la valutazione delle capacità strutturo-ritmiche
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la valutazione delle capacità strutturo-ritmiche
1 SSIS 2008 P. Piccinini [email protected] LA VALUTAZIONE DELLE CAPACITÀ STRUTTURO-RITMICHE Cos’è “L’applicazione delle valutazioni strutturo-ritmiche, non va intesa in forma classificatoria e discriminativa nei confronti dei rr., ma come ricerca di livello che, mentre ci informa sullo stato organizzativo-strutturale del r., ci dà utili informazioni sulle attività operative da scegliere in futuro. Le valutazioni di livello possono essere quantitative (ad ogni punteggio raggiunto corrisponde un’età strutturo-ritmica) o qualitative (che valutano le difficoltà del bambino in forma funzionale non quantificando in termini fissi). Le valutazioni quantitative sono più semplici da applicare e da comprendere e per questo, in genere, hanno più successo di quelle qualitative. Dal nostro punto di vista, al contrario, le valutazioni qualitative danno maggiori informazioni oltre ad essere meno rigide e classificatorie; certamente però sono molto più difficili da interpretare”1. Come si esegue Valutazioni quantitative La strutturazione spazio-temporale (Myra Stambak) Prove di riproduzione strutturale Si faranno sentire al r. serie di strutture senza che ci sia la possibilità di controllo visivo. Il r. deve sforzarsi di riprodurle subito dopo aver udito la struttura. Si assegnerà un punto ogni riproduzione riuscita. Ci si ferma dopo 3 strutture non riuscite. Prova: OO e O O 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 1 OOO OO OO O OO O O O OOOO O OOO OO O O OO OO OO OO OOO O O O O O OOOO OOOOO OO O OO OOOO OO CAZZAGO P., Psicomotricità e spazio-tempo, strutture e ritmi, Ed. La Scuola, Brescia 1984, pagg. 264-266 2 15 16 17 18 19 20 O O O OO OO OOO O O OOOO OO OO O O OO OOO O OO O O OO OOO OO Simbolizzazione spaziale Si propongono al r. strutture visive una alla volta e per la durata di 2 sec. Il r. osserva e poi deve essere in grado di riprodurre, disegnando i cerchietti, le caratteristiche di intervallo tra i vari elementi strutturali (un punto per ogni struttura riuscita). Prova: OO e O O 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 O OO OO OO OOO O O OOO OOO OO O O O OO O OO O OO O O O OO OO OO O Simbolizzazione temporale a) Lettura – si presenterà al bambino una struttura per volta simbolizzata visivamente; il r. deve essere in grado di batterla (un punto per ogni struttura riuscita). Prova: OO e O O 1 2 3 4 5 OOO OO OO OO O O O O OO OO OO b) Trascrizione di strutture temporali (dettato) L’insegnante batte una struttura per volta curando che il r. non possa osservare visivamente le battute. Il r.simbolizzerà ciò che ha udito disegnando i cerchietti sul foglio (un punto per ogni struttura riuscita). 1 2 3 4 5 Valutazione quantitativa dei test di Myra Stambak 6 anni 7 “ P.ti 7 “ 15 O OO OOO O OO OOO O O OO OO O O 3 8 “ 9 “ 10 “ “ “ “ 20 25 30 “ Cazzago P., Psicomotricità e spazio-tempo, Ed. La Scuola, Brescia 1986 A cosa serve La prima prova, di riproduzione strutturale, riguarda la “scrittura” del tempo nel tempo, i ritmi sono eseguiti a livello temporale: l’insegnante fa sentire al r. una serie di strutture, il r. deve sforzarsi di riprodurle. Essa permette di capire se il bambino possiede la struttura ritmica temporale attraverso la riproduzione di eventi temporali. Da ciò è possibile trarre informazioni utili sulla strutturazione temporale del numero e sull’utilizzo delle pause come elemento necessario nell’apprendimento della matematica e della lingua italiana.2 Le difficoltà di riproduzione indicano che il r. non possiede con sicurezza il vicino – lontano a livello temporale ed il numero nella sua espressione temporale. Questi rr. possono trovarsi in difficoltà nell’uso e nella comprensione delle pause (e, quindi, della punteggiatura) La seconda prova, di simbolizzazione temporale, riguarda la “scrittura” dello spazio nello spazio. I ritmi sono eseguiti a livello spaziale. Questa prova permette di valutare le abilità del r. durante la copia (dalla lavagna, dal libro…) e, quindi, all’utilizzo della pause nelle prestazioni scritte. Le difficoltà di riproduzione indicano che il r.non è sicuro nell’intuizione del vicino – lontano a livello spaziale (ciò può avere ricadute negative nel copiare) e nell’intuizione del numero nella sua espressione spaziale. La terza prova, di simbolizzazione temporale, si divide in due parti: a) lettura - il r. “legge” nello spazio e “scrive” nel tempo; richiede la trascrizione temporale di un ritmo spaziale. Le difficoltà di riproduzione indicano che il r. potrebbe trovarsi in difficoltà anche nella lettura di un testo scritto. b) dettato - l’insegnante “detta” nel tempo e il r. “scrive” nello spazio. Questa prova richiede la trascrizione spaziale di un ritmo temporale. Le difficoltà di riproduzione indicano che il r. potrebbe trovarsi in difficoltà nel dettato e nella scrittura di un testo. Le ultime due prove sono facilmente trasferibili nella realtà didattica quotidiana. Esse forniscono utili osservazioni riguardo alle prestazioni dei bambini nella lettura e nel dettato. Ci sono, infatti, rr. che, pur avendo abilità sufficienti o addirittura buone nelle prove di riproduzione strutturale e in quelle di simbolizzazione spaziale, si trovano in difficoltà nei rapporti spaziotemporali. In questo caso è necessario consolidare nel r. il ritmo corporeo e percettivo-uditivo. 2 La pausa è elemento indispensabile: nella separazione delle parole; nella pronuncia dei fonemi occlusivi: /sette/, /città/, /sabbia/…; nella strutturazione dei sintagmi e delle proposizioni; ecc La durata è elemento indispensabile: nell’unità della parola; nella pronuncia delle consonanti affricate, fricative, vibranti, nasali: /pozzo/, /ciuffo/, /sonno/, /carro/…; ecc