenchimoma benigno che
contiene elementi condromatosi e angiomatosi.
condroblasto cellula immatura che produce cartilagine.
condroblastoma tumore generalmente benigno
composto da cellule immature della cartilagine,
che si riscontra soprattutto nelle epifisi degli
adolescenti.
condrocalcifico caratterizzato dalla deposizione
di sali di calcio nelle strutture cartilaginee di una
o più articolazioni.
condrocalcinosi presenza di sali di calcio, specialmente pirofosfato di calcio, nelle strutture
cartilaginee di una o più articolazioni.
condrocita una delle cellule alloggiate nelle lacune della matrice cartilaginea. condrocitico, agg.
condrocostale relativo alle coste e alle cartilagini costali.
condrocranio parte del neurocranio formata per
ossificazione endocondrale e che comprende le
ossa della base del cranio.
condrodinia dolore a una cartilagine.
condrodisplasia discondroplasia. c. punctata,
gruppo eterogeneo di displasie ossee ereditarie la
cui comune caratteristica è la picchiettatura delle
epifisi nell’infanzia.
condrodistrofia disturbo dello sviluppo della
cartilagine.
condroectodermico di o relativo a elementi cartilaginei e ectodermici.
condroepifisite infiammazione che coinvolge le
cartilagini epifisarie.
condrofibroma fibroma con elementi cartilaginei.
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condrosternale
condrofita escrescenza cartilaginea all’estremità
articolare di un osso.
condrogenesi formazione di cartilagine.
condroide 1. che sembra cartilagine. 2. cartilagine ialina.
condroitin solfato 1. glicosaminoglicano che
predomina nel tessuto connettivo, in particolare
quello cartilagineo osseo e dei vasi sanguigni, e
nella cornea. 2. preparazione di condroitin solfato da cartilagine tracheale di bovini somministrata per via orale per il trattamento di osteoartrosi
e dolore articolare.
condrolipoma mesenchimoma benigno contenente elementi lipomatosi e cartilaginei.
condroma tumore benigno o crescita similtumorale di cartilagine ialina matura. Può rimanere
centralmente entro la sostanza della cartilagine
o di un osso (encondroma) o può svilupparsi sulla
superficie (condrioma iuxtacorticale o periostale).
c. articolare, massa di cartilagine nella membrana
sinoviale di una articolazione. c. sinoviale, corpo
cartilagineo formato in una membrana sinoviale.
condromalacia rammollimento anomalo della
cartilagine.
condromatosi formazione di condromi multipli.
c. sinoviale, rara condizione in cui dalla membrana sinoviale delle articolazioni, delle guaine tendinee, o delle borse, si forma cartilagine che talora si
distacca producendo numerosi corpi mobili.
condromero vertebra cartilaginea della colonna
vertebrale fetale.
condrometaplasia condizione caratterizzata da
attività metaplasica dei condroblasti.
condromioma mesenchimoma benigno di elementi miomatosi e cartilaginei.
condromixoide di relativo a o caratterizzato da
elementi condroidi e mixoidi.
condromixoma fibroma condromixoide.
condromixosarcoma mesenchimoma maligno
contenente elementi cartilaginei e mixoidi.
condro-osseo composto da cartilagine e osso.
condropatia malattia della cartilagine.
condroplasia formazione di cartilagine da parte
di cellule specializzate (condrociti).
condroplastica riparazione plastica della cartilagine.
condroplasto condroblasto.
condroporosi formazione di seni o di spazi nella
cartilagine.
condrosarcoma tumore maligno derivato dalle cellule della cartilagine o dai loro precursori.
c. centrale, condrosarcoma all’interno di un osso
raramente associato a una massa.
condrosi condropatia.
condrosteoma osteocondroma.
condrosternale relativo alle cartilagini costali e
allo sterno.
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condrosternoplastica
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condrosternoplastica correzione chirurgica
del torace a imbuto.
condrotomia dissezione o separazione chirurgica
di cartilagine.
conduttanza capacità di condurre o abilità di
trasmettere. Simbolo G. c. delle vie aeree, reciproco della resistenza delle vie aeree; flusso aereo
diviso per la differenza pressoria bocca/alveoli.
conduttività capacità di un corpo di trasmettere
un flusso di elettricità o di calore; conduttanza
per unità di area del corpo.
conduzione trasferimento di energia, come calore, suono, o elettricità. conducente, agg.
c. aberrante, conduzione attraverso vie che
normalmente non conducono impulsi cardiaci soprattutto attraverso il tessuto ventricolare.
c. aerea, conduzione delle onde sonore all’orecchio interno attraverso il condotto uditivo esterno
e l’orecchio medio. c. aerotimpanica, conduzione delle onde sonore all’orecchio attraverso l’aria
e il timpano. c. anterograda, trasmissione di un
impulso cardiaco nella normale direzione dal nodo
del seno ai ventricoli; in particolare la conduzione
anterograda attraverso il nodo atrioventricolare.
c. decrementale, ritardata o mancata propagazione di un impulso nel nodo atrioventricolare,
che deriva dalla progressiva riduzione della velocità di crescita e ampiezza del potenziale d’azione
nel suo propagarsi attraverso il nodo. c. nascosta, penetrazione incompleta di un impulso in
propagazione attraverso il sistema di conduzione
cardiaco in modo che l’elettrocardiogramma non
rivela segni di trasmissione ma il comportamento
di uno o più impulsi successivi è in qualche modo
alterato. c. nascosta retrograda, conduzione retrograda bloccata nel nodo atrioventricolare; essa
non produce un’onda P extra ma lascia il nodo
refrattario al successivo battito sinusale normale.
c. ossea, conduzione delle onde sonore all’orecchio interno attraverso le ossa del cranio.
c. retrograda, trasmissione di un impulso cardiaco all’indietro in direzione ventricolo-atriale, in
particolare la conduzione dal nodo atrioventricolare verso gli atri. c. saltatoria, passaggio di un
potenziale da un nodo all’altro di una fibra nervosa piuttosto che lungo la membrana.
condylion il punto più laterale sulla superficie
della mandibola.
confabulazione riempimento inconscio di vuoti
di memoria con esperienze immaginarie.
confidenzialità principio in etica medica per cui
l’informazione che un paziente rivela a un operatore sanitario è privata e ha limiti su come e
quando può essere rivelata a una terza parte.
conflitto battaglia psichica spesso inconscia che
nasce dall’incontro di impulsi, desideri, pulsioni, o richieste esterne, incompatibili o opposte.
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c. extrapsichico, conflitto tra il sé e l’ambiente esterno. c. intrapsichico, conflitto tra forze
all’interno del sé.
confluenza 1. fusione; incontro di torrenti. 2. in
embriologia, flusso di cellule parte del processo
di gastrulazione. confluente, agg. c. dei seni,
punto di confluenza dilatato dei seni superiore
sagittale, retto, occipitale, e dei due seni trasversi
della dura madre.
confronto tecnica terapeutica che consiste nell’affrontare o essere costretti ad affrontare le proprie
attitudini e i propri limiti, il modo in cui si è percepiti, e le conseguenze del proprio comportamento, o nel costringere un altro ad affrontare
queste cose.
confusione disturbo dell’orientamento riguardo
a tempo, luoghi, persone, a volte accompagnato
da disturbi della coscienza.
congelamento danno ai tessuti dovuto all’esposizione al freddo, che può essere superficiale con
guarigione completa o profondo con gangrena.
congelato 1. trasformato in, coperto da oppure
circondato da ghiaccio. 2. molto freddo. 3. rigido,
immobile o reso immobile.
congenere qualcosa strettamente correlato a
un’altra cosa, come un membro dello stesso genere, un muscolo avente la stessa funzione di un
altro, o un composto chimico strettamente correlato a un altro per composizione e con effetti
simili o antagonisti, o qualcosa che deriva dalla
stessa sorgente o gruppo.
congenico relativo a due ceppi di animali consanguinei geneticamente identici a eccezione di
un singolo locus o un piccolo segmento cromosomico.
congenito esistente al momento e in genere prima della nascita; riferito a condizioni che sono
presenti alla nascita indipendentemente dalla
loro causa.
congestione abnorme accumulo di sangue in una
sede. congestizio, agg. c. ipostatica, congestione della parte inferiore del corpo o di un organo
per azione della gravità, come nell’insufficienza
venosa. c. passiva, congestione dovuta a carenza di potere vitale o a ostruzione dell’efflusso di
sangue dalla sede. c. polmonare, ingorgo dei vasi
polmonari con trasudazione di liquido negli spazi alveolari e interstiziali; si ha nello scompenso
cardiaco, nelle infezioni e in alcuni traumi. c. venosa, congestione passiva.
congiuntiva delicata membrana che riveste le
palpebre e ricopre il globo oculare. congiuntivale, agg.
congiuntivite infiammazione della congiuntiva.
c. allergica, infiammazione, prurito, lacrimazione e arrossamento congiuntivale causati da allergeni. c. atopica, congiuntivite allergica di tipo
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immediato, dovuta ad allergeni aerotrasportati come pollini, polveri, spore e pelo animale. c. contagiosa acuta, c. epidemica acuta, congiuntivite catarrale; forma altamente contagiosa di congiuntivite causata da Haemophilus aegyptius. c. da
inclusioni, congiuntivite che colpisce i neonati
causata da un ceppo di Chlamydia trachomatis che
inizia come congiuntivite purulenta acuta e porta
a ipertrofia papillare della congiuntiva palpebrale.
c. di primavera, c. primaverile, forma bilaterale
idiomatica che in genere compare in primavera
nei bambini. c. emorragica acuta, forma contagiosa dovuta a una infezione da enterovirus.
c. flittenulare, congiuntivite caratterizzata da
piccole vescicole circondate da una zona arrossata. c. gonococcica, c. gonorroica, grave forma
dovuta a infezione da gonococchi. c. granulare,
tracoma. c. neonatale, ophthalmia neonatorum.
c. papillare gigante, infiammazione cronica della
congiuntiva, che riveste la palpebra superiore, accompagnata da formazione di papille giganti sulla
congiuntiva tarsale, molto spesso associata a uso
di lenti a contatto.
congiuntivoma tumore della palpebra costituito
da tessuto congiuntivale.
congiuntivoplastica riparazione della congiuntiva con chirurgia plastica.
congiunto legato insieme; unito.
conglobamento atto del formare o lo stato di
essere modellato in una massa tondeggiante.
conglobato, agg.
conglutinazione 1. adesione. 2. agglutinazione
degli eritrociti che è dipendente sia dal complemento che dagli anticorpi.
conico a forma di cono.
conidio spora fungina prodotta per via asessuata.
Conidiobolus genere di funghi della famiglia Entomophthoraceae ordine Entomophtorales che
ha pochi setti nel micelio e produce poche zigospore ma molte clamidospore e conidi. C. coronatus e C. incongruus possono provocare entomoftoromicosi della mucosa nasale e dei tessuti
sottocutanei.
coniofibrosi pneumoconiosi caratterizzata da un
esuberante accrescimento di tessuto connettivo
polmonare.
coniosi stato patologico causato dall’inalazione di
polvere, come la bissinosi o pneumoconiosi.
coniosporosi malattia da corteccia d’acero.
coniugato 1. appaiato o accoppiato in modo uguale; che lavora all’unisono. 2. diametro coniugato dell’ingresso pelvico; utilizzato da solo per
indicare abitualmente il vero diametro coniugato; vedi diametro pelvico sotto diametro. 3. prodotto di coniugazione chimica.
coniugazione 1. atto che unisce assieme. 2. negli organismi unicellulari forma di riproduzione
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conservativo
sessuale in cui due cellule si uniscono temporaneamente per trasferire materiale genetico. 3. in
chimica, unione di due composti per produrre un
altro composto.
conizzazione rimozione di un cono di tessuto,
come nell’escissione parziale della cervice uterina. c. a freddo, conizzazione eseguita con un
bisturi a freddo al contrario dell’elettrocauterio,
per conservare meglio gli elementi istologici.
conjugata diametro coniugato della pelvi. c. vera
pelvis, il diametro coniugato vero della pelvi.
connessione 1. atto di connettere o stato di essere connesso. 2. qualcosa che connette; connettore.
connettivo che funge da legame o lega.
connettore qualunque cosa che serva per unire
due oggetti o unità separate, come tra le due parti
di una protesi dentaria parziale amovibile.
connexus [L.] struttura che connette.
cono 1. figura solida o corpo con una base circolare
che termina a punta. 2. cono retinico. 3. in radiologia, una struttura conica o cilindrica a fondo
aperto usata come ausilio per centrare il fascio di
radiazioni sul campo bersaglio e come guida per
regolare la distanza tra lastra e sorgente. 4. nella
terapia del canale radicolare, una sostanza solida a forma affusolata, solitamente di guttaperca
o di argento modellata in modo da adattarsi alla
forma del canale radicolare. 5. stafiloma posteriore dell’occhio miope. c. arterioso, infundibolo;
porzione anterosuperiore del ventricolo cardiaco
destro all’ingresso nel tronco polmonare. c. di
luce, riflesso triangolare di luce che si vede sulla membrana del timpano. c.(i) gemelli, cellule
coniche retiniche in cui si uniscono due cellule.
c. midollare, estremità inferiore a forma di cono del midollo spinale a livello delle vertebre
lombari superiori. c. retinico, uno dei segmenti
esterni specializzati conici, o a forma di fiasco,
delle cellule visive che insieme ai bastoncelli retinici formano gli elementi sensitivi della retina.
c. terminale, cono midollare. c.(i) vasculosi,
lobuli dell’epididimo.
conoide a forma di cono.
consanguineità 1. parentela di sangue. 2. gruppo di persone che discendono tutte da un comune
progenitore. consanguineo, agg.
consanguineo 1. parente di sangue; uno di un
gruppo di soggetti che discendono tutti da un
comune progenitore. 2. fratello germano.
conscio 1. che ha consapevolezza di sé stesso, delle proprie azioni, e dell’ambiente circostante. 2.
condizione di veglia caratterizzata dalla risposta
agli stimoli esterni. 3. nella terminologia freudiana, la parte della mente che è costantemente
entro i limiti della coscienza.
conservativo designato a preservare lo stato di
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consolida maggiore
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salute, a ripristinare la funzione, a riparare strutture, con metodi non radicali.
consolida maggiore pianta perenne, Symphytum officinale, le cui foglie e radici demulcenti
e astringenti vengono utilizzate topicamente per
ferite e stiramenti e per favorire la guarigione
ossea; utilizzata anche nella medicina popolare.
consolidazione solidificazione; il processo di diventare o lo stato di essere solido; detto in particolare del polmone quando si riempie di essudato
nella polmonite.
consulto deliberazione da parte di due o più medici circa la diagnosi o il trattamento in un caso
particolare.
consunzione 1. l’atto del consumare o il processo
di essere consumato. 2. deperimento dell’organismo.
conta conteggio o indicazione numerica. c. di Addis, determinazione del numero dei globuli rossi, dei globuli bianchi, delle cellule epiteliali, dei
cilindri, e del contenuto proteico, in un’aliquota
di un campione di urine di 12 ore. c. ematica,
c. cellulare ematica, determinazione del numero di elementi formati in un millimetro cubo
di sangue; può essere una conta ematica totale
o può misurare solo uno degli elementi figurati.
c. ematica totale, serie di test sul sangue periferico che comprende l’ematocrito, la quantità
di emoglobina, e i conteggi di ciascun tipo di
elemento formato. c. leucocitaria differenziale, conta su uno striscio di sangue colorato che
indica le proporzioni dei diversi tipi di leucociti
espressa in percentuale. c. piastrinica, determinazione del numero totale di piastrine per millimetro cubo di sangue; la conta piastrinica diretta
conta semplicemente le cellule usando il microscopio e la conta piastrinica indiretta determina il
rapporto delle piastrine con gli eritrociti su uno
striscio di sangue periferico e calcola il numero di
piastrine in base alla conta eritrocitaria.
