Nutrizione ed idratazione nel paziente con
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Nutrizione ed idratazione nel paziente con
Guia Castagnini Cure palliative e Terapia del dolore Nutrizione ed idratazione nel paziente con cancro in progressione Premessa 1. Aumento età media popolazione aumento malattie oncologiche e degenerative = 2. Aumento di soggetti (pz/famil) coinvolti nelle decisioni in campo sanitario 3. Sviluppo tecnologico permette l’attività di funzioni fisiologiche compromesse, anche per lungo tempo G. Castagnini 4. E’ eticamente lecito fare tutto ciò che è tecnicamente possibile fare? 5. Cambiamento culturale dei professionisti della salute e della società 6. 50% dei professionisti non si sente adeguatamente preparato e qualificato ad aiutare il pz/fam, nel processo decisionale 7. Mancanza di informazione e di supporto nel decision making (“fai da te” - conflitti - senso di abbandono) La malnutrizione del malato oncologico in fase avanzata di malattia Il 75% dei pazienti ammalati di tumore è in uno stato di malnutrizione al momento della diagnosi Il 31-87% dei pazienti ammalati di tumore presenta calo ponderale Il calo ponderale è negativamente correlato con la sopravvivenza Il calo ponderale è associato ad una riduzione della autonomia funzionale CACHESSIA ANORESSIA ALTERAZIONI METABOLICHE INGESTA DEPLEZIONE MASSA MAGRA INTROITO CALORICO MALNUTRIZIONE CALO PONDERALE PERDITA MASSA ADIPOSA G. Castagnini Sindrome Anoressia Cachessia Patogenesi LA SINDROME ANORESSIA CACHESSIA NELLA MALATTIA ONCOLOGICA E’ CONSEGUENZA DI UNA COMPLESSA INTERRELAZIONE TRA MALATTIA E ORGANISMO OSPITE, CHE SI ESPLICA CON L’ATTIVAZIONE DI CITOCHINE. G. Castagnini Malato in terapia antineoplastica Malato in fase avanzata Malato in fase terminale G. Castagnini PROBLEMI DECISIONALI • Quali pazienti trattare? • Con quale scopo iniziare un supporto nutrizionale? • Quale supporto nutrizionale? • Quando iniziare il supporto nutrizionale? • Quando NON iniziare il supporto nutrizionale ? • Quando impiegare mezzi invasivi? (PEG,SNG,TPN)? G. Castagnini SUPPORTO NUTRIZIONALE • • • • • Terapie farmacologiche Consigli dietetici Supplementi per via orale Nutrizione enterale Nutrizione parenterale Dietista/dietologo Nutrizionista G. Castagnini I pazienti oncologici in fase avanzata e le loro famiglie si sentono in uno stato di confusione e abbandono “nutrizionale” nutrizionale” e lamentano una mancanza di attenzione dell’é quipe ospedaliera dell’équipe verso questo problema Orreval,2004 G. Castagnini Piacere di vivere Per le persone l’alimentazione fa parte del piacere di vivere ed è espressione del comfort e del benessere fisico. Il cibo per i malati assume una estrema rilevanza, ovvero è visto come la possibilità di far fronte alla malattia. G. Castagnini Tra le problematiche psicologiche più frequentemente rilevabili troviamo: • Depressione ed ansia (consapevolezza della propria condizione di malattia) • Paura della sofferenza ( legata all’ all’introduzione o alla deglutizione degli alimenti) • Frustrazione per la perdita dell’ dell’autonomia e delle funzioni corporee ( la dipendenza da altri crea per molti malati emarginazione, il problema di non essere più più autosufficienti li fa chiudere in se stessi e rifiutare l’ l’aiuto dagli altri) • Timore di essere un peso per i familiari • Perdita di interesse o avversione per il cibo I problemi sociali che maggiormente incidono sull’ sull’alimentazione • Solitudine crea depressione • Abbandono assistenziale mancanza di programmi terapeutici futuri o continui controlli ed esami • Mancata educazione alimentare porta al rischio di voler ipernutrire forzatamente il malato o somministrargli cibi non adatti • Età Età incide soprattutto per i malati anziani perché perché coinvolge ulteriori problematiche legate all’ all’età età avanzata G. Castagnini Strategie di approccio Il malato può Il malato non può alimentarsi per bocca alimentarsi per bocca L’obiettivo consiste nell’ nell’aiutare il pz a conservare un’ un’alimentazione e idratazione normale e per via naturale per il maggior tempo possibile L’équipe ’équipe deve decidere se ricorrere o meno a vie alternative di nutrizione e\ e\o di idratazione, basandosi su vari fattori che andranno valutati caso per caso. Il malato non può nutrirsi per bocca • L’équipe ’équipe deve decidere se ricorrere o meno a vie alternative di nutrizione e\ e\o di idratazione, basandosi su vari fattori che andranno valutati con attenzione caso per caso • La prognosi • Il desiderio del malato • Sintomi legati alla denutrizione e\ e\o disidratazione • Interferenza