ProgrammaBiennio 1 - Accademia di Brera
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ProgrammaBiennio 1 - Accademia di Brera
ACCADEMIA DI BELLE ARTI DI BRERA - MILANO Prof.ssa Elisabetta Gonzo PRODUCT DESIGN biennio – 1° anno a.a. 2015/2016 ABITI? PROGETTI PER ABITARE IL MONDO. Il termine "abitare" é molto più ricco di quello di "risiedere" e non significa semplicemente possedere uno spazio, un “alloggio". L'idea di abitare, intesa come "l'avere consuetudine con i luoghi", si contrappone a quella di risiedere, "il trattenersi temporaneamente", cioé al transitorio, all'effimero, al flusso, al movimento, all'incertezza. Presso i popoli primitivi si abitava costruendo, quello che Hölderlin definiva "abitare poeticamente", dove la poesia non é intesa come un semplice ornamento aggiunto all'abitare, ma é l'atto del fare, dal greco poiesis. Se l'"abitare" é così il modo di "essere" dell'uomo sulla terra, allora la casa non é solo un luogo fisico, ma é il luogo in cui l'uomo può sedimentare i ricordi e lasciare le proprie traccie: é il guscio che lo protegge dal mondo esterno, segna lo spazio, disegna il confine, prima della casa c’è l'abito. Hannah Arendt scrive che la condizione dell'uomo è caratterizzata da tre attività fondamentali: il lavoro, l'opera e l'azione. L'uomo produce opere, ne distrugge altre, ma conserva la sua memoria culturale e la manifesta tramite simboli: i monumenti, gli utensili e in maniera più generale gli oggetti. Statistiche e analisi demografiche prevedono che nei prossimi decenni, la maggioranza della popolazione del pianeta vivrà in un ambiente urbano. Molte di queste metropoli non si sono ancora costituite, altre sono in fase di costruzione. Gli oggetti, gli arredi, gli utensili partecipano alla costruzione dell'ambiente, tanto quanto l'architettura. Ne consegue che le forme urbane e i modi di vita delle nuove città determineranno il grado di sostenibilità o di insostenibilità, a scala globale, della società futura. Se è vero che il presente contiene in sé le premesse dei diversi futuri possibili, allora l'abitare di domani sarà costruito con ciò che è prodotto oggi. Il corso non intende guidare il progetto allo sviluppo di una tipologia data (la sedia, la lampada, il divano, il letto, la cucina, etc.) ma intende far riflettere sui nostri comportamenti quotidiani (modi di sedersi, modi di illuminare, modi di riposare, modi di cibarsi, etc.) e sull'idea che "vivere meglio" non significa possesso e consumo illimitato di risorse. In sostanza, il corso desidera indagare le possibilità che un prodotto può offrire se si confronta con le necessità di un abitare sostenibile, di una progettazione sociale capace di rigenerare le qualità dell'ambiente. Il corso intende sviluppare una didattica della progettazione e si concentra in un’unica esercitazione sviluppata secondo tre fasi di lavoro, scandite dalle relative consegne. Il corso richiede che ogni studente sia fornito di un quaderno da disegno, formato A4 e rilegato, sul quale raccogliere gli appunti, gli schizzi e le riflessioni del proprio percorso progettuale. Il tema dell’esercitazione è una domanda: ABITI? A tale domanda si deve rispondere con progetti per un design sociale che permettano di abitare il mondo. Alla ricerca delle parole: ABITARE, avere consuetudine con i luoghi, abitare costruendo, abitare poeticamente (dove la poesia non é un semplice ornamento aggiunto all'abitare, ma é l'atto del fare), abitare come azione, abitare i luoghi del mondo, lasciare le proprie tracce, disegnare lo spazio, segnare il proprio spazio, conservare la propria memoria, la casa, il confine, la protezione dal mondo esterno, prima della casa l’abito, abitare la città, attraversare, trattersi temporaneamente, consumare, mangiare, dormire, lavorare, studiare, amare, vivere, ABITARE………. SOSTENIBILE, insostenibile, ecologia, economia, progettazione sociale, promuovere la varietà, proteggere le diversità (biologiche, culturali, tecnologiche), usare l’esistente, valorizzare quello che c’è già, rigenerare, ridurre, riciclere, riutilizzare, recuperare, minimizzare, ottimizzare, attualizzare l’esistente, condividere, life cycle design, design for assembly, design for disassembly, design for upgradability, design