Personaggi: Corradino D`Ascanio

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Personaggi: Corradino D`Ascanio
Corradino D’Ascanio : geniale ingegnere abruzzese
Il 6 agosto ricorre il
trentesimo anniversario della morte di Corradino
D’Ascanio ingegnere abruzzese ideatore del primo prototipo di elicottero
moderno
e
progettista
della
Vespa
Piaggio.
Mente fervida sempre in movimento di un’inventiva vivacissima vede nella
realtà circostante una fonte inesauribile di invenzioni e intuizioni geniali.
Il suo nome è sconosciuto ai più ma esperti , ingegneri industriali, designer ,
negli ultimi venti anni hanno riscoperto
questo geniale e lungimirante
progettista che ha dedicato l’intera esistenza allo studio e alla ricerca nei più
diversi campi, sempre all’insegna di un concetto di sperimentazione che ha
rappresentato il filo conduttore della sua
esperienza. La sua attività , i suoi brevetti
testimoniano quanto fosse in grado di
precorrere i tempi sia nelle esigenze del
vivere comune che nel campo più specifico
dell’aviazione militare e civile. L’Archivio
D’Ascanio, depositato presso l’Archivio di
Stato di Pescara con i suoi progetti, le sue
invenzioni, i suoi ritrovati tecnici sono
oggetto di indagine di studiosi del volo,
storici del designer industriale ma anche di
studenti.
D’Ascanio nasce il 1° febbraio 1891 a Popoli, comune allora della provincia
dell’Aquila, da Giacomo e Anna De Michele. Ancora ragazzo compie i suoi primi
esperimenti: piccoli aerei , costruiti in legno e stoffa che Corradino fa volare
sulle colline del paese, dopo aver osservato lungamente il volo degli uccelli, le
loro ali, il loro movimento e l’anatomia di questi volatili riportati a casa dal
padre cacciatore. La sua passione per l’allora primordiale scienza aeronautica
fu dunque precoce; nel 1906 all’età di 15 anni , a soli tre anni dal primo volo
dei fratelli Wright, dopo aver studiato le tecniche di volo e le proporzioni tra
peso e apertura alare di alcuni volatili, progettò e costruì una sorta di
deltaplano, che usò per lanci sperimentali effettuati dalle colline di Popoli.
Frequenta il Regio Istituto Tecnico Ferdinando Galliani di Chieti dove si diploma
nel 1909 e ,volendo intraprendere studi ingegneristici, si trasferisce a Torino
dove si iscrive al Regio Istituto Superiore d’Ingegneria che all’epoca
rappresentava il massimo nel campo dell’ingegneria meccanica. Si laurea nel
1914 in ingegneria industriale.
Nel dicembre 1914 , alla vigilia della prima guerra mondiale, si arruola
volontario nell’ Arma del Genio, nella divisione “Battaglione Aviatori” di Torino,
dove viene assegnato al collaudo dei motori. Nominato sottotenente di
complemento si occupa della prima istallazione di una stazione radio a bordo di
un veicolo. Venne poi inviato in Francia per scegliere un motore rotativo da
produrre in Italia; così iniziò la produzione dei motori “La Rhone”.
Scoppia la Prima guerra mondiale e D’Ascanio segue un breve corso di
pilotaggio concluso senza aver conseguito il brevetto a causa dei molteplici
impegni che lo assorbivano in quel periodo. Viene poi destinato al fronte per
occuparsi di manutenzione e sorveglianza del materiale assegnato alle
squadriglie di volo in particolare al settore del collaudo di motori ed eliche, un
contesto adatto agli studi compiuti e alle sue aspirazioni. Nelle file dell’esercito
D’Ascanio mette in pratica anni di studio mostrando la propria esperienza,
versatilità e creatività ingegneristica nell’affrontare ogni tipo di situazione.
Realizza la prima radiotrasmittente installata su un aereo e un meccanismo di
riscaldamento dei motori degli aeroplani bloccati dal congelamento dell’olio
conquistandosi la fama di “problem solver” per la facilità e la prontezza
con cui riesce a risolvere le problematiche tecniche cui l’aviazione
militare
di
quegli
anni
andava
incontro.
Nel 1917 a Popoli si fidanza con Paola Paolini, non esistendo ancora il telefono
e volendo conversare con la ragazza più a lungo di quanto permettessero le
rigide convenzioni del tempo, installò una telecomunicazione sistemando nelle
due abitazioni apparecchi a batteria locale e inserendoli nella rete elettrica
dell’illuminazione che erogava corrente solo nelle ore notturne.
Nel gennaio 1918 si trasferisce negli Stati Uniti al servizio della “Pomilio
Brothers Corporation” ma i rapporti con la società si incrinarono subito e
Corradino decise allora di percorrere altre strade nel campo dell’industria
aeronautica statunitense costituendo una società aeronautica con l’ing. Ugo
Veniero D’Annunzio, figlio del Vate
per la realizzazione di un aeroplano
equipaggiato con un motore di
motocicletta
Harley
Davidson.
Purtroppo l’avventura americana non
ebbe i risultati sperati in quanto
questo progetto e altri , tutti di
elevato interesse, furono archiviati e
mai realizzati
a causa di un’
inversione di tendenza di mercato del
tempo
e
nel
settembre
1919
Corradino D’Ascanio, deluso , si
imbarca per l’Italia.
