Grillo-Vendola: rispunta il conflitto di interessi

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Grillo-Vendola: rispunta il conflitto di interessi
ANNO LXII N.32
Grillo-Vendola: rispunta
il conflitto di interessi
Registrazione Tribunale di Roma N. 16225 del 23/2/76
La famiglia? Una stupidata.
Mamma e papà? Roba vecchia.
Parola di “ministra”
Girolamo Fragalà
A che servono i genitori? Praticamente a nulla, madre o
padre, genitore 24 o genitore
32, è tutto uguale. E la famiglia,
ma sì la famiglia, un concetto
vago, da vecchi bacucchi, superato dai tempi, nostalgico e
magari anche un poʼ “fascista”.
Che la linea della sinistra fosse
questa, lo si era capito da mesi
(o meglio, da decenni), ma
adesso cʼè la corsa a chi la
spara più grossa. E non sono
solo gli esponenti di seconda
fila dei partiti, che sgomitano
per finire sui giornali e avere
uno sprazzo di notorietà, ma
anche chi ha funzioni istituzionali molto alte, come i membri
del governo Letta. Lʼultima bordata assurda, irricevibile, arriva
dal ministro dellʼIstruzione,
d’Italia
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Maria Chiara Carrozza. Che in
premessa avverte: «Il ruolo materno e paterno tradizionali ormai
si alternano». Per poi svilire le figure dei genitori: «Non sono per
estremizzare e cancellare, ad
esempio, la festa del papà», dice
in unʼintervista a Rai News, con
lʼaria di chi fa una concessione al
futuro genitore 1. «Ma neanche
sabato 8/2/2014
per calcare la mano. La famiglia
ideale in questo momento non
esiste, forse non è mai esistita.
Bisogna stare molto attenti a enfatizzare la struttura familiare
ideale». Un ulteriore regalo allʼazione distruttiva (lʼobiettivo è
dire che la famiglia è ormai uno
stereotipo e come tale va annullata alla radice) iniziata dal suo
partito, il Pd, e condotta con
forza da tutta la sinistra.
Unʼazione che smantella i princìpi sui quali si fonda la società
italiana. Quindi, per un calcolo
politico, vengono cancellate con
la matita blu le identità di padre e
madre. I genitori però devono
ringraziare la ministra democratica Carrozza per la sua magnanimità: cercherà di non eliminare
la festa della mamma e nemmeno quella del papà. E magari,
in queste due date, con uno
sforzo enorme, consentirà agli
insegnanti di permettere agli
alunni delle elementari di preparare qualche regaluccio ai genitori. Però in silenzio, quasi di
nascosto e vergognandosi per
essere così retrogradi, oscurantisti e nostalgici.
“Bella ciao”, Giampaolo Pansa rivela nuovi scheletri nellʼarmadio
della resistenza comunista
Corrado Vitale
LʼAnpi già sarà sul piede di guerra.
E polemiche furiose saranno assai
probabili fin dai prossimi giorni. Il
nuovo volume di Giampaolo
Pansa, in uscita nelle librerie, si
presenta con un titolo decisamente provocatorio: Bella ciao –
Controstoria della resistenza (Rizzoli ed.).E il contenuto non è certo
da meno, perché la sua lettura risulterà assai urticante per le vestali dellʼantifascismo duro e puro.
Per antifascismo duro e puro non
è da intendere quello democratico,
sia dʼispirazione liberale sia cattolica, ma quello di marca comunista; che è riuscito a lungo
(complice anche la “timidezza” dei
moderati) a esercitare la sua egemonia ideologica sulla memoria
della resistenza, trasformando la
resistenza stessa in mito (come
scrisse Romolo Gobbi in un dissacrante pamphlet uscito una ven-
tina di anni fa) e fornendo al vecchio Pci una potente arma di pressione
politica
(come
fu
drammaticamente palese dai fatti
di Genova del 1960 in poi). Ebbene, Pansa strappa il velo “mitologico” che ancor oggi circonda le
formazioni partigiane comuniste,
nonostante lʼabbondante letteratura che in tutti questi ultimi ventʼanni ha demistificato le figure di
Togliatti, Secchia, Longo e dei loro
numerosi seguaci.
Un punto che sicuramente farà arrabbiare le vestali di cui sopra è la
spiegazione dellʼegemonia comunista sulla resistenza: questa non
fu ottenuta solo grazie alla migliore organizzazione politico militare, ma anche e soprattutto
attraverso la maggiore spregiudicatezza, il maggiore cinismo e, in
molti casi, la maggiore ferocia
delle Brigate Garibaldi e dei loro
capi. Una ferocia – sia detto chia-
ramente – che si rivolse, in molti
casi, anche contro i partigiani non
comunisti, quei partigiani, per
lʼesattezza, che avevano la disavventura di intralciare, più o meno
consapevolmente, i disegni politici
dei capi delle formazioni con la
stella rossa sul berretto. Pansa
rievoca ad esempio la vicenda
degli “spagnoli” , cioè dei reduci
comunisti della guerra di Spagna:
gente dura, brutale e fantatica,
che non esitava a eliminare senza
pietà chiunque si ponesse sulla
loro strada.
Un altro scheletro nellʼarmadio del
Pci è quello dei Gap, i gruppi che
agivano nelle città con metodi terroristici; e il cui obiettivo primario
era quello di rendere ancora più
crudele la guerra civile. Non per
niente i bersagli principali dei Gap
erano i civili che avevano aderito
alla Rsi. E ciò affinché ogni assassinio fosse il preludio di una spi-
rale di sangue, così che le “colombe” di entrambi schieramenti,
laddove non erano eliminate, fossero sempre più isolate. Vale la
pena ricordare che Giovanni Gentile fu assassinato a Firenze proprio dai Gap. Così Pansa riassume
lʼagghiacciante schema gappista:
«Un attentato, una rappresaglia
nemica. Un nuovo attentato, una
rappresaglia più dura. Un terzo attentato, una rappresaglia ancora
più aspra. E così via, con una catena senza fine che aveva un solo
risultato: allargare lʼincendio della
guerra civile e spingere alla lotta
chi ne voleva restare lontano». La
“controstoria” di Pansa è, più esattamente, una storia celata e strappata. Una storia che deve però
tornare alla luce. Perché le divisioni e le lacerazioni del presente
sono anche un poʼ figlie delle mistificazioni e delle rimozioni avvenute nel passato.
