PROCEDURA Procedura Monitoraggio Dolore

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PROCEDURA Procedura Monitoraggio Dolore
PROCEDURA
Procedura Monitoraggio Dolore
Direzioni Mediche Presidi Ospedalieri,
Unità Operative Aziendali
Data
24.10.2012
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18
LISTA DI DISTRIBUZIONE
Direttori Presidi Ospedalieri
Servizio Infermieristico
Direttori UU.OO.
Rev.
01
Data
Causale
24.10.2012 Prima stesura
Redazione
UO QualitàComunicazione-URP
U.O. Terapia del
Dolore
Referente J.C.
Cervello
Verifica
Gruppo di
Lavoro
Monitoraggio
Dolore
Funzione
Aziendale Risk
Manager
Comitato
OspedaleTerritorio senza
Dolore
Approvazione
DG
Data delibera
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1. SCOPO
Scopo della presente procedura è definire gli strumenti, le modalità e i tempi più appropriati per
permettere al personale di misurare e monitorare l’andamento del dolore in ogni paziente e in ogni
situazione durante la sua permanenza in ospedale in regime di ricovero o in area di emergenza.
2. CAMPO DI APPLICAZIONE
La procedura si applica nelle UU.OO. di degenza e nelle Aree di Emergenza.
3. TERMINOLOGIA E ABBREVIAZIONI
DOLORE: il dolore è un'esperienza sensoriale ed emotiva spiacevole derivante da un danno
tessutale reale o potenziale, o comunque descritto come tale. La soggettività è, per tale motivo,
una caratteristica intrinseca imprescindibile nella valutazione del sintomo dolore.
In particolare, l'Associazione Internazionale per lo Studio del Dolore (IASP) definisce il dolore:
" esperienza sensoriale ed emozionale spiacevole associata a danno reale o potenziale o descritta
in termini di tale danno. Il dolore è sempre un'esperienza soggettiva. Ogni individuo apprende il
significato di tale parola attraverso le esperienze correlate ad una lesione durante i primi anni di
vita. Sicuramente si accompagna ad una componente somatica, ma ha anche carattere spiacevole, e
perciò, ad una carica emozionale".
Loeser nel 1991 evidenzia l’influenza del cervello : “Il cervello è l’organo responsabile di tutti i tipi
di dolore. Tutti gli stimoli sensitivi, anche nocicettivi, possono essere alterati dall’attività mentale
cosciente o incosciente”.
Si iniziano poi a distinguere diverse tipologie di dolore:
Dolore nocicettivo è “un processo patologico in organi e tessuti periferici con proiezione del
dolore nella parte del corpo danneggiata” (IASP 98). Esso prevede processi neurali di
codifica e progressione degli stimoli nocivi
Dolore neuropatico : “dolore dovuto a lesione o disfunzione del sistema nervoso” (IASP 1994); processo patologico nel sistema somatosensoriale, con proiezione del dolore nel
territorio di innervazione” ( NeuPSIG 2008).
GESTIONE DEL DOLORE: l'insieme delle procedure messe in atto per prevenire l'insorgenza, trattare
il sintomo, controllare gli effetti collaterali della terapia, manifestando al paziente la
consapevolezza del suo disagio.
NRS: Numeric Pain Intensity Scale: Scala di valutazione numerica
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4. RESPONSABILITÀ’
Responsabili dell’applicazione della procedura sono i Coordinatori infermieristici delle UU.OO. di
degenza e delle Aree di Emergenza e comunque tutti gli operatori preposti all’assistenza.
5. DESCRIZIONE DELLE ATTIVITÀ
5.1 La misurazione del dolore
La legge 38/2010 stabilisce che la misurazione del dolore deve essere effettuata di norma 3 volte
al giorno (in corrispondenza dei turni infermieristici) e comunque nei seguenti casi:
Quando intervengono eventi che modificano la situazione clinica;
Su segnalazione del paziente (o del genitore/familiare) per presenza di dolore,
Dopo un intervento sanitario che risulta essere doloroso,
Dopo la somministrazione della rescue dose
Durante la degenza, se due rilevazioni consecutive indicano l’assenza di dolore, non sono necessari
ulteriori controlli.
