Un saluto pensando alla - Società Italiana di Pediatria

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Un saluto pensando alla - Società Italiana di Pediatria
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MENSILE
DI ATTUALITÀ
PEDIATRICA
DELLA
SOCIETÀ ITALIANA
DI PEDIATRIA
n.6
ANNO XVI • NOVEMBRE/DICEMBRE 2009
Qualche giorno fa è stato pubblicato dal Corriere della Sera, nelle pagine
del Corriere Salute, un interessante articolo che, prendendo spunto da uno
studio pubblicato sulla rivista Lancet, indicava come le precarie condizioni
di salute dei medici, e in particolare lo stress, influisse negativamente sulla
qualità delle loro prestazioni.
Voglio dedicare il mio ultimo editoriale dalle colonne di Pediatria Notizie a
questo argomento, perché ritengo che la “salute” del medico debba
essere tenuta in massima considerazione in tutti gli scenari di ristrutturazioni e
riforme che andremo a ipotizzare per la pediatria italiana.
Lo studio di Lancet fa riferimento a tutta la classe medica, ma credo
condividiate il mio pensiero se osservo che la pediatria italiana versa oggi in
una situazione complessiva che può amplificare i rischi di stress e di
malessere per chi vi opera all’interno. Penso immediatamente all’ospedale,
ma non solo, dove si registrano carenze di organico (e quindi super lavoro),
grandi responsabilità e scarsi stimoli professionali. Ma penso anche al
territorio dove la carenza di nuovi pediatri fa crescere il numero medio di
assistiti e rende complesso il naturale e benefico ricambio generazionale.
Ed anche l’università, stretta tra nuove esigenze formative e tagli di risorse,
vive un momento di alta criticità.
In questi anni ci siamo occupati molto - e direi anche bene - di qualità delle
cure. Lo abbiamo fatto dedicando grande attenzione a problemi delicati
come il risk managment, alla creazione di linee guida, alla formazione
continua. Non dobbiamo però mai dimenticare - come opportunamente
osservano i ricercatori dell’Università canadese di Calgary che hanno
pubblicato lo studio di Lancet - che “la salute psico fisica del medico rientra
a tutti gli effetti negli indicatori di qualità delle cure”.
Una medicina, una pediatria che vuole puntare all’eccellenza non deve
solo avere procedure efficaci, strumentazione adeguata e formazione
all’avanguardia. Deve avere anche e soprattutto medici e pediatri in
numero adeguato alle esigenze, motivati e professionalmente sereni.
L’ombra del “circolo vizioso” è evidente, perché a togliere serenità nel
lavoro sono spesso proprio le carenze organizzative e strutturali, ma
dobbiamo essere consapevoli, l’attenzione alle “risorse umane” non è un
corollario, ma un punto di partenza.
in questo
UN SALUTO PENSANDO ALLA “SALUTE”
Poste Italiane SPA sped. In Abb. Postale DL 353/2003
(conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1 comma 1 DCB Roma
Prezzo in abbonamento: 10,00 €
numero
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SOCIETÀ ITALIANA DI PEDIATRIA
RINNOVO CARICHE SOCIALI
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ALBERTO UGAZIO:
IL LAVORO È GIÀ INIZIATO
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INDAGINE SIP 2009 SU
“ABITUDINI E STILI DI VITA
DEGLI ADOLESCENTI”
Tredicesima edizione
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PROGETTO SIP - OSSERVATORIO
CHICCO
Sono certo che Alberto Ugazio - al quale rivolgo un sincero e affettuoso
augurio di buon lavoro per il suo triennio di Presidenza SIP - saprà cogliere
l’essenza di questo mio messaggio e saprà, insieme al suo Direttivo, operare
nel migliore dei modi anche su questo aspetto.
A tutti voi, cari Soci, un affettuoso saluto e, ancora, un grazie per la stima, il
sostegno e l’amicizia che avete saputo dimostrarmi in questi tre anni.
