Come alla Corte di Federico II
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Come alla Corte di Federico II
COME ALLA CORTE DI FEDERICO II OVVERO PARLANDO E RIPARLANDO DI SCIENZA LA MATERIA MEDICA DI DIOSCORIDE di Paolo Caputo e Paolo De Luca 7 IL MANOSCRITTO RITROVATO di Mauro Giancaspro 9 L'ILLUMINISMO E IL CODEX NEAPOLITANUS di Hans-Walter Lack 11 L’ERBARIO FIGURATO: IL LINGUAGGIO DEI COLORI NEL GRECO ANTICO di Roberto Romano 13 DIOSCORIDE E L’ARTE DELLA FARMACIA di Giuseppe Cirino 15 DIOSCORIDE E LA SALUTE DELLE DONNE di Roberto De Lucia e Manuela De Matteis Tortora 17 LA MEDICINA A ROMA di Rossana Valenti 19 Il codice napoletano di Dioscoride: botanica, medicina, letteratura, arte ed un tocco di magia. Gli articoli degli incontri si trovano all’indirizzo www.comeallacorte.unina.it COME ALLA CORTE DI FEDERICO II Dioscoride. Alle radici della medicina LA MATERIA MEDICA DI DIOSCORIDE delle affinità evidenziate; gli usi magici, allora popolari, sono quasi sempre ignorati. Paolo Caputo L'opera è stata tramandata in diverse Professore di Botanica sistemica Università degli Studi di Napoli Federico II redazioni, a volte modificate anche nella struttura, con l'obiettivo di produrre manuali Paolo De Luca pratici. Professore di Botanica generale Università degli Studi di Napoli Federico II Già non molto dopo la morte di Dioscoride fu elaborate versioni del trattato in cui le sole piante del De Materia Medica erano state disposte in ordine alfabetico, in violazione dell’impianto originale, corredate di illustrazioni, e il testo spesso modificato, con lo scopo di produrre una volgarizzazione, nella forma di un manuale di agevole consultazione. La redazione Dioscoride Pedanio (I secolo d.C.) è una delle principali dell’antichità. figure Nacque nella della città medicina greca di Anazarbo in Cilicia, viaggiò per tutto l’impero romano e studiò approfonditamente gli usi medicinali di piante, minerali, e prodotti di origine animale. Scrisse la monumentale opera alfabetica si è tramandata nei secoli insieme con quella originale; le varie versioni sono state impiegate in Europa e nel Vicino Oriente e più volte tradotte in varie lingue (tra cui l’arabo). In Italia, la traduzione più nota è quella di Pietro Andrea Mattioli, per secoli apprezzata da medici e farmacisti. Il Codice di Napoli, della cui storia si dice Perì hýles iatrichês, più nota come De Materia Medica, un vero trattato scientifico, per altrove in questa pagina, è uno tra i più antichi ricchezza della materia, quantità di informazioni manoscritti e riccamente illustrato, è composto oggi da 409 originalità riguardante di quasi organizzazione. per tre quarti L’opera, piante o derivati, è organizzata in schede, ognuna delle quali ha come titolo il nome dell’organismo o della sostanza, seguito da una descrizione, spesso in forma comparativa, da indicazioni su ambienti e località di origine, nonché da un elenco di proprietà, modalità di preparazione e posologia. schede, ma della tradizione probabilmente in alfabetica; origine era provvisto di oltre venti schede oggi mancanti. Identificare compito non le semplice, piante sul dioscoridee quale si è sono esercitati numerosi botanici negli ultimi cinque secoli (sebbene non sul codice di Napoli), con risultati spesso discordi. Infatti, le illustrazioni non sempre corrispondono alle piante descritte, molto né sono sempre riconoscibili; talvolta addirittura moderna, che sostituiva l'ordinamento alfabetico rappresentano piante di fantasia. Nemmeno le tradizionale e raggruppava i rimedi secondo la descrizioni, a volte brevi o poco informative, loro azione e la sostituibilità con altri sulla base sono sempre utili; a volte è fuorviante anche il Si tratta di un’organizzazione Centro di Ateneo per la Comunicazione e