Lʼasse Grillo-Vendola prova a lanciare la “bomba”
del conflitto dʼinteressi sulla legge elettorale
2
Secolo
d’Italia
SABATO 8 FEBBRAIO 2014
Redazione
Norme anti-Berlusconi sul conflitto
dʼinteresse gettate nel dibattito
come tentativo di far inciampare
lʼasse tra Pd e Forza Italia che procede verso il varo della riforma
della legge elettorale: è questa lʼultima trappola per sabotare lʼItalicum. Con cinque emendamenti
presentati alla Camera Pino Pisicchio (Cd), Gregorio Gitti (PI),
Marco Di Lello (Psi), Gennaro Migliore (Sel) e Riccardo Fraccaro
(M5S) provano, con diverse formulazioni, a sancire lʼineleggibililità
per chi ha partecipazioni di controllo o dominanti in società concessionarie dello Stato. Sugli
emendamenti la prossima settimana la Camera potrebbe essere
chiamata a votare a scrutinio segreto. Ed è questa la speranza dei
“sabotatori”: provare a scatenare i
franchi tiratori del Pd. Tre degli
emendamenti sul conflitto dʼinteressi sono stati presentati da partiti
che sostengono il governo (PI, Cd,
Psi), altri due da gruppi di opposizione (M5S e Sel). Ciascun gruppo
potrà decidere se mettere il testo in
votazione, ma PI, Cd e M5S dichiarano che lo faranno.
Tra i 264 emendamenti alla riforma
elettorale presentati in Aula alla Camera ce ne sono anche due che
prevedono le primarie come strumento per comporre le liste elettorali dei collegi plurinominali,
entrambi firmati da parlamentari del
Pd: il primo, depositato da Simone
Valiante, stabilisce lʼobbligo per i
partiti di ricorrere alle primarie, pena
lʼesclusione dalle elezioni; il secondo prevede primarie facoltative
ma organizzate dallo Stato, ed è
stato presentato da Marco Meloni,
e sottoscritto da numerosi deputati
delle diverse correnti del Pd. Il governo, e in particolare i ministeri
dellʼInterno e del Tesoro, hanno visionato gli emendamenti in modo
da poter esprimere un parere al
momento della discussione. E a via
XX Settembre è balzato allʼocchio
che entrambe le proposte, se approvate, avrebbero dei costi per le
finanze pubbliche, che però non
sono ancora quantificabili. Se il Viminale si facessero carico di tutti gli
aspetti, alle fine i costi delle primarie sfiorerebbero quelli delle elezioni normali, che in genere
ammontano a circa 350 milioni. Di
qui lʼosservazione informale comunicata dal ministero dellʼEconomia,
secondo quanto riferiscono fonti
parlamentari, ai membri della commissione Affari costituzionali della
Camera che ha portato il testo in
aula. Ufficialmente, però, il Tesoro
ha smentito, con una nota, lo stop
allʼemendamento. Al lavoro per
bloccare lʼItalicum cʼè anche Fratelli
dʼItalia, secondo cui “la legge elettorale che si vuole proporre è peggiore di quella vista finora”, come
ha detto ieri a Cagliari la leader
Giorgia Meloni. «È un provvedimento che ci ripropone le liste bloccate perché Renzi e Berlusconi –
ha osservato Meloni – vogliono
continuare a nominare i parlamentari al posto di farli eleggere dagli
italiani perché così li controllano.
Stanno facendo una legge che definiscono giusta ma con la quale si
fregano i voti di tutti gli altri partiti
che non sono i loro».
Renato Berio
Lʼintellettuale che vuole rivalutare Marx va a parlare nella sede
nazionale di CasaPound. Uno
scandalo? Una provocazione?
Una di quelle relazioni pericolose che rischiano di accendere
infiniti dibattiti? Forse no. Intanto
perché CasaPound non è organizzazione nuova a questi trasversalismi e poi perché Diego
Fusaro, filosofo anti-euro molto
critico con la sinistra ufficiale, da
un poʼ di tempo dialoga con lʼaltra parte della barricata senza
farsi troppi problemi. Ecco cosa
scriveva la scorsa estate, ad
esempio, a proposito di antifascismo e di antiberlusconismo:
“Come lʼodierno antifascismo in
assenza integrale di fascismo,
così lʼantiberlusconismo ha
svolto il ruolo di fondazione e di
mantenimento dellʼidentità di
una sinistra ormai conciliata con
lʼordine neoliberale. Ingiustizia,
miseria e storture dʼogni sorta
hanno così cessato di essere intese per quello che effettivamente sono, ossia per fisiologici
prodotti dellʼordo capitalistico, e
hanno preso a essere concepite
come conseguenze dellʼagire irresponsabile di un singolo individuo”. Il 21 febbraio dunque
Fusaro varcherà la soglia di CasaPound e va detto che certe affermazioni già determinavano
una qualche “sintonia”.
Resta da superare lʼostilità a
Marx, che certo non è uno degli
autori privilegiati dal mondo della
destra. E tuttavia di un ritorno
fragoroso sulla scena del filosofo
di Treviri, causa la crisi del capitalismo globale, si parla ormai da
anni (Il Secolo dedicò al tema la
copertina di un Domenicale del
18 settembre 2011 dal titolo
“Marxista è bello?”). Il dibattito
sʼinfiammò anche in Italia sempre due anni fa dopo che sul-
lʼagenzia Bloomberg un influente
analista economico come George Magnus pubblicava un articolo dal titolo eloquente: “Date a
Marx una chance di salvare
lʼeconomia mondiale”.