contagio 1. comunicazione di una malattia da un
individuo a un altro. 2. malattia contagiosa.
contagioso trasmissibile, che può essere trasmesso da un individuo a un altro.
contaminante qualcosa che causa contaminazione.
contaminazione 1. sporcato tramite contatto o
miscela. 2. deposito di materiale radioattivo in un
luogo ove non è desiderato.
contatore strumento con cui si misurano valori
numerici; in radiologia, strumento per conteggiare gli eventi ionizzanti. c. a scintillazione,
strumento per rilevare eventi ionizzanti che rende
possibile la determinazione della concentrazione
di isotopi radioattivi nel corpo o in altre sostanze.
c. di Coulter, strumento automatico usato nel
conteggio degli elementi formati nel sangue peri-
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ferico. c. Geiger, c. Geiger-Müller, dispositivo
di amplificazione che indica la presenza di particelle ionizzanti, in particolare particelle b.
contatto 1. il toccarsi reciproco di due corpi o
persone. 2. individuo che è stato sufficientemente vicino a un individuo infetto da essere stato
esposto alla trasmissione di materiale infettante.
c. bilanciato, contatto tra le superfici occlusali
superiore e inferiore dei denti sul lato opposto
al contatto efficace. c. completo, contatto delle
intere superfici adiacenti di due denti. c. diretto,
c. immediato, contatto di un individuo sano con
un individuo affetto da una malattia trasmissibile
da cui consegue la trasmissione della malattia.
c. efficace, contatto fra i denti superiori e inferiori sul lato verso cui la mandibola si sposta durante la masticazione. c. indiretto, c. mediato,
contatto ottenuto attraverso un qualche mezzo
interposto, come la propagazione di una malattia trasmissibile attraverso l’aria o per mezzo di
fomites. c. occlusivo, contatto tra i denti superiori e inferiori quando le mascelle sono chiuse.
c. prossimale, contatto delle superfici prossimali di due denti adiacenti. c. tavolato occlusale,
porzione delle superfici dentarie superiore e inferiore che vengono a contatto quando la mandibola viene attivata durante la masticazione.
contenuto ciò che si trova dentro una cosa. c. latente, il vero significato nascosto e inconscio di
una rappresentazione simbolica, come un sogno
o una fantasia. c. manifesto, contenuto di un sogno o di una fantasia come viene sperimentato e
ricordato e in cui il contenuto latente è alterato e
distorto con vari meccanismi.
contiguità contatto o stretta vicinanza.
continenza capacità di controllare impulsi naturali. continente, agg.
continuità qualità dell’essere senza interruzione
o separazione.
continuo non interrotto; che non ha interruzione.
contraccettivo 1. che riduce la probabilità di
o che previene un concepimento. 2. agente che
agisce in tal senso. c. chimico, agente spermicida
inserito nella vagina prima di un rapporto sessuale
per prevenire la gravidanza. c. d’urgenza, contraccettivo postcoitale. c. di barriera, dispositivo contraccettivo che impedisce fisicamente agli
spermatozoi di entrare nella cavità endometriale
e nelle tube di Falloppio. c. intrauterino, vedi
sotto dispositivo. c. orale, composto ormonale assunto per via orale per bloccare l’ovulazione
e prevenire l’instaurazione di una gravidanza.
c. post-coitale, contraccettivo che blocca o interrompe la gravidanza dopo un rapporto sessuale.
contraccezione prevenzione del concepimento
o della gravidanza.
contraccolpo che denota una lesione, come al
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cervello, che si verifica in una sede opposta al
punto di impatto.
contrarre 1. ridurre in dimensioni o accorciare.
2. in fisiologia muscolare, attivare i muscoli e
produrre forza; tale processo non comporta necessariamente un accorciamento dei muscoli. 3.
acquisire o incorrere in.
contrasto 1. grado con cui le aree chiare e scure di
un’immagine differiscono per brillantezza o per
densità ottica. 2. in radiologia, la differenza per
densità ottica in un radiogramma che deriva da
una differenza di radiotrasparenza o penetrabilità
del soggetto.
contrattile in grado di contrarsi in risposta a uno
stimolo idoneo.
contrattilità capacità di contrazione in risposta a
uno stimolo idoneo.
contrattura anomalo accorciamento del tessuto
muscolare che rende il muscolo altamente resistente allo stiramento passivo. c. di Dupuytren,
deformità in flessione delle dita di mani o piedi,
dovuta ad accorciamento, ispessimento e fibrosi
della fascia palmare o plantare. c. di Volkmann,
contrazione delle dita delle mani e a volte dei
polsi o di parti analoghe del piede con perdita di
forza, a seguito di un grave danno o per uso inappropriato di un laccio emostatico. c. ischemica,
contrattura e degenerazione di un muscolo dovuta a interferenza con la circolazione, determinata
da pressione, da un trauma, o da esposizione al
freddo. c. organica, contrattura permanente e
continua.
contrazione unione; accorciamento o riduzione
delle dimensioni. c. a clessidra, contrazione di
un organo, come lo stomaco o l’utero, al suo centro o nei suoi pressi. c. carpopedalica, condizione dovuta ad accorciamento cronico dei muscoli
delle dita di mani e piedi, delle braccia e delle
gambe nella tetania. c. cicatriziale, riduzione di
dimensioni e spontanea chiusura di ferite cutanee
aperte. c. clonica, clono. c. convulsa, contrazione convulsa. c. della ferita, riduzione di dimensioni e spontanea chiusura di ferite cutanee aperte. c. di accorciamento, contrazione muscolare
in cui le estremità del muscolo si avvicinano insieme, come quando un arto flesso viene esteso.
c. di allungamento, contrazione muscolare in
cui le estremità del muscolo si muovono in direzioni opposte come quando un arto viene flesso
forzatamente. c.(i) di Braxton Hicks, contrazioni uterine leggere e irregolari generalmente
indolori, che compaiono durante la gravidanza,
aumentando gradualmente di intensità e frequenza e divenendo più ritmiche durante il terzo
trimestre. c. isometrica, contrazione muscolare
senza apprezzabile accorciamento o variazione di distanza tra la sua origine e l’inserzione.
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controllo
c. isotonica, contrazione di un muscolo senza
apprezzabile variazione della forza di contrazione; la distanza tra l’origine del muscolo e la sua
inserzione si riduce. c. paradossa, contrazione
di un muscolo causata dall’avvicinamento passivo
delle sue estremità. c. posturale, stato di tensione e di contrazione muscolare appena sufficiente
a mantenere la postura del corpo. c. tetanica,
contrazione prolungata di un muscolo senza intervalli di rilasciamento. c. tonica, contrazione
tetanica. c. uterina, contrazione dell’utero durante il travaglio.
contro- prefisso [L.] contro; opposto a.
contro-angolo angolazione per cui il punto di
lavoro di uno strumento chirurgico è portato vicino all’asse maggiore del suo stelo.
controapertura seconda incisione eseguita sulla
precedente per facilitare il drenaggio. Apertura
secondaria realizzata in un ascesso per facilitare
l’eliminazione del suo contenuto.
controcolorazione colorazione applicata per
rendere più distinguibili gli effetti di un’altra
colorazione.
controcorrente che scorre in direzione opposta.
controestensione trazione in direzione prossimale in coincidenza con una trazione in direzione
opposta.
controfissura frattura nella parte opposta alla
sede del colpo ricevuto.
controimmunoelettroforesi immunoelettroforesi in cui l’antigene e l’anticorpo migrano in
direzioni opposte.
controincisione seconda incisione praticata per
facilitare il drenaggio.
controindicazione condizione che rende una
particolare linea di trattamento impropria o indesiderabile.
controirritazione irritazione superficiale prodotta per alleviare un’altra irritazione.
controlaterale relativo a, situato su o che interessa il lato opposto.
Controlled Substances Act legge federale che
regola la prescrizione e fornitura di farmaci psicoattivi, tra cui narcotici, allucinogeni, depressivi
e stimolanti.
controllo 1. governo o limitazione di certi oggetti
o eventi. 2. standard contro cui le osservazioni
sperimentali possono essere valutate. 3. limitazione, regolazione, o soppressione cosciente di
impulsi, istinti e affetti. c. avversivo, nella terapia del comportamento l’uso di stimoli spiacevoli
per modificare un comportamento, indesiderato. c. da stimolo, qualsiasi influenza esercitata dall’ambiente sul comportamento. c. delle
nascite, deliberata limitazione delle gravidanze
per mezzo di misure designate al controllo della fertilità e alla prevenzione del concepimento.
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contropulsazione
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c. motorio, trasmissione sistematica di impulsi
dalla corteccia motoria alle unità motorie che dà
luogo a contrazioni muscolari coordinate.
contropulsazione tecnica per assistere la circolazione e ridurre il lavoro del cuore sincronizzando la forza di un meccanismo a pompa
esterno con la sistole e la diastole cardiache.
c. intra-aortica con palloncino, ([In.] IAB: Intra-Aortic Balloon) supporto circolatorio fornito da un palloncino inserito nell’aorta toracica
gonfiato durante la diastole e sgonfiato durante
la sistole.
controsessuale riguardante o caratteristico del
sesso opposto.
controtransfert reazione di trasferimento da uno
psicanalista o altro psicoterapeuta al paziente.
controtrasporto trasporto simultaneo di due
sostanze attraverso una membrana in direzioni
opposte tramite lo stesso carrier o carrier diversi
biochimicamente collegati l’uno all’altro.
controtrazione trazione opposta a un’altra trazione; impiegata nella riduzione delle fratture.
contusione lesione di una parte senza lacerazione
della cute. c. da contraccolpo, contusione che
risulta da un colpo ricevuto lateralmente alla testa
con danno nell’emisfero cerebrale controlaterale
per effetto della forza trasmessa.
convalescenza stato di guarigione che segue a
una malattia, un intervento chirurgico, un trauma.
convergenza 1. nell’evoluzione, sviluppo di strutture o di organismi simili in categorie non correlate. 2. in embriologia, movimento di cellule dalla
periferia verso la linea mediana durante la gastrulazione. 3. inclinazione coordinata delle due linee
di visione verso il loro comune punto di fissazione
o il punto stesso di fissazione. 4. eccitazione di un
singolo neurone sensitivo da parte di impulsi provenienti da molti altri neuroni. convergente, agg.
c. negativa, deviazione all’esterno degli assi visivi.
c. positiva, deviazione all’interno degli assi visivi.
conversione 1. spostamento da uno stato a un altro. 2. meccanismo di difesa inconscio attraverso
cui l’ansia che nasce da un conflitto intrapsichico
viene convertita ed espressa in sintomi somatici.
convertasi enzima del sistema del complemento
che attiva specifici componenti del sistema.
convertina forma attivata del fattore VII della
coagulazione.
convesso che ha una superficie arrotondata in
certa misura rilevata. convessità, nome.
convesso-concavo cha ha una superficie convessa e una concava.
convesso-convesso convesso su entrambe le
superfici.
convezione atto di convogliare o trasmettere, in
particolare la trasmissione di calore in un liquido
o gas attraverso movimenti di massa delle par-
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ticelle riscaldate verso una regione più fredda.
convettivo, agg.
convoluto avvolto insieme o avvolto in spire.
convulsione 1. contrazione o serie di contrazioni
involontarie dei muscoli volontari. 2. crisi. Vedi
anche crisi. convulsivo, agg. c.(i) febbrili, convulsioni associate a febbre alta, di solito in lattanti
e bambini.
cooperatività fenomeno per cui il legame di ligandi successivi si altera a causa del legame di un
ligando iniziale da parte di un enzima recettore o
di un’altra molecola con siti multipli di legame;
l’affinità per ulteriori legami può essere aumentata (cooperatività positiva) o ridotta (cooperatività
negativa).
coordinazione funzionamento armonico di organi e parti correlati.
coorte 1. in epidemiologia, gruppo di individui
che presentano una caratteristica comune e osservati per un certo periodo di tempo. 2. categoria tassonomica approssimativamente equivalente a una divisione, un ordine, o un sottordine, in
vari sistemi di classificazione.
COPD [In.] Chronic Obstructive Pulmonary Disease: malattia cronica polmonare ostruttiva.
coperchio in odontoiatria, parte superiore o cava
di una muffola.
coping sottile copertura o cappuccio metallico,
come il rivestimento metallico applicato alla
corona o radice di un dente preparata prima di
fissare una corona artificiale.
copolimero polimero che contiene monomeri di
diverso tipo.
coppa depressione o cavità. c. fisiologica, coppa
ottica. c. glaucomatosa, forma di depressione
del disco oculare tipica del glaucoma. c. ottica,
1. depressione nel centro della papilla ottica. 2.
indentatura della parete distale della vescicola
ottica formata dalla rapida crescita marginale che
produce una coppa a doppio strato.
coppia 1. paio; combinazione di due oggetti o entità correlate simili o identiche. 2. in cardiologia,
due battiti prematuri successivi, in particolare
due complessi prematuri ventricolari. c. di basi,
coppia di basi con legame idrogeno, una pirimidina con una base purinica che legano insieme
due filamenti o due parti di un filamento di acido
nucleico.
coprioggetto vetrino coprioggetto.
coproanticorpo anticorpo (principalmente IgA)
presente nel tratto intestinale, associato all’immunità a infezione enterica.
coprofilia interesse morboso per le feci e per il
sudiciume, in particolare una parafilia in cui l’eccitazione o l’attività sessuale sono legati alle feci.
coprofilo, coprofilico, agg.
coprofobia abnorme repulsione per la defecazione e per le feci.
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coprolalia uso compulsivo di parole oscene, in
particolare di parole che si riferiscono alle feci.
coprolito concrezione intestinale formata attorno
a un centro di materiale fecale.
coprologia studio e analisi delle feci per la diagnostica.
coproporfiria uno tra i vari tipi di porfiria, caratterizzato da alti livelli di coproporfirina nell’organismo. c. ereditaria, ([In.] HCP: Hereditary
CoproPorphyria) porfiria epatica dovuta a un
difetto in un enzima coinvolto nella sintesi della
porfirina, caratterizzata da attacchi ricorrenti di
disfunzioni gastroenteriche e neurologiche, fotosensibilità cutanea, e escrezione di coproporfirina
III nelle feci e urine, e di acido d-aminolevulinico
e porfobilinogeno nell’urina.
coproporfirina porfirina che si presenta con diversi isomeri; l’isomero III, un intermedio nella
biosintesi dell’eme, è escreto nelle feci e urine
nella coproporfiria ereditaria e nella porfiria
variegata; l’isomero I, un prodotto collaterale è
escreto nelle feci e urine nella porfiria congenita
eritropoietica.
coproporfirinogeno porfirinogeno (q.v.) derivato dall’uroporfirinogeno ed esistente in natura in
due isomeri, tipo I e III.
coproporfirinuria coproporfirina nell’urina.
coprostasi ritenzione fecale.
coprozoi protozoi rinvenuti nelle feci al di fuori
del corpo ma non nell’intestino.
copula 1. parte o struttura di connessione. 2.
sollevamento mediano ventrale sulla lingua embrionale formato dall’unione dei secondi archi
faringei e che svolge un ruolo nello sviluppo
della lingua.
copulazione unione sessuale; trasferimento degli
spermatozoi dal maschio alla femmina; termine
usualmente riferito al processo di accoppiamento
nei non umani.