l’Innovazione Organizzativa Università degli Studi di Napoli Federico II 7 COME ALLA CORTE DI FEDERICO II Dioscoride. Alle radici della medicina nome, oggi impiegato per piante diverse; infine Da l’indicazione delle proprietà curative talvolta non dioscoridea ha riscontro con quelle note. L’unico approccio medicina e della farmacopea, sia una miniera di possibile è l’integrazione di tutte le informazioni informazioni botaniche; essa costituisce una disponibili, procedere spesso per esclusione e potente chiave di lettura dei principi e delle sempre confrontandosi con le fonti classiche e tecniche di identificazione dei vegetali da parte moderne (tra tutti, Teofrasto, Plinio e Mattioli). degli studiosi dell’antichità. questa sintesi si evidenzia è una tappa sia che cruciale l’opera della Centro di Ateneo per la Comunicazione e l’Innovazione Organizzativa Università degli Studi di Napoli Federico II 8 COME ALLA CORTE DI FEDERICO II Dioscoride. Alle radici della medicina IL MANOSCRITTO RITROVATO prezioso manoscritto pergamenaceo del X secolo vergato Mauro Giancaspro in beneventana, con piccole, schematiche miniature a carattere mnemonico Direttore Biblioteca Nazionale di Napoli disseminate tra le colonne di scrittura o nei margini delle pagine: dialogo coltissimo, tra i due. Cassiodoro gli spiegherebbe come quel manoscritto servisse ad istruire sull’arte medica quei monaci con poca o nessuna dimestichezza col greco; l’altro, ormai reso esperto della Altro che Codice da Vinci! Se uno tradizione manoscritta, gli farebbe notare come scrittore come Dan Brown mettesse le mani sulla l’esemplare storia sue traduzione che gli veniva mostrata, dovesse varianti, delle discendenze delle varie recensioni, derivare necessariamente da un altro originale dei luoghi e degli scriptoria nei quali è transitato greco diverso da quello sul quale era stata il testo, ne verrebbe fuori certamente un nuovo realizzata la copia donata a Giuliana Anicia. E avvincente best seller dal titolo suggestivo: Il chissà quali altre copie di traduzioni latine, mistero realizzate dell’erbario di di Dioscoride, Dioscoride. La delle vicenda potrebbe greco, dagli dal quale operosi era monaci, tratta il la grande iniziare nel 512, e creerebbe intorno alla figura Cassiodoro gli della figlia Giuliana Anicia, cui il manoscritto fu testimoniare il donato, storie misteriose d'intrighi e di pozioni, Anazarbo, confidandogli, sulla scorta della sua realizzate proprio con l’uso delle piante velenose consolidata esperienza di coordinatore di un che sono descritte nel De arte medica. grande scriptorium, la certezza che quell’erbario Ne avrebbe, il nostro scrittore, di avventure da imbastire e di personaggi da immaginare. Al centro della trama il mistero del potrebbe successo mostrare dello per scrittore di avrebbe avuto grande diffusione in tutto il mondo dei dotti. All’incontenibile inventiva di Dan Brown tempo e del luogo di produzione del codice potrebbe napoletano ricostruzione della parte più oscura delle vicende ex costantinopolitana vindobonense: fantasiosa meridionale? E si snoderebbero, l’una dopo Nazionale di Napoli. Sarebbe una storia di viaggi, l’altra, peripezie, le vicende, ravennate una del manoscritto- oggi custodito alla Biblioteca vita, italiota, affidata o la o area essere le peripezie di furti, delazioni, intrighi, generazioni d'indagatori dediti alla soluzione intraprendenza d'avidi commercianti, abilità di delle numerose incognite della la storia del confidenti, cui farebbero seguito le vicende manoscritto. rocambolesche Uno di questi agenti-filologi che avrebbero portato il certamente finirebbe per approdare al Vivarium manoscritto, donato originariamente alla figlia di Squillace. Qui Cassiodoro in persona gli dell’imperatore, a Napoli, nelle