Articolo Antonio Scaburri

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Articolo Antonio Scaburri
ELFO
c’era una volta un
Antonio Scaburri, nato e cresciuto in un castello, fin da bambino giocava
con i fiori accostandoli con le piante dell’orto
Cresciuto in quest’atmosfera magica, Antonio cerca di ricreare il mondo
fatato della sua infanzia in ogni allestimento che cura; perché oggi
Antonio è un flower designer di fama internazionale.
La sua passione la esprime con le parole, con lo sguardo, con ogni
cellula del suo corpo. Non ama la tecnologia, non ha la tv, gira solo
in bicicletta e si definisce un elfo che vive nel suo mondo fatto di fiori
e profumi. Un uomo d’altri tempi che ci racconta la sua fiaba.
Come nasce questo lavoro “fiabesco” che fai?
Quando avevo Ventidue anni, decisi di dare una svolta alla mia vita
e mi trasferii a New York. Vengo da una famiglia semplice, mio padre
fa il giardiniere, e prima di andare oltreoceano ho fatto diversi lavori
come il falegname, il carpentiere, il calzolaio e il fruttivendolo.
Arrivato a New York, ho trovato lavoro come cameriere; mentre
apparecchiavo i tavoli, un fioraio, George Michigan, mi ha notato e
mi ha chiesto di andare a lavorare nel suo negozio con lui e sua moglie
Nunzia. Il negozio era il The Flower, uno dei più importanti flowershop
di Soho. Sono rimasto lì per cinque anni, da loro ho imparato questo
mestiere. Gli devo tutto.
Da New York a Milano. Come hai proseguito quest’attività in Italia?
Con loro facevo grandi allestimenti, così in Italia ho deciso di mettermi
in proprio facendo allestimenti nei negozi e nei garden. Ho creato il
mio concept store, il Mint Market in via Casati a Milano: è stato il mio
trampolino di lancio. Successivamente sono stato chiamato da grandi
aziende, come la Enzo De Gasperi, per seguirli durante fiere e allestimenti,
poi sono entrato nel mondo dei matrimoni. Ho deciso di creare il mio
sito e grazie ad esso mi sono fatto conoscere all’estero. Lavoro tanto
soprattutto con Parigi, dove ho diversi clienti importanti, tra cui
Louis Vuitton, Bloomberg, Camper e Calzedonia, per i quali seguo
tutto ciò che riguarda l’allestimento di eventi. Faccio anche il buyer,
vado soprattutto in Oriente a comprare per i miei clienti, a cercare oggetti
e piante particolari per gli allestimenti; inoltre, seguo la produzione di fiori
artificiali e di ceramiche. Insomma, lavoro con i fiori a 360°.
Hai allestito matrimoni di ogni tipo, qual è stato quello che ti ha
colpito di più?
Ne ho fatto uno molto importante a Hong Kong di una ragazza proveniente
da una famiglia facoltosa del posto. Suo padre lavora da Bloomberg,
ha visto il mio lavoro e ha deciso di ingaggiarmi per il matrimonio di
A sinistra, Giorgio Damiani - Vice Presidente del Gruppo Damiani.
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A sinistra, Eva Longoria sul red carpet del 65° Festival del cinema di Cannes mette in mostra i pendenti della collezione Damiani Belle Epoque.
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A sinistra, Eva Longoria sul red carpet del 65° Festival del cinema di Cannes mette in mostra i pendenti della collezione Damiani Belle Epoque.
Sopra, la nuova collezione D.Icon in oro, diamanti e ceramica.
sua figlia. È stata la sposa più semplice che io abbia mai avuto. A lei
piacciono le orchidee bianche e il crisantemo, che è il loro fiore tradizionale.
Ho creato così un allestimento di soli crisantemi verdi e orchidee
bianche, si era creata un’atmosfera meravigliosa. La sposa indossava
un kimono avorio, che era della mamma, con un’acconciatura che
faceva risaltare la sua bellezza. È stato di un’eleganza unica.
Bellissimo, un’atmosfera a dir poco surreale immagino. Ti sono
capitate anche spose con richieste stravaganti?
Si si (ride), alcune mi hanno chiesto una cerimonia con soli fiori neri,
che poi neri non esistono, ci sono solo color melanzana come la calla,
il ranuncolo o la rosa. A me piace creare un tema in base ai loro desideri,
e queste spose volevano un matrimonio dark, avevano persino il vestito
di pizzo nero e la musica dark al posto della solita marcia nuziale.
Cosa ti distingue rispetto agli altri flower designer?
Io amo unire elementi che tradizionalmente appartengono ad ambiti
diversi. Sono conosciuto perché uso le piante aromatiche nelle mie
composizioni. Sono il primo a Milano ad aver allestito un matrimonio
con soli papaveri e rosmarino. Entri in chiesa e senti questo profumo
di rosmarino che ti pervade i sensi. Mi piace abbinare il verde della
pianta aromatica ai fiori. Peonie e menta, rosmarino e papaveri, la
salvia e le dalie con le more, oppure la classica rosa con la felce.