Coquillettidia genere di grandi zanzare, per lo
più gialle, di acqua dolce che pungono in modo
fastidioso; C. perturbans è vettore dell’encefalite
equina nel Nordamerica; C. venezuelensis è una
specie sudamericana che è vettore di vari arbovirus tra cui il virus Oropouche.
cor [L.] cuore.
cor(o)- vedi core-.
coracidium pl. coracidia [L.] singolo embrione ciliato sferico che nuota o striscia liberamente di alcuni vermi a nastro, p.es. Diphyllobothrium latum.
coracoclavicolare relativo al processo coracoide e alla clavicola.
coracoide 1. simile al becco di un corvo. 2. processo coracoide.
corda struttura lunga cilindrica flessibile. cordale,
agg. c. del timpano, nervo originante dal nervo intermedio che si distribuisce alle ghiandole
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corea
sottomandibolare, sublinguale, e linguale, e ai
due terzi anteriori della lingua; è un nervo parasimpatico e sensitivo speciale. c.(e) di Willis,
bande fibrose che attraversano l’angolo inferiore
del seno sagittale superiore. c. dorsale, notocorda. c. genitale, nell’embrione, la parte caudale
fusa sulla linea mediana delle due creste genitali
contenenti ciascuna un dotto mesonefrico e paramesonefrico. c. gubernacolare, porzione del
gubernaculum testis o del legamento rotondo
dell’utero, che si sviluppa nella cresta inguinale
e della parete adiacente del corpo. c. magna,
tendine di Achille. c. ombelicale, struttura che
unisce il feto e la placenta e contiene i vasi attraverso cui il sangue fetale si dirige alla placenta e
ne ritorna. c.(e) sessuali, tubuli seminiferi del
feto nei primi stadi di sviluppo. c. spermatica,
struttura che si estende dall’anello inguinale addominale al testicolo; comprende il plesso pampiniforme, i nervi, il dotto deferente, l’arteria testicolare e altri vasi. c. spinale, parte del sistema
nervoso centrale alloggiata all’interno del canale
vertebrale che si estende dal forame magno alla
porzione superiore della regione lombare. Vedi
Tavola 8. c.(e) tendinee del cuore, corde tendinee che collegano le due valvole atrioventricolari
ai rispettivi muscoli papillari nei ventricoli cardiaci. c.(e) vocali, pliche di mucosa nella laringe;
la coppia superiore è detta false corde vocali e quella inferiore vere corde vocali.
cordato 1. animale del phylum dei Cordata (cordati). 2. che possiede una notocorda.
cordectomia escissione di una parte o di un’intera corda, come di una corda vocale o del midollo
spinale.
cordite infiammazione di una corda vocale o del
funicolo spermatico.
cordocentesi iniezione percutanea della vena
ombelicale, sotto guida ultrasonografica, allo
scopo di ottenere un campione di sangue fetale.
cordoma tumore maligno che nasce dai residui
embrionari della notocorda.
cordoscheletro porzione dello scheletro osseo
che si forma attorno alla notocorda.
cordotomia 1. sezione di una corda vocale. 2.
interruzione chirurgica del tratto spinotalamico
laterale del midollo spinale, generalmente nel
quadrante anterolaterale.
core- prefisso [Gr.] pupilla dell’occhio. Vedi anche
cor(o)-.
corea l’incessante verificarsi di movimenti rapidi,
convulsi, discinetici e involontari. coreico, agg.
c. acuta, corea di Sydenham. c. di Huntington,
vedi sotto malattia. c. di Sydenham, affezione
autolimitantesi, frequente tra i 5 e i 15 anni di
età, oppure durante la gravidanza, associato alla
febbre reumatica e caratterizzata da movimenti
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corectasia
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involontari che divengono progressivamente gravi, interessando tutte le attività motorie.
corectasia dilatazione della pupilla.
corectomedialisi creazione chirurgica di una
pupilla artificiale staccando l’iride dal legamento
ciliare.
corectopia posizione anormale della pupilla.
coredialisi separazione chirurgica del margine
esterno dell’iride dal corpo ciliare.
coreiforme che assomiglia alla corea.
corelisi distruzione chirurgica della pupilla; in
particolare il distacco chirurgico delle aderenze
del margine pupillare dell’iride dal cristallino.
coremorfosi formazione chirurgica di una pupilla artificiale.
coreoacantocitosi sindrome autosomica recessiva caratterizzata da tic, corea, e cambiamenti di
personalità, con acantociti nel sangue.
coreoatetosi condizione caratterizzata da movimenti coreici e atetosici. coreoatetosico, agg.
coreoplastica intervento di plastica effettuato
sull’iride.
corepressore nella teoria genetica, una piccola
molecola che si combina con un aporepressore
per formare il repressore completo.
corimbiforme disposto a grappolo; detto di lesioni raggruppate intorno a una singola lesione
generalmente più grande.
corineforme che denota o simile a microrganismi
della famiglia Corynebacteriaceae.
Corinespora diffuso genere di funghi imperfetti;
C. cassicola è una causa di micetoma eumicotico.
corio- prefisso [Gr.] membrana.
corioadenoma adenoma del corion. c. destruens, mola idatiforme in cui i villi coriali della
mola penetrano nel miometrio o nel parametrio
oppure, raramente, sono trasportati in siti distanti, per lo più nei polmoni.
corioallantoide struttura extraembrionaria derivata dall’unione del corion e dell’allantoide, che
mediante i vasi del mesoderma associato contribuisce agli scambi gassosi. Nei rettili e negli uccelli è una membrana adesa al guscio dell’uovo;
in molti mammiferi forma la placenta. corioallantoideo, agg.
corioamnionite infiammazione del corion e
dell’amnios.
corioangioma angioma del corion.
Coriobacteriaceae famiglia di batteri Grampositivi, a forma bastoncellare o sferica, appartenente all’ordine Coriobacteriales.
Coriobacteriales ordine di batteri appartenente
alla classe Actinobacteria.
coriocapillare lamina coroidocapillare.
coriocarcinoma neoplasia maligna delle cellule
trofoblastiche, formata da una proliferazione anomala dell’epitelio placentare senza la produzione
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di villi coriali; la maggior parte insorge nell’utero.
coriocele protrusione del corion attraverso un’apertura.
corioepitelioma coriocarcinoma.
coriogenesi sviluppo del corion.
coriogonadotropina gonadotropina corionica.
c. alfa, gonadotropina corionica umana (q.v.)
prodotta mediante tecnologia ricombinante,
usata per indurre l’ovulazione e la gravidanza
in alcune donne infertili non ovulanti e per stimolare lo sviluppo e la maturazione dell’ovocita
in pazienti che usano tecniche di riproduzione
assistita.
corioide coroide.
corioma 1. proliferazioni trofoblastiche banigne o
maligne. 2. coriocarcinoma.
coriomeningite meningite cerebrale con infiltrazione linfocitaria dei plessi corioidei. c. linfocitaria, meningite virale che abitualmente si
verifica tra i 20 e i 40 anni d’età durante l’autunno
e l’inverno.
corion 1. in embriologia umana, la membrana
extraembrionaria più esterna cellulare composta
da trofoblasto rivestito da mesoderma; sviluppa i villi, viene vascolarizzata dai vasi allantoici,
e dà origine alla parte fetale della placenta. 2.
nell’embriologia dei mammiferi, la membrana
extraembrionaria più esterna cellulare che non
necessariamente sviluppa villi. 3. in biologia, la
membrana non cellulare che ricopre le uova di
vari animali, p.es. pesci e insetti. corionico, agg.
c. frondosum, regione del corion che porta i villi. c. laeve, porzione non villosa membranosa del
corion. c. villoso, corion frondosum.
corioretinico relativo alla coroide e alla retina.
corioretinite infiammazione della coroide e della
retina.
corioretinopatia processo non infiammatorio
che interessa sia la coroide che la retina.
coristoma massa di tessuto istologicamente normale in una localizzazione anomala.
corium derma.
coriza rinite acuta.
cornea parte anteriore trasparente dell’occhio.
Vedi Tavola 30. corneale, agg. c. conica, cheratocono.
corneificazione 1. cheratinizzazione. 2. conversione di un epitelio nel tipo squamoso stratificato.
corneo cheratinoso.
corneosclera cornea e sclera considerate come
formanti un organo.
corniculato a forma di un piccolo corno.
corniculum [L.] cartilagine corniculata.
corno 1. corno; proiezione a punta, come le strutture accoppiate che si trovano sulla testa di certi
animali. 2. qualcosa di forma simile al corno di
un animale. c. cicatriziale, sovracrescita dura
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di una cicatrice. c. cutaneo, cornu cutaneum,
escrescenza cornea della pelle, principalmente
osservata sul cuoio capelluto e sul viso; spesso ricopre lesioni premaligne o maligne. c. del
midollo spinale, struttura a forma di corno, anteriore o posteriore, visto in sezione trasversale
del midollo spinale; il corno anteriore è formato
dalla colonna anteriore del midollo e la parte posteriore dalla colonna posteriore. c. della polpa,
estensione della polpa all’interno del tetto della
camera pulpare direttamente sotto una cuspide
o lobo del dente. c. di Ammone, altresì detto
ippocampo. c. sacrale, ciascuno dei due processi
a forma di uncino diretti inferiormente che originano dall’arco dell’ultima vertebra sacrale.
cornu pl. cornua [L.] corno.
cornuale inerente a un corno o ai corni, in particolare le corna del midollo spinale.
cornuato cornuale.
coroide 1. rivestimento medio vascolarizzato
dell’occhio tra la sclera e la retina. 2. simile al
corion. coroideo, agg.
coroidea coroide.
coroideremia degenerazione coroidale primaria
legata al cromosoma X che nei maschi conduce
infine a cecità quando la degenerazione dell’epitelio pigmentato della retina progredisce verso la
completa atrofia; nelle femmine non è progressiva e solitamente la visione è normale.
coroidite infiammazione della coroide.
coroidociclite infiammazione della coroide e dei
processi ciliari.
corona 1. nella terminologia anatomica, un’eminenza a forma di corona o una struttura che circonda.
2. porzione più alta di un organo o struttura, p.es.
parte alta della testa. 3. corona artificiale. coronale,
agg. c. anatomica, porzione superiore coperta da
smalto di un dente. c. artificiale, riproduzione di
una corona fissata alla struttura naturale residua di
un dente. c. clinica, porzione di un dente esposta
oltre la gengiva. c. fisiologica, porzione di un dente
che è distale al solco gengivale o al margine della
gengiva. c. glandis penis, margine prossimale arrotondato del glande. c. radiata, 1. corona a raggi di
fibre di proiezione che passano dalla capsula interna
ad ogni parte della corteccia cerebrale. 2. strato di
rivestimento di cellule follicolari allungate radialmente che circondano la zona pellucida. c. veneris,
anello di ulcere sifilitiche intorno alla fronte.
coronale [L.] 1. riguardante la corona di una
struttura. 2. di, relativo a, o situato nel piano della
sutura coronale o parallelo a essa.
coronalis [L.] coronale.
coronamento comparsa di un ampio segmento
del cuoio capelluto del feto all’orifizio vaginale
durante il parto.
coronario che circonda come una corona; attribu-
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corpo
ito a vasi, legamenti ecc., specialmente alle arterie
del cuore e al coinvolgimento patologico di esse.
Coronaviridae famiglia di virus a RNA; la malattia umana è causata dal genere Coronavirus.
Coronavirus genere di virus a RNA della famiglia
Coronaviridae, che causa malattie respiratorie e
talvolta gastroenterite nell’uomo e in altri animali.
coronavirus virus della famiglia dei Coronaviridae.
coroner pubblico ufficiale, eletto o nominato,
che compie indagini in merito a morti violente,
improvvise o inspiegabili entro una specifica giurisdizione.
coronoide 1. con una forma simile al becco di un
corvo. 2. a forma di corona.
coronoidectomia asportazione chirurgica del
processo coronoide della mandibola.
corotomia iridotomia.
corpi galleggianti intervento di emergenza e
trattamento di un soggetto leso o malato prima
che possano essere assicurate le cure mediche e
chirurgiche complete.
corpo 1. sostanza fisica completa di un organismo.
2. la più ampia e più importante parte di qualsiasi organo. 3. qualsiasi massa o raccolta di materiale. 4. cadavere o salma. c.(i) acetonici, corpi
chetonici. c. ad anello di Cabot, linee a forma di
anse o figure a 8, osservate negli eritrociti sottoposti a colorazione nelle anemie gravi. c. amigdaloide, [L.] corpus amygdaloideum. c. anococcigeo, vedi sotto legamento. c.(i) aortici, piccole
strutture neurovascolari posti su entrambi i lati
dell’aorta nella regione dell’arco aortico, contenenti chemorecettori che giocano un ruolo nella
regolazione riflessa della respirazione. c.(i) asbestosici, corpi ferruginosi il cui centro è di asbesto. c. asteroide, corpo incluso a forma di stella
irregolare osservato nelle cellule giganti della
sarcoidosi e in altre malattie. c. basale, centriolo
modificato che si trova alla base di un flagello o
di un ciglio. c. carotideo, piccola struttura neurovascolare che giace alla biforcazione delle arterie carotidi, destra e sinistra, contenente chemorecettori che controllano il contenuto di ossigeno
nel sangue e aiutano a regolare la respirazione.
c. cavernoso del pene, [L.] corpus cavernosum
penis. c. cellulare, parte della cellula che contiene il nucleo, indipendentemente dalle proiezioni
come assoni e dendridi. c.(i) chetonici, sostanze
come acetone, acido acetoacetico, e acido
b-idrossibutirrico; tranne per l’acetone (che può
formarsi spontaneamente dall’acido acetoacetico), sono normali prodotti metabolici dei lipidi
nel fegato e sono ossidati dai muscoli; l’eccessiva
produzione porta a secrezione urinaria di questi
corpi, come nel diabete mellito. c. ciliare, parte
ispessita della tonaca vascolare dell’occhio che
ABC
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corpo
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connette la coroide e l’iride. c. dello sterno, porzione principale dello sterno, posta tra il manubrio (sopra) e il processo xifoideo (sotto). c.(i) di
Aranzio, piccoli tubercoli, uno al centro del margine libero di ciascuna delle tre cuspidi delle valvole aortica e polmonare. c.(i) di Aschoff, focolai
di infiammazione perivascolare nei tessuti cardiaci interstiziali riscontrati nella febbre reumatica.
