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54 FDS 187 • HI-END MAGAZINE®• DIESIS AUDIO CAPUT MUNDI
Fuoriserie
musicale
di Paolo Di Marcoberardino
L’aspetto ne fa un prodotto nazionale
di alto artigianato, una sorta di
fuoriserie tirata a lucido,
mentre il suono ne
decreta la diversità
con quanto
siamo soliti
ascoltare.
ntrare nel mercato di oggi con
un prodotto di costo decisamente elevato da parte di un
costruttore artigianale, è prima
di tutto un atto di passione
sviscerata per questo mondo, per la riproduzione musicale di qualità e per gli
oggetti deputati a farlo.
Ma la passione non basta per fare centro, ci vogliono competenza e genialità,
unite ad un progetto commerciale che
abbia un senso compiuto.
Non ho idea di quanta fortuna avrà il
costruttore umbro, dietro al quale si
muove l’estro progettuale di Roberto
Spera, che già da una decina di anni ha
iniziato a presentare modelli di fascia
media interessanti ma forse non del
tutto universali dal punto di vista musi-
E
cale (ascoltai alcuni
anni fa il modello
Akis che suscitò alcune personali perplessità dal punto
di vista timbrico),
ma con queste
Caput Mundi (sul
nome scelto simpaticamente mi dissocio, lo dico subito) si arriva dritti ad
una categoria di valori e prezzi nella
quale la concorrenza si fa spietata ed il
minimo errore si paga senza sconti.
Ciò significa, prima di tutto, che concorrere con i mostri sacri dell’Hi End sul
proprio terreno può rappresentare una
guerra persa in partenza, vuoi per i
mezzi progettuali che un marchio come
B&W o
Focal tanto
per fare due
esempi possono
avere a disposizione, sia per una visibilità di sicuro
inferiore.
La soluzione dunque, sta nel
proporre qualcosa che non
c’è, o che si pensa non ci sia, in poche
parole un diffusore veramente nuovo,
che possa costituire un valore diverso
ed aggiunto per il potenziale cliente, e
che quindi sia per esso una scelta fuori
dal coro. Con le Caput Mundi, la Diesis
Audio ha certamente centrato tale
obiettivo, a prescindere poi dal fatto che
possano piacere o meno.
“Capacità
di messa a fuoco
molto elevata.
Tenuta in potenza
impressionante”
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Un progetto serio
Progetto ibrido a tre vie e mezzo, con vie
basse a dipolo, quindi in aria libera, e
medio alte a compressione caricate a
tromba, il tutto per raggiungere un’efficienza apprezzabile seppure non elevatissima ed una velocità di emissione ai
massimi livelli, pur con un attento studio
del filtro ottimizzato per ottenere elevata
coerenza ed un buon equilibrio timbrico, il
che poi presenta la contropartita di perdere alcuni db di efficienza.
Gli altoparlanti sono di ottimo livello, due 12
pollici con membrana in carta per diffusore
della Beyma, molto efficienti e dall’elevata tenuta in potenza, fatti modificare nel QTS per
consentirne l’ottimale utilizzo a dipolo, con la
conseguenza però di diminuirne l’emissione
nella prima ottava per effetto dello smorzamento maggiore perseguito per il buon funzionamento in aria libera.
I due driver sono tagliati il primo con pendenza del II ordine a 150 hertz, mentre il
secondo prosegue a funzionare fino a 600
hertz ed incrociato con la medesima pendenza con l’altoparlante del medio alto, caricato con una tromba di dimensioni
piuttosto raccolte.
Tale altoparlante è della tedesca BMS, coassiale a compressione, con i due driver tagliati entrambi con passa alto realizzato con
una resistenza di attenuazione e condensatore in serie (taglio del I ordine), con il medio
non filtrato con alcun passa basso, poiché il
Dal punto di vista tecnico descrivo brevemente nell’incorniciato i principali
contenuti del diffusore, sicuramente
non privi di interesse, mentre da quello
operativo va subito detto che i Caput
Mundi dichiarano una sensibilità che
definirei medio alta, pari a 94
db/2,83V/mt, ad orecchio decisamente
credibile, e si presentano con dimensioni assolutamente compatibili con la
maggior parte degli ambienti domestici.
