LO STRATEGA: GIOCO E VITA REALE GAME PASSION NEW
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LO STRATEGA: GIOCO E VITA REALE GAME PASSION NEW
[email protected] N° 2 - Anno 1; Gennaio - Febbraio 2011 IL PENSATOIO Spesso capita di essere sommersi da e-mail e chiamate , tutte da evadere “entro ieri”. Ci si trova in un turbinìo di attività che non ci permettono nemmeno di pensare e ragionare, e ci facciamo travolgere dalla frenesia. Il tutto va a discapito della corretta organizzazione del lavoro, che in questi momenti ci sembra solo una perdita di tempo. Sbagliato! Proprio in questi momenti, dobbiamo riuscire a staccare, anche solo per una mezz’oretta, e dedicarci a dare priorità, ordinare i compiti nostri o altrui, segnarci (scrivere, non solo a mente!) tutto ciò che dobbiamo fare: in questo modo ci creeremo una “to do list”, che ci velocizza il lavoro effettivo, ci permette di avere una visione di insieme e ci consente anche di affrontare i vari compiti in maniera più corretta e ordinata. Buon anno a tutti voi!!! I-CORE MAN LO STRATEGA: GIOCO E VITA REALE Penso che qualunque videogiocatore si sia sentito dire almeno una volta dalla propria amorevole mamma “Staccati da quel videogioco che ti rimbambisci e basta!!”. A prescindere dal fatto che l’abuso di videogiochi comporti effettivamente una sorta di “rimbambimento diffuso”, è stato recentemente dimostrato che determinate tipologie di videogiochi, in particolar modo i giochi RTS (Real Time Strategy) influenzino positivamente le facoltà intellettive delle persone. Attenzione però: questo non significa che giocare a StarCraft o ad Age Of Empire renda più intelligenti (l’intelligenza è infatti ben altra cosa!), bensì che l’utilizzo di tali videogame consenta agli utenti di affinare specifiche strategie cognitive, in particolar modo quelle legate alla risoluzione dei problemi. Prima di continuare però, è indispensabile definire quelle che sono le caratteristiche fondanti dei giochi strategici in tempo reale. Questi videogame, diversamente dai classici strategici basati sulla turnazione (es: Civilization) o dai First Person Shooter (es: il classico Doom), contemplano una modalità di azione basata su un numero elevato di unità, fluida e continua, che lascia ai giocatori la possibilità di agire e reagire in qualsiasi istante della sessione di gioco, senza attendere il termine del turno avversario. Le caratteristiche fondamentali di un RTS possono essere così riassunte: Ambientazione: un territorio di conformazione variabile sul quale occorre muovere e posizionare le proprie unità. Controllo delle unità e delle strutture: i giocatori assegnano alle proprie unità dei compiti che essi possono assolvere in base alle loro caratteristiche (es: attacco, difesa, produzione, raccolta risorse, ecc…) Risorse e loro gestione: indispensabile razionalizzazione delle risorse per poter gestire unità e strutture in essere o “costruirne” di nuove Linee di sviluppo: creazione e gestione di strategie che possono variare in base all’obiettivo finale del gioco. Tipicamente esse contemplano la creazione e il mantenimento di strutture, la creazione e la gestione delle unità (combattenti o produttive) e la ricerca e sviluppo delle unità esistenti. Per raggiungere l’obiettivo finale del gioco (in genere la distruzione del nemico o il raggiungimento di specifici “obiettivi missione”), il videogiocatore deve sviluppare strategie sempre differenti e, possibilmente, il più possibile “economiche” in termini di risorse e crediti. Persone sottoposte a simulazioni di gioco plurimo (Uomo VS Uomo o Uomo VS Macchina) sembra che riescano a sviluppare una miglior capacità di gestire situazioni complesse o con alto tasso di “stimolazione”, sia in termini di strategia di risoluzione che in termini puramente “temporali”. Questo non vuol dire che tutti i giocatori di RTS diventeranno i “Manager del futuro”, ma semplicemente che questi giochi potrebbero essere un interessante, e soprattutto piacevole, strumento per affinare e migliorare le proprie capacità di gestione di gruppi, di tempo e (perché no?) di emozioni. GAME PASSION LEGO HARRYPOTTER NEW PARTNERSHIP MICROSOFT Da dicembre 2010 Microsoft ha rinnovato completamente la struttura della propria Partnership e delle certificazioni dei professionisti IT. Ad oggi si parla infatti di “Partner Network”: una rete di partner collegati fra loro e rintracciabili facilmente sul sito dai clienti. La Partnership inoltre è suddivisa in base alle competenze: non più un “semplice partner”, ma un Partner