c.(i) di Auer, corpi lamellari finemente granulari
che hanno attività fosfatasica acida, osservati nel
citoplasma di mieloblasti, mielociti, monoblasti,
e istiociti granulari, raramente in plasmacellule, e
praticamente patognomonici di leucemia. c. di
Barr, massa di cromatina nel nucleo delle cellule
somatiche delle femmine della maggior parte dei
mammiferi, incluso l’uomo. Rappresenta un singolo cromosoma X inattivo, condensato. c. di
Donovan, batterio incapsulato, Calymmatobacterium granulomatis, trovato in lesioni del granuloma inguinale. c. di ematossilina particella densa
omogenea, costituita dal materiale del nucleo
denaturato di una cellula lesionata, che si manifesta nel lupus eritematoso sistemico; i linfociti che
ingeriscono tali particelle sono noti come cellule
LE. Chiamati anche c. LE. c.(i) di Gamna-Gandy, noduli a pigmentazione gialla o marrone, osservati in alcuni tipi di splenomegalia. c. di Golgi, vedi sotto complesso. c. di Hassall, uno degli
elementi figurati del sangue; leucocita, eritrocita
o piastrina. c.(i) di Heinz, c. di Heinz-Ehrlich,
corpi inclusi derivati dal danno ossidativo da precipitazione di emoglobina; osservati in presenza
di alcune emoglobine anomale e negli eritrociti
con carenze enzimatiche. c.(i) di Howell-Jolly,
residui lisci, rotondi, di cromatina nucleare osservati negli eritrociti nei casi di anemia megaloblastica, anemia emolitica, e in seguito a splenectomia. c.(i) di inclusione di Döhle, piccoli corpi
osservati nel citoplasma di neutrofili in molte
malattie infettive, in ustioni, nell’anemia aplastica e in altri disturbi e dopo la somministrazione
di agenti tossici. c.(i) di Lafora, inclusioni intracitoplasmiche che consistono in un complesso di
glicoproteine e mucopolisaccaridi; si riscontrano
nella malattia di Lafora. c. di Leishman-Donovan, amastigote. c.(i) di Lewy, corpi di inclusione laminati in senso concentrico composti da
a-nucleina, osservati nelle patologie neurodegenerative, come la malattia di Parkinson e l’atrofia
sistemica multipla. c.(i) di Masson, tessuto cellulare che riempie gli alveoli polmonari e i dotti
alveolari nella polmonite reumatica; possono essere corpi di Aschoff modificati. c.(i) di Negri,
corpi di inclusione rotondi o ovali osservati nel
citoplasma e talvolta nei processi di alcune cellule nervose, nei casi di rabbia; patognomonici per
la malattia. c.(i) di Nissl, grandi corpi granulari
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basofili osservati nel citoplasma di neuroni, composti di reticolo endoplasmatico rugoso e poliribosomi liberi. c.(i) di Pacchioni, granulazioni
aracnoidee. c.(i) di Papp-Lantos, corpi di inclusione composti da a-sinucleina, osservati principalmente nel citoplasma di oligodendrociti, caratteristici dell’atrofia sistemica multipla. c.(i) di
Russell, inclusioni globulari plasmacellulari che
rappresentano aggregati di immunoglobuline
sintetizzate dalla cellula. c.(i) di tracoma, corpi
inclusi trovati in raggruppamenti nel citoplasma
delle cellule epiteliali della congiuntiva nel tracoma. c.(i) di Weibel-Palade, fasci di microtubuli
intracitoplasmatici a forma di bacchetta, specifici
di cellule endoteliali vascolari, e usati come marcatori per i tumori della cellula endoteliale. c.(i)
embrioidi, strutture simili all’embrione, osservate in vari tipi di tumori a cellule germinali. c.(i)
ferruginosi, piccole masse di sostanza minerale
nei polmoni, che derivano dalla deposizione di
sali di calcio, sali di ferro e proteine intorno a un
nucleo centrale di sostanza estranea. c. fruttifero, struttura specializzata, come un apotecio, che
produce spore. c. genicolato laterale, eminenza
del metatalamo appena laterale al corpo genicolato mediale che delimita la fine del tratto ottico.
c. genicolato mediale, eminenza del metatalamo, appena laterale al collicolo superiore, in relazione con l’udito. c. glomico, shunt arteriovenoso, presente soprattutto nella cute delle mani e
dei piedi, deputato alla regolazione del flusso
sanguigno e della temperatura. c. ialoide, corpo
vitreo. c. immune, anticorpo. c.(i) inclusi, corpi
tondi ovali o di forma irregolare nel citoplasma e
nei nuclei di cellule, come nella malattia dovuta a
infezione virale come la rabbia, il vaiolo ecc.
c. lamellare, cheratinosoma; tipo di granuli sferici nelle cellule cutanee che migrano nel citoplasma e rilasciano il proprio contenuto nello spazio
intracellulare dove si ritiene che i granuli fungano
da barriera contro sostanze estranee. c. LE, corpo
ematossilinico. c.(i) metacromatici, vedi sotto
granulo. c. olivare, oliva (2). c.(i) para-aortici,
aggregati di cellule cromaffini vicino ai gangli
simpatici lungo l’aorta addominale che servono
come chemorecettori sensibili alla concentrazione
di ossigeno, di anidride carbonicae di ioni idrogeno e che aiutano il controllo della respirazione.
c. pineale vedi ghiandola. c. pituitario, ipofisi.
c.(i) polari, 1. piccole cellule non funzionali costituite da una minuscola quantità di citoplasma e da
un nucleo, derivanti da una divisione diseguale
dell’ovocita primario (primo corpo polare) e se si
verifica fecondazione dell’ovocita secondario (secondo corpo polare). 2. granuli metacromatici localizzati alle estremità di batteri. c. psammomatoso, massa sferica a lamine concentriche di mate-
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riale calcareo, solitamente di dimensione microscopica; tali particelle si osservano in tumori di
tessuti epiteliali e connettivali, sia benigni che
maligni, e talvolta si associano a un’infiammazione
cronica. c.(i) quadrigemelli, corpora quadrigemina. c. restiforme, la parte più ampia del peduncolo cerebellare inferiore (e precedentemente
identificato con quest’ultimo), posto nella porzione dorsolaterale del midollo allungato e contenente diverse fibre cerebellari afferenti. c.(i) sabbiosi, massa di sostanza sabbiosa che giace in o
vicino al corpo pineale, al plesso coroideo, e ad
altre parti dell’encefalo. c. straniero, ammasso o
parte di materiale che si trova in un punto non di
sua competenza. c. timpanico, corpo ovoidale
nella parte più alta del bulbo superiore della vena
giugulare interna, ritenuto simile al corpo carotideo per struttura e funzione. c. trapezoide, massa
di fibre trasversali che si estendono attraverso la
zona centrale del ponte caudale andando a costituire un tratto del percorso del nervo cocleare.
c. vitreo, massa gelatinosa di maglia fibrillare libera e trasparente che riempie la parte interna del
bulbo oculare tra il cristallino, il corpo ciliare e la
retina; talvolta assimilato erroneamente all’umor
vitreo. c.(i) vermiformi, invaginazioni tortuose
peculiari della membrana plasmatica delle cellule
di Kupffer del fegato.
corpulenza obesità.
corpus pl. corpora [L.] organismo. Vedi corpo.
c. adiposum buccae, corpo adiposo della guancia. c. albicans, tessuto fibroso bianco che sostituisce il corpo luteo in regressione nell’ovaio
umano nella seconda metà della gravidanza, o
subito dopo l’ovulazione quando non sopravviene una gravidanza. c.(a) amiloidi, piccole masse
ialine di significato patologico sconosciuto che
compaiono con maggior frequenza con l’avanzare dell’età, derivate da cellule degenerate o secrezioni ispessite, e riscontrate in prostata, neuroglia
e alveoli polmonari. c.(a) arenacea, sabbia cerebrale; concrezioni calcaree granulose depositate
nel cervello, in particolare nella matrice extracellulare del corpo pineale, che si accumulano
progressivamente con l’età. c.(a) bigemini, due
organi nel cervello del feto umano che in seguito
si separano a formare i tubercoli quadrigemini.
c. calloso, massa arciforme di sostanza bianca nella profondità della fessura longitudinale,
composta di fibre trasversali che connettono gli
emisferi cerebrali. c. cavernoso, una delle due
colonne di tessuto erettile che formano il corpo
del clitoride (c. cavernosum clitoridis) o del pene (c.
cavernosum penis). c. dell’utero, corpo dell’utero:
parte dell’utero al di sopra dell’istmo e al di sotto
degli orifizi delle tube uterine. c. emorragico,
coagulo ematico che si forma nella cavità lasciata
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corrente
dal follicolo ovarico maturo dopo la sua rottura
durante l’ovulazione. c. luteo, massa ghiandolare giallastra nell’ovaio formata da un follicolo
ovarico che è maturato e ha liberato il proprio
ovocita. c.(a) quadrigemina, quattro sporgenze
arrotondate sulla superficie posteriore del mesencefalo. c. spongioso del pene, colonna di tessuto erettile che forma la superficie uretrale del
pene in cui è presente l’uretra. c. striato, massa
subcorticale di sostanza grigia e bianca formata di
fronte e lateralmente al talamo in ogni emisfero
celebrale. c. vitreo, gel trasparente che riempie
la porzione interna del globo oculare tra il cristallino e la retina.
corpuscolo ogni piccola massa o piccolo corpo.
corpuscolare, agg. c. bianco, leucocita. c.(i) corneali, corpuscoli stellati all’interno degli spazi
corneali. c. del Pacini, ampia terminazione nervosa incapsulata, di forma ovoidale, ad adattamento rapido, sensibile alla pressione, al tatto e
alla vibrazione; si trova nella cute e nei tessuti più
profondi. Il suo nucleo contiene la parte terminale amielinica del nervo e le cellule di Schwann sono circondate da strati concentrici di fibroblasti
modificati, che in sezione trasversale appaiono simili a una cipolla tagliata a fette. c.(i) di Hassall,
corpi sferici o ovoidali che si trovano nel midollo
del timo, composti da serie concentriche di cellule epiteliali, che contengono cheratoialina e fasci
di filamenti citoplasmatici. c. di Malpighi, 1. c.
renale 2. aggregazioni di linfociti B che si formano a intervalli lungo la guaina linfoide periarteriolare della polpa bianca della milza. c. ematico,
vedi sotto cellula. c. renale, corpo che forma la
base di un nefrone, che consiste nel glomerulo
e nella capsula glomerulare. c. rosso, eritrocita.
corpusculum pl. corpuscula [L.] corpuscolo.
correlato al sesso portato su uno dei cromosomi sessuali, come un gene; per estensione,
sessualmente determinato, come un carattere
ereditario determinato da un gene di questo tipo.
correlazione in statistica, il grado e la direzione
dell’associazione di fenomeni variabili; quanto
accuratamente uno può essere predetto in base
all’altro.
corrente 1. qualsiasi cosa che fluisca e scorra.
2. c. elettrica. c. alternata, corrente che fluisce
periodicamente in direzioni opposte. c. continua, corrente che fluisce in una sola direzione.
c. di azione, corrente generata nella membrana
cellulare di un nervo o muscolo dal potenziale
d’azione. c. di lesione, flusso di corrente elettrica
verso (c. sistolica di lesione) o da (c. diastolica di lesione) una regione lesionata di un cuore ischemico
dovuta a un’alterazione regionale del potenziale
transmembrana. c. di pacemaker, piccola corrente positiva netta che fluisce in certe cellule
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correzione
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cardiache, come quelle del nodo senoatriale,
causando la loro depolarizzazione. c. elettrica,
flusso di elettricità che si muove lungo un conduttore. Simbolo I. c. galvanica, corrente continua, in particolare una corrente prodotta chimicamente. c. per convezione, corrente causata
dal movimento per convezione di un fluido più
caldo in un’area di fluido più freddo.
correzione giusta regolazione, p.es. la prescrizione di lenti per il miglioramento della vista, o un
aggiustamento arbitrario fatto nei valori o negli
strumenti nel corso di procedure sperimentali.
corrino anello tetrapirrolico che ricorda l’anello
porfirinico. Le cobalamine contengono un anello
corrinico.
corrispondenza condizione di essere in accordo
o in conformità. c. retinica, stato relativo alla sovrapposizione di stimoli che producono immagini sulle retine dei due occhi. c. retinica anomala,
condizione in cui punti disparati delle retine dei
due occhi si trovano in associazione sensoriale.
c. retinica normale, condizione in cui punti corrispondenti delle retine dei due occhi si trovano
in associazione sensoriale.
corrosivo 1. che produce graduale distruzione,
come in un metallo per reazione elettrochimica
o nei tessuti per azione di un acido o di una base
forte. 2. un agente che agisce in tal modo.
corteccia strato esterno di un organo o di altra
struttura distinto dalla sua sostanza interna, scorza o rivestimento corticale esterno delle parti legnose di una pianta di un albero o di un arbusto.
corticale, agg. c. cerebellare, cortex cerebellaris, sostanza grigia superficiale del cervelletto.
c. cerebrale, cortex cerebrale, strato convoluto
di sostanza grigia che ricopre i due emisferi cerebrali; vedi archicortex, paleocortex e neocortex. c. del
cristallino, la porzione esterna più morbida del
cristallino. c. del timo, parte più esterna di ciascun lobulo del timo; consiste principalmente di
linfociti strettamente stipati (timociti) e circonda
la midollare. c. di olmo, c. di olmo rosso, corteccia interna essiccata dell’olmo rosso, Ulmus
rubra che è mucillaginosa decongestionante.
c. di salice comune, preparato della corteccia
di varie specie di Salix, tutte insieme note come
salice comune, contenente salicina, un precursore dell’acido salicilico; usato come antinfiammatorio e antipiretico. c. di viburno, corteccia
essiccata di Viburnum opulus, cespuglio alto o albero di mirtillo; è stato usato come antispastico,
sedativo uterino, e antiscorbutico. c. di yohimbe, preparazione della corteccia di Pausinystalia yohimbe, usata per le stesse indicazioni della
yohimbina idrocloridrica; è stata anche utilizzata
tradizionalmente come afrodisiaco, per malattie
cutanee, e per l’obesità. c. motoria, vedi sotto
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area. c. provvisoria, corticale della ghiandola
surrenale fetale che va incontro a involuzione
nella vita fetale precoce. c. renale, cortex renis,
parte esterna della sostanza del rene costituita,
principalmente di glomeruli e di tubuli convoluti.
c. striata, parte del lobo occipitale della corteccia cerebrale che costituisce la principale area
recettiva per la visione. c. surrenale, lo strato
solido esterno che costituisce la maggior parte
della ghiandola surrenale; secerne molti ormoni
steroidei tra cui mineralcorticoidi glucocorticoidi, androgeni, 17-chetosteroidi e progestinici.
c. visiva, area del lobo occipitale della corteccia
cerebrale deputata alla visione.
corticato che è dotato di una corticale o corteccia.
corticectomia topectomia.
corticifugo che si dirige o conduce lontano dalla
corteccia cerebrale.
corticipeto che si dirige o conduce verso la corteccia cerebrale.
corticobulbare relativo a o che connette la corteccia cerebrale e il midollo allungato o il tronco
cerebrale.
corticoide corticosteroide.
corticosteroide uno degli steroidi elaborati dalla
corteccia surrenalica (esclusi gli ormoni sessuali)
o un equivalente sintetico; divisi in due gruppi
principali i glucocorticoidi e i mineralcorticoidi; usati
clinicamente per la terapia ormonale sostitutiva
per la soppressione della secrezione dell’ACTH,
come agenti antinfiammatori, e per sopprimere la
risposta immunitaria.
corticosterone mineralcorticoide naturale con
moderata attività glucocorticoide, parziale attività mineralcorticoide e azione simile a quella del
cortisolo tranne per il fatto che non è antinfiammatorio.
corticotensina polipeptide purificato da estratti di rene, che presenta un effetto vasopressorio
quando somministrato per via endovenosa.
corticotrofina corticotropina.
corticotrofo acidofilo dell’adenoipofisi che secerne corticotropina.
corticotropina 1. ormone secreto dalla adenoipofisi che ha un effetto stimolante sulla corteccia
surrenale. 2. preparazione dell’ormone derivata
da animali, utilizzata per test diagnostici della
funzione corticosurrenalica e come anticonvulsivante negli spasmi infantili.
cortilinfa fluido che riempie gli spazi intercellulari dell’organo del Corti, simile nella composizione alla perilinfa.
cortisolo principale glucocorticoide naturale elaborato dalla corteccia surrenale; interviene nel
metabolismo di glucosio, proteine e grassi e ha
un’attività mineralcorticoide. Vedi idrocortisone
per gli impieghi terapeutici.