mani e nella mostrerebbe la traduzione latina dell’erbario, il biblioteca cosiddetto fratello del ‘Dioscoride Lombardo’ (1), un dell’umanista più famoso Antonio Seripando, cardinale Girolamo. Centro di Ateneo per la Comunicazione e l’Innovazione Organizzativa Università degli Studi di Napoli Federico II 9 COME ALLA CORTE DI FEDERICO II Dioscoride. Alle radici della medicina Noi sappiamo che, una volta giunto nelle sicure contemplazione da parte di Carlo VI d’Asburgo, mani del Seripando, non finirono i tormentosi nel suo studio privato, dei manoscritti trafugati, rischi del manoscritto. Nel 1518, per sottrarlo ai e della consegna, al ladro di una adeguata pericoli dell’assedio francese, il prezioso testo fu ricompensa, trasferito, assieme agli altri, nel convento di sbrigativo. Sant’Agostino alla Zecca, in una zona della città meno periferica e più protetta. Anche per questo trasferimento il romanziere n'avrebbe di scene mozzafiato da allestire. Con esperto l’aiuto, filologo il a con fare sprezzante e Eccoci, dunque, verso la conclusione del romanzo che abbiamo immaginato. Il narratore prenderebbe atto di alcuni eventi ben documentati. Vinta la prima guerra mondiale, questo nostro elargita punto, scrittore di un potrebbe l’Italia ottiene, col trattato di Saint Germain, come parte del risarcimento dovuto, la inventarsi il ritrovamento, in un inaccessibile sito restituzione montano, dell’archetipo dal quale discendono i assumeranno la due manoscritti, il napoletano e il viennese, e Vindobonensi. Dopo fantasticare d'altri centri scrittori, di monaci Marciana di Venezia, l’erbario di Dioscoride e gli alacri chini su scomodi leggii, di discettazioni altri ex Vindobonensi tornano alla Nazionale di fatte in cenobi di raffinata cultura libresca, Napoli nel 1923, proprio nel momento in cui la d’incendi terribili, d'abbazie dense di misteri, di biblioteca si trasferisce dal Palazzo degli Studi – eruditi frequentatori di collezioni monastiche, attuale Museo Nazionale Archeologico – alla sua abili tanto nello scoprire interpolazioni e varianti, attuale sede di Palazzo Reale. quanto nel trafugare. A Per il seguito del suo romanzo il nostro scrittore non avrebbe che da venire alla resterebbe dei questo che manoscritti trafugati denominazione una punto a raccontare che di Ex permanenza alla Dan Brown non l’ardimento di Guerriera Guerrieri che fece ‘sfollare’ dalla città i Biblioteca Nazionale per godersi la vista dello libri, stupendo manoscritto e prendere nota delle bombardamenti della seconda guerra mondiale. vicende gli L’erbario di Dioscoride adesso è al sicuro, chiuso resterebbe allora che romanzare la figura di quel in un caveau; ma di tanto in tanto viaggia perfido napoletano Alessandro Ricci, trafugatore ancora, opportunamente blindato, perché ce lo di manoscritti napoletani da portare in Austria, richiede il mondo intero per esporlo in mostra. sbizzarrendosi a descrivere il carattere di un Abbiamo pensato a Dan Brown; ma anche altri personaggio astuto, servile e vile, come tutti scrittori d’avventura come Ken Follett o Wilbur quelli Smith potrebbero trovare stimolante costruire storicamente che rubano i documentate. libri. Con un Non po’ di fantasia potrebbe ricostruire il momento della salvandoli dalla catastrofe dei un romanzo sul nostro manoscritto ritrovato. (1) Discoride, De materia medica. Sec X; membr, Munchen, Bayrusche Staatsbibliothek, Clm 337. Centro di Ateneo per la Comunicazione e l’Innovazione Organizzativa Università degli Studi di Napoli Federico II 10 COME ALLA CORTE DI FEDERICO II Dioscoride. Alle radici della medicina L'ILLUMINISMO E IL CODEX NEAPOLITANUS lato Hans-Walter Lack farmaceutici antichi occupavano una posizione e la scienza intimamente dall’altro connessi, i erano trattati ancora