Il controllo del dolore va ripreso se si modifica la situazione clinica, oppure su segnalazione del
paziente e sempre dopo interventi diagnostici e terapeutici invasivi.
L’infermiere attiva il medico se:
La terapia antalgica e/o la rescue terapy non sono prescritte in cartella;
In assenza di protocolli terapeutici definiti;
La situazione clinica del paziente è instabile e il dolore è indice di peggioramento;
Dopo la terapia antalgica non è stato raggiunto il controllo del dolore;
Sono comparse complicanze.
La misurazione del dolore deve essere effettuata sempre al momento della dimissione e la
registrazione ed eventuale prescrizione terapeutica devono essere riportate nella lettera di
dimissione al fine di garantire la continuità assistenziale.
5.2 Le informazioni per il paziente collaborante e per i genitori nelle UU.OO. pediatrice e
neonatologiche
Responsabile: l’infermiere all’accoglienza
L’infermiere, al momento dell’accoglienza, informa il paziente che nell’U.O. è in atto un programma
per il monitoraggio e controllo del dolore e, nell’illustrare il Kit Accoglienza, che comprende anche il
depliant sul controllo del dolore (Cfr. Procedura Accoglienza in reparto), comunica alcuni messaggi
fondamentali:
Il dolore non deve essere sopportato;
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Se insorge il dolore o aumenta quello già presente, informare subito il personale
infermieristico;
Non aspettare che il dolore raggiunga livelli di intensità elevati;
Ricordarsi sempre che prima si informa il personale sanitario, maggiori sono le possibilità di
controllare e/o eliminare il dolore.
Il personale infermieristico ha il compito di aiutare il paziente ad utilizzare in modo corretto la
strumento di misurazione del dolore, in particolare, deve:
Spiegare a cosa serve la scala di monitoraggio del dolore,
Illustrare le modalità di utilizzo,
Spiegare che il dolore può essere trattato e controllato, non è un sintomo ineluttabile e
non necessariamente per essere definito “dolore” deve essere insopportabile. Deve
inoltre spiegare che il dolore può manifestarsi in vario modo, anche sotto forma di
bruciore o di scossa elettrica o altre modalità.
Lo strumento utilizzato per il monitoraggio del dolore è qui di seguito allegato e deve essere
regolarmente registrato nella cartella clinica quale parte integrante della stessa.
Gli strumenti variano a seconda che si tratti di paziente adulto, di paziente pediatrico o di paziente
non in grado di comunicare o comunque non collaborante (vedi schede allegate).
5.2.1 istruzioni per la somministrazione della scheda di monitoraggio del dolore
Nella somministrazione della scheda per il monitoraggio del dolore rivolta a pazienti adulti,
considerato che la valutazione del dolore è un fenomeno soggettivo, si raccomanda di non
influenzare in nessun modo la valutazione del paziente. In particolare ricordare:
1. Dare istruzioni verbali in modo chiaro e semplice come per esempio “mi indichi, per favore,
con un numero da 0 a 10 quanto dolore avverte in questo momento, sapendo che 0
corrisponde a dolore assente e 10 al dolore peggiore possibile”
2. Se il malato divaga, rispondendo con descrizioni verbali (es: ho un po’ di dolore, ma non
tanto), occorre richiamarlo con calma alle istruzioni “Mi indichi per favore con un numero da
0 a 10”
3. Non suggerire la risposta alla persona (es.: “ha detto che ha un po’ di dolore, quindi
possiamo scrivere 2 o 3, vero?”), tanto meno fare le valutazioni al posto del paziente,
presumendo di conoscere come si sente.
4. Se il paziente dice di non aver compreso le istruzioni usare esempi semplici, come “immagini
che questo sia un termometro per valutare il suo dolore; più il numero è alto, più il dolore è
forte”. NON usare l’esempio dei voti a scuola, perché confonde in quanto 10 a scuola
rappresenta un voto molto positivo, mentre nel caso del dolore corrisponde ad un evento
molto negativo.