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cortisone glucocorticoide naturale che è metabolicamente convertibile in cortisolo; l’estere
acetato è utilizzato come antinfiammatorio e immunosoppressore e nella terapia sostitutiva nella
insufficienza corticosurrenalica.
corundum ossido nativo di alluminio Al2O3, in
odontoiatria è usato come agente abrasivo e levigante.
coruscazione sensazione di scintillio, come di un
lampo di luce davanti agli occhi.
Corynebacteriaceae famiglia di batteri dell’ordine Actinomycetales.
Corynebacterium genere di batteri bastoncellari Gram-positivi della famiglia Corynebacteriaceae; comprende C. diphtheriae, l’agente eziologico della difterite, e C. minutissimum l’agente
eziologico dell’eritrasma.
COS [In.] Canadian Ophthalmological Society:
società oftalmologica canadese.
coscia porzione dell’arto inferiore che si estende
partendo dall’alto verso il basso, dall’anca al ginocchio; vedi anche femore.
coscienza 1. lo stato di essere conscio. 2. consapevolezza soggettiva degli aspetti dell’elaborazione cognitiva e del contenuto della mente. 3. la
totalità attuale dell’esperienza di cui un individuo
o gruppo è cosciente in ogni momento. 4. il conscio. 5. termine non tecnico usato per indicare
la facoltà morale della mente che corrisponde
grossolanamente al Super Io; ne differisce per il
fatto che le operazioni del Super Io sono spesso
inconsce a differenza del concetto ordinario di
coscienza.
cosinotropina polipeptide sintetico identico
a una porzione della corticotropina della quale
possiede l’attività corticotropa ma non l’allergenicità; si usa nella diagnosi dell’insufficienza surrenalica misurando la risposta della cortisolemia.
cosmesi 1. arte di preservare, ripristinare o aumentare, la bellezza. 2. correzione chirurgica di
un difetto fisico deturpante.
cosmetico 1. relativo a cosmesi. 2. sostanza o preparazione per abbellire.
cost(o)- prefisso [L.] costa.
costa1 struttura sottile solida di forma bastoncellare
che decorre lungo la base della membrana ondulante in alcuni flagellati. costale, agg.
costa2 ciascuna delle coppie di ossa, 12 per lato, che
originano dalle vertebre toraciche verso la linea
mediana della parete anteriore del tronco formando la gran parte dello scheletro toracico. Le sette
superiori sono le coste vere le cinque inferiori sono le coste false le cui ultime due sono chiamate
anche coste fluttuanti. c.(e) addominali, c. asternali, coste false. c. cervicale, costa soprannumeraria che nasce da una vertebra cervicale. c.(e) false, le ultime cinque coste da entrambi i lati non
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cotrasduzione
attaccate direttamente allo sterno. c. fluttuante,
una costa la cui cartilagine di coniugazione è ripetutamente dislocata. c.(e) mobili, le due ultime
false coste su entrambi i lati, solitamente senza
attacco ventrale. c.(e) vere, le prime sette coste
in ogni lato collegate allo sterno attraverso le loro
cartilagini costali.
costalgia 1. dolore costale. 2. dolore ai muscoli
costali.
costalis costale.
costante 1. stabile; non soggetto a variazioni. 2.
quantità che non è soggetta a variazioni. c. di associazione, misura dell’entità di un’associazione
reversibile tra due specie molecolari. c. di Avogadro, vedi sotto numero. c. di legame, costante
di associazione. c. di Michaelis, costante che rappresenta la concentrazione di substrato alla quale
la velocità di una reazione enzimatica catalizzata
è la metà della velocità massima; simbolo KM o
Km. c. di sedimentazione, vedi sotto coefficiente.
costipazione stipsi, difficoltosa evacuazione delle feci.
costitutivo prodotto costantemente o in quantità fisse, indipendentemente dalle condizioni o
richieste ambientali.
costituzione 1. complessione fisica o habitus funzionale del corpo. 2. disposizione degli atomi in
una molecola. costituzionale, agg.
costoclavicolare relativo a coste e clavicola.
costocondrale relativo a una costa e alla sua
cartilagine.
costogenico che origina da una costa specialmente per un difetto del midollo delle coste.
costoscapolare muscolo dentato anteriore.
costosternoplastica riparazione chirurgica di
un torace a imbuto in cui un segmento della costola viene usato per sostenere lo sterno.
costotrasversectomia escissione di una parte
di una costa insieme al processo trasverso della
vertebra.
costovertebrale relativo a una costa e una vertebra.
costrizione 1. restringimento o compressione di
una parte; stenosi. 2. riduzione di ampiezza del
pensiero o delle emozioni associata a una ridotta
spontaneità. costrittivo, agg.
cotiledone 1. foglia embrionale contenuta nel
seme di una pianta. 2. una delle suddivisioni della
superficie uterina della placenta.
cotiloide a forma di coppa.
cotone pianta del genere Gossypium o materiale
tessile derivato dai suoi semi. c. assorbente,
c. purificato, cotone liberato da impurità, imbiancato e sterilizzato; usato per le medicazioni
chirurgiche. c. assorbibile, cellulosa ossidata.
cotrasduzione trasferimento contemporaneo di
due o più geni, indicante una stretta associazione
(linkage).
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cotrasfezione
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cotrasfezione trasfezione simultanea di due o
più frammenti di DNA separati fisicamente in
cellule bersaglio eucariotiche; normalmente uno
dei frammenti contiene un gene facilmente dosabile che funge da marcatore.
cotrasformazione 1. trasformazione simultanea
di una singola cellula a opera di due o più geni
batterici. 2. cotrasfezione.
cotrasporto associazione del trasporto di una sostanza attraverso una membrana con il trasporto
simultaneo di una sostanza diversa nella stessa
direzione.
co-trimossazolo associazione di trimethoprim
e sulfametossazolo, antibatterico usato principalmente nel trattamento delle infezioni delle vie
urinarie e della polmonite pneumocistica.
coulomb (C) unità SI della carica elettrica, definita come la quantità di carica elettrica trasferita attraverso una superficie da 1 ampere in 1 secondo.
covalenza 1. il numero di coppie di elettroni che un
atomo può scambiare con altri atomi. 2. uno o più
legami chimici che gli atomi formano mettendo in
comune coppie di elettroni. covalente, agg.
covarianza misura della tendenza di due variabili
casuali a variare insieme.
cowperite infiammazione della ghiandola di
Cowper (bulbo-uretrale).
coxa [L.] 1. anca. 2. articolazione dell’anca. c. magna, allargamento della testa e del collo del
femore. c. plana, osteocondromi dell’epifisi capitale del femore. c. valga, deformità dell’anca
in cui l’angolo formato dal collo e dalla diafisi del
femore è aumentato. c. vara, deformità dell’anca
in cui l’angolo formato dal collo e dalla diafisi del
femore è ridotto.
coxackievirus uno qualsiasi di un vasto gruppo
di virus del genere Enterovirus; alcuni ceppi provocano nell’uomo una malattia simile a poliomielite, ma senza paralisi.
coxartropatia patologia dell’articolazione dell’anca.
Coxiella genere di batteri bastoncellari Gramnegativi della famiglia Coxiellaceae, presenti
solo nei vacuoli delle cellule ospite. C. burnetii è
l’agente eziologico della febbre Q.
Coxiellaceae famiglia di batteri appartenente
all’ordine Legionellales, formata da parassiti intracellulari osservati solo nei vacuoli citoplasmatici della cellula ospite.
coxite 1. patologia dell’articolazione dell’anca. 2.
dolore all’anca.
coxofemorale relativo all’anca e al femore.
CPD [In.] Citrate Phosphate Dextrose: destrosio
citrato fosfato; vedi soluzione anticoagulante di destrosio citrato fosfato, sotto soluzione.
CPDA-1 [In.] Citrate Phosphate Dextrose Adenine: destrosio citrato fosfato adenina; vedi soluzio-
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ne anticoagulante di destrosio citrato fosfato adenina,
sotto soluzione.
CPDD [In.] Calcium Pyrophosphate Deposition
Disease: malattia da deposizione di calcio pirofosfato.
C ped [In.] Certified Pedorthist: podologo autorizzato.
CPHA [In.] Canadian Public Health Association:
associazione canadese della salute pubblica.
CPK creatina fosfochinasi.
cpm numero di particelle al minuto, espressione
riferita alle particelle emesse dopo somministrazione di una sostanza radioattiva.
CPR [In.] Cardiopulmonary Resuscitation: rianimazione cardiopolmonare.
cps cicli per secondo; vedi hertz.
CR [In.] Conditioned Reflex: riflesso condizionato
(risposta).
Cr cromo.
crackle rantolo.
crampo contrazione muscolare dolorosa e spasmodica, in modo particolare nei quadricipiti
causata da stanchezza o contusione. c.(i) a riposo,
crampi di gambe e piedi che compaiono durante
il riposo o il sonno leggero. c. da calore, crampo
con dolore, polso debole e dilatazione pupillare;
si osserva nei lavoratori esposti a intenso calore.
c. dello scrivano, crampo muscolare della mano
causato dal suo eccessivo uso nello scrivere.
craniad in direzione craniale; verso l’estremità
anteriore (negli animali) o superiore (nell’uomo)
del corpo.
craniale 1. relativo al cranio. 2. verso l’estremità
cefalica del corpo; sinonimo di superiore nell’uomo e negli altri bipedi.
cranialis [L.] cranico.
cranio lo scheletro della testa comprendente cranio e mandibola. c. bifido, cranio incompleto,
spesso associato a un cervello incompleto.
cranio- prefisso [L.] relativo al cranio.
craniocele encefalocele.
craniofaciale relativo al cranio e al volto.
craniofaringioma tumore che ha origine da residui cellulari del peduncolo ipofisario o dalla tasca
del Rathke.
craniofenestratura difetto di sviluppo del cranio fetale caratterizzato da aree in cui non si è
avuta formazione di osso.
craniolacuna difetto di sviluppo del cranio fetale
con aree depresse sulla superficie interna.
craniomalacia mollezza anomala del cranio.
craniometria misurazione scientifica delle dimensioni delle ossa del cranio e del volto. craniometrico, agg.
craniopatia ogni patologia del cranio. c. metabolica, condizione caratterizzata da lesioni dei
calvari con alterazioni metaboliche multiple e
cefalea, obesità e disturbi visivi.
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cranioplastica intervento di chirurgia plastica
sul cranio.
craniorachischisi fissurazione congenita del cranio e della colonna vertebrale.
cranioschisi cranio bifido.
craniosclerosi ispessimento delle ossa del cranio.
craniosinostosi chiusura prematura delle suture
del cranio.
craniostenosi deformità del cranio determinata
da una fusione prematura delle suture con conseguente cessazione dell’accrescimento del cranio.
craniostosi craniosinostosi.
craniotabe riduzione della mineralizzazione del
cranio con mollezza anomala dell’osso, generalmente a livello delle ossa occipitale e parietali
lungo le suture lambdoidee.
craniotomia qualsiasi operazione chirurgica sul
cranio.
cratere area circolare di depressione circondata da
un margine rilevato.
craurosi condizione con secchezza, raggrinzimento. c. vulvare, lichen sclerosus dei genitali
esterni femminili caratterizzato da atrofia, chiazze di leucoplachia sulla mucosa, e prurito intenso.
cravatta bendaggio triangolare.
creatina aminoacido che compare nei tessuti dei
vertebrati, in particolare nel muscolo; la creatina
fosforilata è un’importante forma di deposito di
fosfati ad alta energia. c. fosfato, fosfocreatina.
creatina chinasi enzima che catalizza la fosforilazione della creatina da parte dell’ATP per formare fosfocreatina. È presente sotto forma di tre
isoenzimi (specifici del cervello, del muscolo cardiaco e del muscolo scheletrico, rispettivamente),
ciascuno dei quali ha due componenti costituite
da subunità M (muscolo) e B (brain: cervello). La
determinazione differenziale degli isoenzimi è
utilizzata nella diagnostica clinica.
creatinina anidride ciclica della creatina, prodotto finale del metabolismo della fosfocreatina; i
dosaggi dell’escrezione urinaria sono usati come
indicatori diagnostici della funzione renale e della massa muscolare.
crema 1. parte grassa del latte da cui è preparato il
burro o una miscela fluida di simile consistenza.
2. nelle preparazioni farmaceutiche, formulazione semisolida costituita da un’emulsione di olio
e acqua o da una dispersione acquosa microcristallina di un acido grasso a catena lunga o di un
alcol.
cremasterico relativo al muscolo cremastere.
crena fessura. c. atrioventricolare, solco trasversale che delimita gli atri cardiaci dai ventricoli.
c. cutanea, sulci cutis. c. gengivale, spazio interposto fra lo smalto cervicale di un dente e la
gengiva non ancorata sovrastante. solco. c. genitale, solco che compare sul tubercolo genitale
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cresta
del feto al secondo mese. c. mentolabiale, crena
cutanea tra il labbro inferiore e il mento. c. ninfolabiale, separa grande labbro e piccolo labbro
da ciascun lato.
crenato dentellato, festonato.
crenazione 1. formazione di una dentellatura
anomala sulla superficie di un eritrocita. 2. l’aspetto dentellato di un eritrocita determinato
dal suo raggrinzimento dopo sospensione in una
soluzione ipertonica.
crenocita eritrocita crenato.
creosoto liquido oleoso ottenuto per distillazione
di catrame di carbone, catrame di legno o resina
del cespuglio di creosoto. catrame di carbone
c., ottenuto dalla carbonizzazione di carbone bitominoso; sostanza dal marrone al nero, liquida
oleosa, mix di idrocarburi aromatici, acidi e basidi
catrame; usato per la conservazione del legno. È
tossico al contatto, all’ingestione e all’inalazione
e il catrame di carbone è carcinogeno.
crepa separazione, rottura o fissurazione incompleta. c. gengivale, spazio tra lo smalto di un
dente e l’attaccamento della gengiva.
crepitio rumore secco prodotto dallo sfregamento
reciproco delle estremità di un osso fratturato.
crepitante, agg.
crescita 1. normale processo di aumento di dimensioni di un organismo come risultato di un accrescimento del tessuto con caratteristiche simili
a quelle originariamente presenti. 2. formazione
anomala, come un tumore. 3. proliferazione delle
cellule, come in una coltura batterica. c. apposizionale, crescita per aggiunta nella periferia di
una determinata struttura. c. interstiziale, quella
che si verifica nelle strutture interne già formate.
cresolo liquido tossico e corrosivo con azione
disinfettante e antisettica, ottenuto dal catrame
come miscela di tre forme isomeriche e che contiene non più del 5% di fenolo; usato per sterilizzare oggetti.
cresta proiezione o struttura che si proietta in
alto, specialmente una formazione che sormonta
un osso o il suo margine. c. ampollare, la parte
più prominente di un ispessimento localizzato
della membrana che riveste le ampolle dei dotti
semicircolari. c. dentale, ogni elevazione lineare
della corona del dente. c. dermica, cristae cutis. c. di guarigione, cresta di consistenza dura
che di solito si forma profondamente nella cute
ai due lati di una ferita in via di guarigione. c.(e)
epidermiche, proiezioni dell’epidermide interne nel derma, come si osserva istologicamente
nelle sezioni verticali. c. frontale, cresta mediana sulla superficie interna dell’osso frontale. c.
genitale, c. gonadica, rigonfiamento sul lato
mediale del mesonefro embrionario; cellule germinali primordiali vanno a incastrarvisi, forman-
ABC
203
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cretinismo
204
do l’abbozzo del testicolo o dell’ovaio. c. iliaca,
margine superiore ispessito ed espanso dell’ilio.
