Muratura. Comportamento delle Pareti

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Muratura. Comportamento delle Pareti
Corso di
Riabilitazione Strutturale
POTENZA, a.a. 2013 – 2014
Comportamento delle strutture
in muratura soggette ad azioni
sismiche. Pareti e orizzontamenti
Dott. Marco VONA
Scuola di Ingegneria - Università di Basilicata
[email protected]
http://oldwww.unibas.it/utenti/vona/
CONTENUTI DELLA LEZIONE
1. Introduzione alle strutture in muratura
2. Caratteristiche e comportamento delle pareti in muratura
3. Caratteristiche e comportamento degli orizzontamenti e
delle coperture
Caratteristiche delle murature
La muratura è la tecnica costruttiva più antica
In realtà il termine Muratura indica differenti
TECNICHE COSTRUTTIVE
FORME
MATERIALI
La semplice analisi delle
murature storiche rende
evidente
come
la
combinazione
dei
tre
fattori dia luogo ad un
enorme
numero
di
differenti tipologie
Caratteristiche delle pareti murarie
La muratura è un materiale composto costituito da elementi inerti
di grosse dimensioni di origine naturale o artificiale e da un
legante.
La qualità della muratura è
definita da vari fattori:
• Orizzontalità dei filari
• Sfalsamento
dei
giunti
verticali
• Qualità, forma e dimensioni
degli inerti
• Presenza
di
elementi
ortogonali (diatoni)
• Qualità della malta
Caratteristiche delle murature
BUONA RESISTENZA A COMPRESSIONE
SCARSA O NULLA RESISTENZA A TRAZIONE
La resistenza a trazione di un giunto malta – blocco può essere
valutata intorno ad 1 / 30 della resistenza a compressione e in
molti casi è praticamente nullo
STRUTTURE ORIZZONTALI realizzate in genere con
elementi leggeri ma spesso mal collegati con le murature
Nei piani bassi è diffuso l’impiego di archi e volte
Caratteristiche delle murature
Le principali caratteristiche sono:
−Disomogeneità
−Anisotropia
−Asimmetria di comportamento compressione-trazione
−Non linearità del legame sforzi-deformazioni
Il comportamento meccanico è il risultato dell’interazione fra gli
elementi e la malta, attraverso la loro interfaccia
Nella prassi progettuale si idealizza il materiale come continuo,
omogeneo macroscopicamente equivalente al materiale composito
In alcuni casi si può trascurare la non linearità del materiale
Lo stato tensionale e deformativo macroscopico medio non
coincide con gli stati tensionali e deformativi locali nella malta e
negli elementi
Tecniche costruttive
Muratura semplice (non armata)
Semplice assemblaggio degli elementi murari con malta (o a
secco) presenta una bassa resistenza a trazione, soprattutto in
direzione normale ai giunti orizzontali, e meccanismi di collasso
tendenzialmente di tipo fragile (taglio, instabilità)
Tecniche costruttive
Muratura armata
Prevede l’introduzione di armature verticali e/o orizzontali
all’interno della muratura
Le funzioni dell’armatura possono essere così sintetizzate:
• conseguire un aumento della resistenza a flessione sia per
azioni ortogonali che parallele al piano della muratura;
• evitare collassi successivi alla fessurazione e mantenere
l’integrità della parete nel campo post-elastico, con un
sensibile aumento della duttilità (aumento della resistenza a
taglio per azioni nel piano)
In basse percentuali, un’armatura diffusa può essere efficace nel
contenere fessurazioni indesiderate in condizioni di esercizio,
dovute a concentrazioni di tensione o a stati di coazione causati da
deformazioni differenziali
Tecniche costruttive moderne
Tipologie di muratura armata più diffuse sono:
Murtaura in blocchi di calcestruzzo cavi successivamente
iniettati molto usata nelle zone a forte sismicità del Pacifico
(California, Giappone, Nuova Zelanda), caratterizzata da
percentuali di armatura relativamente elevate e con
comportamento prossimo a quello di pareti in c.a.
Muratura in blocchi di laterizio o di calcestruzzo con armatura
diffusa in basse percentuali, in cui l’armatura diffusa è introdotta
non tanto per aumentare la resistenza al taglio rispetto alla
muratura non armata, quanto per consentire deformazioni
anelastiche maggiori riducendo il danno ed il degrado.