5. Se il paziente contesta l’istruzione, dicendo che lui non può sapere qual è il peggior dolore in
assoluto, ricordare che si tratta di una valutazione soggettiva e personale, quindi può fare
riferimento a quello che lui immagina essere il peggior dolore;
6. Non mostrare o riferire al paziente la valutazione del dolore data in precedenza, anche se
lui stesso la richiede. Rispondere che per l’operatore sanitario è importante la valutazione
del dolore in quel preciso momento.
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7. Non fare commenti sulla risposta data dal paziente. La valutazione del dolore non va
contestata. Per esempio mai dire: “Ma come! Se prima mi ha detto che il valore era 6, come
fa a dirmi adesso che è 8, dopo aver assunto un analgesico?”.
8. Quando le valutazioni del paziente risultano incongruenti è necessario cercare di capire
perché questo avviene. Ricordare sempre che la valutazione del dolore fatta dal paziente
può essere influenzata da molteplici fattori soggettivi e che lo strumento di misura che noi
utilizziamo non è un “termometro”.
9. Attenzione a non fornire vantaggi secondari di tipo attenzionale-relazionale alle lamentele
di dolore. Alcuni pazienti possono sentirsi gratificati dall’ottenere attenzioni particolari dallo
staff di cura, accentuando a tal fine il comportamento manifesto di dolore. L’attenzione
dell’operatore deve essere rivolta alla persona e al suo dolore/ sofferenza, ma non
necessariamente al comportamento da dolore.
5.3. Attivazione del medico in riferimento al valore-soglia
Responsabile: personale infermieristico e medico che ha in cura il paziente
Se l’intensità del dolore è pari o superiore al valore-soglia stabilito in ciascuna scala riferire
prontamente la risposta del paziente al medico responsabile in modo che il dolore possa essere
gestito secondo le raccomandazioni di trattamento previste; entro il valore-soglia l’infermiere
valuterà l’opportunità di avvisare il medico
5.4 Il monitoraggio del dolore su pazienti non collaboranti
Se si è in presenza di pazienti non collaboranti e, in particolare:
1. Pazienti con deficit cognitivo;
2. Pazienti con alterazioni dello stato di coscienza;
3. Pazienti con scarsa capacità di comprensione della lingua italiana
non potrà essere utilizzata la scheda di monitoraggio dolore normalmente utilizzata, ma si farà
riferimento:
1. Per i pazienti non collaboranti e/o non comunicanti (punti 1 e 2 dell’elenco precedente) si
utilizzerà la scheda PAINAD (Pain Assessment in Advanced Dementia) (vai al paragrafo 5.5):
2. Nel caso di difficoltà linguistiche (punto 3 dell’elenco precedente) si potrà chiedere al
Servizio Sociale di attivare il mediatore linguistico e culturale (se presente e/o disponibile) e
comunque utilizzare la scheda generalmente utilizzata con commento esplicativo nella lingua
di origine del paziente.
5.5 Il monitoraggio del dolore su pazienti non comunicanti: la scheda PAINAD (Pain
Assessment in Advanced Dementia)
Nel caso di pazienti non comunicanti viene utilizzata la scheda PAINAD (Warden et al., 2003) che si
basa sulla valutazione di specifici indici comportamentali e fisiologici dai quali è possibile ricavare
un punteggio. Pertanto, quando il paziente reclutato non è in grado di esprimere a parole il livello
di dolore percepito è necessario utilizzare questo strumento.
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La scala PAINAD rileva la presenza di dolore valutando 5 aree comportamentali ad esso collegate,
ovvero:
1. Respirazione
2. Vocalizzazione
3. Espressioni del volto
4. Linguaggio del corpo
5. Consolazione.
A ciascuno di questi comportamenti è attribuito un punteggio basato sull’osservazione del paziente,
utilizzando un punteggio che va da 0 a 2. L’assegnazione del punteggio si basa sulla
corrispondenza tra il comportamento del paziente e le descrizioni fornite per ciascun livello dei 5
items.
Il punteggio totale così ottenuto può essere interpretato secondo la stessa modalità applicabile per
la scala numerica, ovvero un valore 1-3 può essere interpretato indice di dolore lieve, 4-7 dolore
moderato e 8-10 dolore grave.