c. intertrocanterica, cresta sulla faccia posteriore
del femore che collega il grande e il piccolo trocantere. c. interureterica, plica di mucosa che si
estende attraverso la vescica tra i due orifizi ureterali. c. lacrimale anteriore, margine laterale della scanalatura sul bordo posteriore della mascella
frontale. c. lacrimale posteriore, cresta verticale
che divide la superficie laterale o orbitale dell’osso
lacrimale in due parti. c. mammaria, cresta di epitelio ispessito dall’ascella all’inguine su entrambi i
lati dell’embrione di mammifero, lungo la quale si
svilupperanno i capezzoli e le ghiandole mammarie, e nell’uomo di solito scompaiono tutte le coppie a esclusione di una. c. mesonefrica, porzione
più laterale della cresta urogenitale, da cui origina
il mesonefro. c. nasale, 1. (della mascella) cresta
che si eleva lungo il margine mediale del processo
palatino della mascella con cui si articola il vomere. 2. (del palatino) spessa cresta che si proietta
superiormente dalla piastra orizzontale dell’osso
palatino e si articola con la parte posteriore del
vomere. c. neurale, cordone di cellule situato
dorso-lateralmente al tubo neurale embrionale;
dà origine ai gangli spinali e ad altre strutture.
c. occipitale esterna, cresta che talora si estende
sulla superficie esterna dell’osso occipitale dalla protuberanza esterna verso il forame magno.
c. occipitale interna, cresta mediana sulla superficie interna dell’osso occipitale che si estende dal punto mediano dell’eminenza cruciforme
verso il forame magno. c. pubica, margine anteriore spesso e rugoso del corpo dell’osso pubico.
c. sacrale, una delle varie creste o tubercoli sulla
superficie dorsale del sacro, detti in base alla loro
localizzazione mediani o laterali o mediali (rispetto
ai forami sacrali dorsali); il termine utilizzato da
solo in genere indica la cresta sacrale mediana.
c. sfenoidale, cresta mediana sulla superficie anteriore del corpo dello sfenoide che si articola con
l’etmoide. c. sinaptica, proiezione cuneiforme di
un peduncolo dei coni o di una sferula dei bastoncelli, da ciascun lato della quale giacciono le cellule
orizzontali i cui dendriti si inseriscono all’interno
della cresta. c. sopramastoidea, margine superiore della radice posteriore del processo zigomatico
dell’osso temporale. c. sopraventricolare, cresta
sulla parete interna del ventricolo destro che segna l’inizio del cono arterioso. c. temporale dell’osso frontale, cresta che si estende superiormente e posteriormente dal processo zigomatico
dell’osso frontale. c. turbinata, 1. (della mascella)
cresta obliqua sulla mascella che si articola con le
conche nasali. 2. (dell’osso palatino) cresta orizzontale sulla superficie interna dell’osso palatino.
c. uretrale, plica mucosa longitudinale pro-
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minente lungo la parete posteriore dell’uretra
femminile, o un sollevamento mediano lungo la
parete posteriore dell’uretra maschile tra i seni
prostatici. c. urogenitale, cresta longitudinale
nell’embrione, laterale al mesentere, che poi si
suddivide in cresta mesonefrica e genitale. c. vestibolare, margine tra i recessi sferico ed ellittico
del vestibolo, che si divide posteriormente per
delimitare il recesso cocleare.
cretinismo arresto dello sviluppo fisico e mentale
con distrofia ossea e delle parti molli dovuto a
carenza congenita di secrezione tiroidea. c. endemico, forma di cretinismo che si verifica nelle
regioni dove è presente grave gozzo endemico
caratterizzata da sordo mutismo, spasticità e disfunzioni motorie in aggiunta o al posto delle solite manifestazioni del cretinismo. c. sporadico
gozzuto, malattia genetica in cui l’ingrossamento della ghiandola tiroide è associato a deficit di
ormone tiroideo circolante. c. tireoprivo, cretinismo dovuto ad aplasia tiroidea o a distruzione
della tiroide del feto nell’utero.
cretinoide simile o suggestivo di cretinismo.
crevicolare relativo a una fessura, specialmente
la fessura gengivale.
CRH [In.] Corticotropin-Releasing Hormone: ormone rilasciante la corticotropina.
cri du chat [Fr.] vedi sotto sindrome.
cri(o)- prefisso [Gr.] freddo.
cribrazione 1. qualità di essere cribriforme. 2.
processo o atto di filtrare o passare attraverso un
setaccio.
cribriforme che ha molti pori; perforato come
un setaccio.
criceto piccolo roditore simile al ratto; più comunemente Cricetus cricetus ampiamente usato negli
esperimenti di laboratorio.
cricoide 1. a forma di anello. 2. cartilagine cricoidea.
cricotireotomia incisione attraverso la cute e la
membrana cricotiroidea per assicurare una via
aerea pervia per il soccorso di emergenza nell’ostruzione delle vie aeree superiori.
cricotracheotomia incisione della trachea attraverso la cartilagine cricoide.
crinofagia digestione intracitoplasmatica del contenuto (peptidi, proteine) dei vacuoli secretori
dopo che i vacuoli si sono fusi con i lisosomi.
crioablazione rimozione del tessuto per distruzione con freddo estremo.
crioalgesia dolore reumatico che insorge con
clima freddo o umido.
crioanalgesia sollievo del dolore mediante applicazione di freddo sui nervi periferici con una
criosonda.
crioanestesia anestesia locale prodotta dal raffreddamento della parte a temperatura vicina al
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congelamento; perdita della capacità di percepire
il freddo.
criobanca struttura per congelare e conservare il
seme a basse temperature (abitualmente -196,5 °C)
per uso futuro.
criobiologia scienza che si occupa degli effetti
delle basse temperature sui sistemi biologici.
criocauterizzazione cauterizzazione tramite
congelamento utilizzando una sostanza come
ghiaccio secco o uno strumento molto freddo.
criochirurgia distruzione di un tessuto mediante
applicazione di freddo estremo.
criodanno danno a tessuti, cellule o altri substrati biologici, in conseguenza dell’esposizione al
freddo.
crioestesia anormale sensibilità al freddo.
crioestrattore sonda criogenica usata nella crioestrazione.
crioestrazione applicazione di temperature
estremamente basse per rimuovere una cataratta.
criofibrinogenemia presenza di criofibrinogeno nel sangue.
criofibrinogeno fibrinogeno anomalo che precipita a basse temperature e si solubilizza nuovamente a 37 °C.
criofilo psicrofilo.
criogeno che produce basse temperature.
crioglobulina globulina anomala che precipita a
basse temperature e si solubilizza nuovamente a
37 °C.
crioglobulinemia presenza nel sangue di crioglobulina precipitata nel microcircolo in seguito
all’esposizione al freddo.
crioipofisectomia distruzione dell’ipofisi mediante applicazione di freddo.
criolabile facilmente leso o distrutto dal freddo.
criopatia condizione morbosa causata dal freddo.
crioprecipitato qualsiasi precipitato che risulti
dal raffreddamento, talora specificamente quello
ricco di fattore VIII della coagulazione, ottenuto
tramite raffreddamento del plasma ematico.
criopreservazione mantenimento della vitalità
di tessuti o organi escissi conservandoli a temperature molto basse.
crioproteina proteina del sangue che precipita
con il raffreddamento.
crioprotettivo capace di proteggere dai danni
dovuti al raffreddamento, come il glicerolo protegge i globuli rossi congelati.
crioprotezione protezione, p.es. di un tessuto,
cellula, organismo o altra sostanza, contro il danno prodotto dal freddo.
crioscopia esame dei liquidi basato sul principio
che il punto di congelamento delle soluzioni varia in base alla quantità e alla natura del soluto.
crioscopico, agg.
criosonda strumento per applicare freddo estremo a un tessuto.
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criptosporidiosi
crio-sostituzione modificazione della liofilizzazione in cui il ghiaccio nel tessuto congelato è
sostituito da alcol o altri solventi a temperature
molto basse.
criostabile resistente a temperature basse o gelide.
criostato 1. dispositivo con cui si può mantenere
la temperatura a livelli molto bassi. 2. in patologia
e in istologia, una camera contenente un microtomo per sezionare tessuti congelati.
criotalamectomia distruzione di una porzione
del talamo tramite applicazione di freddo estremo.
crioterapia uso del freddo a scopo terapeutico.
cript(o)- prefisso [Gr.] nascosto; cripta.
cripta solco o fossa a fondo cieco su una superficie libera. c.(e) anali, vedi sotto seno. c.(e) della
lingua, profonde irregolari invaginazioni della
superficie della tonsilla linguale. c. dello smalto, spazio delimitato da sporgenze dentarie
su entrambi i lati e in genere dall’organo dello
smalto e riempito di mesenchima. c.(e) di Fuchs,
c. dell’iride, depressioni simili a fosse dell’iride.
c.(e) di Lieberkühn, ghiandole intestinali. c.(e)
di Luschka, profonde indentature della mucosa
della colecisti che penetrano nello strato muscolare dell’organo. c. di Morgagni, 1. espansione
laterale dell’uretra nel glande del pene. 2. vedi
seni anali. c. ossea, compartimento osseo che circonda un dente in via di sviluppo. c.(e) tonsillari,
solchi ricoperti di epitelio nelle tonsille palatine
linguali e faringee.
criptestesia percezione subconscia di eventi non
ordinariamente percepibili con i sensi.
criptite flogosi di una cripta, in particolare delle
cripte anali.
criptococcosi infezione da Cryptococcus, solitamente C. neoformans o C. gattii, con una predilezione per il cervello e le meningi, ma che invade
anche la cute e altri organi.
criptodeterminante determinante nascosto.
criptoftalmia criptoftalmo.
criptoftalmo assenza congenita della rima palpebrale in cui la cute si estende dalla fronte alla
guancia con occhio malformato o rudimentale.
criptogenetico di origine oscura o dubbia.
criptolito concrezione in una cripta.
criptomenorrea insorgenza di sintomi mestruali
senza sanguinamento esterno, come nell’imene
imperforato.
criptopico caratterizzato da una suppurazione
nascosta.
criptorchidismo mancata discesa di uno o entrambi i testicoli nello scroto. criptorchide, agg.
criptorchidopessia orchiopessia.
criptosporidiosi infezione da protozoi del genere Cryptosporidium; in soggetti immunocompetenti è una rara forma diarroica autolimitantesi
ma nei soggetti immunocompromessi è una gra-
ABC
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crisi
206
ve sindrome con una diarrea prolungata, perdita
di peso, febbre, dolori addominali e talvolta con
diffusione alla trachea e all’albero bronchiale.
crisi 1. svolta di una malattia in senso favorevole o
sfavorevole; in particolare mutamento improvviso
del decorso di una malattia acuta, generalmente
verso il miglioramento. 2. aggravamento parossistico improvviso dei sintomi durante il decorso
di una malattia. 3. singolo episodio di epilessia,
spesso definito secondo il tipo che rappresenta.
c. addisoniana, c. adrenergica, esaurimento,
nausea, vomito e perdita di peso che accompagnano un attacco acuto del morbo di Addison.
c. aplastica, crisi delle cellule falciformi, in cui
si verifica un arresto temporaneo della formazione di midollo osseo. c. atonica, crisi acinetica.
c. automatica, tipo di convulsioni parziali complesse caratterizzate da automatismi, spesso deambulatori e che interessa atti quasi intenzionali.
c. avversativa, tipo di crisi motoria focale in cui
esiste una rotazione forzata, sostenuta verso un
lato con gli occhi, la testa o il corpo. c. blastica,
improvvisa, grave variazione nel decorso di una
leucemia granulocitica cronica, con aumento della proporzione dei mieloblasti. c. clonica, quella
in cui ci sono contrazioni generalizzate cloniche
senza una precedente fase tonica. c. convulsiva
parziale complessa, tipo di convulsione parziale
associata a patologie del lobo temporale e caratterizzata da gradi variabili di alterazione della coscienza e automatismi, per i quali dopo il paziente
è amnesico. c. di assenza, l’attacco di assenza epilettica, caratterizzato da una momentanea interruzione della coscienza, del pensiero o dell’attività
e accompagnata da punte onda simmetriche alla
frequenza di 3 cps nell’elettroencefalogramma. c.
di identità, periodo nello sviluppo psicosociale
di un individuo che si verifica in genere durante l’adolescenza manifestato da confusione circa
se stessi, i valori o il ruolo percepito atteso dalla
società. c. emolitica, distruzione acuta di globuli
rossi che determina ittero, occasionalmente riscontrata in corso di anemia a cellule falciformi.
c. falciforme, termine ampio usato per indicare numerose condizioni acute che insorgono in
presenza di anemia a cellule falciformi, comprese
crisi emolitiche e crisi vasocclusive. c. febbrile,
vedi sotto convulsione. c. genitale del neonato,
estrogenizzazione della mucosa vaginale e iperplasia delle mammelle che si determina sotto
l’influsso di estrogeni acquisiti per via transplacentare. c. miocloniche, crisi caratterizzate da un
breve episodio di mioclono. c. parziale, ogni crisi
dovuta a una lesione in una area specifica, nota
della corteccia cerebrale. c. riflessa, un episodio
di epilessia riflessa. c. semplice parziale, tipo di
convulsione parziale localizzata, senza perdita di
Dorland_Lettera_C.indd 206
coscienza; se progredisce verso un altro tipo di
attacco è detta aura. c. sensoriale, 1. una convulsione parziale semplice manifestata da parestesie
o altre allucinazioni, inclusi molti tipi di aura.
2. convulsioni riflesse in risposta a uno stimolo
sensorio. c. tiroidea, c. tireotossica, tempesta
tiroidea; improvviso e pericoloso aumento dei
segni di tireotossicosi. c. tonica, quella caratterizzata da contrazioni toniche e non cloniche.
c. tonico-clonica generalizzata, le convulsioni del grande male epilettico, che consistono in
perdita di coscienza e convulsioni toniche generalizzate seguite da convulsioni cloniche. c. vasoocclusiva, tipo di crisi delle cellule falciformi,
in cui si manifesta dolore in forma grave, dovuto
a infarti, che può colpire ossa, articolazioni, polmoni, fegato, milza, reni, occhi o sistema nervoso
centrale.
crisiasi deposizione di oro nei tessuti viventi.
criso- prefisso [Gr.] oro.
crisodermia permanente pigmentazione della
cute dovuta a deposito di oro.
crisoterapia terapia a base di prodotti contenenti
sali d’oro.
crisotile forma più utilizzata di asbesto, silicato
di magnesio, grigio-verde, della classe serpentina
dell’asbesto; la sua polvere può causare asbestosi o
raramente mesotelioma o altri tumori del polmone.
crista pl. cristae [L.] cresta. c.(e) cutanee, creste
dermiche; creste prodotte dalla protrusione delle
papille del derma sul palmo delle mani e la pianta dei piedi che producono un’impronta digitale
o plantare caratteristica dell’individuo. c. galli,
grosso processo triangolare che si proietta in alto
dalla lamina cribriforme dell’etmoide. c.(e) mitocondriali, numerose sottili plicature trasverse
della membrana interna di un mitocondrio.
cristallino 1. relativo a cristalli. 2. che ricorda un
cristallo per natura o trasparenza.
cristallo solido angolare omogeneo di forma definita con unità fondamentali ordinate sistematicamente. c.(i) di Charcot-Leyden, cristalli allungati, a forma di diamante, birifrangenti, derivati dalla disintegrazione degli eosinofili, osservati nell’espettorato nei casi di asma, nelle feci in
alcuni casi di parassitismo intestinale e nei tessuti
infiltrati da eosinofili. c.(i) ematici, cristalli di
ematoidina nel sangue.
cristalluria escrezione con le urine di cristalli che
determinano irritazione del rene.
critico 1. relativo a o della natura di una crisi. 2.
relativo a una malattia o altra condizione morbosa in cui c’è pericolo di morte. 3. in quantità
sufficiente da costituire un punto di svolta, come
una massa critica.