Anche il pilotaggio non presenta particolari idiosincrasie, avendo suonato decisamente al meglio seppure in modo
inevitabilmente un po’ diverso con le
due amplificazioni che ho utilizzato in
sala, agli antipodi per tecnologia impiegata e prestazioni musicali.
Non ritengo comunque il meglio per le
Diesis amplificazioni a tubi di bassa potenza, se non in caso di biamplificazione passiva, opzione senz’altro
percorribile ed auspicabile considerata
la realizzazione del filtro completamente sdoppiata tra vie basse ed alte e
la natura degli altoparlanti.
La prova protrattasi nella nostra sala
d’ascolto redazionale per diversi ascolti,
ha visto i partners che ho elencato in
calce all’articolo, di livello decisamente
elevato e pienamente all’altezza dell’occasione, con mia personale sorpresa
nell’individuare una felice sinergia con
il sistema Spectral, notoriamente caratterizzato da sonorità aperte e veloci,
con questi diffusori con sezione medio
alta a compressione caricata a tromba,
abbinamento sulla carta complicato e di
difficile amalgama. Neanche a farlo apposta, come a dire che in alta fedeltà
non devono esistere preconcetti, il tutto
ha suonato a meraviglia e con un equilibrio timbrico di ottima efficacia.
Ovviamente più liquido e smussato
l’apporto del “trio” McIntosh, di potenza sufficiente e timbrica giustamente complementare, anche se
oggettivamente, mi prendo la responsabilità dell’affermazione, lievemente inferiore agli Spectral.
costruttore ha ritenuto di lasciarlo libero in
alto per effetto della sua elevata linearità e
mancanza di breakup evidenti.
Tale scelta ha probabilmente evidenziato la
lieve esaltazione del medio alto all’ascolto,
anche se ciò va ascritto ad una caratterizzazione pienamente compresa in ambito di
una sostanziale correttezza timbrica.
Il filtro è realizzato con una componentistica
di livello elevatissimo, resistenze al carbone
e condensatori Audin cap e Mundorf, questi
ultimi della pregiata serie Silver Gold in serie
ai driver a compressione.
Altro cenno dovuto va ai materiali impiegati
nella struttura (non esiste un mobile chiuso
vero e proprio), realizzata in un composto denominato CLAD58, materiale costituito da
polveri minerali e resine speciali, della consistenza e peso simili al cemento, mentre la
tromba è in Corian, materiale plastico realizzato dalla Dupont ed ottimizzato per non vibrare a qualsiasi sollecitazione meccanica.
Si è dunque partiti da altoparlanti molto efficienti, ma “addomesticati” nell’emissione sonora da un filtraggio che ha privilegiato la
coerenza di fase e l’allineamento timbrico
delle varie vie, ottenendo comunque un’efficienza di ottimo livello, il tutto assemblato in
una struttura rigidissima e progettata per
non avere dimensioni ingombranti, il che ne
valorizza l’inserimento in ambiente e la facilità d’uso.
Ad ogni modo molta, molta sostanza.
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Retro del diffusore dal quale si scorge
una componentistica di eccellente livello ed ottimamente montata su basette. La struttura appare solidissima e
di peso notevole.
commerciali di suono simile, fatta eccezione forse per alcuni modelli Avantgarde (tralascio paragoni che pure ci
stanno con sistemi a tromba artigianali
molto poco diffusi e quindi scarsamente utili per un confronto), il che la
dice tutta sulla qualità raggiunta da
questi diffusori italiani.
Tale diversità ne allontana il carattere
dal suono usuale che possiamo definire
“Hi-Fi” nel senso classico, mentre ci rimanda direttamente a quanto possiamo
ascoltare nelle sale da concerto, con
ovviamente tutti i limiti che la riproduzione domestica paga in pegno rispetto
ad esse.
C’è dunque prima di tutto un senso di
immediatezza reale, palpabile, un modo
dei suoni di approssimarsi alle orecchie
del tutto vivido, pronto, dinamico nel
senso più completo del termine.
La sensazione di realtà con queste Diesis, frutto di una rara commistione di
capacità, è molto elevata.