CFR Scheda allegata (PAINAD modificata)
5.6 Il monitoraggio del dolore su pazienti pediatrici
Il paziente pediatrico è un paziente particolare e complesso, dove le continue modificazioni fisiche,
psichiche, relazionali ed esperienziali, correlate all’accrescimento, condizionano strategie
d’intervento e necessitano di strumenti del tutto peculiari.
La procedura offre gli strumenti necessari per fornire al piccolo paziente un approccio adeguato,
mediante una valutazione appropriata del dolore, un approccio dove la particolarità di essere
bambino non costituisce un limite all’intervento antalgico, ma ne condiziona la modalità.
Quando valutare il dolore?
Il dolore va valutato:
Ogni qual volta il bambino presenta situazioni cliniche che possono determinare dolore.
Ogni qual volta il bambino dice di avere dolore.
Ogni qual volta i genitori dicono che il loro figlio ha dolore.
A ogni prima ammissione in reparto ospedaliero e servizio ambulatoriale.
In ospedale tre volte al giorno, al cambio turno infermieri (in assenza di cause oggettive di
dolore).
Prima e dopo interventi dolorosi (procedure-manovre diagnostico-terapeutiche).
Durante la somministrazione di farmaci analgesici.
Dopo la sospensione di farmaci analgesici.
E’ importante ricordare che:
La valutazione del dolore non può prescindere da un’accurata anamnesi ed esame obiettivo;
Nel neonato il dolore deve essere misurato con le scale validate disponibili per età
gestazionale e situazione
Nel bambino il dolore deve essere misurato con scale appropriate e non semplici domande
generiche tipo “come ti senti” o “quanto male hai”
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L’autovalutazione (quando possibile) costituisce il gold standard per la misurazione del
dolore nel bambino
Quando l’autovalutazione non è possibile, si ricorre a scale validate di tipo fisiologicocomportamentale
Se il dolore riferito è maggiore rispetto a quanto ci si dovrebbe aspettare in base agli
elementi clinici noti, chiedersi se possano essere contemplate ipotesi alternative che
influenzino l’intensità del dolore.
Se la presenza o l’intensità del dolore sono dubbie, è bene consultare i genitori indagando
eventuali modificazioni comportamentali messe in atto dal bambino
Quando il dolore è presente per un periodo prolungato, anche gli indici comportamentali e
fisiologici possono essere ingannevoli: valorizzare i cambiamenti comportamentali
Per il monitoraggio del dolore su pazienti pediatrici si fa riferimento all’uso di quattro diverse scale
di misurazione in riferimento alle classi di età che valutano sia la percezione del dolore espressa
dal piccolo paziente, sia risposte comportamentali e parametri fisiologici nel caso di neonati o
bambini di età inferiore a tre anni.
In particolare, sono state individuate, fra le molte a disposizione, quattro scale algometriche che per
efficacia, efficienza e applicabilità, risultano le più indicate per la misurazione del dolore nel
bambino da 0 a 18 anni:
1. Scala NIPS per il dolore procedurale (Neonati a termine e pretermine dell’UO
Neonatologia)
2. Scala FLACC per bambini d’età al di sotto dei 3 anni, o per bambini che per deficit motori o
cognitivi non possono fornire una valutazione soggettiva del dolore.
3. Scala con le facce di Wong-Baker per bambini d’età > 3 anni.
4. Scala numerica per bambini d’età ≥ 8 anni.
In caso di dubbio, si possono usare anche due metodi.
Matrice delle Responsabilità
Attività
Infermiere/Co
ordinatore
Medico
Accoglienza paziente e illustrazione depliant dolore
R
Somministrazione scheda monitoraggio dolore
R
Determinazione valore-soglia
C
R
Scelta trattamento antalgico
C
R
Somministrazione trattamento antalgico
R
C
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6. Riferimenti:
OMS
Legge 38/2010
Legge regionale
Standard Joint Commission on Accreditation of Healthcare Organisations (JACHO)
Il dolore nel bambino, strumenti pratici di valutazione e terapia. Ministero della Salute.
2010.
7. Archiviazione:
La scheda monitoraggio dolore va inserita nella cartella clinica del paziente e ne costituisce parte
integrante.