Pasquale Di Pietro
Il sito web della SIP è:
www.sip.it
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Pediatrianotizie
n.6
SOCIETÀ ITALIANA DI PEDIATRIA
RINNOVO CARICHE SOCIALI
Alle elezioni per il rinnovo della Cariche Sociali per il triennio 2009-2012, tenutesi a Padova il 29 novembre 2009
nel corso del Congresso Nazionale SIP, sono risultati eletti:
Presidente
Alberto G. Ugazio
Vice Presidente
Antonio Correra,
Giovanni Corsello
Tesoriere
Domenico Minasi
Consiglieri
Rino Agostiniani,
Luca Bernardo,
Paolo Colleselli,
Francesco De Luca,
Marcello Lanari,
Alberto Fabio Podestà
Commissione permanente “Formazione e Ricerca”
Luigi Cataldi (componente universitaria),
Mario La Rosa (componente universitaria),
Francesca Santamaria (componente universitaria),
Luigi Memo (componente ospedaliera),
Maddalena Mercuri (componente pediatria territoriale)
Commissione permanente “Assistenza e Organizzazione”
Dino Faraguna (componente ospedaliera),
Riccardo Longhi (componente ospedaliera),
Carla Navone (componente ospedaliera),
Luisa Galli (componente universitaria),
Luigi Greco (componente pediatria territoriale)
Commissione permanente “Continuità e Qualità delle Cure”
Giuseppe Giancola (componente pediatria territoriale),
Antonio Gulino (componente pediatria territoriale),
Maria Grazia Sapia (componente pediatria territoriale),
Guido Cocchi (componente universitaria),
Pier Giuseppe Flora (componente ospedaliera)
Revisori dei Conti
Giovanni Capocasale,
Gerardo Napolitano,
Massimo Palumbo
IL NUOVO CONSIGLIO DIRETTIVO SIP RISULTA COSÌ COMPOSTO
Presidente
Alberto G. Ugazio (Roma)
[email protected]
Past President
Pasquale Di Pietro (Genova)
[email protected]
Vice Presidente
Antonio Correra (Napoli)
[email protected]
Giovanni Corsello (Palermo)
[email protected]
Tesoriere
Domenico Minasi (Polistena - RC)
[email protected]
Consiglieri
Rino Agostiniani - Segretario (Pistoia)
[email protected]
Luca Bernardo (Milano)
[email protected]
Paolo Colleselli (Vicenza)
[email protected]
Francesco De Luca (Catania)
[email protected]
Marcello Lanari (Imola)
[email protected]
Alberto Fabio Podestà (Milano)
[email protected]
Deleghe
Cataldi: Formazione e rapporti internazionali
Colleselli: SIP regionali
De Luca: Gruppi di Studio, Società Affiliate
e Società Collegate
Lanari: Famiglie e Associazioni
Longhi: Etica e bioetica
Podestà: Stati generali della Pediatria
e Giornata del Bambino
Sapia: Bambino e ambiente
Nel corso del Consiglio Direttivo del 21 gennaio 2010 sono
state assegnate le seguenti deleghe:
Correra: Risk Management e Assicurazioni
Corsello: Ricerca Scientifica e Editoria SIP
Minasi: Iniziative finanziarie
Agostiniani: Rapporti con il sito web ed il Mensile societario
Bernardo: Rapporti Istituzionali
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COORDINATORI COMMISSIONI PERMANENTI
Formazione e Ricerca
Luigi Cataldi (Roma)
[email protected]
Assistenza e Organizzazione
Riccardo Longhi (Como)
[email protected]
Continuità e Qualità delle Cure
Maria Grazia Sapia (Rossano - CS )
[email protected]
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ALBERTO UGAZIO:
IL LAVORO È GIÀ INIZIATO
Nei mesi scorsi, da candidato alla Presidenza SIP, ho
manifestato l’esigenza di un profondo rinnovamento
all’interno della nostra Società e oggi, da Presidente,
sento forte la responsabilità di avviare e portare a termine
questo rinnovamento nel più breve tempo possibile.
La macchina si è già messa in moto e il nuovo Direttivo
della SIP, entrato in carica il 30 novembre scorso a
conclusione delle elezioni di Padova, ha tenuto il 14
dicembre la sua prima riunione, dando un immediato
e forte segnale di rinnovamento, soprattutto nell’ambito
dell’etica societaria.
È stato infatti nominato, per la prima volta nella storia della
SIP, il Collegio dei Probiviri nelle persone di Giuseppe Claps
(past president CONAPO), Gian Paolo Salvioli (past
president SIP) e Pier Luigi Tucci (past president FIMP),
personalità di assoluto rilievo e ben note a tutti per
l’assoluta integrità professionale e morale che, accanto a
molti altri talenti, hanno dimostrato nel corso di una lunga
carriera pediatrica.
La speranza di tutti è che la SIP non abbia mai la necessità
di ricorrere al loro arbitrato: ma se ciò dovesse capitare
siamo certi di poter fare affidamento su personalità di
indiscutibile autorevolezza.