CRL [In.] Crown-Rump Length: lunghezza vertice-natiche.
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CRNA [In.] Certified Registered Nurse Anesthetist: infermiera anestesista diplomata.
cRNA RNA complementare.
croce 1. qualunque immagine o struttura a forma
di croce. 2. produzione di una progenie contenente informazioni genetiche di due o più genitori. 3. progenie così derivata.
crociato cruciforme.
crocidolite tipo anfibolo di amianto che causa
asbestosi nonché mesoteliomi e altre forme di
cancro.
cromaffine che si colora fortemente con i sali di
cromo, come le cellule cromaffini.
cromaffinoma tumore che contiene cellule cromaffini, come il feocromocitoma.
cromaffinopatia malattia del sistema cromaffine.
cromatico 1. relativo al colore; evidenziabile con
coloranti. 2. relativo alla cromatina.
cromatide uno dei due filamenti paralleli spiraliformi uniti a livello del centromero che costituiscono un cromosoma dopo la sua replicazione.
Dopo la divisione del centromero ciascun c. diventa un cromosoma a sé.
cromatina complesso di acidi nucleici e proteine
(istoni primari) nel nucleo delle cellule eucariotiche che costituiscono i cromosomi. cromatinico, agg. c. -negativo, che manca della cromatina
sessuale, una caratteristica dei nuclei delle cellule
in un maschio normale. c. -positivo, in possesso
della cromatina sessuale, una caratteristica dei
nuclei delle cellule in una femmina normale.
c. sessuale, corpo di Barr.
cromatismo abnormi depositi di pigmento.
cromato ogni sale dell’acido cromico.
cromato- prefisso [Gr.] colore; cromatina.
cromatofilo cellula o struttura che si colora facilmente. cromatofilo, agg.
cromatoforo cellula pigmento negli animali od
organello che produce colore nelle cellule vegetali.
cromatogeno che produce colore o una sostanza
colorante.
cromatografia metodo di separazione e identificazione dei composti chimici di una miscela
complessa tramite evidenziazione di differenze
di movimento attraverso un sistema a due fasi
in cui il movimento è dato da flusso di liquido o
di un gas (fase mobile) che percola attraverso un
adsorbente (fase stazionaria) o una seconda fase
liquida. cromatografico, agg. c. a esclusione
molecolare, cromatografia per gel-filtrazione. c.
a gas-liquido, (GLC) cromatografia a gas in cui
il sorbente è costituito da un liquido non volatile
posto su di un supporto solido. c. a gas-solido,
(GSC) cromatografia a gas in cui il sorbente è
un solido poroso e inerte. c. a gel-filtrazione,
c. a gel-permeazione, cromatografia in cui la
fase stazionaria consiste in minuscole sfere idro-
Dorland_Lettera_C.indd 207
cromo (Cr)
filiche formanti gel che contengono pori di dimensioni specifiche che intrappolano e ritardano
molecole abbastanza piccole da entrare in essi.
c. a scambio ionico, cromatografia in cui la
fase stazionaria è una resina a scambio ionico.
c. a strato sottile, (TLC) cromatografia attraverso un sottile strato di materiale inerte come
cellulosa. c. ad adsorbimento, cromatografia in
cui la fase stazionaria è un adsorbente. c. di affinità, cromatografia che si basa su di una interazione biologica altamente specifica, come quella
tra antigene e anticorpo o tra recettore e ligando,
in cui una di queste sostanze viene immobilizzata
e utilizzata come adsorbente. c. di ripartizione,
metodo che utilizza la ripartizione dei soluti tra
due fasi liquide (il solvente originale e la pellicola di solvente sulla colonna di adsorbimento).
gas c., (GC) cromatografia in cui un gas inerte
muove i vapori dei materiali da separare attraverso una colonna di materiale inerte. c. liquida ad
alta risoluzione, c. liquida ad alta pressione,
(HPLC) tipo di cromatografia automatizzata in
cui la fase mobile è un liquido che viene forzato
sotto ad alta pressione attraverso una colonna stipata di sorbente. c. su carta, cromatografia che
utilizza un foglio di carta, in genere carta da filtro,
come colonna di adsorbimento. c. su colonna,
cromatografia in cui i vari soluti di una soluzione
sono fatti scendere lungo una colonna adsorbente
e i singoli componenti sono adsorbiti dalla fase
stazionaria.
cromatografo apparecchiatura usata per la cromatografia.
cromatogramma registrazione prodotta tramite
cromatografia.
cromatoide che si colora come la cromatina o che
vi assomiglia in altro modo.
cromatolisi disintegrazione dei corpi di Nissl di
un neurone come risultato di una lesione o per
affaticamento o per esaurimento.
cromatopsia difetto visivo in cui gli oggetti non
colorati appaiono striati di colore.
cromatoptometria misurazione della percezione del colore.
cromaturia colorazione anomala dell’urina.
cromestesia associazione di sensazioni immaginarie di colore con reali sensazioni di gusto, udito
o olfatto.
cromico di relativo a o correlato al cromo. c. fosfato P32, sale fosfato di cromo radiomarcato
usato nel trattamento dei versamenti pleurici o
peritoneali metastatici e di certi carcinomi dell’ovaio e della prostata.
cromidrosi secrezione di sudore colorato.
cromo (Cr) elemento metallico duro, lucente,
bianco argenteo; no. at. 24, p. at. 51,996. Nello
stato trivalente è un elemento in tracce essenziale
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cromo-
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per l’alimentazione, mentre il cromo esavalente è
cancerogeno. c. 51, isotopo radioattivo del cromo che ha un’emivita di 27,7 giorni e decade per
cattura elettronica emettendo raggi gamma (0,32
MeV); è usato per marcare i globuli rossi per la
misurazione della massa o del volume, tempo
di sopravvivenza e studi su sequestri, per la diagnosi di sanguinamento gastrointestinale, e per
marcare le piastrine e studiarne la sopravvivenza.
c. triossido, acido cromico.
cromo- prefisso [Gr.] colore.
cromoblasto cellula embrionaria che si trasforma
in una cellula pigmentata.
cromoblastomicosi infezione fungina cronica
della cute che produce noduli simili a verruche
o papillomi che possono ulcerarsi.
cromocistoscopia cistoscopia degli orifizi ureterali dopo somministrazione orale di un colorante che viene escreto nell’urina.
cromocita cellula colorata o corpuscolo pigmentato.
cromodacriorrea eliminazione di lacrime sanguinolente.
cromofilo cellula o tessuto facilmente colorabile.
cromofobia qualità di una cellula o tessuto che non
assume prontamente colorante. cromofobo, agg.
cromofobo cellula o tessuto che non si colora
prontamente, come le cellule cromofobe nell’adenoipofisi.
cromoforico 1. che porta un colore. 2. relativo a
un cromoforo.
cromoforo gruppo chimico la cui presenza conferisce un colore definito a un composto e che si
unisce ad altri gruppi (auxocromi) per formare
dei coloranti.
cromogenesi formazione di colore o di pigmento.
cromogeno sostanza che dà origine a un composto colorato.
cromolina inibitore della liberazione di istamina e
altri mediatori dell’ipersensibilità immediata dai
mastociti; usata come sale sodico per la profilassi
e il trattamento di rinite allergica, asma bronchiale, associate ad allergie, e della flogosi indotta da
allergeni di congiuntiva o cornea, e per il trattamento della mastocitosi.
cromomero uno dei granuli perliformi disposti in
serie lungo i cromosomi eucariotici; rappresenta
il processo di spiralizzazione e condensazione localizzato della cromatina.
cromomicosi cromoblastomicosi.
cromonema filamento centrale di un cromatide
lungo cui giacciono i cromomeri. cromonemale,
agg.
cromopsia sensazione di colore.
cromoscopia diagnosi della funzione renale per
mezzo dell’urina dopo somministrazione di coloranti.
cromosoma 1. nelle cellule eucariotiche, struttura
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all’interno del nucleo costituita da cromatina, che
contiene le informazioni genetiche della cellula.
Tutti gli organismi di una specie sono normalmente caratterizzati da cellule somatiche contenenti lo
stesso numero di cromosomi: negli esseri umani
sono 46 compresi i due (XX o XY) che determinano il sesso. 2. l’analoga struttura contenente il
materiale genetico di procarioti, mitocondri e cloroplasti; cerchio chiuso di DNA a doppia catena.
cromosomico, agg. c. ad anello, cromosoma in
cui ambedue le estremità sono state perse (delezione) e le due estremità rotte si sono riunite a
formare un anello. c. omologo, coppia corrispondente di cromosomi, uno da ciascun genitore, con
gli stessi loci genici secondo lo stesso ordine. c.
Ph1, c. Philadelfia, anomalia del cromosoma 22
presente nella leucemia granulocitica cronica; in
generale una traslocazione reciproca tra i cromosomi 9 e 22 che ha come risultato l’espressione di
un gene di fusione oncogeno. c.(i) sessuali, cromosomi associati alla determinazione del sesso nei
mammiferi, sono una coppia disuguale, i cromosomi X e Y. c. somatico, autosoma. c. X, il cromosoma sessuale presente in due copie nelle cellule
somatiche femminili umane; posseduto dalla metà
dei gameti maschili e da tutti i gameti femminili.
c. Y, il cromosoma sessuale presente nelle cellule
somatiche maschili umane ma non in quelle femminili; posseduto dalla metà dei gameti maschili e
da nessuno dei gameti femminili.
cronassia il tempo minimo per cui la corrente elettrica deve fluire a un voltaggio doppio della reobase
per provocare la contrazione di un muscolo.
cronico che persiste per lungo tempo.
crono- prefisso [Gr.] tempo.
cronobiologia studio scientifico degli effetti del
tempo sui sistemi viventi e dei ritmi biologici.
cronobiologico, agg.
cronognosi percezione del trascorrere del tempo.
cronografo strumento per registrare piccoli intervalli di tempo.
cronotarassi disorientamento temporale.
cronotropismo interferenza con la regolarità di
un movimento periodico, come quello del battito
cardiaco. cronotropo, agg.
cross test accoppiamento di un individuo con
fenotipo dominante in uno o più geni, con genotipo ignoto; con un tester omozigote recessivo
nei geni in questione, in modo da rilevare il genotipo ignoto.
crossing over scambio reciproco di materiale
genetico tra cromosomi omologhi che determina ricombinazione, spesso specificamente tra
cromatidi non fratelli di cromosomi omologhi
appaiati durante la meiosi.
cross-link legame covalente formato all’interno
di catene polimeriche o tra catene diverse.
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crosta strato esterno indurito, specialmente di materiale solido, formato dall’essiccamento di un essudato corporeo o secrezione. c. lattea, crusta lattea.
Crostacei classe di artropodi che comprende
aragoste, granchi, gamberi, tarli, pulci d’acqua
e cirripedi.
crotalide 1. serpente della famiglia dei Crotalidi;
vipera. 2. appartenente o relativo alla famiglia dei
Crotalidi.
Crotalidi famiglia di serpenti velenosi vipere.
crotalina crotalide.
Crotalus genere di serpenti a sonagli.
crotamitone acaricida utilizzato nel trattamento
della scabbia e come antipruriginoso.
CRPS sindrome da dolore regionale complesso.
cruciforme a forma di croce.
crup ostruzione parziale acuta delle vie aeree superiori, in genere nei bambini piccoli, causata da infezione batterica o virale, allergia, corpi estranei
o accrescimento; caratterizzata da tosse abbaiante
e risonante, raucedine e stridore. c. batterico,
c. membranoso, c. pseudomembranoso, tracheite batterica.
crura [L.] pl. di crus.
crurale relativo all’arto inferiore o a una struttura
simile (crus).
crurotomia sezione di una gamba della staffa, in
genere quella anteriore.
crus pl. crura [L.] 1. gamba (1). 2. parte simile
a una gamba. c. cerebri, ampio fascio di fibre
nervose, che forma il tratto basale del peduncolo anteriore alla sostanza nera nel mesencefalo.
c. del clitoride, continuazione di ciascun corpo
cavernoso del clitoride che diverge posteriormente a unirsi agli archi pubici. c.(a) del diaframma,
due bande fibromuscolari che prendono origine
dalle vertebre lombari e si inseriscono sul tendine centrale del diaframma. c. del fornice, una
di due fasce appiattite di sostanza bianca che si
uniscono a formare il corpo del fornice. c. del
pene, continuazione di ciascun corpo cavernoso
del pene che diverge posteriormente per inserirsi
sull’arcata pubica.
crusca alimento che deriva dal rivestimento esterno di un chicco di cereale; fonte di fibre alimentari.
crusta pl. crustae [L.] crosta. c. lattea, seborrea
del cuoio capelluto dei bambini in allattamento.
crux pl. cruces [L.] croce. c. del cuore, intersezione delle pareti che separano le porzioni destra e
sinistra e le camere atriali e ventricolari del cuore.
c. pilorum, disposizione a croce formata dai capelli in crescita con i capelli che sono disposti in
direzioni opposte.
Cryptococcus genere di funghi lievito-simili,
che includono C. neoformans e C. gattii, responsabili della criptococcosi. criptococcico, agg.
Cryptosporidium genere di protozoi parassiti,
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culdoscopia
osservato nel tratto intestinale di molti vertebrati
e agente eziologico della criptosporidiosi nell’uomo.
CS [In.] Cesarean Section: taglio cesareo; Conditioned Stimulus: stimolo condizionato; Coronary
Sinus: seno coronarico.
Cs cesio.
CSAA [In.] Child Study Association of America:
associazione americana di studi sul bambino.
CSF [In.] CerebroSpinal Fluid: liquor: fluido cerebrospinale.
CSGBI [In.] Cardiac Society of Great Britain and
Ireland: società cardiologica di Gran Bretagna e
Irlanda.
CSM [In.] Cerebrospinal Meningitis: meningite
cerebrospinale.
CSMLS [In.] Canadian Society of Medical Laboratory Science: società canadese delle scienze
mediche.
C-spine rachide cervicale.
CT [In.] Computer Tomography: tomografia computerizzata.
Ctenocefalides genere di pulci che comprende C. canis spesso osservata sui cani, che può
trasmettere la tenia del cane all’uomo e C. felis,
abitualmente parassita dei gatti.
C-terminale termine della catena peptidica che
porta il gruppo alfa carbossilico libero dell’ultimo
aminoacido convenzionalmente scritto a destra.
CTL [In.] Cytotoxic T Lymphocytes: linfociti T
citotossici.
CTP citidina trifosfato.
Cu rame [L. cuprum].
cubito gomito. cubitale, agg. c. valgo, deformità
del gomito in cui l’avambraccio in estensione si
allontana dalla linea mediana del corpo. c. varo, deformità del gomito in cui l’avambraccio in
estensione devia verso la linea mediana del corpo.
cuboide 1. che assomiglia a un cubo. 2. osso cuboide; vedi Tabella delle ossa.
cuffia piccola struttura a fascia che circonda una
parte o un oggetto. c. dei rotatori, struttura
muscolotendinea che circonda e fornisce solidità
all’articolazione scapolo-omerale. c. muscolotendinea, cuffia formata dall’intrecciarsi di muscoli e fibre tendinee.
cuffing formazione di un margine avvolgente,
come per i leucociti attorno a un vaso sanguigno, osservato in alcune infezioni e nella sclerosi
multipla.
cul-de-sac [Fr.] fondo cieco. c.-de-s. di Douglas, tasca retto-uterina.
culdocentesi puntura transvaginale del recesso
rettouterino per aspirare liquido.
culdoscopia esame visivo dei visceri pelvici femminili mediante un endoscopio introdotto nella
cavità pelvica attraverso il fornice vaginale posteriore.