La presente procedura va conservata nell’Archivio delle procedure sia delle singole UU.OO. che
nell’archivio dell’U.O. Qualità.
Allegati:
1. Scala Monitoraggio Dolore (adulti collaboranti)
2. Scala PAINAD (adulti non comunicanti/non collaboranti)
3. Scala NIPS per il dolore procedurale (Neonati a termine e pretermine dell’UO
Neonatologia)
4. Scala FLACC (Neonato e bambino in età pre-verbale al di sotto dei 3 anni nel dolore post
operatorio, in particolare per ortopedia pediatrica):
5. Scala Scala di Wong-Baker (bambini di età > 3 anni)
6. Scala Numerica (bambini di età > 8 anni)
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Scheda Monitoraggio Dolore Adulti
Cognome e nome
Data di Nascita
Cartella Clinica
U.O.
Diagnosi
Data ricovero
Data:
Data:
Data:
Ora
NRS



Firma
Ora
NRS
Firma
Ora
NRS
Firma
Valutazione del dolore ad intervalli regolari
Valutazione del dolore ad intervalli regolari
Se dolore episodico intenso, rivalutare dopo 20-30 minuti dal trattamento farmacologico
NRS = Riportare il numero corrispondente relativo all’intensità del dolore
1
No dolore
2
3
lieve
4
5
moderato
6
7
forte
8
9
10
insopportabile
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Scheda Monitoraggio Dolore - PAINAD
Cognome e nome
Data di Nascita
Cartella Clinica
U.O.
Diagnosi
Data ricovero
Orario
Rilevazione
Orario
Rilevazione
Orario
Rilevazione
0
1
2
0
1
2
0
1
2
2. Vocalizzazione
a. Nessun problema
b. Pianti occasionali o brontolii
c. Ripetuti urli o lamenti
0
1
2
0
1
2
0
1
2
3. Espressioni del volto
a. Sorridente o inespressivo
b. Triste e/o ciglia aggrottate
c. Smorfie
0
1
2
0
1
2
0
1
2
4. Linguaggio del corpo
a. Rilassato
b. Teso
c. Rigido con i pugni chiusi o che tenta di colpire
0
1
2
0
1
2
0
1
2
5. Consolazione
a. Nessun bisogno di essere consolato
b. Confuso e che cerca rassicurazione
c. Incapacità di distrazione e/o consolazione
0
1
2
0
1
2
0
1
2
Pain Assessment in Advanced Dementia
(PAINAD)
1. Respirazione
a. Normale
b. Respiro affannoso
c. Respiro rumoroso e affanno, alternanza di periodi
di apnea e polipnea
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UNITA’ OPERATIVA ______________________
SCHEDA RILEVAZIONE E MONITORAGGIO DOLORE
Scala NIPS per il dolore procedurale
Neonati a termine e pretermine dell’UO Neonatologia
Cognome e Nome _____________________________________________
DATA RILEVAZIONE: _______
_______
___________
ORA ______ ______
ESPRESSIONE DEL VISO
0
muscoli rilassati (espressione di riposo, naturale)
1
smorfia (tensione muscolare, aggrottamento delle sopracciglia e del mento
PIANTO
0
assente (quiete, assenza di pianto)
1
ipovalido (moderato, intermittente)
2
vigoroso (di alta tonalità e continuo
MODALITÀ DI RESPIRO
0
rilassato (atteggiamento usuale per il neonato in considerazione)
1
modificazioni (irregolare, più veloce del solito)
ARTI SUPERIORI
0
rilassati (assenza di rigidità muscolare, occasionali movimenti incoordinati)
1
flessione-estensione (estesi, con movimenti rigidi e/o rapidi di flesso-estensione)
ARTI INFERIORI
0
rilassati (assenza di rigidità muscolare, occasionali movimenti incoordinati)
1
flessione-estensione (estesi, con movimenti rigidi e/o rapidi di flesso-estensione)
STATO DI VEGLIA
0
sonno/veglia (quiete, riposo, sonno oppure veglia)
1
iperattività (stato di allerta, movimenti continui senza fasi di riposo)
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UNITA’ OPERATIVA ______________________
SCHEDA RILEVAZIONE E MONITORAGGIO DOLORE
Scala FLACC
Neonato e bambino in età pre-verbale al di sotto dei 3 anni nel dolore post operatorio
(ortopedia pediatrica):
Cognome e Nome _____________________________________________
DATA RILEVAZIONE: _______