Nella stessa prospettiva, il Direttivo ha dato vita ad un
Comitato di Bioetica, presieduto da Marcello Orzalesi,
Coordinatore Scientifico della Fondazione Lefevre
D’Ovidio. Il Comitato verrà chiamato ad esprimere, su
richiesta dei Soci, valutazioni su problematiche di bioetica,
così come avrà il compito di vigilare sulle attività della
nostra Società.
Quest’ultimo è un compito cui il Direttivo annette grande
importanza per rispondere in modo adeguato ad esigenze
ineludibili di trasparenza e di “accountability”.
Il lavoro da svolgere, ne siamo consapevoli, è tanto e mi
piace condividere con tutti i Soci l’agenda delle priorità
che ci siamo dati all’interno del Direttivo.
Dobbiamo innanzi tutto rinnovare le strutture societarie,
iniziando da una inevitabile e profonda revisione dello
Statuto, ormai del tutto inadeguato ai tempi e al ruolo che
la Società vuole e deve svolgere per la promozione della
salute dei bambini e di tutti i soggetti in età evolutiva. E
poiché lo Statuto è l’impalcatura fondante di una Società,
saremo chiamati tutti a contribuire alla sua revisione
attraverso l’utilizzo del sito web della SIP.
sede, non è più accettabile e siamo al lavoro per trovare
la migliore soluzione alternativa sia dal punto di vista della
praticità che della sicurezza del voto.
Così come occorre dare maggiore continuità alle politiche
societarie che rischiano, altrimenti, di interrompersi ogni tre
anni.
Inoltre, come ho ripetuto molte volte in questi mesi, non è
più pensabile che le Sezioni regionali della SIP giochino un
ruolo così marginale nella vita societaria e che la loro
attività sia del tutto scorrelata da quella dei Gruppi di
Studio, delle Commissioni e delle Società Affiliate.
Un altro aspetto di grande rilevanza è la creazione di una
rete pediatrica in grado di soddisfare i reali bisogni
assistenziali del bambino e della sua famiglia e le esigenze
di promozione e tutela della loro salute.
Come dirigenza SIP ci siamo impegnati e già stiamo
lavorando alla formulazione di una proposta operativa ed
anche su questo delicatissimo punto saremo chiamati tutti
a contribuire utilizzando il sito Internet.
Ritengo che la rete pediatrica sia un passaggio cruciale
per la SIP, perché mancare questo obiettivo
significherebbe esporre la pediatria tutta al rischio di un
progressivo declino che non può certo rappresentare
l’interesse dei bambini e delle loro famiglie.
In questa ottica dovremo dedicare speciale attenzione ed
adeguate risorse per rendere sempre più efficace la nostra
capacità di comunicazione sia nei confronti dei genitori e
delle famiglie che di tutte quelle Istituzioni che si
occupano, a vario titolo, dell’infanzia e dell’adolescenza.
Ed anche a questo fine è necessario riorganizzare e
ottimizzare i nostri strumenti di comunicazione.
I programmi sono ambiziosi, ma non è certo l’ambizione
personale a motivarci. Ciò che desideriamo è che la SIP
torni a rappresentare la casa comune di tutti i pediatri,
a servizio e beneficio dei neonati, dei bambini,
degli adolescenti e delle loro famiglie.
Sono certo, con il contributo attivo e partecipe di tutti,
riusciremo nel nostro intento.
È venuto anche il tempo che la Società si ponga
l’obiettivo di una più ampia partecipazione dei Soci alla
selezione della propria dirigenza, sia a livello nazionale che
regionale.
Votare in occasione dei congressi nazionali, che si tengono
inevitabilmente a centinaia di chilometri dalla propria
Alberto G. Ugazio
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n.6
INDAGINE SIP 2009 SU
“ABITUDINI E STILI DI VITA DEGLI ADOLESCENTI”
Tredicesima edizione
Sono stati presentati il 18 dicembre scorso a Pisa - nell’ambito
del Convegno SIP “La Società degli Adolescenti”- i risultati
dell’edizione 2009 dell’indagine su “Abitudini e Stili di vita degli
adolescenti”, della Società Italiana di Pediatria. L’indagine che ha il Patrocinio del Ministero della Gioventù - viene svolta
annualmente dal 1997 su un campione nazionale di 1300
studenti delle scuole medie inferiori di età compresa tra gli 12
e i 14 anni. Riportiamo qui alcuni dei principali risultati.