specializzato in server, licenze, vendita, sicurezza… In questo modo si vanno a verticalizzare le competenze dei Partner, portando maggior specializzazione in ogni azienda. Per quanto riguarda le certificazioni individuali, vanno ormai a scomparire i “vecchi” MCSA e MCSE trasversali, sostituiti anche qui dalle specializzazioni sulle singole tecnologie: MCITP su Windows Server 2008, MCITP su Exchange 2010… Insomma, una vera e propria rivoluzione! Meglio? Più complesso? A ognuno la propria valutazione. Di sicuro non è semplice districarsi nei meandri del sito Microsoft per reperire informazioni… come sempre purtroppo! Warner Bros e Traveller's Tales, assieme all’umorismo unico dei favolosi mattoncini LEGO™, ci danno la possibilità di rivivere le avventure dei primi 4 anni di Harry Potter. Partendo dal famigerato sottoscala dei Dursley in Privet Drive, accompagneremo il nostro “legoso” maghetto a tt ra ve rso le se gr et e di Hogwards, gli faremo affrontare il torneo tre maghi e lo metteremo alla prova contro i mefistofelici dissennatori. Il tutto, ovviamente, nel più puro stile Lego che ci permetterà di costruire porte, oggetti e vie di fuga per permettere ad Harry di risolvere gli enigmi che lo attendono. Un’avventura da godersi da soli o in compagnia, in un’entusiasmante sfida all’ultimo mattoncino. NON SOLO IT - L’IMPORTANZA Cos’è un team di lavoro? Cosa lo rende grande? Perché si parla tanto di Team Building? Ecco alcune domande da cui partire per iniziare a comprendere l’argomento. Innanzitutto vediamo di porre alcune basi. Un Team di lavoro è un gruppo di persone che lavorano appunto di concerto col fine di raggiungere il medesimo obiettivo. Un vero Team quindi ha un obiettivo comune, a differenza della semplice collaborazione, dove invece l’obiettivo può essere anche solo di una persona, mentre gli altri gli “danno una mano”. Il Team è condivisione: di obiettivi come detto, ma anche CHEAT FOR YOU In Word, selezionare il testo e premere Shift + F3: il testo selezionato passa ciclicamente da “tutto maiuscolo”, a “tutto minuscolo” a “iniziali maiuscole” ad ogni pressione. Molto utile quando si preme per sbaglio il tasto CAPS LOCK durante la scrittura di un testo. ITCORE STATISTICS NOVEMBRE - DICEMBRE 2010 Formazione: 208 giornate Consulenza: Progetti: ANCHE 61 giornate 378 giornate QUESTA È DEL TEAM di risorse, di conoscenza, di responsabilità. Un Team per essere “grande” e dare il massimo deve instaurare al suo interno innanzitutto un clima di piena fiducia. Senza di essa potete immaginare benissimo che non riuscirà mai a dare il massimo, o addirittura si sfalderà dall’interno. Inoltre è fondamentale uno scambio continuo (oserei dire assiduo) di comunicazioni, cosicché chiunque all’interno possa avere un quadro generale della situazione e provvedere tempestivamente in caso di necessità. Ma allora, come si diventa Team? In alcuni casi col tempo, lavorando spalla a spalla per anni, BOTTA è un processo automatico. In altri casi invece non scatta forse il meccanismo giusto e necessita quindi un supporto esterno, che saldi le relazioni dei vari componenti. Ed eccoci allora al Team Building: la formazione aziendale mirata non a crescere su argomenti tecnici, bensì a formare veri Team di lavoro, il cui risultato sia maggiore della semplice somma dei componenti: in pratica come fare 2+2 e ottenere 5! Si lavora quindi sui comportamenti del gruppo, sulle potenzialità, sull’esperienza vissuta, per poter accrescere fiducia, coesione e metodo e ottenere così un vero Team! IL TECNICO - OTTIMIZZARE Ognuno di voi avrà sentito parlare almeno una volta delle macchine virtuali, siano esse create con Microsoft Virtual PC o con VMWare Workstation. Andiamo allora a vedere come configurare al meglio un nuovo disco virtuale VMWare. La prima scelta da effettuare è la tipologia di Hard Disk che vogliamo creare: quello raccomandato è un HD con attacco IDE, soprattutto perché in linea con la dotazione standard dei client in commercio. Nel caso invece in cui sceglieste un attacco SCSI e ne siate “fisicamente” sprovvisti non preoccupatevi: la vostra VM risulterà comunque funzionale anche se non avrà le performance di gestione Input/Output tipico di questa tecnologia. Dovremo scegliere le dimensioni dell’HD e la metodologia di allocazione dello spazio. E’ I E RISPOSTA Avete avuto modo di sperimentare i nuovi controller di movimento della Playstation3? Che ne pensate? Provato! Secondo noi parte bene il controller Playstation Move che si temeva copiasse in maniera un po’ patetica il