medici e unica. Direttore Orto Botanico e Museo Botanico Freie Universität Berlin Sostanzialmente, l’Illuminismo fu dubbio critico verso le istituzioni, i costumi e la morale tradizionali, e le sue figure di riferimento ritennero di poter condurre il mondo verso il progresso dopo un lungo periodo di tradizione, irrazionalità, superstizione e tirannia. A Vienna Gerhard van Swieten, eminente statista e Prefetto della Biblioteca Imperiale, Incredibile ma vero, un singolo libro ha dominato il mondo farmaceutico per circa 1600 anni - lo scritto di Discoride Pedanio, vissuto nel I secolo d.C. nella regione che è oggi la Turchia sud-occidentale. Considerato sacrosanto quanto la bibbia, l’opera è stata copiata e ricopiata, modificata, annotata, tradotta e interpretata da numerosi studiosi. esistenti, Tra nessuno ha tutti i manoscritti avuto maggiore importanza dei Codici di Vienna e di Napoli (i medico di corte di Maria Teresa, regina di Ungheria e di Boemia, fu un importante elemento del movimento illuminista. Insieme con Adam Franz Kollár, studioso di discipline classiche (noto per aver dato conferenze in greco a medici) e col botanico Nikolaus Joseph Jacquin, van Swieten intraprese un progetto ambizioso, pubblicare le illustrazioni dei due manoscritti bizantini nel modo più accurato possibile. nomi si riferiscono alle località dove essi sono Il progetto, che era nato per chiarire oggi conservati). l’identità delle piante medicinali dell’antichità Entrambi antichi, poiché i risalgono bizantina; essi ebbero destino il manoscritti sono di alla sono molto prima epoca riccamente attrarre la illustrati e particolare attenzione dei dotti, in special modo nel tempo in cui entrambi furono ospitati per due secoli sotto lo stesso tetto, quello della Biblioteca Imperiale di Vienna. classica, si arrestò alle prove di stampa, approssimativamente nell’anno 1763. Ad ogni modo, nessuno degli studiosi coinvolti aveva mai visto l’area mediterranea, per non parlare della Turchia sud-occidentale, pertanto, l’intera opera restò senza conseguenza alcuna. Quando John Sibthorp, terzo titolare della cattedra sherardiana di botanica dell’Università di Oxford, L’alta considerazione nella quale è stato visitò Vienna nel 1785, Jacquin gli fornì una tenuto Dioscoride è difficile da comprendere copia delle prove di stampa con aggiunti i nomi oggi. Ma in tempi in cui l’irrazionale e il bizantini delle piante; mentre era in Grecia, razionale, la religione e la superstizione da un Sibthorp cercò le piante dell’antichità greca e fu Centro di Ateneo per la Comunicazione e l’Innovazione Organizzativa Università degli Studi di Napoli Federico II 11 COME ALLA CORTE DI FEDERICO II Dioscoride. Alle radici della medicina in grado di chiarire alcune delle ‘assurdità di suoi risultati in due famose opere, il Florae Dioscoride’, e, in particolare, le illustrazioni Graecae Prodromus e la Flora Graeca, facendo delle piante corrotte dal lungo processo di costante riferimento alle incisioni, basate in copiatura. Egli paragonò anche i nomi bizantini larga parte su quelle del Codice di Napoli. con quelli allora in uso in Grecia, ad esempio L’Illuminismo, dunque, è stato fondamentale per chiedendo ai pastori del monte Parnaso i nomi l’identificazione vernacolari. dell’antichità. Dopo la precoce scomparsa di delle piante medicinali Sibthorp, un gruppo di botanici inglesi pubblicò i Centro di Ateneo per la Comunicazione e l’Innovazione Organizzativa Università degli Studi di Napoli Federico II 12 COME ALLA CORTE DI FEDERICO II Dioscoride. Alle radici della medicina L’ERBARIO FIGURATO: IL LINGUAGGIO DEI COLORI NEL GRECO ANTICO ‘scuro’; xanthòs oltre che ‘giallo’, può significare Roberto Romano ‘rossastro’, ‘biancastro’; poliòs può essere anche ‘dorato’, ‘biondo’, ma, ancora, ‘verdastro’, ‘bianco’; phaiòs ‘grigio topo’, ‘grigio scuro’, Professore di Filologia classica Università degli Studi di Napoli Federico II ‘grigio blu’. Ma vengo ad approfondire il significato di due aggettivi, non potendo, per motivi di spazio, dilungarmi su tutti. Leukòs esprime, in primo luogo, il concetto che un dato oggetto emette, o riflette, Sfogliando le bozze della traduzione italiana dell’Erbario napoletano di Dioscoride – alla quale Roberto De Lucia ha dedicato vari anni di impegnato lavorio – ci si imbatte, fin troppo frequentemente, nell’indicazione del colore che la luce, e, dunque, è brillante; in secondo luogo, che un corpo, o un mezzo, lascia passare la luce, e, quindi, è trasparente, o limpido; solo come terzo significato troviamo, con maggiori attestazioni, ‘bianco’, ‘colorato di bianco’. caratterizza la singola pianta, o qualche sua Chlròs esprime, all’origine, il verde delle parte. Ad esempio, l’hàlimos è ‘tutto quanto prime foglie delle piante, di taluni tipi di miele, biancastro’; il frutto dell’halikàkkabos è ‘fulvo’; i delle sabbie di un fiume; vale anche ‘grigio fiori dell’aparìn sono ‘bianchi’; il fiore della pallido’, colore che, sul volto umano, denota chamaidrs è ‘leggermente rosso scuro’, e così terrore; in senso derivato, esprime la freschezza via. Il merito del traduttore è di aver cercato di di esseri suscettibili ad alterarsi durante il rendere tempo, ad invecchiare; ancora, e di nuovo in al meglio l’aggettivo qualificante il colore, alla luce dei dati offerti dalla botanica. Una delle difficoltà che caratterizza il greco antico è la resa dei colori: v’è un significato, per così dire, ‘principale’, ma ve ne senso derivato, dà risalto al fascino della giovinezza. Solo qualche esempio. È leuk, nell’Odissea, la nitidezza brillante che circonda sono altri egualmente ‘probabili’, a seconda del contesto. Qualche esempio di come, comunemente, si rendono i colori, non è difficile da individuare. Glaukòs ‘blu (chiaro)’, erythròs ‘rosso’, leukòs ‘bianco’, mèlas ‘nero’, xanthòs ‘giallo’, poliòs ‘grigio (biancastro)’, phaiòs ‘grigio’, chlròs ‘verde’, chròs ‘giallo (pallido)’. Ma glaukòs può anche essere reso non solo con ‘lucente, splendente’, ma anche con ‘azzurro’, ‘verdastro’; mèlas può anche valere Centro di Ateneo per la Comunicazione e l’Innovazione Organizzativa Università degli Studi di Napoli Federico II 13 COME ALLA CORTE DI FEDERICO II Dioscoride. Alle radici della medicina l’Olimpo. Sempre leuk è il mare limpido e Chlròn trasparente del porto dei Lestrigoni. Leuk sono, incorona la tomba di Achille, nell’Ecuba di nell’Iliade, le bianche braccia di Afrodite. Euripide. è il sangue giovanile, vivido, che Chlròn è il miele verde di Circe. Chlròn E in Dioscoride? L’edizione che è in è il volto di Dolone reso verde dal terrore. preparazione, con la raffigurazione della pianta e Chlròn è il rhòpalon, la mazza d’ulivo, del la traduzione a fronte, farà ancor più apprezzare Ciclope, l’indiscusso merito di De Lucia. da poco tagliata, ancora virente. Centro di Ateneo per la Comunicazione e l’Innovazione Organizzativa Università degli Studi di Napoli Federico II 14 COME ALLA CORTE DI FEDERICO II Dioscoride. Alle radici della medicina DIOSCORIDE E L’ARTE DELLA FARMACIA animale (compreso l'uomo) e minerale. Nella Giuseppe Cirino l’elencazione e classificazione di circa ottocento stesura dell’opera prevalgono i vegetali con piante medicinali, nonché in misura minore di Professore di Farmacologia Università degli Studi di Napoli Federico II prodotti di origine animale e minerali per un totale di circa mille sostanze, previste per circa cinquemila applicazioni terapeutiche diverse. Ad ogni preparato medicinale è dedicato un capitolo, suddiviso in maniera sistematica. Per i vegetali