benessere Un mix di Karate, Boxe e Taekwondo

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benessere Un mix di Karate, Boxe e Taekwondo
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Un mix di Karate, Boxe e Taekwondo
In forma con
la KICKBOXING
Tutti i segreti di una disciplina che aiuta a scaricare lo stress, acquistare sicurezza e a
potenziare la muscolatura, E che si può praticare anche a livello amatoriale, per
divertirsi e mantenersi tonici e in salute. Senza dimenticare l’aspetto dell’ autodifesa
di silvia perazzino
il nostro esperto
ennio falsoni
Mantovano, 66 anni, tre volte
campione d’Europa e una
vice campione del mondo di
Karate, è il Presidente della
Federazione Italiana Kickboxing, Muay Thai, Savate e
Shoot Boxe.
A
Hollywood star come Angelina Jolie e Halle Berry la
praticano per “farsi il fisico” e recitare nei film d’azione. E a
livello agonistico ci sono veri e propri campionati. Stiamo parlando
della Kickboxing, sport da combattimento con tanto di colpi e regole
ben definite che, nella sua versione
più soft e addomesticata, sta prendendo sempre più campo nelle nostre comuni palestre. In questi casi,
però, spesso è meglio parlare di
Aerobic Kickboxing e Forme musicali, perché l’aspetto del fitness
e del divertimento prevale sull’agonismo e il combattimento. Sia
che pensiate di avvicinarvi a questa
disciplina con intento agonistico.
Oppure per tenervi in forma, scaricare stress e tensioni e acquistare
a livello psicologico maggiore sicu-
rezza in voi stessi. O, ancora, per
una questione di autodifesa, può
esservi utile saperne di più sulla
sua storia, le diverse versioni e le
tecniche. E in questo ci viene in
aiuto Ennio Falsoni, ex campione e presidente della Federazione
Italiana Kickboxing, Muay Thai,
Savate e Shoot Boxe.
L’unione fa la forza
La Kickboxing (tirare di calcio e di
pugno) è un’evoluzione del Full
Contact Karate. Si è sviluppata
negli Anni 80 e miscela le tecniche usate nel Karate, nella Boxe
e nel Taekwondo. Nata come forma di difesa personale, anche se
non praticata a livello agonistico
è un ottimo esercizio aerobico
e di potenziamento muscolare.
Inoltre, aiuta il coordinamento e
In allenamento bastano le fasciature alle mani o i
guantoni. In combattimento bisogna proteggersi con
paradenti, casco, paratibia, fasciature ai piedi
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l’autocontrollo. Sotto il termine
di Kickboxing si dipanano diverse
specialità: il Semi Contact, il Light
Contact, il Full Contact, il Low
Kick, il K1 Rules e le Forme aerobiche e musicali. A seconda della
specialità, variano le regole, i colpi
e il luogo dove si svolgono i combattimenti (ring o materassino),
ma in linea di massima possiamo
dire che le differenze maggiori
riguardano l’intensità dei colpi e
dove vengono assestati. Solo Low
Kick e K1 Rules, infatti, prevedono
colpi alle gambe, tutte le altre solo
nella parte superiore del corpo. Ma
vediamole più nel dettaglio.
Semi Contact Basata su contatti
lievi è adatta a chi vuole avvicinarsi
a questo sport. Il combattimento
è a più riprese e viene interrotto
ogni volta che si riesce a piazzare
un colpo e segnare dei punti. I calci al viso e quelli con salto sono i
più difficili e spettacolari, per cui
bisogna essere ben allenati. Vince
l’incontro chi totalizza più punti.
Light Contact Rispetto al Semi
Contact, i colpi sono più intensi.
Se non ve la
sentite di
affrontare un
combattimento,
potete sempre
optare per
l’Aerobic
Kickboxing. Un
allenamento con
il sacco e a
tempo di musica
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In guardia!
Ecco i diversi colpi
La «guardia» è la posizione
di partenza usata nella Boxe.
Serve per difendere il volto dai
colpi e per attaccare
l’avversario.
GAMBE Lievemente piegate
(come nella figura a destra).
BRACCIA Un braccio piegato
e vicino al viso, per parare
i colpi e proteggersi. L’altro
davanti a sé, pronto a colpire
l’antagonista (vedere la figura
a sinistra).
Full Contact Consigliato a chi
pratica la Kick da tempo, è molto
allenato e non ha paura di tirare e
ricevere colpi a contatto pieno. È
un vero e proprio corpo a corpo su
un ring, come nel pugilato.
Low Kick Come dice il termine
stesso, Calci Bassi, vede gli atleti
sul ring come per il Full, ma i calci
possono essere portati alle gambe.
K1 Rules Non si possono usare
le gomitate, afferrare l’avversario
con due mani e portare qualsiasi colpo alla nuca e alla colonna
vertebrale. Più adatta a chi ha già
dimestichezza con le arti marziali.
ti metto in
ginocchio
Le ginocchiate sono
impegnative, ma fanno
parte del combattimento.
GAMBE Addominali contratti per accompagnare la
ginocchiata. Per non farsi
male, si colpisce con la parte superiore del ginocchio.
BRACCIA Mantenere la
«guardia» per non scoprirsi
e rendersi vulnerabili.
Aerobic Kick Boxing e Forme
Musicali In questi casi parliamo
di discipline decisamente più soft,
che non richiedono un pesante
allenamento e non prevedono il
combattimento. Adatte a tutti e a
tutte le età, possono rappresentare
il punto di partenza ideale per chi
volesse affacciarsi al mondo della
Kick, senza dover affrontare, almeno all’inizio, il ring. Le figure sono
quelle della Kick, con calci, pugni,
ginocchiate e gomitate, ma ci si
allena con sacchi o piccoli attrezzi
dell’aerobica. Il tutto a tempo di
musica. Un allenamento aerobico
divertente che, però, può essere utile anche come forma di autodifesa.