Questo secondo tipo di muratura armata ha avuto maggiore
diffusione nel nostro Paese
Caratteristiche delle murature
La tecnologia moderna vede una gran varietà di tipologie con
caratteristiche profondamente differenti
Tecniche costruttive
Muratura intelaiata:
La muratura intelaiata viene realizzata mediante elementi in c.a.
(cordoli orizzontali e pilastrini verticali) collegati tra loro ed
aderenti agli elementi murari assieme ai quali formano
l’organismo resistente
L’effetto d’intelaiamento prodotto dall’introduzione di elementi in
c.a. verticali ed orizzontali fornisce alla struttura un maggior
livello di duttilità, un minor degrado di resistenza e una minore
suscettibilità al danneggiamento
La distinzione fra muratura intelaiata e muratura armata ad
armature concentrate può essere alquanto labile in alcune
configurazioni in cui, grazie all’utilizzo di blocchi speciali con
opportuna conformazione geometrica, si hanno cordoli armati
interni al muro
Caratteristiche delle murature
La tecnologia moderna vede una gran varietà di tipologie con
caratteristiche profondamente differenti
Caratteristiche delle pareti murarie
Modalità costruttive della muratura esistente
OPUS QUADRATUM
Obiettivo:
Realizzare un sistema monolitico
tramite assemblaggio di blocchi,
evitando superfici di discontinuità.
Caratteristiche delle pareti murarie
OPUS QUADRATUM
Vanno in particolare evitate le
superfici di discontinuità verticali,
sia parallele al muro – a ciò
provvedono i diatoni – sia ortogonali
al muro – a ciò provvede
l’ingranamento degli ortostati
L’unica superficie di discontinuità
ammessa è quella orizzontale, sulla
quale agisce uno sforzo di
compressione dovuto ai carichi
verticali (peso proprio e carichi
trasmessi alla muratura dagli
orizzontamenti e dalla copertura)
Caratteristiche delle pareti murarie
Converrebbe realizzare un OPUS
QUADRATUM di soli diatoni?
NO: lo scopo degli ortostati è
quello di realizzare un
migliore ingranamento e lo
sviluppo di un maggiore
attrito che contrasta lo
scorrimento
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Caratteristiche delle pareti murarie
Una muratura realizzata “a regola d’arte” ha:
−filari orizzontali e i giunti verticali sfalsati
−forma e dimensioni degli inerti regolari
−presenta almeno un elemento ortogonale al
piano della muratura con passo orizzontale di
almeno un elemento ogni 3 inerti
−la malta è di buona qualità (o in buono stato)
In tal modo si realizza un sistema monolitico
tramute assemblaggio degli inerti
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Murature di edifici esistenti
Muratura in pietrame irregolare
Fasi di realizzazione
dell'apparecchio murario
- prima fase
Pietra ben squadrata
- seconda fase
Parete
Particolare della
tipologia strutturale
Murature di edifici esistenti
Murature irregolari senza ricorsi, in pietra arrotondata
Murature di edifici esistenti
Murature irregolari senza ricorsi, in pietra grezza
Costituita prevalentemente da pietra grezza generalmente non lavorata o di
difficile lavorazione: elementi di forma irregolare di varie dimensioni come
scapoli di cava e spezzoni di pietre
Murature di edifici esistenti
Le listature forniscono regolarità e creano un collegamento tra i
diversi paramenti della muratura (fungono da diatoni)
Murature di edifici esistenti
Murature irregolari con ricorsi, in pietra grezza
Murature di edifici esistenti
Murature irregolari con e senza ricorsi (pietra lastriforme)
Costituita generalmente da elementi semilavorati, lastriformi ottenuti da rocce
di scarsa resistenza che tendono a sfaldarsi lungo il loro piano orizzontale. La
forma quasi regolare degli elementi esclude quasi sempre la tessitura