WiiMote della Nintendo. Impatto visivo accattivante che ricorda solo marginalmente il suo rivale, mostra un tocco in più con la sua sfera che cambia colore in base al movimento. Molto preciso, abbinato alla PSEye aumenta le potenzialità e il divertimento. Per ora quindi molto positivo: gradevole, semplice, maneggevole… e divertente! DISCHI VIRTUALI infatti possibile definire una dimensione dell’HD in linea con le nostre esigenze operative. Quello che è interessante è la spunta che si trova subito al di sotto della quantità da allocare. Qui infatti possiamo decidere se allocare immediatamente le dimensioni del disco al file che andremo a creare, oppure se c r e a r e u n f i l e “espandibile”. VMWare infatti ci da la possibilità di creare un disco virtuale che, inizialmente, avrà dimensioni “fisiche” pari al quantitativo di dati caricati sul disco stesso (ad esempio del solo Sistema Operativo), e una “dimensione massima” pari alla dimensione definita poco sopra. Questa opzione è di gran lunga preferibile all’opzione dell’allocazione immediata in quanto ci permetterà di creare VM potenzialmente enormi ma che peseranno inizialmente pochissimo sul quantitativo di spazio del nostro HD fisico. Altra opzione fornita da VMWare è la possibilità di storare i dati in un unico file oppure di splittare l’HD in file da 2 Gigabyte l’uno. Questa seconda opzione ci consente di suddividere i dati in tante piccole partizioni che possiamo mantenere su diversi HD fisici evitando così di “sovraccaricare” un unico disco. Ricordatevi però che questa scelta, indubbiamente utile per poter “spalmare” su più unità dischi di grosse dimensioni, è molto più esposta ad una potenziale perdita di dati, in quanto la “corruzione” di una singola partizione potrebbe provocare la perdita dei dati! ITCORE… - VINCENZO BETTUA Nome: Vincenzo CRONOSTORIA Cognome: Bettua Quando si parla della STORIA di ITCore, uno dei nomi che immancabilmente vengono pronunciati è Vincenzo Bettua. Nonostante la giovane età infatti, Vincenzo è stato uno dei primissimi ad entrare nella squadra di ITCore ed è stato il pioniere delle attività Help Desk della nostra struttura. Con la sua incredibile carica di simpatia, il suo savoir-faire, e le sue indiscusse competenze tecniche Vincenzo ha saputo “far breccia” nel cuore di molti clienti… oltre che ovviamente nei nostri. Oggi è “uomo di punta” presso uno dei nostri più grossi clienti, per cui svolge mansioni di Help Desk di III° livello dislocato presso la sede centrale. Età: 34 anni Ruolo: Help Desk III° livello Punti di forza: Simpatia, fantasia, spirito di gruppo, help desk Microsoft ITCore gli ha dato: un lavoro in linea con la sua passione: l’informatica Una curiosità: responsabile della caduta di Urania (chiedete a lui per spiegazioni…?) Ci ha conosciuto: tramite amico in comune con Silvano 1° corso fatto per ITCore: Microsoft Office 2003 base 1° attività svolta per ITCore: Help Desk Cosa ha in cantiere: Sharepoint, programmare in PHP, Java, Flash… REDAZIONE: ITCore Business Group srl Via Ferrari 21/D 21047 - Saronno (VA) I: Cosa vuol dire vivere a con- la cosa? tatto con il Cliente ? R: Diciamo che non è semplice. Si è sempre in tensione, ci si sente sempre in “valutazione”. Ma quando si riesce bene nel proprio lavoro e a lavorare in squadra, ci si sente parte di qualcosa di grande; quando faccio qualcosa bene, e mi sento bene, so che sto facendo qualcosa di grande anche per la mia Azienda. I: Come vivi ITCore? R: La vivo poco purtroppo essendo sempre fuori; ma è sempre un punto di riferimento per me, è “la mia casa”: so che c’è anche se fisicamente non la vedo. Ma la sento... o meglio, sento spesso Luca e Gaia. (Ride) I: Ad alcune nuove persone che vengono inserite, diamo te come punto di riferimento: come vivi e-mail: fax: R: Anche se è strano detto da me, la parola che mi viene in mente è responsabilità. Quando arriva qualcuno di nuovo, cerco di aiutarlo, fargli da guida, accompagnarlo in ciò che fa sino a che non si è ambientato. Penso che sia un po’ quello che ci si aspetti da me. I: Perché l’informatica? R: Ho unito il piacere al dovere. Ho sempre amato i videogame, e ne ho usati davvero tantissimi. Sono stati loro ad avvicinarmi all’informatica. Penso che questa mia professione sia nata coi videogiochi. I: Tornando indietro, che lavoro faresti? R: Il pilota di aeroplani. Volare è sempre stato il mio sogno! E’ la sensazione che provo quando chiudo gli occhi, il volare è una sensazione che mi fa stare bene, in pace col mondo... [email protected] 02 - 93660609