2 aprile 1953 STRUTTURA MOLECOLARE DEGLI ACIDI NUCLEICI
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2 aprile 1953 STRUTTURA MOLECOLARE DEGLI ACIDI NUCLEICI
2 aprile 1953 STRUTTURA MOLECOLARE DEGLI ACIDI NUCLEICI sulla stessa catena, in modo che la struttura si ripeta ogni 10 residui su ogni catena, cioè dopo 34 A. La distanza di un atomo di fosforo dall’asse della fibra è di 10 A. Poiché i fosfati stanno all’esterno, i cationi vi possono accedere facilmente. Vogliamo suggerire una struttura per il sale dell’acido desossiribonucleico (D.N.A). Questa struttura ha caratteristiche che sono di considerevole interesse biologico. La struttura è aperta, e il contenuto in acqua è piuttosto alto. Per un contenuto d’acqua più basso ci aspetteremmo una torsione delle basi che renda la struttura più compatta. Una struttura per l’acido nucleico è stata già proposta da Pauling e Corey (1). Essi ci hanno gentilmente reso disponibile il manoscritto prima della pubblicazione. Il loro modello consiste di tre eliche intrecciate fra loro, con i fosfati stretti attorno all’asse della fibra, e le basi rivolte all’esterno. A nostro parere, questa struttura non è soddisfacente, per due ragioni: (1) Crediamo che il materiale che dà i diagrammi ai raggi X sia il sale e non l’acido libero. Senza gli atomi di idrogeno acidico non è chiaro come le forze potrebbero tenere insieme la struttura, specialmente considerando che i fosfati carichi negativamente, posti a ridosso dell’asse si respingerebbero. (2) Alcune delle distanze di Van der Waals sembrano essere troppo piccole. Una caratteristica innovativa della struttura è il modo in cui le due catene stanno unite fra loro attraverso le basi purina e pirimidina. I piani delle basi sono perpendicolari all’asse della fibra. Essi stanno uniti a coppie, una base per catena, in modo che ciascuna delle due giaccia fianco a fianco con le stesse coordinate z. Una base dev’essere una purina e l’altra una pirimidina, perché possa avvenire il legame. I legami a idrogeno si formano così: la posizione 1 della purina lega la posizione 1 della pirimidina; la posizione 6 della purina lega la posizione 6 della pirimidina. Una struttura per l’acido desossiribonucleico Un’altra struttura a tre eliche è stata suggerita da Fraser (in stampa). Nel suo modello i fosfati stanno all’esterno e le basi all’interno, connesse fra loro da legami a idrogeno. Questa struttura, per come è descritta, è definita piuttosto male, e per questo motivo non la commenteremo. Vogliamo presentare una struttura radicalmente diversa per il sale dell’acido desossiribonucleico. Questa struttura ha due catene elicoidali, ciascuna delle quali si avvolge attorno allo stesso asse (vedi figura). Abbiamo adottato la solita assunzione chimica che ogni catena consiste di gruppi fosfodiesterei che legano residui di beta-D-desossiribofuranosio con legami 3’-5’. Le due catene, ma non le loro basi, sono correlate da una diade perpendicolare all’asse della fibra. Entrambe le catene si organizzano in eliche destrogire ma, per via della diade, le sequenze degli atomi nelle due catene si estendono in direzioni opposte. Ogni catena ricorda il modello numero 1 di Furberg; cioè le basi stanno Questa figura è del tutto all’interno dell’elica e i fosfati sono e schematica. I due posti all’esterno. La configurazione nastri simbolizzano le dello zucchero e degli atomi vicini è catenedi zucchero fosfato, e le aste simile alla “configurazione standard di orizzontali le coppie di Furberg”, dove lo zucchero è basi chemantengono praticamente perpendicolare alla base unite le due catene. La linea verticale indica ad esso legata. Ogni 3,4 A in direzione l'asse della fibra. z si trova un residuo. Abbiamo assunto un angolo di 36° tra residui adiacenti Se si assume che le basi in questa struttura si ritrovino solamente nella loro conformazione tautomerica più plausibile (cioè, in forma cheto piuttosto che enolica) si trova che soltanto specifiche coppie di basi si possono legare fra loro. Queste coppie sono: adenina (purina) con timina (pirimidina) e guanina (purina) con citosina (pirimidina). In altre parole, se un’adenina forma un membro della coppia, su una delle due catene, allora, seguendo le nostre assunzioni, l’altro membro deve essere una timina; lo stesso vale per guanina e citosina. La sequenza di basi su una catena singola non sembra avere alcun tipo di restrizione. Comunque, se si possono formare solo specifici appaiamenti fra le basi, ne segue che, data la sequenza di basi su una catena, allora la sequenza sull’altra catena è automaticamente determinata. E’ stato visto sperimentalmente (3,4). che il rapporto tra la quantità di adenina e di timina, e quello tra guanina e citosina, sono sempre molto vicini all’unità per l’acido desossiribonucleico. E’ probabilmente impossibile costruire una simile struttura con uno zucchero ribosio al posto del desossiribosio, visto che un altro atomo di ossigeno creerebbe un’interazione di Van der Waals troppo ravvicinata. I dati ai raggi X pubblicati in precedenza (5, 6) sull’acido desossiribonucleico sono insufficienti per provare rigorosamente la nostra struttura. Per quel che possiamo dire, è sostanzialmente compatibile con i dati sperimentali, ma deve essere considerata non provata, fin tanto che non sia supportata da risultati più precisi. Alcuni di questi si possono trovare nelle comunicazioni seguenti. Non eravamo a conoscenza dei dettagli circa i risultati presentati lì, quando abbiamo elaborato questa struttura, che comunque non si basa solo sui dati sperimentali e le considerazioni stereochimiche pubblicati. Non abbiamo mancato di notare che l’appaiamento specifico che abbiamo postulato suggerisce immediatamente un possibile meccanismo di copiatura del materiale genetico. I dettagli completi della struttura, comprese le condizioni assunte per la sua costruzione, assieme ad un insieme di coordinate per gli atomi saranno pubblicati altrove. Siamo veramente in debito con il dr. Jerry Donohue per i suoi consigli e le sue critiche costanti, in particolare circa le distanze interatomiche. Inoltre siamo stati stimolati dalla conoscenza della natura generale dei risultati sperimentali non pubblicati e dalle idee del dr. M. H. F. Wilkins, della dr. R. E. Franklin e dai loro colleghi del King’s College a Londra. Uno di noi (J. D. W.) è stato finanziato da una borsa della Fondazione Nazionale per la Paralisi Infantile. J. D. WATSON F. H. C. CRICK Medical Research Council Unit for the Study of Molecular Structure of Biological Systems, Cavendish Laboratory, Cambridge. April 2. 1. Pauling, L., and Corey, R. B., Nature, 171, 346 (1953); Proc. U.S. Nat. Acad. Sci., 39, 84 (1953). 2. Furberg, S., Acta Chem. Scand., 6, 634 (1952). 3. Chargaff, E., for references see Zamenhof, S., Brawerman, G., and Chargaff, E., Biochim. et Biophys. Acta, 9, 402 (1952). 4. Wyatt, G. R., J. Gen. Physiol., 36, 201 (1952). 5. Astbury, W. T., Symp. Soc. Exp. Biol. 1, Nucleic Acid, 66 (Camb. Univ. Press, 1947). 6. Wilkins, M. H. F., and Randall, J. T., Biochim. et Biophys. Acta, 10, 192 (1953). Nature, VOL 171, page737, 1953