Televisione e Internet
Il consumo di televisione da parte degli adolescenti (in termini
di ore di visione al giorno) è costantemente aumentato dal
1997 al 2006, facendo poi registrare, nel 2007 e nel 2008, una
sia pur contenuta inversione di tendenza.
Nonostante fosse evidente che il calo era in gran parte
dovuto non a un utilizzo più dinamico o socializzante del
tempo libero, ma ad un trasferimento da un “video” (quello
televisivo) ad un altro (quello del computer), avevamo
salutato con soddisfazione il nuovo trend.
Soddisfazione che è durata poco, perché dai dati del 2009
emerge che torna a crescere il consumo televisivo. A
guardarla più di 3 ore è il 23% del campione (25% dei maschi)
e non a fronte di un nuovo “travaso”, perché il consumo
quotidiano di Internet continua a crescere. Ad entrare quotidianamente in Internet è il 50,7% del campione (42,4% nel
2008) e a trascorrere in rete più di 3 ore al giorno è il 16,4%.
A questo si aggiunge che sono proprio i grandi fruitori di
televisione ad essere anche i più assidui frequentatori della
rete e dagli incroci sulle risposte emerge che più del 7% degli
adolescenti intervistati ha dichiarato di passare più di tre ore
al giorno sia davanti alla TV che in Internet.
Se il sociologo Giovanni Sartori nel 1997 aveva parlato di
homo videns oggi possiamo con inquietudine ancora
maggiore parlare di puer videns e registrare che c’è una
significativa percentuale di giovanissimi che passa, in media,
4-5 ore al giorno davanti ad un monitor.
Evidenziamo ormai da anni gli effetti negativi del consumo
televisivo su abitudini e comportamenti adolescenziali, e sono
particolarmente significativi non solo per quanto riguarda
comportamenti direttamente correlati alla TV (tabella 1),
ma anche per quanto concerne le abitudini alimentari,
la percezione del sé, il rapporto con il bullismo, la percezione
del rischio e l’abitudine ad assumere comportamenti
considerati rischiosi, il rapporto con la famiglia e con il sesso,
l’addiction (fumo, alcol, droghe). ( tabella 2)
Quest’anno per la prima volta abbiamo confrontato le
risposte del campione nazionale con quelle di chi ha
dichiarato di trascorre in Internet più di tre ore al giorno. Non
solo ritroviamo (in alcuni casi in modo addirittura amplificato)
le criticità che si osservano per i grandi fruitori di TV),
ma sono molto più praticati comportamenti considerati
a rischio per quanto riguarda l’uso di Internet (abitudine
a comunicare via chat con sconosciuti, dare il numero
di telefono, inviare foto (anche in atteggiamenti provocanti),
farsi vedere in cam, accettare incontri. (tabella 3)
Per quanto riguarda la TV, sono gli adolescenti del Sud a
farne un uso maggiore (30% la guarda più di 3 ore al giorno
Vs 23% media nazionale), mentre i frequentatori della rete più
assidui sono quelli del Centro (19% più di 3 ore al giorno Vs
16,4% media nazionale). E mentre i teledipendenti sono prevalentemente maschi, sono le femmine le più assidue del web.
Sempre per quanto riguarda Internet, chat e messenger sono
utilizzati da oltre il 75% degli adolescenti e circa l’80% è
abituale frequentatore di YouTube (il 22% ha già inviato un
suo filmato). Il 41% ha un suo blog, nel quale inserisce
prevalentemente foto e musica (e le femmine, molto più dei
maschi, inseriscono anche proprie riflessioni sulla famiglia,
le amicizie, l’amore…).
Su Facebook, fenomeno degli ultimissimi anni, ha già la
propria scheda oltre il 50% degli adolescenti (53% delle
femmine) e un ulteriore 17% dichiara di essere in procinto di
iscriversi. Nato con l’obiettivo di ritrovare vecchi amici perduti
negli anni, compagni di scuola di vent’anni prima, colleghi di
“quattro lavori fa”, sorprende trovare Facebook nelle cyber
frequentazioni di ragazzini che difficilmente possono essere
interessati a trovare l’ex-neonato vicino di culla al nido. Dai
focus group riceviamo qualche chiarimento in proposito: “Sto
cercando tutti quelli col mio cognome”.
