Comunicato stampa - IRCCS Eugenio Medea

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Comunicato stampa - IRCCS Eugenio Medea
COMUNICATO STAMPA
RICERCA TELETHON: PIACERE ATLASTINA, MI OCCUPO DI FUSIONE
Su Nature svelata la funzione biologica della proteina alterata
in una forma di paraplegia spastica ereditaria
Roma, 29 luglio 2009 - Si chiama atlastina e fino ad oggi era nota ai ricercatori soltanto per
essere difettosa nelle persone affette da una rara malattia genetica, la paraplegia spastica
ereditaria. Ma grazie al lavoro di Andrea Daga, ricercatore finanziato da Telethon che
lavora presso l’Istituto Scientifico “Eugenio Medea” di Conegliano, si è finalmente chiarito
il ruolo di questa proteina nella cellula. A conferma del contributo della scoperta
all’avanzamento delle conoscenze sul funzionamento della cellula, il lavoro è stato pubblicato
sulla prestigiosa rivista Nature.
Le paraplegie spastiche ereditarie sono un gruppo molto eterogeneo di malattie
neurodegenerative che colpiscono in particolare il midollo spinale e il cervelletto, la porzione
del cervello responsabile della coordinazione dei movimenti. Possono insorgere nell'infanzia
oppure in età adulta, in due forme differenti: quella pura, caratterizzata da spasticità e
debolezza muscolare degli arti inferiori, e quella complicata, che presenta anche anomalie
della vista, sordità e ritardo mentale.
Attualmente si conoscono più di 30 geni che – se mutati – possono essere coinvolti
nell'insorgenza della malattia. Uno di questi è SPG3A, associato a una delle forme più gravi di
paraplegia pura: un errore in questo gene provoca un’alterazione dell’atlastina, proteina di cui
finora si ignorava completamente la funzione all’interno della cellula. Si sapeva però che
questa proteina è piuttosto conservata dal punto di vista evolutivo: anche un organismo molto
semplice e apparentemente “lontano” dall’uomo come la Drosophila melanogaster – il famoso
moscerino della frutta, storico protagonista della ricerca genetica – ne possiede una versione
molto simile. Questa analogia ha offerto quindi l’occasione di studiare il ruolo dell’atlastina
con molta più facilità.
Lavorando sul moscerino Daga e il suo gruppo hanno infatti scoperto che questa proteina è
essenziale per il mantenimento del reticolo endoplasmatico, un organulo presente in tutte le
cellule eucariotiche, da quelle degli organismi unicellulari fino a quelle umane. Il reticolo è
coinvolto in numerose attività, tra cui per esempio il trasporto di sostanze attraverso la cellula,
la sintesi delle proteine, dei grassi e di diversi ormoni. La sua particolarità è di essere
delimitato da membrane che non rimangono statiche, ma si fondono continuamente tra di
loro: l’atlastina è responsabile proprio di questa fusione, una capacità unica nel mondo
animale. Finora infatti la capacità di far fondere delle membrane senza l’aiuto di altri fattori era
nota soltanto per i virus, che sfruttano questa attività per introdursi nelle cellule che infettano.
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Il prossimo passo sarà approfondire il compito dell’atlastina, per capire come fa esattamente
a far fondere le membrane, ma anche verificare che cosa succede nella Drosophila quando si
introduce la proteina alterata tipica dei pazienti con paraplegia spastica ereditaria di tipo
SPG3A. Attualmente non esiste infatti alcun modello animale che simuli la patologia umana:
questi studi rappresentano quindi i primi fondamentali passi per cominciare a comprendere i
meccanismi alla base della malattia, finora praticamente sconosciuti.
* Genny Orso, Diana Pendin, Song Liu, Jessica Tosetto, Tyler J. Moss, Joseph E. Faust, Massimo
Micaroni, Anastasia Egorova, Andrea Martinuzzi, James A. McNew, Andrea Daga, “Homotypic fusion
of ER membranes requires the dynamin-like GTPase Atlastin”. Nature, 2009; nature08280.3d.
Per informazioni
Ufficio stampa Telethon, 06 44015402
Ufficio Stampa IRCCS “Eugenio Medea” – Bosisio Parini, 031 877 384
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