che rappresentano la parte più corposa del trattato, sono indicati: il nome della pianta e La parola greco sinonimi in uso in vari paesi, l’area di diffusione PHARMAKEIA è quella parte della medicina che della pianta con una descrizione molto precisa tratta Molto per evitare errori dovuti alla particolarità di probabilmente l’arte della farmacia nasce con campioni, effetti e proprietà, indicazioni sulla l’uomo e si sviluppa nel tempo ma per effettuare preparazione (ricette), indicazioni sulla verifica la transizione da una funzione quasi magica, che dell’autenticità dei preparati, della loro purezza e solo sacerdoti o stregoni potevano operare, si qualità, la raccolta delle piante, la conservazione deve arrivare circa al 500 a.c. Per arrivare ad e trasformazione e sulle apparecchiature da una usare. dei FARMACIA farmaci o dei razionalizzazione dal rimedi. delle osservazioni Inoltre, il trattato prende in empiriche in una veste un po’ più scientifica considerazione vie di somministrazione esterne bisogna arrivare al periodo greco-romano dove quali ad esempio, unguenti e impacchi nonché la si via orale, mentre è preso in considerazione solo può forse collocare la nascita della farmacologia. raramente l’uso diverso da quello medicinale. Da In questo periodo, tra gli anni 60 e 78 dopo Cristo, il medico greco Dioscoride scrisse un trattato sulle sostanze con effetti benefici per la salute dell'uomo, chiamato in seguito generalmente ‘De Materia Medica’ o solo ‘Materia Medica’ che è entrato a far parte della storia della medicina. A partire dalla sua prima stesura il ‘De Materia Medica’ è stato copiato e tradotto questo punto di vista Dioscoride può essere considerato quanto, un in proto-farmacologo qualità di medico clinico al in seguito dell’esercito romano, sperimenta non solo i rimedi a lui già noti ma anche quelli di cui viene a conoscenza durante le campagne di guerra, sulle milizie romane annotando commenti sull’efficacia del rimedio. innumerevoli volte e, fino al sedicesimo secolo, è Dioscoride ordinò la sua opera in stata considerata la raccolta più importante sulle maniera sistematica secondo la provenienza conoscenze degli effetti benefici, soprattutto delle delle piante. medicinali L'opera provenienti piante, degli animali e dei minerali, comprende composti secondo il loro effetto e non in ordine alfabetico. dal vegetale, È sorprendente come questo approccio, che regno Centro di Ateneo per la Comunicazione e l’Innovazione Organizzativa Università degli Studi di Napoli Federico II 15 COME ALLA CORTE DI FEDERICO II Dioscoride. Alle radici della medicina risulta intuitivamente congruo in tempi moderni, e/o preparati finali, mediante l'indicazione di sia secolo metodi di verifica analitica e tecnologica delle rappresentando una novità che precorreva il specifiche di qualità, dei metodi di preparazione tempo e che curava in una maniera assimilabile o della formulazione. A riprova della validità a quella moderna tutti i passaggi necessari per dell’intuizione di Dioscoride e del fatto che la la maniera farmacologia nasce con lui, vorrei ricordare che standardizzata e riproducibile. Si potrebbe quindi nel Regio decreto n. 852 del 1862 a firma del dire Ministro Matteucci, con cui veniva istituito il stato proposto produzione che di un Dioscoride nel primo farmaco creò in l’antenato della Farmacopea. Infatti, la Farmacopea è un codice Diploma farmaceutico, cioè un complesso di disposizioni fondamentali tecniche e amministrative rivolte a permettere il Materia Medica e Tossicologia ed Esercizi Pratici controllo della qualità dei medicamenti, sostanze di Materia Medica. di Farmacista, da studiare tra le erano materie elencate: Centro di Ateneo per la Comunicazione e l’Innovazione Organizzativa Università degli