Velocità e micro contrasto sono del
tutto assimilabili a quelli vantati dal
miglior pannello elettrostatico, con un
senso di corpo ovviamente maggiore
dovuto al consistente apporto dei due
woofer da 12 pollici in gamma medio
bassa, la quale però non risulta mai
slabbrata o poco articolata.
Il tutto accompagnato da una trama
molto sottile ed accurata, dettagliatissima ma timbricamente lineare, con
forse solo un debole seppur percettibile
rinforzo nell’incrocio tra il medio e la
via alta che il McIntosh lievemente ar-
monizza, mentre lo Spectral sottolinea
con la dovizia che gli è riconosciuta,
senza però alterare più di tanto la piacevolezza d’ascolto.
La coerenza d’emissione è singolarmente elevata, per un diffusore di tali
caratteristiche progettuali, tale da far
scomparire del tutto in un fronte sonoro molto vasto e profondo, i singoli
altoparlanti, fatto raro in un diffusore
parzialmente caricato a tromba, soprattutto se progettualmente datato.
Decisamente singolare è anche la capacità di messa a fuoco, molto elevata,
corredata dall’assoluta mancanza di
perdita dei contorni degli oggetti sonori, che peraltro mai appaiono ingigantiti dimensionalmente anche a
livelli d’ascolto piuttosto elevati.
Tenuta in potenza impressionante, per
poter tranquillamente raggiungere in
ambiente domestico di una quarantina
di metri quadri volumi, peraltro indistorti all’orecchio, decisamente considerevoli.
Decisamente.
DIFETTI
Certamente va ascritta una capacità di
scendere in basso non proprio elevata.
Questo è inevitabile in un dipolo in
gamma bassa, nel quale quindi i due
considerevoli Beyma irradiano sostanzialmente in aria libera, senza quindi
poter disporre dell’aiuto di un mobile
chiuso o accordato con un tubo reflex.
Beninteso che a mio parere il basso di
questi diffusori è dotato di una velocità
Aspetto da non sottovalutare è la possibilità di adattare l’emissione delle vie
medioalte con opportune resistenze da
inserire in appositi slot sul filtro, e ciò
è particolarmente importante in un diffusore che presenta un equilibrio timbrico non proprio inattaccabile, dando
quindi la possibilità all’utilizzatore di
“piegare” le Diesis, entro certi limiti, a
personali esigenze ambientali e soprattutto ai propri gusti musicali.
La prova e le mie considerazioni
fanno riferimento comunque alla regolazione flat.
PREGI
Il pregio maggiore di queste Caput
Mundi è la loro perentoria diversità
musicale.
Mi riesce difficile trovare concorrenti
Il crossover non bada a spese. L’immagine è eloquente.
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L’ASCOLTO COME DAL VIVO...
Per spiegare un diffusore che approssima
l’ascolto dal vivo, perlomeno un certo modo di intendere il live, utilizzerò uno dei dischi ai quali
sono più affezionato, per ragioni musicali, ovvero
il “Live At The Cafè Au Go-Go” di quel genio musicale al quale tutti i rockers e chitarristi dai sessanta in poi dovrebbero ergere un monumento
nell’ingresso di casa: John Lee Hooker.
Lui, insieme a pochi altri, compreso quel Muddy
Waters che in questo capolavoro live lo accompagna con la sua chitarra acustica, hanno praticamente con il loro stile inconfondibile detto a
tutti: ”Ecco, dovrete fare il rock cosi, che al blues
ci pensiamo noi”.
Questo disco dal vivo registrato nel 1966 nello
storico locale al Greenwich Village, ha perfettamente fissato quella atmosfera densa, vibrante,
che il blues ai massimi livelli sa trasmettere, sensazione tattile di sentimento che le Diesis hanno
saputo riprodurre con grande senso di passione.
Già l’inizio, con la stupefacente “I’m Bad Like
Jesse James”, ci fa capire come le inflessioni
dell’artista americano, con la sua voce roca e
bassa, siano riprodotte con un realismo eccellente, ed il suo pulsare ora lieve ora sottolineato
della chitarra si giovi di un micro contrasto e un
dettaglio molto elevati.