Ma c’è anche una voglia bulimica di nuove amicizie: la
maggior parte sono sconosciuti ai quali si fa richiesta di
amicizia, ma il gioco è proprio quello: farsi accettare dal
maggior numero di persone. Criteri di scelta per richiedere
l’amicizia? Ovvio: “se sono fighi”.
Addiction
Circa un adolescente su tre dichiara di fumare sigarette (al
Sud la percentuale dei fumatori sale al 36%). L’8% (nel 2007
era il 4,7%, nel 2008 il 6,4%) ha anche dichiarato di “farsi le
canne”. Percentuale certamente sottostimata specie se si
considera che il 37% ha dichiarato di avere amici che
fumano canne. Il 5% conosce amici che hanno fatto uso di
ecstasy (solo lo 0,3% ha ammesso di averne fatto
Tabella 1 - Comportamenti in relazione al maggior consumo televisivo (%)
Guardo la TV la sera tardi prima di addormentarmi
Imito i comportamenti dei personaggi TV che mi piacciono
Desidero spesso quello che vedo nelle pubblicità in TV
Provo Indifferenza nel vedere immagini violente in TV
Passo ogni giorno più di 3 ore al PC
4
Campione Nazionale
Più di 3 ore di TV al giorno
47,6
54,3
15,5
44,7
16,4
70,0
64,7
27,3
51
22,8
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personalmente uso) e il 9,1% conosce amici che hanno
provato la cocaina (non è stata posta la domanda diretta
sull’uso). Il 40% beve vino, il 50% (57% dei maschi) birra, e il
22,4% liquori. E il 13,3% (17,7% al Centro Italia) si è ubriacato
almeno una volta.
Il 20,2% trova ragionevole assumere farmaci o integratori
per migliorare le prestazioni sportive (era il 18% nel 2008).
Se troppa televisione e troppo Internet inducono gli
adolescenti ad una maggiore esposizione a droghe, fumo
e alcol, anche il consumo di alcol è un indicatore
importante dei comportamenti.
Il criticizzarsi dei comportamenti adolescenziali risulta
direttamente proporzionale anche all’abitudine a bere.
Così come gli adolescenti che bevono più sostanze
alcoliche hanno una percezione del rischio
significativamente più bassa degli altri, ma hanno
maggiore predisposizione ad assumere comportamenti
che loro stessi riconoscono come rischiosi (80% Vs 57% del
campione nazionale).
Gli “eccessi” che caratterizzano i grandi fruitori di TV e di
Internet e gli adolescenti che hanno una maggiore
esposizione alle sostanze alcoliche non devono farci però
perdere di vista le abitudini e i comportamenti generali,
che appaiono comunque per molti versi critici.
Sessualità
Il 66,7% degli adolescenti intervistati dichiara di avere (o
avere già avuto) il ragazzo o la ragazza. Se ciò non
implica, naturalmente, che abbiano avuto rapporti
sessuali, indica comunque una contiguità col sesso. E a
questo proposito il 63% dei maschi e il 44% delle femmine
dichiara di avere, sul sesso, tutte le informazioni che
ritengono necessarie. La loro fonte di informazione di gran
lunga prevalente è, però, il gruppo dei pari (64%), mentre
continua a diminuire la percentuale di chi si rivolge ai genitori
(mamma 29%, era al 33% nel 2008; papà 17%, era al 19% nel
Tabella 2 - Comportamenti in relazione al maggior consumo televisivo e di Internet (%)
Campione
Nazionale
Più di 3 ore
di TV al giorno
Più di 3 ore
di Internet al giorno
29,5
8
39,1
49,4
22,4
13,3
39,3
11,7
67,4
72,5
3,5
20,7
39,7
15,7
48
53
28,7
18,3
46,7
20
72
62,8
5
21
43,2
15,6
49,2
63,4
27,6
32,1
53,3
17,1
81,4
56,8
10,6
27,6
49,6
61,1
21
40,9
52,3
66,7
23
48,6
53,3
66,3
26,6
48,2
18,6
12,3
53,2
14,2
58,4
27,3
25,3
27,0
19,3
43,7
18
54
37,3
30
22,1
17,1
45,7
21,1
51,8
38,7
38,7
Ho fumato/fumo sigarette
Ho fumato/fumo canne
Bevo abitualmente Vino
- birra
- liquori
Mi sono ubriacato
Mi piace apparire più grande dell’età che ho
Dopo i 14 anni età ragionevole per primo rapporto sessuale
Ho comportamenti rischiosi
In genere rispetto le regole dei genitori
Considero i “bulli” in gamba
In alcuni casi è giusto essere razzisti
Vorrei essere:
- Più magro/a
- Più bello/a
Ho già seguito una dieta
Mi sono auto prescritto una dieta (trovata su Internet , tv, …)
Mangio tutti i giorni fuori dai pasti principali:
- Merendine confezionate
- Snack salati confezionati
- Frutta
- Gelati
- Latte
- Bevande gasate
- Nutella e simili
Tabella 3 - Comportamenti in relazione al maggior consumo di Internet (%)
Parlo di sesso
Messo mia foto provocante su Internet
Durante conversazioni con uno sconosciuto ho accettato di:
Dare il numero di telefono
Dare una fotografia
Proposte di sesso on line
Farmi vedere in webcam
Incontrarmi con lui
Campione
Nazionale
Più di 3 ore
di Internet al giorno
31,1
7,7
45,1
18,1
20,7
2,5
11,8
10,2
12,8
37,2
4,5
19,6
17,1
24,1
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n.6
Tabella 4 - Influenza dei genitori (%)
Modo di vestire
Sport da praticare
Scuola superiore da frequentare
Amicizie
Scelta del ragazzo/a
Abitudini alimentari
Tempo libero
2008). Il 22% dei maschi e il 14% delle femmine si affidano,
invece, ai forum o alle chat su Internet.