E Costanzo Preve, filosofo torinese di recente scomparso, asseriva che recuperare Marx è
essenziale quando cʼè da rimettere il lavoro al centro della riflessione: “Si è imposto –
rispondeva Preve – un pensiero
unico ultraliberale e il lavoro, che
resta centrale, sembra scomparso per il prevalere del capitale finanziario su quello
industriale.”
Dunque non è scandaloso che
Fusaro parli a CasaPound (essendosi lui stesso sottratto alle
logiche di demonizzazione che
la sinistra ufficiale utilizza) né
suona come “eretica” una discussione su Marx (si riprende
semmai il filo di un dibattito che
procede dal 2008). Su Facebook
Fusaro lʼha spiegata a modo
suo: “Da Socrate ho appreso a
dialogare con tutti, anche con chi
la pensa in maniera diametralmente opposta rispetto a me”.
Ma i vigilantes dellʼantifascismo
non lʼhanno presa bene. E le accuse di “rossobrunismo” si sprecano. Fino al 21 ci sarà modo di
vedere se Fusaro manterrà il
punto.
Un filosofo marxista nella sede di CasaPound.
Scandalo? No, solo per gli antifascisti
Possibile intesa anticoncorrenza su un farmaco:
parte lʼindagine dell'Antitrust su due aziende
SABATO 8 FEBBRAIO 2014
Redazione
L'Antitrust ha avviato un'istruttoria
nei confronti di Novartis Farma e
Italfarmaco per verificare l'esistenza
di una possibile intesa restrittiva
della concorrenza, realizzata in occasione delle gare bandite da tre
Regioni italiane per la fornitura di un
farmaco che cura alcune tipologie
di tumori. Sotto esame, secondo
l'Autorità per la concorrenza ed il
mercato (Agcm), sono i comportamenti delle due aziende in occasione delle gare bandite da
Lombardia, Emilia Romagna e Veneto tra il 2010 e il 2013 con possibili effetti negativi sul costo dei
farmaci a carico degli enti sanitari.
Il procedimento, «notificato alle
parti nel corso di alcune ispezioni,
condotte in collaborazione con il
Gruppo Antitrust del Nucleo speciale tutela mercati della Guardia di
Finanza, è stato avviato alla luce di
una segnalazione dell'Agenzia Regionale Centrale Acquisti della Regione Lombardia, competente a
bandire gare d'appalto per l'acquisto aggregato dei farmaci destinati
alle Aziende Sanitarie Locali», si
legge nella nota dell'Agcm. La segnalazione invece riguarda l'esito
delle gare bandite nel periodo
2010-2013, con particolare riferi-
Secolo
d’Italia
Mozzarelle blu, 4 indagati.
Utilizzata acqua di pozzo
non potabile per risparmiare
mento ai lotti relativi al principio attivo denominato octreotide acetato
nei dosaggi 10, 20 e 30 mg. Gli elementi a disposizione – spiega l'Antitrust – «potrebbero fare supporre
una possibile intesa illecita tra le
due imprese alla luce di una mancata partecipazione alle gare in via
autonoma e successivi tentativi di
partecipazione alle stesse gare in
raggruppamento temporaneo d'impresa nonché l'offerta di prezzi
esattamente uguali. Si tratta di
comportamenti che potrebbero costituire elementi di un'unica strategia collusiva tra le due imprese,
tesa ad evitare il confronto competitivo per la fornitura di octreotide
nei dosaggi richiamati agli enti sanitari, con l'obiettivo di massimizzare i relativi profitti, sulla base di
una ripartizione del mercato concordata a partire dalle rispettive
quote storiche di mercato». La ripartizione dell'offerta, se verificata,
potrebbe avere avuto conseguenze
negative sulla spesa per farmaci
sostenuta dai diversi Sistemi Sanitari Regionali, secondo l'Agcm:
«Quando una gara va deserta, la
fornitura di farmaci avviene infatti
tramite contratti direttamente stipulati dai singoli enti con le imprese
fornitrici a prezzi che non beneficiano degli sconti tipici delle gare
che, al contrario, attraverso il confronto concorrenziale, consentono
un più efficace perseguimento di risparmi di spesa anche grazie all'aggregazione della domanda». Il
procedimento deve concludersi
entro il 30 giugno 2015.
sposizione delle forze di Polizia europee. Il progetto viene sviluppato
nell'ambito dell'Enlets, l'European
Network of Law Enforcement Technologies, un gruppo di lavoro specifico di cooperazione tra i diversi
Stati nato per rafforzare la cooperazione fra le forze di polizia europee
in materia di ricerca e sviluppo tecnologico e per lo scambio di esperienze e best practice. L'obiettivo è
quello di creare una soluzione tecnologica che possa rappresentare
lo standard per tutte le case automobilistiche.
Tecnicamente si tratta di interrompere l'afflusso di carburante oppure
di disattivare il sistema di iniezione
tramite un accesso remoto ma il
blocco remoto sarebbe attivato dalla
centrale operativa e non dalle auto
di pattuglia. La proposta di strumenti
in grado di consentire alle forze di
polizia di fermare i veicoli in remoto
o impedire a un veicolo fermo di
muoversi è nata nel Regno Unito,
dove da quasi dieci anni, la polizia
sta cercando di trovare una soluzione tecnologica adeguata.