Ma c’è anche l’anima, dentro a questo disco, ed
un senso di grande realismo che un diffusore
con queste caratteristiche espone in modo di-
rara e del tutto difficile da ottenere in
progetti più usuali, ma bisogna dire che
in ambiente le Diesis fanno fatica a
“parlarci” sotto i 60/80 hertz, con un
rating di discesa, seppure privo di anomale risonanze e del tutto lineare, comunque sensibile.
Questo è il compromesso vero di queste Caput Mundi, che vantano basse
frequenze molto immediate ma prive
o comunque deboli sulle primissime
ottave.
Diventa qui una questione di gusti
(anche del progettista, ovviamente), ma
va comunque detto che anche in ciò
questo diffusore persegue un ascolto simile a quanto rileviamo in alcuni
eventi dal vivo, dove spesso in determinati contesti le basse frequenze sono
più veloci che profonde.
Certo è che se si ama il basso “alla
B&W”, tanto per fare un esempio, le
Diesis ci appariranno troppo asciutte
fino ai 100 hertz.
L’ambiente qui può però giocare un fattore importante, poiché sappiamo bene
quanto la resa sul basso sia influenzata
dal contesto; personalmente, anche se
il costruttore è stato tiepido su questa
collocazione, ritengo interessante provare ad avvicinare le Diesis alla parete
posteriore diciamo fino a 30/50 cm, addirittura anche agli angoli.
retto, privo di fronzoli e coloriture strane, tutto ti
arriva dritto verso di te, diretto e veloce, immediato.
È stupefacente il modo con il quale gli strumenti
di contorno alle due chitarre, un piano blues
grandemente suonato da Otis Spann ed una
batteria timida e raccolta, vengano posti in secondo piano con un’eccellente scansione prospettica, nitidi eppure arretrati, perfettamente
amalgamati ma sempre riconoscibili in un contesto dove la loro funzione è di mero supporto e
arricchimento ritmico.
Il basso è nervoso, velocissimo e mai gonfio,
paga in termini di profondità qualcosa ma accidenti se è vero, se è tattile e concreto.
La gamma media è molto lucida e pulita, accompagnata da un estremo alto solo abbastanza
esteso ma in grado di rappresentare i piatti
della batteria in tutta la loro metallicità reale,
che molti diffusori addomesticano e “raffinano”
fin troppo rendendola quasi irrealisticamente
eterea. Dinamica travolgente, basta una sola
sottolineatura di una corda di chitarra a farcelo
capire o un colpo di tom più deciso, come al termine di “One Bourbon, One Scotch and One
Beer”, dove tutto ci appare chiaro e definito, musicalmente credibile e potente.
Molto bella l’ambienza che le Diesis sanno trasmettere, quella sensazione che travalica il
luogo d’ascolto per presentare invece quello nel
quale si è suonato, con le sue
riflessioni proprie e quel modo delle armoniche
di propagarsi tra noi e l’evento.
E poi, soprattutto con gli Spectral, un senso di liquidità accompagnato da elevata risoluzione e
potenza utile realmente straordinari, anche a livelli d’ascolto seppure spettacolari magari eccedenti il dovuto, nei quali il diffusore non fa una
piega e reagisce con impeto alle sollecitazioni
impostegli.
Questo diffusore insomma, ha proprio il blues
nell’anima.
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Filtro molto complesso ed implementato con componenti passivi di pregio. condensatori Mundorf ed
induttanze a filo piatto da molti ritenute le migliori sonicamente. Grandi possibilità di personalizzazione per mezzo di resistenze sulle vie medioalte.
Dettaglio della morsettiera.
Il possente magnete dei woofer.
IMPIANTO UTILIZZATO
Sorgenti: lettore cd Rega Isis.
Preamplificatori: McIntosh
C22 Anniversary, Spectral DMC 15 SS.
Finali di Potenza: McIntosh MC 75
Anniversary, Spectral DMA 260.
Cavi: MIT Oracle
Provare in tal senso non costa nulla,
almeno quello, se non la fatica di spostare questi due oggetti da quasi 100
Kg (si, avete letto bene).
A seconda dei casi e soprattutto delle
incisioni, può risultare talvolta criticabile il picco in gamma medio alta che
segnalavo poco sopra, a volte apprezzabilmente luminoso ed altre un po’
troppo puntiglioso, con una certa tendenza a voler sottolineare alcuni strumenti con una deviazione timbrica
percepibile.
