Il Bassotto il piccolo grande cane
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Il Bassotto il piccolo grande cane
Il Bassotto il piccolo grande cane Il Bassotto è un piccolo cane, ma da questa caratteristica, che a prima vista potrebbe sfavorirlo nella caccia, trae enormi vantaggi: viene di frequente associato alla caccia in tana, di cui è sicuramente un valido interprete, la sua particolare morfologia gli permette di stanare volpi e tassi da pertugi inaccessibili, ma anche e soprattutto il coniglio selvatico, tipo di caccia che si sta oggi sempre più diffondendo in Italia. Il Bassotto standard a pelo duro predilige però la caccia in superficie: fin da cucciolo insegue ed attacca tutti gli animali che, a causa del suo carattere dominante, dimostrano paura nei suoi confronti: fra questi non solo lepri e conigli, ma anche il cinghiale. Possiede grandi qualità come: passione, mordente, perseveranza e con la sua ineguagliabile voce è di grande aiuto alla ricerca degli ungulati anche feriti. Il Bassotto ha grande intelligenza e anche grande personalità: non è immune dall’aggressività da dominanza, problema che potrebbe complicare la vita al proprietario; è quindi fondamentale stabilire la gerarchia e soprattutto il “collegamento” con il padrone, in modo da renderlo un cane molto affettuoso. Apprende facilmente i primi rudimenti dell’insegnamento grazie appunto alla sua spiccata intelligenza, ma completare l’addestramento a volte comporta non poche difficoltà, in quanto appunto con la sua personalità, il bassotto ci proverà sempre a fare di testa sua anche solo per mettere alla prova il padrone! Dotato di grandi doti olfattive e di grande coraggio, il Bassotto si esalta nella caccia al cinghiale; benché con gli arti corti possa sembrare deficitario nell’agilità, la struttura muscolare lo rende particolarmente agile anche nei cambi di direzione. Pensate che mediamente la sua altezza è 25-30 cm al garrese, e nonostante questo, non si sottrae da salti in altezza di oltre un metro (sarebbe come se un setter o un pointer saltassero tre metri!). E’ importante tenerli molto allenati per tonificare i muscoli dorsali, in quanto la lunghezza della schiena potrebbe essere un punto vulnerabile: un bassotto deve essere ben costruito, muscolato e snello al fine di evitare la fatica e il deperimento. Oggi con il metodo di caccia al cinghiale della girata, il Bassotto è in grande “spolvero” come cane limiere: personalmente in girata lo conduco alla lunga (anche perché avrei piacere che non si facesse ammazzare dal cinghiale nella lotta!), anche se è un enorme sacrificio dover passare più o meno dove passa lui con i miei oltre 90 chili, tanto che quando conduco il cane in girata non porto il fucile perché sarebbe un ulteriore impiccio! Grandissima soddisfazione se ne trae anche per il recupero degli animali feriti: è infatti, con l’ Annoveriano, il principale interprete in questo senso in tutta Europa, non subendo la concorrenza del Bavarese, del Dachsbracke o dello Jadgterrier (provare per credere!). La sua capacità in questa pratica ha carattere ereditario, e per tale motivo è fondamentale la genealogia della bestia; chiaramente però questa sua predisposizione va supportata da un adeguato addestramento, che miri a ottenere il massimo dall’animale. In particolare le caratteristiche fondamentale per un ottimo cane da recupero sono: volontà e perseveranza, che daranno la passione e l’energia per affrontare anche lunghe ricerche; finezza di naso, che permetterà di reperire la traccia fredda di un animale ferito; un buon naso non supportato da volontà però impedirà al cane di superare le difficoltà di una ricerca difficoltosa. Altre caratteristiche importanti sono la calma nella ricerca e l’attitudine a dare la voce, in quanto nel 30% dei recuperi c’è la necessità di lanciare il cane, e quindi l’esigenza di riconoscere la direzione di fuga dell’animale ferito. Le due qualità indispensabili per un cane di piccola taglia come il Bassotto per affrontare bestie molto più grandi quali cervi e cinghiali, sono il mordente e il coraggio! Unico limite per questo piccolo combattente sono i terreni innevati e le grandi asperità, dove le sue doti non riescono ad esprimersi al meglio per ovvi motivi morfologici! La caccia ha creato il bassotto e solo la caccia potrà conservare la sua morfologia e originalità. Nello Ubaldini pres. prov. sez. di Bologna