Il progetto fa parte di una delle 7
aree prioritarie identificate dagli
esperti dell'Enlets. Gli altri progetti di
innovazione tecnologica a supporto
delle forze di polizia euroopee riguardano un sistema automatico di
riconoscimento targhe al quale partecipa anche l'Italia, un sistema di
tipo Osint, Open Source Intelligence, per acquisire informazioni da
fonti aperte come giornali e siti web,
lo sviluppo di sistemi Uav, Unmanned Aerial Vehicle, tipo droni, soluzioni tecnologiche per l'ascolto
covert tese a migliorare le tecniche
investigative, un altro progetto per lo
sviluppo di strumentazioni in grado
di acquisire segnali per l'intelligence
e, infine, una serie di progetti per
armi e materiali non letali e sistemi
di protezione.
Così la polizia potrà bloccare con
un click a distanza le auto in fuga
Redazione
Un click e stop. Saranno fermate
così dalla polizia nei prossimi anni
le macchine dei fuggitivi. Mai più inseguimenti rocamboleschi che mettono a rischio l'incolumità degli
agenti, dei passanti ma anche dei
fuggitivi. Nel 2020 per bloccare le
auto alle forze di Polizia europee
basterà spingere un semplice bottone, interrompendo così immediatamente l'afflusso di carburante e la
corsa della vettura. Il progetto, anticipato dal quotidiano britannico Telegraph, è allo studio dell'Unione
Europea che avrebbe dato il via libera allo sviluppo di un sistema universale per bloccare le auto a
distanza, attraverso l'interruzione
dell'afflusso di carburante, che entro
il 2020 dovrebbe essere messo a di-
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Redazione
Arriva al capolinea l'inchiesta
della Procura di Torino sul caso
delle mozzarelle che, fuori dalle
confezioni, assumevano una colorazione blu con decine di casi
segnalati in tutta Italia nel 2010.
La Procura di Torino ha chiuso
l'inchiesta, quattro gli indagati,
due tedeschi e due italiani: i pm
Raffaele Guariniello e Ciro Santoriello ipotizzano i reati di vendita di alimenti non genuini e
commercio di alimenti in cattivo
stato di conservazione. Il colore
blu, è stato accertato, è causato
dalla presenza di batteri nelle
acque di pozzo usate nella lavorazione.
Oltre alle quattro persone, alti dirigenti della Jaeger, che ha sede
in Alta Baviera, della Granarolo,
e della LatBri, sono state chiamate in giudizio le società in qualità di responsabili amministrativi.
Tra i batteri trovati analizzando le
decine di mozzarelle sequestrate
in Italia ci sono lo pseudomonas,
l'enterobacter cloacae e l'escherichia coli. Secondo l'ipotesi di
accusa, le acque di pozzo sarebbero state usate nella lavorazione in luogo delle acque
potabili allo scopo di risparmiare.
I casi denunciati, intanto, non si
sono fermati, anche se sono diventati più occasionali. Proprio
oggi ne è arrivato in Procura uno
riguardante una burrata venduta
in un supermercato di Torino,
che ha assunto una colorazione
blu.
La vicenda aveva avuto anche
una variante rosa. Dopo diversi
casi di mozzarelle blu scoperti
nel corso del 2010 in diverse
parti d'Italia, a fine anno era stato
scoperto un caso di mozzarella
rosa da un pensionato di Collegno che, alla vigilia di Natale,
aveva aperto il prodotto ravvisando il cambiamento di colore.
La crisi economica morde anche in Bosnia:
violente proteste in molte città
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Antonio Pannullo
A Tuzla, nel nord della Bosnia,
centinaia di manifestanti, che già
giovedì scorso erano scesi in
piazza per protestare contro la
crisi economica, hanno fatto irruzione nella sede del governo cantonale,
saccheggiando
e
mettendo a soqquadro stanze e
mobili. Come riferiscono i media
locali, i dimostranti hanno lanciato
dalle finestre per strada carte e
documenti, ai quali hanno poi dato
fuoco. La polizia è intervenuta in
forze. Nonostante l'arrivo dei vigili
del fuoco, i manifestanti sono riusciti ad appiccare il fuoco all'edificio del governo cantonale, che i
pompieri sono impegnati a spegnere. Nella terza giornata di proteste di piazza, i manifestanti a
Tuzla erano oltre 6 mila e manifestazioni di sostegno e malcontento sociale si sono estese ad
altre città della Bosnia: Zenica,
Jajce, Bihac, Gorazde, Visoko,
Brcko, dove i manifestanti lanciano sassi e uova contro le sedi
dei governi locali. Anche a Sarajevo un migliaio di persone si sono
scontrate con la polizia dopo aver
iniziato a manifestare lanciando
sassi contro le forze dell'ordine
davanti alla sede dell'esecutivo
cantonale e nei disordini è stato
Secolo
d’Italia
L'ex première dame
Valerie si consola
alle Mauritius
con le amiche
rovesciata la macchina della Tv di
Sarajevo che non riesce più a trasmettere. Dopo ripetuti scontri con
la polizia, i manifestanti che animano la protesta per il malcontento sociale davanti alla sede del
governo cantonale hanno appiccato il fuoco a un ingresso dell'edificio. I vigili del fuoco sono
stati per ore alle prese con l'incendio. Secondo testimoni sul
posto, le forze dell'ordine si sono
ritirate lasciando indifeso un lato
dell'edificio che al contempo veniva evacuato. Diverse ambulanze hanno portato via dei feriti,
ma non è dato sapere al momento
quanti siano. A Banja Luka alcune
centinaia i persone hanno fatto
una "passeggiata di protesta" per
le strade della città e il corteo,
passando davanti alla presidenza
della Republika Srpska hanno
scandito "ladri, ladri!" e slogan
contro le privatizzazioni. È la
prima volta che nella Bosnia del
dopoguerra si tengono manifestazioni di protesta così numerose,
senza distinzioni fra una comunità
etnica e l'altra. Dopo Tuzla e Sarajevo, anche a Zenica i manifestanti hanno incendiato la sede
del governo cantonale ed hanno
anche danneggiato l'automezzo
dei vigili del fuoco che cercava di
raggiungere l'edificio. Allo scoppio
dell'incendio, la polizia si è ritirata
e ha lasciato libero accesso ai manifestanti. Ci sono diversi feriti, più
numerosi tra le forze dell'ordine.
fra cui alcuni colleghi in Qatar, mi
hanno confermato che si tratta di un
cittadino britannico, di Londra», ha
detto Maher al giornale della capitale. Anche nelle ore successive
sono proseguiti scontri armati tra ribelli islamici siriani ed esercito regolare ad Aleppo attorno alla prigione
centrale nella parte nord della città.
