Un saluto pensando alla - Società Italiana di Pediatria
Transcript
Un saluto pensando alla - Società Italiana di Pediatria
pediatria_1_2010.qxp 28-01-2010 16:20 Pagina 2 MENSILE DI ATTUALITÀ PEDIATRICA DELLA SOCIETÀ ITALIANA DI PEDIATRIA n.6 ANNO XVI • NOVEMBRE/DICEMBRE 2009 Qualche giorno fa è stato pubblicato dal Corriere della Sera, nelle pagine del Corriere Salute, un interessante articolo che, prendendo spunto da uno studio pubblicato sulla rivista Lancet, indicava come le precarie condizioni di salute dei medici, e in particolare lo stress, influisse negativamente sulla qualità delle loro prestazioni. Voglio dedicare il mio ultimo editoriale dalle colonne di Pediatria Notizie a questo argomento, perché ritengo che la “salute” del medico debba essere tenuta in massima considerazione in tutti gli scenari di ristrutturazioni e riforme che andremo a ipotizzare per la pediatria italiana. Lo studio di Lancet fa riferimento a tutta la classe medica, ma credo condividiate il mio pensiero se osservo che la pediatria italiana versa oggi in una situazione complessiva che può amplificare i rischi di stress e di malessere per chi vi opera all’interno. Penso immediatamente all’ospedale, ma non solo, dove si registrano carenze di organico (e quindi super lavoro), grandi responsabilità e scarsi stimoli professionali. Ma penso anche al territorio dove la carenza di nuovi pediatri fa crescere il numero medio di assistiti e rende complesso il naturale e benefico ricambio generazionale. Ed anche l’università, stretta tra nuove esigenze formative e tagli di risorse, vive un momento di alta criticità. In questi anni ci siamo occupati molto - e direi anche bene - di qualità delle cure. Lo abbiamo fatto dedicando grande attenzione a problemi delicati come il risk managment, alla creazione di linee guida, alla formazione continua. Non dobbiamo però mai dimenticare - come opportunamente osservano i ricercatori dell’Università canadese di Calgary che hanno pubblicato lo studio di Lancet - che “la salute psico fisica del medico rientra a tutti gli effetti negli indicatori di qualità delle cure”. Una medicina, una pediatria che vuole puntare all’eccellenza non deve solo avere procedure efficaci, strumentazione adeguata e formazione all’avanguardia. Deve avere anche e soprattutto medici e pediatri in numero adeguato alle esigenze, motivati e professionalmente sereni. L’ombra del “circolo vizioso” è evidente, perché a togliere serenità nel lavoro sono spesso proprio le carenze organizzative e strutturali, ma dobbiamo essere consapevoli, l’attenzione alle “risorse umane” non è un corollario, ma un punto di partenza. in questo UN SALUTO PENSANDO ALLA “SALUTE” Poste Italiane SPA sped. In Abb. Postale DL 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1 comma 1 DCB Roma Prezzo in abbonamento: 10,00 € numero 2 SOCIETÀ ITALIANA DI PEDIATRIA RINNOVO CARICHE SOCIALI 3 ALBERTO UGAZIO: IL LAVORO È GIÀ INIZIATO 4 INDAGINE SIP 2009 SU “ABITUDINI E STILI DI VITA DEGLI ADOLESCENTI” Tredicesima edizione 7 PROGETTO SIP - OSSERVATORIO CHICCO Sono certo che Alberto Ugazio - al quale rivolgo un sincero e affettuoso augurio di buon lavoro per il suo triennio di Presidenza SIP - saprà cogliere l’essenza di questo mio messaggio e saprà, insieme al suo Direttivo, operare nel migliore dei modi anche su questo aspetto. A tutti voi, cari Soci, un affettuoso saluto e, ancora, un grazie per la stima, il sostegno e l’amicizia che avete saputo dimostrarmi in questi tre anni. Pasquale Di Pietro Il sito web della SIP è: www.sip.it pediatria_1_2010.qxp 28-01-2010 16:20 Pagina 3 Pediatrianotizie n.6 SOCIETÀ ITALIANA DI PEDIATRIA RINNOVO CARICHE SOCIALI Alle elezioni per il rinnovo della Cariche Sociali per il triennio 2009-2012, tenutesi a Padova il 29 novembre 2009 nel corso del Congresso Nazionale SIP, sono risultati eletti: Presidente Alberto G. Ugazio Vice Presidente Antonio Correra, Giovanni Corsello Tesoriere Domenico Minasi Consiglieri Rino Agostiniani, Luca Bernardo, Paolo Colleselli, Francesco De Luca, Marcello Lanari, Alberto