Categoria
_______
___________
0
ORA ______ ______
Punteggio
1
Smorfie occasionali o
sopracciglia
corrugate, espressione
distaccata,
disinteressata
2
Da frequente a
costante
aggrottamento delle
sopracciglia, bocca
serrata, tremore del
mento
Volto
Espressione neutra o
sorriso
Gambe
Posizione normale o
rilassata
Attività
Posizione quieta,
normale, si muove in
modo naturale
Si contorce, si dondola
avanti e indietro, teso
Inarcato, rigido o si
muove a scatti
Pianto
Assenza di pianto
(durante la veglia o
durante il sonno)
Geme o piagnucola,
lamenti occasionali
Piange in modo
continuo, urla o
singhiozza, lamenti
frequenti
Soddisfatto, rilassato
E’ rassicurato dal
contatto occasionale,
dall’abbraccio e dal
tono della voce, è
distraibile
Difficile da consolare
o confortare
Consolabilità
Si agita, è irrequieto,
teso.
Scalcia o raddrizza le
gambe
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Definire il punteggio per ogni item facendo riferimento anche allo stato del bambino:
1. Pazienti in stato di veglia: osservare il neonato/bambino da un minimo di almeno 1 minuto a un
massimo 5 minuti. Osservare le gambe e il corpo non coperti da lenzuola o altro, osservare la
reattività, la tensione e il tono muscolare del corpo. Attuare interventi consolatori se necessario.
2. Pazienti addormentati: osservare per almeno 5 minuti o più. Osservare il corpo e le gambe non
coperti da lenzuola o altro. Toccare il corpo e valutare la tensione e il tono muscolare.
Errori da evitare
o Attenzione a non interpretare in modo soggettivo il comportamento del neonato o del bambino:
il foglio di scoring deve essere letto attentamente, al fine di evitare sovra o sottostime della
condizione di dolore del bambino.
o Attenzione a distinguere la posizione di veglia rilassata da quella fissa e rigida. Quest’ultima
potrebbe infatti indicare una condizione di dolore cronico anche in assenza di pianto o di
agitazione.
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UNITA’ OPERATIVA ______________________
SCHEDA RILEVAZIONE E MONITORAGGIO DOLORE
Scala di Wong-Baker
bambini di età > 3 anni
Cognome e Nome _____________________________________________
DATA RILEVAZIONE: _______
0
Nessun male
2
Un poco
di male
_______
___________
4
Un poco più
di male
ORA ______ ______
6
Ancora più
male
8
Molto più
male
10
Il peggior
male possibile
Utilizzata per i bambini a partire dall’età di 4 anni, è costituita da 6 facce, da quella sorridente
corrispondente a “nessun male” a quella che piange, corrispondente a “il peggior male possibile”.
Va somministrata al bambino chiedendogli di indicare “la faccia che corrisponde al male o al dolore
che provi in questo momento”.
A ogni scelta corrisponde un numero che va da = a 10.
Si usa generalmente il termine “male” per età dai 3 ai 5 anni, il termine “dolore” per età dai 6 ai 7
anni.
Per aiutare il bambino nella scelta, si può suggerire che la faccia corrispondente a nessun male (0)
corrisponda alla “faccia molto felice perché non ha nessun male” e che quella estrema
corrispondente al peggior male possibile rappresenti la “faccia che ha il peggiore male che si possa
immaginare, anche se non è necessario che tu pianga quando hai tutto quel male”.
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Errori da evitare
 Attenzione al rischio che il bambino interpreti in modo inadeguato la richiesta, indicando la
faccia che più gli piace: il bambino deve scegliere la faccia che meglio descrive come lui
attualmente si sente.
 Attenzione a non suggerire al bambino la risposta, o ad anticiparla.
 Attenzione a non modificare la terminologia usata nella scala, ricorrendo a parole diverse
da quelle indicate.