disordinata. Sono realizzate anche con la presenza di ricorsi
Murature di edifici esistenti
Murature pseudo regolari con e senza ricorsi (pietra squadrata)
Costituita da pietra semilavorata quasi regolare e di dimensioni maggiori
rispetto alla precedente. La pseudo regolarità degli elementi esclude la tessitura
disordinata
Murature di edifici esistenti
Murature regolari
PIETRA SQUADRATA SENZA E CON RICORSI
Costituita da pietre squadrate di forme prestabilite. La regolarità degli elementi
esclude la tessitura disordinata
Murature di edifici esistenti
Murature regolari
MURATURA IN MATTONI
Costituita da elementi laterizi che per la loro regolarità escludono
la tessitura disordinata
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Murature di edifici esistenti. Ingranamento degli inerti
Situazioni di discreto ammorsamento tra i paramenti
Situazioni di scarso ammorsamento tra i paramenti
Murature di edifici esistenti. Ingranamento degli inerti
Situazioni di discreto ammorsamento tra i paramenti
Comportamento delle pareti in muratura
GERARCHIA delle modalità di collasso
1. DISGREGAZIONE DELLA TESSITURA MURARIA
↓
2. COLLASSO DELLA PARETE AL DI FUORI DAL
PIANO
↓
3. COLLASSO DELLA PARETE NEL PIANO
Comportamento delle pareti in muratura
DISGREGAZIONE DELLA TESSITURA MURARIA
Espulsione del paramento esterno
Comportamento delle pareti in muratura
DISGREGAZIONE DELLA TESSITURA MURARIA
Espulsione del paramento esterno
Comportamento delle pareti in muratura
DISGREGAZIONE DELLA TESSITURA MURARIA
Espulsione del paramento esterno
Comportamento delle pareti in muratura
DISGREGAZIONE DELLA TESSITURA MURARIA
Spanciamento del paramento esterno: solitamente prelude
all’espulsione
Comportamento delle pareti in muratura
DISGREGAZIONE DELLA TESSITURA MURARIA
Collasso per degrado della malta
La resistenza per azioni fuori dal piano
A seconda delle condizioni di vincolo un muro può ribaltare in
maniera diversa
a) Muro
non
vincolato
b) Muro
vincolato solo
su un lato
b) Muro vincolato su due lati
Passando dalla condizione a) alla c) il ribaltamento del muro
richiede maggiori forze esterne ovvero più un pannello murario è
ben ammorsato ai muri ad esso ortogonali migliore sarà il
comportamento nei confronti del ribaltamento
Collasso della parete fuori dal piano
1° modo di deformazione della cella muraria: estensione
Distacchi delle pareti di facciata
Sfilamento delle travi ortogonali alla facciata
Cause dei ribaltamenti
A) Scarso
ammorsamento alle
pareti ortogonali ed
ai solai
B) Effetto spingente
delle falde
D) Effetto combinato di b) e c)
C) Effetto spingente
sul timpano da parte
della trave di colmo
e delle travi
secondarie
La resistenza per azioni fuori dal piano
Esempi di collassi
Ribaltamento delle pareti
di facciata in una lunga
serie di edifici
Terremoto di Messina, 1908
La resistenza per azioni fuori dal piano
Esempi di collassi
Incipiente distacco del
muro di facciata.
Ammorsamento
inesistente tra le pareti
ortogonali
Terremoto di Umbria-Marche, 1997
La resistenza per azioni fuori dal piano
Esempi di collassi
Incipiente distacco dei muri di
facciata.
Ammorsamento insufficiente
tra le pareti ortogonali
Molise, 2002
Collasso della parete fuori dal piano
2° modo di deformazione della cella muraria: estensione
Efficaci collegamenti tra pareti grazie, ad es., all’inserimento di
catene. Travi ortogonali ben collegate alla facciata
La resistenza per azioni fuori del piano
Un pannello murario manchevole di presidi atti ad scongiurarne il
ribaltamento (catene, cordoli, muri ortogonali ben ammorsati) ha in
genere un’esigua resistenza nei confronti delle forze agenti
ortogonalmente al piano che lo contiene.