Fabio Podestà Commissione permanente “Formazione e Ricerca” Luigi Cataldi (componente universitaria), Mario La Rosa (componente universitaria), Francesca Santamaria (componente universitaria), Luigi Memo (componente ospedaliera), Maddalena Mercuri (componente pediatria territoriale) Commissione permanente “Assistenza e Organizzazione” Dino Faraguna (componente ospedaliera), Riccardo Longhi (componente ospedaliera), Carla Navone (componente ospedaliera), Luisa Galli (componente universitaria), Luigi Greco (componente pediatria territoriale) Commissione permanente “Continuità e Qualità delle Cure” Giuseppe Giancola (componente pediatria territoriale), Antonio Gulino (componente pediatria territoriale), Maria Grazia Sapia (componente pediatria territoriale), Guido Cocchi (componente universitaria), Pier Giuseppe Flora (componente ospedaliera) Revisori dei Conti Giovanni Capocasale, Gerardo Napolitano, Massimo Palumbo IL NUOVO CONSIGLIO DIRETTIVO SIP RISULTA COSÌ COMPOSTO Presidente Alberto G. Ugazio (Roma) [email protected] Past President Pasquale Di Pietro (Genova) [email protected] Vice Presidente Antonio Correra (Napoli) [email protected] Giovanni Corsello (Palermo) [email protected] Tesoriere Domenico Minasi (Polistena - RC) [email protected] Consiglieri Rino Agostiniani - Segretario (Pistoia) [email protected] Luca Bernardo (Milano) [email protected] Paolo Colleselli (Vicenza) [email protected] Francesco De Luca (Catania) [email protected] Marcello Lanari (Imola) [email protected] Alberto Fabio Podestà (Milano) [email protected] Deleghe Cataldi: Formazione e rapporti internazionali Colleselli: SIP regionali De Luca: Gruppi di Studio, Società Affiliate e Società Collegate Lanari: Famiglie e Associazioni Longhi: Etica e bioetica Podestà: Stati generali della Pediatria e Giornata del Bambino Sapia: Bambino e ambiente Nel corso del Consiglio Direttivo del 21 gennaio 2010 sono state assegnate le seguenti deleghe: Correra: Risk Management e Assicurazioni Corsello: Ricerca Scientifica e Editoria SIP Minasi: Iniziative finanziarie Agostiniani: Rapporti con il sito web ed il Mensile societario Bernardo: Rapporti Istituzionali 2 COORDINATORI COMMISSIONI PERMANENTI Formazione e Ricerca Luigi Cataldi (Roma) [email protected] Assistenza e Organizzazione Riccardo Longhi (Como) [email protected] Continuità e Qualità delle Cure Maria Grazia Sapia (Rossano - CS ) [email protected] pediatria_1_2010.qxp 28-01-2010 16:20 Pagina 4 ALBERTO UGAZIO: IL LAVORO È GIÀ INIZIATO Nei mesi scorsi, da candidato alla Presidenza SIP, ho manifestato l’esigenza di un profondo rinnovamento all’interno della nostra Società e oggi, da Presidente, sento forte la responsabilità di avviare e portare a termine questo rinnovamento nel più breve tempo possibile. La macchina si è già messa in moto e il nuovo Direttivo della SIP, entrato in carica il 30 novembre scorso a conclusione delle elezioni di Padova, ha tenuto il 14 dicembre la sua prima riunione, dando un immediato e forte segnale di rinnovamento, soprattutto nell’ambito dell’etica societaria. È stato infatti nominato, per la prima volta nella storia della SIP, il Collegio dei Probiviri nelle persone di Giuseppe Claps (past president CONAPO), Gian Paolo Salvioli (past president SIP) e Pier Luigi Tucci (past president FIMP), personalità di assoluto rilievo e ben note a tutti per l’assoluta integrità professionale e morale che, accanto a molti altri talenti, hanno dimostrato nel corso di una lunga carriera pediatrica. La speranza di tutti è che la SIP non abbia mai la necessità di ricorrere al loro arbitrato: ma se ciò dovesse capitare siamo certi di poter fare affidamento su personalità di indiscutibile autorevolezza. Nella stessa prospettiva, il Direttivo ha dato vita ad un Comitato di Bioetica, presieduto da Marcello Orzalesi, Coordinatore Scientifico della Fondazione Lefevre D’Ovidio. Il Comitato verrà chiamato ad esprimere, su richiesta dei Soci, valutazioni su problematiche di bioetica, così come avrà il compito di vigilare sulle attività della nostra