Il tutto è eliminabile quasi del tutto con
una personalizzazione dell’emissione
delle vie alte, al prezzo però di una
certa perdita di efficienza, ovviamente.
Altri difetti non ne ho percepiti fatta eccezione, in tutta onestà, per un prezzo
decisamente elevato, anche se va detto
essere in parte motivabile con una componentistica di un certo pregio ed un sistema costruttivo di tipo artigianale,
oltre che ad una progettazione che ritengo essere stata impegnativa e lunga.
UTILIZZO E CONCLUSIONI
I contenuti ci sono tutti, non solo dal
punto di vista realizzativo, ma anche
nelle prestazioni che sicuramente pongono queste Diesis Audio in un ambito
caratteriale non comune, nel senso che
ciò che riescono a dare è pienamente
dotato di un carattere ben definito e
poco incline a confondersi con sonorità
classiche e, se vogliamo, un po’ scontate (diciamo pure omologate).
Le grandi potenzialità di questi diffu-
sori sono costituite da altoparlanti
estremamente veloci, reattivi ed articolati, con eccelse doti di contrasto dinamico che necessitano di un’attenta
ponderatezza nel posizionamento e nel
rapporto con le elettroniche da scegliere con meticolosità: difficilmente le
Diesis si inseriranno al meglio in un
impianto precostituito, quanto sarà
bene costruirgli un impianto intorno.
Se ascoltandole, in poche parole, vi
piacciono, esistono ben poche alternative di trovare in un altro diffusore tale
suono, e ciò penso proprio sia stato il
principale obiettivo del costruttore.
In tutta onestà è uno di quei rarissimi
diffusori che dopo aver ascoltato mi
porterei a casa al posto delle mie elettrostatiche, potendomelo permettere, se
non altro perché ho sempre amato diffusori dal suono caratterialmente unico
o comunque ben distinguibile dal resto.
Senz’altro facilmente pilotabili, ritengo
però imprescindibile una seria biamplificazione a tubi, esse fanno sentire
come tutti i diffusori piuttosto efficienti
ciò che li precede senza alcun compromesso, ed in questo sta principalmente
la loro forza ma anche il principale
aspetto critico.
Una bella fuoriserie, non ho dubbi. FDS
CARATTERISTICHE TECNICHE
Tipo:
sistema a 3 vie e mezza con quattro altoparlanti
Woofers: caricati a dipolo
Woofer inferiore e superiore: da 12 pollici in carta
Driver: a compressione coassiale composto da:
Mid range da 90 mm
High range: da 45 mm
Sensibilità: 94 db /2,83V/M
Impedenza: 6 OHM nominali.
Risposta in frequenza in ambiente:
da 40 a 25.000 hz a +/- 3 db
Risposta in frequenza in ambiente:
da 30 a 30.000 hz a +/- 8 db
Potenza min.:10 watts r.m.s
Potenza max: 250 watts r.m.s
Frequenze di incrocio: 150- 600 e 6500 Hz
Controllo di livello MID range tramite resistenze
inseribili: -1,5 db / 0 db / +1,5 db / +3 db
Controllo di livello HIGH range tramite resistenze
inseribili: -1,5 db / 0 db / +1,5 db / +3 db
Possibilità di pilotare separatamente
con masse separate il wf inferiore ( 8 ohm )
e gli altri altoparlanti ( 8 ohm )
Dimensioni (lxpxh): 512 x 365 x 1.370 mm
Peso: 97 kg
Struttura portante: in CLAD58
prodotto su specifiche (materiale composto
da polveri minerali e resine speciali)
Tromba in Corian (Dupont):
prodotta su specifiche e terrmoformata su stampo
Sistema proprietario Totalfix di fissaggio dei woofers
Filtri cross-over: su basi separate cablate
in aria con componenti di alta qualità e trattati
con resina dielettrica a norme MIL
Note: pannello frontale e tromba sostituibili
consentono di modificare facilmente
l’estetica del diffusore
Garanzia: di 5 anni
Prezzo IVA inclusa:
euro 24.900,00 la coppia versione bianca
Distributore: Diesis Audio - Tel. 342 15.13.109
Web: www.diesisaudio.com
E-mail: [email protected]