Al suo rientro a Popoli insedia uno studio tecnico dove ha una intensa attività
di progettazione sia
per l’industria privata che nel settore delle opere
pubbliche. Gli anni popolesi sono assai fecondi, decine sono infatti i brevetti
degli anni venti - trenta relativi al mondo aeronautico e non solo.
Tra questi troviamo: il distributore di sapone ; il torchio per la pressatura delle
olive, il forno elettrico per la cottura del pane e per la pasticceria , la
macchina per la catalogazione e ricerca rapida di documenti , e il
segnalatore
di
eccesso
di
velocità
per
veicoli.
Lo studio popolese gli rende bene ma l’idea del volo non lo abbandona mai.
Nel 1917 sposa Paola Paolini , nel 1922 nasce il primo figlio Giacomo, nel 1927
il secondo Giorgio. Nonostante gli impegni familiari e professionali non cessa di
interessarsi all’aeronautica e continua a progettare veivoli e nel 1925
nasce il brevetto dell’elicottero a due eliche. La costruzione e l’assemblaggio
dei pezzi meccanici che compongono l’ elicottero vengono effettuati in base
ad un accordo con Eugenio Camplone presso le sue officine di Pescara , in
cambio D’ Ascanio gli progetta macchine industriali tra cui i torchi per frantoi.
Ma i prototipi di elicottero D’AT1 e D’AT2 da lui realizzati volano per pochi
secondi e poi ricadono a volte mettendo in pericolo la vita dei due soci, questi
esperimenti consentiranno a D’ Ascanio di progettare un nuovo elicottero,
molto superiore ai precedenti: un aliante AD’A che però non volerà mai.
Nel 1945 terminato il conflitto
mondiale, l’ Italia è in ginocchio
e la maggior parte delle fabbriche
è distrutta, anche la Piaggio è alle
prese
con
i
problemi
del
dopoguerra e c’era da risolvere
la questione della riconversione
degli
stabilimenti
ad
una
produzione
di
pace.
Enrico
Piaggio ebbe una
geniale
intuizione: costruire un motociclo,
a basso costo accessibile a tutti.
Nell’estate del 1945 fu chiamato D’Ascanio che affrontò il problema con una
mentalità del tutto nuova. L’ingegnere non amava le motociclette non se n’era
mai occupato dal punto di vista costruttivo e come veicolo non gli piaceva.
Pensò a un mezzo per chi non era mai salito su una motocicletta e non amava
la sua guida difficile. Ideò così la Vespa.
Il primo modello del leggendario motociclo, la 98, fa la sua comparsa ufficiale
nel 1946 quando viene esposto al salone del ciclo e motociclo di Milano. Nei 50
anni della sua storia la Vespa diverrà lo scooter più famoso al mondo con 16
milioni di esemplari prodotti in 130 modelli diversi. Tanti sono gli appassionati
di questo originale veicolo che, riuniti nel Vespa Club, provvedono a conservare
intatte le sue caratteristiche e la filosofia di
vita che lo caratterizza , la velocità di
crociera fa pensare all’evasione e ad un
ritmo di vita più umano in una società di
sfida e di competizione anche nei momenti di
svago.
D’Ascanio è all’apice della sua fama ed è
stimato e apprezzato , tuttavia in fondo al
suo animo vi è una grande amarezza per non
aver potuto vedere realizzato lo stesso
successo per l’elicottero. Nel 1961 va in
pensione, conclude la sua attività con la
Piaggio e la docenza presso la Facoltà di
ingegneria di Pisa iniziata nel 1937. Ma
continua nei suoi studi e nella progettazione sia della Vespa che dell’elicottero
e diviene collaboratore dell’Agusta la prima azienda italiana produttrice di
elicotteri. Nel 1973 deposita due brevetti : il primo ‘Sollevatore e trasportatore
per persona allettata’ il secondo intestato ai figli ‘Attrezzo per ginnastica e
massaggio
dorsale’
da
autentico
antesignano
del
fitness.
Fino agli ultimi suoi giorni di
vita ha continuato ad occuparsi
delle due sue grandi creazioni
la Vespa e l’elicottero che ha
saputo interpretare nelle vesti
più diverse e sempre innovative
lasciandoci numerosi progetti di
altrettanti prototipi.
D'Ascanio muore a Pisa il 6
agosto 1981, viene sepolto a
Popoli nel cimitero comunale
nella tomba di famiglia da lui disegnata come una grande colonna spezzata,
insieme alla moglie Paola morta prematuramente. Attualmente a suo nome è
intitolato il liceo scientifico di Montesilvano che ha celebrato la figura di
D'Ascanio con numerose mostre e rappresentazioni. Popoli gli ha dedicato un
strada e un museo dove è presente una mostra permanente sulla sua figura e
Pisa il piazzale antistante l'aerostazione Galileo Galilei.
Ricostruzione
storiografica
[email protected]
di
Elisabetta
Mancinelli
email
I documenti sono tratti dalla Sovrintendenza archivistica per l'Abruzzo e
Molise, “Corradino D'Ascanio dall'elicottero alla Vespa” Pescara 1986;
Sandro Marinacci, “Il volo della Vespa” L'Aquila 2006 ;
Alberto Bassi, Marco Mulazzani “ Le macchine volanti di Corradino D'Ascanio”
Electa, Milano 1999. Le immagini sono tratte dal patrimonio fotografico di
Tonino Tucci che ne autorizza la pubblicazione. Indirizzo : Via Veneto 10
Montesilvano tel 085 834879 email :[email protected]
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