for chronic risk reduction, sperimentazione tipologica, piacere dell’anima, ricerca SOSTENIBILE………. del benessere, ideologia Le 3 fasi di lavoro e il calendario delle consegne: - Analisi e Ricerca: consegna 3/4 novembre 2015 - Concept: consegna 1/2 dicembre 2015 - Progetto: preesame 1/2/3 febbraio 2016 ed esame 1° fase – Analisi e Ricerca: consegna 3/4 novembre 2015 La 1° fase di “Analisi e Ricerca” intende far riflettere sullo svolgimento quotidiano delle azioni che ci permettono di vivere e di affrontare il mondo. In questa fase lo studente è invitato a selezionare e raccogliere, dalle più diverse fonti e piattaforme informative (letteratura, poesia, arte, storia, architettura, fotografia, antropologia, esperienza e cultura personali, geografia, fumetto, musica, natura, teatro, cinema, pubblicità, rete, etc...) e dalle più eterogenee aree culturali e progettuali, il materiale e i documenti che riterrà più stimolanti per l’inquadramento del problema progettuale. La globalità del materiale raccolto dovrà essere impaginato e “strutturato” ai fini dell’esame secondo uno story-board (racconto per immagini e testi) che tenga conto di distinti e possibili ambiti di ricerca come ad esempio: 1. ABITARE (le azioni legate ad un’idea e ad un’esperienza del quotidiano) 2. DESIGN SOCIALE (analisi del presente e di come gli strumenti del progetto possano partecipare alla costruzione del domani) 3. IDEE EMERGENTI (immagini evocative di possibili scenari futuri). Materiali richiesti per la consegna della 1° fase: - n°3 Tav. A3 (orizz.) da proiettare, per la presentazione dell’ANALISI e RICERCA - Quaderno degli schizzi e delle riflessioni del percorso progettuale svolto. 2° fase – Concept: consegna 1/2 dicembre 2015 La 2° fase intende definire l’anima concettuale (Concept) e le linee guida del progetto (Progetto di massima). Lo studente è invitato per questa fase a trasformare la fase di Analisi e Ricerca nelle proprie intenzioni progettuali. Ancora una volta le modalità di manipolazione e di restituzione grafica di questi “metaprogetti” è da intendersi assolutamente libera, nella tecnica grafica e nella rapprentazione. Materiali richiesti per la consegna della 2° fase: - n°2 Tavv. A3 (orizz.) da proiettare, per la presentazione del CONCEPT - n°2 Tavv. A3 (orizz.) da proiettare, per il PROGETTO di MASSIMA, in scala adeguata - Quaderno degli schizzi e delle riflessioni del percorso progettuale. 3° fase – Progetto: preesame 1/2/3 febbraio 2016 Stesura del progetto definitivo che comprende lo studio degli aspetti costruttivi, dei materiali, dei modi d’uso, delle proporzioni e delle dimensioni, da presentare tramite modelli di studio, disegni e rappresentazioni tridimensionali. Scheda preesame. 3° fase – Progetto: esame Stesura finale del progetto esecutivo. Tutti i materiali del presame dovranno essere compresi tra i materiali d’esame. Materiali d’esame richiesti per la consegna della 3° fase: - n°1 Modello o prototipo del progetto in scala adeguata. - Video (1 minuto max) di presentazione del progetto. - n°3 Tavv. A3 (orizz. su supporto rigido) per il PROGETTO ESECUTIVO, in scala adeguata; le tavole devono contenere tutto ciò che del progetto non può raccontare il modello. - Quaderno degli schizzi e delle riflessioni del percorso progettuale svolto e modelli di studio. BIBLIOGRAFIA AA.VV., Phaidon Design Classics (Design in 1000 oggetti), Phaidon Press Limited, 2006. Giulio Carlo Argan, Progetto e oggetto: scritti sul design, (a cura di Claudio Gamba) Medusa, Milano, 2003. Ernesto L. Francalanci, Estetica degli oggetti, Il Mulino, Bologna, 2006. Giovanni Klaus Koenig, Il design é un pipistrello 1/2 topo e 1/2 uccello. Storia e teoria del design. Ponte alle Grazie, Firenze, 1995. Ezio Manzini, François Jégou (a cura di), Quotidiano sostenibile, Ed. Ambiente, Milano, 2003. Abraham Moles, Il kitsch, l'arte della felicità, Officina Edizioni, Roma, 1979. Bruno Munari, Arte come mestiere, Laterza, Bari, 1966 (o uno degli altri scritti di Munari). Deyan Sudjic, Il linguaggio delle cose, Editori Laterza, Bari, 2009. Paul Valéry, Eupalino o dell'architettura, Ed. Biblioteca dell'Immagine, Pordenone 1988. Bibliografia specifica sarà consigliata inoltre durante le lezioni e le revisioni.