Interessante ciò che pensano a proposito dell’età in cui
inizia a essere ragionevole avere rapporti sessuali
completi. Il 12% circa indica 14 anni (la loro età), mentre il
22% indica 16 anni e un altro 22% 18 anni. La maggioranza
(41,5%) è però propensa a sostenere che non ci sia una
età precisa, ma che è importante “sentirsi pronti”.
Come già osservato, la percentuale di coloro che indicano
nei 14 anni l’età-soglia aumenta in modo significativo con
l’aumentare del tempo che trascorrono in Internet e
davanti alla TV. È evidente, in questo, il ruolo giocato dai
due media nella precocizzazione della sessualità e, più in
generale, dei comportamenti di tipo adulto.
La famiglia
Le regole che i genitori danno sono considerate adeguate
(né troppe né poche) dal 70% degli adolescenti, senza
differenze tra maschi e femmine. Nonostante le “eque
regole”, oltre il 27% degli adolescenti afferma di rispettarle
comunque raramente o mai. Di quel conflitto generazionale
che da sempre ha caratterizzato il rapporto tra genitori e
figli adolescenti sembrano essersi perse le tracce.
Non è detto che ciò sia un bene. Quel conflitto serviva ai
genitori per imporre/proporre ai figli un modello di
riferimento e serviva ai figli per misurare le forze e le
competenze di uomo e di donna in divenire. Addestrava
gli adolescenti, sia pure in un ambiente protetto,
all’esigenza del confronto e dell’argomentazione ed era,
comunque, garanzia di protocolli di comunicazione
condivisi. Oggi è stato in gran parte sostituito da una fragile
pace che “tiene” finché i genitori rinunciano al loro ruolo di
guida e indirizzo e, “preoccupati essenzialmente di essere
amati dai loro figli” - come dice impeccabilmente il
sociologo domenicano Costantino Gilardi - accettano le
condizioni “imposte” dai loro figli. E dalla ricerca emerge inevitabile conseguenza di una genitorialità così debole - che
l’influenza dei genitori sulle decisioni che li riguardano è
addirittura minore di quella che gli stessi adolescenti
considererebbero ragionevole. (tabella 4)
Il bullismo
Il 64% degli adolescenti intervistati dichiara di aver assistito
a fenomeni di bullismo. Un dato fortunatamente in calo
rispetto agli anni passati (75% nel 2007), anche se c’è da
chiedersi se ciò sia dovuto ad una reale contrazione del
fenomeno o ad una sorta di “assuefazione”. In ogni caso c’è
ancora un consistente 41% che se fosse vittima di un bullo
non lo rivelerebbe ad un adulto ma cercherebbe di
risolvere la cosa da solo. Il 71% giudica comunque male chi
si comporta da bullo, ma c’è un 5,4% dei maschi che
6
Genitori influiscono
sulle decisioni
Sarebbe giusto che i genitori
influissero sulle decisioni
26,5
23,2
38,6
33,0
14,4
66,2
50,8
37,2
26,4
45,7
37,2
17,9
68,3
45,5
considera i bulli “tipi in gamba” in rapporto con la “società
degli adulti” che un adolescente abbia come interlocutore
privilegiato un suo coetaneo, anche se si trova di fronte ad
un problema da risolvere, è un atteggiamento comprensibile.