Società. Quest’ultimo è un compito cui il Direttivo annette grande importanza per rispondere in modo adeguato ad esigenze ineludibili di trasparenza e di “accountability”. Il lavoro da svolgere, ne siamo consapevoli, è tanto e mi piace condividere con tutti i Soci l’agenda delle priorità che ci siamo dati all’interno del Direttivo. Dobbiamo innanzi tutto rinnovare le strutture societarie, iniziando da una inevitabile e profonda revisione dello Statuto, ormai del tutto inadeguato ai tempi e al ruolo che la Società vuole e deve svolgere per la promozione della salute dei bambini e di tutti i soggetti in età evolutiva. E poiché lo Statuto è l’impalcatura fondante di una Società, saremo chiamati tutti a contribuire alla sua revisione attraverso l’utilizzo del sito web della SIP. sede, non è più accettabile e siamo al lavoro per trovare la migliore soluzione alternativa sia dal punto di vista della praticità che della sicurezza del voto. Così come occorre dare maggiore continuità alle politiche societarie che rischiano, altrimenti, di interrompersi ogni tre anni. Inoltre, come ho ripetuto molte volte in questi mesi, non è più pensabile che le Sezioni regionali della SIP giochino un ruolo così marginale nella vita societaria e che la loro attività sia del tutto scorrelata da quella dei Gruppi di Studio, delle Commissioni e delle Società Affiliate. Un altro aspetto di grande rilevanza è la creazione di una rete pediatrica in grado di soddisfare i reali bisogni assistenziali del bambino e della sua famiglia e le esigenze di promozione e tutela della loro salute. Come dirigenza SIP ci siamo impegnati e già stiamo lavorando alla formulazione di una proposta operativa ed anche su questo delicatissimo punto saremo chiamati tutti a contribuire utilizzando il sito Internet. Ritengo che la rete pediatrica sia un passaggio cruciale per la SIP, perché mancare questo obiettivo significherebbe esporre la pediatria tutta al rischio di un progressivo declino che non può certo rappresentare l’interesse dei bambini e delle loro famiglie. In questa ottica dovremo dedicare speciale attenzione ed adeguate risorse per rendere sempre più efficace la nostra capacità di comunicazione sia nei confronti dei genitori e delle famiglie che di tutte quelle Istituzioni che si occupano, a vario titolo, dell’infanzia e dell’adolescenza. Ed anche a questo fine è necessario riorganizzare e ottimizzare i nostri strumenti di comunicazione. I programmi sono ambiziosi, ma non è certo l’ambizione personale a motivarci. Ciò che desideriamo è che la SIP torni a rappresentare la casa comune di tutti i pediatri, a servizio e beneficio dei neonati, dei bambini, degli adolescenti e delle loro famiglie. Sono certo, con il contributo attivo e partecipe di tutti, riusciremo nel nostro intento. È venuto anche il tempo che la Società si ponga l’obiettivo di una più ampia partecipazione dei Soci alla selezione della propria dirigenza, sia a livello nazionale che regionale. Votare in occasione dei congressi nazionali, che si tengono inevitabilmente a centinaia di chilometri dalla propria Alberto G. Ugazio 3 pediatria_1_2010.qxp 28-01-2010 16:20 Pagina 5 Pediatrianotizie n.6 INDAGINE SIP 2009 SU “ABITUDINI E STILI DI VITA DEGLI ADOLESCENTI” Tredicesima edizione Sono stati presentati il 18 dicembre scorso a Pisa - nell’ambito del Convegno SIP “La Società degli Adolescenti”- i risultati dell’edizione 2009 dell’indagine su “Abitudini e Stili di vita degli adolescenti”, della Società Italiana di Pediatria. L’indagine che ha il Patrocinio del Ministero della Gioventù - viene svolta annualmente dal 1997 su un campione nazionale di 1300 studenti delle scuole medie inferiori di età compresa tra gli 12 e i 14 anni. Riportiamo qui alcuni dei principali risultati. Televisione e Internet Il consumo di televisione da parte degli adolescenti (in termini di ore di visione al giorno) è costantemente aumentato dal 1997 al 2006, facendo poi registrare, nel 2007 e nel 2008, una sia pur contenuta inversione di tendenza. Nonostante fosse evidente che il