Studi di Napoli Federico II 16 COME ALLA CORTE DI FEDERICO II Dioscoride. Alle radici della medicina DIOSCORIDE E LA SALUTE DELLE DONNE parto’ e le fasi successive: ‘espelle tutti i residui Roberto De Lucia sangue mestruale e gli embrioni». Di molte Docente di materie letterarie, latino e greco Liceo classico Quinto Orazio Flacco piante si indica l’efficacia nel provocare il ciclo, del parto’ che si raggrumano nell’utero «e il per esempio l’artemisia, l’abrotono, il camedrio, Manuela De Matteis Tortora l’assenzio Orto Botanico di Napoli Università degli Studi di Napoli Federico II tra quelle più note, l’anemone purpureo e nero e il cosiddetto ‘acino’ tra quelle di discussa o difficile identificazione; e siamo appena ai primi quindici fogli sui 172 del codice! Ce ne sono altre che curano affezioni dell’utero, come il fieno greco che bollito in ‘acqua con grasso d’oca si ammorbidendo Le società dell’Occidente antico, in particolare quella greca e romana, sono state e applica dilatando localmente… le zone intorno all’utero’, o l’aneto, per il ‘soffocamento uterino’, oppure l’achillea per le emorragie. notoriamente alquanto maschiliste. Una frase Ci celebre riassume bene l’ottica: ‘(noi uomini) abbiamo cortigiane per il piacere, prostitute per la cura quotidiana del corpo e mogli per la sono concepimento, piante come lo che favoriscono stafilino, forse il una carota selvatica, che avrebbe anche la virtù di stimolare il desiderio sessuale (ma c’è anche, procreazione di figli legittimi’! per il maschio, l’equivalente del Viagra, il satirio, Poiché è strumentalmente necessaria a procreare e perpetuare la stirpe in una società in cui patrimonio, prestigio, potere si trasmettono di padre in figlio (maschio, ovviamente), non stupisce che la donna, nonostante tanta scarsa considerazione, abbia invece goduto di particolare attenzione nella medicina. Occorreva avere buone fattrici. la ‘pianta dei satiri’, divinità dei boschi associati alla lussuria, la bellissima e ‘sensuale’ orchidea); altre che avrebbero il potere di far concepire maschi o femmine secondo la varietà, come la linozostide (mercuriale o mercorella): ‘Pare che le foglie della varietà femminile triturate, applicate come impacco sui genitali e bevute dopo il ciclo mestruale, provochino il I manoscritti della tradizione alfabetica di concepimento di una femmina, quelle della Dioscoride, in particolare il codice di Vienna ed il varietà maschile, utilizzate similmente, facciano gemello concepire maschi’. Altro che ingegneria genetica evidente. di Napoli, Molte ne piante sono di testimonianza questo splendido e selezione degli embrioni! Ci sono anche piante erbario figurato sono ritenute utili per affezioni abortive dell’apparato riproduttivo e della sfera sessuale (ciclamino) e in grado di spegnere gli appetiti femminile. Casualità ha voluto che il codice di sessuali. Così, i fogli del codice di Napoli, come Napoli si apra oggi con una pianta dal nome quelli ‘parlante’, l’aristolochia, ‘che rende ottimo il realizzato quale prezioso dono per Iuliana Anicia, del (scolopendrio), più anziano anticoncezionali gemello viennese Centro di Ateneo per la Comunicazione e l’Innovazione Organizzativa Università degli Studi di Napoli Federico II 17 COME ALLA CORTE DI FEDERICO II Dioscoride. Alle radici della medicina figlia di uno degli ultimi imperatori d'Occidente, secoli, ci regalano un tesoro di conoscenza sulle facendoci radici della scienza medica. compiere un viaggio a ritroso nei Centro di Ateneo per la Comunicazione e l’Innovazione Organizzativa Università degli Studi di Napoli Federico II 18 COME ALLA CORTE DI FEDERICO II Dioscoride. Alle radici della medicina LA MEDICINA A ROMA chiamati scholae medicorum, di cui ci danno notizia alcune iscrizioni. Queste ‘scuole’ non Rossana Valenti costituiscono centri di istruzione; spesso indicate Professoressa di Didattica del latino Università degli Studi di Napoli Federico II nelle fonti con presuppongono la nei parola secta, partecipanti un ‘setta’, comune accordo su principi dottrinali o di metodo: si individuano così la scuola degli Empirici e quella dei Metodici. I primi, rifiutando ogni possibile analogia tra corpo morto e corpo trascurarono lo studio vivente, dell’anatomia e si dedicarono alla classificazione dei sintomi e dei La storia della medicina a Roma è in larghissima parte la storia del rapporto – inizialmente conflittuale – tra il mondo romano e la cultura greca, che deteneva un sapere medico già consolidato a partire dal V secolo a.C. La medicina greca fa il suo ingresso in Roma all’inizio del III secolo a. C., sollevando subito aspre condanne, che ci sono riportate da Plinio (Naturalis Epicuro, Asclepiade, rifacendosi al materialismo atomistico, concepiva il corpo umano come formato da infiniti, minimi ‘pori’ permeabili agli atomi provenienti dall’esterno. quella ‘Pneumatica’, il cui principale esponente ci informa che il primo dei medici greci venuti a fu Galeno di Pergamo, attivo a Roma, che scelse Roma dal come sede definitiva del suo insegnamento, nel Peloponneso nel 219 a.C., Arcagato ottenne dai II secolo d.C.: questa scuola trovò il suo Romani la cittadinanza e un ambulatorio – Plinio fondamento teorico nel concetto di pneuma, lo definisce taberna – acquistato con denaro ‘soffio caldo’ generatore di vita: il calore vitale si pubblico. Presto però egli fu accusato di essere distribuisce attraverso le arterie in tutto il corpo non un medico ma un carnefice – a saevitia veicolando le diverse funzioni, dalla creazione secandi urendique, scrive Plinio, ‘a causa della del pensiero alla digestione dei cibi. Ma Galeno crudeltà con la quale tagliava e ustionava’ il possiede e sviluppa anche un sapere anatomico. Arcagato. citando del I secolo a.C.: seguace della filosofia di testimonianza dell’annalista Cassio Emina, Plinio chirurgo 6): medico, attivo a Roma tra la fine del II e l’inizio Un’altra scuola di grande successo fu il XXIX, fondatore in Asclepiade di Bitinia, retore e una fu historia medicamenti. La scuola dei Metodici ebbe il suo Giunto corpo dei pazienti – e fu così costretto a lasciare la città. Nel narrare questa vicenda, Plinio riporta anche un passo di Catone contro i medici greci, ‘dediti, dietro giuramento, a uccidere tutti gli stranieri con la loro medicina’. In età imperiale la medicina a Roma era quindi totalmente grecizzata: la reazione di diffidenza nei confronti della cultura medica greca viene condotta, in termini molto più moderati rispetto a quelli pliniani, da Aulo All’inizio dell’età imperiale, sono molti i Cornelio Celso, vissuto nella prima metà del I medici greci attivi a Roma, e riuniti in collegi secolo d.C., autore di un manuale enciclopedico Centro di Ateneo per la Comunicazione e l’Innovazione Organizzativa Università degli Studi di Napoli Federico II 19 COME ALLA CORTE DI FEDERICO II Dioscoride. Alle radici della medicina che trattava anche della medicina. Celso non si impegnato nella ricerca delle ‘cause occulte’; si addentra nelle controversie dogmatiche delle dimostra infine fautore di una medicina pratica, varie scuole mediche greche, assumendo un attenta anche ai rimedi proposti dalla tradizione punto di vista equilibrato ed equidistante tra popolare. La sua opera conoscerà, anche grazie empirismo, alle qualità stilistiche e letterarie, un’enorme volto comprensione delle alla cura malattie, più che alla e razionalismo, fortuna nella tradizione successiva. Centro di Ateneo per la Comunicazione e l’Innovazione Organizzativa Università degli Studi di Napoli Federico II 20