Tali forze possono derivare da effetti inerziali del muro stesso o da
fenomeni di spinta di coperture e solai
Modalità di collasso per azioni nel piano
Rottura per pressoflessione
Rottura per taglio o scorrimento
Schiacciamento di un limitata porzione di
muratura
Superamento della resistenza a trazione della
muratura
La modalità di rottura con cui un pannello di muratura arriva al
collasso (pressoflessione o taglio) dipende essenzialmente dalla
snellezza ovvero λ = h / l
(h altezza, l lunghezza)
Per valori elevati di λ la rottura si ha per pressoflessione
Per moderati valori di λ la rottura si ha per taglio
Comportamento delle murature
Prova di compressione monotona
La muratura mostra a compressione un comportamento elastofragile con un rapido decadimento della resistenza una volta
raggiunto il valore massimo
Questa caratteristica è uguale ma molto più accentuata nelle prove
di trazione. Quindi nelle elaborazioni numeriche si trascura la
resistenza a trazione delle muratura
Rottura a compressione
Durante l’azione sismica le forze verticali possono variare per
effetto dei momenti ribaltanti indotti dai terremoti e quindi indurre
la rottura per compressione o instabilità della muratura: un ruolo
fondamentale è svolto dai diatoni
Rottura concorde
Rottura discorde
Rottura mista
Resistenza della muratura a trazione e taglio
La scarsa resistenza a TRAZIONE della muratura è dovuta:
a) alla scarsa resistenza a trazione del materiale di cui sono
costituiti gli inerti (pietra, laterizio)
b) alla scarsa resistenza a trazione dei giunti di malta tra gli
inerti
La resistenza a TAGLIO può essere incrementata da uno stato di
compressione, grazie alla nascita di forze di attrito tra malta e
inerti
Nelle strutture in muratura sottoposte ad azioni sismiche i pannelli
murari sono sottoposti sia a sforzi di compressione che di taglio.
Per simulare la concomitanza di queste due sollecitazioni si
effettua la prova di compressione diagonale
Resistenza della muratura a taglio
Prova di compressione diagonale
La rottura si verifica frequentemente nei giunti di malta che sono gli
elementi deboli che condizionano il comportamento del materiale
Modalità di rottura a taglio
Vt
Funzionamento di una parete muraria
Muratura
fortemente coesiva
Muratura a secco
Esempi di rotture per taglio
Rottura per taglio nei maschi murari LESIONI diagonale
Esempi di rotture per taglio
Nuove murature: rotture a
taglio ed espulsione
Vecchie murature
La frattura si propaga attraverso i giunti di malta che
rappresentano il punto debole
Esempi di rottura per pressoflessione
Schiacciamento della
muratura
all’estremità del
pannello
Funzionamento di una parete muraria
Rottura per taglio con
fessurazione diagonale
Rottura per
ribaltamento
Funzionamento di una parete muraria
La parete resiste all’azione sismica sviluppando un sistema di
isostatiche di compressione che congiungono i punti di
applicazione delle forze sismiche orizzontali con i vincoli a terra
Al sistema di isostatiche viene fatto corrispondere un sistema
resistente di puntoni obliqui in muratura
Funzionamento di una parete muraria
L’equilibrio delle componenti verticali delle forze dei puntoni è in
generale assicurato dal peso proprio della parte di edificio
sovrastante e dalla muratura compressa sottostante
L’equilibrio delle componenti orizzontali dell’azione sismica è
invece assicurato dalla reazione del terreno e dalla reazione di
appositi tiranti (catene, cordoli) disposti ai piani
In assenza di questi ultimi, le spinte orizzontali producono spesso
il distacco di parti dell’edificio di forma triangolare o trapezoidale
nella zona superiore
Catene e cordoli sono dunque deputati al riassorbimento delle
spinte a vuoto e alla loro ridistribuzione tra i puntoni disposti
lungo il cammino delle isostatiche di compressione che giungono
a terra
Il comportamento a compressione e taglio
Migliorare la resistenza al ribaltamento
Inserimento di catene: la parete viene trattenuta da un tirante
metallico. Ai momenti stabilizzanti si aggiunge la resistenza del
tirante N
Questa eventualità predispone la parete ad un
altro meccanismo di collasso che però
presenta una resistenza più elevata
Migliorare la resistenza al ribaltamento
Migliorare l’ammorsamento tra i muri: cantonali
Esempio di incrocio di muri con scarso
ammorsamento. Il muro di destra è
semplicemente accostato al cantonale
In questo caso è possibile ricostruire il
cantonale con il metodo del “cuci e scuci”
inserendo degli inerti ben squadrati che
abbiano delle parti in comune con tutti i muri
che convergono nel incrocio
Iniezioni armate
L’instabilità dei pannelli murari
Questo tipo di murature è affetto da elevata vulnerabilità per
azioni fuori del piano, con tendenza allo sfaldamento
dell’apparecchio murario, anche per instabilità, sotto carichi
verticali
L’instabilità dei pannelli murari
Muratura a due
paramenti non
collegati
(pietrame
irregolare)
Ncr~a3
Concause dei dissesti per
instabilità
– Malta scadente
– Disomogengeità
meccaniche
– Rotazioni in fondazione
a
a/2
Ncr 2*N
2*Ncr/8
Ncr
Ncr/4
|---a---|
Migliorare il comportamento a compressione
Inserimento di diatoni
artificiali tramite carotaggi
riempiti con calcestruzzo
armato
Collegano i paramenti e
riducono il pericolo di
instabilità e separazione dei
paramenti murari.