calo era in gran parte dovuto non a un utilizzo più dinamico o socializzante del tempo libero, ma ad un trasferimento da un “video” (quello televisivo) ad un altro (quello del computer), avevamo salutato con soddisfazione il nuovo trend. Soddisfazione che è durata poco, perché dai dati del 2009 emerge che torna a crescere il consumo televisivo. A guardarla più di 3 ore è il 23% del campione (25% dei maschi) e non a fronte di un nuovo “travaso”, perché il consumo quotidiano di Internet continua a crescere. Ad entrare quotidianamente in Internet è il 50,7% del campione (42,4% nel 2008) e a trascorrere in rete più di 3 ore al giorno è il 16,4%. A questo si aggiunge che sono proprio i grandi fruitori di televisione ad essere anche i più assidui frequentatori della rete e dagli incroci sulle risposte emerge che più del 7% degli adolescenti intervistati ha dichiarato di passare più di tre ore al giorno sia davanti alla TV che in Internet. Se il sociologo Giovanni Sartori nel 1997 aveva parlato di homo videns oggi possiamo con inquietudine ancora maggiore parlare di puer videns e registrare che c’è una significativa percentuale di giovanissimi che passa, in media, 4-5 ore al giorno davanti ad un monitor. Evidenziamo ormai da anni gli effetti negativi del consumo televisivo su abitudini e comportamenti adolescenziali, e sono particolarmente significativi non solo per quanto riguarda comportamenti direttamente correlati alla TV (tabella 1), ma anche per quanto concerne le abitudini alimentari, la percezione del sé, il rapporto con il bullismo, la percezione del rischio e l’abitudine ad assumere comportamenti considerati rischiosi, il rapporto con la famiglia e con il sesso, l’addiction (fumo, alcol, droghe). ( tabella 2) Quest’anno per la prima volta abbiamo confrontato le risposte del campione nazionale con quelle di chi ha dichiarato di trascorre in Internet più di tre ore al giorno. Non solo ritroviamo (in alcuni casi in modo addirittura amplificato) le criticità che si osservano per i grandi fruitori di TV), ma sono molto più praticati comportamenti considerati a rischio per quanto riguarda l’uso di Internet (abitudine a comunicare via chat con sconosciuti, dare il numero di telefono, inviare foto (anche in atteggiamenti provocanti), farsi vedere in cam, accettare incontri. (tabella 3) Per quanto riguarda la TV, sono gli adolescenti del Sud a farne un uso maggiore (30% la guarda più di 3 ore al giorno Vs 23% media nazionale), mentre i frequentatori della rete più assidui sono quelli del Centro (19% più di 3 ore al giorno Vs 16,4% media nazionale). E mentre i teledipendenti sono prevalentemente maschi, sono le femmine le più assidue del web. Sempre per quanto riguarda Internet, chat e messenger sono utilizzati da oltre il 75% degli adolescenti e circa l’80% è abituale frequentatore di YouTube (il 22% ha già inviato un suo filmato). Il 41% ha un suo blog, nel quale inserisce prevalentemente foto e musica (e le femmine, molto più dei maschi, inseriscono anche proprie riflessioni sulla famiglia, le amicizie, l’amore…). Su Facebook, fenomeno degli ultimissimi anni, ha già la propria scheda oltre il 50% degli adolescenti (53% delle femmine) e un ulteriore 17% dichiara di essere in procinto di iscriversi. Nato con l’obiettivo di ritrovare vecchi amici perduti negli anni, compagni di scuola di vent’anni prima, colleghi di “quattro lavori fa”, sorprende trovare Facebook nelle cyber frequentazioni di ragazzini che difficilmente possono essere interessati a trovare l’ex-neonato vicino di culla al nido. Dai focus group riceviamo qualche chiarimento in proposito: “Sto cercando tutti quelli col mio cognome”. Ma c’è anche una voglia bulimica di nuove amicizie: la maggior parte sono sconosciuti ai quali si fa richiesta di amicizia, ma il gioco è proprio quello: farsi accettare dal maggior numero di persone. Criteri di scelta per richiedere l’amicizia? Ovvio: “se sono fighi”. Addiction Circa un adolescente su tre dichiara di fumare sigarette (al Sud la percentuale dei fumatori sale al 36%). L’8% (nel 