Lo riferiscono attivisti presenti nella
metropoli del nord. Le fonti non possono confermare la notizia, diffusa
due giorni fa, della liberazione di migliaia di detenuti dal più affollato carcere della città. I combattimenti sono
in corso tra miliziani qaidisti della Jabhat an Nusra e islamici della brigata Ahrar ash Sham contro soldati
governativi. Intanto si apprende che
il regime siriano è pronto a consentire l'uscita dalla città vecchia di
Homs di circa 200 tra donne, bambini, anziani e feriti, in base all'ac-
cordo di una tregua umanitaria annunciata dalla Russia. Il governatore
della città, Talal Barazi, citato dall'agenzia ufficiale Sana, ha ribadito
che è tutto pronto per l'uscita dei civili assediati e che questi potranno
uscire, a piedi, dal quartiere di Jurat
Shiyah dirigendosi verso la zona di
Mimas. Si è appreso che le Nazioni
Unite hanno confermato la ripresa
lunedì prossimo a Ginevra dei colloqui sulla Siria tra le delegazioni del
governo e dell'opposizione sotto
l'egida del mediatore internazionale
Lakhdar Brahimi. «I colloqui sulla
Siria riprenderanno lunedì mattina e
dovrebbero durare tutta la settimana», ha detto la portavoce dell'Onu, Corinne Momal-Vanian. «Se
sarà necessario, continueremo
oltre», ha aggiunto. Inaugurata a
Montreux (Svizzera) lo scorso 22
gennaio, la Conferenza internazionale sulla Siria, Ginevra 2, ha consentito un primo round di colloqui,
concluso il 31 gennaio, ma senza risultati tangibili per porre fine al conflitto, se non l'appuntamento per una
secondo round.
Siria, si è fatto esplodere il primo
terrorista suicida britannico
Redazione
Il primo terrorista suicida britannico
si sarebbe fatto esplodere nel corso
della ribellione armata qaedista in
Siria. Secondo l'Evening Standard,
si tratta di un cittadino di Londra,
che era alla guida del camion imbottito di esplosivo che, stando a
fonti dei ribelli, giovedì si è lanciato
contro la prigione di Aleppo, permettendo la liberazione di centinaia
di detenuti. Il giornale cita un
esperto londinese di intelligence,
Shiraz Maher, ch avrebbe raccolto
dettagli sull'attacco da alcune fonti. Il
cittadino britannico porta il nome di
battaglia di Abu Suleiman al-Britani,
potrebbe essere di origine pachistana, e si era unito al Fronte qaedista di al Nusra. Su Twitter è stata
pubblicata anche la foto del camion
corazzato che si è scagliato contro i
cancelli della prigione. «Varie fonti,
SABATO 8 FEBBRAIO 2014
Redazione
L'ex première dame Valerie
Trierweiler è in vacanza all'isola
di Mauritius con le amiche: lo rivela il magazine Closer, autore
del celebre scoop della storia
d'amore tra il presidente francese Hollande e l'attrice Julie
Gayet. A meno di due settimane dalla fine della relazione
con Hollande, Valérie - che era
stata ricoverata per una settimana in ospedale dopo la pubblicazione degli scatti rubati di
Closer - si è concessa qualche
giorno di riposo sull'isola dell'Oceano Indiano in compagnia
della moglie del ministro del Lavoro, Michel Sapin, Valérie de
Senneville, giornalista del quotidiano economico Les Echos,
e dell'attrice Saida Jawad,
compagna del regista Gerard
Jugnot. Le tre amiche hanno in
programma spiaggia, sole,
nuotate, libri e riposo, scrive
Closer secondo cui avrebbero
affittato un bungalow privato in
un hotel di lusso dell'isola. Il
giornale pubblica qualche foto
in spiaggia dell'ex compagna
del presidente che mostra una
nuova silhouette, dimagrita e in
bikini. Secondo Closer, la Trierweiler avrebbe anche cenato,
dopo il suo arrivo lo scorso
primo febbraio, con il premier
dell'isola. E guarda caso, ora
esce in Francia il galateo per
separarsi con stile. L'autrice di
"Gentleman largueur" il manuale per scaricare una donna
senza sembrare vigliacchi è
una giovane editrice freelance,
Charlotte M., 28 anni, e il suo
target di riferimento sono i maschi. Il quotidiano Liberation,
che dedica una pagina all'argomento, ne approfitta per ricordare il laconico messaggio del
presidente, Francois Hollande,
diffuso dall'Agenzia France
Presse, annunciò di "mettere
fine" al suo rapporto con Valerie Trierweiler.
Rc auto: il governo recupera
le norme, riduzioni fino al 23%
SABATO 8 FEBBRAIO 2014
Secolo
d’Italia
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Scuola, via libera
all'anagrafe
dell'edilizia scolastica
Redazione
Il governo ci riprova. Stralciato l'articolo 8 dal dl Destinazione Italia, il
pacchetto Rc auto passa in un ddl
apposito che promette ribassi delle
polizze di ben il 23%. Il percorso
parlamentare delle nuove norme
sarà molto più lungo rispetto ai
tempi di un decreto legge e probabilmente più accidentato. L'obiettivo del provvedimento varato dal
Consiglio dei ministri rimane lo
stesso, ma per gli automobilisti gli
sconti sono per il momento rinviati.