Nota:
è
possibile
nascondere tali interventi
con elementi lapidei di
chiusura
ORIZZONTAMENTI E COPERTURE
SOLAIO IN LEGNO
Solaio con orditura
semplice di travi
lignee
Solaio con trave
maestra
e
travi
ordinarie continue
Solaio con trave
maestra e travi
ordinarie appoggiate
Tutti questi tipi di solaio hanno rigidezza trascurabile nel
proprio piano
ORIZZONTAMENTI E COPERTURE
TETTO IN LEGNO
Tetto a falda unica con travi di
falda inclinate
Spingente
Tetto a falda unica con travi
di falda orizzontali
Non spingente
Tutti questi tipi di tetto hanno rigidezza trascurabile nel
proprio piano
SOLAI NEGLI EDIFICI IN MURATURA
Solaio in legno con mezzane
riempimento incoerente
mezzane
Orditura secondaria
Orditura principale
Solaio in legno con tavolato a semplice orditura
Impalcato di
tavole
Allettamento povero
SOLAI NEGLI EDIFICI IN MURATURA
Allettamento povero
SOLAI NEGLI EDIFICI IN MURATURA
Solaio in prefabbricato tipo SAP
Solaio in ferro e tavelloni
ARCHI E VOLTE
ARCHI E VOLTE
ARCHI E VOLTE
FUNICOLARE DEI CARICHI
Luogo geometrico dei centri di pressione delle diverse sezioni
dell’arco
In generale, la posizione e
l’intensità della spinta in
corrispondenza della chiave
dell’arco sono incognite
Si possono tuttavia adottare una
posizione e un’intensità di
tentativo della spinta in chiave, e
costruire la funicolare concio per
concio, procedendo dalla chiave
verso le imposte e componendo
la spinta con il peso agente sul
concio
ARCHI E VOLTE
FUNICOLARE DEI CARICHI
Luogo geometrico dei centri di pressione delle diverse sezioni
dell’arco
Se la funicolare è tutta contenuta
all’interno dell’arco, si è trovata
una
soluzione
staticamente
ammissibile
Per il teorema statico del collasso
plastico, la soluzione è in favore
di sicurezza (sottostima il carico
di collasso effettivo)
ARCHI E VOLTE
Le cerniere si formano nei giunti in cui la funicolare si avvicina al
bordo dell’arco
Inizialmente l’arco è un sistema con grado di iperstaticità uguale
a 3 (analogo a una trave incastrata a entrambi gli estremi)
Per trasformare l’arco in un meccanismo occorre formare 4
cerniere
In un arco caricato simmetricamente, la 4a cerniera si forma
simultaneamente alla 5a, così come previsto dal meccanismo di
Mascheroni
ARCHI E VOLTE
Prima della formazione della 4a e della 5a cerniera, l’arco ha 3
cerniere, e dunque è un sistema isostatico. La formazione delle
prime 3 cerniere, accompagnata dalle relative fessurazioni, non è
dunque di per sé pericolosa, anzi permette all’arco di adattarsi
agli spostamenti delle imposte (originati ad es. da cedimenti di
fondazione) e alle variazioni termiche senza che i conci si
danneggino
Cerniere per spostamenti delle imposte verso l’ESTERNO
(fessurazione all’intradosso in chiave, all’estradosso alle reni)
ARCHI E VOLTE
Prima della formazione della 4a e della 5a cerniera, l’arco ha 3
cerniere, e dunque è un sistema isostatico. La formazione delle
prime 3 cerniere, accompagnata dalle relative fessurazioni, non è
dunque di per sé pericolosa, anzi permette all’arco di adattarsi
agli spostamenti delle imposte (originati ad es. da cedimenti di
fondazione) e alle variazioni termiche senza che i conci si
danneggino
Cerniere per spostamenti delle imposte verso l’INTERNO
(fessurazione all’estradosso in chiave, all’estradosso alle reni)
ARCHI E VOLTE
Quando l’arco è soggetto a forze orizzontali, ad es. di origine
sismica, il meccanismo di collasso è normale e consiste di 4
cerniere
Meccanismo di collasso di un arco per forze dirette da sinistra
verso destra
ARCHI E VOLTE
Analisi dinamiche mostrano che, in assenza di scorrimenti
relativi alle imposte, gli archi a conci possono sopportare azioni
sismiche con accelerazione massima al suolo anche superiore a
0.8 g
Conformazione a cuneo dei conci
ARCHI E VOLTE
Tensioni nei giunti