 Attenzione a non chiedere l’intensità del dolore facendo riferimento ad un periodo di tempo
già trascorso (per esempio, se è pomeriggio non chiedere informazioni sull’intensità del
dolore che il bambino aveva nel corso della mattina o il giorno prima). L’intensità del dolore
percepito nel momento attuale potrebbe creare distorsioni rispetto a quanto effettivamente
provato prima che l’attuale condizione si instaurasse.
 Se il bambino chiede che vuol dire “il peggior dolore possibile”, non fare esempi che
abbiano a che fare con esperienze o supposizioni personali dell’operatore, ma dire
semplicemente “il peggior dolore che tu possa immaginare anche se non è necessario che tu
pianga quando hai tutto quel male”.
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UNITA’ OPERATIVA ______________________
SCHEDA RILEVAZIONE E MONITORAGGIO DOLORE
Scala Numerica
bambini di età > 8 anni
Cognome e Nome _____________________________________________
DATA RILEVAZIONE: _______
_______
___________
ORA ______ ______
Per i bambini d’età ≥ 8 anni, cioè quando il bambino ha ormai acquisito le nozioni di proporzione,
può essere utilizzata la scala numerica.
Si tratta di una linea orientata orizzontalmente (lunghezza pari a 10 cm), associata a specifiche
ancore verbali intermedie (per facilitare la valutazione del livello di dolore), e i cui estremi sono
caratterizzati da “nessun dolore” e “il peggiore dolore possibile”.
Si chiede al bambino di indicare l’intensità di dolore che prova scegliendo o indicando il numero
corrispondente. Può essere indicata anche ai genitori per il monitoraggio/misurazione del dolore a
domicilio
Errori da evitare
• Attenzione a non suggerire al bambino la risposta, o ad anticiparla suggerendo la scelta che il
bambino non ha ancora effettuato spontaneamente.
• Attenzione a non modificare gli items, usando terminologie diverse da quelle indicate dalla scala
stessa.
• Attenzione a non chiedere l’intensità del dolore facendo riferimento ad un periodo di tempo già
trascorso (per esempio, se è pomeriggio non chiedere che dolore il bambino aveva di mattina). La
valutazione del dolore deve riguardare solo l’intensità del dolore percepito nel momento in cui si
somministra la scala.
• Se il bambino chiede che vuol dire il peggior dolore immaginabile, non fare esempi che abbiano a
che fare con esperienze o supposizioni personali dell’operatore, ma dire semplicemente “il peggior
dolore che tu possa immaginare”.
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Sintesi utilizzo schede per area pediatrica:
N.B.:
Eterovalutazione da parte dei genitori: i genitori valutano e danno una misurazione del dolore
provato dal bambino; è utile nella valutazione del dolore in bambini con handicap cognitivo e/o
neuromotorio.
PROCEDURA
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Unità Operative Aziendali
Data
24.10.2012
Pagine
18
Diagramma di Flusso
Accoglienza del paziente in reparto
Valutazione
tipologia pz
Pz collaborante?
SI
NO
Inferm. Accogl.
Paziente con:
1. deficit cognitivo
2. difficoltà comunicative
3. età pediatrica
Informazioni sul dolore
Consegna e illustrazione
depliant dolore
Infermiere all’accoglienza
Prima misurazione
e registrazione
dolore
Il pz presenta
dolore?
SI
NO
Valutazione del
dolore a orari
prestabiliti
Assenza dolore in 2
rilevazioni
consecutive?
SI
Non sono necessari ulteriori controlli
Comunque, per ciascun paziente,
misurare e registrare il dolore alla
dimissione
SI
Attivare la
procedura per
il trattamento
del dolore
Prima misurazione e
registrazione dolore Pz
tipologia 1 e 2:
Scala PAINAD
Pz pediatrico: scale
pediatriche in funzione
dell’età. Il pz presenta
NO
NO
dolore?
Chiamare il
medico per
verificare la
terapia dolore
Attenzione:
Riprendere la misurazione del
dolore in caso di:
- Modifica della situazione clinica
- Segnalazione del
paziente/genitore
- Sempre dopo interventi
diagnostici e terapeutici invasivi