2007 era il 4,7%, nel 2008 il 6,4%) ha anche dichiarato di “farsi le canne”. Percentuale certamente sottostimata specie se si considera che il 37% ha dichiarato di avere amici che fumano canne. Il 5% conosce amici che hanno fatto uso di ecstasy (solo lo 0,3% ha ammesso di averne fatto Tabella 1 - Comportamenti in relazione al maggior consumo televisivo (%) Guardo la TV la sera tardi prima di addormentarmi Imito i comportamenti dei personaggi TV che mi piacciono Desidero spesso quello che vedo nelle pubblicità in TV Provo Indifferenza nel vedere immagini violente in TV Passo ogni giorno più di 3 ore al PC 4 Campione Nazionale Più di 3 ore di TV al giorno 47,6 54,3 15,5 44,7 16,4 70,0 64,7 27,3 51 22,8 pediatria_1_2010.qxp 28-01-2010 16:20 Pagina 6 personalmente uso) e il 9,1% conosce amici che hanno provato la cocaina (non è stata posta la domanda diretta sull’uso). Il 40% beve vino, il 50% (57% dei maschi) birra, e il 22,4% liquori. E il 13,3% (17,7% al Centro Italia) si è ubriacato almeno una volta. Il 20,2% trova ragionevole assumere farmaci o integratori per migliorare le prestazioni sportive (era il 18% nel 2008). Se troppa televisione e troppo Internet inducono gli adolescenti ad una maggiore esposizione a droghe, fumo e alcol, anche il consumo di alcol è un indicatore importante dei comportamenti. Il criticizzarsi dei comportamenti adolescenziali risulta direttamente proporzionale anche all’abitudine a bere. Così come gli adolescenti che bevono più sostanze alcoliche hanno una percezione del rischio significativamente più bassa degli altri, ma hanno maggiore predisposizione ad assumere comportamenti che loro stessi riconoscono come rischiosi (80% Vs 57% del campione nazionale). Gli “eccessi” che caratterizzano i grandi fruitori di TV e di Internet e gli adolescenti che hanno una maggiore esposizione alle sostanze alcoliche non devono farci però perdere di vista le abitudini e i comportamenti generali, che appaiono comunque per molti versi critici. Sessualità Il 66,7% degli adolescenti intervistati dichiara di avere (o avere già avuto) il ragazzo o la ragazza. Se ciò non implica, naturalmente, che abbiano avuto rapporti sessuali, indica comunque una contiguità col sesso. E a questo proposito il 63% dei maschi e il 44% delle femmine dichiara di avere, sul sesso, tutte le informazioni che ritengono necessarie. La loro fonte di informazione di gran lunga prevalente è, però, il gruppo dei pari (64%), mentre continua a diminuire la percentuale di chi si rivolge ai genitori (mamma 29%, era al 33% nel 2008; papà 17%, era al 19% nel Tabella 2 - Comportamenti in relazione al maggior consumo televisivo e di Internet (%) Campione Nazionale Più di 3 ore di TV al giorno Più di 3 ore di Internet al giorno 29,5 8 39,1 49,4 22,4 13,3 39,3 11,7 67,4 72,5 3,5 20,7 39,7 15,7 48 53 28,7 18,3 46,7 20 72 62,8 5 21 43,2 15,6 49,2 63,4 27,6 32,1 53,3 17,1 81,4 56,8 10,6 27,6 49,6 61,1 21 40,9 52,3 66,7 23 48,6 53,3 66,3 26,6 48,2 18,6 12,3 53,2 14,2 58,4 27,3 25,3 27,0 19,3 43,7 18 54 37,3 30 22,1 17,1 45,7 21,1 51,8 38,7 38,7 Ho fumato/fumo sigarette Ho fumato/fumo canne Bevo abitualmente Vino - birra - liquori Mi sono ubriacato Mi piace apparire più grande dell’età che ho Dopo i 14 anni età ragionevole per primo rapporto sessuale Ho comportamenti rischiosi In genere rispetto le regole dei genitori Considero i “bulli” in gamba In alcuni casi è giusto essere razzisti Vorrei essere: - Più magro/a - Più bello/a Ho già seguito una dieta Mi sono auto prescritto una dieta (trovata su Internet , tv, …) Mangio tutti i giorni fuori dai pasti principali: - Merendine confezionate - Snack salati confezionati - Frutta - Gelati - Latte - Bevande gasate - Nutella e simili Tabella 3 - Comportamenti in relazione al maggior consumo di Internet (%) Parlo di sesso Messo mia foto provocante su Internet Durante conversazioni con uno sconosciuto ho accettato di: Dare il numero di telefono Dare una fotografia Proposte di sesso on line Farmi vedere in webcam Incontrarmi con lui Campione Nazionale Più di 3 ore di