Oramai, il libro si sta evolvendo. E` come un bambino che
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Oramai, il libro si sta evolvendo. E` come un bambino che
Oramai, il libro si sta evolvendo. E' come un bambino che guardiamo crescere e svilupparsi mentre lo nutriamo e lo coccoliamo. Ne siamo tutte innamorate. Oltre alla fotografia di Marilù che troneggia sullo scaffale del mio studio e in Associazione, è la sua presenza che ci fa compagnia. Non passa giorno che non venga menzionata: una telefonata ad Amalia per verificare una data, un nome, un fatto, un episodio… una mail a una di noi per chiedere una testimonianza, una foto, fare una ricerca… Ti ricordi chi era seduto vicino a Pietro quel giorno? Come si chiamava la signora che parlava continuamente in macchina mentre andavamo a Recesio? Qual è il racconto sugli animali che preferisce Anita? Come si chiama il vecchio prete di Recesio oramai deceduto? Chiedi ad Amalia la data esatta del matrimonio di Marilù e Pietro? Domanda ad Anna quanti anni aveva il piccolo Didier nella foto? Qual è il nome del cespuglio con le bacche arancioni davanti alla casa di Marilù a Recesio?... 264 Capitolo tredicesimo Un anno, due anni dopo... Verso I Sentieri della Vita “Non si conoscono che le cose che si addomesticano” disse la volpe. “Gli uomini non hanno più tempo per conoscere nulla. Comprano dai mercanti le cose già fatte. Ma siccome non esistono mercanti di amici, gli uomini non hanno più amici. Se tu vuoi un amico, addomesticami!” Il Piccolo Principe, Antoine de Saint-Exupéry Partiti dal testo di Marilù, Ricordati che devi vivere, era necessario inserire lo scritto nel suo contesto. Stampare il racconto senza situarlo, senza spiegazioni collaterali non avrebbe avuto senso, non sarebbe stato capito dal lettore che non avesse vissuto, vicino a Marilù, l'esperienza della malattia. Bisognava anche inserire le favole sugli animali che, a priori, non presentavano alcun legame col primo. Come condividere con altri, anche parenti o amici cari, ma che non erano stati presenti in tutte le fasi della storia di vita di Marilù, la complessità di una realtà di sofferenza e di speranza, di lotta e di fede, di entusiasmi e delusioni, di dubbi e decisioni, di audacia e di paura, di fiducia e di diffidenza, di pace e di rabbia, di bisogno di amare e di essere amata? Come tradurre, senza tradire, la nobiltà dei sentimenti di una donna eccezionale e le sue fragilità? Come raccontare, nel rispetto della privacy, il dramma che coinvolgeva tutti e non dimenticare però i momenti di gioia, le grandi risate, l'affetto, i lati infantili, il gioco, lo studio, la ricerca, il percorso spirituale? Come far conoscere a chi lo desidera il personaggio, a volte surreale ma così umano, di questa meravigliosa Piccola Grande Donna? La finalità dell'opera è, da un lato, testimoniare la lotta di Marilù contro la malattia, rendere pubbliche, come lei stessa desiderava, le sue riflessioni perché fossero utili a malati e medici, lasciare alla sua famiglia una traccia concreta della sua coraggiosa battaglia, offrire ai più giovani un esempio di vita, elaborare un libro destinato a preservare una memoria da custodire nella biblioteca della Famiglia Barontini. Da un altro lato, questo libro rappresenta un modo per approfondire una riflessione sul sostegno personale offerto dalla nostra Associazione a Marilù, sul suo accompagnamento fino al termine dell’esistenza terrena e sull'aiuto dato alla famiglia. Oltre a questo intento - già di per sé sufficiente - il volume elaborato, diventa uno strumento utile per altre persone malate e per le loro famiglie. Ogni testimonianza autentica, a causa di un processo spontaneo di immedesimazione, rassicura coloro che attraversano simili dolorose esperienze, suggerisce modalità, atteggiamenti, metodi, approcci da sperimentare, regala speranza e conforta la persona in sofferenza che l'aiuto è sempre disponibile e che lo si può chiedere a Dio, all'Universo e agli esseri umani. E, come auspicava Marilù, la lettura dell'elaborato risulterà vantaggiosa anche per il personale curante.A lui tocca adoperarsi per riportare, quando è possibile, la persona malata verso la salute, ma non deve dimenticare che il suo malato ha bisogno di essere trattato come persona e che sia conservata la sua dignità. 266