donne, il primo voto non si scorda mai
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donne, il primo voto non si scorda mai
CELEBRATA AL CARLO FELICE LA RICORRENZA Donne, il primo voto non si scorda mai Premiate dopo sessant‘anni le “deb”del ’46 L a saia del Carlo Felice si è riempita quasi interamente. ((Non speravamo di ottenere un’adesione così massiccia)) ha commentato il presidente della Provincia. Alessandro Kepetto. E’ stata felicissima la scelta operata dall’ente di Palazzo Doria Spinola: in occasione del sessantesimo anniversario del riconoscimento del diritto di voto alle donne, festeggiare tutte le signore nate nel 1924 e nel primo semestre del 1925 nella provincia di Genova. ((Viringrazio di essere intervenute - ha detto il presidente Repetto - vorrei abbracciarvi tutte ma siete troppe... Oggi (ieri per chi legge ndr) celebriamo un momento importantissimo della nostra democrazia: ia decisione di consentire alle donne, a partire dal referendum tra Repubblica e Monarchia del 2 giugno ’46, fu fondamentale nel nostro Paese. Purtroppo ancora oggi in Italia le donne sono discriminate. Nel mondo del lavoro, ad esempio: rispetto alle altre nazioni. da noi il tasso di occupazione delle donne è inferiore di 15 puntin. A tutte le signore presenti è stata consegnata una pergamena, neila quale sono state riportate le date 2 giugno ’46 - 17 giugno ‘06. Dopo il saluto dell’assessore alle Pari Opportunità, Marina Dondero. il microfono è stato consegnato a Sara, 18 anni, una studentessa del liceo di scienze sociali Gobetti, che in occasione delle politiche dello scorso 9 e 10 aprile ha aviito la possibilità di votare per la prima volta nelia sua vita. La cerimonia è stata allietata dalla cantante Claudia Pastorino. che ha eseguito alcuni pezzi in voga nel ’46, tra i quali “Coimbra” della portoghese Amalia Rodrjguez e “Cheek to cheek”. [m.m.] La foltisrima platea ieri al Carlo Felice per la rnaniíesrazione organizara dalla Provincia «Quel giorno di giugno di 60 anni fa sentii il cuore battere forte forte - racconta Liliana Innocenzi, nata nel ’24 - mi resi conto di vivere un momento importante per cambiare il nostro Paese. Io, tra l’altro, ero scrutatrice, così vissi “in diretta” i momenti dello spoglio, il voto a favore della Repubblica che via via prendeva consistenza. Ero cosi felice... In quei giorni conobbi pure mio marito, con il quale vissi per 59 anni. Insomma, quel 2 giugno del ’46 rappresentò una svolta importante nella mia vita)). C ome tante altre donne italiane, Marina Vieste, classe 1925(primo semestre), si recò ai seggi in occasione del referendum RepubblicdMonarchia del giugno ‘46. «Quel giorno lo ricordo bene. Per noi donne fu importantissimo riuscre ad avere la possibilità di VD tare)) Rispetto a 60 anni fa, la signora Marina non ha L e tre Pro%onlste cambiato lavoro. Allora COme adesso faceva la sarta Non ha spostato neppure la sua attività. opera sempre nel negozio del Carmine, a pochi passi daìl’abitazione, in via Sant’Agnese ((Tagliaree CUCE vestiti è sempre stata la mia passione))confessa. Oggi, a darle una mano. e una ragazza di 18 anni di origine marocchina, Achchdrd Bouchrd. <(Achchdrife bravissima - racconta la signora Marina - @ aiutata anche dal fatto di aver seguito, quando ancora viveva in Marocco, un corso di sartoria I1 mio sogno e riuscire a far si che diventi autosufficiente. e che possa portare avanti l’attività per lungo tempo)).Da qualche tempo Achchdrif è andata a 1 ivere con Marina Vieste. «La signora non ha grossi problemi di salute - spiega l’avvocatoPaola Pellegrino, nommata amministratore di sostegno di Marina Vieste - tuttavia la presenza di Achchdrif e importantissima Credo che quella della signora Marina e di Achchdrif sia una storia bellissima: in una societa che è diventata multietnica, e significativo che vi sia questa trasfermento di conoscenze professionali tra u n ’ m i a na signora genovese e una ragazza che pure ha dovuto superare grandi diffcolta arrivando a Genova Insomma. e la storia di due donne divise da 63 anni d’età ma unite dalla stessa forza e determinazione)) nche Albertina A Maranzano il giugno del ebbe la 2 ’46 possibilità di votare. <{Erouna studentessa, le mie compagne erano perplesse sulia scelta da operare tra Repubblica e Monarchia, io, invece, non avevo dubbi: avevo partecipato alla Resistenza, dunque la mie convinzioni erano già forti. Avevo fatto la staffetta nel ”Fronte della Gioventù”, un nome che negli anni successivi sarebbe poi stato attribuito a movimenti di connotazioni politiche opposte a quella originale. Poi, mi sono laureata in Medicina, ho svolto la professione di pediatra per tutta i a vita, a Cornigliano. Quel giorno del ’46, però, fu importantissimo, lo vissi con grande emozione. E’ stato importante, aver organizzato questa cerimonia a 60 anni di distanza: ringrazio la Provincia, che ha sapqto cogliere un momento importante nella storia del nostro Paesev.