Che progetti stai seguendo in questo momento?
Sto seguendo diversi lavori. In questo periodo, ho allestito un evento
per Luciano Padovan, importante marchio di scarpe. Sull’invito erano
disegnate delle rose, quindi, ho deciso di creare delle gabbie dorate
con, all’interno, dei cuscini di rose e peperoni; un abbinamento azzardato,
ma vincente. Sto seguendo, inoltre, l’apertura di un negozio a Molfetta
legato al mondo della casa, un negozio piccolo, ma che avrà tutto
quello che concerne l’oggettistica.
Da qualche mese hai iniziato una nuova avventura, tieni una rubrica nel
programma “Detto Fatto”, su Rai2, con Caterina Balivo. È la prima
volta che lavori in TV?
No, è la seconda volta. La prima volta, quando non esisteva ancora il
Digitale Terrestre, è stata per “Cucina Italiana”. Nel programma lavoravo
accanto ad uno Chef stellato: lui faceva le ricette e io, in base agli
ingredienti che utilizzava, apparecchiavo la tavola. Quindi, quando
lui faceva, ad esempio, qualcosa di esotico, io andavo a prendere i
tronchi di cannella, se invece era una ricetta mediterranea, prendevo
limoni e olive. Chi era seduto a tavola doveva vivere quel piatto anche
tramite l’atmosfera.
L’anno scorso, fui chiamato da quelli di La7 per collaborare con
“Cotto e Mangiato”, ma dovetti rifiutare perché ero oberato di lavoro.
Stavo seguendo l’apertura di un negozio di un mio grande cliente,
Giustacchini, che seguo da sette anni. Loro sono da duecento anni nel
mercato delle forniture per uffici e abbiamo deciso di espanderci
anche a decorazioni e allestimenti, quindi non sarei riuscito a seguire
entrambi i lavori.
Quest’anno, invece, sono stato contattato da un’autrice per la trasmissione
con Caterina Balivo. Ho iniziato quest’avventura molto divertente e
mi trovo davvero bene. Lei è una persona bellissima, una grande
lavoratrice.
Ti piace il mondo del piccolo schermo?
La TV la trovo divertente, mi piacerebbe farla a mio modo, ma la mia
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A sinistra, Eva Longoria sul red carpet del 65° Festival del cinema di Cannes mette in mostra i pendenti della collezione Damiani Belle Epoque.
Sopra, la nuova collezione D.Icon in oro, diamanti e ceramica.
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vera passione sono i fiori ed è ciò su cui voglio concentrarmi. In tanti
mi scrivono e mi fa piacere perché arrivo alle persone più semplici.
Vedono un bell’uomo timido e riservato e restano subito colpiti.
Tanta gente mi ferma per strada per salutarmi o chiedermi consigli.
Ti racconto un fatto molto strano, ma che mi ha fatto davvero piacere:
una domenica ero in giro, mi fermo davanti ad un bar ed entrano due
parigini che mi riconoscono e mi fanno i complimenti, mi ha emozionato
sapere che il programma è seguito anche all’estero.
Qualche consiglio da dare alle nostre lettrici?
Io dico sempre che la creatività è dentro ognuno di noi, ma spesso la
si blocca. Basta fermarsi un attimo e tirarla fuori, lasciarla libera. Ad
esempio, se avete dei vasi da conserva vuoti potete unirli in gruppi di
diverse forme per dare movimento e riempirli di fiori, avrete così un
centrotavola semplice che fa scena. Adoro utilizzare anche le candele
che fanno un’atmosfera fatata. I vasetti li ho usati anche per dei
matrimoni. Una volta avevo comprato dei vasi con la molla, rimosso
il tappo, li avevo decorati con dei nastrini e messo dentro dei fiori vari
abbinati a erbe aromatiche; hanno fatto una scena stupenda e gli ospiti se
li sono portati via come ricordo. Un’idea alternativa alla classica
bomboniera. I vasetti vanno bene anche per allestire una tavola al
mare. Se hai una bouganville puoi tagliarla e metterla nei vasi, semplice ed
efficace. Tutto ciò che abbiamo intorno ce lo insegna la natura. I miei
amici mi prendono in giro perché quando vedo qualcosa poi inizio a
pensare a cosa potrei farci. Una volta, all’inizio della mia carriera, mi
servivano delle more per l’allestimento di un matrimonio, così di
notte andai in giro a tagliarle dai cespugli. Ora le ordino dai fornitori
(ride).
Qualche segreto che puoi svelarci?
Io abbino ad aprile e maggio le peonie con la salvia e a settembre
adoro usare la camomilla. Uso dei fiori che gli altri fiorai non usano
perché li definiscono poveri. La mia forza è che amo talmente tanto i
fiori e la natura che le spose vedono la mia passione e si fidano di me,
mi lasciano fare; alla fine instauriamo un rapporto talmente profondo
che diventiamo amici.
di Francesca Luglio
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