interessi delle aziende farmaceutiche ovvero che

Transcript

interessi delle aziende farmaceutiche ovvero che
Cari colleghi e lettori del sito www.isfnews.it ho letto con grande attenzione l’articolo dell’ Ansa dell’11 Luglio 2009 che richiama i dati pubblicati dall’Osmed realizzato dall'Istituto superiore di Sanità e dall'Agenzia italiana del farmaco (Aifa), il quale indica che il consumo farmaceutico territoriale di classe A‐
Ssn cresce del 4,9% rispetto al 2007 e qui pubblicato. Ed alla mente subito mi vengono i vari piagnistei farmaindustriali relativi ad un settore in crisi in cui è stato necessario effettuare tagli dolorosi di personale (n.d.r. 5.000 isf in meno) per ovviare alla evidente crisi che lo ha colpito. Ora vorrei far notare che un aumento del 5 % circa non significa crisi,ma anzi crescita ed anche importante in un settore che nel suo complesso, prevede per la spesa farmaceutica totale, comprensiva della prescrizione territoriale e di quella erogata attraverso le strutture pubbliche di una cifra di tutto rispetto che è stata di 24,4 miliardi di euro circa, di cui il 75% rimborsata dal Servizio Sanitario Nazionale. Quindi nelle casse delle aziende farmaceutiche nell’ultimo periodo sono entrati con questo aumento del 5 % la bella cifra di 1,2 Miliardi di Euro in più,che una bazzecola non sono e che contemporaneamente 5.000 isf sono stati espulsi dal settore con un evidente ulteriore risparmio e quindi profitto aziendale. Il tutto con il beneplacito delle OOSS che per “aiutare” queste aziende in difficoltà non solo hanno permesso la “svendita” di tanti posti di lavoro,ma hanno anche inserito una ciliegina sulla torta con il famigerato Welfarma. Aggiungiamo poi che l’attenzione dei mass media è fortissima verso questo settore particolarmente ricco,ma “chiacchierato” ed in particolare quanto pubblicato sul sito www.peacelink.it relativo ad una futura trasmissione RAI sul settore farmaceutico accende le luci su di un settore da sempre sconosciuto ai più ma che nasconde un fascino irresistibile. Ed il titolo della trasmissione “Gli inventori delle malattie” è tutto un programma e già in questo articolo si palesa anche per chi non è del settore quali sono i reali interessi delle aziende farmaceutiche ovvero che “ la principale mission delle aziende del farmaco è di
vendere medicine a gente sana, ovvero di inventare malattie inesistenti. Gli stessi bilanci delle
aziende del settore mostrano che la spesa per la promozione e il marketing è più che doppia se
raffrontata a quella della produzione. Insomma c’è chi specula sulle nostre paure e definisce
patologia la vivacità dei bambini, depressione certe chiusure degli anziani e sindrome pericolosa il
movimento continuo delle gambe in posizione da seduto”. E che “ Insomma non puoi dire di star
bene se non prendi medicine. Ampia e articolata la rete delle complicità che si avvale di medici,
informatori scientifici e farmacisti. Attendiamo ancora il farmaco in grado di guarire questo mondo
dalla malattia del denaro, l’epidemia più pericolosa del millennio”.
Insomma una certa prudenza dovrebbe spingere chi guida il settore farmaceutico,ma così purtroppo non è e nonostante le varie cassandre che da sempre fanno sentire il loro grido nelle stanze dei bottoni si continua imperterriti come sempre,la parola d’ordine è profitto e vendite e solo quello ovunque si ode e si sente. Solo noi isf rimaniamo al palo,invisibili quando scompariamo ma sempre presenti sui giornali quando si raccontano le varie marachelle del settore. E noi quando ci sveglieremo ?? Umberto Alderisi