con la QoL del pz G. Castagnini Quando si decide di ricorrere alla nutrizione o idratazione artificiale • Evitare che la QoL del malato ne venga eccessivamente condizionata:rimanere lungo tempo a letto per eseguire la terapia infusionale • Educare il pz e la sua famiglia alla gestione dei vari mezzi utilizzati al fine di evitare ansia o preoccupazione • Minimizzare le alterazioni dell’ dell’ immagine di sé per la presenza di un s.n.g. o di un c.v.c. Quando si decide di non attuare o di sospendere gli interventi a scopo nutrizionale • Minimizzare i sintomi legati alla disidratazione e\o denutrizione: alleviare il senso di sete, ridurre gli effetti della diminuzione delle forze fisiche,ecc • Evitare o alleviare le complicanze, con la profilassi delle piaghe da decubito, delle varie infezioni,ecc • Offrire adeguato supporto psicologico al pz e alla famiglia G. Castagnini L’idratazione alla fine della vita Quadro clinico della disidratazione Sintomi: sete, sensazione di bocca asciutta, disfagia, apatia, depressione, cefalea, nausea, vomito, crampi muscolari, agitazione, convulsioni e nei casi estremi coma. Parametri biochimici: azotemia e creatinina indica una deplezione di volume, sodio e osmoralità indica una disidratazione. LA SCELTA COMPLESSA SE IDRATARE O NON IDRATARE IL MALATO COINVOLGE: • • • IL MALATO I FAMILIARI GLI OPERATORI G. Castagnini Aspetti etici della Nutrizione e Idratazione Artificiali (NIA) Nuova ? questione etica di fondo … la NA è “terapia” … oppure è “assistenza di base”? G. Castagnini … terapia …. … ...soggetta a limiti clinici ed etici Assistenza di base …. ….non soggetta a limiti etici e clinici G. Castagnini SINPE (Soc. Ital. Nutriz. Parent. Enter.) Forum Nazionale Napoli 2626-27 Aprile 2001 Aspetti eticoetico-deontologici della NA …affermare che la NA è “terapia” terapia” piuttosto che “assistenza” assistenza” significa che la NA ha specifiche indicazioni, efficacia ed effetti collaterali… collaterali… …in altre parole la sua prescrizione è soggetta a motivazioni di ordine medico e non assistenziali: per tali ragioni viene “prescritta” prescritta” e non “garantita” garantita” come è invece il caso dell’ dell’assistenza... G. Castagnini SINPE - CONSIGLIO DIRETTIVO 2002 PRINCIPI ETICOETICO-DEONTOLOGICI ai quali ispirare la buona pratica clinica della NA La NA è terapia medica che richiede “autodeterminazione” o la normale condivisione del “consenso informato”... G. Castagnini Il pensiero etico attuale classifica la NIA come procedura medica come le trasfusioni o la dialisi… dialisi…e, quindi può essere sospesa o non iniziata. Un numero minoritario (sizable minority) di medici valuta il mantenimento della idratazione e nutrizione NIA come un elemento essenziale della cura medica… medica…. Trattamento ordinario/straordinario… che ordinario/straordinario….piuttosto stabilire una soglia lineare legata alla complessità complessità terapeutica o peso simbolico (cultural totem) l’l’enfasi va posta sulla scelta del paz.paz.-famiglia e sulla razionale valutazione del beneficio terapeutico. E. Bruera RK Portenoy Topics in Palliative Care Vol. 2 Oxford Univ. Press 1998;1531998;153-163 G. Castagnini Principi etici: AUTONOMIA: AUTONOMIA: rispetto per l’autodeterminazione del paziente BENEFICIALITÀ BENEFICIALITÀ: fare il bene del paziente NON MALEFICIALITÀ MALEFICIALITÀ: non fare il male del paziente GIUSTIZIA (DISTRIBUTIVA): promuovere un’ un’equa distribuzione delle limitate risorse; giusto trattamento alla fine della vita (TL Beauchamp, JF Childress. Pinciples of Biomedical Ethics, Oxford Oxford Univ. Press 1994) Il limite ai trattamenti SOSPENSIONE O NON INIZIO sono ETICAMENTE EQUIVALENTI Raccomandazioni SIAARTI – Minerva Anestesiologica 2003,69,3:101-118 AMA 1999 Education for physicians on EoLC Handbook, Chicago Institute of Medicine. Approaching death:inproving care EoLC, Washington ANA – American Nurses Association Committee on Ethics 1992 E. Bruera RK Portenoy Topics in Palliative Care Vol. 2 Oxford Univ. Press 1998;153-163 Considerazioni finali ‘ LA DECISIONE di: • • • INIZIARE CONTINUARE INTERROMPERE la N.I.A. segue tre gradini G. Castagnini 1° STEP Definire gli elementi necessari per prendere una decisione: Quadro clinico/sintomi Stato nutriz./idrat. Funzionalità app. dig. Conservazione via naturale Aspettativa di vita Volontà del malato Tipo supp. nutriz./idrat. Carico assistenziale 2° STEP Prendere la decisione ! Equipe Malato Famiglia G. Castagnini 3° STEP Rivalutazione del malato a intervalli programmati Trattamento efficace Conforme all’attuale volontà del malato QoL migliorata G. Castagnini