a) se la funicolare è compresa
nel terzo medio dell’arco (e ≤
1/6 s), il giunto è tutto
compresso
b) se la funicolare è esterna al
terzo medio dell’arco (e > 1/6
s), il giunto è fessurato
Se la funicolare si avvicina al
bordo dell’arco, il giunto è
quasi
completamente
parzializzato, e, nel limite, si
forma la “cerniera”
ARCHI E VOLTE
Tensioni nei giunti
In tutti i casi l’arco esercita una
spinta sui piedritti già in
condizioni statiche, e dunque
può contribuire al ribaltamento
di questi ultimi, se la spinta non
è assorbita da speroni o catene
ARCHI E VOLTE
Scorrimenti nei giunti indotti da azioni sismiche
SOLAI /COPERTURE IN EDIFICI IN MURATURA
Spingente
Presenza di cordolo
Spinta dipendente
dai vincoli
Trave rigida di colmo
Trave rigida di colmo e
di cordolo
L’effetto spingente dipende dalla rigidezza della trave di colmo; travi snelle
non consentono di limitare efficacemente l'azione spingente lo si definisce
SPINGENTE
Se al colmo i travetti sono ben collegati tra loro e/o sono ben collegati alla
trave rigida di colmo e al cordolo, la copertura può considerarsi NON
SPINGENTE
SOLAI /COPERTURE IN EDIFICI IN MURATURA
Non spingente
Muro di spina
Catene
Travi ortogonali alla falda
Muro di spina e cordolo
Capriate
Travi orizzontali
Esempio numerico
Consideriamo un pannello di muratura con le seguenti dimensioni
l = 2 m, h = 3 m, t = 0.5 m.
N=100 kN è lo sforzo normale applicato
fk= 5 MPa resistenza caratteristica a compressione della muratura
(Malta di classe M1 e blocchi artificiali di resistenza fbk=7.5 MPa)
Valutazione della resistenza per azioni nel piano
Rottura per pressoflessione
Muro
semplice
soggetto
a
sollecitazioni applicate alle sezioni H
estreme superiore ed inferiore, le cui
risultanti sono contenute nel piano
medio della parete stessa
Per ogni sezione della parete è
possibile definire una azione assiale,
un taglio, un momento (il momento è
definibile come il prodotto dell’azione
assiale N per la relativa eccentricità e
rispetto al baricentro geometrico della
sezione
Valutazione della resistenza per azioni nel piano
Rottura per pressoflessione
H
h
l = larghezza dell’elemento
t = spessore della zona compressa
σ0 = N/(l * t) tensione normale media, positiva se di compressione
fd = fk / γm resistenza a compressione di calcolo della muratura
Valutazione della resistenza per azioni nel piano
Rottura per pressoflessione
σ0 
N  1 2
 l a 1 
 = σ 0l t 1 −

M u = N  −  = Nl1 −
 2 2  2  λf d lt  2
 0.85 f d 
Una volta calcolato il momento massimo che il pannello è in
grado di sostenere Mu si può determinare la forza orizzontale
massima
H= 2 Mu / h
considerando di aver impedito la rotazione in testa
Esempio numerico: resistenza a pressoflessione
Momento Ultimo
l=2m
t = 0.5 m
1 2 
σ0 

M u = lt σ 0 1 −
2
 0.85 f d 
larghezza dell’elemento
spessore della zona compressa
σ0 = N/(l * t) tensione normale media,
positiva se di compressione
fd = fk / γm = 5/2 =2.5 MPa
resistenza a compressione di
calcolo della muratura
La resistenza per azioni fuori dal piano. Calcolo
Il calcolo del momento ultimo si effettua con la stessa formula usata
per il collasso a pressoflessione con l’inversione delle due
dimensioni l e t
1 2 
σ0 

M u = lt σ 0 1 −
2
 0.85 f d 
l = 2 m larghezza dell’elemento
t = 0.5 m spessore della zona compressa
h
Mu
Mu
l
Mu
t
σ0 = N/(l * t) tensione normale media
positiva se di compressione
fd = fk / γm = 5/2 =2.5 MPa resistenza a
compressione di calcolo della
muratura
La resistenza per azioni fuori del piano. Calcolo
Eseguiamo il calcolo della resistenza a pressoflessione per la stessa
parete analizzata precedentemente
1 2 
σ0 

M u = lt σ 0 1 −
2
 0.85 f d 
La resistenza a pressoflessione fuori piano è pari a 15.8 kN,
mentre quella relativa ad azioni complanari era pari a 63.5 kN
ovvero 4 volte maggiore.