Internet al giorno 31,1 7,7 45,1 18,1 20,7 2,5 11,8 10,2 12,8 37,2 4,5 19,6 17,1 24,1 5 pediatria_1_2010.qxp 28-01-2010 16:20 Pagina 7 Pediatrianotizie n.6 Tabella 4 - Influenza dei genitori (%) Modo di vestire Sport da praticare Scuola superiore da frequentare Amicizie Scelta del ragazzo/a Abitudini alimentari Tempo libero 2008). Il 22% dei maschi e il 14% delle femmine si affidano, invece, ai forum o alle chat su Internet. Interessante ciò che pensano a proposito dell’età in cui inizia a essere ragionevole avere rapporti sessuali completi. Il 12% circa indica 14 anni (la loro età), mentre il 22% indica 16 anni e un altro 22% 18 anni. La maggioranza (41,5%) è però propensa a sostenere che non ci sia una età precisa, ma che è importante “sentirsi pronti”. Come già osservato, la percentuale di coloro che indicano nei 14 anni l’età-soglia aumenta in modo significativo con l’aumentare del tempo che trascorrono in Internet e davanti alla TV. È evidente, in questo, il ruolo giocato dai due media nella precocizzazione della sessualità e, più in generale, dei comportamenti di tipo adulto. La famiglia Le regole che i genitori danno sono considerate adeguate (né troppe né poche) dal 70% degli adolescenti, senza differenze tra maschi e femmine. Nonostante le “eque regole”, oltre il 27% degli adolescenti afferma di rispettarle comunque raramente o mai. Di quel conflitto generazionale che da sempre ha caratterizzato il rapporto tra genitori e figli adolescenti sembrano essersi perse le tracce. Non è detto che ciò sia un bene. Quel conflitto serviva ai genitori per imporre/proporre ai figli un modello di riferimento e serviva ai figli per misurare le forze e le competenze di uomo e di donna in divenire. Addestrava gli adolescenti, sia pure in un ambiente protetto, all’esigenza del confronto e dell’argomentazione ed era, comunque, garanzia di protocolli di comunicazione condivisi. Oggi è stato in gran parte sostituito da una fragile pace che “tiene” finché i genitori rinunciano al loro ruolo di guida e indirizzo e, “preoccupati essenzialmente di essere amati dai loro figli” - come dice impeccabilmente il sociologo domenicano Costantino Gilardi - accettano le condizioni “imposte” dai loro figli. E dalla ricerca emerge inevitabile conseguenza di una genitorialità così debole - che l’influenza dei genitori sulle decisioni che li riguardano è addirittura minore di quella che gli stessi adolescenti considererebbero ragionevole. (tabella 4) Il bullismo Il 64% degli adolescenti intervistati dichiara di aver assistito a fenomeni di bullismo. Un dato fortunatamente in calo rispetto agli anni passati (75% nel 2007), anche se c’è da chiedersi se ciò sia dovuto ad una reale contrazione del fenomeno o ad una sorta di “assuefazione”. In ogni caso c’è ancora un consistente 41% che se fosse vittima di un bullo non lo rivelerebbe ad un adulto ma cercherebbe di risolvere la cosa da solo. Il 71% giudica comunque male chi si comporta da bullo, ma c’è un 5,4% dei maschi che 6 Genitori influiscono sulle decisioni Sarebbe giusto che i genitori influissero sulle decisioni 26,5 23,2 38,6 33,0 14,4 66,2 50,8 37,2 26,4 45,7 37,2 17,9 68,3 45,5 considera i bulli “tipi in gamba” in rapporto con la “società degli adulti” che un adolescente abbia come interlocutore privilegiato un suo coetaneo, anche se si trova di fronte ad un problema da risolvere, è un atteggiamento comprensibile. Va però segnalato come nel tempo è progressivamente diminuita la percentuale di chi si rivolge anche ad un adulto. Solo dallo scorso anno la “mamma” è scesa dal 42% al 36,4%; il papà dal 20% al 16%; gli insegnati dal 3,3% al 2,6%, mentre aumenta sempre il ricorso agli amici dal 44,7% al 50,2%. Allargando dalla sfera privata ad una socialità più allargata, la fiducia degli adolescenti è prevalentemente rivolta alle forze dell’ordine (si fida di polizia e carabinieri) il 64%, ai medici (61,2%), e agli insegnanti (56,9%). In coda troviamo i giornalisti (9,7%) e soprattutto i politici (7,2%). Complessivamente va registrato che anche per le figure