«Chi pagava un premio Rc auto di
mille euro all'anno, avrà una decurtazione a 770 euro», ha annunciato il comunicato di Palazzo
Chigi. Il disegno di legge prevede
infatti una serie di sconti per gli assicurati e sanzioni, in caso di violazioni, per le assicurazioni. Il primo
"bonus" è uno sconto del 7% sulla
media dei prezzi regionali per l'applicazione della famosa scatola
nera. In caso di mancata pubblicità
o comunicazione è prevista una
sanzione da cinquemila euro a
quarantamila euro. Un ulteriore
sconto del 5% e del 10% potrà essere ottenuto con il risarcimento in
forma specifica presso carrozzerie
convenzionate, così come si otterrà una riduzione del 7% per prestazioni di servizi medico-sanitari
resi da professionisti convenzionati
con le imprese assicurative. Anche
in questo caso, per mancanza di
pubblicità e comunicazione è stabilita una sanzione da cinquemila a
quarantamila euro. Sconto infine
del 4% per il divieto di cessione del
diritto al risarcimento, che usualmente si fa con carrozzieri o avvocati provocando un inevitabile
rigonfiamento dei costi. In regime
di libero mercato, le riduzioni non
sono però generalizzate e sono comunque diversificate a seconda
della politica di prezzo praticata
dalle singole imprese. In ogni caso
è al momento difficile vedere cumulate tutte le offerte e al livello
che il governo tenderebbe ad imporre per legge. Tutte le nuove
norme andranno infatti ad agire su
una componente del costo del
danno pari al 40% del totale. Per
applicare uno sconto complessivo
del 23% sulle polizze, quella componente dovrebbe quindi essere
abbattuta drasticamente.
Redazione
È di nuovo polemica sui test di ammissione ai corsi universitari a numero chiuso, regolati da un
decreto del ministero dell'Università e che riguarda le prove per
Medicina, Odontoiatria, Veterinaria, Professioni sanitarie triennali,
Architettura. Test che lo scorso
anno hanno visto la partecipazione
di circa 250 mila studenti. Le associazioni degli studenti, Udu e
Rete studenti medi, hanno annunciato proteste e mobilitazioni contro il numero chiuso ma anche
perché quest'anno le prove sono
anticipate rispetto al finora consueto periodo di settembre: i ragazzi
interessati
potranno
iscriversi ai test a partire dal 12
febbraio fino all'11 marzo e le
prove ci saranno tra l'8 e il 10
aprile. Proteste (da parte di Link,
Uds e Rete della conoscenza)
anche per il taglio del 20% dei
posti previsti per medicina. Per
quanto riguarda la struttura delle
prove d'esame, segnala Alpha
Test, non ci sono grandi novità rispetto a quelle del 2013, mentre il
numero dei posti disponibili indicato dal ministero, seppure in via
ancora provvisoria, delinea una riduzione che potrebbe in alcuni
casi risultare corposa. Rimane la
conferma della graduatoria nazionale e l'assenza del voto di maturità dal sistema di ammissione.
Confermato il numero dei quesiti
(60) e il tempo a disposizione (100
minuti). Per il test di Medicina e
Odontoiatria e per quello di Veterinaria è previsto un lieve aumento
delle domande sulle materie scientifiche, con chimica che passa da
8 a 10 quesiti e Biologia (da 14 a
15) a scapito di quelle di logica (2
quesiti in meno) e cultura generale
(1 in meno). Anche ad Architettura,
calano di poco logica e cultura generale e salgono storia (+ 2 domande) e matematica/fisica (+1
domanda). Intanto, il Miur ha in via
cautelativa inserito nel decreto un
taglio di circa il 20% rispetto al
2013, applicato anche per Architettura. Confermata la graduatoria
nazionale, che sarà chiusa entro il
primo di ottobre. Il decreto non fa
alcun riferimento al voto di maturità.
Università, è polemica sui test e sul taglio
dei posti del 20 per cento
Redazione
L'Italia avrà un Sistema nazionale
delle Anagrafi dell'edilizia scolastica
(Snaes). Grazie all'accordo siglato
in Conferenza Unificata riparte,
spiegano da Viale Trastevere, con
una nuova modalità e procedure più
snelle, la raccolta dei dati relativi all'edilizia scolastica. Nuova formulazione anche per l'Osservatorio
sull'edilizia, che viene ripristinato
per rendere «efficaci gli interventi in
materia previsti dalla normativa vigente e per garantire una loro efficiente programmazione». Si tratta
di un segnale di attenzione da parte
del governo ad un tema centrale
come l'edilizia scolastica. La proposta di accordo, si legge nel documento redatto dall'ufficio Istruzione
dell'Anci, ha l'intento di «fornire un
impulso alla realizzazione effettiva
dell'anagrafe, anche aggiornando la
metodologia e la modalità di rilevazione dei dati, nonché il set informativo dei dati che saranno
individuati con un successivo accordo di conferenza Unificata». Il
nuovo sistema di anagrafe prevede
due componenti: una a livello centrale, che garantisce al Miur le conoscenze necessarie per la
pianificazione e il controllo, e un'altra, distribuita in “nodi regionali”, che
assicura la programmazione, a livello regionale, del patrimonio edilizio e la gestione dello stesso su
base provinciale, comunale e di singola unità scolastica. Da parte ministeriale, il Miur metterà a
disposizione i dati relativi agli edifici
scolastici e un servizio di consultazione dei dati raccolti a livello nazionale.