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Culex
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Culex genere di zanzare riscontrato in tutto il
mondo, molte specie del quale sono vettori di
organismi patogeni.
culicida agente che distrugge zanzare.
culicifugo agente che allontana zanzare.
culicino 1. membro del genere Culex o di generi correlati. 2. relativo a che interessa o colpisce
zanzare del genere Culex o specie correlate.
culla telaio posto sul corpo di un paziente allettato allo scopo di applicare caldo o freddo o per
proteggere dal contatto con le lenzuola parti lese.
culmen pl. culmina [L.] la porzione del verme del
lobo anteriore del cervelletto, tra il lobulo centrale e la fissura primaria.
cumarina 1. principio estratto dalle fave di tonca;
contiene un fattore, il dicumarolo, che inibisce la
sintesi epatica dei fattori della coagulazione vitamina K-dipendenti, e molti suoi derivati sono
usati come anticoagulanti nel trattamento delle
patologie caratterizzate da una coagulazione eccessiva. 2. derivato della cumarina o composto
sintetico con attività cumarino-simili.
cumulativo che aumenta per aggiunte successive
tanto che il totale è maggiore della somma attesa
delle varie parti.
cumulo piccola elevazione. c. ooforo, massa di
cellule follicolari che circonda l’ovocita nel follicolo ovarico vescicolare.
cuneato cuneiforme.
cuneiforme con una forma simile a un cuneo.
cuneo 1. lobulo a forma di cuneo sul versante mediale del lobo occipitale del cervello. 2. blocco di
materiale spesso a una estremità e affusolato a un
margine sottile all’altra estremità. c. graduato,
blocco di materiale assorbente, di solito di alluminio, sagomato a scalini di spessore crescente, usato
per misurare il potere di penetrazione dei raggi X.
cunicolo 1. tunnel. 2. cunicolo nella cute praticato
da acari della scabbia.
cunnilingus stimolazione orale dei genitali femminili.
Cunninghamella genere di funghi dell’ordine
Mucorales caratterizzati dalla mancanza di sporangio e da conidi che originano da una vescicola.
C. bertholetiae causa una mucormicosi opportunistica del polmone nei pazienti immunocompromessi o debilitati.
cuoio capelluto cute che ricopre il cranio.
cuore cor; viscere del muscolo cardiaco che mantiene la circolazione del sangue. Vedi Tavola 24.
c. a fiasco, segno radiografico di versamento pericardico in cui la silhouette cardiaca è ingrandita
e assume la forma di una fiasca o bottiglia. c. adiposo, cuore grasso. c. artificiale, meccanismo di
pompaggio che duplica la frequenza, la portata e
la pressione sanguigna del cuore naturale; può sostituire la funzione di una parte o di tutto il cuore.
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c. biloculare, cuore a due camere con un atrio e un
ventricolo e una valvola atrioventricolare comune
dovuto a mancata formazione dei setti interatriale
e interventricolare. c. bovino, cuore fortemente
ingrandito come conseguenza di ipertrofia o dilatazione del ventricolo sinistro. c. d’atleta, ipertrofia del cuore senza patologia valvolare, a volte
osservata nell’atleta. c. destro, atrio e ventricolo
destro che sospingono il sangue venoso nel circolo
polmonare. c. di pietra, massiccia necrosi a bande
di contrazione di un cuore ipertrofico non elastico
che si presenta come complicanza di un intervento
cardiochirurgico; si ritiene dovuto a bassi livelli di
ATP e al sovraccarico di calcio. c. extracorporeo,
cuore artificiale situato all’esterno del corpo che
abitualmente effettua funzioni di pompaggio e
ossigenazione. c. fibroide, cuore in cui il tessuto
fibroso sostituisce parti del miocardio, così come
accade nella miocardite cronica. c. grasso, 1. affetto da degenerazione grassa. 2. condizione in cui
il grasso è accumulato attorno e dentro il muscolo cardiaco. c. orizzontale, rotazione antioraria
dell’asse elettrico (deviazione a sinistra) del cuore.
c. polmonare acuto, sovraccarico acuto del ventricolo destro dovuto a ipertensione polmonare
in genere causato da embolia polmonare, acuta.
c. polmonare cronico, cardiopatia dovuta a ipertensione polmonare conseguente a patologie del
polmone o dei suoi vasi con ipertrofia del ventricolo destro. c. sinistro, atrio e ventricolo sinistro che
sospingono il sangue attraverso la circolazione sistemica. c. triatriato, cuore con tre camere atriali,
in cui le vene polmonari si svuotano in una camera
accessoria che è posta al di sopra del vero atrio
sinistro e comunica con esso attraverso una piccola apertura. c. tricamerale, anomalia di sviluppo
in cui il cuore manca del setto interventricolare o
interatriale e così ha soltanto tre compartimenti.
c. triloculare, cuore tricamerale. c. triloculare
biatriato, cuore tricamerale con due atri che comunicano attraverso le valvole tricuspide e mitrale con
un ventricolo unico. c. triloculare biventricolare, cuore tricamerale con un atrio e due ventricoli.
cupola cupula.
cupoliforme della forma di una piccola tazza.
cupololitiasi presenza di calcoli nella cupola del
dotto semicircolare posteriore.
cupping [In.] 1. applicazione di un piccolo bicchiere di vetro o di una coppetta di bambù sulla
cute nel quale viene creato il vuoto allo scopo di
attrarre sangue e linfa verso la superficie corporea
e incrementare la circolazione locale. 2. formazione di una depressione a forma di cupola.
cuprofano membrana costituita da cellulosa rigenerata; è la membrana più comunemente utilizzata negli emodializzatori.
cupruresi ipercupremia.
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cupula pl. cupulae [L.] piccola coppa rovesciata o un
cappuccio a forma di cupola sopra una struttura.
cura 1. trattamento di una malattia o di un caso
speciale. 2. trattamento coronato da successo di
una malattia o ferita. 3. sistema di trattamento
di una malattia. 4. farmaco efficace nel trattare
una malattia.
curandera [Sp.] guaritrice; donna che pratica curanderismo.
curanderismo tradizionale sistema di cura messicano-americano che associa vari elementi teorici in un approccio olistico alla malattia e che
ritiene che la malattia può avere cause non solo
naturali ma anche spirituali.
curandero [Sp.] guaritore; uomo che pratica il
curanderismo.
curarizzazione somministrazione di curaro
(abitualmente tubocurarina) per indurre rilasciamento muscolare grazie alla sua attività bloccante
sulla giunzione mioneurale.
curaro membro di una grande varietà di estratti
altamente tossici provenienti da numerose fonti
botaniche, usati originariamente nel Sud America come veleni per frecce. Estratto dell’arbusto
Chondodendron tomentosum, è stato usato come
rilassante della muscolatura scheletrica.
curaromimetico che ha un’azione simile a quella
del curaro.
Curcuma Curcuma longa o suo rizoma, che è
utilizzato per trattare dispepsia e anoressia e ha
un’ampia varietà di applicazioni in medicina tradizionale cinese, Ayurveda e medicina popolare.
curettage [Fr.] pulizia di una superficie patologica, come con una curette. c. di aspirazione,
c. sottovuoto, asportazione di tessuto o dell’intero contenuto dell’utero mediante aspirazione
con una curetta cava; eseguita a scopo diagnostico
o per indurre l’aborto. c. medico, induzione di
sanguinamento dall’endometrio mediante somministrazione e sospensione di un agente progestinico. c. periapicale, rimozione mediante una
curette dei tessuti periapicali patologici senza
escissione dell’apice della radice.
curette strumento a forma di cucchiaio usato per
ripulire una superficie patologica.
curettement curettage. c. fisiologico, débridement enzimatico.
curie (Ci) unità di radioattività, definita come la
quantità di un nuclide radioattivo in cui il numero di disintegrazioni per secondo è 3,7 × 1010.
curie-ora unità di dose equivalente a quella ottenuta dall’esposizione per un’ora a materiale radioattivo che si disintegra a una velocità di 3,7 × 1010
atomi per secondo.
curio (Cm) elemento metallico transuranico, pesante, sintetico, duro, denso, argenteo; no. at. 96,
p. at. 247.
curva linea che non è retta o che descrive una
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Curvularia
parte di cerchio, in particolare una linea che rappresenta valori variabili in un grafico. c. dentale,
curva di occlusione. c. di Barnes, segmento di
circolo il cui centro è il promontorio del sacro
e la concavità è diretta posteriormente. c. di
Carus, asse normale dello stretto pelvico. c. di
crescita, curva ottenuta tracciando l’aumento
di dimensioni o di numero contro il tempo trascorso. c. di diluizione del colorante, curva di
diluizione di un indicatore in cui l’indicatore è un
colorante, in genere verde indocianina. c. di diluizione dell’indicatore, rappresentazione grafica
della concentrazione di un indicatore aggiunto
in quantità note al sistema circolatorio e misurata nel tempo; usata negli studi della funzione
cardiovascolare. c. di dissociazione ossigenoemoglobina, curva grafica che rappresenta la
normale variazione nella quantità di ossigeno che
si combina con l’emoglobina quale funzione della
tensione di ossigeno e anidride carbonica. c. di
funzione ventricolare, curva di Starling. c.(e)
di isodose, linee che delimitano aree del corpo che ricevono la stessa quantità di radiazione
in radioterapia. c. di occlusione, curva di una
dentatura su cui giacciono le superfici occlusali.
c. di Price-Jones, curva grafica che rappresenta
la variazione di dimensioni dei globuli rossi. c. di
Starling, rappresentazione grafica della gittata
cardiaca o di un’altra misurazione della funzione
ventricolare come una funzione di riempimento
ventricolare per un dato livello di contrattilità.
c. di temperatura, tracciato grafico che mostra
le variazioni della temperatura corporea. c.(e) di
tensione, linee osservate nell’osso spongioso determinate dalle sollecitazioni meccaniche durante
lo sviluppo. c. resistenza/durata, rappresentazione grafica della relazione tra l’intensità di uno
stimolo elettrico al punto motorio di un muscolo
e la durata del tempo in cui essa deve fluire per
causare una contrazione minima. c. varoliana,
terza flessura cerebrale nel feto in via di sviluppo.
curvatura deviazione da una direzione rettilinea.
c. di Pott, curvatura posteriore anormale della colonna vertebrale, dovuta alla tubercolosi.
c. maggiore dello stomaco, margine sinistro
o laterale e inferiore dello stomaco che segna
la giunzione inferiore delle superfici anteriore e
posteriore. c. minore dello stomaco, margine
destro o mediale dello stomaco che segna la giunzione superiore delle superfici anteriore e posteriore. c. vertebrale, 1. una qualsiasi delle normali
curvature presenti nelle regioni cervicale, toracica, pelvica, e lombare della colonna vertebrale.
2. anomala deviazione della colonna vertebrale.
Curvularia genere di fungo imperfetto comunemente trovato nella terra e altrove; C. lunata si
riscontra nell’uomo in micetomi.
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cuscinetto
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cuscinetto massa di materiale soffice simile a
cuscino. c. addominale, cuscinetto per l’assorbimento di secrezioni da ferite addominali
o per spostare i visceri addominali per migliorare l’esposizione durante interventi chirurgici.
c. adiposo orale, cuscinetto di suzione. c. adiposo sottorotuleo, ampio cuscinetto di grasso
presente dietro e sotto la rotula. c. da suzione,
massa lobulata di grasso che occupa lo spazio
tra il massetere e la superficie esterna del buccinatore; è ben sviluppata nei lattanti. c.(i) delle
nocche, ispessimenti nodulari della cute sulla
superficie dorsale delle articolazioni interfalangee. c. gastrico, cuscinetto posto sullo stomaco
prima di applicare un’ingessatura; il cuscinetto è
quindi rimosso lasciando lo spazio sotto al gesso
per consentire l’espansione dello stomaco dopo
l’ingestione di cibo. c. retromolare, massa di tessuto simile a cuscino posta all’estremità distale
della cresta mandibolare residua.
cuscino parte soffice o a forma di cuscino. c. (i)
anali, masse di tessuto subepiteliale nel quadrante lato sinistro, posteriore destro e destro anteriore del canale anale, consiste in plessi venosi, fibre
muscolari molli e tessuto elastico e connettivo;
chiudono il canale anale mantenendo il contenuto. c.(i) endocardici, sollevamenti del canale
atrioventricolare del cuore embrionario che in
seguito contribuiscono a formare il setto interatriale. c.(i) intimali, ispessimenti longitudinali
dell’intima di certe arterie, p.es. arterie peniene;
svolgono la funzione di valvole controllando
il flusso ematico tramite occlusione del lume
dell’arteria.
cuspide 1. che ha una punta. 2. dente a cuspide. 3.
prominenza appuntita o arrotondata, come sulla
corona di un dente, o uno dei segmenti triangolari di una valvola cardiaca.
cuspis pl. cuspides [L.] cuspide.
cut down creazione di una piccola incisione, soprattutto al di sopra di una vena (c. venoso) per
facilitare la venipuntura e permettere il passaggio
di un ago o di una cannula per aspirare sangue o
somministrare fluidi.
cutaneo relativo alla cute.
cute pelle. c. anserina, temporanea elevazione dei
follicoli piliferi causata dalla contrazione dei muscoli erettori dei peli; riflesso di una scarica del si-
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stema nervoso simpatico. c. iperelastica, sindrome di Ehlers-Danlos. c. lassa, gruppo di malattie
della rete della fibra elastica, solitamente ereditaria
in cui la pelle pende in falde cascanti. c. marmorata, pelle reticolare lividosa, dovuta al freddo.
c. romboidale della nuca, ispessimento della cute
del collo con accentuazione della sua trama che le
conferisce un aspetto di placche a losanga. c. verticis girata, ingrandimento e ispessimento della
cute del cuoio capelluto che forma pieghe e solchi.
cuticola 1. strato di sostanza più o meno solida
che ricopre la superficie libera di una cellula epiteliale. 2. eponichio (1). 3. strato corneo secreto. c. dello smalto, c. primaria, pellicola sullo
smalto dei denti non erotti, costituita principalmente da residui degenerati di ameloblasti dopo
il completamento della formazione dello smalto. c. dentale, pellicola che ricopre lo smalto e
il cemento di alcuni denti, esterna rispetto alla
cuticola primaria con cui si combina, depositata dall’inserzione epiteliale nella sua migrazione
lungo il dente. c. secondaria, cuticola dentale.
cutireazione reazione flogistica o irritativa della
cute che si verifica in certe malattie infettive o
all’applicazione o iniezione di una preparazione
dell’organismo che causa la malattia.
cuvette [Fr.] contenitore in vetro in genere con
caratteristiche ben definite (dimensioni proprietà ottiche) per contenere soluzioni o sospensioni
che devono essere studiate.
CV cardiovascolare, capacità vitale.
CVID [In.] Common Variable ImmunoDeficiency:
immunodeficienza variabile comune.
CVS [In.] CardioVascular System: sistema cardiovascolare; Chorionic Villus Sampling: prelievo di
villi coriali.
Cyanobacteria phylum di batteri comprendente
i batteri blu-verdi (un tempo chiamati alghe bluverdi) che sono fotosintetici e fissano anche l’azoto.
Cys cisteina.
Cytomegalovirus genere di virus ubiquitari della famiglia Herpesviridae, che in seguito all’infezione, causa produzione di ampie cellule singole
con inclusioni intranucleari; include la specie
dell’herpesvirus umano 5. vedi tabella alla voce
herpes virus.
cytomegalovirus (CMV) virus del genere Cytomegalovirus.
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