che ispirano più fiducia non si raggiungono mai livelli di adesione molto alti. Conclusioni In questi tredici anni abbiamo osservato un profondo cambiamento della prima adolescenza, dovuto non certo ad una mutazione genetica, ma - essenzialmente - alle mutate condizioni al contorno create, e di fatto imposte, dalla “società degli adulti”. La sempre maggiore pervasività della televisione nel nostro quotidiano, l’avvento della telefonia mobile e l’utilizzo di massa di Internet sono tre elementi che hanno profondamente modificato il rapporto tra “il sé e l’alterità”. E gli adolescenti, protési per sociologia e biologia verso la scoperta dell’altro, hanno immediatamente fatto proprie queste nuove straordinarie opportunità di comunicazione, modellando su di esse le loro relazioni e i loro stili di vita. Il rischio sotteso si chiama “eccesso” al quale è particolarmente esposta una generazione in divenire che non può avere “in sé” gli strumenti per sottrarsi a questa insidia. Altri (gli adulti) dovrebbero provvedere a scongiurarlo e non limitarsi a enunciarlo. L’impegno collettivo dovrebbe essere rivolto a dedicare maggiore attenzione ad un’età critica come l’adolescenza, che a volte sembra essere lasciata un po’ troppo in balìa di se stessa. Famiglia e scuola hanno certamente un ruolo delicatissimo e primario ma, come sottolinea il Presidente della SIP Ugazio, è importante che tutte le figure che a vario titolo sono a contatto con l’adolescenza - e tra queste c’è innanzi tutto il pediatra contribuiscano a stringere le maglie di una necessaria rete protettiva, fatta essenzialmente di ascolto, attenzione ai segnali deboli di malessere e instaurazione di un rapporto di fiducia. Maurizio Tucci pediatria_1_2010.qxp 28-01-2010 16:20 Pagina 8 PROGETTO SIP - OSSERVATORIO CHICCO Al Congresso SIP di Padova sono stati presentati i risultati di una indagine sul “benessere dell’infanzia e dell’adolescenza” realizzata dalla Società Italiana di Pediatria in collaborazione con l’Osservatorio Chicco e il settimanale “Donna Moderna”. Scopo dell’indagine - che rientra nei progetti di collaborazione che SIP e Osservatorio Chicco portano avanti da anni - confrontare il parere dei pediatri e quello delle mamme su quanto considerassero importante - per il complessivo benessere psicofisico dei loro figli - il verificarsi di alcune situazioni. L’indagine si è svolta rivolgendo 15 domande ad un campione di 600 pediatri e le stesse domande sono state proposte alle lettrici di Donna Moderna che hanno risposto in oltre 4000. All’intervistato si chiedeva di dare un voto da 0 a 5 ad ogni domanda per sottolineare l’importanza che si attribuiva alla situazione proposta. Considerando le prime 5 priorità espresse da pediatri e mamme si è riscontrato un sostanziale accordo su tre aspetti importanti: il saper porre limiti, adeguati all’età, alle richieste dei figli (al 1° posto per i pediatri e al 3° per i genitori); che sia favorita l’acquisizione di corrette abitudini alimentari al bambino fin dallo svezzamento partendo dall’esempio in famiglia (al 3° posto per i pediatri e al 5° per le mamme) e che il bambino non sia esageratamente caricato di impegni e aspettative da parte della famiglia (indicata come 4° priorità sia da pediatri che da mamme). La sostanziale buona identità di vedute tra mamme e pediatri su tre aspetti così delicati per la corretta crescita fisica e psichica di un bambino è un elemento molto confortante che indica, tra l’altro, il “buon funzionamento” del rapporto mamma-pediatra. In particolare, che sia entrato nel “DNA” delle mamme l’attenzione alla corretta alimentazione fin dallo svezzamento per prevenire sovrappeso ed obesità è segno che i pediatri sono riusciti a trasmettere questo importante messaggio. Così come, riscontrare tra i pediatri una attenzione forte anche ad aspetti non di tipo strettamente medico evidenzia come la loro attenzione non sia più limitata alla salute fisica dei bambini e degli adolescenti, ma al loro complessivo benessere psico-fisico. Obiettivo dell’indagine era