Puglia, nella riforma dello Statuto «evitiamo forzature
come il riferimento alla Resistenza» (che qui non ci fu)
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Secolo
d’Italia
Redazione
In merito alla riforma dello Statuto della Regione Puglia il vicepresidente vicario del gruppo
consiliare Pdl-Fi, Saverio Congedo, ha dichiarato: «La proposta avanzata dal collega
Losappio per lʼinserimento nello
Statuto del riferimento alla Resistenza porta con sé il fondato
dubbio che si tratti di una campagna di distrazione di massa
per occultare lo stato disastroso
in cui i governi Vendola si apprestano a lasciare la Regione
in termini di politiche del lavoro,
socio-sanitarie, ambientali, infrastrutturali e chi più ne ha più
ne metta.
Conoscendo il collega Losappio voglio immaginare che così
non sia e intendo affrontare la
proposta di modifica statutaria
nel merito con almeno tre rilievi:
1) a quasi sessantʼanni dalla
fine della Seconda guerra mondiale non si comprende che
senso abbia continuare a rivolgere lo sguardo al passato per
riprendere formule che non
compaiono neanche nel testo
della Costituzione che pure è
stata scritta subito dopo la conclusione del conflitto ed ha rilievo e valore per lʼintera
Nazione; 2) in Puglia la Resistenza non ci fu per la semplice
ragione che non ci fu occupazione nazista, mentre da essa
partì la partecipazione del ricostituito Esercito regolare italiano
alla guerra di Liberazione; se si
vuol far riferimento a tutte le pagine della storia nazionale, alle
quali i pugliesi hanno offerto il
loro apporto generoso e sacrificale alla causa della Patria italiana e della libertà, sarebbe
doveroso considerare tutti i
centocinquantʼanni di storia
allʼombra del Tricolore ed i loro
prodromi; 3) ricordo che,
quando con votazione bipartisan adottammo nel 2003 il
nuovo testo dello Statuto, lʼargomento fu ampiamente dibattuto, e si preferì il riferimento
condiviso alla Liberazione.
Questo non per influssi revisionistici o tanto meno negazionistici, ma nella convinzione che
si dovessero inserire nella
Carta regionale riferimenti a valori positivi che unificassero la
Comunità pugliese, peraltro in
perfetta sintonia con i valori
della Costituzione repubblicana. Pertanto, così come della
Costituzione nessuno intende
modificare i primi, solenni articoli, e sulle modifiche ad essa
giustamente si ricerca il più
vasto apporto, suggerisco di lasciare in pace un testo dello
Statuto su cui cʼè convergenza
generale e di rivolgere lʼattenzione a quelli parti che potrebbero rendere più efficiente la
funzione legislativa e di governo».
Redazione
«Nelle scorse ore il direttore sanitario di presidio del policlinico Tor
Vergata ha confermato la presenza di casi di scabbia e tubercolosi allʼinterno delle strutture
sanitarie dellʼazienda ospedaliera
universitaria. Un riscontro oggettivo cui si aggiungerebbero altri
casi individuati nellʼambito della
Asl Roma H, in un contesto in cui
ad essere stati colpiti da tali malattie risulterebbero anche operatori sanitari ora alle prese con le
necessarie profilassi. È evidente
che questo allarme, lanciato da
più parti, viene sottovalutato dalla
Regione Lazio»: così dichiara Fabrizio Santori, consigliere regionale di La Destra e membro della
commissione Salute, nellʼannun-
ciare unʼinterrogazione urgente al
presidente Zingaretti al fine di sapere se è «a conoscenza del riaffacciarsi sul territorio della
Regione Lazio di malattie come
scabbia e tubercolosi e conoscere se è nelle intenzioni di questa amministrazione regionale
prendere provvedimenti nellʼimmediato, soprattutto nelle scuole,
per far fronte al riaffacciarsi di malattie ormai debellate da anni. Il
proliferare di campi nomadi irregolari, particolarmente insistenti
proprio nel bacino territoriale in
cui opera il policlinico Tor Vergata,
lʼaumento esponenziale dei flussi
migratori e, non ultime, le nuove
povertà risulterebbero cause incontrovertibili del riaffiorare di
questo genere di malattie. Per tali
ragioni intendiamo conoscere in
maniera dettagliata le linee di intervento del modello di welfare e
salute regionale e se sono stati
coinvolti gli attori del terzo settore, del mondo sindacale oltre
alle Asl e allʼIstituto Superiore di
Sanità. Ma non solo: occorre
anche verificare – continua Santori – se questa amministrazione
regionale ha preso contatti con
Roma Capitale al fine di intraprendere unʼazione di verifica nei
campi nomadi irregolari e procedere con lʼindividuazione di
eventuali focolai delle suddette
malattie e quali piani di intervento
si intendano quindi promuovere
in maniera urgente per far fronte
a un fenomeno che desta sempre più preoccupazione».
Roma, al policlinico Tor Vergata casi di scabbia e Tbc,
forse dovuti ai vicini campi nomadi irregolari
SABATO 8 FEBBRAIO 2014
Ambrogio: «Non ghettizziamo
attività ed aree
nel regolamentare il verde
pubblico a Torino»
Redazione
«Non voglio sminuire il problema
della convivenza, allʼinterno di
parchi e giardini pubblici cittadini,
tra interessi divergenti, ma ritengo in ogni caso sbagliato un
approccio eccessivamente rigido
che imponga una ghettizzazione
di alcune attività o, peggio, la divisione settoriale dellʼarea: come
sempre sono anche il buonsenso, lʼeducazione ed il rispetto
tra generazioni a fare la differenza». Così Paola Ambrogio,
consigliere comunale di Fratelli
dʼItalia, commenta le proposte di
modifica al regolamento del
verde pubblico e privati a Torino
durante la riunione di commissione. «Innanzitutto – continua la
Ambrogio - vi è la necessità di
considerare in modo diverso, per
caratteristiche e spazi disponibili,
parchi e giardini storici della città:
se nel primo caso è il più delle
volte fattibile, nonché già presente, una divisione fisica per
aree dedicate, nel secondo ciò
non può avvenire. Qui da un lato
occorre rispettare le comuni regole di convivenza, dallʼaltro bisogna pensare a dei limiti che
siano per esempio legati allʼetà:
bimbi di sei anni che scimmiottano una partita con un pallone
leggero non possono certo essere paragonati ad un gruppo di
ragazzini che calciano violentemente un pallone di cuoio. Perciò
presenteremo degli emendamenti volti proprio a limitare, ma
solo nei giardini storici, attività
che in età adolescenziale potrebbero compromettere la sicurezza
degli altri fruitori».
