Monitoraggio Attività Pesca Polivalente (MAPP).

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Monitoraggio Attività Pesca Polivalente (MAPP).
Monitoraggio Attività Pesca Polivalente (MAPP).
Committente: Ministero delle Politiche Agricole e Forestali - Commissione Europea
(Gennaio 2000 - Novembre 2001)
La pesca professionale italiana è caratterizzata da una marcata artigianalità e da una accentuata
polivalenza : la flotta è costituita per circa il 79% da imbarcazioni al di sotto delle 10 T.S.L. e si
presenta assai frammentata negli oltre 800 punti di sbarco distribuiti lungo il litorale italiano (7.440
km); l'età media dei natanti, pari a 23 anni, indica il basso grado di rinnovamento del capitale
caratteristico del settore.
Il 53 % delle imbarcazioni dotate di licenza di pesca opera esclusivamente con sistemi artigianali,
un altro 25% alterna l'utilizzo di più sistemi nel corso dell'anno. Tali segmenti produttivi sono
caratterizzati da un'elevata eterogeneità tecnica ed economica, che rende estremamente
complessa l'estrapolazione di un quadro generale. In particolare, nel segmento dei polivalenti
ricadono imbarcazioni che si differenziano anche in misura notevole per tonnellaggio, attrezzi,
tecnologie e dotazioni strutturali; ciò determina, peraltro, una elevata variabilità su potenziali di
cattura, periodi di pesca, aree di sfruttamento e specie bersaglio.
Queste peculiarità della pesca italiana, che la differenzia notevolmente da quella praticata nei
paesi del Nord Europa, rendono difficile integrare le esigenze del settore con le politiche degli
organismi internazionali di gestione. Sorge infatti il problema di conciliare le risoluzioni adottate
riferendosi essenzialmente a situazioni di specializzazione, tipiche dei mari del Nord, con
l'accentuata polivalenza che caratterizza la pesca nel Mediterraneo. L'avviamento di un
programma volto alla riduzione dello sforzo di pesca, ovvero la ricerca di un adeguato modello di
gestione, implica infatti una approfondita conoscenza del settore nelle sue diverse componenti
quali naviglio, risorse e produzione.
Il termine "polivalenza", nelle diverse fonti disponibili sul settore, assume significati diversi. L'ISTAT
nei "sistemi multipli" comprende le imbarcazioni con licenza per più sistemi di pesca, pari, secondo
gli ultimi dati pubblicati (1994) all'80,4% del totale. L'ISTAT ricorre a questa definizione non
disponendo di dati sull'effettivo utilizzo dei vari attrezzi: si tratta tuttavia di un criterio non ottimale,
in quanto in molti casi gli operatori esercitano la pesca con solo uno o alcuni dei sistemi previsti
dalla licenza.
L'IREPA definisce "polivalenti" le imbarcazioni che operano con più sistemi di pesca nel corso
dell'anno; il dato sull'utilizzo degli attrezzi viene rilevato sul campo con cadenza annuale. La
rilevazione, tuttavia, non riguarda la totalità della flotta: le imbarcazioni di dimensioni inferiori ai 12
LFT, prive di licenza per i sistemi "Strascico" o "Volante" e caratterizzate da una conduzione
tecnica ed amministrativa a carattere familiare e artigianale, sono assegnate automaticamente al
sistema della "piccola pesca artigianale".
La categoria "piccola pesca artigianale" include dunque imbarcazioni che di fatto utilizzano più
sistemi di pesca. Inoltre la definizione di "piccola pesca artigianale" dell'IREPA non coincide con
quella dei sistemi di pesca contenuta nel Decreto Ministeriale sulla disciplina del rilascio delle
licenze di pesca.
In ultima analisi, mancano o sono carenti tutti i dati che riguardano l'effettivo utilizzo dei diversi
attrezzi, all'interno della categoria "polivalenti", nonché informazioni sulle principali specie
bersaglio dei diversi attrezzi.
La definizione che M.a.p.p. propone di pesca polivalente, e che costituisce l'oggetto di questo
monitoraggio, comprende tutte le imbarcazioni che utilizzano nel corso dell'anno almeno due dei
sistemi di pesca previsti dal dm luglio 1995.
Gli obiettivi del presente progetto, iniziato nel gennaio 2000 e terminato nel novembre 2001, sono
stati:
-
l'attivazione di una rete monitoraggio tecnico - biologico del settore della pesca, in grado,
per competenza, contatti col mondo della produzione e capacità di lavorare in rete, di
rilevare in continuo l'evoluzione del settore;
-
migliorare la conoscenza della realtà della pesca italiana, con particolare riferimento a
quelle imbarcazioni che utilizzano più sistemi nel corso dell'anno, finalizzata all'ottenimento
di dati utili per l'elaborazione di modelli di gestione della pesca polivalente;
creare nel tempo un panel di imbarcazioni su cui poter contare anche per una fase
successiva di monitoraggio, più approfondita, che preveda anche l'indagine sull'entità delle
produzioni.