anche identificare un ambito ritenuto importante sia dalle mamme che dai pediatri - nel quale realizzare un intervento operativo che potesse essere di concreto supporto alle famiglie, così come è stato il gioco interattivo dell’orsetto Daddy per la sicurezza dei bambini. L’area di intervento identificata è stata quella dell’alimentazione e la collaborazione SIP-Osservatorio Chicco per l’anno 2010 si svilupperà in questa direzione. domanda: Quanto considera importante (da 0 a 5) che… Che i genitori sappiano porre limiti, adeguati all’età, alle richieste dei figli. Che la crescita del bambino venga monitorata anche secondo criteri di prevenzione del soprappeso. Che sia favorita l’acquisizione di corrette abitudini alimentari fin dallo svezzamento partendo dall’esempio in famiglia. Che il bambino non sia esageratamente caricato di impegni e aspettative da parte della famiglia. Che il bambino sia nutrito in modo esclusivo al seno, almeno fino al sesto mese di vita. Che nella giornata del bambino esistano momenti di gioco spontaneo “non strutturato” per potenziare fantasia e creatività. Che ci sia la possibilità di rooming-in in tutti i punti nascita, 24 ore su 24. Che sia costantemente garantita la presenza di un pediatra in ogni pronto soccorso. Che l’assistenza pediatrica di famiglia sia garantita fino a 14 anni. Che il pediatra supporti la famiglia non solo quando il bimbo è malato, ma secondo un concetto complessivo di benessere, che integri anche gli aspetti emotivi, psicologici e relazionali. Che i genitori e la scuola promuovano e facilitino l’integrazione tra culture diverse. Che sia programmata una attività di educazione motoria fin dalla scuola materna. Che vengano eliminati gli spot pubblicitari dalla programmazione televisiva specificamente destinata all’infanzia. Che sia offerta ai genitori una formazione sugli elementi base di primo soccorso. Che ci sia la disponibilità del pediatra di famiglia 24 ore su 24. Classifica secondo i pediatri Classifica secondo i genitori 1 3 2 8 3 5 4 4 5 13 6 7 2 14 8 9 1 7 10 11 11 12 12 6 13 15 14 15 9 10 7 pediatria_1_2010.qxp 28-01-2010 16:20 Pagina 1 8 - 9 marzo 2010 15 - 18 marzo 2010 26 - 27 marzo 2010 27 - 29 maggio 2010 VII Corso Interdisciplinare di Aggiornamento in Adolescentologia “Bisogni di salute dell’adolescente: dove cercarli, come leggerli” Hotel Villa Pagoda Genova Nervi 2010 Neonatal Ultrasound Corse “Why, how and when an ultrasound image?” Palazzo Ricasoli Polihotels Florence Mediterranea III Meeting Nazionale di Nutrizione Pediatrica Congresso Regionale SIP Sezione Puglia Hotel Sheraton Nicolaus - Bari Presidents: A. La Torre, G. Scarselli Presidenti: L. Armenio, V. L. Miniello XXII Congresso Nazionale Società Italiana di Pediatria Preventiva e Sociale “Il Pediatra Advocate del bambino ne dell’adolescente: un ruolo irrinunciabile” Hotel Villa Diodera Taormina Direttore del Corso: T. de Toni Segreteria Organizzativa: Studio Viale von der Goltz tel. 010873106 tel. 0108398462 fax 010/8318246 studioviale@studioviale vondergoltz.it Organizing Secretariat: AIM Group ph. +39055233881 fax +390552480246 ultrasound2010@aimgr oup.it Segreteria Organizzativa: iDea congress tel. 0636381573 fax 0636307682 [email protected] Presidente: G. Di Mauro Segreteria Scientifica: Consiglio direttivo SIPPS Segreteria Organizzativa: iDea congress tel. 0636381573 fax 0636307682 [email protected] A cura di Flavia Rendina Reg. Trib. di Roma n. 253/93 del 14.6.93 Direttore Pasquale Di Pietro Direttore Responsabile Maurizio Tucci Comitato di redazione: Gianni Bona, Aldo Iester Editore eprcomunicazione srl Via Arenula, 29 - 00186 Roma tel. 06681621 - fax 0668162390 [email protected] Redazione c/o Maurizio Tucci Via Troilo 4 - 20136 Milano tel. 028378105 [email protected] Segreteria di Redazione Antonella Pollaci Flavia Rendina Stampato nel mese di gennaio 2010 presso: Poligraf 00040 Pomezia (Rm) Via Vaccareccia, 41 Sede amministrativa Via Libero Temolo 4 - 20126 Milano tel. 0245498282 - fax 0245498199 [email protected] Presidente Pasquale Di Pietro