A volte ritornano: e i naufraghi dell'“Isola
dei famosi” si preparano a sbarcare su Canale 5
Secolo
SABATO 8 FEBBRAIO 2014
d’Italia
Priscilla Del Ninno
IDopo anni di digiuni. Di liti furiose. Di amori
rinnegati. Dopo edizioni di gare, nominations,
ammutinamenti e abbandoni per fame e stanchezza, il file dei naufraghi esiliati su un atollo
isolato in mezzo al nulla oceanico, archiviato
da Raidue, potrebbe approdare su Canale 5:
e così, L'Isola dei famosi si rifà il look, pronta
a tornare sui teleschermi italiani, questa volta
sulle reti Mediaset. Pochi giorni fa, nella sua
prima intervista dopo l'annuncio dell'abbandono delle sue cariche operative in Magnolia
(casa di produzione dell'“Isola”), l'ormai ex ad
Ilaria Dallatana aveva fatto trapelare tra le
righe al sito di Davide Maggio, specializzato in
anticipazioni televisive, di avere in serbo «un
ultimo colpetto» su cui si era concentrata negli
ultimi mesi: L'Isola dei famosi, presto o tardi,
sarebbe tornata «da una parte o dall'altra». E
infatti sembra che il reality, cancellato dalle reti
pubbliche dopo il lancio su Rai2, sia in procinto
di sbarcare sulla rete ammiraglia Mediaset. Almeno queste, sulla carta, le intenzioni: le trattative tra Magnolia e Mediaset proseguono,
intanto, e vengono confermate informalmente
da più fonti, e addirittura una di queste, il sito
di gossip tv (incentrato sulle indiscrezioni riguardanti protagonisti e format del piccolo
schermo) si spinge anche oltre, alludendo ad
uno stato già avanzato del progetto che prevederebbe persino il ritorno come inviata sull'isola di Vladimir Luxuria. Sempre stando ai
rumors rilanciati dal web, invece, non sarebbe
ancora maturata la scelta di un conduttore,
anche se le indicazioni sulla rete non escludono nemmeno un ritorno di Simona Ventura
alla tv generalista sulle reti di Cologno Monzese. Peraltro, il mosaico dei palinsesti incastra via via le sue tessere, e dopo l'annuncio
del trasloco obbligato di Italia's Got Talent su
7
SkyUno, Canale 5 aveva fatto sapere di essere al lavoro su un nuovo show auto-prodotto. Tutti progetti che bollono nel pentola
televisiva, a cui ora si aggiunge anche il possibile ritorno dell'Isola dei famosi, pronta ad andare ad arricchire il carnet delle proposte
mediatiche della punta di diamante Mediaset.
Francesca Neri compie 50 anni: il bilancio è di una donna e di un'attrice felice
Bianca Conte
Bella, elegante e dotata di generose dosi di ironia, Francesca
Neri lunedì spegnerà 50 candeline. Tempo di bilanci e di rimpianti, dunque, anche per la bella attrice nata a Trento, ormai da
molto naturalizzata romana, moglie di Claudio Amendola e
madre di Rocco, figlio che lei stessa definisce «un adolescente
meraviglioso, fuori dal comune». Un consuntivo decisamente positivo, dunque, il suo, che la induce ad essere fiera di ogni anno
che tra due giorni andrà a festeggiare, tanto da ammettere serenamente che «una donna deve dichiarare sempre l'età che ha.
Mai vergognarsene. Oggi mi piaccio di più, mi sento più consapevole». Del resto la Neri ha al suo attivo una famiglia unita e una
carriera di tutto rispetto, nata quasi per caso: fu il rifiuto di Angela
Molina, infatti, e un provino brillante, a farle avere la parte nelle
Età di Lulù, di Bigas Luna, il film che la lanciò in Italia e all'estero.
Aveva 25 anni la Neri all'epoca, dopo quel trampolino di lancio ci
sarebbero state altre tappe significative: il trasferimento nella capitale per frequentare il Centro Sperimentale di Cinematografia; la
partecipazione a Il grande Blek di Giuseppe Piccioni; quindi la
conferma in Pensavo fosse amore, invece era un calesse di Massimo Troisi, il titolo che le regalerà la notorietà vera, oltre che lo
sdoganamento ufficiale da parte della critica. Non solo, grazie a
quel film la Neri ha conquistato il suo primo Nastro d'Argento. Ma
dopo quel traguardo, le strade del cinema la riportano ancora in
Spagna, prima nel '93 quando, grazie a Carlos Saura, gira Spara
che ti passa, con Antonio Banderas. Poi nel 1997, quando Pedro
Almodovar la vuole come protagonista femminile del suo film
Carne trémula. In questo periodo continua però a lavorare anche
molto in Italia, con registi come Gabriele Salvatores, Cristina Comencini, Giuseppe Bertolucci e Francesco Nuti, cosa che non ha
escluso anche una breve parentesi americana. Nel frattempo, inizia la sua storia d'amore con il collega Claudio Amendola che
dura tuttora. E per il futuro, tanti progetti: a partire da marzo,
quando Francesca Neri sarà di nuovo su un set internazionale, il
film britannico The Habit of Beauty, di Enrico Tessarin e Mirko Pincelli, Con Noel Clarke, ambientato sulla scia delle rivolte londinesi del 2011.
Quotidiano della Fondazione di Alleanza Nazionale
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7 agosto 1990 n. 250