Va però segnalato come nel tempo è progressivamente
diminuita la percentuale di chi si rivolge anche ad un
adulto. Solo dallo scorso anno la “mamma” è scesa dal
42% al 36,4%; il papà dal 20% al 16%; gli insegnati dal 3,3%
al 2,6%, mentre aumenta sempre il ricorso agli amici dal
44,7% al 50,2%. Allargando dalla sfera privata ad una socialità
più allargata, la fiducia degli adolescenti è prevalentemente
rivolta alle forze dell’ordine (si fida di polizia e carabinieri) il
64%, ai medici (61,2%), e agli insegnanti (56,9%). In coda
troviamo i giornalisti (9,7%) e soprattutto i politici (7,2%).
Complessivamente va registrato che anche per le figure
che ispirano più fiducia non si raggiungono mai livelli di
adesione molto alti.
Conclusioni
In questi tredici anni abbiamo osservato un profondo
cambiamento della prima adolescenza, dovuto non certo
ad una mutazione genetica, ma - essenzialmente - alle
mutate condizioni al contorno create, e di fatto imposte,
dalla “società degli adulti”. La sempre maggiore pervasività
della televisione nel nostro quotidiano, l’avvento della
telefonia mobile e l’utilizzo di massa di Internet sono tre
elementi che hanno profondamente modificato il rapporto
tra “il sé e l’alterità”. E gli adolescenti, protési per sociologia e
biologia verso la scoperta dell’altro, hanno immediatamente
fatto proprie queste nuove straordinarie opportunità di
comunicazione, modellando su di esse le loro relazioni e i loro
stili di vita. Il rischio sotteso si chiama “eccesso” al quale è
particolarmente esposta una generazione in divenire che
non può avere “in sé” gli strumenti per sottrarsi a questa
insidia. Altri (gli adulti) dovrebbero provvedere a
scongiurarlo e non limitarsi a enunciarlo.
L’impegno collettivo dovrebbe essere rivolto a dedicare
maggiore attenzione ad un’età critica come
l’adolescenza, che a volte sembra essere lasciata un po’
troppo in balìa di se stessa. Famiglia e scuola hanno
certamente un ruolo delicatissimo e primario ma, come
sottolinea il Presidente della SIP Ugazio, è importante che
tutte le figure che a vario titolo sono a contatto con
l’adolescenza - e tra queste c’è innanzi tutto il pediatra contribuiscano a stringere le maglie di una necessaria rete
protettiva, fatta essenzialmente di ascolto, attenzione ai
segnali deboli di malessere e instaurazione di un rapporto
di fiducia.
Maurizio Tucci
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PROGETTO SIP - OSSERVATORIO CHICCO
Al Congresso SIP di Padova sono stati presentati i risultati
di una indagine sul “benessere dell’infanzia e dell’adolescenza” realizzata dalla Società Italiana di Pediatria in
collaborazione con l’Osservatorio Chicco e il settimanale
“Donna Moderna”.
Scopo dell’indagine - che rientra nei progetti di collaborazione che SIP e Osservatorio Chicco portano avanti
da anni - confrontare il parere dei pediatri e quello delle
mamme su quanto considerassero importante - per il
complessivo benessere psicofisico dei loro figli - il verificarsi
di alcune situazioni.
L’indagine si è svolta rivolgendo 15 domande ad un
campione di 600 pediatri e le stesse domande sono state
proposte alle lettrici di Donna Moderna che hanno risposto
in oltre 4000. All’intervistato si chiedeva di dare un voto da
0 a 5 ad ogni domanda per sottolineare l’importanza
che si attribuiva alla situazione proposta.
Considerando le prime 5 priorità espresse da pediatri
e mamme si è riscontrato un sostanziale accordo su tre
aspetti importanti: il saper porre limiti, adeguati all’età,
alle richieste dei figli (al 1° posto per i pediatri e al 3° per i
genitori); che sia favorita l’acquisizione di corrette abitudini
alimentari al bambino fin dallo svezzamento partendo
dall’esempio in famiglia (al 3° posto per i pediatri e al 5°
per le mamme) e che il bambino non sia esageratamente
caricato di impegni e aspettative da parte della famiglia
(indicata come 4° priorità sia da pediatri che da mamme).