Questo è il meccanismo di gran lunga più probabile visto il valore
esiguo di resistenza.
La resistenza per azioni fuori del piano. Calcolo
Qualora la resistenza della muratura sia sufficientemente elevata si
possono verificare ribaltamenti con rotazione attorno ad uno
spigolo del muro come ad esempio il punto A (ANALISI
CINEMATICA LINEARE)
A punto di rotazione
B baricentro del muro
C punto di applicazione dei carichi in
sommità
a proiezione orizzontale della distanza AC
p peso del muro
P carico in sommità (es. copertura)
λ moltiplicatore dei pesi in grado di attivare
il ribaltamento
λp forza d’inerzia del muro
λP forza d’inerzia dei carichi applicati
Si ha equilibrio fino a quando i momenti ribaltanti sono
minori o uguali a quelli stabilizzanti
La resistenza per azioni fuori del piano. Calcolo
Considerando agente il solo carico orizzontale λP si ha per l’equilibrio
λ (P h) = p b/2 + P a
E quindi
λ = (p b/2 + P a) / (P h)
Calcoliamo l per la parete già analizzata
λ esprime l’entità delle forze
orizzontali da applicare affinché la
parete si ribalti, come percentuale del
peso della parete e del carico
applicato in sommità
Valutazione della resistenza per azioni nel piano
Rottura per Taglio
Sperimentalmente si vede che la rottura
avviene con formazione di fessure diagonali al
centro del pannello
Vt
Quindi si può ipotizzare che la rottura per
taglio abbia luogo quando lo sforzo principale
di trazione raggiunge un valore limite ftu ,
assunto
come
resistenza
a
trazione
convenzionale della muratura
Per lo stato limite di rottura per taglio con fessurazione
diagonale, l’anisotropia della muratura può essere trascurata
Supponendo che il pannello sia sufficientemente snello da poter
essere assimilato ad un solido di De Saint Venant, le ipotesi si
traducono nella espressione del taglio ultimo resistente Vu
Valutazione della resistenza per azioni nel piano
Rottura per Taglio
Taglio Ultimo
Vt
Vu = lctftd
lc = lunghezza della parte compressa della parete
t = spessore della zona compressa
ftd = fvk / γm
resistenza di calcolo a taglio
Esempio numerico: resistenza a taglio
fvk = fvk0 + 0.4 σn
fvk0 = resistenza a taglio in assenza di sforzo normale
σn = tensione verticale media
Valore di fvk0 per murature in elementi artificiali in laterizio pieni e semipieni
Confronto resistenza a taglio e pressoflessione
Forza orizzontale che provoca la rottura per
pressoflessione
H=63 kN
Vt
Forza orizzontale che provoca la rottura
per taglio
Vt=40 kN
Il pannello murario si romperà a taglio e non potrà verificarsi la
rottura a pressoflessione. La resistenza del pannello è quindi data
dal minimo dei due valori di resistenza
Qualche confronto
N
H
Resistenza per rottura a pressoflessione della
parete fuori del piano considerando agente in
verticale anche il peso del muro H = 25.5 kN
Mu
t
Resistenza al ribaltamento
cinematica lineare H = 22.3 kN
tramite
analisi
I due metodi restituiscono valori molto simili.
L’analisi cinematica lineare è leggermente più
cautelativa
H=
Qualche confronto
H
Forza orizzontale che provoca la
rottura per pressoflessione H=63 kN
Vt
Nel piano
Forza orizzontale che provoca la
rottura per taglio Vt=40 kN
H=
Fuori piano
Resistenza al ribaltamento tramite
analisi cinematica lineare H = 22.3 kN