Non a caso è molto praticato da
donne e ragazze.
Uno sport per tutti
«Per iniziare a praticare la Kickboxing non è mai troppo tardi» racconta Ennio Falsoni. «Ovviamente
con giudizio. A 20 anni, infatti,
si possono inseguire mire agonistiche, mentre a 60 si asseconda
più il desiderio di stare in forma
e in salute». Quindi, tanto per cominciare, si può scegliere una forma più leggera. Anche per evitare
stiramenti e problemi muscolari.
«Con la Kick lavora tutto il corpo.
I calci potenziano i muscoli delle
gambe e dei glutei. I pugni, quelli
degli arti superiori. E per non perdere equilibrio e stabilità si lavora
con gli addominali. In più, è uno
sport simmetrico, che sviluppa il
coordinamento e aiuta a tonificare
e allungare la figura».
Andiamo a lezione
Ogni lezione si apre con una fase
di riscaldamento (salto della corda, corsa , flessioni, piegamenti...)
e si chiude con cinque minuti di
stretching, per evitare l’indolenzimento del giorno dopo. L’alle34
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Allenamento
con il sacco .
che si usano in combattimento
Per un pugno di...
In questo caso si eseguono i
colpi della Boxe.
GAMBE Lievemente piegate, addominali contratti.
BRACCIA Con il «diretto» si
ruota il corpo e si colpisce
con la mano che sta davanti
nella «guardia. Con il «gancio» si dà più potenza e si
fa leva sulla spalla. Con il
«montante» si colpisce dal
basso verso l’alto.
namento dura un’ora circa ed è
intenso, tanto da raggiungere i
120 battiti al minuto e per brevi momenti anche i 140-150. Per
chi non se la sente di affrontare il
corpo a corpo, si può scegliere un
attività con il sacco. Ma in questo
caso viene a mancare un pilastro
di questa disciplina, che è l’interazione con l’altro. Per la sicurezza,
poi, si usano delle protezioni. A
lezione guantoni, fasciature ai piedi o paratibia, a cui si aggiungono
in gara anche paradenti, casco e
paragenitali. Per iniziare, si può
cominciare a praticare la Kick una
volta a settimana, fino a raggiungere l’allenamento ideale che è di
tre volte a settimana.
mettici la testa
La Kick può essere anche molto utile a livello
psicologico, come
spiega sempre
Falsoni. «Aiuta
a conoscere il
proprio corpo, a mantenersi lucidi e
con i nervi
saldi». E non è
tutto, perché è
una disciplina che
diamo due calci
Le sequenze con i calci sono le più faticose. Contrarre
glutei e addominali aiuta a
mantenersi in equilibrio e a
inclinare la schiena per accompagnare la sgambata.
GAMBE Si compie un allungamento della gamba verso
l’avversario e si colpisce
con tibia e collo del piede.
BRACCIA Si continua a tenere la posizione di difesa.
insegna a tenera bada il dolore e
anche il battito cardiaco. «Durante
il combattimento, infatti, bisogna
saper dominare la paura dell’avversario, ma anche la rabbia nei
suoi confronti. A colpire e a schivare, ma anche a incassare i colpi
senza soccombere al dolore fisico.
In questo caso entra in gioco la
tecnica, naturalmente, ma anche
la mente». E non è finita, aggiunge
l’ex campione. «Affrontando l’an-
tagonista si impara a interagire e
relazionarsi con l’altro. Un’ottima
palestra, specie per i più piccoli,
che attraverso lo sport imparano
il rispetto delle regole e dell’avversario, e sviluppano un senso di solidarietà, perché in combattimento
ci si misura e si migliora in due».
Per le donne, invece, la Kick può
dare una mano ad acquisire un
certo senso di sicurezza, specie se
spesso si rincasa la sera da sole».
PER APPROFONDIRE
www.fikbms.net
È il sito della Federazione
italiana Kickboxing. Si
possono trovare tutte le informazioni e si può chiedere
per la scelta della palestra più
adatta alle vostre esigenze.
www.oktagon.it
Per farsi un’idea dei combattimenti, ecco un calendario di
spettacolari incontri.
La parola ai campionissimi
Sono l’orgoglio dei team italiani: lei numero uno al mondo di Full Contact,
lui nel 2011 di Semi Contact. E ci racconta la loro passione per la Kick
Valeria Calabrese
Siciliana di Modica, 30 anni, ha
iniziato a 14 anni. «All’inizio non
mi sentivo proprio portata per il
combattimento. Il mio maestro,
invece, era convinto del contrario.
E ha avuto ragione lui».
Cosa le ha insegnato la Kick?
«A non perdere mai la
calma. A ragionare e
gestire le emozioni».
Le dà anche più sicurezza?
«Certo, mi ha reso più
forte, e come autodifesa so
dove colpire: naso, occhi,
articolazioni e parti intime».
Le ha tolto femminilità?
«I ragazzi sono un po’ in
soggezione, ma quando mi
conoscono cambiano idea».
Adriano Passaro
Nato a Napoli 28 anni fa, a 8 ha
inizato con il Karate. La Kick gli ha
insegnato il senso di sacrificio e
rinuncia, l’umiltà, a lottare per
raggiungere i propri obiettivi e il
rispetto per sé e l’avversario.
Cosa consiglia a chi vuole
avvicinarsi al suo sport?
«Di impegnarsi perché si
vedranno i risultati:
migliore forma fisica
e salute».
Quali sono i colpi
più difficili?
«I calci sopra la
cintura. Bisogna essere
allenati ed elastici, altrimenti
si richiano dei traumi. Ma lo
stretching aiuta».
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