La sostanziale buona identità di vedute tra mamme
e pediatri su tre aspetti così delicati per la corretta crescita
fisica e psichica di un bambino è un elemento molto
confortante che indica, tra l’altro, il “buon funzionamento”
del rapporto mamma-pediatra. In particolare, che sia
entrato nel “DNA” delle mamme l’attenzione alla corretta
alimentazione fin dallo svezzamento per prevenire
sovrappeso ed obesità è segno che i pediatri sono riusciti
a trasmettere questo importante messaggio. Così come,
riscontrare tra i pediatri una attenzione forte anche ad
aspetti non di tipo strettamente medico evidenzia come la
loro attenzione non sia più limitata alla salute fisica
dei bambini e degli adolescenti, ma al loro complessivo
benessere psico-fisico.
Obiettivo dell’indagine era anche identificare un ambito ritenuto importante sia dalle mamme che dai pediatri - nel
quale realizzare un intervento operativo che potesse essere
di concreto supporto alle famiglie, così come è stato
il gioco interattivo dell’orsetto Daddy per la sicurezza
dei bambini.
L’area di intervento identificata è stata quella
dell’alimentazione e la collaborazione SIP-Osservatorio
Chicco per l’anno 2010 si svilupperà in questa direzione.
domanda:
Quanto considera importante (da 0 a 5) che…
Che i genitori sappiano porre limiti, adeguati all’età, alle richieste dei figli.
Che la crescita del bambino venga monitorata anche secondo criteri
di prevenzione del soprappeso.
Che sia favorita l’acquisizione di corrette abitudini alimentari
fin dallo svezzamento partendo dall’esempio in famiglia.
Che il bambino non sia esageratamente caricato di impegni
e aspettative da parte della famiglia.
Che il bambino sia nutrito in modo esclusivo al seno, almeno fino
al sesto mese di vita.
Che nella giornata del bambino esistano momenti di gioco spontaneo
“non strutturato” per potenziare fantasia e creatività.
Che ci sia la possibilità di rooming-in in tutti i punti nascita, 24 ore su 24.
Che sia costantemente garantita la presenza di un pediatra
in ogni pronto soccorso.
Che l’assistenza pediatrica di famiglia sia garantita fino a 14 anni.
Che il pediatra supporti la famiglia non solo quando il bimbo è malato,
ma secondo un concetto complessivo di benessere,
che integri anche gli aspetti emotivi, psicologici e relazionali.
Che i genitori e la scuola promuovano e facilitino l’integrazione
tra culture diverse.
Che sia programmata una attività di educazione motoria
fin dalla scuola materna.
Che vengano eliminati gli spot pubblicitari dalla programmazione televisiva
specificamente destinata all’infanzia.
Che sia offerta ai genitori una formazione sugli elementi base
di primo soccorso.
Che ci sia la disponibilità del pediatra di famiglia 24 ore su 24.
Classifica secondo
i pediatri
Classifica secondo
i genitori
1
3
2
8
3
5
4
4
5
13
6
7
2
14
8
9
1
7
10
11
11
12
12
6
13
15
14
15
9
10
7
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8 - 9 marzo 2010
15 - 18 marzo 2010
26 - 27 marzo 2010
27 - 29 maggio 2010
VII Corso
Interdisciplinare
di Aggiornamento
in Adolescentologia
“Bisogni di salute
dell’adolescente: dove
cercarli, come leggerli”
Hotel Villa Pagoda
Genova Nervi
2010 Neonatal
Ultrasound Corse
“Why, how and when
an ultrasound image?”
Palazzo Ricasoli
Polihotels
Florence
Mediterranea
III Meeting Nazionale di
Nutrizione Pediatrica
Congresso Regionale
SIP Sezione Puglia
Hotel Sheraton
Nicolaus - Bari
Presidents:
A. La Torre, G. Scarselli
Presidenti:
L. Armenio,
V. L. Miniello
XXII Congresso
Nazionale Società
Italiana di Pediatria
Preventiva e Sociale
“Il Pediatra Advocate
del bambino ne
dell’adolescente: un
ruolo irrinunciabile”
Hotel Villa Diodera
Taormina
Direttore del Corso:
T. de Toni
Segreteria Organizzativa:
Studio Viale von der Goltz
tel. 010873106
tel. 0108398462
fax 010/8318246
studioviale@studioviale
vondergoltz.it
Organizing Secretariat:
AIM Group
ph. +39055233881
fax +390552480246
ultrasound2010@aimgr
oup.it
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iDea congress
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A cura di Flavia Rendina
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